L’ ATTRATTIVITÀ DI TREVISO : LE · che si gustano la città con un ritmo lento,sereno e...

26
18 Abbiamo il piacere di intervistare Il prof. Vitto- rio Filippi responsabile del comitato scientifico dell’Osservatorio Consumi dell’Ascom e docente all’università Cà Fascari . 1/Gentile prof. Fili pp i, in qu alità di soc io- logo e profon do conosc itore de lla realtà del terziario a Treviso, ci può offrire una sua valutazione sull’attrattività di Trevi- so dal pu nto di vista della ricettiv ità e dei serviz i? Per Treviso, come per tutte le città capoluogo, due sono i punti di attrattività: la vitalità demografica e quella economica. Due punti critici per Treviso che oggi ha un deficit sul piano demografico per la caduta delle nascite e per l’invecchiamento dei resi- denti e un deficit economico per la sua scarsa attrattività direzionale, aziendale e dei servizi alla persona. I due aspetti si sposano: perché la debolezza demografica rende poco attratti- va la distribuzione commerciale. . Il fenomeno comunque lo si può leggere anche dal punto di vista inverso:la città è spopolata perché lo è dal punto di vista economico e commerciale cosa che produce svuotamento del centro da parte dei residenti portando alla desertifica- zione. La periferia che è maggiormente popo- lata, attrae i centri commerciali che sono più vitali di Treviso. E’ come una figura geometrica a ciambella al centro c’è il buco . 2/Condivide il fatt o che Treviso abbia du e facce, u na di giorno e l’altr a dal l’ happy ho ur sino al la cena nei ristoranti? Se di giorno c’è un ospite un po’ frettoloso negli acquisti o che raggiunge il centro per lavoro;la sera Treviso si anima accogliendo molti ospiti che si gustano la città con un ritmo lento,sereno e conviviale . Sono due cose diverse. Quello della sera è un trionfo dei city users. Sono utenti della città la quale però non può vivere solo sugli utenti city users che vengono dall’esterno e poi se ne vanno. E’ solo un piccolo segmento di attratti- vità che riguarda un segmento commerciale che non può comandare la vitalità di giorno. Il fenomeno della sera è necessario, ma non sufficiente. Dal punto di vista economico è un fenomeno fugace, periodico, ma non conti- nuativo, se per caso piove si riduce nei numeri. E’ un piccolo tassello di una strategia più ampia. Dov’è l’attrattività dei cinema e dei teatri? La città sembra che abbia abdicato alle due caratteristiche per cui si chiama città perché : primo è disabitata e secondo non è attiva da un punto di vista economico commerciale aziendale. Una città che abdica alle sue funzioni urbane diventa un dormitorio o luogo per city user . Isola non vissuta. Il punto positivo è che finalmente se ne parli come amministrazione e come Confcommer- cio. Dal momento che se ne discute ciò significa che a tentativi si stia rivedendo la mobilità pubblica, i mercati, significa finalmente guar- darsi in faccia. 2/Cosa ha determinato a su o parere qu esto fenomeno è da qu ando è iniz iata la crisi? E’ un processo molto lungo che riguarda qual- che decennio fa è un fenomeno di tutti i centri L’ ATTRATTIVI TÀ DI TREVISO : L E STRATEGIE PER UNA CITTÀ ABITATA INTERVISTA A VITTORIO FILIPPI La città vitale ed attrattiva

Transcript of L’ ATTRATTIVITÀ DI TREVISO : LE · che si gustano la città con un ritmo lento,sereno e...

18

Abbiamo il piacere di intervistare Il prof. Vitto-

rio Filippi responsabile del comitato scientifico

dell’Osservatorio Consumi dell’Ascom e docente

all’università Cà Fascari .

1/Gentile prof. Filippi, in qualità di socio-logo e profon do conoscitore della realtà del terziario a Treviso, ci può offrire una sua valutazione sull’attrattività di Trevi-so dal punto di vista della ricettiv ità e dei servizi? Per Treviso, come per tutte le città capoluogo, due sono i punti di attrattività: la vitalità demografica e quella economica. Due punti critici per Treviso che oggi ha un deficit sul piano demografico per la caduta delle nascite e per l’invecchiamento dei resi-denti e un deficit economico per la sua scarsa attrattività direzionale, aziendale e dei servizi alla persona. I due aspetti si sposano: perché la debolezza demografica rende poco attratti-va la distribuzione commerciale. . Il fenomeno comunque lo si può leggere anche dal punto di vista inverso:la città è spopolata perché lo è dal punto di vista economico e commerciale

cosa che produce svuotamento del centro da parte dei residenti portando alla desertifica-zione. La periferia che è maggiormente popo-lata, attrae i centri commerciali che sono più vitali di Treviso. E’ come una figura geometrica a ciambella al centro c’è il buco . 2/Condivide il fatto che Treviso abbia due facce, una di giorno e l’altra dall’

happy hour sino alla cena nei ristoranti? Se di giorno c’è un ospite un po’ frettoloso negli acquisti o che raggiunge il centro per lavoro;la

sera Treviso si anima accogliendo molti ospiti

che si gustano la città con un ritmo lento,sereno

e conviviale .

Sono due cose diverse. Quello della sera è un trionfo dei city users. Sono utenti della città la quale però non può vivere solo sugli utenti city users che vengono dall’esterno e poi se ne vanno. E’ solo un piccolo segmento di attratti-vità che riguarda un segmento commerciale che non può comandare la vitalità di giorno. Il fenomeno della sera è necessario, ma non sufficiente. Dal punto di vista economico è un fenomeno fugace, periodico, ma non conti-

nuativo, se per caso piove si riduce nei numeri. E’ un piccolo tassello di una strategia più ampia. Dov’è l’attrattività dei cinema e dei teatri? La città sembra che abbia abdicato alle due caratteristiche per cui si chiama città perché : primo è disabitata e secondo non è attiva da un punto di vista economico commerciale aziendale. Una città che abdica alle sue funzioni urbane diventa un dormitorio o luogo per city user. Isola non vissuta. Il punto positivo è che finalmente se ne parli come amministrazione e come Confcommer-cio. Dal momento che se ne discute ciò significa che a tentativi si stia rivedendo la mobilità pubblica, i mercati, significa finalmente guar-darsi in faccia. 2/Cosa ha determinato a suo parere

questo fenomeno è da quando è iniziata la crisi? E’ un processo molto lungo che riguarda qual-che decennio fa è un fenomeno di tutti i centri

L’ ATTRATTIVITÀ DI TREVISO : LE STRATEGIE PER UNA CITTÀ ABITATA

INTERVISTA A VITTORIO FILIPPI

La città vitale ed attrattiva

19

urbani che arrivano con tradizioni medievali. La città deve capire chi è essa stessa e deve mettersi in relazione con i 94 comuni e tra questi in particolare con i10 comuni che le fanno da corona urbana perché spesso sono più vitali. Ci sono infatti coppie più giovani. 3/C’è una soluzione per la città che può essere declinata anche nella realtà delle

imprese? Il parallelismo tra città e azienda non ha brilla-to di visione strategica. Ci si è solo domandati che cosa farò domani o dopodomani. C’è un deficit imprenditoriale, di brand di territorio. Ora su questo si lavora. Il capoluogo di provin-cia che ha tantissimi comuni non può più essere una realtà che riguarda solo Treviso, ma bisogna fare i conti con respiro provincia-le.

Per quanto riguarda i flussi turistici c’è un grosso cambiamento in atto. Il turismo d’affari per sua vitalità economica si è ridotto per passare più ad un turismo leisure, grand tour. Cambia dunque il paradigma. Treviso ha due grossi competitor a sud Venezia a Nord il comprensorio dolomitico. Si deve creare l’asse TV-BL-VE. Bisogna capire quale tipo di turismo si vuole. Treviso non può agire da sola. 4/ Quali sono le azioni da attuare per rivitalizzare il centro di Treviso? Treviso non luccica più come negli anni ’70 ha perso in leadership. Ci vogliono poche idee, ma estremamente chiare. C’è troppa carne al fuoco è necessario fare piccoli passi ma veloci. Nella competizione a tutti i livelli il tempo è fondamentale. Il compito sofisticato ed ambi-

zioso è il reshoring delle catene dei negozi. Le azioni da attuare possono essere iniziate con la rivitalizzazione del centro, richiamando abitanti possibilmente giovani. Stimolando il mercato immobiliare. Rivitalizzando le sedi delle aziende con nuove sedi e servizi alle imprese. Le azioni fanno sinergia tra di loro. E’ necessario rivedere i parcheggi, rendere la città una smart city , rendere Treviso una città cablata con la banda larga. Per quanto riguarda le catene commerciali si può pensare di riportarle dentro “tertium non datur” (non è ammessa una terza possibilità). Se stanno fuori succhiano, se stanno dentro attraggono. Il tempo sembra effettivamente arrivato. Le radici della crisi della città sono in realtà radici lunghe di una difficoltà che è solo stata esalta-ta dalla crisi del 2008.

