La 23ª giornata dell’Impegno NON FACCIAMOCI INGHIOTTIRE … · Ma questa è la giungla, la...

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1 GIORNALINO DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, DELLA SCUOLA PRIMARIA E DELLA SCUOLA SECONDARIA INFERIORE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO MAIORI - MINORI (SA) STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO (Continua a pag. 2) lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2017-2018 N°2 DECIMO ANNO NON FACCIAMOCI INGHIOTTIRE DAL BUCO NERO S iamo ragazzi di terza media e stiamo attra- versando un periodo un po’ pericoloso, difficile ma allo stesso tempo fantastico. Proprio in questo momento determiniamo il nostro futuro nel modo migliore o peggiore, facendo una scelta. A volte alcu- ni giovani fanno quella errata e per numerosi motivi (molti per disagi familiari; alcuni per aver incontrato amici sbagliati e soprattutto per non dire “NO” al gruppo; altri ancora per combattere la noia e cercare sensazioni forti) si avvicinano ai tunnel oscuri della droga, del fumo o dell’alcool. Oggi ci soffermiamo sul tema della droga e sui suoi effetti: vogliamo solo far capire cosa significa, in effetti, la parola “droga”. Per droga si intende qualsiasi sostanza che può provocare una si- tuazione di benessere da un lato e dall’altro crea dipendenza psichica e fisica, danneggiando la salute. Le sostanze stupefa- centi sono state usate fin dall’antichità. Esse erano utilizzate durante i riti magici e religiosi per raggiungere stati di estasi. Quando si parla di droga, in genere, si pensa a sostanze ille- gali, ma tra le sostanze che creano dipendenza ci sono anche la nicotina, il caffè e l’alcool. Le droghe illegali, di solito, si classificano in leggere e pesanti, ed anche in base alla prove- nienza. È tempo di Pasqua Il suono delle campane il giorno di Pasqua, ci offre la gioia di ogni primavera: ci ricorda che la terra è fiorita e che risorge il Signore. Ci chiama alla rinascita! Devo ricordare il gesto d’amore compiuto dal Signore e devo aprire il mio cuore agli altri, come se fosse un fiore. La rinascita è il momento In cui tutto si risveglia e riprende una nuova vita. La 23ª giornata dell’Impegno e della Memoria (Segue a pag. 2) Alunni classe 2ª Sc. prim. -Minori Gabriele Bava, scuola dell’infanzia -Minori O ggi è il 23 marzo, il 21 è passato solo da due giorni. Da secoli immemori l’equinozio di primavera è sim- bolicamente il giorno in cui la natura si risveglia dopo il torpore invernale. Ma da 23 anni il primo giorno di prima- vera non è più soltanto questo. É diventato il giorno della primavera della legalità, della memoria, dell’impegno, del risveglio dei diritti, affinché, nel giorno del risveglio della natura, si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale e si affermi lo Stato con le sue leggi e con le sue regole. E, perché ciò avvenga è indispensabile non dimen- ticare il passato, ricordare chi non è più. Ma, fare memoria non è soltanto rendere un omaggio e dare voce a chi la voce non l’ha più. La memoria comprende, per noi, la ribellione civile all’oppressione di chi ha deciso di vivere al di fuori della legge e vorrebbe imporre una società senza regole, ma si sa che le regole servono a tutelare tutti. Senza regole si vivrebbe come nella giun- gla, laddove il più forte si afferma e regna perché forte e il più debole, invece, è destinato a soccombere. Ma questa è la giungla, la società degli uomini è tutt’altra cosa, la società degli uomini ha alla base la LEGALITA’ e i principi della legalità si apprendono fin dalla nascita, prima all’interno della famiglia, poi nella scuola e nella società. Un momento della manifestazione al Comune di Minori “La legalità, la memoria, l’impegno e il risveglio dei diritti” L’intervento di Chiara Bonito, sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Minori ( Segue a pag. 2) 23 Marzo: nell’aula consiliare della casa comunale di Minori, il giorno della Legalità, della Memoria e dell’Impegno L a XXIII^ gior- nata dell’Impe- gno e della Memoria ha visto protagonisti i Ragazzi del Consiglio Comunale di Minori e Maiori che, con una commovente mani- festazione nell’aula consiliare di Mino- ri, hanno raccontato storie di bimbi vittime di mafie. Bimbi i cui banchi sono rimasti vuoti per sempre. “La classe dei banchi vuoti”, questo è, in- fatti, il titolo che i ragazzi hanno voluto dare alla loro manifestazione, nata per ricordare i 118 bambini vittime di mafia. Dopo la lettura uno per uno di ben 118 nomi, i piccoli Consiglieri si sono soffermati su alcuni bambini: Dodò, Simonetta, Giuseppe, Annalisa, Nadia, ma ciascuno di quei piccoli protagonisti ne rappresentava tanti altri, uccisi allo stesso modo per essersi trovati accanto ad un adulto nel mirino degli assassini, oppure come ven- detta verso un loro famigliare, o ancora nel corso di un attentato.

