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"Le piante sono ditutti", così recita

una cartello affisso alleaiuole diligentemente cura-te di via San Michele. Pic-coli segni, espressione dellacosiddetta cittadinanza atti-va, che non è qualcosa davivere con proclami. Peressere concreta e reale devedivenire "pane quotidiano"per tutti e per ciascuno.

In questi ultimi mesiMarineo ha avuto l'oppor-tunità di fruire di numeroseiniziative promosse da varigruppi ed istituzioni. Que-sto numero de "La Rocca"ne evidenzia alcune. Non èmio compito dare "bollinidi qualità" o stilare una gra-duatoria di merito. Deside-ro sottolineare che tuttefanno onore, in vario modo,alla nostra comunità e netestimoniano la dinamicità.Se non sono eventi passeg-geri da consumare, posso-no costituire significativiindicatori della sensibilitàper il bene comune chepossediamo.

Quali sono le caratteristi-che del "bene comune"? Glistudiosi ci dicono che ilproblema si pone come unodei più interessanti edinquietanti del nostrotempo. Tutti parlano dibene comune, ma spessoesso viene consideratocome bene personale dalsemplice cittadino ed anchedagli stessi rappresentantidelle istituzioni. Non inten-do fare una trattazione delconcetto di bene comune.

Mi permetto solo qualchepiccolo esempio e riflessio-ne.

Tutti d'accordo nel consi-derare l'acqua un benecomune da salvaguardareed al quale tutti abbiamodiritto. Che cosa dire diquanti sperperano acquaanche lavando abbondante-mente ogni mattina marcia-piede e strada davanti casapropria? E poi ci si lamentadella razionalizzazione del-l'acqua! Tutti d'accordo nelconsiderare la pulizia e labellezza degli spazi pubbli-ci come bene comune. Checosa dire di chi lascia spaz-zatura, anche ingombrantedi qua e di là, rendendoangoli delle nostre cittàputescenti pattumiere e ver-gognose discariche? E poidisquisiamo di sviluppoturistico! Tutti d'accordonel considerare l'ammini-strazione pubblica comebene comune. Che cosadire se talora la logica dichi amministra (ai varilivelli) è quella del "per oracomando io e si fa quel chedico io!" o dei provvedi-menti e delle leggi ad per-sonam o delle logicheclientelari? E poi procla-miamo democrazia e parte-cipazione! Divertitevi anchevoi a cercare altri esempinon per parlare male deglialtri ma per riflettere suinostri comportamenti quo-tidiani e capire se sonoveramente orientati al benecomune.

Tornando alle numeroseiniziative di questi ultimitempi, ritengo che alcuni

fattori (da potenziare ade-guatamente) possano pro-muovere efficace sviluppoculturale per la nostracomunità e, quindi, esseretestimonianza di "benecomune". Ne indico alcuni:la dimensione democraticae comunitaria (un'iniziativache valorizza la partecipa-zione, la condivisione diintenti e di lavoro, la matu-razione in cittadinanza atti-va); la gratuità (il generosoimpegno di ciascuno, lacapacità di farsi dono all'in-tera comunità, superandoogni tentazione di appro-priarsi dell'iniziativa e distrumentalizzarla); lo spiri-to di volontariato (la liberascelta, l'entusiasmo, lagenerosa donazione delproprio tempo e delle com-petenze e risorse permigliorare la società); lamemoria e la gratitudine (ilcomprendere che l'iniziati-va è inserita in un camminodella comunità, che altriprima di noi sono stati arte-fici delle mete raggiunte);la dimensione progettuale eprospettica (il bene comunenon può essere un 'giochi-no' legato a questo a o aquello - individuo o istitu-zione che sia. E' 'qualcosa'che va al di là del contin-gente e lascia una traccia; èun seme fecondo); ladimensione etica (al di làdei criteri utilitaristici ededonistici che stanno pro-vocando danni a livellomondiale). Infine, esso èfrutto di intelligenza edamore, non di passionaliamori a tempo, perché il

vero amore ha radici pro-fonde e dura nel tempo.Incompetenza, arroganza,protagonismo, autosuffi-cienza, ingratitudine, gelo-sia, superficialità, egoismosono tarli del bene comune.Valorizzazione, entusia-smo, condivisione ne costi-tuiscono fattori di imple-mentazione.

Perciò il 'bene comune' èanzitutto un bene culturale,che promuove vero progres-so. Non può essere ridotto abene prettamente economi-co. Esso ha un rapportoinscindibile con i concetti dipersona e di comunità. Inquesto senso il gemellaggio,del quale stiamo celebrandoi primi 25 anni, è un benecomune, non di parte, non aservizio del giocatore o del-l'attore di turno. E' un benedi tutti e per tutti, di cui tuttisiamo responsabili. E' unbene per il quale tanti si sonogenerosamente spesi e tantisi spenderanno ancora, conamore e con costanza, oltreche con competenza. Difronte alla impellente neces-sità di costruire il benecomune nessuno può sentirsiesonerato dall'assunzione diforte responsabilità per ilprogresso della società.Un'espressione di BenedettoXVI, nella recente enciclica'Caritas in veritate', lo indicain maniera evidente: "Losviluppo è impossibile senzauomini retti, senza operato-ri economici e uomini poli-tici che vivano fortementenelle loro coscienze l'appel-lo del bene comune".

La Roccaagosto 2009

L’Editoriale

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di Giovanni Perrone

Il bene comune,un’utopia?

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Attualità

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Dieci giorni per conoscere la SiciliaSigolenesi a Marineo

Una ventina di giovani sigolenesi ha trascorso dieci giorni aMarineo, guidati dai loro insegnanti Marie Claire Bardel, Sil-vie Jomain e Nicolas Bourgier. Sono alunni del College SacroCuore di Sainte Sigolène che studiano anche la lingua italia-na. Nel corso del loro soggiorno hanno incontrato i loro coe-tanei marinesi e visitato i principali siti turistici della Sicilia.Hanno soggiornato presso l'asilo nido, struttura appositamen-te adattata dall'Amministrazione comunale. Da oltre diecianni un gruppo di alunni dell'ultima classe del College, ragaz-zi dai 15 ai 16 anni hanno l'opportunità di trascorrere due set-timane a Marineo, ciò serve per migliorare la conoscenzadella lingua italiana, per familiarizzare coi loro coetanei e perconoscere meglio la Sicilia.L'iniziativa si pone nell'ambito delgemellaggio tra Marineo e Sainte Sigolène. Dall'8 giugno al10 agosto è ospite a Marineo, presso la Base scout, VictorAyerra, studente sigolenese, per uno stage universitario che hacome scopo l'animazione giovanile, la conoscenza della Sici-lia e il perfezionamento della lingua italiana.

Il Castello di Marineo avràpresto nuovi spazi espositi-vi. Si sono, infatti, conclusi ilavori di restauro dell'alaovest dell'edificio. Si trattadei vecchi granai, che adessoospiteranno una sala confe-renze e due nuovi spaziespositivi. L'intervento dellaSoprintendenza ai Beni Cul-turali, diretta da Adele Mor-mino, è stato finanziato nel-l'ambito del Por Sicilia2000-06 per un importo dicirca 1 milione di euro. Ilprogetto, realizzato dalladitta Tecno Restauri di Aci-reale, porta la firma dell'ar-chitetto Lina Bellanca.

La lapide posta all'ingres-so del castello segna l'anno1553 come data di edifica-

zione, ad opera del baroneFrancesco di Bologna e delfiglio Giliberto (elevato amarchese nel 1565). Fu l'im-peratore Carlo V ad investiredel feudo di Marineo l'allorapotente barone Bologna che,come cita la stessa lapide,fece costruire anche le primecase del paese.

Il castello nel 1913 è statodichiarato monumento na-zionale per iniziativa dellaSoprintendenza ai Monu-menti. Ma è proprio agliinizi del Novecento checomincia la decadenza.Prima è sede della scuolaelementare e poi del munici-pio. Durante il periodo dellaguerra viene occupato daglisfollati e dalle famiglie

rimaste senza un tetto. Neldopoguerra ospita la scuolamedia e diversi circoli gio-vanili. Finalmente, nel 1986l'edificio, di proprietà deglieredi dell'ex Stato di Mari-neo, viene dichiarato «benedi pubblica utilità». Attopropedeutico, questo, peravviare le macchinose pro-cedure di esproprio, duratedieci anni. Nel 2000, inizia il

nuovo corso: la Soprinten-denza accelera i tempi per ilrestauro. La sistemazionedelle coperture, delle struttu-re portanti e dei saloni diun'intera ala dell'edificio,seguiti dalla manutenzionedel corpo di guardia, consen-tono finalmente di prenderela decisione dell'apertura.L'11 agosto 2001 rappresen-ta una data storica per i mari-nesi, che finalmente vedonoriaperto il principale monu-mento del paese, che divienepreziosa sede del Museoregionale della Valle del-l’Eleuterio. Dopo il restaurodella piazza, adesso nuovilocali verranno restituiti allapubblica fruizione.

N.B.

Con 1 milione di euro sono stati recuperati i granai. Realizzata una sala conferenze

Dopo i restauri, nuovi spazi al Castello

A cura dell’associazione Provocopuscolo

BoschettoFest:musica, arte e natura

Il 17 e 18 luglio si è svolta la terza edizione del Boschetto-Fest a cura dell'associazione Provocopuscolo. La manifesta-zione ha visto ancora in crescita la partecipazione degli“espositori”, soprattutto giovani artigiani ed artisti, chehanno l’opportunità di fare conoscere ad un pubblico nume-roso le loro realizzazioni. Diversi anche i gruppi musicali chesi sono esibiti in un clima di festa. Gli organizzatori hannoinoltre predisposto una grigliata di salsiccia con pane, vino edaltri prodotti tipici locali. Appuntamento al prossimo anno.

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La Roccaagosto 2009

Festa della Provincia

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La cerimonia di premiazione dei poeti si svolgerà domenica 6 settembre

Poesia, diritti negati e umanesimo

di Nuccio Benanti

Il premio di poesia cele-bra quest’anno la XXXV

edizione. La cerimonia dipremiazione dei vincitori sisvolgerà domenica 6 set-tembre in piazza Castello. Ilriconoscimento internazio-nale, riservato ad una perso-nalità che si è distinta per ilsuo impegno professionalee sociale, sarà ritirato daAldo Forbice, noto condut-tore della trasmissione ra-diofonica Zapping.

«La Giuria, nell'assegnareil XXXV Premio "Città diMarineo" ad Aldo Forbice,ha inteso riconoscere lequalità professionali di ungrande giornalista che con ilsuo tam tam radiofonico harichiamato l'attenzione ditutti sull'urgenza di rendereil nostro mondo più umanoe certamente più tolleran-te». Questa, in sintesi, lamotivazione della commis-sione giudicatrice (compo-sta da Flora Di Legami, Sal-vatore Di Marco, GiovanniPerrone, Nino Piccione, IdaRampolla del Tindaro,Tommaso Romano, Miche-la Sacco Messineo, BiagioScrimizzi e Ciro Spataro),che ha sottolineato comenegli interventi radiofonicidel giornalista «trapela l'im-pegno a risvegliare unnuovo umanesimo con unaparticolare attenzione per la

tutela della libertà di chi,invece, inerme, non si puòdifendere».

Solo un anno fa, il presi-dente della FondazioneArnone, monsignor Giusep-pe Randazzo, scriveva nellapresentazione della Antolo-gia 2008 delle opere pre-miate: «Siamo convinti chela poesia non può rimanereavulsa dai processi sociali edeve perciò concorrere peruna continua e sempre piùampia crescita umana ecivile della società in cuiviviamo». Adesso ci trovia-mo a sottolineare le dotiumane di un giornalista,

Aldo Forbice, che in diver-se antologie ha saputo rac-cogliere la voce dei poetiper denunciare le ingiustiziee i conflitti aperti in tutto ilmondo. Nelle scorse setti-mane, dai microfoni di Zap-ping è partita una nuova ini-ziativa di solidarietà, questavolta in favore dei ragazzidi Teheran, attraversol’esposizione di bandiere esimboli di colore verde.

