L aVer it¿...riesce a farsi pagare il panet-tone 27 euro al chilo, 29 se Ç farcito. Spostandosi...

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La Verità Anno III - Numero 6 www.laverita.info - Euro 1 O Quid est veritas? O QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 7 gennaio 2018 y(7HI1B4*LMNKKR( +:!z!#!"!_ di STEFANO LORENZETTO Ho fatto due conti. L’iPhone X, ultimo nato di casa Apple, co- sta 7.810 euro al chilo (infatti il modello più prestazionale, 1.359 euro, pesa 174 grammi). La fattura dell’Apple store di Lonato (Brescia) specifica che i due fogli del documento fiscale usciti dalla stampan- te valgono da soli 6,34 euro, Iva inclusa. Avete letto bene, 6,34 euro. Siccome la fattura pesa 12 grammi, si deve de- durne che la carta sporcata d’inchiostro è a 528 euro al chilo, per i signori della Ap- ple. Geni assoluti. Nella mia amena vallata, che non ha nulla in comune con la Silicon Valley (infatti vi si producono olio, vino e broccoletti, anche mangimi e marmi, ma non pezzi di vetro animati), il titolare di un laboratorio artigianale riesce a farsi pagare il panet- tone 27 euro al chilo, 29 se è farcito. Spostandosi verso est, un suo collega è arrivato a incassarne 30 per il pando- ro. Ho provato a informarmi presso il mio amico Dario Loison, titolare a Costabissa- ra (Vicenza) della celebre pa- sticceria industriale che è su piazza dal 1938 e che ha vinto tutti i premi possibili, inclu- so Le Coq d’or, il riconosci- mento francese all’eccellen- za gastronomica, assegnato per la prima volta a un italia- no. Mi ha spiegato che l’inci- denza delle materie prime su un panettone non supera i 7- 8 euro al chilo. E stiamo par- lando di un imprenditore che impiega solo prodotti su- perlativi: vaniglia del Mada- gascar in bacche, burro di ca- cao, cedri di Calabria (costa- no il doppio delle arance can- dite), sale marino integrale di Cervia. (...) segue a pagina 11 LO SAPEVATE CHE LA FATTURA DELL’IPHONE SI PAGA 528 EURO AL CHILO? La carne umana costa meno della carta di Apple Zafferano, tartufi, caviale, gamberi, auto, creme per il viso: tutto vale più delle persone SCANDALO NEI CONTI DELLA BENEFICENZA L’Unicef gioca in Borsa i soldi delle donazioni fatte ai bimbi Solo una piccola parte delle offerte all’ente dell’Onu per l’infanzia finisce a chi ne ha davvero bisogno Su 60 milioni di euro raccolti ogni anno in Italia, ben 25 vanno in spese. Altri 18 usati per azioni e case Grigolo, il nuovo Pavarotti: «Che assurdità la Carmen contro il femminicidio» di FABIO PAVESI L’Unicef, l’organizzazione dell’Onu de- dicata all’infanzia, ha fatturati da media impresa (60 milioni) e soprattutto un’atti- vità finanziaria con un ricco giardinetto di fondi, titoli e immobili. E non è l’unico ente di beneficenza ad amare gli investimenti. a pagina 3 CHI PAGA LE PROMESSE? DOPO LE FANTASIE LA PATRIMONIALE di MAURIZIO BELPIETRO È una corsa a chi la spara più grossa. La campagna elettorale non è ancora uf- ficialmente stata inaugura- ta, ma già per conquistare consensi i partiti sgancia- no le bombe più fragorose. C’è chi pro- mette di abolire il canone Rai e chi replica annunciando la cancellazione del bollo sulla prima auto; chi parla di reintrodurre (...) segue a pagina 5 IL BESTIARIO La guerra di Ernesto, il ragazzo del 1898 eroe per caso di GIAMPAOLO PANSA Ha fatto bene il presi- dente Sergio Mattarella a ricordare i ragazzi della classe 1899 che furono decisivi per vincere la prima guerra mondiale. Ma accanto a loro c’erano i ragazzi del 1898, an- ch’essi minorenni secon- do le leggi del tempo. Uno di questi era mio padre Ernesto Pansa, da bambi- no orfano del papà. Senza un soldo bucato in tasca, messo al lavoro all’età di nove anni, guardiano di vacche, pulitore di stalle, muratore avventizio e in- fine guardafili del tele- grafo. Ernesto venne ar- ruolato il 14 febbraio 1917, a 18 anni e quattro mesi, dunque si fece da soldato del Genio l’intera parte fi- nale della guerra, com- presa la ritirata di Capo- retto. Secondo il foglio matri- colare, compilato dal di- stretto di Casale (...) segue a pagina 9 Gli avvoltoi dell’eutanasia sui malati vip Anche Marina Ripa di Meana «arruolata» in fin di vita. Eppure aveva lottato 16 anni contro il suo cancro Su Amazon merce in regalo in cambio di recensioni positive DENUNCIATO IL BUSINESS ILLECITO MARIANNA BAROLI a pagina 18 «Mia moglie Daniela Quell’ictus ci ha fatto rinnamorare» IL MIMÌ AUGELLO DI MONTALBANO MAURIZIO CAVERZAN a pagina 17 di MARIO GIORDANO Marina Ripa di Meana non voleva morire. L’ha sempre detto, l’ha sem- pre testimonia- to. Marina Ripa di Meana vo- leva vivere con la sue colazio- ni al Grand Hotel, i suoi cap- pellini a forma di ragno, i suoi eccessi, i suoi entusia- smi sgargianti come le sue mise. Sfruttare (...) segue a pagina 2 CUORE INGRATO Gli salva il figlio Il migrante per sdebitarsi gli fa causa di FRANCESCO BORGONOVO L’ingratitudine, insegna il filosofo Duccio Deme- trio, è figlia dell’arroganza e del disprezzo. Ferisce ogni volta che si manifesta, ma risulta oltremodo scon- certante e offensiva quan- do proviene da qualcuno che ci è stato (...) segue a pagina 7 CARLO MELATO a pagina 13

