LA BRIANZA DEL CAVALLO ROSSO La Guida del Percorso · la storia, la tradizione sociale, le...

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La Guida del PercorsoLA BRIANZA DEL CAVALLO ROSSO

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Pubblicazione realizzata nell’ambito del progetto “La Brianza del Cavallo rosso - percorsi culturali intorno alla vita e all’opera di Eugenio Corti”.

Il progetto, promosso dalla Provincia di Monza e della Brianza - Settore Cultu-ra, Beni Culturali e Università, è stato realizzato grazie al contributo principale di Regione Lombardia - Cultura (Bando a favore di progetti a carattere sovra comunale che valorizzino i percorsi storico-culturali lombardi) e con la collabora-zione della Provincia di Lecco, dei Comuni di Besana in Brianza, Giussano, Nova Milanese e Renate, del Consorzio Brianteo Villa Greppi, l’Associazione Culturale Brianze e ACIEC.

Provincia di Monza e della Brianza: Ente CapofilaDario Allevi: PresidenteEnrico Elli: Assessore alla Cultura, Beni culturali, Formazione professionale, Sicurezza e Polizia provincialeSergio Conti: Direttore Settore Cultura, Beni culturali e UniversitàGianpiero Bocca: Responsabile Progetto strategico Distretto Culturale e gestione del sistema culturale provincialeMirna Squarza: responsabile del Progetto “La Brianza del Cavallo rosso”

Partner del Progetto:Regione Lombardia - CulturaProvincia di Monza e della BrianzaProvincia di LeccoConsorzio Brianteo Villa GreppiComune di Besana in BrianzaComune di GiussanoComune di Nova MilaneseComune di RenateAssociazione Culturale BrianzeACIEC

Progettazione e gestione operativa:MateriavivaAssociazione Culturale Brianze

SOMMARIO

Presentazioni

Introduzione al progetto

Il Percorso del Cavallo rosso

I Percorsi sul territorio

Secoli di tradizione cristiana

Antiche ville e dimore

Il paesaggio: il cuore verde della Brianza

Antichi mestieri: il “saper fare” brianzolo

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Molti sono i temi di approfondimento che su-scitano l’attenzione di chi voglia presentare e commentare questo progetto. L’intreccio fra quelli prettamente istituzionali e quelli ca-ratteristici del “viaggiatore” alla rincorsa per quel della Brianza del “Cavallo rosso” lascia lo spazio soprattutto a riflessioni che metto-no al bando parole di rito e di circostanza.

Il progetto, che collega tutte le forme d’arte, la storia, la tradizione sociale, le manife-stazioni di devozione e la fede per ricreare ambiente, cioè realtà viva, dimostra che si può cambiare nella gestione del patrimonio culturale attraverso coloro che vivono il terri-torio e lo identificano come cosa loro.Lo guardano cioè con altri occhi, non per

trovare opere nuove, ma per scoprire e riscoprire il misconosciuto. Agire per la sua valoriz-zazione – lavoro faticoso che richiede costanza e pazienza – non è un delineare una storia o una storia dell’arte parallela a quella ufficiale, ma un’integrazione e un’armonizzazione. E’ fare emergere l’insieme del nostro Paese per tutti e, anche per questo, è particolarmente significativa l’azione rivolta dal progetto al mondo scolastico. Coinvolge le giovani genera-zioni per farle diventare individui e cittadini consapevoli capaci di custodire e valorizzare i tesori della loro storia, che rappresentano il cammino dall’ieri all’oggi e lo strumento per costruire il futuro.Nell’oggi, il progetto è, inoltre, l’esempio che fantasia, creatività, innovazione, imprenditoria-lità, cultura, sviluppo, economia e benessere sono coniugabili e che progetti di promozione culturale sono strumenti per applicare un moderno modello di governo del territorio. Spetta all’istituzione regionale valorizzarlo e divulgarlo affinché altre realtà lombarde vi si ispirino per promuovere il proprio territorio. Nel tempo questo è un modello, però, che im-plica responsabilità civile e personale di fronte agli avvenimenti. Responsabilità che sono sottolineate da Eugenio Corti, l’autore del libro “Il Cavallo rosso” di cui intenzionalmente è preso il titolo del progetto. Grandi storie, storie di quotidianità, luoghi, personaggi grandi e piccoli, inventati e reali, emo-zioni e sentimenti, riflessioni, fede e devozione…il suo libro va al di là del grande romanzo e ci porta ad apprezzare la bellezza dell’arte come sinonimo della Verità. Nelle pagine di Eugenio Corti c’è la sua, la nostra, Brianza anche quando se ne va per il mondo o affronta nella narrazione temi della cronaca e della politica di quello che altri hanno definito “Il Secolo Breve”.In questo percorso “della memoria” e del “vivere”, bello e dovuto l’accostamento all’altro grande della Brianza, il Beato Don Carlo Gnocchi, di cui Corti fu amico. Credo che il “percor-so”, che si snoda fra cascine, ville, chiese, case, vada affrontato con la sensibilità di chi vuole costruire il futuro, accogliendo così l’invito che lo scrittore rintraccia nell’Apocalisse”, il libro biblico “della nostalgia e della speranza, del presente e del futuro”,con lo sguardo puntato in avanti dove corre “Il Cavallo Bianco”, altro simbolo che nel libro precede il Cavallo rosso.

ENRICO ELLIAssessore alla Cultura, Beni culturali, Formazio-ne professionale, Sicurezza e Polizia Provinciale

della Provincia di Monza e della Brianza

MASSIMO BUSCEMIAssessore alla Cultura della Regione Lombardia

Uno scrittore, Eugenio Corti; la sua opera, “Il Cavallo rosso”; la sua terra, la nostra Brianza: sono i motivi ispiratori del Pro-getto “La Brianza del Cavallo rosso” pro-mosso dalla Provincia di Monza e della Brianza e realizzato in collaborazione con i partners coinvolti nell’iniziativa e grazie al contributo di Regione Lombardia. Un progetto dedicato ad Eugenio Corti che si configura come percorso letterario per diffondere il valore artistico e cultura-le del suo lavoro, di una vita che affida alla scrittura l’arduo ma sublime compito di esprimere la verità del reale. Partendo dalla narrazione di esperienze particolari, comprendendone il significato più profon-do attraverso una lettura lucida ed accor-ta, il mondo descritto da “Il Cavallo rosso” diventa simulacro della Storia dell’Umanità e la verità che ne emerge è il tesoro che lo scrittore intende offrire alle generazioni future per la forza universale dei valori che essa racchiude. La sua Opera è dunque la riflessione schietta e razionale che dalla vita vissuta attinge la matrice per elevarsi a tracciare la Storia degli uomini e per suggerire il cammino da intraprendere nella ricerca della Verità. Se l’obiettivo del progetto è la valo-rizzazione dello scrittore, immediata è emersa tra i partners del progetto la consapevo-lezza che il suo raggiungimento fosse intrinsecamente legato all’importanza di affiancare l’approfondimento letterario ad un percorso lungo le tappe di quel territorio che affiora dalla lettura de “Il Cavallo rosso” e che costituisce lo specchio della Storia della Brianza e della sua Comunità contribuendo a tracciarne l’identità, a fondarne i valori ed i principi che ancora oggi pervadono la vita, le scelte etiche, il lavoro della gente della Brianza.Il passo successivo è stato identificare nelle giovani generazioni gli interlocutori privi-legiati per consegnare al futuro il messaggio universale custodito nell’opera di Corti assicurando nel contempo a coloro che verranno la conoscenza della Brianza, del suo territorio, della sua identità storica e culturale. E così il progetto ha concepito la sua essenza più pregevole: un percorso didattico intorno all’opera di Corti che unisce abil-mente la valorizzazione dello scrittore alla preziosa opportunità di scoprire le eccellenze storiche ed artistiche della Brianza divenendo strumento di conoscenza e di arricchimen-to culturale con estese potenzialità sia in merito ai contenuti offerti - che spaziano dal mondo letterario alle attrattive del territorio ed alla sua conservazione - sia in relazione alla capacità del progetto di attirare l’interesse di un pubblico eterogeneo, coinvolgendo giovani, famiglie, appassionati, attenti lettori e quanti vorranno intraprendere un viaggio alla scoperta di un modello culturale di vivere la società e l’arte che è garanzia, in ogni ambito in cui trova manifestazione, di elevata e straordinaria qualità.La Guida del Percorso che qui proponiamo è una significativa anticipazione di questo esaltante viaggio realizzato attraverso il progetto “La Brianza del Cavallo rosso”.