Tra le raccolte poetiche diForbice ricordiamo La codadel coccodrillo e La grandeombra, dove appunto«emerge la violenza dellanostra società e, di contro,il valore essenziale dell'uo-mo, al fine di riscattare igrandi genocidi della storianel desiderio autentico diuna nuova salvezza».

Note sono, inoltre, le bat-taglie umanitarie di Zap-ping per la salvaguardiadell'infanzia e l'abolizionedella pena di morte. Safiyae Amina, giovani donne

condannate alla lapidazionein Nigeria, e Kobra, con-dannata a morte in Iran,sono state salvate grazieagli appelli umanitari e alleraccolte di firme giunte aigoverni nigeriano e iranianoda tutto il mondo.

Numerosi sono stati,anche quest’anno, i poetiche hanno partecipato nelletre sezioni in concorso.

Nella sezione inediti inlingua siciliana, il primopremio è andato a Miche-langelo Grasso, per la lirica"Sciumara"; il secondo aSalvatore Carlucci per lalirica "Puntu"; il terzo aMichela Rinaudo La Matti-na la lirica "La sciallina".Segnalati inoltre SalvatoreArgento (per la lirica "L'oc-chi cchiù nun s'incontra-nu"), Francesco Leone (perla lirica "Tra tia e mia"), eSalvatore Maragliano (perla lirica "Accucchiu pidi-cudda di paroli").

Nella sezione opere editein lingua siciliana il primopremio è andato a BiagioGuerrera per l'opera "Coriniuru spacca cielu" (Ed.Mesogea, Messina, 2009);il secondo ad Adriano DiStefano per l'opera "Pinzeridi passaggiu" (Ed. Provad'Autore, Catania, 2009) ilterzo a Flora Restivo perl'opera "Po essiri" (Ed.Samperi, Catania, 2008).Segnalati inoltre, Anna Bel-lina Alessandro ("Caminudi la vita" Ed. Ila Palma,

Mons. Randazzo:«La poesia deve

concorrere per unacontinua e semprepiù ampia crescita

umana e civiledella società in cui

viviamo»

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Festa della Provincia

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Aldo Forbice, notoconduttore del pro-

gramma radiofonico Zap-ping, si è sempre confron-tato con le problematichepiccole e grandi della quo-tidianità, con uno straordi-nario equilibrio tra la pas-sione del testimone ed ilnecessario distacco per lacostante ricerca della veri-tà. In tutti questi anni, contenacia ed entusiasmo, daimicrofoni della RAI, hacondotto le sue battagliequotidiane per la difesa deidiritti umani.Nei suoi interventi trapelal'impegno a risvegliare unnuovo umanesimo con unaparticolare attenzione perla tutela della libertà di chi,invece, inerme, non si puòdifendere.Come non ricordare le suebattaglie umanitarie per lasalvaguardia dell'infanzia el'abolizione della pena dimorte, per eliminare lafame nel mondo, la violen-za sulle donne, il traffico diarmi? In tal senso è statadeterminante la sua batta-glia per salvare la vita diSafiya Husseini e AminaLaval, due donne condan-nate alla lapidazione inNigeria, e la giovaneKobra, condannata a mortein Iran, per la quale sonostate raccolte oltre unmilione e mezzo di firmein tutto il mondo e la cuipena è stata sospesa defini-tivamente.La centralità dell'uomo è laforza trainante del messag-gio di Aldo Forbice, unmessaggio assai stimolanteche invita tutti a non arren-

dersi mai di fronte ai nuovi"Faraoni" del mondo con-temporaneo, un messaggioche invita le coscienzelibere a non rassegnarsinella disperazione e nelconformismo per un recu-pero dei valori etici comepatrimonio comune dellacollettività nazionale.

Aldo Forbice in diverseantologie ha raccolto lavoce dei poeti sulle paure,le attese, gli orrori ed itroppi conflitti ancoraaperti in tutto il mondo edegli stesso ha pubblicatodiverse raccolte di poesiedi notevole spessore liricotra cui "La coda del cocco-drillo" e "La grandeombra" dove emerge laviolenza dell'oggi e di con-tro il valore essenziale del-l'uomo, al fine di riscattarei grandi genocidi della sto-ria nel desiderio autenticodi una nuova salvezza.La Giuria, nell'assegnare ilXXXV Premio "Città diMarineo" ad Aldo Forbice,ha inteso riconoscere lequalità professionali di ungrande giornalista che conil suo tam tam radiofonicoha richiamato l'attenzionedi tutti sull'urgenza di ren-dere il nostro mondo piùumano e certamente piùtollerante.

Con Zapping ha raccolto la voce dei poeti sugli orrori e i conflitti

Premio ad Aldo Forbice

Aldo Forbice:«Con il suo tamtam radiofonico

segnala l’urgenzadi un mondo più umano e

più tollerante»

Palermo, 2009), FrancaCavallo ("Rumani to cuntu"Ed. Itinerarium, Modica,2008), Lorenzo M. D'Ac-quisto ( "'A sfortunata trig-ghia" Ed. Diciottoetrenta,Porticello, 2008).

Nella sezione opere editein lingua italiana il primopremio, ex aequo, è andatoa Maria Rita Bozzetti perl'opera "Monade arrocca-ta" (Ed. Lepisma, Roma,2008) e a Giovanni Grana-telli per l'opera "Giuramen-to" (Ed. Mobydick, Faenza,2009); il secondo premio aFrancesco Marani per l'ope-ra "L'inesistenza" (Ed.Book Editore, Ro Ferrarese- FE, 2009); il terzo a Cre-scenzio Cane per l'opera "Imiei ultimi settant'anni"(Ed. Offset Studio, Palermo2008). In questa sezionesono stati inoltre segnalatele opere di Roberto Dal-l'Olio ("Un minuto di silen-zio" Ed. Del Leone, Vene-zia, 2008), Cinzia Demi ("Iltratto che ci unisce" Ed.Prova d'Autore, Catania,2009) Antonella Doria("Metro Pòlis" Ed. ExCogi-ta, Milano, 2008) EdithDzieduszycka ("L'Oltreandare" Ed. Manni, Mila-no, Lecce, 2008), FrancescaLuzzio ("Poesie come dia-loghi" Ed. Thule, Palermo,2008), Emilio Tabasco("Abissali canti abissini"Ed. Tracce, Pescara, 2008)

La Giuria, inoltre, haassegnato un riconoscimen-to speciale «per l'originalitàinventiva e la sperimenta-zione linguistica» alla poe-tessa Tomaso Binga perl'opera "Valore vaginale",Ed. Tracce, Pescara, 2009.

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Festa della Provincia

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A fine estate si riempie di popolo e di intellettuali

Poeti in Piazza CastelloQuando negli anni settan-

ta un giornalista chiese aIgnazio Buttitta in qualeposto gli capitasse di recitaremeglio le sue poesie, senzaalcuna esitazione rispose: «AMarineo». Spiegando poi chein nessun altro posto almondo la partecipazionepopolare era così spontanea eintensa da stimolare le doti diun poeta. Era il 1974 quandoun gruppo di giovani del Cir-colo culturale avvertironol'esigenza di dar vita ad unprogetto innovativo: creareuna rassegna poetica lontanadall'atmosfera addolcita deicenacoli letterari esclusivi,che traesse linfa e radicasse isuoi valori nel cuore dellaciviltà contadina, nella magiaquotidiana della vita deicampi, fatta di duro lavoro eamore per la terra, di genero-sa e fedele custodia delle tra-dizioni.

Il concorso marinese, ades-so organizzato dalle Fonda-zioni Culturali GioacchinoArnone, si è subito distinto

per la presenza di autorevolirappresentanti del mondodella poesia, dell'arte e dellacultura. L'albo d'oro del Pre-mio è la testimonianzamigliore dell'esistenza di unaSicilia impegnata. Le luci delpalcoscenico, anno dopoanno, si sono posate su ospitiillustri come i giornalisti Giu-seppe Fava, Sergio Zavoli,Piero Angela, Bruno Vespa;uomini di scienza quali Anto-nino Zichichi, Marcello Cara-pezza, Umberto Veronesi eLuc Montagnier; i letteratiEmilio Isgrò, Rafael Alberti,Andrej Siniavskijm MarekSwarniskj, Evgenij Ewtu-shencko. E ancora: BrunoCaruso, Carla Fracci, FrancoBattiato, Mogol, Arnoldo

Foà, Giorgio Albertazzi, TuriFerro, Salvatore Pappalardo,Pierino Gelmini ed altri.

Ma qual è la tipicità delPremio Marineo? La rispostala troviamo nelle parole delloscrittore Salvatore Di Marco:«Una piazza, la bella piazzanella quale si erge il magnifi-co castello di Marineo, che adogni fine d'estate si riempie dipopolo, ma pure di intellet-tuali, di letterati, di poeti, dipersonalità straordinarieemerse nei campi della scien-za, delle arti (e che godano dipubblica notorietà e simpa-tia), provenienti dai piùimprevedibili angoli delmondo e dell'Italia. E ad essauna "minoranza" di poeti sipresenta per verificare - in unclima piacevole di confrontoaperto - se di quel popolo, diquella gente (che è gente delnostro tempo e della nostrastoria) interpreti i sentimentiovvero ne stimoli di nuovi,nel gioco perenne della poe-sia che è scoperta dell'uomonell'uomo».

Adriano Di Stefano

Biagio Guerrera

Giovanni Granatelli

Lina La MattinaSergio Carlucci

Tomaso Binga

L'albo d'oro delPremio Marineo

ogni anno siarricchisce

di nuovi nomi

Maria Rita Bozzetti Crescenzio Cane

Francesco Marani

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Attualità

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Festa Patronale, in programma cinque giorni di manifestazioni

I preparativi per San Ciro

Quest'anno i festeggiamen-ti in onore del nostro

Santo Patrono San Ciro sisvolgeranno dal 20 al 24 ago-sto. Tra le varie iniziative inprogramma, la Dimostranza diSan Ciro, che si organizza gra-zie alla collaborazione tra laConfraternita e il Comune,con il sostegno di alcuni con-cittidini residenti in America.Saranno a Marineo i nostricompaesani emigrati degliStati Uniti, gli amici francesidi Sainte Sigolene e i nostriamici di Atena Lucana.

Giovedì 20. La chiameremola "giornata dell'emigrato"perché dedicata a tutti i nostricompaesani che si trovano nelmondo ed hanno lasciato que-sto paese per motivi di lavoro.In questa giornata tra le varieiniziative a loro dedicatesegnalo: l'inaugurazione della“Via dei Marinesi nel Mondo”alle ore 17.30 e la presentazio-

ne, alle ore 21, presso il Cen-tro Carpe di corso dei Mille,del libro “Il Cammino di SanCiro. Dalle piramidi dell'Egit-to ai grattacieli degli StatiUniti” di Nuccio Benanti eCiro Guastella. Il libro verràdistribuito gratuitamente aipresenti.

Venerdì 21. Si apre ufficial-mente, con la messa presso laCappella San Ciro, la festa alnostro Santo Patrono. Tra lenovità di questa giornata, laprima edizione della manife-stazione "La festa delle cortinel marchesato di Marineo",corteo storico che avrà iniziodalla cappella San Ciro perconcludersi a Piazza Castello,dove ci sarà la cerimonia del25° anniversario del gemel-laggio tra Marineo-SainteSigolene.

Sabato 22. In nome di SanCiro, alle ore 10, presso laChiesa Madre, ci sarà il rinno-vo del gemellaggio tra Mari-neo ed Atena Lucana, stipula-to a maggio di quest’annonella cittadina della provinciadi Salerno, dove sono stati in

visita padre Salvatore La Sala,la Confraternita San Ciro edalcuni rappresentanti dellacomunità parrocchiale. Alleore 16 si darà il via alla Dimo-stranza di San Ciro, che avràluogo nelle vie e nelle piezzedel paese.

