La Chiesa Cattolica Romana (storia e confutazione delle false dottrine)

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La Chiesa Cattolica Romana (storia e confutazione delle false dottrine) di Giacinto Butindaro, dottore della Parola di Dio.

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Butindaro Giacinto

LA CHIESA CATTOLICA ROMANA

Prefazione

La chiesa cattolica romana

PREFAZIONE Cari fratelli nel Signore, ben sapendo che anche voi vi trovate spesso a parlare dellEvangelo della grazia ai Cattolici romani, e ben sapendo che molti di voi conoscono molto superficialmente le dottrine cattoliche romane (e quasi niente della storia del papato), e ben sapendo che per opporsi efficacemente ai Cattolici romani e dimostrare loro gli errori ai quali sono dati (colla speranza che riconoscano di essere stati ingannati e invochino il Signore affinch abbia piet di loro) necessario conoscere le loro errate dottrine per poter mettergli di fronte le Scritture con cui quelle dottrine vengono confutate (e naturalmente per fare ci occorre conoscere le sacre Scritture per usarle con dirittura nei loro confronti), ho deciso di scrivere questo libro contro le eresie della chiesa cattolica romana: un altro libro confutatorio quindi che segue quello contro il New Age. La confutazione che segue ha dunque questi scopi: far conoscere pi approfonditamente il cattolicesimo romano a coloro fra voi che lo conoscono solo superficialmente, dimostrare con le Scritture che esso non ha nulla a che vedere con il cristianesimo essendo una forma di paganesimo camuffato abilmente da cristianesimo, ed aiutarvi mediante di essa a esporre meglio la sana dottrina ai Cattolici che la contraddicono nella loro ignoranza. Il mio desiderio infatti quello di confermarvi nella guerra che anche voi sostenete contro i principati, le potest, i dominatori di questo mondo di tenebre, e le forze spirituali della malvagit che sono nei luoghi celesti, che tengono schiave del peccato e della menzogna, milioni e milioni di Cattolici romani che non sanno nulla e non capiscono nulla, avendo le loro menti accecate dalle tenebre. In altre parole che voi non restiate punto confusi dinanzi a questi avversari del Vangelo fatti di carne ed ossa che sono manovrati a loro insaputa dai nemici spirituali del Vangelo, cio il diavolo e i suoi ministri, ma che con la Parola di Dio esposta con ogni franchezza distruggiate ogni vano ragionamento e buttiate gi ogni altezza da essi elevata contro il Vangelo. Sia esaltata e difesa la dottrina di Dio e camminino a testa alta coloro che lamano, ma sia distrutta ogni sorta di menzogna e superstizione e restino confusi arrossendo e non avendo nulla di che replicare coloro che le insegnano e praticano. Sempre con la speranza e il vivo desiderio che rientrati in loro stessi riconoscano la verit e siano liberati dalle mani di Satana; e questo alla gloria del nostro Dio che benedetto in eterno. Amen. Come in ogni mio scritto confutatorio, anche in questo contro la chiesa cattolica romana, prima ci sar lesposizione della dottrina errata a riguardo di questo o quellaltro argomento, e poi seguir la dimostrazione della falsit di quella dottrina che rappresenta un occasione per esporre il sano insegnamento della Scrittura a riguardo di questa o quellaltra cosa. Nel presente scritto dimostrer pure alcune delle falsificazioni ed imposture perpetrate dalla chiesa cattolica romana fino ad oggi, confuter alcune dottrine del movimento carismatico cattolico con cui purtroppo alcuni fratelli si sono messi a collaborare, e lecumenismo di cui oggi si sente molto parlare alla chiesa cattolica romana e che purtroppo ha attecchito in molte Chiese. Per quanto riguarda la parte storica della chiesa cattolica romana, ho voluto esporre maggiormente la storia del papato che si sa la trave portante del cattolicesimo romano. Questa parte per si trova nel quarto capitolo, dedicato alla confutazione del papato, e non allinizio del libro. Qui e l nel libro per ci sono diversi altri riferimenti storici che concernono in una maniera o nellaltra la chiesa cattolica romana (storia del purgatorio, della confessione, delle indulgenze, del celibato forzoso, dellInquisizione, ecc.), per cui necessario collegarli alla storia del papato, esposta in quel capitolo, collocandoli nel periodo storico a cui si riferiscono. Spero vivamente nel Signore e prego Dio che questo scritto contribuisca a vie pi fortificare le vostre mani nella lotta che anche voi sostenete in difesa del Vangelo del nostro Signore e Salvatore Ges Cristo, e possa aiutare delle anime tenute schiave da questa organizzazione religiosa - se mai capitasse nelle loro mani - a pervenire alla conoscenza della verit che in Cristo Ges, e uscire cos dalle tenebre del cattolicesimo.

La grazia sia con voi Butindaro Giacinto

Roma 1998

Introduzione

La chiesa cattolica romana

INTRODUZIONE Nello studiare le dottrine della chiesa cattolica romana,1 ho potuto riscontrare personalmente che questa organizzazione religiosa insegna pure delle dottrine vere. Voglio quindi iniziare col dire che cosa di giusto la chiesa cattolica romana afferma. - Dio: Dio lessere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra;2 Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte le cose;3 Signore significa che Dio padrone assoluto di tutte le cose;4 Dio non ha corpo, ma purissimo spirito;5 Dio in cielo, in terra e in ogni luogo; Egli lImmenso;6 Dio sempre stato e sempre sar; Egli lEterno;7 Dio sa tutto, anche i nostri pensieri; Egli lOnnisciente;8 Dio pu fare tutto ci che vuole: Egli lOnnipotente;9 Dio ha cura e provvidenza delle cose create, e le conserva e dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bont e giustizia infinita;10 Dio uno solo, ma in tre Persone eguali e distinte, che sono la santissima Trinit (...) Le tre Persone della santissima Trinit si chiamano Padre, Figliuolo e Spirito Santo.11 - Ges Cristo: Ges Cristo la seconda Persona della santissima Trinit, cio il Figliuolo di Dio fatto uomo;12 S, Ges Cristo vero Dio e vero uomo;13 Il Figliuolo di Dio si fatto uomo prendendo un corpo ed unanima come abbiamo noi, nel seno di Maria Vergine per opera dello Spirito Santo;14 Ges Cristo nacque a Betlemme..;15 Ges Cristo, nella sua vita terrena, cinsegn con lesempio e con la parola a vivere secondo Dio, e conferm coi miracoli la sua dottrina; finalmente, per cancellare il peccato, riconciliarci con Dio e riaprirci il Paradiso, si sacrific sulla Croce, unico Mediatore tra Dio e gli uomini;16 Il suo Corpo fu sepHo deciso di chiamare questa organizzazione religiosa comessa si definisce ma faccio presente sin da ora che essa per noi non la Chiesa di Dio cattolica, ossia universale, ma solo una delle tante pseudochiese esistenti sulla terra. 2 Giuseppe Perardi, Nuovo Manuale del Catechista per linsegnamento del catechismo della dottrina cristiana, Pubblicato per ordine di Pio X, XVII edizione rinnovata e in gran parte rifatta, Torino 1939, pag. 21 (il libro contiene lImprimatur). Per esporre le dottrine della chiesa cattolica romana ho deciso di usare in massima parte questo manuale. E vero che esso ormai abbastanza vecchio ma questo relativo perch il suo contenuto confermato, tranne che in alcune piccole cose, dai catechismi della chiesa cattolica pi recenti. I corsivi presenti nelle citazioni sono nel testo. 3 Giuseppe Perardi, op. cit., pag. 35 4 Ibid., pag. 38 5 Ibid., pag. 40 6 Ibid., pag. 42 7 Ibid., pag. 43 8 Ibid., pag. 44 9 Ibid., pag. 45 10 Ibid., pag. 48 11 Ibid., pag. 65 12 Ibid., pag. 67 13 Ibid., pag. 70 14 Ibid., pag. 129 15 Ibid., pag. 142 16 Ibid., pag. 1471

pellito (...) Poi Ges Cristo risuscit; risuscit ripigliando il suo medesimo corpo e riunendo al corpo anche lanima;17 Ges Cristo, dopo la sua risurrezione, rimase in terra quaranta giorni; poi sal al cielo, dove siede alla destra di Dio Padre onnipotente;18 Ges Cristo torner visibilmente su questa terra....19 - Luomo: Il peccato di Adamo spogli lui e tutti gli uomini della grazia e dogni altro dono soprannaturale, rendendoli soggetti al peccato, al demonio, alla morte, allignoranza, alle cattive inclinazioni e ad ogni altra miseria, ed escludendoli dal Paradiso;20 Lanima delluomo non muore col corpo, ma vive in eterno, essendo spirituale.21 - Paradiso e inferno: E certo che esistono il Paradiso e lInferno (...) Il Paradiso e lInferno dureranno eternamente.22 - Risurrezione: Alla fine del mondo ci attende la risurrezione della carne (...) Risurrezione della carne significa che il nostro corpo, per virt di Dio, si ricomporr e si riunir allanima....23Ibid., pag. 156-157 Ibid., pag. 161 19 Ibid., pag. 164 20 Ibid., pag. 119. Si tenga presente per che la chiesa cattolica romana da tutti gli uomini che hanno contratto il peccato originale esclude oltre che Ges anche Maria: ... tra i figli di Adamo solo Maria SS. fu preservata dal peccato originale (Ibid., pag. 232). 21 Ibid., pag. 109 22 Ibid., pag. 176. Preciso per che il Perardi nella spiegazione per inferno intende oltre che lAdes, dove noi sappiamo che vanno le anime dei peccatori, anche lo stagno ardente di fuoco e di zolfo o Geenna, dove noi sappiamo saranno gettati col corpo i peccatori alla risurrezione e dove verr gettato anche lAdes (cfr. Apoc. 20:13-15). E questo perch per i Cattolici i termini Ades e Geenna indicano lo stesso luogo, cio linferno. Il Bartmann dice per esempio a proposito dellinferno: Alla parola inferno corrispondono nella Sacra Scrittura le espressioni: Ade, Tartaro, Sheol, Geenna, perdizione, morte (Bernardo Bartmann, Teologia dogmatica, vol. III, Alba 1959, pag. 423). Mentre noi quando usiamo il termine inferno ci riferiamo solitamente allAdes che secondo la Scrittura un luogo di tormento nel cuore della terra (dove soggiornano le anime dei peccatori in attesa della risurrezione) distinto dallo stagno ardente di fuoco e di zolfo (che il luogo di tormento finale dove dimoreranno per sempre i peccatori anche con il loro corpo). I Cattolici comunque credono nellesistenza di un luogo di tormento eterno dove i peccatori saranno tormentati per sempre, a differenza dei cosiddetti Testimoni di Geova e degli Avventisti. La parola inferno deriva dal latino infernus che significa luogo inferiore, sotterraneo. 23 Ibid., pag. 253. Si tenga presente per che la chiesa cattolica non crede che quando Ges torner ci sar la risurrezione dei morti in Cristo (la prima risurrezione) e il mutamento dei credenti viventi e che inizier il regno millenario di Cristo sulla terra, che sar seguito dalla risurrezione di giudizio degli empi. Essa insegna infatti le seguenti cose: 1) la prima risurrezione una rinascita su questa terra ad una nuova vita, la rigenerazione alla vita soprannaturale dei Figli di Dio, che hanno poi perseverato nella fedelt al Signore, sono morti nella sua amicizia, ed ora, godono della felicit celeste, come risorti ad una vita nuova, trasfigurata nel Regno di Cristo. Sono i martiri del Signore, che han dato la vita per lui (i decollati), o vissuti nella fedelt ai suoi Comandamenti (quelli che non hanno adorato la bestia) e che dopo la morte han gi raggiunto la felicit, prima18 17

