La Bella e la Bestia: -Rapporto tra scienza e arte- [...] con quel cadavere (steril connubio!...

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La Bella e la Bestia: pporto tra scienza e arte- [...] con quel cadavere (steril connubio! sapienza insana!) tu accresci il numero di qualche dubio, scienza umana! mentre urla il medico la sua lezione e cita ad hoc: vesalio, ippocrate, harvey, bacone, sprengel e koch, io penso ai teneri casi passati su quella testa, ai sogni estatici invan sognati da quella mesta […] Lezione di anatomia” Arrigo Boito

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La Bella e la Bestia:-Rapporto tra scienza e arte-

[...] con quel cadavere(steril connubio!sapienza insana!)

tu accresci il numerodi qualche dubio,scienza umana!

mentre urla il medicola sua lezionee cita ad hoc:

vesalio, ippocrate,harvey, bacone,sprengel e koch,

io penso ai tenericasi passati

su quella testa,ai sogni estaticiinvan sognati

da quella mesta […]

“ Lezione di anatomia” Arrigo Boito

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Lo sviluppo di una cultura creativa nell’arte e nella scienza si è affermato in parallelo con la comparsa di due fondamentali capacità cognitive del cervello: la coscienza del tempo e l’immaginazione. Per questo è stato necessario lo sviluppo di un sistema cognitivo basato sulle proprietà di osservazione, astrazione e documentazione della realtà circostante.Noi animali siamo le cose più complicate che esistano nell’universo conosciuto. Dato che l’uomo consoce il mondo circostante per confronto con ciò che conosce di sé stesso, questa sua complicatezza si rispecchia nella sua interpretazione della natura.

La necessità dell’uomo di conoscere, lo porta all’esame più scrupoloso di sé, dei suoi percorsi mentali e della sua struttura fisica, nasce così lo straordinario interesse degli artisti (a partire da quelli toscani) del ‘500 per l’osservazione anatomica, specialmente in rapporto all’eredità di Michelangelo.

Nell’Accademia delle Arti del Disegno l’insegnamento dell’anatomia attraverso la dissezione dei cadaveri era previsto dagli statuti ed effettivamente praticato. Grazie alle autopsie dei medici del tempo, gli artisti ebbero infatti, modelli di riferimento per le loro opere affinché fossero il più realistiche e dettagliate possibile.

Le proporzioni umane individuate nel Rinascimento furono allora sostituite da quelle derivanti dagli studi anatomici, riportate nei trattati di disegno e rilevate attraverso gli studi dal vero.

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Fino ad allora, non esisteva una vera e propria autonomia dei diversi rami della scienza; lo scienziato era spesso un umanista che si interessava anche di problemi scientifici.

 Molteplici scoperte ed invenzioni trasformarono profondamente le conoscenze tradizionali sul mondo e la possibilità dell’uomo di intervenire su di esso; entrò quindi in crisi lo studio della natura che cercava di coglierne le qualità e le essenze o, come nell’atteggiamento magico e alchimista, di scoprirne le simpatie o antipatie e di dominarne gli spiriti occulti, a favore di una nuova finalità utilitaristica della fisica e filosofia.

Questo rinnovamento della scienza fu capace di condurre al fine pratico che si stava cercando di darle a vantaggio dell’umanità richiedendo, oltre la rigorosità del nuovo metodo, anche una coordinazione complessiva delle varie discipline, nonché la più ampia collaborazione dei dotti, favorita da istituzioni e strumenti adeguati come i trattati di disegno.

  Leonardo è l’esempio più noto di artista del Rinascimento che ha posto alla base del suo procedimento creativo l’analisi dei processi formativi del mondo della natura attraverso la visualizzazione grafica.

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1) Leonardo iniziò i suoi studi di anatomia con una preparazione di matrice classica facendo sue molte delle idee tradizionali che gli erano state tramandate; gli ci volle però ben poco per emanciparsi da tali vincoli e trarre le sue personali conclusioni.

