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La corrente elettrica - circuiti Corrente elettrica e campi magnetici

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La corrente elettrica - circuiti

Corrente elettrica e campi magnetici

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Fenomeni elettrici

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Carica elettrica

John Dalton (1776-1844) avvalendosi delle della legge della conservazione della massa e legge delle proporzioni definite formulò la sua teoria atomica: gli atomi di uno stesso elemento sono tutti uguali tra loro la materia è formata da particelle chiamate atomi gli atomi non sono ulteriormente scomponibili

Geiger e Marsden (1909) studiando la deviazione di particelle alfa (nuclei di elio) emesse da sostanze radioattive (e sparate contro un foglio sottile di oro), hanno stabilito il cosiddetto “modello planetario” dell’atomo: La massa è concentrata nel nucleo dell’atomo (protoni e

neutroni) particelle “leggere” (elettroni) “ruotano” attorno al nucleo

come fanno i pianeti attorno al sole.

La forza che trattiene gli elettroni attorno al nucleo è la forza di Coulomb tra elettroni e nucleo

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Carica elettrica 2

Modello atomico:

Il nucleo è costituito da protoni e neutroni (massa m= 1.67£10-27 kg)

Il numero di elettroni (massa 1/1836 della massa del protone) è pari al numero di protoni (l’atomo è elettricamente neutro)

Protoni ed elettroni hanno una caratteristica (analoga alla massa) detta carica elettrica. Mentre esiste un solo tipo di massa esistono due tipi di cariche elettriche (per convenzione positiva quella dei protoni, negativa quella di elettroni).

Cariche di segno opposto si attraggono, dello stesso segno si respingono.

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Cariche elettriche – Isolanti e Conduttori La struttura dell’atomo fornisce

l’interpretazione dei fenomeni elettrici noti già ai greci.

Strofinando tra loro (anche mettendo in contatto sostanze diverse) un certo numero di elettroni passa da una sostanza all’altra, una sostanza avrà cariche elettriche in eccesso, l’altra in difetto. Se gli elettroni in eccesso non sono liberi di muoversi (sostanze isolanti) i due corpi si attraggono.

In alcune sostanze (conduttori come l’acqua con sali disciolti, metalli, il corpo umano – altissima percentuale di acqua) gli elettroni si muovono quasi liberamente e tendono ad allontanarsi disperdendosi.

Con questo processo i corpi isolanti si caricano elettricamente.

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Legge di Coulomb

1 22

0

1

4

QQ rF

r r

La forza che si esercita fra due cariche puntiformi in quiete vale

rur

QQkF ˆ

221

Q1 Q2r

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Unita' di misura della carica:il Coulomb

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Carica elettricaLa carica non e' continua, come non lo e' nessun materiale:Essi sono costituiti da entita' discrete, atomi o molecole.Allo stesso modo si 'e trovato che la carica elettrica puo' assumere solo valori discreti, multipli interi della carica elettrica fondamentale e = 1.6021£10-19 C, cioe' la carica elettrica e quantizzata, q = ne dove n =§1,§2,§3...La carica e e' una delle costanti fondamentali della naturaNB: la carica elettrica non e' una "sostanza": le particelle materiale sono sostanza, la carica elettrica e' una proprieta' delle praticelle, come la massa

La carica elettrica totale di un sistema isolato e' conservata in tutti i processi fisici: Qprima = Qdopo

E' una delle leggi di conservazione fondamentali (come quelle di quantita' di moto, energia e momento angolare)

Particolarmente evidente e importante in fisica delle particelle elementari

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Forza di Coulomb

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Principio di sovrapposizione

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Principio di sovrapposizione

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Cariche elettriche ferme La materia ordinaria è composta di molecole, che sono costituite

da un insieme di atomi tenuti assieme da forze elettromagnetiche. Ogni atomo è composto da un nucleo costituito da particelle

chiamate protoni e neutroni attorno al quale si muovono tanti elettroni quanti sono i protoni.

Neutroni e protoni hanno praticamente la stessa massa mentre la massa degli elettroni è circa 1/2000 della massa dei protoni.

un “sistema solare in miniatura”: forza di gravitazione universale tra i pianeti e il sole – proporzionalità con le masse

sistemi microscopici è valida la meccanica quantistica (per sistemi macroscopici si riduce a quella classica)

Nell’atomo ogni protone ed ogni elettrone si attraggono con una forza che non dipende dalla massa (è molto più intensa a parità di distanza) ma da un’altra caratteristica chiamata carica. Elettroni e protoni si respingono tra loro.

Esiste un solo tipo di massa che dà luogo a forze attrattive, ma esistono due tipi di carica a cui si dà il nome di cariche negative e cariche positive.

Cariche di segno opposto si attraggono, cariche dello stesso segno si respingono. Per convenzione il tipo di carica dell’elettrone si chiama negativo, mentre quello del protone si chiama positivo.

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Cariche elettriche ferme Tutte le cariche elettriche sono multiple della carica dell’elettrone (la carica

del protone differisce solo per il segno): la carica è una grandezza quantizzata. Gli atomi normalmente hanno quindi tante cariche negative quante positive e si dice

perciò che sono neutri e così lo sono le molecole. Tra le molecole neutre esistono forze residue elettriche dovute al fatto che nelle

molecole le cariche non sono distribuite uniformemente. Diversamente da quanto avviene in un sistema solare l’energia degli elettroni non

può variare in maniera continua ma sono permessi solo certi valori dell’energia (livelli energetici quantistici).

Se due sostanze sono poste in contatto, anche strofinandole tra di loro, una delle due sostanze perde più facilmente degli elettroni e divenire carica negativamente mentre l’altra acquisterà una carica positiva.