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Introduzione

La chiesa cattolica romana

Ma assieme a queste dottrine la chiesa cattolica romana insegna tante altre dottrine prive di fondamento scritturale che contrastano la Parola di Dio e sotto le quali ha sepolto il Vangelo della grazia di Dio; s, lo ha letteralmente sepolto. Uso questespressione perch ho riscontrato personalmente, non solo leggendo i loro libri di teologia ma anche parlando con tanti Cattolici romani, che bench questa chiesa dica di credere nella divina ispirazione della Scrittura1 e di predicare lEvangelo in effetti ha messo il Vangelo sotto un cumulo di immondizie, vale a dire sotto le sue eresie,2 impedendo cos alle persone di essere salvate e di pervenire alla conoscenza della verit. In altre parole, la chiesa cattolica romana ha preso la sua millenaria tradizione e lha posta al di sopra dellEvangelo, cosicch le persone non vedono pi il Vangelo della grazia, che la sola parola che le pu salvare, ma solo la sua tradizione che rinnega apertamente e sfacciatamente il messaggio del Vangelo che Cristo prima e poi gli apostoli ci hanno annunziato. E appunto contro le sue eresie che mi accingo a scrivere, al fine di dimostrare come in effetti la chiesa cattolica romana con la sua tradizione ha annullato lEvangelo perch dice che per essere salvati occorre operare invece di credere, e annunzia un altro Ges; s proprio un altro Ges, diverso da quello che abbiamo conosciuto noi, perch il Ges di cui essa parla impotente da solo a salvare gli uomini avendo bisogno dellassistenza di Maria. Anzi, possiamo dire, facendo un confronto tra come essi presentano Ges e come presentano Maria, che il Ges della chiesa cattolica romana meno potente di Maria. Questo si pu ben vedere persino nelle abominevoli immagini e opere scultoree di questa chiesa idolatra; Ges viene spesso rappresentato bambino nelle braccia di sua madre, quasi che volessero infondere nelle persone la convinzione che Ges sia rimasto un lattante che ha bisogno di essere tenuto nelle braccia da sua madre, e quindi meno forte di sua madre adulta. E quando Ges non presentato bambino, presentato morto appeso alla croce, o cadavere nelle braccia di sua madre. Quindi la chiesa romana si serve anche delle immagini e delle statue per sminuire Ges; ma Gesancora del ritorno di Cristo; 2) il millennio rappresenta il periodo che intercorre tra la prima e la seconda venuta di Cristo; 3) ci sar una sola risurrezione finale di tutti gli uomini, dei buoni e dei cattivi, che verranno separati dagli angeli prima del giudizio finale; 4) i cristiani viventi alla venuta di Cristo subiranno anche loro la morte. 1 La Sacra Scrittura la raccolta dei libri scritti per ispirazione di Dio nel Vecchio e nel Nuovo Testamento... (Ibid., pag. 373). 2 Il termine eresia deriva dal greco hairesis che significa eresia e nel Nuovo Testamento presente per esempio nel seguente versetto: Ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione (2 Piet. 2:1). Esso indica una dottrina contrastante la Parola di Dio. Questo termine greco significa anche setta o fazione ed in questo senso usato nei seguenti casi: Abbiam dunque trovato che questuomo una peste... ed capo della setta de Nazarei (Atti 24:5); Ma questo ti confesso, che secondo la Via chessi chiamano setta, io adoro lIddio dei padri... (Atti 24:14); Quant a cotesta setta, ci noto che da per tutto essa incontra opposizione (Atti 28:22); ..perch bisogna che ci sian fra voi anche delle stte... (1 Cor. 11:19).

Cristo uomo fatto che dopo essere morto risuscit dai morti e fu assunto in cielo e fatto sedere alla destra di Dio al di sopra di ogni principato e signoria e trono, e davanti a lui si prostrano tutti (anche Maria) e senza di lui nessun uomo pu andare a Dio. E lui il Ges di cui parlano le Scritture; ma quello che presenta la chiesa cattolica romana un Ges fatto a sua misura, un Ges rintuzzato, per potere sostenere tutto quel suo profano deposito costituito da tutte le sue eresie e che viene fatto passare per tradizione apostolica. Nella mia confutazione comincer a distruggere il baluardo su cui si erge tutta quanta la chiesa cattolica romana, e cio la dottrina che afferma che la salvezza si ottiene per opere3 e non per fede (i teologi papisti si esprimono dicendo anche per opere e non solo per fede); proseguir poi col distruggere tutte le altre sue dottrine demoniache che sono in una maniera o nellaltra collegate ad essa (ed anche quelle che non sono collegate ad essa). Ho ritenuto opportuno partire da questa loro dottrina perch quella che serve da fondamento al muro che ci separa da loro, e perch di primaria importanza conoscerla nei suoi particolari per comprendere bene la maggiore parte di tutte le altre sue eresie edificate su di essa e la maniera in cui sono collegate ad essa.

Si tenga presente che quando la chiesa cattolica romana parla di buone opere non si riferisce soltanto alle elemosine fatte ai poveri, o allo sfamare gli affamati o al dissetare gli assetati, o ancora al vestire gli ignudi, visitare gli ammalati ecc. (tutte cose buone che approviamo), ma anche alla recitazione di preghiere a Maria o ai santi, ai pellegrinaggi, a offerte e preghiere fatte per i morti ed altre pratiche che non hanno nessun fondamento biblico e che sono perci da rigettare.

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La salvezza

La chiesa cattolica romana

Capitolo 1

LA SALVEZZA

LA DOTTRINA DEI TEOLOGI PAPISTI IN TERMINI GENERALI La chiesa cattolica romana afferma che il Figliuol di Dio si fece uomo per salvarci, cio per redimerci dal peccato....1 Quindi, essa insegna il giusto in questo; ma passando a spiegare il come Cristo ci salva essa afferma una eresia perch dice che Cristo ci redense dal peccato originale che cancella in noi col Battesimo, e ci redime dai peccati nostri colla Penitenza che perdonandoceli, ci condona anche lInferno per essi meritato, e ci riacquista il diritto al Paradiso.2 Che cosa vogliono dire queste parole? Questo, che quando il bambino viene battezzato (cio - per loro - quando gli viene versata lacqua benedetta sul capo) viene liberato dalla schiavit del peccato, viene giustificato dinanzi a Dio, gli viene cancellato il peccato originale, ed ottiene di entrare in paradiso (senza fede quindi); poi quando cresciuto e compie dei peccati mortali, che sono i soli che secondo la teologia papista lo privano della grazia divina e lo rendono degno di pena o morte eterna allinferno, allora si deve andare a confessare dal prete, che lo redime da essi, lo giustifica, e glieli rimette, assolvendolo e dandogli delle opere di penitenza da compiere per espiarli appieno perch i meriti di Cristo non bastano: luomo deve anche lui dare la sua parte di soddisfazione per i suoi peccati a Dio! Cos, tramite la confessione fatta al prete e losservanza delle opere prescrittegli, egli pu ricuperare la grazia perduta, e meritarsi il paradiso.3 In sostanza la salvezza di cui parlano i teologi papisti non si ottiene per fede soltanto (e quindi non per grazia di Dio) il che equivale a dire che Cristo in realt non venuto a salvarci ma ad aiutarci affinch ci salvassimo da noi stessi. Ho voluto fare questa premessa per fare capire, senza entrare per ora nei dettagli di questi due sacramenti essenziali alla salvezza (questo lo faremo quando parleremo specificatamente di essi), che la teologia papista insegna non la salvezza per (sola) fede, come la insegna la sacra Scrittura, ma una salvezza per mezzo del battesimo quando si fanciulli (o quando si adulti) e per mezzo della penitenza (il che implica sempre - si tenga presente questo - il dovere fare qualcosa per espiare i propri peccati) quando si cresciuti. E vero che parlano anche loro di fede, ma (oltre a fare delle strane distinzioni di fede come quella tra la fede teologale e quellaIbid., pag. 71 Ibid., pag. 71 3 Per comprendere bene la dottrina papista sulla salvezza indispensabile conoscere ci che i teologi dicono sul battesimo e sulla confessione. Per questo vi invito a leggere attentamente lesposizione dettagliata di questi loro due sacramenti. E una dottrina piuttosto complicata, di questo me ne rendo perfettamente conto fratelli, ma una volta capito il meccanismo, diventa pi facile individuare gli errori papisti e confutarli.2 1

di fiducia) fanno capire chiaramente, e ripeto chiaramente, che per la sola fede non si viene salvati, per la sola fede non si ottiene la remissione dei peccati, per la sola fede non si viene giustificati, per la sola fede non si ottiene la vita eterna. Il loro messaggio in sostanza questo: Non basta credere per essere salvati, giustificati, perdonati, ed entrare in paradiso. Ora, come ho accennato prima, per la teologia papista c una redenzione, una remissione dei peccati, una giustificazione con il relativo diritto di andare in paradiso, che si ottiene senza fede e senza opere con il battesimo per infusione dopo pochi giorni in cui si nati; e poi c unaltra redenzione, unaltra remissione dei peccati, unaltra giustificazione con il diritto di andare in paradiso che si ottiene mediante il sacramento della penitenza quando si pi grandi - dopo avere commesso i cosiddetti peccati mortali - compiendo opere di misericordia e mortificazioni. Io in questa prima parte del libro confuter maggiormente la dottrina che dice che laffrancamento dal peccato, la giustificazione, la remissione dei peccati, e la vita eterna si ottengono per opere meritorie, in altre parole la salvezza per opere prescritta agli adulti dalla chiesa papista che possiamo benissimo chiamare autoredenzione. S, perch nei fatti la redenzione offerta dal cattolicesimo agli uomini un autoredenzione perch essa si fonda essenzialmente sui meriti umani che consistono nel cattolicesimo in digiuni, mortificazioni, atti di misericordia, elemosine, preghiere e cerimonie cosiddette sacre. Questo un dato di fatto; ma i teologi papisti san ben mascherare questa autoredenzione parlando di grazia. Ma di una grazia suddivisa in due specie; grazia santificante e grazia sacramentale che vengono conferite alluomo dai loro sacramenti. Senza entrare nei dettagli mi limito a dire che questa loro grazia conferita dai sacramenti mette in grado luomo di meritarsi, e ripeto meritarsi, la salvezza eterna. Ora, con la grazia di Dio, dimostrer che non affatto in virt di opere che si viene liberati dai peccati, che non in virt di opere che si viene giustificati, che non in virt di opere che si ottiene la remissione dei peccati, e che non in virt di opere che si ottiene la vita eterna,4Laffrancamento dal peccato (che costituisce anche la liberazione dal presente secolo malvagio che giace nel maligno), la giustificazione, la remissione dei peccati e lottenimento della vita eterna (che implicitamente significa lessere salvati dallinferno) sono tutte cose strettamente connesse, perch secondo la Scrittura luomo viene affrancato dal peccato, giustificato, perdonato, ed ottiene la vita eterna (scampando alle fiamme dellinferno perch lira di Dio viene rimossa da sopra lui) quando si ravvede e crede nel Signore. In effetti si pu dire che queste cose sono tutti degli aspetti della salvezza di Dio che in Cristo Ges. Ecco perch quando diciamo che siamo stati salvati, diciamo nello stesso tempo pi cose, e cio che siamo stati liberati dal dominio del peccato e dal presente secolo malvagio, siamo stati giustificati, abbiamo ottenuto la remissione dei peccati, abbiamo ottenuto la vita eterna e siamo perci sicuri di scampare alle fiamme dellAdes quando moriremo. Io ho ritenuto trattare questi aspetti della salvezza separatamente per rendere pi chiara possibile sia lesposizione della dottrina cattolica romana che lesposizione della dottrina di Dio. E dato che ho parlato della salvezza, non si dimentichi che un altro suo aspetto la redenzione del nostro corpo che4

