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L'ECONOMISTA GAZZETTA SETTIMANALE SCIENZA ECONOMICA FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI -, : f 1 " Anno XLIII - Voi. XLYII Firenze-Roma, 14 maggio 1916 { E f % N. 2193 Anche nell'anno 1916 l'Economista uscirà con otto pagine in più. Avevamo progettato, per rispondere specialmente alle richieste degli abbonati esteri di portare a 12 l'aumento delle pagine, ma l'essere il Direttore del periodico mobilitato non ha consentito per ora di affrontare un maggior lavoro, cui occorre accudire con speciale diligenza. Rimandiamo perciò a guerra finita questo nuovo vantaggio che intendia- mo offrire ai nostri lettori. Il prezzo di abbonamento è di I.. so annue anticipate, per l'Italia e Colonie. Per l'Estero (unione postale) !.. S5. Per gli altri paesi si aggiungono le spese postali. Un fasci- colo separato !.. i. SOMMARIO: PABTE ECONOMICA. La preparazione economica. Italia e ferrovìe balcaniche, E. Z. La professione dei rappresentanti e rappresentati italiani, GIU- LIO CURAVO. NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE. Guerra e industria — L'industria del carbone nel mondo — La costruzione delle navi mercantili nei vari Paesi durante il 1915 — Le colonie agricole per gli orfani dei contadini morti in guerra — Credito Italiano: Relazione del Consiglio d'Ammini- strazione. EFFETTI ECONOMICI DELLA fi L'ERRA. La critica situazione alimentare in Germania — 11 commercio degli Stati Uniti durante e dopo la guerra europea — L'aumento dei prezzi dei viveri nelle città d'Italia — 11 rincaro dei viveri in Germania. FINANZE DI STATO. L'utilità delie riserve auree — I corsi dei cambi esteri sulla Svizzera — Le entrate dello Stato — Le spese di guerra nei paesi alleati — L'affluenza d'oro in America — Il prestito interno el- lenico — 11 bilancio del Belgio. FINANZE COMUNALI. Mutui ai Comuni. IL PENSIERO DEGLI ALTRI. La mano d'opera italiana in Francia, ANGIOLO CABRINI — Il ribasso dei cambi, R. DALLA VOLTA— Politica doganale : il passato, GHINO VALENTI — Influenza dei noli sulla bilancia mer- cantile :un'omissione degli economisti — In difesa dell'Italia agrì- cola,' CAKI.O GABRIELLI WISEMAN. LEGISLAZIONE DI GUERRA. Provvedimenti per le pensioni militari — Norme per le espro- priazioni dei beni immobili necessarie alla esecuzione delle opere pubbliche - Proroga dei mutui ipotecari durante la guerra a fa- vore di alcune categorie di debitori — Temporanea esportazione di filati e tessuti di cotone e di farne eseguire la tintura all'e- stero •— Fotografie e disegni di armi, munizioni e posizioni delle truppe sottoposti a censura preventiva — Il nuovo ^decreto luo- gotenziale per l'incetta dei bovini. NOTIZIE - COMUNICATI . INFORMAZIONI. Le Manifatture dei tabacchi nell'esercizio 1913-14 — Le fer- rovie dello Stato nell'ultimo esercizio — L'industria del caucciù negli Stati Uniti Il commercio del cotone in Egitto - 11 movi- mento dei carboni fòssili nei porti di Genova, Venezia, Spezia e Savona nel quadriennio 1912-1915. - La produzione del grano in Russia - Il mercato del caucciù nel 1915 — Il raccolto delle olive — Commercio estero degli Stati Uniti nel mese di marzo — 11 raccolto degli agrumi. Situazione degli Istituti di Credito mobiliare, Situazione degli istituti di emissione Italiani, Situazione degli Istituti Nazio- nali Esteri, Circolazione di Stato nei Regno Unito. Situazione del Tesoro italiano, Tasso dello sconto ufficiale, Debito Pubblico italiano, Riscossioni doganali, Riscossione dei tributi nell'eser- cizio 1914-16, Commercio coi principali Stati nel 1915. Espor- tazioni ed importazioni riunite, Importazione (per categorie e per mesi), Esportazione (per categorie e per mesi), rodotti delle Ferrovie dello Stato, quotazioni di valori di Stato italiani, Stanze di compensazione, Borsa di Parigi, Corsa di Londra, Tasso per i pagamenti dei dazi doganali, Prezzi del- 1 argento. 'ambi i„ Italia, Cambi all'Estero, Media ufficiale dei cambi agli effetti dell'art. S9 dei Cnd. cornili., Corso medio dei cambi Ur?- Vi 1,1 Boma > Rivista dei cambi di Londra, Rivista dei canini di Parigi. Inaici economici italiani. «Mori industriali. Credito aei principali Stati. Rivista bibliografica. PARTE ECONOMICA La preparazione economica La battaglia gigantesca intorno a Verdun, la bat- taglia più terribile forse dell'umanità, non può con- siderarsi ristretta nei limiti di un obbiettivo milita- re da raggiungere; un fine più alto si ricollega alle sue sorti : un fine forse nel quale si riassume tutta la lotta che si combatte tra la Francia e la Germa- nia. Dinnanzi a Verdun si giuoca l'avvenire indu- striale ed economico delle due nazioni nemiche. Lo sanno quelli che conoscono che cosa rappre- senti la conquista di quella città. I tedeschi, che già prima cella guerra possedevano la Lorena, un pae- se ricchissimo di miniere di ferro, da cui essi trae- j vano l'80 per cento del minerale che avevano in casa, appena scoppiato il conflitto nell'agosto del 1914, si impadronirono del bacino francese di Briey donde si ricavano 14 milioni di tonnellate di ferro all'anno, e cioè proprio quanto i tedeschi importa- vano oltre i 28 milioni di tonnellate che estraevano dal proprio suolo. Ora è questo bacino che essi vogliono conservare e il cui possesso vedrebbero ogni giorno in pericolo ove i francesi continuasse- ro ad occupare Verdun che è soltanto venticinque chilometri lontana dal prezioso bacino che forni- sce oggi alla Germania gran parte dell'immenso materiale da guerra di cui si serve oggi e che le fornirà domani la materia prima necessaria pei suoi bisogni industriali. Questo significativo e forse decisivo episodio i della guerra di Francia è una nuova conferma del carattere di tutto il conflitto europeo, le cui origini si manifestano ogni giorno più di indole prevalen- temente economica ed il cui esito si ricollega ad un nuovo assetto più economico che politico dei paesi belligeranti. Ce lo dimostrano ancora gli ac- cordi e le intese che si stringono fra le nazioni al- leate rivolte a studiare assieme ai problemi del- l'oggi anche quelli del domani, con nuovi e radio- si orizzonti di sviluppo e di difesa internazionale. E l'Italia che prende così parte attiva alla realiz- zazione di questo programma, dimostra di non combattere solo per la conquista dei suoi imman- cabili e sacri confini naturali, ma per la conquista del suo avvenire industriale e commerciale per cui va foggiando la sua tempra, ma per la quale do- vrà combattere un'altra "lotta non meno ardua del- l'attuale. Non meno ardua, scrive giustamente il Carli, in quanto domani non sarà minore il pericolo, per il fatto che la Germania non sarà meno perico- losa di ieri, non essendo diminuita nè la potenzia- lità delle sue miniere, nè la capacità tecnica dei suoi uomini, nè la superiorità della sua organizza- zione economica in genere. In queste parole sono riassunte le principali di- rettive della nostra azione futura esposte magistral- mente dal Carli nel suo recentissimo libro : L'altra guerra (Fr.lli Treves, Milano, 1916), assieme ai mezzi necessari perchè' il fine del nostro riscatto economico diventi una bellissima realtà." A parte le deficienze materiali consistenti nella mancanza di molte delle materie prime necessarie

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L'ECONOMISTA GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI -, — : f

1 "

Anno XLIII - Voi. XLYII Firenze-Roma, 14 maggio 1916 { E f % N. 2193

Anche nell 'anno 1916 l'Economista uscirà con otto pagine in più. Avevamo progettato, per rispondere specialmente alle richieste degli abbonati esteri di portare a 12 l 'aumento delle pagine, m a l'essere il Direttore del periodico mobilitato non h a consentito per ora di af f rontare un maggior lavoro, cui occorre accudire con speciale diligenza. Rimandiamo perciò a guerra finita questo nuovo vantaggio che intendia-mo offrire ai nostri lettori.

Il prezzo di abbonamento è di I.. so annue anticipate, per l'Italia e Colonie. Per l'Estero (unione postale) !.. S5. Per gli altri paesi si aggiungono le spese postali. Un fasci-colo separato !.. i .

SOMMARIO: P A B T E ECONOMICA.

La preparazione economica. Italia e ferrovìe balcaniche, E. Z. La professione dei rappresentanti e rappresentati italiani, GIU-

LIO CURAVO. NOTE ECONOMICHE E F I N A N Z I A R I E .

Guerra e industria — L'industria del carbone nel mondo — La costruzione delle navi mercantili nei vari Paesi durante il 1915 — Le colonie agricole per gli orfani dei contadini morti in guerra — Credito Italiano: Relazione del Consiglio d'Ammini-strazione.

EFFETTI ECONOMICI D E L L A fi L'ERRA.

La critica situazione alimentare in Germania — 11 commercio degli Stati Uniti durante e dopo la guerra europea — L'aumento dei prezzi dei viveri nelle città d'Italia — 11 rincaro dei viveri in Germania.

F I N A N Z E D I S T A T O .

L'utilità delie riserve auree — I corsi dei cambi esteri sulla Svizzera — Le entrate dello Stato — Le spese di guerra nei paesi alleati — L'affluenza d'oro in America — Il prestito interno el-lenico — 11 bilancio del Belgio.

F I N A N Z E C O M U N A L I .

Mutui ai Comuni. IL P E N S I E R O D E G L I A L T R I .

La mano d'opera italiana in Francia, ANGIOLO CABRINI — Il ribasso dei cambi, R. DALLA V O L T A — Politica doganale : il passato, GHINO VALENTI — Influenza dei noli sulla bilancia mer-cantile :un'omissione degli economisti — In difesa dell'Italia agrì-cola,' CAKI.O GABRIELLI WISEMAN.

LEGISLAZIONE D I G U E R R A .

Provvedimenti per le pensioni militari — Norme per le espro-priazioni dei beni immobili necessarie alla esecuzione delle opere pubbliche - Proroga dei mutui ipotecari durante la guerra a fa-vore di alcune categorie di debitori — Temporanea esportazione di filati e tessuti di cotone e di farne eseguire la tintura all'e-stero •— Fotografie e disegni di armi, munizioni e posizioni delle truppe sottoposti a censura preventiva — Il nuovo ^decreto luo-gotenziale per l'incetta dei bovini.

NOTIZIE - C O M U N I C A T I . I N F O R M A Z I O N I .

Le Manifatture dei tabacchi nell'esercizio 1913-14 — Le fer-rovie dello Stato nell'ultimo esercizio — L'industria del caucciù negli Stati Uniti Il commercio del cotone in Egitto - 11 movi-mento dei carboni fòssili nei porti di Genova, Venezia, Spezia e Savona nel quadriennio 1912-1915. - La produzione del grano in Russia - Il mercato del caucciù nel 1915 — Il raccolto delle olive — Commercio estero degli Stati Uniti nel mese di marzo — 11 raccolto degli agrumi.

Situazione degli I s t i tu t i di Credito mobil iare, Situazione degli i s t i tu t i di emissione I ta l ian i , Situazione degli Is t i tu t i Nazio-nali Esteri, Circolazione di Stato nei Regno Unito. Situazione del Tesoro i ta l iano, Tasso dello sconto ufficiale, Debito Pubblico italiano, Riscossioni doganali, Riscossione dei t r ibut i nell 'eser-cizio 1914-16, Commercio coi principal i Stat i nel 1915. Espor-tazioni ed importazioni r iuni te , Importazione (per categorie e per mesi), Esportazione (per categorie e per mesi),

rodotti delle Ferrovie dello Stato, quotazioni di valori di Stato i tal iani , Stanze di compensazione, Borsa di Par ig i , Corsa di Londra, Tasso per i pagamenti dei dazi doganali , Prezzi del-1 argento.

' ambi i„ I ta l ia , Cambi al l 'Estero, Media uff ic ia le dei cambi agli effet t i de l l ' a r t . S9 dei Cnd. cornili., Corso medio dei cambi U r ? - Vi 1,1 B o m a > Rivista dei cambi di Londra, Rivista dei canini di Par ig i .

Inaici economici i t a l ian i . «Mori industr ia l i . Credito aei principali Stat i . Rivista bibliografica.

PARTE ECONOMICA

La preparazione economica La battagl ia gigantesca intorno a Ve rdun , la bat-

taglia più terribile forse del l 'umani tà , non p u ò con-siderarsi ristretta nei limiti di un obbiett ivo milita-re da raggiungere; u n fine più alto si ricollega alle sue sorti : un fine forse nel quale si r iassume tutta la lotta che si combat te t ra la Francia e la Germa-nia. Dinnanzi a V e r d u n si giuoca l 'avvenire indu-striale ed economico delle due nazioni nemiche . Lo sanno quelli che conoscono che cosa rappre -senti la conquis ta di quella città. I tedeschi , che già pr ima cel la guerra possedevano la Lorena , un pae-se ricchissimo di miniere di ferro, da cui essi trae-

j vano l '80 per cento del minerale che avevano in casa, a p p e n a scoppiato il conflitto nel l 'agosto del 1914, si impadron i rono del bacino f rancese di Briey donde si r icavano 14 milioni di tonnellate di ferro al l 'anno, e cioè propr io quan to i tedeschi importa-vano oltre i 28 milioni di tonnellate che es t raevano dal p ropr io suolo. Ora è questo bacino che essi vogliono conservare e il cui possesso ved rebbe ro ogni giorno in pericolo ove i f rancesi continuasse-ro ad occupare V e r d u n che è soltanto vent ic inque chilometri lontana dal prezioso bacino che forni-sce oggi alla Ge rman ia gran par te del l ' immenso mater ia le da guerra di cui si serve oggi e che le fornirà domani la mater ia p r ima necessaria pei suoi bisogni industriali .

Ques to significativo e forse decisivo episodio i della guerra di Francia è u n a nuova c o n f e r m a del cara t tere di tutto il conflitto europeo , le cui origini si mani fes tano ogni giorno più di indole prevalen-temente economica ed il cui esito si ricollega ad un nuovo assetto più economico che politico dei paesi bell igeranti . Ce lo d imostrano ancora gli ac-cordi e le intese che si s tr ingono f ra le nazioni al-leate rivolte a s tudiare assieme ai p roblemi del-l 'oggi anche quelli del domani , con nuovi e radio-si orizzonti di sviluppo e di difesa internazionale .

E l 'Italia che p r e n d e così pa r t e attiva alla realiz-zazione di ques to p rog ramma , dimostra di non combat te re solo per la conquis ta dei suoi imman-cabili e sacri confini naturali , m a per la conquista del suo avvenire industriale e commerc ia le per cui va foggiando la sua t empra , m a per la quale do-vrà comba t t e re un 'a l t ra "lotta non meno a r d u a del-l 'a t tuale. Non m e n o a rdua , scrive giustamente il Carli, in quan to domani non sarà minore il pericolo, per il fa t to che la Ge rman ia non sarà m e n o perico-losa di ieri, non essendo diminuita nè la potenzia-lità delle sue miniere , nè la capaci tà tecnica dei suoi uomini, nè la super ior i tà della sua organizza-zione economica in genere .

In queste paro le sono r iassunte le principali di-rettive della nostra azione fu tu ra esposte magistral-mente dal Carli nel suo recent iss imo libro : L'altra guerra (Fr.lli Treves , Milano, 1916), ass ieme ai mezzi necessari pe rchè ' il fine del nostro riscatto economico diventi u n a bellissima realtà."

A par te le deficienze material i consistenti nella mancanza di mol te delle mater ie pr ime necessarie

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alle industr ie, deficienza non faci lmente r iparabile, quan tunque una migliore utilizzazione di quelle esistenti ne f a r e b b e risentire ancor m e n o le con-seguenze, noi dobb i amo lamentare una insufficien-za tecnica e specia lmente u n a insufficienza psico-logica. L a p r ima il Carli g ius tamente ricollega al p rob lema del l ' insegnamento professionale che do-vrà d iventare uno dei capisaldi della vita fu tura della naz ione che aspira a rinnovarsi .

Dalla sua soluzione d ipende la p iena valorizza-zione delle energie nazionali, la p iena efficienza del nostro pae se e quindi il suo grado di vitalità e di resistenza organica ne l l ' ambiente mondia le , i

La scuola professionale , che diverrà sopratut to scuola di popolo , po r rà le classi inferiori in grado di elevarsi au tomat icamente , faciliterà quel feno-meno di capillarità sociale per cui e lement i dei bassi strati salgono ed acquis tano funzioni diretti-ve; e contr ibuirà così a far raggiungere un equili-brio d inamico della popolazione, sia nel r iguardo ! quanti tat ivo sia in quello qualitativo il più per fe t to che sia possibile.

E ver rà allora a formars i di par i passo una co-scienza economica nazionale compene t r a t a con una coscienza politica nazionale , che por te rà a consi-derare da un nuovo punto di vista i nostri massimi problemi e de te rminerà le forze e la fiducia neces-sarie a risolverli con fo r tuna .

Poiché noi c red iamo che sia necessar io conqui-stare, ancor pr ima di procurarsi i mezzi material i per comba t t e re , la coscienza del fine che si vuole raggiungere, e ce rca re che questo si immedes imi col i ' an ima di tut ta la nazione. I p roblemi , ancor p r ima di discuterli e di p r e p a r a r n e la soluzione, d e b b o n o essere sentiti dal popolo , che è il vero ar-tefice di ogni r inascita e di ogni progresso.

Se la G e r m a n i a h a raggiunto il grado di sviluppo meraviglioso che tutti r iconoscono è pr inc ipa lmente perchè ogni cit tadino, dal professore universitario al modes to borghese o professionista, dal ricco in-dustriale al più umile lavoratore, aveva la coscien-za di lavorare oltre che per sè, per il p ropr io utile, anche per il b e n e e la grandezza della patr ia .

Salutem ab inimicis : che tutti gli Italiani siano animati dallo stesso ideale : avremo così la certez-za di conseguire anche la vittoria economica dopo che av remo raggiunta quella militare.

Italia e ferrovie balcaniche Se è vero, come è vero certamente, che l ' I talia

non fa ora la guer ra soltanto per l iberare le terre italiane che sono soggette alla dominazione stra-niera, m a anche per acquistare u n a giusta supre-mazia nell 'Adriatico e un legittimo campo d'in-fluenza in Oriente, è na tura le che gli intelletti più operasi fino da ora studino i mezzi, che sono mol-teplici, per ottenere tali risultati . Non è troppo pre-sto, sia perchè sono cose che non s'improvvisano, sia perchè alcune, per essere at tuate, possono aver bisogno d'intese d:a stabilirsi t ra il nostro e gli Stati alleati, che a suo tempo, cioè, subito dopo la guer-ra, dovranno concordemente determinare il nuovo assetto politico e economico da dare alla sconvolta Europa.

Dal problema d 'una equa ripartizione della gran-de penisola balcanica t ra quegli Stati che ora se ne disputano il possesso, non potrà scompagnars i l'altro, concernente le fu ture vie di comunicazione t ra la penisola stessa e i suoi più prossimi paesi europei e le sue più prossime zone mari t t ime del Mediterraneo. Non è punto nuova, nè con pochi con-trasti, la questione delle ferrovie balcaniche, in quanto debbano passare cLa un punto piuttosto che dia un altro, favorire gli interessi di questo o invece di quello t r a gli Stati confinanti, metter capo al-l'uno o all 'altro porto di mare. Ma d 'a l t ra par te è certo che a risolverla varranno; in seguito all 'esito della guer ra , elementi e 'forze .ben diverse da quelle di pr ima.

F inora avevano ottenuto la prevalenza gli inte-ressi dei due Imperi Central i : in modo più diretto, stante la prossimità, quelli dell 'Austria-Ungheria, e in modo non molto più indiretto quelli della Ger-mania . Così è che i dett i due paesi si trovano già allacciati con la penisola balcanica mediante due linee ferroviarie che tu t ta la a t t raversano longitu-dinalmente.

Infa t t i quella che da Vienna per Budapest e Bel-grado giunge a Nassa, da questo punto in poi diven-ta duplice, e da una pa r t e per Sofìa e Filippopoli corre fino a Costantinopoli, da un ' a l t r a per Uscub giunge a Salonicco. E' poi in. costruzione quella de-s t ina ta a unire Salonicco e Vienna at traverso la Bosnia, passando c.ioè; per Seraievo. Ne manca tu t tora il tronco f r a Uvat e Novibazar, il cui lavoro na tura lmente è sospeso duran te la guerra . Venga o no ripreso e condotto a termine dopo la pace, ciò che interessa ' l ' I tal ia è che nella penisola balcanica si costruiscano anche ferrovie trasversali , che dai suoi centri più ragguardevoli met tano capo all'A-driatico.

Prendendo le mosse da questo giustissimo crite-rio fondamenta le , . e per giungere alla conclusione di rendere Otranto o Brindisi testa dli ponte delle ferrovie balcaniche, l 'Ing. Giacomo Buonomo ebbe a svolgere tu t t a u n a serie di considerazioni tecnico-geografico-economiche in u n a importante comuni-cazione d a lui fa t ta alla Società degli Ingegneri, Architetti e Industr ia l i di Napoli il 16 febbraio, e pubblicata più di recente. Lo spazio non ci con-sente d ì r iferire neppure in sunto i numerosi dati di fat to ch'essa contiene. Limitiamoci a seguire con rapidi tà i punti principali del ragionamento.

Il problema delle ferrovie balcaniche verrà certo trattato1 nel Congresso1 che f a r à seguito alla guerra. L 'I tal ia deve p repa ra r s i a sventare il pericolo che gli Stati balcanici diventino u n a dipendenza eco-nomica dell 'Europa centrale. Le due linee ferrovia-rie, , f inora inesistenti; Danubio-Antivari e Monastir-Valona, sono destinate ad essere dei diversivi delle correnti ascendenti e discendenti delle linee dal Da-nubio verso l'Egeo. Quella che interessa il nostro paese è la seconda. Il Governo ottomano fino da un quarto di secolo fa ne aveva, ventilato il progetto, e i relativi studli f u r o n o eseguiti p r ima dalla Deu-tsche Bank, poi da un sindacato italiano. Ma essi implicavano la richiesta d 'una fort issima garanzia chilometrica: circa 30 mila lire pe r chilometro su chllom. 265. Ogni progetto restò abbandonato. Dopo la guerra , pe r altro, converrà tornarvi sopra. Di certo non mancheranno validi gruppi finanziari di-sposti ad assumere tale impresa. Ove anche non si contentassero dfuna garanzia minore di quella suindicata, il carico, che parve intollerabile sdl'e-sausto tesoro ottomano, non lo sarebbe per l 'Italia. Ma è verosimile che a quest 'ult ima farebbero più favorevoli condizioni, sia perchè miglior pagatrice, sia perchè il reddito naturale, della ferrovia pro-mette di essere più largo e più sicuro quando essa traversi un territorio politicamente meglio assestato e faccia capo a u n a Valona i tal iana, di quello che potesse essere previsto anni or sono. Importa dun-que che nel fu turo Congresso l ' I talia riesce a fare riconoscere e deliberare la scelta della linea Mo-nast ir-Valona f r a le linee balcaniche da costruire.

La sua, importanza , e il presumi!)il6 reddito, non deriverebbero già dal poco traffico locale, bensì dal-l'essere la l inea in discorso un tronco d 'una grande ar te r ia internazionale. Della quale g ià esistono e sono in esercizio i tronchi successivi: pr ima quello da Mouast.ir a Salonicco, poi d a Salonicco, per Seres e Drama, a Dedeagasch, da ultimo di qui per Cu-leliburgas a Costantinopoli. P iù d'uno di cotesti t ra t t i dovrebbe venire qua e là rettificato, di più d'utno converrebbe r inforzare l 'armamento, in guisa d a rendere possibile la velocità d i 60 chilometri l 'ora; ma se e quando tutto ciò fosse eseguito!, cal-cola l'Ing. Buonorno che in 32 ore e mezzo

potrebbe percorrersi la d is tanza non interrot ta f ra Costan-tinopoli. c Valona.

Riguard'o alle conseguenze economiche che si con-cretano nel traffico, egli prende a considerare 11

movimento commerciale d ' importazione ed esporta-zione degli Stati balcanici, Serbia, Montenegro, Bui-

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 459

gairia, Rumenia, e quello che resta d'i Turchia Eu-1 ropea, quale fu nel 1911; e in base a molti numeri | che qui sarebbe troppo lungo riportare, rileva che! in complesso l 'I talia vi prese par te soltanto per ! circa uri decimo, mentre l 'Austria-Ungheria per cir-1

ca un quinto. Ma la ferrovia Monastir-Valona sa-rebbe a t ta a sconvolgere le esistenti correnti com-merciali, e buona par te del movimento che fa capo a Salonicco, cioè quella della clientela occidentale, si riverserebbe invece su Valona.

Da e per l ' I talia sarebbe allora il caso d'istituire un servizio cumulativo feJTOviario-mairittimoi La tariffa cumulat iva comprende il t rasporto ferrovia-rio. ed il nolo marit t imo, più le spese di carico e scarico dal vagone e l ' imbarco e sbarco sul pirosca-fo. Senza dubbio pertanto essa agevola il commercio t ra due reti ferroviarie, giacché speditori e ricevi-tori delle merci possono disinteressarsi di tutte le mansioni devolute a spedizionieri e a carovane di fac-chini nei porti. Ma se cumula in u n conto solo le spese inerenti alle operazioni che si cohipiono pel trabalzo delle merci dai vagoni ferroviari al piro-scafo, non sopprime già le spese stesse. Pe r soppri-merle del tutto, o quasi, v'è u n mezzo solo: f a r e in modo che alcuni vagoni del treno, giunti al porto, trovino posto su piroscafi muni t i di rotaie e viaggi: no per mare, finché r i t rovano la s t r ada fer ra ta , giunti che siano al porto della r iva opposta. I .pi-roscafi così costruiti e dest inat i a questo servizio sono noti col nome di Fernj-boats. L 'autore propone che nel nostro paese si chiamino addir i t tura , e da parte sua nei dà l'esempio, « Ferribott i » Accettiamo pure, così resa i tal iana, la nuova denominazione.

Se in Italia i ferribotti sono finora in esercizio sol-tanto nello stretto, di Messina, il loro uso è già lar-gamente esteso, in altri paesi. Essi solcano, oltreché fiumi e laghi, anche t ra t t i di mare . Ve ne sono nella r ada di Nuova York, t r a gli Stati Uniti e il Canadà, sul lago. Baikal in Siberia, sui laghi Sviz-zeri, t ra P lymouth e l'isola di Wight, . t r a la Ger-mania e la Danimarca, t r a le varie isole danesi, t ra queste e la costa svedese, e ' altrove. In Danimarca e t ra Berlino e 'Copenaghen sono notevoli quelli che fanno servizio di, passeggieri, t raspor tando vagoni di gran, lusso. Ma la loro utilità p iù evidentè e più larga r iguarda le merci. Col ferribotto esse prose-guono sollecitamente p e r la loro destinazione, e non hanno bisogno d;i venire scaricate da i vagoni, sti-vate a bordo d 'un piroscafo ordinario, poi scaricate e da ultimo ricaricate su altr i vagoni : tutte ope-razioni che portano spesa, perditempo, danneggia-menti., disguidi, e la impossibilità di caricare merci sciolte. Ed è da osservare che dei ferribotti quelli grandi e solidamente costruiti possono eseguire le traversate qualunque sia lo stato del mare.

Non è dunque troppo azzardata, anche se sembra tale a primo aspetto, 1'id.ea di f a r loro a t t raversare l'Adriatico. Il nostro autore anzi opina, dopo avere sostenuto il progetto della l inea Valona-Otranto, che non sarebbe imprudente sceglierne una alquanto più lunga, cioè sosti tuire all 'approdo di Otranto, piccolo .centro e finora privo d 'un vero porto, quello di Brindisi, che ha un porto ottimo sotto, ogm ri-spetto. ' Egli prevede però qualche obbiezione. Altro ré lago, si dirà, e altro è mare!... poiché all ' idea di lago da noi non si sa disgungere quella d'i calma delle acque. L'Adriatico ha correnti mar ine vive, e sulle sue acque soffia violenta la bora e sono fre-quenti le nebbie. Ma è facile r ispondere che il lago Baikal, che determina u n a soluzione di continuità nella ferrovia t rans iber iana e dove perciò naviga il ferribotti, presenta difficoltà naut iche più che il canale d 'Otranto, perchè soggetto per c 'nque mesi dell'anno alle tempeste e inoltre ai ghiacci. Così pure, non è poco burrascoso nè libero da ghiacci vaganti il Baltico. E al t r i for.se oppor rà : Il più lun-go tratto di mare finora percorso da ferribotti, quel-lo sul Baltico t r a Geideer e Warnemunfle , non su-pera i 45 chilometri; e voi vorreste farne percorrere ben 75 da Valona a Otranto, o peggio ancora , 130 circa da Valona a Brindisi! Ma v'è replica anche qui. .Sul lago Michigan, noto per le sue tempeste e i suoi ghiacci, sono in esercizio due linee di ferri-botti, una lunga ch.il. 100, l ' a l t ra 140. Si t r a t t a dun-

que non di .sogni, ina di cose, nonché fattibili, già in più modi e luoghi sperimentate.

E con tutto ciò, chi vede altre difficoltà, le af-facci, chi ha vedute diverse le esponga. Si discuta pure il progetto, m.a non lo si lasci inosservato. Certo, non v'è urgenza di eseguire nulla, per l'e-vidente ragione ohe non ve ne sarebbe, oggi come oggi, la possibilità. Ma per sapere ciò che deve vo-lersi, per s tudiarne gli aspetti e i modi, per appa-recchiarne i mezzi, per tracciare la yia d a percor-rere, non è — lo abbiamo già detto in principio — troppo presto. P r i m a del preveduto possono giun-gere quei momenti diel fu turo che dicono nel loro linguaggio oportet studuisse.

