La caccia a Lodrino nei secoli scorsi

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Comunità Montana di Valle Trompia Comune di Lodrino Sistema Archivistico Assessorato alla Cultura Scuola Secondaria di Primo Grado Cooperativa A.R.C.A. “Beato A.Tadini”, Lodrino Gardone V.T. Classe I LABORATORIO DIDATTICO LABORATORIO DIDATTICO LABORATORIO DIDATTICO LABORATORIO DIDATTICO LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI SCORSI SCORSI SCORSI SCORSI Anno scolastico 2006/2007 Anno scolastico 2006/2007 Anno scolastico 2006/2007 Anno scolastico 2006/2007

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Scuola Media Statale beato A. Tadini - Lodrino

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Comunità Montana di Valle Trompia Comune di Lodrino

Sistema Archivistico Assessorato alla Cultura

Scuola Secondaria di Primo Grado Cooperativa A.R.C.A.

“Beato A.Tadini”, Lodrino Gardone V.T.

Classe I

LABORATORIO DIDATTICOLABORATORIO DIDATTICOLABORATORIO DIDATTICOLABORATORIO DIDATTICO

LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI LA CACCIA A LODRINO NEI SECOLI

SCORSISCORSISCORSISCORSI

Anno scolastico 2006/2007Anno scolastico 2006/2007Anno scolastico 2006/2007Anno scolastico 2006/2007

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IntroduzioneIntroduzioneIntroduzioneIntroduzione

Il presente è traccia del nostro passato. Il passato ci spiega i motivi del presente. La caccia, attività primordiale dell’uomo,

è da sempre nel nostro passato; anche oggi i cacciatori percorrono i sentieri del nostro territorio.

Abbiamo ripercorso le loro tracce antiche

fra le carte e i percorsi dell’ archivio.

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VISITAVISITAVISITAVISITA

ALL’ARCHIVIOALL’ARCHIVIOALL’ARCHIVIOALL’ARCHIVIO

COMUNALECOMUNALECOMUNALECOMUNALE

DIDIDIDI

LODRINOLODRINOLODRINOLODRINO

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LA LA LA LA VISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALEVISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALEVISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALEVISITA ALL’ARCHIVIO COMUNALE

La nostra esperienza di “laboratorio didattico archivistico” è iniziata con una

visita all’archivio comunalearchivio comunalearchivio comunalearchivio comunale del nostro paese.

L’archivio comunale è il luogoluogoluogoluogo dove vengono conservati tutti i documenti prodotti

dal comune nel corso delle sue diverse attività, ma è anche l’insieme di tutti i ’insieme di tutti i ’insieme di tutti i ’insieme di tutti i

documentidocumentidocumentidocumenti.

Le attività del comune sono molteplici perché riguardano tutti gli aspetti della vita

della collettività, ad esempio l’istruzione, l’amministrazione delle finanze, la

costruzione e la manutenzione delle strade e degli edifici pubblici, le attività

industriali e commerciali, ecc.

Abbiamo visto che i documenti dell’archivio sono conservati in grosse cartellette

(faldoni o bustefaldoni o bustefaldoni o bustefaldoni o buste) e che all’interno di queste sono suddivisi in cartellette più piccole che

formano i fascicolifascicolifascicolifascicoli. Sul dorso dei faldoni è visibile un numero che contraddistingue la

sua posizione all’interno di tutta la serie dei faldoni: è il numero di cordanumero di cordanumero di cordanumero di corda.

Dorso di due buste.

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L’archivio comunale è suddiviso in due grosse sezioni: l’archivio storicoarchivio storicoarchivio storicoarchivio storico e l’archivio archivio archivio archivio

di deposito.di deposito.di deposito.di deposito.

L’archivio storico conserva la documentazione più vecchia, ossia dalle origini del

comune fino a circa quarant’anni fa.

L’archivio di deposito raccoglie invece la documentazione più recente,

approssimativamente quella degli ultimi quarant’anni.

