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La Chiesa di San Pietro Martire a Verona (San Giorgetto) Gli affreschi del XIV e del XV secolo A cura di: Legambiente Volontariato Verona

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La Chiesa di San Pietro Martire a Verona (San Giorgetto)

Gli affreschi del XIV e del XV secolo

A cura di:Legambiente Volontariato Verona

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Storia della chiesettaLuogo di culto storicamente destinato ai cavalieri teutonici fu edificato con ogni probabilità attorno il 1320come luogo di culto destinato ai domenicani. La piccola chiesa dopo alcune decine di anni venneconcessa alla compagnia teutonica dei cavalieri brandeburghesi, con la funzione di cappella dedicata alculto di san Giorgio. I cavalieri erano stati inviati attorno alla metà del ‘300 a Verona in aiuto aCangrande II; dopo la vittoria sul nemico i cavalieri vennero acquartierati nel palazzo scaligerodell’Aquila di fronte alla chiesa di San Giorgetto. Fu proprio grazie a questa vittoria che venne concessoloro il piccolo oratorio per il quale la compagnia teutonica commissionò una serie di pitture murali al suointerno.Da subito la chiesa divenne punto di riferimento per i cavalieri, purtroppo però sono assai poche lenotizie del periodo storico che inizia con la morte di Cangrande II, ma sappiamo con certezza che lachiesa fu occupata fino alla fuga della famiglia signorile da Verona da altre compagnie di cavalieri, ciò ciè possibile dedurlo dalla presenza del secondo ciclo di affreschi comprendenti soldati con nuove ediverse armature. Successivamente fu un punto importante di ritrovo per la fiorente e ricca borghesiaveronese.Nel maggio del 1424 avvenne ufficialmente la cessione dell’ edificio di San Giorgetto alla compagnia diSan Pietro Martire, di cui tuttora conserva il nome; purtroppo verso l’ inizio del 1800 i frati domenicanivennero formalmente e definitivamente allontanati dalla loro antica sede.Sappiamo con certezza che dopo questo avvenimento la chiesa fu usata dai soldati di NapoleoneBonaparte come stalla per i cavalli e poi abbandonata per alcuni decenni.Infine venne riutilizzata come chiesa ma anche come scuola apportandovi delle modifiche, una dellequali comprenderà la completa copertura di tutti gli affreschi, è per questo che oggi le pareti della chiesaci sono giunte coperte completamente da piccoli buchi.Solo negli ultimi anni sono stati scoperti e riportati alla luce i vari affreschi che si trovavano sotto alsecondo strato di intonaco.

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Madonna con bambino in trono,san Giorgio, santa Caterina e devoto-cavaliere

Pittore veronese, detto ”secondo maestro di San Giorgetto”, 1355

La Santa fanciulla, identificabile con santa Caterinad’Alessandria, tiene in mano una piccola ruotadentata, simbolo identificativo del suo martirio, inquanto fu condannata a morire su questo strumentoche però si ruppe durante l’ esecuzione.

San Giorgio, vestito di un’armatura difensiva, con lamano destra saluta la Regina in trono, con la sinistraindica il capo del devoto

L’ ignoto cavaliere è rappresentato inginocchio mentre prega la Vergine

La Vergine, con in braccio il Bambino, èseduta su un trono marmoreo che ai latipresenta quattro pinnacoli coronati dapiramidi.

Curiosità:le aureole oggi sono dello stesso colore dell’intonaco,perché erano delle finiture a secco: ossia nonamalgamate con lo strato di intonaco fresco,ingrediente essenziale della pittura ad affresco, ciò hacausato la perdita di tale colore.

Le raffigurazioni del cavaliere con il suo cavallo e unoscudiero, purtroppo oggi sono andate quasi perse, sonoancora visibili però le sagome di tre arbusti checostituiscono il paesaggio in cui si colloca il destriero dicui si vede solo il muso e l’elmo del soldato; sotto l’elmoinoltre doveva esserci anche lo scudo effigiato.