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LA BRIANZA DEL CAVALLO ROSSOPercorsi culturali intorno alla vita e all’opera di Eugenio Corti

IL PROGETTOIl progetto si muove in un contesto di vivo e grande interesse intorno alla figura e all’opera di Eugenio Corti. Interesse delle istituzioni, delle associazioni, dei lettori e della gente che si sente raccontata e rappresentata nelle pagine del suo grande romanzo “di popolo”, Il Cavallo rosso. La popolarità e la modernità dell’autore trovano riscontro anche nelle azioni e ne-gli strumenti, studiati per permettere ad un pubblico ampio, con un’attenzione par-ticolare a quello scolastico, di scoprire attraverso gli occhi di Corti la sua amata terra brianzola, ma soprattutto di avere gli strumenti per “viverla” e sperimentarla.Il progetto ha preso il via dalla Conferenza internazionale dal titolo “Cantare” l’universale nel particolare. L’epica del quotidiano nell’opera di Eugenio Corti, che si è svolta a Villa Reale a Monza il 15 novembre 2010.

IL PERCORSO E GLI SPAZI DEL CAVALLO ROSSOIl Percorso letterario dedicato a Eugenio Corti e in particolare al suo capolavoro, il romanzo Il Cavallo rosso, costituisce l’anima, il cuore del progetto.

Il Percorso prende il via dallo “Spazio del Cavallo rosso” situato presso Villa Greppi di Monticello Brianza, dove il visitatore potrà approfondire la conoscenza dell’autore e del progetto stesso. L’itinerario prosegue poi attraverso i campi delle Besanelle, luogo descritto nell’incipit del romanzo, per continuare nel centro di Besana in Brianza: la Madonnina del Rosario situata pochi metri prima della villa della famiglia Corti, la piazza del paese, la stazione che vide arrivi e partenze di numerosi personaggi del libro, e sullo sfondo la vetreria. Un’altra tappa di Besana in Brianza è Villa Filippini dove nella Biblioteca Comunale si trova il secondo “Spazio del Cavallo rosso”.

Il visitatore può proseguire con l’automobile per andare a scoprire la casa che ospitò Don Carlo Gnocchi, amico dell’autore, il nucleo che conteneva un tempo la Cascina Odosa descritta da Corti, la fabbrica di famiglia a Giussano e l’abitazione di Michele Tintori, a Nova Milanese.

LE TAPPEIl Percorso del Cavallo rosso prevede le seguenti 12 tappe:

1. VILLA GREPPI a Monticello Brianza 2. LE BESANELLE tra Monticello Brianza e Besana in Brianza3. LA MADONNA DEL ROSARIO in via S. Caterina a Besana in Brianza4. VILLA CORTI in via S. Caterina a Besana in Brianza5. CHIESA PARROCCHIALE E PIAZZA DI BESANA BRIANZA6. STAZIONE DI BESANA BRIANZA

MARCO BENEDETTIAssessore alla Cultura, Beni Culturali, Identità e Tradizioni della Provincia di Lecco

La Provincia di Lecco, con la Provincia di Monza e della Brianza, i Comuni di Besana in Brianza, Giussano, Renate e Nova Milanese, il Consorzio Brianteo Villa Greppi, l’Associazione Brianze e ACIEC – grazie al contributo di Regione Lombardia concorre alla realizzazione del progetto La Brianza del Cavallo rosso, per promuovere la figura e l’opera dello scrittore Eugenio Corti.

Il progetto promuove e valorizza sia la produzione letteraria di Eugenio Corti sia i territori briantei in cui lo scrittore è nato e tuttora vive, scenario principale dei suoi romanzi.

Il percorso letterario dedicato allo scrittore e al suo Il cavallo rosso dà il giusto rilievo ad una specifica espressione della cultura letteraria della Brianza, occasione e strumento di promozione della storia, delle tradizioni, delle radici religiose del nostro territorio.

La vita personale di Eugenio Corti rappresenta un racconto efficace dell’immagine dell’uomo brianzolo che riesce a coniugare in maniera unica la cultura per il lavoro con l’amore per la propria terra.

L’identità imprenditoriale, industriale e di solidarietà proprie della Brianza vengono evo-cate e raccontate nel romanzo di Eugenio Corti dando il giusto risalto alle molteplici qualità umane della nostra gente che hanno permesso alle nuove generazioni di far parte di un tessuto sociale di primo piano.

Possiamo affermare che la Brianza lecchese, al di là dei luoghi originali, racchiude più fedelmente, rispetto ad altri territori, i paesaggi raccontati nel romanzo di Corti a cui dobbiamo un doveroso riconoscimento per aver descritto la vita della terra di Brianza, rendendola preziosa testimonianza per le generazioni future.

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IL PERCORSO DEL CAVALLO ROSSO12 tappe alla scoperta dei luoghi del romanzo

7. VETRERIA DI BESANA BRIANZA8. VILLA FILIPPINI a Besana in Brianza 9. CASA DI DON GNOCCHI a Besana in Brianza (Montesiro) 10. CASCINA ODOSA a Renate 11. LA FABBRICA SUL LAMBRO a Giussano12. CORTILE DI VILLA BRIVIO a Nova Milanese I PERCORSI SUL TERRITORIOLe 12 tappe del Percorso del Cavallo rosso consentono ai visitatori di esplorare la Brianza e le sue eccellenze poiché si collegano a 4 itinerari sul territorio declinati secondo le tematiche che identificano l’opera di Corti ed il valore di queste terre.

Secoli di tradizione cristianaUn itinerario dedicato alla forte matrice cristiana che contraddistingue Corti e la sua opera. Un percorso alla scoperta del patrimonio romanico della zona, per omaggiare l’amore dell’autore all’età medievale, e dei santuari mariani per la profonda devozione che lo scrittore nutre per la Vergine Maria.

Antiche ville e dimoreUn itinerario per scoprire uno degli aspetti fondamentali del volto di questa zona, un tempo terra di villeggiatura, delizie e quiete. Un percorso attraverso i preziosi edifici di epoche lontane, ville, residenze e palazzi che narrano le vicende di intere famiglie o di personaggi che hanno fatto la storia di queste zone.

Il paesaggio: il cuore verde della BrianzaNelle oltre mille pagine del romanzo, sono davvero numerose quelle dedicate alla descrizione sentita e amorevole di un paesaggio che rende unica l’intera Brianza e, in particolare, questa zona centrale. L’itinerario andrà a scoprire, proprio se-guendo le suggestioni e le emozioni restituite da Corti nel suo romanzo, tutti gli ingredienti di questo cuore verde della Lombardia.

Antichi mestieri: il “saper fare” brianzoloIl “saper fare”, lo spirito imprenditoriale brianzolo ha reso grande oggi e nei secoli questa terra. Partendo dalle vicende dei protagonisti del romanzo, si propone un percorso alla scoperta di questa grande tradizione attraverso alcuni luoghi di ar-cheologia industriale e altri che raccontano delle attività agricole e manifatturiere di un’intera epoca.

I QUADERNI DEL CAVALLO ROSSOCome supporto al Percorso del Cavallo rosso sono stati progettati i Quaderni, dif-ferenziati per target, al fine di offrire a ognuno i materiali più adeguati per “vivere” e fruire questi luoghi. I Quaderni forniscono informazioni e strumenti utili, testi di approfondimento, suggerendo inoltre vere e proprie “attività” da svolgere per concretizzare questa esperienza culturale.