Isolanti: Le cariche resteranno confinate dove sono state prodotte Vetro, plastica, legno L’acqua purissima senza presenza di sali disciolti L’aria secca è un buon isolante

Conduttori: Un notevole numero di particelle cariche (elettroni) sono libere di muoversi Sostanze soprattutto a struttura cristallina (rame, argento, ferro, etc.) L’acqua comune un buon conduttore L’aria umida conduce abbastanza bene

Quando una carica si muove attraverso un materiale, si dice che c’è una corrente elettrica nel materiale

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Elettrizzazione E' noto fin dall'antichità che un pezzo di ambra strofinato acquista

la proprietà di attirare corpi leggeri, sembra che la scoperta risalga a Talete di Mileto (VII-VI sec. a.C).

Oltre all'ambra, corpi di plexiglas, vetro, polietilene ecc. hanno la stessa proprietà. Diciamo che questi corpi per strofinio si elettrizzano.

Il fenomeno di elettrizzazione è un'alterazione dell'equilibrio tra cariche elettriche positive e cariche elettriche negative esistenti in ogni corpo non elettrizzato

L'elettrizzazione è il risultato dello spostamento di un certo numero di elettroni, detti elettroni di conduzione, da un corpo a un altro.

Durante il processo di carica di un conduttore c'è un movimento di cariche elettriche, tale movimento cessa nell'istante in cui ha termine il processo di carica ed il conduttore raggiunge uno stato di equilibrio detto equilibrio elettrostatico.

Sperimentalmente si ricava che le cariche elettriche di un conduttore in equilibrio elettrostatico si distribuiscono sulla superficie esterna del conduttore stesso.

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ElettrizzazioneElettrizzazione per strofinio Strofinando una bacchetta di vetro, con un panno di seta, si

elettrizza positivamente, ciò accade perché alcuni elettroni vengono strappati al vetro dalla seta. Strofinando una bacchetta di polietilene, con una pelle, si elettrizza negativamente, ciò accade perché alcuni elettroni vengono strappati alla pelle dal polietilene.

Elettrizzazione per contatto Nei conduttori alcuni elettroni (gli elettroni di conduzione) hanno

una certa libertà di movimento, cioè se soggetti a una forza elettrica, si spostano da un atomo a un altro. Se facciamo toccare una barretta di metallo con un corpo carico positivamente, gli elettroni di conduzione della barretta sono attratti dal corpo carico, il metallo perde, così, alcune cariche negative e risulta carico positivamente.

Elettrizzazione per induzione Se avviciniamo a una barretta di metallo un corpo carico, ad

esempio positivamente, gli elettroni di conduzione vengono richiamati verso la parte più vicina al corpo carico. Se il corpo carico viene allontanato la barretta ritorna neutra.

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Legge di Coulomb L'intensità della forza di attrazione o repulsione tra cariche

fu determinata nel 1785 da Coulomb che determinò la legge di Coulomb.

Dipendenza della forza dalla distanza Coulomb operò con delle sferette aventi una determinata

carica e le pose a varie distanze, dalle misure fatte ricavò che se la distanza raddoppia la forza diviene quatto volte più piccola, se la distanza triplica la forza diviene nove volte più piccola, se la distanza si dimezza la forza diviene quattro volte più grande ecc.Quindi la forza di interazione tra due cariche puntiformi è inversamente proporzionale al quadrato della distanza.

Dipendenza della forza dalle cariche Coulomb ricavò che non variando la distanza, la forza è

direttamente proporzionale a ciascuna delle due cariche, quindi al loro prodotto.

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Legge di Coulomb La forza tra due cariche elettriche si chiama forza di Coulomb. Tra

due piccole sfere cariche (puntiformi) poste ad una certa distanza r si esercita quindi una forza

F = k Q1Q2/r2

La forza attrattiva o repulsiva fra due cariche elettriche è direttamente proporzionale al prodotto delle cariche e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che le separa.

Per motivi storici e pratici l’unità di carica 1C (1Coulomb) nel SI è definita a partire dall’unità di corrente elettrica (l’Ampère) ed è la quantità di carica che passa in un secondo in un conduttore percorso da una corrente di 1Ampère.

Con tale definizione dell’unità di caricak = 8.99x109 Nm2/C2

Due corpi carichi di 1 Coulomb messi a 1 m di distanza si respingono con una forza di 9x109N

La carica dell’elettrone (e del protone) è q = -1.6x10-19C La carica elettrica si conserva: la carica netta (algebrica) di

qualsiasi sistema isolato non può cambiare.

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Attività sull’elettricità statica Gli esperimenti vanno eseguiti in

ambienti secchi, altrimenti le cariche si disperdono. Può essere utile scaldare (ad es. mediante una candela o un asciugacapelli) i vari oggetti per eliminare il velo di umidità superficiale.

Strusciare con un panno di seta o di lana un pettine od un righello di plastica. Questi si caricano positivamente e possono attirare pezzetti di carta.

Strusciare una lastra di plexiglas e poggiarla su due libri non troppo spessi come sostegni. Porre sotto la lastra chicchi di riso (ben seccati in forno) o riso soffiato. I chicchi di riso salteranno a toccare la piastra, dopo poco saranno respinti, poi di nuovo attratti ecc.

Un perno verticale costituito da uno spillo piantato in un cuscinetto di pezza sostiene una cannuccia di plastica girevole. Si strofina una parte della cannuccia con un panno di lana e si avvicinano ad essa altri corpi, anch’essi strofinati. Si nota che la cannuccia talvolta gira avvicinandosi al corpo e talaltra gira in senso contrario

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Attività sull’elettricità statica Strusciare con un panno

una bacchetta per es. di vetro o di plexiglas e sospenderla per mezzo di un filo di seta. Avvicinare ad un estremo un’altra bacchetta di vetro elettrizzata (cariche dello stesso segno) o una bacchetta di gomma o polietilene.