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La salvezza

La chiesa cattolica romana

ma solo ed esclusivamente mediante la fede, quindi per la grazia di Dio (gratuitamente). E che perci ogni merito umano escluso nella maniera pi assoluta; ogni sforzo umano compiuto per guadagnarsi la salvezza vano ed offensivo nei confronti di Cristo Ges. La salvezza per grazia, totalmente per grazia; luomo non deve guadagnarsela, ma deve solo riceverla dalla mano di Dio. Questo il messaggio che sta alla base del Vangelo; se esso manca, manca lEvangelo. E nella chiesa cattolica romana manca proprio questo, il Vangelo della grazia di Dio. Adesso lo dimostrer. LAFFRANCAMENTO DALLA SCHIAVIT DEL PECCATO La dottrina dei teologi papisti La redenzione dal peccato si ottiene mediante il battesimo e la penitenza. I meriti di Cristo non bastano per riceverla, bisogna perci fare delle opere buone per ottenerla. I teologi papisti - come ho gi accennato - sostengono che il battesimo libera dal peccato chi lo riceve (quindi non solo gli infanti ma anche gli adulti che per esempio si convertono dal buddismo al cattolicesimo); ed affermano pure che una volta battezzati se si compiono dei peccati mortali si perde la grazia e quindi necessario andare a confessarsi dal prete per ottenere la liberazione da essi e ricuperare la grazia perduta. Va detto per che quantunque il prete abbia ricevuto da Cristo lautorit di rimettere i peccati, al penitente dopo la confessione rimane da espiare una parte della colpa meritata. Perch questo? Perch i meriti di Cristo (che il prete pretende di applicare al penitente con la formula assolutoria) sono insufficienti a salvarlo per cui non sufficiente la fede a salvarlo, cio per lui non sufficiente pentirsi e credere che Ges Cristo morto anche per i suoi peccati sulla croce ed risuscitato per la sua giustificazione, ma occorrono pure delle opere buone (chiamate opere di soddisfazione). E come sostengono ci con le sacre Scritture? Prendono le seguenti parole di Paolo ai Colossesi: E quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a pro del corpo di lui che la Chiesa,1 e gli danno questo significato: Noi dobbiamo cooperare con Cristo per la nostra salvezza mediante le nostre opere meritorie, quindi con i nostri patimenti; e questo perch noi dobbiamo compiere quello che manca alle afflideve ancora compiersi secondo che dice Paolo ai Romani: Anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando ladozione, la redenzione del nostro corpo (Rom. 8:23). E questo perch, come dice Paolo subito dopo, noi siamo stati salvati in isperanza (Rom. 8:24). Questa redenzione corporale si compir alla risurrezione che avr luogo alla venuta di Cristo. Quindi quando diciamo che siamo stati salvati intendiamo dire anche che, dato che facciamo parte del numero degli eletti chiamati al regno e alla gloria, in quel giorno il nostro corpo sar redento dalla corruzione, dalla debolezza, e dalla mortalit perch sar reso simile al corpo della gloria di Ges Cristo (cfr. Fil. 3:21); saremo in altre parole resi partecipi della gloria ottenuta da Cristo alla sua risurrezione. Gloria a Dio in eterno. Amen. 1 Col. 1:24

zioni di Cristo. Quindi quando si sente parlare di redenzione ai Cattolici bisogna tenere presente le seguenti cose; che il battesimo e la penitenza sono reputati indispensabili per essere salvati (questo lo vedremo meglio pi avanti), e che nel caso delladulto che si va a confessare dopo avere peccato mortalmente contro Dio, la fede in Cristo soltanto non lo pu in alcun modo redimere perch egli chiamato a compiere opere di soddisfazione. Ecco perch i teologi papisti ripetono continuamente che la fede soltanto non salva, che non basta soltanto credere per essere salvati: perch secondo loro per essere salvati occorre la fede e le buone opere.2 Ma le cose non stanno affatto cos, perch se per essere salvati da Cristo oltre la fede sono necessarie delle opere giuste allora la salvezza cessa automaticamente di essere per grazia ossia gratuita. Confutazione Si viene liberati dalla legge del peccato e della morte credendo in Ges e quindi per grazia La sacra Scrittura afferma che tutti hanno peccato, perci tutti sono schiavi del peccato che commettono secondo che scritto: Chi commette il peccato schiavo del peccato;3 ed essa afferma che per essere affrancati dalla schiavit del peccato bisogna soltanto ravvedersi dai propri peccati e credere nel Signore nostro Ges Cristo.4 Quindi, da escludersi sia che il battesimo (sia per infusione che per immersione) salva dal peccato, perch la fede (che quella che salva) deve precedere e precede il battesimo; e sia che la confessione al prete redima dal peccato perch, secondo la Scrittura, c bisogno solo di pentirsi e di credere col cuore in Cristo Ges per ottenere la redenzione dal peccato, senza bisogno alcuno di un mediatore terreno.Si dovrebbe quindi arrivare alla conclusione che con il battesimo, la confessione, credendo e compiendo atti di piet come dicono loro, uno pu essere certo della sua salvezza: ma il fatto che dopo avere seguito scrupolosamente tutte le loro prescrizioni il penitente continua inevitabilmente a dichiarare di non avere la certezza della salvezza. Anzi costretto a dichiarare di non avere questa certezza per non essere colpito dallanatema lanciato contro coloro che oseranno dire una tale cosa. Ci devessere quindi per forza di cose qualcosa che non va in questo sistema. Pu essere mai che Ges sia venuto per lasciare le persone che credono in lui nellincertezza della loro salvezza? 3 Giov. 8:34 4 Quando si viene liberati dalla schiavit del peccato si viene anche riscattati dal presente secolo malvagio e dalle mani di colui che domina questo mondo cio il diavolo, per cui quando parlo dellaffrancamento dal peccato mi riferisco implicitamente anche al riscatto dal mondo e dalla potest di Satana. Secondo la Parola di Dio infatti la liberazione dal dominio del peccato coincide con la liberazione dal presente secolo e dalla potest di Satana. Paolo per esempio dice ai Galati che Cristo ha dato se stesso per i nostri peccati affin di strapparci al presente secolo malvagio (Gal. 1:4) e a Tito dice che Cristo ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquit.. (Tito 2:14) e ai Colossesi che Egli ci ha riscossi dalla potest delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo (Col. 1:13).2

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La salvezza

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Le seguenti Scritture attestano in maniera inequivocabile che si viene salvati soltanto mediante la fede, e quindi non mediante il battesimo che segue la fede e neppure tramite delle opere buone. - Paolo e Sila, quando il carceriere di Filippi chiese loro: Signori, che debbo io fare per esser salvato?,1 gli risposero: Credi nel Signor Ges, e sarai salvato tu e la casa tua.2 Essi non gli dissero: Fatti battezzare e sarai salvato e neppure: Fai delle opere buone e sarai salvato, perch sapevano che luomo viene salvato mediante la fede nel Signore Ges e non mediante il battesimo o delle opere buone. Ma poniamo il caso che questa domanda sia fatta ad un prete, che risponder egli? Egli risponder cos: devi farti innanzi tutto battezzare, devi credere tutte le cose che Dio ha rivelate alla sua Chiesa e che sono nella Bibbia e nella tradizione e poi devi fare delle opere giuste. Dopo avere fatto tutto ci per non puoi essere certo di essere salvato perch potresti cadere in qualche peccato mortale e perdere cos la grazia ricevuta; in questo caso comunque c la confessione che ti salva. Ma per fare una buona confessione occorrono diverse cose e poi che tu faccia le opere prescritte dal confessore. Studiati di ricevere i sacramenti della chiesa e di fare del tuo meglio e spera di essere salvato ma non dire mai che sei salvato: questa sfacciata presunzione. Ma ditemi: Non tutto ci una via molto complicata e del tutto insicura? - Cornelio era un uomo pio e temente Dio con tutta la sua casa, e faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo, ma nonostante ci non era ancora stato salvato dai suoi peccati quando langelo di Dio gli apparve in visione dicendogli di mandare a chiamare Simon Pietro. Questo confermato dal fatto che langelo gli disse: Manda a Ioppe, e fa chiamare Simone, soprannominato Pietro; il quale ti parler di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la casa tua.3 Cornelio fu salvato quando accett per fede le parole che Pietro disse in casa sua. Quindi, questuomo non fu salvato n dal battesimo (che gli fu ministrato dopo che credette) e neppure dalle sue elemosine ma fu salvato dalla sua fede nel Vangelo che Pietro gli predic. Certamente se le preghiere e le elemosine che faceva Cornelio fossero state sufficienti per la sua salvezza non ci sarebbe stato bisogno chegli udisse lEvangelo e credesse in esso. Il fatto per che Cornelio bench temesse Dio, lo pregasse e facesse molte elemosine era ancora perduto e schiavo del peccato. Fu indispensabile anche per lui sentire lEvangelo e credere in esso per essere salvato perch la salvezza non la conferisce il battesimo e non il frutto di opere buone ma il dono di Dio che si riceve credendo e non operando. - Paolo disse ai Romani: Sia ringraziato Iddio che eravate bens servi del peccato, ma avete di cuore ubbidito a quel tenore dinsegnamento che v stato trasmesso; ed essendo stati affrancati dal peccato, siete divenuti servi della giustizia.4Atti 16:30 Atti 16:31 3 Atti 11:13,14 4 Rom. 6:17,182 1

