LA CONFORMITÀ ALLA NORMATIVA AMBIENTALE PER UNA ... · AUTORIZZAZIONI O COMUNICAZIONI NEL SETTORE...

Avv. Maria Adele Prosperoni

LA CONFORMITÀ ALLA NORMATIVA AMBIENTALE PER

UNA AGRICOLTURA SOSTENIBILE E COMPETITIVA

Adempimenti ed autorizzazioni ambientali su rifiuti, scarichi ed

emissioni


Perché un corso sugli adempimenti ambientali?


I NUOVI ECOREATI

Fonte: Legambiente


LA CONDIZIONALITÀ NELLA PAC


LA TERRA DEI FUOCHI

Oltre 220 ettari e più di 2.000 siti inquinati censiti dall’Arpac nel 2005


COSA È ACCADUTO IN TERRA DEI FUOCHI


COSA CHIEDONO I CONSUMATORI


LE AREE DI PRODUZIONE E L’IMMAGINE DEI PRODOTTI


LA «MONNEZZA» È ORO!


IL FALLIMENTO DI UN TERRITORIO


LA TERRA DEI FUOCHI AD EXPO

4400 campioni sui suoli

659 campioni sulle acque

1654 campioni su animali (131 volpi, 700 lumache, capre e api, con particolare attenzione al miele

2942 campioni tra prodotti ortofrutticoli ed erba spontanea

«SOLO 4 CAMPIONI SU QUASI 3MILA SONO RISULTATI NON CONFORMI”


QUAL È IL FUTURO DELLA TERRA DEI FUOCHI


QUALI RISCHI AMBIENTALI?

BIODIVERSITA’


AMBIENTE E TERRITORIO

AMBIENTE E TERRITORIO SONOIL BIGLIETTO DA VISITA

DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI

AMBIENTE E TERRITORIO SONOGARANZIA PER LA SICUREZZA DEI PRODOTTI

E PER LA SICUREZZA ALIMENTARE


LA QUALITÀ DEL TERRITORIO È UN VALORE INCORPORATO E DA INCORPORARE NEI PRODOTTI E NEI SERVIZI

LA QUALITÀ DEL TERRITORIO

le modalità con cui si produce influenzano l’ambiente

la qualità dell’ambiente naturale influenza la produzione agricola


L’AMBIENTE NON E’ E NON DEVE ESSERE

SOLO UN COSTO PER LE IMPRESE!

IL RISPETTO DEGLI ADEMPIMENTI AMBIENTALI COME OPPORTUNITÀ


IL RISPETTO DEGLI ADEMPIMENTI AMBIENTALI RAPPRESENTA

UNA OPPORTUNITÀ

E UN FATTORE DI SVILUPPO DELLE IMPRESE AGRICOLE

IL RISPETTO DEGLI ADEMPIMENTI AMBIENTALI COME OPPORTUNITÀ


LA NORMATIVA AMBIENTALE


PARTE PRIMA• disposizioni comuni e PRINCIPI GENERALI

PARTE SECONDA• VAS - valutazione ambientale strategica

• VIA - valutazione d'impatto ambientale

• IPPC - autorizzazione ambientale integrata

PARTE TERZA• difesa del SUOLO e lotta alla desertificazione

• tutela delle ACQUE e gestione delle RISORSE IDRICHE

PARTE QUARTA• gestione dei RIFIUTI E BONIFICA dei siti inquinati

PARTE QUINTA• ARIA e riduzione emissioni in atmosfera

PARTE SESTA• DANNO AMBIENTALE

LA STRUTTURA DEL “CODICE AMBIENTALE” (D.LGS. N.152/06)


PRINCIPI GENERALI


PROVINCIA

AUTORIZZAZIONE

INIZIO ATTIVITA'

DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE

COMUNICAZIONE DI INZIO ATTIVITA’

INIZIO ATTIVITA’

