Kenya e Tanzania In jeep tra Kenya - Turisti per Caso

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Diario Kenya e Tanzania 1 I l nostro racconto è stato scritto duran- te il viaggio e vuole essere un mix di informazioni utili, semplici, magari ap- parentemente banali, ma che secondo noi, possono semplificare questa splen- dida esperienza a chi per la prima volta, si avventura in un territorio aspro e dal- le mille contraddizioni. 1° giorno Le prime difficoltà L’agenzia scelta per questo viaggio in Kenya e Tanzania, dopo le solite atten- te letture delle esperienze fatte da al- tri viaggiatori, è Territori Discover The World. La compagnia aerea, invece, è la British Airways, con la quale facciamo la tratta Milano-Londra-Nairobi dalle 8 del mattino alle 21, quando arriviamo in Kenya pronti per la prima sorpresa. Causa ritardo del volo in arrivo da Mila- no, le valigie perdonola coincidenza: le troveremo solo dopo due giorni gra- zie al servizio navetta organizzato dai corrispondenti kenyioti che ce le fanno consegnare ad Arusha. La notte la passiamo al Kenya Comfort Hotel: considerato il volume alto della musica nel locale vicino… prima delle due non si è dormito! 1° CONSIGLIO: il volo in connessione deve partire almeno tre ore dopo l’ar- rivo del precedente! 2° CONSIGLIO: preparare bene il baga- glio a mano con i ricambi (noi lo abbia- mo sempre fatto… tranne questa volta!). 2° giorno Kenya, dimenticarsi le comodità Si parte, dopo la sosta forzata al super- market per i beni di prima necessità. Subito, sperimentiamo la guida sicura a In jeep tra Kenya e Tanzania Gli animali della savana iniziano la loro migrazione: è il momento giusto per un safari indimenticabile tra le pianure del Serengeti e la riserva naturalistica di Masai Mara di Debora Poli e Luca Verdolini xtrfoiceh Quando: inverno Durata: 14 giorni Viaggio: aereo/auto Costo a persona: (spesa approssimativa) 2000 euro bordo della jeep da parte del nostro bra- vo driver Peter, che si rivelerà cordiale e simpatico. Testiamo anche le tortuose strade africane: pochi tratti asfaltati e molti sterrati con buche “da paura” che ci fanno sobbalzare continuamente. Il trasferimento da Nairobi al Sentrim Amboseli Lodge dura cinque ore. Dopo pranzo, inizia il primo safari all’Ambo- seli National Park dove sono numerosi elefanti, gazzelle, gnu e zebre. 3° CONSIGLIO: i trasferimenti sono lun- ghi, polverosi e stancanti. Noi abbiamo preso tutto con ironia e risate a ogni botta in testa o sul finestrino, ma meglio sapere prima che servirà molto balsamo per capelli nella doccia serale perché la polvere la fa da padrona ovunque. 3° giorno Bufali & co: pezzi da novanta Il secondo safari è quello mattutino. Alle sei si parte alla ricerca delle leonesse. Le troviamo poco dopo l’ingresso, ai bordi del bush, un po’ sonnacchiose e poco inclini ad avvicinarsi alla strada. La cosa più interessante è un’oasi di pace verdeggiante in mezzo a pozze d’acqua, dove placidamente si ciba un gruppo di bufali. Una iena, a pochi metri da noi, al- latta i suoi piccoli. Non manca neppure UN VIAGGIO APPASSIONATE Nairobi, il serengeti e la riserva del Masai Mara per vedere da vicino le meraviglie di questa parte dell'africa e purtroppo, anche le sue terribili contraddizioni. Sereno, poco nuvoloso! Il clima è temperato tutto l'anno. Sulla costa, la temperatura media si attesta attorno ai 26/28°C con massime di 30/32°C. Sugli altopiani, nelle ore notturne, la temperatura si abbassa notevolmente, in particolare a Ngorongoro. Piogge frequenti durante i mesi di aprile e maggio. noi... turisti per caso

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Diario Kenya e Tanzania

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Il nostro racconto è stato scritto duran-te il viaggio e vuole essere un mix di informazioni utili, semplici, magari ap-

parentemente banali, ma che secondo noi, possono semplificare questa splen-dida esperienza a chi per la prima volta, si avventura in un territorio aspro e dal-le mille contraddizioni.