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Madonna con bambino in trono, tra san Giorgio, santa e devoto-cavaliere

Bartolomeo Badile, Settimo decennio del XIV secolo

Curiosità:è presente un’iscrizione ai piedi del trono sul gradino marmoreo che, cosa insolita per l’epoca, recita il nome dell’autore: BARTOLOMEUS BAILI.

La Vergine, sempre con in braccio il Bambino,è seduta su un trono lapideo privo di braccioli,sullo schienale presenta una decorazionefloreale.

San Giorgio indossa le vesti di un guerriero dell’ epocain cui visse il pittore, è posto di profilo e mostra unacapigliatura biondo-ramata che scende fino alle spalle,le finiture delle parti metalliche dell’ armatura, tutte asecco, sono oggi scomparse.

Il devoto, sempre sconosciuto, èrappresentato con l’armatura einginocchiato tra i due santi con lemani giunte davanti al trono dellaVergine.

La santa non identificabile, poiché privadi attributo, è presentata mentreappoggia una mano sul capo del devotoe con l’altra lo indica.

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Madonna con bambino in trono, san Giorgio, santa Caterina e devoto-cavaliere

Bartolomeo Badile, Settimo decennio del XIV secolo

Introduzione:le parti eseguite a secco sono andate totalmente perse, mentre ancora oggi ci colpisce la straordinariaqualità cromatica delle parti realizzate con la tecnica dell’affresco. Inoltre la composizione è realizzataspecularmente rispetto all’affresco descritto precedentemente.

Il trono della Vergine è ricopertocon un drappo che in alto funge daschienale e a terra dainginocchiatoio per il devoto.

La santa è identificabile come Caterinad’ Alessandria in quanto tiene in mano laruota dentata.

San Giorgio è rappresentato frontalmente e nell’attodi posare la mano destra sul capo del devoto,appare vestito interamente in bianco, maoriginariamente alcune parti dovevano esserericoperte da foglie metalliche.

Il devoto vestito di un completo da guerraè inginocchiato ai piedi del trono con lebraccia conserte sul petto.

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Madonna in trono con bambino, san Giorgio, santa Caterina e devoto-guerriero

Autore anonimo, probabilmente non veronese,1358

Introduzione:l’affresco è molto rovinato, la parte destra dell’opera risulta infatti completamente perduta, inoltre il colore originariodello sfondo (azzurro) è sparito, quello che si vede oggi è il colore dello strato preparatorio. La composizione èsuddivisa in tre parti uguali: al centro la madonna in trono, a destra i due santi intermediari e il devoto, a sinistra ilgigante Cristoforo.

La santa, che è identificata grazie all’iscrizionesottostante parzialmente visibile, appoggia la manosinistra sulla spalla del devoto, mentre la manodestra sembra portare un oggetto oggi perduto.Chiude la composizione san Giorgio identificatodagli attributi guerrieri e dall’iscrizione sottostante.

Il trono della Vergine è dotato di una piattaformaesagonale e coronato da un insolito baldacchino.

San Cristoforo ha i piedi immersi nell’acquabrulicante di pesci, con una mano sostiene ilBambino e nell’altra tiene un lungo bastone. Laleggenda, infatti, parla di un uomo che faceva iltraghettatore su un fiume. Una notte gli si presentòun fanciullo per farsi portare al di là del fiume,nonostante esitasse nell’eseguire tale compito l’uomodecise di accontentare il bambino. Mentre l’uomoattraversava il rivo il bambino, che aveva sulle spalle,aumentava di peso ad ogni passo. L’uomo strematoe privo di forze ormai giunto sull’altra riva scoprì conmeraviglia che il bambino era il Cristo, che gliconfessò che aveva trasportato sulle spalle il pesodel mondo intero.

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Madonna con bambino in trono, cinque angeli, una santa e un devoto

Pittore veronese sconosciuto, fine 1300

La Madonna è seduta su untrono monumentale collocato alcentro della scena; è moltoelaborato, presenta decorazioniad intagli, spalliera tricuspidatadisseminata di colonnine tortili,pinnacoli ed edicole.

Il devoto, inginocchiato mentreprega, in questo caso non èun guerriero, infatti nonindossa l’armatura, ma forseun dotto o un magistrato. Unanovità iconografica perl’epoca.