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LE 12 TAPPE DEL PERCORSO DEL CAVALLO ROSSO

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Eugenio Corti - fotografia di Sergio Mozzanica

Il Percorso del Cavallo rosso ha inizio a Villa Greppi, dove si trova lo “Spazio del Cavallo rosso”, punto di informazione e riferimento dell’intero itinerario. Villa Greppi si trova a Monticello Brianza, nella frazione di Casate Vecchio. Si tratta di una grande villa stagionale di inizio Ottocento fatta costruire dal conte Giacomo Greppi. La villa, dalla classica forma ad U, è circondata da un ampio parco. Oggi l’intero complesso è gestito dal Consorzio Brianteo Villa Greppi ed è luogo di valorizzazione del territorio, di cultura e di formazione.

www.villagreppi.it

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Ville e antiche dimore”

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: Villa Borella de Sabata a Besana B.za, Villa Cusani Confalonieri a Carate B.za, Villa Sartirana a Giussano, Villa Lurani Cernuschi a Cernusco Lombardone, Villa Medici Giulini a Briosco, Villa Reale a Monza.

Informazioni utili:Il parco è accessibile, gli spazi della villa non sono visitabili.

1. VILLA GREPPINome tappa: Villa GreppiIndirizzo: Via Montegrappa, 21 - Monticello Brianza (LC)

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All’aperto l’aria era fresca, pura. Da ovest il sole ormai basso illuminava tutto l’o-rizzonte settentrionale materializzato dal grande anfiteatro delle Prealpi. “Guarda “osservò Ambrogio “che bel colore hanno stasera le montagne. Specialmente le Grigne e il Resegone.”“Cosa, le montagne?” Stefano tentennò la testa: ecco un altro discorso da studen-te. “Vuoi saperlo? Io nemmeno me n’accorgo che al mondo ci sono le montagne. Non ci penso mai.”

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap 2, p. 16)

2. LE BESANELLENome tappa: Le BesanelleIndirizzo: Tra Besana in Brianza, Renate e Monticello Brianza

Si tratta di una terrazza panoramica sulla Brianza lecchese. Della struttura origi-naria delle vecchie cascine (le quattro Besanelle, nel romanzo Nomanelle) dove Corti ambienta alcune tra le scene più significative del romanzo, rimane oggi ben poco. E’ però ancora possibile godere dello stupendo scenario delle Prealpi lecchesi che fa da sfondo alla verdeggiante Brianza collinare. Da qui partono i sentieri del Parco Agricolo della Valletta.Si tratta dello stesso paesaggio e delle stesse sensazioni che fecero scrivere a Stendhal, durante un breve soggiorno a Monticello nei primi dell’Ottocento: “La sensation du beau vous y arrive par bouffées de tous les cotés“ (“La sensazione del bello ti investe a folate da ogni lato”). Un ideale passaggio del senso della bellezza da Stendhal a Corti.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Il paesaggio: il cuore verde della Brianza”.

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: il Bosco del Chignolo nel Parco Valle Lambro, il Parco della Valletta, il Parco di Monza, il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, il Bosco della “Ga-giada” nella Valle della Bevera tra Briosco e Capriano, il Sasso del Guidino a Besana in Brianza.

Informazioni utiliLe cascine Besanelle sono raggiungibili percorrendo dei sentieri lungo i campi. Le Cascine sono private e non sono visitabili all’interno. Dalle cascine si può rag-giungere a piedi il centro di Besana in Brianza in circa 30’ di cammino.

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3. LA MADONNA DEL ROSARIONome tappa: La Madonna del RosarioIndirizzo: Via S. Caterina - Besana in Brianza (MB)

Dopo aver costeggiato il giardino, la carrareccia s’innestava nella strada maestra che da nord sale a Nomana: all’incontro delle due strade il muro del giardino for-mava un angolo smussato nel quale era ricavata una nicchia con un affresco della Madonna del rosario seduta col Bambino in braccio su uno sfondo di montagne (vi si riconoscevano bene le due Grigne e il Resegone); sormontava l’affresco una scritta ad arco:”Regina sacratissimi rosarii ora pro nobis.”

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 3, p.18)

Si tratta di una tipica edicola mariana, della tipologia di quelle che si trovano in tutto il territorio brianteo come testimonianza di una diffusa religiosità popolare.La figura della Madonna è una presenza costante in tutte le opere del Corti. Nella tragica ritirata di Russia, alla vigilia del Natale 1942, lo scrittore promette alla Madre celeste che, se si fosse salvato, avrebbe dedicato tutta la vita alla realizza-zione del versetto del Padre nostro che così recita: “Venga il tuo regno”. Per Corti l’attività di scrittore, in particolare ne Il Cavallo rosso, è la modalità attraverso la quale dà il suo contributo alla realizzazione del Regno di Dio in terra.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Secoli di tradizione cristiana”

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: La Basilica di Agliate, il Monastero a Brugora a Besana B.za, la Canonica di S. Salvatore a Barzanò, il complesso romanico di S. Pietro al Monte a Civate, il Duomo di Monza, il Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia, il Santuario di S. Maria Assunta a Triuggio, quello di S. Valeria a Seregno, le numerose cappelle ed edicole mariane presenti nel territorio.

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4. VILLA CORTINome tappa: Villa CortiIndirizzo: Via S. Caterina - Besana in Brianza (MB)

Da questo slargo egli poteva vedere interamente la sua pacifica casa, color giallo ocra, a tre piani, vecchia di almeno cent’anni: aveva un aspetto agiato, anzi signo-rile, eppure fino a cinquant’anni prima era stata una fabbrica tessile, poi in parte fabbrica e in parte abitazione; solo da una ventina d’anni (da quando cioè si era sposato suo padre) era stata trasformata interamente in abitazione. Da bambino Ambrogio aveva fatto in tempo a vedere gli ultimi telai a mano in solaio.

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap.4, p.20)

Si tratta dell’abitazione di famiglia di Eugenio Corti, dove ha vissuto poi tutta la vita con la moglie. Inizialmente l’edificio ospitava anche la fabbrica tessile della famiglia Corti, per poi essere adibita esclusivamente a residenza. E’ una bellis-sima villa di colore giallo, sviluppata in lunghezza su due piani, circondata da un magnifico parco con esemplari di alberi secolari, nel centro storico di Besana in Brianza. Questa tappa è interessante per chi ama o vuole scoprire il romanzo, in quanto qui è stata ambientata gran parte della storia (nel romanzo è la casa di Ambrogio Riva, uno dei protagonisti), della vita dei suoi personaggi e qui sono state materialmente scritte le pagine de Il Cavallo rosso.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Ville e antiche dimore”

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: Villa Borella de Sabata a Besana B.za, Villa Cusani Confalonieri a Carate B.za, Villa Sartirana a Giussano, Villa Lurani Cernuschi a Cernusco Lombardone, Villa Medici Giulini a Briosco, Villa Reale a Monza.

Informazioni utiliLa villa è raggiungibile anche in automobile ed è visitabile solo all’esterno.

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5. CHIESA PARROCCHIALE E PIAZZA DI BESANA BRIANZANome tappa: Chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro, Marcellino ed Erasmo e Piazza Umberto IIndirizzo: Piazza Umberto I - Besana in Brianza (MB)

Di lì a pochi giorni l’Italia entrò in guerra. Era il 10 giugno 1940: fin dal mattino la radio aveva comunicato - e nel corso della giornata con insistenza ripetuto - che nel pomeriggio, alle ore diciotto, il duce avrebbe parlato “agli italiani e al mondo”. La gente era invitata ad adunarsi nelle piazze, dove sarebbero stati predisposti servizi di altoparlanti. I fascisti delle varie organizzazioni dovevano convenirvi in-quadrati; anche gli operai dovevano, per quanto possibile, trasferirsi incolonnati dalle fabbriche ai luoghi d’ascolto.

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 10, p. 39)

Non molto tempo dopo l’episodio di via Meravigli, una domenica mattina ebbe luogo a Nomana uno di tali comizi. Lo preannunciarono una pedana con sopra un tavolino e un microfono, nonché (particolare per sé patetico) una bandiera rossa legata a una gamba del tavolino: il tutto sistemato in piazza sotto il campanile, nell’attesa che la gente uscisse dalla seconda messa, la più frequentata.