Domenica 23. Giornata al-l'insegna della religiosità.Quest'anno in occasione della"Cunnutta" ci sarà la premia-zione delle prime tre migliorebardature tradizionali, per sot-tolineare che la manifestazio-ne è una processione di fedeliche portano doni votivi (untempo contadini che recavanobisaccie piene di frumento) alSanto e che non si tratta di unasfilata di cavalli! Per quantoriguarda la messa solennedelle 12, oltre le autorità par-teciperanno, da quest'anno, leconfraternite con i relativi abi-tini e stendardi. La messacomunitaria serale all'apertosarà celebrata da don MicheleTotaro, parroco di AtenaLucana. Alle 21 la processionedella Sacra Reliquia di SanCiro che, quest'anno, si porte-

rà a spalla con una vara dilegno. Ancora un gesto fortedi ritorno alla tradizione.

Lunedì 24. Previsti, comeal solito, momenti di anima-zione nel corso della giornatae uno spettacolo finale. I gio-chi pirotecnici chiuderanno lafesta di quest’anno.

Ringrazio il nostro parroco,padre Salvatore La Sala, tutte leconfraternite della nostra co-munità, la Pro Loco, i gruppi ele associazioni che hanno parte-cipato alle varie riunioni orga-nizzative della festa. Ringrazioil sindaco Franco Ribaudo perla disponibilità dimostrata neivari incontri avuti. Infine, anome di tutta la confraternitavoglio augurare a tutti i marine-si (e soprattutto ai cittadinimeno fortunati e più bisognosidell’aiuto di San Ciro) che que-sta festa, dedicata al nostroPatrono sia vissuta comemomento forte di crescita nellafede e comunione fraterna dellanostra comunità.

Viva San Ciro!!Daniele Tegoletto

Superiore della Confraternita

Giorno 26 giugno 2009, una grande festa è stata organiz-zata a scuola, nella sede centrale del plesso " S:Ciro" perdare il saluto a quanti dal 1° settembre andranno in pen-sione. Sono le insegnanti Ferrara Romeo, Fragale, Inguì,Spinella, Triolo e il signor Monte, ai quali la dirigentescolastica dott. Adriana Letizia Mandracchia ha conse-gnato una targa come segno di gratitudine per il lavorosvolto in tanti anni, con amore e dedizione, a beneficiodella nostra scuola e della comunità marinese.

La scuola elementare saluta le insegnanti

Personale in pensione

Nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma, al Campido-glio, lo scorso 6 luglio sono state consegnate una medagliad’argento per La selezione del sindaco e una medaglia d'oroper il concorso Bio divino a Franco Calderone dell’aziendaBuceci Vini. Alla premiazione era presente l'assessore alleAttività Produttive, Salvatore Trentacosti, in rappresentan-za del Comune. Nella foto il sindaco di Salemi VittorioSgarbi e Valentino Valentini. «L'amminitrazione - ha dettoTrentacosti - intende essere vicina alle attività produttive,sostenendo iniziative per lo sviluppo del territorio».

Premiata al Campidoglio la cantina Buceci

Selezione del sindaco

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La Roccaagosto 2009

Attualità

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Nell'edizione del mesedi agosto del 2006, su

questo giornale veniva pub-blicato un mio articolo chetrattava dell'urbanistica mari-nesi, con particolare riferi-mento alle recenti variazioniapportate alla toponomasticadelle vie del paese, tradizio-nalmente intestate a patrioti,poeti, navigatori, preti e santi.

In quell'occasione, venivaosservato che le storiche stra-de del paese non erano piùnominate Giurgintano, Ficar-rotta, Femmina Morta, Cata-rinella, Municipio o Duo-mo... Con la storia recenteerano emersi nuovi eroi edaspirazioni appropriati ainostri giorni. Infatti, la varie-tà di nomi dati alle stradeidentificano ora vie chiamateSainte Sigolene, Garfield eLodi, Makella, Falcone eBorsellino, Kennedy o Gio-vanni XXIII.

Indubbiamente, queste sonopersonalità e contesti storici egeografici che meritano il rico-noscimento a la memoria daparte dei marinesi.

L'articolo tuttavia lamenta-va che una fascia di marinesirestava trascurata, citando aproposito i numerosi concit-tiadini emigrati e domiciliatiin Venezuela, Argentina,Colombia, Australia, StatiUniti, Canada, Francia, Sviz-zera, Germania, negli statidell'Africa ed in Italia: inToscana, Umbria, Piemonte,Lombardia, Lazio e Campa-nia. A loro non era mai statadedicata una piazza, una stra-da, un vicolo o perlomenoun… chiasso.

Considerando che i Mari-nesi emigrati e sparsi in tuttoil mondo sono di un numeromolto superiore a quello deiresidenti odierni di Marineo eche queste comunità sonouna realtà oggi in diversi con-tinenti della terra, al punto di

avere un alto numero di grup-pi tanto da costituire la mag-gioranza della popolazione inalcuni delle città dove risie-dono. Non a caso, migliaia emigliaia di marinesi si sonoguadagnati non soltanto ildiritto, ma anche l'orgoglioper essersi fatti strada nel

mondo come rappresentantidi Marineo, consapevoli allostesso tempo di aver lasciato"spazio" nel paese di originee dato ulteriori opportunità aicompaesani rimasti.

L'articolo chiudeva con unarichiesta specifica alle autori-tà locali: "Su queste basi e

con un senso di rispetto versocoloro che con il loro sacrifi-cio si sono sottoposti alleincertezze della piaga immi-gratoria, chiediamo di dedi-care una simbolica via diaddio, ma, meglio ancora,anche di ritorno, atta a cele-brare tutti gli emigrati daMarineo: la Via dei Marinesinel Mondo."

Durante la loro visita aMarineo nell'agosto del 2006,Cosimo Sanicola e Ciro Spi-nella presentavano richiestaufficiale all'amministrazioneSpataro. Malgrado le buoneintenzioni da parte di quellagiunta, il progetto non vennemai approvato. Nel 2008, lanuova amministrazione gui-data dal sindaco FrancoRibaudo riesaminava larichiesta, che veniva sottopo-sta al vaglio del Consiglioche successivamente votavaed approvava all'unanimità,appunto, la nostra proposta didedicare una strada del nostroComune ai Marinesi nelMondo.

Quest'anno, il 20 di agosto,il Comune di Marineo dedi-cherà una giornata agli emi-grati ed in questa occasione,con la presenza di molti Mari-nesi in visita per i festeggia-menti di san Ciro, la Via deiMarinesi nel Mondo verràinaugurata ufficialmente.

Il tratto di strada è quelloche conduce dalla cappella diSan Ciro, all'ingresso delpaese, fino alla via Roma,zona Balata. E' una via appro-priata, dato che quando gliemigrati lasciavano il paese,da quel luogo salutavano perl'ultima volta il paese e SanCiro con la speranza nelcuore di potere un giornoritornare. Simbolicamente,ora questa via, al loro rientro,servirà a dare il benvenuto.

Ciro GuastellaNew York

Giovedì 20 agosto l’inaugurazione ufficiale di un tratto di strada all’ingresso del paese

La comunità ricorda i marinesi emigrati

Proseguono le attività musicali della Fondazione. Loscorso 30 giugno si è svolto il saggio musicale dellaclasse di pianoforte guidata dall'insegnante Fabiola Gut-tadauro La Blasca. Anche quest'anno, gli allievi hannodato prova del raggiungimento dei risultati attesi. Traquesti, alcuni allievi dei corsi hanno superato l'esame diammissione al conservatorio di musica V. Bellini diPalermo. Soddisfazione, per l'esito finale, è stata espres-sa sia dal presidente della fondazione Mons. GiuseppeRandazzo che dalle famiglie degli allievi. Per il prossi-mo anno, oltre a quello di pianoforte, è stata previstal'apertura di nuovi corsi di strumento (ottoni, ance chi-tarra ed archi).

Fondazione, dal prossimo anno nuovi corsi

Il saggio di pianoforte

La pittrice Adrianne Rolla-Farricelli ha interpretato iltema nel quadro commemorativo dell’evento.

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Attualità

La Roccaagosto 2009 9

Il regista Totus Tuzzolino sta realizzando un film docu-mentario su Marineo nel ‘900. Se volete parteciparecome attori o comparse potete segnalare la vostra dispo-nibilità al regista marinese (091.8726315) o alla segrete-ria della Fondazione Arnone (091.8726931).

Festeggeranno 60 anni di matri-monio, in presenza di parenti eamici, il 19 agosto con una messache sarà celebrata nel santuariodella Madonna della Dayna. Fran-cesco Trentacosti e Vincenza Zuc-carello si sono sposati nel 1949. Nel 1956 hanno lasciatoMarineo per andare a lavorare a Lastra a Signa (Firenze)dove oggi vivono anche i due figli e i due nipoti. Auguri.

60 anni di matrimonio

La preparazione alla festivitàliturgica dei nonni di Gesù:Gioacchino e Anna, è statacaratterizzata dalla riflessionesul tema: "Santi nel matrimo-nio". La figura di S.Anna eS. Gioacchino può aiutarci ariscoprire l'identità cristiana diessere genitori e nonni.Una settimana che ha visto lapresenza di sacerdoti, chehanno trattato diversi aspettidel matrimonio, alla luce diquanto ci dice la Sacra Scrittu-ra e il magistero autorevoledella Chiesa. La preparazionealla "festa" deve essere unmomento "forte" di testimo-nianza ma deve aiutarci ancheper conoscere, riscoprire,approfondire la nostra fede.La Confraternita del SS.Redentore è una delle più anti-che di Marineo, è stata fonda-ta nel lontano 1624, da alloraopera, molto spesso, nel silen-zio e nell'umiltà. Per la pre-senza di 9 novizi, ringraziamo

il Signore che continua a"chiamare" per "servire" laSua Chiesa.Durante la solenne celebrazio-ne Eucaristica del venerdìsono stati benedetti i nuoviabitini che saranno indossatidai confrati per le diverseazioni liturgiche. La disponibilità del sindacoFrancesco Ribaudo ha contri-buito maggiormente a una piùricca settimana celebrativadella festa. Commovente è stata la vene-

razione della reliquia diS.Anna, e per questo ringra-zio la superiore del Collegiodi Maria Suor Rosa Maira perla disponibilità nel consentirela traslazione della reliquia peril giorno della festa. S.Anna, continui sempre abenedire le partorienti, lenonne le famiglie della nostracomunità.

Ciro Realmonte Superiore della Confraternita

Una settimana di preparazione alla festività

Gioacchino e Anna,santi nel matrimonio

La poesiaA Nostra Signora di GuadalupeVergine Santissimadi Guadalupesei arrivata in un paeseai piedi di una rupe.Sotto altri titoliqui sei veneratama la gente di Tesi è presto innamorata.Affascinatada tale apparizioneti ha accolta con fedein un coro di ovazione.Dal primo giornoche il devotoPadre Francaviglianel suo propositocoinvolse i marinesiparlando ai cuoricome un padredi famiglia.Ben presto, molti

si son messi ad operareper darti una dimoradove poterti venerare.Piccole e grandi offerteintrise di generositàil progetto ben prestodiventa realtà.Una realtàche fa molto pensareper il nome del sitodove ti possiamo visitare.Perché il tuo simulacrodalla Sierra messicanaè arrivato oggi in altra"Serra",ma posta in terra siciliana.Ora, o Madre sovrasti da questo colleMarineo e la sua valle.E, quel punto di lucequando cala la seraconsola i cuoridi chi soffree chi spera.

Antonietta Zuccaro

Attori per un film!

Mons. Pulizzotto ha festeggiato il 60° anniversario di ordinazione sacerdotaleMons. Salvatore Pulizzotto ha concelebrato assieme all’Arcivescovodi Palermo, Mons. Paolo Romeo, la messa di ringraziamento nel 60°anniversario del ordinazione sacerdotale, avvenuta il 15 luglio 1949.Presenti, in chiesa, le autorità dei comuni di Villabate e Bolognetta.Nato a Marineo, è stato aiuto parroco nella nostra parrocchia fino al1955. Trasferito a Bolognetta, è stato parroco fino al 1968. Infine, aVillabate è stato parroco per 32 lunghi anni, fino al 2000.

