La crisi del padre moderno: tra Edipo, Telemaco e il ... · figliol prodigo e il suo toccante...

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APSCRISTIANITODAY.IT Testata registrata numero 1957/2017 presso il tribunale di Tivoli in questo Numero -La crisi del padre moderno: tra Edipo, Telemaco e il Figliol Prodigo -Leone XIII e San Michele Arcangelo -La morte del fratello, la musica e il Profumo d’incenso Perché fu così importante il Pontificato di Papa Leone XIII, Gioacchino Pecci, perché scrisse una preghiera di liberazione delle anime e della chiesa invocando il Principe delle milizie celesti, il Gloriosissimo San Michele Arcangelo. Pagina 3 La morte del fratello, la musica e il Profumo d’incenso Pagina 4 La notizia è di qualche giorno fa: in un prestigioso istituto didattico romano, in occasione della Festa del Papà, la dirigente scolastica ha chiesto agli insegnanti di comporre una nuova filastrocca, che celebrasse lo “spirito di inclusione” e la fine del pregiudizio verso le “famiglie arcobaleno”. Il tutto motivato dalla presenza in quella scuola di un alunno con due mamme, o meglio: la madre naturale e la sua compagna lesbica. Non è certo il primo caso, in cui nel nostro sistema educativo nazionale, la Festa del Papà viene stravolta (in certe occasioni è stata addirittura cancellata), per venire incontro ai “tempi nuovi”. Non è sempre e solo l’ideologia gender a ostacolare questa amata tradizione: un paio di anni fa, un’altra scuola pose il veto alla Festa del Papà, per non rattristare un alunno che era rimasto da poco orfano. I pretesti per rimuovere la figura paterna dai percorsi pedagogici sono sempre i più disparati. E tuttavia, perché la sola parola “padre” risulta così scomoda e sgradita al giorno d’oggi? Da un lato, l’autorità paterna, specie dal ’68 in poi, è stata contestata e sommariamente identificata con l’autoritarismo, con la repressione degli istinti, della libertà e della creatività. Se 40-50 anni fa, tuttavia, il moto di ribellione partiva essenzialmente dai figli nei confronti dei padri, oggi questa “guerra” si manifesta sotto due forme fondamentali: 1) famiglie sempre più disintegrate n cui sovente sono le mogli a chiedere il divorzio e ad aizzare i figli contro i padri colpevolizzandoli oltre i loro reali ...pag2 La crisi del padre moderno: tra Edipo, Telemaco e il Figliol Prodigo Leone XIII e San Michele Arcangelo

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APSCRISTIANITODAY.IT Testata registrata numero 1957/2017 presso il tribunale di Tivoli

in questo Numero-La crisi del padre moderno:

tra Edipo, Telemaco e il Figliol

Prodigo

-Leone XIII e San Michele

Arcangelo

-La morte del fratello, la

musica e il Profumo d’incenso

Perché fu così importante il

Pontificato di Papa Leone XIII,

Gioacchino Pecci, perché

scrisse una preghiera di

liberazione delle anime e della

chiesa invocando il Principe

delle milizie celesti, il

Gloriosissimo San Michele

Arcangelo.

Pagina 3

La morte del fratello, lamusica e il Profumo

d’incenso

Pagina 4

La notizia è di qualche giornofa: in un prestigioso istitutodidattico romano, in occasione

della Festa del Papà, ladirigente scolastica ha chiestoagli insegnanti di comporreuna nuova filastrocca, checelebrasse lo “spirito diinclusione” e la fine delpregiudizio verso le “famigliearcobaleno”. Il tutto motivatodalla presenza in quella scuoladi un alunno con due mamme,o meglio: la madre naturale ela sua compagna lesbica. Non ècerto il primo caso, in cui nelnostro sistema educativonazionale, la Festa del Papàviene stravolta (in certeoccasioni è stata addiritturacancellata), per venire incontroai “tempi nuovi”. Non è sempree solo l’ideologia gender aostacolare questa amata