Il corpo umano è un isolante od un conduttore?

Sperimentare con palloncini strofinati.

Avvicinare un corpo elettrizzato ad una bacchetta di conduttore sostenuta da un isolante.

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Attività sull’elettricità statica Generatori elettrostatici: macchine elettriche che

producono elettricità L’elettrizzazione dei capelli In una stanza buia si possono vedere piccole

scintille scoccare da un oggetto elettrizzato (golf di lana o di materiale sintetico: scintille e scrocchio).

Indossando indumenti di lana o materiale sintetico si può vedere una scintilla e sentire una scossa toccando la portiera dell’auto.

Questi fenomeni portano a scaricare i corpi carichi attraverso la ricombinazione delle cariche.

Elettricità nell’atmosfera e dei fenomeni connessi.

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Attività sull’elettricità statica L’elettroscopio in mostra è

costituito da un barattolo di marmellata (vuoto!), nel cui coperchio, di materiale non conduttore, è inserito un perno di metallo a cui sono agganciate due lamine sottili di stagnola.

Avvicinando alla palla o toccandola con un oggetto carico le foglioline dell’elettroscopio si divaricano.

Elettroscopio con la paglia Base isolante, un’asticella

di metallo. Facciamo pendere ai due lati due fili di paglia.

Fili di paglia

Base isolante

Asticella metallic

a

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Campo elettrico Il rapporto tra carica che si deposita su un conduttore e il

potenziale acquisito dal conduttore si chiama capacità del conduttore.

La capacità di una sfera carica è proporzionale al raggio della sfera, la formazione della sfera serve ad aumentare la capacità dell’elettroscopio. Quando un corpo carico viene portato a contatto con l’elettroscopio la carica inizialmente presente sul corpo si ripartisce tra il corpo stesso e l’elettroscopio in proporzione alle capacità dei due conduttori; se la capacità dell’elettroscopio è più alta questo riceverà una carica maggiore.

L’elettroscopio può essere utile per introdurre il concetto di campo elettrico.

L’elettroscopio posto in vicinanza di una carica elettrica mostra per induzione la presenza della medesima. Si può pensare che la carica elettrica crei nello spazio una alterazione dello spazio medesimo a cui si può dare il nome di campo elettrico.

Così una astronave che navighi lontano da ogni tipo di materia potrà avvertire la presenza di un corpo celeste dalla forza che l’attrae verso una certa direzione dovuta al campo gravitazionale creato dal corpo celeste.

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Campo elettrico Il campo elettrico è definito nel seguente modo:

in un punto dello spazio esiste un campo elettrico non nullo quando una carica posta in quel punto risulta soggetta ad una forza elettrica.

Il modulo della forza F risentita da una carica q non troppo grande è proporzionale alla carica stessa, vale la relazione:

F=qEda cui:

E=F/q E si chiama intensità del campo elettrico. Possiamo dire che il campo elettrico in un punto dello spazio

è un vettore che ha la direzione della forza esercitata su una carica

sufficientemente piccola posta in quel punto, il verso concorde alla forza se la carica considerata è

positiva, verso opposto se è negativa, l’intensità uguale al rapporto tra l'intensità della forza e

la carica.

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Campo elettrico Le figure rappresentano il campo elettrico generato nello

spazio vuoto da una carica elettrica Q. Le linee disegnate si chiamano linee di forza. Una linea di forza è una linea dotata di verso tale che in

ogni suo punto la tangente orientata ha la direzione ed il verso del campo elettrico.

Dove il campo elettrico ha intensità maggiore le linee sono più fitte.

+Q

+q

E

E

+q

–Q

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Schermo elettrostatico Per l’esistenza di cariche dei due segni è possibile costruire uno

schermo elettrico. Se si pone un elettroscopio è posto in una gabbia metallica posta in contatto con la terra l’elettroscopio non avvertirà la presenza di una carica avvicinata alla gabbia.

Nel campo gravitazionale ciò non è possibile. Se si riuscisse a realizzare uno schermo gravitazionale un corpo messo dentro uno schermo gravitazionale non sarebbe più attratto alla terra e potrebbe allontanarsene liberamente (e analogamente si potrebbe sfuggire alla attrazione del sole!).

Una macchina sotto un temporale funziona da schermo => all’interno della macchina non si risente dell’azione dei campi elettrici e si è anche sicuri dai fulmini!

Filmato Il campo elettrico è definito come il rapporto tra la forza agente su

una carica di prova (piccola per non alterare la distribuzione di cariche esistente) e la carica stessa. L’intensità del campo elettrico a distanza r da una carica Q è quindi per la legge di Coulomb:

E = k Q/r2

Il campo gravitazionale prodotto da una massa M è analogamente:GM/r2

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Energia potenziale elettrica Energia potenziale elettrica è l’energia di un oggetto carico sottoposto a un

campo elettrico. Il potenziale elettrico è una proprietà del campo stesso, esistente sia che

un oggetto carico si trovi o non si trovi in esso. Si definisce potenziale elettrico come V=Enpot/q (rapporto tra en. potenziale

e la carica di prova) L'unità di misura del potenziale è il Volt=J/C

Si dice che tra due punti A e B di una regione di spazio sede di un campo elettrico c'è una differenza di potenziale (ddp) di 1 Volt se la forza elettrica compie il lavoro di 1J per portare una carica di 1C da A a B.