La città vitale ed attrattiva

INTERVISTA A VITTORIO FILIPPI

Presentazione della rubrica Giovani designer 20

Nicola Tognana Presidente CCIAA

E’ c on v iv o piac e r e c he pr e sent o a ssieme a i dire tt or i Maria Luisa Frisa e

Laura Badalucco le cr e az ioni de i giova ni la ur e at i de i c or si univ er sita r i di

de sign de lla moda e di de sign de l pr odot t o .

S ele ziona t i dalla pr of e ssiona lit à de i dire t t or i dia mo spaz io ne lla r iv ist a

ca me r ale a d un mondo di idee, ma sopr a tt ut t o di soluz ioni per i l mondo

de ll’ impr endit or ia.

La volontà è proprio quella di far conoscere questi creativi con le

immagini delle proprie produzioni.

Sono c er t o c he que sti giov a ni sa ra nno di sic ur o int er e sse pe r le nostr e

impr e se t a nt o più pe rc hé se lez ionat i t ra i m igliori da lla se v er a va lut az ione

de i dire tt or i M ar ia L uisa Fr isa e L a ura Ba da lucc o c he r ingr az io f in d’ora pe r

la lor o pr e ziosa c olla bor az ione sempr e a tt ent a a l c ont e st o t re v igia no in c ui

ope r a no. I nostr i giov a ni sono da a nni os pit at i in sta ge da lle nost r e a z ien-

de c he inv itia mo a me tt e r si in c ont at t o c on l ’univ er sità per ospita r e e

c ondiv ider e nuov e idee .

Laura Badalucco Direttore Cladis

Maria Luisa Frisa Direttore Cladem

I l Cor so di la ur ea in disegno indust r ia le è impegna t o da molt i a nni ne lla

for maz ione c ontinua di giov a ni pr of e ssionist i c he , una v olta usc it i

da ll’univ e r sit à, sia no pr epar a ti a c ompr ende r e i l sof ist ica t o sist ema- de sign

pe r inse r ir si a l meglio ne l c a mpo de l la v or o e a ffr ont a re le sf ide di un mon-

do sempr e più inte r naz iona le e c ompe t it iv o.

I pr oge t t i c he pr e sent er emo in que st a r ubr ica sono se lez iona t i tr a le m iglio-

ri t e si di la ur e a de l t r iennio: i t em i a ffr ont a ti da i ra ga zz i, t ut t i neo-la ur e at i

ne l 2012 , r igua r da no sia c he i l pr odott o c he la c omunic a zione v isiv a , r ispec -

c hia ndo que l d ua lismo c he c ar a tt e rizz a i l pr ogr a mma dida tt ic o de l c or so d i

la ur e a.

S i t ra tt a ov via ment e di c onc ept molt o div er si tr a lor o, ma l ’a ppr oc c io d i

que st i st udent i dimost r a c ome or ma i la def iniz ione “de sign” non sia più

ne ce ssa r ia ment e lega t a solo a l l ’a rr eda ment o o a l l ’imma gine c oor dina ta ,

ma possa e spr imer si a nc he in a ltr i a mbit i c he molt o ha nno a c he fa r e c on

l’ innov a zione t ec nologic a , la va lor izz az ione de i c ont enut i , la c osc ienz a d i

nuov e e sigenz e e c ompor t a ment i soc ia l i .

Da l 2005 , il c or so di la ur e a in De sign de lla moda de ll ’U niv er sit à Iua v di

Vene zia punt a a l l’ e cc e llenz a f or ma ndo de signe r in gra do di aff r onta r e le

sf ide de l sistema de lla moda , e tr ac c ia ndo u na str a da or iginale pe r la de f i-

niz ione di una sc uola it a l ia na di moda : dov e c ompr ende r e le qua lit à e le

spe c ia l it à di una sit uaz ione ita l ia na da me t t er e in r e laz ione at tiv a c on i l

fa shion sy st em globa le, dov e c olt iva r e un pr oget t o f or mat iv o in gr a do di

c ompe t er e c on l ’ ec c e llenza de lle gra ndi sc uole di moda de l mon do. G li

st udent i af fr ont a no un pe rc or so di st udi univ er sit a rio c he f or ma fa shion

de signe r in gr a do di ide ar e , pr oge t t ar e e r ea liz za r e una c olle z ione, ut i lizz a-

re c rit ic a ment e str ument i e l ingua ggi div er si e r if let t er e sulla moda c ome

sist ema c ult ur ale .

Da l 2010 è at t iv o a nc he i l c or so di la ur e a ma gist r ale in De sign e t eor ie

de lla moda , c he c omple t a i l pe rc or so di st udi in moda de llo Iua v a ff er ma n-

do la c ent ra l it à de ll’ a ppr oc cio pr oge t t ua le a tt ra v er so i l r uolo de i

“ la bor a t or i av a nza t i di de sign de lla moda ” ne i qua li s i svi luppa una dida t t i-

ca f or t ement e spe riment a le c he si c onfr ont a c on i pr oblemi più ur gent i e

c omple ssi de lla c ont empor a ne it à.

A bbia mo sc e lt o di pr e senta r e degli e sempi ecc e llenti di te si pe r r e st it uir e

ne l modo più c om ple t o possibi le i l c omple sso la v or o dida t tic o e di r ice rc a

c he st ia mo por t a ndo a v a nt i .

Giovani designer 21

Marta Pederiva Nasce a Conegliano nel 1991 e, finito il liceo scientifico, si iscrive al Corso di laurea in disegno industriale. Nel 2013 si laurea con lode e decide di proseguire gli studi sempre allo Iuav frequen-tando il Corso di laurea magistrale in design della comunicazione con sede a Venezia. Nei tre anni di università ha svolto due tirocini presso gli studi di comunicazione, Loungedesign (Milano 2012) e Centro Ricerche Enrico Baleri (Bergamo 2014), esperienze formative che le hanno trasmesso conoscenze importanti e diverse sotto molti punti di vista. Attualmente collabora come grafica alla rivista online Arse-nale Creativo, un collettivo di giovani studenti sparsi nel mondo, e agli eventi che organizza in collaborazione con la libreria Toletta di Vene-zia.In futuro vorrebbe dedicarsi al design dell’informazione, per favorire il dialogo e la comprensione tra azienda/ente e consumatore finale, per tentare di semplificare molti aspetti della vita anche quotidiana. www.behance.net/martalladeriva [email protected]

QdP - sistema segnaletico Il progetto di valorizzazione del Quartier del Piave (QdP) consiste nella realizzazione di pan-nelli informativi da dislocare in sei comuni dell’Alta Marca Trevigiana e nasce per sopperire all’imprecisione e spesso alla mancanza di un adeguato sistema di comunicazione per questo territorio. I luoghi di interesse culturale, storico, naturalisti-co e artistico non sono attualmente provvisti di strumenti consultabili in loco adatti per visitare e comprendere il paesaggio. Le guide cartacee sono vaghe, i portali web sono incompleti e poco pratici e i pochi pannelli informativi esistenti sono vecchi e non comprensibili.

Il progetto ha quindi lo scopo di rendere semplice ma efficace la lettura delle informazioni, attra-verso la scelta di un’impostazione grafica chiara supportata da mappe disegnate e da molte illustrazioni. Il sistema si basa sulla suddivisione dei pannelli in tre categorie: i pannelli principali, uno per comune (quindi sei); i pannelli secondari, che vengono disposti in prossimità di un punto di interesse particolare e variano in numero da comune a comune; i pannelli indicativi, che servono per segnalare i percorsi all’interno dell’area. .

