L INIZIATIVA Sae, una Pasqua «in dialogo» · svincolarci da abitudini e tradizioni può aiutarci...

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Avvenire - 18/04/2020 Pagina : A18 Copyright � Avvenire Aprile 19, 2020 10:00 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 55% del formato originale a4 della pagina L’INIZIATIVA Dal Segretariato attività ecumeniche, fino alla Pentecoste, una newsletter con interventi originali di pastori, teologi, esperti. L’impegno a riscoprire il senso profondo della festa e a vivere il dramma della pandemia oltre i particolarismi RICCARDO MACCIONI ritorno all’essenziale. Nella lettura delle Chiese il tempo drammatico che stiamo vi- vendo, può diventare occasione per ri- flettere sulle origini, per riandare alle radici del proprio credere. Sia a livello personale che, soprattutto, comunita- rio. E, a partire dalla preghiera di Gesù: “che tutti siano una sola cosa”, l’ecu- menismo, la ricerca dell’unità tra i cri- stiani, rientra certamente nel campo dei bisogni, nel novero dei doveri. Me- glio, tra le esigenze fondamentali della fede. Non a caso in occasione della Pa- squa il vescovo cattolico Ambrogio Spreafico, il metropolita ortodosso Ghennadios, il pastore battista Luca Maria Negro, hanno voluto firmare un messaggio comune, a partire dall’invi- to dell’angelo e poi di Cristo stesso: “Non abbiate paura”. Più articolata la proposta del Sae (Segretariato attività e- cumeniche) movimento interconfes- sionale di laiche e laici fondato da Ma- ria Vingiani. Si tratta di una newsletter, sebbene agile molto ricca ed elegante, che raccoglie le testimonianze di come ebrei, cattolici, protestanti e ortodossi vivono la Pasqua nelle rispettive co- munità. Si è partiti dalla voce ebraica con i contributi di Simonetta Della Se- ta, Miriam Camerini e Daniel Vogel- mann. Si è proseguito con la Chiesa e- vangelica metodista di Bologna e Mo- dena e la riflessione del cattolico Mar- co del Corso, mentre domani in con- comitanza con la Pasqua dei cristiani o- U rientali interverrà Ionut Radu della par- rocchia ortodossa romena «Santi Mar- tiri Nazario, Gervasio, Protaso e Celso e Santa Parasceve Monaca» di Milano. L’iniziativa, che andrà avanti fino a Pen- tecoste, si intitola: “2020. Una Pasqua diversa” a sottolineare il tempo parti- colare in cui siamo immersi e il fatto che le Chiese celebrano la festività in date differenti. Per accedere ai testi è sufficiente andare sul sito internet del Sae: www.saenotizie.it «L’idea – spiega Daniela Guccione, val- dese, membro del Comitato esecutivo del Sae, il direttivo che coadiuva il pre- sidente Piero Stefani nella guida del- l’associazione – risponde a una forte, accorata spinta dalla nostra base a te- nere vivo il dialogo tra noi, a restare u- niti anche quando le distanze geogra- fiche sono diventate fisicamente insu- perabili. Quindi è nata una riflessione in Comitato esecutivo: alla fine di mar- zo ci siamo chiesti quale possa essere un autentico messaggio religioso per questi tempi e come il Sae possa con- tribuirvi. Infine, volevamo offrire al- l’associazione e a tante e tanti amiche e amici un’alternativa agli appunta- menti in presenza già organizzati e rin- viati per l’emergenza sanitaria. Aveva- mo bisogno di un’iniziativa semplice e insieme efficace. Prima è emersa la pro- posta di una newsletter settimanale con una riflessione biblica, poi si è definito questo percorso legato alla celebrazio- ne della Pasqua, che prosegue per il tempo liturgico fino a Pentecoste, coin- volgendo sempre nuove Chiese. La scelta del tema: “Una Pasqua diver- sa” non è casuale.. Quando ci apriamo alla conoscenza delle altre Chiese e religioni, scopria- mo che ci sono calendari liturgici an- che molto diversi tra loro: in queste cir- costanze è risultato utile poter differi- re l’uscita dei singoli contributi. Abbia- mo cominciato da Pesach, certamente per le ragioni cronologiche della festi- vità ebraica, ma è stato anche un mo- do concreto ed efficace per ricordare l’ebraicità di Gesù, dunque la radice e- braica del cristianesimo, e insieme il ra- dicamento dell’ecumenismo (come il Sae lo comprende e lo vive) nel dialo- go ebraico-cristiano. Ma, mi sembra capire, non è stata tan- to la differenza delle date a motivarvi, quanto il periodo che viviamo. La pandemia ci fa riscoprire simili nel- la vulnerabilità che accomuna tutto il genere umano; nello stesso tempo, le misure di sicurezza, che prendiamo per aver cura di noi e di chi ci vive accanto, ci impongono un diverso stile di rela- zione e di vita ecclesiale. Da una parte, svincolarci da abitudini e tradizioni può aiutarci a riscoprire il senso profondo della festa che celebriamo; dall’altra la distanza fisica e la sospensione dei riti pubblici non sono frutto di libera scel- ta e possono contribuire a un clima ge- nerale di sconforto e disorientamento. Sembra normale che in circostanze di crisi le Chiese si rivolgano soprattutto all’interno; ma sembra anche impor- tante che ci sia stato qualche invito (u- nilaterale o reciproco) a guardare oltre. Potremmo dire che, se stiamo tutte/i ferme/i, le chiese non possono allon- tanarsi; per avvicinarsi bisogna che si la- scino trasportare dal soffio dello Spiri- to. Oggi mi è caro ricordare che «vola so- lo chi osa farlo» (L. Sepulveda). © RIPRODUZIONE RISERVATA Una sessione estiva del Sae ad Assisi, Santa Maria degli Angeli Sae, una Pasqua «in dialogo» La comunità ebraica e le Chiese cristiane testimoniano come vivono, in date differenti, questa festività Guccione: un modo semplice per restare uniti anche quando le distanze fisiche diventano insormontabili Associazione laica fondata da Maria Vingiani Associazione laica e interconfessionale, il Sae si pone in continuità con l’attività di dialogo e di formazione ecumenica promossa da Maria Vingiani a Venezia dal 1947, sviluppatasi poi a Roma in forma privata dal 1959 (all’annuncio del Concilio) e in forma pubblica dal 1964. Organizza ogni anno una Sessione estiva di formazione ecumenica cui si affianca un più breve Convegno di primavera. Il Sae è stato tra i promotori della Giornata per l’ebraismo (1989) e del documento per i matrimoni interconfessionali tra cattolici e valdesi- metodisti (1998). Il messaggio di Spreafico Ghennadios e Negro «Questa pandemia rafforza in noi la vocazione a essere insie- me, in questo mondo diviso e al contempo unito nella soffe- renza, testimoni dell’umanità e dell’ospitalità, attenti alle ne- cessità di tutti e particolarmente degli ultimi, dei poveri, degli emarginati». Questo un passaggio del messaggio per la Pa- squa, citato nell’articolo qui sopra, firmato dal vescovo Am- brogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dal metropolita ortodosso Ghennadios e dal pastore Luca Maria Negro, pre- sidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Un gesto che ha voluto mostrare come i cristiani sappiano par- lare a una voce di fronte a prove di tale portata per la società.