(I.C.R., Terzo volume, Parte prima, cap. 18, p. 941)

La piazza del mercato si trova di fronte alla chiesa dedicata ai Ss. Pietro, Marcel-lino ed Erasmo, assurta dal 1998 al titolo di Basilica Romana Minore. La piazza è sede di uno dei mercati più importanti e antichi della Brianza; il giorno di Santa Caterina ospita da oltre un secolo la fiera agricola omonima.Questa piazza è il luogo dove lo scrittore vede il susseguirsi di vicende diverse, che cambiano col passare del tempo e il mutare delle circostanze storiche e so-ciali: i fascisti con la dichiarazione di guerra, i comunisti con il comizio del 1948, il Sessantotto e il referendum sul divorzio nel 1974. La chiesa è il luogo in cui i personaggi partecipano alle funzioni religiose, alla vita cristiana.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche ai percorsi sul territorio “Secoli di tradizione cri-stiana”, e “Antichi mestieri: il saper fare brianzolo”

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: La Basilica di Agliate, il Monastero a Brugora a Besana B.za, la Canonica di S. Salvatore a Barzanò, il complesso romanico di S. Pietro al Monte a Civate, il Duomo di Monza, il Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia, il Santuario di S. Maria Assunta a Triuggio, quello di S. Valeria a Seregno, le numerose cappelle ed edicole mariane presenti nel territorio. (Percorso “Secoli di tradizione cristiana”). Il Mulino Ronchi e la Fornace Artistica Riva a Briosco, il Museo civico “C. Verri” di Biassono e il Museo MEAB di Galbiate. (Percorso “Antichi mestieri: il saper fare brianzolo”).

Informazioni utiliLa piazza è raggiungibile anche in automobile, la chiesa è visitabile all’interno.

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6. STAZIONE DI BESANA BRIANZANome tappa: Stazione ferroviaria di Besana in BrianzaIndirizzo: Piazza G. Galilei - Besana in Brianza (MB)

Stefano raggiunse dunque da solo la stazione di Nomana, dove trovò pochi altri coscritti in attesa del treno: contro ogni aspettativa infatti la mobilitazione avveniva in modo piuttosto diluito, e se c’erano partenze quasi tutti i giorni, non c’erano però partenze massicce. Essendo un po’ in anticipo il giovane si dispose ad attendere accanto agli altri sull’unico marciapiede interno, mettendosi a braccia conserte, nella posa involontariamente importante dell’uomo attivo che si ritrova a un tratto senza niente da fare.

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap.14, p. 52)

Alla stazione prendeva l’affollato treno operaio delle sei e un quarto, quasi sem-pre la stessa carrozza; se gli era possibile sedeva anche in un dato posto, tra le medesime persone o quasi – operai saliti con lui a Nomana, oppure d’in somm, provenienti dalla finitima provincia di Como. Qualcuno era stato come lui prigionie-ro in Germania, da tempo però non parlavano più della prigionia né d’altro: le mani sprofondate nelle tasche, i baveri dei giacconi alzati. Preferivano sonnecchiare. Pierello finiva col pensare di nuovo alla Luisina: alla sua fronte bombata, ai capelli castani legati a crocchia, e ancor più alle sue belle maniere.

(I.C.R., Terzo volume, Parte prima, cap. 24, p. 962)

Le stazioni sono ancora quelle di inizio Novecento, davvero identiche a quelle cita-te ne Il Cavallo rosso. Insieme alla villa del Corti e dei Dragoni, sono probabilmen-te l’ambiente che si è conservato in modo più integrale tra tutti quelli descritti nel romanzo. La linea Monza - Molteno - Lecco (nota tra i briantei come la “Littorina”) attraversa un territorio dalla grande valenza paesaggistica ed ambientale. I parchi delle ville che bordeggiano il Lambro nel tratto che da Monza arriva a Besana sono uno degli elementi di maggior pregio della Brianza. Questa stazione è citata numerose volte nel romanzo, come luogo di partenza e arrivo dei personaggi.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Antichi mestieri: il saper fare brianzolo”

Di questi percorsi è possibile inoltre visitare: Il Mulino Ronchi e la Fornace Artistica Riva a Briosco, il Museo civico “C. Verri” di Biassono e il Museo MEAB di Galbiate.

Informazioni utiliL’accesso alla stazione è libero, sia all’interno che all’esterno.

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7. LA VETRERIA DI BESANA BRIANZANome tappa: Vetreria di Besana in BrianzaIndirizzo: Via Parini - Besana in Brianza (MB)

“Alla fine anche qui la via d’uscita non potrà essere che l’industrializzazione“ si di-ceva l’industriale lombardo. “Ma se sorgeranno industrie e fabbriche in posti come questi, ogni cosa finirà per forza modificata, forse sconvolta” (era profeta assai più di quanto si immaginasse, ahimé).

(I.C.R., Terzo volume, Parte quarta, cap. 7, p. 1124)

C’era nell’aria il rombo opprimente e incessante dei forni della vetreria che guasta-va ormai senza scampo le notti di Nomana (col decadimento dell’autorità chiunque poteva ora, nel proprio interesse, arrecare al paese qualsiasi danno impunemen-te); la donna, tuttora presa dalla dolcezza delle sue ultime parole al marito, ricordò il canto degli usignoli di una volta: “Povere bestiole” pensò, “siamo di maggio, questo era il loro mese migliore“. La macchina attraversò le vie del borgo vuote di persone e di veicoli e fin eccessivamente rischiarate dai lampioni al neon dell’illu-minazione pubblica.“Chissà se non sarà anche a causa di questa luce eccessiva che gli usignoli se ne sono andati?“ Alma ricordò quel lontano giorno prima di sposarsi in cui, per rico-noscenza agli americani che aiutavano economicamente l’Italia, lei avrebbe voluto regalare loro gli usignoli; com’era piaciuta a Michele quella sua piccola pensata, quanti significati ci aveva trovato!

(I.C.R., Terzo volume, Parte settima, cap. 10, p. 1267)

La vetreria è un grande stabilimento industriale, posto a nord lungo la ferrovia, nei pressi della casa di Eugenio Corti, dimora della famiglia Riva nel romanzo. La tematica dell’industrializzazione della Brianza è molto presente all’interno dell’o-pera, in quanto Corti appartiene a una famiglia di industriali.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Antichi mestieri: il saper fare brianzolo”

Di questo percorso è possibile inoltre visitare: Il Mulino Ronchi e la Fornace Artistica Riva a Briosco, il Museo civico “C. Verri” di Biassono e il Museo MEAB di Galbiate.

Informazioni utiliLa fabbrica è visibile dalla banchina della stazione, non è visitabile all’interno.

note

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8. VILLA FILIPPININome tappa: Villa FilippiniIndirizzo: Via Viarana, 14 - Besana in Brianza (MB)

Il giardino era come ce n’è diversi in Brianza: dal carro Stefano ne poteva vedere alcuni altri, sia sul medesimo margine di Nomana, sia dalla parte opposta, cioè verso nord, oltre le officine di Beolco, dove il terreno collinare - che qui formava un’ampia conca poco profonda - risaliva sullo sfondo delle Prealpi. Si trattava di giardini di tipo ottocentesco piantati ad alberi sempreverdi, come tassi, lauri, abeti, agrifogli, magnolie, che crescevano serrati tra loro, in un’unica macchia color verde cupo a pennellate verticali. I vecchi giardini non meno delle fabbriche caratterizza-vano allora il paesaggio collinoso della Brianza.

(I.C.R. Primo volume, Parte prima, cap.1 p.10)

Villa Prinetti, Miotti, Filippini fu costruita a inizio ‘800 dalla famiglia Prinetti in stile neoclassico e pianta ad U. E’ situata nel centro storico di Besana in Brianza e il lato posteriore si affaccia su un grande parco nel quale, oltre a importanti esemplari di faggi, castani, tigli e querce, si trovano tre sculture dell’artista no-vecentesco Aligi Sassu (Poseidone dona il cavallo ad Atena, Atena, Ciclista). Dal 1989 è di proprietà del Comune di Besana in Brianza, sede della Biblioteca civica “Peppino Pressi” e dell’Associazione Amici dell’arte di Aligi Sassu. Nella Bibliote-ca si trova il secondo Spazio del Cavallo rosso, dove approfondire la conoscenza dell’autore e della sua opera.Eugenio Corti ha scelto di ambientare diversi episodi del suo romanzo nelle ma-gnifiche ville che sono presenti in territorio brianteo; particolarmente significative le scene ambientate nella villa - I Dragoni - in cui viveva la Signora Eleonora.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Ville e antiche dimore”

Le altre tappe di questo percorso sono: Villa Borella de Sabata a Besana B.za, Villa Cusani Confalonieri a Carate B.za, Villa Sartirana a Giussano, Villa Lurani Cernuschi a Cernusco Lombardone,Villa Medici Giulini a Briosco, Villa Reale a Monza.