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Marta Pederiva

Giovani designer 22

A G O R À G i o c o p s i c o m o t o r i o e d u c a t i v o r e l az i o n a l e

Marta Pederiva

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Giovani designer 23

QdP - sistema segnaletico

Marta Pederiva

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Giovani designer 24

Michele Perissinotto Nato a Mestre nel 1990, si diploma nel 2009 al Liceo Scientifico. Decide quindi di iscriversi, spinto da un'iniziale curiosità divenuta poi passione, al Corso di laurea in disegno industria-le dell'Università Iuav di Venezia, dove si laurea con lode nel marzo del 2013. Numerose le esperienze che concorrono ad affinare e far maturare il suo approccio al design: al terzo anno svolge il proprio stage formativo nell'uffi-cio tecnico dell'azienda Arper e successivamen-te partecipa a un workshop organizzato dall’università e tenuto da Paolo Ulian, a segui-to del quale ha l’opportunità di esporre il pro-prio progetto alla fiera Marmomacc 2012. Non appena conseguita la laurea viene selezio-nato per un progetto universitario sperimenta-le, formando con cinque ex-compagni il gruppo Officina Design Iuav, col quale sviluppa due ricerche-progetto per aziende di livello interna-zionale. Attualmente lavora nello studio dell'ar-chitetto e designer Enzo Berti. [email protected]

Lettera / Clei complementi d'arredo in argilla estrusa Il concept del progetto parte dall’analisi delle realtà aziendali legate alla produzione dei laterizi e ha come obiettivo quello della differenziazione produttiva, sfruttare cioè le caratteristiche delle attuali fornaci per realizzare prodotti la cui fun-zione si discosti da quella strutturale. Si intende offrire in questo modo una nuova possibilità di impiego del materiale e quindi un’opportunità di ripresa alle aziende del settore, colpite dalla crisi immobiliare.

Mantenendo inalterato il processo produttivo il progetto interviene direttamente su ciò che conferisce forma all’argilla estrusa, ossia la ma-trice: il risultato di questo processo è rappresen-tato da Lettera, un tavolino da esterni utilizzabile anche come seduta, e Clei, un modulo componi-bile per contenimento/supporto.

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Michele Perissinotto

Giovani designer 25

Michele Perissinotto

Lettera / Clei complementi d'arredo in argilla estrusa

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Giovani designer 26

Lettera / Clei complementi d'arredo in argilla estrusa

Michele Perissinotto

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

27

Vi proponiamo alcuni pezzi che riassumono le fasi succedutesi durante il mese di luglio relative alle nuove disposizioni sul diritto annuale camerale. Unioncamere Veneto ha affrontato il cambiamento prospettato, incari-cando la CGIA di Mestre a svolgere una ricerca circa l’impatto del sistema camerale sulla spesa pubblica e sui vantaggi che apporta al sistema impresa. Il report che segue, a cura di Unioncamere del

Veneto, riguarda la conferenza stampa indetta

l’11 luglio 2014 e riporta le parole del presiden-

te Zilio ed espone la ricerca per voce del presi-

dente d ella CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi.

Un risparmio medio per singola impresa di 5,2 euro al mese a fronte di 2,5 miliardi di effetto recessivo per l’economia italiana. Questi i “benefici” del taglio del 50% del diritto annu-ale versato dalle aziende alle Camere di Com-mercio deciso dal Governo col decreto legge 90/2014. L’”operazione verità”, condotta da CGIA di Mestre e Unioncamere Veneto, è rac-chiusa nei numeri dello studio «Il Sistema camerale in Italia: ruolo, valore ed identità», presentato stamane nella sede di Unioncame-re Veneto da Giuseppe Bortolussi, segretario CGIA di Mestre, e Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto. L’incidenza del Sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica prima-ria, la cui voce preponderante riguarda gli Enti previdenziali col 43,7% (le Province incideva-no l’1,4%, le Regioni il 4,5%, le Amministra-zioni centrali il 24,1%). La riduzione del 50% del diritto annuale a partire dal 2015 compor-terebbe un risparmio medio annuo di circa 63 euro ad impresa (5,2 euro al mese), mentre per le ditte individuali un “alleggerimento” di 2,6 euro al mese. Di contro ci sarà una perdita di risorse di oltre 400 milioni di euro all’economia dei territori sulle voci export, credito, turismo, innovazione, formazione. Oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio e un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro (89 per il personale; 22 per gli oneri

previdenziali delle Cciaa della Sicilia; 46 di minori versamenti, imposte e tasse), ma so-prattutto un effetto recessivo di circa 2,5 miliardi di euro, pari allo 0,2% di valore ag-giunto del Pil. «Matteo Renzi deve essere s tato male informato

oppure sconta cattive esperienze. Ma dal mo-mento che ritengo sia persona in grado di valu-

tare e correggere la propria linea in presenza di

documenti inoppugnabili, direi che qu esto

studio condotto da Unioncamere Veneto e CGIA

di Mestre possa ricondurlo sulla strada della

riconsiderazione della questione attinente alle Camere di Commercio» sottolinea il presidente Unioncamere Veneto Fernando Zilio, che lascia a Giuseppe Bortolussi il compito di dimostrare, dati alla mano, che la spesa stata-le per le Cciaa è minimale ma non rinuncia a sottolineare due aspetti dell'azione camerale. «Mi chiedo chi altri, se non le Camere di Com-

mercio, avrebbe potuto sostenere le imprese attraverso l'erogazione nei confronti dei Confidi

dei fondi atti ad aumentare la disponibilità dei

plafond e, quindi, a fungere da vero e proprio

“salvagente” per un sistema economico che non

ha certo avuto aiuti dallo Stato né sotto forma

di detassazione, né sotto forma di liquidazione dei debiti contratti con le singole imprese. E mi

chiedo anche chi possa vantare, nel variegato

mondo del servizio pubblico, un indice di gradi-

mento che supera l'80% espresso dalle aziende

con meno di 50 dipenden ti e addirittura sfiori il

90% per quelle che hanno un numero maggiore di addetti» riferendosi all’indagine ISPO com-missionata dall’Istituto Tagliacarne. «Non siamo qui per mantenere in vita, con accani-

mento terapeutico, un malato terminale. Siamo

invece qui per evitare che i giusti risparmi sul

fronte pubblico non finiscano per tagliare, se non l'unica, comunque una delle realtà più

virtuose. Il sistema delle Camere di Commercio e

delle Unioni Regionali, soprattutto in alcune

regioni tra cui il Veneto, sono garanzia di svi-

luppo per le imprese e di sostegno alla loro

azione sia sul mercato interno che estero. Renzi, che - ripeto - sa correggere il tiro quando le

SISTEMA CAMERALE: DAL TAGLIO DEL 50% DEL DIRITTO ANNUALE “BENEFICI” PER 63 EURO AD IMPRESA, MA EFFETTO RECESSIONE DI 2,5 MILIARDI

Sistema camerale e le novità del diritto annuale

“OPERAZIONE VERITÀ” CONDOTTA DA CGIA DI MESTRE E UNIONCAMERE VENETO.

28

evidenze sono palesi, non faccia come quel

marito che per far dispetto alla moglie...». Resta un’ultima riserva: «Come lo studio dimo-

stra, nulla in tutto questo giustifica un azzera-

mento o un ridimensionamento del Sistema

camerale, a meno che il polverone alzato non sia il pretesto per un attacco alle Camere, te-

nendo sullo sfondo l'agenda digitale e la priva-

tizzazione dei servizi oggi offerti dalle Cciaa».

«Non sempre sono stato d’accordo con le Came-

re di Commercio ma, analizzando i dati, ho

riscontrato che la situazione è migliore di quan-

to mi aspettassi. Le Camere di Commercio rap-presentano un federalismo compiuto, la vera

perequazione orizzontale – commenta Giusep-pe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre –. Svolgono compiti di eccellenza come il soste-

gno al credito, l’internazionalizzazione, la

formazione. Sono fondamentali per il tessuto economico, non solo per le piccole e medie

imprese, ma per le stesse Associazioni di cate-

goria. Se del resto le Camere di Commercio

esistono in tutti i Pa esi sviluppati un motivo ci

deve pur essere. Ques to non significa che non

debbano riformarsi, si può anche pensare a una riduzione del diritto annuale ma chi compense-

rà i servizi che le Cciaa non saranno più in grado

di garantire? La stessa Agenda digitale potreb-

be essere tranquillamente coordinata dal Siste-

ma camerale». Nel decennio 2003-2012 la variazione del personale delle Camere di Commercio in Italia è stata del -11,9% (7.542 dipendenti al 2012) a fronte di una variazione della Pubblica am-minist razio ne del -6,9%. Sul f ronte dell’autofinanziamento, per ogni 100 euro di proventi correnti 81 derivano da risorse pro-prie (diritto annuale, diritti di segreteria, proventi dalla gestione di beni e servizi) di-pendendo solo per il 19% da risorse esterne come, ad esempio, i contributi Ue. Proprio per la partecipazione ai finanziamenti Ue e al processo di formazione del diritto europeo esistono i Consorzi Enterprise Europe Network, di cui Eurosportello Veneto è coordinatore per il Nordest.

