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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LVII - n. 10 Novembre 2015 Avviso ai risicoltori Ricordiamo che il 10 novembre scadono i termini per presentare la denuncia di produzione del ri- sone raccolto nella campagna in corso Il modello di denuncia era allegato al precedente numero de “Il Risicoltore” e può essere richiesto a una delle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi o scaricato collegandosi al sito www.enterisi.it. Allegato a questo numero trovate il nuovo modello semplificato per la comunicazione di fine vendita. Per l’invio di entrambi i moduli potete utilizzare le seguenti modalità: • compilazione via internet attraverso lo sportello virtuale • consegna o spedizione ad una delle Sezioni Pro- vinciali dell’Ente Nazionale Risi • trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercelli al numero 02 30131188 • invio, tramite posta elettronica, a richieste@en- terisi.it • invio, tramite posta elettronica certificata, a cen- [email protected] Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali . L’elenco delle cose realizzate è lungo, ma c’è ancora tanto da fare. E occorre il contributo di tutta la filiera Paolo Carrà Con la data del 19 ottobre si apre un nuovo quadriennio per l'Ente Nazionale Risi che vede un Consiglio di Amministrazione rin- novato nella quasi sua totalità. Il precedente Consiglio di Ammi- nistrazione ha vissuto quattro anni intensi che hanno visto l'Ente im- pegnato su diversi fronti per la conquista di traguardi non facili in un contesto nazionale ed europeo difficile: risicoltura greening con- forme, aiuto accoppiato, supporto tecnico alla definizione della nuo- va programmazione relativa ai P.S.R., definizione del documento per la richiesta della clausola di salvaguardia, definizione della bozza della nuova legge per il commercio interno del riso, par- tecipazione a progetti nazionali e internazionali, studio ed elabora- zione di tecniche agronomiche per il contenimento di cadmio e arsenico e altro ancora. L’Ente ha dovuto affrontare le regole im- poste dal patto di stabilità che lo obbligano a versare annualmente al Ministero del Tesoro più di 400.000 euro, impedendo allo stesso, al contempo, di erogare efficacemente tutti i servizi a cui è preposto. Ciò, inoltre, ha vani- ficato gli sforzi fatti dall’Ente volti al contenimento delle spese e alla sua volontà di mantenere inva- riato il diritto di contratto. Nel corso dei quattro anni appena pas- sati sono state avviate, e in alcuni casi concluse, le procedure di vendita degli immobili dismessi, costruito presso il Centro Ricer- che sul Riso un nuovo capannone che ospiterà la nuova banca del germoplasma e la nuova serra. Nel 2011 è stato organizzato per la prima volta l'open day per il Cen- tro Ricerche sul Riso che ha inol- tre ospitato, durante il semestre europeo, una delegazione del Co- mitato Speciale Agricoltura e a più riprese varie delegazioni straniere e le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato. Sono stati av- viati tre importanti progetti plu- riennali di ricerca: sul brusone, sulla macchia e sull'agricoltura di precisione. Il Centro Ricerche sul Riso è ormai diventato costan- temente partner di progetti scien- tifici europei e nazionali relativi al risparmio idrico, all'agricoltura conservativa, alle emissioni di metano, solo per citarne qual- cuno. La partecipazione a “Expo 2015” , dove l’Ente ha messo a disposizione delle aziende dele- gazioni di operatori stranieri per incontri volti a incrementare le relazioni commerciali e ha divul- gato ai visitatori e agli operatori della comunicazione la peculiarità della risicoltura italiana, è stata particolarmente importante per la filiera considerata la portata in- ternazionale dell’evento. Ci sareb- be ancora molto da ricordare, ma adesso è importante guardare al futuro. Continueremo ad operare nell’interesse della filiera disposti a recepire suggerimenti ai fini di un miglioramento delle attività. Al contempo dobbiamo continuare il dialogo che in questi anni ha ca- ratterizzato il nostro settore, pro- seguendo le nostre attività con iniziative orientate verso innova- zione e modernità, dalla ricerca alla promozione all'efficientamen- to dei servizi, dalla collaborazione con enti pubblici, università e pri- vati, alla partecipazione ai gruppi operativi per i partenariati europei sull'innovazione. Il Consiglio di Amministrazione sta già delinean- do un piano strategico per il set- tore e per l'Ente, che sarà di seguito presentato al Ministro Martina. Mi auguro che tutta la filiera dia il suo contributo a que- sto piano con lo stesso spirito che ha permesso di superare ostacoli e difficoltà in questi anni. L’Expo s’è concluso nel segno di riso e cultura Durante l’ultima serata s’è parlato del ruolo di questa coltura nell’arte, nella musica, nel cinema e nella letteratura Conclusione in grande stile per la partecipazione della filiera del riso all’Espo- sizione universale milane- se. Una sorta di “ciliegina sulla torta” che l'Ente Na- zionale Risi ha voluto pro- porre a conclusione di un percorso che da maggio ha permesso ai visitatori di Expo e a chi ha partecipato alle varie serate di cono- scere meglio questo straor- dinario prodotto, la bontà dei vari risotti e non solo, il legame indissolubile con i territori in cui cresce. Sulla terrazza di “Cibus è Italia” del padiglione di Fe- deralimentare, lo scorso 9 ottobre è andato in scena quello che si può davvero definire uno spettacolo, dal titolo “Il riso tra cOltura e cUltura”: un tuffo nella pit- tura, nella letteratura, nella musica... appunto nella cul- tura del riso e che ha avuto per protagonisti la cantante Maria Grazia De Marchi del Canzoniere Veronese, Cin- zia Lacchia, curatrice del museo Borgogna di Vercel- li, l’attore Roberto Sbaratto e Giorgio Simonelli, docen- te di giornalismo radiofo- nico e televisivo, tutti coor- dinati dal conduttore Patri- zio Roversi. Alle pag. 10-11 Riso News L’Ente Risi rinnova il sistema di gestione dei certificati di trasferimento del risone Nuovo portale dedicato agli operatori in- dustriali e agli agricoltori dove trovare in- formazioni personalizzate e da utilizzare per le comunicazioni obbligatorie verso l’Ente Risi. Il nuovo portale, oltre ad avere una interfaccia più semplice e piacevole, è ot- timizzato anche per l’utilizzo attraverso di- spositivi diversi dal Personal Computer quali smartphone e tablet. Con l’adozione del nuo- vo portale nasce un’altra importantissima novità, il “Buono Elettronico”: una nuova modalità di utilizzo del tradizionale documen- to che accompagna ogni trasporto di risone. A pag. 9 Droni utili nella distribuzione dei fitofarmaci Nel 2015 l’Ente Nazionale Risi ha intra- preso, insieme alla PBK, una start up in- novativa formata da ricercatori del Politec- nico di Torino, una prima cam- pagna di sperimentazione di un velivolo in grado di effettuare trattamenti agricoli in risaia. I risultati ottenuti sono più che incoraggianti e avvalora la tesi secondo cui un trattamento con i droni è possibile e, per di più, consigliato laddove si voglia ottenere una distribuzione precisa, efficace e limitando le perdite. A pag. 4-5 TTIP, solo l’Italia a difesa del riso C'è dibattito a Bruxelles tra le rappresen- tanze del settore agricolo. Quando si parla di "prodotti sensibili" ai negoziati commerciali, soprattutto quello con gli Stati Uniti (TTIP), gli allevatori e i produttori di carne fanno sentire più forte la loro voce, quelli delle grandi colture e del riso un po' meno. La mo- tivazione non è così difficile da individuare: la zootecnia da carne è presente in molti Paesi e in alcuni, come l'Irlanda, l'allevamento rap- presenta una percentuale non trascurabile del PIL. A difendere gli interessi dei risicoltori c'è solo l'Italia, visto che la Spagna al mo- mento non si segnala per iniziative in materia, e alcune organizzazioni agricole. A pag. 15 Dai dati disponibili a fine ottobre, sembra che il riso sia stato in generale in grado di barcamenarsi abbastanza bene in questa torrida estate, tra notti con temperature elevate e bassa umidità, sviluppo delle piante inizialmente molto rapido e poi rallentato, periodi di abbassamento termico e di piogge, ecc. Al momento le informazioni disponibili indicano che le migliori produzioni sono state ottenute con le varietà seminate più tardivamente o a ciclo più lungo, che si sono trovate nel delicato momento della differen- ziazione della pannocchia e poi della fioritura con condizioni climatiche un po’ più favorevoli. Per quanto riguarda le caratteristiche del granello, la resa in grani interi risulta sotto la media per alcune partite che sono state probabilmente raccolte con granella che era essiccata troppo in campo. Insomma un’annata che sembrava promettere molto si è chiusa comunque abbastanza bene, con produzioni che in generale sembrerebbero me- dio-buone, in particolare per le varietà del gruppo lungo A, e resa alla lavorazione non eccezionale, salvo come sempre eccezioni in meglio e in peg- gio. A pag. 3 Raccolto, primi dati positivi Il nuovo CdA dell’Ente Nazionale Risi Con Decreto ministeriale del 5 ottobre 2015 il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha provveduto a no- minare, per la durata di un quadriennio, il Consiglio di Am- ministrazione dell'Ente, presieduto da Paolo Carrà. I consiglieri nominati sono: Gianmaria Melotti in rappre- sentanza dei produttori, Riccardo Preve e Maria Grazia Tagliabue in rappresentanza dell’industria di trasformazione, e Silvano Saviolo in rappresentanza delle Regioni.

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @ E n te R i s i

Anno LVII - n. 10 Novembre 2 015

Avviso ai risicoltoriRicordiamo che il 10 novembre scadono i terminiper presentare la denuncia di produzione del ri-

sone raccolto nella campagna in corso

Il modello di denuncia era allegato al precedentenumero de “Il Risicoltore” e può essere richiesto a unadelle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Risi oscaricato collegandosi al sito www.enterisi.it.

Allegato a questo numero trovate il nuovo modellosemplificato per la comunicazione di fine vendita.

Per l’invio di entrambi i moduli potete utilizzare leseguenti modalità:

• compilazione via internet attraverso lo sportellov i r tu a l e

• consegna o spedizione ad una delle Sezioni Pro-vinciali dell’Ente Nazionale Risi

• trasmissione via fax al Centro Operativo di Vercellial numero 02 30131188

• invio, tramite posta elettronica, a [email protected]

• invio, tramite posta elettronica certificata, a cen-t r o . o p e r a t i vo @ c e r t . e n t e r i s i . i t

Non verranno inviate ulteriori comunicazioni postali.

.

L’elenco delle cose realizzate è lungo, ma c’è ancoratanto da fare. E occorre il contributo di tutta la filieraPaolo Carrà

Con la data del 19 ottobre siapre un nuovo quadriennio perl'Ente Nazionale Risi che vede unConsiglio di Amministrazione rin-novato nella quasi sua totalità. Ilprecedente Consiglio di Ammi-nistrazione ha vissuto quattro anniintensi che hanno visto l'Ente im-pegnato su diversi fronti per laconquista di traguardi non facili inun contesto nazionale ed europeodifficile: risicoltura greening con-forme, aiuto accoppiato, supportotecnico alla definizione della nuo-va programmazione relativa aiP.S.R., definizione del documentoper la richiesta della clausola disalvaguardia, definizione dellabozza della nuova legge per ilcommercio interno del riso, par-tecipazione a progetti nazionali einternazionali, studio ed elabora-zione di tecniche agronomicheper il contenimento di cadmio earsenico e altro ancora. L’Ente hadovuto affrontare le regole im-poste dal patto di stabilità che lo

obbligano a versare annualmenteal Ministero del Tesoro più di400.000 euro, impedendo allostesso, al contempo, di erogareefficacemente tutti i servizi a cui èpreposto. Ciò, inoltre, ha vani-ficato gli sforzi fatti dall’Ente voltial contenimento delle spese e allasua volontà di mantenere inva-riato il diritto di contratto. Nelcorso dei quattro anni appena pas-sati sono state avviate, e in alcunicasi concluse, le procedure divendita degli immobili dismessi,costruito presso il Centro Ricer-

che sul Riso un nuovo capannoneche ospiterà la nuova banca delgermoplasma e la nuova serra.Nel 2011 è stato organizzato per laprima volta l'open day per il Cen-tro Ricerche sul Riso che ha inol-tre ospitato, durante il semestreeuropeo, una delegazione del Co-mitato Speciale Agricoltura e a piùriprese varie delegazioni stranieree le Commissioni Agricoltura diCamera e Senato. Sono stati av-viati tre importanti progetti plu-riennali di ricerca: sul brusone,sulla macchia e sull'agricoltura di

precisione. Il Centro Ricerche sulRiso è ormai diventato costan-temente partner di progetti scien-tifici europei e nazionali relativi alrisparmio idrico, all'agricolturaconservativa, alle emissioni dimetano, solo per citarne qual-cuno. La partecipazione a “Expo2 015 ”, dove l’Ente ha messo adisposizione delle aziende dele-gazioni di operatori stranieri perincontri volti a incrementare lerelazioni commerciali e ha divul-gato ai visitatori e agli operatoridella comunicazione la peculiaritàdella risicoltura italiana, è stataparticolarmente importante per lafiliera considerata la portata in-ternazionale dell’evento. Ci sareb-be ancora molto da ricordare, maadesso è importante guardare alfuturo. Continueremo ad operarenell’interesse della filiera dispostia recepire suggerimenti ai fini diun miglioramento delle attività. Alcontempo dobbiamo continuare ildialogo che in questi anni ha ca-ratterizzato il nostro settore, pro-seguendo le nostre attività con

iniziative orientate verso innova-zione e modernità, dalla ricercaalla promozione all'efficientamen-to dei servizi, dalla collaborazionecon enti pubblici, università e pri-vati, alla partecipazione ai gruppioperativi per i partenariati europeisull'innovazione. Il Consiglio diAmministrazione sta già delinean-do un piano strategico per il set-tore e per l'Ente, che sarà diseguito presentato al MinistroMartina. Mi auguro che tutta lafiliera dia il suo contributo a que-sto piano con lo stesso spirito cheha permesso di superare ostacolie difficoltà in questi anni.

L’Expo s’è concluso nel segno di riso e culturaDurante l’ultima serata s’è parlato del ruolo di questa coltura nell’arte, nella musica, nel cinema e nella letteratura

Conclusione in grandestile per la partecipazionedella filiera del riso all’Espo-sizione universale milane-se. Una sorta di “cilieginasulla torta” che l'Ente Na-zionale Risi ha voluto pro-porre a conclusione di unpercorso che da maggio hapermesso ai visitatori diExpo e a chi ha partecipatoalle varie serate di cono-scere meglio questo straor-dinario prodotto, la bontàdei vari risotti e non solo, illegame indissolubile con iterritori in cui cresce.

Sulla terrazza di “Cibus èIt alia” del padiglione di Fe-deralimentare, lo scorso 9

ottobre è andato in scenaquello che si può davverodefinire uno spettacolo, dal

titolo “Il riso tra cOltura ec U l tu r a ”: un tuffo nella pit-tura, nella letteratura, nellamusica... appunto nella cul-tura del riso e che ha avutoper protagonisti la cantanteMaria Grazia De Marchi delCanzoniere Veronese, Cin-zia Lacchia, curatrice delmuseo Borgogna di Vercel-li, l’attore Roberto Sbarattoe Giorgio Simonelli, docen-te di giornalismo radiofo-nico e televisivo, tutti coor-dinati dal conduttore Patri-zio Roversi.

Alle pag. 10-11

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L’Ente Risi rinnova il sistema di gestione deicertificati di trasferimento del risone

Nuovo portale dedicato agli operatori in-dustriali e agli agricoltori dove trovare in-formazioni personalizzate e da utilizzare perle comunicazioni obbligatorie verso l’EnteRisi. Il nuovo portale, oltre ad avere unainterfaccia più semplice e piacevole, è ot-timizzato anche per l’utilizzo attraverso di-spositivi diversi dal Personal Computer qualismartphone e tablet. Con l’adozione del nuo-vo portale nasce un’altra importantissimanovità, il “Buono Elettronico”: una nuovamodalità di utilizzo del tradizionale documen-to che accompagna ogni trasporto di risone.

A pag. 9

Droni utili nella distribuzione dei fitofarmaciNel 2015 l’Ente Nazionale Risi ha intra-

preso, insieme alla PBK, una start up in-novativa formata da ricercatori del Politec-

nico di Torino, una prima cam-pagna di sperimentazione di unvelivolo in grado di effettuaretrattamenti agricoli in risaia. Irisultati ottenuti sono più cheincoraggianti e avvalora la tesisecondo cui un trattamento coni droni è possibile e, per di più,

consigliato laddove si voglia ottenere unadistribuzione precisa, efficace e limitando leperdite.

A pag. 4-5

TTIP, solo l’Italia a difesa del risoC'è dibattito a Bruxelles tra le rappresen-

tanze del settore agricolo. Quando si parla di"prodotti sensibili" ai negoziati commerciali,soprattutto quello con gli Stati Uniti (TTIP), gliallevatori e i produttori di carne fanno sentirepiù forte la loro voce, quelli delle grandicolture e del riso un po' meno. La mo-tivazione non è così difficile da individuare: lazootecnia da carne è presente in molti Paesie in alcuni, come l'Irlanda, l'allevamento rap-presenta una percentuale non trascurabiledel PIL. A difendere gli interessi dei risicoltoric'è solo l'Italia, visto che la Spagna al mo-mento non si segnala per iniziative in materia,e alcune organizzazioni agricole.

A pag. 15

Dai dati disponibili a fine ottobre, sembra che il risosia stato in generale in grado di barcamenarsiabbastanza bene in questa torrida estate, tra notticon temperature elevate e bassa umidità, sviluppodelle piante inizialmente molto rapido e poi rallentato,periodi di abbassamento termico e di piogge, ecc. Almomento le informazioni disponibili indicano che lemigliori produzioni sono state ottenute con le varietàseminate più tardivamente o a ciclo più lungo, che sisono trovate nel delicato momento della differen-ziazione della pannocchia e poi della fioritura concondizioni climatiche un po’ più favorevoli.

Per quanto riguarda le caratteristiche del granello,la resa in grani interi risulta sotto la media per alcunepartite che sono state probabilmente raccolte congranella che era essiccata troppo in campo.

Insomma un’annata che sembrava prometteremolto si è chiusa comunque abbastanza bene, conproduzioni che in generale sembrerebbero me-dio-buone, in particolare per le varietà del gruppolungo A, e resa alla lavorazione non eccezionale,salvo come sempre eccezioni in meglio e in peg-gio.

A pag. 3

Raccolto, primi dati positivi

Il nuovo CdA dell’Ente Nazionale RisiCon Decreto ministeriale del 5 ottobre 2015 il Ministro delle

politiche agricole alimentari e forestali ha provveduto a no-minare, per la durata di un quadriennio, il Consiglio di Am-ministrazione dell'Ente, presieduto da Paolo Carrà.

