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Garanzia per gli stakeholders e leva di marketing La certificazione nel settore delle rinnovabili: dal prodotto agli impianti. ICIM Milano, 03-02-2011

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Garanzia per gli stakeholders e leva di marketing

La certificazione nel settore delle rinnovabili: dal prodotto agli impianti.

ICIMMilano, 03-02-2011

Il settore delle energie rinnovabili

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Il settore delle rinnovabili

Il comparto delle energie rinnovabili è cresciuto negli ultimi anni

molto rapidamente come risposta a pressioni ambientali,

economiche e sociali

Aumento del prezzo delle materie prime energetiche (tensioni

internazionali e “pick oil”) ed agricole con tensioni sui prezzi dal

2003 dovute a crescita internazionale di paesi molto popolosi

(Cina, India, Brasile, Russia …) ed a movimenti speculativi

Attenzione crescente ai problemi dell’inquinamento globale e del

cambiamento climatico

Si afferma il concetto di sostenibilità e di responsabilità sociale sia

per le aziende sia per gli individui

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Il settore delle rinnovabili

Consistenti sostegni di varia natura: tariffe feed-in, meccanismi

flessibili, sgravi fiscali per gli investimenti pianificati: in alcuni

casi fino al 2020 (EU) ed oltre (USA, Cina, Canada, …)

Il flusso di investimenti nelle rinnovabili a livello globale è

imponente e in continua crescita, se si esclude un leggero

rallentamento nel 2009.

Le nazioni, invece, stanno mettendo in campo politiche per

massimizzare, all’interno del territorio, le ricadute economiche e

occupazionali legate agli investimenti in rinnovabili.

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AUMENTO DELLA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE

� In tutti i principali paesi del mondo è nata una industria

delle rinnovabili.

� Le aziende manifatturiere competono tra loro per assicurarsi

contratti di fornitura.

� Le utilities cercano di accedere ai siti migliori per la

costruzione delle loro centrali (es. le aree più ventose o

soleggiate).

Il settore delle rinnovabili

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� Si assiste a casi importanti di riconversione (ad esempio aziende

agricole che diventano produttrici di biocarburanti).

� Nascita di nuove imprese tecnologicamente avanzate e

all’apertura di nuovi mercati per prodotti destinati a settori

maturi (es. i motoriduttori, usati tradizionalmente nei camion,

oggi trovano nell’eolico un nuovo ed interessante sbocco).

� In Italia abbiamo un’industria giovane, dai contorni sfumati, con

identità e mission in divenire: riconversione iniziale dei produttori

del settore della termotecnica verso il ST; tentativi nel FV e

nell’integrazione architettonica; iniziative dei produttori di

impianti aeraulici.

SVILUPPO DI INDUSTRIE E FILIERE NAZIONALI

Il settore delle rinnovabili

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� Qualità dei prodotti immessi sul mercato.

� Rapida obsolescenza tecnologica.

� Capacità degli stakeholders di valutare correttamente il

prodotto/prodotti più adeguati alle proprie esigenze.

� “Fame” di pannelli – movimenti speculativi e momentanea

scarsità di prodotti sul mercato.

� Garantire la resa nel tempo.

SFIDE E PROBLEMI

Il settore delle rinnovabili

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� La libera circolazione dei beni è una pietra miliare del mercato unico.

� I meccanismi messi a punto per realizzare tale obiettivo tendono ad

impedire la creazione di nuovi ostacoli agli scambi e si basano sul

riconoscimento reciproco e sull'armonizzazione tecnica.

� Direttive, norme, specifiche tecniche e sistemi di certificazione

regolamentata e/o volontaria riconosciuti a livello internazionale

attraverso sistemi di accreditamento e mutui riconoscimenti sono gli

strumenti “eletti” per garantire questi obiettivi.

La Certificazione di prodotto

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La Certificazione di prodotto

PRODOTTO DA CERTIFICAREOggetto della certificazione (prodotto o

servizio)

ORGANISMO DI CERTIFICAZIONEOrganismo indipendente da chi costruisce il

prodotto e da chi lo utilizza (terza parte)

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La Certificazione di prodotto

REGOLAMENTATA

VOLONTARIA

Obbligo, Legge nazionale o Direttiva Europea

Caratteristica principale: “Sicurezza”

Volontà, Mercato, Norme o Specifiche,

Caratteristica principale “Completezza della

verifica, attesa del mercato”

“Per fabbricante s’intende qualsiasi persona fisica o giuridica responsabile

della progettazione e della fabbricazione di un prodotto al fine di immetterlo

nel mercato nella Comunità a suo nome.