E. Z.

La professione dei rappresentanti e rappresentati italiani Dalla « Riforma sociale. » (gennaio 1912) e dal cen-

simento-1911 si ricava, questa tabella:

Impiegati Magistrati Militari Insegnanti

Impiegati Letterali e pubblicisti Avvocati Medici Ingegneri

Professionisti Industriali e commercianti. Stipendiati da operai Capitalisti redditieri

w Classificati Collegi vacanti

a! 1913 al 1910

Rappresentanti e rappresentati

3 O. tu Q

(a)

3 3 CU <D Q (b)

u. O ca 3

U5

(»)

V « o H

(» + «)

in

migliaia

23 10 41

14 7 7

39

34 22 47 74

48 29 54

113

} = 181 253 121

74 34

200 22 16

67 16

175 24 22

177 22 51

13

244 38

226 24 35

555 4

28 28 12

346 34 4

118

304 31 6

145

263 14

74

567 45 6

219

662 5 860

circa 8 000 597.

502 6

486 22

351 837 -

508 608 - , - -

agricoltori studenti bambini donne di casa

9.000 circa 1.700 8.000 » 7.500

e poi ri-V. B. Gli operai (circa 8 milioni) sono considerati a sè petuti nelle singole classi (agricoltori, industriali ecc.).

Risulta dunque che nell 'ultima elezione di poco diminuirono gl'ingegneri, operai e medici "ed aumen-tarono i militari , insegnanti , impiegati, industriali: ' di molto diminuirono i capitalisti ed aumentarono letterati e pubblicisti e specialmente avvocati.

La Camera e composta per 2/5. da avvocati, 1/5 da impiegati, 1/5 capitalisti e poi da le a l t re classi. Il Senato da 1/2 impiegati (1/5 insegnanti), 1/5 capita-listi, 1/7 avvocati. Il Par lamento (Camera e Senato) è composto per molto più di 1/4 da impiegati, più di 1/4 da avvocati, 1/4 capitalisti, sicché pochi posti restano alle altre, classi. Aveva un rappresentante (deputato o senatore) ogni gruppo di 2 mila impie-gati e magistrat i , 5 mila mili tari , 1 mille insegnanti , cento letterati e cento avvocati, 1 mila medici, tre-cento .ingegneri, 3 mila capitalisti; ma ogni 130 mila industrial i e commercianti , più di un milione, di ope-rai; mentre non, ne avevano nessuno i grandi grup-pi d' i taliani agricoltori, studenti, bambini e donne di casa.

Possono queste cifre avere un valore indicativo? Giulio Curato

NOTE ECONOMICHE E FINANZIARIE

G u e r r a e i n d u s t r i a Uno degli ul t imi fascicoli della « Nuova Antologia »

contiene un intéressante scritto dell'on. sen. Vigoni sul complesso problema della produzione, industriale in relazione, a l la difesa nazionale.

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460 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

F r a i g rappi d ' industrie i quali devono essere considerati reali coefficienti della potenzialità di-fensiva di uno Stato primeggiano l ' industr ia side-rurgica per la produzione del ferro e dell'acciaio, e l ' industria meccanica che se ne vale come mater ia prima, infine quella chimica che fornisce gli esplo-sivi che danno il modo di utilizzare le armi ed i proiettili forni t i dalle prime due.

Pr iva essendo l ' I tal ia di carbon fossile e poco ab-bondante d i mine ra l i di ferro, la s iderurgia visse poco considerata nell 'economia nazionale, quasi come p i an t a esotica, fino a che coll 'aumentare del-l'impiego della ghisa e suoi derivati apparve l'evi-denza del bisogno di emanciparsi , almeno fino ad un certo punto, dal la dipendenza dall'estero. E fu questa u n a buona e saggia ispirazione, troppo evi-dente per abbisognare di u n a dimostrazione dinan-zi al fatto dell ' immane impiego di art igl ieria e di proiettili che si può dire una delle principali caratte-ristiche della g u e r r a che ora si combatte. Il Gover-no se ne era da tempo occupato, ma ad intervalli, seguendo quel difetto della continuità che si è ve-rificato per altri elementi della difesa nazionale-agevolò lo sviluppo di officine per utilizzare in paese le miniere Elibane,, per al imentare la produ-zione dello stabilimento di Terni dovuto all'inizia-tiva pur tanto contrastata , del ministro Brin, ed al t .o ancora ha fatto,, m a non potrebbe esercitare una protezione di re t ta a favore della s iderurgia quale si vorrebbe da alcuni senza offendere gli inte-ressi delle fiorenti industrie edilizie e meccaniche e della infinita schiera dei consumatori di ferro di •seconda lavorazione e di acciaio. P a r e dunque que-stione di m i s u r a quella che potrà risolvere il pro-blema delle concessioni reciproche delle par t i che vi hanno interesse e devono esser sentite colla me-ritevole attenzione.

Le statistiche del movimento commerciale degli ultimi anni risentono già la ripercussione sull ' indu-str ia s iderurgica dello stato di crisi nel quale si trovarono varie industr ie nazionali consumatrici di ferro; poi si nota qualche aumento per le forti do-mande di mater ia l i ad uso mil i tare : si può per al-tro accertare da quei dati u n a prevalenza nell 'au-mento di produzione dì ghisa ed acciaio in lingotti e maselh a scapito del ferro greggio ed acciaio in pani e del ferro pudellato che parrebbero accennare a maggiore attività delle nostre ferriere, come pure il progresso nella produzione 'd i bande e lamiere.

Rammentas i però che l ' importazione di. rot tami di ferro e ghisa proveniente dalla F ranc ia e Ger-man ia superò nel biennio 1912-13 le 330 mila tonnel-late, e quella della ghisa proveniente dal l ' Inghi l ter ra le 240 mila; cifre sufficienti a dimostrare quanto sia alto il t r ibuto pagato all 'estero per soddisfare ai consumi nazionali, al quale tr ibuto sarebbe da ag-giungere quello delle quote rispettive di carbone da importare per la riduzione del minerale, se vi fosse sostituita la produzione nazionale.

Ond'è che f r a gli stessi siderurgici 'si è espresso l'avviso, essere ingiustificata per molteplici ragioni la pretesa di escludere nelle condizioni normali I importazione di prodotti s iderurgici esteri nei di-versi stadi di lavorazione, m a essère conveniente di meglio disciplinare, come - suggeriscono i risul-tati ottenuti, questa mater ia con opportuni coret-

anche fiscali a tutela della produzione e della mano d o p e r à nazionale.

Il problema è complesso anche dal lato tecnico perche la s iderurgia h a raggiunte ragguardevoli riforme nei suoi processi dal giorno che Bessemer, Siemens, Mar t in ed altr i introdussero nuovi metodi per la fabbricazione dell'acciaio, e questo venne usato m leghe con altr i metalli nei forni elettrici Oggi si spera prossima la utilizzazione industr iale delle piriti bruciate residuo della preparazione del-1 acido solforico nei forni elettrici, anzi l ' ingegnere Conti nella sua bella monografìa sulla utilizzazione delle forze elettriche, pubblicato nella Nuova An-tologia del 16 febbraio, ritiene si possa a r r ivare ad utilizzare il ferro delle 250 mila tonnellate di piriti bruciate r icavandone 120 mila tonnellate di ghisa mediante ' ' impiego non continuo nei forni elettrici di 130 mi la cavalli di energia, qualora il fisco al-lentasse la sua pressione.

Nè sarebbe da escludere la possibilità dì meglio utilizzare -con quel t ra t tamento le ottime miniere della Valle d'Aosta e del Bresciano, dove abbondano forze idrauliche utilizzabili per creare dell 'energia elettrica in buone condizioni economiche, come si fa- già in Svezia.

Questo problema è evidentemente grave-ed impor-tante per l 'interesse ohe vi ha la difesa nazionale, poiché oggi si presenta tale, nè si possono f a r pre-visioni sull 'avvenire oscuro ed incerto della situa-zione politica dell 'Europa; però è da augurars i una soddisfacente soluzione da par te del Governo, il qua-le non deve, preoccuparsene con criteri uni lateral i e fiscali, ma badando essenzialmente ai grandi inte-ressi della difqsa della patr ia .

Il risveglio economico che" sì va manifestando nel paese è di buon augurio per u n a r ipresa attiva di lavoro fecondo che deve essere assecondato con volonterosa premura. Le associazioni dei siderur-gici e dei meccanici già discutono mantenendosi in un campo ragionevole delle aspirazioni legittime a tutela dei loro interessi, ed è da dargliene lode perchè deve essere quella la via « che ne sospinga » in oigni ramo della nos t ra vi ta industriale vissuto per uscire dall 'ambiente viziato di u n a tar iffa do-ganale ada t ta alla povera vita industr iale del paese di t ren ta anni fa, quando tant i prodotti dovevano per necessità venire dall 'estero come ausil iari indi-spensabili a l l ' infanzia del l ' indust r ia nazionale, e tant i trovati ohe oggi son diventati ingombranti a l lora erano ancora allo studio nei laboratori scientifici. •

L' industria del carbone nel mondo. — L. « Econo miste F r a n c a i s » pubblica un diligente e sintetico stu-dio del sig. E. Lozé sull ' industr ia carbonifera del mondo dal quale rileviamo alcuni interessanti dati statistici r iguardan t i l ' ammontare della produzione, il prezzo medio, il personale adibito, l ' importazione e l 'esportazione e il consumo.

Relativamente^ a l l ' ant rac i te e ai carboni bitumino-si le r iserve .attuali sono calcolate, a 299.842.100 tons (il ton tonnellata inglese equivale a kg. 1.016) e le riserve probabili e possibili sono calcolate à 4.029.237 tons. Pe r i sottobituminosi le riserve a t tual i vengono calcolat i a 404.803.000 tons e le riserve probabili e possibili a 2.544.781 tons. Le riserve a t tual i dell'In-ghi l terra rappresentano circa il 57 % delle riserve dell 'Europa intera.

La produzione totale del mondo nel 1912, ad . ecce-zione della lignite, è s ta ta circa di 1.100.000 tons. I principali paesi di produzione hanno il seguente ton-nellaggio:

Stati Uniti d 'America . . tons 477.202.000 Inghi l ter ra » 260.416.000 Germania » 172.063.000 Franc ia » 39.745.000 Russia » 25.998.000 Belgio » 22.603.000

Duran te i cinque anni dal 1876 a l 1880 gli Stati Uniti ebbero u n a produzione media a n n u a di tons 55.564.000, l ' Inghi l terra di 136.000.000 di tons; la Ger-man ia di 40.000.000 di tons; la Russia di 2.400.000 tons il Belgio di 15.000.000.

Se si pa r agona la produzione dei principali paesi con la popolazione rispettiva si constata che la pro-duzione del l ' Inghi l terra è la più • forte 5.7 tons per abitante, vengono poi gli Stati Uniti 5 tons; il Belgio 3 tons; la Germania 2.6 tons; la F ranc ia 1 ton.

Il valore medio del carbone var ia molto nei diffe-renti paesi; per es., per l ' India br i tannica questo va-lore s a r à di 4 scellini e 6 pence per ton, mentre rag-g iungerà nel Belgio 13 scellini e 6 1/2 pence, uno dei prezzi più elevati che siano stati constatat i nel Bel-gio. (Lo scellino vale L. 1,25, un penny vale L. 0,10).

Il personale impiegato' nelle miniere viene rappre-sentato nel seguente prospetto:

Inghi l te r ra 1.069.000 Stati Uniti 723.000 Germania 611.000 F ranc ia 199.000 Belgio 156.000

Dovunque tal i cifre sono in- aumento. Mettendo a confronto il personale- adibito con il tonnellaggio e-strat to si constata che la più forte produzione ap-

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14 maggio 1916 - N . 2193 L'ECONOMISTA 461

partiene agli Stati Uniti in cui si hanno 660 tons per ' operaio.

I principali paesi, che nel 1912 esportarono carbo-ne, furono l ' Inghilterra per 67.000.000 di tons, la Ger-man ia per 42.500.000 e gli Stati Uniti per 19 milioni e 500.000.

Tutti gli al tr i paesi carboniferi non esportarono che una ventina di milioni di tons.

In quanto ai paesi importatori r icordiamo la Fran-cia che importò circa 20.000.000 di tons; il Canada e l 'Austria-Ungheria importarono rispettivamente cia-scuno 13.500.000.

Aggiungendo alla produzione in terna le importa-zioni e deducendone le esportazioni si hanno le cifre che rappresentano (astrazione fa t ta della variazione degli stokks) il carbone disponibile per il consumo.

Le seguenti cifre rappresentano il carbone disponi-bile nei principali paesi sempre riferendosi all 'anno 1912.

Stati Uniti tons 459.488.000 Inghi l terra » 174.782.000 Francia » 140.741.000 Germania . . » 58.624.000 Belgio » 25.364.000

E' notevole l ' importanza del tonnellaggio degli Sta-ti Uniti che rappresenta più del doppio di quello del-l ' Inghilterra e che è uguale alle cifre r iunite degli altri paesi. Ecco le cifre del consumo per ogni abi-tante sempre relat ivamente al. 1912:

Inghil terra 3,85 Stati Uniti 4,82 Belgio 3,35 Germania 2,12 Francia 1,48

Come si vede le cifre più elevate sono quelle degli Stati Uniti considerate sia in modo assoluto che in rapporto alla popolazione.

Conviene anche tener conto che in Franc ia e in Germania il consumo di combustibile non si l imita al carbone soltanto m a si consumano anche ligniti, legna, torba, alcool e petrolio.

II consumo di carbone sulle locomotive è stato per l 'Inghilterra 12.000.000 di tons e> per la F ranc ia di circa 8.000.000 di tons.

La costruzione delie navi mercantil i nei vari Paesi durante il 1915. — Il » Lloyds Resis ter of shipping», il quale, com'è noto, controlla minuziosamente la costruzione delle flotte mercanti l i dei vari Stati, ha comunicato recentemente lo stato dell ' industria delle costruzioni naval i nel corso del 1915. Dato l 'iute resse che l 'argomento presenta ora, specialmente nel nostro Paese1 il quale r isente gravi danni per il coni-tinuo aumento dei noli mar i t t imi dovuto alla scarsi tà delle navi, r i teniamo utile r ipor ta re in r iassunto i dati del Lloyd sopracitato.

Nella Gran Bre tagna i cant ier i naval i hanno va-rato nel 1915 per i. bisogni del commercio 327 navi spostanti in tutto 650.919 tonnellate e cioè 317 navi a vapore di 648.629 tonnellate totali di stazza lorda e 10 navi a vela di 2.290 tonnellate complessive.

Su questo tonnellaggio l'85 % è rappresenta to da navi destinate a navigare sotto bandiera inglese ed il 15 o/ da navi dest inate alle colonie bri tanniche ed all'estero. Invece, nel periodo dal 1900 a l 1914, la produzione dei cantieri inglesi destinata a ma-rine straniere era più elevata e cioè raggiungeva in media il 25 q/. Come negli anni precedenti, il grande centro delle costruzioni naval i inglesi è sta-to la Tyne, come r isul ta dalla tabella seguente:

Tonnellaggio varato Glasgow 106 203 Greenock 98.870 La Tyne 124.001 La Wear 110.942 Hartlepool 59 308 Middlesborough 58 574 Belfort 33.729

D'altra par te , le navi vara te hanno, nell 'insieme dimensioni più modeste di quelle costruite pr ima della guerra; infat t i , t r a le nuove navi, solo 33 staz-zano più dli 6.000 tonnellate ed appena 3 più di 10 mila tonnellate.

Delle navi costrutte, 6 sono azionate da turbine t e ^ altre, rappresentant i complessivamen-te 10.700 tonnellate, da motori a combustione inter-

na. Il .sistema di costruzione ad a r m a t u r a longitu-dinale dello scafo, detto Isherwood, è stato adottato per 7 navi, 4 delle quali sono destinate al trasporto del petrolio.

La produzione inglese raggiunse, così, solo la terza par te di quella degli anni normali, poiché nel 1913 erano state varate 688 navi, rappresentanti complessivamente 1.232.153 tonnellate.

Nel resto del mondo, ad eccezione della Germania e dell 'Austria-Ungheria, sono state varate 416 navi per una poetata complessiva di 550.719 tonnellate; di queste .navi 313, per 518.948 tonnellate, sono a vapore e 103, pe r 31.771 tonnellate, a vela. Queste cifre sono in diminuzione notevole su quelle degli anni passati , raggiungendo esse appena i.1 47 % di quelle relative al 1914. Tale diminuzione si distri-buisce sulla maggior par te degli Stati confederati.

Così i cantieri degli Stati Uniti hanno varato solo 177.460 tonnellate, invece delle 200.762 tonnel-late dèi 1914. I n questo, tonnellaggio sono comprese soltanto 14 navi d'alto mare di più di 5000 tonnel-late, delle quali 5 navi petroliere ed u n a nave car-boniera. Va notato che 12 navi sono state costrutte secondio il sistema Isherwood.

I cantieri olandesi hanno varato 113.075 tonnel-late e cioè poco meno del tonnellaggio varato nel 1914 che era stato di 118.000 tonnellate. Aggiungen-do a queste cifre quelle relative ai battelli fluviali, si a r r iva adi un totale di 183.000 tonnellate, il quale costituisce un record per le costruzioni naval i olan-desi.

Lo stesso fenomeno s'è verificato nella Norvegia ì cui cantieri hanno varato nel 1915 62.070 tonnel-late e cioè 8000 tonnellate di più che nel 1914. Que-sto tonnellaggio si riferisce, come al solito, a navi di por ta ta non superiore alle 2000 tonnellate.

Anche i cantieri della Danimarca hanno raggiunto un record con complessive 45.198 tonnellate e cioè con 13.000 tonnellate più che nel 1914. Va notato, poi che la Danimarca, la quale è s ta ta l 'iniziatrice delle grandi navi con motori a combustione inter-na, en t ra sempre più in questa via, poiché nel 1915 ha costrutto ancora 6 navi di questo tipo, • rappre-sentanti 30.000 tonnellate.

Le costruzioni navali delle Nazioni alleate sono state molto inferiori a quelle degli anni .scorsi: la Francia , la quale nel 1913 aveva costrutto 89 navi per 176.095 tonnellate, ha varato nel 1915 solo 6 navi per 25.402 tonnellate; l ' I talia ha vara to nel 1915 30 navi spostanti 22.132 tonnellate, mentre nel 1914 aveva vara to 47 navi dello spostamento complessivo di 42.981 tonnellate; il Giappone ha, nel 1915, vara to 26 navi per 49.408 tonn., contro 152 navi per 64.664 tonn. vara te nel 1914.

In complesso, per i va r i Stati, escluse la Germa-nia e l 'Austria-Ungheria, le costruzioni naval i nel 1915 hanno compreso in tutto, 743 navi spostanti 1.201.638 tonnellate, mentre .per gli anni precedenti si erano avuti i dati seguenti :

Numero di navi di più Tonnell. totale

di 100 tonnell. (tonn. di stazza) 1910 . . . . 1.277 1.957.853 1911 1912 1913 1914

1.599 1.719-1.750 1.319

2.650,146 2.901.769 3.332 982 2.852.753

Le colonie agricole per gli orfani dei contadini morti in guer ra . — F r a le numerose- e svariate, ini-ziative prese in I ta l ia per lenire i danni prodotti dalla guerra , u n a delle più provvide e benefiche è quella della fondazione di colonie agricole, per par te di enti diversi, destinate ad accogliere ed educare nella professione pa te rna gli orfani dei contadini mort i in guerra . Come si apprende da un articolo su tale argomento, apparso nel numero di marzo del « Bollettino mensile delle Istituzioni Economiche e Sociali », si è all 'uopo costituita a Roma 1' « Opera Na-zionale per gli Orfani dei contadini mort i in guer-r a », la quale h a appun to per iscopo di promuovere la costituzione di dette colonie, di crearne diretta-mente, ove se ne presenti il bisogno, o di integrare con mezzi propr i le iniziative locali, nonché di solle-citare la costituzione di u n ente per l 'acquisto di ter-reni e la formazione di piccole proprietà, da cedersi, a eque condizioni, agli orfani istruiti ed educati nelle

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462 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

colonie stesse. Queste, secondo un progetto elaborato dall'Istituto Nazionale della Mutualità Agraria, deb-bono essere essenzialmente case di ricovero, poste in centri rurali , nelle quali 'gli orfani « trovino su per giù l'ambiente nel quale sono cresciuti nei primi anni della loro vita ». Debbono essere provviste di terreni su cui i ricoverati possano eseguire i lavori campestri. « come se rivivessero nella piccola azienda rurale dei loro padri », sotto la guida di esperti capi coltivatori. L'istruzione loro impartita deve essere assolutamente pratica. I giovinetti 'faranno nell'an-nessa azienda-scuola le esercitazioni occorrenti per divenire abili lavoratori agricoli e per poter poi di-rigere, quali affittuari o mezzadri o proprietari, pic-cole aziende rurali . Essi pertanto si addestreranno nelle varie culture, nell'allevamento del bestiame, e dei bachi da seta, nell'uso delle macchine .e degli strumenti agricoli, ecc.

Le colonie dovranno accogliere gli orfani dei con-tadini, intendendo come tali i braccianti, i mezzadri e i piccoli proprietari. L'età degli orfani potrà varia-re dai 7 ai 15 anni. Si calcola che la spesa annua per il mantenimento di ognuno di essi oscillerà in-torno alle 500 lire. I mezzi all'uopo necessari saran-no forniti dai consorzi di provinole, comuni ed enti diversi i quali dovranno sottoscrivere un dato nu-mero di rette annue e la cui adesione alla colonia sarà data con la sottoscrizione delle medesime. Da questa nascerà il diritto di partecipare all 'ammini-strazione del consorzio e di indicare un certo numero di orfani. Questi r imarranno nella colonia fino alla età di 21 anni, sotto la sorveglianza di un direttore., coadiuvato dal personale di servizio e d'istruzione professionale agraria. Come si rileva dall'articolo su citato, il moviménto a favore della costituzione di colonie agricole pare destinato ad avere in. Italia il maggior successo. Delle colonie, infatti, informate ai concetti sopra esposti, sono già sorte o stanno per sorgere a Città di Castello, nell'Umbria, a Vicenza, a Rovigo, a Genova, a Verona, Bologna, Mantova, Catania, Palermo, Milano, Roma, ecc.

Credito Italiano

Relazione del Consiglio d'Amministrazione

Signori Azionisti, L'economia italiana, che dallo, scoppio della con-

flagrazione mondiale aveva avuto un contraccolpo perturbatore, andò gradualmente adattandosi alle condizioni create dalla guerra. L'entrata del nostro Paese nel conflitto — per la rivendicazione dei no-stri diritti,- per la .sicurezza della nostra frontiera e per la libertà dei popoli — addossò ad una parte notevole dell ' industria nazionale un lavoro estrema-mente intenso, che, avendo il suo fulcro nel muni-zionamento, si estese a quasi tutti i rami di fabbri-cazione: dalla siderurgia alle industrie tessili ed alle concerie, dalle industrie chimiche a quelle mec-caniche, dalle automobilistiche alle .fabbriche di ma-teriale elettrico.

E' motivo di soddisfazione poter constatare come l ' industria nazionale abbia pienamente corrisposto ai più vasti e più difficili compiti che le si presen-tarono in questa occasione, .giustificando e superando la fiducia in essa riposta, e dimostrando altresì una ammirevole, elasticità d i sostituzioni, di amplia-menti e di produzione.

Da siffatta intensità di lavoro le industrie, salvo poche eccezioni, trassero, larghi profitti. Però il ca-rattere temporaneo delle cause di tale operosità ed il probabile risorgere, a pace conclusa, di .più aspre concorrerne internazionali, consigliano u n a politica di prudenti ammortizzazioni, di moderati dividendi, di sagace ed energica preparazione a nuove e più difficili competizioni.

Il commercio con l'estero, .pur mantenendosi al-l'altezza dell'anno precedente, subì molteplici sposta-menti per effetto dei divieti di esportazione, del bloc-ca contro gli Imperi Centrali, dello stato di guerra con l'Austria, delle gravi difficoltà di comunicazione con la Russia e con la Romania e dell'atonia marit-tima dell'Adriatico.

L'agricoltura non fu, invece, direttamente influen-

zata dalla nostra guerra, che può considerarsi sol-tanto una delle varie cause concomitanti dell au-mento dei prezzi del prodotti agricoli, verificatosi durante il 1915, ma specialmente nel secondo seme-S'tF'6.

Nel suo complesso, l'economia italiana superò con fermezza e vigoria la prova della guerra, rivelando la solidità della sua costituzione.

La guerra con le sue conseguenze alteratomi sulla bilancia dei pagamenti internazionali (mancato con-corso dei forestieri, restringimento delle rimesse de-gli emigranti, maggior costo delle merci importate e dei noli, ecc.) si ripercosse sui corsi dei cambi esteri, che subirono considerevoli inasprimenti. Questo peg-gioramento della valuta rese più difficile il finanzia-mento delle importazioni. Tuttavia, il nostro Istituto, giovandosi delle abituali sue larghe disponibilità e concedendo in ampia misura la sua accettazione, potè facilitare notevolmente le iirmortazioni di ma-terie prime per il munizionamento, per le industrie e per l'alimentazione del Paese.

E' con legittimo compiacimento che rileviamo il co-stante favore, con cui si accolgono le nostre ac-cetta-zioni. sui mercati internazionali, segno sicuro della considerazione goduta dal nostro Istituto anche al-l'estero.

L'organismo bancario e creditizio italiano, sosten-ne, senza vacillare, l 'urto della guerra mondiale. E' interessante constatare, come .anche le ultime titu-banze dei depositanti più timorosi svanissero alla no-stra dichiarazione di guerra all 'Austria, la quale, ta-gliando corto con le incertezze di una neutrali tà che si comprendeva necessariaihente condizionata e tem-poranea, infuse, nel pubblico, fermezza e fiducia.

Infatti, a guerra dichiarata, il danaro rifluì .abbon-dantemente agli Istituti bancari. Buona parte delle somme tesaurizzate tornò a. circolare liberamente, mentre la circolazione complessiva dei biglietti si allargava, in proporzioni minori però che. negli altri Paesi.

La crescente affluenza del danaro alle Banche, nel secondo semestre 1915, andò congiunta ad un sensi-bile restringimento, dei bisogni di ereditò per le tran-sazioni commerciali, che si eseguiscono in gran par-te per contanti, mentre l 'amministrazione della guer-ra, divenuta la maggior cliente delle industrie, con-tribuì pure a f a r diminuire i bisogni di sconto e di fidi.

L'abbondanza del danaro disponibile impresse al mercato monetario un carattere di grande facilità e di mitezza di tassi. Il saggio per gli sconti com-merciali scese fino al 4 %.

Continuando, i confronti già iniziati nelle prece-denti relazioni, passeremo ora brevemente in rasse-gna le condizioni del nostro Istituto nel corso degli ultimi tre anni.

E', questo, un triennio che racchiude in sè tre dif-ferenti periodi storici: l 'ultimo anno di pace europea; quello in cui si accese, la conflagrazione mondiale, mentre l 'Italia si manteneva neutrale; quello/infine, che vide l 'Italia scendere, in campo.

In questo triennio fortunosissimo, il nostro Isti-tuto continuò la sua marcia ascendente, rafforzan-dosi sempre più, nonostante le straordinarie vicende che andavano .accavallandosi. Il lavoro si accrebbe sensibilmente, come è dimostrato dalle cifre del mo-vimento generale dei conti, le quali passarono da 47 miliardi nel 1913 a 50 miliardi nel 1915, superando rapidamente l'inevitabile ripiegamento subentrato allo scoppio della conflagrazione mondiale, che nel 1914 aveva fatto scendere il movimento generale dei conti alla cifra di 43 miliardi .

Il seguente confronto delle cifre degli ultimi tre bilanci chiarisce il progressivo sviluppo del nostro Istituto.

ATTIVO 31 die. 1913 31 die. 1914 31 die. 1915

Cassa . . . . 35.653.641 45.447.297 104.484.793 Portafoglio. 274.028.097 252.711.145 332.633.979 Riporti 49.380.287 49.106.868 36.218.640 Titoli e Partecipazioni 19.842.695 23.294.826 32.316.948 S t a b i l i . . . . 10.783.000 12.518.200 12.500.000 Corrispondenti . 187.197.621 165.980.928 171.509.899 Debitori diversi. 20.885.595 29.286.352 38.664.938

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 463

PASSIVO

Capitale e Riserva . . 85.500.000 86.000.000 86.500.000 Depositi e Corrispond. . 422.997.721 429.669.688 550.370.295 Accettazioni. . . . 47.331.930 24.176.526 44.825.168 Assegni in circolazione . 14.55t.945 12.928.291 20.603.654 Creditori diversi . . 19.950.273 18.662.282 18.602.171 Utili . . . • 5.420.960 5.424.185 5.950.863

Prendendo particolarmente in esame ciascun con. to, in raffronto al 1914, troviamo che la cassa pre-senta un aumento di 59 milioni. Accumulammo ab-bondanti disponibilità per prepararci conveniente-mente alla emissione del terzo Prestito Nazionale.

Il portafoglio è aumentato di circa 80 milioni. Alla difficoltà di alimentarlo con carta commerciale ab-biamo supplito mediante l'assunzione di Buoni or-dinari del R. Tesoro, per una somma di circa cento milioni, investimento specialmente consigliato pel suo carattere di facile liquidabilità.

I riporti si sono ridotti di circa 13 milioni a cau-sa delle minorazioni stabilite dai decreti luogotenen-ziali e per effetto di estinzioni. Durante tutto l 'anno le Borse rimasero chiuse, per cui la nostra attività in questi impieghi fu assai l imitata.

II portafoglio titoli ed il conto partecipazioni si accrebbero complessivamente di nove milioni, a mo-tivo della nostra partecipazione alle emissioni dei Prestiti Nazionali.

Il portafoglio titoli si compone, per: L. 1.483.769,— di Rendita e titoli garantit i dallo Stato; » 2.043.937,50 di obbligazioni ferroviarie, di credito

fondiario di città e diverse; » 3.548.887,10 di azioni di società ferroviarie, di na-

vigazione e di banche; » 9.348.089,— di azioni industriali diverse.

Le valutazioni in mancanza di corsi 'ufficiali, si so-no determinate — come per le partecipazioni — con criteri di rigorosa prudenza.

Il conto corrispondenti debitori è sostanzialmente in diminuzione, se si considera che in esso sono com-nresi i debitori per accettazioni per circa 45 milioni, in confronto a 24 milioni nel 1914.