1° giorno Le prime difficoltàL’agenzia scelta per questo viaggio in Kenya e Tanzania, dopo le solite atten-te letture delle esperienze fatte da al-tri viaggiatori, è Territori Discover The World. La compagnia aerea, invece, è la British Airways, con la quale facciamo la tratta Milano-Londra-Nairobi dalle 8 del mattino alle 21, quando arriviamo in Kenya pronti per la prima sorpresa. Causa ritardo del volo in arrivo da Mila-no, le valigie “perdono” la coincidenza: le troveremo solo dopo due giorni gra-zie al servizio navetta organizzato dai corrispondenti kenyioti che ce le fanno consegnare ad Arusha.La notte la passiamo al Kenya Comfort Hotel: considerato il volume alto della musica nel locale vicino… prima delle due non si è dormito!

1° CONSIGLIO: il volo in connessione deve partire almeno tre ore dopo l’ar-rivo del precedente!2° CONSIGLIO: preparare bene il baga-glio a mano con i ricambi (noi lo abbia-mo sempre fatto… tranne questa volta!).

2° giorno Kenya, dimenticarsi le comoditàSi parte, dopo la sosta forzata al super-market per i beni di prima necessità. Subito, sperimentiamo la guida sicura a

In jeep tra Kenya e TanzaniaGli animali della savana iniziano la loro migrazione: è il momento giusto per un safari indimenticabile tra le pianure del Serengeti e la riserva naturalistica di Masai Mara di Debora Poli e Luca Verdolini

x t r f o i c e h

Quando: invernoDurata: 14 giorniViaggio: aereo/auto Costo a persona: (spesa approssimativa)

2000 euro

bordo della jeep da parte del nostro bra-vo driver Peter, che si rivelerà cordiale e simpatico. Testiamo anche le tortuose strade africane: pochi tratti asfaltati e molti sterrati con buche “da paura” che ci fanno sobbalzare continuamente. Il trasferimento da Nairobi al Sentrim Amboseli Lodge dura cinque ore. Dopo pranzo, inizia il primo safari all’Ambo-seli National Park dove sono numerosi elefanti, gazzelle, gnu e zebre.

3° CONSIGLIO: i trasferimenti sono lun-ghi, polverosi e stancanti. Noi abbiamo preso tutto con ironia e risate a ogni botta in testa o sul finestrino, ma meglio sapere prima che servirà molto balsamo

per capelli nella doccia serale perché la polvere la fa da padrona ovunque.

3° giorno Bufali & co: pezzi da novantaIl secondo safari è quello mattutino. Alle sei si parte alla ricerca delle leonesse. Le troviamo poco dopo l’ingresso, ai bordi del bush, un po’ sonnacchiose e poco inclini ad avvicinarsi alla strada. La cosa più interessante è un’oasi di pace verdeggiante in mezzo a pozze d’acqua, dove placidamente si ciba un gruppo di bufali. Una iena, a pochi metri da noi, al-latta i suoi piccoli. Non manca neppure

un viaggio appassionate Nairobi, il serengeti e la riserva del

Masai Mara per vedere da vicino le meraviglie di questa parte

dell'africa e purtroppo, anche le sue terribili contraddizioni.

Sereno, poco nuvoloso! Il clima è temperato tutto l'anno. Sulla costa, la temperatura media si attesta attorno ai 26/28°C con massime di 30/32°C. Sugli altopiani, nelle ore notturne, la temperatura si abbassa notevolmente, in particolare a Ngorongoro. Piogge frequenti durante i mesi di aprile e maggio.

noi... turisti per caso

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un incontro very hard tra due struzzi a bordo strada che intrattengono i turisti con le loro evoluzioni amorose. Dopo una lauta colazione, alle 9.30 si parte per Arusha, in Tanzania, dove arriviamo alle 15. Il tutto su strade rigorosamente non asfaltate. Un episodio ha interrotto la monotonia del viaggio: a causa di un sorpasso azzardato, siamo finiti in un fossato, ma niente di grave per fortuna. Alle 18 arriviamo, finalmente, a Lake Manyara, al Twiga Lodge, struttura mi-nimal, ma molto pulita. La cena è servita con pietanze semplici e saporite, ed è accompagnata dai racconti avventurosi di Peter.