Esiste anche un archivio correntearchivio correntearchivio correntearchivio corrente, formato da tutti quei documenti che ancora

servono per lo svolgimento delle attività comunali e che quindi viene conservato negli

uffici.

Noi abbiamo visitato l’archivio storico e quello di deposito.

L’archivio storico è stato riordinato e inventariato. Si trova ben ordinato in una

stanzetta del municipio.

L’archivio di deposito, invece, è conservato in una specie di scantinato; è

disordinato e pieno di polvere.

Questa differenza è dovuta al fatto che i documenti più vecchi vengono in genere

considerati più importanti e più preziosi, degni di ogni attenzione. Questo è in parte

vero, ma noi abbiamo imparato che anche i documenti più recenti sono molto

importanti, e che la loro conservazione deve essere comunque salvaguardata.

Angolo dell’Archivio storico del Comune di Lodrino.

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POIPOIPOIPOI

IN CLASSE….IN CLASSE….IN CLASSE….IN CLASSE….

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LLLLA RICERCA DEI DOCUMENTIA RICERCA DEI DOCUMENTIA RICERCA DEI DOCUMENTIA RICERCA DEI DOCUMENTI

In seguito, a scuola, ci siamo concentrati su un argomento particolare: la caccia a

Lodrino nel passato.

Per reperire le notizie che ci servivano abbiamo fatto riferimento ai documenti

contenuti nell’archivio storico del paese; ci siamo allora chiesti come si potessero

trovare proprio quelli che facevano al caso nostro, senza dover mettere a soqquadro

l’intero archivio. Così abbiamo scoperto che tutti i documenti sono descritti in un libro

che si chiama inventarioinventarioinventarioinventario, una specie di elenco di tutto ciò che si può trovare

nell’archivio. Nell’inventario i documenti sono raggruppati, a seconda del periodo,

dell’ufficio e dello scopo per cui sono stati prodotti, in titolititolititolititoli o categoriecategoriecategoriecategorie.

Pagina d’inventario

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Per quanto riguarda il nostro argomento i titoli e le categorie che ci interessavano

erano Beni comunali Beni comunali Beni comunali Beni comunali e Finanze, Finanze, Finanze, Finanze, perché la caccia veniva praticata su terreni di

montagna che erano proprietà comunale e che il comune affittava al miglior offerente.

Una volta individuati i documenti e prima di prenderne visione ci siamo però posti

alcune domande. Eccole….

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LA CACCIA A LODRINO: IPOTIZZIAMO UN CONFRONTO TRA LA CACCIA A LODRINO: IPOTIZZIAMO UN CONFRONTO TRA LA CACCIA A LODRINO: IPOTIZZIAMO UN CONFRONTO TRA LA CACCIA A LODRINO: IPOTIZZIAMO UN CONFRONTO TRA PRESENTE E PASSATOPRESENTE E PASSATOPRESENTE E PASSATOPRESENTE E PASSATO

Abbiamo cercato di formulare alcune ipotesi rispetto alle possibili differenze tra

l’attività della caccia come la conosciamo noi oggi e come pensavamo potesse svolgersi

nei tempi passati.

Per prima cosa ci siamo posti cinque domande:

• Chi?

• Come?

• Dove?

• Quando?

• Perché?

E ne abbiamo tratto le risposte che abbiamo trascritto nella seguente tabella:

OGGIOGGIOGGIOGGI NEL PASSATONEL PASSATONEL PASSATONEL PASSATO (le nostre ipotesi) CHICHICHICHI Uomini e donne maggiorenni. Uomini e ragazzi, probabilmente non le donne.

COMECOMECOMECOME Caccia vagante, d’appostamento o al capanno. Attraverso l’uso di armi da fuoco e di cani. E’ necessaria una licenza.

Caccia vagante, d’appostamento, ai roccoli. Con archi, fucili, archetti, reti e altre trappole. Forse serviva una licenza o porto d’armi.

DOVEDOVEDOVEDOVE In montagna, in pianura, nelle zone acquitrinose.

In montagna e in pianura.