tradizione: un paio di anni fa,un’altra scuola pose il veto allaFesta del Papà, per non

rattristareun alunnoche erarimasto dapoco orfano.I pretestiperrimuovere lafigurapaterna daipercorsipedagogicisono semprei piùdisparati. Etuttavia,

perché la sola parola “padre”risulta così scomoda e sgraditaal giorno d’oggi? Da un lato,l’autorità paterna, specie dal’68 in poi, è stata contestata esommariamente identificatacon l’autoritarismo, con larepressione degli istinti, dellalibertà e della creatività.Se 40-50 anni fa, tuttavia, ilmoto di ribellione partivaessenzialmente dai figli neiconfronti dei padri, oggi questa“guerra” si manifesta sotto dueforme fondamentali: 1) famigliesempre più disintegrate n cuisovente sono le mogli achiedere il divorzio e ad aizzarei figli contro i padricolpevolizzandoli oltre i lororeali ...pag2

ANNO II - Numero 29 - Settimana °1 2 - 20 Marzo 201 8

La crisi del padre moderno: traEdipo, Telemaco e il Figliol

Prodigo

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Leone XIII e San Michele

Arcangelo

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La notizia è di qualche giorno fa:in un prestigioso istitutodidattico romano, in occasionedella Festa del Papà, la dirigentescolastica ha chiesto agliinsegnanti di comporre unanuova filastrocca, checelebrasse lo “spirito diinclusione” e la fine delpregiudizio verso le “famigliearcobaleno”. Il tuttomotivato dalla presenza inquella scuola di un alunnocon due mamme, o meglio:la madre naturale e la suacompagna lesbica. Non ècerto il primo caso, in cuinel nostro sistema educativonazionale, la Festa del Papàviene stravolta (in certeoccasioni è stata addiritturacancellata), per venireincontro ai “tempi nuovi”.Non è sempre e solol’ideologia gender a ostacolarequesta amata tradizione: un paiodi anni fa, un’altra scuola pose ilveto alla Festa del Papà, per nonrattristare un alunno che erarimasto da poco orfano.I pretesti per rimuovere lafigura paterna dai percorsipedagogici sono sempre i piùdisparati. E tuttavia, perché lasola parola “padre” risulta cosìscomoda e sgradita al giornod’oggi? Da un lato, l’autoritàpaterna, specie dal ’68 in poi, èstata contestata esommariamente identificata conl’autoritarismo, con larepressione degli istinti, dellalibertà e della creatività. Se 40-50 anni fa, tuttavia, il moto diribellione partivaessenzialmente dai figli neiconfronti dei padri, oggi questa“guerra” si manifesta sotto dueforme fondamentali: 1) famigliesempre più disintegrate, in cuisovente sono le mogli a chiedereil divorzio e ad aizzare i figlicontro i padri, colpevolizzandolioltre i loro reali (seppure spesso

anche gravi) demeriti; 2) unestablishment decisamentesbilanciato a favore delle figurefemminili: tribunali che nellecause di separazione punisconopesantemente i padri; fiction,cinema e letteratura in cui ilmaschio è sempre il “cattivo” e ipadri sono assenti, snaturati etotalmente disinteressati ai figli.

Se da un lato, l’indebolimentodell’archetipo maschile epaterno è una realtà innegabile,dall’altro il fenomeno è guardatocon una certa condiscendenzaoppure, al contrario, con cuparassegnazione ad una derivaantropologica inarrestabile.Decisamente rare le voci fuoridal coro a favore di unarivalutazione della figura delpadre. Eppure, in ogni famiglia,anche nelle più problematiche,non c’è moglie che non vorrebbeun marito “forte”, come punto diriferimento per la prole e non cisono figli che non sentano lanecessità di una presenzacostante del padre nelle lorovite. Mentre i ragazzi del ’68avevano dichiarato guerra ailoro padri, le generazionisuccessive ne soffronoterribilmente la mancanza ol’evanescenza.Usando una doppia metaforalegata alla mitologia greca,potremmo dire che i 60-70ennidi oggi sono stati la generazionedi Edipo, mentre i loro figli e