2) Il rinnovato interesse per la natura, mediato dalla riscoperta e dallo studio dei classici, rappresenta uno dei tratti più caratteristici della cultura umanistica e rinascimentale.Il Cinquecento in particolare si caratterizza per lo sforzo di raccogliere il sapere dell’epoca in monumentali enciclopedie, contenenti tutte le conoscenze acquisite in ambito zoologico grazie ai viaggi nel nuovo continente e alle scoperte effettuate dall'antichità all'epoca moderna, per offrire da un lato il panorama completo delle cognizioni sull'argomento e per affermare, dall'altro, quella rifondazione complessiva del sapere basata sui nuovi ordinamenti, sui nuovi metodi.

3) Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento maturò il processo di specializzazione e di autonomia delle scienze: arte e scienza avrebbero seguito da allora in poi vie separate, ma che ancora si sarebbero intersecate.Prendendo esempio dalla ricchezza e precisione nei dettagli anatomici di Leonardo, possiamo ammirare opere come “Lo scorticato”di Ludovico Cardi, detto il Cigoli, o “La lezione di anatomia del dottor Tulp” di Rembrandt .

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Leonardo Da VinciBasta confrontare due disegni anatomici della forma umana interna, uno eseguito nel 1490 e l’altro nel 1508 per notare quanto in là Leonardo si fosse spinto con le sue scoperte e le sue osservazioni. Il primo disegno è in larga misura accurato, ma manca di dettagli approfonditi: è uno schema nel quale gli organi interni sono mostrati nella loro collocazione e nei loro reciproci rapporti; il disegno di epoca posteriore è un capolavoro di precisione e accuratezza derivanti da anni di esperienza.

Inizia dallo studio del cranio perché lo considera il punto d'incontro di tutti i sensi e la sede dell'anima; poi passa allo scheletro e alle ossa perché considerati elementi portanti della macchina umana; poi lo stomaco e l'intestino; infine i polmoni, i reni e i genitali di entrambi i sessi. Leonardo rivoluziona la tecnica dell'illustrazione anatomica e i suoi risultati sono straordinari. Le sue innovazioni consistono nell'accompagnare le figure alle descrizioni, nel disegnare una stessa parte da diversi punti di vista per avere un'immagine tridimensionale completa, nell'utilizzare delle sezioni per analizzare l'interno degli organi. Tratto dalle tavole anatomiche conservate nella Biblioteca Reale di Windsor, realizzate

tra il 1485 e il 1515.

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Ulisse Aldovrandi

Ulisse Aldrovandi fu un naturalista e botanico italiano, realizzatore di uno dei primi musei di storia naturale, studioso delle diversità del mondo vivente, esploratore che, negli ultimi decenni del Cinquecento e fino ai primi del Seicento, si impose come una delle maggiori figure della scienza, nonché guida e riferimento per i naturalisti italiani contemporanei.

A lui si devono opere come la Serpentum et draconum historia e la Monstrorum historia che offrono un ampio corredo di mostri e di animali fantastici come draghi, centauri, chimere, pesci monaci, idre, unicorni, leoni marini e gli altri esseri prodigiosi dell'immaginario medievale. L’atteggiamento verso queste creature non è più né di spavento né di decifrazione del loro significato mistico, bensì di curiosità scientifica, o almeno prescientifica. Insieme alle opere scientifiche di Gesner, Belon e Rondelet, i lavori di Aldovrandi , pur indulgendo alla rappresentazione di esseri mostruosi, hanno dato contributi fondamentali allo sviluppo delle scienze biologiche.

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Ludovico CardiLa prima rappresentazione anatomica in cera del corpo umano che conosciamo, opera a cavallo tra arte e scienza, è il cosiddetto "scorticato" ,così chiamato perché il corpo

è rappresentato senza la pelle, eseguito nel 1600.L'artista, formatosi nella scuola fiorentina del Bronzino, si appassionò ben presto agli

studi dianatomia artistica partecipando, nell'Ospedale di S. Maria Nuova in Firenze, a

numerosedissezioni cadaveriche.

“Lo scorticato” , statuetta in cera rossa alta 61 cm, conservata al Museo Nazionale del Bargello.