I consiglieri nominati sono: Gianmaria Melotti in rappre-sentanza dei produttori, Riccardo Preve e Maria Grazia Tagliabuein rappresentanza dell’industria di trasformazione, e SilvanoSaviolo in rappresentanza delle Regioni.

2 NOVEMBRE 2 015TH

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TECNIC A NOVEMBRE 2015 3

LA RETE DIMOSTRATIVA RISO Punto di forza delle varie giornate tecniche

I campi vetrina 2015Hanno permesso di far conoscere le nuove varietà di recente costituzione

Giandomenico Polenghi

Per il quarto anno consecutivo grazieall’ausilio del Servizio di Assistenza Tecnica(SAT) e dei tecnici del Centro Ricerche sulRiso (CRR) è stata organizzata sul territoriola Rete Dimostrativa Riso. Tale vetrina èstata uno dei punti di forza delle variegiornate tecniche che sono state organiz-zate su tutto il territorio risicolo. Oltre a farconoscere le nuove varietà di recente co-stituzione le vetrine hanno anche dato lapossibilità ai costitutori di essere parte at-tiva nelle presentazioni delle loro varietà e didare spiegazioni sulla tecnica di coltiva-zione direttamente in pieno campo ai ri-sicoltori che ne chiedevano delucidazionit e c n i ch e .

La vetrina denominata “Rete Dimostra-tiva Riso”, a fine dimostrativo per la pro-mozione di varietà di recente iscrizione inun numero elevato di località, ha lo scopo dipermettere ai risicoltori di osservare e co-noscere le novità più recenti del patrimoniovarietale in diversi areali.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati levetrine sano state condotte tenendo inconsiderazione i seguenti criteri di base:

1) La vetrina è stata, ove possibile, di-slocata in un appezzamento facilmente in-dividuabile, vicino a una strada di facileaccesso.

2) La vetrina è stata dislocata in unalocalità tipica di coltivazione.

3) L’appezzamento ospitante la vetrinadoveva essere sufficientemente uniforme.

4) La gestione agronomica prevista èstata la normale gestione aziendale, ovverola migliore gestione per il maggior numerodi varietà inserite in prova.

Lo schema sperimentale e i protocollioperativi che sono stati utilizzati per la rea-lizzazione delle vetrine sono stati condivisicon CREA, Regione Piemonte, RegioneLombardia, Asseme e Assosementi.

Il risultato di questa condivisione è statala totale adesione di tutti i Costitutori a

questa iniziativa.Sono state inserite all’interno dei campi

vetrina le varietà iscritte dal 2013 nel Re-gistro Nazionale delle varietà e quelle iscrit-te nel Catalogo Comune delle Varietà dellespecie di piante agricole della ComunitàEuropea (CE) (fa fede la data di inserimentosul Catalogo).

Al fine di equilibrare la presenza dellediverse società nelle vetrine, è stato de-finito il numero massimo di 5 varietà per

costitutore (vedi tabella).Alla Rete Dimostrativa Riso non possono

partecipare varietà in corso d’iscrizione nelRegistro Nazionale. La durata massima dipermanenza nella vetrina sarà di tre anni apartire dall’anno in corso.

Nel 2015 sono stati realizzati campi ve-trina nelle principali zone risicole: CREA(Vercelli), San Pietro Mosezzo (Novara),CRR (Pavia),Vigevano (Pavia), Massafisca-glia (Ferrara) e Zeddiani (Oristano).

MEDEA Almo sementi

CASTORE Almo sementi

PROTEO Almo sementi

TETI Almo sementi

CORIMBO Almo sementi

WANG Bertone Sementi

UNICO Camalia Sementi

MANOBI Centre Français du Riz

ARDEA Gentinetta Eugenio

VASCO Lugano Leonardo srl

MIRKO Lugano Leonardo srl

PATO Lugano Leonardo srl

LAGOSTINO Melzi d'Eril

FENICE S.I.S.

GALASSIA Sa.Pi.Se.

Varietà Costitutore

ELENCO DELLE VARIETÀ

.

Cos’è la RDRLa Rete Dimostrativa Riso 2015 è

stata organizzata dall’Ente NazionaleRisi, in collaborazione con il CREA, conla finalità di poter offrire ai risicoltori lapossibilità di poter valutare le novità piùrecenti del patrimonio varietale.

Anna Callegarin

E’ risaputo che l’est ate2015 è stata una delle piùcalde degli ultimi 200 anni e ilmese di luglio è stato addi-rittura il più caldo di sempre.Dai dati disponibili a fine ot-tobre, sembra che il riso siastato in generale in grado diba rca me nar sia b b a s t a n z abene tra notticon tempera-ture elevate ebassa umidità,sviluppo dellepiante inizial-mente moltorapido e poi ral-lentato, perio-di di abbassamento termico edi piogge, ecc.

Per certi versi il 2015 è l’im -magine speculare, cioè rove-sciata, del 2014: l’anno scor-so avevamo avuto “p oc a”estate, quest’anno anchetroppa; l’anno scorso ci siaspettava una produzionescarsa (ma i dati di fine cam-pagna ci dicono che è andatameglio del previsto), que-st’anno forse si erano createtroppe aspettative positive;l’anno scorso gli areali risicolipiù soggetti alle basse tem-perature avevano fatto regi-strare ritardi vegetativi e ri-duzione di produzione, que-st’anno nelle stesse aree sisono avute le migliori con-dizioni per la coltura perché ilcaldo non è stato eccessivo

come altrove; nel 2014 le pan-nocchie si sgranavano facil-mente, nel 2015 anche le va-rietà più soggette a crodaturanon hanno lasciato granelli incampo. Per altri versi, invece,il 2015 ha confermato le ten-denze già evidenziate nel2014: la semina interrata stadiffondendosi sempre di più,

non solo nellearee dove eragià praticata,m a è s t a t aadottata ancheda risicoltoriche non l’ave -vano mai pre-sa in conside-razione in pre-cedenza. In

Lombardia si stima che ormaiil 70% delle risaie sia semi-nato con questa tecnica, cherichiede comunque di acqui-sire dimestichezza con i di-versi tempi di semina e ladiversa gestione delle prati-che colturali.

Una nota si-curamente po-sitiva per que-sta campagnariguarda le ma-lattie, in parti-colare il bruso-ne, che que-st’anno non ha inciso sullaproduzione e nel corso dellastagione sono stati rari i casidi allerta lanciati per rischio diattacco significativo. Vicever-sa sono da segnalare dannida aborto e sterilità fiorale se-

gnalati un po’ in tutte le zonerisicole.

Qualche grandinata ha col-pito le risaie del Novarese edel Ferrarese, in alcuni casicon danni stimati anchedell’80-90%, ma per fortunale aree coinvolte, inclusequelle con danni limitati, nonraggiungono complessiva-mente neanche il 5% dellasuperficie nazionale.

U n’indicazione attendibiledelle produzioni per gruppovarietale e della qualità delprodotto sarà disponibile fraqualche settimana, quandosaranno pervenute le denun-ce di produzione (ricordiamoai risicoltori che la scadenzaper la presentazione è il 10novembre) e saranno stati va-lutati i difetti merceologici dinumerosi campioni. Al mo-mento le informazioni dispo-nibili indicano che le miglioriproduzioni sono state ottenu-te con le varietà seminate più

t ardivamenteo a ciclo piùlungo, che sisono trovatenel del icatomomento del-la differenzia-z i o n e d e l l apannocchia, e

poi della fioritura e della ma-turazione con condizioni cli-matiche un po’ più favorevoli.Per quanto riguarda le carat-teristiche del granello, la resain grani interi risulta sotto lamedia per alcune partite che

sono state probabilmenteraccolte con granella che eraessiccata troppo in campo.

In conclusione un’annat ache sembrava prometteremolto si è chiusa comunqueabbastanza bene, con produ-zioni che in generale sembre-rebbero medio-buone, in par-ticolare per le varietà delgruppo lungo A, e resa allalavorazione non eccezionale,salvo come sempre eccezio-ni in meglio e in peggio.

BILANCIO L’andamento dell’annata, molto calda, ha condizionato la crescita. Meglio dove si è seminato t a rd i

Raccolto, i primi dati sembrano positivi

L’anno scorso ci siaspettava una

produzione scarsa (maè andata meglio del

previsto), quest’anno sierano create troppeaspettative positive

Una nota sicuramentepositiva per questacampagna riguarda

le malattie, in particolareil brusone Ideale e costante

l’erogazionedell’azoto

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TECNIC A4 NOVEMBRE 2 015

LA SPERIMENTAZIONE Si sta svolgendo al Centro Ricerche sul Riso di Castello d’Agogna in collaborazione con PBK, start up innovativa formata da ricercato

Droni e risaia, molto utili a scopo fito-sanitarioAvvalorata la tesi secondo cui questo trattamento è possibile e consigliato laddove si voglia ottenere una distribuzione precisa, efficace e limitando le perdite

Tanti i vantaggi dati da questo impiego: si evita didanneggiare le coltivazioni non entrando in modoinvasivo nelle camere; si effettua un trattamento

più veloce rispetto a una trattrice tradizionale;si può entrare in ogni momento, anche con varietà

a taglia alta senza alcun danno; si garantisceuna maggiore precisione del trattamento

Simone Silvestri*, RobertoGrassi** e Carlo Ferro**

L’agricoltura di precisioneo precision farming sta ac-quisendo sempre più im-portanza tra le tecnicheagronomiche innovativeadottate nel mondo occi-dentale. La frontiera odier-na è rappresentata dall’uti-lizzo di nano satelliti o didroni per integrare e mi-gliorare le pratiche agrono-miche tradizionali.

Attraverso un costantemonitoraggio è, infatti, pos-sibile ottenere delle mappemultispettrali delle zone ri-sicole italiane, correlando laquantità di biomassa dellacoltura con indici di vigorevegetativo, come ad esem-pio NDVI o NDRE, calcolatiattraverso il rilievo nellebande del visibile e dell’in-frarosso.

In questo modo si rie-scono a ottenere in temporeale importanti informazio-ni sullo stato di vigore dellacoltura e fornire quindi,all ’agricoltore, indicazionimolto dettagliate zona perzona sulle quantità di fer-tilizzante da integrare percorreggere eventuali man-c a n ze .

L’impiego dei droniPer quanto riguarda l’im-

piego dei droni, in Italia lostato dell’arte è equivalentea quello di altri Paesi. Pa-ragonati ai nano satelliti idroni presentano sia van-taggi che svantaggi.

Tra i vantaggi vi è senzadubbio la maggiore accu-ratezza del rilievo, data dauna fotografia più nitida, inquanto effettuata al di sottodelle nuvole responsabili,quest’ultime, della modifi-ca alla riflessione della lucein alcune bande, nonchédalla maggiore vicinanza al-la coltura.

Tra gli svantaggi vi è la

necessità di dover effettua-re più voli a causa dellaridotta superficie esploratae della limitata autonomiadovuta alle batterie.

Ci sono però Paesi, comeil Giappone e la California,dove si guarda al futuro del-la precision farming attra-verso l’impiego attivo diquesti mezzi. In Giappone,infatti, già da anni, la Ya-maha, importante industriamotociclistica, producel’R-max, un elicottero di 80kg in grado di trattare lerisaie giapponesi distri-buendo prodotti fitosanitari

liquidi.I vantaggi dell’impi ego

dei droni nella distribuzionedi fitofarmaci sono enormi:

• si evita di danneggiarele coltivazioni non entrandoin modo invasivo nelle ca-mere;

• si effettua un trattamen-to più veloce rispetto a unatrattrice tradizionale;

• si può entrare in ognimomento, anche con va-rietà a taglia alta senza al-cun danno;

• si garantisce una mag-giore precisione del tratta-mento grazie all’utilizzo del

GPS con conseguente ri-duzione di acqua e di fi-tofarmaci, e immediati ri-sparmi per l’agricoltore;

• si introduce un proces-so quasi del tutto automa-tizzato, che garantisce unaproduttività superiore aquella delle irroratrici tra-dizionali e che non risentedella dimensione del cam-po.

Attualmente la normativaitaliana vieta l’impiego deitrattamenti aerei per dueprincipali motivi:

• la pericolosità intrinse-ca di tali trattamenti im-

putabile alla eccezionale ur-banizzazione delle campa-gne (ville, cavi dell’alta ten-sione, strade);

• la mancanza di preci-sione e l’effetto downwashche causa, soprattutto nelcaso degli elicotteri, distri-buzioni del prodotto fino a25 metri dal campo.

Per quanto riguarda i dro-ni è invece possibile il lorouti l izzo per operazioniesclusivamente di rilevazio-ne svolte a debita distanzada centri abitati e aeroporti,con un raggio di azione ri-dotto a 200 m e a un’altezza

massima di 70 m (spazioaereo v70).

Sperimentazione all’EnteNazionale Risi

Nel 2015 l’Ente Naziona-le Risi ha intrapreso, insie-me alla PBK, una start upinnovativa formata da ricer-catori del Politecnico di To-rino, una prima campagnadi sperimentazione di unvelivolo in grado di effet-tuare trattamenti agricoli inrisaia. Per rispettare la nor-mativa europea è stato co-struito un simulacro mon-tato su una barra irroratrice

.

Da un territorio sostenibile un prodotto di qualità: il riso a MantovaEnte Nazionale Risi ha accolto

con favore l’invito della provincia diMantova a partecipare al convegnodell’8 ottobre, “Da un territorio so-stenibile un prodotto di qualità: il risoa Mantova”, primo appuntamentodella quattro giorni del SistemaMantova per Expo che ha visto co-me unico protagonista il riso. Il con-vegno ha avuto luogo nella sugge-stiva cornice della cascina Costa-vecchia di San Giorgio di Mantovache accoglie i propri ospiti con lacaratteristica ampia aia circondatadal fossato usata un tempo per l'ap-

prodo dei barconi carichi di riso e perla sua essicazione. Il convegno, cheha visto la partecipazione del pre-sidente della Provincia di Mantova,Alessandro Pastacci, e di alcuni rap-presentanti del Comune di Mantovae dei comuni vicini, ha avuto nel ruolodi moderatore l’assessore provincia-le all’Agricoltura, Maurizio Castelli.Dopo i saluti delle autorità i lavorisono stati aperti dalla relazione diGiancorrado Barozzi dell’Ac c a d e m i aNazionale Virgiliana che, accompa-gnato dalla proiezione di immagini efoto d’epoca, ha illustrato la nascita e

l’evoluzione della risicoltura a Man-tova. A seguire, Simone Silvestri, ri-cercatore del Centro Ricerche sulRiso, ha illustrato le sfide della ri-sicultura moderna con l’obiettivo diaccrescere la sostenibilità ambien-tale ed economica. Sostenibilità cheè fra gli obiettivi primari delle spe-rimentazioni di Ente Nazionale Risicon lo scopo di affrontare al meglio lesempre maggiori sfide che il settorerisicolo deve affrontare in termini dicompetitività. Barbara Chilesi, pre-sidente dell’Associazione Ecomuseodella risaia, del fiume e del paesaggio

rurale mantovano ha illustrato con lapresentazione “la sostenibilità co-me fattore di sviluppo: l’ecomuseodel riso” l’importanza che rivestel’attività dell’ecomuseo per far co-noscere alla collettività le bellezzestoriche e naturalistiche, la storia e letradizioni del territorio mantovano.Al termine di questa presentazioneha avuto luogo un interessante con-fronto tra Carlo Petrobelli, risicoltoremantovano di lunga data, e il di-rettore della riseria Pasini, AndreaTironi. Il confronto, moderatodall’Assessore Castelli, ha portatoalla luce i problemi ma soprattutto lepotenzialità imprenditoriali della col-tivazione del riso nel Mantovano.

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Registro di magazzino e denuncia mensile - Risone da seme

Cos’è

Perché separarladal riso

Come si separa

U t i l i z zo

A cura dell’Area Mercati

Dall’operazione di sbramatura, con la quale il granello viene decorticato e divent acommestibile, si ottiene il riso integrale (chiamato anche cargo), al quale sonomescolati anche i chicchi che non sono completamente maturati sulla pianta: lacosiddetta grana verde. Questi chicchi sono informi, di colore verde, e una volta lavoratihanno un aspetto gessoso: per ottenere un prodotto finale uniforme e di elevat aqualità, è necessario separarli dagli altri granelli.

Grazie al fatto che i chicchi immaturi sono piccoli e sottili, la separazione dai granellinormali avviene sfruttando la differenza di spessore di questi ultimi rispetto alla granaverde. I chicchi di riso già sbramati vengono fatti passare all’interno di un cilindrorotante, le cui pareti hanno feritoie di larghezza adatta a far uscire solo i granelli piùsottili. Il cilindro deve avere feritoie di dimensione appropriata in funzione della varietà,poiché lo spessore del granello è diverso per ciascuna di esse.

ABC DELLA FILIERA

I sottoprodotti della lavorazione

E’ costituita dai chicchi immaturi. In una partita dirisone, rappresenta mediamente il 4-5% in peso.

Dopo la lavorazione i granelli immaturi hanno unaspetto opaco e farinoso e durante la cottura sispappolano.

Il separatore di grana verde è un cilindro di lamieraforata con feritoie di dimensioni appropriate per trat-tenere i granelli normali e far uscire i granelli im-m a tu r i .

Impiego esclusivo nell’alimentazione animale.

Agogna in collaborazione con PBK, start up innovativa formata da ricercatori del Politecnico di Torino

Droni e risaia, molto utili a scopo fito-sanitarioAvvalorata la tesi secondo cui questo trattamento è possibile e consigliato laddove si voglia ottenere una distribuzione precisa, efficace e limitando le perdite

.