Superfici equipotenziali Una superficie equipotenziale è il luogo dei punti che hanno lo stesso

potenziale. Le superfici equipotenziali sono perpendicolari alle linee di forza.

Condensatori Dispositivi per immagazzinare energia potenziale in un campo elettrico:

Flash fotografico Defibrillatore

L’informazione sulla presenza o assenza dei campi elettrici Sintonizzatori di ricevitori e trasmettitori radio e televisivi Elementi di memoria dei calcolatori

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La corrente elettrica Se si connettono mediante un sottile filo metallico i due corpi su

cui si sono accumulate le cariche, queste si muovono lungo il filo conduttore e si ricombinano.

La corrente elettrica che passa in un filo è definita come il rapporto della carica che passa attraverso il filo e l’intervallo di tempo durante il quale la carica è passata:

i = q/t Se la corrente è la stessa qualunque sia l’intervallo di tempo

considerato si dice che la corrente è continua (cc). Se si congiungono tra loro i poli di una batteria elettrica con un filo

sottile questa è in grado di mantenere una corrente continua per un certo intervallo di tempo, fornendo con continuità carica elettrica ai suoi due poli.

I bambini hanno curiosità di comprendere l’uso dell’elettricità nelle loro case e nei loro giocattoli ed hanno familiarità con le pile che vengono utilizzate per molti giocattoli.

Per far muovere giocattoli meccanici occorre una certa quantità di lavoro, la pila può quindi produrre al suo interno (mediante una reazione chimica) una certa quantità di energia elettrica e che può essere convertita in energia meccanica.

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La corrente elettrica L’energia immagazzinata in una pila è data da

E = qV Dove V è la tensione in volt erogata dalla pila (la differenza di potenziale

tra i due poli della pila abbreviata come d.d.p.) e q la quantità i carica che la pila può fornire.

Si definisce l’unità di corrente Ampère (A) in modo tale che essa equivalga al passaggio della carica di 1C in 1s.

Le pile possono fornire per una certa durata di tempo correnti dell’ordine di grandezza dei milliAmpère.

Su una pila tipica di 9V è riportata la corrente che la pila può fornire alla tensione di 9V.Facendo scorrere ad es. una corrente di 0.12A per un’ora

Q = 120 mAh = 0.12Ax3600s = 432 C L’energia che la pila può fornire è allora:

E = 432x9J = circa 3900 J Una pila fornisce questa energia mantenendo tra i suoi poli una d.d.p.

dell’ordine di 10 V. Una batteria di un’auto piccola fornisce circa 45Ah. Quando si unisce il polo positivo di una pila al polo negativo con un

conduttore si costituisce un circuito elettrico chiuso. Se il conduttore è interrotto si ha un circuito aperto.

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La corrente elettricaMateriale per attività sui circuiti in corrente continua: Pile elettriche, Lampadine da torce elettriche, Filo elettrico da campanelli, filo di rame smaltato sottile, Forbici, pinze, cacciaviti. Saldare dei fili ai due terminali (la parte a vite e il contatto

sulla parte inferiore o montando dei portalampade su apposite basette).

I fili possono essere congiunti usando morsetti a vite (mammut), fili che terminano con pinze a molla (coccodrilli).

Costruire un circuito con una pila, una lampadina, un portalampadina e del filo elettrico. Aprire il circuito tagliando un pezzo di filo elettrico (circuito aperto) ed inserire vari pezzi di materiale tra i due estremi.

I materiali isolanti manterranno il circuito aperto, con materiali conduttori il circuito è chiuso.

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Attività Provocare un corto circuito unendo tra loro (brevemente per

non esaurire la pila) mediante un pezzo di filo conduttore i due fili che portano alla lampadina. Perché la lampadina si spenge? (la locuzione “corto circuito” ed il fenomeno saranno certamente noti anche ai bambini più piccoli).

Costruire un interruttore ed inserirlo nel circuito. Come funziona?

Tavoletta di legno

viteFilo elettrico bloccato dalla vite

Striscia di rame bloccata dalla vite

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Circuiti in serie e in parallelo

Cosa avviene se si svita dal portalampade una lampadina nel circuito in serie?

Cosa avviene se si svita dal portalampade una lampadina nel circuito in parallelo?

Come sono montate le lampadine nel circuito elettrico di casa?

Come sono montate nella ghirlanda di lampade dell’albero di Natale?

Come cambia la luce delle lampadine se c’è una sola lampadina o due in serie o tre in serie o due in parallelo o tre in parallelo?

Lampadine in serie Lampadine in parallelo

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Multimetro Per ragazzi più grandi si può utilizzare uno strumento detto multimetro

digitale per rendere quantitative le osservazioni. Il multimetro è dotato di due cavi che vanno infilati nelle boccole

predisposte. Normalmente il cavo nero (COMune) si connette alla boccola contrassegnata così e di colore nero.

L’altro cavo si connette ad una delle altre boccole a seconda della funzione che lo strumento universale deve svolgere. Nell’esempio in figura la boccola V deve essere utilizzata per misure di tensione, mentre la boccola A deve essere utilizzata per misure di corrente.

Il commutatore al centro serve per selezionare varie funzioni o la scala della lettura (ad es, per la corrente 100 mA al massimo, 1 A al massimo etc.) Alcuni strumenti più sofisticati aggiustano automaticamente la loro sensibilità.