4° CONSIGLIO: se vi capita di finire in un fosso, niente paura! In Italia ci sa-rebbero volute due ore per uscirne, con chiamata al carro attrezzi e indifferenza generale. In Africa, in tre minuti si sono materializzate 30 persone, pronte a ti-rar fuori la jeep trainata dal camion che eseguiva i lavori stradali.

di Lake Manyara, attraversando una splendida foresta con alberi secolari e baobab giganti. Inutile dire che il silen-zio regna sovrano e si possono ascolta-re tutti i rumori della natura, in primis il cinguettìo delle numerose specie di uc-celli, dai colori sgargianti, che ci trovia-mo spesso ad ammirare e fotografare. I babbuini sono i primi animali che incon-triamo. Osserviamo divertiti il loro modo curioso di spulciarsi. Poi ci inteneriamo, vedendo mamma e figlio che si scam-biano coccole. Subito dopo avvistiamo tre klipspringers, antilopi velocissime, e poi i dik dik, le gazzelle più piccole della savana, alte più o meno 40 cm. Vedere gli ippopotami è stato entusiasmante: sono un po’ lontani, ma con un buon bi-nocolo lo spettacolo è assicurato. Il view point più bello è quello che permette di osservare, tutti insieme, in un alternar-si di colori dal giallo della savana al blu del lago, gnu, zebre, giraffe, pellicani e fenicotteri. L’emozione più forte del-la giornata ce la danno gli elefanti: un maschio adulto scaccia un cucciolo che gli dà fastidio, scaraventandolo zampe all’aria, tra barriti generali e un pizzico di panico tra noi. Lasciata controvoglia quest’oasi di pace, con la luce del sole che stava ca-lando, alle 17.30 arriviamo al cratere Ngorongoro, al cui interno, alloggiamo al Rhino Lodge, con vista e accesso di-retto sulla foresta. Non esistono, infatti,

4° giorno Ok, il prezzo non è giusto!Oggi Peter ci propone un walking safari che poi scopriamo essere un walking village affidato a un ragazzo del posto che, dopo un’ora di camminata, ci porta nel suo ufficio per presentarci un conto molto salato (56.500 scellini tanzaniani, circa 38 dollari). Ovviamente, mercan-teggiamo e ci accordiamo per 10 dollari!!!La passeggiata è, comunque, interes-sante. Si attraversano alcune zone del villaggio, si vedono le piantagioni di ba-nane e riso, case e si assiste al lavaggio (!?!) delle bottiglie e successivo imbotti-gliamento della banana beer con annes-sa fase di “tasting” che educatamente rifiutiamo. Da pelle d’oca è ovviamente la visita all’orfanotrofio, dove lasciamo una donazione e una scatola di penna-relli, non senza sentirci a disagio dopo aver visto le camerette dei bambini e la cucina. Alle 10.30 entriamo nel parco

01 Che masChilista! Il re della foresta non va mai a caccia di cibo. Pensa a tutto la leonessa. E soprattutto, mangia per primo! I cuccioli devono aspettare...

Parco NazioNale del SereNgeti Vanta un’estensione in km quadrati, di poco superiore alla Campania.

MaSai Mara Questa riserva confina con il parco del Serengeti e forma un unicoecosistema.

NairobiÈ la capitale del Kenya. Conta oltre quattro milioni di abitanti.

dar eS SalaaM È il più importante centro commerciale del paese.

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01 Con quel "naso"... Gli elefanti possono contare su un olfatto e un udito sviluppatissimi.

02 oCChi di gatto Un ghepardo nell’assolata savana che scruta ogni impercettibile movimento…

03 ma non suCCede mai nulla? Tendenzialmente pigro, ma letale!

04 siCCità Nei periodi di secca vi sono grandi migrazioni.

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recinzioni e ci avvisano di chiudere la porta che dà sul balcone in quanto a po-chi metri gli animali passano e… le trac-ce sono ben visibili. Dopo la cena nella grande sala con il tradizionale focolare, alle 21 tutti a nanna, sotto uno strato di coperte perché siamo a 2.400 metri e naturalmente non esiste riscaldamento. La doccia, però, è spaziale!

5° CONSIGLIO: contrattate sempre: po-tete risparmiare la metà!