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LaVer itàAnno III - Numero 6 www.laverita.info - Euro 1O Quid est veritas? O

QUOTIDIANO INDIPENDENTE n FONDATO E DIRETTO DA MAURIZIO BELPIETRO Domenica 7 gennaio 2018

y(7HI1B4*

LMNKKR( +:!z

!#!"!_

di STEFANO LORENZETTO

n Ho fatto dueconti. L’i Pho neX, ultimo nato dicasa Apple, co-sta 7.810 euro alchilo (infatti il

modello più prestazionale,1.359 euro, pesa 174 grammi).La fattura dell’Apple store diLonato (Brescia) specificache i due fogli del documentofiscale usciti dalla stampan-te valgono da soli 6,34 euro,

Iva inclusa. Avete letto bene,6,34 euro. Siccome la fatturapesa 12 grammi, si deve de-durne che la carta sporcatad’inchiostro è a 528 euro alchilo, per i signori della Ap-ple. Geni assoluti.

Nella mia amena vallata,che non ha nulla in comunecon la Silicon Valley (infatti visi producono olio, vino ebroccoletti, anche mangimie marmi, ma non pezzi divetro animati), il titolare diun laboratorio artigianale

riesce a farsi pagare il panet-tone 27 euro al chilo, 29 se èfarcito. Spostandosi versoest, un suo collega è arrivatoa incassarne 30 per il pando-ro.

Ho provato a informarmipresso il mio amico DarioLoison, titolare a Costabissa-ra (Vicenza) della celebre pa-sticceria industriale che è supiazza dal 1938 e che ha vintotutti i premi possibili, inclu-so Le Coq d’or, il riconosci-mento francese all’eccellen-

za gastronomica, assegnatoper la prima volta a un italia-no. Mi ha spiegato che l’inci-denza delle materie prime suun panettone non supera i 7-8 euro al chilo. E stiamo par-lando di un imprenditoreche impiega solo prodotti su-perlativi: vaniglia del Mada-gascar in bacche, burro di ca-cao, cedri di Calabria (costa-no il doppio delle arance can-dite), sale marino integraledi Cervia. (...)

segue a pagina 11

LO SAPEVATE CHE LA FATTURA DELL’IPHONE SI PAGA 528 EURO AL CHILO?