1.2 V

COM

V

A

Display di lettura con indicazione dell’unità di misuraSelettore di funzione e

di fondo scala

Boccole per la connessione di cavi

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La corrente elettrica - circuiti 35

Multimetro Per la lettura di tensioni (funzione di voltmetro) bisogna toccare

con i puntali dei cavi i due punti del circuito (parte conduttrice) tra i quali si vuole leggere la differenza di potenziale(ddp) e cioè in parallelo. Per esempio per leggere la ddp tra i due morsetti di una pila occorre collegare i due cavi ai due morsetti, per leggere la ddp ai capi di una lampadina accesa bisogna connettere i due cavi ai due estremi della lampadina.

Per la lettura delle correnti (funzione di amperometro) occorre interrompere il circuito nel punto in cui si vuole misurare la corrente e connettere il multimetro in serie con i due tronconi di circuito.

1.2 V

COM

V

A

Display di lettura con indicazione dell’unità di misuraSelettore di funzione e di

fondo scala

Boccole per la connessione di cavi

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Conduttività elettrica del corpo umano Una pila da 4,5 V è collegata a due elettrodi costituiti da

due placche di rame. In uno dei fili di collegamento è inserito un tester. Se una persona tiene in ciascuna mano un elettrodo, chiudendo così il circuito, il tester segnala passaggio di corrente, indicando in tal modo che anche il corpo umano conduce corrente. Si possono formare catene di più persone che si tengono per mano e si ha passaggio di corrente.

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AttivitàCircuito in serie Utilizzare il voltmetro per misurare la ddp ai capi della pila nel

circuito serie ed ai capi delle lampadine. La ddp ai capi della pila sarà eguale alla somma delle ddp ai capi

delle lampadine (si dice anche caduta di potenziale ai capi della lampadine). Discutere questo risultato in base alla definizione data di ddp.

Misurare la corrente in vari punti del circuito: la corrente sarà uguale in tutti i punti del circuito. Discutere questo risultato in base alla definizione di corrente.

Circuito in parallelo Utilizzare l’amperometro per misurare la corrente che esce dalla

pila (erogata dalla pila) e le correnti nelle varie lampadine in parallelo.

La corrente erogata dalla pila è uguale alla somma delle correnti che passano nelle singole lampadine. Discutere questo risultato in base alla definizione di corrente.

Misurare la ddp ai capi delle lampadine. Tutte le ddp sono uguali nel circuito parallelo.

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Resistenza, leggi di Ohm Nel circuito con le lampadine in serie di può verificare che la

luce emessa dalla lampadine (la corrente) è inversamente proporzionale al numero di lampadine.

Se si alimenta il circuito con una tensione doppia o tripla (mettendo in serie delle pile) si verifica che la corrente è proporzionale al numero di pile in serie. Ad esempio un circuito con due lampadine e due pile in serie fa passare la stessa corrente del circuito con una pila ed una lampadina.

Questi fatti sono compatibili con l’idea che le lampadine forniscono una “resistenza” al passaggio della corrente e che la corrente è inversamente proporzionale alla resistenza e direttamente proporzionale alla ddp agli estremi della resistenza:

I = V/R o analogamente V = RI (prima legge di Ohm)

La resistenza si misura in Ohm (Ω), con 1Ω = 1 V/A. Si chiamano conduttori ohmici tutti i conduttori per i quali si

verifica la legge di Ohm.

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La corrente elettrica - circuiti 39

Resistenza, leggi di Ohm Sperimentalmente si ricava che la resistenza (R) è

direttamente proporzionale alla lunghezza l del filo ed inversamente proporzionale alla superficie S della sua sezione:

R = ρl/S(seconda legge di Ohm)

ρ è un parametro che caratterizza la sostanza (resistività).

Il multimetro può misurare la resistenze. Misurare la resistenza tra due mani. Cambia la resistenza se le mani sono ben asciutte o leggermente sudate?

Misurare la resistenza tra due terminali inseriti in un liquido (acqua, alcool, olio…)

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Gli schemi dei circuiti Si possono introdurre gli schemi dei circuiti

ed invitare i ragazzi a realizzarli.

resistenza interruttore aperto

interruttore chiuso

voltmetro

V

ampèrometro

A

pila

+-

due resistenze in serie

due resistenze in parallelo

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Effetto Joule La lampadine scottano quando sono attraversate da

corrente. Un qualunque altro oggetto attraversato da corrente produce calore.

Questa è una forma di trasformazione dell’energia elettrica in energia termica (effetto Joule).

Sapendo che E=qV e q=it, ne consegue che E = iVt E quindi la potenza elettrica è W= E/t = iV = i2R = V2/R.

Se tutta l’energia elettrica venisse convertita in calore la potenza termica sarebbe data dalla stessa formula.

In una lampadina a incandescenza una parte della energia elettrica è convertita in energia luminosa.

Le lampade a risparmio energetico una maggiore parte dell’energia elettrica è convertita in energia luminosa mentre è minore la frazione dell’energia elettrica convertita in energia termica.

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Effetto Joule Se si tocca una pila che è stata in funzione per un certo

tempo si può notare che essa si riscalda, poiché la corrente percorre un percorso chiuso e quindi passa anche all’interno della pila e dissipa energia al suo interno per effetto Joule.

Il rendimento di una pila è sempre minore del 100% perché una parte dell’energia fornita è dissipata internamente.

Il processo si può schematizzare pensando che una pila reale corrisponda al seguente circuito:

pila Morsetto esterno

Resistenza “interna” r

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La corrente elettrica - circuiti 43

Trasformazioni di energia Un motorino elettrico,

alimentato, solleva un peso che, ricadendo, fa accendere un LED.

L’energia elettrica prodotta dalla pila che alimenta il motorino si trasforma in energia meccanica e in particolare in energia potenziale del pesetto;

l’energia potenziale si ritrasforma in energia elettrica e questa in energia luminosa.