In questa opera, la posa rispetto a quelle di soggetti analoghi precedenti è più composta, rinunciando al gusto macabro degli “scorticati” del Franqueville che erano ritratti in pose molto articolate e con la loro pelle in mano. Lo “scorticato” del Cigoli apparve subito come un’anatomia plastica esemplare e fu replicato numerose volte.

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Rembrandt Harmenszoon van Rijn

“Lezione di anatomia del dottor Tulp” , Rembrandt, olio su tela (169,5x216,5 cm), 1632. Conservata al Mauritshuis dell'Aia.

Rappresenta il professor Nicolaes Tulp, titolare della locale cattedra di anatomia, mentre esegue la dissezione del corpo di un celebre criminale impiccato ad Amsterdam nel gennaio del 1632. Qui troviamo i nomi dei medici presenti, scritti su un libro tenuto in mano da un assistente; gli ultimi due nomi, appartenenti ai personaggi all'estrema sinistra, sembrano aggiunti successivamente, così come le figure nel quadro. Indimenticabili sono le figure, colte in tutto il loro stupore, ribrezzo e curiosità, magnificamente sottolineati dall'illuminazione della scena, che dà al dipinto un'atmosfera assolutamente unica.Il dottor Tulp è ritratto nel momento in cui espone agli astanti il funzionamento dei tendini del braccio sinistro: per maggiore comprensione, li afferra con delle grosse pinze, e a sua volta, con la mano sinistra, mima il movimento delle dita reso possibile dai tendini stessi. Da sottolineare come il gesto del medico sia molto simile anche a quello di un pittore quando tiene il pennello tra le dita; il dipinto, quindi, vuole sottolineare le similitudini tecniche ed impegnative tra medicina e pittura, e vuol quindi essere un contemporaneo elogio per entrambe.

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Rembrandt assimila il forte realismo e il nuovo impiego della luce del tempo, che sarà uno dei tratti peculiari della sua arte. Teso alla conquista di un'originalità tutta sua, l'artista si esprime per mezzo di una tecnica rivoluzionaria che suscita scandalo presso i critici. Questo dipinto lascia affascinati grazie alla resa straordinaria di quel mucchio di carne. La carcassa dell’animale è posta in primo piano e descritta con toni crudemente realistici. Il colore è denso e tattile e il trattamento materico della superficie pittorica sembra suggerire la consistenza stessa della carne. Rembrandt ha elevato una materia così ingrata a dignità artistica, poiché non ha voluto rappresentare il fatto in sé, ma la sua emozione di fronte a quell'ammasso di muscoli che vibra sotto i colpi della luce, emanando l'odore dolciastro del sangue.  L'opera si colloca nel filone olandese delle scene quotidiane di cucina ma, in questo caso, la figura umana occupa un posto secondario, con la donna che appena spunta dalla porta sullo sfondo.

“Il bue macellato”, Rembrandt, olio su tavola (cm 94 x 69) , 1655. Conservata al Musée du Louvre di Parigi

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Bibliografia

• Bairati. E., Finocchi A., Arte in Italia, Loescher Ed., Torino, 1988.• http://www.istitutocalvino.it/studenti/siti/leo/biologia/anatom.htm• http://brunelleschi.imss.fi.it/mediciscienze/imed.asp?c=70046• http://museohermetico.blogspot.com/2007/04/lezioni-di-anatomia-del-dott-

tulp.html )• http://www.letteraturaalfemminile.it/la_lezione_di_anatomia_del_dotto.htm• http://it.wikipedia.org/wiki/Lezione_di_anatomia_del_dottor_Tulp• http://it.wikipedia.org/wiki/Bue_macellato• http://panizzi.comune.re.it/mostre/zoo/Aldrovandi.htm)• Sfera, “ Uomo e bestia “ , Sigma-Tau• Sfera, “Attrazione e repulsione”, Sigma -Tau

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Lavoro a cura di : Macellari Ludovica Scoccia Giulia Ventura Fiammetta Patiño Lorena