Milano, quanto possono aiutare i dati satellitariIl 20 ottobre si è tenuto nella sala Marco

Biagi di Palazzo Lombardia il workshop “ATrip from Mountains to Valley: Copernicussatellites as ‘s e n t i n e l s’ of environmentaland economic changes", con l’obiettivo difar conoscere agli attori regionali e localiinteressati al monitoraggio ealla gestionedel territorio il potenziale dei dati e dei ser-vizi messi a disposizione da Copernicus.Copernicus è il programma europeo che hal’obiettivo di promuovere l’utilizzo dei datisatellitari di osservazione della Terra, rico-noscendo di fatto in questo modo ancheuna ricaduta più o meno diretta sul cittadinoa fronte degli importanti finanziamenti pub-blici impegnati nella realizzazione delle re-lative missioni satellitari. Le istituzioni pub-bliche a livello regionale e locale, in par-ticolare tutti gli Enti operativi, sono statichiamati a rivestire un ruolo decisivo nellaindicazione e descrizione delle problema-tiche inerenti la gestione del territorio. Que-sto al fine di individuare e veicolare possibilisoluzioni cosiddette space-based, cioè, so-

luzioni che di fatto vedono il dato satellitareutilizzabile sinergicamente con altre infor-mazioni, ossia dati e osservazioni di tipo piùtradizionale. Essi permettono ai decisori po-litici di avere un quadro migliore a livelloinformativo della problematica da affrontareper poter scegliere tempi e modi relativi allasoluzione più efficace in termini del rap-porto costi-benefici. Durante il workshop èemerso come i satelliti di Osservazionedella Terra ( Earth Observation - EO) Sen-tinel possono fornire dati importanti con-tribuendo significativamente a temi di mo-nitoraggio e gestione, fornendo in modoregolare e tempestivo osservazioni affida-bili in un contesto in cui il settore agricolodeve mantenere la competitività, riducendoi costi di produzione e minimizzando l'im-patto ambientale delle pratiche agricole. Ilworkshop ha inoltre evidenziato come i datisatellitari possono supportare il monitorag-gio e la previsione della distribuzione dellecolture dell'irrigazione e della disponibilitàdelle risorse idriche da neve e ghiacciai.

tradizionale, su cui sonostati applicati un’elica e unugello dedicati, al fine direalizzare un modello con-forme al drone progettatoda PBK e attualmente infase di test e certificazione.Con l’esemplare sperimen-tale è stato possibile te-stare l’effettiva efficacia didistribuzione, accoppiandol’elica all’ugello e verifican-do la dimensione delle goc-ce, la relativa distribuzionee la deriva. I risultati pre-liminari sono stati ottenutidistribuendo una soluzionedi acqua e tempera atossicasu un’area delimitata dacarta per stampante a gettodi inchiostro. Nella fotogra-fia in pagina è possibile ve-dere uno schema dell’espe-rimento condotto dal Cen-tro Ricerche sul Riso as-sieme ai ricercatori del Po-litecnico di Torino.

Il primo passaggio è sta-to effettuato a 5 km/h. Altermine, si è provveduto adasciugare e scannerizzarela carta fotografica. Conl’utilizzo di un software diriconoscimento di immagi-ni, è stato quindi possibiletracciare una mappa di di-stribuzione, valutando an-che la dimensione dellagoccia: le gocce più grandideterminano, infatti, toni digrigio più marcati rispettoalle gocce più piccole.

I risultati ottenuti sonopiù che incoraggianti. Comeatteso, la dispersionesull’asse di distribuzioneassume un andamento pre-vedibile con valori di irro-razione di prodotto più alti incorrispondenza dell’elica euna progressiva riduzioneman mano che ci si allon-tana. L’andamento dellaquantità di prodotto irrorato

longitudinale alla direzionedi distribuzione presenta unprofilo quasi costante. Lepiccole variazioni sono daimputare alla imperfetta ve-locità di avanzamento e alcontrollo non automatizza-to della trattrice. Tali im-perfezioni non si verifiche-rebbero laddove il mezzovolasse, in quanto control-lato automaticamente conl’ausilio di un sofisticato di-spositivo GPS già in avan-zata fase di test.

La sperimentazione evi-denzia la precisione di di-stribuzione delle gocce lon-gitudinali mentre l’e ffe tt o

deriva a un solo diametro didistanza, quindi circa a 70cm dall’ugello, risulta quasipari a zero. Viene, quindi,avvalorata la tesi secondocui un trattamento con idroni è possibile e, per dipiù, consigliato laddove sivoglia ottenere una distri-buzione precisa, efficace elimitando le perdite.

I risultati di questa cam-pagna preliminare confer-mano la bontà del tratta-mento e aprono la strada aduna fase successiva dell’in-dagine svolta al CRR.

Come richiesto dalle buo-ne pratiche agronomiche in-

dicate dall’Unione Europea,la sperimentazione valuteràla riduzione di acqua e fi-tofarmaci impiegati grazie auna loro distribuzione piùomogenea che prevedegocce più piccole e megliosparse per valutare davverosul “c a m p o” i benefici ef-fetti derivanti dall’ap pl ic a-zione di questa nuova tec-nica.

*Ente Nazionale RIsi**Politecnico di Torino

Elicottero Yamaha R-max in gra-do di trattare le risaie giapponesidistribuendo prodotti fitosanitariliquidi, non impiegabile in Italia

Da sinistra: un esempio di na-no-satellite; set up dell'esperi-mento al Centro Ricerche sul Ri-so di Castello d’Agogna; rende-ring del drone sperimentale. Sot-to, la pianta dell'esperimentosvolto presso il Centro Ricerchesul Riso

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Migliora lafertilità naturaledel terreno

Elevata resaalla lavorazione

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SPECIALE ANALISI I controlli in laboratorio per cadmio, piombo e arsenico

Metalli pesanti nel riso:aspetti chimici e analitici

M.Casali* - C.Simonelli* -M . C o rm e g n a *

In questo articolo illu-striamo importanti aspetticirca la presenza e la mo-dalità di determinazione dialcuni elementi indeside-rati che, dai suoli, in cui sitrovano naturalmente, pos-sono trasferirsi nel granellodi riso: i cosiddetti metallipesanti. Tra i numerosi ser-vizi analitici offerti dal la-boratorio chimico merceo-logico dell’Ente NazionaleRisi, vi è anche la possibilitàdi effettuare la ricerca diquei metalli per cui la Nor-mativa Europea stabilisceun limite massimo ammis-sibile nel riso destinato alconsumo umano, cioè cad-mio, piombo e arsenico.

Che cosa sono i metallipesanti?

Il termine metallo pesan-te si riferisce a quegli ele-menti chimici metallici chehanno una densità relati-vamente alta e sono tossicianche a basse concentra-zioni. Esempi di metalli pe-santi pericolosi, probabil-mente già noti ai consu-matori, sono il mercu-rio (Hg), il cadmio (Cd), l'ar-senico (As), il cromo (Cr) eil piombo (Pb). Altri metalli,invece, per esempio il ra-me (Cu), il selenio (Se) e lozinco (Zn), sono essenzialiper mantenere il metabo-lismo del corpo umano an-che se, a concentra-zioni elevate, posso-no risultare nocivi.

La pericolosità deimetalli pesanti è do-vuta al fatto che ten-dono ad accumularsie ad aumentare lapropria concentrazio-ne nel tempo, essen-do immagazzinatinel l’organismo piùvelocemente di quan-to lo stesso riesca aespellerli.

Il cadmio non ha nes-suna funzione biologica peril nostro corpo, ma “mima”dal punto di vista chimicoaltri metalli utili all’o r g a n i-smo, nello specifico lo zin-co, ingannando così il si-stema di difesa dell’o r g a-nismo. Il cadmio può at-traversare facilmente lebarriere biologiche e inse-diarsi nelle cellule di variorgani, sfruttando l’affinit àcon il metallo utile che imi-ta. Una volta assorbito vie-ne eliminato in un tempomolto lungo, con un tempodi dimezzamento biologicostimato tra i 10-30 anni.L’esposizione acuta al cad-mio è associata a varie for-me di patologie in relazionealla riconosciuta neuro tos-sicità, cancerogenicità e

geno tossicità.In natura, del piombo esi-

stono varie forme che dif-feriscono tra loro per latossicità; in genere si ri-tiene che i composti or-ganici siano maggiormentetossici rispetto a quelli inor-ganici. Si accumula nel cor-po umano, specialmentenel tessuto osseo, da cui

viene rilasciato al sanguedurante periodi, sia pato-logici che fisiologici, di de-mineralizzazione delle ossaquali, per esempio, quellidella gravidanza e dell’a l-lattamento. Inoltre, il piom-bo è riconosciuto comefonte di patologie neurodegenerative del sistemanervoso centrale; special-mente quelle dovute allamancanza di sviluppo dellefacoltà cognitive nei bam-bini.

L’arsenico, dal punto divista chimico è molto si-mile al fosforo, ed è ingrado di ingannare il si-stema metabolico dell’o r-ganismo, al punto da so-stituirsi parzialmente aquest’ultimo in alcune rea-zioni biochimiche, da cuideriva il suo effetto tossico.

L’arsenico, essendo un se-mimetallo, in natura è pre-sente in svariate forme siadi tipo organico che inor-ganico. Le forme inorga-niche, in genere cancero-gene, sono alquanto piùpericolose di quelle orga-n i ch e .

Nel riso sono presenti,sia pure con rapporti va-

riabili, sia la formainorganica trivalenteAs (III) e pentavalen-te As (V), che la for-ma organica rappre-senta dall’acido mo-n o m e t i l a r s o n i c o(MMA) e dall’a c id od i m e t i l a r s i n i c o(DMA).

Perché sideterminano?

Come si sa, la sa-lute umana è un bene pre-zioso, tutelato anche me-diante il controllo della sa-lubrità dei cibi. Da qui lanecessità di stabilire leconcentrazioni massime dicontaminanti tollerabili neicibi destinati all’aliment a-zione umana. Infatti, con ilR e g o l a m e n t o ( C E )N. 1881/2006, la ComunitàEuropea ha stabilito i tenorimassimi di alcuni conta-minanti nei prodotti alimen-tari, tra i quali anche quellidel cadmio e del piombonel riso e nei cereali. Poi,con il successivo Regola-mento 2015/1006 del 25giugno 2015, sono stati in-trodotti anche i tenori mas-simi specifici per l’arsenicoinorganico nel riso e in al-cuni prodotti da esso de-rivati. Nella Tabella 1 sono

riportati tali limiti con i ri-ferimenti previsti dai sud-detti Regolamenti.

A chi interessano leanalisi?

Data la sensibilità dell’a r-gomento salute, apparechiaro che queste analisiriscuotono un notevole in-teresse nell’utenza ai piùdiversi livelli: stanno ovvia-mente a cuore ai consu-matori e alle loro associa-zioni, sempre più informatie coinvolti verso un’a l i m e n-tazione consapevole e abasso rischio; alle aziendedi trasformazione, che ven-dono il riso sia in Italia cheall’estero, in particolareverso Paesi del nord Eu-ropa, attentissimi al rispet-to dei limiti di accettabilità;ai coltivatori, che vedonomigliori possibilità di col-locare il loro riso, se di-mostrano che, utilizzandotecniche agronomiche par-ticolari, il loro prodotto hatenori bassissimi di metallipesanti.

Come si determinano?Le metodiche adottate

dal nostro laboratorio ri-guardano la determinazio-ne dei contenuti totali dicadmio, piombo (UNI EN14083:2003) e arsenico(Metodo Interno MP22rev.05: 2011).

Esse prevedono una pri-ma fase di macinazione delcampione, seguito da unam in e ra l i zz a zi o ne / c al c in a-zione. La mineralizzazione(con forno a microonde)consiste nel trattamentodel macinato con acidi forti

(acido nitrico e acqua os-sigenata) al fine di portarein soluzione gli elementi dadeterminare. Per la deter-minazione di cadmio epiombo è sufficiente que-sto trattamento per la pre-parazione della soluzioneanalitica; per l’arsenico oc-corre, invece, procedereanche con una calcinazionein muffola, alla temperaturadi 425 °C.

Ottenuta la soluzione, èpossibile procedere all’a n a-lisi con lo spettrometro adassorbimento atomico infornetto di grafite (per cad-mio e piombo) e con lospettrometro ad assorbi-mento atomico con svilup-po di idruri (per arsenico).

…alcuni risultatiNell’ambito di uno studio

condotto presso il nostrolaboratorio, sono state pre-se in considerazione diver-se tipologie varietali e si èdeterminato il contenuto incadmio e arsenico totalenel riso semigreggio e nelcorrispondente riso lavora-to (Grafico 1 e 2). Si èevidenziato che il conte-nuto dei due metalli pe-santi nel semigreggio èsempre maggiore rispettoa quello del riso sottopostoa lavorazione.

Si è voluto, inoltre, va-lutare come vari il conte-nuto di arsenico totale nelriso lavorato, quando que-

st ’ultimo è sottoposto acottura in eccesso d’acqua.I risultati sono visualizzatinel Grafico 3, da cui è pos-sibile apprezzare la signi-ficativa diminuzione dellaconcentrazione del metallopesante nel riso sottopostoa cottura, che evidente-mente rimane nell’acqua dic o ttu r a .

…per approfondirel’argomento

• UNI EN 14083:2003“Prodotti alimentari – D e-terminazione di elementi intracce – Determinazione dipiombo, cadmio e altro,mediante spettrometria adassorbimento atomico conforno di grafite dopo di-gestione sotto pressione”.

• C. Simonelli, M. Casali,M. Cormegna, A. Abbiati“Caratterizzazione chimi-co-merceologica di nuovevariet à”. Poster scientifico,Open Day CRR, 11 set-tembre 2013.

• Ente Nazionale Risi“Dossier scientifico –Screening di identificazio-ne dei rischi nella filiera delr i s o” settembre 2008.

*Ente Nazionale Risi -Laboratorio Chimico

M e rc e o l o g i c o

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Sopra, spettrofotometro ad as-sorbimento atomico con fornettodi grafite (GF-AAS). A centro pa-gina, spettrofotometro ad assor-bimento atomico con generatoredi idruri (HG-AAS)

Cadmio (Cd)

Tab. 1 – Normativa di riferimento sui metalli e limitiE l e m e n to Riferimento al Regolamento (CE)

N. 1881/2006 e successiviTe n o ri

massimi¹

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Ok per AccrediaSono ormai otto anni che il Laboratorio Chimico

Merceologico, ubicato presso il Centro Ricerche sulRiso, è accreditato dall’organismo nazionale di ac-creditamento, Accredia. L'accreditamento attesta illivello di qualità del lavoro di un Laboratorio, verificandola conformità del suo sistema di gestione e delle suecompetenze a requisiti normativi internazionalmentericonosciuti, nonché alle prescrizioni legislative ob-bligatorie. Per mantenerlo, il Laboratorio è soggetto auna visita di valutazione annuale della sua conformità,da parte di un team ispettivo, che viene rinnovato ogniquattro anni. Nello scorso ottobre, il nostro Laboratorioè stato valutato da un nuovo team, il terzo dall’iniziodell’accreditamento, che ha effettuato un’ispezionemolto rigorosa e approfondita per verificare la con-formità dell’operato del Laboratorio sia ai requisitidescritti nella Norma ISO/IEC 17025 requisiti generaliper la competenza dei laboratori di prova e di taratura,che alle ulteriori prescrizioni Accredia definite neldocumento RT-08.

A dimostrazione del costante e serio lavoro svolto,l’esito della visita ispettiva è stato positivo, attestandola conformità del laboratorio e delle attività di analisi daesso svolte.

Piombo (Pb)

A r s e n i c o ( As )inorganico²

3 . 1. 9

3 . 2 . 12

3.5.1

3.5.2

3.5.3

3.5.4

Cereali, legumi e leguminose 0,20

Crusca, germe, grano e riso 0,20

Riso lavorato non parboiled (risobrillato o bianco)

0,20

Riso parboiled e riso semigreg-gio

0,25

Cialde di riso, cialdine di riso,cracker di riso e dolci di riso

0,30

Riso destinato alla produzione dialimenti per i lattanti e i bambini

0 , 15

¹Limiti espressi in mg/kg di peso fresco. ²Somma di As(III) e As(V)

Grafico 1 - Cadmio in riso semigreggio e lavorato

Grafico 3 - Arsenico totale in riso lavorato e in riso lavorato cotto

Grafico 2 - Arsenico totale in riso semigreggio e lavorato

Semigreggio Lavorato Semigreggio Lavorato

Lavorato Lavorato cotto

TECNIC A NOVEMBRE 2015 7

PROGETTO ERMES Con questo strumento è possibile avere sia una visione di insieme che puntuale

Grazie al telerilevamento si possono tenere sottocontrollo gli andamenti stagionali della coltura

A. Crema, I. Tomasoni, A.L’Astorina, M. Boschetti

La possibilità di estrarreinformazioni spazializzatesul territorio e di analizzarei dati acquisiti ripetuta-mente durante la stagione,confrontandoli tra loro, fadel telerilevamento appli-cato all’agricoltura unostrumento efficace e ora-mai sempre più usato nels e tt o r e .

Uno dei suoi vantaggipiù evidenti è la possibilitàdi analizzare nel loro com-plesso e nel quadro di unastagione intera le moltevariabili che influenzano ledinamiche produttive inagricoltura, che potrebbe-ro altrimenti risultare pocochiare. Prima tra tutti ilfattore climatico, da cui laproduttività agricola dipen-de in buona parte e che èfondamentale da conosce-re per poter mitigare glieffetti negativi su malattie,fertilità e disponibilità dinutrienti nel terreno.

Recentemente, nell’a m-bito del progetto europeoF P 7 E R M E S ( h t-t p : / / ww w. e r m e s - fp 7 s p a-ce.eu) è stato possibileraccogliere i dati prodottidalle aziende agricole, i da-

ti meteo e i dati telerilevati,come gli indici vegetazio-nali, in un unico Geopor-tale in cui gli stessi sonovisualizzati su mappe (ht-t p : / / ww w. e r m e s - fp 7 s p a-ce .eu /e rme s - too ls /e r-mes-geoportal-2/). Conquesto strumento è pos-sibile avere sia una visionedi insieme, che permettedi comprendere cosa staaccadendo a livello di com-prensorio in merito a pre-cipitazioni, temperature ecrescita della vegetazione,

sia una visione puntuale,che mette in relazione que-sti dati con la varietà e leoperazioni effettuate sulproprio campo.

L’andamento del tempoha influenzatola coltivazione

Grazie a questo sistemaintegrato, quest’anno èstato possibile evidenziarecome la part ico lar i t àdell’andamento meteo ab-bia influenzato la stagioneagraria. Come è stato am-

piamente sottolineato dapiù parti, la media delletemperature di luglio 2015è stata la più alta da quan-do sono iniziate le misu-razioni, e cioè dal 1800;ma, più in generale, fino adoggi il 2015 risulta esserel’anno più caldo a livelloglobale. L’anomalia del me-se di luglio è stata quan-tificata con un +3.6 C°sopra la media del periododi riferimento 1971-2000(fonte ISAC-CNR).

Ma andando ad analiz-

zare una porzione di ter-ritorio più nel dettaglio, èstato possibile osservarequali sono stati gli effettisulla coltura del riso. Pren-dendo come campione al-cuni campi della provinciadi Vercelli, tramite il Geo-portale ERMES sono statiesaminati gli andamentidei dati meteo con lo svi-luppo della vegetazione.Nel grafico della figura 1vediamo come in questalocalità la linea verde, chesegna la temperatura mas-

sima giornaliera, sia stataspesso al di sopra dellamedia delle temperaturemassime calcolate sugli ul-timi 10 anni, e come du-rante il mese di luglio lo siastata in maniera presso-ché costante.