La differenza tra autorizzazione e

comunicazioneAUTORIZZAZIONI O COMUNICAZIONI


AUTORIZZAZIONI O COMUNICAZIONI NEL SETTORE AMBIENTALE

AUTORIZZAZIONE

COMUNICAZIONE

AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO

AUTORIZZAZIONE ALLE

EMISSIONI IN ATMOSFERA

AUTORIZZAZIONE PER IL

RECUPERO O LO SMALTIMENTO RIFIUTI

INTERVENTI URBANISTICI

UTILIZZAZIONE AGRONOMICA DEGLI EFFLUENTI O DELLE ACQUE REFLUE


AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE

A) L'AUA SOSTITUISCE OGNI ATTO DI COMUNICAZIONE, NOTIFICA ED AUTORIZZAZIONE (emissioni, scarichi, utilizzazione agronomica, comunicazioni in materia di rifiuti)

B) L'AUA È RILASCIATA DA UN UNICO ENTE

C) HA DURATA DI 15 ANNI

AUAAUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE


LA NORMATIVA IN MATERIA DI ACQUE


L’AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO

TUTTI GLI SCARICHI DEVONO ESSERE PREVENTIVAMENTE AUTORIZZATI

L'autorizzazione è rilasciata al titolare dell'attività da cui origina lo scarico

ART.124 D.LGS.152/06


SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ

rifiutoscarico

INTERRUZIONE DEL FLUSSO

LA DIFFERENZA TRA LO SCARICO ED IL RIFIUTO ALLO STATO LIQUIDO


AUTORIZZAZIONE PER LO SCARICO

LA FOSSA PER IL TRATTAMENTO DEI

REFLUI DOMESTICI E’ UNO SCARICO SUL

SUOLO E DEVE ESSERE AUTORIZZATA !

L’AUTORIZZAZIONE HA DURATA DI 4 ANNI E LA DOMANDA DI RINNOVO VA PRESENTATA AL COMUNE

1 ANNO PRIMA DELLA SCADENZA


LA NORMATIVA IN MATERIA DI EMISSIONI IN ATMOSFERA


tutti gli stabilimenti che producono

emissioni in atmosferadevono avere l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera

(art.269 del d.lgs. n. 152/2006)

tutti gli stabilimenti che producono

emissioni in atmosferadevono avere l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera

(art.269 del d.lgs. n. 152/2006)

PRINCIPI GENERALI


IMPIANTI ESONERATI

� Piccoli allevamenti,

� Essiccatoi (fino ad 1 MW)

� Frantoi

� Cantine

IMPIANTI ESONERATI


LA GESTIONE DEI RIFIUTIED IL SISTRI


RIFIUTI DA ATTIVITÀ AGRICOLE E AGRO-INDUSTRIALI

rifiuti derivanti dalle attività di demolizione

rifiuti da lavorazioni industriali, artigianali, da attività commerciali e di

servizio

DOMESTICI

NON

DOMESTICI

LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

(secondo origine e secondo caratteristiche di pericolo)

GESTIONE FINALE

A CARICO P.A.

GESTIONE FINALE A

CARICO PRODUTTORE

I RIFIUTI AGRICOLI SONO

RIFIUTI SPECIALI


LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI ED IL CODICE CER

I RIFIUTI SONO DEFINITI CON UN CODICE A 6 CIFRE (cer)

03 RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE

03 01 rifiuti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli e mobili

03 01 01 scarti di corteccia e sughero

03 01 04 * segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di

truciolare e piallacci contenenti sostanze pericolose


È VIETATO MISCELARE RIFIUTI PERICOLOSI CON DIVERSE CARATTERISTICHE O RIFIUTI PERICOLOSI CON RIFIUTI NON PERICOLOSI

(la miscelazione comprende la DILUIZIONE di sostanze pericolose).

IL DIVIETO DI MISCELAZIONE


I CONTENITORI DI PRODOTTI FITOSANITARI

I CONTENITORI DI AGROFARMACI SONO RIFIUTI DIIMBALLAGGIO CLASSIFICATI ALLA VOCE 15 (RIFIUTI DIIMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI EINDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)

QUANDO CONTENGONO SOSTANZE PERICOLOSE

NEL CASO DI CONTENITORI CON PRODOTTO SCADUTO O INUTILIZZATO

SONO CONSIDERATI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI

SONO CONSIDERATI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI, O NON PERICOLOSI COME DA CLASSIFICAZIONE RIPORTATA IN ETICHETTA


MA COSA E’ UN RIFIUTO ?