I credenti di Roma furono salvati dai loro peccati ubbidendo al Vangelo, cio credendo nel Vangelo, e non mediante il battesimo o per avere fatto delle opere buone. - Paolo disse ai Romani: Io non mi vergogno dellEvangelo; perch esso potenza di Dio per la salvezza dogni credente;5 questo significa che il messaggio della Buona Novella che libera dai peccati tutti coloro che credono in esso. E noi siamo testimoni della salvezza operata dal Vangelo in coloro che erano schiavi di ogni sorta di iniquit: uomini che nel passato erano fornicatori, sodomiti, ladri, ubriachi, avari, stregoni, bugiardi, sono stati liberati dal peccato a cui essi ubbidivano soltanto mediante la loro fede nel Vangelo. Essi non avrebbero mai potuto essere liberati dalla schiavit delle loro passioni peccaminose mediante il battesimo, o mortificando il loro corpo, o facendo elemosine, visitando gli ammalati, le vedove e gli orfani, o dando da mangiare agli affamati e da bere agli assetati, e questo sempre perch si viene liberati dalla schiavit del peccato credendo, soltanto credendo, il che precede sempre il battesimo e il buon operare ordinato da Dio ai credenti. - Paolo dice agli Efesini: Poich gli per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ci non vien da voi; il dono di Dio. Non in virt dopere, affinch niuno si glor...6 Noi che abbiamo creduto nel Vangelo della nostra salvezza siamo stati liberati dai nostri peccati mediante la sola fede nel Vangelo; nessuno di noi pu dire di essere stato salvato dai suoi peccati mediante il battesimo o per avere fatto delle elemosine, delle visite agli ammalati, alle vedove e agli orfani, o per avere dato da mangiare, da bere e da vestire a coloro che ne avevano bisogno, appunto perch non in virt del battesimo in acqua o di opere buone che abbiamo ottenuto questa grande salvezza, ma soltanto, e lo ripeto soltanto, per avere creduto nel Vangelo della grazia di Dio. Se si potesse essere salvati mediante delle opere buone, Cristo sarebbe morto inutilmente, e sarebbe quindi inutile predicare lEvangelo a tutti quegli uomini che pensano di pervenire alla salvezza facendo il bene a se stessi ed agli altri. Ma oltre a ci, bisogna dire che se si potesse essere salvati mediante delle opere buone, gli uomini avrebbero di che gloriarsi nei confronti di Dio, perch potrebbero dire di essersi meritati la salvezza, in altre parole potrebbero dire che essa stata il frutto delle loro fatiche, e non direbbero mai e poi mai che essa il frutto del tormento dellanima di Cristo Ges. Essi potrebbero dire che sono stati loro a soffrire per salvarsi, e non pi che Cristo, il Giusto, ha sofferto per noi ingiusti per affrancarci dalla schiavit del peccato. Ma, come diceva Paolo ai Romani, dov dunque il vanto? Esso escluso. Per qual legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede,7 poich noi riteniamo che luomo venga salvato mediante la sua fede in Ges Cristo. Ecco, perch noi non abbiamo nulla di che vantarci, perch siamo stati salvati mediante la legge della fede, e quindi per

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Rom. 1:16 Ef. 2:8,9 7 Rom. 3:27

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grazia. S, per la grazia di Dio; perch noi abbiamo dovuto solo credere nel Signore Ges per essere salvati. - Paolo dice ai Tessalonicesi: Ma noi siamo in obbligo di render del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perch Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verit.1 Lapostolo rendeva grazie a Dio perch a Dio era piaciuto, in base al suo proponimento eterno, di salvare i credenti di Tessalonica. Ma come li aveva salvati Dio i Tessalonicesi? Mediante il battesimo o le opere buone forse? No, ma mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verit. Ancora una volta la Scrittura conferma che la salvezza si ottiene non mediante il battesimo e neppure tramite le opere buone, ma mediante la fede nella verit. Dove sono quindi i meriti delluomo? Sono esclusi per la legge della fede. - Paolo dice ai Corinzi: Fratelli, io vi rammento lEvangelo che vho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati...,2 poi dice loro lEvangelo che gli aveva annunziato, ed infine dice: Cos noi predichiamo, e cos voi avete creduto.3 Da questo discorso di Paolo si deduce che i Corinzi erano stati salvati mediante la loro fede nel Vangelo e non mediante il battesimo (che pure essi avevano subito ricevuto dopo avere creduto) o per avere fatto opere buone. Alcuni di loro erano stati adulteri, fornicatori, idolatri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, rapaci, ubriachi e oltraggiatori; ma erano stati salvati dai loro peccati mediante la sola fede nel Vangelo, che avevano riposto in esso prima di farsi battezzare, senza le opere della legge. Per questo il messaggio di Cristo chiamato la Buona Novella della pace; perch per ottenere pace con Dio, cio per essere riconciliati con Dio, i peccatori non devono compiere opere meritorie, ma devono solo ravvedersi e credere nel nome di Ges Cristo. Daltronde che buona novella sarebbe il messaggio di Cristo se esso dicesse che per essere salvati dal peccato bisogna compiere delle opere buone? Non sarebbe tutto ci in contraddizione netta con lessenza del Vangelo? Certo che lo sarebbe; sarebbe come dire che Ges venuto a salvarci gratuitamente, senza richiederci nientaltro che il ravvedimento e la fede in lui, ma noi dobbiamo cooperare con lui (compiere opere giuste) per essere salvati dai peccati! - Paolo dice nellepistola a Tito: Anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e volutt, menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi e odiantici gli uni gli altri. Ma quando la benignit di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo....4 Da queste parole di Paolo si apprendono chiaramente due cose: la prima che noi siamo stati salvati e perci1

possiamo affermare di essere salvati, senza il pericolo di peccare di presunzione; la seconda che questa salvezza labbiamo ottenuta non mediante il battesimo e neppure per avere compiuto opere meritorie ma esclusivamente per la misericordia di Dio il quale ci ha fatto rinascere a nuova vita mediante la Parola di Dio piantata in noi (il lavacro della rigenerazione) e mediante il rinnovamento operato in noi dallo Spirito Santo. - Paolo dice a Timoteo che Dio ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non secondo le nostre opere, ma secondo il proprio proponimento e la grazia che ci stata fatta in Cristo Ges avanti i secoli, ma che stata ora manifestata collapparizione del Salvator nostro Cristo Ges....5 Lapostolo dice per lennesima volta che Dio ci ha salvati per grazia senza che noi abbiamo fatto alcun che di buono; ma egli dice anche che Dio ci ha fatto grazia avanti i secoli, cio avanti la fondazione del mondo. E se ci non bastasse a fare capire che la nostra salvezza non dipesa affatto da delle opere buone da noi compiute, ma esclusivamente da Dio al quale piaciuto salvarci senza che meritassimo alcun che, citiamo anche le seguenti parole di Paolo ai Romani su Esa e Giacobbe: Prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinch rimanesse fermo il proponimento dellelezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volont di colui che chiama, le fu detto: Il maggiore servir al minore,6 e queste altre: Non dipende dunque n da chi vuole n da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.7 Dinanzi a tali parole cadono per lennesima volta tutti quei ragionamenti dei teologi papisti che attribuiscono la salvezza a delle opere meritorie. - Pietro disse a Gerusalemme, dinanzi agli altri apostoli e agli anziani: Anzi, noi crediamo desser salvati per la grazia del Signor Ges, nello stesso modo che loro.8 Ora, qui Pietro disse che loro che erano Giudei di nascita erano salvati per grazia nella stessa maniera in cui lo erano i Gentili; e questo quantunque essi fossero circoncisi nella carne e avessero la legge di Mos con i comandamenti di Dio. Ma perch Pietro non pot dire che loro che erano Giudei erano stati salvati per le opere della legge, mentre i Gentili, che non avevano la legge, erano stati salvati per grazia? Perch anche loro Giudei per essere salvati avevano dovuto soltanto credere (e quindi non si erano meritati la salvezza mediante la legge), nella stessa maniera che i Gentili. Le parole di Pietro fanno chiaramente capire che per essere salvati si deve solo credere e non operare, perch la salvezza di Dio offerta gratuitamente sia ai Giudei che ai Gentili. - Ges nei giorni della sua carne disse queste parole a due donne: La tua fede tha salvata:9 le disse alla donna che fu guarita dal suo flusso di sangue, e a quella donna peccatrice che gli rig di lacrime i suoi piedi e glieli asciug coi suoi capelli e glieli unse dolio. Ad uno di quei dieci lebbrosi che egli guar, ed a Bartimeo2 Tim. 1:9,10 Rom. 9:11,12 7 Rom. 9:16 8 Atti 15:11 9 Luca 8:48; 7:506 5

2 Tess. 2:13 2 1 Cor. 15:1 3 1 Cor. 15:11 4 Tito 3:3-5

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disse le medesime parole, vale a dire: La tua fede tha salvato.1 Anche queste Scritture confermano che soltanto mediante la fede che si viene salvati e non mediante il battesimo o per opere buone. Perch se Ges avesse creduto che era il battesimo a salvare non avrebbe potuto dire la tua fede ti ha salvato ma avrebbe dovuto dire: Vieni a farti battezzare e sarai salvato; e se credeva che era la fede pi le opere buone avrebbe dovuto dire: Va prima a fare opere degne di ravvedimento e allora conseguirai la salvezza dai tuoi peccati perch solo la fede non basta a salvarti. - Paolo dice ai Romani: Questa la parola della fede che noi predichiamo; perch, se con la bocca avrai confessato Ges come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio lha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sar svergognato. Poich non v distinzione fra Giudeo e Greco; perch lo stesso Signore Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano; poich chiunque avr invocato il nome del Signore, sar salvato.2 Come potete vedere per essere salvati non ci vuole il battesimo e non necessario fare opere buone, ma necessario confessare con la propria bocca Ges come Signore, e credere col cuore che Dio lha risuscitato dai morti. Non semplice e chiara la via della salvezza che propone la Scrittura? Certo che lo . Ma provate a prendere nelle vostre mani un qualsiasi libro di teologia dogmatica e cercatevi il come si ottiene la salvezza per la chiesa papista e vi accorgerete subito dalle prime parole di quanto essa sia estremamente complicata ed incerta pure, tanto da farvi perdere subito la voglia di continuare a leggere. Per farvi comprendere come noi dalle grandi acque non siamo stati tirati fuori perch ci siamo sottoposti al rito del battesimo o per meriti nostri, ma soltanto perch abbiamo invocato il nome del Signore, vi ricordo un episodio che avvenne sul mare di Tiberiade ai giorni di Ges. Ges, una notte, mentre i suoi discepoli erano nella barca in mezzo al mare, and alla loro volta camminando sul mare. I suoi discepoli quando lo videro si misero a gridare dalla paura pensando di vedere un fantasma, ma Ges li rassicur dicendo loro di non temere perch era lui. Quando Pietro sent dirgli questo, gli disse di comandargli di camminare sulle acque se era lui. Ges gli disse: Vieni! E Pietro, smontato dalla barca, cammin sulle acque e and verso Ges. Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, grid: Signore, salvami! E Ges, stesa subito la mano, lo afferr e gli disse: O uomo di poca fede, perch hai dubitato?.3 Ricordando la nostra vita passata, vissuta al servizio delliniquit e dellimpurit, dobbiamo dire che noi ci trovavamo in una fossa di perdizione, in un pantano fangoso, dove i nostri piedi non trovavano dove appoggiarsi, ma nellangoscia del nostro cuore abbiamo invo1

