La befana

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Storie sulla Befana inventate dagli alunni della classe quarta di Orte Scalo

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Storie sulla Befana inventate dagli alunni della classe quarta di Orte

Scalo

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa,

termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

Era disperata, si stavano avvicinando le 17:00 e doveva terminare di preparare i regali per i bimbi buoni e il carbone per i bimbi cattivi e alle 00:00 doveva partire. Provò a preparare con tutti i suoi ingredienti una medicina, ma niente, allora provò con la magia “Plim, plom, plam” disse e subito una medicina comparve davanti a lei. L’assaggiò, ma si sentì peggio, così la scopa le disse: “ E’ inutile!”. A un certo punto la Befana sentì un rumore nel camino e sentì anche “Ciao Befana” era Babbo Natale “Ciao Babbo” le rispose “Che cosa hai?” le chiese Babbo Natale:“Sono ammalata, sono disperata, a mezzanotte devo assolutamente partire per consegnare i doni ai bimbi”. Babbo Natale le fecce una carezza e le disse “non preoccuparti” La befana si sentì subito meglio. Salì sulla scopa, si alzò in aria e mentre volava scrisse nel cielo con i regali “Grazie Babbo Natale”, dopo di che tutti i regali volarono nei camini dei bambini e così tutti, al loro risveglio, ebbero i loro doni. Leonardo Cianchi IV A

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

Pensandoci un po’ le venne una bellissima idea, prese subito il suo telefono a forma di cappello nero e chiamò gli aiutanti di Babbo natale: gli elfi, che proprio in quel momento stavano facendo colazione bevendo una tazza di caffè fumante con biscotti al cioccolato. March, l’elfo più grande rispose al telefono. “ Sono la Befana, sono malata e mi servirebbe un aiuto per preparare i regali!” disse la vecchina, “Non c’è problema, ti aiuteremo!” risposero tutti in coro gli elfi, dopo di che si misero tutti a lavoro. Gli elfi erano venti e si diedero dei ruoli: “ Tu Nedy, metterai i doni nelle calze, Igne dividerai il carbone con le caramelle, Velly cucirà le calze con dei bellissimi nastri colorati, Clod leggerà tutte le letterine, Cucciolo costruirà fantastici giocattoli, Brontolo, il più lamentoso metterà nei sacchi tutte le calzette.” Gli elfi lavorarono per tutto il pomeriggio, siccome la scopa la poteva guidare solo la Befana, Nedy preparò una pozione magica per far guarire la vecchina. March la fece bere alla Befana che si sentì subito molto meglio. Mancavano solo venti minuti, così prese la scopa con i sacchi e volò via. Prima di volare via si ricordò che tutto questo era merito dei suoi amici elfi, allora in regalo dal cielo fioccarono tanti piccoli sacchetti dorati ricolmi di gustosi cioccolatini e caramelle. Perché si sa, la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…! . Sara Claudiani IV A Orte S.)

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? -Cara Befana - disse la scopa – non ti preoccupare, penserò io a tutto quanto. Ma la Befana disse.- No,no, non mi fido così tanto di te. E la scopa:-Ah no, io credevo che ti fidassi di me! La Befana dispiaciuta rispose: - E’ vero, ma in questo momento no, perché… non so … se ce la puoi fare. In quel preciso momento ci fu silenzio poi la scopa disse:- Ah sì, beh è grazie a me se durante il viaggio puoi sederti. Ela Befana:- Ma che dici per ogni casa devo: scendere, entrare, mettere nelle calze dolci o carbone, uscire e risalire su di te! Le due amiche, ma credo proprio che in quel momento non lo fossero più,si guardarono npoi la scopa se ne andò. La Befana, tossicchiando, si era accorta di aver sbagliato, ma la cosa bella era che un po’ era guarita, allora si alzò, si mise il cappotto e andò in farmacia. Il farmacista, che non la riconobbe, le diede la medicina che la guarì. Subito andò dalla scopa che era seduta su una panchina, vedendola disse,:- Mi dispiace per il litigio e vorrei… La scopa non fece in tempo a finire la frase che la Befana le aveva già chiesto scusa. Fecero pace e tutte e due andarono per le case a dare dolci e caramelle ,felici e contente! Claudia Gavini IV A Orte S.