La carne umana costa meno della carta di AppleZafferano, tartufi, caviale, gamberi, auto, creme per il viso: tutto vale più delle persone

SCANDALO NEI CONTI DELLA BENEFICENZA

L’Unicef gioca in Borsa i soldidelle donazioni fatte ai bimbiSolo una piccola parte delle offerte all’ente dell’Onu per l’infanzia finisce a chi ne ha davvero bisognoSu 60 milioni di euro raccolti ogni anno in Italia, ben 25 vanno in spese. Altri 18 usati per azioni e case

Grigolo, il nuovo Pavarotti: «Che assurditàla Carmen controil femminicidio»

di FABIO PAVESI

n L’Unicef, l’organizzazione dell’Onu de-dicata all’infanzia, ha fatturati da mediaimpresa (60 milioni) e soprattutto un’atti -vità finanziaria con un ricco giardinetto difondi, titoli e immobili. E non è l’unico entedi beneficenza ad amare gli investimenti.

a pagina 3

CHI PAGA LE PROMESSE?

DOPO LE FANTASIELA PATRIMONIALEdi MAURIZIO BELPIETRO

n È una corsa a chi la sparapiù grossa. La campagnaelettorale non è ancora uf-ficialmente stata inaugura-ta, ma già per conquistareconsensi i partiti sgancia-

no le bombe più fragorose. C’è chi pro-mette di abolire il canone Rai e chireplica annunciando la cancellazionedel bollo sulla prima auto; chi parla direintrodurre (...)

segue a pagina 5

IL BESTIARIO

La guerradi Ernesto,il ragazzodel 1898eroe per casodi GIAMPAOLO PANSA

n H a f a t t obene il presi-dente SergioMattarella aricordare iragazzi della

classe 1899 che furonodecisivi per vincere laprima guerra mondiale.Ma accanto a loro c’e ra n oi ragazzi del 1898, an-c h’essi minorenni secon-do le leggi del tempo. Unodi questi era mio padreErnesto Pansa, da bambi-no orfano del papà. Senzaun soldo bucato in tasca,messo al lavoro all’età dinove anni, guardiano divacche, pulitore di stalle,muratore avventizio e in-fine guardafili del tele-grafo. Ernesto venne ar-ruolato il 14 febbraio 1917,a 18 anni e quattro mesi,dunque si fece da soldatodel Genio l’intera parte fi-nale della guerra, com-presa la ritirata di Capo-re tt o.

Secondo il foglio matri-colare, compilato dal di-stretto di Casale (...)

segue a pagina 9

Gli avvoltoi dell’eutanasia sui malati vipAnche Marina Ripa di Meana «arruolata» in fin di vita. Eppure aveva lottato 16 anni contro il suo cancro

Su Amazonmerce in regaloin cambiodi recensionip os i t i v e

DENUNCIATO IL BUSINESS ILLECITO

MARIANNA BAROLI a pagina 18

«Mia moglieDanielaQuell’i c tu sci ha fattor i n n a m o ra r e »

IL MIMÌ AUGELLO DI MONTALBANO

MAURIZIO CAVERZAN a pagina 17

di MARIO GIORDANO

n Marina Ripadi Meana nonvoleva morire.L ’ h a s e m p r edetto, l’ha sem-pre testimonia-

to. Marina Ripa di Meana vo-leva vivere con la sue colazio-ni al Grand Hotel, i suoi cap-pellini a forma di ragno, isuoi eccessi, i suoi entusia-smi sgargianti come le suem i se. Sfruttare (...)

segue a pagina 2

CUORE INGRATO

Gli salva il figlioIl migranteper sdebitarsigli fa causadi FRANCESCO BORGONOVO

n L’ingratitudine, insegnail filosofo Duccio Deme-trio, è figlia dell’a r roga n zae del disprezzo. Ferisceogni volta che si manifesta,ma risulta oltremodo scon-certante e offensiva quan-do proviene da qualcunoche ci è stato (...)

segue a pagina 7

CARLO MELATOa pagina 13

Page 2: L aVer it¿...riesce a farsi pagare il panet-tone 27 euro al chilo, 29 se Ç farcito. Spostandosi verso est, un suo collega Ç arrivato a incassarne 30 per il pando-ro. Ho provato

LaVer ità 11DOMENICA7 GENNAIO 2018

ZL’UOMO NON VALE CIÒ CHE PRODUCESegue dalla prima pagina

di STEFANO LORENZETTO

(...) Per i dolci così confezionati, Loi-son incassa, all’ingrosso, 15-16 euro alchilo (Iva esclusa). I negozianti che lismerciano ci guadagnano un bel 40%.Si arriva a 22-25 euro al dettaglio (Ivainclusa). Com’è possibile, allora, cheil panettone di Cova sia venduto a 36euro al chilo? Vabbè che la pasticceriadi Milano ha 200 anni di storia dadifendere ed è situata in via MonteNapoleone, ma dentro l’impasto, giu-sto per capirci, ci mette le scorze d’a-rancia, mica quelle di cedro.