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G I O R N A L I N O D E G L I A L U N N I D E L L A S C U O L A D E L L’ I N FA N Z I A , D E L L A S C U O L A P R I M A R I A E D E L L A S C U O L A S E C O N D A R I A I N F E R I O R E D E L L’ I S T I T U T O C O M P R E N S I V O M A I O R I - M I N O R I ( S A )

STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO

(Continua a pag. 2)

lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2017-2018 N°2 DECIMO ANNO

NON FACCIAMOCI INGHIOTTIRE DAL BUCO NEROSiamo ragazzi di terza

media e stiamo attra-versando un periodo un po’ pericoloso, difficile ma allo stesso tempo fantastico. Proprio in questo momento determiniamo il nostro futuro nel modo migliore o peggiore, facendo una scelta. A volte alcu-ni giovani fanno quella errata e per numerosi motivi (molti per disagi familiari; alcuni per aver incontrato amici sbagliati e soprattutto per non dire “NO” al gruppo; altri ancora per combattere la noia e cercare sensazioni forti) si avvicinano ai tunnel oscuri della droga, del fumo o dell’alcool. Oggi ci soffermiamo sul tema della droga e sui suoi effetti: vogliamo solo far capire cosa significa, in effetti, la parola “droga”. Per droga si intende qualsiasi sostanza che può provocare una si-tuazione di benessere da un lato e dall’altro crea dipendenza psichica e fisica, danneggiando la salute. Le sostanze stupefa-centi sono state usate fin dall’antichità. Esse erano utilizzate durante i riti magici e religiosi per raggiungere stati di estasi. Quando si parla di droga, in genere, si pensa a sostanze ille-gali, ma tra le sostanze che creano dipendenza ci sono anche la nicotina, il caffè e l’alcool. Le droghe illegali, di solito, si classificano in leggere e pesanti, ed anche in base alla prove-nienza.

È tempo di PasquaIl suono delle campane il giorno di Pasqua, ci offre la gioia di ogni primavera: ci ricorda che la terra è fiorita e che risorge il Signore.

Ci chiama alla rinascita!Devo ricordare il gesto d’amore compiuto dal Signore e devo aprire il mio cuore agli altri, come se fosse un fiore.

La rinascita è il momentoIn cui tutto si risveglia

e riprende una nuova vita.

La 23ª giornata dell’Impegno e della Memoria

(Segue a pag. 2)

Alunni classe 2ª Sc. prim. -Minori

Gabriele Bava, scuola dell’infanzia -Minori

Oggi è il 23 marzo, il 21 è passato solo da due giorni. Da secoli immemori l’equinozio di primavera è sim-

bolicamente il giorno in cui la natura si risveglia dopo il torpore invernale. Ma da 23 anni il primo giorno di prima-vera non è più soltanto questo. É diventato il giorno della primavera della legalità, della memoria, dell’impegno, del risveglio dei diritti, affinché, nel giorno del risveglio della natura, si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale e si affermi lo Stato con le sue leggi e con le sue regole. E, perché ciò avvenga è indispensabile non dimen-ticare il passato, ricordare chi non è più. Ma, fare memoria non è soltanto rendere un omaggio e dare voce a chi la voce non l’ha più. La memoria comprende, per noi, la ribellione civile all’oppressione di chi ha deciso di vivere al di fuori della legge e vorrebbe imporre una società senza regole, ma si sa che le regole servono a tutelare tutti. Senza regole si vivrebbe come nella giun-gla, laddove il più forte si afferma e regna perché forte e il più debole, invece, è destinato a soccombere. Ma questa è la giungla, la società degli uomini è tutt’altra cosa, la società degli uomini ha alla base la LEGALITA’ e i principi della legalità si apprendono fin dalla nascita, prima all’interno della famiglia, poi nella scuola e nella società.

Un momento della manifestazione al Comune di Minori

“La legalità, la memoria, l’impegno e il risveglio dei diritti”L’intervento di Chiara Bonito, sindaco del Consiglio

comunale dei ragazzi di Minori

(Segue a pag. 2)

23 Marzo: nell’aula consiliare della casa comunale di Minori, il giorno della Legalità, della Memoria e dell’Impegno

La XXIII^ gior-nata dell’Impe-

gno e della Memoria ha visto protagonisti i Ragazzi del Consiglio Comunale di Minori e Maiori che, con una commovente mani-festazione nell’aula consiliare di Mino-ri, hanno raccontato storie di bimbi vittime di mafie. Bimbi i cui banchi sono rimasti vuoti per sempre. “La classe dei banchi vuoti”, questo è, in-fatti, il titolo che i ragazzi hanno voluto dare alla loro manifestazione, nata per ricordare i 118 bambini vittime di mafia. Dopo la lettura uno per uno di ben 118 nomi, i piccoli Consiglieri si sono soffermati su alcuni bambini: Dodò, Simonetta, Giuseppe, Annalisa, Nadia, ma ciascuno di quei piccoli protagonisti ne rappresentava tanti altri, uccisi allo stesso modo per essersi trovati accanto ad un adulto nel mirino degli assassini, oppure come ven-detta verso un loro famigliare, o ancora nel corso di un attentato.

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(Segue da pag. 1)

La 23ª giornata dell’Impegno e della MemoriaTutte, però, provocano euforia e una potente azione eccitante, quindi, all’inizio le persone sperimentano una forte sensazione di piacere. Gli effetti però svaniscono in breve tempo e il tossico-dipendente ha bisogno di nuove “dosi”, ovviamente con maggiore quantità, aumentano i danni all’organismo soprattutto al cervel-lo, ai reni e al cuore. Quando queste sensazioni terminano, egli entra in crisi di astinenza, prova depressione, ansia, tremore ed un continuo stato di malessere fisico e mentale. Entrare nel “buco nero”, se così pos-siamo definirlo, è molto facile, dif-ficile, però, è uscirne! Il tossico deve avere una grande forza di volontà , che a volte non tutti hanno, ma deve essere anche seguito da persone competenti in apposite strutture. Prevenire, dunque, è importante, inducendo i giovani a conoscere, naturalmente, sensa-zioni piacevoli e a riscoprire la vasta gamma di emozioni che sono in noi. Siamo ragazzi e dobbiamo sapere che tutti siamo dotati di serotonina, l’ormone della felicità, e che essa è l’unica droga natu-rale che ci fa stare bene e non crea danni!