nipoti appartengono allagenerazione di Telemaco. Ilprincipe di Tebe, tanto caro aFreud, uccide il padre econcupisce la madre, ponendofine a qualunque tabù sociale.L’erede del regno di Itaca, alcontrario, sopraffatto dallanostalgia, dall’ammirazione edall’affetto per il padre,

intraprende un avventurosoviaggio per ritrovarlo.Nel suo secondo romanzoCose che nessuno sa(Mondadori, 2011),Alessandro D’Avenia,racconta il dramma a lietofine della quattordicenneMargherita, che nonrassegnandosi alla fuga dicasa del padre, fugge anchelei per rintracciarlo eriportarlo alle sueresponsabilità: suo padre

forse non è un eroe come Ulissema la sua presenza in famiglia èindispensabile. Alla figurapaterna e alla sua riscoperta, hadedicato vari volumi* lopsicoterapeuta Claudio Risé,focalizzandosi, specie nei saggipiù recenti, sul padre come coluiche imprime nei figli il sigillodella libertà, colui che aiuta ilbambino a distaccarsigradualmente dalla protezionematerna, a mettere in gioco peril proprio destino personale, adassumersi una responsabilità neiconfronti di se stesso, dei propricari e del mondo.Le conseguenze di una societàsenza padri sono sotto gli occhidi tutti e si traducono in unasola parola: crisi. È in crisi lafamiglia, in cui i figli perdonotanto il senso del no e del limite(prerogative dell’educazionepaterna) quanto la curiositàverso il mondo e lo spirito diconquista; una volta divenutiadulti, poi, scontano l’assenza diun padre che li incoraggi alanciare il cuore oltre l’ostacolo

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Nella storia della chiesa, ci fu un

Pontificato molto importante,

quello che ebbe inizio il 20

Febbraio 1878, e terminò il 20

Luglio del 1903.

Perché fu così importante il

Pontificato di Papa Leone XIII,

Gioacchino Pecci, perché scrisse

una preghiera di liberazione delle

anime e della chiesa invocando il

Principe delle milizie celesti, il

Gloriosissimo San Michele

Arcangelo.

Il Papa diede ordine a tutti i

sacerdoti del mondo, Prelati

compresi, Vescovi e Cardinali, di

recitare questa magnifica

preghiera al temine della

celebrazione della santa Messa

quotidiana.

Oggi in pochi la conoscono, e

questo è un grande peccato,

perché Leone XIII° scrisse questa

preghiera il 13 Ottobre del 1884

dopo aver avuto visione mistica

sulla chiesa futura, e rendendosi

conto del pericolo che avrebbe

corso la chiesa negli anni

avvenire, scrisse questa Ode

all’ArcangeloMichele.

Il buon Padre Amorth era molto

chiaro sull’importanza di questa

luminosissima preghiera, e

sull’eccezionalità che ebbe il

Papa nle doverla scriverla, e

Padre Amorth sottolineò più volte

l’urgenza del reintegro di questa

preghiera di librazione al termine

della santa messa quotidiana.

Gesù scelse il Papa per scrivere

questa preghiera, perché il Papa

è il Primo Esorcista al mondo, e

in quanto tale ha il dovere di

liberare le anime delle persone, e

di liberare la chiesa sa tutto ciò

che la ostacolo dal suo cammino

di santità e di perfezione.

A volte noi fedeli in Cristo diamo

tutto per scontato, quasi

bastasse entrare in chiesa per

essere liberati da ogni forma di

male che ci circonda o che

addirittura vive in noi.

No! Non è così, serve pregare,

ma a volte ripeto per liberare

delle anime e tenere lontane

dalla chiesa certe forme brutte

soprannaturali, serve davvero

pregare il Principe delle milizie

celesti.