cato il nome del Signore dicendogli: Signore, salvaci, e lui, nella sua fedelt, avendo udito il nostro grido, ci ha tirati fuori dalla melma nella quale ci dibattevamo. Ma che abbiamo fatto per uscire fuori da essa? Ci siamo dovuti fatti immergere nellacqua o abbiamo fatto qualche opera buona forse? No, ma abbiamo soltanto gridato al Signore, come fece Pietro in quella notte sul mare Tiberiade. Tutto ci a conferma che chiunque avr invocato il nome del Signore, sar salvato.4 Infine vogliamo dire alcune parole sullinterpretazione papista data alle parole di Paolo ai Colossesi a sostegno della salvezza per opere. Questa loro interpretazione datagli del tutto arbitraria, perch se fosse cos come dicono loro allora dovremmo affermare che Cristo non ha sofferto a sufficienza per liberarci dai nostri peccati, e che ci sono delle sofferenze che luomo deve patire per meritarsi la salvezza. Ma che vanno cianciando i teologi papisti? Le sofferenze di Cristo sono state complete; non rimangono mortificazioni corporali da compiere per luomo peccatore perch quelle di Cristo sono sufficienti per la sua salvezza. Quel quel che manca alle afflizioni di Cristo5 di cui parla Paolo non sono le afflizioni di Cristo mancanti che bisogna compiere per meritarsi la salvezza; perch di queste afflizioni non ce ne sono. Ma esse sono quelle afflizioni che i credenti, che sono gi salvati, sono chiamati a patire per Cristo secondo che scritto: Poich a voi stato dato, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui;6 e mediante le quali i credenti vengono reputati degni del regno di Dio secondo che scritto: E se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinch siamo anche glorificati con lui.7 I riscattati devono compiere opere buone per rendere sicura e ferma la loro vocazione ed elezione La Scrittura dice chiaramente che noi non siamo stati salvati mediante delle opere giuste, ma mediante la fede in Cristo e quindi per la grazia di Dio. Ma la stessa Scrittura dice altres chiaramente che noi ora che siamo salvati dobbiamo compiere opere buone. Paolo disse infatti agli Efesini che noi siamo stati creati in Cristo Ges per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinch le pratichiamo;8 ed a Tito che Ges Cristo ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquit e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone.9 Ma ancora prima di Paolo questo concetto lo aveva spiegato il Signore Ges Cristo il quale aveva detto ai suoi discepoli di averli scelti affinch praticassero le opere buone. Ecco le sue parole: Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e vho costituiti perch andiate, e portiate4 5

Luca 17:19; 18:42 Rom. 10:8-13 3 Matt. 14:29-312

Rom. 10:13 Col. 1:24 6 Fil. 1:29 7 Rom. 8:17 8 Ef. 2:10 9 Tito 2:14

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La salvezza frutto, e il vostro frutto sia permanente.1 Ma perch dobbiamo essere zelanti nelle opere buone? Perch Ges ha detto: In questo glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, e cos sarete miei discepoli,2 ed anche: Cos risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinch veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che ne cieli3 volendo significare che noi compiendo opere buone faremo glorificare il nome di Dio. Oltre a ci va tenuto presente che noi facendo opere buone ci facciamo un tesoro nel cielo che costituisce il premio che il Signore ci dar in quel giorno (il che per noi uno stimolo). Ges infatti quando disse al giovane ricco di vendere tutto quello che aveva e darlo ai poveri gli disse: ed avrai un tesoro nei cieli,4 e Paolo disse a Timoteo di ordinare ai ricchi di essere ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, in modo da farsi un tesoro ben fondato per lavvenire.5 Vi ricordo infine fratelli che le opere buone possono essere presenti nella nostra vita solo se osserviamo i comandamenti di Dio secondo che scritto: Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto..;6 ma saranno assenti se noi non osserviamo i comandamenti di Dio perch scritto: Come il tralcio non pu da s dar frutto se non rimane nella vite, cos neppur voi, se non dimorate in me.7 Per concludere diciamo questo: noi credenti sappiamo che per la nostra fede siamo stati salvati dal peccato e dal presente secolo malvagio, e che per le fatiche del nostro amore (le nostre opere buone) saremo premiati, cio riceveremo da Dio il frutto delle opere che abbiamo compiute sulla terra per amore del Signore e degli eletti. LA GIUSTIFICAZIONE La dottrina dei teologi papisti La giustificazione si ottiene per fede pi le opere. La teologia papista dice che per ottenere la giustificazione non sufficiente credere, ossia che per essere dichiarati giusti da Dio non basta solo credere in Ges Cristo. Ecco infatti come si esprime Bartmann: Per ottenere la giustificazione sono richiesti dalladulto, oltre la fede, anche altri atti di virt; la fede sola non giustifica - E di fede.8 Questo equivale a dire che la giustificazione non si ottiene per la grazia di Dio ma per meriti propri, infatti se oltre la fede ci vuole qualche atto di virt da parte delluomo ci vuole dire che la giustificazione non del tutto gratuita, perch Dio vuole che luomo faccia qualcosa di buono per conseguirla.

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Ma che cosa deve fare luomo per conseguire la giustificazione secondo la teologia papista? Innanzi tutto deve farsi battezzare perch il concilio di Trento ha affermato che la giustificazione viene concessa da Dio mediante il battesimo: Causa strumentale il sacramento del battesimo, che il sacramento della fede, senza la quale a nessuno, mai, viene concessa la giustificazione,9 e poi deve confessarsi al prete per ottenere la remissione dei cosiddetti peccati mortali compiuti dopo il battesimo e compiere opere buone perch questultime sono giustificanti ed espiatorie. A sostegno di questa giustificazione per opere prendono le seguenti parole di Giacomo: Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offr il suo figliuolo Isacco sullaltare? Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e cos fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ci gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che luomo giustificato per opere, e non per fede soltanto,10 e dicono che esse confermano pienamente la loro dottrina secondo la quale per ottenere la giustificazione non basta solo la fede perch Dio richiede altri atti di virt, e che quindi esse abbattono uno dei princpi fondamentali del protestantesimo! In difesa di questa dottrina sulla giustificazione il concilio di Trento ha emesso i seguenti anatemi: Se qualcuno afferma che i sacramenti della nuova legge non sono necessari alla salvezza, ma superflui, e che senza di essi, o senza il desiderio di essi, gli uomini con la sola fede ottengono da Dio la grazia della giustificazione, anche se non sono tutti necessari a ciascuno; sia anatema:11 Se qualcuno afferma che lempio giustificato dalla sola fede, cos da intendere che non si richieda nientaltro con cui cooperare al conseguimento della grazia della giustificazione e che in nessun modo necessario che egli si prepari e si disponga con un atto della sua volont; sia anatema.12 Confutazione Si viene giustificati dai propri peccati mediante la fede in Ges Ma le cose non stanno affatto cos come dicono i teologi papisti perch la Scrittura insegna che si viene giustificati da Dio soltanto mediante la fede. Ora, in questo caso noi non parleremo del perch il battesimo non giustifica (anche se avete gi compreso che dato che si viene giustificati soltanto per la fede che precede il battesimo, questultimo non pu in niuno modo giustificare), e neppure del perch la confessione al prete non pu giustificare (di questi loro sacramenti parleremo pi diffuConcilio di Trento, Sess. VI, cap. VII. Ricordiamo che il concilio di Trento (1545-1563) fu la risposta della chiesa cattolica romana ai riformatori che predicavano la giustificazione per la sola fede. 10 Giac. 2:21-24 11 Concilio di Trento, Sess. VII, can. 4. Il termine anatema deriva dal greco anathema che significa maledetto. 12 Concilio di Trento, Sess. VI, can. 9.9

Giov. 15:16 Giov. 15:8 3 Matt. 5:16 4 Matt. 19:21 5 1 Tim. 6:18,19 6 Giov. 15:5 7 Giov. 15:4 8 Bartmann Bernardo, Manuale di Teologia dogmatica, Alba 1949, vol. II, pag. 3152

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samente in appresso), ma dimostreremo con le Scritture che luomo giustificato solo per fede perch le opere giuste non possono in niuno modo giustificarlo.1 Noi tutti eravamo nemici di Dio nelle nostre opere malvagie e nella nostra mente e questo perch noi tutti camminavamo secondo le concupiscenze della carne; ma quando Dio ha manifestato il suo amore verso noi, Egli ci ha giustificati, cio ci ha resi giusti nel suo cospetto, cancellandoci tutti i nostri peccati. E mediante la giustificazione noi siamo stati riconciliati con Dio e siamo diventati suoi amici secondo che scritto: Lamicizia sua per gli uomini retti.2 E questa giustificazione che noi abbiamo ottenuto labbiamo ricevuta per fede, e quindi per grazia e non per opere. Le seguenti Scritture lo attestano in maniera chiara. - Paolo dice ai Romani: Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Ges Cristo, nostro Signore...;3 e: Tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che in Cristo Ges,4 ed ancora: Ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morto per noi. Tanto pi dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dallira;5 le parole giustificati per il suo sangue significano che noi siamo giustificati mediante la fede nel sangue di Cristo. E sempre ai Romani PaoloVa detto che i teologi papisti per cercare di difendersi dallaccusa di insegnare la giustificazione per opere condannata da Paolo affermano che le opere di cui loro parlano non sono quelle antecedenti alla fede ma quelle che seguono la fede di cui parla Giacomo. In sostanza essi dicono che quando Paolo dice che non si viene giustificati per le opere si riferisce alle opere della legge antecedenti alla fede in Cristo (cio che non hanno per principio e radice la fede di Ges Cristo), mentre quando Giacomo parla della giustificazione per le opere si riferisce alle opere che seguono la giustificazione cio quelle che hanno la loro radice nella fede in Ges. Ma questo discorso non regge perch, anche se ammettessimo che i Cattolici hanno creduto e che perci le opere che fanno seguono la loro fede, si dovrebbe dire sempre che essi cercano di essere giustificati tramite di esse in base alla loro teologia. E perci in questo caso sarebbero incorsi nello stesso errore dei Galati che dopo avere cominciato per lo Spirito volevano raggiungere la perfezione con la carne cio con le opere buone, ed avevano rinunziato cos a Cristo scadendo dalla grazia. Lapostolo Paolo fu chiaro nei loro confronti: Voi che volete esser giustificati per la legge, avete rinunziato a Cristo; siete scaduti dalla grazia. (Gal. 5:4) Quindi alla luce delle Scritture un errore sia il cercare di essere giustificati mediante le opere della legge senza credere nellEvangelo (come fanno i Giudei per esempio), e sia il cercare di essere giustificati per le medesime opere dopo avere creduto nellEvangelo perch in questa maniera si rinunzia a Cristo e si scade dalla grazia. Quindi quei Cattolici che dicono di avere creduto (il che noi sappiamo per che non cos) e di compiere le opere buone per essere giustificati dovrebbero essere ripresi come i Galati in questa maniera: Avete rinunziato a Cristo che stato fatto nostra giustizia, siete scaduti dalla grazia: chi vi ha ammaliati o Cattolici insensati? Attenzione dunque ai sofismi dei teologi papisti! 2 Prov. 3:32 3 Rom. 5:1 4 Rom. 3:23,24 5 Rom. 5:8,91