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La corrente elettrica - circuiti 44

Pila Una pila può essere

costruita immergendo in acqua acidulata (con un po’ di acido come anche aceto o limone, anche acido cloridrico [muriatico] da diluire con grande attenzione) e due strisce di rame e zinco o altre coppie di materiali come ferro e alluminio (elettrodi).

Provare anche con acqua in cui è sciolto un po’ di sale di cucina o dello zucchero. Lavare i recipienti quando si cambia la soluzione!

Con il multimetro digitale si può misurare la d.d.p. ai agli elettrodi.

La pila di Volta.

rame

zinco

Stoffa imbevuta di acido solforico diluito

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La corrente elettrica - circuiti 45

Pila Le pile moderne sfruttano processi elettrochimici più

complessi (soprattutto per evitare l’uso di materiali inquinanti), pile molto simili in struttura a quella di Volta erano in commercio fino a pochi anni da con un involucro esterno di zinco un elettrodo centrale di carbone ed un riempimento di soluzioni di acido. (ai quali era dovuta il fenomeno di corrosione che dava luogo al deposito di sali ed acidi che si trovava all’esterno di pile lasciate troppo tempo all’interno di strumenti).

Aprire una pila di vecchio tipo (da torcia)

Involucro di zincoricoperto di isolante

Elettrodo centrale di carbone

Pasta acida

Morsetto terminale (+)

Chiusura stagna

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La corrente elettrica - circuiti 46

Fonti Halliday, Resnick, Fondamenti di

Fisica, Masson, 1996 www.fisica.uniud.it\GEI\GEIweb\geine

w\circuiti\s_cir.htm

www.liceo-vallisneri.lu.it\fisica3\fisica3.htm

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La corrente elettrica - circuiti 47

Magnetismo Il campo magnetico

di due barrette magnetiche

Il campo magnetico della Terra:

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La corrente elettrica - circuiti 48

Magneti permanenti Vari tipi di magneti:

magneti da frigorifero magneti ad U dei sarti (per raccogliere spilli) piccole bussole magneti a barretta (ferramenta) magnetite sotto forma di minerale grezzo.

Forze tra magneti a barretta. In un magnete ci sono due poli magnetici e che poli dello

stesso segno si respingono mentre poli di segno diverso si attraggono.

Spezzando un magnete non si ottengono cariche magnetiche isolate ma sempre cariche dei due segni.

Azione di calamite permanenti su materiali vari. Utilizzare la forza magnetica per estrarre un pezzetto di

ferro immerso in acqua, alcool, olio. La forza magnetica si trasmette attraverso tutti i materiali che non risentono dell’azione di calamite.

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La corrente elettrica - circuiti 49

Aghi magnetici La bussola si orienta nel campo magnetico

terrestre. La bussola si orienta vicino ad una calamita a

barretta. A causa dell’esistenza dei due poli ci sarà sempre

una forza sul polo positivo ed una sul polo negativo che tenderanno a far ruotare l’ago.

A differenza del campo elettrico che si manifesta come una forza che agisce sulle cariche, il campo magnetico (che si indica in genera con la lettera B) si manifesta come una azione meccanica che tende a fare ruotare gli aghi magnetici!

L’ago tende a ruotare fino a che le forze agenti sui due poli si disporranno lungo l’asse dell’ago in versi opposti.

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La corrente elettrica - circuiti 50

Magneti permanenti Far vedere la formazione di campo magnetico con

la limatura di ferro: si pone un cartoncino su un magnete, i singoli pezzettini

di limatura si disporranno paralleli alla direzione del campo magnetico

la limatura si dispone formando delle linee che partono da un polo ed arrivano all’altro. Queste linee vengono dette linee di forza. La limatura si disporrà in modo da essere più densa in vicinanza dei poli dove la forza magnetica è più intensa.

Per discussioni ed approfondimenti: Chi ha inventato la bussola? Come si utilizza la bussola per orientarsi? I poli magnetici terrestri si sono mai spostati nel tempo? Cosa sono le tempeste magnetiche? Gli uccelli migratori hanno la bussola?

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La corrente elettrica - circuiti 51

Campi magnetici creati da correnti elettriche Una corrente crea un

campo magnetico:Campo magnetico creato

da un filo rettilineo: Sostenere un filo

rigido in cui passa una corrente elevata e disporre limatura di ferro o piccole bussole in un piano perpendicolare al filo.

Le linee di forza che si evidenziano sono linee circolari perpendicolari al filo.

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La corrente elettrica - circuiti 52

Campo m. di una spiraCampo m. creato da una spira o da una bobina: Creare una spira arrotolando un filo di rame smaltato

attorno ad un supporto circolare, rimuovere la spira dal supporto, osservare le linee di forza del campo con la bussola o limatura di ferro.

Campo magnetico simile a quella di un magnete a barretta: un ago magnetico perpendicolare al piano della spira. Si noti in entrambi i casi che il campo magnetico tende ad essere perpendicolare alla corrente.

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La corrente elettrica - circuiti 53

Elettrocalamita L’inserimento di un nucleo di ferro dolce all’interno di una bobina

aumenta grandemente il campo elettrico prodotto. Avvolgere del filo isolato attorno ad un cilindro di ferro (anche un

grosso chiodo). Si crea così una calamita artificiale che funziona come un magnete permanente finché circola corrente nel circuito.

Il rovesciamento del segno della corrente rovescia la polarità della magnetizzazione del cilindro.

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La corrente elettrica - circuiti 54

Le forze su circuiti percorsi da corrente in un c. m. Su un conduttore percorso da una corrente, immerso in un campo

magnetico B, agisce una forza perpendicolare alla direzione della corrente e del campo B. il cui verso si determina secondo la regola della mano destra (Nella figura è perpendicolare al foglio ed uscente dal foglio.)