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Io credo che la Befana non deluderà i bambini, e farà il possibile per fare il giro in tutte le case per lasciare calze, carbone e doni, ma ci vorrebbe un aiuto,; lei è una vecchina malandata, credo di saper come fare. Telefonerò a Babbo Natale e gli chiederò un favore, se ci manda in fretta un elfo con una medicina per far guarire la Befana. Babbo Natale venne in aiuto alla Befana, tutto avvenne in fretta: la cara vecchina bevve la medicina e dopo un po’ ecco la nostra Befana in piedi, pronta per partire per il suo lungo viaggio tanto atteso e preparato per tutto l’anno.

Daniele Guzzi IV A Orte S.

Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

La Befana vide qualcosa di luccicante cammina re verso di lei e pian pino comparve una bellissima e graziosa fata che le disse: “Sono venuta per aiutarti. La Befana rimase sconvolta e le chiese da dove venisse. La fata le rispose che veniva da un regno molto lontano e mentre la Befana stava per farle un’altra domanda la fata scomparve per ricomparire subito dopo con una speciale medicina. “E’ una medicina che ti aiuterà a guarire,bevila!” La Befana la bevve e …subito dopo si sentì molto meglio e via di corsa a consegnare a tutti i bambini buoni le caramelle e a quelli cattivi il carbone. La Befana ringraziò la fata dandole tante caramelle per lei e per gli abitanti del suo regno. (Kiara Vanessa Huamani Tamariz IV A

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

La Befana disperata andò dal medico mago che le diede una pozione. La Befana, non sicura dell’efficacia dell’intruglio, andò a chiedere in giro, ma tutti le dissero che non avevano niente da darle. Alla fine , tra uno starnuto e l’altro, se la bevve…”aaaah che saporaccio, sa di veleno!”disse la Befana e si mettendosi sotto le coperte. Dopo qualche ora cercò di alzarsi,ma si sentì veramente molto male, tanto da svenire. Per fortuna una sua amica, sapendo che si era ammalata, andò a trovarla e vide la Befana per terra. Subito corse dal medico mago raccontando cosa avesse veduto, “Oh no, no, no, santi numi, ho sbagliato pozione!” Si mise velocemente a preparare un rimedio che potesse risvegliarla. Infatti la risvegliò e in piena forma prese la scopa per donare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi. Così vissero tutti felici e contenti. Filippo Bertocci IV A Orte S.

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

“Leggerò un libro così non ci penserò più…..” “ Trovato ! “ esultò la Befana “Nel libro c’è scritto che per guarire una Befana si devono mangiare le unghie. Ci proverò subito! “ Mangia, mangia, ma gli sforzi erano inutili. “ Proverò a dormire” disse la Befana tutta triste. Si svegliò, si mise il termometro in un bocco e dopo cinque minuti esclamò: ”Evviva! La febbre è scesa a 34 gradi precisi! Così potrò andare dai bambini a distribuire carbone e regali! ” La scopa però disse: “Che pizza!”

Giovanni Saverio Recchioni IV A Orte S.

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

La Befana chiamò Babbo Natale dicendo:”Sto male e non posso andare dai

bimbi! Mi presteresti i tuoi folletti?” Babbo Natale le rispose:” Non far portare ai folletti dei pesi troppo grandi però!” La Befana allora ordinò ai folletti di andare in slitta a consegnare ai bambini i doni che si erano meritati. (Daniuele Pisciavino IV A Orte S.)

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

La Befana chiamò in aiuto Babbo Natale per far consegnare i regali ai bimbi più lontani. Il caro Babbo però era troppo stanco perché da poco tempo aveva consegnato i suoi doni, però le prestò i suoi folletti per consegnare tutte le calze. I folletti piccolini si infilarono nei camini e pian piano lasciarono le calze ricolme. Dopo aver terminato tornarono a casa della Befana. Lei per ringraziarli, gli aveva preparato dei soldini di cioccolata, una minestra calda con castagne e ceci. I folletti stanchi pian pianino mangiarono e poi si infilarono nel letto della Befana. Riposarono per giorni e giorni al loro risveglio ripresero il camino per Santa Claus. Alessandro Rossi IV A Orte S.