5° giorno Prede e predatoriLa giornata inizia prestissimo con co-lazione alle 6.30 e partenza alle 7 per la discesa al cratere che si rivela fin da subito affascinante. La lista degli avvi-stamenti di oggi è lunga, anche perché Peter è davvero bravo e ci fa notare an-che i più piccoli animali. Le due emozioni più forti sono state i leoni e i ghepardi. Le leonesse le abbiamo viste a più ripre-se, prima lontane con i piccoli, poi vicine che sonnecchiavano all’ombra degli al-beri. Siamo rimasti a bocca aperta quan-do una di queste si è avvicinata e poi

Elettricità, che invenzione! Fate ben attenzione all’uso di energia elettrica nei lodge: la corrente viene erogata al tramonto e staccata dopo le 23. Pertanto, all’arrivo informatevi sulla politica attuata dalla struttura, specie se la corrente è fornita da pannelli solari: quindi, occhio alle batterie delle macchine fotografiche.

accovacciata sotto la nostra jeep: uno spettacolo davvero unico: ovviamente foto a raffica! Ma il premio della giornata spetta a Luca che vede un gran polvero-ne alzato da un branco di gnu finché il più debole viene azzannato al collo da due ghepardi ai quali siamo riusciti ad avvicinarci abbastanza da vederne uno che si cibava di una zampa e l’altro che faceva da vedetta. Wonderful! Nel momento del mio daily report, sono seduta sul patio della camera e ho appe-na visto una mandria di giganteschi bu-fali e si sentono continuamente rumori di rami spezzati. Dietro gli alberi c’è sicu-ramente qualcosa, ma la luce ormai fio-ca del crepuscolo non mi fa capire cosa si nasconda dietro la fitta vegetazione.

6° giorno Il parco del SerengetiQualcosa c’era: a colazione ci riferisco-no che davanti alla staccionata del risto-rante, hanno sostato un elefante e una gazzella d’acqua, un waterbuck per la precisione. Alle 7.30 inizia il trasferimento al gate del Serengeti, dove arriviamo tre ore più

tardi, impolverati come non mai, dato che la strada è in condizioni terribili. Dopo una sosta di un paio d’ore per la rottura degli ammortizzatori, siamo pronti per l'attraversata del parco: si rivelerà memorabile per l’incontro con due famiglie di leonesse con i cuccio-li. Fortuna ha voluto che ci trovassimo in ottima posizione con la jeep e così, per circa mezz’ora, nel silenzio genera-le, ci siamo goduti lo spettacolo delle mamme che dormivano e i piccoli che giocavano tra loro. Ma non finisce qui: riusciamo ad avvistare un leopardo su un ramo di acacia, con la coda a penzo-loni. Dirigendoci verso il gate dell’uscita dal parco, ci fermiamo ancora a dare un’ultima sbirciata al gruppo di leones-se. Poi, quando ormai è già buio, arrivia-mo all’Ikoma Camp, un lodge con tende fisse, in mezzo al bush, dove ci accoglie Pepe, lo spagnolo gestore del camp.

6° CONSIGLIO è opportuno dotarsi di pile, in quanto in molti posti l’elettrici-tà o è fornita da un generatore (come al Rhino) e funziona dalle 18 alle 21 oppu-re viene dal solare (e quindi c’è sempre) ma non si trova nei vialetti che portano al ristorante.

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7° giorno Esploratori fai da teLa giornata di oggi è dedicata intera-mente al Serengeti. Iniziamo alle 7.30 con la colazione sotto le capannine del bush e il cinguettìo di moltissimi uccelli: davvero fantastico!!! La prima sosta del-la giornata è alla Hippo Pool, una palu-dosa piscina naturale dove riposano una cinquantina di ippopotami che avevamo visto in lontananza a Lake Manyara: qui ce li gustiamo molto più da vicino. Ci rallegra anche un gruppo di giraffe: si fanno gentilmente fotografare. Anche oggi gli incontri clou sono due: un leone con le relative “consorti”, e poi il felino più difficile da avvistare e da fotografa-re, ovvero il leopardo, che riusciamo a scovare anche se è nascosto e immobile tra i rami.

