la cordata Accompagnatore di Alpinismo...
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Club Alpino Italiano
Scuola Intersezionale
di Alpinismo Giovanile «la cordata»
Corso ASAG
Ovada
13 Novembre 2015
La figura di Accompagnatore di Alpinismo Giovanile
ANAG Gian Carlo Berchi
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Il committente: il Club Alpino Italiano
Conosciamo bene il nostro sodalizio
che è anche il nostro committente ?
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Il distintivo del Club Alpino Italiano
Cominciamo ad esaminare il nostro
distintivo …
Che racchiude molti importanti significati
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Nasce il CAI a Torino
► Quintino Sella durante una salita al Monviso del 12 agosto 1863
ne concepisce la fondazione .
► La nascita ufficiale avvenne a Torino il successivo 23 ottobre
presso il Castello del Valentino alla quale parteciparono circa
duecento soci fondatori.
► La nuova Associazione adotta un
distintivo di forma circolare e
raffigurava, in azzurro su fondo
bianco, una serie di vette sorvolate
da un'aquila e dominate da un
camoscio il tutto racchiuso entro
una fascia perimetrale recante la
scritta, "Club Alpino Torino"
► Significato molta immediato: la
severità e la magnificenza della
montagna con le quali gli alpinisti
dovevano misurarsi
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Da Torino alla dimensione nazionale
►Nel 1873, il distintivo originario
venne sostituito da un nuovo
emblema realizzato dalla
Sezione di Napoli su incarico
della Sede Centrale.
►nel 1874 viene approvato e,
attraverso alcune evoluzioni
grafiche, esso è giunto sino ai
giorni nostri
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Come è fatto
► Non si tratta di un semplice "distintivo“, ma di un vero "stemma" con ben
precise connotazioni e simbologie araldiche. Proprio attraverso l'araldica è
possibile descriverne (blasonare) le varie componenti ed interpretarne il
significato.
► Uno scudo gotico antico (scudo d'arme tradizionale italiano) a forma di
triangolo equilatero con i fianchi leggermente ricurvi di colore azzurro con
stella d'argento a cinque raggi posta al centro dello scudo.
► Lo scudo è sorretto con gli artigli da un'aquila ad ali dispiegate e testa
rivolta verso destra.
► È dotato esteriormente di:
un cartiglio ondulato con le estremità bifide con la scritta "Club Alpino
Italiano";
una piccozza ed un'ascia da ghiaccio poste in decusse (a guisa di
croce di Sant'Andrea);
un binocolo sulla destra
una corda riavvolta sulla sinistra.
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Ma che cosa simboleggia?
Le spiccate caratteristiche araldiche
conferiscono un significato universale
che ben riassume l'essenza stessa
dell'alpinismo
► la montagna, meta eccelsa (stella in
campo azzurro ed aquila)
► raggiungibile con l'azione (corda e
piccozza: per l'impegno della salita e
la sicurezza)
► l’osservazione e la cultura
dell’ambiente montano (binocolo: per
ammirare le bellezze della natura che
circonda l'alpinista).
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Statuto CAI
L’Articolo 1 dello statuto recita infatti:
“ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua
manifestazione, la conoscenza e lo studio
delle montagne, specialmente di quelle
italiane, e la difesa del loro ambiente
naturale”
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Legge 24 dicembre 1985, n. 776
In applicazione della legge 24 dicembre 1985, n. 776 relativa a nuove
disposizioni sul Club Alpino Italiano, l’Associazione provvede, a favore
sia dei propri Soci sia di altri e nell’ambito delle facoltà previste dallo
Statuto:
► alla diffusione della frequentazione della montagna e
all’organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche e
speleologiche, capillarmente diffuse sul territorio nazionale;
► all’organizzazione ed alla gestione di corsi d’addestramento
per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche,
speleologiche, naturalistiche volti a promuovere una sicura
frequentazione della montagna;
► alla formazione di 22 diverse figure di titolati (istruttori,
accompagnatori ed operatori), necessarie allo svolgimento
delle attività citate;
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L’Accompagnatore di AG
Bagaglio cognitivo ed esperienziale
Disposizione verso gli altri
Giovani
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SOCIO CAI FORMAZIONE
SPECIFICA ACCOMPAGNATORE
DI AG
L’Accompagnatore di AG
ASAG
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PROGETTO EDUCATIVO
ACCOMPAGNATORE AG
Educazione e formazione dei giovani
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Documento ufficiale dell‘AG: IL PROGETTO EDUCATIVO
►Il giovane
►L'accompagnatore
►Il gruppo
►L'attività
►Il metodo
►L'uniformità
L’Alpinismo Giovanile ha lo scopo di
aiutare il giovane nella propria
crescita umana, proponendogli
l’ambiente montano per
vivere con gioia esperienze di
formazione
Quali sono i TEMI del
Progetto Educativo …
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Il fulcro dell’attività: il giovane
... è il protagonista delle attività di
Alpinismo Giovanile e pertanto non si può
prescindere da una dimensione educativa
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Documento ufficiale dell‘AG: IL PROGETTO EDUCATIVO
L’Alpinismo Giovanile ha lo scopo di
aiutare il giovane nella propria crescita
umana, proponendogli l’ambiente
montano per
vivere con gioia esperienze di
formazione
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Il giovane
è il protagonista delle attività di Alpinismo
Giovanile e pertanto non si può prescindere
da una dimensione educativa
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L'accompagnatore
è lo strumento tramite il quale si realizza il
progetto educativo dell'Alpinismo Giovanile
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Il gruppo
come nucleo sociale, è il campo di azione per
l'attività educativa; le dinamiche che vi
interagiscono devono orientare le aspirazioni
del giovane verso una vita autentica
attraverso un genuino contatto con la natura
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L'attività
con cui si realizzano questi
intendimenti è
essenzialmente,
l'escursionismo di
montagna finalizzato verso
obiettivi didattici
programmati inteso come
recupero della dimensione
del camminare nel rispetto
dell'ambiente geografico
(naturale e umano)
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Il metodo
di intervento si basa sul coinvolgimento del
giovane in attività divertenti stabilendo con
lui un rapporto costruttivo secondo le regole
dell'imparare facendo
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L'uniformità
operativa delle Sezioni nell'ambito
dell'Alpinismo Giovanile è presupposto
indispensabile perché si possa realizzare il
progetto educativo del Club Alpino Italiano
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Ma veniamo all’accompagnatore
... è lo strumento tramite il quale si realizza il
progetto educativo
dell'Alpinismo Giovanile
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La V della formazione ...