Se l’angolo tra i e B è retto il suo modulo è F = ilB, dove l è la lunghezza del filo supposto rettilineo attraversato dalla

corrente i.

Analogia tra: un anello percorso da corrente e un ago magnetico campo magnetico creato forze che si esercitano sul conduttore rettilineo immerso nel

campo magnetico

Perciò si può definire il campo magnetico in termini della formula precedente.

B

i

i

B F

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La corrente elettrica - circuiti 55

Galvanometro È uno strumento per misurare la corrente attraverso la

rotazione di un ago magnetico (o una bobina). Può essere realizzato sospendendo ad un filo un ago

magnetizzato e sospendendolo al centro di una bobina. Il campo magnetico creato dalla bobina tenderà a far ruotare l’ago magnetico in modo che si disponga lungo l’asse della bobina. Il filo eserciterà una forza di richiamo e l’ago ruoterà fino a raggiungere l’equilibrio tra la forza dovuta al campo magnetico e la forza di richiamo esercitata dal filo.

Il campo magnetico e quindi la deflessione dell’ago sono proporzionali alla corrente che passa nella bobina.

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Motore elettricoIl principio del motore elettrico: Come in figura, la bobina tende a ruotare in senso orario. Se

il verso della corrente si inverte, la bobina tende a ruotare in senso antiorario.

Questo lato è tirato verso l’alto

Questo lato è tirato verso il basso

Ago magnetico equivalente alla spira

Spira percorsa da corrente

Verso della corrente

N

S

N S

Vista laterale Vista dall’alto

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La corrente elettrica - circuiti 57

Motore elettrico Realizzare un motore elettrico dimostrativo:

costruire una bobina lasciando sporgere il filo della bobina ai due estremi di un diametro

l’estremo libero del filo deve essere privato del rivestimento isolante e poi reso isolante sulla parte superiore ad esempio dipingendolo con cura con un pennarello nero.

La bobina ruoterà di mezzo giro. Quando avrà ruotato di mezzo giro la parte isolante del filo della bobina toccherà il supporto conduttore e non ci sarà passaggio di corrente e quindi nessuna forza.

Il movimento rotatorio dovrebbe proseguire per inerzia per altro mezzo giro ed a questo punto si ripristina il contatto elettrico che tenderà a fare ruotare la spira di altro mezzo giro.

Sostegno conduttore

Base isolante (legno)

S

N

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La corrente elettrica - circuiti 58

Motore elettrico Nei motori elettrici reali un sistema di contatti striscianti invertirà il

segno della corrente ogni mezzo giro in modo. Smontare un vecchio motore elettrico fuori uso di qualche

giocattolo e cercare di capire il funzionamento del sistema di carboncini spinti da una molla (spazzole) che assicura un contatto strisciante.

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La corrente elettrica - circuiti 59

Correnti indotte Muovere una bobina, connessa ad un amperometro, nel campo

magnetico prodotto da un magnete permanente e osservare che nella bobina passa corrente durante il movimento il passaggio di corrente cessa al cessare del movimento Il segno della corrente cambia se ci si avvicina o ci si allontana dal

campo magnetico Lo stesso fenomeno avviene se si muove il magnete rispetto alla

bobina. La corrente così ottenuta si chiama corrente indotta Nel circuito chiuso costituito dalla bobina si genera una forza

elettromotrice (f.e.m.) indotta che fa circolare la corrente. (È come se fosse inserita nel circuito una pila)

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La corrente elettrica - circuiti 60

Generatori di corrente I generatori di corrente si basano su questo principio. Per ottenere una corrente per un tempo indeterminato occorre

utilizzare un moto rotatorio cioè fare ruotare una bobina in un campo magnetico.

Lo schema di un generatore di corrente è mostrato in figura:

spiraAnello collettore Spazzola di metallo (o altro

tipo di contatto strisciante)

B

i

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La corrente elettrica - circuiti 61

Generatori di corrente Questo tipo di generatore produce una corrente corrente alternata (ac) Questo tipo di corrente è quello usato per distribuire la corrente elettrica

per uso civile. Quando la spira è parallela al campo B, il flusso (numero di linee di forza

che attraversa al bobina) è nullo. Girandola per un quarto di giro il flusso aumenta (bobina perpendicolare al

campo) Nel secondo quarto di giro decresce fino ad annullarsi (bobina parallela al

campo) Nel quarto di giro successivo il flusso si inverte ed il segno della corrente

cambia per aumentare in valore assoluto e tornare ad annullarsi dopo un periodo completo.

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La corrente elettrica - circuiti 62

Attività Un generatore ottenuto con una corda per saltare.

Utilizzando una prolunga di cavo elettrico di qualche metro e facendola ruotare come si fa per il salto alla corda, è possibile vedere la corrente indotta per il moto entro il campo magnetico terrestre. Bisogna chiudere il circuito con un conduttore lasciato a terra ed inserire l’amperometro in serie.

Il trasformatore basa il suo funzionamento sul fenomeno dell'induzione elettromagnetica. Infatti il circuito di ingresso (primario) e quello di uscita a tensione più bassa (secondario) non sono in contatto fisico, ma il primo agisce sul secondo solo tramite il flusso magnetico che genera quando è attraversato dalla corrente.

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La corrente elettrica - circuiti 63

Il trasformatore I due circuiti sono avvolti in spire, di numero opportuno, su

uno stesso nucleo di materiale ferromagnetico. Questo materiale ha la capacità di facilitare il passaggio del flusso magnetico dal circuito primario a quello secondario (alta permeabilità magnetica), incanalandolo al proprio interno.