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Villafrati,incontri di cultura

A pagina 14

Bolognettaricorda Bordonaro

A pagina 12

UN’ESTATEPER CRESCERE INSIEME

Unione dei ComuniDALL’ELEUTERIO A ROCCA BUSAMBRA

Scelta di fondo dell'Unionedei Comuni è stata quella

di finanziare tutte le iniziativepromosse anche dalle più pic-cole associazioni, al fine disostenere lo sforzo di quanticontribuiscono alla crescitaculturale del territorio deicomuni appartenenti all'Unio-ne, e di valorizzare le tradi-zioni del luogo, nella fermaconvinzione che tali iniziativecostituiscano da un lato lanostra memoria storico-cultu-rale dall'altro la premessa dinuovi sviluppi futuri.

In tale prospettiva è volontàdell'Unione lavorare per ren-dere appuntamenti fissi e isti-tuzionalizzare le iniziativeche hanno riscosso maggioregradimento e partecipazione,e di creare un calendario dieventi che possano richiama-re il flusso turistico nel terri-torio dell'Unione.

L'Unione dei Comuni haconcesso il patrocinio e lasponsorizzazione nella realiz-zazione delle manifestazionie iniziative culturali, artisti-che e di spettacolo destinate atutte le fasce d'età della popo-lazione e finalizzate a pro-muovere l'immagine del terri-torio, alla fruizione delle sue

preziose risorse, al sostegnoe valorizzazione delle tradi-zioni locali, all'accoglienzaturistica.

Tra le iniziative patrocinatefigurano spettacoli teatrali emusicali: "Paulus", "PensaciGiacomino", "Fiat voluntasDei", "Karaoke" e l'evento"Boschetto Fest"; esibizionisportive tra quale la V edizio-

ne della Gran Fondo che sisvolgerà nel mese di ottobre.

Degna di nota è stata lamanifestazione "Notte dell'in-fiorata" nella quale tutte lerealtà associative, in un climadi dialogo e confronto, hannoespresso con creatività il lorosenso di devozione, realizzan-do splendidi quadri floreali, etrasformando il Corso deiMille di Marineo in un tappe-

to dai colori vivaci. A settem-bre altro appuntamento è conla festa della "Madunnuzza"

Lo stesso clima di dialogoha permesso di mettere incantiere ancora una volta la"Dimostranza" per la cui rea-lizzazione stanno concorren-do le forze di tanti gruppi divocazione religiosa e cultura-le e si è dimostrato indispen-

sabile il sostegno economicoofferto dal nostro concittadi-no italo-americano CosimoSanicola e da altri amici emi-grati in America che hanno acuore tale manifestazione.

Relativamente all'attivitàdei più piccoli, si sono incen-tivate le attività ricreative e dianimazione socio-comunita-ria a cura della Gifra e delGrest, i giochi Avis e tante

altre attività sportive giovani-li volte a promuovere lo svi-luppo psicomotorio e lasocializzazione.

Tra gli eventi alla primaedizione vanno annoverati “lagiornata dell'emigrante”all'interno della quale si assi-sterà allo spettacolo teatrale"La spartenza" e all'inaugura-zione della nuova via intitola-ta ai "Marinesi nel mondo"; laFesta delle corti nel marche-sato di Marineo, un corteo incostume rinascimentale fattodi musici, danzatrici e coppiecortesi. Anche quest'annol'Unione dei Comuni ha assi-curato i premi per i vincitoridella XXXV edizione del Pre-mio internazionale di poesia"Città di Marineo"

Infine non poche risorsesono state destinate alla cele-brazione del 25esimo anni-versario del gemellaggio, unevento che segna l'avvio di unrinnovato impegno verso ilconfronto autentico e la cre-scita socio-economico-cultu-rale delle nuove generazioni,elementi imprescindibili perdare continuità al gemellag-gio stesso.

Franco RibaudoPresidente dell’Unione

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

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BOLOGNETTA. Ricorrequest'anno il centenario dellanascita di Tommaso Bordo-naro, emigrato-scrittore, au-tore di una autobiografiapubblicata nel 1991 da Giu-lio Einaudi Editore, ormaipresente in diversi studi distoria della lingua italiana,ma anche nelle antologiedelle scuole medie.

Tommaso, Masinu per gliamici, era nato il 4 luglio1909 a Bolognetta, primo disette figli di una famiglia dicontadini e pastori. Già acinque anni, assente il padreemigrato oltreoceano, avevafatto i primi guadagni por-tando al pascolo pecore ecapre. La sua passione per lamusica lo porta a inserirsinella banda musicale delpaese, e poi a suonarecostantemente in gruppi ban-distici per tutto l'arco dellasua esistenza. Lo scoppiodella prima guerra mondialegli impedirà di frequentare lascuola elementare, costrin-gendolo a imparare da auto-didatta i rudimenti dellascrittura.

Da giovane, si innamora diuna ragazza originaria diAlcara Li Fusi, ma residentea Marineo, dove abitava ilpatrigno Filadelfio Regalbu-to, commerciante di bestia-me. Durante il servizio mili-tare il padre di lui rompe ilfidanzamento, ma Tommasovuole che trionfi l'amore enon l'interesse e decide difuggire con la ragazza, MariaTeresa Oriti Monterosso, for-mando una nuova famiglia.Dopo pochi anni la donnamuore tragicamente allaterza gravidanza, e il nostrosi pone il problema dell'edu-cazione dei figli. Si risposacon Anna Composti, e conlei decide come tanti siciliani

di emigrare negli Stati Uniti:non perché stavo male - scri-ve - ma perché preoccupatodi dare un avvenire ai cinquefigli, tutti maschi, a suo cari-co. E' il marzo 1947, la"spartenza" dai genitori e daifratelli è "dolorosa e stra-ziande", e sulla nave che loporta oltreoceano Bordonaroprende carta e penna per fis-sare quello che accade a lui ealla famiglia durante la tra-versata: conserverà per qua-rant'anni quel block-notespoi diventato la "prima pie-tra" per la storia della suavita.

Nella terra di arrivo non èfacile trovare alloggio peruna famiglia numerosa, enon è facile trovare un lavo-ro nel pieno dell'inverno.Tommaso non si dà per

vinto, lavora "da cavallo"svolgendo contemporanea-mente tre job e riesce adacquistare un'abitazione persistemare dignitosamente isuoi.

Nel 1964 occorre trasferirela statua di S. Antonio daPadova, cui è dedicato unsocial club di oriundi bolo-gnettesi, da New York a Gar-field, nel New Jersey, sede diuna grossa colonia di com-paesani. Dopo aver collabo-rato al trasloco, Masinuguida la "rifondazione" delCircolo, che diventerà unpunto di riferimento per lacomunità emigrata. Scom-parso in un tragico infortuniosul lavoro il figlio Antoninoe scomparsa poi la moglie, acirca ottant'anni egli decidedi scrivere a mano, in tre

quaderni, "La storia di tuttala mia vita da quando iorigordo ch'ero un bambino".Lo scritto nel settembre 1990risulta primo classificato alconcorso dell'Archivionazionale dei diari di PieveSanto Stefano (Arezzo) el'anno successivo dato allastampe nella collana "Nuovicoralli" con il titolo "Laspartenza", con prefazionedi Natalia Ginzburg e glossa-rio di Gianfranco Folena.Linguisti e critici dibattonosulle caratteristiche della"scrittura selvatica e roccio-sa" di Tommaso, scrittore"illetterato" ed allo stessotempo grande poeta ed "eroedel quotidiano".

Dal libro, prende spuntoRoberto Alajmo per il libret-to dell'opera lirica "EllisIsland" con musiche di Gio-vanni Sollima per il TeatroMassino di Palermo. Nel2005 la compagnia del Tea-tro del Baglio di Villafratiha tratto dalla memoria unatto unico rappresentato perla prima volta alle "Orestia-di" di Gibellina e poi intante località tra cui Roma,Siracusa, Palermo, Taormi-na, New York e Garfield, lacittà americana dove dal2000 riposa Tommaso Bor-donaro. A lui, alla sua scrit-tura particolare ed allemigrazioni di ieri e di ogginel corso del 2009 il Comu-ne di Bolognetta e l'Univer-sità Popolare dedicherannodiverse iniziative culturali,tra cui una mostra documen-taria, un libro ed un conve-gno di studi in collaborazio-ne con la facoltà di Letteredell'Università di Palermo,con la partecipazione di stu-diosi provenienti da diverseparti d'Italia.

Santo Lombino

Emigrato, autore di un testo presente in diversi studi di storia della lingua italiana

Un secolo fa, Tommaso Bordonaro

Nelle foto, La Spartenza, atto unico compagnia del Teatro delBaglio di Villafrati, tratto dal diario di Bordonaro.

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

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MARINEO. Quando, apoche battute dalla finedella commedia, il profes-sor Toti (Ciro Viola) proferìminaccioso "Pensaci Giaco-mino!!!", un brivido percor-se lungo la schiena il nume-roso pubblico che, nel sug-gestivo scenario di piazzaCastello, assisteva attentoalla rappresentazione piran-delliana. Era chiaro che l'ef-ficacia di quel rimproveronon si esauriva ad usoesclusivo della scena maseminava dubbi ed imbaraz-zo in tutta la platea. In quel-l'istante la "cittadinuzza diprovincia" in cui Pirandelloambienta la commedia,andata in scena per la primavolta il 10 luglio 1916,assunse i familiari tratti delpaese sotto la Rocca. Ognispettatore incominciò adindagare nella propriacoscienza quante volte,misurandosi con umanevicende collocate al di fuoridei comuni limiti fissati dalperbenismo imperante, ave-vano preferito schierarsicon i coniugi Cinquemani(Nino Cangialosi e Gabriel-la Arnone) che rinnegano lafiglia Lillina (Serena Ribisi)ed il nipotino Ninì (MartinaCalantropo), e dunque isacrosanti affetti familiari,pur di mantenersi solidalicon le malelingue paesane.Altri avranno reputato, con-cordando con il cavaliereDiana (Giuseppe Rocco),l'inamissibilità che un pub-blico funzionario come ilprofessore Toti con le suescelte rechi scandalo all'isti-tuzione scolastica. Altriancora con Padre Landolina(Totò Giuffrida) e RosariaDelisi (Anna Maria Miglio-

rino) sorella di Giacomino,in un disperato esercizio dibigotteria, avranno ritenutoopportuno di salvare leapparenze richiedendo alprofessore "un piccolo atte-stato" sulla infondatezza ditutte le dicerie, in cui sem-brano dilettarsi anche ledomestiche Rosa (CinziaCutrona) e Filomena ( EnzaPecoraro). Infine, taluni,con il professor Toti, avran-no preferito ascoltare lavoce dell'ovvia ragione, chein barba ai pettegolezzi,predilige il bene dei deboliall'osservanza delle pubbli-che virtù, riuscendo inextremis a convincere Gia-comino (Giampiero Catal-do) a fare la scelta più giu-sta.

Davvero felice la sfida delBattello Ebbro che ha offer-to nella fresca serata dell'11luglio la possibilità di gode-re dell'allestimento di "Pen-saci Giacomino" di LuigiPirandello.

Alla luce delle difficoltàdel testo, determinate per lopiù da un linguaggio pocousuale e da dialoghi fitti edincalzanti, non si può chefare un plauso a tutti gliattori. Una particolare men-zione va a Ciro Viola che hacurato anche una regia "col-legiale", avvalendosi del

prezioso contributo di unostaff fortemente motivatocomposto da Tania Azzara,Carmelina Battaglia, MariaFrancesca Di Marco eMaria Concetta Scarpulla.Le scene sono state curateda Filippo Fragale e Giu-seppe Inguì, i costumi daRosa Maria Lupo, le musi-che da Nino Pepe. Tra lecomparse: Nelly Cangialo-si, Giorgia Fragale, TotòRibisi, Elide Giannone eNoemi Muratore.