QUALSIASI SOSTANZA OD OGGETTO

DI CUI IL DETENTORE

SI DISFIABBIA L’OBBLIGO

DI DISFARSI

ABBIA L’INTENZIONEDI DISFARSI

Atto o fatto oggettivo�Fonte normativa,

regolamentare oamministrativa

� Natura del bene

?

LA NOZIONE DI RIFIUTO


NON TUTTO E’ RIFIUTO !!!


SFALCI E POTATURE

paglia, sfalci e potature provenienti:

� dalle attività agricole � dalle attività di manutenzione del verde

SONO ESCLUSI DAL CAMPO DI APPLICAZIONE DEI RIFIUTI

nonché ogni altro materiale agricolo o forestale � naturale non pericoloso � destinati alle normali pratiche agricole e zootecniche� o utilizzati in agricoltura, nella silvicoltura� o per la produzione di energia da tale biomassa

anche al di fuori del luogo di produzione ovvero con cessione a terzi, mediante processi o metodi che non danneggiano

l'ambiente né mettono in pericolo la salute umana

Art. 41 legge 28 luglio 2016, n. 154


LE ESCLUSIONI


IL DETENTORE NON HA INTENZIONE DI DISFARSENE

IL DETENTORE NON E’ OBBLIGATO A DISFARSENE

IL DETENTORE NON SE NE E’ DISFATTO

1 2

3

Residuo di produzione(che non rientra tra i casi di esclusione)

rispetto delle condizioni art.184 bis d.lgs.152/06

CERTEZZA DELL’UTILIZZO nello stesso o in successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi;

UTILIZZO LEGALE, ossia la sostanza soddisfa, per l’utilizzo specifico, tutti i requisiti pertinenti riguardanti i prodotti e la protezione della salute e dell’ambiente e non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o la salute umana.

UTILIZZO DIRETTO senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale;

LA NOZIONE DI SOTTOPRODOTTO


ORDINE

SEPARAZIONE DEI RESIDUI

RISPETTO NORME SICUREZZA

RISPETTO NORME ETICHETTATURA, GESTIONE E TEMPISTICHE RIMOZIONE DEI RIFIUTI

Principi generali e comuni

• Plastica

• Vassoi di polistirolo

• Rifiuti non pericolosi esclusa la

plastica/polistirolo

• Materiali pericolosi: contenitori

contenenti ancora CPA, Oli,

combustibili, lubrificanti, vernici,

batterie

• Contenitori vuoti di CPA

• Etichettatura

• Imballaggio

• Struttura e chiusura dei contenitori

• Platea impermeabilizzata

• Controllo

GLI OBBLIGHI PER I PRODUTTORI


LE MODALITA’ DI DEPOSITO POSSONO CONDIZIONARE LA

QUALIFICA DEL RESIDUO


LE MODALITA’ DI DEPOSITO POSSONO CONDIZIONARE IL

REGIME AUTORIZZATIVO


RAGGRUPPAMENTO DEI RIFIUTI NEL LUOGO DI PRODUZIONE

PRIMA DELLA RACCOLTA

ASPORTO OGNI 3 MESI INDIPENDENTEMENTE

DALLE QUANTITA’

MASSIMO 10 M 3 DI RIF. PERICOLOSI

APPENA RAGGIUNTI 30 M 3

MASSIMO 10 M 3 DI RIF.PERICOLOSI

ASPORTO ANNUALE SE LA PRODUZIONE NON SUPERA I 30 M 3

oppure

oppure

CONDIZIONI PER IL DEPOSITO TEMPORANEO

REGOLA GENERALEIL DEPOSITO TEMPORANEO È

EFFETTUATO PRESSO IL LUOGO DI PRODUZIONE

REGOLA PER I SOCI DELLA COOPERATIVA/CONSORZIO

La sede della cooperativa/Consorzio è considerata come luogo di produzione

SOLO A QUESTE CONDIZIONI

IL DEPOSITO TEMPORANEO

NON È SOGGETTO AD AUTORIZZAZIONE

RISPETTO REQUISITI TEMPORALI E QUANTITATIVI

(tempi e modalità asporto)