dice: Se per il fallo di quelluno la morte ha regnato mediante quelluno, tanto pi quelli che ricevono labbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quelluno che Ges Cristo.6 Notate le parole il dono della giustizia; esse mostrano che la giustizia di Dio (la giustificazione) si ottiene gratuitamente da Dio essendo un dono di Dio. Essa si pu ottenere appunto credendo nel Figliuolo di Dio: ogni merito personale quindi escluso. Un altro versetto della lettera ai Romani che attesta che per essere giustificati bisogna solo credere in Cristo quello che dice che il termine della legge Cristo, per esser giustizia ad ognuno che crede.7 - Paolo dice ai Galati: Avendo pur nondimeno riconosciuto che luomo non giustificato per le opere della legge ma lo soltanto per mezzo della fede in Cristo Ges, abbiamo anche noi creduto in Cristo Ges affin desser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge..;8 e: La legge stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinch fossimo giustificati per fede;9 ed ancora: La Scrittura, prevedendo che Dio giustificherebbe i Gentili per la fede, preannunzi ad Abramo questa buona novella: In te saranno benedette tutte le genti10 (questo avvenuto perch noi siamo stati benedetti da Dio mediante la fede in Cristo che la progenie dAbramo). E sempre ai Galati vi sono queste parole: Se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora s, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinch i beni promessi alla fede in Ges Cristo fossero dati ai credenti.11 E tra questi beni promessi vi pure la giustizia di Dio (quindi la giustificazione); a chi viene data? A chi crede o a chi opera? A chi crede perch essa stata promessa alla fede in Ges. - Il giusto vivr per la sua fede:12 queste parole Dio le rivolse al profeta Habacuc, preannunziando in questa maniera che Egli avrebbe giustificato gli uomini per fede (il circonciso per fede, e lincirconciso parimente mediante la fede).13 Queste altre Scritture invece attestano che coloro che si basano sulle opere della legge non vengono giustificati e non verranno giustificati nel cospetto di Dio: - Per le opere della legge nessuna carne sar giustificata;14 - Luomo non giustificato per le opere della legge;15 - Poich tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perch scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica! Or che nessuno sia giustificato per la legge dinanzi a Dio, manifesto perch il giusto vivr per fede;16Rom. 5:17 Rom. 10:4 8 Gal. 2:16 9 Gal. 3:24 10 Gal. 3:8 11 Gal. 3:21,22 12 Hab. 2:4 13 Rom. 3:30 14 Gal. 2:16 15 Gal. 2:16 16 Gal. 3:10,117 6

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- Per le opere della legge nessuno sar giustificato al suo cospetto; giacch mediante la legge data la conoscenza del peccato.1 Per dimostrarvi come non si venga giustificati per opere ma solo per fede vi ricordo lesempio di Abramo nostro padre. Ora, Abramo, secondo ci che dice la Scrittura, fu giustificato da Dio mediante la sua fede nella promessa fattagli da Dio,2 e questa giustificazione la ottenne dopo che egli usc da Ur dei Caldei3 e dopo che egli diede la decima del meglio della preda a Melchisedec, sacerdote dellIddio altissimo.4 Quindi, ribadiamo con forza le seguenti cose: >Abramo non fu giustificato da Dio perch o quando ubbid allordine di Dio: Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrer....5 Certo, nellepistola agli Ebrei scritto che per fede Abramo, essendo chiamato, ubbid, per andarsene in un luogo chegli avea da ricevere in eredit..,6 ma rimane il fatto che non fu questo atto di ubbidienza di Abramo ad essergli messo in conto di giustizia; >Abramo non fu giustificato da Dio perch o quando diede la decima a Melchisedec; certo, egli fece qualcosa di buono che Dio grad (quella sua decima la ricevette in cielo uno di cui si attesta che vive), ma ci nonostante non fu in virt di quella opera buona che Abramo fu giustificato da Dio; >Abramo fu giustificato da Dio perch credette alla promessa di Dio secondo che scritto: Or Abramo credette a Dio, e ci gli fu messo in conto di giustizia;7 per questo anche Abramo non aveva nulla di che gloriarsi nel cospetto di Dio. Ma vi un altro esempio di un uomo giustificato da Dio per grazia mediante la sua fede, senza le opere della legge; quello di quel pubblicano che Ges disse che era salito nel tempio per pregare assieme ad un Fariseo. Egli non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore,8 e per essersi umiliato davanti a Dio, mediante la sua fede fu giustificato secondo che scritto: Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato....9 Al contrario, il Fariseo che ringraziava Iddio di non essere rapace, ingiusto e adultero come gli altri uomini, e faceva notare a Dio che lui pagava la decima sulle sue entrate, che digiunava due volte alla settimana e che non era come quel pubblicano, non fu giustificato. Non questo una ulteriore conferma che la giustificazione si ottiene soltanto mediante la fede per la grazia di Dio senza le opere? Certo che lo . Errano grandemente quindi i teologi papisti quando affermano che per essere giustificati da Dio non sufficiente la fede in Dio. Ma perch la giustificazione non si pu ottenere mediante le opere giuste della legge? Il motivo per cui la1 2

Rom. 3:20 Cfr. Gen. 15:6 3 Cfr. Gen. 12:4 4 Cfr. Gen. 14:20 5 Gen. 12:1 6 Ebr. 11:8 7 Rom. 4:3; Gen. 15:6 8 Luca 18:13 9 Luca 18:14

giustizia non si pu ottenere per mezzo delle opere della legge perch la legge stata data per dare agli uomini la conoscenza del peccato10 e per fare abbondare il peccato,11 e non per rendere giusti gli uomini. Dio, per rendere giusti gli uomini, ha dato il suo Unigenito Figliuolo, infatti tramite il Figliuolo che venuta la grazia e che noi siamo stati giustificati. Ora, abbiamo visto che la Scrittura dice che per le opere della legge luomo non pu essere giustificato dai suoi peccati, perch la legge non ha il potere di giustificare il peccatore; vediamo quindi da vicino alcune di queste opere della legge che non giustificano chi le compie. Nella legge detto: Porterai alla casa dellEterno, ch il tuo Dio, le primizie de primi frutti della terra;12 Se vedi smarriti il bue o la pecora del tuo fratello, tu non farai vista di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli al tuo fratello;13 Ogni creditore sospender il suo diritto relativamente al prestito fatto al suo prossimo; non esiger il pagamento dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sar proclamato lanno di remissione in onore dellEterno;14 Allorch, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche manipolo, non tornerai indietro a prenderlo; sar per lo straniero, per lorfano e per la vedova, affinch lEterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta lopera delle tue mani. Quando scoterai i tuoi ulivi, non starai a cercar le ulive rimaste sui rami; saranno per lo straniero, per lorfano e per la vedova. Quando vendemmierai la tua vigna, non starai a coglierne i raspolli; saranno per lo straniero, per lorfano e per la vedova.15 Queste non sono che alcune delle opere buone che Dio prescrisse nella legge di Mos perch ve ne sono molte altre. Esse sono tutte delle opere giuste; eppure per esse non si pu essere giustificati dai propri peccati! Non abbastanza chiara la Scrittura a tale riguardo? Certo che lo ; ma non per la curia romana che non intende rettamente la Parola di Dio; e si illude e fa illudere le persone dicendo che si viene giustificati da Dio mediante i sacramenti e compiendo opere buone: perch i sacramenti (battesimo e penitenza) rendono giusti gli uomini e le opere buone sono giustificanti! Parlando in questa maniera i teologi papisti annullano la grazia e riducono la morte espiatoria compiuta da Cristo meramente ad un gesto damore con il quale Dio ha voluto aiutare gli uomini ad autogiustificarsi! La stessa cosa si deve dire della risurrezione di Cristo; essa aiuta a conseguire la giustificazione ma non sufficiente a giustificare luomo, secondo loro! O guide cieche, ma quando rientrerete in voi stessi, e riconoscerete che per essere giustificati sufficiente la sola fede nel Signore Ges Cristo? Abbiamo visto prima che i vertici della chiesa romana oltre ad affermare che mediante i loro sacramenti che si ottiene la giustificazione, ci dichiarano maledetti perch noi affermiamo che luomo viene giustificato soltanto mediante la fede senza i loro sacramenti e senza le10 11

Cfr. Rom. 3:20 Cfr. Rom. 5:20 12 Es. 23:19 13 Deut. 22:1 14 Deut. 15:2 15 Deut. 24:19-21

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opere giuste! Ma costoro periscono per mancanza di conoscenza delle Scritture perch se le conoscessero e le tagliassero rettamente non direbbero tali cose. E scritto chiaramente in Isaia che tutta la giustizia delluomo come un abito lordato,1 quindi non importa quante opere giuste fanno gli uomini per essere giustificati davanti a Dio, se essi non si ravvedono e non credono nel Vangelo continuano ad essere considerati dei peccatori davanti a Dio e questo perch non con le mani si fa qualcosa per ottenere la giustizia ma col cuore si crede per ottener la giustizia,2 come dice Paolo ai Romani. E troppo semplice per essere vero!, esclamano i Cattolici romani a riguardo della maniera in cui si viene giustificati. Certo che agli occhi loro troppo semplice e non credono che sia vero; gli viene continuamente detto che si viene giustificati compiendo sacrifici e gli viene tenuta nascosta la parola che dice: Mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica lempio, la sua fede gli messa in conto di giustizia.3 (notate quel a chi non opera che significa a chi non si appoggia sulle opere giuste per la sua salvezza) Che cosa ci si pu aspettare quindi che dicano? A voi uomini che ritenete di poter essere giustificati per le opere e rifiutate di essere giustificati gratuitamente da Cristo Ges dico questo: Sappiate che tenendo una simile condotta voi non fate altro che conservare addosso i vostri abiti sudici (i peccati) e rinunciare alla veste bianca (la giustizia di Dio) di cui vengono rivestiti tutti coloro che cessano di appoggiarsi sulle proprie opere e credono nel Signore Ges per essere giustificati. Di conseguenza voi continuate ad avere sopra di voi lira di Dio perch siete ancora sotto maledizione. Riflettete o uomini e donne; non comprendete che, come dice Paolo, se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo dunque morto inutilmente,4 e che cercando di essere giustificati per le opere della legge non fate altro che annullare la grazia di Dio e rendere vana la fede per voi stessi? Fate dunque questo; non appoggiatevi pi sulle vostre opere per essere giustificati ma soltanto credete che Ges il Cristo che morto per i vostri peccati e risuscitato dai morti il terzo giorno. Se per grazia non pi per opere, e se per opere non pi per grazia A questo punto voglio dire qualcosa daltro che ritengo importante: i teologi papisti quando parlano della giustificazione fanno dei discorsi nei quali da un lato affermano che la giustificazione gratuita (e per fare questo si usano dei passi della Scrittura che attestano chiaramente che luomo viene giustificato da Dio per grazia), e dallaltro affermano che la giustificazione dipende pure dalle opere che compie luomo. Sembrer strano a molti ma proprio cos; e di questo ci si accorge leggendo i loro libri. E chiaro che le loro affermazioni sono contraddittorie, (notate per esempio come sono contraddittorie le parole del concilio tridentino secondo cui1 2