La stupefacente perfor-mance di Ciro Viola, ap-prezzabile ancor più perl'impegnativo copione chelo ha visto quasi sempre inscena, si affianca ad alcunipiacevoli sorprese: Giusep-pe Rocco, che vestendo ipanni del Cav. Diana hasaputo sposarne i trattiimpettiti ed austeri; NinoCangialosi e la "vulcanica"Gabriella Arnone che hannopiù volte strappato l'applau-so a scena aperta; il melli-fluo Totò Giuffrida che haincarnato con sarcasmol'ambiguo Padre Landolina.

Pur usufruendo dell'ap-poggio logistico del Comu-ne di Marineo e, per leprove, dell'ospitalità dellaCoop. Target Out, la produ-zione teatrale è stata possi-bile solo grazie ad alcune

attività commerciali ed arti-gianali che hanno sponso-rizzato l'iniziativa consen-tendo di affrontare tutte lespese. Ciò denota un muta-mento importante nella sen-sibilità dei partners privatinei confronti della promo-zione culturale, attività chetrova, purtroppo, sempreminori risorse nei bilancidegli enti territoriali.

Dunque un modello damutuare, sforzandosi didare continuità a tali mani-festazioni e coinvolgendosempre di più i giovani adentusiasmarsi e misurarsi intali occupazioni.

Faccio pertanto mio il rin-graziamento che ha volutofare Francesca Trentacostiprima della rappresentazio-ne: “Il Battello Ebbro rin-grazia l'AmministrazioneComunale e l'AssociazioneTarget-Out per i locali delParco Robinson, tutti iragazzi del gruppo e le per-sone che hanno reso possi-bile la messa in scena dellospettacolo, ed infine i rin-graziamenti più importantiper aver creduto in questogruppo ma soprattutto per-chè ci crede ancora vanno alNostro Capitano!!!”

Nino Di Sclafani

«Occorre dare continuità a tali manifestazioni e coinvolgendo sempre di più i giovani».

Battello in scena con Pensaci Giacomino

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VILLAFRATI. Anche inuna piccola realtà come vil-lafrati ci si vergogna ancoradi affrontare temi divenutiormai parte della quotidiani-tà…. Il cioccolato, la cocai-na, lo shopping e il botoxcosa hanno in comune? Ilrischio dipendenza soprattut-to per chi oltre ad esseremadre, moglie, professioni-sta,deve anche essere se stes-sa! E’ una realtà evidenteche le donne oggi risultanoessere iperattive nel gestirela loro quotidianità. Menoevidente è ciò che accadequando una donna inizia achiedersi se in questa im-mensa fatica quotidiana nonci sia il rischio di perdersi. avolte per cercare tante rispo-ste si aprono le porte alledipendenze .le persone conproblemi di dipendenza nonsono deboli e incapaci maipersensibili e ipermotivi.persone vulnerabili, confusenella gestione della vita ditutti i giorni: il contatto congli altri richiede loro un con-tinuo sforzo, il controllodelle emozioni li sfianca pernon parlare poi della paura diessere giudicati e discrimina-ti. allora ci si aiuta consostanze, o comportamentiche aumentano la quantità didopamina nel cervello rettiliano, la parte del cervellosede dei nostri bisogni pri-mari, emozioni come paure,piacere, tristezza etc. Ladopamina favorisce l'eccita-zione, il desiderio di vivere,l'autostima. L'altra parte delcervello la neocorteccia,è lasede dei valori la morale, laforza di volontà e cosi via.tra questi due cervelli peren-nemente in conflitto il piu'delle volte vince il primo. Equesto spiega perché gliistinti prevalgono il piu' delle

volte sulla ragione. Nellecittà cosi come nei piccolicentri come il nostro eccoche noia e solitudine sisbloccano fumandosi unacanna, depressione o diffi-coltà di relazione si sciolgo-no nell'alcol, il tabaccomigliora la concentrazione,la cocaina facilita gli incontrisessuali. Ogni droga ognicomportamento compulsivoagisce sulle nostre emozionisui nostri punti deboli .iprimi usi come i primi abusinon lasciano mai intravederela pericolosità, il rischio diuna futura schiavitù. Dopo10, 15 anni di cocaina o alcolci si droga o si beve permotivi completamente diver-si da quelli per cui si avevainiziato. lo si fa per non starmale anziché per stare bene.Le dipendenze hanno ancoraun forte stigma sociale spe-cialmente in piccoli paesinicome il nostro. Una personafa fatica a confessare anchesolo di bere un po' troppo,non parliamo poi di usarecocaina o eroina, ci si sentecondannati e le donne sonopiu' a rischio perché con ladipendenza perdono lo statusdi persone. Le donne sonosoggetti particolarmente sen-sibili emotive e per certiversi fragili. Hanno problemi

di immagine che le spingonoa cercare aiuto nella chirur-gia estetica o nello shoppingcompulsivo: ovvero un biso-gno imperioso ed eccitantedi spendere piu' di quello chein realtà ci si potrebbe per-mettere solo per apparire .traloro ansia e depressione sonodiffuse fino a tre volte piu'degli uomini, per questoricorrono con molta piu' faci-lità alle droghe da banco. Ladipendenza affettiva invecefa si che molte accettino lamanipolazione psicologicadi astrologi e guru. Unadonna è piu' esposta ai rischidelle droghe: pensiamo alleconseguenze sul feto del-l'abuso di alcol o ai rischi diparti prematuri per chi fuma.Anche la sessualità femmini-le risente dell'uso di sostan-ze. Ci sono donne che consu-mano cocaina per disinibirsio ecstasy per avere sensazio-ni piu' forti. Vi è poi ladipendenza dal cibo, il man-giare compulsivo, un'altera-zione che tocca la regionespecializzata nel controllodel senso di sazietà. Esistonopoi delle fasi della vita divulnerabilità piu' acuta: lapubertà, la menopausa,oppure la fine di un amore,un fallimento professionale.Se in quel momento incon-

triamo una sostanza o uncomportamento capaci diprodurre sul cervello uneffetto euforizzante o rilas-sante, il gioco è fatto. E’ fon-damentale un trattamentomedico per stabilizzare ilfunzionamento di quellezone del cervello che dopoanni di dipendenza sono nelcaos e un approccio psicolo-gico che ci permette di capi-re meglio gli equilibri delpaziente. Dinanzi a tuttoquesto, come possiamo aiu-tare i nostri figli? Il momen-to migliore per la prevenzio-ne è quello scolare. I bambi-ni vogliono diventare deibuoni adulti e cosi come li siistruisce sugli incidenti stra-dali o si dà loro un'educazio-ne sessuale, bisognerebbeparlare loro di droga. Unacaratteristica del potenzialedipendente è l'incapacita' disopportare la sofferenza fisi-ca o psichica, che spingealcuni a trovare un rimediorapido ed efficace nelle dro-ghe. Insegniamo ai nostrifigli attraverso l'esempio chemomenti di fatica, ansia edepressione fanno parte dellavita e che vanno accettati erispettati senza bisogno diannullarsi... perche' si hatimore di chiedere aiuto?Villafrati dice no all'autole-sionismo e no a quei piacerieffimeri che fanno dellanostra vita, una vita vuota einfelice. Chiunque volessefar recapitare informazini ochiedere approfondimenti odelucidazioni in merito puo'farlo presso la sede dellaconsulta sita a: piazza fratel-li rosselli di villafrati dallunedi al venerdi dalle ore21:00 alle ore 23.00 oppureinviare una mail all'indirizzo: [email protected]

Anna Rita India

Il cioccolato, la cocaina, lo shopping cosa hanno in comune? Il rischio dipendenza!

Eccessi e psiche nelle grandi città e non solo

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Bollettino dell’Unione dei Comuni

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VILLAFRATI. L'assesso-re alla cultura e i servizisociali Giuseppe Di Dato, ilsindaco Giuseppe Scalzo eil responsabile della biblio-teca Dott. Pippo Marte con-tinuano a sottolineare l'im-portanza della cultura nelnostro paese. Domenica 9agosto ore 18,30 presso labiblioteca comunale di Vil-lafrati incontro con lo scrit-tore e critico d'arte GaetanoGrifo per il suo libro "Lacasa sotto la montagna",ambientato a Godrano pic-colo paese dell'entroterrapalermitano. E' la storia diuna famiglia rurale godra-nese dai primi anni trentaalla ricostruzione postbelli-

ca. Una famiglia che tentadi riscattarsi da una povertàendemica grazie alla capar-bietà di donna Rosalia deci-sa a non lasciarsi sopraffareda un destino che altri,inve-ce, accettano come inelutta-bile. Il dipinto della coper-tina è stato appositamente

realizzato dalla pittriceKarin Silvia Retzalaff.Gaetano Grifo nasce il 1luglio del 1952 a Palermoma è vissuto a Godrano conla sua famiglia a strettocontatto con la natura. Siappassiona alle poesie diPrevert, Pavese, Ungaretti eapprezza quelle dei suoicompaesani G. Pomara eG.Giardina il poeta pecora-io che ha immortalato neisuoi versi i luoghi della suafanciullezza. Trasferitosi aRavenna inizia la sua attivi-tà di critico d'arte, collabo-ra con la stampa locale. Nel2003 pubblica il romanzo"Tonio Paternò" e nel 2004" Sera d'inverno con delit-

to" entrambi editi dalle"Edizioni Girasole" diRavenna. Sarà allestita unamostra titolata "I luoghi delromanzo" nella quale il pit-tore ravenate Siro Tamagni-ni illustra il libro. Il comu-ne di villafrati invita tutta lacittadinanza a partecipareperché la cultura educa gliuomini all'uguaglianza e aquanti intervenuti offrirà unrinfresco di ringraziamentocon l'auspicio di continuarea riproporre manifestazioniculturali che fanno di villa-frati un paese che ha sete disapere. Del resto cosi' comeaffermava Hegel "solo chi èavido di sapere va avanti".

Anna Rita India

Come frenare l’azione del punteruolo rosso delle palme

La lotta al punteruolo rosso

Incontro con lo scrittore Gaetano Grifo

Il sindaco Giuseppe Scalzo

MARINEO. Per frenare ladilagante azione distruttricedel punteruolo rosso dellepalme, il terribile coleotterocurculionide originario del-l'Asia e della Melanesia,cheha provocato la morte in tuttala Sicilia di oltre 15000palme,è stato messo a punto ilProgetto "PRELOPA" (Azionidi Prevenzione e Lotta al Pun-teruolo Rosso delle Palme nel-l'Entroterra Occidentale delPalermitano). La durata delprogetto è stata quantificata intre anni ed è l'arma che il coor-dinamento dei sindaci deicomuni del palermitano occi-dentale, la Facoltà di Agrariadell'Università degli Studi diPalermo, la coop Target Outonlus, l'Assessorato RegionaleAgricoltura e Foreste, ilDipartimento RegionaleAziende Foreste Demanialidella Sicilia, il Servizio Fito-sanitario Regionale, l'Unionedei Comuni dall'Eleuterio aRocca Busambra e il G.A.L

"Terre Normanne" di Monrea-le hanno messo a punto con-tro il punteruolo rosso dellepalme. Il progetto nasce dallanecessità di avviare un'azionedi ricerca scientifica in siner-gia con gli enti locali e territo-riali per provare a debellare ilpunteruolo rosso delle palme eprevenirne la sua ulteriore dif-fusione nella provincia diPalermo. La sede del gruppodi lavoro è stata stabilita pres-so il Comune di Marineo. Laprevenzione dell'infestazionedel Punteruolo Rosso dellepalme sarà realizzata median-te elaborazione di un SistemaInformatico Geografico (GIS)1:10000 di tutta l'area delcomprensorio "EntroterraOccidentale del Palermitano".Tramite elaborazione al com-puter verrà programmata erealizzata una rete per la cattu-ra massale mediante la collo-cazione di trappole.In totalesaranno utilizzate circa 700trappole collocate ad una

distanza di 250 m circa.Ilseguente lavoro si baserà sul-l'attività di ricerca elaboratadal dott. Agronomo CarloGreco presso il Comune diPalermo e premiata nell'ambi-to del progetto "Borse di stu-dio finalizzate allo svolgimen-to di parti sperimentali di tesidi laurea presso imprese", pro-mosso dall'Università degliStudi di Palermo, in Associa-zione Temporanea di Scopocon il Comune di Palermo,con Confindustria Palermo econ il CNR. La tesi di laurea èstata premiata con 110/110 elode. Parte attiva del progettosarà la Facoltà di Agraria del-l'Università degli Studi diPalermo con i DipartimentiDAAT e SENFIMIZO.Il sin-daco di Marineo FrancoRibaudo svolgerà il coordina-mento di tutti i rappresentantidegli amministratori locali. Ilgruppo di lavoro sarà coordi-nato da un Comitato Scientifi-co. Sulla base del Progetto

"Prelopa" sarà realizzato nellaprovincia di Messina il Pro-getto "Preloti"(Azioni di Pre-venzione e Lotta al PunteruoloRosso delle Palme nella costatirrenica del messinese) cheinteresserà il comprensorioricadente nel Golfo di Patti,alfine di salvare le migliaia dipalme che lo caratterizzano eche costituiscono una parteimportante dell'offerta dell'in-dustria dell'ospitalità. Entram-bi i progetti "Prelopa" e "Pre-loti" saranno coordinati dal-l'agronomo marinese CarloGreco,esperto nella lotta alpunteruolo rosso delle palme.