Giorgia Andrea Cretella e Rebecca Dell’Isola, classe 3ª B Sc. Sec. -Maiori

NON FACCIAMOCI INGHIOTTIRE DAL BUCO NERO(Segue da pag. 1)

Alla nostra età “Legalità” è, innanzitutto, non essere bulli. Ma “Legalità” è anche non sporcare il banco, non imbrattare i muri, rispettare il regolamento scolastico e tanto altro, avere rispetto per

tutto ciò che ci circonda, per l’am-biente, per tutte quelle cose che per noi hanno un’utilità, per tutte quelle cose che sono a nostra disposizione: nostre o della scuola non cambia, perché se impariamo a rispettare tut-to ciò che ci appartiene, saremo por-tati a rispettare maggiormente anche ciò che non ci appartiene. Quando pensiamo alla legalità, ci vengono in mente il poliziotto, il carabiniere, la guardia giurata, ma è legalità anche il fare solidarietà, immedesimarsi nei problemi degli

altri e cercare di portare il proprio contributo, anche se mo-desto, per accendere una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, alleviandogli sofferenze e preoccupazioni senza chiedere nulla in cambio. Ecco, anche questo è legalità. E noi oggi vogliamo ricordare quei 119 bambini che, uccisi dalle mafie, hanno lasciato vuoti i loro banchi che un tempo erano stati, invece, pieni di vita. Sono tanti quei banchi rimasti vuoti e non vanno dimenticati. Ma, nel fare questo, non possia-mo non ricordare che, accanto ai bambini uccisi dalle mafie, ci sono quelli uccisi dalle guerre, dalla fame, dalla mancanza di medicine, da violenze lontane, vicine, persino domestiche. Bambini che troviamo annegati nella stiva di una nave, asfis-siati dalle merci di un Tir, schiacciati dalla carrozza di un tre-no, assiderati nel vano carrello di un aereo. Vittime di viaggi organizzati da mafie o bande criminali leste ad arricchirsi sulle spalle di una umanità respinta. Così come ci sono bambini vivi, ma “morti dentro”, costretti a lavorare o a mendicare, sottratti all’infanzia e al gioco, privati della possibilità di studiare. Ecco, oggi vogliamo parlare anche di loro. Vogliamo denunciare, nel silenzio generale, il loro grido impo-tente, perché anche questa denuncia è LEGALITA’.

L’intervento di Chiara Bonito, sindaco del Consiglio

comunale dei ragazzi di Minori

(Segue da pag. 1)

Dalla fine dell’Ottocento ad oggi sono tantissime le storie di mino-renni direttamente o indirettamente vittime della criminalità mafiosa. Tanti banchi vuoti che non dobbiamo dimenticare. Ma improvvisamente quei banchi vuoti si sono ripopolati come per incanto e l’aula consiliare si è trasformata in un grande giardino dove…Ecco, sorridono tutti questi bambiniSono più di cento e giocano in un grande giardinoA loro è venuto il sorri-so, anzi il riso per giocoCon tutti i denti brillantiQuelli cariati non si vedono tanto grande è la loro gioiaTanto grande la luce negli occhi.E si chinano a raccogliere erbe lucentiA rincorrere grilli e cicaleE le bambine chiedono a rondini e passeri di cantare per loroE i merli curiosi arrivano non invitatiScendono le poiane con volo rotondo e assicurano che stanno a guardare senza disturbare.E le tortore arrivano a stormi“State tranquilli bambini” - cantano in coro – state sereni, creature. Non ci sarà pianta, né fiore, né erbe, né foglia, né fiore che lascerà che vi facciano male.Questo Paese ha retto e resiste e sarà forte e civile e sarà libero e onestoE non permetterà altri bambini ammazzati”.I più piccoli si rassicurano feliciE raggiungono gli altri che li aspettano suonando piatti e trombette.“Che bello – dice Beatrice – non devo fare pipì, né la caccaNon ho sete, né fameOggi non ho neanche voglia di mamma e papà”“ Ma certo, sei morta” – risponde Antonello. “E’ vero, ma oggi siam tutti risorti per questa allegria”E i gelsi li spingon gentili verso voli di merli e tortore allegre.E i bambini, felici e ridenti, tornan nella loro classe,Tenendosi per mano e intrecciando risate e paroleCome fanno i bambini quando hanno l’affanno,Le guance rosse e i capelli sudati.

É con questa cantata che si è chiusa la manifestazione, alla quale hanno partecipato come ospiti eccezionali, Francesco Clemente, figlio di Silvia Ruo-tolo colpita a morte da un pro-iettile vagante, mentre tornava nella sua casa al Vomero, dopo aver prelevato dalla scuola ma-

terna Francesco che aveva allora 4 anni; Annamaria Torre, referente provinciale Libera Memoria; Serena Lamberti, sorella di Simonetta Lamberti, la bambina di Cava Dei Tirreni, morta a 11 anni, nel 1982, mentre viaggiava in auto col padre magistrato, vero obiettivo dei si-cari, che, invece, sopravvisse all’attentato; Anna Garofalo, referente provinciale Libera Salerno, che ha sottolineato l’importanza dell’I-struzione che è l’arma più efficace contro la malavita organizzata. Senza ombra di dubbio, si può senza altro affermare che oggi ha vinto la Scuola e ha vinto lo Stato con le sue Istituzioni.Ben vengano, allora, altre primavere dell’Impegno e della memoria.