Le stesse responsabilità del fabbricante si applicano anche a qualsiasi persona

fisica o giuridica che assembla, imballa, lavora o etichetta prodotti già pronti

al fine di immetterli sul mercato comunitario con il proprio nome.”

Dalle Linee guida alle direttive nuovo approccio

FABBRICANTE

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La Certificazione di prodotto

Prodotto difettoso (DPR 224/88)- Responsabilità del Costruttore

Modifiche o uso scorretto - Responsabilità dell’Utilizzatore

Errori di valutazione - Responsabilità Organismo di Certificazione

La Certificazione Volontaria di Prodotto

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La Certificazione di prodotto

ISO/IEC GUIDE 67:2004 Conformity assessment – Fundamentals of product certification

SISTEMI DI CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO

1a Prova1b Prova 100% 2 Prova e sorveglianza sul mercato 3 Prova e sorveglianza della fabbrica 4 Prova, sorveglianza della fabbrica e sorveglianza sul mercato

5 Certificazione di prodotto 6 Certificazione di prodotto di servizi e processi

7 Collaudo per lotto8 Collaudo 100%

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La Certificazione di prodotto

DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ

“Dichiarazione di un fornitore, sotto la sua sola responsabilità, che un prodotto, processo o servizio è conforme ad una specifica norma o ad un altro documento normativo”

ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ

“Atto mediante il quale una terza parte indipendente testimonia che undeterminato campione sottoposto a prova è conforme ad una specifica norma o ad un altro documento normativo”

CERTIFICAZIONE DI CONFORMITÀ

“Atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è conforme ad una specifica norma o ad un altro documento normativo”

ACCREDITAMENTO

“Riconoscimento formale che un organismo ha le strutture, i mezzi materiali ed umani e l’idoneità di assolvere determinate attività in conformità a specifiche norme”

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La Certificazione di prodotto

� prodotti avanzati (ricerca e sviluppo)

� facilità di valutazione del rischio

� trasparenza e costanza del livello qualitativo

� verifica della qualità “oggettiva”

� sicurezza

La certificazione volontaria si basa sulle ISO Guide, per cui l’interventocertificativo è praticamente uguale in tutto il mondo.

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La Certificazione di prodotto

DOMANDA DI CERTIFICAZIONEE DOCUMENTAZIONE TECNICA

VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE

AVVIO PRATICA CERTIFICATIVA

VERIFICA ISPETTIVA

EMISSIONE CERTIFICATOMANTENIMENTO DEL

CERTIFICATO

VALUTAZIONESORVEGLIANZA

ANNUALE

RITIRO DELCERTIFICATO

SI SI

SI

NO

NO

NO

SI

NO

PROVE DI LABORATORIO

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La Certificazione di prodotto

MARCHI VOLONTARI

Il marchio deve essere apposto sul prodotto o sulla targhetta. In

caso il prodotto sia di dimensioni tali che il marchio e i dati che lo

accompagnano siano incompatibili con il prodotto stesso, il

marchio deve essere spostato sul più piccolo imballo.

La Certificazione Regolamentata di Prodotto

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TRATTATO DI AMSTERDAM CHE MODIFICA IL TRATTATO SULL'UNIONE

EUROPEA, I TRATTATI CHE ISTITUISCONO LE COMUNITÀ EUROPEE E ALCUNI

ATTI CONNESSI

Gazzetta ufficiale n. C 340 del 10 novembre 1997

Articolo 94 (ex articolo 100) (Art. 95 ex 100A)

Il Consiglio, deliberando all'unanimità su proposta della Commissione e previa

consultazione del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale,

stabilisce direttive volte al ravvicinamento delle disposizioni legislative,

regolamentari ed amministrative degli Stati membri che abbiano un'incidenza

diretta sull'instaurazione o sul funzionamento del mercato comune.

La Certificazione di prodotto

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OGNI DIRETTIVA HA SUE PRECISE PROCEDURE DI VALUTAZIONE.