Nel grafico della figura2, invece, vediamo comela linea verde del dato diLAI (Leaf Area Index), os-sia l’indice di area fogliareche determina in manieraquantitativa lo sviluppodella coltura, sia anticipatarispetto alla media calco-lata sui dieci anni prece-denti su quel campo e co-me raggiunga il picco sta-gionale ben prima degli an-ni precedenti. Questo mo-stra in maniera chiara co-me l’annata abbia avuto unintenso e anticipato svi-luppo nella fase vegetativadella coltura ed evidenzial’impatto che ciò ha avutoanche nella fase riprodut-tiva, quando il riso ha ini-ziato la maturazione benprima degli altri anni (fasediscendente della lineaverde della curva di LAI).Le fasi finali della matu-razione, invece, si sonogradualmente allineatea ll ’andamento stagionalemedio.

Figura 1 - Andamento temperatura Figura 2 - Andamento LAI

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TECNIC A NOVEMBRE 2015 9

TECNOLOGIA Rinnovata la procedura di stampa dei “buoni di consegna” presso le riserie e gli operatori del settore

Portata a termine la revisione del sistemadi gestione dei certificati di trasferimento risoneBruno Marabellie Alessandro Tosi

Dopo molti anni di ono-rato servizio l’area riser-vata agli operatori registra-ti del sito dell’Ente va inpensione. Arriva a novem-bre un nuovo portale de-dicato agli operatori indu-striali e agli agricoltori dovetrovare informazioni per-sonalizzate e da utilizzareper le comunicazioni ob-bligatorie verso l’Ente Ri-si.

Il nuovo portale, oltre adavere una interfaccia piùsemplice e piacevole, èottimizzato anche per l’u t i-lizzo attraverso dispositividiversi dal Personal Com-puter quali smartphone et ablet.

Il Buono ElettronicoCon l’adozione del nuo-

vo portale nasce un’altraimportantissima novità, il“Buono Elettronico”: unanuova modalità di utilizzodel tradizionale documen-to che accompagna ognitrasporto di risone.

Il nuovo buono verràemesso in modalità com-pletamente dematerializ-zata, in formato PDF, fir-mato e marcato tempo-ralmente per garantirnel’autenticità, e sarà immo-dificabile e non falsifica-bile.

Il nuovo documento, si-mile al tradi-zionale buo-no azzurro,sarà in bian-co e nero, mari cono scib ileda un codicea barre a nu-m e r a z i o n eu n i v o c a .Conterrà co-me sempre idati provviso-ri relativi alpeso e potràessere stampato su cartasemplice nelle copie ne-cessarie per accompagna-re il trasporto. Dovrà es-sere utilizzato per anno-tare, a cura del mittente, idati obbligatori del traspor-to relativi al DDT quali vet-tore, automezzo e i pesi(lordo, tara e netto). Comein precedenza ogni tra-sporto dovrà essere ac-compagnato da un docu-

mento differente.Una volta utilizzato, il

peso netto, verrà comu-nicato all’Ente, a cura esotto la responsabilità delrichiedente, tramite unaapposita funzione del por-tale. Non sarà più neces-sario restituire all’Ente lacopia del documento uti-lizzato se non nel caso didifformità dei dati di uti-lizzo (nuova destinazione,cambio di varietà, ecc.).Anche in questo caso latrasmissione avverrà pervia telematica con una ap-posita funzionalità del por-t ale.

A scadenze fisse l’Enteprovvederà a inviare, tra-mite PEC, a tutti gli in-teressati (Mittente, Desti-natario, Compratore, Ven-

ditore) un do-cumento informa defini-tiva, che ri-porterà la da-ta di utilizzo,il peso nettoe tutte le in-dicazioni pre-c e d e n t e-mente inseri-te. Sarà que-s t o d o c u-mento elet-tronico im-

modificabile, firmato emarcato d ig i ta lmentedall’Ente, a dover essereconservato e a valere qua-le prova dell’avvenuta con-segna.

Questa importante no-vità permetterà a tutti dibeneficiare di una mag-giore semplicità di utilizzolegata alla possibilità di in-viare il documento ancheper posta elettronica e di

svincolarsi dall’utilizzo deltradizionale modulo in car-ta chimica a 7 copie, co-stoso e obsoleto. Aumen-terà di conseguenza latempestività delle infor-mazioni e la loro dispo-nibilità a tutti gli interes-sati. La ces-s a z i o n edell’obbligodi riconsegnadella copiaall’Ente Risi,sostituita dal-la comunica-zione telema-tica del pesoe della data diutilizzo, faràrisparmiare atutti tempo edenaro pergli spostamenti. La cor-rettezza dei dati riportatisul documento finale saràgarantita dall’interesse ditutti gli attori del trasporto.L’archiviazione del docu-mento potrà avvenire inmodalità totalmente elet-tronica con sensibile ri-sparmio di spazio e di tem-po.

Gli operatori interessatia questa modalità di emis-sione potranno contattareAlessandro Tosi, dell’u ff i-cio EDP presso la SedeCentrale, per maggiori de-lucidazioni. Chi già utilizzail portale per la stampa inmodalità “buoni a casa”potrà agevolmente acce-dere da subito alla nuovam o d a l i t à s t i p u l a n d ou n’estensione alla conven-zione già in essere conl’Ente.

Un semplice vademe-cum sarà presente nel sitoper spiegare tutti i pas-

saggi della nuova moda-lit à.

Denunce periodicheAnche le denunce pe-

riodiche obbligatorie fattedagli agricoltori e daglioperatori industriali pre-

s en t er a nn oi m p o r t a n t inov i t à conl’avvento delnuovo porta-le. La richie-sta di compi-lazione delladenuncia, ol-tre che esse-re spedita informa carta-cea, allegataa “Il Risicol-t o r e”, verrà in-

viata in formato persona-lizzato, attraverso un mes-saggio PEC, all’indirizzo uf-ficiale dell’azienda agricolaa suo tempo comunicatoalla CCIAA di iscrizione.

Nel messaggio saràcontenuto un link che col-legherà in modo diretto esicuro al proprio modello didenuncia elettronica. Do-po aver compilato i campicon le informazioni richie-ste, sarà sufficiente clic-care sul pulsante “Chiudi eTr a s m e tt i ” per inviare lapropria denuncia e per as-

solvere l’obbligo nei con-fronti dell’Ente. Tutti i ri-sicoltori, anche chi non hamai attivato il portale con ilproprio accesso persona-le, potranno utilizzare que-sto metodo per inviare lapropria denuncia.

.

Fine vendita, ecco il nuovomodello per la dichiarazione

La cosiddetta “dichiarazione di finevendit a” è un documento che il risicoltoreè invitato a consegnare all’Ente quandoha concluso la vendita di tutto il risonedetenuto e che lo esonera dall’obbligo dipresentazione della denuncia di rima-nenza a fine campagna.

Per semplificare la compilazione delladichiarazione, da quest’anno il modello èstato modificato, rendendo facoltatival’elencazione di tutti i buoni di consegna erichiedendo solo l’indicazione obbligato-ria del quantitativo totale di risone ven-duto o comunque scaricato dalla propriaposizione anagrafica.

Sarà cura degli uffici dell’Ente pro-

cedere alla verifica che il quantitativototale dichiarato sia congruente con lerisultanze delle schede di ciascun risi-coltore, tenendo conto delle denunce diproduzione e di rimanenza presentate edei buoni emessi. Nel caso in cui i quan-titativi dichiarati non siano congruenti conle risultanze documentali, l’Ente invierà alrisicoltore l’elenco dei buoni presenti asistema e richiederà i necessari chia-rimenti.

Il modulo può anche essere scaricatocollegandosi al sito www.enterisi.it, op-pure ritirato presso gli uffici dell’Ente, chesono a disposizione per fornire eventualiulteriori informazioni.

E’ stato predisposto un nuovo modellosemplificato, allegato a questo numero del giornale

(sul foglio contenente l’i n d i ri z zo )

Un nuovo portalededicato agli operatori

industriali e agliagricoltori dove trovare

informazionipersonalizzate e da

utilizzare per lecomunicazioni

obbligatorie verso l’EnteNazionale Risi

Sopra e in basso a sinistra, dueimmagini del nuovo portale pre-disposto dall’Ente Nazionale Risiper permettere un approccio piùsemplice agli operatori. Sotto,ecco un modello di quello chesarà il buono elettronico che ac-compagnerà i trasporti di risone

Il nuovo buono verràemesso in modalità

completamentedematerializzata, in

formato PDF, firmato emarcato temporalmente

per garantirnel’autenticità, e sarà

immodificabile e nonfalsificabile

E CONOMIA10 NOVEMBRE 2 015

Gran finale con il riso tra Ultima serata all’Expo organizzata dall’Ente Nazionale Risi all’insegna dello spettacolo. Sul palco sono saliti la cantante Maria Grazia De Veronese, Cinzia Lacchia, curatrice del museo Borgogna di Vercelli, l’attore Roberto Sbaratto e Giorgio Simonelli, docente di giornalismo radiofonico e televisivo

Giuseppe Pozzi

Un tuffo nella pittura, nel-la letteratura, nella musi-ca... nella cultura del riso.Sì, perché il riso non è solo“c o l tu r a ”, ma un patrimoniodi storia e tradizioni ma-nifestatosi nelle varie formed'arte che l'ultima serataorganizzata dall'Ente Nazio-nale Risi all'Expo ha volutomettere in risalto. Sulla ter-razza di “Cibus è Italia” delpadiglione di Federalimen-tare, lo scorso 9 ottobre èandato in scena quello chesi può davvero definire unospettacolo dal titolo “Il risotra cOltura e cUltura” e cheha avuto per protagonisti lacantante Maria Grazia DeMarchi del Canzoniere Ve-ronese, Cinzia Lacchia, cu-ratrice del museo Borgognadi Vercelli, l’attore RobertoSbaratto e Giorgio Simo-nelli, docente di giornali-smo radiofonico e televi-sivo. Una sorta di “cilieginasulla torta” che l'Ente Risiha voluto proporre a con-clusione di un percorso cheda maggio ha permesso aivisitatori di Expo e a chi hapartecipato alle varie seratedi conoscere meglio questostraordinario prodotto, labontà dei vari risotti e nonsolo, il legame indissolubilecon i territori in cui cresce.

Il riso nella letteraturaIl connubio riso e lette-

ratura alcuni degli invitatidel 9 ottobre l'hanno potutoanche gustare, mentre glialtri l'hanno potuto vedereattraverso lo show cooking

che ha visto protagonisti ilpresentatore della serata,Patrizio Roversi, e lo chefAndrea Ribaldone. Insiemehanno cucinato il “R i s o tt odi Mariù”, con zafferano, fe-gatino di pollo, creste digallo e interiora, che il poetaGiovanni Pascoli esaltava inuna disputa epistolare sulrisotto perfetto con il gior-nalista del “Corriere dellaSera ” Au g u-s t o G u i d oBianchi. Matanti scrittorihanno dedi-cato al risopagine e ver-si: da Giam-battista Spolverini, che nel1758 scrisse il poema “Lacoltivazione del riso”, a Mar-chesa Colombi con il suoromanzo di denuncia socia-le “In risaia”, da AntonioFogazzaro che intitolò "Ri-sotto e tartufi" il primo ca-pitolo di "Piccolo mondo an-

tico", fino al Sebastiano Vas-salli de “La chimera”. Mal'attore Roberto Sbaratto hafatto apprezzare anche “Ilmanifesto della cucina fu-turist a” di Filippo TommasoMarinetti, dove si condannala pasta e si esalta il riso, e,soprattutto “Gli arancini diMont albano” di Andrea Ca-milleri con una straordinariaimitazione dello scrittore si-

c i l i a n o . L aparte lettera-ria si è con-clusa con unacitazione de“Le stagionide l l 'ac qu a”della vercelle-

se Laura Bosio che meritadi essere ricordata: «Scri-vere è un po' come col-tivare riso: ci vuole dedi-zione, ci vuole estro, at-tenzione, capacità di osser-vare. Le stesse doti chedeve possedere un buona g r i c o l t o r e ».

Il riso nella pitturaCi mise due anni di lavoro

per realizzarlo; ma oggi èsicuramente il quadro chemeglio di tutti racconta lastoria della risaia: “Per ot-tanta centesimi” di AngeloMorbelli. «Morbelli scrivevaa Pelizza da Volpedo - haricordato la curatrice delmuseo Borgogna di Vercel-li, Cinzia Lacchia – che il risocresceva più velocementedi quanto lui riuscisse a di-pingere». Straordinario ma-nifesto della pittura divisio-nista, documenta il duro la-voro delle mondine, presedi spalle e chine nella risaia.Altrettanto significativo ilquadro, sempre di Morbelli,“In risaia”, dove una mon-dina si alza per mettersi aposto il copricapo, «un'im-magine poi ripresa dalla ci-nematografia». A questoproposito, Lacchia ha ram-mentato il disegno a coloriche Renato Guttuso realizzò

per la copertina di una bro-chure pubblicata in occa-sione della prima uscita delfilm “Riso amaro”.

La curatrice del museoBorgogna di Vercelli ha vo-luto, infine, segnalare an-che lo spettacolare man-dala di ben 20 metri di dia-metro realizza-to con r isobianco, rossoe nero, nellaBorsa Merci diVercelli, rap-presentante ilrosone centra-le della basilicavercellese diS an t' An dr ea ,opera deg l istudenti del liceo artistico“Alciati” di Vercelli e Trino.

Il riso nel cinemaDici “r i s o”, dici “cinema”

e subito pensi ad un film:“Riso amaro”. «Il capolavorodi Giuseppe De Santis – haspiegato il critico cinema-tografico Giorgio Simonelli– segna la fine del neo-realismo nato tre anni primacon “Roma città aperta”.C'è ancora la denuncia so-ciale, ma è superata da unastoria drammatica e dallapresenza di grandi attori».Oltre all'indimenticabile Sil-vana Mangano, che deve lasua notorietà proprio a que-sto film, nel cast figuravanoVittorio Gassman, Raf Val-lone e l'americana DorisDowling. Silvana Manganoall'inizio non doveva esserela protagonista del film: pri-ma di lei fecero il provinoGina Lollobrigida e Lucia

Bosè. Ma, alla fine, lo con-dizionò al punto da far cam-biare la sceneggiatura. «Ilfilm divise molto la critica,in particolare quella di si-nistra - ha ricordato Simo-nelli – perché “Riso amaro”proponeva una Mangano“americanizzat a”, che bal-

lava il boo-gie-woogie eleggeva i fo-toromanz i .Altro aned-doto, ricor-dato dal cri-tico cinema-tografico, ri-guarda il luo-go dove si gi-rò il filme, la

Cascina Veneria di Lignana:era di proprietà dell’av vo-cato Gianni Agnelli, che die-de il via libera alle ripresesolo dopo aver incontrato laMangano.

Il riso e il cantoIl finale dell'incontro è

stato lasciato alla voce diMaria Grazia De Marchi,fondatrice di diversi gruppimusicali, a cominciare dalCanzoniere Veronese, chehanno saputo valorizzare lecanzoni delle nostre tradi-zioni.

Ha raccontato un po' del-la sua storia, degli strettilegami con la nonna, mon-dina nelle risaie del Vero-nese. Ma, soprattutto, ac-compagnata da MichelaCordioli alla chitarra e Giu-seppe Zambon alla fisar-monica, ha dato un saggiodi queste canzoni facendoemozionare tutti i presenti.

Lo scorso 9 ottobre, al padiglione“Cibus è Italia” di Federalimentare, èandato in scena uno “sp ettacolo” ch eha valorizzato quel patrimoniodi storia e tradizioni delle risaie che siè manifestato nelle varie forme d'arte

.

Ribaldone, che show!Protagonista dello show cooking della

serata è stato lo chef Andrea Ribaldone(nella foto) che, “aiut ato” dal presen-tatore Patrizio Roversi, ha cucinato il“Risotto di Mariù”, con zafferano, fegatinodi pollo, creste di gallo e interiora, che ilpoeta Giovanni Pascoli aveva esaltato inuna disputa epistolare sul risotto perfettocon il giornalista del “Corriere della Sera”Augusto Guido Bianchi. Ribaldone, chefdel ristorante “I due buoi” di Alessandria,aveva cucinato anche nella serata delloscorso 3 luglio dove si era parlato delleeccellenze alessandrine e novaresi.

L’attore Rober-to Sbaratto harecitato, tra glialtri, un branodi Andrea Ca-milleri chepresenta la ri-cetta degliarancini, imi-tando in mo-do straordina-rio la voce del-lo scrittore si-ciliano

Si è parlato di Vassallie di Pascoli, ma anche

del commissarioMontalbano di Camilleri,

dei quadri divisionistidi Angelo Morbellie di “Riso amaro”

di Giuseppe De Santis

Si è trattato di un tuffonella pittura, nella

letteratura, nella musicae nel mondo del cinema

A sinistra, la cantante Maria Grazia De Marchi del Canzoniere Ve-ronese e, sopra Giorgio Simonelli, docente di giornalismo radiofonicoe televisivo, che ha parlato dello storico film “Riso amaro”

E CONOMIA NOVEMBRE 2015 11

Gran finale con il riso tra “coltura” e “cultura”insegna dello spettacolo. Sul palco sono saliti la cantante Maria Grazia De Marchi del Canzoniere

attore Roberto Sbaratto e Giorgio Simonelli, docente di giornalismo radiofonico e televisivo

.

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Carrà: «Abbiamo fattoconoscere il nostro mondo»

Non ci poteva essere chiusuramigliore per questo Expo che,come ha ricordato il presidentedell’Ente Nazionale Risi, PaoloCarrà, è stato sì «un'importantevetrina per i nostri prodotti, maanche un punto di incontro per inostri imprenditori». Centinaia,infatti, sono stati gli appunta-menti che le 51 aziende presentinello stand dell'ENR hanno avutocon compratori stranieri: Francia,Belgio, Russia e Stati Uniti tra iPaesi più interessati.

L'inizio della manifestazione, amaggio, non la-sciava ben spera-re: in particolare,la posizione un po'defilata rispetto alDecumano susci-tava non pocheperplessità. Inve-ce, con l'aperturaal pubblico del-l'entrata di Rose-rio il padiglione“Cibus è Italia” s'è trovato inbuona posizione e, soprattutto aottobre, è capitato di dover fare lafila per entrare.

«Tanta gente è passata e s'èfermata al nostro stand interat-tivo», ha assicurato Carrà. Unruolo importante l'hanno avuto levisite guidate nei territori dove sicoltiva il riso, come anche l'ap-puntamento al Centro Ricerchesul Riso in occasione dell'OpenDay di inizio settembre, che havisto la presenza dei partecipantiall’Ottavo Convegno Internazio-nale del TRRC (Temperate RiceResearch Consortium), il Consor-zio che riunisce i ricer-catori, in ambito risicolo,dei Paesi a clima tem-perato: la delegazione

era composta da una cinquantinadi membri del Consorzio, pro-venienti dai più svariati Paesi:dall’Iran al Bangladesh, dalla Tur-chia alla Russia, passando perKorea, Cina, Giappone, Uruguay,Filippine, Australia, Africa e In-donesia.