Infine ci sia consentito di rilevare la vigorosa pro-gressione dei 'fondi affidatici da depositanti e corri-spondenti: 423 milioni nel 1913, 430 milioni nel 1914 e 550 milioni nel 1915.

Nonostante la conflagrazione mondiale e la guerra dell'Italia, la fiducia dei risparmiatori e della clien-tela si è irrobustita e si è volta al nostro Istituto in misura tale, che è motivo per noi di sincero compia-cimento.

L'attività del nostro Istituto h a continuato- a svi-lupparsi regolarmente anche in quest'anno di guerra.

Le nostre sedi, succursali ed agenzie hanno dato risultati soddisfacenti, malgrado le difficoltà non lie-vi che le vic-ende eccezionali ripetutamente crearono.

Per gli accordi stipulati con la Banca Tirrena, di cui assumemmo il lavoro, aprimmo nostri uffici a Li-vorno e a Pisa. Impiantammo pure una agenzia a Torre del Greco e una di città a Bari, mentre quelle di Messina e di Catanzaro, che pure erano già com-pletamente arredate, dovettero- r imaner chiuse per mancanza, di funzionari.

Infatti, l 'entrata dell'Italia in guerra privò il no-stro Istituto dell'opera intelligente ed apprezzata di oltre- seicento funzionari e impiegati, che andarono a servire la Pat r ia con le armi, richiamati o volon-tari.

Con l'assunzione di nuovo personale, in parte- no-tevole femminile, con provvedimenti transitori e mer-ce lo zelo degli imniegati e dei funzionari rimasti, che si assunsero volonterosamente un sensibile mag-gior lavoro, si cercò di rimediare alla mancanza dei Partiti, così che i servizi dovessero risentirla, il meno Possibile,

Ai richiamati ed ai volontari -abbiamo usato quel trattamento liberale che è nelle consuetudini del no-

Stabilimento. . Purtròppo, qualcuno più non ri tornerà f ra noi. poniamo avuto il dolore e l'onore di perdere, caduti sui campo della gloria, per la libertà e la grandezza " «alia, i nostri impiegati: Bailo Domenico, Brigidi ® c ® z » , De Leone Edmondo, Forti Nullo, Garàu

Alberto, Kuhn Gustavo, Lorenzi Ugo, Mas-pes Ca-

millo, Massa Alfie-ro, Pagano Alberto, Poggi Giulio. Pugliese Nicola, Rossotti Carlo, Salem Nicola, San-ta silia Guido, Volpe Gino.

Vada alla loro eroica memoria -il nostro commosso pensiero e alle famiglie l'espressione della, più inti-ma ed affettuosa nostra partecipazione ai loro senti-menti: che- il sangue, da essi generosamente- versato, che il valore di tutti i meravigliosi soldati d'Italia possano assicurare alla. Patr ia quella trionfale vit-toria che tutti invochiamo, in cui tutti abbiamo fede profonda e incrollabile e che- dovrà inaugurare un'era di pace e di tranquillità e fecondo lavoro.

Accogliendo ,la domanda rivoltaci dalla Commis-sione centrale di patronato per i fuorusciti adriatici e trentini e valendoci di speciale autorizzazione ac-cordata dal Miniete-ro dielle Finanze, abbiamo con-cesso agli irredenti rifu-giati-si nel Regno, -per i bi-sogni della vita, -sovvenzioni sui valori mobiliari -che -essi riuscirono a portar -seco.

In luglio prendemmo parte al-la emissione del se-condo Prestito Nazionale- 4 1/2 %. Le sottoscrizioni ai nostri (Sportelli raggiunsero il cospicuo importo di L. 117.765.000.

Successivamente, ci preparammo con intenso fer-vore per contribuire al successo del Prestito di guer-ra 5 o/nt annunciato negli, ultimi giorni del dicembre ed emesso nel gennaio e febbraio scorsi a cura di un consorzio bancario, sotto la direzione dell'Illu-stre Direttore Generale della Banca d'Italia, Com-mendator Bonaldo Stringhe!'. Le sottoscrizioni a questo Prestito presso i nostri uffici -oltrepassarono i 430 milioni di lire — con oltre 89.000 sottoscrittori —- mentre il nostro Istituto si assunse a fermo, nel Consorzio, una quota d'i 24 milioni. Siamo lieti ed alteri di aver contribuito pure noi, con tutte le no-stre forze, al conseguimento di un successo, di cui il Paese -può es-sere orgoglioso.

Il nostro- bilancio, che an-ch-e negli anni, normali si era inis-pirato -sempre a criteri di grande pruden-za, venne compilato in quest'anno di guerra, pren-dendo per base valutazioni particolarmente severe e preeauzionali.

Nonostante le eccezionali, vicende dell 'annata, i complessivi risultati della decorsa gestione, che ab-biamo l'onore di presentarvi, po-ssono essere argo-mento di sincera soddisfazione. Pertanto ci corre l'obbligo di esprimere la nostra gratitudine all'Am-ministrazione Delegata, alla Direzione Centrale, alle Direzioni locali ed al Personale tutto, che in ogni circo-stanza, costantemente, hanno saputo dar prova di capacità e di zelo encomiabili.

I profitti generali dell'esercizio ascesero . L. 22.628.822,30 deducendo per interessi passivi, tasse,

spese generali, risconto, ecc. . . . » 16,814.658,10 risulta un utile netto di L. 5.814.165,20 ed aggiungendo il saldo utili 1914 in . . » 136.698,55

un utile disponibile di che vi proponiamo di ripar-

tire nel seguente modo: al fondo di riserva . al Consiglio di Ammini-

strazione (6 °/0 sopra Lire 4.814.165,20 art. 44 dello Statuto.) . . . .

alle 150.000 azioni in ragione di L. 30, — per azione .

saldo a nuovo

L. 5.950.863,75

L. 1.000.000,-

. » 288.849,90

. » 4.500.000,—

. » 162.013,85 L. 5.950.863,75

Se approvate questa nostra proposta, vorrete prendere la seguente deliberazione:

« L'Assemblea, udite le relazioni del Consiglio dì Amministrazione e dei Sindaci per l'esercizio 1915, le approva unitamente al Bilancio ed al Conto Pro-fitti e Perdite, e determina in L. 30 per azioni il di-videndo da distribuirsi alle.150.000 azioni costituen-ti il capitale sociale, riportando a nuovo L. 162 mila 13,85 ».

Valendosi delle -facoltà concessegli dal-l'art. 23 dello Statuto e dall 'ult ima Assemblea degli Azioni-sti, il vostro Consiglio, d'accordo col Collegio Sin-dacale, chiamò a far par te deb'Amministrazione i Signori: Ing. Riccardo Bianchi, Giovanni Pedrotti,

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. . . „ , - . .

464 L ' E C O N O M I S T A 14 maggio 1916 - N. 2193

e Salvatore Segrè, e confida che vorrete suffragare tale nomina colla vostra conferma.

Lo Statuto Sociale prevede un massimo di 24 Am-ministratori. Gli Amministratori in carica sono 23.

Scadono, per anzianità i Signori : Marchese dott. G. B. Guerrieri Gonzaga, Alberto Koechlin-Hoff-mann, Jules Rostand, Alberto Vonwiller.

Vi invitiamo pertanto a procedere alla elezione di sette Amministratori, lasciando facoltà al Consi-glio di eventualmente completarsi.

Vorrete altresì procedere alla nomina di 5 Sindaci effettivi e 2 supplenti.

A norma di Statuto, tutti gli uscenti sono rieleg-gibili.

25 marzo 1916. I L CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE.

E F F E T T I ECONOMICI DELLA GUERRA

La critica situazione alimentare in Germania Nel mondo politico si seguono con viva attenzione

i fenomeni della carestìa che si valgono rivelando.in Germania; fenomeni che furono accuratamente com-pressi e velati per lungo tempo, ma che ora. nessuno riesce più a soffocare, e che erompono in violenti manifestazioni di piazza ed in acerbe critiche di gior-nali, s t ranamente eloquenti, dato il fiero regime di censura che prevale nell'Impero.

Le gravi sommosse che sono scoppiate negli ultimi giorni di apri le e nei primi giorni di maggio a Berli-no ed in numerose a l t re città tedesche, il libero lin-guaggio con cui i giornali ne hanno parlato, addi-tando alla popolazione ed ai. governanti l'incombente minaccia della carestia, e proclamando altamente che non è più lecito invocare il silenzio su questa intollerabile situazione di cose colla comoda scusa che il nemico guarda e si rafforza allo spettacolo delle sofferenze tedesche; tut t i questi fatti dimostra-no che la Germania sta entrando in una fase nuova e molto seria della, sua, vita di guerra, e che essendo in via di esaurimento le riserve, riuscendo ogni gior-no più difficile, per il metodico inasprimento del blocco, fare affluire dall'estero i rifornimenti alimen-tari di cui l'Impero abbisogna, le condizioni interne della Germania devono peggiorare progressivamente, colla continua rarefazione di viveri ed il loro corri-spondente incessante rincaro, fino a quando gli estre-mi limiti della resistenza umana siano raggiunti. Che cosa avverrà in quel giorno non è difficile pre-, vedere: sa rà in una forma o nell 'altra, per solleva-( zione di popolo1 o per capitolazione di governo, la1

fine della guerra. Del resto, solo illuminata da queste sinistre luci, ;

l'ultima nota della Germania agli Stati Uniti diventa intelligibile; si può comprendere solo dopo questi fatti l'accenno aperto al la pace, che per due volte l 'Impero si dichiarò disposto a t ra t tare cogli avver-sari: il rilievo della « pace vergognosa » che coll'affa-mamento della Germania l 'Intesa si propone di im-porre agli eserciti tedeschi vittoriosi; l 'insistente e disperato appello a Wilson perchè intervenga a di-fesa della libertà dei mari, cioè a f a r cessare il bloc-co commerciale che strozza la Germania.

Come si vede, questo1 terribile pericolo sale dalie manifestazioni sanguinose delle strade e dagli aspri commenti dei giornali all'onore dei documenti diplo-matici. La Germania, dopo avere per quasi due anni preteso che il blocco commerciale era vano e sterile di risultati, oggi invocando i patimenti delle su© donne e dei suoi bambini, riconosce di essere come una piazzaforte assediata, che consuma, e non sostituisce che .parzialmente le sue riserve. Da oggi è lecito contare sull'esaurimento alimentare della Germania come sopra una delle grandissime forze che dovranno decidere del conflitto europeo.

In verità, coloro che conoscevano minutamente l'ossatura, dell'economia germanica, 1© forze © le de-bolezze del gigante, il dare e l'avere del colossale commercio ©stero dell'Impero, fin dallo scoppio1 della guerra, a causa dell'intervento britannico, che me-diante il dominio dei mari tagliò alla Germania le principali vie dei traffici, potevano prevedere che in data più o meno lontana la Germania, sarebbe ca-duta nell'artiglio della carestia. Le cifre essenziali del commercio germanico prima della guerra esami-

nate oggi freddamente, senza altro desiderio che quello di leggervi la verità, spiegano, in modo cate-gorico la situazione odierna, persuadono che i tu-multi di Berlino e le sofferenze del popolo, tedesco non sono causali, ma fatali, e predestinati ad ag-gravarsi col tempo fino alle estreme conseguenze/

La Germania nel 1913 — l'ultimo- anno normale — ebbe un movimento commerciale complessivo che oltrepassò i 25 miliardi di lire: 13.350 milioni all'im-portazione e 12.000 milioni all'esportazione. Orbene, le importazioni che tengono una schiacciante supe-riorità nel movimento commerciale tedesco sono quelle dei prodotti agricoli ed alimentari, che ascen-dono alla somma gigantesca di 8750 milioni. Per ren-dersi conto del significato di questa cifra, si può ricordare che la somma complessiva di « tutte » le imp.ortazioni e di « tutte » le esportazioni dall'Italia nello stesso anno 1913 ascese a 6200 milioni; ai due terzi appena della « sola » importazione di derrate agricole ed alimentari in Germania.

Se si passa poi ,ad esaminare il commercio spe-cial©, per paesi, della Germania nell'ultimo anno pr ima della guerra, si ha la spiegazione e la con-ferma di quell'imponente cifra di importazione ali-mentare, constatandosi che le importazioni massime dell'Impero provengono da paesi eminentemente ,a-gricoli: la Russia, a cui La Germania, vende per 850 milioni di prodotti manufatt i , esporta da sola in Ger-mania per la fantastica cifra di 1875 milioni; l 'India per 660 milioni; l 'Argentina per 550 milioni; il Cile (il grande esportatore dei nitrati) per 250 milioni; l 'Italia per 375 milioni; l 'Australia per 345 milioni; gli Stati Uniti per quasi « due miliardi » di lire!

Orbene, tutti questi grandi provveditori di der-rate agricole ed alimentari di cui la Germania ab-bisogna; per la guerra ed il blocco hanno cessato quasi completamente di inviare i loro prodotti alla Germania. L'Impero, fondato sopra un'economia prevalentemente industriale, manca delle compen-sazioni agricole imperiosamente indispensabili alla sua conservazione. Dai piccoli paesi neutrali che lo circondano, i tedeschi si sforzano-, con inesauribili risorse ed enormi sacrifici finanziari, di t r a r re i ri-fornimenti che mancano; qualche cosa arriva, ma non sono certo la Svizzera, la Danimarca, l'Olanda, la Svezia, che possono supplire a ciò che non arriva più dalla Russia, dagli Stati Uniti, dall 'India, dal-l'Italia, dall 'Australia, dall'Argentina. Non sono quei minusculi paesi, grandi presi tutti insieme quanto l'Hannover, quelli che possono sfamare un popolo di 70 milioni di anime, che fu sempre il più vigoroso mangiatore della terra.

In Germania la zootecnica era progreditissima; la Germania possedeva interi popoli d'i animali dome-stici : 4 milioni e mezzo di cavalli, 20 milioni di bo-vini, quasi 6 milioni di Ovini, quasi 22 milioni d'i suini. Ma questi popoli mangiano. I foraggi che venivano dall'estero, dagli spaziosi paesi agricoli, furono i primi a non venir più. Il contrabbando di questi prodotti voluminosi non fu neanche tentato. Così cominciò l'ecatombe del bestiame, che continuò energicamente, fino a quando non si rivelarono le inevitabili conseguenze della penuria, che oggi fan-no protestare i giornali ed insorgere le folle, e che dovranno inesorabilmente aggravarsi domani.

Questa., ridotta crudamente in cifre, l'atroce ed ogni giorno più terribile malat t ia di cui la Germa-nia soffre, e che, a scadenza più o meno lontana, la metterà alla mercè dei suoi avversari.

Il commercio degli Stati Dnlti durante e dopo la guerra europea Più di u n a volta dall'inizio della guerra si sono

verificati per mare e all'interno incidenti più o me-no gravi d a lasciar supporre una ro t tura dei, rap-porti f r a gli Stati Uniti e la Germania: ma in de : finitiva si è sempre riusciti a comporli; il che si spiega da ta la importanza dei vantaggi ohe l'Ame-rica — anzi le Americhe — traggono dalla guerra europea.

Ora,sugli effetti economici attuali e su quelli fu-turi (ossa dopo la guerra) un giornale molto equi-librato di New York — il « Booklyn Daily Eagle » — uno dei non molti che alle notizie strabiiianti e alla retorica d'effetto preferisce l 'aritmetica, pubblica una serie d'i dati, ohe ci sembrano assai interes-santi per i nostri lettori.

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 465

Gli Stati Uniti si compiacciono d'ella prosperità Che lia loro arrecato la ,guerra europea. Ma, molti si domandano che succederà al commercio ameri-cano. dopo la conclusione della pace.

Ultimamente la Camera di Commercio del Mas-sachusetts e lo stesso Ministro del Commercio hanno- ammoni to gli Americani a non addormen-tarsi . in u n a sicurezza ingannatr ice. La prosperi tà attuale, dovuta unicamente alla guerra, potrebbe lasciar il posto, qualora non si provvedesse,' ad una situazione difficile il gio-rno in cui venisse a spa-rire la causa d'i tale prosperità. « L'energico mer-cante che ha nome, nome proverbiale, di zio Sam. vende ai belligeranti munizioni e altro mater iale da guerra per u n a somma che sorpassa -di 100 mi-lioni dif dollari mensili il valore delle esportazioni normali p r ima della guerra . Lo zio Sam occupa, giorno e notte alla fabbricazione di questi prodotti un esercito di 800.000 operai.

Poi la gue r r a cesserà e il buon padrone conge-derà gli 800.000 operai di cui non avrà più bisogno E vedremo i magazzini riempiti fino al-tetto di mer-ci ohe non avranno più compratori.

A meno che le condizioni a t tual i non migliorino, la questione della disoccupazione e quella del ri | stabilimento dei salari su u n a base normale costi tiuran.no il più grave problema che siasi mai pre-sentato al paese ».

Poiché, malgrado la prosperi tà apparente, le con-dizioni at tual i sono sfavorevoli. Le cifre del com-mercio americano sono salite, m a soltanto per quanto si riferisce .ai prodotti la cui vendita è do-vuta alla guerra .

Il commercio degli al tr i - prodotti è invece dimi unito.

Ecco in atti le statistiche ufficiali: Prodotti la cui vendita è dovuta alla guerra.

Prodotti 1914

Animali . . • . . 5.803.639 Farine . 165.302.385 Automobili. . . . . 26.574.574 Prodotti chimici . 27.079.092 Esplosivi 6.272.197 Sellerie . . . . 57.566.261 Carne e l a t t e . . 146.227.780 Filo di ferro . . . 7.839.151 Ottone . . . . . 7.472.475 Vestiari e cotone . . 10.767.446 Fieno . . . . . . 827,205 Armi da fuoco . . 3.443.297 Ferri da cavallo . 98.835 Ferramenta . . . Zucchero . . . . 1.839 983

1915 (Dollari) 77.953.686

573.823.676 60.251.635 46.380.986 41.476.188

120.727.156 220.052.990

14.365.327 20.544.549 29.550.090

1.930.297 9.474.947 2.001.258 7.926.604

25.615.016

Aumento

72.150.027 408 521.291

33.680.061 19.301.894 35.203.901 63.160.895

' 73.825 210 6.526 176

13.072.073 18.782.642 1 153 002 6.032.650 1 902,423 7.926.604

23.775.033 Totale 467.113.343 1.252.127.405 785.014.062

Prodotti

Macchine agricole . . Macchine da cucire . Birra Foraggi e pelli . . . Prodotti dentifrici . . Macchine e le t t r iche . Macchine da scrivere Utensili . Strumenti musicali . Prod. per la marina . Legname

m i n e r a l i . . . . Tabacco . . . Kame . Cotone grezzo . . Concimi.

Altri prodotti. 1914 1915 Diminuz.

(Dollari) 31 965.789 10.304.978 21.660.811 11.494 801 6.223.978 5.271.280 10.259.109 4.537.978 6.721.131 14.969.371 3.794.459 l'.714,912

2.679.170 " 1.382.028 1.296 242 25.080.844 19.771.757 5 289.087 10.575.573 5,315.134 5.260.439 11.212.159 7.520.101 3.683.058 3.358.631 2.048.715 1.309 916

19.882.165 11.127.239 8.754.926 103.179.640 49.943.537 53.236.103 152.174.056 133.693.275 18.480.781

53.963.770 44.493.829 9.469.841 3.257.089 , 220.147 3.036.942

610.475.301 376,317.972 234.257.329 11.000.038 3.870.887 8.107.851

1.076.486.106 680.475.457 396.010.649

revoi^6* C ^ r e "Melario una situazione poco favo e, tanto più ove si consideri ohe la vendita

dlegli articoli contenuti nella seconda tabella è di-minuita non soltanto nel commercio coi belligeranti, ma anche nel commercio coi neutrali.

E' evidente ohe i neutral i si riservano di far ac-quisti dopo la guer ra e ise al lora l'America non sa rà pronta a vendere loro ciò di cui essi abbisognano, andranno a r ifornirsi in Inghil terra e in Ger-mania.

Il Brooklin Eagle dice però che un eccessivo pes simismo sarebbe ingiustificato.

Aggiunge che indubbiamente il commercio ame ri-cano h a -sofferto dalle restrizioni apportate al commercio dal blocco contro la Germania e conclu-de ohe dopo la guerra sa ranno necessàrie, per lo sviluppo- del commercio americano, una potente mar ina mercantile e la libertà dei mari .

L'aumento dei prezzi dei viveri nelle città d'Italia. — Sono giunti agli Uffici del Lavoro da Municipi, Cooperative, Camere di lavoro i consueti dati sui prezzi dei generi di pr ima necessità: pane, far ina , paste per minestra, carne- bovina, lardo, olio, latte, ecc. verificatisi in alcune città d'Italia durante il de-corso mies-e di marzo.

Da essi risulta che in confronto ai prezzi prat icat i nel primo, sem-estre 1914 ,a Roma i prezzi sono cre-sciuti del 23,41 per cento, a Napoli del 37,33, a Firen-ze del 34,58, ,a Bologna del 61,46, a Milano del 25,67, a Genova del 42,07, a Torino del 36,97. ad Alessan-dr ia del 29,03, a Bergamo del 27,15, a Pavia del 29,19, .a Udine del 49,57, ,a Reggio Emilia del 39,09, a Livorno del 32,53, -ad Ancona del 33,38 e a Ginevra del 28,28.

Da questi dati appare che la minima -elevazione del prezzo si è avuta a Roma, la massima a Bolo-gna.

Secondo gli stessi calcoli dell'Uff. del Lav., il prez-zo del p a n e in I ta l ia è aumenta to del 6,3 % dal mar-zo 1915 a l marzo 1916, il prezzo della fa r ina del 3,2, quello della pasta del 17,5, quello della carne bovina del 47,1, quello del lardo del 29,8, quello' dell'olio da mangia re del 22,5, quello del latte del 10.8. I prezzi quindi dei principali generi di consumo delle classi operaie hanno subito ne) marzo 1916 u n rialzo medio generale del 19,6 sui prezzi prat icat i nel marzo 1915. La media è stata calcolata sui prezzi medi praticati in 43-città, forniti da Municipi, Cooperative, Camere del Lavoro e Camere di commercio, prendendo come base i prezzi medi calcolati per il 1912. Il livello ge-nerale dei pre-zzi di minuto dei genieri di consumo popolare presenta un aumento del 31,1 per cento ri-spetto al luglio 1914 ed un .aumento di 0,4 per cento in confronto del febbraio 1916.

Il r incaro dei viveri in Germania. — Il municipio di Bautzen ha stabilito la statistica per l 'aumento dei prezzi delle derrate al imentari dal 1° agosto 1914 al 1° marzo 1916. Ecco un prospetto di quest 'aumen-to, che è indice- della critica situazione- a l imentare in Germania.

La carne di manzo è .aumentata del 112 per cento; la carne di vitello del 120; l 'agnello del 120; la carne di maia le del 150; il lardo indigeno del 212; il lardo affumicato del 175; il sanguinaccio dell'83; quello di seconda quali tà del Ì00; la salciccia ordinar ia del 120; la salciccia col lardo del 100; il riso del 210; i pi-selli del 170; le lenticchie del 170; i fagioli del 195-lo zucchero del 32; la 'farina bianca del 14; la f a r ina di segale dell ' l l ; il pane del 45; il latte- del 20; il bur-ro de-11'82; il grasso vegetale del 125; la marga r ina del 100; il caffè tostato del 71; lo sciroppo del" 60; le uova del 125; le a r r inghe del 225.

Questi articoli rappresentano un aumento medio del 105,2 per cento. In alcune grandi città della Ger-mania l 'aumento è ancora più considerevole

FINANZE DI STATO

L'utilità delle riserve auree Attraverso ai metodi svariat issimi e- altamente- in-

teressanti coi quali le- nazioni in conflitto adottano ciascuna una politica di finanziamento della guerra conforme alla propr ia costituzione economica, un fenomeno a p p a r e costante: la pre-occupazione gene-rale di conservare, e possibilmente accrescere, le riserve auree delle banche d'emissione.

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. . . • - , - .

466 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

Questa comune tendenza si rileva dal seguente raffronto, che indica, in milioni di lire italiane, il valore dell'oro accantonato nelle « sacristi© » di quei grandi Istituti: Fine luglio aprile

1914 1916 1105 1016 1004 1449 4104 4899 4210 4760 1696 ' 2856 543 1054 180 258 340 1121 146 225 HO 179

2535 '3520

Banca d'I talia . . . . » d'Inghilterra . » di Francia. » Imperiale Russa » » Germanica » di Spagna. » Nazionale Svizzera . » d'Olanda . . . . s> Reale di Svezia » Nazionale di Danimarca.

Banche associate di New York. Questo quadro ci esprime molte cose. Innanzi tutto

è da notare una differenza fondamentale f ra le cau-se che hanno aumentato la riserva metallica in Francia, Russia e Germania, e quelle che hanno con-tribuito ad accrescerla, nei paesi neutrali e in Inghil-terra. Nei tre primi paesi si è requisito l'oro dei privati, o per lo meno si è fatto appello al loro pa-triottismo perchè lo consegnassero agli Istituti di emissione, i quali non lo. rimettono nella circola-zione interna. Nei paesi neutrali invece e nella Gran Bretagna l'afflusso del metallo giallo nelle casse ban-carie è dovuto a un 'fenomeno spontaneo, determina-to dalle ragioni di scambio con l'estero. In non po-chi dei paesi neutrali questo fenomeno incomincia anzi a destare qualche preoccupazione, perchè l'ec-cesso dell'oro può creare nell'organismo economico dei disturbi non.meno gravi, di quelli che vi provoca la sua mancanza assoluta. Così le banche d'emis-sione della Svezia e Norvegia, sono state con recente decreto sciolte provvisoriamente dall'obbligo di ac-quistare l'oro che vi venisse portato, al prezzo fissato per legge. In tal guisa esse potranno offrire per quel metallo un prezzo minore e procurare così di fre-narne il pericoloso afflusso. In identica situazione si trova la Banca d'Olanda, la cui riserva aurea è tri-plicata, coprendo l'80 per cento della circolazione cartacea, e che inoltre è imbarazzata dall'affluire dei depositi dei risparmiatori olandesi, sicché ha ri-bassato l'interesse sui depositi stessi a 1/2 per cento, cifra nuova per la sua esiguità negli annali econo-mici neerlanflesi.

Abbiamo posto assieme, ai paesi neutrali l'Inghil-terra. E' questa la più al ta lode che sgorga dai fatti a favore della nostra alleata. F ra le difficoltà a cui il grande, conflitto l'ha posta di fronte, uno dei mag-giori era quello di conservare alla ' sterlina quel suo valore di « moneta di conto », a cui si deve se Lon-dra si mantiene da un secolo a questa parte il cen-tro del mercato finanziario del mondo. L'arduo com-pito è stato assolto sinora con mirabile abilità e for-tuna. La sterlina corre il mondo e si cambia alla pari con la carta inglese.

Dopo avere nei primi mesi del conflitto aumentato la propria riserva aurea, la Banca d'Italia ci mostra adesso — la sola in Europa — una diminuzione di circa cento milioni. Evidentemente essa è dovuta a spedizioni di metallo all'estero eseguite nei 1915-16, probabilmente, in connessione con operazioni com-piute d'accordo coi Tesori di altri Stati. Ed a questa diminuzione di riserva aurea noi dobbiamo l'addol-cimento dei cambi, per cui la. nostra l ira oggi si tro-va in condizioni migliori del marco germanico. La Banca d'Italia in questa linea di condotta aveva avuto dei predecessori. La Banca di Francia, per salvare il cambio che cresceva in guisa minacciosa, spedì lo scorso anno ben mezzo miliardo d'oro in In-ghilterra: spedizioni non meno larghe e in Inghil-terra e al Giappone ha operato- la Banca Imperiale russa.

E' questo il lato attivo dell'operazione, e a noi man-cano gli elementi necessari per stabilire quanto van-

" taggio essa in definitiva rappresenti per il nostro Paese. Malgrado gli invii di metallo all'estero, tro-viamo le riserve auree degli istituti di Francia e di Russia notevolmente rinforzate e quella del nostro massimo istituto di ©missione invece indebolita. Ora tale fenomeno non può certo essere sfuggito' all'at-tenzione degli uomini che dirigono la nostra politica monetaria. Politica complessa, nella quale per il presente non si può dimenticare il futuro. L'oro è certo una merce come un'al tra: non s"i deve avere del

feticismo per esso. m,a neppure del disprezzo. Una merce utile quando è sovrabbondante rappresenta un danno: ma, se è troppo rarefat ta , Crea non mi-nori inconvenienti e pericoli. Nel periodo attuale poi, trat tandosi di oro, bisogna più che mai proce-dere 'con delicatezza, perchè, pei paesi come l'Italia a corso forzoso, esso è destinato a rappresentare una grande a r m a a nostro benefìcio, quando- la vita del mondo ri tornerà nel suo assetto' normale. Una^ gran-de a r m a non già — purtroppo — per addivenire ra-pidamente .alla abolizione del corso forzoso, ma pre. cisamente per regolare energicamente 1 cambi con l'esterp. Lo sforzo di tutti i belligeranti di aumentare le proprie riserve auree, h a un significato che non può venire t rascurato dai nostri massimi finanzieri.

A pace conclusa, quando le industrie che ora han-no ceduto il passo ai bisogni imperiosi della guerra r iprenderanno il loro r i tmo e quindi dovranno ese-guire larghi acquisti all'estero; quando si dovrà provvedere, con operazioni di credito, a r isanare nelle zone devastate le rovine che ora vi si seminano; quando, col rifiorire del commercio- internazionale, il possesso di una moneta « se non buona, almeno stabile », r i tornerà ad apparire come una necessità imprescindibile, allora la disponibilità di una larga riserva metallica appar i rà in tutta la sua luce bene-fica. Conservando l'oro, entroi i limiti consentiti dalla regolarizzazione del. cambio, si compie un'opera di alta previdenza.

I corsi dei cambi esteri sulla Svizzera Poiché la Svizzera h a nel presente momento l'uffi-

cio di stanzia di compensazione mondiale, è utile far vedere come le diverse valute siano apprezzate in questo importantissimo osservatorio neutrale.

Riportiamo perciò il quadro pubblicato dall'Ei-naudi sul « Corriere della Sera » e le serene osser-vazioni che ne seguono.

