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La città (non) è un albero Idee per una lettura del contesto urbano

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La città (non) è un albero

Idee per una lettura del contesto urbano

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Cristopher Alexander (1965)

CITTA' ARTIFICIALE /città naturalesemilattice/ ALBERO

La città non può essere riconducibile a uno schema dove ogni

parte interagisce col tutto attraverso una rigida gerarchia

piramidale. (COSTRUZIONE DI UN ALBERO)

La città deve essere pensata come un semilattice. Mutuando il

concetto dalla matematica e riferendolo alla città si può dire che

quando due elementi interferiscono sovrapponendosi, anche

l'area di questa sovrapposizione diventa entità riconoscibile e

come tale rappresenta essa stessa un elemento.

In questo schema gli elementi hanno tra loro relazioni incrociate e, spesso, tali relazioni afferiscono a ordini di

grandezza diversi.

TUTTI GLI ELEMENTI INTERAGISCONO SENZA

SOTTOPORSI AL RIGIDO LIMITE FUNZIONALE (ZONING

DELL'URBANISTICA MODERNA).

Il semilattice permette connessioni svariate , informali / livelli di

relazioni tra ordini di grandezza diversi / interferenze.

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Cristopher Alexander (1965)

la potenza dell'interferenza“il fascino di quest'immagine sta nel fatto che,

sebbene siano bastati pochi semplici triangoli a

costtruirla, questi lelementi si combinano in diversi

modi dando luogo alla più ampia unità nel

disegno.” ...

...”E tuttavia sono proprio le immagini come questa

che debbono costituire i veicoli della nostra nuova

concezione. E il semi-lattice, che rappresenta tutta

una vasta sezione della matematica moderna,

costituisce un potente strumento di analisi,

proficuamente utilizzabile, per esplorare la struttura

di queste immagini. E' esso, dunque, che dobbiamo

cercare di individuare, non l'albero.”

La bellezza di un albero non potrà mai essere quella

di una città. La città ci conforta nella sua assenza di

perfezione. La sua mancanza di necessità ce la

rende cara, preziosa, commovente. La nostra città

non è un albero, ed è per questo che la possiamo

comprendere. C. Zucchi

Simon Nicholson,

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

L' Immagine ambientale è il risultato di un rapporto reciproco tra l'osservatore e il suo ambiente.

L'osservatore seleziona / organizza / attribuisce significato a quello che vede.

Il metodo propone tre categorie di analisi, che nella realtà compiaono sempre insieme e interrellate: identità struttura e significato.Indentità presuppone l'identificazione di un oggetto, di un elemento che si caratterizza per il suo carattere di

UNICITA', non assimilabile al resto.

LA RELAZIONE SPAZIALE dell'elemento identificato con l'ambiente e con l'osservatore definisce la

struttura.

In base alla struttura che assume nel contesto, l'elemento identificato definisce un significato, che diventa

quindi anch'esso una relazione, non più spaziale o schematica, ma concettuale/evocativa. (esempio della

porta).

LEGGIBILITA'/FIGURABILITA' sono i criteri che definiscono la mappa che rappresenta l'immagine

ambientale.

Centro dello studio è la figurabilità della forma urbana attraverso l'interazione di identità/struttura/ significato

degli elementi della realtà urbana.

La leggibilità è, in ultima analisi, prerogativa per la quale gli elementi di una città vengono dati e presentati ai sensi.

Immagine ambientale / mappa mentale

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Percorsi / margini / quartieri / nodi / riferimentiI percorsi sono i canali entro cui si muove abitualmente

l'osservatore. Si osserva la città mentre ci si muove lungo essi, in

una dimensione di comprensione sensoriale cinestetica... la

consocenza e l'infomazione della città avviene nella logica del

mouversi attraverso, come in uno spazio di contatto “indirettamente

lo spazio urbano serve l’informazione, prestandosi al contatto

umano, al rapporto da bocca a orecchia che, fino alla diffusione della

stampa, sarà il mezzo per eccellenza dell’informazione prossima e

lontana.” (F. Choay).

Le immagini dei percorsi dipendono dalle loro qualità spaziali:

-la sezione: la dimensione planimetrica in relazione ai suoi

bordi, gli alzati.

-le caratteristiche delle facciate dei bordi: fronte

compatto/fronte rado

- le interazioni con gli altri elementi della città: innesti

trasversali

- il tracciato: curve/movimento per i quali cambia la percezione

cinestetica del paesaggio attorno.

Gli elementi

Lo spazio di contatto, da F.Choay, Espacements Lo spazio di contatto, da F.Choay, Espacements Lo spazio di contatto, da F.Choay, Espacements

Le facciate Le interazioni

Il tracciato

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Percorsi / margini / quartieri / nodi / riferimenti

I margini possono essere confini tra due diverse fasi, elementi lineari non considerati percorsi, continui

nella forma e impenetrabili trasversalmente

Gli elementi

OPPUREOPPUREpossono essere suture unificanti, linee che mettono in relazione due diverse fasi.

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Percorsi / margini / quartieri / nodi / riferimenti

I quartieri sono zone di città concepite come grandezze bidimensionai in cui l'osservatore può mentalmente pentrare.

Le caratteristiche formali di un quaritere definiscono la sua morfologia (grana/tessuto/rapporto pieni/vuoti).

Possono avere contorni duri, definiti oppure contorni soffiici, incerti, deboli.

Possono essere introversi (chiusi, rivolti a loro stessi), o, al contrario, estroversi (connessi e relazionati agli

elementi adiacenti).

Gli elementi

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Percorsi / margini / quartieri / nodi / riferimenti

I nodi sono i fuochi strategici nei quali l'osservatore può entrare.

Possono essere congiunzione di percorsi, luoghi della

decisione e dell'orientamento, inteso come necessità di

organizzare e strutturarre lo spazio introno a sè.

Sono i punti di ancoraggio concettuale delle nostre citta'.

Esempio: le stazioni.

E

Il nodo è tanto più definito se ha un contorno netto, preciso.

L'osservatore deve vedere come entra nel nodo, dove avviene

l'interruzione e come procederà oltre.

Gli elementi

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Percorsi / margini / quartieri / nodi / riferimenti

I riferimenti sono indicazioni puntuali da considerare esterne all'osservatore.

Elementi fisici che possono riferirsi ad una scla più grande di quella del contesto ove sono inseriti

importante metodo di individuazione di un riferimento è il contrasto figura/sfondo (e lo sfondo nel quale l'elemento

emerge non è per forza limitato alle adiacenze).

Gli elementi

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Comprendere L'immagine della cittàKevin Lynch (1960)

Il disegno degli elementi

Nell'insieme, i percorsi mettono in vista e inttroducono i quartieri, e legano l'uno all'altro i vari nodi. I nodi

congiungono e delineano i percorsi e i riferimenti ne contrassegnano punti cruciali.

È l'orchestrazione totale di queste unità che tesse una densa e vivida immagine e che la sosotiene per

aree di scala metropolitana.

In questo schema gli elementi hanno tra loro relazioni incrociate e, spesso, tali relazioni afferiscono a

ordini di grandezza diversi, come in un semilattice.

Limmagine di Boston ricavate dalle piante

Limmagine di Boston percepita nel sopralluogo

Limmagine di Boston con gli elementi distintivi