Alunni della Classe 3ª A Sc. sec. -Minori

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Alunni della classe 2ª, scuola prim. -Minori

Emanuel Iuliano, scuola dell’infanzia -Minori

La secolare presenza dei Battenti a MinoriDurante la Settimana Santa, a Minori, c’è un’antica tradizione: il rito dei Battenti.

Sono uomini, giovani e ragazzi vestiti con un camice bianco, cinto da una fune, in testa un cappuccio con due buchi per gli occhi. Il nome ci ricorda che, anticamente,

si “battevano” il corpo con la fune e facevano il percorso a piedi scalzi, in segno di penitenza per i loro peccati. Sia il giovedì santo, la sera, sia il venerdì santo, la mattina, essi partono dall’Ar-ciconfraternita del Santissimo Sacramento, loro sede, cantando, attraversano le strade del paese e raggiungono le frazioni di Torre e Villamena, in collina. I canti che vengono eseguiti sono diversi nei due giorni: il giovedì cantano “a tono ‘e vascie”, se-condo l’usanza antica dei Battenti della Arcicon-fraternita del paese; la mattina del venerdì can-tano “a tono ‘e coppe”, perché ricordano quelli della confraternita del villaggio di Villamena. Le parole e le melodie sono le stesse da secoli e raccontano le stazioni della Via Crucis, sono state tramandate, oralmente, di generazione in generazione. Le voci sono maschili ed inter-viene qualche ragazzo. Durante il percorso

essi entrano nelle chiese e nelle cappelle preparate con altari piene di fiori e lumini, in esse raccontano la Passione e la Crocifissione di Gesù. I loro canti sono molto tristi e melodiosi, specialmente il “Perdono mio Dio” col qua-le si chiede perdono a Dio per i peccati e il “Pianto di Maria”, che esprime il dolore della Ma-donna per suo figlio crocifisso. Lungo il percorso molte persone si uniscono al corteo seguendo i canti dei Battenti, in silenzio profondo. Nelle chiese del pae-se vengono preparati “i tappeti”, (anche questa è una tradizione molto antica) che rappresentano scene della vita di Gesù; vengono realizzati con segatura o con petali di fiori. Ai piedi dei “Tappeti” i Battenti s’inginocchiano, cantano e si fer-mano in preghiera. La sera del venerdì santo, in chiesa, c’è la liturgia “In Passione Domini”. Al termine si rappresenta la scena del Golgota e il sacerdote schioda il corpo di Cristo dalla cro-ce e lo adagia su una bara di legno dorata che viene portata in processione ac-compagnata da bambini vestiti da angioletti e dalla statua dell’Addolorata in abito nero, con un fazzolet-to bianco in mano e il cuore trafitto dalle spade. La Pro-cessione del Cristo Morto attraversa il paese al buio, illuminato solo da torce e da migliaia di lumini siste-mati su balconi, finestre, tetti, spiaggia e, perfino sul mare! Il paese appare magico e indimenticabile agli occhi dei numerosi turisti che arrivano a Minori attratti dalla bellezza del paesaggio e per seguire le funzioni di queste tradizioni secolari.

Alunni classe 5ª Sc. prim. - Minori

Simona Miccio Cl. 25 Scuola prim. - Minori

P A C ETanti cuori unitiin un solo battito incarnanosulla terra la PACE.La colomba bianca AncoraVola Cercando un nidodi Pace Sui tetti degli uomini.

PACE è…PACE è…Volare leggeri nell’aria.PACE è…Un ramo di pesco vestito di rosa.PACE è…La luce che brilla in fondo al cuore.PACE è…L’anima che palpita di gioia.PACE è…Il mondo pieno d’amore.PACE è…Condividere con gli altri.PACE è…Vivere in armonia.PACE è…Darsi la mano ed andare lontano.PACE è…Un mondo pieno d’amore.

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I SIMBOLI DELLA PASQUA

Luigi Avitabile, scuola dell’infanzia -Minori

Maiori. Martedì 13 marzo a

scuola è venuto il signor Luigi (nella foto) che è un appassio-nato della cultura e della reli-gione ebraica e ci ha spiegato alcuni rituali. Ha iniziato ripetendo le parole del Santo Padre Giovanni Pa-olo II che ha definito gli Ebrei “i nostri fratelli maggiori”, poi ha parlato delle loro usanze. Ci ha detto che solo le persone adulte possono leggere la Torah (ovvero l’Antico Testamento), non possono portare il segno con il dito e per questo utilizza-no un bastoncino. Ai bambini, appena nati, prati-cano un’incisione chiamata BRITMILA’ e solo quando diventa-no grandi fanno leggere loro la Torah in pubblico per la prima volta e questa usanza si chiama BAR-MITZYH.