8° giorno Un viaggio lungo 10 ore!Ci attende una giornata molto lunga, per il trasferimento dal Serengeti al Masai Mara. Una volta arrivati andiamo di corsa ver-so il Mara Bridge, che abbiamo attra-versato a piedi con un ranger armato, mentre Peter conduceva l’auto sull’al-tra riva. La migrazione degli gnu è passata da lì circa cinque giorni pri-ma, lasciando una scia di carcasse di animali che emanano un odore nau-seabondo. Poi il ranger ci conduce vici-no alla riva, dove sta prendendo il sole un coccodrillo di sette metri. Apriamo il tetto della jeep e l’ultima ora la pas-siamo guardandoci sempre intorno alla ricerca del leopardo, senza successo. Il camp per fortuna è proprio all’uscita del gate e ci arriviamo stanchissimi alle 18: adesso è tempo di dormire.

9° giorno Safari col cuore in golaGli incontri emozionanti di oggi sono tre: iniziamo con due leoni maschi e una le-onessa, e restiamo in attesa per un’ora del possibile accoppiamento, che non avviene. Poi avvistiamo il leone su un albero e, con un off road veloce, la guida ci porta vicinissimi per rapide foto. Spet-tacolare! Infine, sotto una grandissima calura, quando i predatori sono tutti a ri-poso all’ombra, arriviamo al fiume Mara

Professione safari Durante le escursioni è bene indossare indumenti pratici, leggeri e dai colori neutri, scarpe comode alte almeno fino al polpaccio, cappello, binocolo, torcia elettrica e un capo pesante per la sera.

01 oCChiali e obiettivi

Per foto discrete serve almeno

un 300 mm.02 di tutto di più

Anche coloro che non hanno la passione

per l'ornitologia, rimarranno stregati dalle tante specie presenti nella zona.

03 prego vuol ballare Con me? Guardare i rituali d'accoppiamento

è un vero spettacolo.

01 02

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04 break Una giraffa che approfitta dell’ombra per ‘rinfrescarsi’ un po’

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dove soggiornano gli ippopotami. Con Peter che ci fa da guardia, scendiamo dalla jeep, ancora per qualche fotografia da batticuore.

10° giorno Appostamenti miratiLa giornata di oggi è divisa in due par-ti. L’inizio è molto bello, considerato che vediamo subito un altro leopardo. Ma dato che gli animali li abbiamo visti e fotografati tutti, ci dedichiamo agli appostamenti e alle “scene di vita quo-tidiana” nel bush: restiamo mezz’ora a guardare il leone in attesa che cambi po-sizione. Sostiamo ad ammirare il com-battimento very soft tra due giraffe, poi andiamo a vedere una famiglia di elefan-ti che fa la doccia in una pozza d’acqua. A questo punto, annusiamo “schifati” la carcassa di uno gnu da poco ucciso da un predatore e fatto a brandelli dagli avvoltoi. Alle 13 ci fermiamo sotto un albero per pranzo, in tempo per vedere il cielo diventare nero e decidere di tor-nare indietro: con la pioggia, le strade diventano impraticabili e pericolose! Quindi, di corsa al lodge dove non c’è né luce né acqua calda (e si fanno le 18).

7° CONSIGLIO: forse vale la pena valu-tare un camp con luce, acqua calda e/o sala comune per giochi/lettura come al Rhino Camp di Ngorgongoro dove c’era pure un camino con divani e poltrone.

Sconsolati ci vestiamo per bene (siamo quasi a 2 mila metri), usciamo fuori dalla tenda a scrivere questi appunti e a gio-care a carte, in attesa della splendida cena che ci aspetta la sera.

11° giorno Turismo forzatoAlle 8 la guida Masai ci attende. Ab-biamo accettato la proposta di visita, memori di quella effettuata al villaggio Himba in Namibia che era stata interes-sante e non “costruita”, con offerta libe-ra: non in soldi ma in generi alimentari. Beh! Quella al Masai… tutt’altro genere! Il capo villaggio ci ha chiesto di pagare ancora prima di entrare: circa 27 dolla-ri a persona, prezzo imposto! Dentro la capanna ci ha infilato al collo due col-lane che abbiamo dovuto prendere pur di uscire da quei due metri quadrati bui e fumosi dove mangiano e dormono in quattro, vitellini compresi. I canti e le danze a cui abbiamo assistito per ben un minuto e mezzo sono stati una farsa, con i masai che sbadigliavano saltando. Noi stavamo solo attenti a dove mettere i piedi, visto che il terreno, dopo la piog-gia della notte precedente, era un tripu-dio di fango ed escrementi di mucche, che qui sono considerate sacre come in India. Per arrivare a Naivasha impieghia-mo cinque ore ma la vista del parco Lake Naivasha Country Club ci mette di buon umore: è un prato all'inglese coperto di

acacie giganti. Scegliamo di fare la gita in barca di un’ora (nonostante non sia proprio economica, 67 dollari): non su-perlativa ma carina, si vedono gli ippo, i pellicani e molte gazzelle d’acqua.