La dotazione del Fondo di perequazione delle Cciaa nel 2012 era di 39,4 milioni di euro, la metà destinata a contributi per l’equilibrio economico di quelle Camere che presentano un ridotto numero d’imprese, evitando così diseconomie di scala. Il rimanente viene desti-nato al finanziamento di progetti camerali e linee progettuali contenute nell’accordo Mini-stero dello Sviluppo Economico-Unioncamere. Nel 2012 le Camere di Commercio hanno erogato 81,6 milioni di euro a sostegno del credito, di cui 28,5 milioni nel Nordest.

Sistema camerale e le novità del diritto annuale

29

nello, il segretario della Cgia di Mestre Giu-seppe Bortolussi, il Presidente di Unionca-mere del Veneto e della Camera di commercio di Padova, Ferdinando Zilio. La conferenza stampa era in diretta strea-ming. Nel corso dell’incontro è stato illustrato lo studio condotto da CGIA di Mestre e Unionca-mere del Veneto. Il presidente Ferruccio Dar-danello ha presentato la situazione relativa al diritto annuale apprezzando il lavoro svolto dalla sede di Unioncamere del Veneto. Lo studio- ha puntualizzato il presidente -analizza dettagliatamente l’impatto del provve-

dimento sulle economie locali e tratteggia il

quadro aggiornato dei servizi che le Camere di

commercio assicurano a fronte delle risorse che

gestiscono.

A fronte di un risparmio di 63 euro in media, le

imprese rischiano di perdere investimenti per 400 milioni e lo Stato di appesantire il proprio

bilancio di 170.

Sono queste le conseguenze più evidenti d el

taglio del diritto annuale - dovuto dalle imprese

italiane alle Camere di commercio per la tenu ta del registro delle imprese - contenuto nel DL P.A.

Sistema camerale e le novità del diritto annuale

Si è tenuto a Roma nella sede di Unioncamere la conferenza stampa sul "DL P.A.: Tutti i numeri delle Camere di commercio" sono intervenuti il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Darda-

LE CAMERE DI COMMERCIO PER L'AGENDA DIGITALE. VENEZIA AGENDA DIGITALE E PROGRAMMI PER LA CRESCITA.

E’ stato presentato il sistema camerale dai dirigenti della Camera di Commercio di Vene-zia, di Unioncamere e Infocamere in occa-sione del Digital Venice tenutosi al Telecom Future Centre, San Salvador, Venezia.. Si è trattato di un focus aperto al pubblico sul tema: “Agenda Digitale e programmi per

la crescita”. Le Camere di Commercio italiane per l’Agenda Digitale. Ha moderato Alessandra Giraldo che ha commentato così l'evento:"Il convengo è s tato un ottimo spunto per riflettere sull'importanza delle Camere di Commercio e del sistema came-

rale a sostegno dei percorsi di sviluppo delle

aziende. In un momen to storico in cui è nec essario effet-

tuare tagli e ottimizzazioni, non dobbiamo

dimenticarci che la scelta dev'essere soprattutto qualitativa, non quantitativa: valorizzare le

buone prassi e incentivare gli strumenti a dispo-

sizione delle imprese sarà fondamentale per

rilanciare l'economia". Sono intervenuti all'evento: Roberto Crosta Segretario Generale della Cciaa di Venezia che ha sottolineato l'impor-tanza del Registro delle Imprese per l'eco-nomia nazionale facendo notare che, a diffe-renza di altri data base nazionali come l'ana-grafe, è uno strumento online accessibile a tutti in un'ottica di open data.

Andrea Sammarco - Vice Segretario Genera-le Unioncamere e Responsabile Area Semplifi-cazione, Servizi Digitali e Legalità ha parlato di Semplificazione amministrativa e d ell a fatturazion e elettron ica e

del Programma nazionale per la forma-zione. Ha illustrato il SUAP, lo Sportello unico per le imprese. L'Italia deve risalire posizioni in infrastrutture e in competenze digitali - ha detto - ora gli obiet-tivi devono essere tradotti in s trategie. Per testimoniare l'apporto dei servizi delle Camere di Commercio all'impresa, tre im-prenditori hanno portato la propria testimo-

DL P.A.: TUTTI I NUMERI DELLE CAMERE DI COMMERCIO

30

nianza ed hanno coinvolto la platea, presen-tando i prodotti ed i servizi delle loro aziende e testimoniando, con le loro realtà, l'impor-tanza dei finanziamenti e della consulenza camerale per proseguire in innovazione ed investimenti. Ecco le aziende intervenute: Attilio Brighenti Presidente e Rappresentante legale di S.A.T.E. - Systems and Advanced Technologies Engine-ering S.r.l. e Attain IT S.r.l. Nascita, evoluzione e spin-off di una società di ingegneria assieme all'evoluzione delle tecno-logie informatiche Mauro Roglieri - Fondatore e Amministrato-re Unico MR Energy Systems s.r.l. Smart objects, smart metering: sostenibilità e digitalizzazione delle performance Alessandro De Rossi, Antonio Picerni,

Daniele Lando cofondatori 42bit Srl Come traslocare la propria azienda su una nuvola Nella seconda sessione del convegno sono intervenuti: Mario Altavilla Unioncamere. Area Sem-plificazione, Servizi digitali e Legalità ha d e s c r i t t o i l f u n z i o n a m e n t o del SUAP sottolineando che è uno Sportello nativo digitale che mette al centro l'utilizzato-re.Ha presentato la comunicazione ideata con l'obiettivo di essere assolutamente sempli-ce per avvicinare il cittadino a questo nuovo strumento. Gabriele Da Rin InfoCamere, Relazioni

Istituzionali - Registro imprese: azioni e strumenti per la trasparenza e l'efficien-za del mercato ha sottolineato che

il Registro imprese nasce da una best- prac-tice del Veneto e nasce come strumento infor-matico il cui front-end è dematerializzato. Una visione dunque lungimirante che ha individu-ato nel digitale, il futuro per le nostre imprese. Massimo Savioli InfoCamere, Project Manager Fatturazione elettronica nella PA: azioni di supporto al tessuto impren-ditoriale ha illustrato i processi del-la fatturazione elettronica e del grande cambiamento che ha introdotto preparando le aziende alle nuove sfide dei pagamenti elet-tronici con la PA.

Al Workshop sul digitale WS#4 - si è par-lato di Cloud e Data Center L'importanza del trasferimento dei dati sulla Cloud per la competitività delle imprese. I relatori hanno affrontato le domande e i dubbi posti dalle aziende relativamente ai propri data base nella cloud sottolineandone la sicurezza con la possibilità di dialogare con i medesimi protocolli. Introducendo la tematica nell'ambito della PA si é considerato che la Pubblica Amministra-zione deve avere le competenze per creare servizi per i cittadini che hanno già le compe-tenze, vedi per esempio quanto usano Facebo-ok e Twitter. I comuni che sono "digital virtuosi" devono essere premiati o chi non si digitalizza deve essere invitato ad essere digitale per favorire i cittadini.

31

La Scuola in Economia, Lingue e Imprendi-torialità per gli Scambi Internazionali, in colla-borazione con la Fondazione BCC-CRA della Provincia di Treviso, ha organizzato mercoledì 23 luglio il convegno Rischi di non percepi-

re i rischi aziendali? Come usare @Rating Integrato per finanziare l'eccellenza imprenditor iale In questo convegno, moderato da Gianni Favero de Il Corriere del Veneto, è stato spie-gato il funzionamento di un modello così innovativo, i primi risultati delle applicazioni in Italia e in Europa (con l'anticipazione di risultati inediti derivati dall'applicazione in altri Paesi), e, infine, gli scenari possibili per una finanza per lo sviluppo. L'evento si è svolto con i saluti istituzionali di Alberto Scuttari,Direttore Generale Univer-sità Ca’ Foscari Nicola Tognana,Presidente CCIAA Treviso Tiziano Cenedese,Presidente Fondazione BCC Treviso Monica Billio, Direttrice Campus Treviso, Università Ca’ Foscari La parola poi a Guido Max Mantova-ni,HERMES-Universities, Strasbourg (F) – Preside nt, Insegna Fina nza Azien dale

nell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Entre-preneurial Finance all’Ecole de Management de Strasbourg. È il responsabile scientifico del program-ma RatingIntegrato e direttore della Ca’ Foscari Challenge School Il nuovo modello di rating integrato rivede la valutazione delle aziende di Basilea 2 per finanziare le vere eccellenze imprenditoriali. Mantovani: “Abbiamo capito quali fossero le

caratteristiche delle imprese che manten evano utili soddisfacenti con rischi minori, anche

durante la crisi”. Il progetto è stato realizzato con il con-tributo della Camera di Commercio. La forte ges tione imprenditoriale del progetto è

merito del presidente Nicola Tognana - ha

detto Mantovani - che ha richiesto che il pro-getto a vesse degli step di valutazione e ch e solo

attraverso i risultati dei vari s tep si potesse

proseguire. Presente in sala anche la presidente di Unin-dustria Treviso Maria Cristina Piovesana e il direttore Giuseppe Milan Ha chiuso i lavori il Vicepresidente della Came-ra di Commercio Mario Pozza che ha ribadito l'impegno della CCIAA nell'individuare solu-zioni in tempi brevi per dare "ossigeno" alle imprese che valgono. Abbiamo pubblicato l'intervista del professore Guido Max Mantovani nel numero 2/2014 di Economia della Marca trevigiana. Vi invitiamo alla lettura al link Le Nostre