Le cifre riprodotte nella tabella significano la percentuale in più od in meno del corso di parità a cui le monete estere si cambiano con: 100 franchi svizzeri. Esse indicano cioè quanto le 'monete estere perdono o guadagnano in confronto al par i sviz-zero :

PINE GIUGNO 1 9 1 4

ALLEATI: Inghilterra pari , Francia pari, Italia — 0.40, Russia — 1.60.

BLOCCO CENTRALE: Germania - 0.40, Austria Unghe-ria — 0.80. .

NEUTRI: Olanda — 0.10, Stati scandinavi — 1.10, Stati Uniti — 0.80, Spagna — 4.

F I N E LUGLIO 1914

ALLEATI: Inghilterra pari, Francia pari, Italia — 0.60, Russia — 7.20.

BLOCCO CENTRALE : Germania — 0.60, Austria- Unghe-ria — 0.80.

NEUTRI: Olanda — 0.20, Stati scandinavi — 0.70, Stati Uniti — 1.20, Spagna — 3.60.

P I N E AGOSTO 1914

ALLEATI: Inghilterra — 0.20, Francia -f 0.10, Italia - 2, Russia — 14.80.

BLOCCO CENTRALE: Germania —2.40, Austria-Unghe-ria — 12.40.

NEUTRI: Olanda + 1.90, Stati scandinavi — 1.60, Stati Uniti — 3,30, Spagna — 1.60.

P I N E DICEMBRE 1 9 1 4

ALLEATI : Inghilterra + 1.20, Francia -f (.60, Italia — 1,60, Russia — 18.80.

BLOCCO CENTRALE: Germania — 7.20, Austria - Unghe-ria — 13.20.

NEUTRI: Olanda + 2.10, Stati scandinavi — 5.20, Stati Uniti + 1.20, Spagna — 0.80.

F I N E APRILE 1 9 1 5

ALLEATI : Inghilterra + 1.40, Francia — 0.20, Italia - 9.20, Russia — 16.80.

BLOCCO CENTRALE: Germania - 11.80, Austria-Unghe-ria — 22.40.

NEUTRI: Olanda + 1, Stati scandinavi — 1.80. Stati Uniti - 2.40, Spagna + 5.20.

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L'ECONOMISTA 467

FINE GIUGNO 1 9 1 5

ALLEATI: Inghilterra + 2.80, Francia — 3.60, Italia — 11.50, Bussia — 22.

BLOCCO CENTRALE: Germania — 11.20. Austria-Unghe-ria — 22.80.

NEUTRI: Olanda + 3.60, Stati scandinavi + 1.60, Stati Uniti + 3.60, Spagna + 0.40

FINE DICEMBRE 1915

ALLEATI: Inghilterra — 1, Francia — 10.60, Italia — 20.60, Bussia — 40.20.

BLOCCO CENTRALE: Germania — 20, Austria Unghe-ria — 35.80

NEUTRI: Olanda + 10.20, Stati scandinavi -f- 4, Stati Uniti + 1.20, Spagna — 1.20.

F I N E MARZO 1916

ALLEATI: Inghilterra — 1.25, Francia — 12.45, Italia — 21.25, Bussia — 38.30.

BLOCCO CENTRALE: Germania — 24.70, Austria Unghe-ria — 38.85.

NEUTRI: Olanda + 6.05, Stati scandinavi + 8.70, Stati Uniti -f- 0,65, Spagna — 0.95.

PRINCIPIO MAGGIO 1916

ALLEATI : Inghilterra —1.65, Francia — 12.20, Italia -16.85, Bussia — 39.75.

BLOCCO CENTRALE: Germania. — 22.10, Austria-Unghe-ria — 36.65.

NEUTRI: Olanda + 4.30, Stati scandinavi + 14.20, Stati Uniti pari, Spagna -f- 0.05.

Alcune cose sembrano degne di r imarco : 1° Nella maggioranza dei paesi belligeranti i

cambi sull'a Svizzera hanno avuto u n a tendenza al ribasso : Franc ia , Italia, Germania ed Austria-Ungheria.

2°- Il lieve peggioramento del l ' Inghi l terra e del-la Russia può essere forse in parte connesso con il rincaro d'ella valuta scandinava. Tutti i cambi es-sendo con un deprezzamento, sebbene lieve, della valuta inglese sulla scandinava ha dovuto produr re un deprezzamento, sebbene lieve, della valuta in-glese anche rispetto alle altre valute.

3° T r a i paesi belligeranti, la variazione più favorevole si ebbe per l 'Italia, la quale perdeva il 21,25 o/n ed ora perde solo più il 16,85 % sul f ranco svizzero, con un miglioramento del 4,40 o/n.

4° Salvochè per la Scandinavia, i cambi diei paesi neutrali tendono ad eguagl iars i maggiormente t r a di loro.

5° La Scandinavia balza su sino a toccare al-tezze mai dianzi vedute. E' il paese la cui valuta nel presente momento è la più apprezzata del mondo.

Il fatto che la Svezia guadagna il 14,20 sul franco svizzero, vuol dire che essa guadagna il 16,10 % sul l ' Inghi l terra , il 30 o/n sulla Franc ia , il 37,30 o/n sull 'I talia, il 47 % sulla Germania e 1*89 % sulla Russia.

I giornali tecnici riconnettono in par te questa notevole ascesa dell' apprezzamento della corona scandinava alla legge svedese d-ell'8" febbraio.

La Svezia respinge, a quanto sembra, l 'oro come mezzo di pagamento dei suoi crediti verso l'estero; costringendo perciò coloro i quali debbono farle dei pagamenti a fare una grande ricerca di divisa pa-gabile in Svezia e st i lata in corone. Sicché la quan-tità l imitata di divisa-corone esistente sul mercato sale di prezzo, senza che possa fungere da compen-satore l 'afflusso dell'oro dall 'estero in Svezia.

Alla lunga il rialzo del valore della corona non potrà non favorire le importazioni di merci in Sve-zia, dove esse sono vendute in corone, il cui rend-i-mehto in sterline, marchi , f ranchi è diventato tan-to più vantaggioso di prima. D'altro canto scorag-gerà le esportazioni di merci, non tornando conto agli svedesi di vendere merci all'estero, diove sareb-bero pagate in monete deprezzate in confronto alla laro corona. E' appunto ciò che vogliono gii sve-desi: essere paga t i in merci è non in oro, il che equivale ad incoraggiare le importazioni ed a sco-raggiare le esportazioni di merci. Il provvedimento monetario svedese sta dunque -produ-cendo i suoi de-siderati effetti.

Le entrate dello Stato. — Ecco le cifre delle prin-cipali en t ra te dello' Stato nei primi dieci mesi del presente esercizio.

Tasse sugli affari: 251 milioni e mezzo con 24 mi-lioni in più della cifra del corrispondente periodo dell'esercizio 1914-1915.

Tase di consumo: 531 milioni con quasi 168 milioni in più (notevoli le dogane 93 milioni im più senza grano, e gli zuccheri 40 milioni in più).

Privative: 540 milioni e mezzo, con 115 milioni in più: i soli tabacchi hanno reso, per dieci mesi, 97 milioni in più, è complessivamente 405 milioni e mezzo.

Imposte dirette: 548 milioni e mezzo, con quasi 80 milioni in- più. •

Servizi pubblici: (poste, telegrafi e telefoni) 174 mi-lioni, con 33 milioni e mezzo in più.

In totale si introitarono, nei dieci mesi, L. 2 mi-liardi 70.287.000 con L. 419.523.000 in più a confronto coi dieci mesi corrispondenti dell'esercizio 1914-915. Ed è a notare ancora d i e tut t i i cespiti sono in au-mento. I contribuenti compiono il loro dovere. E con-tr ibuiranno a compierlo, ispirati alla gravi tà del-l'ora, al valore dell'esercito, all 'avvenire della Pa-tria. Il Paese sa che il pe rdura re della guer ra signi-fica il perdurare degli sforzi d'ogni genere. Ma è pronto, è deciso a superarli .

Le spese di guer ra nei paesi alleati. — L'ammon-tare dei crediti ottenuti dal Governo f rancese a co-minciare dal 1° agosto 1914 supera i 46 miliardi e mezzo. Ma ciò che più impressiona è la costante pro-gressione delle spese: mentre per tutto l'esercizio 1915 si ebbero 22,417 milioni di spese totali, il primo semestre 1916 esige da solo una dotazione di 15.483 milioni, corrispondente ad u n a spesa annua le di 30.966 milioni.

Non occorre dire che le spese militari assorbirono la maggior par te di queste spese, in ragione del 70 per cento.

Se ,a queste spese .si aggiungono le anticipazioni che là Franc ia fa a l Belgio, alla Serbia e ad al t r i paesi, si a r r i va ad una spesa, di 90 milioni a l giorno,' che f r a breve, secóndo le dichiarazioni di Ribot, am-monterà a 93 milioni.

L'Inghilterra, spende già HO milioni al giorno e presto la spesa ammonterà a 125 milioni di lire, cioè a 5 milioni di sterline.

L'affluenza d'oro in America . — Le importazioni di marzo 1916 sono, ascese a lire sterline 42.800.000 e le esportazioni a lire st. 82.000.000. Le esportazioni dei nove ultimi mesi si saldano con u n a eccedenza in credito di 98.200.000 lire sterline.

Gli a r r iv i d'oro ascendono in totale a 55.800.000 lire sterline ovvero 1.395.000.000 di lire.

Il prestito interno ellenico. — Il Governo greco ha deciso che il prestito interno, di 100 milioni sarà emes-so in obbligazioni di 500 dracme all'interesse- del 6 per cento. Il nuovo prestito sa rà offerto al tasso di 87 per cento.

Il bilancio del Belgio. — Le entrate ordinarie pel 1916 sono valutate a f ranchi 248.649.935 e le spese a 274.480.455. Un decreto speciale del governo germa-nico fisserà i mezzi per coprire il deficit.

FINANZE COMUNALI Mutui ai Comuni. — Sono stati concessi mutui alle

condizioni ordinarie d'interesse, a i seguenti Comuni-Provincia di Sassari L. 100.000; Alessandria — Colle Enemardo- L. 3000; Ancona — Monte-sicuro L. 9300; Montesicuro lire

10.600; Arezzo — Capre-se Michelangelo L. 4300-Avellino — Ariano di Pugl ia L. 4600; Bari — Carbonara L. 3600; Triggiano L 44 000-

^Benevento - Casalduni L. 26.300; Casalduni lire

Bergamo — Trabucliello L. 9500; Strozza L. 19.000; ~ Castelgu-elfo L. 9800; Crevalcore lire

10.000; Drizzano L. 15.000; Vergato L. 29.000; Creval-Castelguelfo L. 11.700; Monghidoro- lire

98.000; Monghidoro L. 12.200; Brescia — Villano-va sul Clisi L. 5000; Villanova

sul Clisi L. 18.000:

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468 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

Campobasso —- Campochiaro L. 8000; Bagnoli del Trigno L. 97.800; Campo-chiaro L. 39.000; Molise lire

.53.000; Caserta — Acerra L. 27.000; Acerra L- 53.000; Catania — Ramacca L. 13.200; Chi-eti — Ortona a Mare L. 3300; Ortona a Mare

L. 3300; Roccascalegna L. 21.000; Como — Torno L, 5700; Albata L. 1300; Torno lire

2800; Venegono Superiore L. 2500; Albate L. 51.500; Concenedo L. 10.000; Torno L. 6000; Venegono Supe-riore L. 67.500;

Cosenza — Amanit-ea L. 3909; Castrovillari L. 13.100; S. Basile L. 10.400; Rota Greca L. 30.600;

Cuneo. — Demonte L. 25.000; De-monte L. 53.000; Firenze — Scarp-eria L. 64.500; Foggia — S. Marco la Catola L. 61.600; Carpino'

L. 2.500; Genova — Laigueglia L. 22.600; Grosseto — Castiglione Pesca ja L. 10.600; Casti-

glione Pesca ja L. 7900; Macerata — Caldarola L. 18.300; Mantova —• Ro-rgofranco sul Po L. 26.000; Milano — Lonate Pozzolo L. 2800; Bernar-eggio lire

1200; Bar lass ina L. 31 500; Barnareggio L. 45.800; Bo-rsano L. 32.000; Lonate Pozzolo L. 14,500; Sacco-nago L. 45.000;

Modena — Guiglia L. 1400; Guiglia L. 16.000; Novara — Castelletto Ticino L. 1600; Castelletto

Ticino- L. 160.000; P a r m a — Fonte-vivo L. 2400; Fornovo Taro L. 6600;

Fontevivo. L, 9600; Pavia —• Sar t i r ana L. 6600; Perugia — Perugia L. 28.400; Perugia L. 71.600; Pesaro — Tomba di Pesaro L. 1200; Tomba di Pe-

saro L. 2800; Piacenza — C-astelvetro Piacentino L. 25.000; Po-

denzano' E. 37.500; Borgono-vo- L, 5400; Pisa — Pontede-ra L. 9000; Potenza — Potenza L. 15.000; Monte-milone lire

40.000 Montemilone- L. 50.000; Potenza L. 50.000; Reggia Calabria — Caulonia L. 31.400; Roma — Man-ziana. E 41.600; Salerno — Pellezzano' L. 43.000;

' Torino — Salto L. 10.000; Treviso. — Follino L. 13.100; Venezia — Meolo L. 26.400; Verona — Arcole L. 10.100; Grezzana L. 10.000;

Grezzana L. 30.500; Arco-le L. 3100.

IL P E N S I E R O D E G L I A L T R I

La mano d'opera i ta l iana in Francia. — Angiolo Cabrini, « Secolo », 8 maggio 1916.

E" necessario un t ra t ta to di lavoro, che r iguardi direttamente la vita prole tar ia e di emigrazione che stabilisca esplicitamente l ' impegno dei due Governi ad organizzare i servizi di collocamento. Sono pas-sati d tempi in cui guardavamo come ad un bene-fattore chiunque occupasse, i nostri emigranti . L'I-talia sk che altri abbisogna della s-ua forza di la-voro ed è disposta ad agevolarne quei metodici re-clutamenti che selezionano la mano d'opera, ma a patto che ciò sia conforme oltreché al proprio, al-l 'interesse della nazione alleata, e non in odio ai suoi lavoratori o -per le speculazioni di qualche suo gruppo industriale.

Il ribasso dei cambi. — R. Dalla Volta, « Perseve-ranza» , 9 maggio 1916.

Dopo un periodo di continui aumenti nei corsi dei cambi, è sopravvenuto un periodo di r ibassi che au-guriamo progressivo. P e r r imediare agli alti cambi quando non sia possibile accrescere le esportazioni e r idur re sensibilmente le importazioni, non c'è altra, via di uscita, olire quella dell 'esportazione dell'oro ch-e- in questo momento non può essere pra t ica ta su larga scala, che di procurars i all'estero dei crediti mediante prestiti. In Italia t ra t tas i di fare in modo che i cambi non abbiamo a risalire, ma cont inuare in una certa misura così da rendere meno gravoso l'onere che ne deriva all'economia, del paese. La sti-pulazione. di un presti to all'estero, probabilmente sul mercato, di Londra, contribuirà a migliorare- la situazione; ma dobbiamo anche curare che il miglio-ramento dei cambi s ia effetto pure di u n a maggior r ipresa dell-e nostre esportazioni e di minori acquisti di prodott i esteri non strett amenti necessari.

Politica doganale: il passato. — Ghino Valenti, « Idea ' Nazionale », 10 marzo 1916.

La politica doganale dell 'Italia deve per noi inspi-rars i al principio della massima soddisfazione del-l'interesse nazionale: anche un fine di promozione di determinate industrie e produzioni agricole può es-sere consentito, m a se-mprechè esso risponda all'in-teresse- nazionale e non costituisca un vantaggio di alcune categorie di produttori col danno di altre e semprechè si tenga conto insieme dell'interesse della produzione -e- di quello.del consumo, Il difetto prin-cipale della nostra politica doganale- è stato quello di non aver seguito una linea di condotta sincera e di non esserci prefissi con determinatezza lo scopo che volevamo raggiungere. Siamo stati insieme- libe-risti e protezionisti, discendendo talora persino alle ro t ture più brusche, alle rappresaglie-; ma non ab-biamo- in par i tempo avuto la forza di difenderci e, con una azione oculata e- persistente, di procurare ai nostr i prodotti esportabili nuovi, e più vasti mercati .

Il nostro liberismo non è stato che fiacchezza; il nostr o prote-zionismo, mentre ha avuto per rispetto a talune produzioni industr ial i -ed agricole- il carat-tere del privilegio-, ha abbandonato altre senza di-fese alle sopraffazioni di u n a smodata concorrenza.

influenza dei noli sulla bilancia mercantile: un'o-missione degli economisti, «Corriere d ' I tal ia», 10 maggio 1916.

In tempi normali , ossia pr ima della guer ra euro-pea, la c i f r a dei nodi su mercanzie t rasportate dalla bandiera nazionale, s ia con destinazione estera ov-vero di provenienza estera, raggiungeva la. non in-differente somma di 80 milioni, la quale avrebbe dovuto, andare in diminuzione del nostro sbilancio commerciale. In altri termini i noli percepiti dal la bandiera nazionale, costituivano un altro coefficien-te attivo di compensazione del deficit commerciale, come le rimesse degli emigranti e le somqie spese dai forestieri. Questo elemento importantissimo, an-dò sempre t rascurato, Anzi si commetteva, fino 'a non molti anni fa, l 'errore gravissimo di aggiun-gere allo sbilancio commerciale la c i f ra dei noli che noi pagavamo alla bandiera estera, mentre il nodo era già compreso nel valore della merce im-portata .

Ini difesa dell Italia agricola. _ Carlo Gabrielli Wiseman, « Corriere d 'I tal ia, 11 maggio 1916.

Con opportuni e documentat i rilievi statìstici l'A. per quanto r iguarda la coltura a grano, rileva che il nostro reddi to: a) è inferiore a quello della Da-nimarca , dell 'Olanda e del Belgio; b) è quasi eguale a quello del l ' Inghil terra e della Germania; c) è su-periore a quello della F ranc ia e de-lla Svizzera; d) è quasi il doppio di quello della Ru-ssia Europea. I confronti quindi indicano che si debba venire a conclusioni completamente differenti da quelle alle qual i vengono i critici diella nostra agricoltura.

L'A. r ipor ta i dati sul reddito totale lordo dli un ettaro della, superficie totale:

Olanda (praterie L. 300 Olanda (aratori) » 250 I ta l ia , , 2 4 0 Germania 230 F ranc i a » 220 Belgio , , 2 2 0

Queste cifre permettono t r a r re la dieduzio-ne che la nos t ra agricoltura, pu r non escludendo possa realizzare dei progressi, non h a nul la da temere da un sano confronto con quel che si f a nei -paesi di Europa.

LEGISLAZIONE DI GUERRA Provvedimenti per le pensioni militari. — Il n. 497

della raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno contiene il seguente d-ecre-to:

Art. 1. — Il procedimento per stabil ire -agli effetti della concessione dell'assegno- temporaneo o della pensione che dipendono da cause di servizio — le ferite, lesioni o infermi tà riportate da un militare — dovrà essere eseguito d'ufficio e par iment i sarà eseguito d'ufficio il procedimento per la liquidazione del t ra t tamento di quiescenza quando la constata-zione della ferita, lesione o infermi tà da p u a

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 469

l 'autorità mil i tare sia s tata iniziata mentre l'inte-ressato trovavasi ancora in at t ivi tà di servizio.

Art. 2. — Quando non possa sorgere alcun dubbio circa la dipendenza da causa di servizio- delle 'ferite, lesioni od infermità, il Consiglio di amministrazione è l 'autorità che ne fa le- veci potrà omettere il pare-re di cui all'-art. 34 del regolamento 5 ottobre 1895, n. 603.

Art. 3. — In sostituzione dello stato di servizio di cui all 'articolo 46 del regolamento precitato, ba-sterà inviare alla direzione- dell 'ospedale mil i tare un estratto autentico che contenga: a) le general i tà del militare con la esat ta indicazione del luogo- e data di nascita; b) professione da lui esercitata prima della chiamata alle armi, facendo constatare se appartenesse a qualche pubblica amminis t ra -zione; c) la qualità, la du ra t a e le interruzioni dei servizi prestati , nonché gli stipendi goduti nell'ulti-mo triennio quando trat t is i di ufficiali. Trat tandosi invece di mili tari di t r uppa arruolat is i da meno di 18 mesi e- da meno di 15 per i carabinieri s a r anno sufficienti le indicazioni della da ta iniziale del ser-vizio- e dell'ultimo grado- conseguito aggiungendo per i sottufficiali di tutte le a rmi dell'esercito e per i militari di t ruppa dei reali carabinieri l 'ammon-tare dell 'ultima paga, compresi gli aumenti qua-driennali.

Art. 4. —• Qualora risulti che il militare ferito o infermo appar tenga a qualche amministrazione ci-vile dello Stato o di a l t r i enfi morali ,il Collegio me-dico, nel certificato della visita sani tar ia , dovrà di-chiarare esplicitamente- se la infermità o i difetti riscontrati siano tali da impedire al militare stesso anche la continuazione o la riassunzione del se-vizio civile.

Art, 5. — Il presidente del Collegio medico, subito dopo- redatto il verbale della visita, dovrà comuni-carne l'esito all ' interessato fac-endo constare in calce al verbale stesso se qu-esto ne accetta le conclusioni, ovvero voglia appellarsi a i termini dell'art. 55 ci-tato regolamento sulle pensioni.

Art. 6. — Quando- si t r a t t a dell 'amputazione di u n a o più membra, della perdi ta in tera e incurabile del-la vista o delle funzionali tà di altro organo tale da equivalere a l la perdi ta assoluta dell 'organo mede-simo e l 'interessato accetta le- conclusioni del Colle-gio medico, il direttore dell 'ospedale mili tare tra-smetterà direttamente- tut t i gli att i al Ministero per il necessario provvedimento. Negli al tr i casi gli atti debbono, essere rimessi a l direttore di sani tà del corpo d 'a rmata o del dipartimento. Questi, ove- nul la abbia ad osservare circa le conclusioni del Collegio medico, le confermerà con dichiarazione in calce -al verbale comunicatogli; al tr imenti pronunzierà Parere motivato trasmettendolo al Ministero inci-e-roe- agli al tr i documenti. Il parere dell 'ispettorato di sanità sa rà reso un icamen te -quando vi sia di-scordanza f r a le conclusioni degli al tr i corpi sani-tari. Nel caso di appello dovranno essere osservate le nórme del citato art. 55 del regolamento sulle pensioni. r^m ' ^ — 0 v e ' pa re r i emessi, concordando nel

dichiarare il militare- permanentemente inabile al servizio, dissentano- nella classificazione dell'infer-i t a , il mil i tare stesso pot rà essere ugualmente,con-gedato e in via provvisoria gli potrà e-sser-e liqui-data la pensione di minore importo, salvo provve-rL UT liquidazione della pensione definitiva quan-

o I Ispettorato di sani tà abbia, emesso- il suo parere conclusivo. '

Art. 8. — jq Collegio medico ove non possa pro-li iniziarsi definitivamente circa la gravi tà delle fe-; e'. lesioni, infermità r iscontrate neppure per la scrizione di -essi alla terza categoria dovrà dichia-

taro 5 e ' c e r t i f l c a t o della visita sani tar ia se il mili-t e r ò e "ba esser© inviato in congedo con l 'assegno temporaneo di cui all 'art . 4 del decreto 8 agosto tro V Y - ' I n t a l c a s o dovrà stabilire quando, -en-stesQ ri l r? l t e m a s s i m o dei cinque armi, il mil i tare

Art Q e s s e r « assoggettato a nuova visita, inferro11- Chiunque r i tenga di aver contrat ta u n a qu© • a c a u s a di servizio e lasci t rascorrere cin-senzn m , d a l l a cessazione, del servizio- medesimo della edern-e la constatazione decade dal diritto commi P e i ì S 1 0 n e Privilegiata. La stessa decadenza è

una t a per coloro che avendo r iportato una fe-

rita, lesione o infermità riconosciuta durante l'atti-vità di servizio come dipendente dal servizio mede-simo, senza però dar luogo ad alcun t ra t tamento di quiescenza, non facciano nel termine suaccennato constatare l 'aggravamento ov-e si manifesti.

Art. 10. — Nel caso di aggravamento dell'infer-mità per la quale sia s tata già liquidata là pensio-ne, il pensionato potrà f a r valere i suoi maggiori di-ritti presentando apposita domanda nel termine pe-rentorio di cinque- anni dal giorno della cessazione del servizio. Per accertare l 'aggravamento delie in-fermità sa ranno seguite le norme- contenute nello art. 60 del regolamento approvato con R. decreto 5 settembre 1895, n. 603. L'aumento, della pensione in seguito all 'accertato aggravameneto sa rà calco-lato secondo le norme in vigore al momento della cessazione del servizio ed avrà effetto soltanto dal primo giorno del mese successivo à quello della pre-

I seriazione della domanda. i Art. 11. — Le disposizioni dell'art. 5 del decreto ( 8 agosto 1915, n. 1266, sono applicabili anche ai per-l sonali dei Banchi di Napoli e di Sicilia, dei B-ene-, fici •acant i , del Fondo per il culto, e delle a l t re Am-

ministrazioni di Stato- che provvedono al pagamento I delle pensioni con i propri bilanci, nonché agli iscrit-: ti alla Cassa invalidi della mar ina mercantile. E'

applicabile altresì a tutti gli a l t r i personali p r r i quali si-a ammesso dalle norme vigenti il r ipar to della pensione e dell 'assegno tra lo Stato e gli altri enti in dipendenza dei servizi ad essi rispettivamen-te prestati . Spetta in ogni caso alla Corte dei conti provvedere -alla liquidazione ed al riparto- degli as-segni anche per la quota di pensione o per la somma di indnni tà che debba far carico ad a l t r i enti in con-corso con lo Stato. Gli enti interessati non potranno eseguire alcun pagamento- se non in base alla deli-berazione- della Corte d-ei conti notificata nelle forme di legge.

Art. 12. — Quando un mil i tare trovandosi in uno stabilimento sanitario rifiuti di assoggettarsi ad u n a cura medica o chirurgica dalla quale i sani tar i ri-tengano che -egli possa ottenere la guarigione o un miglioramento, 1© autor i tà sanitarie dovranno fa r r isul tare il rifiuto dal processo verbale da lui fir-mato o crocesegnato in presenza di testimoni. Tale processo verbale dovrà poi essere allegato agli a t t i sani tar i -e qualora dai parer i del Collegio-. medico,

1 della Direzione di sanità e dall 'Ispettorato di sanità j risulti che la manca ta guarigione del mil i tare di-pese unicamente- dalla non eseguita cura, non si f a r à luogo alla liquidazione di alcuna pensione. Se in-vece le autor i tà sanitar ie ritenessero che la manca ta cura impedì soltanto un miglioramento, la pensio-ne sarà l iquidata per la categoria inferiore a quella cui l ' infermità viene giudicata ascrivibile, sempre che il mili tare risulti inabile a continuare od a rias-sumere più tardi il servizio.

Roma, 1° maggio 1916.

Norme per le espropriazioni dei beni immobili ne-cessarie al la esecuzione delle opere pubbliche. — li capo dello stato maggiore del R. Esercito ha emes-so la seguente ordinanza:

Art. 1. — Nei terri tori occupati dal R. Esercito, per l'esecuzione di opere mili tari , per la costruzione di ferrovie- e per ogni a l t ra opera di pubblica util i tà, il Comando supremo o i Comandi od uffici da esso delegati possono ordinare- l 'espropriazione dei beni immobili necessari all'esecuzione delle opere-, pro-cedendo secondo le norme della, presente, ordinanza.

Art. 2. — L'ufficiale incaricato della direzione dei lavori forma l'elenco dei proprietar i dei beni da espropriarsi e della indennità offerta.

Tale el-enco- è trasmesso, in doppio esemplare al Se-gretar iato generale per gli affar i civili presso, il Co-mando supremo, il quale provvede -alla pubblica-zione dell'elenco- nei Comuni in cui sono situati i beni da -espropriarsi, © alle annotazioni nei libri ta-volali per mezzo del competente giudizio distret-tuale.

Art. 3. — Quando l ' indennità offerta dall 'Ammini-strazio-ne mili tare non sia accettata dai proprietari si applicano per la terminazione alla indennità le disposizioni che in mater ia di espropriazione vige-vano nei terri tori occupati a l 23 maggio 1915.

La prestazione dell ' indennità avviene mediante depositi presso il competente ufficio distrettuale che

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470 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

provvede ai sensi del paragr . 34 della legge 18 feb-braio 1878 (Boll, delle leggi dell'Impero, n. 30).

Art. 4. — In caso di assoluta urgenza può dal Co-mando supremo o dai Comandi od uffici all 'uopo de-legati, essere ord ina ta l ' immediata occupazione dei fondi da espropriarsi anche pr ima dell 'esaurimento della procedura stabilita in questa ordinanza.

Art. 5. — I piani di massima e di esecuzione delle opere, di cui all 'art . 1 non sono pubblici.

Art. 6. — Contro la espropriazione o contro la oc-cupazione immediata dei beni da espropriarsi, non è ammesso a lcun reclamo in via giudiziaria o ammi-nistrativa.

Art. 7. — Le norme in vigore nei terri tori occu-, pati che siano, in contrasto con le disposizioni di

questa ordinanza, s 'intendono abrogate. Addì, 13 aprile 1916.

Proroga dei mutui ipotecari durante la guerra a favore di alcune categorie di debitori. — Il n. 441 della raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno contiene il seguente decreto:

Art. 1. — I proprietar i di beni immobili i quali per effetto dei decreti luogotenenziali 3 giugno 1915, nu-mero 788, 22 agosto 1915, n. 1254, e 29 dicembre 1915, n. 1852, recanti provvedimenti per agevolare il paga-mento dei fitti, n oh siano in grado di rest i tuire alle scadenze il capitale integrale 0 le ra te dei mutui contratt i pr ima del 24 maggio 1915 e garant i t i con ipoteca sugli immobili medesimi possono chiedere una proroga alla restituzione stessa.

La relativa istanza deve essere diretta al presi-dente del Tribunale nella cui giurisdizione ha resi-denza e domicilio il creditore.

Il presidente, accertato che le difficoltà in cui si trova il debitore hanno causa dall 'at tuazione dei su accennati provvedimenti e sentito il creditore, prov-vede con decreto non soggetto ad a lcun gravame.