Gli Ebrei indossano un copricapo chiamato KIP-PAH, un mantello chia-mato TOLLEA e delle cinture dette TEFILLIN con delle scatoline che contengono pezzi della Torah. Il signor Luigi ci ha par-lato anche delle feste e

in modo particolare della loro Pasqua “la Pesah” che ricorda la notte della traversata del mar Rosso verso la Terra Promessa in cui il Signore forma il popolo d’Israele. Intorno alla tavola siede tutta la famiglia e mangiano il pane azzimo, che è il simbolo della schiavitù, è il pane dei poveri; le verdure e le erbe amare rappresentano l’amarezza della vita; le uova indicano l’infinito di Dio; l’agnello ricorda la salvezza dei primogeniti; l’haraset ricorda la malta d’Egitto, utilizzata dagli schiavi israeliani per fabbricare i mattoni ed è una sorta d’impasto con marmellata di frutta fresca e frutta secca. La lezione è stata molto interessante e tutti noi alunni abbiamo appreso usanze e tradizioni di un popolo che non conoscevamo. Alunni di classe 5ª, Sc prim. -Maiori

La Pasqua dei “nostri fratelli maggiori”Incontri per meglio conoscere le usanze e le tradizioni ebraiche del periodo pasquale

Caro diario, finalmente sei di nuovo nelle mie mani. Oggi è il “grande giorno”, perché è proprio oggi che dobbiamo fare la rappresentazione della “cena ebraica”, ed io sono felicissima. Questa mattina, verso l’ora di merenda, noi del-la 5ªA e della 5ªB ci sia-mo recati nella chiesa di S. Domenico per fare le prove generali di questa rappresentazione, ed io ero già preoccupata. Alle 16.00, siamo andati tutti in chiesa dove ci siamo posizionati ai nostri posti e, dopo che i genitori si sono seduti, abbiamo cominciato. All’inizio, la maestra Anna ha spiegato ai genitori il nostro percor-so didattico: abbiamo studiato la Costituzione Italiana e la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia ed, in en-trambi i documenti, abbiamo trovato vari articoli sulla libertà religiosa e abbiamo approfondito la conoscenza della religio-ne ebraica con il signor Luigi. Subito dopo, la maestra ha lasciato la parola alla guida, Giovanna Di Landro Acabbo che ha spiegato come si svolge la cena ebraica. A questo punto, sono entrati, in processione, alcuni bambi-

ni con i cibi mentre altri li hanno elen-cati: pane azzimo, quattro coppe di vino, l’agnello, la menorah, e l’ haroset, dolce pasquale ebraico. Finita la cena ebraica c’è stata

l’Annunciazione dell’Angelo a Maria e quindi l’ultima Cena. Dopo abbiamo presentato la Pasqua come si festeggia oggi: una tavola imbandita con pastiera, colomba, uova di cioccola-to, pane con la sugna. Alla fine Don Nicola è intervenuto per darci altre spiegazioni. Subito dopo un ragazzo della 5ª B, Carlo, mentre rompeva con i pugni un uovo di Pasqua, ha urlato:“Che la festa comin-ci!” In quel momento tutti abbiamo iniziato a mangiare. Mi sono divertita tanto ed è stato bellissimo.

Sofia De Filippo cl. 5ª della Sc. Prim. - Maiori

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Ogni anno, secondo la tradizione del mio paese, alcune signore preparano

le piantine di grano e le portano in chiesa per addobbare l’altare ed il “tappeto di segatura colorata” realizzato in occasio-ne della Santa Pasqua (foto a lato). L’8 marzo noi alunni della terza e della seconda, con le maestre Mariella Pisani, Trofimena D’Auria e Trofimena Amato, abbiamo piantato il grano.

È stato l a s c i a t o nell’acqua tutta la notte per far am-morbidire la pelli-cina (cu-ticola) in modo da permette-re al seme di germo-gliare.

L’occorrente erano ovviamente i semi di grano ma servivano anche vaschetta di plastica o di alluminio, terreno ed una ciotola d’acqua per innaffiare il grano. Per iniziare abbiamo riempito quattro vaschette con del terreno, non fino all’or-

lo. Poi abbiamo messo uno strato di grano e l’abbiamo ricoperto di terra, successivamente abbiamo provvedu-to ad innaffiare. Abbiamo sistemato una vaschetta sul mobile della nostra classe ed una sul mobile della classe seconda alla luce del sole. Le altre due vaschette le ab-biamo messe in una stanza al buio all’interno di uno scatolo. Il grano rimasto lo abbiamo pian-tato nel nostro piccolo giardinetto della scuola. Dopo 15 giorni le pian-tine sono cresciute alte e rigogliose. Durante questi giorni le piantine sono state innaffiate da un nostro compa-gno, Giuseppe Cappabianca, che ha portato da casa una bottiglietta con il tappo bucato. Oggi abbiamo constatato che: - le piante esposte alla luce sono di un

verde intenso perché hanno la clorofilla (foto sopra).- quelle cresciute al buio sono gialle perché non hanno ricevuto la luce del sole (foto sotto). Questo lavoro è stato molto interessante, ci ha fatto capire molte cose come ad esempio l’impor-tanza del sole per la vita degli esseri viventi.

Alunni di classe 3ª, Sc. Prim. -Minori

Minori. Oggi, 28 marzo, abbiamo

partecipato alla cena ebraica che ricorda il tempo di schiavitù tra-scorso dagli Ebrei in Egitto e la loro fuga, con l’aiuto di Mosè e di Dio. Nell’atrio della scuola

primaria di Minori abbiamo preparato una tavola sulla quale erano presenti tutti i simboli della Pasqua ebraica che dura otto giorni ed è un evento fondamentale per il popolo e per tutta l’umanità in quanto è il tempo della liberazione. Al centro, splendeva un candelabro con sette fiammelle accese. Noi alunni eravamo in ansia, preoccupati di sbagliare, perché sa-

rebbero stati presenti gli alunni di tut-te le classi, le catechiste e i nostri genitori. Ci sentivamo, però, sicuri e preparati per-ché , nei gior-ni precedenti,

La Cena Ebraica

tutto era stato curato nei minimi particolari, la narrazione, i canti e i gesti da compiere. Alle nove e trenta ha avuto inizio la celebrazione con la presenza del maestro Antonio, della signora Maria Assunta e del marito che accompagnavano i canti con la chitarra e il bongo che ritmava anche i nostri passi durante la danza che abbiamo eseguito intorno alla mensa insieme alla signora Carmela che ci guidava nel cerchio e alle nostre maestre. Tutto si è svolto con serietà e partecipazione e molti di noi erano davvero emozionati. Alla fine siamo tornati nella nostra aula e abbiamo divorato il pane azzimo, dapprima facendo facce strane, e poi abbia-mo mangiato perfino le “erbe amare”.