Interviste: http://www.trevisosystem-online.com/tvsys/home/archivio-reports/cheda_intervista.asp?id=9067 Con chiarezza e semplicità, Il professore Man-tovani spiega le modalità di calcolo del model-lo di rating integrato per finanziare le eccel-lenze imprenditoriali.

RISCHI DI NON PERCEPIRE I RISCHI AZIENDALI? COME USARE RATING INTEGRATO PER FINANZIARE L'ECCELLENZA IMPRENDITORIALE

Nuovo Modello di Rating Integrato

32

DISCORSO INTRODUTTIVO DEL PRESIDENTE NICOLA TOGNANA

Un anno e mezzo fa la Camera di Commercio di Treviso e Fondazione Ca’ Foscari hanno stipula-

to un accordo per un progetto di ricerca funzio-

nale allo sviluppo di un sistema di rating inte-

grato.

Questi due soggetti hanno avviato ques to pro-getto con lo scopo di sviluppare strumenti

innovativi per l’attività di valutazione del meri-

to creditizio, in modo strettamente connesso

alla rappresentazione, anche contabile, del

valore delle imprese, attuale e futuro.

La Camera di Commercio di Treviso e le associa-

zioni imprenditoriali che l’Ente camerale rap-

presenta hanno creduto fortemente in questo

progetto, perché aveva tutte le premesse per

essere la nostra risposta, assieme all’Università

del territorio, alla crisi e al credit crunch.

Ma devo sottolineare come anche il mondo delle

banche cooperative, per tramite d ella Fondazio-

ne BCC, ha da subito colto l’importanza del

percorso che stavamo mettendo in piedi.

Fondazione BCC già lo scorso anno si è fatta promotrice di un assegno di ricerca aggiuntivo,

a beneficio del progetto. E volentieri Fondazione

BCC è stata accolta come componente del Comi-

tato di Coordinamento del progetto, costituito

in Camera, con compiti di indirizzo e validazione

delle attività di ricerca. A fianco del mondo

accademico, e dei rappresentanti del mondo

agricolo, artigiano, commerciale e industriale.

Questa a ttenzione iniziale al progetto non è

stata affatto tradita. Anzi. Il modello di rating integrato che ormai sta prendendo forma avan-

zata grazie a questo progetto di ricerca, è un

sistema che può permettere una valutazione d ei

valori e dei rischi in modo più efficien te d ei

sistemi tradizionali, basati su Basilea, pur

mantenendo con essi alcune necessarie compa-tibilità.

Non sta a me en trare nel merito d ei risultati,

che saranno illustrati con dovizia di particolari

dal prof. Guido Mantovani, coordinatore scien-

tifico dal progetto, e dal sul gruppo di ricerca.

Però c’è un’evidenza che mi permetto di antici-pare, che già è stata discussa in Giunta camera-

le in una prima anticipazione dei risultati, e che

può avere implicazioni davvero importanti in

tema di allocazione del credito.

Sembra purtroppo dimostrabile, in modo stati-

sticamente inoppugnabile, un’assoluta indipen-denza delle scelte di finanziamento da una

logica di analisi in profondità del valore

dell’impresa.

Un primo dato sembra indicare un’apparente

convergenza tra i sistemi di rating ordinario e

rating integrato: fatto 100 il totale aziende

considerate (circa 5.000 nel Triveneto) secondo

il rating ordinario il 46,5% delle imprese riceve maggiori risorse rispetto alla media di

mercato; si salirebbe al 52% con rating

integrato. Quote sostanzialmente in linea, dunque, stando alle apparenze.

Il punto critico, tuttavia, è che tra questi due

gruppi di imprese non c’è una sovrapposizione.

Ce lo spiegherà poi in dettaglio e in modo scien-

tificamente più appropriato il prof. Mantovani,

ma qui sta secondo me la notizia: all’interno

delle imprese che ricevono maggiori finan-

ziamenti una quota parte risulta sovra

finanziata, secondo rating integrato: cioè

riceve soldi senza averne merito effettivo.

Al tempo s tesso esiste una percentuale ancora

maggiore di imprese sotto finanziate. Cioè

che riceve meno soldi di quanti meritereb-

be di r iceverne, considerando la redditività, ponderata per il rischio, del capitale investito.

Basta solo questa prima evidenza per capire che

se il sistema bancario fosse in grado di rialloca-

re le risorse finanziare tra questi due gruppi di

imprese, sottraendole al primo gruppo per il

secondo, si indirizzerebbe la leva finanzia-

ria verso la parte “buona” del sistema

produttivo, quella che ha un potenziale di

crescita, in quota parte inespresso a causa d el

ridotto accesso al credito.

Così facendo, si innescherebbe peraltro un

ciclo positivo di redditivit à: andando a

sostenere imprese già in partenza con buoni

livelli di redditività operativa del capitale inve-

stito netto, rispetto ai rischi patiti. E riducendo per il sistema bancario l’esposizione complessi-

va ai rischi.

Naturalmente altre evidenze importanti stanno

emergendo dalla ricerca, anche da analisi svolte

a livello internazionale, di cui sentiremo conto oggi pomeriggio. Ma capìte che a noi in Giunta

è bastato questo risultato per d ecidere di prose-

guire con ancora più forza il progetto, chiedere

al gruppo di ricerca di compiere tutti gli ulteriori

test n ecessari, e fare in modo che il modello di

rating integrato possa essere operativamente speso nel rapporto banca-impresa.

Sta anche in questo obiettivo, credo, il senso di

questo seminario. Noi in Giunta, infatti, siamo

convinti che tale modello può essere sfruttato

da entrambi i soggetti coinvolti nel rapporto di finanziamento, con finalità complementari: sia

sul fronte della consapevolezza dei rischi che

della loro corretta misurazione.

Con una capacità di analisi dei vari parametri

capace di tenere conto delle diverse fasi di vita di un’azienda. E della filiera in cui l’azienda è

inserita. Aspetto di non poco conto quando c’è

da finanziare una rete d’imprese, un’azienda

leader e la sua rete di fornitori specializzati.

23 luglio 2014, ore 14.30 Auditorium S. Croce – Campus universitario di Treviso Come usare Rating Integrato per finanziare l'eccellenza imprenditoriale

Nuovo Modello di Rating Integrato

33

L’economia digitale come veicolo di supera-mento della crisi economica, con un particola-re sguardo alla Germania quale tradizionale partner commerciale del Nord Est. La Camera di Commercio Italo Germanica, nell'ambito della sua attività di sostegno dell’interscambio economico tra Italia e Ger-

mania, ha organizzato l’evento che ha avuto un particolare successo di presenze. Durante il seminario è stata presentata la l’incidenza dell’e-commerce sull’ economica in Germania . E’ stato illustrato come i tedeschi usano la rete interessante ritratto per le no-stre imprese venete interessate a raggiungere potenziali clienti tedeschi. Inolte è stata fatta una comparazione tra mercato italiano e

tedesco sempre in mabito di banda larga, utilizzo della rete e degli acquisti on-line. Stati inoltre presentati i finanziamenti per incentivare l’utilizzo della rete e in particolar modo il bando della Camera di Commercio per l’Innovazione. Era presente in sala il Presidente della Came-ra di Commercio Nicola Tognana che è stato salutato dai relatori ospitanti. Il Presi-dente Tognana ha apprezzato la strutturazio-ne dell’evento sottolineando l’importanza del bando camerale per l’innovazione importante strumento messo a diposizione dalla Camera di Commercio per favorire la competitività

delle nostre imprese . Vi presentiamo gli interventi degli avvocati Avv. GIOVANNA BOSCHETTI di CBA Studio Legale Tributario e dell’Avv. PAOLA NARDINI – CBA Studio Legale Tributario – Rappresen-tante della Camera di Commercio Italo Germa-nica per le Province di Venezia, Treviso, Bellu-no e Pordenone. L’ Avv. GIOVANNA BOSCHETTI di CBA Studio Legale Tributario ha detto che l’economia

digitale ha avuto importanti sviluppi nell’ultimo anno legislativo comunitario: in tale panorama, l’attenzione del legislatore si è partic ola rmente in cent rata sul Cloud Computing (termine con il quale si indicano comunemente i servizi di archiviazione ed elaborazione dati on-line idonei a costituire un’importante attività per le società da offrire a terzi o di cui usufruire in outsourcing), sul diritto d’autore on line e sulla regolamentazio-ne dei servizi e delle comunicazioni “internet

Camera di Commercio Italo-Germanica

CAMERA DI COMMERCIO ITALO-GERMANICA. VENDITE ONLINE IN GERMANIA.