Si ha induzione elettromagnetica solo se il flusso magnetico che investe il circuito secondario è variabile. Nell'uso quotidiano ciò è soddisfatto perché i 230 volt che applichiamo al circuito primario sono alternati e quindi variabili. Di conseguenza anche il flusso magnetico generato è variabile.

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La corrente elettrica - circuiti 64

Il trasformatore Se applicassimo al circuito primario una tensione continua

(cioè non variabile) non otterremmo alcuna tensione in uscita dal trasformatore.

Se non ci fosse il nucleo magnetico, il flusso sarebbe minore (l'aria ha una minore permeabilità magnetica) e solo una parte raggiungerebbe il circuito secondario, poiché disperso in più direzioni.

La corrente distribuita nelle case a 220V può essere pericolosa in caso di contatto con un corpo bagnato => i campanelli nei bagni funzionano ad una tensione inferiore (tipicamente 12V) => c’è un trasformatore in mezzo

Si possono costruire due bobine con n1 ed n2 spire rispettivamente avvolte sovrapposte su un tubo di cartone. Si misurano le tensioni ai capi degli avvolgimenti:

V2/V1= n2/n1.

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La corrente elettrica - circuiti 65

Campi magnetici indottiAbbiamo visto che: La variazione del campo magnetico in una certa

regione dello spazio crea un campo elettrico.

È vero anche il viceversa: La variazione del campo elettrico in una certa zona

dello spazio induce un campo magnetico.

Ciò avviene anche nello spazio vuoto e dà luogo alla propagazione di quelle che si chiamano onde elettromagnetiche.

Le onde elettromagnetiche sono caratterizzate dalla lunghezza d’onda e coprono tutto quello che si chiama lo spettro elettromagnetico con lunghezze d’onda comprese tra i 108 m delle onde lunghe delle trasmissioni radio e i 10-

16m dei raggi X.

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La corrente elettrica - circuiti 66

Le onde elettromagnetiche La luce è costituita da onde elettromagnetiche: si tratta di

onde trasversali in cui i campi elettrici e magnetici oscillano in piani perpendicolari alla direzione di propagazione dell’onda.

La lunghezza d’onda della luce visibile è compresa tra circa 4x10-7 m (400 nm, nanometri) e circa 7x10-7 m (700 nm). Luce di lunghezza d’onda diversa appare all’occhio di diverso colore, due estremi citati si riferiscono al rosso ed al violetto. La radiazione elettromagnetica comprende lunghezze d’onda dal metro delle trasmissioni MF e televisive ai 10-9 m dei raggi X.

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La corrente elettrica - circuiti 67

ONDE

(Hz)3 108 Hz

RADIOMICROONDE

INFRA--ROSSO

VISIBILE

ULTRA--VIOLETTO

RAGGIX

RAGGIGAMMA

102110–210–410–610–810–1010–1210–14(m) (m)

(Hz) 1061081010101210141016101810201022

(cm)(mm)(m)(Å)(fermi) (nm)

(nm)

700600500400

Spettro Elettromagnetico

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La corrente elettrica - circuiti 68

Onde radio La lunghezza d’onda delle trasmissioni in modulazione di frequenza e

televisive è attorno al metro con una frequenza dell’ordine di 108 Hertz La modulazione può avvenire con due diversi criteri, in frequenza o in

ampiezza. Le prime, le cosiddette onde FM, ottenute facendo variare la frequenza

dell'onda, sono quelle che meno risentono dei campi magnetici interferenti, i "rumori di fondo", hanno una portata di ricezione limitata e vengono trasmesse su bande che vanno dagli 88Hz ai 100Hz.

Le onde AM sono invece ottenute facendo variare l'ampiezza dell'onda portante, la loro qualità è molto inferiore rispetto alle FM ma hanno il vantaggio di avere una maggiore portata di ricezione.                                                                   

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Onde radio Nell'antenna, per effetto del movimento delle cariche di conduzione in essa

presenti, si generano due campi variabili, uno elettrico ed uno magnetico, con la stessa frequenza dell'onda radio modulata che può così propagarsi nello spazio come una normale onda elettromagnetica.

Lo strumento radio ha l'unica funzione di ricevere i segnali trasmessi e riprodurli.

Esso è quindi formato da un'antenna che si fa investire dalle onde radio propagatesi grazie alla ionosfera e le raccoglie; le onde ricevute mettono in moto gli elettroni di conduzione dell'antenna ricevente con le stesse caratteristiche di quelli dell'antenna emittente.

Per poter però recuperare il segnale trasmesso in origine si deve procedere ad una demodulazione.

Per ricercare una determinata onda radio ci serviamo di una manopola collegata ad un condensatore variabile con un'armatura a semicerchi che agisce sulla ricerca della frequenza facendo variare la capacità.

Generatore alta frequenza

Antenna emittente

Antenna ricevente

ricevitore

Onda elettromagnetica

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La corrente elettrica - circuiti 70

Fonti Halliday, Resnick, Fondamenti di Fisica, Masson, 1996 http://www.feiradeciencias.com.br/sala20/PIRA_Eletromagne

tismo.asp

http://www.liceofoscarini.it/fisica94/elma.html http://www.wfu.edu/physics/pira/PhysicsDrawings.htm http://geocities.yahoo.com.br/saladefisica6/ http://www.gridclub.com/fact_gadget/1001/science_and_tec

hnology/electricity_and_magnetism/885.html

http://www.altanet.it/elettro/compo/trasform.htm http://web.tiscali.it/Acquiesce/Pages/laradio1.htm http://electronics.howstuffworks.com/radio.htm