Alunni di classe 5ª della Sc. Prim. -Minori

Un’ antica usanza: “Le piantine di grano”

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Illustrazioni di Riccardo Amato

Alunni delle classi 5ªA e B,

Scuola Prim. -Maiori

Alunni classe 2ª Scuola Prim. -Minori

Gare di matematica

Sabato 17 Marzo, alcuni di noi, alunni dell’Istituto Compren-sivo Maiori – Minori, siamo andati a disputare le gare di

Matematica, indette dalla Bocconi, presso il Liceo scientifico “Rescigno” di Roccapiemonte. Siamo stati accompagnati con le auto dei nostri professori.

Mentre ci stavamo avvicinando alla meta, avevo ansia e un po’ di paura. Appena arrivati, ab-biamo pranzato con il panino che aveva-mo portato e, subito, abbiamo consultato l’elenco della sud-divisione in gruppi, nelle diverse aule.

Noi della mia classe eravamo quasi tutti insieme!Dopo esserci rifocillati, ci hanno fatto entrare nelle aule già predisposte per ogni gruppo di alunni. La mia ansia stava co-minciando a scomparire, perché avevo il conforto di tutti i miei amici. Ci siamo seduti e ci hanno consegnato i fogli con gli esercizi da svolgere e ci sia-mo messi al lavoro. Io li ho completati tutti, avevamo 90 minuti e calcolava-no anche il tempo impiegato per con-segnare. Appena terminati, si poteva uscire dall’aula. Nell’atrio, c’erano i nostri professori ad aspettarci. A mano a mano che passava il tempo, eravamo sem-pre di più. Alla fine della consegna per tutti, ci siamo salutati con quelli che erano stati accompagnati dai genitori e siamo ri-partiti con i nostri docenti accompagnatori. Durante il viaggio di ritorno, mi sentivo meglio perché felice di aver svolto tutti gli esercizi. Tornato a casa, mi sentivo soddi-sfatto di aver trascorso una giornata diversa e gratificante.

13 marzo 2018

Caro diario,questa mattina ci siamo recati all’Au-ditorium della scuola secondaria, alle ore 9.00 per goderci un po’ di relax vedendo un film incentrato sulla mate-matica. Il Film si intitola “Il giardino dei Numeri” e parla di un ragazzino di nome Tommaso a cui la matemati-ca non va proprio giù. Egli trascorre molto tempo a casa della nonna, una signora il cui marito aveva inventato un gioco matematico, precisamente un labirinto, che Tommaso percorrerà con astuzia e con l’aiuto della

nonna. Un film coinvolgente che prende i bambini e li catapulta nell’universo della matematica.Dopo c’è stata una breve pausa, seguita da domande relative al film. In secondo momento siamo passati al laboratorio di ma-tematica. In secondo momento siamo stati divisi in dieci gruppi, in ognuno c’era un portavoce.

Massimo è stato il primo del nostro. Le domande che ci venivano poste, erano tratte dal film e dalle sue varie scene. Noi della mia squadra sia-mo stati attentissimi e quindi abbiamo saputo rispondere a tutte. Un risultato incredibile! Il film è stato bellissimo e anche i giochi. Spero che si organizzino altre “giornate cinema” a scuola. Ti saluto! Baci baci ! Zaira

P.S. Il film si può vede-re a Cine città, se vi interessa saperlo. Il regista è Vincenzo Stango, che è anche lo sce-neggiatore del film, ci ha fatto i compli-menti per l’entusiasmo, la partecipazio-ne e l’attenzione dimostrata.

Zaira Santoriello, classe 5ª A Sc. Prim. -Maiori

Giochi di primaveraProgetto: Sport di classe

Alunni delle classi 4ª e 5ª, Scuola Prim. -Minori

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Luca Ferrazzano, Scuola dell’infanzia – Minori

Valentina Daphne, cl.4ª Sc. prim. -Maiori

Antonio Del Pizzo cl. 4ª sez. A Scuola prim. -Maiori

Viola, Scuola dell’infanzia -Minori

La Macchia Mediterranea

Il giorno 22 febbraio 2018, noi alunni delle classi quarte della

Scuola Primaria di Maiori abbia-mo partecipato alla conferenza sulla Macchia Mediterranea.Un agronomo ci ha mostrato tante foto di varie specie di piante che si trovano nelle terre che si af-facciano sul Mar Mediterraneo: Crithmun maritimum, Erica ar-borea, Mirto, Ginestra, Oleandro, ecc…Ci ha raccontato interessanti cu-riosità sulle piante; per esempio, ci ha detto che il limone non è nato in Costiera Amalfitana, ma è stato portato dall’uomo e poi è stato col-

tivato. Ci ha spiegato anche come si difendono le piante dai cambiamenti climatici e come si adattano al ter-ritorio. Alcune piante sono velenose o tossi-che per proteggersi dagli animali che potrebbero mangiarle.Dalle foto si notava che la Macchia Mediterranea ha alberi, arbusti, ce-spugli ed erbe non molto alte; questo dipende dalle capacità delle piante di sfruttare l’acqua e crescere.La parte più bella della conferenza