RISPETTO REQUISITI GESTIONALI

(gestione, etichettatura, imballaggio)

SEMPLIFICAZIONI PER IL DEPOSITO TEMPORANEOo


qualsiasi area ove i rifiuti sono sottoposti a

DEPOSITO TEMPORANEO PER PIÙ

DI UN ANNO

DISCARICA

area adibita a smaltimento dei rifiuti mediante

operazioni di deposito sul suolo

o nel suolo

ATTENZIONE…


All’accordo o alla convenzione deve seguire un CONTRATTO DI SERVIZIO

tra produttore e gestore della piattaforma di conferimento, o dell’impresa di trasporto

� DAI CONSORZI

� SULLA BASE DI UNACCORDO DI PROGRAMMA CON LA P.A.

� SULLA BASE DI UNACONVENZIONE-QUADRO TRA ASSOCIAZIONI PIATTAFORMA DI CONFERIMENTO, O IMPRESA DI TRASPORTO, DALLA QUALE RISULTI LA DESTINAZIONE DEFINITIVA DEI RIFIUTI

IL CIRCUITO ORGANIZZATO DI RACCOLTA


CIRCUITO ORGANIZZATO DI RACCOLTA

SISTRIALBO

GESTORI

REGISTRO CARICO E SCARICO

FORMULARIO TRASPORTO

MUD


DURANTE IL TRASPORTO I RIFIUTI DEVONO

ESSERE ACCOMPAGNATI DAL FORMULARIO

firmato dal produttore (o detentore)

e controfirmato dal trasportatore

1) rimane al produttore

5 ANNICONSERVAZIONE

REDAZIONE

Sono ESONERATI

Trasporti occasionaliconto proprio

di rifiuti NON PERICOLOSI< 30 Kg/30 litri

4 COPIE

4) È restituita dal trasportatore al produttore

2) rimane al destinatario

3) rimane al trasportatore

Il produttore è esonerato da responsabilità solo al

ricevimento della 4°copia

Il formulario di trasporto senza SISTRI


NON SONO CONSIDERATI COME TRASPORTI

(AI FINI DEGLI ADEMPIMENTI DEL CODICE AMBIENTALE)

MAX 10 CHILOMETRI !!!

SEMPLIFICAZIONI PER IL TRASPORTOART.193, COMMA 9 BIS, D.LGS.152/06

1) LA MOVIMENTAZIONE DI RIFIUTI PRODOTTI DALL’IMPRENDITORE AGRICOLO DA UN FONDO DI CUI ABBIA LA DISPONIBILITÀ, VERSO IL DEPOSITO TEMPORANEO

2) LA MOVIMENTAZIONE DEI RIFIUTI EFFETTUATA DALL'IMPRENDITORE AGRICOLO DAI PROPRI FONDI AL SITO DELLA COOPERATIVA AGRICOLA, O DEI CONSORZI AGRARI, DI CUI È SOCIO, QUALORA SIA FINALIZZATA AL RAGGIUNGIMENTO DEL DEPOSITO TEMPORANEO


E’ IL REGISTRO SU CUI SI ANNOTANO

LA PRODUZIONE DEL RIFIUTO

(CARICO)

E LO “SCARICO” DEL RIFIUTO AL

MOMENTO DELLA CONSEGNA AD UN TRASPORTATORE

AUTORIZZATO

IL REGISTRO DI CARICO E SCARICO

SONO OBBLIGATI I PRODUTTORI AGRICOLI DI RIFIUTI PERICOLOSI CON VOLUME DI AFFARI > 8000 €/ANNO


LA COMUNICAZIONE ANNUALE AL CATASTO DEI RIFIUTI (MUD)