Le direttive nate dopo il 1993 utilizzano come procedure di valutazione i

“moduli” (A, B, C, D, E, F, G, H e varianti A1, B1, C1, D1, E1, H1). Le

direttive precedenti indicano procedure “personalizzate”, ma riconducibili

ai moduli.

Per tutte le direttive è richiesto al Fabbricante la preparazione di un FASCICOLO

TECNICO DELLA COSTRUZIONE.

La più completa descrizione del FTC si può trovare nella direttiva MACCHINE.

Preparato il FTC, il Fabbricante può adempiere a qualsiasi procedura di valutazione.

La Certificazione di prodotto

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La Certificazione di prodotto

ADEMPIMENTI TECNICO-FORMALI

Sistema di gestione con forti connotati di

prodottoEsame del Tipo

DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ CEMARCATURA CE

Prove di TipoPFC+ProveFabbricante

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La Certificazione di prodotto

La certificazione volontaria di prodotto

normalmente ingloba le richieste delle

Direttive applicabili.

Prove delle caratteristiche del prodotttoSorveglianza +

I benefici attesi dagli stakeholders

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Prodotti sicuri nel tempo – qualità e prestazioni

� La scelta dei prodotti sicuri

deve basarsi su una effettiva

conoscenza e competenza

relativa al prodotto da

acquisire.

� Chi acquista un prodotto non

può limitarsi a verificare che

si tratti di un prodotto con

marcatura CE e deve essere

consapevole dell’utilizzo a cui

il prodotto è destinato.

� SICUREZZA: L’acquisto di prodotti critici per la sicurezza non deve quindi coinvolgere il solo ufficio acquisti e deve prevedere la stesura di ADEGUATE SPECIFICHE di acquisto che indichino l’effettiva destinazione d’uso del prodotto da acquistare.

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Quali sono allora gli strumenti di scelta?

� reputazione dell’azienda produttrice;

� marchi volontari/cogenti di conformità;

� documentazione fornita dal produttore che attesti almeno le caratteristiche più critiche sulla base di valutazioni e prove eseguite presso laboratori riconosciuti;

� documentazione che accompagna il prodotto (istruzioni di installazione e di uso che mettono in guardia sui principali rischi);

� conoscenza specifica della tipologia di prodotto che si acquista.

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La Certificazione di prodotto

� La conformità ai documenti normativi porta ad un maggior sviluppo

tecnico.

� Garanzia sulle caratteristiche di funzionalità e costanza – verifica

della qualità “oggettiva”.

� Semplificazione della scelta.

� Maggior equilibrio fra i componenti in cui viene inserito.

� Mantenimento del livello qualitativo.

� Sicurezza.

� Soddisfacimento delle aspettative del mercato (cliente).

� Facilità di valutazione del rischio.

� Immagine.

I VANTAGGI PER GLI OPERATORI

Esempi di certificazioni nel settore delle rinnovabili

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La Certificazione di prodotto

Norma di Riferimento: EN 12975-1 (Collettori) EN 12975-2 EN 12976-1 (Sistemi) EN 12976-2 EN 12977-X (componenti)

Specific CEN Keymark Scheme Rules for Solar Thermal Products

Doc ICIM: 70R032

Prodotto: Collettori e sistemi termici solari

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La Certificazione di prodotto

Norma di Riferimento: EN 61215 e EN 61646EN 61730-1 (sicurezza)

Doc ICIM: 70R045

Prodotto:Moduli fotovoltaici

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ICIM per le Biomasse e biocombustibili

� La diversificazione dei prodotti collegati a questo

settore sia per le diverse tipologie di biocombustibili,

sia per i differenti impianti proposti dai progettisti e

costruttori di impianti a biomasse, comporta l’uso di

un ampio spettro normativo.

� ICIM ha sviluppato uno schema specifico di

certificazione dedicato al settore delle biomasse e dei

biocombustibili.

� Le caratteristiche del Tipo, unitamente alla

descrizione delle Varianti dichiarate dall'Azienda e

accettate dall'ICIM, identificano completamente il

prodotto (o la famiglia di prodotti) sottoposto a

certificazione.

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ICIM per il mini e micro Eolico

� Gli impianti eolici di piccole e piccolissime dimensioni

(microeolico) hanno un impatto visivo ed ambientale limitato, e

sono quindi utilizzati, da soli o accoppiati con i pannelli

fotovoltaici, per produrre energia elettrica su piccola scala, in

modo sostenibile, scalabile e compatibile con l’ambiente in

ambito urbano.