Informazioni utiliLa Villa è visitabile sia all’interno sia all’esterno, ospita la Biblioteca Civica.

note

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9. LA CASA DI DON GNOCCHINome tappa: Casa di Don GnocchiIndirizzo: Via Don Gnocchi - Besana in Brianza (MB) - fraz. Montesiro

Si trovava in quei giorni in licenza a Nomana, presso sua madre, don Carlo Gnoc-chi, cappellano della divisione Tridentina; vestiva la talare e dava una mano in chiesa. Una mattina i Riva lo videro arrivare in divisa e con valigetta: “Mi son mosso un po’ prima per passarvi a salutare.”

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 30, p.98)

Pochi mesi dopo, all’inizio del ’56, comparve sui giornali la notizia che l’ex cappel-lano degli alpini don Carlo Gnocchi era stato ricoverato in una clinica in condizioni di salute gravissime. Da parecchio tempo a Nomana non lo si vedeva più; anche i suoi amici Riva furono costretti a seguire le ultime fasi della sua malattia sui gior-nali, perché i medici vietavano ogni visita.

(I.C.R., Terzo volume, Parte quarta, cap. 18, p.1148)

Montesiro è una frazione di Besana in Brianza: una lapide sul muro di una vec-chia abitazione ricorda la presenza di don Carlo Gnocchi. “Due miei figli li hai già presi, Signore. Il terzo te l’offro io, perché tu lo benedica e lo conservi sempre al tuo servizio”.Così mamma Clementina, vedova Gnocchi, dopo la morte del marito marmista e dei primi due figli, Mario e Andrea - scomparsi in giovanissima età - a proposito della vocazione sacerdotale del terzogenito, Carlo. Per molti anni Carlo e sua madre vissero a Montesiro, ospitati nella casa dei parenti materni. Fu il coadiutore locale don Luigi Ghezzi a coltivare la vocazione del giovane e qui, a Montesiro, don Gnocchi celebrò la sua prima messa, il 6 giugno 1925. Lo stesso Don Gnoc-chi, cappellano militare alpino durante la campagna di Russia, celebrò ad Assisi il matrimonio di Eugenio Corti con Vanda di Marsciano nel 1951.Don Gnocchi è stato beatificato nel Duomo di Milano il 25 ottobre 2009.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Secoli di tradizione cristiana”

Le altre tappe di questo percorso sono: La Basilica di Agliate, il Monastero a Brugora a Besana B.za, la Canonica di S. Salvatore a Barzanò, il complesso romanico di S. Pietro al Monte a Civate, il Duomo di Monza, il Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia, il Santuario di S. Maria Assunta a Triuggio, quello di S. Valeria a Seregno, le numerose cappelle ed edicole mariane presenti nel territorio.

Informazioni utiliLa casa di Don Gnocchi, con la lapide, è visibile dalla strada e non è visitabile internamente.

note

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10. LA CASCINA ODOSANome tappa: Cascina OdosaIndirizzo: tra Besana in Brianza e Renate nel Parco della Valletta

Ecco la Lodosa: non più d’una dozzina tra case e casette, su tre strade ad angoli retti davanti a una secolare cascina a corte che dava il nome alla località; di ciascu-no di quegli edifici egli conosceva ogni più minuto particolare. Il cuore gli batteva forte mentre, levatosi in piedi e tenendosi con le mani alla ringhiera che sovrastava la cabina, esplorava ogni cosa, se ci fossero cambiamenti; no, non c’erano cam-biamenti, soltanto ogni cosa gli risultava molto più piccola di come la ricordava.

(I.C.R., Terzo volume, Parte prima, cap. 7, pag. 906)

Il ponte che scavalcava la ferrovia sembrò a Piero inverosimilmente piccolo; dopo di che, superato il modesto campo sportivo del paese e certi boschi di robinie, gli venne incontro la campagna che scendeva alla sua Lodosa. Era coltivata parte a grano, già con la spiga, d’un bel verde che rubava gli occhi, parte a prato, qua e là percorsa da filari di gelsi; in basso lungo la bevera i salici e i pioppi s’erano molto infoltiti, al punto d’impedirgli di vedere l’esigua corrente pulita nella quale tante volte, da bambino lui aveva pescato col fazzoletto i ghiozzi, quei pesciolini che sembrano insetti. Li pescava insieme con castagna e gli altri bambini della sua età; per valorizzare la loro pesca infantile Castagna usava affermare: “A me basta mangiare otto o dieci di questi ghiozzi per sentirmi satollo (sagòll)”. Chissà se adesso Castagna era a casa?”.

(I.C.R., Terzo volume, Parte prima, cap. 7, pag. 906)

La Cascina Odosa, Lodosa nel romanzo, si trova immersa in tratti di campagna, con alcuni angoli che ricordano ancora il paesaggio descritto nel romanzo. Per i personaggi cortiani la tranquillità della campagna briantea tipica di questi luoghi era antitetica all’orrore e all’inferno vissuto in guerra. Oggi la Cascina Odosa non esiste più, ma è possibile godere del paesaggio naturale della Brianza e vedere qualche altra cascina tipica, sopravvissuta allo sviluppo edilizio di queste zone.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Il paesaggio: il cuore verde della Brianza”

Le altre tappe di questo percorso sono: Bosco del Chignolo nel Parco Valle Lambro, il Parco della Valletta, il Parco di Monza, il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, il bosco della “Ga-giada” nella Valle della Bevera tra Briosco e Capriano, il Sasso del Guidino a Besana in Brianza.

Informazioni utiliLa tappa è raggiungibile dal centro di Besana in Brianza in automobile ed è vis-itabile solo all’esterno.

note

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11. LA FABBRICA SUL LAMBRONome tappa: La Fabbrica sul LambroIndirizzo: Giussano (MB) - fraz. Molino Principe

Dopo Incastigo, superato sul grande ponte a due arcate lo scoscendimento in cui scorre il Lambro, la strada cominciò a salire zigzagando tra le colline, in mezzo ai boschi di robinia ancora spogli.“Hai notato per caso se l’acqua del Lambro è fangosa?” chiese Ambrogio.“No per la verità. Con questo buio.”“Avrei dovuto controllare oggi mentre scendevo a Milano. Perché se c’è un po’ di piena, domani potremmo venire a pescare col quadrato allo stabilimento nuovo. Nuovo per modo di dire, intendiamoci, è quello vuoto in riva al Lambro che abbia-mo preso e stiamo avviando.”

(I.C.R., Terzo volume, Parte terza, cap.4, pag. 1062)

Si tratta di una tessitura costruita sulle rive del fiume Lambro, sita nel comune di Giussano, non distante da Agliate, in comune di Carate Brianza (Incastigo ne Il Cavallo rosso). La ditta venne acquisita dalla famiglia Corti nell’immediato dopo-guerra ed impiegò qualche centinaio tra operai e operaie, fu però venduta dopo pochi anni, in seguito ad una grave crisi del settore. Importante è il rapporto tra le fabbriche e il Lambro: a partire dalla fine dell’Ottocento ne sorsero numerose sulle sue rive, per sfruttarne le acque; in genere filande, tessiture e tintorie. In corrispondenza della fabbrica è ancora presente un antico ponticello in ferro che costituisce un importante reperto di archeologia industriale.Il fiume Lambro, più volte citato dal Corti, è il filo che lega la Brianza.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “antichi mestieri, il saper fare brianzolo”

Le altre tappe di questo percorso sono: Il Mulino Ronchi e la Fornace Artistica Riva a Briosco, il Museo civico “C. Verri” di Biassono e il Museo MEAB di Galbiate.

