La civiltà islamica

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La civiltà islamica Di Giorgio e Cristian

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I momenti più importanti della travolgente cavalcata araba, raccontatati in una presentazione P.P. : la civiltà pre-islamica, l''arrivo di Maometto e la conseguente diffusione della religione islamica, l'espansione politico-militare, le caratteristiche della cultura araba e i suoi retaggi in occidente.

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La civiltà islamica

Di

Giorgio e Cristian

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L’Arabia è una penisola formata da altopiani desertici e steppe. Il suolo è aridissimo. Nel V secolo la maggior parte degli abitanti era costituita da beduini nomadi, dediti all’allevamento di cammelli dromedari, pecore e capre.

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Le popolazioni vivevano eriunite in clan familiari, che a volte si riunivano in tribù , guidate da un uomo anziano e saggio, il Sayyd.

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In alcune aree della penisola il clima era meno arido. Si tratta dello Yemen ….

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e le oasi del deserto. Gli abitanti di queste due aree erano dediti all’agricoltura. I rapporti tra i beduini nomadi e le popolazioni stanziali agricole erano condizionati dal clima. I beduini, infatti, intrattenevano rapporti pacifici se il clima non era troppo arido. La presenza di pascoli, infatti, permetteva loro di barattare gli abbondanti prodotti dell’allevamento (latte, formaggio, lana) con prodotti agricoli delle oasi e delle popolazioni dello Yemen. Se il clima, invece, era troppo arido, i beduini attaccavano e saccheggiavano gli stanziamenti agricoli per procurarsi le risorse necessarie per la sopravvivenza

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Una parte della popolazione si dedicavano al commercio carovaniero. Le carovane dei mercanti arabi si spingevano fin nel lontano Oriente…

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Dove acquistavano seta e spezie da rivendere in occidente. Proprio per questo il percorso seguito dalle carovane venne chiamato «Via della seta».

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Nelle regione costiere sorgevano le principali città arabe. La Mecca era la più importante. Qui, nel 570 a.C., nacque Muhammad, chiamato Maometto in occidente. Figlio di una famiglia di mercanti, dopo aver fatto fortuna con i commerci, Maometto sentì di essere destinato ad un compito più elevato: annunciare al mondo la parola di Allah, parola Araba che significa Dio.

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Prima dell’arrivo di Maometto, le popolazioni arabe adoravano diverse divinità. Maometto, invece, predicava l’esistenza di un solo Dio, Allah, diffondendo, quindi, una nuova religione monoteista, l’Islam, di cui lui era il Profeta.

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Inizialmente la sua predicazione non ebbe molti seguaci e, perseguitato soprattutto dai mercanti, fu costretto nel 622 a fuggire da La Mecca e rifugiarsi a Medina.Da qui, Maometto riuscì ad affermare la nuova religione e diffonderla in tutta la penisola arabica. Otto anni dopo L’Egira, nel 630 Maometto fa il suo ritorno trionfale a La Mecca.

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Il termine Islam significa «abbandono totale a Dio» e muslim è il «fedele dell’Islam». Maometto è il Profeta, cioè l’intermediario che ha il compito di annunciare la parola di Allah al popolo. Dopo la sua morte, gli insegnamenti di Maometto furono trascritti nel libro sacro dell’Islam, Il Corano, che secondo i musulmani completa e corregge il Vecchio e Nuovo testamento. La parola Corano deriva da quaran, cioè Lettura ad alta voce. Il Corano, infatti, si legge ad alta voce unicamente in lingua araba

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Ogni buon musulmano deve rispettare cinque obblighi, detti pilastri dell’Islam:

Inoltre, I musulmani hanno anche alcuni obblighi alimentari, come il divieto di mangiare carne di maiale, un animale considerato «impuro».

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Maometto unificò tutta la penisola arabica in uno stato ispirato ai principi dell’Islam.

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Dopo la morte di Maometto, gli Arabi adottarono una forma di monarchia chiamata califfato. I califfi erano capi religiosi, militari e civili.

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La capitale venne spostata a Medina. Tra il 622 e il 660 si succedettero quattro califfi appartenenti alla famiglia di Maometto. Questo periodo è chiamato età dei “califfi ben guidati” o “califfato elettivo”.

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Nel 660 scoppiò una disputa per la successione al califfato. -Da una parte gli sciiti, guidati da Alì, genero di Maometto ed ultimo califfo della sua dinastia, che sostenevano che il califfo dovesse appartenere alla famiglia di Maometto.- Dall’altra i sunniti, che invece affermavano che il califfo dovesse essere scelto per i suoi meriti.Vinsero i sunniti e Alì venne ucciso e cominciò la dinastia Omayyadi.

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Gli arabi sconfissero i Bizantini e i Sasanidi, indeboliti dalle lunghe guerre tra i due regni. Gli Arabi, così, conquistarono la Siria, l’Egitto, la Palestina e occuparono la Persia sasanide.Successivamente, sconfissero le tribù dei berberi e conquistarono il Nord Africa. Nel 661 la capitale fu spostata a Damasco.

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Gli islamici hanno il dover di combattere la Jihàd, cioè la guerra santa contro l’infedele

I due imperi ai erano indeboliti a causa delle lunghe guerre combattute tra di loro

Gli Arabi erano molto tolleranti con le popolazioni sottomesse. Permettevano loro di mantenere la loro religione e anche le loro leggi, in cambio di tasse.

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Nel VIII a causa delle tasse, dell’ostilità degli sciiti e del malcontento delle popolazioni non arabe, la dinastia degli Omayyadi entrò in crisi. Ne approfittò Abu al-Abbas che uccise i membri della famiglia degli Omayyadi e dette vita alla nuova dinastia degli Abbasidi.Il califfato venne diviso in province governate dagli Emiri.

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Con gli Abbasidi riprese l’espansione militare e gli arabi raggiungessero l’Europa, conquistando la Penisola Iberica, la Sardegna, La Corsica e la Sicilia.

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In Sicilia si costituì un Emirato con capitale Palermo che per tre secoli garantì uno straordinario sviluppo economico. Gli Arabi importarono in Sicilia nuove coltivazioni, soprattuto agrumi, cotone e canna da zucchero, pesche.

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Nel x secolo l’unità dell’Impero si farntumò e si crearono diversi califfati, fra cui il califfato d’Egitto e il Califfato di Cordoba, in Spagna, dove si sviluppò una civiltà molto sviluppata in cui mussulmani, ebrei e cristiani convivevano pacificamente.

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La lingua araba unifico tutto l’Impero Arabo. Era la lingua sacra del Corano e ciò favorì l’alfabetizzazione della popolazione, che dovevano essere in grado di leggere il testo. Si sviluppò anche una fiorente letteratura in lingua araba, la cui opera più famosa è Le mille e una notte.

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Gli arabi erano molto rispettosi della cultura dei popoli sottomessi e traducevano e copiavano le opere più importanti. In questo modo, gli arabi furono fondamentali per la conservazione e diffusione delle conoscenze. In questo modo anche la scienza araba si sviluppò moltissimo in vari settori

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L’astronomia era molto sviluppata. Gli arabi perfezionarono molti strumenti come l’astrolabio, usato per la navigazione, e gli osservatori astronomici.

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Gli arabi si distinsero anche nella medicina, grazie ad una buona conoscenza dell’anatomia umana e all’uso delle erbe medicinali, che coltivavano nei loro orti botanici.

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Gli arabi si distinsero anche in matematica. Importarono dall’India i numeri, che ancora oggi chiamiamo arabi, aggiungendo lo zero, inventando così il sistema decimale.