Art. 2. — La proroga non può essere concessa per un periodo maggiore di un anno e il contrat to s'in-tende prorogato di dritto per la dura ta della dila-zione accordata .

Per il periodo della sospensione, sulla somma ca-pitale non corrisposta alla scadenza, è dovuto l'in-teresse convenzionale, o, in mancanza di pattuizio-ne, quello del 5 per cento.

L'ipoteca concessa a garanzia del mutuo si inten-de estesa a garan t i re il pagamento anche di detti interessi.

Art. 3. — Le presenti disposizioni non si applica-no .ai mutui . contrat t i con Isti tuti di credito fondia-rio o autorizzati a compiere operazioni di credito | fondiario.

Art. 4. — Le presenti disposizioni ent reranno in vigore dal primo giorno della pubblicazione nella « Gazzetta ufficiale ».

Roma, 9 aprile 1916.

Temporanea esportazione di filati e tessuti di co-tone e di altro per f a rne eseguire la t in tu ra all'e-stero. — Il n. 436 della raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno contiene il seguente decreto:

Art. 1. — E' da ta facoltà a l Ministro delle Finanze di consentire, per la du ra t a dello stato di guerra , la fesportazione temporanea di tessuti e di filati di cotone, di feltri per cappelli, di pelli da pellicceria per f a r n e eseguire la t i n tu r a all'estero.

La concessione pot rà essere, però, revocata sem-pre quando lo stesso Ministro proponente, per su-periori interessi, lo reputi opportuno.

Art. 2. — Il Ministro delle Finanze stabil irà le mo-dalità e le cautele per la concessione della su indi-cata agevolezza.

Roma, 13 apri le 1916.

Fotografie e disegni di armi, munizioni e posizioni delle t ruppe sottoposti a censura preventiva. Il n. 498 della raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno contiene il" seguente decreto:

Art. 1. — E' vietato esibire, esporre, pubblicare o distr ibuire in qualsiasi modo e sotto qualunque for-ma 'fotografie, disegni, modelli e schizzi di armi, munizioni e posizioni delle nostre t ruppe che non siano preventivamente approvati dal l 'autori tà mili-tare.

Art. 2. — Il contravventore è punito cion l 'ammea-da fino a cinquecento lire, senza pregiudizio delle

maggiori pene previste dall 'art . 3 della legge 21 mar-zo 1915, n. 273.

Il presente decreto' entrerà in vigore il giorno suc-cessivo a quello della sua pubblicazione' nella « Gaz-zetta ufficiale ».

Roma, 1° maggio 1916.

Il nuovo decreto luogotenenziale per l'incetta dei bovini. — Art. 1. — Ferme restando tutte le disposi-zioni recate del decreto luogotenenziale 11 luglio 1915 e 8 agosto. 1915 le commissioni provinciali, oltre che procedere all 'incetta di animali bovini, dovranno procedere come agli articoli seguenti :

Art. 2. —- Ripart i te f r a i singoli comuni le quan-t i tà da prelevare, le commissioni provinciali po-t r anno indire presso il Municipio o in- altri luoghi adunanze di dedientori al fine di ricevere da questi at t i di impegno di tenere a disposizione dell' Ammi-nistrazione mili tare per periodo dì tempo da in-dicare determinate quant i tà dii bovini. Qualora manchino' o non siano sufficienti g l i atti d'impegno, la commissione procede alle liste nei Comuni col metodo portato dal decreto 11 luglio 1915.

Art. 3. — L'atto d' impegno indica il peso vivo complessivo che il detentore si obbliga a tenere a disposizione dell 'Amministrazione militare, la quan-t i tà e la qual i tà di animali bovini ch,e compiranno esso peso, l'obbligo di consegnarli in buono stato di salute e di nutrizione, in periodo, di tempo per cui du ra l 'impegno, la località ove gli animali si tro-vano, il luogo di consegna e ogni a l t ra indicazione del caso.

L'atto è firmato dal presidente della Commissio-ne e dal detentore e r imane presso, la Commissione stessa. Esso è esente d a tassa di bollo e di registro.

Art. 4. — L'atto d'impegno, importa che la merce resta vincolata a favore dell 'Amministrazione mi-l i tare e a disposizione d i essa, salvo nell'Ammini-strazione la facoltà di cui all 'ultimo comma del-l 'art. 8 del citato decreto n. 1053. Il detentore è as-soluto custodie responsabile della merce stessa fino all 'effettiva consegna.

In qualunque tempo le Commissioni hanno fa-coltà di procedere a verifica del numero e dello sta-to degli animali . I bovini che, all 'atto della conse-gna, non fossero riconosciuti dal la Commissione in buono stato di salute e di nutrizione, verranno sostituiti con al t re t tanto peso vivo scelto dal la Com-missione presso il medesimo detentore.

Il prezizio viene fissato dalla Commissione in ba-se al decreto luogotenenziale 8 agosto 1915, n. 1288 al momento dell'effettiva consegna degli animali.

Art. 5. — La medesima organizzazione può prov-vedere all 'approvvigionamento dei foraggi e della paglia per giaci tura del R. Esercito mediante pre-levamento metodico e perequato nel territorio na-zionale. Allo approvvigionamento dei generi di cui sopra sono estese in quanto siano applicabili le norme e le sanzioni di detto decreto e del presente. Si applicano altresì le disposizioni del decreto luo-gotenenziale 29 agosto 1915 circa la obbligatorietà del prezzo. La composizione della Commissione provinciale per tale incetta può essere integrata con disposizioni ministeriali .

Art. 6. — Al fine d i assicurare all 'approvvigipna-mento la necessar ia quant i tà dei generi di cui al-l 'articolo precedente, le Commissioni provinciali hanno facoltà di precettazione presso i detentori che non avranno ri lasciati gli atti d ' impegno con le norme degl'i art . 2, 3 e 4 del presente decreto. Esse hanno pure facoltà ove non possa ottenersi bonaria- -mente di requisire presso chiunque in uso tempo-raneo macchine con i relativi motori ed utensili per la p ressa tura del foraggio e della paglia nonché veicoli con animali da tiro e veicoli a trazione mec-canica pe r adibirli coi rispettivi conducenti o con altro personale al t rasporto fino ai luoghi di con-segna.

Art. 7. — Le Commissioni provinciali hanno fa-coltà di richiedere ai sindaci i ruoli della tassa be-s t iame o altr i elenchi posseduti dal Comune con le indicazioni necessarie. I sindaci hanno obbligo di

[ coadiuvare le Commissioni nell 'applicazione'dtetje disposizioni portate dal decreto 'luogotenenziale W luglio 1915, n. 1053 e dal presente decreto sotto le

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 471

sanzioni dii cui all 'art. 178 del cod. pen. in caso di rifiuto o di inadempienza.

Art. 8. — Il decreto ha vigore dal la data della sua pubblicazione per l ' intera du ra t a della guer ra .

NOTIZIE - COMUNICATI - INFORMAZIONI Le Manifat ture dei tabacchi nell'esercizio 1913-14.

— Dalla relazione sull 'azienda dei tabacchi per l'e-sercizio 1913-1914 togliamo i seguenti dati relativi alle mani fa t tu re dei tabacchi.

Al 30 giugno 1914 si avevano in servizio- nelle manifat ture dei tabacchi e nei magazzini di depo-sito 1140 impiegati e 18.165 operai, cioè 31 impiegati e 251 operai in più dell 'anno pre-cedente alla stessa epò-cia.

Il personale era distribuite) come segue: Manifa t tura di Bari 961 — Bologna 774 — Caglia-

ri 933 — Catania 568 — Chiaravalle 1205 — Firenze, Sant'Orsola 942 — Firenze, San Pancrazio 409 -Lecce 20 — Lucca 2360 — Milano 1343 — Modena 1426 — Napoli, San t i Apostoli 1494 — Napoli, S. Pietro Martire '606 — Palermo 927 — Ro-ma 769 — Sestri Ponente 1338 — Torino 1960 — Venezia 1147 — Verona 60 — Magazzino dep. di Livorno 13 — Id. di 'Stai Pier d'Arena 11 — Presso la direz. gene-rale 30 — Totale 19.305.

Su questa c i f ra il personale femminile è di 17.343 impiégate ed operaie.

Quanto alla produzione dei tabacchi lavorati, ese-guita durante l'esercizio dal complesso delle mani-fatture, ce ne siamo occupati diffusamente nello scorso novembre facendo un r iassunto generale dei risultati dell'Azienda.

Diremo oggi, per quanto r iguarda le mani fa t ture , che- le- retribuzioni al personale- sommarono nel 1913-1914 a lire 16.908.938; in questa cifra le pensioni fi-gurano- per circa 2 milioni di lire.

La media generale delle mercedi giornaliere fu di lire 5.71 per gli uomini e 2.77 -per le donne: dieci anni prima, cioè nel 1903-904, questa media era di 3.67 per gli uomini e 1.87 per le donne.

Circa il funzionamento delle casse -di mutuo soc-corso si hànno questi dat i :

Al 31 dicembre 1914 appar tenevano delle casse-di mutuo -soccorso 15.568 lavorant i delle manifa t ture . Nel suddetto anno le casse corrisposero ai propri iscritti 166.096 assegni di mala t t ia per lire 152.443. he rendite aumentarono a lire 350.870 e le spese a lire 284.830; al 31'dicembre 1914 il patr imonio delle casse di M. S. r isul tava di lire 392.052,85. Il -con-corso dello Stato a queste casse fu. di lire 106.545 Pel 1913-1914, oltre a lire 164.556 per concorso alla cassa naz. di previdenza per le -pensioni agli ope-rai, lire 1980 per gli operai r ichiamat i alle armi, ure 54.017 per mercedi di malat t ia , lire 71.140 per assegni di parto.

E la statist ica dei part i , t ra t tandosi di personale Prevalente-mente femminile, ha la sua notevole im-portanza.

Nel periodo 1° luglio 1913-30 giugno 1914 si veri-7§i*0n° FRA LE °P e r a ie addette- alle- man i fa t tu re

1(50 parti , di cui 45 aborti. La m a n i f a t t u r a più pro-hhea fu quella di Lucca, che segnò 255 p a r t i : la meno prolifica quella di Firenze (San Pancrazio) che ebbe 22 par t i soltanto. La man i f a t t u r a di R-o-ma ngura -con 73 part i .

Quanto agli infortuni, se ne verificarono comples-sivamente 1700 nei dodici mesi dell'esercizio: 1328 nelle dorme e 372 negli uomini. Per ognuno di que-sti infortuni furono pagate in media lire 38,12 alle-donne e 117,95 agli uomini.

Be Punizioni disciplinari fu rono numerose e cioè i j s • licenziamenti e 25.313 sospensioni temporanee «ai lavoro. La cifra è molto più elevata de-1 solito ' " quandoché l'esercizio 1913-1914 fu contrassegnato mu famosi scioperi della pr imavera 1914 che ebbero

durata di oltre due mesi e si nropagarono a tutte e manifa t ture del regno, recando agli operai e alle peraie una perdi ta di sa lar i per due milioni di

e" Contro lievissime coiice-ssioni che si sarebbero ' temente ottenute anche senza ricorrere alla ri-

soluzione^ disperata ed inefficace dello sciopero. e r chiudere noteremo che nelle sale di allatta-

0 annesse alle man i fa t tu re furono amme-ssi

durante l'esercizio 233 bambini e ohe le cucine eco-nomiche esercitate nelle manifa t ture di Chiaravalle, Firenze (San Pancrazio), Milano, Modena, Napoli (SS. Apostoli), Napoli (San Pietro Martire) e Roma furono frequentate in media giornalmente, da 2254 lavoranti.

Le ferrovie dello Stato nell'ultimo esercìzio. — Dalla relazione della Direzione- generale delle fer-rovie dello Stato sull 'ultimo esercizio finanziario si rilevano i seguenti d-ati:

La spesa di personale negli ultimi tre anni finan-ziari ebbe le seguenti variazioni:

1912-1 3 milioni 271 1913-1 4 » 288 1914-1 5 » 297

In queste- spese sono- -compresi anche i migliora-menti di t ra t tamento del personale rispetto al 1904-1905 (L. 1420 per agente) conseguiti nella misura di:

\ mill. 66 nel 1912-13 in base a L. 1880 per agente

» 73 » 1913-14 » » 1920 » » 87 » 1914-15 » » 2014 »

Paragonando le spese di personale con le entrate (depurate dalle sovratasse d-ella legge 13 aprile 1911, n. 310, e dagli aumenti di tariffa della legge 24 lu-glio 1914, n. 742) si-ottengono- le seguenti percentuali:

1912-13 . . 46.80 o/0 di cui 11.40 o/0 dovuta ai miglior. 1913-14 . . 47.70 » » 12 50 » » » 1914-15 . . 51.20 » » 15.10 » » »

mentre- nel 1914-915 le- spese di personale rappren-tavano il 42,80 per cento delle entrate. La percen-tuale di competenza del 1914-15, depurata della par-te dovuta ai miglioramenti accordati dal 1904-905 in poi, è del 36,10 per cento, notevolmente inferiore a quella del 1904-905, il che conferma essersi ottenuta durante l'e-s-ercizio di Stato una migliore utilizzazio-ne del personale, mentre sono aumentate le uni tà di traffico.

La spesa dei combustibili consumati dalla- loco-mozione ebbe nell'ultimo triennio le seguenti varia-zioni:

1912-13 mil. 79 con sovraprezzo di mil. 22 sul 1904- 5 1913-14 » 76 » » 18 » 1? 04-05 11*14-15 » 10' . » » 49 » 1904-05 Nel 1904-905 il costo del combustibile fu di L. 27,65

per tonnellata; nel 1912-13 fu di 38,87; nei 1913-14 fu di 36,46; nel 1914-15 fu di 51,50.

Confrontando le spese del 'combustibile con l'en-t ra te (escluse le sovratasse e gli aumenti di cui le citate leggi del 1911 e- 1914) abbiamo le seguenti per-centuali:

1912-13 1913-14 1914-15

13.60% di cui 12.80 » » 13.50 » »

3.90% dovuto al soprav. 3.10 » » » 3.60 » » »

j' Mentre nel 1904-905 la spesa di combustibile, rap-presentava il 10 per cento delle entrate, la percen-tuale del 1914-15, depurata del sovraprezzo, è del 9,90; la lieve eccedenza rispetto a quella di 9,70 avu-ta nel 1913-14 deve at tr ibuirsi pr incipalmente a una minore utilizzazione della forza di trazione dispo-nibile delle locomotive in conseguenza delle condi-zioni part icolari in cui si effettuarono i trasporti .

Le spese diverse, all ' infuori del combustibile, eb-bero nell 'ultimo t r iennio le seguenti variazioni:

1912-1 3 milioni 105 1913-1 4 » 101 1914-1 5 . . » 105

Confrontando queste spese con le en t ra te si hanno le seguenti percentuali :

1912-13 18.20% l r 13-14 » 19U-15 18.26 »

mentre nel 1914-905 queste spese rappresentavano il 13,95 per cento delle entrate.

L'aumento della percentuale delle spese diverse del 1914-15 rispetto agli ann i precedenti dipende dal-le condizioni speciali in cui si è svolto l'esercizio. L'aumento generale, pa r i a circa un quar to della quota delle spese diverse in rapporto alle entrate, che si è verificato durante l'esercizio di Stato, è con-

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472 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

sequenza del r incaro delle forni ture e dell 'aver do-vuto usare qualche maggiore larghezza pei servizi accessori di stazione e dei treni che pr ima erano me-no largamente dotati.

F r a le spese diverse, quella che r iguarda gli in-dennizzi commerciali per i t rasport i di merci segna nel 1914-15 u n a diminuzione, l a . quale conferma il progressivo miglioramento ottenutosi nei rapport i f ra i reclami e le spedizioni, e f r a gli indennizzi e i prodotti merci.

L' industria del caucciù negli Stati Uniti. — L'Uffi-cio americano di Statistica (American Bureau of Cen-sus) lui pubblicato u n a relazione sulle fabbriche del caucciù negli Stati Uniti. Questa relazione è un rias-sunto delle informazioni ricevute da 331 stabilimenti, 23 dei quali producono scarpe e srivali di caucciù, 18 corregge, tubi, ornamenti , ecc., 290 pneumatici , camere ad ar ia per automobili ó per biciclette, vesti in caucciù, articoli farmaceutici ed ogni specie di altri articoli in caucciù. Il valore della produzione di questi 331 stabilimenti nel 1914 avrebbe raggiunto la cifra di 300.251.827 dollali. cioè lire i ta l iane 1 mi-liardo 561.309.500.

All'epoca, del censimento del 1909, l'esistenza di 267 stabilimenti era s ta ta constatata, ed il valore della loro produzione era di 297.394.638 dollari, ovvero 1 miliardo 546.452.117 lire i tal iane. L'accrescimento) del valore della produzione è stato per conseguenza di 102.857.189 dollari, par i al 52.1 per cento.

Il numero dei cerchioni di peneumatici fabbricati nel 1914 sarebbe, stato di 8.020.815, per un valore di 105.671.223 dollari. Il numero delle camere ad ar ia era di 7.906.093 per un valore di dollari 20.098.936. Il valore, dei caucciù pieni per automobili od altri veicoli sarebbe di dollari 13.735.681. Infine, pei cicli sarebbero stati fabbricati 3.728.138 pneumatici per un valore di doli. 6.905.852. In totale, per conseguen-za, il valore dei pneumatici di ogni sorta fabbricati nel 1914 sarebbe di 146.411.690 dollari, rappresentant i il 48,8 -per cento del valore totale di tutt i gli articoli in caucciù fabbricati nel 1914.

Il secondo articolo per ordine d ' importanza è la calzatura in caucciù. Sono stati fabbricat i nel 1514 4.024.486 pa ia di stivali e 57.211.728 paia di scarpe. Il valore totale di questi articoli sarebbe di 50 506.156 dollari; confrontando queste cifre con quelle dell'ul-timo censimento del 1909 si rileva che il valore degli stessi articoli era. di 49.721.000 dollari. Il riavvicina-mento di, queste cifre indicherebbe, per conseguen-za, una completa mancanza di sviluppo nell'indu-stria delle calzature in caucciù, m a ' è bene il notare che questa industria dipende essenzialmente dalle condizioni di tempera tura e che un confronto per-tanto sopra un solo anno non può fornire una indi-cazione esatta. Il 1914 è stato, del resto, dal punto di vista degli a f far i in calzature di caucciù un anno debole.

Il valore dei tubi e delle corregge in ..caucciù fab-bricati nel 1914 è valutato a 28.340.749 dollari; quello degli ornament i a 3.507.651 dollari invece di 12.160.000 dollari nel 1909. Il valore delle vesti è di 6.396.810 dollari, quello degli articoli farmaceutici ed altr i og-getti di 7.527.755 dollari. Infinejquello di tutt i gli al-tri articoli mani fa t tu ra t i in caucciù è di 39.983 969 dollari.

P r ima di te rminare , notiamo inoltre che il com-mercio' del vecchio caucciù negli Stati Uniti rap-presenta. il valore di dollari 1.297.497 e quello del caucciù rigenerato di 11.252.132 dollari.

Il commercio del cotone in Egitto. — Togliamo da un rappor to della R. Agenzia diplomatica ita-l iana al Cairo, pubblicato dalla Direzione generale degli a f far i commerciali (Ministero esteri):

Durante il pr imo periodo dell 'anno in corso co-me negli ultimi mesi del 1915 il commercio del co-tone è r isul tato inferiore a quello dello stesso' perio-do del l 'annata precedente.

Risulta infat t i da una relazione dell'ufficio della statistica generale egiziana che il totale del prodotto giunto da ogni par te dello Stato-in Alessandria dal 1" settembre 1915 al 31 gennaio 1916 ammonta a 3.822.00'cantari (il cantaro corrisponde a 44.928 chi-logrammi) contro '.437.000 cantar i della precedente stagione cotoniera; si ha quindi una diminuzione di 615.000 can ta r i . nel periodo che consideriamo. Il

basso Egitto ha fa t to giungere al porto di Alessan-dr ia per la pressa tura e l 'esportazione, una quanti-tà di cantar i 2.705.000 contro 3.476.000, il che porta u n a diminuzione di 77.100 cantari . Invece dall 'alto Egitto sono stati ricevuti in Alessandria 132.000 can-t a r i più cbei nel periodo corrispondente della stagio-ne 1914-15 poiché si sono avuti 1.093.000 contro 961.000 cantari .

Al 31 gennaio decorso lo stock di cotone in Ales-sandr ia ammontava a 1.377.000 cantar i contro 2.328.208 alla stessa data nel 1915 e il seme di cotone a 615.876 ardebs contro 701.450 (l'ardeb corrisponde a 198 litri).

Pe r quanto r iguarda l 'esportazione del prodotto si segnala un aumento notevolissimo, cioè di 320.916 cantar i al 31 gennaio u. s. (2.251.118) rispetto al 31 gennaio 1915 (2.390.202). La maggiore domanda si è avuta in, Egitto da pa r t e della Francia , degli Stati Uniti d'America, dell ' Inghilterra, del Giappone e della Russia, ment re sono stati più scarsi compra-tori — sempre in ordine crescente —• le Indie, il Portogallo e l 'Italia. La forte spedizione per la Sviz-zera è completamente scomparsa in quest'ultimo an-no, come pu re quelle della Grecia e della Turchia. Par iment i nullo è l'esodo del prodotto, già da due stagioni, verso l'Olanda,, là Germania, l 'Austria-Ungheria, il Belgio e la Romania, a causa del di-vieto di esportazione che si è esteso dai paesi ne-mici ai nèutri .

Il movimento dei carboni fossili nei porti di Ge nova, Venezia, Spezia e Savona ne! quadriennio 1912-1915. — A cura dell'Associazione dei Carboni fossili è s ta ta pubblicata la statistica della impor-tazione di questa merce du ran te i quat t ro anni 1912-915 nei porti sopra indicati.

Tonnellate A Genova : 1912

1913 1914 1915

A Venezia : 1912 1913 1914 1915

A Spezia : 1912 1193 1914 1915

A Savona: 1912 1913 1914 1915

1.607.500 1.765.800 1.856.800 1.609.000

500.000 147.200 148.800 80.200

121.900 548.500 573.400 620.700 634.400

Le medie del movimento nei quat t ro anni corri-spondlono r ispet t ivamente : per Genova a tonnellate 1.798.384; per Venezia a 500.000, per Spezia a 178 mila 300; per Savona a 646.540.

Il totale dei carboni importat i da i negozianti nei quat t ro porti & nei quat t ro anni è di tonnellate 10.214.200.

Questa c i f ra non rappresenta però il totale asso-luto del movimento, perchè isi l imita alle importa-zioni per il t ramite dei negozianti. Vi sono grandi clienti che si forniscono direttamente, come Yllva, le Ferrovie di Stato, l'Union des Gas, l'Ansaldo, Bruzzo, ecc., che fanno, per la mass ima parte, capo a Genova.

Aggiungendo alla somma sopra citata quella de-r ivante d a queste importazioni dirette, si ha una media di circa t r e milioni e mezzo all 'anno, e cioè, nel quadriennio, quattordici milioni di tonnellate.

La produzione del g rano in Russia. — Sulla voce che la superficie totale coltivata in au tunno 1915 sa-rebbe in g rande riduzione, l 'Amministrazione Gene-ra le degli approvvigionamenti ha fa t to un'inchiesta ed ha stabilito u n a statistica part icolareggiata, da cui risulta che in q u a r a n t a Provincie della Russia Europea, la superficie p r e p a r a t a pei grani inver-nali non ha subito che una riduzione di 3,5 per cen-to e ia superficie coltivata di 6,5 per cento in con-fronto al l 'anno passato. La proporzione è più consi-derevole pel Caucaso e per la Siberia, la cui produ-zione non rappresenta d 'altronde u n a gran parte. Riassumendo, in 53 provincia dell 'Impero, la diirn-

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 473

nuzione della superficie coltivata non era, in autun-no 1915, che di 7,1 per cento.

Se si confronta questa riduzione dei grani inver-nali alle oscillazioni enormi che subiscono i raccolti in Russia, ne r isulta che la riduzione indicata non è un fat tore abbastanza potente da permettere di formulare previsioni sulle provviste del 1916.917. L'ultima parola non si potrà dire che dopo il rac-colto: se esso non è inferiore alla media e se i grani di autunno subiscono quasi la stessa riduzione, non solo il consumo dell'Impero sarà assicurato fino al raccolto seguente, ma si pot ranno formare impor-tanti riserve.

Il mercato del caucciù nel 1915. — Durante lo scor-so anno, l'utilizzazione del caucciù, specialmente a cagione della guerra , che ne richiede l'uso di grandi quantità, ebbe uno sviluppo insperato. Cosicché tut-ta la produzione, sebbene fosse in notevole aumento, venne facilmente assorbita dall ' industria.

I prezzi, secondo nota u n a circolare della Casa Figgi» e C. di Londra, segnarono poche variazioni fino al mese di novembre; allora chè l 'affondamento del « Langton Hall », piroscafo, che por tava 500 ton-nellate di caucciù, provocò qualche allarme. Gli spe-culatori, che .avevano venduto alio scoperto per con-segna pronta, dovettero coprirsi rap idamente ed i lo-ro acquisti provocarono il rialzo di uno scellino per libbra, por tando i prezzi a 3 se. 7 1/2 per il crepe, ed a 3 se. 6 1/2 per il foglia fumata .

Dopo aver declinato di quasi 7 dcn. per libbra, i prezzi si orientarono di nuovo a l rialzo per giungere a 4 se. 1 e 4 se.; si temeva da molti di non poter otte-nere noli. Dato poi che la guer ra si prospet tava lun-ga ed in considerazione pure delle nuove ordinazioni passate dal Governo, i fabbricanti e gli speculatori acquistarono grosse par t i te anche a termine lontano; molte furono infat t i le vendite concluse pel 1916. E l'armo si chiuse mentre si segnavano 4 se. 1 per il crèpe e 4 se. per il foglia; i prezzi erano cioè in au-mento di 1 se. 6 ad 1 se. 9 per il caucciù disponibile o di consegna rapida, e di 1 se. 3 per consegne a lun-go termine.

II P a r a meno soggetto a speculazione segnò minor rialzo; chiuse però a 3. se. 9.

Il consumo tanto in Inghi l ter ra quanto in I tal ia, Australia, Giappone, Svezia ebbe notevole incremen-to; incremento più difficile ebbe in Francia , s tante la penuria di mano d'opera.

Senza dubbio la Germania e l 'Austria poterono Pure procurarsene; ma in quant i tà non superiore ad un quarto del loro consumo normale. D'altra par te a guerra finita, Germania ed Austria dovranno ri-correre ad acquisti notevoli per rifornire i loro stocks. Non vennero, finora, confermate le voci di importan-ti acquisti già fat t i dalla Germania.

Enormi furono gli acquisti del Canadà e degli Stati ré ;.,1?a 9 u e i P a e s i giunsero poi in Europa grandi quantità d'articoli in caucciù.

D altra parte, sebbene, il. Brasile non abbia dimi-nuito la sua produzione, la disponibilità di caucciù m foresta ebbe a diminuire.

Ecco, d'altronde, le cifre della produzione e del con-sumo secondo la casa Figgis:

Produzione Amazzonia e Brasile. Africa ovest (in parte spedito a g l i ' s t a t i Uniti . MattogroBBo Manicoba . Atnca orientale, Manihot . America centrale, Messico

Guìanag!°nÌ: ! ' <»™> Malesia e Jelotong . .' .' .' _

Tonn. 37.500

7.600 1.500 1.000 1.000

Totale

Europa : Inghilterra. Germania, Austria '. ' rancia Russia. I talia . Giappone e' Australia America e Canadà .

Consumo

Totale

145.000

24.000 3.000 7.000

16.000 2.500 4.000

89.500 146.000 vi^m . . imuuu

sorbito*'H,ud u ,n q U 6 ' s t i m a r e che il consumo abbia as-u o tut ta la produzione.

Le esportazioni di caucciù d'Oriente vengono così stabilite:

Caucciù di piantagione 1915 1914 1913

Ceylan e India. . . . 20.600 14.800 11.830 Malesia 72.800 49.700 36.200

93.400 64-500 48.030 Talune esportazioni dirette di Colonie inglesi non

sonon comprese in queste cifre. I prezzi del P a r a e del Manaos vennero mantenuti

meno facilmente di quelli del caucciù di piantagione, non essendo più quegli stocks controllabili come pri-ma ed essendone la speculazione ridotta; tutta la produzione venne però rapidamente assorbita dal consumo.

II vecchio stocks del Sindacato brasiliano è scom-parso; l ' importante e regolare produzione delle pian-tagioni asiatiche ha però il suo contraccolpo su tutte le diverse produzioni brasil iane di caucciù.

Il raccolto nel Brasile fu nel 1915 di 37.500 tonnel-late contro 37.000 tonn. nel 1914 e 39.000 tonn. nel 1913.

* Per quanto concerne la superficie p ianta ta , la

casa Figgis e C. esprime la convinzione che le pian-tagioni fatte nel 1915 vengono a compensare l'ab-bandono di certe coltivazioni, mentre l 'aumento di certe piantagioni controbilancia la diminuzione di altre.

Le valutazioni segnano pertanto un aumento per l 'India, ed una diminuzione per l'Africa orientale; ecco infatt i :

1915 1914 1913 Acri

Ceylan 235.000 220.000 2z9.000 Malesia o Malacca . 550.000 500.000 500.000 Borneo 25.000 20.000 20.000 Colonie olandesi. Oia-

va, Sumatra, ecc. 450.000 400.000 400.000 India e Birmania . 60.000 65.000 45.000 Samoa, Africa occi-

dent. e or ient . . . 25.000 40.0t0 60.000 Specialmente» le piantagioni di Sastidoa, nel Mes-

sico, delle Indie occidentali, e dell'America centrale e meridionale, non aumentarono, la produzione ne è insignificante. Si sviluppano ed aumentano le pian-tagioni dell 'India e della Birmania ; quelle del Cearà, nell 'Africa orientale, poco produssero.

il raccolto delle olive. — L'Ufficio di statistica agra r i a del Ministero di agricoltura, industr ia e commercio ha pubblicato' i dati definitivi della pro-duzione delle olive, duran te il 1915.

Secondo essi in I tal ia il prodotto suddetto sarebbe ammontato a 9.305.000 quintali, contro 10.780.000 nel 1914 e 10.769.000 di quant i tà media sessennale.