34

oriented”. In particolare, in data 24 giugno 2014 la Commissione Europea ha emana-to le Linee Guida inerenti le Condizioni Generali di Servizio in materia di Cloud Computing, aventi come principale obiettivo quello di garantire agli utenti un consistente risparmio economico e l’ottimizzazione dei tempi del servizio mediante regolamentazio-ne di alcuni fondamentali aspetti: sviluppo e performance del servizio, sicurezza del siste-ma, gestione e protezione dei dati personali. In Italia, in data 12 dicembre 2013 l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha emanato il “Regolamento in materia di tutela del diritto d’autore sulle reti di comuni-cazione elettronica e procedure attuative ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70”, con cui ha introdotto una procedura amministrativa che si affianca (senza sostituir-si) a quella giudiziaria per contribuire alla lotta alla pirateria digitale ed allo sviluppo della cultura e della legalità in rete. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha, inoltre, sottolineato nella Rela-zione Annuale 2014 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro (relazione da presentarsi ai sensi di legge entro il termine del 30 giugno di ciascun anno) l’importanza di monitorare costantemente gli aspetti tecnologici, econo-mici e regolamentari connessi al mondo digi-tale e di proporre la revisione delle norme esistenti nell’ottica di promuovere la traspa-renza delle condizioni di offerta e la tutela dei minori nei servizi di comunicazione “internet-oriented” e di contribuire attivamente allo sviluppo dell’Agenda Digitale italiana secondo il programma strategico enunciato dalla Presi-denza del Consiglio dei Ministri con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico dell’1 marzo 2012 per il periodo 2014/2020. L’ Avv. PAOLA NARDINI – CBA Studio Legale Tributario – Rappresentante della Camera di Commercio Italo Germanica per le Province di Venezia, Treviso, Belluno e Pordenone Ha esposto i servizi di supporto operativo della Camera di Commercio Italo Germanica per le società italiane nelle attività di E-Commerce in Germania . La Camera di Commercio Italo Germanica, nell’ambito dei numerosi servizi che offre alle imprese per incrementare ed agevolare l’interscambio economico tra Italia e Germa-nia, è in grado di fornire a società italiane che intendono affrontare il mercato tedesco attra-verso l’e-commerce un concreto e puntuale

supporto operativo tramite la propria società di servizi DEinternational Italia Srl. Attraverso i propri specialisti, la Camera ga-rantisce non solo un’analisi individuale volta a definire una strategia commerciale, ma offre servizi ad hoc per la creazione del canale di vendita e per la gestione degli adempimenti necessari per l’esportazione di prodotti in Germania. In base ai prodotti esportati, alle quantità e al fatturato generato in Germania la società può essere soggetta alla registrazione ai fini IVA in Germania o la registrazione degli imballaggi con la conseguente iscrizione ad un sistema duale. Per non incorrere in sanzioni pecuniarie, la Camera, tramite DEinternational Italia Srl, mette a disposizione un team di esperti che analizzano ogni caso singolarmente, offrendo

un servizio d’assistenza per le società esporta-trici soggette alle normative di riferimento. Parte dell’attività di supporto della Camera è la segnalazione di società specializzate per la creazione di piattaforme e-commerce e la consulenza di piattaforme settoriali già esi-stenti. Su incarico delle imprese richiedenti è possibi-le quindi individuare i partner ideali per la commercializzazione dei prodotti italiani in Germania anche attraverso il circuito digitale. La Camera di Commercio Italo Germanica (www.ahk-italien.it) ha la propria sede cen-t ra l e a M i l a n o ( V i a Fa ra 2 6 , tel.02.679131;mail:[email protected]) e la Rappresentanza territoriale in Villa Canossa a Casale sul Sile (Via alle Cave 21, tel. 0422 821416;mail:[email protected]).

Camera di Commercio Italo-Germanica

35

Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

Presentazione del primo prototipo di impianto fisso per la distribuzione dei prodotti fitosani-tari, da utilizzare nelle aree di vigneto di alta

collina, non percorribili dai trattori. Dall’Università di Padova un nuovo prototipo

per i trattamenti fitosanitari nelle colline più

alte del Conegliano Valdobbiadene Prosecco

Superiore che elimina l’esposizione ai prodotti da parte di chi lavora e vive n ell’area

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Supe-riore compie un passo in avanti verso una sempre maggiore sostenibilità: presentato mercoledì 27 agosto il primo prototipo di impianto fisso per trattare i vigneti in alta

collina che una volta ottimizzato potrebbe permettere di sostituire l’elicottero e l’impiego della lancia a mano, eliminando

l’esposizione ai trattamenti da parte di chi lavora tra i filari. Il prototipo è stato sviluppa-to nell’ambito del progetto D.E.R.I.V.A. (Difesa Ecosostenibile per la Riduzione dell’Inquinamento nella Viticoltura Avanzata) finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del PSR ed in parte dalla Camera di Commer-cio di Treviso e portato avanti dall’Università di Padova (Dipartimento DAFNAE e TESAF) in collaborazione con il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e con le aziende “Le Colture” di San Pietro di

Feletto e “Villa Maria” a Farra di Soligo. La presentazione del 27 agosto si è tenuta nell’ambito del Field Day organizzato nei vigneti della cantina Villa Maria a Farra di

Soligo. L’impianto fisso, frutto di 2 anni di sperimentazione, potrebbe avere numerosi vantaggi ambientali, economici e fitoiatrici, tutelando anche la salute di chi abita e opera nell’area.

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DERIVA: L’IMPIANTO FISSO PER LA DIFESA ECOSOSTENIBILE DEI VIGNETI E LA TUTELA DELLA SALUTE

CONSORZIO TUTELA DEL PROSECCO SUPERIORE DOCG

A cura dell’ufficio stampa Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

36

A presentare il progetto DERIVA è stato il Prof. Giuseppe Zanin del Dipartimento di Agrono-mia, Animali, Alimenti, Risorse naturali, Am-biente (DAFNAE) Università degli Studi di Padova. La prova pratica in campo del impian-to fisso per la difesa fitoiatrica del vigneto è stata condotta invece dal dott. Cristiano Bal-

doin del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) Università degli Studi di Padova. Ai collaboratori del Prof. Roberto Causin, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) e del Prof. Carlo Duso, Di-partimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali, Ambiente (DAFNAE) Universi-tà degli Studi di Padova è stato assegnato invece il compito di evidenziare le problemati-che emerse nella difesa fitosanitaria. Il 22 luglio 2014 era già stato organizzato un primo “Field-day” durante il quale si sono confrontate le performances di un Kit Antide-riva installato su atomizzatori di vecchia con-cezione ed è stata illustrata l’utilità dell’introduzione di siepi e l’opportunità di combinare differenti misure di mitigazione. La solu zio ne propo sta consi ste nel “trapiantare” su atomizzatori esistenti un gruppo ventola di ultima generazione, carat-