E’ fondamentale proteggere la

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Leone XIII e San Michele Arcangelo

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e cadono nell’amorfismo e nellarassegnazione. È in crisi lascuola che, di riflesso, vive lestesse dinamiche della famiglia e,in più, precipita nel tristissimaspirale del nozionismo e deltecnicismo senz’anima,mortificando negli studenti laloro vocazione di protagonisti diun cambiamento sociale. Sono incrisi l’imprenditoria e la politica,scarseggiando leadershipcreative, dotate di senso delfuturo, dello sviluppo e del benecomune. È in crisi, infine, laChiesa, venendo a mancare levocazioni sacerdotali, intese oggipiù come una “professione”, siapure legata al sacro, che non perquello che realmente sono,ovvero una paternità spirituale ingrado di fecondare le anime edare frutti di salvezza inabbondanza.Di questa pluriforme crisi è benconsapevole anche papaFrancesco che ai padri assenti ha

dedicato un paio di udienzegenerali** e che, noncasualmente, ha scelto come logodell’ultimo Giubileostraordinario, l’immaginedell’abbraccio tra il FigliolProdigo e il PadreMisericordioso, realizzatadall’artista gesuita Marko IvanRupnick. È proprio in quellaparabola (cfr Lc 15,11-32),probabilmente la più celebre delNuovo Testamento, che siriassume l’intera vicendaantropologica dell’ultimocinquantennio: tra la fuga delfigliol prodigo e il suo toccanterientro a casa, il momento storicoattuale è paragonabile aldrammatico passaggiointermedio, quello del giovaneaffamato, intento a nutrirsi dicarrube e a pascolare maiali.Molti figli, tuttavia, sulla via delritorno a casa ci sono già. Nellasperanza di trovare ariaccoglierli padri davvero

misericordiosi e non indifferenti.E fratelli maggiori non troppoinflessibili.*Per approfondimenti:- Claudio Risé, Il padre. L’assenteinaccettabile (San Paolo, 2009)- Claudio Risé, Il mestiere dipadre (San Paolo, 2009)- Claudio Risé, Il padre: libertàdono (Ares, 2013)**Per approfondimenti:- Udienza generale, 28 gennaio2015, La famiglia – 3. Padre(http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2015/documents/papa-francesco_20150128_udienza-generale.html)- Udienza generale, 4 febbraio2015, La famiglia – 3 bis. Padre(II)(http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2015/documents/papa-francesco_20150204_udienza-generale.html)Luca Marcolivio

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chiesa i sacerdoti e tutte le animeConsacrate al Signore chiedendola protezione di San MicheleArcangelo, Papa Leone era unuomo al quale piaceva la battuta, epiaceva molto ridere, e tra le altrefu il Papa della Rerum Novarum, laprimissima Enciclica sociale dellachiesa.Anche se per molti la primaEnciclica sociale è da attribuirsi alBeato Pio IX° Papa Ferretti diSenigallia con al Sua Mirari Vos.Il Papa si fidava dell’ Arcangelo

Michele, tanto da affidargli lachiesa di Dio, e oggi come ieri c’èun forte bisogno che i sacerdotitornino a recitare questabellissima invocazione al terminedella santa messa quotidiana albellissimo Arcangelo, affinché Luipossa davvero liberare la chiesadai suoi mali contemporanei, eriportare le tutte le anime perseall’ Ovile di Dio.PREGHIERA A SAN MICHELEARCANGELOSan Michele Arcangelo

difendici nella battagliacontro le insidie e la malvagità deldemonio,sii nostro aiuto.Te lo chiediamo supplichevoliche il Signore lo comandi.E tu, principe della milizia celeste,con la potenza che ti viene da Dio,ricaccia nell'inferno Satana e glialtri spiriti maligni,che si aggirano per il mondo,a perdizione delle anime.AmenAndrea Pagnini