Essa fu deficiente in Liguria, nel Lazio, in Puglie, ed abbondante in Toscana, nell 'Umbria, in .Basili-cata, in Sicilia ed in Sardegna.

Ecco, in proposito te cifre suddivise per Comparti-menti agrar i :

Media Produzione sessennale Previsioni

Compartimenti 1919-914 1914 1915 Quintali Quintali Quintali

Liguria 448.000 618.000 267.000 Lombardia 14.000 15.000 15.000 Veneto 19.000 13.000 18.000 Emilia 20.000 36."00 31.000 Toscana 943.000 1.711.000 1.338.000 Marche 67.000 60.000 72.000 Umbria 270.000 298.000 470.000 Lazio 514.000 808.000 737.000 Abruzzi e Molise . . . 704.000 855.000 886.000. Campania 913.000 1.457.000 980 000 Puglie 2.3P6.000 2.611.000 1.003.000 Basilicata 243.000 203.000 372.000 Calabria 2.292.000 614.000 790 000 Sicilia 1.689.000 1.300.000 1.931.000 Sardegna 237.000 121.000 3P5.000

Regno . 10.769.000 10.780.000 9.305.000 Commercio estero degli s ta t i uni t i nel mese di

marzo. — 11 Ministero del Commercio annunzia te cifre seguenti per il commercio estero degli Stali Uniti nel mese di marzo:

Importazioni: dollari 214 milioni; Esportazioni: dollari 410 mliioni.

Nel marzo 1915 si ebbero queste cifre: Importazioni: dollari 158 milioni; Esportazioni: dollari 299 milioni.

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474 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

Il raccol to degli a g r u m i . — P e r gli a g r u m i si h a ora il calcoloi provvisor io che prevede' u n a produzio-ne di q u i n t a l i 8.100.000, a l l ' inci rca simile a que l la del 1914, a l l o r q u a n d o f u di qu in ta l i 8.016.000, m a supe-r iore a que l la m e d i a del sessennio 1909-915 che è v a . l u t a t a in 7.888.000 quin ta l i .

Ecco le c i f re dei singoli c o m p a r t i m e n t i a g r a r i :

Media Produzione Sessennale Previsioni

Compartimenti 1909-1914 1914 1915 Quintali Quintali Quintali

Liguria 121.000 103.000 104.000 Lombardia 2.300 4.000 . 3.000 Toscana 8.000 12,00 10.000 Marche 600 1.000 1.000 Lazio 3.400 3.000 3.000 Abruzzi 3.700 3.500 3.000 Campania 762.000 984.000 850.000 Puglie 295.000 194.000 140.000 Basilicata 2.000 1.500 1.000 Calabria . 1.020.000 823.000 900.000 Sicilia . 5.588.000 5.787.000 6.000.000 Sardegna 82.000 100.000 85.000

Regno . . . 7.888.000 8.016.000 8.100.000

Banca Commerciale Italiana (Vedi le operazioni in copertina)

SITUAZIONE MENSILE ATTIVO. 31 marzo 1916

PASSIVO. Capitalo m Riserva » Depositi a c. e. ed a r isparmio . . . . » Buon i f rut t i fer i » Accettazioni » Assegni in circolazione » Corrispondenti ; » Creditori diversi » Avalli » Util i »

Conti d 'ordine: Cassa Previdenza Impiegat i » Deposito a cauzione » Conto titoli »

Totale . . . L.

75.000.000 -12.500.000 -

147,178.302,50

33.370.665,75 21.285.535,50

440.997.775,45 21.411.932,50 46.112.280,40

1,419.236,65

+13,535

- 783 - 117 + 32.579 + 1.420 + 1.180 + 410

3.380.684,85!+ 60 2.217.625 — - 10

745,265.193,40 —85,296 T550.739.292. 41.343

Banca Italiana di Sconto. (Vedi le operazioni in copertina)

Situazione mensile al 29 febbr. 1916

Diff. mese prec.

in 1000 L.

Num. in cassa e fondi presso Is t . emis. Cassa, cedole e valute Portafoglio su I ta l ia ed estero e B. T. I . Effetti all ' incasso Biporti Effet t i pubblici di propr Azioni Banca di Perugia in liquidazione Titoli di proprietà Fondo Prev. pers. Anticipazioni su effetti pubblici . . . . Corrispondenti - Saldi debitori . . Partecipazioni diverse Partecipazione Imprese bancarie . . . Beni stabili Mobilio ed imp. diversi Debitori diversi Deb. per av. dep per cauz. e cust. . . . Spese amm. e tasse esercizio

Totale .

PASSIVO. Cap. soc. (N. 272.000 azioni da L.

cad. e N. 8000 da 2500) . . . . Fondo di riserva ordinar ia . . . . Bis. Imp. Azioni - emissioni 1914 . Fondo previdenza pel personale . Dividendi in corso ed a r re t ra t i . . Depos. in c. c. e buoni f ru t t . . . Accettazioni commerciali . . . . Assegni in circolazione Cedenti effetti per l ' incassi . . . Corrispondenti - Saldi creditori . . Creditori diversi Cred. per av. dep. per cauz e cust. Avanzo uti l i esercizio 1915. . . . Utili lordi esercizio corrente . .

Totale .

. L.

500

, 69,803.455,54 1.702.560,49

436.488.979,59 14.035.459,14 73.751.914,55 55.086.381,38

1.868.538,75 12.921.500 — 4.570.440,83

411.891.245,71 20.754 596,57 13.822.334,32 17.610.278,70

1.— 16.408.046,91

1.022.098.092,94 3.616.792,27

2.176.430.618,69

156.000.000 31.200.000 28 038,386.47 13.095.551,61 7.189.140 —

140.077.S35,17 31.103.286,95 33.796.599,06 24.361.054,23

650.817.733.76 32.048.620,:

1.022,098.092,94 502,568.98

6.101,748,74

+ 43 + 6.899 + 5.104 + 1.876 + 2.437 - 3,268 +34.516 — 2.712 — 4.568

- 9.205 + 1.919

L. 2.176.430.618,69 +48.64

+ 9.499 + 219 + 6.768 — 1.418 — 7.446 — 062

+ 199 +30.778 + 311 — 1.063

- 1.112 — 4.568 + 1.140

+ 48.643

Credito Italiano (Tedi le operazioni in copertina)

SITUAZIONE MENSILE ATTIVO. 31 marzo 1916.

Diff. mese prec.

inlOOOL.

Portafoglio I ta l ia ed Estero . . . Riporti Portafoglio titoli Partecipazioni Stabili Corrispondenti Debitori diversi Debitori per avalli

Conti d 'ordine : Titoli propr . Cassa Previdenza Imp. Depositi a cauzione Conto t i toli

Totale .

61.208. 351.133. 66.663, 19.256, 37.277. 12 500.

183.539. 22.184. 46.112.

3.380. 2.217.

745.265,

873,35 ,867,15 ,129,10 ,611,85 .099.20 . 0 0 0 -754,50 173.20 280,40

,684,85 ,625 — ,193,40

1.550.739.292 -

+ 2,536 + 51,069 — 210 + 845

- 8,696 - 9.361 + 1,810

+ 60 10

-85 .296 -41 .343

ATTIVO. Numerario in Cassa Fondi presso gli I s t i tu t i di emissione. Cedole, Titoli es t ra t t i - valute . . . Portafoglio Conto Riport i Azionisti a saldo azioni . . . . Titoli di proprietà :

Rendite e obbligazioni. . L . 41.699,112.54 Azioni Società diverse. . » 5.272,607,51

Titoli del Fondo di Previdenza . . . . L. Corrispondenti - saldi debitóri . . . . » Anticipazioni su t i toli » Debitori per accettazioni » Conti diversi - Saldi debitori . . . . »

Partecipazioni 11

Beni stabili » Mobilio Cassetta di sicurezza . . . . « Debitori per avalli * Risconto del passivo » Conto Titoli :

a cauzione servizio . . . L. 3.550,829,39 presso terzi » 19,796.880.76 in deposito ,187.199.316.63

spese generali

Diff, mese prec,

in 1000 L

Totale I, Capitale soc. N. 130.000 Azioni da L. 500 L. Riserva per deprezzamento immobili .

PASSIVO. Fondo di previdenza per il personale L. Dep. in c/c ed a r isparmio L. 105,269.458.29 Buoni f ru t t i fe r i a scad. fissa » 10,078.911.61 Corrispondenti saldi creditori . . . . Accettazioni per conto terzi Assegni in circolazione Creditori diversi Esat tor ie » Avalli per conto terzi » Conto Titoli :

a cauzione servizio . . . L. 3.550.829,39 presso terzi » 19,796.880.76 in deposito ,187.199.816.63

Esercìzio precedente » Util i lordi del corr. Eserc »

Totale . . . L.

23.574.406,21

1,867.194.09 154.742.736,30 31.105.266,34

3.106.350 —

46,971.720.15 1.610 587,90

156,798.116,41 2.897.841.69 3.678,062.38 7.731,686.30 5.205.625.70 9.410 295,76

744.577 17.486.615,95

210.547.026,78 1,412,633.55

683.870,752,47

70 000,000 350.000.-

1.777.709,87

115,348,369,90 233.530,842.18

3.678.082,38 10.213.160.72 13.21,1.434,04

253,216.66 17.466,615.95

210.547,026.78 5.104,804.71 2,389.509.28

683,870,752,47

5.057

1.791 2,517 8.680

354

8.865 10

-19.591 - 228 - 585

49 15

4 93

74 725

— 22,406

+ »

+ 4.623 _ 19.800 + 585 - . 869 — 8.789 + 207 + ri

+ 374

+ LI 85 -22.406

Banco di Roma (Vedi le operazioni in copertina)

SITUAZIONE al 31 marzo 1916 ATTIVO

Cassa Portafoglio I ta l ia ed Estero . . . . Effet t i all 'incasso per ci Terzi . . . Effet t i pubblici e valori industr ia l i Azioni Banco di Roma C/o Ris. str. lib Riport i Partecipazioni diverse Beni Stabili Conti correnti garant i t i Corrispondenti I ta l ia ed Estero . . . Debitori diversi e conti debitori . . . Debitori per accettazioni commerciali. Debitori per avalli e fideiussioni. . . Sezione Commerciale e Indus t r . in Libia Mobilio, cassette di cust. e spese imp. Esercizio 1915 . . ' Spese e perdite corr. esercizio. . . . Depositi e depositari titoli

Totale . . PASSIVO

Capitale sociale Fondo di Riserva ord. e speciale libero Depositi in conto corr. ed a r isparmio Assegni in circolazione Riport i passivi Corrispondenti I ta l ia ed Estero . . . Creditori diversi e conti creditori . . Dividendi su ni Azioni Risconto dell 'Attivo Cassa di Previdenza ni Impiegat i . Accettazioni Commerciali Avalli e fideiussioni per ci Terzi . . Ut i l i del corrente esercizio . . . . Deposi tant i e depositi per ci Terzi .

Totale . . .

L.

L.

Diff. mese prec,

in 1000 L,

10.433.971 89.087,229, 7.711,989,

76.464.873. 3.833.550,

11.450,618. 2.435.928,

15.075.253, 18.107.743, 70.953.319. 25.506.805, 4.657.402. 2.337.334. 6.993.543.

1 76.693.021,

953,388. 314,653.256.

+ 1.958 — 5.800 + 888 -T 6.068

92 93 60 ,59 12 .43 .40 .62 -82 +

- 29

3 22

1.769 1.723

667 933

7

-40 , I c s 88 + 3 2 5

,41 + 1.814 737.349.231.85—11.411

150.000,000 3.997.438,

74,920.315. 2.084.477,

13.790.172, 125,969.263. 42.887.037.

41.790. 255.997. 27.282,

4.657.402, 2,337.334, 1.727.463,

314,653,256, 737.349.231

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14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 475

IST ITUTI DI EMISSIONE ITALIANI (<Situazioni riassuntive telegrafiche).

(000 ometti). B. d'Italia B, di Napoli B. di Sicilia

(000 ometti). 20 apr. Differ. 20 apr. Differ. 20 apr. Differ,

Speciemctalliche L. Portaf. su Italia , » Anticip. su ti toli . » Portaf.e C. C.est. » Circolazione . . » Debiti a vista . » Depositi in C. C. »

1108 100 422.400 254.500 233.500

2 947 200 301.400 408.200

- 4.600 + 2.600 - 26.300 + 3.900 - 11.300 + 12.000 + 61.500

252 300 144.000 61.900 53.900

797.800 67.700 84,000

+ 200 + 300 — 2.000 + 1.900 -17.000 - 900 + 4,800

57.300 = 55.80C — 1-000 20.800:+ 1-400 17.800 — 1.100

162.700 — 1.700 52.600 + 1 800 36.4001+ 2.400

(«Situazioni definitive). Banca d'Italia.

(OOO omessi) 10 aprile | Differ.

Oro Argento . . . Riserva equiparata

L.

Totale riserva L. . . . . . . L. Portafoglio s/ I tal ia

Anticipazioni s/ titoli . » statutarie al Tesoro . . . . » » supplementari » per conto dello Stato (1) . .

Somministrazioni allo State Titoli Circolazione C / commercio . . . . .

» C/ Stato: Anticipazioni ordinarie » » » supplementari . » » » straordinarie (1)

somministrazione biglietti ( 2 ) . . . . . . Totale circolazione L.

Depositi in conto corrente Debiti a vista Conto corrente del Tesoro e Provincie . .

1.013.265 — 3 042 99.587 — 1.322

216.754 + 1.779 1.329.606 + 2.585

419.728 + 7.974 282.278 44,203 360.000 _ 300.000 415.900 17.427 516.000 ar 190.885 — 1.152

1.357.727 4 64.535 360.000 300.000 = 415.900 — 17.427 516.000

2.9*9.627 47.108 346.962 + 1.080 289.241 — 544 232.118 — 113.016

Banco di Napoli. (000 omessi) | 10 aprile | Differ.

Oro L. Argento Riserva equiparata

Totale riserva L, Portafoglio s/ I tal ia Anticipazioni s/ titoli

» statutarie al Tesoro . . ' . » » supplementari » per conto dello Stato (1) . .

Somministrazioni allo Stato (2) Titoli Circolazione CI commercio

* C/ Stato: Anticipazioni ordinarie * » supplementari . . . .

» straordinarie (1) * somministrazione biglietti (2) . ,

Totale circolazione L. Depositi in Conto corrente • Debiti a vista Conto corrente del Tesoro e Provincie . .

235.353 1 16.681 — 113 48,405 + 3.089

300.439 + 2.975 143.695 6.952 63.865 755 94.000 76.000 = 72.903 — 9,277

148.000 — 9,277

95.397 — 23 423.918 + 1.072 94.000 76.000 —

72.903 9.277 148.000 =

814.821 — 8.206 79.205 + 3.059 68.593 + 2.432

69 + 69

Banco di Sicilia. (000 omessi) I 10 aprile j Differ.

Oro . . . Argento • ! ' ! ! ! ! ! ! 1 ' ! ! Riserva equiparata . '.

Totale riserva L, Portafoglio s/ Italia Anticipazioni s/ titoli

» statutarie al Tesoro . . . . ® » supplementari . . » . Per conto dello Stato (1) . .

T S ? m i s t r a z i o n i a l l° S t a t o (2)

Circolazione' C/ commercio! ! ! ! ' . ! . ' ^ C/ Stato: Anticipazioni ordinarie ^ » supplementari » . » straordinarie (1)

somministrazione biglietti (2) . . n Totale circolazione L. ffir i n C o n t o corrente C s b l « a vista . . .

J ^ t o corrente del Tesoro e Provincie '. '.

(21 a g o s t o Ù914, n. 827. 1286 2 2 s e t t e m b r B 1914. r

51,431 5.926

17.266 74.623 56.585 19.453 31.000 24.000 2.953

36.000 28.004 70.471 31.000 244)00 2.953

36.000 164.424 34.012 50.781 29.155

6 587

- 581 281

- 3.8

— 3.8 •E 560

593 36

22 settembre 1914, n. 1028 e 23 novembre 1914,

r „ 4- a' B A N C 0 0 1 N A P 0 L I

a m til Risparmio - Situazione al 30 settembre 1915

A«mfil,e m e , e prec Aumento mese corr ùiminuz, mese corr. ^ « a g o s t o 1915

R i s p a r m i o ordinario

Risparmio vincolato p. riscatto

pegni

Com-plessivamente

Lib, | Depositi Lib. Dep. Libr, Depositi

126.760 1.654

153.484.861 16.028,575

443 21

464 33

431

3.182 587

127.203 1.675

153.488.043 16.029.163

169:517.206 10.848.201

128,414 839

169.513.437 10.847.702

443 21

464 33

431

3.769 499

128.878 872

153.488.043 16.029.163

169:517.206 10.848.201

127,575 158.665.734

443 21

464 33

431 3.270 128.006 158.669.005

ISTITUTI NAZIONALI ESTERI. Banca d'Inghilterra.

(000 ornati) 1 9 1 6 4 maggio

Diff. con la sit. prec.

Metallo TIR 5 7 . 4 6 9 - 1 . 4 5 5 Riserva biglietti » 4 1 . 5 8 6 - 1 . 6 8 5 Circolazione » 3 4 . 3 3 3 + 2 3 0 Portafoglio )) 7 7 . 3 7 7 - 1 1 . 0 2 0 Depositi privati . . . . . . » 8 6 . 0 2 4 + 5 5 2 Depositi di Stato » 4 8 . 4 4 4 - 1 3 . 2 7 8 Titoli di Stato » 3 3 . 1 8 8 = Proporzione della riserva , depositi » 3 0 . 5 0 % + 1 . 5 0

Banca dell'Impero Germanico.

(000 ometti) 1916 30 aprile

Diff. con la sit. prec.

Oro M. 1.462.000 _ Argento » 42.000 Biglietti di Stato, ecc s 939.0G0 - 52.000

Riserva totale M. 2.443.000 - 52.000 Portafoglio . . . » 5.138,000 + 420.000

s 12.000 + 1.000 Titoli di Stato »

+ 218.000 » 6.697.000 + 218.000 1.737.000 + 87.000

Banca Imperiale Russa.

(000 ometti) 1916 29 aprile

Oro Argento

Rb.

Portafoglio . . • . . Anticipazioni s/ titoli • . . Buoni del Tesoro . . . . Altri titoli Circolazione Conti Correnti . . . .. -Conti Correnti del Tesoro

Total» metallo Rb. Rb.

'.858,000 59.000

2.

2/917.000 343.000 499.000

3.762.000 207.000

6.255.000 1.133.000

215.000

Banca di Francia.

(000 ometti) 1916

Oro Argento

Totale metallo

prorogato Portafoglio totale

Anticipazioni su titoli . . » allo Stato . .

Circolazione Conti Correnti e Depositi . Conti Correnti del Tesoro

i 4 maggio la sit.prec,

fr + 7.400 9 " 356.200 — 2.700 9 5.167.200 + 4.700

fr. 445.700 + 42.600 » 1.567.300 — 11.800 » 2.013.C00 + 27.800

fr. 1.214.800 + 400 » 7.200.000 + 200.000

. 9 15.423.100 — 145.100 a 2.040.100 — 51.800 9 32.600 - 10.400

Banca d'Olanda.

(000 ometti) 1916 Diff. con 22 aprile ' lasi t .prec.

Oro Argento . . . Effetti s / estero

FI.

Riserva totale Portafoglio Anticipazioni Titoli . . Circolazione Conti Corrent

FI. FI.

528.600 1.500 4300

534.400 94.300 74.000 8.800

651.700 89.700

Banca di Spagna.

(000 ornati) 1916 22 aprile

Diff con la sit. prec.

Ps + + 15.100 Argento . . 9 761.800

+ + 500 Totale metallo Ps. 1,836.900 + 15.600

Portafoglio Ps 338.300 4.700 Presti t i 9 253.200 — 2.600 Presti t i alio Stato 9 250.000 Titoli di Stato 9 344.400 = Circolazione - 9 2,152.300 — 5.300 Conti Correnti 9 714.900 + 6.100 Conti Correnti del Tesoro . . . . 9 15.700 — 3.800

Banca Nazionale Svizzera.

(000 ometti)

Oro Argento

Portafoglio Anticipazioni Buoni della Cassa di prestiti Titoli Circolazione Depositi . . . . . . .

1916 Diff. con 30 aprile la sit. prec.

257,700 — 200 9 51.000 + 600

Fr . 308.700 + 400 183.800 + 19.100

» 18.600 + 900 » 20.200 — 1.200 » 8,000 — 100 » 431.200 + 15.200 » 130.500 + 5.200

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476 L'ECONOMISTA 14 maggio 1916 - N. 2193

Banca Reale di Svezia.

(000 ometti) 1916 31 marzo

Diff. con la sit.prec.

Oro 160.800 100 Altro metallo 3.600

100 Fondi all'estero 48.000 4- 900 Crediti a vista » 14.500 6.600 Portafoglio di sconto . . . . 154.500 5.800 Anticipazioni » 17.500 4,100 Titoli di Stato 67.100 6.400 Circolazione 331.600 28.000 Assegni 1.700 500 Conti Correnti 85.400 - _ 8.000 Debiti all 'estero 13.600 + 1.900

Banca Nazionale di Grecia.

(OOO ometti) I 1916 | 15 marzo

Diff. con la sit. prec.

Metallo Crediti all'estero . . . Portafoglio Anticipazioni su titoli . Prest i t i allo Stato . . . Titoli di Stato . . . . Circolazione Depositi a vista . . . .

» vincolati . . . Conti correnti del Tesoro

Fr 60,100 4 1.200 » 297.800 + 12.200 » . 42.900 400 X) 54.900 4 2.200 s 127.900 » 123.000 = 8 414.900 4- 7.600 » 139.400 4- 5.800 8 181.200 + 1.200 » 3.600 1.500

Banca Nazionale di Romania.

(000 ometti)

Oro Effetti sull 'estero Argento . . .

Riserva totale Portafoglio . . . . Antioipazione su titoli

» allo Stato Titoli di Stato . . . Circolazione . . . . Conti Correnti a vista Altri debiti . . . .

1916 8 aprile

Diff. con la sit. prec.

319.200 + 12.600 » 81.000 » 300 =

Lei 400.500 + 12.600 Lei 142.500 5.800

8 34,200 3.000 » 369.800 + 4,400 8 430.800 8 880.200 + 13.900 8 182.800 + 34.200 8 690,900

Banche Associate di New York.

(OOO ometti) 1916 6 maggio

Diff. con la sit. prec.

Portafoglio e anticipazioni . . . . Doli. Circolazione B Riserva » Eccedenza della riser. sul limite leg. »

3.358.500 31.600

668.700 93.000

- 5.200 — 100 — 5.400 — 3.300

Banca Nazionale di Danimarca.

(000 ometti)

Oro Argento Circolazione Conti Correnti e depositi fiduciari Portafoglio . . . . . . . . . . Anticipazioni sui valori mobiliari .

1916 Diff. con 31 marzo la sit .prec.

132,b00 4 12.700 4,000 + 800

247.200 -f + 11.100 8 40.800

-f + 22.100 8 31.900 4- 9.300 8 16.400 4 - ' 400

TASSO DELLO SCONTO UFFICIALE

Circolazione di Stato del Regno Unito.

(OOO ometti) 1916 3 maggio

Diff. con la sit. prec,

Biglietti in circolazione . . . . . La. 117.160 + 916 Garanzia a fronte :

Oro 28.500 =

Titoli di Stato 83.677 + 7.959

SITUAZIONE DEL TESORO

Fondo di cassa al 30 giugno 1916 L. Incassi dal 30 giugno al al 31 marzo 1916:

In conto entrata di Bilancio » » debiti di Tesoreria » » crediti » »

Pagamenti dal 30 giugno al 31 marzo 1916 : in conto spese di Bilancio L. 7,244,824.398,19

226.571,01 » debito di Tesor. » 18.048.141,369,60 » credito di Tesor. » 2,681.475.363,14

Fondo di cassa al 31 Crediti di Tesoreria

marzo 1916 (a) 1916 (b)

L. »

L.

al 31 marzo 1916

177.767.415,16

5.494.484.360,86 20-399.073.042,12 2.482.411,017.77

28.553.735.835,91

Piazze 1916 aprile 27 1915 a pari data

Austria Ungheria Danimarca Francia . . . Germania . . . Inghilterra I tal ia . . . . Norvegia . . . Olanda . . . . Portogallo . . Romania . . . . Russia . . . . Spagna . . . . Svezia . . . . Svizzera . .

5 °/o 5 V. °/o 5% 5 */o 5% 5 V. °/o 5 Va % 5 «/» 5 '/s % 6% 6 % 4 '/a % 5 Va % 4 Va %

dal 13 aprile 1915 5 gennaio 1915

20 agosto 1914 23 dicembre» 8 agosto » 9 novemb, »

20 agosto 19 agosto 25 giugno 1» agosto

29 luglio 31 ottobre 20 agosto 1° gennaio 1915

1913

5 Va •/. 5 Va •/. 5% 5 °/o 5% 5 Va % 5 Va '/. 5 »/„ 5 Va »/. 6»/. 6% 4 Va 5 Va "I, 4 Va •/,

DEBITO PUBBLICO ITALIANO. Situazione ai 30 settembre e al 31 dicembre 1915.

(in capitale).

D E B I T I 30 settembre 31 dicembre

Inscr i t t i nel Gran l i b r o Consolidati

3.50°/o netto (ex 3.75 °/o) netto L. 301 . » 3.50 °/o netto Ì902 » 4.50 °/o netto nomln. (op. pie) »

Totale . , L. Redimibili

3.50 °/o netto 1908 (cat. I ) . . . » 3 "lo netto 1910 (cat, I e l i ) , , » 4.50 °/0 netto 1915 »

Totale . . L. 5°/o in nome della Santa Sede » Incinsi separat , nel Gran l i b r e Redimibili (1) L. Perpetui (2) »

Non inclusi nel Gran l i b r o Redimibili (3) L. Perpetui (4) »

Totale , . L. Redimibili

u n . dal la D. G. del Tesoro Ann. Sildbahn (scad. 1868) L. Buoni del Tes, ( » 1926) » Detti quinquen. ( » 1917) »

» » ( » 1918) » ( » 1919) »

» 1919) » » 1946) » » 1947) » Totale . L,

Totale generale . » Buoni del Tesoro ordinari . » Buoni del Tesoro speciali . » Circolaz. di Stato esci, riser. »

» bancar iaperC.de l loSta to» Totale . . , L.

3,65°/i>net.ferrov,( 3,50%net,ferrov,(

8.097.950.614 -160,070.865.67 943.409.112 -720.990.041.55

9,922.420.633.22

143,860,000 -333.560,000 —

2.000.000.000 —

2,477.420.000 -64.500.000 -

178.929.590 -465.445,70

1.291.853.600 -63,714.327,27

13.999.303.596.19

849.065.726.34 22.425.000 -

1.222.345.000

288.722.156,30 550.766,738.42

2.933.324.621,06 16,932.628.217.25

458.446.500 — 439.568.355,59 811.194.010

1,676,214,025.59 20.318.051.108.43

8.097.927.014 -160.070.865,67 943.391.445.43 721.026,900,66

9.922.416.225,76

143.860.000 -333.560.000 -

2.151.292.300 -2.628.712.300

64.500.000 -

178,541.390-465.445,70

1,285.521,600 — 63.714.327.27

14.143.871.288.73

844,163,908,28 20.720.000 -

1.297,129.000 -

245.979.616,03 547.422.952.59

2.955.415.476,90 17,099.286.765,63

563.038.500 -1.040 211.319.15

929.194.010-2,069.335.740 58

21.706.066.335,36

ferrovie No-(1) Ferrovia maremmana 1861, prestito Blount 1866 vara, Cuneo, Vittorio Emanuele.

(2) 3 °/o Modena, 1825. „ (3) Obbligai, ferrovie Monferrato, Tre Reti, ecc.; Canali Cavour,

lavori del Tevere ; risanamento Napoli ; opere edilizie Roma. (4) Debiti comuni e corpi morali Sicilia; creditori Provincie napo-

le tane; comunità Reggio e Modena.

RISCOSSIONI DELLO STATO NELL'ANNO 1914-1915 R i s co s s i on i doganali

DifU914-15 dal Pgenn. al 31 dicem.

352^35^43 183.777 450.781

4.173.744 3.549.147

579.569 21.901

2.487.943 855.130

IL43.570.103

P e r c e s p i t i d 'entrata

1918 Lire

dal 1° genn. al 31 die. 1914 Lire

1915 Lire

27.974.667.701,94 579.068,133,97

1.874.118.804,05 2.453.186.938,02 5,418.546.803,98 2.965.359.865,96 1.214.793.257,62

Debiti di Tesoreria al 31 marzo 1916. . . Situazione del Tesoro al 31 marzo 1916 . . — L

» » al 30 giugno 1915 . . — ' Differenza . , — L. 1.750.566.608,34

(a) Escluse L, 169.5r.865 — di oro esistente presso la Cassa de-positi e prestiti.

(b) Comprese L. 169.547.865 — di oro esistente presso la Cassa depositi e prestiti,

Dazi di impor taz . . Dazi di esportaz. . Sopratasse fabbric. Tassa conc. d iesp. Diritti di statistica-Diritti di bollo . . . Tassa spec.zolfi Sic. Proventi diversi , Diritti marittimi .

Totale . . Per mesi

Gennaio Febbraio . . . , Marzo Aprile . . . , • Maggio . . . . : Giugno Luglio Agosto Settembre . . . . Ottobre Novembre . . . . Dicembre . . . .

Totale . . .

347.779.040 705.880

4.499.472

4.712.100 1.864.920

331.170 1.326.999

14.495.819 375.793.474

33.877.629 31.905.576 36,754.420 36.062.946 36.929.958 39.320.042 26.148.735 22.408.429 23.294.624 28.450.193 29.874.610 31.767.912

375.793.474

260.533.863 685.038

2,603.298

3.312.609 1.662.803

331.170 1.048.979

12.629.934 282.807.754

30.059.157 29.515.150 31.360.481 30.852.978 28.573.624 30.456.016 26.666.568 18.001.539 10.590.201 14.719.863 15 499.052 16.513.127

282.807.754

207.898.720 501.321

3.054.039 4.173.744 6.861.756 1.083.234

353.071 3.356.922

11,774.804 239.237.651

18.754.726 17.367.571 18.625.643 18.828.157 19.671.133

(<1)15.232.519 (0)15.532.913 (a)16.563,605 (a)20.463.752 (a)24.623.302 (a) 24.984.613

28.548T17 ~239.237,651

11.304.429 12.147.579 12.734.838 12,024.821 8.902.491

15.223.49T 11.093,655 1.487.934 9.873.551 9.903,439 9.486.561

12.035.550 «570103

(a) Cifra provvisoria.