Introduzione:la sommità dell’affresco è andata persadurante i lavori di ristrutturazione dellafinestra soprastante. La composizione èstrutturata in forma di lunetta ogivata, ai latisi notano delle colonne tortili che fannopensare ad una architettura di una certaimportanza. Il numero dei santi vieneridotto, san Giorgio viene eliminato e ildevoto risulta accompagnato solo da unasanta. Sulla sinistra c’è un gruppo diangioletti. Il riquadro sottostante nonmostra una figurazione araldica, maun’urna sepolcrale.

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Madonna in trono con bambino, santa Caterina e sant’Antonio abate

Attribuito a Turone, Settimo decennio del XIV secolo

Il santo regge con una mano un libro econ l’altra un bastone a forma Tau,attributo che identifica Sant’Antonioabate. Nato in Egitto nel III d.C.,condusse una vita da eremita in unaspelonca dove fu aggredito daldemonio. Oggi è il protettore di tutticoloro che hanno a che fare con ilfuoco.

L’unica figura integra è santa Caterinad’Alessandria che porta il classico attributodella ruota dentata però questa volta didimensioni molto grandi, nella manodestra ha un libro rilegato.

Il trono della Vergine è un sedilericoperto da una stoffa giallo-ocra,mentre la spalliera è realizzata conun’altra stoffa di colore rosso scuro.

Curiosità:è presente un’iscrizione in bianco nella cornice rossache recita: OTOLINO DE HOENCHIRICHI nome delcommittente.

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Madonna dell’Umiltà tra i santi Leonardo e Antonio abate con devoto

Giovanni Badile,1440

San Leonardo, protettore degli incarceratiingiustamente, è raffigurato proprio per questomotivo con delle “manette”, per estensione gli èstata attribuita anche la protezione deifabbricanti di catene, fibbie e fermagli; con lamano libera presenta il committente dell’opera.

Il committente dell’opera è quasicompletamente occultato da una lacunadell’intonaco, rimangono visibili i capelli brunie il mantello rosso, caratteristico dei magistratio dei dotti del Trecento.

Introduzione e curiosità:l’affresco, anche se staccato, è stato ricollocato nella posizione originale. In alto è presente un’iscrizioneancora visibile che riporta la data MCCCCXL. Anche nella parte inferiore doveva essere presenteun’iscrizione che però oggi è scomparsa.

La Vergine è seduta su un cuscino porporacon nappe; il Bambino, per la prima volta,non veste un abito, ma è avvolto in undrappo rosso.

Il santo a destra è Sant’Antonio abate ed èraffigurato con il bastone a forma di Tau dacui pende una campanella.

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Crocifissione

Primo maestro di San Giorgetto, 1354

Gesù indossa un delicatissimo velo trasparente, sopra la crocesono “appollaiati” due angioletti straziati dal dolore.

Introduzione:in origine il primo registro ospitava cinque scomparti, di cui ci rimane solo la Crocifissione che risulta essereil fulcro del polittico affrescato. Anche questo affresco è stato staccato dal muro per problemi di infiltrazioni,pur mantenendo la medesima ubicazione.

A lato della croce cisono il resto dellefigure: la Verginesorretta dalle piedonne, san Giovannie Maddalenainginocchiati.

In secondo pianoè presente undrappello diarmati a cavallocon armature delTrecento.

Sulla destratroviamo altrisoldati che sicontendono laveste di Cristo e lafigura di Stefanato,colui che dissetòCristo.

Sono inoltrepresenti anche lecroci dei ladroni,particolare raro aVerona.

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Adorazione dei Magi, Messa di san Gregorio, san Giorgio e la principessa

Primo maestro di San Giorgetto, 1354

Introduzione:il registro superiore doveva avere le stesse dimensioni di quello inferiore, purtroppo però ci restano solo treriquadri con immagini indipendenti accostate dall’artista.

Nel primo riquadro, troviamo laVergine con il Bambino sedutasu una roccia, sullo sfondo siintravede una semplicearchitettura, la capanna dellaNatività. Si tratta moltoprobabilmente di una Epifania oAdorazione dei Magi.