l’impianto rispetta l’ambiente, evita la disper-sione dei prodotti fuori dalle aree interessate ed elimina l’esposizione ai trattamenti degli addetti ai lavori. Inoltre è emerso che l’impianto, così come è stato concepito, con-sente di lavorare con volumi d’acqua del tutto compatibili con quelli distribuiti con le lance azionate manualmente. I tempi di lavoro sono ridotti e corrispondono ad un’elevata capacità operativa, che consente di completare la distribuzione in una frazione del tempo neces-sario ad un trattamento tradizionale, con evidenti vantaggi in termini di tempestività. Da sottolineare poi la possibilità di intervenire anche in condizioni di terreno impraticabile, in quanto è sufficiente che la vegetazione sia asciutta. Una tecnologia importante soprat-tutto in stagioni piovose come quella del 2014. Caratteristiche del prototipo Il prototipo è stato allestito in un appezza-mento in collina di 1000 m2 occupato da 6 filari. La progettazione ha tenuto conto della necessità di trattare sia la chioma, sia soprat-tutto i grappoli, per questo motivo sono state allestite linee separate. Il volume distribuito doveva essere confrontabile con quelli tipici della lancia a mano e si è affrontato il proble-ma del lavaggio delle linee a fine trattamento per svuotare l’impianto dalla miscela fitoiatri-ca e prevenire l’intasamento degli ugelli, risolto tramite l’uso dell’aria compressa. Per la copertura della chioma dall’alto sono stati usati ugelli tipo microsprinkler, mentre per il trattamento dei grappoli dal basso sono stati installati, su una linea per ciascun filare, mon-tata a circa 40 cm dal terreno, ugelli a cono diretti verso l’alto. L’impianto è alimentato mediante una motopompa; l’acqua è imma-gazzinata in un serbatoio interrato da 3000 litri, mentre la miscela fitoiatrica viene prepa-rata in un serbatoio esterno da 300 litri, dal quale viene immessa nell’impianto. Lo svuo-tamento a fine trattamento avviene, come accennato, mediante un compressore aziona-to tramite p.d.p.

PROGETTO D.E.R.I.V.A.

I vantaggi Il progetto favorisce il rispetto della Direttiva 128 sull’Uso sostenibile dei Prodotti Fitosani-tari che “vieta l’irrorazione aerea che può essere autorizzata solo in deroga per la difesa ordina-

ria e per contrastare un’emergenza fitosanita-ria, solo nei casi in cui non siano praticabili

modalità di applicazione alternative oppure

quando l’irrorazione aerea presenta evidenti

vantaggi in termini di riduzione dell’impatto

sulla salute umana e sull’ambiente”. Il prototi-po richiederà un ulteriore sviluppo ma si pos-sono delineare alcune considerazioni alla luce dei risultati già ottenuti. In primo luogo,

Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

37

Durante il primo incontro a San Pietro di Feletto il 27 luglio, si è ev idenziato an-che l’effetto delle siepi campestr i. La ricerca dell’Università ha permesso di rilevare come queste siano utili misure di mitigazione della deriva in grado, se combinate con mac-

chine innovative di ridurre la dispersione dei prodotti fitosanitari anche del 90%.

terizzato da un attento studio dei parametri costruttivi e funzionali per l’ottimizzazione della dinamica del getto d’aria prodotto, che è il diret-to responsabile della deposizione della miscela antiparassitaria entro la vegetazione evitando le dispersioni fuori bersaglio (deriva).

Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore

PROGETTO D.E.R.I.V.A.

38

Bandi camerali:

BANDI E CONCORSI

Bando di concorso provinciale per la Concessione di contributi alle PMI per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applicazione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente 2a edizione Bandi e concorsi La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Treviso ha indetto un Concorso per favorire l'innovazione, la competitività, per l'applica-zione di tecnologie avanzate e la salvaguardia dell'ambiente. Le agevolazioni previste dal presente Bando consistono in contributi in conto capitale concessi in conformità ai sensi del Regolamento (UE) n. 1407/2013 (aiuti "de minimis") e al Regolamento (UE) n. 702/2014 per le imprese operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli.

Il Bando è dotato di un fondo complessivo di € 900.000,00, così ripartito nelle seguenti Linee di intervento: Linea 1: Mappatura dei bisogni di innovazione e identificazione delle azioni per la soluzione di tali bisogni, € 100.000,00; Finalità: favorire l'approccio all'innovazione, intesa nel suo significato più ampio, definizione dei bisogni e delle soluzioni. Linea 2: Sviluppo di progetti, prodotti e servizi innovativi, € 270.000,00; Finalità: realizzazione di progetti innovativi in collaborazione con professionisti, società/centri/laboratori di ricerca specializzati (pubblici e privati), Uni-versità e centri di trasferimento tecnologico. Linea 3: Capitale umano qualificato in azienda, € 80.000,00; Finalità: attivazione di nuove professionalità' in azienda, per l'apporto di specifiche competenze. Linea 4: Tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT), € 300.000,00; Finalità: - adozione di tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT) innovative, per una maggiore efficienza/efficacia delle attività produttive e di servizio e/o per impedire la contraffazione dei prodotti a tutela delle produzioni caratteristiche e dei prodotti innovativi; - introduzione di strumenti e sistemi avanzati di gestione dei processi organizzativi e gestionali interni, sia nei confronti della clientela e del mercato che delle imprese fornitrici. Linea 5: Interventi per la competit ività aziendale e la tutela dell'ambiente, € 150.000,00; Finalità: coniugare le esigenze di produttività e competitività con il rispetto e la salvaguardia dell'ambiente, attraverso processi di produzione e valorizza-zione di prodotti, processi produttivi od organizzativi o servizi/strumenti che, rispetto alle alternative disponibili, comportino la riduzione dell'inquina-mento, dell'uso di risorse e una migliore gestione del processo produttivo. Nelle "Schede di intervento" relative alle Linee medesime vengono dettagliatamente specificati gli interventi ammissibili, gli investimenti minimi e gli importi massimi del contributo.

Vi possono partecipare le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese (in breve PMI) - così come definite nell'allegato I del Regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008, aventi sede legale e/o unità operativa (escluso magazzino o deposito) nella provincia di Treviso, in regola con le iscrizioni alla Camera di Commercio di Treviso, con il pagamento del diritto annuale e con la comunicazione di inizio attività, attive alla data di presentazione della domanda. Puoi consultare il sito della CCIAA di Treviso per tutti i dettagli: http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=942

Dotazione finanziaria e Linee di intervento

Chi può partecipare

39

L'orario in cui ci trovi

ma tt ino: 8.45 - 13.00 da l lunedì a l v ene r dì

pome r iggio: 15.00 - 16 .30 lunedì e me r c oledì

Ca po U ff ic io: Antonio Biasi

S it o:ww w.t v.c a mc om.gov . it

K it D igita le CSR:ww w.c sr tr e v iso.it

Speciale CSR e Ambiente

RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA E AMBIENTE ATTIVITÀ CAMERALE - 6^ EDIZIONE DI OPEN DAY CSR

SPORTELLO CSR E AMBIENTE

L o S port e llo CSR e A mbient e è at t iv o pr e sso la

Ca me r a di Commer c io in P ia zz a Bor sa, 3/ B -

31100 T r ev iso, 3 ° pia no.

T ele f ono 0422 595288 - F ax CSR: 0422 412625,

Fa x A mbient e 0422 595459

e-mail per il servizio CSR:

spor t elloc sr @t v .c a mc om. it

e-mail per MUD - RA: ambient e@t v.ca mc om. it

Aprile - giugno 2014: il 6° ciclo Open Day CSR: sostenibilità e innovazione Questa iniziativa di successo, giunta ormai alla sua sesta edizione, rappresenta un’occasione che lo Sportello CSR e Am-biente dell’Ente camerale trevigiano mette a disposizione di tutti gli interessati per vedere da vicino imprese che applicano la Respon-sabil ità Sociale d’impresa, nelle sue diver-se declinazioni. La struttura dell’evento, ormai collaudata ha

previsto:

• la realizzazione di un ciclo di 3 incon-

tri presso aziende locali, che in 3 ore hanno il “compito” di illustrare il proprio modo di “fare impresa”.