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Avvenire - 18/04/2020 Pagina : A18

Copyright � AvvenireAprile 19, 2020 10:00 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA

Copia ridotta al 55% del formato originale a4 della pagina

L’INIZIATIVA

Dal Segretariatoattività ecumeniche,fino alla Pentecoste,

una newsletter coninterventi originalidi pastori, teologi,esperti. L’impegnoa riscoprire il senso

profondo della festae a vivere il dramma

della pandemiaoltre i particolarismi

RICCARDO MACCIONI

ritorno all’essenziale. Nellalettura delle Chiese il tempodrammatico che stiamo vi-

vendo, può diventare occasione per ri-flettere sulle origini, per riandare alleradici del proprio credere. Sia a livellopersonale che, soprattutto, comunita-rio. E, a partire dalla preghiera di Gesù:“che tutti siano una sola cosa”, l’ecu-menismo, la ricerca dell’unità tra i cri-stiani, rientra certamente nel campodei bisogni, nel novero dei doveri. Me-glio, tra le esigenze fondamentali dellafede. Non a caso in occasione della Pa-squa il vescovo cattolico AmbrogioSpreafico, il metropolita ortodossoGhennadios, il pastore battista LucaMaria Negro, hanno voluto firmare unmessaggio comune, a partire dall’invi-to dell’angelo e poi di Cristo stesso:“Non abbiate paura”. Più articolata laproposta del Sae (Segretariato attività e-cumeniche) movimento interconfes-sionale di laiche e laici fondato da Ma-ria Vingiani. Si tratta di una newsletter,sebbene agile molto ricca ed elegante,che raccoglie le testimonianze di comeebrei, cattolici, protestanti e ortodossivivono la Pasqua nelle rispettive co-munità. Si è partiti dalla voce ebraicacon i contributi di Simonetta Della Se-ta, Miriam Camerini e Daniel Vogel-mann. Si è proseguito con la Chiesa e-vangelica metodista di Bologna e Mo-dena e la riflessione del cattolico Mar-co del Corso, mentre domani in con-comitanza con la Pasqua dei cristiani o-

Urientali interverrà Ionut Radu della par-rocchia ortodossa romena «Santi Mar-tiri Nazario, Gervasio, Protaso e Celso eSanta Parasceve Monaca» di Milano.L’iniziativa, che andrà avanti fino a Pen-tecoste, si intitola: “2020. Una Pasquadiversa” a sottolineare il tempo parti-colare in cui siamo immersi e il fattoche le Chiese celebrano la festività indate differenti. Per accedere ai testi èsufficiente andare sul sito internet delSae: www.saenotizie.it