«Questi mesi ci hanno vistoimpegnati a divulgare la cono-scenza della risicoltura italiana aivisitatori provenienti da tutto ilmondo e a circa 850 selezionatioperatori della comunicazione –ha concluso il presidente del-

l'Ente Risi - Insie-me alle Camere diCommerc io d iAlessandria, Biel-la, Novara, Orista-no, Pavia, Vercelli,Verona e alle Pro-vince di Alessan-dria, Mantova, Pa-via e Vercelli ab-biamo raccontatola storia del riso e

le eccellenze dei singoli territori.Abbiamo anche voluto permet-tere alle aziende trasformatrici,che hanno creduto nel progetto,di incontrare buyers internazionali- ha concluso Carrà - i quali, inalcune occasioni, hanno anchevisitato il nostro Centro Ricerchesul Riso per comprendere megliol'alto grado di qualità del risoitaliano. Ora, un periodo intenso,interessante e stimolante è ter-minato, ma dovremo continuare alavorare insieme per far sì che ilnostro riso e il risotto entrino apieni voti tra le eccellenze agroa-limentari del nostro Paese».

«Questi mesi ci hanno vistoimpegnati a divulgare

la conoscenzadella risicoltura italianaai visitatori provenienti

da tutto il mondo e a circa850 selezionati operatori

della comunicazione»

Operatori, giornalisti e venditori,tutti interessati al nostro prodottoAnna Callegarin

Nell’anno di Expo, il Centro Ri-cerche sul riso di Castello d’Ag o g n aè stato la sede di numerose visitedi delegazioni straniere interessa-te a verificare dal vivo come siproduce e si consuma il riso inItalia, e ad informarsi su questioniall’ordine del giorno come l’impat -to ambientale delle pratiche risi-cole, il miglioramento della salu-brità del prodotto e il controllo dellasua qualità.

Alcuni di questi incontri sonostati organizzati nell’ambito del ric-co programma di eventi di “Cibus èIt alia”, il padiglione delle eccellenzealimentari italiane. Destinati a ope-ratori esteri selezionati tra quellipiù rappresentativi per il settorealimentare italiano, tutti gli eventiavevano l’obiettivo di supportare ilmade in Italy alimentare per au-mentare le quote dell’export e perrafforzare la visibilità internazionaledi eccellenze come, appunto, quel-la del riso italiano.

Al Centro Ricerche si sono quin-di succedute le visite di gruppi dioperatori sudamericani, russi, bel-gi, francesi ed olandesi, accom-pagnati dai funzionari delle corri-spondenti sedi dell’ICE, l’Ag e n z i aper la promozione all'estero e l'in-ternazionalizzazione delle impreseitaliane. Agli incontri hanno anchepartecipato diverse riserie e pilerieitaliane, tra quelle presenti nellostand dell’Ente Risi di Expo, chehanno potuto prendere contattocon gli operatori stranieri per get-tare le basi di future relazioni com-

merciali.Durante le visite a Castello

d’Agogna è stata presentata unapanoramica della risicoltura italianae delle attività dell’Ente Risi, anchevisitando i campi sperimentali.

Nel laboratorio chimico-merceo-logico sono state invece illustratele principali analisi effettuate per laverifica della qualità e salubrità deigranelli di riso, e si sono fatte brevidimostrazioni delle operazioni diparboilizzazione con un piccolo im-pianto sperimentale, e di resatura,per far vedere da vicino come ilgranello di risone si trasforma inchicco di riso commestibile.

Grande interesse ha sempre su-scitato anche la banca del germo-plasma ospitata all’interno delCentro Ricerche, dove è conser-vato tutto il patrimonio storico della

risicoltura italiana.Ma le visite hanno avuto come

protagonisti anche altri soggetticome i giornalisti specializzati nelsettore agroalimentare per i quali ladirezione Agricoltura della Com-missione europea ha organizzatoun viaggio in Italia focalizzato sullaqualità e l’innovazione di prodotto.E’ sicuramente motivo di soddi-sfazione la circostanza che la scel-ta di visitare il Centro Ricerche ènata dalla positiva impressione ri-cevuta da alcuni rappresentantidella Commissione in precedentivisite.

L’auspicio è che tutti i parteci-panti agli incontri, dopo aver mo-strato grande interesse e curiositàdurante le visite, diventino nei loroPaesi testimoni a favore del risoit aliano!

A sinistra, Cinzia Lacchia, curatrice del museo Borgogna di Vercelli,che ha presentato i quadri di Angelo Morbelli e, sopra, Patrizio Roversialle prese coi fornelli insieme allo chef Andrea Ribaldone

Giovani e adulti a “scuola di riso”All’Ente Nazionale Risi sanno be-

nissimo quanto sia importante farconoscere la produzione del nostroriso, la sua qualità e le sue carat-teristiche: ai giovani e agli adulti.

L’attenzione al mondo della scuo-la si è manifestata in diverse oc-casioni anche durante l’Expo 2015.Il tecnico dell’ENR Cesare Roccaha partecipato a diversi incontri congli studenti, sia a Cascina Triulza, siaal l’interno dello stand allestitodall’Ente Risi nel padiglione “Cibusè italia” di Federalimentare.

Ma è bene che anche gli adultisiano informati su cosa mangiano.Così, grazie ad Altroconsumo, a Ca-scina Triulza si è tenuto un wor-kshop dedicato appositamente alriso: un seminario interattivo che èstato un viaggio tra le diverse va-rietà di riso che i consumatori han-no avuto modo di assaggiare pervalutare di persona le caratteristi-che sensoriali del riso a crudo e perimparare a scegliere le varietà piùadatte per realizzare i piatti dellanostra tradizione.

Il presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, insieme ai rappresentanti degli enticamerali e istituzionali che hanno sostenuto la presenza della filiera del riso all’Expo

Il gruppo di giornalisti europei che, durante l’Expo, ha fatto visita al CentroRicerche sul Riso di Castello d’Ago g n a

Diversi ragazzi hanno partecipato alle “lezioni sul riso” del tecnicodell’ENR, Cesare Rocca: sopra e a sinistra, a Cascina Triulza, a destraallo stand dell’Ente Risi nel padiglione “Cibus è Italia”

E CONOMIA12 NOVEMBRE 2 015

L’INDAGINE Laura Angela Ceriotti, ricercatrice di Novara, ha condotto uno studio durato tre anni

Per i giovani il riso è salutareUn focus group della generazione 2.0 rileva conoscenze e ignoranze sul mondo della risaiaGianfranco Quaglia

«E’ salutare e dà benes-sere, è semplice e origi-nale». Stiamo parlando delriso. Questo il giudizio cheemerge da un focus groupdi «teenagers», della ge-nerazione 2.0, sull’alimentoriso. E ancora, parlando dirisotto: «E’ elegante, raf-finato, caldo e ricorda lostare a tavola in famiglia».Invece «le insalate di risosono fresche, vivaci, appe-titose». Queste mappe diconsenso del riso sono sta-te elaborate da Laura An-gela Ceriotti, ricercatrice di

Novara, che ha condottouno studio - durato tre anni- poi condensato in unapubblicazione dal titolo«Food Strategy e multifun-zionalità nella filiera cortadel riso».

La professoressa Ceriottiè tutt’altro che un’espert adi coltivazione risicola: lau-reata in scienze politichecon specializzazione in so-ciologia generale, si è poilaureata in filosofia indirizzopsicologico. Infine ha con-seguito un dottorato di ri-cerca in gestione integratad’azienda occupandosi dimarketing relazionale e psi-

cologia dei consumi. Do-cente di ruolo al Liceo discienze umane di Novara, ècu l tore de l la mater iaall’Università del PiemonteOrientale, facoltà di Eco-nomia.

La sua indagine esplora ilpianeta consumo sotto ilprofilo psicologico, scavan-do nelle abitudini e nelleprospettive dei futuri frui-tori. Dal metodo utilizzato edai risultati ottenuti emergeun rapporto nuovo dei gio-vani con il cibo in genere ein particolare con il riso.«Perché - dice Ceriotti - l’in-tento era quello di scan-

dagliare il mondo in cui vi-viamo, cioè il territorio».

Sotto la guida della do-cente sono stati coinvolti glistessi giovani, che sono di-ventati intervistatori. Alla fi-ne sono uscite schede eindicazioni molto precise,che gettano nuova luce sulsettore specifico e di cui glioperatori agricoli e indu-striali dovrebbero tenereconto. «I giovani - dice laricercatrice - dichiarano dipreferire la qualità e di sa-per cucinare o voler im-parare a farlo. Legano glialimenti alla tradizione, mahanno una prospettiva di internazionalizzazione e

manca in loro totalmentel’immagine agricola del lorot e rr i t o r i o ».

Rispondendo alle do-mande sul riso, agli alimentipositivi si contrappongonoanche considerazioni nega-tive, che però fanno riflet-tere: i giovani non ricono-scono le diverse varietà e iloro utilizzi specifici; nellapercezione sono fortemen-te presenti i piatti tipici dellacucina cinese, giapponesee indiana. E, sempre se-condo il focus group, il con-sumo è caratterizzato dallamancanza di un marchioche leghi il cereale alle terredi coltivazione, di ricono-

scimento delle varietà edella presenza del cerealenelle preparazioni di cibi osnack a base di cereali. Lau-ra Angela Ceriotti trae infinealcune conclusioni relativeall’area in cui è stata con-dotta la ricerca, cioè No-vara: «Manca un riso Dop oIgp che possa in qualchemodo riconoscere e iden-tificare il legame con il pro-dotto delle terre coltivate».Ma ci sono altri particolariche emergono: la funzioned el l ’operatore agricolo èpoco visibile, non ricono-sciuta rispetto ala tutela delterritorio, scarsamente va-lorizzata sotto il profilo dellamultifunzionalità. Tutti indi-catori che fanno dire ancoraalla ricercatrice: «Gli aspettisociali e culturali non an-drebbero sottovalutati: igiovani cercano communitye desiderano consolidare ilegami con il territorio, l’am-biente e le tradizioni».

U n’indagine di forte im-pronta sociologica cheesplora anche l’intensità direlazione sociale. Concludela coordinatrice dello stu-dio: «I giovani che hannobassa relazione con il riso econ la comunità sono estra-nei. Chi invece privilegial’attenzione sul cereale èraffinato; chi dà maggioreimportanza alla comunità ètradizionalista. L’alta atten-zione sia per la comunità siaper il riso è presente tra chiè in condizione di consumopostmoderno pieno: è lo-calizzato». Insomma, il risospecchio della «digital ge-neration»?.

Ma guarda un po' chi ti comparene “Il giovane Montalbano”: un ma-nifesto dell'Ente Nazionale Risi chenegli anni '50 invitava gli italiani amangiare il bianco cereale. Nel bar“Castiglioni” di Totò Valletta (aliasl'attore Dario Veca), frequentato abi-tualmente dal giovane commissario,sul muro dietro la cassa campeggiauna bionda casalinga che butta inpentola il riso, e sullo sfondo nero c'èuna doppia scritta: in alto, “Il risodona forza e salute”, e in basso,l'esplicito “Mangiate riso”.

Sì, non è che SalvoMontalbano ci facciacaso, ma che il re-gista Gianluca MariaTavarelli e la produ-zione abbiano sceltoun manifesto che in-vitava a mangiare ilriso nella terra degliarancini, forse non ècasuale. Infatti, è lostesso Andrea Camilleri, nel raccon-to intitolato proprio “Gli arancini diMont albano”, che descrive nei det-

tagli la ricetta di Adelina, la sua ca-meriera, spiegando come vengonopreparati questi mitici arancini.

Laura Angela Ceriotti,ricercatrice di Novara

La pubblicità dell'Ente Risi protagonista ne “Il giovane Montalbano”

VA R I E NOVEMBRE 2015 13

IL WORKSHOP Si è svolto in Expo lo scorso 29 ottobre, nel padiglione della Società Civile presso Cascina Triulza

Tante idee per innovare la filiera del risoIntervenuti i principali attori: risicoltori, industrie, riserie, università e ricerca, agronomi, grande distribuzione e consumatori

Tutti attorno a un tavoloper trovare delle soluzionialle problematiche della fi-liera del riso. Un’idea origi-nale che ha dato degli spuntiinteressanti che potrannoessere materia di discussio-ne e approfondimento per ilf u tu r o .

E’ quello a cui hanno datovita, un paio di giorni primadella chiusura dell’Expo, nelpadiglione della Società Ci-vile a Cascina Triulza, l’Ac -cademia del Riso insieme aSitox, un workshop dal titolo“La coltura e la cultura delr i s o”. All’evento sono inter-venuti i principali attori dellafiliera del riso: risicoltori, in-dustria dei mezzi tecnici, ri-serie, università e ricerca,agronomi e tecnici, grandedistribuzione e consumato-ri. Divisi in sei tavoli, uno persettore, hanno approfonditospecifici argomenti e hannoproposto idee e soluzioni.

Il workshop è stato intro-

dotto da una relazione diPaolo Carrà, presidentedell’Ente Nazionale Risi,che ha presentato la situa-zione del riso in Italia convari dati: dall’i ncreme ntodelle superfici risicole, con ilcalo dei lunghi B e l’incre-mento delle varietà da in-terno, ai problemi creati dal-le massicce importazioni di

riso indica dai Paesi MenoAvanzati. Ma ha parlato an-che delle varie attività svoltedal Centro Ricerche sul Risodi Castello d’Agogna, dalletecniche alternative di ge-stione dell’acqua all’agricol-tura di precisione fino alletecniche di controllo dellaconcentrazione dei metallipesanti presenti nel riso.

Il lavoro dei sei tavoli, co-me si diceva, ha comunqueprodotto diverse idee. Daltavolo delle industrie, adesempio, è arrivato il sug-gerimento di puntare sì anuove varietà di riso, maperché siano più resistentialle malattie, e sì a nuovetecnologie purché aiutino agestire in modo intelligente

le coltivazioni: il tutto però,nel solco della migliore tra-dizione. Un concetto ribadi-to anche dai risicoltori chevorrebbero un maggior con-trollo dei prodotti importan-ti, l’approvazione della leg-ge sul mercato interno, unmarchio nazionale che iden-tifichi meglio il nostro pro-dotto e un’etichettatura più

trasparente. Richiesta, que-st’ultima, arrivata anche dal-le riserie che vorrebbero an-che un controllo della trac-ciabilità del riso, a partire dalcampo, e una difesa mag-giore delle varietà storiche.Dal tavolo degli enti ufficialie degli agronomi, è stataavanzata la richiesta di isti-tuire un organismo che sipreoccupi di formare deitecnici in grado di fare da“mediatori” tra centri di ri-cerca e istituzioni, da unaparte, e agricoltori dall’altra,in modo che i primi possanotrovare le soluzioni ai pro-blemi che i secondi hanno:ai “mediatori” il compito difar presenti i problemi e ditrasmettere le soluzioni tro-vate. I consumatori, infine,hanno suggerito di puntaresui bambini perché il riso èun prodotto ancora poco co-sciuto: il suo riscatto potreb-be partire da una buona edu-cazione.

Un paio di immagini del workshop svoltosi lo scor-so 29 ottobre in Expo che ha visto la partecipazionedi tutti gli attori della filiera del riso

A EATALY I bambini di 16 nazionalità della classe V dell’Istituto Collodi di Treviso vincitrice dell’edizione 2015

“Mercoledì riso” protagonista all’ExpoTra i padiglioni dell’Expo il con-

nubio bimbi e risi ha avuto il suogiusto compimento. Lo scorso 21ottobre, la Sala Libeccio di EatalyExpo si è riempita dei bambini di16 nazionalità diverse della classeV dell’Istituto Collodi di Treviso vin-citrice dell’edizione 2015 di Mer-coledì Riso.

Già, perché una volta c’era per ibuongustai “giovedì gnocchi”, peri fedeli “venerdì pesce”, poi è ar-rivato per i golosi “sabato trip-p a”: da qualche anno qualcunoparla dei “lunedì vegetariani”.

Nel 2015 anche il riso, l’alimentodi base nel mondo, ha un giornodedicato: il mercoledì. E’ nato cosìper merito dell’azienda agricoladella Famiglia Rondolino, produt-trice del Riso Acquerello, un pro-getto culturale ed educativo che

ha coinvolto nello studio del riso1.895 bambini, 103 scuole di quat-tro Stati europei.

Durante l’incontro, i bambinidella classe V dell’Istituto Collodidi Treviso, che avevano studiato laCarta di Milano dei Bambini editada Feltrinelli, ne hanno letto i tratti

secondo loro significativi e, suc-cessivamente, li hanno sottoscrit-ta per primi.

Il dossier completo del progettoe della firma sarà poi consegnatodalla Famiglia Rondolino all'Onu,quale atto concreto in applicazionedei principi della Carta di Milano.

Nell’occasione lo chef Giusep-pe Iannotti dei Jeunes Restaura-teurs d'Europe ha ripetuto la ri-cetta “Riso Arcobaleno” con cui ibambini di 16 nazionalità diversedella classe V dell’Istituto Collodidi Treviso avevano vinto la finaledel concorso alla Tenuta Colom-

bara di Livorno Ferraris. Questaricetta, a base di riso bollito ar-ricchita da coloratissime verdure,era stata dai bambini scelta comesintesi di tutte le loro ricette tra-dizionali che avevano presentatoin classe lo scorso 28 Marzo2 015 .

Alcune immagini della manifestazione svoltasi loscorso 21 ottobre in Expo che ha visto per pro-tagonisti i bambini della classe V dell’Istituto Col-lodi di Treviso vincitrice di “Mercoledì Riso”

Ris

o ne

ws

Concluso il viaggio alla scopertadel riso con l’A pecar

Si è concluso il tour “Riso da scoprire“,il viaggio alla scoperta del riso a cui hannocollaborato il Ministero delle Politicheagricole, Ismea e l’Ente Nazionale Risi.Una simpatica ape car personalizzata hagirato per Milano per oltre due mesi or-ganizzando incontri e degustazioni gra-tuite a cui hanno partecipato centinaia dipersone (nella foto in basso a destra). AForo Bonaparte, ad esempio, hanno as-saggiato timballo di riso con pesto dirucola e gambero, in piazza Cordusio tim-ballo di riso al curry e peperoni e in piazzaSan Babila gliarancini di risocon ragù di vitel-lo. Numerosi an-che gli incontri,come que l l oc o n M a r g oSchachter, edi-torial strategistper Cucina Ita-liana, Vanity Fair,Fine Dining Lo-

vers su “I risotti più famosi d’It alia:dall’Oro e zafferano di Marchesi al Risogrigio di Bottura, i piatti (più copiati) chehanno fatto la storia” o con Sara Bo-naccorsi, foodblogger di Giallozafferano.