Collaboratori
AAG
ANAG SCAG
Scuola
Inter-regionale
Scuola
Inter-sezionale
Commissione
Sezionale
ASAG
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È più facile insegnare che educare,
perchè per insegnare basta sapere,
mentre per educare è necessario essere
Alberto Hurtado
Progetto Formativo
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Le Scuole di AG
►Risposta alla complessità
dell'ambito formativo
►Supportare adeguatamente i
processi formativi:
insegnare competenze
rendere le persone capaci di
imparare prima ed insegnare poi
gestire le novità e l'imprevisto
senza temere i cambiamenti
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FORMAZIONE PERMANENTE
Studi
Verifiche int / ext
Sperimentazioni SCAG
Elaborazione di materiale
didattico
Aggiornamenti ANAG
Iniziative interne al direttivo SCAG Stimoli - Richieste – Suggerimenti
da Accompagnatori - Scuole
Ricadute su Accompagnatori
attraverso le Scuole di AG
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Caratteristiche dell’Accompagnatore
►La caratteristica sostanziale richiesta ad un
aspirante Accompagnatore di AG è di essere un
socio CAI, buon alpinista con buone competenze
organizzative, didattiche ed educative, tali da
consentire una efficace azione educativa verso i
giovani.
►L'Accompagnatore di AG è un tecnico preparato, ma
soprattutto persona sensibile ed aperta a tutte le
componenti della cultura dell’alpinismo, della
montagna e dell’educazione.
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Piani formativi per titolati AG
►Il documento presenta i Piani Formativi delle
tre figure previste in ambito
Accompagnatori di Alpinismo Giovanile.
►Costituisce il documento che presenta
l'identità culturale e progettuale delle
strutture di formazione AG ed esplicita la
progettazione formativa ed organizzativa
che le singole scuole di AG del CAI adottano
nell'ambito della loro autonomia.
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La figura del “Sezionale”
articolo 34 del Regolamento per gli Organi Operativi Centrali e Periferici approvato dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo (CCIC)
► Oltre alle categorie di cui all’art. 29 è prevista, nell’ambito del
Club alpino italiano, la figura dell’Istruttore, Accompagnatore
od Operatore “Sezionale”, con dipendenza tecnica diretta
dall’OTPO competente per territorio.
► Ogni OTCO, relativamente ai corsi di formazione e
aggiornamento dei “Sezionali”, fissa i criteri di ammissione e
le modalità di svolgimento e frequenza, demandandone agli
OTPO l’attuazione.
► La qualifica di ”Sezionale” viene rilasciata dal Presidente della
Sezione di appartenenza a seguito del parere favorevole
dell’OTPO e dell’eventuale Direttore della Scuola sezionale o
del responsabile sezionale dell’attività.
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Profilo ASAG
►Al termine del corso per ASAG dovrà
risultare acquisita: completa autonomia individuale almeno su difficoltà F/PD
su roccia, e vie attrezzate;
conoscenza dei principi generali dell’AG e delle procedure
operative del gruppo in cui opera;
capacità di orientamento con l'utilizzo di strumenti quali
carta topografica, bussola e altimetro;
conoscere le caratteristiche dell’abbigliamento e
dell’attrezzatura alpinistica.
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Profilo AAG
►Come definito nei regolamenti specifici
un Accompagnatore di AG deve
possedere: capacità tecnico-alpinistiche tali da garantire la
massima sicurezza in montagna anche in situazioni di
emergenza;
conoscenze generali di base per poter frequentare
responsabilmente la montagna nel pieno e attivo
rispetto dell’ambiente;
attitudini organizzative, didattiche ed educative tali da
consentire un corretto e proficuo rapporto con i
giovani.
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Profilo ANAG
►E' un formatore di Accompagnatori e può quindi
operare nelle Scuole di AG ai vari livelli, per questo
deve avere una buona preparazione culturale e
dev'essere un esperto di:
discipline di montagna;
tecniche e materie che andrà ad insegnare;
tecniche di comunicazione (comunicazione verbale e non
verbale, paralinguaggio);
organizzazione (scuola e gruppi);
sostegno della motivazione.
►Nella sua funzione di formatore dev'essere un
facilitatore degli apprendimenti, abile, credibile,
competente, capace di riflettere su sé stesso,
capace di imparare dalle esperienze proprie e altrui
(meta-riflessione).
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La formazione permanente: gli aggiornamenti periodici
►Pur rimarcando l’imprescindibile valore di
strumenti che consentono un approfondimento
dei saperi della persona, irrinunciabili sono i
momenti di confronto interpersonale che non
devono essere visti come esame, ma appunto
come occasione di confronto.
►E’ quindi fondamentale documentarsi su
pubblicazioni testi o altro relativamente ai temi e
discipline legate all’andare per monti e non solo,
ma l’uomo è un animale sociale ed è in un
contesto sociale che si massimizza il valore della
formazione ed educazione.