è stata quella pratica: abbiamo travasato due piante nel giardino del-la scuola.Dopo averle innaffia-te, ci siamo divertiti a sporcarci le mani col fango.Alunni classi 4ª , Sc. Prim. -Maiori

In visita alla Città della ScienzaMartedì 30 Marzo, noi alunni di 2ª A, insieme ad altre

classi, siamo stati in visita alla Città della Scienza presso Napoli. Abbiamo visitato “Corporea”, una mostra interatti-va dove, grazie a dei giochi, abbiamo approfondito le nostre conoscenze sul corpo umano, in particolare sull’alimentazione che stiamo svolgendo come Unità di apprendimento tra diverse discipline. La mostra era suddivisa su tre piani e si potevano osservare i diversi apparati. Per ognuno c’era una segnaletica che, come in un percorso ferroviario, portava da un gioco ad un altro, da un’interazione ad un’altra. Le attività erano basate sulle sensazioni, sulle competenze e sulle nostre conoscenze riguardo ai diversi argomenti che stiamo affrontando in Scienze e nell’Unità di apprendimento sull’alimentazione. Dopo la visita a “Corporea”, una nuova guida ci ha accompagna-to alla mostra sul mare che si trovava in un’al-tra ala della Città della Scienza. Appena entrati , sembrava di i es-sere in un grande acquario! Abbiamo ascoltato la guida che ci ha dato informazioni sul mare e sui suoi abitanti come i molluschi, i crostacei, i pesci mediterranei e gli anemoni. All’uscita, abbiamo consumato il pranzo a sacco e comprato i diversi souvenir da portare con noi. Dopo una pausa, siamo andati a vedere il Planetario in 3D, dove si spiegavano i viaggi effettuati negli anni ’50, sui diversi pianeti. Siamo rimasti tutti stupefatti!!! Bellissimo!In conclusione, anche se il tempo atmosferico di quel giorno non è stato favorevole, siamo stati contenti dell’esperienza fatta.

Thomas, cl. 3ª Scuola prim. -Maiori

Alunni di classe 2ª A, sc. sec. -Maiori

Illustrazione di Riccardo Amato

Emmanuele Cavaliere, cl. 1ª - Sc. prim. – Minori Francesca Maccione, cl. 1ª - Sc. prim. – Minori

Elisabetta Sammarco, cl. 1ª - Sc. prim. – Minori

PICCOLI ARTISTI...

CRESCONO

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Luca Ferrazzano -Classe 1ª Sc. Prim.– Minori

Melissa, sc. dell’infanzia -Minori

IL MIO PAPA’

Quest’anno, noi alunni della 2ª A e 2ªB della

scuola secondaria di Minori, per la ricorrenza del Carneva-le, non abbiamo creato le so-lite maschere, viste e riviste, ma sollecitati e incoraggiati dalla nostra insegnante ab-biamo intrapreso un percorso

nuovo che ci ha permesso di esprimerci con creatività rea-lizzando maschere originali e fantasiose.Prima di iniziare il lavoro, abbiamo osservato anche al-tre maschere, moderne o del passato, perché come dice la prof.ssa nulla nasce dal niente e questo vale anche in campo artistico, infatti, le conoscen-ze visive e cognitive ci hanno aiutati a creare e dare una nuo-va forma alle maschere. Poi, abbiamo realizzato le no-

CREATIVAMENTE IN MASCHERA

stre maschere, tutte diverse, con una nuova tecnica: il collage, pezzi di cartoncino colorati, ritagliati e incollati in piena libertà, chi tagliava, chi incollava, chi cercava un colore da inserire, ecco, pro-prio come un gioco. Una tecnica divertentissima

che ci ha coin-volto molto forse per questo siamo stati attenti a di-verse cose: il con-trasto tra il colore del muro (sfondo) e le forme e i colo-ri complementari delle maschere o a non inserire altre tecniche non ri-chieste.

Con questi lavori la prof.ssa ci ha anche in-segnato ad autovalutarci, perchè dove-vamo riuscire a capire i no-stri errori in base ai dati che ci erano stati dati.Ci siamo di-vertiti moltis-simo, prima perché abbia-

mo unito tutti i banchi crean-do un unico tavolone per po-ter scambiare idee, materiali e risate e poi perché le nostre maschere buffe e divertenti, cambiavano sempre forma e i colori molto vivaci attiravano l’attenzione di tutti. Conclusa la fase esecutiva, le abbiamo esposte attaccando-le su una parete della classe

con un adesivo speciale, così da poterle con-frontare e mo-strare a tutti.Ma la soddisfa-zione più gran-de è stata quel-la di scoprire nella diversità degli elaborati la nostra unici-tà espressa con l ’o r ig ina l i t à

e la fantasia che ci contraddistingue. Abbiamo vissuto un’esperienza bel-lissima e diverten-tissima che speria-mo di poter rifare anche il prossimo anno, adesso vi la-sciamo commentare le nostre bellissime maschere e alcuni

momenti significativi della nostra attività...