La riunione delle industrie risiere deiPaesi produttori aderenti a FERM

All’inizio di ottobre si è svolto un in-contro tra le industrie risiere dei Paesiproduttori aderenti a FERM, la Federa-zione europea del settore, per fare il pun-to sulla minaccia rappresentata dalle im-portazioni a dazio zero da Cambogia eMyanmar e decidere la strategia futura.

Grecia, Porto-gallo, Spagna eItalia hanno con-diviso le preoc-cupazioni rappre-sentate dalla cre-scente importa-zione di riso lavo-rato da quei Pae-si a prezzi, esentida dazi, che nonconsentono di

essere competi-tivi con il riso co-munitario, e han-no ribadito l’i n-tenzione di met-tere a punto unastrategia per cor-reggere lo squi-librio che si stade te rm in an dosul mercato.

Le industrie risiere dei Paesi produttorihanno deciso di mantenere un contattofrequente, in vista della predisposizionedi una nuova richiesta di clausola di sal-vaguardia, non appena si evidenzierannoulteriori elementi di crisi del settore.

Taglio del riso sulla terrazzadi Superstudiopiù a Milano

Falci alla mano, le mondine vercellesihanno tagliato davanti a decine di turisti lespighe di Baldo, Maratelli, Carnaroli, Ce-rere, Venere, S. Andrea e Arborio giunte acompleta maturazione sulla terrazza diSuperstudiopiù di via Tortona a Milano(nella foto a destra). La mini risaia era

stata realizzatain collaborazio-ne con Anga, as-sociazione Risi-coltori piemon-tesi, Ente Risi,Consorzio di bo-nifica della Ba-r a g g i a eSa.Pi.Se (SardoPiemontese Se-

menti).

Risaie piemontesi candidate a entrarenel Patrimonio Unesco?

Le risaie patr imonio mondialedell’umanità, con il riconoscimento uf-ficiale dell’Unesco, così come è avvenutoper le Langhe, il Roero ed il Monferrato: èil progetto ambizioso lanciato da Fran-cesco Cavagnino, della Pro Loco di Lan-diona. Con lui Stefano Zangola e MarisaAlbertini, sindaci di San Lazzaro Sesia e diLandiona. In attesa di definire il progetto edi trovare le risorse per imbastire la can-didatura, si punta all’inserimento nel Re-gistro dei Territori Rurali Storici.

IL RISO IN CUCINA14 NOVEMBRE 2 015

L’INTERVISTA Lo chef lombardo che riesce a coniugare i due estremi della cucina, modernità e tradizione

Sadler e il risotto alla zucca del cuore«Lo amo così tanto che ho pensato di proporlo a mo’ di “piatto di strada”, a quadretti croccanti di riso giallo»Paoletta Picco

Ama definire la sua cu-cina “moderna in evolu-z i o n e”. Però precisa che,accanto alla modernità,ama la tradizione e che lacucina è un mix dei dueestremi, un mix su cui ap-plicare la propria sensibilitàartistica. Qual è allora insintesi la cifrastilistica deipiatti di Clau-dio Sadler?Ancora unavolta ci vienein aiuto luir i a s sumen-d o l a c o nquattro ag-gettivi: buo-na, bella, mo-derna e leggera. E cosa c’èdi più buono, bello, mo-derno e leggero del riso?«Quasi nulla», scherza Sa-dler al telefono in occa-sione della nostra intervi-sta. E quando gli chiediamodel suo “r a p p o r t o” con ilriso dice: «Amo ridere. Ilriso mi predispone bene».

Ovviamente celia sulsenso metaforico del ter-mine, ma quando lo richia-

miamo al cereale spiega:«Amo molto il riso in quan-to cereale che sfama mi-lioni di persone al mondo.Credo sia questo il grandevalore intrinseco del riso eil suo valore aggiunto ri-spetto ad altri prodotti». Esubito aggiunge: «Nella ita-liana, piemontese e lom-barda, il piatto “n a z i o n a l e”

è il risotto; unpiatto estre-m a m e n t eversatile chedà a chi lo cu-cina la possi-bilità di gioca-re sugli ingre-d i en t i r en-dendolo ap-petibile e di-verso a ogni

stagione». E mentre ci par-la, pensiamo ai suoi risottial tartufo bianco o quelli abase di pesce.

Quale ricordo ha delriso assaggiato da bam-bino?

«Il primo ricordo di unriso mangiato va al riso allamantovana, quello con lazucca. Mia madre era na-tiva di Mantova; aveva la- vorato come mondina e

quando proponeva il risoalla zucca in famiglia pre-cisava addirittura la varietàusata: il Maratelli».

E il suo primo ricordodi un riso mangiato daa d u l to ?

«E’ il risotto che assag-giai quando avevo intornoai venticinque anni. Da ElToulà, a Milano, assaggiai ilrisotto agli asparagi cuci-nato dal grande Mauro Er-nesto: un piatto buonissi-mo che non sono più riu-scito a dimenticare. Credosia nato da quell’assaggio ilmio amore per il riso ingenerale e in particolareper il risotto, un piatto chepropongo sempre, ovun-que io vada, in Italia o nel

m o n d o ».

Quindi anche nei suoilocali all’e s te ro ?

«Certamente. Questosia a Tokyo, dove ho apertodal 2003 al 2008, sia aPechino, dal 2008 al 2012.Ora mi concentro sui localimilanesi, il ristorante e latrattoria, e sul servizio dicatering che mi permettedi viaggiare continuamente(è appena ritornato da Du-bai, ndr) e mi consente dicontinuare a proporre il ri-s o ».

Le varietà che ama usa-re ?

«I risi bianchi e anche icolorati: dal Venere - cheuso non solo come con-torno, anche per croccanti,

creme e i noti pop corn; ilrosso, che trovo deliziosoanche mangiato al natu-rale, con unfilo d’olio; ilBasmati cherichiama l’a t-mosfera etni-ca ogg i d igran moda eche si abbinaa creme, piat-ti di carne o dip e s c e ».

Nei suoi locali milane-si, il ristorante e la trat-toria-bistrot più easy concucina a vista proponetesempre un risotto? E mi-nimo per due?

«Certamente, anche per

una sola persona. Come hodetto, il mio “r a p p o r t o”con il riso e il risotto è di

vero amoretanto che…»

T a n t och e ?

«Tanto che,amando il ri-sotto e volen-dolo cucinarea ogni latitu-

dine e in ogni Paese, hopensato di proporlo a mo’di “piatto di strada”. E’ unvero e proprio piatto dapasseggio che permette diassaggiare quadretti croc-canti di riso giallo. E’ larivincita global del risottom i l a n e s e ».

Chi

è

.

La ricetta

Risotto ai fichi d’india con tar-tare di ventresca di tonno rosso,caviale nero di cous cous e scorzad’a ra n c i a

Ingredienti per 10 persone15 Fichi d’India rossi o violetti; 500

g di riso Carnaroli; mezzo Scalogno;15 g di olio e.v.o.; 50 g di vino bianco;3 l di brodo vegetale; 100 g di burro;80 g di Grana Padano; pepe di Sze-chuan q.b.; Wasabi q.b.; 300 g ditonno rosso, parte della pancia; 100 gdi Cous cous; 30 g di Nero di sep-pia.

P re p a r a z i o n ePulire dalla pelle i fichi d’india,

scegliendo quelli rossi o viola, frullarlinel bimbi alla velocità minima, perevitare di rompere i semini e quindipassare il tutto al colino cinese pres-sando bene.

Preparare il cous cous nella ma-niera abituale colorandolo con delnero di seppia e poi farlo asciugare.

Tritare la polpa di tonno, meglio sevicino alla pancia, in modo che sialeggermente piùgrassa, condirecon un pizzico diwasabi, sale, olioe pepe di Sze-chuan, disporre ilricavato in piccoliring d’acciaio dicm 3 di diametro,coprire la parte su-periore con il couscous preparato inprecedenza, un piccolo strato.

Stufare uno scalogno tritato, conun cucchiaio di olio e tre di acqua; unavolta che lo scalogno si sarà benstufato, aggiungere il riso, farlo stu-fare e quindi bagnare con un poco di

vino bianco. Far sfumare e quindibagnare con il brodo vegetale, por-tare a tre quarti di cottura e, quindi,aggiungere il succo di fichi d’india.Finire la cottura e mantecare con

poco burro, oliop r o f u m a t oall’aglio e un pocodi grana padano emantecare bene.

FinituraVersare il risotto

nei singoli piatti edisporre nel cen-tro: per ogni piattoun dischetto di tar-

tare di tonno che avremo già pre-parato in precedenza. Togliere il ringd’acciaio e, quindi, decorare con unpoco di succo di fichi d’india e dellascorza di arancia grattugiata. Ser-vire.

Claudio Sadler è uno degli chefpiù conosciuti in Italia, di sicuracompetenza e di razionale appli-cazione delle regole, ma anche digrande creatività.

La sua è una cucina creativa eaccurata, si basa sulle tradizionidella classica cucina italiana re-gionale, di volta in volta reinven-tata secondo la propria persona-lità e amore per l’innovazione. Lastessa innovazione si ritrova an-che nelle strumentazioni utilizza-te in cucina, sempre all’avanguar -dia e in continua modernizzazio-ne. Sadler è stato uno dei fon-datori dell’Associazione “Je u n e sRestaurateurs d’E u r o p e”, consu-lente gastronomico per diverseaziende, tra cui Autogrill e McDo-nald’s, e per riviste del settore. Èstato presidente dei ristoratorimilanesi e compare tra i ristorantinella prestigiosa guida dell’asso -ciazione “Le Soste”, di cui dalmarzo 2012 è il presidente.

Apre il suo primo locale a Pavianel 1982, quella che fu la “Lo -canda Vecchia Pavia”, e in con-temporanea, durante i periodiestivi, gestisce il ristorante VelaBlu a Portisco in Costa Smeralda.

Nel 1986 apre “Osteria di PortaCicca” di Ripa di Porta Ticinese aMilano, dove, nel 1991 viene in-signito della sua prima stella Mi-chelin. Nel 1995 il locale si spostain via Troilo, sempre nella zonadei Navigli milanesi, dove rimaneper undici anni e dove acquisiscela seconda stella (2002). Con-temporaneamente all’attività delristorante si dedica all’insegna -mento e nel 2002 crea “Q.B. cen-tro di cucina enogastronomico”dove, insieme ad altri validi in-segnanti, organizza corsi per pro-fessionisti e appassionati. Porta ilsuo nome, da anni ormai, ancheun servizio di banqueting, dove èevidente lo stile Sadler che pre-mia la cultura italiana della tavola,la semplicità e la leggerezza.

La stessa cultura italiana è sta-ta portata dallo chef in terra giap-ponese, a Tokyo, dove è statoaperto un ristorante che portal’insegna Sadler. Nel 2008 Sadlerapproda a Pechino e in piazzaTienanmen apre il suo ristorantecoadiuvato da due validi collabo-ratori.

Dopo anni di brillante carrierasui Navigli milanesi, Sadler si tra-

sferisce in via Ascanio Sforza 77,a pochi numeri civici di distanzadal precedente locale. Il suo nuo-vo ristorante ha aperto nel set-tembre 2007, affiancato da un se-condo locale, Chic’n Quick, peruna ristorazione più informale eveloce, ma sempre nello stile delgrande chef, e che, per le oc-casioni, accoglie banchetti edeve n t i .

L’anno 2007 vede anche l’aper -tura di due ristoranti all’internodel nuovo polo fieristico a Rho:“Chic’n Quick”, che offre un pran-zo ricercato a chi non ha moltotempo, con piatti originali e gu-stosi ma con servizio rapido; e“Sadler in Fiera”, vero e proprioristorante, luogo ideale per unapausa pranzo di vero relax e pia-cere.

Altra grande conquista di Sa-dler è rappresentata dell’uscita disei grandi libri di ricette, editi dallaGiunti, che permettono ai suoiestimatori di riprodurre le prepa-razioni degustate presso il risto-rante tra le mura di casa propria.L’ultimo, “Il manuale dello chef ”,è stato pubblicato a novembre2 013 .

«Uso i risi bianchi, maanche i colorati, dal

Venere al rosso, fino alBasmati che richiamal’atmosfera etnica oggi

di gran moda»

«Quando avevo 25 anni,da El Toulà, a Milano,

ho assaggiato un risottoagli asparagi cucinato

dal grande MauroErnesto che non sono

più riuscito adimenticare»

.

Ecco come ha “rivisto”il risotto alla zucca

Sulla preparazione del risotto alla zucca, quello amatoda bambino, Claudio Sadler, chef due stelle Michelin,intervistato sul mensile “Io Cucino” ha spiegato:«…preferisco la versione cremosa, quella che amopreparare. Ecco come procedo. Faccio insaporire lazucca a dadini in un soffritto di burro con cipolla oscalogno. Poi, bagno la zucca con brodo caldo (il miopreferito quello di cappone) e la porto a cottura. Infine,passo tutto al setaccio (a casa si può usare il frullatore)per ottenere un composto piuttosto liquido, una cremadi zucca che uso durante la cottura del risotto al postodel semplice brodo. In questo modo, l’effetto finalevellutato e gustoso. Diverso il discorso del risotto con ipezzetti di zucca, versione che presenta un problema: itempi di cottura dei due ingredienti sono diversi. Se ilriso cuoce in 18 minuti, la zucca necessita di un tempomaggiore. Per ovviare a questo inconveniente, bisognacuocerla almeno 10-15 minuti, tagliata a dadini piuttostopiccoli, con un trito di cipolla e burro, prima di ag-giungere il riso e portarlo a cottura. Anche in questocaso, sarebbe meglio unire comunque la crema dizucca, invece del solo brodo, altrimenti l’insieme po-trebbe risultare poco saporito».

RU BR I C H E NOVEMBRE 2015 15

C'è dibattito a Bruxellestra le rappresentanze delsettore agricolo. Quando siparla di "prodotti sensibili" ainegoziati commerciali, so-prattutto quello con gli StatiUniti (TTIP), gli allevatori e iproduttori di carne fannosentire più forte la loro vo-ce, quelli del-le grandi col-ture e del risoun po' meno.La motivazio-ne non è cosìdifficile da in-dividuare: lazootecnia dacarne è presente in moltiPaesi e in alcuni, come l'Ir-landa, l'allevamento rappre-senta una percentuale nontrascurabile del PIL. A di-fendere gli interessi dei ri-sicoltori c'è solo l'Italia, vi-sto che la Spagna al mo-mento non si segnala periniziative in materia, e al-cune organizzazioni agrico-le. «Le grandi colture sono

una specie di figlio di un diominore – ha detto il pre-sidente di Confagricoltura,Mario Guidi, intervenendo aun convegno del think tankFarm-Europe – mentre io suriso, cereali e soia sarei ten-denzialmente protezioni-sta. Il riso, in particolare, è

sotto attaccoin questi an-ni». Per questie altri motivi,secondo Gui-di un accordocon gli Usa vap er se gu i t o,ma «non a

tutti i costi».E poi, si deve tener conto

anche di ciò che sta ac-cadendo "oltre" il TTIP. Nelladiscussione in corso a Bru-xelles sui settori da difen-dere nel negoziato con gliStati Uniti, il Giappone è ilsolo Paese con cui l'UE haaperto un tavolo di nego-ziato commerciale che «aiu-terebbe a controbilanciare

l'impatto del TTIP su alcunisettori», è l'analisi del thinktank Farm-Europe. Anchequi: vero soprattutto per lacarne e alcuni cereali. Guar-dare al Giappone comesbocco di mercato per il risoitaliano è improbabile perragioni culturali. E poi c'è ilTPP. L'accordo sul partena-

riato trans-Pacifico, o TPP,che include Stati Uniti,Giappone e altri dieci Paesidell'area del Pacifico (Au-stralia, Brunei, Canada, Ci-le, Malesia, Messico, Nuo-va Zelanda, Perù, Singaporee Vietnam) raggiunto a ini-zio ottobre, è il più impor-tante trattato multilaterale

di libero scambio da 20 annia questa parte. Il testo del-l'accordo non è ancora pub-blico, ma da quel che si saesso prevede che il Giap-pone apra progressivamen-te le frontiere al riso pro-veniente da Usa e Australia,già oggi i principali espor-tatori. L'import del Paese

ACCORDI INTERNAZIONALI Procedono i negoziati commerciali con gli Stati Uniti, gli allevatori e i produttori di carne fanno sentire la loro voce

TTIP, solo l’Italia a difesa del risoE non pensiamo di “c onsol arci” con il Giappone come possibile sbocco di mercato alternativo...

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.

Il regolamento sul biologico va avanti,verso un accordo politico nel 2016

Il Parlamento europeo ha dato man-dato a Martin Hausling di iniziare il ne-goziato con il Consiglio UE per arrivare allastesura definitiva delle nuove norme per ilsettore biologico "dal campo alla tavola"allo studio a Bruxelles. Un accordo po-litico, ha commentato l'esponente te-desco dei Verdi, è tuttavia «improbabileprima della fine dell'anno: ora che il re-golamento è salvo ottenere un buoncompromesso è più importante della ve-locit à».

La bozza di nuovo regolamento è statadi fatto salvata dall'intesa già raggiuntadagli Stati membri in consiglio prima

dell'estate, e con la posizione degli eu-roparlamentari si può avviare il "trilogo", ilnegoziato a tre (Parlamento, Consiglio eCommissione) che porterà a nuove regoleper il settore. A spiccare nella relazioneapprovata dall'Eurocamera, il fatto che leaziende miste bio e convenzionali po-tranno continuare a esistere, ma solo conproduzioni separate, che la soglia di de-certificazione automatica per la conta-minazione accidentale da pesticidi è ri-mandata a dopo il 2020 (forse), e che icontrolli su tutta la filiera dovrebberodiventare più stringenti e "su misura" per ilbiologico.

Al Senato, un Ddl per educare al valore del ciboUn disegno di legge per introdurre a

scuola l’educazione al valore del cibo. E’quello che ha proposto la senatrice LeanaPignedoli (nella foto), vicepresidente dellacommissione Agricoltura a Pa-lazzo Madama.