12° giorno Tutto il wild della savanaLa giornata inizia con una passeggiata nello splendido giardino del lodge con lo sguardo rivolto all’insù per scorgere una grande scimmia bianca e nera con una lunga coda, mai vista prima. Alle 9 partiamo per Nakuru e alle 11 passia-mo il gate. La prima sosta obbligata è

All’anima delle foto! Visitare un paese straniero, significa anche rispettare cultura e tradizioni. Pertanto, è bene fare fotografie alle persone con cautela. È bene, infatti, non fare scatti senza esplicito consenso. Alcuni per motivi religiosi credono che gli si rubi l’anima. Altri, più prosaicamente, potrebbero chiedervi soldi. In ogni caso, affidatevi sempre alla guida.

i ricordi di viaggio di altri turistiperCaso

01 oasi Esplosione di verde di cjannoni. 02 vita d'afriCa Bambini del Masai Mara di nena1983. 03 saggezza indigena Nonna masai di Frica 85.

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01 Che faCCia da babbuino Una femmina col proprio cucciolo alla ricerca di un riparo: le forti piogge stanno per arrivare...

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link e indirizzi utiliAmbasciata d’Italia in Ken-ya (International House,

9th Floor Mama 'Ngina Street, P.O.Box 30107, 00100 Nairobi), tel. +254-20-2247750, 2247696, 2247755, 343144, fax +254-20-2247086 +254-20-2226915, in-dirizzo e-mail [email protected] d’Italia in Tanzania (316, Lugalo Road Upanga P.O.Box 2106, Dar es Salam), tel. +255 22 2115935/6 - 2123010/1, fax +255 22 2115938, indirizzo e-mail [email protected]. Ambasciata del Kenya in Italia.(Via Archimede 164, 00197 Roma), tel. 06 8082717, cell 3318684326,www.embassyofkenya.it, e-mail [email protected] della Tanzania in Italia.(Viale Cortina D’Ampezzo, 185, 00197 Roma), tel. 06 33485801-

02-0, fax 06 33485828, e-mail [email protected].

documentiTRAVEL

Per entrare in Tanzania ser-ve il passaporto con validi-

tà residua di sei mesi al momen-to dell’ingresso nel paese. Il visto può essere ottenuto all'arrivo presso i tre aeroporti internazio-nali (Dar es Salaam, Kilimanjaro e Zanzibar), ma può anche esse-re richiesto, prima della parten-za, presso l'Ambasciata di Tan-zania a Roma oppure presso il Consolato di Tanzania a Milano. Il modulo per la richiesta può es-sere scaricato dal sito www.tan-zania-gov.it.Per poter soggiornare in Kenya è necessario il passaporto con va-lidità residua di almeno sei me-si al momento della richiesta del visto e un biglietto aereo (a/r).

sicurezza e salutePrima di partire, è bene os-servare una profilassi anti-

malarica. In ogni caso, i costi delle cure di livello europeo sono mol-to elevati. Quindi, prima di intra-prendere il viaggio, è consigliabile stipulare un'assicurazione sanita-ria che preveda, oltre alla coper-tura delle spese mediche, anche l'eventuale rimpatrio. Le principali malattie endemiche presenti nella zona sono amebia-si, giardia, parassitosi intestinale, tifo, epatite A, schigellosi, mala-ria e colera. Ovviamente, è assolutamente sconsigliato mangiare cibi crudi, anche negli alberghi e nei risto-ranti. Bere solo bibite in bottiglia o acqua filtrata, senza aggiunge-re ghiaccio. Evitare assolutamen-te di acquistare cibi da bancarel-le per strada.