Roberto Scarfò è di Siderno (ReggioCalabria).Autore e Compositore ha iniziato ascrivere le sue prime canzoni all’etàdi 18 anni.La sua passione per la musica e perla scrittura gli hanno dato lapossibilità di potersi esprimere indifferenti manifestazioni di musicae di poesia. E’ stato pubblicato dapiù Case Editrici per il suo talentoautentico di trasformare l’emozionein parola senza esitare di mettere anudo ogni esperienza diretta einconscia del proprio vissuto. Hainiziato a esibirsi nel 1999 in alcunecittà italiane. Dal 2004 in poi hainiziato a suonare in vari locali dellenotti romane presentando così lesue prime canzoni e pubblicandouna raccolta CD dal titolo “Dentrouna canzone”. Nel 2012 è uscito ilsuo primo singolo “Ti sembra poco”in edizione limitata e in seguito nel2014 il suo secondo singolo “UnViaggio”, una canzone nata dopo lasua prima canzone “Viaggio”. Unbrano maturo che ha dato senso alsuo cammino di uomo, compositoreed autore, una canzone dallesfumature Rock di un artistaconsapevole e audace.In una sua intervista, per lapassione sulla scrittura, dice: «Lascrittura non ha confini, come linealontana che si intravede sul mare.Tante storie aspettano di essereraccontate e la scrittura dipinge e

scolpisce gli odori, le forme, losguardo sognante di un passatopresente. Chi non sogna ha il cuorechiuso, chi non ha speranze hadimenticato Dio».La sua fede ha avuto inizio conl’avvicinarsi alla figura di Padre Pio.Quando iniziasti la prima volta acantare?Ho iniziato a scrivere canzoniall’età di 18 anni, dopo la perdita dimio fratello Mimmo in un incidentestradale. In un quaderno cheutilizzavo per lo studio iniziai ascrivere i miei primi pensieri.Scrivere in quel momento della miavita era l’unica manifestazione disperanza che poteva in qualchemodo riparare tutto il miosmarrimento e la mia confusione.La morte di tuo fratello, ti ha fattoavvicinare di più al mondomusicale? Suppongo che le primacanzoni le hai dedicate a lui!?Non ho mai scelto di scriverecanzoni, come non ho mai scelto difarmi guidare da un’ispirazionecristiana. Tutto è accaduto così,istintivamente e improvvisamente!Decisi di partire per Roma perstudio, era il 1994, e decisi diportare con me la chitarra dei mieifratelli; quella chitarra era di miofratello Peppe ma la suonava quasisempre mio fratello Mimmo. Miofratello Peppe mi affidò la chitarracon gioia. Io sapevo suonare soloqualche accordo. Non amavo

particolarmente la chitarra. Hosempre avuto un amore spontaneoper la musica infatti suonavo già dapiccolo la fisarmonica e altristrumenti a fiato e la scelta dellachitarra fu solo per comodità poichéè uno strumento piccolo rispetto adaltri da portare in treno.La tua prima canzone fu “Viaggio”.Com’ è nata?Dopo poco tempo, a Roma, nacquela mia prima canzone “Viaggio”. Inquel momento non esisteva per mené Dio, né la Madonna, né PadrePio, non esisteva nulla, ero solopreoccupato di tener lontano il fattoche mio fratello non c’era più. Inquella mia prima canzone, inseriinel testo la frase: “Tenete il cuorein alto e non cercate le vanità dellaterra” di San Francesco di Paola –una frase che mi colpii molto. Lacanzone in realtà voleva solo essereun inno alla vita sbruffona egoliardica di un giovane arrabbiato,mentre quella frase era tutto ilcontrario. Mi ricordo benissimo chescrissi questa frase poiché mi eroportato dalla Calabria diversecartoline per abbellire la mia nuovastanza e tra queste ce ne era unacon il Santo e dietro quellacartolina la frase.Nel 2000, titrasferisti a Genova per inseguire iltuo sogno musicale. Proprio aGenova, un pomeriggio successequalcosa di speciale …Nel 2000 mi trasferii a Genova per