«Abbiamo presentato un di-segno di legge - ha sostenuto lasenatrice - che punta a intro-durre nel sistema di istruzionel'educazione al valore del cibo,sottolineando le molteplici va-lenze degli alimenti, a iniziare daquelle salutistiche, agroam-bientali, culturali e sociali. Permesi a Expo abbiamo parlato di "Nutrire ilpianeta, energia per la vita". Io credo che igrandi cambiamenti culturali, però, nonpossano avvenire solo per decreto, madevono procedere passo dopo passo, par-

tendo dall'infanzia. Per questo è impor-tante educare i ragazzi a un corretto stilevita che tenga insieme un'alimentazionesana e un approccio del cibo globale, in-

teso come agricoltura, salute,educazione. Negli anni di gran-de industrializzazione - ha con-tinuato - si è persa la consa-pevolezza della connessionetra cibo e agricoltura, tra quelloche mangiamo e la sua origine.Se non conosciamo il tempodedicato alla nascita di un pro-dotto, quanto bene naturale èstato investito, acqua, terra,

quale micro clima, allora non potremo maiconoscere la differenza di valore tra ciò cheviene prodotto in modo standard in treminuti e quello che ha bisogno di mesi perm a tu r a r e ».

del Sol Levante, obbligato arinunciare al suo storicoblocco delle importazionidall'organizzazione mondia-le del commercio, è di circa700,000 tonnellate di risol'anno. Si parla di un pos-sibile incremento fino a50.000 tonnellate l'annodagli Stati Uniti (70.000 dal13esimo anno in cui l'ac-cordo è in vigore). Moltomeno delle 215.000 tonnel-late l'anno chieste dai ne-goziatori americani. Le im-portazioni dall'Australia po-trebbero crescere di 6.000tonnellate l'anno in una pri-ma fase per poi arrivare a8.400 tonnellate. Oltre amotivazioni culturali insor-montabili, il premier giap-ponese Shinzo Abe potreb-be avere tanti e tali pro-blemi a giustificare questeaperture in patria da raf-freddare definitivamente glientusiasmi su un ipotetico"effetto Giappone" per leesportazioni di riso italiano.

Bloc notesA cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

Inviata a Bruxelles la propostadefinitiva del PSR piemontese

La versione definitiva del nuovo Pro-gramma di sviluppo rurale 2014-2020della Regione Piemonte, revisionata eriscritta in base alle osservazioni per-venute dai Servizi della Commissioneeuropea, è stata trasmessa in data 12ottobre 2015 alla Commissione stessaper l’approvazione ufficiale. Non appenaperverrà il via libera da Bruxelles, saràcosì possibile emanare i primi bandi.Intanto sono iniziati gli incontri per ladefinizione delle nuove misure agroam-bientali, con riferimento ai disciplinariper la coltivazione. L’auspicio è che essisiano concretamente applicabili da par-te delle aziende agricole; in caso con-trario il pericolo è che i fondi inutilizzatiritornino al mittente.

Legge di stabilità: interventi perl’assicurazione

Lo stanziamento nella Legge di Sta-bilità di circa 140 milioni di euro perfinanziare il programma di agevolazioniassicurative in agricoltura contro le ca-lamità naturali, necessari per "chiudere"definitivamente la vicenda della dota-zione necessaria, e relativa alla cam-pagna assicurativa 2014, è un primoimportante provvedimento.

Sono sempre più numerosi gli eventicalamitosi che si abbattono sulle azien-de agricole, mentre la situazione si erafatta critica a causa dell'insufficientedotazione finanziaria delle annate pre-cedenti che aveva eroso in anticipo laquasi totale disponibilità del 2014. E’ un

segnale coerente e positivo che libera ilsistema delle assicurazioni agevolateda una situazione che poteva diventare,oltre che onerosa per gli agricoltori,condizionante in negativo per l'interofuturo sistema di difesa dalle calamità.Adesso si può e si deve lavorare per ilPAN 2016, alla predisposizione di po-lizze fruibili e corrispondenti alle esi-genze delle tante tipologie produttivedel nostro Paese per la prossima cam-pagna e per le prossime annate. Ilriferimento è alle polizze multirischioche prevedono - purtroppo - l’obbligoper l’agricoltore di assicurarsi anchecontro avversità di scarso rilievo nellasua specifica realtà aziendale.

Legge di stabilità 2: interventi per lameccanizzazione

Nella Legge di Stabilità c’è un ca-pitolo che riguarda la sicurezza nei cam-pi, si tratta di un finanziamento di 45milioni di euro sotto forma di un in-centivo alla rottamazione di trattori emacchine agricole. Il Fondo è istituitopresso l’Inail e servirà a finanziare l’ac-quisto di nuovi mezzi.

Quello della sicurezza nel lavoro è datempo un impegno costante delle Isti-tuzioni, che si è declinato in vari obblighia carico degli agricoltori, a partire dallanecessaria dotazione nelle trattrici dellecinture di sicurezza, contro i rischi incaso di ribaltamento, per finire alla re-visione delle trattrici, che dovrà esserefatta, per le più datate (immatricolateentro il 31/12/1973) entro il 31 dicembre2017 (DM 20 maggio 2015).

Secondo Guidi(Confagricoltura),

un accordo con gli Usava perseguito,

ma «non a tutti i costi»

LO STATO DEL RISO16 NOVEMBRE 2 015

OUTLOOK/1 Secondo il dipartimento dell’Agricoltura statunitense ci si fermerà a 474 milioni di tonnellate

Non si ferma il calo della produzioneThailandia e India tra i Paesi che avranno un ridimensionamento; Tanzania e Madagascar in crescita

Dalle risaie non arrivanoancora segnali di crescita.Per il 2015/16 si stima che laproduzione globale di risotocchi i 474 milioni di tonnel-late, 1,7 milioni di tonnellatein meno rispetto alle stimedello scorso mese e l’1% inmeno rispetto al record rag-giunto l’anno passato. Dalleprime stime di giugno per lacampagna 2015/16 ad oggi siè, quindi, registrata una di-minuzione superiore a 6 mi-lioni di tonnellate.

Il calo produttivo è legatoanche alla riduzione dell’areaglobale coltivata a riso che siattesta a 159,2 milioni di et-tari, quasi 1 milione di ettari inmeno rispetto al 2014/15.L’area coltivata a riso si stimasia in calo rispetto all’annopassato in Birmania, Cambo-gia, Nigeria e Stati Uniti.

Chi cala e chi aumentaSecondo il dipartimento

dell’Agricoltura statunitense,la Thailandia registrerà un ca-lo significativo nella produzio-ne del 2015/16: si prevedeuna diminuzione di 1,6 mi-lioni di tonnellate, per un to-tale di 16,4 milioni di tonnel-late. Anche quella dell’India sivaluta che scenda, ma di 0,5milioni di tonnellate, per untotale di 103,5 milioni di ton-

nellate. Attestandosi a 43,2milioni di ettari, l’area totale sicalcola scenda di 0,8 milionidi ettari rispetto alle prece-denti proiezioni.

E’, invece, in aumento ilraccolto della Tanzania percirca 330mila tonnellate, perun totale di 1,72 milioni ditonnellate. Trend positivo an-che per la produzione del Ma-dagascar: per il 2015/16 si sti-ma sia in rialzo di 64mila ton-nellate per un totale di 2,6

milioni di tonnellate.Per quanto riguarda il con-

sumo globale e residuo, sivaluta tocchi il dato record di487,5 milioni di tonnellate nel2015/16, 0,1 milioni di ton-nellate in più rispetto alleproiezioni precedenti e circaun punto percentuale in piùrispetto all’anno passato. Ilconsumo si calcola sia in au-mento nel 2015/16 rispettoall’anno precedente in Ban-gladesh, Brasile, Indonesia,

Filippine, Thailandia e Viet-nam. Viceversa, il consumosi stima sia in calo in Coreadel Sud e negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda lescorte finali, per il 2015/16 sistima un calo del 13% rispet-to all’anno passato per un to-tale di 88,3 milioni, 1,9 milioniin meno rispetto alle proie-zioni dello scorso mese. Sitratta del più basso quanti-tativo di scorte finali dal20 07/08.

Import ed exportPer quanto riguarda le

esportazioni, si stima siano in

diminuzione di 0,7 milioni ditonnellate in Thailandia perun totale di 9,5 milioni di ton-nellate. Trend positivo, inve-ce, in Pakistanper un totale di4,5 milioni ditonnellate, il13% in più ri-s p e t t o a l2 015 .

Per quantoriguarda le im-portazioni peril 2016, quelle dell’Iraq si cal-cola siano in calo di 0,1 milionidi tonnellate per un totale di1,2 milioni di tonnellate. Così

come quelle del Messico,previste in diminuzione di 85mila tonnellate per un totaledi 700 mila tonnellate, e di

H o n g Ko n gdove si perde-ranno 60milatonnellate perun totale di360mila. Se-gno positivo,invece, per leimport azionidelle Filippine

che per il 2016 si calcola sianoin aumento di 0,2 milioni ditonnellate per un totale di 1,6milioni di tonnellate.

.

Cambogia, accordo con la CinaPhnom Penh e Pechino hanno definito

un accordo per l’esportazione di 100 milatonnellate di riso cambogiano in Cina apartire all'inizio del prossimo anno. Se-condo Hun Lak, vice presidente dellaCambodia Rice Federation, come riporta ilsito khmertimeskh.com, il patto tra i duePaesi va valutato positivamente, anche sela Cina è in realtà soltanto uno dei diversimercati per l’esportazione di riso cam-bogiano. «L'accordo è buono - ha sot-tolineato Lak - perché la Cina è un nuovomercato per la Cambogia», tuttavia il go-verno già dall’anno scorso stava cercandodi raddoppiare la quantità di riso da espor-

tare ai cinesi. L'ostacolo maggiore che sifrappone per l’esportazione di maggioriquantitativi di riso è il prezzo, non la qua-lità. «Il prezzo del riso cambogiano è su-periore, in media il riso ha un prezzo dicirca 400 dollari per tonnellata, se con-frontato con i Paesi vicini, il loro prezzo è dicirca 300 dollari per tonnellata - ha sot-tolineato -. La federazione sta creando ungruppo di lavoro per individuare i problemie trovare soluzioni per rendere il nostroriso più competitivo».

La Cina importa circa 2 milioni di ton-nellate di riso, soprattutto dalla Thailandia,dal Vietnam, dal Myanmar e dal Pakistan.

OUTLOOK/2 Crollo soprattutto del riso a grana lunga, tiene quello a grana medio piccola

Gli Stati Uniti sono già a meno 15%Si conferma il trend negativo

per la produzione statunitense diriso: secondo il rapporto Rice Ou-tlook di ottobre per il 2015/16 sistima un ulteriore calo dell’1%rispetto a settembre, per un totaledi 187,8 milioni di cwt, il 15% inmeno nei confronti dell’a nnoscorso. In particolare, la produ-zione di riso a gra-na lunga si stimasia in calo dell’1%,per un totale di130,3 milioni dicwt, il 20% in me-no rispetto all’an-no passato. Piùcontenuto il calodella produzionedi riso a grana me-dio piccola: si cal-cola sia in diminu-zione dell’1% eraggiunga quota57,5 milioni di cwt, il 2% in menorispetto all’anno passato.

Secondo i l d ipar t imentod e ll ’Agricoltura statunitense,l’area coltivata a riso si valuta siain calo nel 2015/16 rispetto all’an-no passato in tutti gli Stati. Inparticolare, la produzione dell’Ar-kansas con 95,9 milioni di cwt

registra un calo stimato del 14%rispetto all’anno passato. Quelladella Louisiana, con 27,3 milioni dicwt, si stima che nel 2015/16scenda del 16% rispetto a unanno prima. Nel Mississippi e nelMissouri si dovrebbe addiritturaregistrare un calo, rispettivamen-te, del 24 e del 23% rispetto

all’anno preceden-te.

Trend negativoanche per le for-niture totali di riso:si stima siano incalo dell’1% perun totale di 261,8milioni di cwt, il6% in meno ri-spetto al l ’annopassato. Le forni-ture di riso a granal u n g a p e r i l2015/16 si calcola

siano in diminuzione di 1,2 milionidi cwt per un totale di 178,8milioni di cwt (-10,5% rispettoall’anno prima). Le forniture di risoa grana medio piccola si valutasiano diminuite di 0,5 milioni dicwt per un totale di 81,1 milioni dicwt, il 7% in più rispetto all’annopassato e il dato più alto dal

2 011 / 12 .Al contrario, sono in netto rialzo

le importazioni di riso statuniten-se nel 2015/16: si stima tocchino ildato record di 25,5 milioni di cwt,il 3% in più rispetto all’anno pas-sato. Quelle a grana lunga si cal-cola tocchino il dato record di 22milioni di cwt (4%).

Le importazioni di riso statu-nitense a grana medio piccola peril 2015/16, invece, restano inva-riate a 3,5 milioni di cwt, un punto

percentuale in più rispetto all’an-no passato.

Per quanto riguarda l’utilizzo to-

tale di riso, nel 2015/16 si calcolasi riconfermi a quota 222 milioni dicwt, il 3% in mento rispetto all’an-no passato. L’utilizzo di riso a gra-na lunga è stabile a 157 milioni dicwt (9% sul 2014/15). L’u t i l i z zototale domestico e residuo nel2015/16 si stima resti invariato a93 milioni di cwt (-9%). Quellodomestico e residuo di riso agrana medio piccola si calcolaresti invariato a 32 milioni di cwt(+22%).

Per quanto riguarda le espor-tazioni di riso statunitense, nel2015/16 si calcola tocchino i 97milioni di cwt, il 3% in menorispetto all’anno precedente. Inparticolare, le esportazioni di risogrezzo statunitense si valutascendano a 33 milioni di cwt, il3% in meno rispetto all’anno pas-sato..

California, rese basse causa siccitàI risicoltori californiani,

sempre più alle prese con lasiccità, ora si trovano a doverfare i conti con raccolti piùbassi rispetto alle stime pre-cedenti. Secondo quanto ri-porta il sito capitalpress.com,gli acri coltivati fino a ottobresarebbero circa 370 mila, dun-que in calo rispetto ai 431 milaacri di riso coltivati l'anno scor-so.

Il National Agricultural Sta-tistics Service calcola che il

raccolto si dovrebbe aggirareintorno ai 34,1 milioni di quin-tali, in diminuzione dell'8%rispetto allo scorso anno. Laresa media si valuta tocchi i6.300 pounds per acro, in calodel 3% rispetto al 2014. Al-l'inizio della scorsa primavera,si stimava che sarebbero staticoltivati circa 408 mila acri diriso, ma secondo un rapportoaggiornato nel mese di lugliole proiezioni sono poi stateribassate a 385 mila acri.

tIl raccolto è in flessione intutti gli Stati. In particolare,

nel Mississippi e nelMissouri dove si dovrebbe

addirittura registrareun calo, rispettivamente,

del 24 e 23% in confrontoall’anno precedente

La riduzione del raccoltoè legata anche al calo

dell’area globalecoltivata a riso

che si attesta a 159,2milioni di ettari

LO STATO DEL RISO NOVEMBRE 2015 17

.

India, risaie a rischio per le condizione climaticheLa produzione di riso in India,

secondo produttore mondiale dopola Cina, può raggiungere l'obiettivostimato per quest'anno, anche se lecondizioni climatiche non favorevolipotrebbero ridurre il raccolto delleprossime colture.

Come riporta il sito mydigital-fc.com, KV Prabhu, dell’Indian Agri-cultural Research Institute (Igri), hafatto sapere che il raccolto po-trebbe oscillare tra i 106 e 108milioni di tonnellate. Nonostante un

deficit complessivo delle precipi-tazioni, la resa media di riso ècomunque migliorata grazie all’u t i-lizzo di nuove tecnologie. Dunque,secondo l’Igri, non ci dovrebberoessere particolari difficoltà per lacoltivazione del riso nella stagionerabi.

L’India ha registrato un calo del14 per cento rispetto al livello me-dio delle precipitazioni durante lastagione dei monsoni, da giugno asettembre. Il governo ha stimato

che per la stagione kharif la pro-duzione scenda a 124,05 milioni ditonnellate rispetto ai 126,31 milionidi tonnellate dell'anno precedente.La produzione di riso kharif nellestime precedenti del ministerodell’Agricoltura si attestava a quota90,61 milioni di tonnellate. Il go-verno si è posto come obiettivo diraggiungere quota 106,1 milioni ditonnellate di riso nella produzionedi quest'anno, sia nella stagionekharif che in quella rabi.

Area coltivata 43,940 43,000 44,000Scorte iniziali 25,440 22,651 16,700Produzione lavorato 106,540 104,800 104,000Produzione grezzo 159,826 157,216 156,016Importazioni 0 0 0Forniture totali 131,980 127,451 120,700Esportazioni 10,149 11,500 9,000Consumo e residuo 99,180 99,251 99,200Scorte finali 22,651 16,700 12,500Distribuzione totale 131,980 127,451 120,700

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: U FAS

2013/14 2014/15 2015/16

2015/16, SCORTE IN CALO

ASIA Le scorte si sono ridotte per il quarto mese consecutivo. Si dovrà acquistare un altro milione di tonnellate di riso

Filippine, El Niño determina più importazioniLa produzione di riso delle

Filippine nel terzo trimestresi stima sia leggermente in-feriore a quanto inizialmenteprevisto a causa della perditadi raccolto dovuta alla siccitàprovocata da El Niño. Comeconseguenza, le scorte si so-no ridotte per il quarto meseconsecutivo. Come riporta ilsito bworldonline.com, se-condo le proiezioni del go-verno, è probabile che si do-vrà importare un altro milionedi tonnellate di riso per leesigenze del prossimo anno.Il Paese si riconferma, dun-que, uno dei maggiori acqui-renti mondiali di riso, con im-portazioni che per quest'an-no si stima raggiungano qua-si 1,8 milioni di tonnellate. Unulteriore quantitativo di 500mila tonnellate si valuta deb-ba essere ancora importato esarà consegnato entro il pri-

mo trimestre del prossimoanno. Circa 840 mila tonnel-late di riso sono state im-portate nel primo semestre,e un ulteriore quantitativo di232 mila tonnellate nel terzotrimestre.

Secondo i dati del Philip-pine Statistics Authority(Psa), la produzione di risolavorato da luglio a settembresi stima tocchi i 2,579 milionidi tonnellate, contro un vo-lume stimato a luglio di 2,589milioni, in calo quindi di quasiil 15% rispetto allo stesso pe-riodo dello scorso anno.

Il totale di scorte di risolavorato fino a settembre, ri-porta ancora il sito bworldo-

nline.com, si stima si attesti aquota 1,96 milioni di tonnel-late, in calo rispetto al picco diquest'anno di circa 3,2 mi-lioni di tonnellate calcolato a

maggio, nonostante le re-centi importazioni dal Viet-nam e dalla Thailandia. Leperdite di raccolto e le preoc-cupazioni per l’inflazione ali-

mentare hanno spinto così leFilippine ad aumentare lescorte con nuove importazio-ni. Si calcola, infatti, che il calodella produzione di riso rag-

giunga il 25% proprio a causadell'impatto della siccità cau-sata da El Niño, della stessae n t i t à d i q u e l l o d e l19 9 7- 19 9 8 .