• l’iscrizione gratuita, ma esclusiva-mente on line

All’edizione 2014 hanno partecipato in qualità

di imprese ospitanti: Latteria Montello spa ad Aprile) ,

Incubatore La Fornace

ww w.t v.c a mc om.gov . it

ww w.c srt re v iso. it

e Borgoluce. Per ogni ulteriore approfondimento in merito contattare lo Sportello CSR e Ambiente: tel. 0422 595288; e-mail [email protected]

40

Il 5 giugno 2014 si è concluso il 6°ciclo di Open Day CSR “Sostenibilità & Innovazione” con il terzo ed ultimo appuntamento del program-ma, in una location molto suggestiva e parti-colare: Borgoluce, l’azienda che appartiene alla Famiglia dei Conti Collalto di Susegana (TV). Prima di recarci in azienda ed aspettare il gruppo di partecipanti, facciamo una breve deviazione fino al Castello di San Salvatore e dalla strada possiamo renderci conto di quan-to sia estesa la proprietà fondiaria Borgoluce. Ciò che apprenderemo in seguito, seduti al fresco della saletta adiacente al punto vendi-ta, dove è possibile acquistare alcuni dei pro-dotti aziendali (carni e salumi, mozzarelle di latte di bufala, farina di mais Biancoperla per polenta, vino, noci, miele, ecc…) frutto della ristrutturazione di una vecchia stalla, è che questa azienda si estende tra due Comuni della pedemontana (Susegana e Santa Lucia di Piave), in un corpo unico, occupando una superficie di 1.200 ettari, situata in parte in collina ed in parte in pianura e ricca di pascoli, boschi e vigneti. Da 900 anni questi terreni sono di proprietà dei Collalto, compresi anche

i due castelli (il castello di San Salvatore, che si vede chiaramente dalla Strada Statale 13 Pontebbana, e quello appunto di Collalto) I presenti rimangono affascinati dal racconto del Conte Lodovico Giustiniani, amministrato-re dell’azienda e nostra guida d’eccezione, che tra storia e strategie aziendali ci aiuta a capire la filosofia di Borgoluce e a comprendere che l’agricoltura che si fa qui non ha nulla né di “tradizionale” né di bucolico. È infatti grazie all’Abate Vinciguerra, dell’Abazia di Nervesa, che nel ‘700 giungono i primi agronomi dalla Francia e grazie anche alle loro conoscenze, si passa da un’agricoltura di sostentamento (spesso nomade) allo sviluppo di una più organizzata e sistematica. Oltre alla bachicoltura ed alle piantagioni di tabacco, degno di nota è il fatto che l’azienda nella seconda metà degli anni ’60 sia stata la prima in Italia ad introdurre la produzione di kiwi e che per prima l’ha abbandonata quando il prodotto divenne oramai inflazionato, così da potersi dedicare ad altre diversificazioni. Le attività aziendali sono numerose e ben differenziate, si passa infatti dal pascolo (circa 180 ettari), alla coltivazione di mais, dalla

produzione di noci, alla viticoltura (circa 75 ettari a vite, con produzione di vino venduto sia sul mercato nazionale che estero) ed alla zootecnia. Quest’ultima in particolare è da sempre un’attività che ha caratterizzato l’azienda, pur non essendone il fulcro e di certo non partico-larmente redditizia. Nonostante questo riveste una sua importanza fondamentale per la sua integrazione organica nelle altre attività con-nesse all’azienda agricola. La politica aziendale è racchiusa nel marchio

Open Day CSR: Borgo Luce

ULTIMO APPUNTAMENTO DEL SESTO CICLO DI INCONTRI “OPEN DAY CSR” IN AZIENDA: I COLLALTO: DAI LIBRI DI STORIA ALL’AGRICOLTURA SOSTENIBILE.

A CURA DI FEDERICA ALIMEDE E ANTONIO BIASI

41

stesso e nel nome di Borgoluce, un brand che ha 7 anni. “Borgo” deriva dalla storia locale e dalle fortificazioni, “luce” dal sole che è il motore dell’agricoltura. Il logo invece rappre-senta un piccolo sistema satellitare di orbite c h e si mbo le g gia n o ris pe tti va me nte l’alimentazione, l’ambiente e l’energia. E questa azienda continua a stare al passo coi tempi proprio grazie all’innovazione ed alle scelte ponderate, che la mettono sempre in

ricerca di nuovi sviluppi e traguardi. Così a metà del 2005 è stata realizzata la sala di lavorazione delle carni, in modo da seguire

l’intera filiera di produzione. Da 10 anni l’azienda produce inoltre “mais Biancoperla” ad uso alimentare (ad esempio

per produrre polenta) utilizzato, in particolar modo per la produzione di alimenti per celiaci. Tra i prodotti di punta ci sono le mozzarelle di

Open Day CSR: Borgoluce

BORGOLUCE VINI

BORGOLUCE FARINE

BORGOLUCE AGRITURISMO

42

latte di bufala, il cui latte ha un sapore più delicato rispetto a quello prodotto dalle bufale delle regioni del sud Italia. Anche in questo caso la lavorazione viene fatta artigianalmen-te nel caseificio aziendale. Prodotto di nicchia è infine l’olio d’oliva, che al gusto si presenta simile a quello delle zone del Garda e della Liguria, meno speziato, ma comunque richiesto. Con i suoi 23.000 scontrini battuti in un anno Borgoluce coglie l’opportunità della filosofia “Km 0”, grazie anche al fatto che l’azienda è situata lungo un’arteria stradale assai fre-quentata. Grazie anche alle domande dei partecipanti, tra i quali ne figurano alcuni proprio del setto-re agroalimentare, il dottor Giustiniani fa

emergere la viva convinzione, per altro condi-visa, che una buona amministrazione non debba pianificare le proprie attività basandosi solo sulle agevolazioni e/o premialità o contri-buti. Ci sono infatti scelte che devono essere fatte a prescindere; in ogni caso ogni azione (investimento in termini di nuove attività/progetti) deve essere sempre ben ponderata ed economicamente sostenibile. Dopo questa prima interessante introduzione, il gruppo si sposta verso il complesso agricolo di Mandre dove è possibile visitare la Frasca Borgoluce, uno spazio dedicato alla degusta-zione, aperto a tutti al sabato ed alla domeni-ca, ricavato dalla ristrutturazione di una delle case coloniche presenti nella tenuta e che al piano superiore ospita un museo sulla civiltà contadina che ci fa respirare un’atmosfera rurale d’altri tempi, grazie alle ricostruzioni fedeli di due stanze da letto, della stanza per la tessitura, quella del calzolaio, un’aula scola-stica con tanto di panierini, cartelle e testi didattici, un ufficio dell’epoca e poi quella molto ampia dedicata al lavoro nei boschi, dove sono conservati oggetti di uso quotidia-no, che affascinano tutti i presenti. Altre case coloniche, già ristrutturate, a partire

dagli anni ’90, sono invece state convertite in attività agrituristiche e di ristorazione, alimen-tando così il cosiddetto turismo verde. Terminato il nostro piccolo “ritorno al passato” facciamo quindi tappa alla stalla delle bufale, un ampio capannone, aperto sui lati, che

consente un’areazione ottimale per i bovini. Per non spaventare gli animali veniamo ac-compagnati al piano superiore che ospita una sala attrezzata per le attività didattiche. Anche se in questa visita non abbiamo potuto, per ragioni di tempo, fare una visita completa di tutta l’azienda, Borgoluce offre infatti per le scolaresche (circa 2.500 ragazzi in età scolare nell’ultimo anno) nei periodi tra marzo/aprile – settembre/ottobre, una interessante oppor-tunità educativa, grazie alla sua fattoria didat-tica, dove i ragazzi possono avvicinarsi agli animali e scoprire alcuni aspetti della zootec-

Open Day CSR: Borgoluce

BORGOLUCE LATTICINI DI BUFALA

BORGOLUCE MUSEO

43

nia e dell’agricoltura moderna. Qui ci viene inoltre spiegato il funzionamento dell’impianto a biogas da 1MW/h, operativo dal 2010, che consente all’azienda di produrre energia elettrica e calore (grazie al teleriscal-damento di Borgoluce vengono riscaldate alcune utenze limitrofe) utilizzando le deiezio-

ni animali e scarti vegetali. Per capire quanto estesa e diversificata sia l’attività che si svolge a Borgoluce, non basta-no 3 ore e sicuramente questa visita pomeri-diana e il suo relativo resoconto, lasciano ancora da scoprire altre particolarità: la piscina naturale, un altro museo ricavato all’interno di un mulino, la fattoria didattica sopra menzio-

nata e i due castelli. Lasciamo Borgoluce al tramonto, in un atmo-sfera suggestiva, portando a casa le ultime informazioni per avere un quadro completo di questa azienda che si compone di 2 centri aziendali dove sono impiegati circa 70 dipen-denti e dove non viene utilizzato il contoterzi-smo (fatta eccezione per alcuni aspetti legati

alla vendemmia) così da avere un controllo migliore su tutti i processi produttivi e gestio-nali che la caratterizzano e che fonda la pro-pria attività sull’importanza del fare un’agricoltura economicamente e ambiental-mente sostenibile, dell’avere un riconosci-mento territoriale apprezzato e una tipicità, di

Open Day CSR: Borgoluce

BORGOLUCE DI COLLALTO