QUANDOQUANDOQUANDOQUANDO Generalmente in autunno, nei giorni e mesi in cui la legge lo permette.

In qualsiasi periodo dell’anno se era necessario.

PERCHE’PERCHE’PERCHE’PERCHE’ Per hobby o passione, per mangiare. Per sopravvivenza (mangiare e commerciare), i ricchi per divertimento.

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LA LETTURA DEI DOCUMENTILA LETTURA DEI DOCUMENTILA LETTURA DEI DOCUMENTILA LETTURA DEI DOCUMENTI

A questo punto bisognava affrontare l’ardua impresa della lettura dei documenti.

Prima di tutto abbiamo dovuto compilare la richiesta di consultazione con i nostri

dati anagrafici e la motivazione della richiesta.

Si trattava in alcuni casi di documenti piuttosto antichi (XVII secolo), ma per lo

più del XIX secolo; comunque documenti di non facile lettura, non soltanto per la

grafia ma anche per l’uso di termini ormai fuori uso e quindi per noi incomprensibili.

Da questi documenti abbiamo tratto informazioni che ci hanno permesso di

rispondere ad alcune delle domande che ci eravamo posti e di verificare le nostre

ipotesi.

Richiesta di consultazione.

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1111 - Abbiamo scoperto che anche nelle epoche passate la caccia poteva essere

esercitata solo in particolari periodi dell’anno.

Notifica della Deputazione Provinciale, 14 gennaio 1867, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 101, fasc. 6.

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2222 - Abbiamo trovato i nomi dei luoghi dove la caccia si svolgeva, nomi che per lo

più già conoscevamo perchè tuttora esistenti, e che abbiamo anche individuato su una

mappa del nostro comune: Vallazzo, Mandro, Sereto, Valli, Campo Castello, Feifo,

Fratte, Fontana Paroli.

Nota o elenco delle tese d’archetti, 18 luglio 1816, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 4, fasc. 1.

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Niente di particolarmente diverso dai giorni nostri. Ma ecco comparire le

differenze.

3333 – In passato era permessa la caccia con l’uso di reti, archetti, e altri trabocchetti,

anche se regolamentata dalla legge.

Statuti della Valle Trompia, anno 1764, Reg. 37, Archivio storico del Comune di Lodrino.

Circolare della Prefettura della Provincia di Brescia, 3 settembre 1865, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 101, fasc. 6.

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4444 – I luoghi dove si potevano porre gli archetti, detti “tese d’archetti”, venivano

affittati dal comune che ne aveva la proprietà attraverso un’asta pubblica.

Avviso d’asta, 17 giugno 1829, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 42, fasc. 5.

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5555 – Anche l’utilizzo delle bacchette, ossia i rami che venivano usati per costruire

gli archetti, era regolamentato.

Nota delle bacchette tagliate nelle tese d’uccellanda, 30 ottobre 1848, Archivio storico del Comune di Lodrino, busta 43, fasc. 21.

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6666 – Una scoperta piuttosto curiosa è stato leggere che alcune specie animali, che al

giorno d’oggi sono protette perché in pericolo d’estinzione (come lupi e orsi), in passato

erano invece cacciabili, perché costituivano un vero e proprio flagello per uomini e

bestiame. Chi ne uccideva veniva addirittura ricompensato in denaro.

Statuti della Valle Trompia, anno 1764, Reg. 37, Archivio storico del Comune di Lodrino.

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7777 – Se invece i cacciatori provocavano danni venivano puniti.

Registro delle deliberazioni della Vicinia, 3 maggio 1688, Reg. 5, Archivio storico del Comune di Lodrino.

[“In ordine alli straordinari danni et disgusti che i cacciatori, niuni eccettuati, causano nella campagna della

comunità di Lodrino al tempo de frutti et anche fuori di detto tempo, i quali vengono in detta nostra campagna et ancora i danni che causano li uccellatori che vanno calpestando le biade nell’ammazzare li uccelli et prenderli, i consiglieri sono venuti a deliberazione di far venire una ducale da Venezia per bandir dette caccie e tutti i danneggiatori per tutto il tempo a venire in perpetuo”.]