I medicinali più comuni sono facil-mente reperibili nei grandi centri urbani. In ogni caso, è consiglia-bile portare da casa un kit d’emer-genza, ovvero: antibiotico ad am-pio spettro, farmaci antidiarrea, aspirina, crema antiscottature, re-pellente contro gli insetti, antin-fiammatorio, disinfettante, cerot-ti e garze sterili.

fuso orarioIl fuso orario di Kenya e Tan-zania è di + 2 ore rispetto

all'ora solare in Italia e di + 1 ora rispetto all'ora legale.

moneta Uno scellino kenyota (kes) equivale a circa 1 euro (eur),

ma è bene premunirsi di dollari americani di piccolo taglio. In Ken-ya i turisti possono importare li-beramente valuta straniera sino

a un massimo di 5 mila dollari Usa. Le carte di credito accettate nei principali alberghi sono la Vi-sa, la MasterCard e la Diners Club. Frequentemente viene applicata una commissione su ogni acqui-sto del 5-10%. Per la Tanzania la situazione è praticamente la stessa.

telefoniaIn Kenya la linea Gsm ha una buona diffusione ed esi-

stono quattro operatori: Safari-com (Vodafone), Zain, Orange e YU. È bene, comunque, informar-si col proprio operatore prima del-la partenza e comunicare preferi-bilmente dall’albergo.

linguaIn Kenya e Tanziana si par-la correntemente la lingua

inglese.

Come, dove, quantoUn viaggio affascinante ma difficile: ecco tutto quello che dovete sapere per non rovinare la vacanza africana

quella per la vista dei fenicotteri rosa. Prima di pranzo arriva anche l’incontro più che ravvicinato, con l’ultimo big five, il rinoceronte nero, enorme, pesantissi-mo e con un corno lunghissimo, segno di anzianità. Alle 14 arriviamo al Lake Nakuru Lodge: il posto è molto curato, ci sono tantissime piante e il cibo… è fe-nomenale. Il nostro THE BEST per tutto! Alle 15 decidiamo di approfittare delle ultime ore disponibili per il safari, anche perché nel cielo si stanno addensando nuvoloni minacciosi. Girovaghiamo per un po’ e vediamo ancora rinoceronti e flamingos. Poi, d'un tratto, arriva la pioggia: ci prepariamo anche oggi al ri-entro anticipato. Dopo 10 minuti smette di piovere, stiamo quasi sonnecchiando vicino ai finestrini, quando Peter dice: “leopards, leopards, Luca take a picture, fast, very fast!!!”. Dopo pochi secondi di smarrimento, ci rendiamo conto che due leopardi, un maschio e una femmina, so-no fermi sul ciglio della strada. Con cal-ma (ma non abbastanza da farci scattare tante foto) ci attraversano la strada uno dietro l’altro, andandosi a sistemare su un vecchio albero.

13° giorno Tutti a NairobiIl programma prevedeva la mattina al la-go e la partenza dopo pranzo dal lodge con arrivo a Nairobi dopo poco più di tre ore, in tempo per la cena in un locale a

nostra scelta. Abbiamo, in realtà, sco-perto che bisognava uscire dal parco entro 24 ore dall’entrata (per non paga-re penalty), cioè entro le 10.40! E così... breakfast alle 7.30, minisafari dalle 8 alle 10.40, pranzo lungo la strada e alle 14.30 siamo a Nairobi. Peter ci suggeri-sce il National Museum dove passiamo un paio d’ore tra la galleria dei mammi-feri (22 dollari) e il Parco dei serpenti (al-tri 22). Tutto fa cultura!

14° giorno Ritorno a casaCon molta calma la guida e il responsa-bile dell’agenzia ci vengono a prendere alle 10.30: capiamo subito che le tre soste previste per il giorno non dure-ranno moltissimo. E, infatti, alle 17 del pomeriggio siamo già in aeroporto con il volo in partenza alle 23! Per riempire la giornata andiamo all’orfanotrofio degli elefanti e, poi, al Karen Brixen Museum per la visita alla proprietà della famosa scrittrice danese e autrice del libro La mia Africa. La terza è di nuovo al Giraffe Center dove, grazie a una piattaforma, è possibile dar da mangiare alle giraffe. Il viaggio nel complesso è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa: abbia-mo visto tanti animali, goduto dei silenzi del bush e contemplato panorami scon-finati. E chi ci diceva che 10 giorni di solo safari sono troppi… è stato ampiamente smentito!

01-02 alla risCossa Le donne lavorano nei campi o nei mercati ma, di fatto, dipendono in tutto e per tutto dal marito. La nuova Costituzione, però, assicura loro, almeno teoricamente, più diritti di quanto non ne avessero un tempo.

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