Page 21: L'ECONOMISTA...prima cell guerra possedevana la Lorenao u,n pae-se ricchissim di miniero de ferroi d,a cu essi traei - j vano l'8 pe0 centr deo minerall che avevane in o casa, appen

14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 477

R i s c o s s i o n i dei tributi risultati dal I" luglio 1915 al 31 marzo 1916.

(000 omessi)

Tasse sugli affari Successioni . . • Manimorte. . . • Registro. . . . • Bollo Surrog. reg. e boli-I p o t e c h e . . . Concessioni gover.. Velocip. motoc.auto Cinematografi .

Tasse di consumo Fabbr. spiriti ,

» Zuccheri, Altre Dog. e dir. maritt. . Conc. di esportaz. Vendita oli tnmer. Dazio zuccheri. /

» inter. di cons (esc. Nap. eRoma)

Privative Tabacchi . . . . Sali . . : Lotto. . ' . ì ; ;

Imposte dirette Fondi rustici .' . Fabbricati . . . . R. M. per ruoli ! . R. M. per ritenuta . Lontr. cent, guerra Imp. ultra profitti . » esen. serv. milit. » prov. amministr. Soe. per azioni .

Servizi pubblici Fos te . . . Te leg ra f i . / ; . ' Te le fon i

T o t a l e (1). . . G r a n o - d a z . i m p o r t ,

Accer-tamento 1914-15

RISCOSSIONI a tutto , a tutto marzo

1916 marzo 1915

Diffe-renze

51.756 5.780

90.081 86.063 28.984 10.876 13.888 8.622 2.125

298.775

321 _. 125.928 44.053

192.1

'321

48.551 444.707

'3767580 91.327 50.185

518.092 86.103

122.868 284.938 98.539

592.448 120 507

33.635 17.241

44.484 0.068

69.173 74.766 24.798 6.954 9:932 7.796 2,75)

246.722

37.196 132.911 33.954

220.588 9.645 5.066

252

36.440 476.052

'3627209 80.923 40.379

483.511

60.392 87.980

2C4.580 85-070 16.293

454/315

34 , 5.417—

66.758 65.297 24.991 8,172 -

11-232 7.509 1.019

225-604

26.237 92.802 31.508

139.307

' '269

36.399 326.522 276.418 68.893 38.410

383.751 55.897 79.580

186 985 57

1.152

171.383 2 025 405

17.181

114.784 27.961 11.404

154.149

88.245 24.665

+ 9.615 651

2.415 9.469

193 1.218 1.300

287 1.392

+ 21.118

+ 10.959 + 40.109 + 2.446 + 81.281

9.645 5.066

17

+ 4! + 149530 + 85/761 + 12.030 + +969 + 99.760

Pre-visione 1915-16

66.950 6.700

138.760 112.970 30.985 14.135 17.595 10.120 14 170

412.385

Pre-visione 1916-17

60.000 6.150

105.400 125.765 32.0C0 13.450 11.755 11.400 6.000

371.930

4.495 8.400

17.595 27.380

+ 16 293

+ 74.163

53.300 147.300 52.800

262.000 9.500 6.330 1.000

48.600 580.830 398.000 100.000 564)00

554.000

90.325 127.770 290.550 9C.150 29.000

V! 500

1.500 636.795

47 000 149.300 55.980

249.900 14.000 5.800

100

48/746 570.826

'420,000 110.000 52.000

582.000

Valore delle merci 1 9 1 3 definitivo

1914 definitivo

1 9 1 5 . | Diff.1914-15 provvisorio

Per mesi (esci, i met. preziosi) Gennaio . . . . Febbraio Marzo Aprile . , . • . Maggio . . . . Giugno Luglio Agosto . . . . . Settembre. . Ottobre N o v e m b r e . . . . Dicembre . . . •

Totale .

450.660, 499.331. 519.177. 553.727. 515.330. 584-925-419.130. 435 271. 461-144. 536.657, 565.218. 626.812.

S49.468.191 438.277,397 522.093.386 573.623.519 527.811.932 523.407,391 340.989.739 391.722.613 373 525.421 428.144.065 481.011.017 597.796.834

6.157.277.503 5.133.751.752 5.547.871.505

440. 495. 551, 557, 518 579. 442, 250. 229. 317, 353. 397..

.226.794

.572.274 ,369.391 .063.841 582.487 .652,085 771.452 .228-658 869.329 ,182,275 854.927 339.239

OOO omessi — 96.798 — 57,294 — 29.276 + 16 560 + 9.229 — 56.224 — 101,781 + 141.493 + 143.956 + 110.961 + 127,156 + 200.457

414.119

Importazioni fi-

Valore delle merci 1 9 1 8 definitivo

fui 7 1915 iFFh!914-15

definitivo provvisorio al 31 die"

+ 26.5631

+ 3-296 12,849 - 1.445,

131.250 28.400 17.700

125.759 + 28.390

/^ Escluso il dazio sul grano

'814 749 1 441 788 4372 96) 13 TT7/T@|—ro45

177.350

90.492 134.000 287.858

88.142 58.000 54.000 15.000

3.000 730.490 145.500 40.000 18.300

203.800 2 /361 360 2 459 046

84/000

IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI " c o m m e r c i o coi principali Sfati nel 1915.

Gena ; . F e b b r . . M a r z o Apr i l e . Magg . , G i u g n . . Luglio . Agos to . S e t t e m . O t t o b r . Nov.. Die. . .

Germa-nia „ G p n | S v i z z è f a J Stati JJretagna svizzera U n j t j

8 . 9 0 8 . 9 6 3 6 . 9 1 0 . 1 3 1 4. 6 0 1 - 0 2 2 6 . 5 7 7 . 6 0 1 4 . 3 2 2 4 1 5 1 - 1 0 6 . 1 4 2

6 6 1 . 8 0 5 4 3 8 . 6 0 3

6 0 . 8 3 5 1 4 4 9 8 9 1 7 4 7 9 9

8 9 9 3 9

Importazione 8 3 2 9 . 4 9 0 2 2 7 0 0 . 2 3 7 2 9 . 9 9 7 2 5 5 4 3 5 9 0 9 2 , 5 1 6 4 5 . 8 9 3

1 0 9 9 5 . 1 6 6 2 8 . 1 9 1 . 2 9 1 2 9 . 0 5 4 . 3 1 7 4 . 9 1 6 6 0 0 8 7 . 5 6 6 . 9 0 9 1 1 . 2 3 6 . 0 6 2 2 7 0 5 6 . 6 6 6 , 3 8 . 2 2 9 . 0 9 7 4 4 8 8 . 4 7 7 : 1 0 0 . 3 6 2 6 9 4 1 3 1 3 8 8 3 0 3 0 8 8 6 . 0 1 4 4 3 7 6 7 4 6 2 7 2 8 7 . 2 6 2 1 2 5 . 3 3 9 5 4 6 1 0 . 5 1 3 - 0 6 5 , 3 1 . 0 7 9 . 9 9 7 3 8 . 0 0 0 . 2 8 9 4 . 9 4 2 4 2 2 1 0 9 . 5 0 8 . 4 5 4 1 1 . 4 5 3 6 5 4 7 . 2 9 0 . 4 4 1 : 4 0 . 1 1 2 . 8 7 3 4 . 5 3 8 . 8 3 5 1 3 5 . 6 3 7 . 9 5 0 1 0 . 8 1 0 . 1 2 9 1 . 0 9 9 . 2 6 0 3 1 . 6 6 9 3 0 2 4 6 7 7 . 6 5 1 j 7 6 . 2 7 7 . 1 2 1 1 3 9 3 1 . 5 0 7 1 . 4 7 0 . 6 6 4 3 4 . 3 7 4 . 6 5 9 6 6 7 9 4 3 2 8 5 2 7 8 7 7 7

1 . 8 1 1 . 3 3 6 3 8 1 2 7 . 3 7 5 9 2 5 6 . 4 3 5 7 0 . 7 S 7 9 1 5

2 3 1 6 . 1 5 0 " 1 . 0 9 3 . 4 2 8

7 5 3 . 8 7 7

2 0 2 6 8 . 7 3 7 2 2 7 9 2 . 0 5 2 2 8 . 0 9 9 . 3 7 5 1 4 . 4 1 4 . 9 6 8

Genn.

4 5 . 3 7 0 . 0 3 9 1 0 0 1 6 . 2 6 2 9 8 6 6 8 7 0 9 4 9 . 3 5 2 8 7 0 1 1 3 2 4 . 2 0 8 . . 1 2 0 . 4 5 7 . 7 3 4 6 9 . 8 1 7 . 6 0 7 1 5 6 8 0 . 0 1 8 1 7 6 5 4 8 0 4 7

,„ " „„„ Esportazione M S S ' J S I I S 9 6 9 8 1 8 0 2 6 . 2 2 4 . 1 7 1 , 1 7 5 4 8 . 0 5 4 : 1 7 7 1 4 . 9 7 5

Marzo 24 786 ? 7 C fa'Idilli 3 4 3 8 ° - 9 2 9 2 7 . 8 7 9 . 7 7 6 , 1 8 6 7 5 1 3 1 2 3 . 3 6 2 2 2 1 APRILE 3 0 5 S R « O I ^ N I * H 2 4 5 8 4 2 ' 6 5 1 2 8 5 0 7 - M » 2 1 . 0 0 4 . 0 2 9 3 0 . 3 4 3 . 8 4 1 Maev I , 7 8 2 3 9 . 0 4 0 . 9 9 7 4 1 . 9 7 8 4 4 0 " " GlUgn 7 5 1 4 8 . 9 3 0 . 6 5 1 , 2 0 - 5 1 9 . 6 7 1 • - - 127 7 4 5 1 9 2 Luglio". Agosto. Srttem. Ottobr/ Nov. Die. '

| 3 0 . 3 1 8 0 3 7 I 3 0 2 2 4 6 6 1 3 0 . 2 3 4 . 6 8 7 1 2 1 . 0 4 9 . 9 4 7 : 2 8 . 0 0 9 . 7 0 2 '

[ 2 8 . 1 0 3 . 6 0 3 1

5 3 9 . 9 2 4 2 0 7 6 6 1

3 1 . 3 9 9 . 9 1 3 1 9 . 3 4 9 4 5 3 2 6 . 2 2 1 . 6 1 9 2 7 1 9 4 0 9 2 ( 2 3 . 5 8 6 . 5 1 6 2 6 4 6 6 . 1 5 8 2 9 2 1 4 . 8 9 7 2 4 . 8 5 1 . 8 4 1 2 0 6 6 7 4 5 9 2 7 - 5 3 8 . 4 5 2 2 6 . 6 2 5 3 1 8 : 1 4 1 8 1 . 9 7 2 2 5 . 9 2 2 5 8 1 ( 2 8 9 7 3 5 4 4 1 4 . 3 2 6 9 0 5 2 8 7 5 1 . 7 0 4 2 9 7 5 1 . I L I 1 5 . 7 1 3 . 5 1 5 2 7 4 6 2 . 7 5 8 : 2 6 . 2 6 4 . 7 4 4 2 1 . 6 2 4 0 4 9 2 7 3 9 0 . 6 0 4 3 3 . 5 6 8 . 6 0 1 2 0 9 7 0 3 2 2 3 0 . 2 0 + 5 6 8 3 6 - 6 3 3 9 6 2 2 5 0 9 2 7 7 3

- J l l g g j g à z l ò n j edTmportaz ion i r i u n i t e V a l « e delle merci

l i ^ T l u , I f e ^ L d r o g ^ t à b / 5Canff„ n - - t i" t a conc. 6.CotóiJe' Veg-

8;Lana,crinóe'peìo/

lOParrt0 e'paSlia ^ ^ —Pelli e ""ri . . feì™taliiIav: ' 5 G o m t e r ' v a s - vet.'c r / '6/Cer fa?U laV0ri •

« S ì a '

1918 definitivo

Total l e g e n e r a l e :

275.620.960 139.881.299 995,542.652 44.183,341

179.076.652 645.820.079 259.241.223 752.531.901 239.566.512 70.935.145

237.639.815 683.891.219 92.152.819

584.242.701 110.913.440

1.042.250.562 436.318.236 146.469.936

6.157.277.503 101.301.600

(6.258.579.103

1914 ( 1915 •I.WB49M.1S definitivo provvisorio , L g f . n n -ai 31 die.

259.510.961 123.194 953 205.256.417 42.437.265

166.416.946 577.872.758 204.398,217 573.863.190 197.419.383 61.375.715

198.229.067 533.066.153 80.307.484

498.034.348 105.961.811 822,465.003! 391.223.517 107.841.485

5.133,751 •752 j 5/547.871.505 46,903.700 ' 20.618.300

5.180.655.45215.568.48ttl.805

'OOO omessi 260.495.693 + 149.432.644! + 227.025.032, + 30.417.185 —

141.608.098, — 870.838.832! + 369.354.840 + 654.332.473 + 84.495.445 — 62.482.009 +

248.328.452 + 473.797.1611 -78.556.277. —

399.877.395 119.864.510 983.137.112 320.590 305 74.237.892

+

26.238 21.769 (2.020 24.868

292.966 164.956 86 .46

112.924 1.107

50.098 59.269

1.741 99.157 13.903

160.672 70.632 33.604

Per Categorie (nomen.per la statisi.) 1.Spiriti, bev. olii . 2.Gen. col, drog. tab 3.Prod. chim. medie,

resine e profumi 4.Col.gen, tinta conc. 5.Can.lin.jut. veg. fil 6.Cotone . . . , 7.Lana, crini e pelo , 8.Seta 9.Legno e paglia. 10.Carta e libri . . 11.Pelli 12.Miner. metalli lav. 13.Veicoli . . . 14.Piet.ter.vas.vet. cr. 15.Gom. gut. lavori 16.Cer.far.pas.veg.ecc 17. Anim.prod.spoglie. 18.Oggetti diversi . . .

Totale 18 categ. . 19.Metalli preziosi, .

Totale generale. . Per mesi

(esci, i met. preziosi) Gennaio . . . Febbraio . . . Marzo . . . . Aprile . . . . Maggio . . . . Giugno. . . . Luglio . . . . Agosto. • . . Settembre. . . Ottobre. . . . Novembre. . . Dicembre. . .

Totale

114.446.050 111.267.816

147.165.040 36.024.041 69.870.250

389.422.289 202.370.163 222.560.377 172.542.662 48.037.076

151.824.830 578.047.617 48.800.102

475.590.374 59.809.412

568-943.891 189.867.002 59.049.!

3.645.638.975 21.014.400

3.666.653.375

269.814.572 301.330.742 326.231.975 332.281.220 308.323.581 365.643.555 236.267.382 237.338.100 264.408.260 299.521.599 331.861.878 372.616.106

125.163.887 97-336.361

115.398.547 34.692.387 48.220.155

369.295.483 155.500.947 140.624.367 149.857.841 45.101.335

133.599.690 458.151.635 27.647.504

416.466.960 47.783.006

349.158.332 165.757.233 43.591.833

2.933.347.553 _ 26.98+400 2.950.327.953

260.922.580 297.672.361 323.007.739 334.561.555 306.632.072 348.863.845 258.152.635 166.388.917 105.252.393 142.010.297 171.526.993 208.456.166

3.645.638-975 2.922.347.553 3.331.460.620

124.576.241 113.161.463

131.984.722 22.067-499 53.691.907

522.760.483 279.367.605 110.248.887 37.886.483 35.374.130

215.225.783 389.007.420

11.206.398 326.105.817 56.937.450

703.742.975 172.493,079 25.622.230

3.331.460,620 17.36T.jOO

3.348.821.720

169.335.579 245.868.182 269-689.204 325.424.091 315.664.189 344.799.236 198.745.624 231.897.238 221.516.477 276.522.000 313.638.978 418.359.822

000 omessi

— 387 + 15.825

+ 16.586 .— 12.654 + 5.471 4- 153.465 + 123.866 — 30.375 — 111.971 —• 9.727 + 81.626

69.144 16.441 90.361

+ 9.154 + 354.584 + 6.735 — 17,969 + 408.113 — 9.619 + 398.493

— 91.587 — 51.804 — 53.318 — 9 137 + 9.032 — 4.064 — 59.407 + 65.507 + 116.364 + 134.511 + 142.111 4- 209.903 + 408.113

Esportaz ioni

Valore delle merci 1913 definitivo

1914 ! 1915 I ™ ™ definitivo provvisorio a , l ) ] ^ " " '

+ 414.126 — 26.305 + 387.834

Per ^categorie (nomen.per la statist.) 1.Spiriti, bev. olii . 2.Gen. col. drog. tab. 3.Prod. chim. medie,

resine e profumi 4.Col.gen. tinta conc 5.Can.lin. jut. veg. fil. 6.Cotone . . . . 7.Lana, crini o pelo 8.Seta 9.Legno e paglia .

10;Carta e l ibri . . 11.Pelli. . . . . 12.Miner. metalli lav. 13.Veicoli. . . 14.Piet.ter.vas.vet. cr. 15.Goni. gut. lavori 16.Cer.far.pas.veg.ecc 17. Anim.prod.spoglie, 18,Oggetti diversi . .

Totale 18 categ, . 19,Metalli preziosi. .

Totale generale. . Per mesi

(esci, i met, preziosi) Gennaio Febbraio . . . . . Marzo Aprile Maggio , Giugno , Luglio Agosto S e t t e m b r e . . . . . Ottobre Novembre. . . . / Dicembre . . . .

Totale . .

161,174,919 19,623,482

78,377,612 8,159,300

109,206,402 256,397,790 56,871,060

529,971,524 67,023,850 22,898,069 85,814,985

105,842,611 43.352,717

108,652,327 51,094,028

473,306,671 246,451,234 87,419,956

2,511,638,537 80,287,200

2,591,925,737 2,230,327,499 2

180,845,615 197,999,681 192,845,730 221,446,399 197,006,648 219,281,888 182,862,935 197,933*893 196,736,233 237,136,389 233,347,117 254,196,000

2,511,638,528

134.347.074 25.258.592

89.857.870 7.744,878

118,196,791 208.577.275 48,897,270

433,238,823 47,561.542 16.274,330 64,629.372 74,914,518 52,659,980 81.567,788 58,178,805

458,183.350 225,466.284 64,249.652

,210,404,199 2, 19,923,300:

135.919.452 36.271.181

95.040.310 8.349.1

87.916.161 348,078.389 89,987.235

544.083.686 45.60S.962 27.107,879 33.102.669 84.789.741 67.349,879 73.771,568 62.927,1

279.394,137 148.097.236 48.615.654,

jllUiO.f 3.257.200

,219.668.085

OOO omessi

+ 1.572 + 10.412

179,344,214 197,899,913 228,361,652 222.501,286 211,950,415 230,788,240 184,618,817, 83,839,741 i

124,716,936 175,171,978 182,327 934 188,880,073

2,210,404,199 2,

180.132.612 192.409.215 252.404.182 248,199.428 212.147.7-3 178,608.155 142.244.115 159.825.375 152,008.944 151.622.065 167.372.039 179.437.012 .216,410.885

+ + ì + Ì +

6,182 604

30.280 139.501 41,089

110.844 1.952

10.833 31.526 9.875

13.689 7.796 4,748

178.789 — 77.369 — 15.633 + 6.066 — 16.666 — 10.659

+ 788 5.490

+ 24,042 + 25,698 + 197

52,180 — 42,374 + 75,985 + 27,292

23.549 — 14.955

9 446 6.006

Page 22: L'ECONOMISTA...prima cell guerra possedevana la Lorenao u,n pae-se ricchissim di miniero de ferroi d,a cu essi traei - j vano l'8 pe0 centr deo minerall che avevane in o casa, appen

478 L ' E C O N O M I S T A 14 m a g g i o 1916 - N . 2192

F E R R O V I E D E L L O STATO. Prodotti del traffico.

(000 ometti) Rete Stretto

di Messina Naviga-

zione (000 ometti) 1914 1915 1914 1915 1914 1915

IMO apri le 1910 Viaggiatori e bagagli. . L. Merci »

C) 5.624

11.020 16.644

« 9.191

14.715

(V 7

16 <v

18

(') 52 15

(a) 54 16

Totale L. 1» lugl . 1915-10 apr . 1916 Viaggiatori e bagagli. . L.

C) 5.624

11.020 16.644 23.906 23 24 67 70 Totale L.

1» lugl . 1915-10 apr . 1916 Viaggiatori e bagagli. . L. 156.040

261.912 417.952

190 885 345.907 536,792

170 267 437

150 311

1672 339

1389 358

Totale L.

156.040 261.912 417.952

190 885 345.907 536,792

170 267 437 461 2011 1747

0) Dati definitivi. (") Dati approssimativi.

D [ QUOTAZIONI DEI VALORI DI STATO ITALIANI garantiti dallo Sitato e delle cartelle fondiarie.

T I T O L I Magg. , Magg. 5 I 9

TITOLI DI STATO. - Conso l idat i . Rendita 3.50 % netto (1906)

» 3.50 % netto (emias. 1902) . . . . » 3.— % lordo

Redimib i l i . Prest i to Nazionale 4 i /2 %

» » » (secondo) . . . . Buoni del Tesoro quinquennali 1912:

a) acadenza 1° aprile 1917 b) » lo ottobre 1917

Buoni del Tesoro quinquennali 1913 : a) scadenza 1° aprile 1918 b) » lo ottobre 1918

Buoni del Tesoro quinquennali 1914: a) scadenza 1° aprile 1919 . b) » lo ottobre 1919 o) » lo ottobre 1920

Obbligazioni 3 1/2 % netto redimibili . . . . 3 % netto redimibili

5 % del prestito Blount 1866 3 % SS. F F . Med., Adr., Sicule 3 % (coni.) delle SS. F F . Romane 5 % della Ferrovia del Tirreno 3 % della Ferrovia Maremmana 5 % della Ferrovia Vittorio Emanuele . . . . 3 % della Ferrovia Lucca-Pistoia 3 % delle Ferrovie Livornesi Ad B 3 % delle Ferrovie Livornesi C. D. D. ! . . . . 5 % della Ferrovia Centrale Toscana 5 % per lavori r isanamento città di Napoli

TITOLI GARANTITI DALLO STATO. Obbligazioni 3 % Ferrovie Sarde (em. 1879-82).

» 5 % del presti to unif. cit tà di Napoli. Cartelle di credito coni, e provine. 4 % . . . . Ordinarie di credito comunale e provinciale 3.75 . Credito foDd. Banco Napoli 3 1/2 % net to . . .

CARTELLE FONDIARIE. Credito fondiario monte Paschi Siena 5.—% . .

» » » » » 41/2 % » » » » » 3 1/2 % . .

Credito fond. Op. Pie San Paolo Torino 3.75 % . » > » » », 3.50% . .

Credito fondiario Banca d ' I ta l ia 3 75 % . . . . Is t i tuto I ta l iano di Credito fondiario 4 1 / 2 % . .

» » » » 4. — % . » » » » 3 1 / 2 % . .

Cassa risparmio di Milano 4.-- % » » » 4.— % . .

» » » 3 1/2 %

84.49 84 — 54.50

91.30 93.35

99.90 99.86

99 -98.86

98.02 97.97 96.69

400 — 350 — 9 4 -

300.60

440 — 450 -337 — 295 -308 -308.25 530 — 440 —

304.50 80.17

85.045 84.55 54.50

91.38 93.66

99.93

99.01 98.82

98.07 97.99 96.73

400 — 351 — 94 -

300.15 305 — 442,50 455 — 336.25 300 -309 -309 — 531 — 450 -

304.50 80.58

413 — 419 — 445.70 446.64

455.98 466.75 458.17 457.97 438.33 438.14 487 - 487 — 447.— 447. -470— 4S9.50 469— 469,50 446.50 - 446 — 425 — 430 -

431,— 481 -451 — 451.—

STANZE DI COMPENSAZIONE Febbraio 1916.

Operazioni

Totale operazioni . Somme compensate . Somme con denaro .

Firenze Genova

122. 223. 317,10! 1.197.992. 690,71 111. 100. 529,94 1.101.004 958,92 11.122.787,161 98.987.723,79

Operazioni Roma Milano

Totale operazioni 622.571.894,34 2.898.081 164,38 Somme compensate 587.414 049,66 2.097.637.277,34 Somme con denaro . . . . . . I 85.157.844,68 210.443.877,04

BORSA DI NUOVA YORK

APRILE-MAGGIO

Anglo-French Loan Anaconda . . . Utah Steel Com . - . Steel P r e f . . . Atchison . . . Baltimora e Ohio Canadian Pacific Chicago Milwaukee Erié Lehigh Valley . Louisville e Nash Missouri Pacific Pensilvania , . Reading. . . . Union Pacific. .

24 26 27

95 Vs 95 - 95 -81 - 81 Va 84 — 7 9 - 79 Va 81 -8 2 % 82 % 83%

116% 116% 116 Va 101 % 102 — 103 Vs 33% 84 — 8 0 -

164% 1 6 5 - 167 -92 % 125 — 126 % 33 Va 33 '/a 35'/s 75 V. 75 % 78 —

123 — 124 - 1 2 5 -3 Va 3 % 4 Va

56 % 55 Va 56 Vs 4 Va

56 % 82 % 82 — 86 Vs

130 — 130 % 133 s/s

29 1 4

95 Vs 95 -85 % 85'/s 84 Vi 82 Vs 8! Vs 80 Va 83 Vs 83 Vs 82'/a

116 Vs 115 % 115 Vs 101 % 102 V8 101 -85 Vs 86 Va 85 —

166 — 166 l/a 165 — 93 % 94 % 92'/a 35 % 36 Va 34 Vs 77 %

124 V. 79 '/a 75 Va 77 %

124 V. 124 Va 124 Va 4 % 4 Vi 4 —

56 % 56 - 55 Va 86 % 89'/a 86 Vs

133 =/s 134 - 132 —

BORSA DI PARIGI

MAGGIO 10 Rendita Frane. 3 %

perpetua . » Frane. 3% amm. » Frane, 3%% . • »• Italiana . . . . » Portoghese. . . » Russa 1891 . . » » 1906 . .

1909 . , » Serba . . . . « B u l g a r a . . , . » Egiziana . . . «Spagnuo la . . . » Argentina 1896 . » „ 1900 . » Turca . . . . » Ungherese , .

Credito Fondiario . Credit. Lyonnais . Banca di Parigi. . Prestito frane. 5 %• Rio Piata . . . . Nord Spagna. . , Saragozza . , , , Àndalouse . . . . Suez Rio Tinto , , , Piombino . . , Metropolitan . . Rand Mines , . Debeers . . . . Chartered . . . Ferreira . . . . Randfontein . . Goldfields . . . Thomson . . . Lombarde . , . Banca Ottomana Banca di Francia Tunisine . . . Geduld . . . . Brasile 4 % . .

6 3 -7 0 -90.40

60 80 59.20 89.10 78.

321 50 90— 95.75

75— 59.50

845 —

446 — 435 - -372 -

1794 -

295 14,50 50 —

s e -sso 185 — 444

4810 324

63—

90.40

60.85

86.65 7 5 . -

3 2 6 -

95.70 79.50 75 50 59 50

680 -

850 -

445 -435 -370 -

1755 -

102 -295 50

14 50 4 5 -

3 6 -580 -183 — 440 —

4805 -324 50

63— 70— 90,40

96.25 78.25

3 3 0 -

95,10

59,30

850 —

1765 —

441 -97.50

295 -14,50 45 -

32 25 5 8 3 -184 — 442 —

4820 — 325 —

6 3 - -

90.40

60 90 59.45 85.75 78.

330 —

95.35

76,50 59,05

8 6 5 -

444 —

365 -

1770 —

294 • 15-45 -

186-

4810 — 324 25

6 3 . -70 50 90.40

85.50 77 50

330—

95-30

77 — 59.05

£68-

444 -431 -365 -

1775 -

63—

77.50

3 3 5 -

94.75

59 -

680-870 —

440-427 -

1774 -

96 —! 96 -290 —

14.75 14.50

36.75 36.50 5 8 3 - ' 584 -187 50 185 — 440 — I 440 —

4825 — 4345 -328 —i 325 -

BORSA DI LONDRA

MAGGIO 10

Consolidati nuov i . Prestito francese . Egiziano unificato. Giapponese4% . • Uruguay 3 Va- • • Marconi Argento in verghe. Rame

57 — 8 5 % 7 6 " , 7 0 % 62% 2 Vis

36 1 /ie

57 Vie 57% 85 '/8

76 Vi 76 % 7 0 - 69 Vi 62 %« 62 Va 2 '/sa 2'/sa

37 35 " / „ 139 —

57 -8 5 % 76 Va

2%o 35 VIE

139 —

5 7 -85 '/a 76 Vs

57'/a 85 % 76 Va

62% 2'/sa

36 '/a 1 4 0 -

~2%e 36 % 140 Va

T A S S O PER I PAGAMENTI DEI DAZI DOGANALI

Aprile 1916 Sabato 29 Maggio 1916 Lunedì 1 Martedì 2 Mercoledì '3 Giovedì 4

L. 118,14

. L. 117.31

. » 116.16 . » 115.75 . » 116—

Maggio 1916 Venerdì 5 Sabato 6 Lunedi 8 Martedì 9 Mercoledì 10 Giovedì 11 Venerdì 12

116,38 116.88 116.88 117(55 111.69 119.61 119.23

Tasso settimanale dal 1 al 6 maggio per gli sdaziamenti inferiori a L. 100, con biglietti di Stato e di Banca L. 117.55

Sconto Ufficiale della Banca d 'I tal ia 5 Va %•

Prezzi dell'Argento Londra, 10 Argento fino 37 Vs New-Jork, 10. . Argento 77 V*

CAMBI Il Corso medio in Italia

Corso medio ufficiale dei cambi fissato a termini del R. D. 30 ago-sto 1914 e dei DD. MM. 1» settembre 1914, 15 aprile, 29 giugno e 2-ottobre 1915, secondo l 'accertamento dei Ministeri di Agricoltura, in-dustr ia e Commercio e del Tesoro sulle medie delle Commissioni o cali del 2 novembre 1915 agli effetti dell 'art . 39 del Codice di com-mercio per il 12 maggio 1916:

6 . 4 6 -2-72 Va

119.15'/a Franchi . . . . Lire sterline . . Franchi svizzeri ,

108.69 Va 29.81 '/a 123.96 —

Dollari . . Pesos carta Lire oro

C A M B I A L L ' E S T E R O

Media della settimana

su Londra

Parigi , , Londra, . New-York Milano, . Madrid Rio Jane i . j

28.24Va-28.29Va!