Informazioni utiliIl luogo è raggiungibile in automobile dal centro di Besana ed è visitabile solo esternamente, costeggiando il Lambro.

note

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12. IL CORTILE DI VILLA BRIVIONome tappa: Villa Brivio, Vertua Prinetti, Crosti ColomboIndirizzo: Piazza Vertua, 2, 4, 8 - Nova Milanese

Fino ad allora probabilmente il Tintori, al pari degli altri allievi, di Omero aveva ignorata l‘esistenza: appena però si era trovato tra le mani le sue pagine, n’era stato preso al punto che non se ne sarebbe mai staccato. Era incredibile quanto lo attirasse quella poesia… Ambrogio continuava a riandare tali vecchie cose mentre pedalava con energia in mezzo ai campi di stoppie azzurrati dagli ultimi fiordalisi, tra Seregno e Desio.

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 25, pag. 82)

Ecco le prime avvisaglie del paese di Nova, le sue strade verdi, diritte, di pianura (Nova è posta all’estremità meridionale della Brianza), ecco il portello che immette-va nel cortile del suo compagno: davanti all’abitazione dell’invalido c’era infatti uno spiazzo circondato da un muro, dal quale svettava un ciuffo di bambù. Ambrogio conosceva bene il luogo per esservi venuto in visita diverse volte; scese di biciclet-ta, e mentre apriva il portello avvertì un senso d’aspettativa: avrebbe parlato con persone - padre e figlio - nei cui discorsi altre volte aveva trovato importanti motivi di riflessione, punti fermi che avevano poi costituito per lui dei riferimenti.

(I.C.R., Primo volume, Parte prima, cap. 25, pag. 83)

Il cortile di Villa Brivio, nel centro di Nova Milanese, è stato riconosciuto come quello, descritto nelle pagine de Il Cavallo rosso, della casa di Michele Tintori, uno dei protagonisti del romanzo. Villa Brivio, Vertua Prinetti, Crosti Colombo trova la sua origine nel XV secolo e verrà radicalmente modificata nel corso dell’800, quando verrà utilizzata come abitazione, filanda, scuola e sede comunale. Si tratta di un edificio composto da tre nuclei disposti ad U; numerose stanze con-servano affreschi e soffitti cassettonati e la villa è circondata da un grande parco.

Percorsi sul territorioQuesta tappa appartiene anche al percorso sul territorio “Ville e antiche dimore”

Le altre tappe di questo percorso sono: Villa Borella de Sabata a Besana B.za, Villa Cusani Confalonieri a Carate B.za, Villa Sartirana a Giussano, Villa Lurani Cernuschi a Cernusco Lombardone,Villa Medici Giulini a Briosco, Villa Reale a Monza.

note

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I PERCORSI SUL TERRITORIOAlla scoperta dei tesori della Brianza

Il Cavallo rosso è un romanzo autobiografico, profondamente legato alla terra in cui è nato e portatore della forte identità culturale, storica e cristia-na delle terre briantee in cui è ambientato. Il “Percorso del Cavallo rosso”, che ripercorre i luoghi protagonisti delle vicende narrate, costituisce anche il punto di partenza per quattro percorsi che conducono il visitatore alla sco-perta di questo territorio e dell’opera cortiana:

• Secoli di tradizione cristiana• Antiche ville e dimore• Il paesaggio: il cuore verde della Brianza• Antichi mestieri: il “saper fare” brianzolo

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SECOLI DI TRADIZIONE CRISTIANA

Ogni tanto alzava gli occhi ai fastigi del duomo, che gli apparivano da prospettive diverse: dovunque sulle guglie gotiche c’erano statue, fatte dello stesso marmo delle pareti, erano centinaia e centinaia. Pensò ai maestri scalpellini che le aveva-no scolpite: uomini sconosciuti i quali, qui e altrove, avevano spesa la vita intera, soprattutto nel medio evo, a scolpire con pazienza, e spesso con arte mirabile, le statue delle cattedrali, anche quando sapevano che una volta issate al loro posto, nessuno avrebbe potuto ammirarle: nessuno, tranne Dio. Lui dopo tutto non si era sempre considerato uno scalpellino? Sebbene scolpisse pagine anziché pietra.

(E. Corti, Il Cavallo rosso)

Caratteristica fondamentale del romanzo ma anche dell’autore stesso è la forte matrice cattolica che emerge dalle pagine e dagli episodi dell’opera e dalla vita di Corti. La fede cristiana che sostiene gran parte dei protagonisti del romanzo nelle vicende personali, nei tempi di guerra, nel lavoro, ha lasciato nel corso dei secoli in terra brianzola numerose tracce che costituiscono ancora oggi gran parte del patrimonio storico e artistico del territorio. Particolare attenzione è dedicata, nella scelta delle tappe proposte, ai beni in stile romanico, oltre che per il loro intrinse-co valore storico, architettonico e artistico, per omaggiare l’amore che Corti nutre per l’età medioevale. Altre tappe importanti saranno i santuari mariani, per la profonda devozione che lo scrittore nutre per la Vergine Maria.

Tappe Percorso del Cavallo rosso: Casa di Don Gnocchi, Madonna del Rosa-rio, Chiesa di Besana.

Tappe sul territorio: un percorso lungo i secoli toccherà gioielli romanici quali la Basilica di Agliate con architettura e affreschi di epoca medievale, il Monastero di Brugora (Besana) dall’elegante portale scolpito, la Canonica di S. Salvatore a Barzanò, il complesso romanico di S. Pietro al Monte a Civate, il Duomo di Mon-za con sculture e affreschi gotici. La devozione mariana è invece testimoniata dal secentesco Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia, dal Santuario di S. Maria Assunta a Triuggio, da quello della Madonna di S. Valeria a Seregno, oltre che dalle numerose cappelle ed edicole mariane.

Basilica dei SS. Pietro e PaoloLa basilica dei SS. Pietro e Paolo si

trova in Via Cavour ad Agliate, frazione di Carate Brianza, e costituisce uno tra i più importanti esempi di architettura romanica in Brianza. All’interno della chiesa sono ancora visibili gli antichi affreschi che la decoravano interamente; annesso alla chiesa c’è il battistero, che presenta una rara struttura a nove lati.

Monastero di BrugoraIl complesso architettonico si trova

a Besana in Brianza, frazione Montesiro, località Brugora. Si tratta di un antico mo-nastero benedettino femminile, risalente all’XI secolo, che oggi ospita una casa di riposo per anziani. Si segnala, oltre al ma-gnifico chiostro, la vicina chiesa dei SS. Pietro e Paolo, dalle forme barocche.

Canonica di San SalvatoreLa Canonica di San Salvatore si trova

a Barzanò in Via Castello 1. Dal 1999 al 2010 è stata oggetto di lavori di restauro. Si tratta di una delle principali testimo-nianze di architettura romanica presenti sul territorio. Fu edificata tra il VII e il X secolo, all’interno presenta antichi affre-schi e una vasca battesimale in pietra.

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Complesso di San Pietro al MonteIl complesso romanico di San Pietro

si trova a Civate ed è raggiungibile cam-minando lungo un sentiero di montagna per circa 45 minuti; si tratta di una delle più importanti testimonianze romaniche sopravvissute, ricca di magnifici affreschi e stucchi. All’interno il prezioso ciborio, dalle forme che richiamano quello in Sant’Ambrogio a Milano. Imperdibile per gli amanti dell’arte e della natura.

Duomo di MonzaMagnifica cattedrale nel centro della

città di Monza. Fondata alla fine del VI se-colo dalla regina longobarda Teodolinda, è oggi una grande e importante chiesa. All’interno, nella Cappella di Teodolinda, è custodita la Corona Ferrea. E’ possibi-le visitare il vicino Museo e Tesoro del Duomo che custodisce numerosi cimeli longobardi e non solo.

Santuario della Beata Vergine del Carmelo

Il Santuario sorge sulla collina di Montevecchia, in Via Santuario. Sorto su un’antica chiesetta longobarda l’attuale Santuario è simbolo della devozione ma-riana della Brianza e della tradizione cri-stiana di questo territorio. E’ infatti punto di riferimento della devozione popolare e molto frequentato. Perfetto per un mo-mento di preghiera e per un panorama mozzafiato. Il Santuario fa parte del Cam-mino di Sant’Agostino.