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I NOSTRII NOSTRII NOSTRII NOSTRI

RACCONTIRACCONTIRACCONTIRACCONTI

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Luglio 1848: mattina di cacciaLuglio 1848: mattina di cacciaLuglio 1848: mattina di cacciaLuglio 1848: mattina di caccia

E’ il 31 luglio dell’anno 1848, domani inizierà la caccia e sono pronto a scommettere

che ucciderò tanti uccelli perché quando il sole cala vedo che ne passano tanti.

Quest’anno credo proprio di aver scelto il posto giusto per cacciare, perché in quelle

zone passano tanti tordi e fringuelli. Per la caccia si usano reti, archetti, fucili e

cani. Sfortunatamente la caccia è vietata dal 1 aprile al 31 luglio, però ad agosto viene

riaperta, ma senza l’uso di archetti, lacci e trabocchetti. Stasera andrò a letto presto,

perché domani devo alzarmi alle 4 per andare al mio capanno.

Sono le 4.30. Durante la mia camminata ho visto un leprotto bianco, che appena mi

ha visto è scappato. Io l’ho seguito e mentre lo rincorrevo ho visto quattro lupacchiotti

sdraiati per terra. Io ho cercato di sparargli ma uno non l’ho colpito.

Questa è stata la giornata più fortunata della mia vita.

AMBRA, GABRIELA, GIULIO, MICHELE, GAZ, ASHFAQ

Cacciatore a LodrinoCacciatore a LodrinoCacciatore a LodrinoCacciatore a Lodrino

Salve. Sono un cacciatore di 17 anni e mi sto recando alle tese d’archetti che

ieri ho acquistato ad un’asta per 13 lire per “piantare” 350 archetti. Ho anche una

cinquantina di lacci che mi fruttano molto. Oltre alle trappole per cacciare utilizzo

un fucile in grado di sparare fino a 40 o 45 metri. Con gli animali che prendo mi

cibo e con le pellicce cucio splendidi vestiti.

La zona in cui andrò a caccia è chiamata Valasso, una zona abitata da molti

animali, specialmente ungulati e che di recente è popolata anche dai lupi. Questo

potrebbe sembrare uno svantaggio, ma non è così: il comune ha messo una taglia

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in denaro su ogni lupo ucciso, in base al suo stato fisico, un grande vantaggio per

me dato che caccio nella loro zona. Una volta durante una battuta di caccia al

cinghiale davanti agli occhi mi è apparso un orso; con sangue freddo gli ho

sparato uccidendolo. Quando l’ho portato in comune mi hanno dato una

ricompensa di 75£.

MATTIA, LUCA B., GIORGIO, LUCA P., SIMONA.

Dalla parte della lepreDalla parte della lepreDalla parte della lepreDalla parte della lepre

Sono una piccola lepre che vive in un piccolo paese di montagna, Lodrino, in provincia di

Brescia. Per fortuna in questo periodo dell’anno non si pratica la caccia, altrimenti con tutti

questi archetti, reti e trappole di ogni genere mi avrebbero ucciso. Qui nella provincia di

Brescia è vietata la caccia dal 1 aprile al 31 luglio. Quando vedo arrivare dei cacciatori mi

nascondo subito nella mia tana. Ho sentito che ci sono persone che uccidono animali in cambio di

soldi, come ad esempio i lupi. Se si uccide un adulto maschio può valere circa 30 euro, un

cucciolo ne vale circa 12.

Il mio bisnonno mi ha anche raccontato che nel 1816 facevano delle aste di terreni per tese di

archetti.

AMBRA

La caccia a LodrinoLa caccia a LodrinoLa caccia a LodrinoLa caccia a Lodrino

L’argomento preso in esame riguarda la pratica della caccia a Lodrino. Abbiamo cercato

di fare un confronto tra la caccia di ieri e di oggi.