Is. 64:6 Rom. 10:10 3 Rom. 4:5 4 Gal. 2:21

la grazia della giustificazione non si pu ottenere soltanto per fede perch sono richieste altre cose oltre la fede per ottenerla; ma se una grazia perch mai non basta la fede per conseguirla? Ma che tipo di grazia allora? Una grazia che si merita? Ma allora non pi grazia perch la grazia si ottiene senza fare nulla ma solo credendo in Dio!) ma nonostante ci essi cercano di conciliarle in ogni maniera, non riuscendoci perch impossibile conciliare la dottrina che dice che luomo viene giustificato da Dio soltanto mediante la fede senza le opere buone, e quella che dice che luomo deve cooperare con Dio compiendo opere buone per essere giustificato. Se si accetta la giustificazione per sola fede si deve scartare la giustificazione per opere, e se si accetta la giustificazione per meriti si deve scartare la giustificazione per sola fede. La ragione per cui essi fanno questi discorsi ambigui e contraddittori fra loro per difendere e sostenere a tutti i costi tutto quel bagaglio di dottrine che hanno accumulato nel corso dei secoli; mi riferisco alla dottrina che dice che la grazia si ottiene mediante i sacramenti, quindi operando e non credendo; e alla dottrina del purgatorio, a quella sulle opere di soddisfazione, a quella sulle indulgenze, e tante e tante altre dottrine fondate sul dogma della giustificazione per opere. Loro si rendono conto che riconoscere la dottrina della giustificazione per sola fede significherebbe dover rigettare tutte queste dottrine qui sopra citate, perch non ci sarebbe pi bisogno di crederle e di professarle; perci cercano in tutte le maniere di fare credere che luomo viene giustificato mediante le opere. Ho voluto fare questo discorso per farvi comprendere che se i teologi papisti attaccano con tanto vigore la dottrina della giustificazione per sola fede e cercano di annullarla con ogni sorta di vano ragionamento, perch devono a tutti costi mantenere credibili la false dottrine papiste fondate sui meriti, in altre parole perch devono mantenere credibile la chiesa cattolica romana. Questa la ragione per cui parlando con i Cattolici romani bisogna insistere sulla dottrina della giustificazione per sola fede cos come scritta nella Parola di Dio, per fare loro capire che siccome si viene giustificati per grazia mediante la fede tutte le dottrine sui meriti umani della chiesa romana sono false e non possono essere accettate. Certo, nel fare questo si viene perseguitati dalla curia romana e dai suoi seguaci; perch? Perch predicando che Cristo ci stato fatto da Dio sapienza, e giustizia, e santificazione, e redenzione,5 e che quindi per essere giustificati e santificati occorre soltanto credere nel Signore Ges, noi reputiamo un nulla tutti i precetti della chiesa cattolica romana che affermano che per essere giustificati e santificati occorre compiere i suoi riti. Riti cerimoniali, che bisogna dire, per certi versi assomigliano esteriormente a quelli della legge di Mos, e che come quelli della legge di Mos (che erano per stati ordinati da Dio) non possono in niuno modo giustificare e santificare le persone che li compiono. Ma perch i riti cerimoniali e non cerimoniali che fanno parte della legge di Mos, quali la circoncisione della carne, losservanza di giorni, mesi, anni, noviluni, lastensione da certi cibi, le varie abluzioni, le varie aspersioni di sangue e di acqua e tante5

1 Cor. 1:30

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altre cose non potevano e non possono giustificare luomo peccatore e non possono santificarlo quanto alla coscienza? La ragione perch, la legge avendo un ombra dei futuri beni e non la realt stesse delle cose, non poteva e non pu cancellare i peccati dalla coscienza delluomo e santificarlo.1 Ma ora che venuto Cristo Ges il Sommo Sacerdote dei futuri beni promessi nella legge e nei profeti, e che egli ha sparso il suo sangue per la propiziazione dei nostri peccati, tutti quei riti sono stati portati a compimento perch ora c la realt di quelle cose. Le ombre sono sparite e al loro posto c la realt. Ma che ha fatto invece la curia romana? Ha tolto la realt delle cose dinanzi al popolo e lha sostituita con delle specie di ombre, se cos si possono chiamare, che essa si abilmente costruite appoggiandosi sulle ombre dellAntico Patto e facendole credere vere. E cos le persone pensano che per essere giustificati bisogna ricevere sul proprio capo lacqua benedetta del battesimo e compiere tante mortificazioni corporali ed offrire a Dio il sacrificio della messa e cos via, ossia osservare i sacramenti della chiesa romana; non questo sovvertire lEvangelo di Cristo? S, certo, costoro hanno sovvertito lEvangelo di Cristo; guai a loro; ne porteranno la pena. Noi diciamo quindi ai Cattolici romani che cercano di essere giustificati mediante i loro sacramenti e mediante opere meritorie; Sappiate che questa dottrina che vi insegnano secondo la quale non potete essere giustificati se non compiete i riti prescritti dalle leggi papali non viene da Colui che vi chiama al ravvedimento ma dal diavolo che ha sedotto i papi e tutta la curia romana. Spiegazione delle parole di Giacomo sul valore delle opere buone Giacomo, il fratello del Signore, ha detto: Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offr il suo figliuolo Isacco sullaltare? Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e cos fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ci gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. Voi vedete che luomo giustificato per opere, e non per fede soltanto.2 Vediamo adesso di spiegare queste sue parole. Innanzi tutto diciamo che Giacomo scrisse queste parole a dei credenti e non a degli increduli infatti poco prima dice: Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signor Ges Cristo, il Signor della gloria, sia scevra da riguardi personali....;3 dico questo per farvi comprendere che coloro a cui queste parole furono dirette avevano la fede e perci erano stati di gi giustificati secondo che scritto: Avendo pur nondimeno riconosciuto che luomo non giustificato per le opere della legge ma lo soltanto per mezzo della fede in Cristo Ges.4 Ma perch Giacomo parl loro in questa maniera? Perch alcuni credenti pur avendo la fede rifiutavano di compiere le opere buone pensando che anCfr. Ebr. 9:9,10; 10:1-4; Col. 2:16,17 Giac. 2:21-24 3 Giac. 2:1 4 Gal. 2:162 1

che senza le opere la loro fede sarebbe stata sufficiente a salvarli dallira di Dio, illudendo cos loro stessi.5 E allora lui prima li rimprover dicendo: Che giova, fratelli miei, se uno dice daver fede ma non ha opere? Pu la fede salvarlo?,6 ed ancora: Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore?7 facendogli capire che la sola fede nulla gli avrebbe valso, e poi facendogli lesempio di Abramo e di Raab a conferma che le opere devono accompagnare la fede affinch questa abbia valore. Il discorso di Giacomo imperniato sul fatto che se uno dice di avere fede, cio di avere creduto in Cristo Ges, ma non ha le opere la sua fede senza valore, o, come dice in un altro luogo morta. Sono parole dure quelle di Giacomo, ma esse ci fanno comprendere quanto siano importanti le opere buone per noi credenti; badate che Giacomo non ha detto affatto che la giustizia si ottiene mediante le opere della legge o che luomo peccatore viene perdonato o riceve la vita eterna in virt delle sue opere buone; attribuire questo significato alle sue parole significherebbe dire che Giacomo aveva sovvertito lEvangelo perch costringeva i Gentili a giudaizzare dicendo loro che si viene giustificati per le opere della legge. Il suo discorso invece ha come fine quello di scoraggiare qualsiasi credente dal pensare che dopo avere creduto anche se rifiuta di compiere opere buone sar gradito lo stesso agli occhi di Dio e sar salvato lo stesso. Quindi, se la fede in Dio senza le opere non ha valore come non ha valore il fatto che anche i demoni credono che v un Dio solo, bisogna concludere che la fede che ha valore quella che ha le opere buone, e difatti questo confermato dallapostolo Paolo che dice ai Galati: Quel che vale la fede operante per mezzo dellamore,8 ed ai Corinzi: Losservanza de comandamenti di Dio tutto.9 Il paragone fatto da Giacomo veramente appropriato; perch se uno ci riflette bene anche i demoni credono che c un Dio solo come lo crediamo noi; e se per questo essi, quando Ges era sulla terra, dimostrarono pure di sapere che Ges era il Figliuolo di Dio, il Santo di Dio ed il Cristo infatti dissero a Ges: Tu sei il Figliuol di Dio!,10 ed ancora: Io so chi tu sei: il Santo di Dio,11 e Luca dice che essi sapevano chegli era il Cristo.12 Ma non perch i demoni credono che v un Dio solo, o perch sanno che Ges il Cristo ed il Figlio di Dio, questo significa che essi saranno salvati dal fuoco eterno; affatto, perch noi sappiamo pure che essi sanno che un giorno saranno gettati nel fuoco eterno per esserviRicordatevi che coloro a cui scrisse Giacomo erano credenti che uccidevano, invidiavano, contendevano, che erano diventati nemici di Dio perch avevano voluto diventare amici del mondo, credenti ricchi materialmente che calpestavano il diritto dei loro operai, credenti che avevano riguardo alla persona del ricco e disprezzavano il povero, e che mormoravano gli uni contro gli altri; quindi perfettamente comprensibile il duro discorso di Giacomo. 6 Giac. 2:14 7 Giac. 2:20 8 Gal. 5:6 9 1 Cor. 7:19 10 Mar. 3:11 11 Mar. 1:24 12 Luca 4:415