� L'impiego in aree urbane richiede tuttavia requisiti ancor più

stringenti per quanto riguarda le velocità di avvio e

funzionamento della turbina, la capacità di sfruttare correnti

non stabili - tipiche dell’ambiente urbano – e la riduzione delle

emissioni sonore a livelli che non generino fastidio agli abitanti.

� La certificazione ICIM, secondo la serie di norme IEC 61400-2,

garantisce questi requisiti, oltre ovviamente alla garanzia dei

parametri di prestazione ed efficienza.

� Le prove effettuate da ICIM presso i laboratori riconosciuti

consentono l’accesso alle procedure di vendita dell’energia

prevista dal Conto Energia.

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ICIM per il Solare Termico e Fotovoltaico

� Solare Termico: ICIM è uno degli 8 organismi europei riconosciuti da ESTIF per il rilascio del

SolarKeyMark (marchio europeo per il settore del solare termico), che attesta la qualità, la

sicurezza e le prestazioni dei collettori solari e dei sistemi solari a fronte delle norme Europee

UNI EN 12975 (parte 1 e 2) e UNI EN 12976 (parte 1 e 2).

� Solare Fotovoltaico: ICIM è tra i pochi organismi al mondo in grado di certificare qualità,

sicurezza e funzionalità dei componenti nel settore fotovoltaico. ICIM valuta efficienza e capacità

dell’impianto installato e ne verifica ogni fase costruttiva, dalla progettazione all’installazione.

La certificazione dei moduli fotovoltaici mono e policristallini e a film sottile è rilasciata secondo

le Norme CEI EN/IEC 61215 e CEI EN/IEC 61646, e a fronte della norma sulla sicurezza elettrica

dei moduli fotovoltaici CEI EN 61730. Questi schemi certificativi sono accreditati da ACCREDIA e

riconosciuti a livello mondiale secondo l’accordo IEC CB Scheme.

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Gli attuali strumenti di attestazione e certificazione applicati al settore fotovoltaico

● sono obbligatorie per l’accesso al Conto Energia;

● non garantiscono che le prestazioni del modulo verificato siano le medesime della produzione di serie;

● non garantiscono che le suddette prestazioni siano mantenute nel tempo.

PROVE SU MODULI CONDOTTE PRESSO LABORATORI ACCREDITATI

● obbligatorie per l’allacciamento alla rete;

● anche in questo caso non vi sono garanzie sull’estendibilità dei risultati alla produzione di serie e il mantenimento nel tempo delle

caratteristiche.

PROVE SU INVERTER CONDOTTE IN CONFORMITÀ ALLA SPECIFICA ENEL DK 5940

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Gli attuali strumenti di attestazione e certificazione applicati al settore fotovoltaico

� richiesta dal mercato per i componenti

considerati più critici (moduli FV);

� garantisce, con ragionevole confidenza, che la

produzione di serie mantenga le medesime

caratteristiche dei prodotti sottoposti a test;

� spesso “dimenticata” per i componenti

dell’impianto ritenuti non significativi

(es. cavi e strutture di supporto).

CERTIFICAZIONE VOLONTARIA DI PRODOTTO MARCHIO DI CONFORMITÀ:

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Gli attuali strumenti di attestazione e certificazione applicati al settore fotovoltaico

● orientate a definire, nelle varie fasi, la conformità

dell’impianto;

● spesso condotte da/per conto di uno degli attori in gioco,

non sempre garantiscono imparzialità di giudizio;

● non sempre sono condotte secondo metodologie uniformi,

conosciute e tecnicamente validate. Possono quindi dare

corso a vertenze in quanto le “regole del gioco” non sono

stabilite a priori e portate a conoscenza delle parti

(committente, fornitore, finanziatore).

VALUTAZIONI TECNICHE PRELIMINARI, VERIFICHE DIPROGETTO, COLLAUDI DI INSTALLAZIONE

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rischi legati alla progettazione

La certificazione come strumento di mitigazione dei rischi.