La scena centrale rappresenta lamessa miracolosa di SanGregorio Magno. Il prelatoinnalza l’ostia per laconsacrazione al di sopra dellaquale appare una piccolaimmagine di Cristo.

L’ultima scena mostrauna fanciulla coronatache pare ritrarsi da unamostruosa minaccia,probabilmente da undrago, di cui si intravedeun’ansa del collo.

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San Pietro Martire

Giovanni Badile, 1437

Il dipinto è inquadrato da una struttura architettonicasimile a quella di un polittico. L’immagine rappresentaun personaggio aureolato, un santo, che porta la tipicaveste dei domenicani. Lo possiamo identificare graziead un’iscrizione, giuntaci in modo parziale, che si trovanella parte superiore dell’affresco: S[ANCTVS]PETRVS M[ARTY]R. Il santo regge nella mano sinistraun libro e nella destra un ramo di palma, non presentané la ferita al petto, né il coltello conficcato sulla testa.Sono presenti delle tracce di rosso sulla testa, forse iresidui dello squarcio di una mannaia che,evidentemente, è scomparsa.

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Madonna in trono con Bambino e san Giovanni evangelista

Attribuito a Turone, Settimo decennio del XIV secolo

Introduzione:la composizione è molto semplice: le uniche figurepresenti, infatti, sono la Vergine in trono e un altrosanto.

La Vergine è rappresentata come una salda matronadai particolarissimi caratteri estetici occupante la partedestra dell’opera. Ella è seduta su un trono cheappoggia su una pedana lignea con il particolare deichiodi e della carpenteria. Il basso e sempliceschienale è compensato decorativamente dal drappoappeso dietro la Madonna. La Vergine indossa unaveste molto ampia dalla delicata tonalità rosata, su diquesta porta un mantello blu. Sulle ginocchia di costeisiede suo figlio sorridente che rivolge lo sguardo etende la manina alla madre.

L’altra figura, che fino a poco tempo fa eraerroneamente indicata come una figura femminile,viene identificata come san Giovanni evangelista, ilquale nella mano destra tiene un libro mentre nellasinistra tiene un cartiglio bianco arrotolato. Indossaun’ampia tunica color verde chiaro e un mantellorosso fermato sulla spalla destra.

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Madonna con Bambino in trono, san Pietro martire, santa Caterina, san Giorgio e devoto-cavaliere

Primo maestro di san Giorgetto, 1354

Il trono della Vergine, questa volta,appare decentrato così da poter inseriresu un lato, le figure di due santi e ilcommittente. Esso è elaborato, e terminain alto con una cuspide triangolare.

Alla destra del trono c’è san Pietro martire,vestito con l’abito domenicano, reca nellamano il ramo della palma del martirio e unlibro.

Alla sinistra c’è una giovane santapriva di alcun oggetto simbolico, masul capo sono visibili le tracce di unapiccola corona che potrebberoidentificarla come santa Caterina, esan Giorgio vestito con un’armaturatipica del Trecento. Il devotoinginocchiato è anch’essorappresentato armato eproporzionato ai personaggi sacriche ne condividono lo spazio.

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Madonna con Bambino in trono, san Cristoforo, una santa, san Giorgio e un devoto guerriero inginocchiato

Primo maestro di san Giorgetto, 1354

Introduzione:la composizione ricalca fedelmente l’affresco descritto precedentemente, varia solo l’immaginedel santo “solitario”. I colori risultano dilavati e l’immagine appare quasi evanescente. Questoaffresco e il precedente, probabilmente, sono stati eseguiti da uno stesso autore entro il 1354,anno di morte dei due cavalieri.

Alla destra del trono è rappresentatosan Cristoforo che camminanell’acqua grazie all’aiuto di un lungobastone.

Sulla sinistra è stato realizzato ungruppo di tre persone: una santa cheversa in condizioni disperateappoggiando le mani sul capo deldevoto, san Giorgio appare identico alcavaliere adiacente, e infine il santo-guerriero inginocchiato.

La Vergine seduta in trono appareevanescente ma alcuni particolaridell’immagine vengono rilevati dalleincisioni che l’artista operò. Il bambinosta sulle ginocchia della madre e siprotende verso il devoto inginocchiato.