4.72.50 3C.51-30.96

n7%c

su Parigi

28.75 4,94 '/a

107.45-108.95 85.95

su New-York

6,42-6.50

su Italia

su Svizzera |

91-93 31.32 '/a

_ 1123.2-124-7

Page 23: L'ECONOMISTA...prima cell guerra possedevana la Lorenao u,n pae-se ricchissim di miniero de ferroi d,a cu essi traei - j vano l'8 pe0 centr deo minerall che avevane in o casa, appen

14 maggio 1916 - N. 2193 L'ECONOMISTA 479

MEDIA UFFICIALE DEI CAMBI IN ITALIA agli effetti dell'art. 39 codice di commercio.

Data Franchi Lire sterline Svizzera Dollari PesoB

carta Lire oro

marzo 18 112.55 Va 31 ,97 Va 127.04 '/a 6 . 7 0 Va 2 . 8 3 123.59 » 20 112.71 »/» 31 .98 127.97 Va 6.71 2 . 8 3 123 .58 » 21 112,68 Va 31 ,96 127.86 6 , 7 0 Va 2 .83 123 .62 » 22 112 .66 3 1 . 9 3 127,80 6 . 6 9 Va 2 , 8 3 123 .55 » 2 3 112 .54 '/a 31 .94 Va 127.93 Va 6 . 6 9 Va 2 . 8 3 123 .62 » 24 112.34 Va 31 .95 1 2 8 . 1 0 . 6 . 7 0 l /a 2 . 8 3 123,67 » 2 5 112.28 3 1 . 9 5 ' / a 128 ,05 Va 6 . 6 9 Va 2 , 8 3 123 .72 » 27 112.31 3 1 . 9 4 Va 128.12 6 . 6 9 '/a 2 , 8 3 Va 123.81 » 28 112.19 3 1 . 9 4 128.07 6 . 7 0 2 . 8 3 Va 123.74 » 29 1 1 1 . 6 6 ' / a 3 1 . 9 2 127.58 6 . 6 9 2 . 8 4 123 .74 » 30 110-47 3 1 , 8 0 Va 126.74 Va 6 . 6 8 2 . 8 3 Va 123.57 » 31 110.46 Va 31 .55 126.57 Va 6 . 6 2 2 , 8 3 Va 123 .39

aprile 1 ' 111 .10 31 .49 Va 31 .63 Va

127 ,03 Va 6 ,61 Va 2 , 8 2 123 .18 » 3 111,35 Va

31 .49 Va 31 .63 Va 127 .42 6 . 6 3 Va 2 .81 Va 122.99

» 4 111.11 Va 31 ,72 Va 127.31 '/a 6 . 6 5 Va 2 , 8 2 '/a 122 .99 » 5 111.11 Va 3 1 . 6 4 Va 127 .23 Va 6 . 6 4 '/a 2 . 8 2 V i 123.01 » 6 110 .60 >/a 31 .97 Va 128 .32 Va 6 . 6 2 2 . 8 3 122.81 » 7 110 .25 31 -55 127 .14 Va 6 .61 2 .83 122 .74 » 8 109 .73 '/a 31 .47 Va 127.01 6.61 2 . 8 3 122.61 » 10 1 0 9 . 2 0 31-45 126.95 6 . 6 0 2 . 8 3 122.47 » 11 108 .84 Va 31-33 Va 126.80 6 ,57 Va 2 . 8 2 Va 122.25 » 12 108 .26 Va 3 1 . 2 5 ' / a 126.57 Va 6 .56 Va 2 , 8 0 121 .90 » 13 107 ,28 Va 31 .17 126 .44 6 . 5 4 2 . 7 9 Va 121 .75 » 14 197.41 30.91 Va 125 .73 6 . 5 0 2 . 7 5 Va 121 .2 » 15 107 .44 '/a 31 .03 Va 125.72 Va 6 . 5 0 2 . 7 5 Va 120 .9 » 17 109 ,85 '/a 31 .04 125 .60 6 . 5 0 2 . 7 9 121 .07 » 18 109 .35 »/a 3 0 , 9 9 Va 125 .73 Va 6 . 5 0 2 .77 121 .15 » 19 109 .99 Va 30 .96 '/a 125 ,10 6 , 5 0 2 . 7 8 Va 121,15 » 20 108 ,58 Va 3 0 , 9 4 124 .92 6 . 5 0 2 79 123 .13 » 21 111,11 Va 3 0 . 8 3 Va 124 .77 6 , 4 6 '/a 2 .78 Va 121.05 » 22 108 .03 3 0 . 6 7 124 .44 6 . 4 4 2 . 7 8 120 .82 » 26 108.01 ' / a 30 .b6 Va i 2 4 . 4 9 Va 6 . 4 3 Va 2 .77 120 .39 » 27 107 .74 30 .61 '/a 123 .99 6 . 4 2 Va 2 . 7 6 Va 1 2 0 . 2 3 » 28 106 .86 Va 3 0 , 5 2 Va 123-47 6.41 2 .76 126.31 » 29 106 .10 Va 30 .21 122 .44 Va 6 . 3 3 Va 2 . 7 4 Va 119 .39

maggio 1 105 .33 '/a 3 0 . 0 5 Va 121 .23 '/a 6 . 2 8 2 . 7 2 '/a 118 .87 » 2 105 12 2 9 . 7 5 Va 119 .65 6.21 Va 2 . 6 9 Va 117 ,93 » 3 105 .25 2 9 . 6 3 119 .02 6 . 2 0 2 .67 >/« 1 1 7 . 5 0 » 4 105.25 29.71 119.55 6 . 2 3 '/a 2 , 6 5 '/a 117 .09 » 5 105 .03 2 9 . 8 0 Va 120-42 6 . 2 5 Va 2 .66 Vi 117 .10 » 6 105.03 Va 29 .95 Va 121 .06 6 . 2 9 2 .67 Va 117.19 » 8 106 .76 '/a 3 0 . 1 5 Va 121 .64 6 . 3 4 '/a 2 . 7 3 '/a 117.37 » 9 107 ,29 '/a 30 .32 Va 1 2 1 . 2 0 ' / a 6 . 3 7 2.71 117 ,73 » 10 107 84 Va 3 0 . 5 ! '/a 122 .82 6 .41 2.71 % 118 .04 » 11 108 .83 Va 3 0 . 7 8 Va 123 .65 6 . 4 6 Va 2 . 7 4 V i 118 .76

li 'art. 39 del Codice di commercio dice : « Se la moneta in-dicata di un contratto non ha corso legale o commerciale nel Regno e se il corso non fu in espresso, il pagamento può essere latto con la moneta del Paese, secondo il corso del cambio e vista nel giorno della scadenza e nel luogo del pagamento, e, qua. lora ivi non sia un corso di cambio, secondo il corso della piazza più vicina, salvo se il contratto porti la clausola « ef-fettivo od altra equivalente ».

Corso medio dei cambi accertato in Roma

Data Parigi I Londra I Svizzera New York

'1 mag.] 108.45 Chèque danaro

30.70 | 123.60 | 6.40

Chèque lettera 30.82 | 124.10 | 6,44

Versamento danaro 30.72 j 123.70 [ 6.42

Versamento lettera 30.84 I 124-20 I 6,46

Buenos | Cambio Ayres I oro

108.95

108.50

109.-

118.50

| 119.75

R I V I S T A D E I C A M B I D I L O N D R A Cambio di Londra su: (chèque)

RIVISTA DEI CAMBI DI PARIGI Cambio di Parigi su ( ca r t a a breve)

Pari 16 lugl. r a r i , n , , Londra. . , New-York, Spagna.. . Olanda. . . Italia, , . , Pietrogr, , Scandinavi 139 Svizzera, ,| 100

25.22'U 518.25 500 -208.30 100 — 266.67

1914 25717%

516 -482,75 207.56 99.62

263 — 138.25 100.03

29 5 i 12 , 19 marzo aprile aprile aprile

28,47 597 -580 — 254 -89 Va

1 8 8 -172 — 114 Va

28,51 598 — 579 Va 257 Va 90 %

188-/3 176'/a 115 —

28.81 603 Va 585,50 259 — 92'/a

187 -181 — 117 -

28.30 594 Va 579 — 251 — 92 -

186 — 177 — 1 1 5 -

26 aprile 28,30

593 580 — 249. Va 92.Va

186 — 178,'/a 114-Va

Valori in oro a di

Parigi di 100 unità-carta moneta estera

Parigi , , . N e w - Y o r k . Spagna., , O l a n d a . B a l i a , . . P i e t r o g r a d , P o r t o g a l l o g o a n d i n a v s v i z z e r a .

Pari

25,221/. 4,86"/,

25,22 12,109 25,22 94,62 53,28 18,25 25,12

16 lugl. | 28 1914 ! marzo

4 aprile

25.18V4 4.871

25.90 12.125 25.268 95.80 46,19 18.24 25,18

28,455 4,769

24,855 11,20 31,96

151,25 34,50 16,65 24.94

28,495 4,77

24,77 11,14 31,67

152,37 34,37 16,225 24,85

U aprile

28,765 4,77

24,65 11,20 31,32

155.25 ; 34,62

15,87'/a ! 24,70

18 aprile

28,35 4,77

24,77 11.29 30,98

153.25 34,37 16,14 24,77

Va ori in oro a Londra di 100 unità-carta di moneta estera.

P a r . g i . , , N e w - Y o r k , s p a g n a . . O l a n d a . B a l i a . . ' P i e t r o g r a d ! P ° r t o g a l l o . s c a n d i n a v , s v i z z e r a , .

Unità

100 fr. » dol, » per. » fior, » lire » rub. » mil. » cor, » fr.

[16 lugl. j 28 1914 1 marzo

4 aprile

11 aprile

"18 aprile

100.14 99.90 96.64 99.87 99.82 98,77 86.69

100.85 100.17

88,64 102,04 101,48 107,75 78,92 62,55 64,75

109,61 101,12

88,52 102.02 101,83 108.69 79,64 52,09 64,51

112,51 101.49

87,70 102,02 102,32 108,11 80,53 60,94 64.90

114.96 102,11

Londra . , New-York, Spagna , , Olanda . • Italia. Pietrograd. Scandinav, Svizzera .

U j t à 16 lugl. | U n l t 3 ; 1914

99.82 99,56 96.55 99.Ò4 99.62 99,62 99,46

100.03

29 5 marzo l aprile

100 liv, » dol. » pes, » fior, » lire, » rubi. » cor » fr.

112,87 115,19 1 1 6 -121,94 89.50 70,49

123,74 114,50

113,04 115,39 115,90 123,62 90,50 70,69

126,98 115 —

12 i 19 aprile aprile

2U a p r i l e

114,22 116,45 117,10 124,34 92,50 70,12

130,22 117 —

112,20 114.71 115,80 120,50 9 2 -69,75

127,34 115 -

112,20 114.42 116 -119.78 92,Va 69,75

122,42 114. Va

INDICI E C O N O M I C I I T A L I A N I (*) Numeri indici (media annua luglio 06 — giugno 11 = 1000)

MESI

Ent

r. o

rd.

dello

Sta

to

Com

mer

cio

inte

rnaz

.

Car

bon

foss

ile

Caf

Tab

acch

i

Ferr

ovie

l

Ent

rate

po

stal

i

Impo

ste

sugl

i aff

ari

Indi

ce s

int.

1 (m

edia

no)

Scon

ti ed

ant

icip

.

1910 : giù. 1040 1023 1067 1064 1063 1060 1073 1027 1061.5 1028 dicem. 1C88 1071 1067 1085 108S 1076 1109 1056 1080.511153

1911 : giù. 1160 1129 1092 1087 1107 1102 1112 1077 1104.5 1223 dicem. 1149 1124 1097 1136 1132 1144 1143 1093 1134 1240

1912: giù. 1179 1139 1073 1173 1167 1178 1193 1128 1170 1267 dicem. 1206 1223 1146 1182 1193 1213 1229 1147 1199.5 1269

1913: giù. 1190 1252 1231 1221 1219 1238 1236 1150 1226 1251 dicem. 1173 1238 1235 1230 1248 1269 1249 1140 1236.5 1293

1914: gen. 1174 1236 1238 1239 1246 1264 1251 1132 1242.5 1313 febbr. 1173 1235 1254 1244 1250 1266 1274 1131 1243 1332 marzo 1182 1241 1245 1250 1255 1266 1269 1136 1245.5 1336 aprile maggio giugno

1182 1242 1237 1256 1264 1275 1276 1123 1247 1325 aprile maggio giugno

1172 1245 1243 1262 1268 1276 1277 1120 1253.5 1325 aprile maggio giugno 1188 1244 1246 1276 1280 1277 1285 1134 1262 1321 luglio 1189 1249 1250 1278 1284 1277 1283 1129 1263 1342 agosto 1182 1211 1238 1286 1291 1265 1271 1115 1241.5 1465 settem. 1185 1165 1226 1258 1302 1236 1258 1107 1210 1530 ottobre 1167 1121 1190 1232 1307 1218 1244 1104 1190 1511 novem. 1167 1078 1169 1218 1317 1205 1236 1105 1186 1513 dicem. 1160 1032 1150 1210 1327 1198 1224 1110 1179 1522

1915: gen. 1158 1014 1090 1202 1335 1201 1228 1119 1179.5 1566 febbr. 1157 1002 1066 1223 1339 1206 1207 1134 1181.5 1652 marzo 1153 996 1062 1253 1340 1214 1208 1139 1180.5 1736 aprile maggio giugno luglio

1153 1000 1048 1270 1339 1213 1214 — — 1811 aprile maggio giugno luglio

1145 .1002 990

1009 1323 1349 1205 1217 - - — 1925 aprile maggio giugno luglio

1137 .1002

990 968 1349 1367 1290 1221 — 1917 aprile maggio giugno luglio 1142 970 950 1370 1398 1282 1234 — —

agosto 1157 998 947 139b 1422 1296 1258 — — —

settem. 1160 1027 956 1472 1439 1320 1294 — — —

ottobre 1176 1049 966 1567 1478 1349 1322 — — —

novem. 1194 1075 956 1644 1500 — 1356 — — —

dicem.; 1126 1115 957 1715 1545 — 1369 — —

1916: gen. 1237 '— — 1581 — 1431 — —

febbr. 1256 — - — — 1625 — 1466 - — — —

25 aprile

28,45 4.77

24.43 11.28 30.90

151.50 34.37 15.95 24.72

25 aprile

88 66 102,02 103.23 107.35 81 63 62.45 64.51

114.41 102.03

(*) Desunti dal <i Giornale degli Economisti e Riviste di Sta-tistica ». I dati stampati in corsivo non sono definitivi.

Ogni numero indice è il rapporto (per mille) fra il dato staifi-stico intorno ad un sintomo economico, per il periodo annusile che termina col mese indicato nella prima colonna, e la media annua dei dati corrispondenti per i 5 anni finanziari dal 1. luglio 1906 al 30 giugno 1911. I sintorni considerati sono : l 'ammontare delle entrate ordinarie dello Stato; il valore delle importazioni e delle esportazioni — esclusi i metalli preziosi — nel commercio speciale ; l'importazione di carbon fossile (quantità) ; l'importa-zione di caffè (quantità) ; il reddito lordo della privativa dei tabacchi; il reddito lordo delle ferrovie; il reddito lordo del servizio postale; il getto delle imposte di registro, di bollo, in surrogazione del bollo e del registro, ipotecarie. Il valore me-diano dei numeri indici riferentisi a questi otto sintomi è l'in-dice sintetico- della penultima colonna. L'ultima colonna contiene numeri indici dell'ammontare degli sconti e delle anticipazioni, concessi dagli istituti di emissione. Nel fascicolo di febbraio 1914 dèi « Giornale degli Economisti » sono riportati indici econo-mici per tu t t i i periodi annuali che hanno termine coi singoli mesi dal dicembre 1906 in poi.

Alla depressione economica che ha avuto inizio nel 1913 segue un lievissimo miglioramento di condizioni, nella prima metà del 1914. Nei mesi di agosto e settembre la brusca discesa di parecchi indici, e quindi dell'indice sintetico, e l'incremento di quello degli sconti, segnano la prima ripercussione economica della guerra europea; nei mesi successivi il movimento discen-dente si fa più rapido e generale; è notevole sopratutto la riduzione del commercio internazionale; ed in particolare la scarsa importazione di carbone fossile. La discesa di questi due ultimi indici prosegue nella prima metà del 1915; continuano a ridursi anche le entrate dello Stato; l'indice bancario sale ce-lermente. La preparazione della nostra guerra e le necessità del suo svolgimento determinano nel 1915 l'ascesa di parecchi indici: crescono le entrate dello Stato e in particolare i proventi della privativa dei tabacchi per effetto principalmente di nuovi oneri tr ibutari; aumentano _ i consumi del tabacco e del caffè sopra-tutto per l'approvvigionamento dell'esercito; si arresta la dimi-nuzione nel consumo del carbone e nel traffico ferroviario (au-mentato in parte anche per effetto della riduzione nei trasporti marittimi) ; le entrate postali sono accresciute per l'attivo scam-bio di corrispondenze tra l'esercito e il paese.

Page 24: L'ECONOMISTA...prima cell guerra possedevana la Lorenao u,n pae-se ricchissim di miniero de ferroi d,a cu essi traei - j vano l'8 pe0 centr deo minerall che avevane in o casa, appen

480 L'ECONOMISTA

Valori industriali

Azioni

Ferrovie Meridionali » Mtdi te r ranee » Venete Secondarie

Navigazione Generale Italiana . Lanificio Rossi Linificio e Canap Nazionale. .. Lanif. Nazionale Targett i Coton. Cantoni

» Veneziano » Valseriano » Fur te r » Tura t i ..

Man. Rossari e Varzi Tessuti Stampati Acciaierie Tern i Siderurgica Savona Elba Ferriere Italiane Ansaldo Offic. Meccanica Miani e Sii.). Oflic. Meccaniche Italiane Miniere Mo-teuaUui Metallurgica Ital iana Automobili Fiat

» Soa » Bianchi : » ' so t t i b r a s c h i n i . . . » S S Qio. (Cam.) . . .

Edison Vizzola Elettrica Conti Marconi Unione Concimi Distillerie aliane Raffineria L. L. Industr .e Zuceheri Zuccher ficio Gulinelli Eridania Molini Alta Italia Italo-Amet icana Del l 'Acqua (esport.).

31 Dicem.

1913

640— 254— 115 — 408 —

1442— 154— 82 50

359 — 4 7 —

172—

272 • 109.-

1512 188. 190. 112. 272.

132 112 • 108.-

98.-15 •

662.-804.-

100 -65 -

314.-258. -73.-

574.-199-160 -104-

31 Luglio

1914

29 Aprile

1918

5 Maggio

1916

479. 2is:-

98.-380.

1380. • 184.-70.-

399. 43 •

154.-

270— 98 —

1095. — 137 — 201— 86 60

210 — 78—

HO — 99— 90— 24 — 94— 14

436.— 776—

6 2 — 6 4 —

286— 226 —

6 6 — 460— 170— 6 8 — 7 7 —

418— 1 6 8 . — 115.— 485. —•

1410— 183— 145— 395.— 50.—

188— 74—

130— 312— 130—

1155— 2 0 8 — 258 — 159 — 255— 8 7 — 40 —

126— 136. -400—

70.— 116— 6 8 — 21 —

485 — 735 ex 315— 68 —

112 — 80 —

317 — 270—

78 — 477 — 198 — 167— 131 —

430 — 176— 128— 610. —

1410— 186— 145 — 395 — 65 —

190— 76—

160 — a s s -iso—

1185— 2 1 6 — 270— 176— 271 X 87 —

45x2.50 180 — 138— 430 —

7 3 . -115— 69.50 21 —

498— 730— 315—

71— 130— 87—

320— 278— 78—

492 — 197— 163. -136 -

Indici economici dell' « Economist ».

Al 6 agosto 1912 1913 1914

Argentina . Austr ia . . Canadà , . Cina . . . Belgio. . . Brasile . . Bulgaria. . Dan imarca . Egitto. . . Germania . Giappone . Grecia . , Haiti . . . Inghil terra .

I t a l i a . , .

% 4,27 4.06

3.47 4.69 4.85 3.67 3.96 3,75 4.34 3.71 5.95 3.37 3.61

% : % 4.48 4.71 4.36 5 -

3.95 5 5.15 3.71 3,92 4.04 4.46 3.71 6.09 3.37 3.67

3.83 5.55 5.12 3.75 4,31 4.11 4.80 3.96 6.84 3.33 3.84

Al 6 agosto

Messico. . Norvegia . Olanda . . Portogallo . Romania . Russia . . Serbia . . Spagna . • Stati Uniti Svezia . , Svizzera . T u r c h i a . . Ungheria . Uruguay .

"lo % 4.50 5.34 3.75 4-03 3.63i 3.80 4 6214.80 4 311 4.42

3.80 4.42 4.34

RIVISTA BIBLIOGRAFICA

G I O R G I O COLOMBO. — Fatti economici: le grandi banche in Italia nel 1915. — Fatti finanziari: le spese di guerra in Italia nel 1915. — L ' I t a l i ana , Roma, 1916. I n ques ta in teressante monograf ia è r i a ssun ta in quad r i sinte-

tici l 'azione e la si tuazione delle pr incipal i banche duran te il 1915. L ' a n n a t a banca r i a è r imas ta configurata, i n + o m p l e s s o , per le banche di emissione da u n sensibile res t r ing imento della cir-colazione per conto del commercio e degli sconti, e, viceversa, per le banche ordinar ie da u n corr ispondente a l la rgamento degli sconti, ossia, in sostanza, da u n a notevole estensione dell'eser-cizio del credito. L ' e same è l imi ta to alle qua t t ro maggior i ban-che: la Banca Commerciale, il Credito I ta l iano , la Banca di sconto, il Banco di Roma.

L a seconda par te s tud ia ed espone i mezzi coi qual i si è fat to f ronte alle spese d i guerra . Nel l 'u l t imo semestre i pagament i spno s ta t i di qua t t ro mi l i a rd i e t r ecen tose t tan ta milioni. A par te una se t t an t ina di mil ioni spe t t an t i a minor i contabi l i tà , u n mi-liardo e t recento mil ioni sono s ta t i raccolt i dalle en t r a t e effettive e per il resto, ossia per t re mil iardi , si è ricorso al debito nelle sue molte forme: al debito vero e proprio per un mil iardo e due-cento mil ioni e al debito, così det to fluttuante, per un mil iardo e ottocento milioni, consistendo il debito fluttuante specialmente nella emissione di bigl ie t t i di Sta to o di banca, nella emissione di buoni del tesoro e nella emissione di vaglia del tesoro, ossia, in sostanza, sempre nella emissione di valori car tacei da par te dello Stato.

I n modo non diverso che nel l 'u l t imo semestre si è proceduto per l ' i nnanz i e si po t rà procedere per l 'avvenire per f ronteggiare la s t raord inar ia eccedenza dei pagament i sugli incass i : le fonti d 'oro per lo Sta to sono sempre le stesse : m a può m u t a r e ed ha qualche poco m u t a t o di momento in momento la reciproca mi-sura nel la quale i diversi mezzi possano Condurre al r i su l ta to finale : in ta le senso è da desiderarsi che il debito vero e proprio si t rovi sempre nella più a l t a proporzione in confronto al d e -bito fluttuante, in quan to il pr imo rappresen ta u n a forma chiara ed il secondo una fo rma equivoca della finanza. G I O V A N N I A B I G N E N T E . — La riforma dell'amministrazione

pubblica in Italia. — U n volume della « Biblioteca di Cultura moderna » di pag. 370. - Laterza , Bari . L 'on : Abignente si è occupato per molt i ann i della r i forma

della nos t r a fa r raginosa e dispendiósissima macch ina burocra-tica, con tenacia e con grande competenza der iva tagl i dalla lunga par tec ipazione ai lavori della G i u n t a generale del Bilancio e dal-l 'averla anche pres ieduta .

L'A*. sostiene l ' asso lu ta necessi tà che la r i fo rma si compia in questo per iodo di gue r r a e con pieni poter i del Governo, che

a l t r iment i le var ie forze d i energia che vi si oppongono la ren-deranno sempre più difficile e gravosa. I l lavoro denso di fat t i è an imato da u n acuto spir i to critico, che si mani fes ta non solo nella severa d isamina del l 'ordinamento a t tuale , ma anche nello add i t a re le g rand i lineo d i re t t ive della pa t roc ina ta r i forma.

I l l ibro dell 'on. Abignente si presenta come il preludio d i una g rande e prossima ba t t ag l i a che si combat te rà intorno alla ur-gent iss ima r i forma, cui sono interessat i non i soli impiegati , ma t u t t o il paese che lavora, e h a il d i r i t to di vedere gli organismi dello Sta to funzionare in a rmon ia con i suoi bisogni.

P e r queste e per cost i tuire il l ibro dell 'on. Abignente una fonte inesauribi le di da t i , storici e di elementi cr i t ici intorno alle ques t ioni connesse con la r i fo rma della burocrazia , questo vo-lume incontrerà cer tamente grandiss imo favore presso t u t t i gb ord in i di impiegat i .

L 'ope ra è divisa in due p a r t i : I . « R i fo rma del congegno am-min is t ra t ivo ». I I . « R i fo rma del controllo », delle qual i diamo qui il sommario.

P A R T E P R I M A . - « R i fo rma del congegno amminis t ra t ivo » : L a spesa per organic i — Genesi legislat iva dei nuovi organici da l la qostituzione del Regno al 1882 — Propos te del Consiglio di Sta to del 1892 — L a legge del 1904 — Dal 1904 al 1907 — Da legge del .1908 pel migl ioramento economico — Nuovi organici dal 1908 al 1914 — Gli organici minis ter ia l i al 1° luglio 1914 — E r r o r i e d ispar i tà inerent i agli o rd inament i a t tua l i — La carr iera d 'ordine — Paro le e f a t t i degli u l t imi anni — Organiz-zazione e collet t ivi tà burocra t iche — Lo s ta to giuridico — Pat t i economici — Le semplificazioni — Ostacoli e mezzi per rimuo-verli — G l i ' o r g a n i inut i l i -— Le funzioni inut i l i — Riforme di o rd inamen t i — Le pensioni — Conclusioni.

P A R T E SECONDA. - « Il controllo » :. In t roduzione — L a rela-zione pa r l amen ta re sul rendiconto 1910-911 in ordine ai controlli — La Corte dei cont i — Le ragionerie centra l i dei Ministeri — L a Ragioner ia generale dello Sta to — Il regime del silenzio ! r i t a r d i dei controlli — Le pubbl iche en t ra te — Controllo pre-ventivo — Controll» consuntivo — Il r iscontro effettivo — P r 0 ' poste governat ive di modificazione alla legge di contabili tà — La r i forma : Scopi del controllo — Competenza di contrpllo — L a Corte dei conti — L a Ragioner ia — Le funzioni di controllo — Gl i prgani di controllo — Le Ragionerie centra l i — Le Ra-gionerie d ipendent i ed annesse — L a Ragioner ia generale dello S ta to — Corte dei conti — Gli uomin i di controllo — Conclu-sione — Nota i l lus t ra t iva al disegno r iassunt ivo della riforma — Disegno r iassunt ivo della r i forma.

Direttore : M. J. de Johannis

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B a s e ( m e d i a 1901-5 ) 1 9 1 3 5 0 0 3 0 0 5 0 0 4 0 0 5 0 0 2 2 0 0 100 .0 1° i r i m . . • . • , 5 9 4 3 5 8 641 5 2 9 5 9 5 2 7 1 3 123 .4 2" » • . . . . 5 8 0 3 4 5 Va 6 2 3 Va 5 2 2 Va 5 9 7 Va 2 6 6 9 1 2 1 . 3 3° » 5 8 3 3 5 9 671 5 2 3 5 7 8 2 7 1 4 1 2 3 . 3 4° » 5 6 3 3 5 5 642 491 5 7 2 2 6 2 3 119 .2 !

1 9 1 5 - M a r z o . . 8 4 0 4 2 7 5 9 7 6 4 4 7 9 7 3 3 0 5 150.2 8 4 7 4 3 9 Va 5 9 4 Va 6 3 0 8 1 6 3 3 2 7 151 .2 8 9 3 4 3 7 5 8 3 6 0 0 8 1 4 3327 1 5 1 . 2 8 1 8 4 2 8 601 6 2 4 7 7 9 3 2 5 0 147 .7 8 3 8 Va 4 4 0 Va 6 0 3 6 2 5 7 7 4 3281 149.1 841 4 3 8 l / a 6 2 8 6 1 0 Va 7 7 8 3 2 9 6 149 .8

S e t t e m b r e 8 0 9 Va 4 7 0 ' / a 6 6 7 6 1 9 V a 7 6 9 Va 3 3 3 6 151 .6 8 3 4 4 4 3 V a 681 631 Va 781 3371 153 .2

N o v e m b r e 8 7 1 ' / a 8 9 7

4 4 4 691 6 6 7 ' / a 8 2 6 3 5 0 0 159.1 D i c e m b r e

8 7 1 ' / a 8 9 7 4 4 6 731 711 Va 8 4 8 Va 3 6 3 4 165.1 |

1916 - G e n n a i o . . ' 9 4 6 l /a 4 6 5 782 Va 761 Va 8 8 4 i/s 4 8 4 0 174 .5 : F e b b r a i o 9 8 3 5 2 0 >/T 805 Va 8 9 7 V a — ! 3 0 0 8 182 .2 M a r z o . . . . . . 9 4 9 Va 5 0 3 7 9 6 Va 851 9 1 3 4 0 1 3 182 .4

CREDITO DEI PRINCIPALI STATI Reddito comparato diJOO fricollocati in titoli di Siati celeri^

1912 1913 1914

% 5.80 3.98 3.81 4.65 4.64

4.58 4.87 5,86' 4.29' 4.56 4.18

3.59 3.84 3.70 3.90 3.69 4.65 5.23 4.44 4.97

Tipografia Cooperat iva Diocleziana Luigi Ravera — Peren te

Roma, Via Mercede