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Sono emerse alcune differenze; ad esempio:

- chi la può praticare: prima uomini e ragazzi, oggi solo uomini e donne

maggiorenni

- come: prima utilizzando fucili, trappole, reti e archetti, oggi solo col fucile

Un’altra domanda che ci siamo posti è stata:

- perché si pratica la caccia? Abbiamo risposto che in passato la caccia era

legata alla sopravvivenza (cibarsi e commerciare), mentre oggi è più un hobby, una

passione.

Abbiamo poi analizzato dei documenti risalenti a circa 200 anni fa che riguardavano ad

esempio il divieto di certi tipi di caccia (1867), il permesso di cacciare utilizzando archetti

(1865), il premio in denaro per chi avesse ucciso un lupo o un orso (1764). Un documento

del 1817 segnalava la ripopolazione da parte di lupi sulle montagne della provincia

bresciana.

LUCA B.

Caccia nel secolo XIX

Questo mese abbiamo imparato che anche nei secoli scorsi come ora c’erano delle regole precise

sulla caccia.

Anche a quei tempi si cacciavano prede come uccelli di diverse razze, lepri e quando era

necessario difendersi i comuni autorizzavano l’uccisione di lupi e bestie feroci, ovviamente con una

taglia in denaro come compenso.

Nelle regole riguardanti la caccia ci sono autorizzazioni ma anche divieti. Alcuni divieti

riguardavano le armi che si potevano utilizzare per cacciare.

ANNA

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Caccia ai lupiCaccia ai lupiCaccia ai lupiCaccia ai lupi

Un giorno sono andato a caccia. Avevo sentito la notizia che nella provincia erano tornati

i lupi e chi li ammazzava aveva un premio. Io sono andato nel bosco e ho visto quattro

lupicini e con il mio fucile ho steso tre di loro, ma il quarto è riuscito a scapparmi. Allora ho

pensato di fargli una trappola e quando è tornato ci è cascato. Li ho portati dal sindaco e mi

hanno premiato perché sono stato coraggioso.

GAZMENT

Un diario ritrovato

Il 14 gennaio 1867 a Brescia si stabilì che la caccia non poteva essere praticata dal

1 aprile al 31 luglio. Luigi sapendo della legge imposta corse il rischio di andare a

caccia. Quando si trovò nel bosco sentì dei passi che si avvicinavano a lui; a quel punto

Luigi cercò di scappare ma alcune guardie forestali lo fermarono dandogli una multa

molto salata.

Noi ricercatori abbiamo trovato il diario di caccia di Luigi, dove raccontava le sue

esperienze di caccia. In una pagina del suo diario parla di un’azione che un cacciatore

non avrebbe mai fatto. Si trovava nel bosco a caccia di lepri; ad un certo punto sentì un

lamento, si avvicinò e vide una volpe intrappolata; allora la liberò e continuò la sua

caccia.

Grazie a questo diario trovato possiamo sapere più cose sulla caccia praticata

nell’800.

DENISE, MONICA, ANNA, ROSSELLA, ANDREA.

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Una magnifica cattura

Lodrino, 3 settembre 1865

Un giorno i cacciatori di taglie Andrea, Ilaria, Serena, Marisa, Lorenzo e Marco si

recarono nei boschi di Lodrino per cacciare gli orsi che avevano infestato il paese

uccidendo agnelli, spaventando galline e ferendo persone. La mattina seguente si

svegliarono nella loro baracca circondata da una palizzata di protezione. Iniziarono a

piazzare gli archetti e le trappole che grazie ad una nuova legge si potevano utilizzare.

Piazzate le trappole si arrampicarono sugli alberi per non farsi vedere né sentire dagli

animali. Subito si sentirono dei passi di orso e Lorenzo gettò le reti che intrappolarono

l’orso, scesero dall’albero e caricarono l’orso su un carretto.

Quella giornata andò molto bene ai sei cacciatori perché oltre ad aver acchiappato

un magnifico orso adulto riuscirono ad ottenere anche la taglia prevista per la cattura

dell’animale!