Siamo al busillis che solo G io rg ioG h el f i , principe dei galleristi, mi hachiarito, raccontandomi di quando,tanti anni fa, chiese al pittore C a rl oC a r rà , compagno di pennello di Gior -gio De Chirico e Filippo De Pisis, checosa mai fosse l’arte. «Vedi, Giorgio»,gli rispose C a r rà , «un dipinto di qual-siasi pittore, anche il più famoso, vale30.000 lire, cornice compresa. Tuttoquello che si riesce a guadagnare inpiù, è arte».

Serve tanta arte per fare pandori epanettoni? Certamente, consideratele quotazioni stratosferiche raggiun-

te da quelli artigianali. «Ma serve an-che tanto lavoro, come minimo due otre giorni», mi ha spiegato L oi s o n . Ov-vio pertanto che un pasticciere, più omeno industriale, debba giocoforzaripartire il costo orario di questo lavo-ro su ogni singolo pezzo. «Paradossal-mente», ha specificato L oi s o n , «se neproducesse uno solo, dovrebbe farse-lo pagare 200 euro».

L’ultima notazione rafforza un mioconvincimento: spesso i prezzi sonostati d’animo, non hanno nulla a chevedere con la realtà. Mezzo mondo èda vendere e mezzo da comprare, sisa, e chi acquista tende ad assegnareall’altra metà un valore simbolico chemolto dipende dalla profondità dellesue tasche.

Bernardo Caprotti, fondatore del-l’Esselunga, mi raccontava scandaliz-zato che decise di ritornare al coman-do della catena di supermercati a 79anni suonati, mentre una gravissimamalattia ne stava minando il fisico, do-po aver visto l’Argentil a oltre 5 eurosugli scaffali dei suoi supermercati, «il30% in più rispetto a tutti i concorren-ti, anche i più scassati, che l’avevano a4». Forse quella volta sbagliò mossa:probabilme ntei clienti che do-vevano far luci-dare l’argente -ria di casa dallaservitù sareb-bero stati di-sposti a spen-derne anche 6,di euro, chissà.Del resto, il Ro-ya l c a n i n X-small junior, ci-bo per cucciolifino a 10 mesi dietà, oggi è ven-duto da Esse-lunga a 14,58euro il chilo(però garanti-sce «digestione e transito sani» e «sa-lute dentale»), cioè il 402% in più deifusi di tacchino che Esselunga produ-ce con il proprio marchio non per icani bensì per i cristiani.

Già, i cristiani. Visto che sono en-trato in argomento, vorrei porvi uninterrogativo che può sembrarescontato: non dovrebbe essere l’uo -mo l’«oggetto» più costoso che esistaal mondo? E dunque come avrà fatto,questo stesso uomo, a inventare coseche oggi hanno un valore commercia-le infinitamente superiore al prodot-to del concepimento?

Prendete la fe-condazione eterolo-ga. Nei casi d’inferti -lità consente la pro-creazione medical-mente assistita uti-lizzando gameti,spermatozoi e ovo-citi estranei allacoppia che progettala nascita di un bim-bo (così ha deciso laCorte costituziona-le nel 2014, aprendole maglie della legge40 varata dieci anniprima, la quale vie-tava l’utilizzo di materiale biologicoproveniente da sconosciuti). Da unasettimana, per decisione della giuntapresieduta da Roberto Maroni, que-sta tecnica rientra nelle prestazioniassicurate dalla Regione Lombardia.In assenza di una convenzione con ilservizio sanitario, essa costerebbe dai1.500 ai 4.000 euro. Essendo stata in-clusa nei Lea (livelli essenziali di assi-stenza) che gli ospedali pubblici e ac-creditati sono tenuti a garantire, lacoppia sterile se la cava invece con un

ticket di soli 66eu ro.

Il peso me-dio di un essereumano varia, almomento delparto, dai 3,2 ai3,4 chili. Quin-di - perdonatei l r a f f r o n t ocrudele - i bim-bi frutto dellafec on da zion eeterologa inL o m b a r d i at utt’al più ver-ranno a costa-re ai genitoriappena 20,63euro al chilo, il

43% in meno del panettone di Cova.Meno dei gamberi rossi di Mazara delVallo (80 euro al chilo). Meno della Por-sche 911 Carrera Gts cabriolet (92 euroal chilo). Meno del foie gras d’a n atra(110 euro al chilo). Meno, molto meno,della crema Jonzac bio sublimactivecontorno occhi e labbra (1.332 euro all i tro ) .