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La Roccaagosto 2009

Bollettino dell’Unione dei Comuni

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MARINEO. Lo scorso 13marzo, presso i locali delCARPE, ha preso il via ilprogetto di promozione delvolontariato giovanile "Ilvolontariato e la scuola: unimpegno solidale per pro-muovere la cittadinanzaattiva" promosso dall'asso-ciazione Auser di Marineoin collaborazione con ilCeSVoP ed in rete con ilComune di Marineo, l'Avise la cooperativa sociale Tar-get Out Onlus. Tale iniziati-va si è rivelata di grandeimpatto sociale in quanto hacoinvolto attivamente ibambini delle quinte classidella scuola elementare SanCiro di Marineo in attivitàludico-ricreative e manipo-lativo-espressive sul temadell'educazione alla cittadi-nanza attiva ed alla convi-venza democratica oltre chesul tema della legalità e del-l'educazione stradale.Lungo l'iter progettuale ibambini, seguiti da formato-ri ed educatori esperti,hanno avuto modo diapprendere e di esprimersiartisticamente sulle temati-che citate, dimostrando spi-rito di creatività ed iniziati-va in segno di un impegnopropositivo e costruttivo agettare le fondamenta perdiffondere tra i pari la cultu-ra a vivere secondo i princi-pi di una sana e civile convi-venza democratica.

Il percorso progettuale,nel suo ampio ruolo educa-tivo, informativo e formati-vo, ha di fatto preparato ibambini a diventare cittadi-ni responsabili cui poteraffidare simbolicamente lechiavi del nostro paese; glistessi infatti, nell'obiettivodi divenire custodi della

loro terra natia, hannoaccolto con entusiasmo l'oc-casione di incontrare, in unclima di aperto confronto, imembri della giunta comu-nale ed un rappresentantedel corpo dei vigili urbani.Tale incontro si è rivelatoun'occasione valida di edu-cazione e scambio parteci-pato poiché è riuscito consuccesso a far maturarenelle scolaresche una solidacoscienza etica e civicaimprontata al rispetto di sestessi, degli altri e del terri-torio di appartenenza. Inoccasione di questo appun-tamento, avvenuto il 30maggio, il rappresentantedel corpo municipale deivigili urbani ha voluto pre-miare l'impegno mostratodai bambini nell'aver com-pletato il percorso formati-vo a pieni voti, consegnan-do loro la patente da pedo-ne.

Il progetto, nella sua pre-rogativa educativa, si è pre-sentato dunque come un'ini-ziativa del tutto innovativache, grazie all'impiego diuna metodologia formativadefinita out door, cioè rea-lizzata fuori dalle portedella scuola, si è concretiz-zato come un momentovalido di formazione "alter-

nativa" strettamente connes-so, tuttavia, con i program-mi dell'offerta formativascolastica previsti dal calen-dario delle attività per l'an-no 2008-2009.

Nella sua fase conclusivail progetto si è snodatoattorno ad attività manipola-tive in preparazione di unmomento di incontro tra ibambini marinesi, fruitoridelle attività progettuali, edi francesi di Sainte Sigole-ne. Questo scambio parteci-pato simboleggia una gran-de conquista per il nostropaese che, a testimonianzadella solarità della nostraSicilia, si distingue ormai daanni per la sua capacità diessere accogliente, calorosoe disponibile verso culture etradizioni lontane dal nostrostile di vita e dai nostri modidi pensare.

Tale iniziativa per la suavalenza educativa ha dun-que rappresentato un'occa-sione di crescita per tutti ibambini che hanno volutoprendervi parte con estremaconvinzione e gioia; a talproposito si vuole ringrazia-re la direzione didattica SanCiro di Marineo, nelle figu-re della direttrice Mandrac-chia Adriana Letizia e delleinsegnanti tutte che hanno

invogliato le scolaresche apartecipare al progetto conspirito critico e con lavoglia di imparare ad esserecittadini modello per ilmondo della pre-adolescen-za che spesso sconosce edignora le regole del viverecivile.

Non si può non ringrazia-re le figure che a vario tito-lo hanno reso possibile larealizzazione dell'intero iterprogettuale; un sentito gra-zie va ai genitori dei bambi-ni che hanno incentivato inloro il desiderio di parteci-pare con costanza ed impe-gno all'iniziativa; ai volon-tari ed agli operatori chehanno curato con dedizionee guidato con pazienza lescolaresche lungo un per-corso improntato alla cono-scenza partecipata delnostro paese; ai partner del-l'iniziativa che hanno accet-tato solidalmente di pro-muovere le attività previstedal programma progettualein linea con i valori ispirato-ri del loro impegno associa-tivo, amministrativo e divigilanza per il bene dellacomunità.

In conclusione si vuoleestendere il nostro sentitoringraziamento al CeSVoPche ha permesso la pianifi-cazione e la posa in operadell'intero percorso proget-tuale ed, ancora, a chi, nel-l'anonimato, continua adoperare con assoluta gratui-tà e profonda dedizione permigliorare la nostra realtàlocale, dando voce a pro-grammi di sviluppo territo-riale diretti alla costruzionedi una società migliore.

Ciro Fabio CangialosiTutor del progetto

Emigrato, autore di un testo presente in diversi studi di storia della lingua italiana

La scuola e il volontariato dell’Auser

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Attualità

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Il prossimo anno in palio una Citroen C1

Fantacalcio, premiati ivincitori del 2008/2009

Si è conclusa la Prima edizione del Fantacalcio Marinese. Dopoun anno di avvincenti scontri tra i concorrenti, la squadra diGianni Cangialosi ed Amin El Baad si è aggiudicata il titolo2008/2009. Il secondo gradino del podio è andato ai "ragazzini"Vincenzo D'Amato e Marco La Sala, mentre il terzo posto alteam di Peppe Perrone e Salvatore Gippetto. E’ stata aperta lanuova campagna di iscrizioni per il prossimo campionato di cal-cio che vedrà in palio una prestigiosa Citroen C1 per il primoclassificato.

Vi hanno partecipato 34 ragazzi di Marineo

In un musical la vita di San Paolo

In occasione della chiusura dell'anno paolino è stata rappresen-tata la vita di San Paolo con un musical che narra le vicende delsanto che ha donato la sua vita per predicare ed annunciare laparola di Dio. A rappresentarlo 34 ragazzi che da settembre agiugno hanno condiviso un percorso unico e hanno scoperto,insieme, un nuovo modo di evangelizzare, utilizzando il teatroe la musica. Egli ci ha lasciato la sua parola come orma sulnostro cammino. Tocca a noi seguirla... Il gruppo Paulus ringra-zia il Comune di Marineo, l'Unione dei comuni, la Parrocchia,Fabio e Gianluca Piazza di Corleone per il servizio audio e luci.

Un oscuro sipario domi-na il teatro di fronte

alla sofferenza e al dolore.Trova spazio solo il silenzioin contrasto con il fracassodi ciò che è quotidiano, diciò che appartiene allanostra vita. Ed è facendotesoro di questo misteriososilenzio, che si vuole soloricordare ciò che è successo.Un semplice ricordo per nondimenticare il caso di Elua-na Englaro. Tutti erano animati nel chia-rire le proprie posizioni, adifendere una volontà basatasu incertezze, a proporre leproprie idee come entitàassolute e non a cercare difare uno sforzo di immede-simazione con la famiglia dichi subisce il dramma di unamalattia, di un dolore. Erano

in molti a sostenere la con-vinzione che quella vita nonera più degna di essere vis-suta e di essere chiamatatale, che era priva di dignità.Occorre riconoscere cheogni vita umana possiede insé un valore e una dignitàche non sono alla mercèdelle circostanze, che nessu-na malattia o disabilità puòscalfire, ne sono funzionali aprogetti culturali o economi-ci. È l'essere umano, nellasua unicità, che bisognacontinuare ad amare, perchéla fragilità è la strutturanaturale propria dell'uomo.Eluana, per continuare a"vivere", non aveva bisognodi terapie costose: soltantodi cibo e di acqua che leerano somministrati con unsondino naso-gastrico. In

altre parole di ciò che ilnostro organismo chiede persopravvivere, con la soladifferenza che la sopravvi-venza di una "persona", nonpiù autonoma e consapevoledi sé, è legata all'aiuto e allecure degli altri, mentre chipossiede pienamente le suefacoltà, è l'unico responsabi-le diretto della propria

sopravvivenza. Blaise Pascal ha scritto: «Seuno mi ama perché sonointelligente, perché sonosano, perché sono buono,ama proprio me? No, perchépotrei perdere l'intelligenza,la salute, diventare anchecattivo, ma sarei ancora io,nonostante tutto». Soloquando l'altro si trova nellecondizioni di maggiore fra-gilità e debolezza possiamoaccoglierlo per quello che èveramente, e non per quelloche ha o che può avere ofare. Prendersi cura di chinon è più in grado di prov-vedere a se stesso, è l'unicobene che possiamo fare neisuoi confronti. Possiamoamarlo perché è lui, nono-stante tutto.

Marianna Pulizzotto

Un semplice ricordo, una semplice riflessione per non dimenticare...

Il silenzio dopo Eluana

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Anniversari

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Il Movimento Futurista, dicui quest'anno si celebra il

centenario, ebbe in Siciliavasta eco ed annoverò grandiartisti. Fra i tanti, pittori, poeti,scrittori, merita di esserericordato Giacomo Giardinache, pur avendone percorsosolo un breve tratto trasversa-le, fu da Marinetti incoronato,in una cerimonia che si svolsea Napoli, "poeta record meri-

dionale". Nato a Godrano il 30luglio del 1903, GiacomoGiardina frequentò le primedue classi elementari con scar-so profitto, sebbene seguitodal padre che era un insegnan-te, e ancora giovinetto iniziò afare il pecoraio. Da autodidat-ta cominciò a scrivere i primiversi ispirati alla vita pastora-le, finché venne a contatto,appunto, con il Futurismo e

con Marinetti che lo presentòufficialmente al grande pub-blico e che curò la prefazionedella sua prima raccolta dipoesie, "Quand'ero pecoraio",pubblicata nel 1931 dall'edito-re Vallecchi. Del libro si occu-pò quasi tutta la stampa italia-na e Giardina esplose comecaso letterario. Con la mortedi Marinetti, avvenuta nel1944, sul Futurismo cala apoco a poco il silenzio, Giaco-mo Giardina accantona la poe-sia e intraprende l'attività divenditore ambulante. Nel1959 il critico d'arte France-

sco Carbone e il pittore Nico-lò D'Alessandro lo traggonodall'isolamento riuscendo afargli riprendere l'eserciziodella poesia. Giardina entracosì nel clima artistico cheanima Bagheria, dove fra glialtri vivono ed operano Rena-to Guttuso e Ignazio Buttitta, edove diviene un personaggioper la sua poesia che per la suafigura fisica, definita da Mari-netti "corpo di gabbiano assot-tigliato". Nella poesia che viproponiamo, un ricordo delpoeta a Marineo il giorno dellafesta di San Ciro.