ANDREA, SERENA, MARISA, ILARIA

Un cacciatore del 1800Un cacciatore del 1800Un cacciatore del 1800Un cacciatore del 1800

Ciao, sono un cacciatore dell’ottocento. Ho dei grossi baffi, due occhi blu, un

naso appuntito, un viso tondo e dei corti capelli castani; io sono robusto, ma son

veloce, scattante e agile. Per tutto il giorno, con il mio fucile a spalle, corro su e giù

per i monti in cerca di qualche bel animale da cacciare per saziare tutta la mia

famiglia composta da cinque persone: io, mia moglie, i miei due figli maschie e la mia

unica figlia femmina: Noi viviamo in una piccolissima casa di legno situata vicino alla

punta di una montagna molto alta, dove regna la pace e la tranquillità.

MONICA

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EEEE

QUESTIQUESTIQUESTIQUESTI

SIAMOSIAMOSIAMOSIAMO

NOI!|NOI!|NOI!|NOI!|

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LA CLASSE 1°LA CLASSE 1°LA CLASSE 1°LA CLASSE 1°

Gazment Ajdini Giulio Ambrosi Ilaria Borsini Ambra Bettinsoli Giorgio Bettinsoli Luca Bettinsoli Marisa Bettinsoli Michele Bettinsoli Rossella Bettinsoli Monica Borghetti Matteo Cerchi Anna Cinelli Serena Colombrino Viola Andrea Durigan Andrea Ghisla Denise Ghisla Simone Ghisla Ashfaq Ahmed Mian Marco Mingardi Luca Peli Mattia Pilotti Lorenzo Pintossi Gabriela Qarri

L’INSEGNANTE Luisa Cottali

GLI OPERATORI ARCHIVISTICI

Patrizia Alberti Lucia Signori Laura Soggetti

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PICCOLO GLOSSARIOPICCOLO GLOSSARIOPICCOLO GLOSSARIOPICCOLO GLOSSARIO Categorie: Categorie: Categorie: Categorie: indicano gli argomenti secondo i quali i documenti sono suddivisi e

rispecchiano le attività dei diversi uffici comunali.

Classi: Classi: Classi: Classi: sono un’ulteriore specificazione delle categorie.

Titoli: Titoli: Titoli: Titoli: sono il corrispondente delle categorie per i documenti ottocenteschi.

Fascicolo: Fascicolo: Fascicolo: Fascicolo: è un insieme dei documenti prodotti nel trattamento di uno stesso affare.

Busta: Busta: Busta: Busta: è il faldone nel quale sono riuniti più fascicoli, è numerata e riporta

l’indicazione della data, della categoria o del titolo e eventualmente della classe a cui

appartengono i fascicoli che contiene.

Circolare:Circolare:Circolare:Circolare: comunicazione scritta inviata da un’autorità per dettare norme o impartire

istruzioni.

Notifica: Notifica: Notifica: Notifica: avviso.

StatutoStatutoStatutoStatuto: atto che contiene le norme che regolano il funzionamento di un ente.

Avviso d’asta: Avviso d’asta: Avviso d’asta: Avviso d’asta: è l’avviso con cui si dà notizia della data in cui si terrà l’asta per la

vendita di qualcosa o per l’affidamento di un incarico, e di quale sarà l’oggetto posto

all’asta.

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ArchettoArchettoArchettoArchetto: : : : strumento per catturare uccelli consistente in un laccio teso all’estremità di

una bacchetta piegata ad arco e forniti di esca, collocato su rami d’albero o cespugli.

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SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

1. Introduzione ……………………………………………. pag. 2

2. La visita all’archivio comunale …………………………… pag. 4

3. La ricerca dei documenti …………………………………. pag. 7

4. La caccia a Lodrino: ipotizziamo un confronto tra presente

e passato ………………………………………………... pag. 9

5. La lettura dei documenti …………………………………. pag. 10

6. I nostri racconti …………………………………………. pag. 19

7. Piccolo glossario …………………………………………. pag. 27