.

Oltre al clima sfavorevole, l'au-mento della popolazione filippina, sti-mata a 112 milioni nel 2020, po-trebbe rendere più difficile per ilPaese rinunciare alle importazioni diriso. Lo riferisce il sito businessmir-ror.com.ph. Secondo i dati del Phi-lippine Statistics Authority, ciascunfilippino consuma annualmente circa

114 chilogrammi, quindi le Filippinehanno bisogno di produrre quasi 11,6tonnellate metriche di lavorato ognianno, solo per far fronte alla do-manda interna. Le importazioni diriso del Paese potrebbero aumen-tare in media del 4% all'anno dal2015 fino al 2024.

Nei prossimi cinque anni, la po-

polazione mondiale si stima che au-menti di ulteriori 433 milioni. Di que-sti, il 50% saranno asiatici, mentrel'Africa rappresenterà il 34%. Se-condo Suthad Setboonsarng, dell’I rr i(International Rice Research Insti-tute) entro il 2024 cinque Paesi del-l'Asean dovrebbero essere classi-ficati come esportatori netti di riso,mentre altri cinque, tra i quali ap-punto le Filippine, potrebbero essereimportatori netti.

Crescita demografica e domanda in rialzo

. .

Indonesia, scorte in flessioneIl governo indonesiano si prepara a

importare ulteriori quantitativi di riso acausa della siccità provocata da El Ni-ño.

Come riporta il sito antaranews.com,sono stati stilati accordi con Vietnam eThailandia. L’Indonesia deve gestire, in-fatti, le conseguenze degli effetti de-vastanti del clima negativo, far fronte allascarsità di scorte di riso, e tenere sottocontrollo la fornitura di riso da garantirealle regioni. Negli ultimi mesi, inoltre, ilprezzo del riso è aumentato del 10 percento.

Il governo ha, quindi, deciso di im-portare altri volumi di riso visto che lescorte attualmente si stima raggiungano

quota 1,7 milioni di tonnellate. Eppurenel mese di settembre, riferisce ancora ilsito antaranews.com, il ministro del-l'Agricoltura Amran Sulaiman aveva di-chiarato che la siccità non avrebbe com-promesso le forniture di riso a livellonazionale e aveva assicurato che il go-verno non avrebbe avuto bisogno diimportare riso. «Le scorte di riso sonoassicurate per i prossimi sei mesi.L’agenzia che si occupa degli approv-vigionamenti, la Bulog, dispone di 1,7milioni di tonnellate di riso», aveva spie-gato Amran, convinto che se la pro-duzione di riso fosse aumentata ognianno, l'Indonesia nei prossimi tre annisarebbe diventata autosufficiente.

Corea del Sud, si prevede un piccolo incrementoLa produzione di riso della Corea del

Sud, secondo il ministero dell’Ag r i c o l tu r a ,dovrebbe aumentare leggermente nel2015 rispetto allo scorso anno grazie a unamaggiore resa per superficie coltivata.Come riporta il sito koreaherald.com, laproduzione di riso del Paese si calcola cheraggiunga quota 4,258 milioni di tonnel-late, in rialzo dello 0,4% rispetto ai 4,241milioni di tonnellate prodotte nel 2014. Perquest'anno, su ogni 10 ettari di risaia col-tivata si dovrebbero ottenere una resa di533 kg di riso, in crescita del 2,5% rispettoai 520 kg stimati per l'anno scorso.

L’anno passato, riferisce ancora il sitokoreaherald.com, gli agricoltori hanno in-crementato la produzione di riso su

815.506 ettari di terreno, mentre per que-st'anno le aree coltivate si stima sianoscese del 2% per un totale di 799.344ettari. A fine ottobre, la riserva di riso delloStato si stima fosse intorno a 1,32 milionidi tonnellate, mentre si calcola che ladomanda per il 2016 possa raggiungerecirca 3,97 milioni di tonnellate. Il Paesemantiene una considerevole quantità discorte di riso per affrontare le emergenzee le brusche fluttuazioni dei prezzi deicereali a livello mondiale. La Corea del Sudè infatti autosufficiente quando si tratta dicoltivare un volume di riso necessario perle esigenze alimentari dei suoi 50 milionidi cittadini, anche se però importa quasitutti gli altri prodotti agricoli dall'estero.

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LO STATO DEL RISO18 NOVEMBRE 2 015

BILANCIO Le transazioni totali risultano in calo di quasi il 5 per cento

Rallentano le vendite di Lungo BIncrementi significativi per le quotazioni di Arborio e Carnaroli

IMPORT & EXPORT UECERTIFICATI RILASCIATI AL 20/10/2015

(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

Regno Unito 51.785

Francia 24.773

Paesi Bassi 17.876

Germania 10.652

Polonia 10.312

Italia 8.142

Portogallo 6.912

Belgio 6.506

Spagna 6.479

Svezia 4.644

Rep. Ceca 3.435

Altri Ue 10.300

TOTALE 161.816

Rotture di riso 61.869

Italia 16.046

Spagna 4.582

Portogallo 1.685

Regno Unito 1.588

Grecia 1.361

Francia 551

Bulgaria 378

Romania 330

Danimarca 240

Paesi Bassi 219

Polonia 213

Altri Ue 444

TOTALE 27.637

- -

Paesi Import Paesi Export

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

Nonostante il risone dinuovo raccolto sia arrivatosul mercato in anticipo ri-spetto all’anno scorso, nel-le ultime settimane le ven-dite hanno mostrato un ral-lentamento rispetto ai vo-lumi settimanali della scor-sa campagna. Infatti, se unmese fa le vendite risul-tavano in aumento del 3%,ora le transazioni risultanoin calo di quasi il 5%.

Il calo dipende quasiesclusivamente dalle mino-ri vendite di riso lungo B(-33%) che hanno più checompensato le maggiorivendite di riso medio(+29%) e lungo A (+12%).

Nell’ultimo mese le quo-tazioni hanno mostrato in-crementi significativi, inparticolare quelle relativeall’Arborio e al Carnaroli chesono cresciute in un rangecompreso tra i 45 euro,registrati per il Carnarolipresso la Borsa di Novara, ei 180 euro, rilevati per l’A r-borio presso la Borsa diVe r c e l l i .

Si segnala che a partiredal 16 ottobre è stata can-cellata la quotazione per ilPadano-Argo presso la Bor-sa di Mortara.

L’attività di esportazioneha ripreso vigore: infatti, ilgap rispetto all’anno pre-cedente è passato da un-15% di un mese fa al -7,5%attuale. L’export procedebene verso i l L ibano(+2.400 t) e la Siria (+1.500t), mentre gli operatori han-no perso terreno verso imercat i de l la Turch ia(-4.000 t) e degli Stati Uniti(-700 t).

Anche l’import ha avutou n’accelerazione, determi-nando un incremento del20% (+1.400 t) rispetto aldato di un anno fa. Le im-portazioni dalla Cambogia,che sono seconde solo aquelle effettuate dall’India,risultano in aumento di1.800 tonnellate rispetto aldato rilevato l’anno scor-so.

Unione europeaFinalmente la Commis-

sione europea ha fornitodati di importazione aggior-nati che evidenziano un au-mento complessivo di qua-si il 20% rispetto al livellorilevato un anno fa.

Le importazioni di risosemigreggio risultano inaumento del 34%, mentrel’import di riso lavorato mo-stra un incremento di circail 9%.

Questi trend erano lar-gamente attesi, considera-to che la superficie inve-

stita a riso Indica nell’U n i o-ne europea si è ridotta per ilsecondo anno consecutivo,portandosi al livello più bas-so delle ultime dieci cam-

pagne.Per quanto concerne

l’import di riso lavorato daiPMA, le informazioni for-nite dalla Commissione eu-

ropea si riferiscono al solomese di settembre ed evi-denziano un volume in lineacon quello dell’anno scor-so. I dati sembrano mo-strare una stabilità dell’i m-port dai PMA, ma se con-sideriamo che il Myanmarha sospeso il rilascio di titolidi esportazione da metàagosto a fine settembre,ecco che questo risultatodeve essere letto come unpotenziale aumento cheprobabilmente si concretiz-zerà nei prossimi mesi.

In merito all’export, siregistra un incremento del2,5%, con gli operatori ita-liani che hanno coperto il58% del volume totale.

VENDITE E RIMANENZE DEI PRODUTTORI AL 27/10/2015Gruppi

varietaliDisponibilità

vendibileVenduto % rispetto

al disponibileRimanenze

TOTALE TONDO da stimare 74.135Lido-Alpe 2.576Padano-Argo 186Vialone nano 4.160Varie Medio 1.776TOTALE MEDIO da stimare 8.698Loto-Ariete 58.475S. Andrea 11.231Roma-Elba 11.255Baldo 12.612Arborio-Volano 26.128Carnaroli 18.787Varie Lungo A 12.704TOTALE LUNGO A da stimare 151.192TOTALE LUNGO B da stimare 65.512TOTALE GENERALE da stimare 299.537

VENDITE ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

CAMPAGNE PRECEDENTI

Tondo 358.901 75.160 20,94%

Medio 32.766 6.739 20,57%

Lungo A 622.057 134.897 21,69%

Lungo B 398.605 97.357 24,42%

TOTALE 1.412.329 314.153 22,24%

2014/2015 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Tondo 395.435 55.635 14,07%

Medio 26.797 5.529 20,63%

Lungo A 556.655 111.018 19,94%

Lungo B 493.847 73.529 14,89%

TOTALE 1.472.734 245.711 16,68%

2013/2014 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

Tondo 394.346 76.988 19,52%

Medio 42.644 10.034 23,53%

Lungo A 778.241 143.414 18,43%

Lungo B 437.874 98.409 22,47%

TOTALE 1.653.105 328.845 19,89%

2012/2013 Disponibilitàvendibile

Venduto % rispettoal disponibile

140

120

100

80

60

40

20

0

Tondo Medio Lungo A Lungo B

Vendite totali ('000 t)

Vendite totali annoprecedente

Import UE

2015/16 2014/15 2013/14 2012/13

180.000

160.000

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0

161.

816

135.

442

133.

031

124.

018

30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

02015/16 2014/15 2013/14 2012/13

27

.63

7

26

.95

2

23

.54

8

21

.48

9

LO STATO DEL RISO NOVEMBRE 2015 19

Arborio 1200 1250 1200 1250 1350 1400 1500 1550

Roma 1015 1065 1015 1065 1015 1065 1055 1105

Baldo 1000 1050 1000 1050 1010 1060 1050 1100

Ribe 670 700 670 700 675 705 715 745

S. Andrea 950 1000 950 1000 1010 1060 1050 1100

Thaibonnet 640 680 640 680 650 690 650 690

Vialone Nano 1320 1370 1320 1370 1400 1450 1400 1450

Padano-Argo 1050 1150 1050 1150 1030 1130 1030 1130

Lido e similari 670 700 670 700 670 700 710 740

Originario comune 670 700 670 700 710 740 750 780

Carnaroli 1400 1450 1400 1450 1480 1530 1570 1620

Parboiled Ribe 770 800 770 800 775 805 815 845

Parboiled Thaib. 740 780 740 780 750 790 750 790

Parboiled Baldo 1120 1150 1120 1150 1130 1160 1170 1200

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Direttore responsabile: Giuseppe PozziTel. 039.99.89.240 Email: [email protected]. Tribunale di Milano: n. 4365 del 25/6/1957

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I L TROVAUFF IC IO

Servizio di Assistenza Tecnica

Te l e fo n o Te c n i c o Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo N ova r a

320 43 25 359 Paola Castagna Pav i a

320 43 25 360 Massimo Zini Pav i a

320 43 25 361 Bruna Marcato Mort ara

320 43 25 362 Cesare Rocca Ve r c e l l i

320 43 25 363 Carlotta Caresana Ve r c e l l i

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Orist ano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni N ova r a

320 43 25 368 Franco Sciorati Pav i a

Sede Sede Centrale

Indirizzo Via San Vittore, 40Città 20123 MilanoTelefono 02 8855111Fax 02 861372E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,30-12,30 13,30-17,00Servizi Presidenza Direzione Generale Area mercati e Rapporti UE Amministrazione - Personale URP - CED

Sede Centro Ricerche sul Riso

Indirizzo Strada per Ceretto, 4Città 27030 Castello D’AgognaTelefono 0384 25601Fax 0384 98673E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,30-12,30 13,30-17,30Servizi Biblioteca - Laboratori

Sede Centro Operativo

Servizi Emissioni certificati Dichiarazioe esp. Raccolta denunce e documenti

Telefono 0161 257031Fax 02 30131188E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30

Sede Sezione di Ferrara

Indirizzo Via Leoncavallo, 1Città 44021 CodigoroTelefono 0533 713092Fax 0533 713405E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Novara

Indirizzo Via Ravizza, 10Città 28100 NovaraTelefono 0321 629895Fax 0321 612103E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Pavia

Indirizzo Via Calatafimi, 13Città 27100 Pavia

Telefono 0382 24651Fax 0382 304820E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Vercelli

Indirizzo P.zza Zumaglini, 14Città 13100 VercelliTelefono 0161 257031Fax 0161 213209E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Ufficio di Isola della Scala

Indirizzo Via Nazario Sauro, 9Città 37063 Isola della ScalaTelefono 045 6630486Fax 045 6639833E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Ufficio di Mortara c/o CRR

Indirizzo Strada per Ceretto 4Città 27030 Castello d’AgognaTelefono 0384 90801 - 0384 2560204Fax 0384 294084 - 02 30132944E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,15-12,30 13,30-16,30Servizi: Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Servizio rese c/o Sala ContrattazioneIndirizzo Piazza Trieste 3Città 27036 MortaraTelefono 0384 98672E-mail [email protected] Venerdì 8,30-12,30Servizi Rese alla lavorazione

Sede Ufficio di Oristano

Indirizzo Via Enrico Mattei, 92Città 09170 OristanoTelefono 0783 78641Fax 0783 72557E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30 13,30-16,30Servizi: Assistenza tecnica - Uff.Buoni

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

BORSA DI NOVARA

Balilla-Centauro 270 305 270 305 270 305 300 335

Selenio N.Q. N.Q. 280 330 285 335 285 335

Lido-Flipper 260 285 260 285 260 285 280 305

Loto, Nembo e Similari* N.Q. N.Q. 265 305 265 305 295 335

Augusto N.Q. N.Q. 275 305 275 305 305 335

Dardo - Luna CL e similari 260 285 260 285 260 285 280 305

S. Andrea 320 350 320 350 320 350 350 380

Baldo 320 350 320 350 320 350 350 380

Roma N.Q. N.Q. 330 370 330 370 340 380

Arborio-Volano 450 490 450 490 490 530 540 580

Carnaroli 550 580 550 580 570 600 595 625

Thaibonnet-Gladio 260 280 260 280 260 280 270 290

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

28/9/2015Min Max

5/10/2015Min Max

12/10/2015Min Max

19/10/2015Min MaxRisoni

BORSA DI VERCELLI

Balilla, Centauro e similari 300 308 300 308 315 323 325 333Sole CL 270 288 275 293 290 308 315 333Selenio e similari N.Q. N.Q. 300 337 300 337 313 350Tipo Ribe 270 288 270 288 270 288 290 308Loto e similari 290 308 290 308 290 308 315 343 (*)Augusto 300 308 300 308 325 333 335 343S. Andrea e similari 300 346 300 346 300 355 330 385Roma e similari 340 384 (**) 340 384 (**) 340 384 (**) 350 394 (**)Baldo e similari 330 365 315 350 315 350 350 385Arborio e Volano 450 490 460 500 510 550 630 670Carnaroli e similari 550 580 550 580 590 620 640 670Thaibonnet e similari 260 280 260 (1) 280 (1) 265 285 270 290

* Prezzo massimo riferito alla varietà Loto e ** prezzo massimo riferito alla varietà Roma - (1) nominale

29/9/2015Min Max

6/10/2015Min Max

13/10/2015Min Max

20/10/2015Min MaxRisoni

Risoni 30/9/2015Min Max

7/10/2015Min Max

14/10/2015Min Max

21/10/2015Min Max

Balilla (originario) 280 300 285 305 290 310 315 335

Selenio N.Q. N.Q. 295 335 295 335 315 355

Lido-Flipper e sim. 260 285 260 285 260 285 280 305

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 470 500 490 520 500 530 550 580

S. Andrea 315 345 315 345 325 355 355 385

Loto e Nembo 265 305 265 305 295 335 295 335

Dardo-Luna CL e sim. 250 285 250 285 250 285 270 305

Augusto 275 305 275 305 305 335 305 335

Roma 355 385 355 385 355 385 375 405

Baldo 320 350 315 345 325 355 355 385

Arborio-Volano 470 500 490 520 545 575 645 675

Carnaroli 550 580 555 585 595 625 655 685

Thai.-Gladio e sim. 270 280 270 280 275 285 280 290

BORSA DI MORTARARisoni 2/10/2015

Min Max9/10/2015Min Max

16/10/2015Min Max

23/10/2015Min Max

BORSA DI MILANOLavorati 29/9/2015

Min Max6/10/2015Min Max

13/10/2015Min Max

20/10/2015Min Max

Esportazioni Italia

Liban

o

Turch

ia

Siria Usa

Alban

ia

Serbi

a

Svizz

era

Giorda

nia

Bosn

ia Er

zego

vina

Norve

gia

Rest

o de

lM

ondo

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0

452

3.495

2.693

1.917

1.51

5

Bras

ile

2.04

2

Cana

da

410

326

304

803

800

768

521

86 40

Resto

del

Mond

o

3.500

3.000

2.500

2.000

1.500

1.000

500

0

3.062

1.910

827

38 22

Importazioni Italia

Pakista

n

India

Cambog

ia

Thailan

dia Laos

U.S.A

Argent

ina

2.133

Vietna

m24

Esportazioni ItaliaImportazioni Italia

Balilla 270 295 280 305 305 330 310 335

Selenio 280 330 285 335 285 335 305 355

Flipper-Alpe-Lido 260 285 260 285 280 305 280 305

Padano-Argo N.Q. N.Q. N.Q. N.Q.

Vialone Nano 460 480 510 530 510 530 555 575

S. Andrea 320 350 320 350 350 380 355 385

Loto 280 305 280 305 310 335 310 335

Dardo-Luna CL e sim. 260 285 260 285 280 305 280 305

Augusto 280 310 290 320 305 335 325 355

Roma 360 380 360 380 360 380 385 405

Baldo 315 355 315 355 340 380 345 385

Arborio-Volano 470 500 500 530 550 580 640 670

Carnaroli 550 580 570 600 590 620 670 700

Thaibonnet 260 280 260 280 270 290 270 290

Altre indica 260 280 260 280 270 290 270 290

BORSA DI PAVIA

20 NOVEMBRE 2 015