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tormentati per leternit perch dissero a Ges: Sei tu venuto qua prima del tempo per tormentarci?;1 questa la sorte che gli riservata. Cos non perch uno ha creduto in Cristo si pu permettere di rifiutare di compiere opere buone, perch in tale caso nulla gli gioverebbe avere un giorno creduto. Torniamo alle opere buone; esse servono a rendere e a mantenere viva la nostra fede nel Signore difatti se un credente cessa o rifiuta di compiere opere buone per certo la sua fede morir e sar come una lampada spenta che non pu dare luce. Giacomo lo ha detto chiaramente: Come il corpo senza lo spirito morto, cos anche la fede senza le opere morta;2 a che serve un corpo senza lo spirito in esso? A nulla, perch non pu parlare, non pu muoversi, non pu aiutare nessuno. A che serve la fede senza le opere? A nulla, perch non opera nulla a pro di coloro che sono nel bisogno; essa morta. Anche Paolo ha parlato in una maniera simile a Giacomo quando disse ai Romani: Se vivete secondo la carne, voi morrete;3 quindi le suddette parole di Giacomo trovano una conferma anche negli scritti di Paolo. Se un credente difatti comincia a camminare secondo la carne (rifiutando cos di compiere opere buone) muore spiritualmente, bench dica di avere fede, di credere in Dio, di credere che Ges il Figlio di Dio, ecc. Giacomo ha fatto lesempio di Abramo per spiegare come il patriarca fu giustificato per le sue opere e non per la sua fede soltanto. Ora, per evitare malintesi cominciamo col dire che Abramo, secondo ci che dice la Scrittura, quando credette alla promessa fattagli da Dio la sua fede gli fu messa in conto di giustizia secondo che scritto: Ed egli credette allEterno, che gli cont questo come giustizia,4 quindi lui ricevette il perdono dei suoi peccati mediante la sua fede, per grazia. Non fece nessuna opera meritoria od opera buona per ottenere la giustizia, perch pure lui fu giustificato da Dio mediante la fede. Difatti Paolo dice che se Abramo stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che gloriarsi; ma dinanzi a Dio egli non ha di che gloriarsi5 perch la Scrittura dice che egli credette a Dio e questa sua fede gli fu messa in conto di giustizia. Quindi, Abramo ebbe fede in Dio, ma il patriarca dimostr di avere fede in Dio sia quando credette con il suo cuore nella promessa che Dio gli aveva fatto e sia quando offr il suo figliuolo Isacco sullaltare come gli aveva ordinato di fare Dio. Voi sapete infatti che dopo diversi anni da che Abramo aveva creduto, Dio mise alla prova Abramo ordinandogli di andare su un monte e offrire in olocausto il suo figliuolo Isacco. E Abramo ubbid a Dio, ritenendo che Dio lo avrebbe risuscitato dai morti per adempiere a suo riguardo la promessa che aveva fatto.6 Quindi egli credette che avrebbe ricuperato il suo figliuolo mediante una risurrezione, e che non lo avrebbe perduto perch Dio doveva mantenere le promesse fattegli. E per questa sua fede egli piacque a Dio infatti quando egli stava perMatt. 8:29 Giac. 2:26 3 Rom. 8:13 4 Gen. 15:6 5 Rom. 4:2 6 Cfr. Ebr. 11:17-192 1

scannare Isacco langelo di Dio gli disse: Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poich ora so che tu temi Iddio7 e gli giur pure per se stesso che lo avrebbe benedetto e gli avrebbe moltiplicato la progenie come le stelle del cielo. Giacomo dice che Abramo fu giustificato per opere quando offr il suo figliuolo e questo vero perch Abramo mediante quellopera che comp dimostr di temere Dio e di credere fermamente nella sua promessa. Quindi possiamo dire che Abramo dimostr con i fatti la fede che egli aveva in Dio; e per questo fu chiamato amico di Dio. Come Abramo pure noi che abbiamo creduto saremo chiamati amici di Cristo se facciamo ci che egli ci comanda di fare secondo che scritto: Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando;8 ma se noi diciamo di credere in Cristo Ges e poi rifiutiamo di osservare le sue parole come potremo dimostrare di credere in lui e pretendere di essere chiamati amici di Cristo e di Dio? Ci metteremmo allo stesso livello di tante persone del mondo che si dicono Cristiani, dicono di credere in Ges, ma essendo incapaci di compiere qualsiasi opera buona dimostrano di non credere in lui. Come la fede di Abramo fu resa compiuta mediante le sue opere, cos anche la nostra fede sar resa compiuta dalle nostre opere buone. Lapostolo Pietro spiega questo concetto nella sua seconda epistola in questa maniera: Facendo queste cose, non inciamperete giammai, poich cos vi sar largamente provveduta lentrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Ges Cristo.9 Quali cose? Quelle di cui lui ha parlato poco prima: cio aggiungendo alla fede la virt, la conoscenza, la continenza, la pazienza, la piet, lamore fraterno e la carit.10 Quindi anche Pietro credeva che aggiungendo alla nostra fede le opere buone (difatti la piet, lamore fraterno e la carit come si manifestano nella pratica se non facendo opere buone nei confronti di quelli di dentro prima e poi di quelli di fuori?) ci sar provveduta lentrata nel regno di Dio, o detto in un altra maniera renderemo sicura la nostra vocazione ed elezione. Riflettiamo: perch dopo avere creduto si sente la necessit di compiere opere buone? S, si sicuri di essere stati perdonati dal Signore, s, si sicuri di essere dei figliuoli di Dio, di avere la vita eterna; ma nonostante ci in noi sorto il grande desiderio di darci da fare per rendere sicura la nostra elezione, perch sentiamo che dicendo solo di credere senza fare nulla a pro dei santi alla gloria di Dio, non renderemmo ferma la nostra elezione. E poi va sempre tenuto presente che le opere buone spingono il prossimo, che ce le vede compiere, a glorificare Iddio infatti Ges disse: Cos risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinch veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che ne cieli;11 e quindi costituiscono una maniera per onorare Dio e la sua dottrina. Al contrario il rifiutare di compiere opere buone porta il nostro prossimo a biasimare il nome di Dio e la

Gen. 22:12 Giov. 15:14 9 2 Piet. 1:10,11 10 Cfr. 2 Piet. 1:5-7 11 Matt. 5:168

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sua dottrina secondo che scritto: Per cagione vostra il nome di Dio bestemmiato fra i Gentili.1 Per concludere diciamo questo: la fede ha bisogno delle opere buone per essere compiuta, ma questo non significa che la fede non sufficiente per essere giustificati perch la Scrittura afferma che luomo non giustificato per le opere della legge ma lo soltanto per mezzo della fede in Cristo Ges.2 Lungi da noi perci il metterci a fare come fecero i credenti della Galazia che dopo avere cominciato con lo Spirito volevano raggiungere la perfezione con la carne, dopo avere accettato Cristo vi avevano rinunciato perch volevano essere giustificati per la legge,3 il che fece indignare e preoccupare Paolo che li ammon severamente e disse loro che era di nuovo in doglie per loro finch Cristo fosse formato in loro.4 Fratelli, badate a voi stessi, e tenete sempre presente che cercare di volere essere giustificati per le opere un offesa nei confronti di Cristo perch si annulla la sua opera espiatoria. Siate zelanti nelle opere buone ma non pensate che esse possano aggiungere alcunch ai meriti di Cristo come purtroppo fanno i Cattolici romani. Le parole di Giacomo non confermano la dottrina papista sulla giustificazione Se Abramo fosse stato giustificato, ossia se al patriarca Dio avesse imputato la giustizia, mediante la fede e le opere che seguirono, egli avrebbe avuto di che gloriarsi davanti a Dio perch avrebbe potuto dire che la giustizia gli era stata imputata da Dio non solo per fede ma anche per le sue opere (e quindi non interamente per grazia ma anche per i suoi meriti personali), ma Abramo non poteva dire nulla di ci perch Paolo dice che egli credette a Dio, e ci gli fu messo in conto di giustizia;5 quel ci si riferisce esclusivamente al suo atto di fede e non allatto di fede pi delle opere. Abramo credette alla promessa che Dio gli aveva fatto, e cio che Egli avrebbe reso la sua progenie simile alle stelle del cielo che non si possono contare, e in virt di ci fu giustificato in quellistante in cui credette con il suo cuore in quelle parole di Dio. Non forse scritto che col cuore si crede per ottener la giustizia?6 che c dunque di strano se Abramo per avere soltanto creduto col suo cuore in quella promessa di Dio fu da lui giustificato? Ma c qualcosaltro da dire: Paolo ai Romani afferma che la promessa desser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che vien dalla fede;7 questo significa che leredit fu da Dio data ad Abramo in base alla giustizia che viene dalla fede e non in base alla giustizia che viene dalle opere. In altre parole Abramo divenne erede del mondo per mezzo della fede e non per mezzo di opere giuste compiute. E questo perch egli credette1 2

alla promessa che Dio gli avrebbe dato cos tanti figliuoli (leredit che viene da Dio) come le stelle del cielo. Se infatti egli non avesse creduto come avrebbe potuto vedere ladempimento di quella promessa divina di diventare padre di una moltitudine? Non sta forse scritto che per fede i profeti ottennero adempimento di promesse?8 Che dire allora a proposito della promessa che Dio fece ad Abrahamo dopo che vide che il patriarca non gli aveva rifiutato il suo unico figliuolo? Diremo che quando Abramo ubbid a Dio e and sul monte Moriah ad offrire il suo figliuolo Isacco, dopo che Dio lo ferm gli conferm quella promessa che anni prima gli aveva fatto, infatti gli giur: Siccome tu hai fatto questo e non mhai rifiutato il tuo figliuolo, lunico tuo, io certo ti benedir e moltiplicher la tua progenie come le stelle del cielo.9 Gliela conferm significa che Abramo gi aveva la promessa di Dio, infatti essa gli fu fatta quando ancora Isacco non era neppure nato, e quindi non fu per meriti che egli divenne padre di molte nazioni, ma solo per la sua fede avuta da lui in Dio prima di essere circonciso e prima di offrire Isacco sul monte Moriah. Per questo Paolo dice ai Galati che se leredit viene dalla legge, essa non viene pi dalla promessa; ora ad Abramo Dio lha donata per via di promessa,10 ed ai Romani che se quelli che son della legge sono eredi, la fede resa vana, e la promessa annullata,11 per attestare che come Abramo fu costituito erede del mondo per la sua fede, cos anche noi siamo stati costituiti eredi del Regno di Dio per fede senza le opere; perch se leredit fosse per fede pi le opere allora la promessa sarebbe annullata. Adesso veniamo a delle conseguenze pratiche a cui porterebbero le parole di Giacomo se volessero dire quello che gli fanno dire i teologi papisti. Se la fede pi le opere che giustifica, e non solo la fede, occorrerebbe stabilire quante opere e di che genere ci vogliono dopo avere creduto per essere giustificati (Abramo offr in sacrificio il suo figliuolo, Rahab pratic lospitalit verso degli stranieri, ma che dovrebbe fare luomo per ottenere questa giustificazione dopo avere creduto?), ed allora sorgerebbero le seguenti domande: Come si farebbe a stabilire la quantit di opere da compiere per conseguire questa giustificazione, quale criterio bisognerebbe adottare? Come potrebbe chi ha creduto essere sicuro di essere giustificato in qualsiasi momento della sua vita vivendo con il dubbio di non avere fatto forse abbastanza? Non forse vero che un uomo non potrebbe mai essere sicuro di essere stato giustificato interamente da Dio se seguisse la teologia papista? Certo che sarebbe cos; ma questo proprio quello che vogliono i papi; tenere le persone continuamente nel dubbio della loro giustificazione per indurli a fare opere dopo opere. E cos le anime rimangono schiave del papato. Inoltre, se la giustificazione si ottenesse per fede pi le