Santuario di Santa Maria AssuntaIl Santuario si trova a Rancate, fra-

zione di Triuggio, in via Biffi 4. E’ uno dei numerosi santuari dedicati alla Madonna presenti sul territorio brianteo, segni di una devozione molto forte. La sua origine, che risale al XV secolo, è legata ad un miracolo: la Madonna apparve sulle rive del Lambro a due fanciulli, uno dei quali, sordomuto, guarì. Il Santuario fa parte del Cammino di Sant’Agostino.

Santuario della Madonna di S. ValeriaIl Santuario si trova in via S. Anna 7,

Seregno. Fu costruito nella seconda metà del ‘600, dove sorgeva un’antica chieset-ta, per ordine di S. Carlo e poi di Federico Borromeo. Sull’altare maggiore si trova un’antica immagine della Vergine, venera-ta dai fedeli del posto. Il Santuario fa parte del Cammino di Sant’Agostino.

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ANTICHE VILLE E DIMORE

Nel percorrere la via Santa Caterina, che usciva di paese verso sud, passarono davanti a ‘I dragoni’, la villa della vecchia signora Eleonora, quella vestita sempre di nero e lustrini, che Ambrogio e Stefano avevano vista in piazza la sera prima. Sulla facciata ottocentesca dell’edificio - stretto tra due corti non più rurali - s’alli-neavano otto medaglioni d’una pietra di grana fine, simile all’arenaria, coi profili e i nomi dei più illustri milanesi del secolo scorso; il portone era, come sempre, chiuso.

(E. Corti, Il Cavallo rosso)

Le ville brianzole costituiscono uno degli aspetti fondamentali del volto di questa zona, un tempo terra di villeggiatura, delizie e quiete. Nel meraviglioso contesto paesaggistico, punteggiano l’intera area preziosi edifici di epoche lontane, ville, residenze storiche e palazzi che narrano le vicende di intere famiglie o di curiosipersonaggi che hanno fatto la storia di queste zone. Proprio la casa padronale della famiglia Riva, protagonista del romanzo, fornisce lo spunto per un itinerario alla scoperta di alcuni di questi prestigiosi edifici, oggi trasformati in sedi di enti pubblici o privati, in residenze o altro.

Tappe Percorso del Cavallo rosso: Villa Greppi, Villa Corti, Villa Filippini, Villa Brivio.

Tappe sul territorio: a Besana in Brianza si conserva Villa Borella de Sabata oggi sede del Comune, a Carate Villa Cusani Confalonieri si distingue per il bel giardino all’italiana, a Monza la sfarzosa Villa Reale con il suo splendido parco, a Giussano Villa Sartirana, a Casatenovo Villa Lurani Cernuschi, a Briosco Villa Medici Giulini.

Villa Borella de SabataPiazza Umberto I, Besana in Brianza.

Una villa in stile neoclassico, costrui-ta nella seconda metà dell’800, oggi sede municipale di Besana in Brianza. Si trova nel centro cittadino, affacciata su piazza Umberto I. La struttura interna ed esterna, così come le decorazioni ad affresco e stucco sono originali; particolare la strut-tura ottagonale posta sulla facciata.

Villa Cusani ConfalonieriVia Caprotti, 7, Carate Brianza.

In epoca medievale il sito ospitava strutture difensive; la villa venne costru-ita nel ‘600, per poi venire ampiamente modificata nei secoli successivi. Oggi di proprietà comunale, ospita la biblioteca ci-vica ed eventi culturali. Il vasto parco che la circonda è aperto al pubblico.

Villa SartiranaLa villa si trova nel centro cittadino in Via Carroccio 2 a Giussano.

Casa nobiliare di campagna risalen-te al XV secolo, acquistata da Cesare Sartirana nel 1640, fu successivamente decorata all’interno. Dal 2001 di proprietà comunale, è stata completamente restau-rata; è sede della biblioteca civica e ospita eventi culturali.

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Villa Lurani CernuschiPiazza San Giovanni, Cernusco Lombar-done.

La villa, di origine secentesca, pre-senta una pianta a L ed è circondata da un grande parco ottocentesco. Un lungo viale prospettico scende il pendio fino al torrente Molgora, attraverso le proprietà terriere della famiglia. Nella prima metà del ‘900 Giovanni Lurani Cernuschi alla vigilia della gare era solito ospitare nella villa i piloti che correvano a Monza.

Villa Medici GiuliniVia Medici, 6, Briosco.

La villa venne costruita nel 1643 come residenza estiva alle porte di Mi-lano, circondata da un magnifico giardi-no. All’interno gli ambienti conservano la struttura e gli arredi antichi tra cui il salone dipinto dallo Zuccarelli e la cappella con una pala del Nuvolone. E’ presente una collezione di antichi strumenti a tastiera, restaurati e funzionanti. Oggi la villa è uti-lizzata come centro congressi e per eventi di vario genere.

Villa RealeLa villa si trova a Monza, in Viale Brianza 2.

Grandiosa residenza asburgica, vo-luta da Maria Teresa d’Austria e portata avanti dal figlio Ferdinando come residen-za di campagna dedicata alla caccia e allo svago. E’ a Napoleone che dobbiamo la creazione del grande parco che la circon-da e del viale alberato di ingresso.

IL PAESAGGIO: IL CUORE VERDE DELLA BRIANZA

Il giardino era come ce n’è diversi in Brianza: dal carro Stefano ne poteva vedere alcuni altri, sia sul medesimo margine di Nomana, sia dalla parte opposta, cioè verso nord, oltre le officine di Beolco, dove il terreno collinare - che qui formava un’ampia conca poco profonda - risaliva sullo sfondo delle Prealpi. Si trattava di giardini di tipo ottocentesco piantati ad alberi sempreverdi, come tassi, lauri, abeti, agrifogli, magnolie, che crescevano serrati tra loro, in un’unica macchia color verde cupo a pennellate verticali. I vecchi giardini non meno delle fabbriche caratterizza-vano allora il paesaggio collinoso della Brianza.

(E. Corti, Il Cavallo rosso)

Nelle oltre mille pagine del romanzo, sono davvero numerose quelle dedicate alla descrizione sentita e amorevole di un paesaggio che rende unica l’intera Brianza ed, in particolare, questa zona centrale che ha al suo interno il Parco della Valle del Lambro, il Parco della Valletta e nella parte lecchese il Parco della Valle delCurone. Si tratta di un paesaggio che dà forma a queste terre rendendole rico-noscibili e familiari a chi lì è nato, vi abita o con dispiacere le deve abbandonare per poi, come alcuni personaggi del romanzo, farvi ritorno. Le colline, il fiume Lambro, in lontananza le montagne del Lecchese: l’itinerario andrà a scoprire, proprio seguendo le suggestioni ed emozioni restituite da Corti nel suo romanzo, tutti gli ingredienti di questo cuore verde della Lombardia.

Tappe Percorso del Cavallo rosso: Le Besanelle, la Cascina Odosa

Tappe sul territorio: a Besana il masso erratico detto Sasso del Guidino, il Bosco del Chignolo nel Parco Valle Lambro e il bosco della “Gagiada” nella Valle della Bevera tra Briosco e Capriano, il sentiero tra Besana e Monticello del Parco della Valletta; da non dimenticare anche una tappa nello splendido Parco di Monza e nel Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.

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Parco Valle LambroIl Parco comprende i territori circo-

stanti le rive del Lambro, fiume che attra-versa la Brianza da Erba fino a Monza, fondamentale per la sua storia industriale. L’area del parco è molto diversificata per quanto riguarda la flora e la fauna. Le at-tività che è possibile svolgere sono lega-te alla presenza di itinerari ciclopedonali, escursionismo equestre, iniziative di edu-cazione ambientale. All’interno del Parco, nel Comune di Triuggio, si trova il Bosco del Chignolo, una pineta dove è possibile effettuare un percorso guidati dalla “Leg-genda di Bard”.

Parco della VallettaUn’area verde nel cuore della Brianza

che tocca sei Comuni: Barzanò, Cassago, Cremella, Monticello, Besana e Renate. Al suo interno c’è un percorso ciclopedo-nale di 16 km, oltre a diversi sentieri che permettono di camminare e di godere del paesaggio e della natura. Da segnalare è la presenza di svariate specie di uccelli.