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? In quel preciso istante le venne in mente di chiamare il dottor Stregone con il suo telefono a rotella. Il dottore le disse di controllare il libro delle pozioni mediche al capitolo “Febbre e raffreddori” e attaccò. La vecchina lesse e lì c’era scritto che la mattina doveva bere una tazza di tè bella calda con un po’ di limone e mangiare due fette biscottate, a pranzo una zuppa di brodo di pollo anch’essa bella calda e a cena una minestra e prendere un’aspirina e, la cosa più importante, stare sotto le coperte e tenere i termosifoni accesi. La vecchina non aveva tutto quel tempo così dopo aver fatto colazione si mise sotto le coperte e dormì, dormì, dormì fino a mezzanotte, poi si misurò la febbre e… non ce l’aveva più, quindi si mise stivali, maglione, giaccone, guanti, sciarpa, cappello, prese il sacco ricolmo di doni, la scopa e partì: La mattina seguente i bambini di tutto il mondo trovarono nelle calze dolci o carboni,ma … la povera Befana si era di nuovo ammalata! Che sfortuna, povera Befana, volare per tutto il mondo con questo gran freddo non è facile e poi non colpa sua se nella gran fretta le è volata via anche la sciarpa!

Gabriel Cosmin Ionascu IV A Orte S.

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

La scopa a sentire le parole della Befana cominciò ad agitarsi e a pulire tutta la casa! Mentre riordinava i vestiti nell’armadio le cadde un fazzoletto in testa, si specchiò e le venne una bellissima idea: “Accidenti! Con i vestiti giusti potrei sostituire la mia amica Befana!” Si vestì a andò dalla Befana. “Aaaah!!”Gridò la Befana “La febbre mi sta facendo venire le allucinazioni!” E la scopa disse:” Tranquilla! Sono io, tu sei ancora molto ammalata e non puoi uscire, questa notte vado io ad occuparmi dei bambini .” La Befana acconsentì alla scopa di prendere il suo posto, tranquilla si rimise a dormire sotto le coperte. La scopa prese i regali e partì per la lunga notte di consegne. La mattina tornò a casa si mise a dormire nell’armadio delle scope. Quando si svegliò si sentì strana, si guardò e trovò un meraviglioso regalo fatto dalla Befana,setole nuove d’oro tutte luccicanti. La scopa tutta contenta del regalo ricevuto, andò dalla Befana che le disse :”Grazie a te i bambini di tutto il mondo sono felici!”

Ilaria Saltibanchi IV A Orte S.

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà? La povera vecchina chiama Babbo Natale per aiutarla a portare i regali ai bimbi buoni . Babbo Natale prende le renne per volare a portare i doni, in tutte le case, mette i regali nelle calze dei bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi. (Fatima Zaman IV A Orte S.)

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Era il 5 gennaio e la vecchina non era guarita. Borsa del ghiaccio in testa, termometro in bocca, starnutiva a più non posso! “Tu non capisci . Io non posso ammalarmi, non oggi” disse rivolta alla scopa che era appoggiata in fondo al letto “Domani è il 6 gennaio e io sono la Befana! Come farò a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone ai bimbi cattivi?... Povera Befana ammalata. Come farà?

“Come farò?” chiese la Befana alla scopa parlante e la scopa rispose :” Ci vado io a consegnare i regali ai bimbi buoni e il carbone a quelli cattivi.” “Ma dove vai tu che sei solo una scopa, non potresti mai consegnare tutto a tutti !” le disse la Befana. La scopa uscì delusa dalla casa e cercò di pensare a una soluzione, così all’improvviso le venne un’idea: chiede aiuto a Babbo Natale. Si diresse verso la sua casa che stava pochi metri più in là. La scopa iniziò a bussare contro la porta, ma nessun le rispondeva, così bussò ancora più forte fino a che non vide spuntare fuori un cappello rosso; era proprio Babbo Natale che le chiese tutto arrabbiato:” Chi è che mi dà fastidio emi disturba mentre dormo?” LA scopa, timidamente “Mi scusi signor Babbo Natale mi dispiace averla svegliata, però mi dovrebbe aiutare, la Befana è molto malata e senza il suo aiuto, domani non riuscirà a consegnare i regali.” Babbo Natale disse:” Non c’è problema l’aiuto io!Prenderò la slitta con le mie renne e la porterò a distribuire i regali, così sulla mia slitta non si stancherà”. La scopa tutta felice corse verso la casa della Befana per darle la bella notizia, Ifatti appena la seppe, tutta contenta preparò i sacchi dei doni. Quando tutto era pronto la Befana e Babbo Natale partirono insieme sulla slitta e tutti i bambini ricevettero quello che avevano tanto atteso. . Michela Thedunu Narayanapillai IV A