SONO OBBLIGATI I PRODUTTORI AGRICOLI DI RIFIUTI PERICOLOSI CON VOLUME DI AFFARI > 8000 €/ANNO

IL MUD VA PRESENTATO ENTRO

IL 30 APRILE DI OGNI ANNO,

ANCHE PER MEZZO DELLA PROPRIA ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA


COLLEGATO AMBIENTALE – REGISTRI E MUD

Art. 69 legge n.221/2015

REGISTRO DI CARICO E SCARICO E MUD SIINTENDONO ASSOLTI ATTRAVERSO LACOMPILAZIONE E CONSERVAZIONE, IN ORDINECRONOLOGICO, DEI FORMULARI DI TRASPORTO

LA CONSERVAZIONE DEVE AVVENIRE PRESSO LA SEDE DELL’IMPRESA

OTRAMITE LE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI

INTERESSATE O SOCIETÀ DI SERVIZI DI DIRETTA EMANAZIONE

MANTENENDO PRESSO LA SEDE DELL'IMPRESA COPIA DEI DATI


SISTRI

SISTEMA DI TRACCIABILITA’

INFORMATICA DEI RIFIUTI


SISTEMA DI CONTROLLO DELLA

TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI

ISTITUITODM 17 DICEMBRE 2009

modificato con diversi decreti

successivi

DM 78/2016

RIFERIMENTO NORMATIVO ATTUALE

IL SISTRI


� formulario di trasporto

� registro di carico e scarico

�MUD

DISPOSITIVI ELETTRONICI

OBIETTIVI DEL SISTRI


ALLA GESTIONE

DEI RIFIUTI

SI PROVVEDE

TRAMITE SISTRI

TRAMITE ADEMPIMENTI ALTERNATIVI AL SISTRI

(registro di carico e scarico e formulario)

SISTRI


PRODUTTORI DI RIFIUTI PERICOLOSICON PIU’ DI 10 DIPENDENTI

Produzione e trasporto conto proprio di

RIFIUTI NON PERICOLOSI

SISTRI

NO

SÌpossibilità di gestione degli adempimenti attraverso le ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Possibilità di ADESIONE VOLONTARIA

Salva possibilità di ESONERO SE CONVENZIONE CON CIRCUITO ORGANIZZATO DI RACCOLTA

CHI E’ OBBLIGATO AD ISCRIVERSI AL SISTRI


ESONERO SISTRI

LE IMPRESE AGRICOLE, INDIPENDENTEMENTE

DAL NUMERO DEI DIPENDENTI, CHE CONFERISCONO I PROPRI RIFIUTI

NELL'AMBITO DI CIRCUITI ORGANIZZATI DI RACCOLTA

SONO ESONERATE DAL SISTRI

D.M. 24 aprile 2014


USB

BLACK BOX

DISPOSITIVO ELETTRONICO PER L’ACCESSO IN SICUREZZA DALLA PROPRIA POSTAZIONE

AL SISTEMA INFORMATICO

DISPOSITIVO ELETTRONICO DA INSTALLARE SU CIASCUN VEICOLO CHE TRASPORTA RIFIUTI, CON

LA FUNZIONE DI MONITORARE IL PERCORSO EFFETTUATO

I DISPOSITIVI DEL SISTRI


per monitorare l’ingresso e l’uscita degli automezzi dagli impianti di

discarica e di incenerimento

APPARECCHIATURE DI SORVEGLIANZA


SCHEDA AREA REGISTRO

CRONOLOGICO

SCHEDA AREA MOVIMENTAZIONE

!

Le schede SISTRILE SCHEDE SISTRI

FORMULARIO DI TRASPORTO

REGISTRO DI CARICO E SCARICO


PRODUTTORE TRASPORTATOREDESTINATARIO

CONDUCENTE

2

1

bip, bip,

bip, biiiip

4

bip, bip,

bip, biiiip

5

3

COME FUNZIONAVA IL SISTRI


A CHI RIVOLGERSI?

Contattare la propria

associazione di categoria !


[email protected]@[email protected]@coldiretti.it

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