La cristianità medievale La societas christiana Prof. Vincenzo Cremone.

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La cristianità medievaleLa societas christiana

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• Nel Medioevo si nasce cristiani• La religione dà senso a tutta la realtà umana e

sociale• La società tutta coincide con la Chiesa visibile• La cristianità medievale si può definire una

“societas christiana”

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Dopo l’anno Mille tutta l’Europa occidentale conosce

un periodo di intensa ripresa economica e di

straordinario fermento innovativo, dopo l’instabilità

dovuta alle invasioni barbariche.

•Nascono le università.

•Si afferma una nuova classe sociale di produttori,

artigiani e mercanti, la futura borghesia.

•Questo rinnovato clima favorirà, in Italia

settentrionale, la nascita dei Comuni.

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Tutto ciò, naturalmente ha immediato

riscontro anche in campo artistico.

Le città, fino ad allora in completo abbandono,

iniziano a cingersi di mura sempre più ampie e

imponenti e, al loro interno, vanno progressivamente

sorgendo chiese, conventi, palazzi pubblici e torri

signorili.

È la nascita dell’arte romanica che si

manifesterà tra il Mille e la fine del XII secolo.

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La cattedrale romanica

Bari

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“Pareva che la terra stessa, come scrollandosi e liberandosi della

vecchiaia, si rivestisse tutta di un candido manto di chiese”.È il giudizio espresso da un monaco

e cronista francese del tempo.

La cattedrale è il monumento più rappresentativo della città

poiché essa diventa non solo simbolo di una fede condivisa da

tutti ma anche orgoglio dell’intera cittadinanza che vi si riuniva

per le azioni liturgiche ma anche per discutere dei problemi della

città. Dunque, essa non è solo un punto di riferimento spirituale e

morale, ma anche il centro propulsore della vita civile ed

economica delle nuove città.

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Prof. Vincenzo Cremone Ancona

Arco a tutto sesto, cioè semicircolare

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Como

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Pavia

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Modena

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Pisa

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Verona

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Trani

IL CAMPANILENel Medioevo aveva una funzione sociale fondamentale: il suono delle campane serviva a chiamare a raccolta la comunità e scandiva il passare delle ore.

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Cefalù

Monreale

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La Chiesa, in questo periodo contraddittorio della

propria storia, dovrà risolvere i problemi sorti dal

difficile rapporto con l’impero.

Tra Papato e Impero si era creato un legame così

ambiguo e confuso che l’uno avanzava delle pretese

sull’altro e viceversa (lotta per le investiture).

Le conseguenze che ne derivarono da questa lotta

furono scandali, corruzione e decadenza della vita

spirituale.

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Fu grazie alla rinascita del monachesimo che la Chiesa non si è

indebolita durante questo difficile momento della sua storia,

infatti ci fu un fiorire, un rinnovamento della vita monastica per

tornare a vivere la fedeltà all’ideale originario.

Così nacquero i monaci:

•Cistercensi

•Certosini

•Camaldolesi

•Vallombrosiani

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La cattedrale gotica

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L'architettura gotica(XII – XIV sec.)

Archi acuti e pinnacoli proiettati nei cieli d'Europa

Contrariamente all'architettura romana e

romanica, quella gotica non è massiccia,

ma estremamente agile, traforata, aerea

e leggera . Uno dei caratteri essenziali che

ci permette di riconoscere, fra tante, le

architetture gotiche è il loro accentuato

verticalismo. Esse sono, cioè, molto

sviluppate in altezza, quasi a voler

raggiungere il cielo.Praga

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Prof. Vincenzo Cremone Strasburgo

Furono i monaci cistercensi a promuovere questo modo di costruire le cattedrali.

Se l'architettura romanica aveva

ricoperto di un «bianco mantello» di

chiese l'Europa, le cattedrali gotiche

puntano verso il cielo suggerendo una

nuova religiosità in cui il credente

vuole slanciarsi verso Dio.

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Fra le caratteristiche architettoniche peculiari, il Gotico comprende:l'arco acuto (o a ogiva) che sostituisce quello a tutto sesto

Reims

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Prof. Vincenzo CremoneChartres

il pinnacolo, che è l’elemento estetico e allo stesso tempo contribuisce alla staticità dell’edificio

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Colonia

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l’esiguo spessore delle mura, che, inoltre, per ampi tratti, sono sostituite da grandi vetrate colorate.

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Prof. Vincenzo CremoneParigi

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Milano

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Orvieto

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Siena

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Se un grande impulso alla evangelizzazione, soprattutto nelle campagne, è

venuto dalla operosa e capillare presenza di migliaia di monaci (benedettini,

cistercensi, certosini...) che avevano costellato l'intero territorio d'Europa di

una fittissima rete di monasteri, dal XII secolo, ai monaci residenti

stabilmente in un territorio subentreranno gruppi itineranti di predicatori o

comunità di frati itineranti o mendicanti, che si impegneranno nella

predicazione nelle città (domenicani) e in un annuncio diretto del vangelo in

lingua volgare (francescani). È una svolta segnata da un impegno di

radicalismo evangelico, che apparirà presto ben più idoneo dell'antico

monachesimo e della debole cura pastorale del clero diocesano a far fronte

alle nuove esigenze spirituali della società comunale.

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Nel Medioevo i poveri si vengono a trovare in basso e ai margini della società. Non furono però mai dimenticati dalla Chiesa gerarchica che adotterà nei loro confronti un sistema di assistenzialismo e di paternalismo. I poveri possono ricorrere ai vescovi affinché ottengano dai ricchi quanto devono alla carità e alla giustizia nei confronti dei poveri (la cosiddetta denuntiatio evangelica).

S. Francesco

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Per rispondere alle esigenze del tempo, si imponeva un'evangelizzazione del popolo che fosse sostenuta dalla testimonianza della povertà e avesse radici evangeliche e non si basasse solo sulla ripetizione della dottrina comune, emanata dal potere religioso dominante. Solo così si sarebbe salvaguardato un minimo di credibilità, si sarebbe dato un significato religioso adeguato alla nuova situazione.

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Francesco si fa volontariamente povero per poter stare con i poveri in profonda solidarietà.

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S. Francesco fu grande perché guardò il povero con gli occhi del povero.

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Egli seppe avvicinare la Chiesa ai poveri e i poveri

alla Chiesa.