La morte del fratello, la musica e il Profumod’incenso

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inseguire la mia avventuramusicale grazie soprattuttoall’aiuto di mio padre che anchenon condividendo la mia sceltacontinuò a sostenermieconomicamente.  Purtroppo, nel2001 mio padre sta molto male acausa di un tumore. A giugno vienetrasferito a Milano per una nuovavisita in cerca di speranze. Muoreil 7 ottobre del 2001 (il giorno dellaMadonna del Rosario).Rientrato a Genova, mi sentivoperso e vuoto. Mia madre cerca diaiutarmi, come anche i mie fratelli.Ma non è facile, ci voglionoabbastanza soldi e non me la sentopiù di continuare quel tipo di vita.Continuo comunque così per altridue anni, anche aiutandomi conlavoretti come cameriere,coloritore, barman etc. Dal 1994 al2003 la mia vita è senza Dio, erocattolico di famiglia ma non avevomai realizzato la mia vera scelta difede.E’ lì, che un giorno di maggio del2003 arriva il mio primo vero eforte segno dal cielo. Quel giorno,nel pomeriggio, mentre ero a casaa Genova, stavo suonando alcunemie canzoni seduto sul letto;improvvisamente sentii un forteodore di incenso in tutta la stanza eanche nel corridoio, quasifastidioso! In quel periodo eromolto attratto dalla figura di PadrePio poiché leggevo quando tornavoin Calabria una rivista “Voce diPadre Pio” che acquistava miamadre e che narrava la vita delSanto di Pietrelcina e ricordoanche che ogni sera in quellostesso periodo preso da rimorsi dicoscienza e paure invocavo PadrePio durante la notte cercando unaiuto e dormendo con una suaimmaginetta sotto il cuscino.Quello stesso pomeriggioinnervosito da un odore così fortedi incenso decisi di andare abussare ai vicini sul pianerottolo dicasa e a domandare perché il pretenon fosse passato anche da casamia a dare la benedizione. I vicinidi casa mi dissero che nessun preteera passato e che non sentivanonessun odore di incenso. Io invecelo sentivo forte: davanti la porta di

casa, nel piccolo corridoio, nellamia stanza; entrai anche nellastanza del mio amico con cuicondividevo la casa e che in quelmomento non c’era, ed anche se lasua porta era aperta la sua stanzanon odorava di incenso. Il fatto chein un’altra stanza l’odore cessava espostando il naso nel corridoiopersisteva mi fece un po’pensare,ma lasciai comunque perdere quelmomento.Dopo neanche un mese da quelfatto decisi di lasciare Genova e ditornare in Calabria, era il giugnodel 2003.Quando poi nel 2003 ti trasferistiin Calabria, ti avvicinasti allafigura di Padre Pio ed iniziasti arecitare il rosario …L’estate del 2003 fu per me lastagione della solitudine; nonavevo voglia di uscire, di andare almare, di pensare ad altro che nonfosse solo la voglia di stare benecon me e con le mie scelte. Ungiorno di quell’estate, era il 26agosto del 2003 ed era martedì,decisi di iniziare a pregare ilRosario. Domandai a mia madrecome poter cominciare e mi regalòun rosario di legno e due libriciniche spiegavano la recita dellapreghiera secondo la spiritualità di

Padre Pio.Attraverso la lettura di un libro suPadre Pio, hai capito a distanza ditempo cos’era quel “profumod’incenso” che sentisti nel 2003quando ti trovavi ancora Genova?Alcuni mesi dopo in Calabria,sempre nel 2003, sfogliando percaso un libro che descrive “Iprofumi di Padre Pio”, lessi che