«L’idea – spiega Daniela Guccione, val-dese, membro del Comitato esecutivodel Sae, il direttivo che coadiuva il pre-sidente Piero Stefani nella guida del-l’associazione – risponde a una forte,accorata spinta dalla nostra base a te-nere vivo il dialogo tra noi, a restare u-niti anche quando le distanze geogra-fiche sono diventate fisicamente insu-perabili. Quindi è nata una riflessionein Comitato esecutivo: alla fine di mar-zo ci siamo chiesti quale possa essere

un autentico messaggio religioso perquesti tempi e come il Sae possa con-tribuirvi. Infine, volevamo offrire al-l’associazione e a tante e tanti amichee amici un’alternativa agli appunta-menti in presenza già organizzati e rin-viati per l’emergenza sanitaria. Aveva-mo bisogno di un’iniziativa semplice einsieme efficace. Prima è emersa la pro-posta di unanewslettersettimanale conuna riflessione biblica, poi si è definitoquesto percorso legato alla celebrazio-

ne della Pasqua, che prosegue per iltempo liturgico fino a Pentecoste, coin-volgendo sempre nuove Chiese.La scelta del tema: “Una Pasqua diver-sa” non è casuale..Quando ci apriamo alla conoscenzadelle altre Chiese e religioni, scopria-mo che ci sono calendari liturgici an-che molto diversi tra loro: in queste cir-costanze è risultato utile poter differi-re l’uscita dei singoli contributi. Abbia-mo cominciato da Pesach, certamenteper le ragioni cronologiche della festi-vità ebraica, ma è stato anche un mo-do concreto ed efficace per ricordarel’ebraicità di Gesù, dunque la radice e-braica del cristianesimo, e insieme il ra-dicamento dell’ecumenismo (come ilSae lo comprende e lo vive) nel dialo-go ebraico-cristiano.Ma, mi sembra capire, non è stata tan-to la differenza delle date a motivarvi,quanto il periodo che viviamo.La pandemia ci fa riscoprire simili nel-la vulnerabilità che accomuna tutto ilgenere umano; nello stesso tempo, lemisure di sicurezza, che prendiamo peraver cura di noi e di chi ci vive accanto,ci impongono un diverso stile di rela-zione e di vita ecclesiale. Da una parte,svincolarci da abitudini e tradizioni puòaiutarci a riscoprire il senso profondodella festa che celebriamo; dall’altra ladistanza fisica e la sospensione dei ritipubblici non sono frutto di libera scel-ta e possono contribuire a un clima ge-nerale di sconforto e disorientamento.Sembra normale che in circostanze dicrisi le Chiese si rivolgano soprattuttoall’interno; ma sembra anche impor-tante che ci sia stato qualche invito (u-nilaterale o reciproco) a guardare oltre.Potremmo dire che, se stiamo tutte/iferme/i, le chiese non possono allon-tanarsi; per avvicinarsi bisogna che si la-scino trasportare dal soffio dello Spiri-to. Oggi mi è caro ricordare che «vola so-lo chi osa farlo» (L. Sepulveda).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una sessione estiva del Sae ad Assisi, Santa Maria degli Angeli

Sae, una Pasqua «in dialogo»La comunità ebraica e le Chiese cristiane testimoniano come vivono, in date differenti, questa festivitàGuccione: un modo semplice per restare uniti anche quando le distanze fisiche diventano insormontabili

18 CATHOLICA Sabato 18 aprile 2020

Associazionelaica fondatada MariaVingiani

Associazione laica einterconfessionale, ilSae si pone incontinuità conl’attività di dialogo edi formazioneecumenica promossada Maria Vingiani aVenezia dal 1947,sviluppatasi poi aRoma in forma privatadal 1959 (all’annunciodel Concilio) e informa pubblica dal1964. Organizza ognianno una Sessioneestiva di formazioneecumenica cui siaffianca un più breveConvegno diprimavera. Il Sae èstato tra i promotoridella Giornata perl’ebraismo (1989) edel documento per imatrimoniinterconfessionali tracattolici e valdesi-metodisti (1998).

Il messaggiodi Spreafico

Ghennadios e Negro

«Questa pandemia rafforza in noi la vocazione a essere insie-me, in questo mondo diviso e al contempo unito nella soffe-renza, testimoni dell’umanità e dell’ospitalità, attenti alle ne-cessità di tutti e particolarmente degli ultimi, dei poveri, degliemarginati». Questo un passaggio del messaggio per la Pa-squa, citato nell’articolo qui sopra, firmato dal vescovo Am-

brogio Spreafico, presidente della Commissione episcopaleper l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, dal metropolitaortodosso Ghennadios e dal pastore Luca Maria Negro, pre-sidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia.Un gesto che ha voluto mostrare come i cristiani sappiano par-lare a una voce di fronte a prove di tale portata per la società.