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Alla Befana venne una bella idea: chiamare Babbo Natale cioè il suo ex marito; purtroppo però avevano divorziato il Natale scorso perché lui durante una lite le aveva rotto la scopa in testa e lei , infuriata, lo aveva cacciato di casa. Lo chiamò lo stesso, ma naturalmente lui aveva la segreteria telefonica. La Befana allora decise di andare a consegnare i regali anche se malata. Bevve una tazza calda di latte e miele e salì sulla scopa, ma subito iniziò a borbottare: “Dio mio quanto è alto! Mio ero dimenticata che quando sono malata soffro di vertigini!” Così sempre più malridotta iniziò a sbattere da tutte le parti. La poverina non sapeva proprio cosa fare, ma a un certo punto presela sua valigia con l’antenna ( il suo telefono portatile) e chiamò la Befana degli anni ’70, quella degli anni ’80 e quella degli anni ’90 e tutte insieme riuscirono a consegnare i regali e ilo carbone., La Befana, anche questa volta, era riuscita a compiere la su missione. Ringraziò le vecchie befane e tornò a casa; corse in bagno, si guardò allo specchio, si mise la crema contro i brufoli e pensò: “Dovrò comprarmi un telefono nuovo!”

Sara Pellegrini IV A Orte S.

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La scopa si ricordò di suo nipote in Italia la Befana, tossendo, chiamò il suo messaggero e gli disse di portare questo messaggio: “Finn, sono malata, vai a Hogwars, compra un libro di magia, una scopa e vai a cercare, e falli venire con te, Jack, Coniglio di Pasqua 001 e Saidmen. Buona fortuna!” Il messaggero arrivò da Finn, che, letta la richiesta partì per Hogwars, comprò il libero e la scopa, trovò Coniglio di Pasqua 001, Jack e Saidman. La mezzanotte era vicina, erano in una casa e stavano mettendo un calzino con un regalo, ma il bambino si svegliò e li vide, subito Coniglio di Pasqua 001 disse a Saidmen di addormentare il bimbo e Saidmen, che è un tipo che va poco per le “spicce”, si prepara per dargli un pugno, ma Jack bisbigliò: “Che fai?” e Saidmen rispose: “Lo metto a nanna”. “Coniglio di Pasqua 001 intendeva con la sabbia magica” disse Jack strabuzzando gli occhi e… Ffff, soffiò una bella nuvola di sabbia magica “E adesso sbrighiamoci, abbiamo ancora altri bambini da visitare”. Finn usa la magia teletrasportatrice e continuano il lavoro, vanno in tutte le case e alla fine riescono a consegnare tutto quanto e… alla fine la Befana è guarita e gli prepara una squisita cioccolata calda.

Ivan Kiaku Lukoki IV A Orte S.

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La scopa pensa, ripensa e tripensa, alla fine le venne un’idea. Mise alla Befana la

vestaglia, i guanti, la sciarpa, il cappello di lana, due borse giganti di acqua calda che ricoprivano tutto il corpo, dieci coperte, legò bene per non far volare via niente, aprì la finestra e fece un incantesimo: “Simili a degli eroi abbiamo un cuore a strisce” e… Fece volare alla velocità della luce il letto e la Befana. Questa riuscì a portare i regali a tutto il mondo in tempo, facendo felici tutti i bambini. Per la Befana è stata una notte fantastica! Vedendo i sorrisi sulle facce dei bambini si è scaldata il cuore e alla fine, è anche guarita! . Elia Petrarca IV A Orte S.

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I medici le dissero che la febbre era scesa però, doveva stare calma, così la febbre sarebbe scesa più velocemente. Infatti guarì, ma anche la scopa si ammalò. La vecchina prese la lista dei doni e dei carboni. Purtroppo le cose in città non è che andassero meglio, i bambini erano molto agitati e i genitori non cercavano di calmarli, anzi quelli più ricchi pensavano alle aziende, ai computer, ai soldi, ecco perché la Befana chiese aiuto al fratello, Babbo Natale e insieme cercarono un rimedio per calmare tutti i bimbi. Decisero che questa notte nelle calze avrebbe lasciato caramelle magiche avrebbero calmato tutti. ”Devi fare in fretta se no non si farà più la festa della Befana!” disse Babbo natale, allora la Befana si sbrigò il più velocemente possibile, mentre la scopa si rimise in sesto in men che non si dica. La sera la Befana caricò il sacco e volò nel cielo stellato.

Mira Kuoam IV A Orte S.

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