Aceto Trofimena Stella Maris,

Del Pizzo Isabella, Fusco Giorgia

classi 2ª A e 2ª B, Sc. Sec. -Minori

Questo numero del giornalino

dell’Istituto comprensivo

Maiori - Minori

“Lo sguardo”puoi leggerlo anche sul SITO

ww.istitutocomprensivomaiori.it

dove trovi anche tutti i numeri pubblicati negli anni

scolastici

dal 2006 al 2017

Istituto Comprensivo Maiori - Minori

Progetto Giornalino scolastico“LO SGUARDO”

Referente: Ins. Rosa De Riso

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Francesco Maccioni, cl. 1ª Scuola prim. -Minori

Il Carnevale di Maiori è una ricorrenza molto sentita sul nostro territorio, tutti lo aspettiamo con ansia, grandi e piccini ma soprattutto noi ragazzi pregustiamo mesi pri-

ma la gioia di quei momenti. Quest’anno, in occasione e

Lavori di Gruppo, Tradizioni e Molto di Più… nel Sempre Presente Laboratorio

“Il CreAttività”nell’attesa di questa fe-sta, la prof.ssa di arte, ci ha proposto un percor-so di ricerca finalizzato alla realizzazione di un compito di realtà, dove-vamo infatti riprodurre a

grandezza naturale su appositi piani in legno compensato, al-cuni personaggi carnevaleschi tratti dalla tradizione italiana o altri liberi, più fantasiosi, ori-ginali e creativi. La nuova proposta, ci è sem-brata subito interessante e coinvolgente anche per que-sto è stata da noi tutti accet-tata con entusiasmo. L’atti-vità si è svolta da febbraio a marzo ed ha coinvolto tutte le classi terze (3A - 3B - 3C) della Scuola Secondaria di 1° grado di Maiori.Il percorso ha avuto inizio quando la prof.ssa ci ha in-trodotto l’argomento, le fasi di ricerca, le tecniche e i ma-teriali da utilizzare, poi ci ha diviso la classe in gruppi di 4/5 alunni, tre di essi hanno lavorato utilizzando le basi di compensato, altri due

gruppi invece, hanno lavorato

soprattutto che l’UNIONE FA LA FORZA e il nostro è sta-to un vero spirito di squadra, se poi consideriamo i bellis-simi risultati finali non ci re-sta che mostrarveli… a voi, lasciamo i commenti finali.

Mansi Sabrina, Chierchia Giorgia, Dell’Isola Rebecca

classe 3ª B Scuola Second. -Maiori

in piena libertà, realiz-zando nuove maschere. Il referente assegnato al gruppo era incaricato di organizzare il suo team e di distribuire i compiti individuando e valoriz-zando le loro competenze di base.

Ci siamo divertiti moltissimo e ognuno di noi oltre che a raf-forzare i rapporti interperso-nali, ha tirato fuori il meglio di sé apportando al proprio grup-po tutte le proprie competenze chi ha cercato su internet i per-sonaggi e le immagini da sce-gliere, chi, abile nel disegno, ha tracciato il personaggio sul compensato, chi ha recupe-rato o riciclato materiali ecc. ecc… Questa esperienza ci ha impegnato e insegnato molto

EASY BASKET

Carolina De Rosa, cl. 1ª Scuola prim. -Minori

Elisabetta Sammarco, cl. 1ª Scuola prim.

-Minori

Emmanuele Cavaliere, cl. 1ª Scuola prim.

-Minori

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Mario Celio, sc. dell’infanzia -Minori

BENTORNATA PRIMAVERA

Il mare è sempre bello, giochiamo col secchiello se lo vedo un po’ mosso me ne scappo a più non posso. Il mare è sempre bello, giochiamo col secchiello e se vedo il maremoto me ne scappo con la moto.

Il mare è sempre bello, giochiamo col secchiello c’è sempre un gran calore e questo è un gran bollore.

Il mare è sempre bello, giochiamo col secchiello adesso non puoi mangiare se il bagno tu vuoi fare . Il mare è sempre bello , giochiamo col secchiello buttati a capofitto e, forse, troverai un bel relitto. Andrea Pio Montesanto, classe 1ª A

Sc. Sec. -Maiori

Penso al marebello d’estate,bello il nuoto nel mare,un’emozione grande mi fa provare.Non mi stancherei mai di guardare,non mi stancherei mai di nuotare.All’orizzonte il soletramonta sul mareche brilla come uno smeraldo.Le sue onde si rincorronocome le carezze di mia madre.Brillano le acque verdicome le stelle nel cielo,argentee come le squame dei pesci.Respira il marecome la vita.

Gaetano Dell’Isola, classe 1ª A Sc. Sec. -Maiori

Nel blu, dipinto di bluio stavo così bene laggiùe nuotavo sempre più giùin quel mare dipinto di blu.Se un bagno vuoi fare a nuotare devi imparare,ma se nel mare non vuoi annegare il bagnino devi ascoltare.Se i pesci vuoi vederela maschera devi avere, puoi vedere quei fondalima se ti immergi: attento agli squali!

Nel blu dipinto di blu Io stavo così bene laggiù, quando il bagnino: “ehi, bambino! Quassù è il tuo posticino”.

Nel blu, dipinto di blu io stavo così bene laggiùe nuotavo sempre più giùIn quel mare dipinto di blu.Denise Ferrara, Valentina Rodi, Daniela Di Martino,

classe 1ªA Sc. Sec. Maiori

Il mare entra… in aula

Nel blu dipinto di blu

Il mare

Il mare è sempre bello

Anna Fiorillo, Cl. 1ª Sc. prim. -MinoriMaria e Salvatore, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori Luigi e Angelo, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori

Mia Di Bianco, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori Luca e Luigi, Cl. 1ª Sc. prim. -Minori