Questo per la vita che nasce. E lavita che muore quanto vale al super-mercato planetario delle merci? È uncalcolo doloroso che mi toccò fareuna ventina d’anni fa, dopo la con-danna del serial killer G ia n f ra n c o

Steva n i n . La ventinovenne C l aud i aPu l e jo, la prima delle sei donne ucci-se e fatte a pezzi dal maniaco di Ter-razzo, pesava sui 55 chili. Per il suodecesso «accidentale» (l’assassinosostenne che morì per sbaglio duran-te un rapporto sessuale estremo), lasignora Noemi Miola, madre di Steva -nin, in occasione del processo di pri-mo grado versò 200 milioni di lire (se-condo alcune fonti 150) alla famigliaPu l e jo. Fanno 3,6 milioni di lire (o 2,7)al chilo. Dunque la carne umana all’e-poca valeva - ma non è che nel frat-tempo si sia rivalutata, anzi - menodello zafferano (dai 6 ai 4 milioni dilire al chilo), del tartufo bianco di Al-ba (sui 5 milioni), del caviale Belugairaniano (3,8 milioni). Dettaglio: a di-cembre 2016 il prezzo al chilo dellozafferano abruzzese in fili, fissatodalla Camera di commercio dell’A-quila, ha toccato i 13.000 euro al chilo,oltre 25 milioni di vecchie lire.

D’altronde, non si poteva preten-dere, nella logica del nostro tempo,che una povera tossicodipendente al-lo sbando, abituata a prostituirsi incambio di 30 pastiglie di Roipnol, co-stasse più dei cristiani campionissi-mi del calcio, e cioè Cristiano Ronal-d o, che vale 1.437.125 euro al chilo, eChristian Vieri, che nel 1999 era pa-gato 1,07 miliardi di lire per ogni chilodel suo peso.

Il prezzo dell’uomo resta larga-mente inferiore a quello delle merciche egli stesso produce. Mi sembraun funesto paradosso: se il valore del-le cose supera quello delle persone,significa che il mondo sta progettan-do la propria autodistruzione. Vi so-no ricchi occidentali in dialisi che,per aggirare le liste d’attesa, vanno afarsi trapiantare un rene in India onel Bangladesh, espiantato a qualchepoveraccio che ne ricava l’equivalen -te di 1.167 euro (fonte, aggiornata al

2 0 1 4 : T r u e n u m-bers). Un rene ma-schile pesa all’incir -ca 150 grammi. Er-go, il prezzo dellacarne umana tratta-ta dai chirurghi ne-frologi in EstremoOriente non superai 7.780 euro al chilo.Ma perché sulla bi-lancia dell’u m a ni tàun indiano disgra-ziato costretto perfame a farsi rubaregli organi deve vale-re 185 volte meno di

R o n a l d o, che dalla vita ha già avutotutto, soldi, celebrità, coppe, belledonne e quattro figli, di cui due - aproposito di commercio - partoriti sucommissione da una madre surroga-ta che gli ha affittato l’ute ro?

Ne parlai, tanti anni fa, con un diri-gente dell’ufficio sinistri di un’i m-portante compagnia assicurativa. Ilquale mi rivelò che a Reggio Calabriao a Ragusa le quotazioni della merceuomo non erano poi così dissimili ri-spetto a Mumbai o a Calcutta. «Al Sudci sono casi divite umane pa-gate appena 5milioni di li-re», scuotevala testa. Ciò era(è) possibileperché, a di-spetto dell ’i-scrizione «Lalegge è ugualeper tutti» scol-pita nelle auled i g i u s t i z i a ,ciascun tribu-nale liquida idanni non pa-t r i m o n i a l i(biologici, mo-rali, esisten-ziali), per esempio in caso d’i n c id e nt istradali, secondo modelli di calcolodiversi. Se una persona di 50 anni ri-porta un’invalidità totale (100 punti)nel territorio di competenza del tri-bunale di Milano, ha diritto a un ri-sarcimento che può arrivare fino a1.137.108 euro. Se quella stessa perso-na si rivolge al tribunale di Roma, ri-scuoterà un indennizzo massimo di943.140 euro. Come si vede, non è ve-ro che tutti i cittadini sono uguali da-vanti alla legge (articolo 3 della Costi-tuzione). Dipende da dove nascono.