Parco di MonzaIl parco, che circonda la magnifica

Villa Reale e che con essa fu progettato nel ‘700, fu ampliato all’inizio dell’800 per volere di Napoleone, come tenuta agrico-la e di caccia. Oggi è aperto al pubblico e ospita diverse strutture sportive come l’Autodromo, un campo da golf, il Centro Ippico, una piscina, il Circolo Tennis Mon-za, oltre che itinerari ciclopedonali.

Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Il Parco si trova nella Brianza sud-orientale e il suo territorio interessa dieci comuni. Sono presenti circa 900 specie di essenze vegetali, tra le quali anche fiori rari, e una fauna abbondante e diversifica-ta. Per scoprire tutte le bellezze del parco è possibile percorrere ben 11 sentieri. L’a-rea del parco è occupata da zone agrico-le, paesi, industrie e monumenti architet-tonici di importanza religiosa e culturale, come ad esempio il Santuario della Beata Vergine del Carmelo di Montevecchia.

“Gagiada” nella Valle della BeveraIl bosco della Gagiada si trova a Brio-

sco e fa parte del Parco Valle Lambro. In questo luogo in cui paesaggio e natura sono ancora incontaminati, è possibile effettuare escursioni e passeggiate rige-neranti a stretto contatto con piante, fiori e animali.

Sasso del GuidinoIl “Sasso del Guidino” si trova a Be-

sana in Brianza in località Guidino. Si trat-ta di un grande masso erratico risalente all’ultima glaciazione del quaternario. Questo imponente monumento naturale è testimonianza della massima estensione della glaciazione verso Sud in Lombardia.

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ANTICHI MESTIERI: IL “SAPER FARE” BRIANZOLO

Noi abitanti della Brianza apparteniamo quindi, pregi e difetti, al gruppo milane-se; abbiamo però due caratteristiche che ci distinguono dal resto della milanesità: siamo - per usare un termine di solito usato in dialetto - “paolotti”, e siamo anche tendenzialmente degli artisti...Il nostro territorio è molto bello (anche qui si tratta di realtà obiettiva, non di retorica) ma essendo formato da colline non irrigabili ha sempre consentito soltanto un’agricoltura povera. I nostri vecchi hanno perciò cercato di supplire col lavoro artigianale, e in tale attività si sono fatti un nome soprattutto in determinate plaghe (Cantù, Meda, Lissone) con la lavorazione dellegno, e in altre (Oggiono e in genere verso Lecco) con quella del ferro.

(E. Corti, Il Medioevo e altri racconti)

Uno dei grandi pregi del romanzo è indubbiamente quello di descrivere la socie-tà e la storia della Brianza attraverso la lunga tradizione dei mestieri, da quelli agricoli a quelli industriali. Noto in tutta Italia, e non solo, il “saper fare”, lo spirito imprenditoriale brianzolo, ha reso grande oggi e nei secoli questa terra. Partendo dalle vicende dei protagonisti del romanzo, si propone un percorso alla scoperta di questa grande tradizione attraverso alcuni luoghi di archeologia industriale e altri che raccontano delle attività agricole e manifatturiere di un’intera epoca.

Tappe Percorso del Cavallo rosso: Piazza, stazione e vetreria di Besana in Brianza e la fabbrica sul Lambro.

Tappe sul territorio: a Peregallo di Briosco il Mulino Ronchi è ancora funzio-nante con l’energia idraulica del corso del Lambro; il Museo Civico “Carlo Verri” - Sezione Etnografica “Ca’ Nova”, a Biassono mostra come si lavorava e viveva in una grande cascina lombarda. Il Museo Etnografico dell’Alta Brianza a Galbiate documenta la vita quotidiana delle classi popolari brianzole tra i secoli XIX e XX. A Verano Brianza si osserva ancora la Valle dei Mulini lungo il Lambro, dediti alla lavorazione della lana. Un altro luogo di archeologia industriale è la Fornace Artistica Riva, nella frazione Fornaci (Briosco).

Mulino RonchiVia dei Mulini, 4, Briosco, Loc. Peregallo.

Dei numerosi mulini che, fin dall’epo-ca medievale, occupavano l’intera valle del Lambro, oggi ne sono sopravvissuti pochissimi. L’unico impianto oggi ancora funzionante è quello del Mulino Ronchi a Peregallo di Briosco, che si trova inserito in un antico nucleo rurale. Le due ruote sono state restaurate negli anni ‘90.

Fornace Artistica RivaVia XI Febbraio, 12, Briosco, Loc. Fornaci.

Le fornaci, dove veniva lavorata l’ar-gilla, erano presenti e diffuse in questo territorio fin dall’epoca romana. L’unica fornace ad essere sopravvissuta è la For-nace Artistica Riva, che produce oggetti in cotto lombardo seguendo l’antica tradizio-ne artigianale. Si tratta inoltre di un luogo di incontro per artisti contemporanei che creano qui le loro opere.

Museo Civico “C. Verri”Via San Martino, 1, Biassono.

Il museo ha una sezione etnografica, dove sono raccolti numerosi oggetti che testimoniano la storia, le tradizioni e gli antichi mestieri del territorio. La sezione archeologica conserva reperti trovati in scavi locali e provenienti da donazioni, una collezione numismatica e una sezio-ne didattica.

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Eugenio Corti - fotografia di Fabrizio Radaelli

MEAB (Museo Etnografico dell’Alta Brianza)Galbiate, loc. Camporeso.

Museo etnografico che conserva più di 1500 oggetti appartenenti al passa-to della gente briantea. Un viaggio nella Brianza dei secoli XIX e XX, attraverso gli strumenti degli antichi mestieri (gelsi-bachicoltura, fienagione, allevamento...), fotografie, filmati. Il museo, che svolge anche attività di ricerca e di didattica, si trova nel nucleo rurale di Camporeso, che conserva ancora le tracce del suo impian-to medievale.

IL CAVALLO ROSSOIl romanzo viene pubblicato la prima volta

nel 1983 dalla casa editrice Ares di Milano, diret-ta da Cesare Cavalleri. Nonostante la mole dell’opera - 1274 pagine - il libro è giunto alla ventottesima edizione in Italia ed è stato tradotto in otto lingue.

IL PERCORSO DEL CAVALLO ROSSO E I PERCORSI SUL TERRITORIO INCONTRANO ALTRI ITINERARI PRESENTI NEL TERRITORIO BRIANTEO:

Il Cammino di Sant’Agostino: camminodiagostino.splinder.comI sentieri del Parco Valle Lambro: www.leviedelparco.itI sentieri del Parco della Valletta: www.lavalletta.org

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CONTATTI

Regione Lombardia: www.regione.lombardia.itProvincia di Monza e della Brianza: www.provincia.mb.itProvincia di Lecco: www.provincia.lecco.itConsorzio Brianteo Villa Greppi: www.villagreppi.itComune di Besana in Brianza: www.comune.besanainbrianza.mb.itComune di Giussano: www.comune.giussano.mb.itComune di Nova Milanese: www.comune.novamilanese.mb.itComune di Renate: www.comune.renate.mb.itAssociazione Culturale Brianze: www.brianze.itACIEC: www.aciec.org

Testi a cura diMateriaviva e Associazione Culturale Brianze

Coordinamento EditorialeMateriaviva e Associazione Culturale Brianze

Progetto grafico e impaginazioneArch. Alessandro Gerosa

FotografieSergio Mozzanica (fotografia di copertina e fotografie delle tappe del Percorso del Cavallo rosso)

Fabrizio RadaelliArchivio Eugenio CortiArchivio Associazione Culturale BrianzeArchivio Provincia di Monza e della BrianzaArchivio Provincia di LeccoArchivio Comune di Nova MilaneseArchivio fotografico Comune di Besana in BrianzaArchivio fotografico del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza - Marco Colombo

RingraziamentiEugenio CortiEdizioni AresPaolo PirolaAndrea G. SciffoSara PozziSergio MozzanicaFabrizio RadaelliFondazione Costruiamo il futuro

per maggiori dettagli: www.labrianzadelcavallorosso.it Finito di stampare nel mese di DICEMBRE 2011Bellavite

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