Garanzia di obiettività, trasparenza, affidabilità, qualità, sicurezza e

funzionalità dei componenti, efficienza e capacità dell’impianto

installato nel tempo.

rischi

manutenzionescelte

life cycle

rischi legati alla costruzione/installazione

sviluppo sostenibileleasing in costruendo

pianificazione

impianti

finanziamenti qualità nel tempo

dimensionamento

eventi atmosferici

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● Esposizione non ottimale.

● Qualità nel tempo dei materiali utilizzati (moduli, inverter, cavi…).

● Mismatching: cioè il fenomeno che provoca un rendimento medio dell'impianto fotovoltaico inferiore a quello medio dei singoli pannelli per il fatto che in una catena di pannelli collegati in serie, la produzione di ogni pannello si adegua a quella del pannello più debole.

● Dimensionamento.

Le variabili critiche per il ritorno dell’investimento nel settore fotovoltaico

RISCHI LEGATI ALLA PROGETTAZIONE

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● Esposizione non ottimale.

● Ritardi rispetto a quanto

pianificato.

● Impianto non rispondente al

progetto (diversi componenti,

mancato rispetto del layout).

● Accessibilità per la manutenzione.

Le variabili critiche per il ritorno dell’investimento nel settore fotovoltaico

RISCHI LEGATI ALLA

COSTRUZIONE/INSTALLAZIONE

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● Corretta pianificazione ed esecuzione

della manutenzione.

● Pulizia moduli.

● Fenomeno elettrico (incendi,

interruzioni di servizio …).

● Eventi atmosferici, furti.

Le variabili critiche del processo

RISCHI RESIDUI DURANTE IL LIFE CYCLE

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La certificazione dell’impianto

fotovoltaico, nuovo schema proposto da

ICIM, integra nella valutazione

dell’impianto anche la valutazione della

prestazione contro i rischi identificati,

consentendo la verifica nel tempo:� della qualità della progettazione;

� della qualità e la sicurezza dei singoli componenti e delle materie prime utilizzate;

� la qualità e la sicurezza dell’installazione e della manutenzione;

� l’efficienza e la resa energetica.

La certificazione dell’impianto fotovoltaico

Nella fattispecie del finanziamento di impianti, tutti gli attori

del processo sono garantiti da una Terza Parte Indipendente.

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Hanno il vantaggio di poter monitorare costantemente l’andamento del progetto, grazie ad un metodo omogeneo di valutazione ed ai controlli durante tutte le fasi del progetto.

I benefici per gli attori del processo

Intermediari finanziari

MINIMIZZANO IL RISCHIO SUI CAPITALI INVESTITI ED IL RISCHIO DIPROGETTAZIONE.

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Minimizzano i rischi legati alla corrispondenza che quanto realizzato sia conforme alle proprie esigenze, ottimizzando i tempi di realizzazione dell’opera e garantendosi sulla qualità e resa nel tempo dell’impianto attraverso un efficace strumento di controllo.

I benefici per gli attori del processo

Committenti

MINIMIZZANO I RISCHI SUI COSTI DELL’OPERAZIONE E SULLA GESTIONE DEGLI IMPIANTI.

RIDUCONO IL RISCHIO DI CONTENZIOSO NEL CASO DI VALUTAZIONE NEGATIVA.

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I benefici per i gli attori del processo

Dispongono di un elemento distintivo

rispetto ai competitors e di una garanzia

di qualità dell’impianto verso le

controparti.

Fornitori dell’impianto

MINIMIZZANO I RISCHI DI PENALI O COSTI ACCESSORI.

POSSONO DARE EVIDENZA, ATTRAVERSO IL LORO TRACK RECORD DI PROGETTI CERTIFICATI, DELLA VALIDITÀ DELLA LORO OFFERTA.

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Altri accordi sono

in via di definizione

con importanti

gruppi bancari

Le Aziende che richiedono un finanziamento per costruire impianti fotovoltaici o a biomassa attraverso la verifica tecnica del progetto effettuata da ICIM possono avere una garanzia di terza parte sulla resa energetica e sul ritorno nel tempo de loro investimento.

ACCORDI CON PRIMARI GRUPPI BANCARI E SOCIETÀ DI LEASING PER I FINANZIAMENTI ALL’ENERGIA VERDE PER:

Procedure di finanziamento più snelle, criteri più omogenei, garanzia per tutte le parti coinvolte.

Una garanzia riconosciuta

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