l’incenso era l’invito alla preghiera.Capii subito che l’odore di incensoavvenuto pochi mesi prima aGenova era stato il mio primo fortesegno venuto dal cielo. Padre Pioaveva risposto al mio grido diaiuto!Cosa vogliono trasmettere i testidelle tue canzoni?Oggi la mia musica, le mie canzonie tutto ciò che scrivo, il mioguardare la vita, si è trasformato inun legame sempre più forte conDio. Comprendere il propriocammino è per me inutile edimpossibile senza una mano strettaal cielo! Dalla mia vita, dai mieisogni e dai miei desideri. Prendotutto ciò che percepisco, cheannuso, che immagino e lo avvolgocon le note che mi girano nellatesta. Una canzone è un momentounico, magico ed irrepetibile. E’difficile poter dire cosa volertrasmettere, sicuramente possoaffermare che ogni parola chescrivo e che si trova nei miei testi èil frutto di speranze che ognigiorno mi porto dentro, è ilcammino di desideri che il tempoha saputo far crescere nellabellezza della vita! L’arte è undono, la musica per me è il miodono, e come tale lo rispetto

cercando di proteggere la suaessenza con il lavoro e con ilsudore quotidiano.Quali sono i tuoi prossimiprogetti?Verso la fine del 2017 ho decisodi dare una svolta alla miacarriera artistica e con la miaband ho iniziato a mettere manoad un nuovo album di canzoniinedite di cui sono autore ecompositore. Il primo singolo acui ho lavorato si intitola “Se miami” ed è uscito il 27 gennaioscorso su tutti i digital store. E’

una ballad rock dai toni caldi cheracconta un amore vero madifficile. A febbraio del 2018 sonoandato a Sanremo, proprio durantela settimana sanremese, dove hopotuto promuovere la mia musica edove ho presentato in anteprima indiverse interviste e anche a FiatMusic diretta da Red Ronnie, laseconda canzone dal titolo

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O Signore buono e misericordioso;sono qui a recitare questa preghiera

per chiederti una grazia …(recitare a bassa voce la grazia che si desidera ricevere)

Tu che tutto puoi,ti chiedo di non scordarti di me

umile peccatore e di concedermila grazia tanto attesa e desiderata.Tu che a causa dei nostri peccati,

hai portato per primo, il pesodella croce con tanto sacrificio;

illumina il mio percorso e rendimi fortenell'affrontare tutte le croci a me assegnate.

Dammi il coraggio per accettare la tuavolontà ; ho bisogno del tuo sostegno e

di sentire vicino il tuo amore.Ti ringrazio per tutto quello sin ora

mi hai concesso e per tutto quello cheinaspettatamente mi darai …

Ti imploro e mi inginocchio dinanzia te, sperando in un tuo segno, in unatua risposta;  fà in modo che la mia

richiesta venga esaudita, Amen.

APSCristianiToday.it

20 Marzo 201812°SettimanaANNO II,numero 29Testata Registratanumero 1957/2017pressoil tribuna le di Tivoli

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PREGHIERA POTENTISSIMA PER OTTENEREUNA GRAZIA DA GESÙ

“Canto L’Universo” che uscirà su

tutti i digital store il prossimo 27

marzo. Una nuova canzone dal

sound pop e dai toni e dalle

timbriche rock.

Posso quindi dire che il mio progetto

più importante in questo momento è

l’album che conterrà 10 canzoni

inedite, un album auto prodotto che

uscirà a giugno di quest’anno; sarà

un album pieno di quella speranza di

chi vive come me la musica e con

quel fuoco che mi ha accompagnato

per più di 20 anni, con la

consapevolezza di poter dare oltre

alla magia delle melodie che

rimbalzano nei cuori aperti anche la

voglia di raccontare le mie visioni di

sogno e realtà e raccontarmi senza

veli. La mia fiducia e aspettativa è

quella di poter portare in giro in

tutta Italia le mie canzoni e magari

riuscire a trovare uno di quei

manager che come ai vecchi tempi

crede nell’energia della musica e

nella forza di quell’amore che si

trasmette solo attraverso il vero

“credo” di condivisione ed unione

che la musica da sempre riesce a

conservare. Ti ringrazio Rita per

questa bella intervista e vorrei

salutare tutte le persone che ti

seguono con questa frase di Kahlil

Gibran: “La musica è il linguaggio

dello spirito. Essa svela il segreto

della vita portando pace, abolendo il

conflitto”.

Servizio di Rita Sberna