Eppure l’uguaglianza è iscritta nel-

la composizione chimica del corpo diun adulto. Siamo fatti per il 65 percento di ossigeno, per il 18,5 di carbo-nio, per il 9,5 d’idrogeno, per il 3,3 diazoto, per l’1 di fosforo e per il 2,7 dialtri elementi. Conteniamo circa 45litri d’acqua, 1.250 grammi di calcio,un quantitativo di zolfo pari alle ca-pocchie di 2.000 fiammiferi, ferroquanto basterebbe per ricavarne unchiodo della lunghezza di 2,5 centime-tri. Però possiamo ridere e piangere.

« L’uomo è molto sottovalutato ri-spetto alle cose perché viene conside-rato un semplice ingranaggio dellacatena produttiva», mi disse una vol-ta Claudio Lorenzi, medico umanista(oggi ha 95 anni), amico di Ettore Gal-l o, che fu presidente della Corte costi-tuzionale, e del filosofo Giovanni Giu-l ietti . Occupandosi di medicina lega-le dal 1947, aveva dovuto assistere aparecchie autopsie. E ricordava i tem-pi bui dell’immediato dopoguerra,«quando il pronto soccorso fungevaanche da istituto di anatomia patolo-gica e si andava sui luoghi degli inci-denti a raccogliere i cadaveri strazia-ti, e i pezzi di quelle che fino a pochiminuti prima erano state persone ve-nivano gettati dai portantini dentro leceste, come se fossero funghi».

Il traffico di organi si raccorda per-fettamente con la catena produttivache ha trasformato le persone in ba-nali ingranaggi sostituibili. Il titolo diun libro di Giovanni Berlinguer, mor-to nel 2015, dieci anni dopo il fratellosegretario del Pci, spiega tutto: Lamerce finale. Saggio sulla compraven-dita di parti del corpo umano (Baldini& Castoldi). L’autore era stato depu-tato e senatore. Ma era soprattutto unm e d ic o.

Dal 1974 al 2016 in Italia sono spari-te nel nulla 48.000 persone, dellequali oltre 31.000 non ancora diciot-tenni. Nemmeno il prefetto Rino Mo-n ac o, quando lo intervistai nel 2008 aRoma, fu in grado di spiegarmi chefine avessero fatto, benché fosse ilprimo commissario straordinarionominato dal governo per le personescomparse. E dire che da poliziottoera riuscito a scovare e a catturare ibrigatisti rossi Valerio Morucci eAdriana Faranda, che avevano rapitoAldo Moro, e il terrorista neofascistaPierluigi Concutelli, e il cassiere del-la mafia Pippo Calò, e l’intera bandadella Magliana. Dev’essere proprioun mistero ben protetto quello dei

minorenni chesvaniscono nelnulla. Che finef a ra n n o?

Aveva ragio-ne l’antropolo -ga Ida Magli,vox clamantisin deserto. O-gni tanto mi te-lefonava ango-s c i at a e f re-m e n t e p e rm e t t e r m i aparte delle sueapo c al i tt ich e(ma purtroppofondate) previ-sioni sulla finedella civiltà eu-

ropea: «Il corpo è diventato solo mate-ria. Le differenze sono state abbattu-te. Gli individui si sono trasformati inammassi di organi privi di anima. Orasono semplici sudditi intercambiabi-li». Ecco perché la nostra carne costameno dello zafferano, meno del tar-tufo, meno del caviale, meno dellecreme per il viso, meno dei gamberirossi, meno della carta su cui Applestampa le proprie fatture, meno didue panettoni di Cova, meno di nien-te. Persa l’anima, questo sono gli uo-mini: niente.

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“Una vittima del maniacoStevanin fu valutata inferioreal caviale: 3,6 milioni di lireal chilo. Ronaldo è pagato185 volte di più del rene cheviene rubato a un indiano

”“Un’invalidità per incidenteè più «conveniente» a Milanoche non a Roma. E il ciboper cani arriva a prezzisuperiori del 402% a quelloper gli esseri umani

Un bimbo costa meno di due panettoni CovaIn Lombardia far nascere un figlio con la procreazione medicalmente assistita comporta un ticket di soli 66 euro. In compensol’iPhone X si paga 7.810 euro al chilo e la carta su cui Apple ti stampa la fattura è quotata 528. Siamo diventati merci intercambiabili

CARTA CANTA Il prezzo dell’iPhone X include 6,34 euro per la fattura (due fogli)