Nel 1975 una poesia dedicata a Marineo

Giardina, poeta futurista

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Scuola

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L' anno scolastico 2008/2009 che si è appena con-cluso ha visto la nostra scuola, diretta dalla diri-

gente dott. Adriana Letizia Mandracchia, impegnatain numerose attività educativo-didattiche che hannocoinvolto non solo tutti gli alunni (dalla scuola del-l'infanzia alle V classi della scuola primaria), maanche le famiglie, le istituzioni locali, oltre che esper-ti esterni, enti ed associazioni quali: l'AssessoratoAgricoltura e Foreste, la SOAT di Misilmeri, ilCOINRES, la Fondazione Gioacchino Arnone, ilCESVOP, la Misericordia, il Teatro Zappalà.Il Book-day, il progetto alimentare "Crescere congusto", i progetti sull'Ambiente e sulla Legalità, ilprogetto di lingua inglese per i bambini della scuoladell'infanzia, i progetti PON: "H2O, farne a menonon si può" - "La salute vien mangiando" - " Nulla sicrea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" - "Salutmes amis" - "Noi: il mondo un'armonia da costruire"che ha coinvolto i genitori, il Laboratorio Teatrale, ilCoro delle Voci Bianche, i progetti unitari del Carne-vale e del Gemellaggio; tutte le iniziative realizzatehanno consentito ai nostri alunni ed anche alle lorofamiglie di trascorrere un anno "vivo", "entusiasman-te", "ricco" di esperienze e di successi formativi.

Rosa Maria D’Anna

Le attività didattiche della scuola elementare

Un anno insieme

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Gemellaggio

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Grande festa a SainteSigolène, sabato 11

luglio, per la celebrazionedel 25° anniversario delgemellaggio con Marineo.Fiori, festoni e bandiereornano la cittadina francese.La banda musicale e il grup-po folcloristico di Yssinge-aux, unitamente alle autoritàe ad una folla di cittadini,accolgono i marinesi. Lacerimonia ufficiale assumeun notevole rilievo anchegrazie alla presenza dinumerose autorità, tra lequali il vice presidente dellaCommissione Europea, Bar-rot, il Segretario di Stato allavoro, deputati nazionali,consiglieri regionali e pro-vinciali, tra i quali il sigole-nese Yves Braye, sindaci deicomuni viciniori, gli ex sin-daci Fayard e Januel, gli exassessori Roux, Fournel eSauzet, il presidente, Rio-creux, e i componenti ilComitato di gemellaggio, idirettori delle scuole, Barra-lon e Berthasson. Da partemarinese la delegazione diuna cinquantina di persone èguidata dal sindaco Ribaudoe dagli assessori Scarpulla eTrentacosti. Presenti anchealcuni consiglieri comunalie il presidente della ProLoco, Cangialosi. Moltogradita la partecipazione degliex sindaci Lo Vasco e Spataroe dell'ex direttore delle scuo-le, Perrone; grazie a loro,infatti, il gemellaggio haavuto avvio e si è sviluppato.La cerimonia è introdotta eguidata dall'assessore sigole-nese, Philippe Celle.

Il sindaco sigolenese,François Fraissenet, nel dareun caloroso benvenuto atutti i presenti, sottolinea

l'importanza del gemellag-gio. "Nel corso di questianni - afferma- abbiamocompreso che abbiamo unprogetto comune e chequanti verranno dopo di noisaranno consapevoli che,con il nostro impegno,abbiamo contribuito acostruire l'unità europea.L'Europa, infatti, non si rea-lizza soltanto a Bruxellesma anche nelle nostre cam-pagne. Abbiamo saputocostruire un legame moltoprofondo tra le nostre duecittà, un legame che duragrazie alla volontà e allatenacia delle amministrazio-ni comunali, dei comitati deigemellaggi, delle scuole".

Parole riprese da FrancoRibaudo, sindaco di Mari-neo. Egli sottolinea chel'esperienza del gemellag-gio, in questo quarto disecolo, ha recato "beneficialle nostre comunità sia dalpunto di vista culturale siaeducativo…. Questo gemel-laggio deve diventare anco-ra più saldo. Non facciamo-ci sfuggire l'occasione dicontinuare ad offrire allegenerazioni future un esem-pio di profondo rispetto ecollaborazione! Dimostria-mo loro che in questomondo, così pieno di stortu-re, c'è spazio per muoversinella direzione della vera

cittadinanza europea, quellabasata non solo sulle emo-zioni, ma anche sul senso diresponsabilità proprio di chivuole sentirsi non sempliceattore ma protagonista delproprio tempo".

Commozione per l'inter-vento di Jean Pierre Salque,figlio del defunto sindaco diSainte Sigolène che congrande lungimiranza portò aMarineo, nel novembre1983, un gruppetto di consi-glieri comunali sigolenesiper esplorare la possibilitàdi avviare un gemellaggiocon la cittadina siciliana. Fuallora che nacque una forteamicizia con l'allora sindacoSpataro che accompagnò esostenne il gemellaggio neiprimi decenni di vita.

Le commosse e significa-tive testimonianze diMimmo Lo Vasco e CiroSpataro esaltano la figura diJean Salque, ricordano ilprimo contatto di Lo Vasco eSalque a Brighton, nel corsodel periodico incontro tra isindaci delle città europee,ed esprimono gratitudineper quanti hanno sostenutoil gemellaggio in questiprimi decenni di vita. Nelcontempo auspicano che ilgemellaggio, grazie al gene-roso impegno delle scuole,dei comitati, delle ammini-strazioni comunali e dei sin-

goli cittadini possa averelunga e prospera vita.

L'intervento clou dellacerimonia è quello del Vice-presidente della Commissio-ne Europea, Jacques Barrot,Responsabile per Giustizia,Libertà e Sicurezza. Il suointervento prende avvio dairicordi dei primi anni delgemellaggio: la sua lungaamicizia con Jean Salque, iprimi incontri con Lo Vascoe Spataro (quand'era sindacodi Yssingeaux); prosegueesaltando l'impegno delledue cittadine per costruire efar vivere un gemellaggioche considera tra i più riu-sciti dell'Unione Europea:"Se dovessi stilare un elencodei migliori gemellaggid'Europa, il vostro avrebbeil diritto di essere ai primiposti!". Nel contempo,accennando alle vaste pro-blematiche che l'UnioneEuropea vive, si impegna aprestare una particolareattenzione alla Sicilia edaugura alle due cittadine dipoter continuare ad essered'esempio per l'intera Euro-pa per la qualità e la vivaci-tà dei rapporti. A conclusio-ne della cerimonia, i duesindaci sottoscrivono il"giuramento di gemellag-gio" come impegno per ledue comunità a proseguire ilcammino intrapreso. Unaserata di festa, con cena,musica e danze al centrosociale, conclude la giorna-ta. Ora Marineo si apprestaad accogliere gli amici fran-cesi. Saranno ospitati duran-te la festa di San Ciro e, inquell'occasione, avrà luogoanche a Marineo la cerimo-nia di rinnovo del Patto.

G.P.

In Francia, tra le autorità una rappresentanza di Marineo e il commissario europeo Barrot

Gemellaggio, cerimonia a Sainte Sigolene

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Gemellaggio

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Ancora ccà semu!Lu gemellaggiu fa binticinc'anni!Comu vulà lu tempuAmici marinisi, frati sigulinisi

pari aeriquannu accumparistivu a lu belluvidiriquannu mmenzu a ggenti fistantila Rrocca vi squagghiava pi ddavanti

e nuatri marinisicu li nutrichi manu manuzzav'accumpagnaiamu nfina a la chiazza.

Comu eramu cuntenti!L'occhi furriaianu di ccà e di ddàLa menti china di bboni pinzeriE lu cori mpazzutu a battiri putenti!

Pari aeriQuannu a la vista di San Siguleniaccumparia mprisiusuLu campanaru di la vostra chesaE ancora prima di arrivariNuatri marinisiGgià nni sintiamu sigulinisi!

Pari aeri E passàru ggià vinticinc'anni…vinticinc'anni amici, cci pinzati?

Quantu nnomira e ffacci di cristianiNta tutti st'anni:fimmini e omini, granni e picciriddiquantu la grusità a la canuscenzae chianti di duluri a la spartenza!Quantu cosi scanciatiNta un ginirusu dari senza nenti pinzari…

San Siguleni vergini nnuccentiE Santu Ciru medicu putenti,la Rrocca, lu suli e la calurala nivi e ppò li voschi e la friscural'aratu e la navettaucceri e muccaturala mmuarra e la bburcettaogghiu, aranci e llimiunatuma bbianca e raclettavinu e sciampagnameusa e panelliochi e cchinelligionchigli, zzagara e girsumini….

Mmiscati nzemmula oramaiPassatu e pprisenti

Propia comu accàpitaNtra li veru parenti!Tantu è ntrizzata la nostra storiaNca addivintà mimoria…

E li banneri?Biancu e rrussu l'avemu lu stessuL'onestà e la pulizziaE lu sangu nta li vinni chi ggirìaPo' l'azzurru di lu celu marinisiScanciatu cu lu virdiDi voschi e llochi sigulinisi

E li stinnarda po'?L'uni e ll'atri, nta lu scutuCu lliuna curaggiusiPronti sempri a ffari mprisi!

Cari amici chi ascutatiNzoccu arresta di stu cuntuNzoccu è beddu arriurdariDi tant'anni ormai passati?Stu miraculu d'amuri longu ormai vinticin'annipotti sulu accapitaripicchì semu bbona ggentisempri allegri, sempri prontipacinziusi, gginirusicu li vrazza sempri apertie ccu sentimenti fortiaccapaci d'attruvaridintra dintra di lu coriamicizia, paci, amuri.

Semu ccà a lu CastedduAntu di la nostra storiaCu la Rrocca chi ttaliaE ccu n'celu tanti stiddi:si ccircamu bbonu bbonue nn'asciamu dui spicialichi caminanu a bbrazzettusemu nuatri…semu nuatri!Marinè e San Siguleni…Marinè e San Siguleni!

L'anni passanu e nuatriSemu sempri tiri e llesiTutti pronti a la chiamata:E ttiramu ora lu ciatuTrattinemu lu rrispiru:è mmpurtanti stu mumentu:

Semu iuntiA li nozzi d'argentu!!!

Franco Vitali

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Cultura

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Alle porte di Torino, nellescuderie Juvarriane della

reggia di Venaria Reale si ètenuta la mostra internazionaleEgitto – Tesori sommersi, nellaquale sono stati esposti oltre500 reperti archeologici prove-nienti da Alessandria, Heracle-ion e Canopo, antichissimecittà che nei primi secoli del-l’era cristiana sprofondaronosei metri sotto il livello delMediterraneo. Con il supportodi una sofisticata tecnologiageofisica, l’equipe guidata dalfamoso archeologo FranckGoddio ha riscoperto i lororesti, rivelando, attraverso ireperti 15 secoli di storia dal700 a. C. all’800 d.C.

È stata così redatta una pub-blicazione, Egitto. Tesori som-mersi – Allemandi editore,curata proprio da Franck God-dio, che non solo ha svelato ungrande tesoro archeologico almondo intero, ma ci ha consen-tito anche di fare luce sia sul-l’antica Canopo, città doveavvenne il martirio di San Ciro,che su quella di Heracleion chenei tempi moderni, ha preso ilnome, certamente evocativo, diAbukir (Abba Ciro) così comeveniva chiamato il santo marti-re dai cristiani dell’epoca.

«Lo studio - ha affermatoFranck Goddio - ha consentitodi determinare i confini dellaregione di Canopo attualmentesotto le acque, di localizzare iprincipali oggetti archeologicie di tracciare il corso dell’anti-co ramo occidentale del Nilo».

La scrupolosa ricerca diGoddio mette in evidenzacome Alessandria fosse collo-cata a Canopo per mezzo di uncanale. Divenne così un sob-borgo della capitale particolar-mente vivace, con allegre festepopolari e luogo di villeggiatu-ra per i residenti della capitalee per i pellegrini speranzosi dicure che talora venivano dalontano solo per dormire nelsantuario dedicato a Serapide.

Canopo fu anche un centrodi scienza, vi abitò ClaudioTolomeo, il grande geografo efamoso astronomo.

Un altro tipo di folla venne daAlessandria a Canopo, alla finedel IV secolo d. C.. Dopo averdistrutto il grande Serapeo diAlessandria nel 391 d. C. i cri-stiani, incoraggiati da Teofilo,vescovo di Alessandria, distrus-sero i santuari di Canopo finoalle fondamenta. Vicino allerovine dei templi pagani fucostruito un influente monaste-ro chiamato Metanoia (Penti-mento), e una cappella dei mar-tiri dette ospitalità ai corpi deiSanti Ciro e Giovanni.

Pellegrini provenienti datutto il mondo antico vi arriva-rono nella speranza di unacura. Sofronio di Gerusalem-me, che visse in quella zona,scrisse un penetrante elogio diquesti Santuari. Egli cosìdescrisse il grande monasterodei Santi Martiri: “ che grandemeraviglia è questo santuario,il quale e dominante in modosorprendente e riempie tuttid’ammirazione! Poiché, postosulle rive del mare, non è inalto, né costruito su solido ter-reno, ma è situato tra le sabbie

e le onde di cui riceve i fortiattacchi e di cui seda gli assalticome mediatore. Esso svetta auna grande altezza, sollevandola sua cima al cielo, oggetto didesiderio dei marinai” ( Sofro-nio, Laudes in SS. Cyrum etIoannes. 29).

Purtroppo terremoti e mare-moti hanno colpito la regionedi Canopo diverse volte.Secondo Sofronio, patriarca diGerusalemme, sembra che,nella seconda metà del VIsecolo d. C., gli abitanti diCanopo fossero a conoscenzadi rovine situate sotto il mare allargo della cappella dei martiri.

È così tra il VII sec. e laseconda metà dell’VIII secolod.C., Canopo fu sommersa. Intal senso l’archeologo Goddioevidenzia che «si sa da tempoche le rovine di Canopo dove-vano trovarsi nell’odiernapenisola di Abukir. Questalocalizzazione era fondata sulladistanza che, stando a Strabo-ne, separava Alessandria daCanopo e anche per l’apparen-te sopravvivenza nel toponimoarabo di Abukir ( Abu Qir) SanCiro, le cui reliquie, stando allatradizione cristiana erano con-servate a Canopo».

L’equipe degli archeologi halavorato con immagini elettro-niche dell’area attraverso ilsonar a scansione laterale chehanno permesso di individuaresettori che non sono stati com-pletamente coperti.

Così nella baia di Abukir irisultati delle immagini mo-strano che Canopo ed Heracle-ion furono colpiti da fenomenigeologici e da cataclismi neidiversi periodi.

Le ricerche, iniziate nel 1996nella baia di Abukir hanno per-messo di determinare la posi-zione dei principali restiarcheologici. Tra i frammentidi statue ritrovate spicca unanotevole testa di marmo delDio Serapide, risalente alperiodo tolemaico. Era l’im-magine della principale divini-tà del Serapeo di Canopo. Unconfronto dei testi antichi,unito ad alcune osservazioniarcheologiche, suggerisce cheun edificio cristiano costruitoaccanto a un grande santuariofaraonico potrebbe corrispon-dere alle fondamenta del “mar-tyrion” di San Ciro e San Gio-vanni di Edessa. SecondoTirannio Rufino, il “martyrion”era costruito vicino al Serapeo:infatti, nel sepolcro di Serapi-de, quando gli edifici profanisono stati distrutti, da un lato èstato costruito un “martyrion”dall’altro una chiesa (Storiaecclesiastica, 2,26/27). Ledimensioni del “temenos” dipietra, cioè il muro di cinta deltempio dimostrano che questomonumento fu davvero ungrande santuario lungo 103metri e composto di grandiblocchi di calcare.

Questa scoperta è di fonda-mentale importanza non soloper tutti i marinesi, ma ancheper tutti coloro che, nei varisecoli, hanno creduto nellarealtà storica del grande tauma-turgo alessandrino

Ciro SpataroMaria C. Calderone

L’archeologo Franck Goddio ha riscoperto i resti sommersi del santuario di San Ciro

Esposti a Torino i resti dell’antica Canopo

Che grande meraviglia è questo santuario, il quale è dominante in modosorprendente e riempie tutti di ammirazione! Poiché, posto sulla riva delmare, non è in alto, né costruito su solido terreno, ma è situato tra le sabbiee le onde, di cui riceve i forti attacchi e di cui seda gli assalti come un media-tore. Esso svetta a grande altezza, sollevando la sua cima al cielo, oggetto didesiderio dei marinai" (Laudes in SS. Cyrum et Ioannem, 29 - Sofronio,vescovo di Gerusalemme, 550-639 dC).

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Cultura

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Il camminodi San Ciro

Il cammino di San Cirodi Nuccio Benanti e

Ciro Guastella aggiun-ge un'importante tesse-ra al grande e policro-mo mosaico della pro-duzione saggistica ma-rinese avente per ogget-to il santo patrono Cirod'Alessandria. Scorren-do l'agile volumettorisalta immediatamenteall'attenzione che que-sto lavoro determinaanche un punto di svol-ta nella produzionesacro-letteraria locale.Dei tanti testi pubblica-ti nell'ultimo ventennio,infatti, Il cammino diSan Ciro rappresenta lasumma, un'antologiache si arricchisce dipreziosi contenuti cheattingono a piene maniagli studi etnoantropo-logici di Nuccio Benan-ti, conferendo autore-volezza al lavoro di sin-tesi svolto dai due auto-ri. Questa specializza-zione non deve, però,intimorire il lettore poi-ché mai come nelnostro caso è stataposta attenzione allafruibilità del testo. Lafelice scelta di interca-lare all'esposizione del-le varie tematiche deci-ne di interviste, citazio-ni e qualificati pareri,attinenti al tema, rendegodibilissima la letturae riserva molte grade-voli sorprese. Il volume

rappresenta pertanto unvero testo divulgativodestinato ad un ampiopubblico che promette(e mantiene) di soddi-sfare molte curiosità.La struttura del testonon può che seguirequel "cammino" giàaccennato nello stessotitolo del libro.

Una prima sezionenarra della terrena esi-stenza del medico Ciroe delle vicende checondussero dopo ilmartirio il suo teschioda Alessandria d'Egittofino a Marineo; questaprima parte contiene uncompleto ed esaustivorepertorio delle tradi-zioni commesse alculto del Santo chevengono presentate conspecifici riferimentiantropologici che il piùdelle volte riconduconoa preesistenti riti dimatrice pagana. Nellaseconda parte si narracome, nelle male-odoranti stive dei basti-menti, San Ciro condus-se per mare migliaia dimarinesi fino al nuovomondo, inseguendosogni di benessere eriscatto sociale. Infine èraccontata l'ultima dia-spora che ha visto ilSanto seguire le comu-nità paesane da NewYork al New Jersey.

Interessante è notarecome l'esposizione del-l'origine antropologicadelle feste faccia emer-gere i tratti distintividelle componenti pro-prie della celebrazionein onore di San Ciro siaa Marineo che in Ame-rica: esorcizzare la pre-carietà dell'esistenza ele fatiche quotidiane;l'eccesso come lenitivodei lavori estenuanti edella difficile conviven-za; lo spreco come azio-ne simbolica che annullae riscatta la diversitàsociale, le privazioni e

l'emarginazione. Ciò cheriserva maggiori sor-prese, però, è la narra-zione delle modalitàattraverso cui il culto èesportato oltre oceanoche svela il variegatomicrocosmo america-no tanto diverso e tantouguale all'ambienteoriginario lasciato inSicilia.

E' stupefacente comegli emigrati marinesisiano riusciti a perpe-tuare tradizioni, pre-ghiere, prassi rituali edanche ricette tipiche dacucinare con cura neigiorni di festa. Se, però,a parlarci della metico-losa preparazione deivucciddati , dei biscottialla giuggiulena e dellapasta con le sarde perSan Giuseppe è Geor-gette Nicolas-Sykora,nata in Francia, resi-dente in America macon nonni rigorosamen-te marinisi, ecco che sisvela la connotazioneuniversalistica dellasocietà americana: unpopolo, una nazione,una cultura apparente-mente omologante, unadecisa volontà, però, dinon recidere mai leradici con i paesi diprovenienza, con quellaeredità ancestrale fattadi sapori, atmosfere ereligiosità suggestiveche "incatenano", anco-ra dopo numerosegenerazioni, alla terradi origine. Che i mari-nesi d'America mante-nessero tale coerenza divalori è un dato piùvolte emerso in nume-rose circostanze, nelnostro volume, però, c'èuna testimonianza diCiro Guastella cheritengo esaustiva del-l'argomento: «Garfielde Lodi sono cittadinedove tutti conosconotutti. La vita sociale deimarinesi consiste nelpartecipare a battesimi,

comunioni, cresime,matrimoni, anniversarie funerali, poiché tuttisono noti a tutti, questociclo si ripete all'infini-to. […] La nostra è unacomunità fitta dovel'aria competitiva domi-na. Fare bella figura èl'assoluta necessità. Ilpettegolezzo abbonda esi nutre di voci». Piùmarinesi di così!!

Chiude una appendi-ce fotografica. Alcunedi queste foto sonoopera di Dom Quartuc-cio, fotografo del NewYork Times, nato inAmerica nel 1925 dagenitori marinesi.

Originale è altresì laproduzione del volumela cui stampa è statafinanziata da sponsorprivati sia americaniche marinesi: ciò deno-ta una confortante sen-sibilità nei confrontidella cultura che po-trebbe essere preludiodi una rinascita delleattività artistiche locali.

Nino Di Sclafani

Santa Mariadella Dayna

E' stato pubblicatonella collana Ercta

della Provincia Regio-nale di Palermo e dellaBiblioteca francescana ilvolume Santa Mariadella Dayna di Marineo.Si tratta dei testi di undi-ci autori scritti per cele-brare il sessantesimo

anniversario del ritornodei Frati Minori conven-tuali a Marineo. Il libroraccoglie gli interventidella tavola rotonda sultema "S. Maria dellaDayna. Mezzo millen-nio di spiritualità" orga-nizzata dalla Bibliotecafrancescana in collabo-razione con l'Officina distudi medievali ed altritesti inediti relativi alterritorio, alle tradizionie alle antichità di Mari-neo. «L'evento - scrivela curatrice AgostinaPassantino - ha fornitol'occasione per una rilet-tura della storia marine-se, chiariendo il doppiotitolo della chiesa di S.Maria della Pietà o S.Maria della Dayna».

Questi gli interventi:Il culto della Madonnadella Daina a Marineo(Nuccio Benanti); S.Maria della Pietà (DiegoCiccarelli); Marineo. Ladevozione alla Theoto-kos e l'icona dellaMadonna della Dayna(Pietro Di Marco); IMarchesi di Marineo neimanoscritti FN II 21 e23 della Biblioteca fran-cescana di Palermo(Carolina Miceli); Allefonti dell'eremo: France-sco aratro di Dio (Ales-sandro Musco); Il con-vento: spazio fecondo direlazioni, di orientamen-to, di impegno e di con-templazione per i giova-ni (Giovanni Perrone);Un'esperienza sorta inSicilia presto estinta: glieremiti di S. Fratesco(1540-1587) (FilippoRotolo); San Vito aMarineo (AntoninoScarpulla); La presenzadei francescani a Mari-neo: testimonianza di unsindaco (Ciro Spataro);La Croce astile dipintadetta di San Vito (Gio-vanni Travagliato); Ses-santesimo di nuova pre-senza (Antonino Tren-tacosti).

Page 24: L...presentazione della Antolo-gia 2008delle opere pre-miate: «Siamo convinti che la poesia non può rimanere avulsa dai processi sociali e deve perciò concorrere per una continua