Katharina Stock Bernasconi, arte terapeuta diplomata (DF ... · • Le matite colorate appuntite e...

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Arte terapia in oncologia Katharina Stock Bernasconi, arte terapeuta diplomata (DF), www.arteterapia.ch 8 novembre 2018 Formazione GIOTI

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Arte terapia in oncologia

Katharina Stock Bernasconi, arte terapeuta diplomata (DF),

www.arteterapia.ch

8 novembre 2018 Formazione GIOTI

Definizione dell’arte terapia - fondamenti - effetti - scopi

- esempi pratici

Arte terapia individuale Arte terapia in gruppo

•  effetti dei materiali artistici

•  libera espressione creativa

senza esigenze estetiche

•  spontaneità

Condizioni basilari

C’è un’ampia scelta di materiali artistici e attrezzi utilizzabili Per esempio: •  Il pastello morbido: secco e polveroso che si applica con leggerezza e che

sporca le dita.

•  Le matite colorate appuntite e rassicuranti che disegnano la linea precisa e fine e che spesso sono legate ai ricordi d’ infanzia.

•  Il pastello a olio unto e cremoso che regge la forza e che fa sentire la propria forza.

•  L’acrilico liquido e denso che invita a spaziare con pennello o spatola.

•  Carta di diverse dimensioni e qualità.

•  Il lavoro al tavolo con le dita.

•  Il lavoro davanti al muro in piedi.

•  Il lavoro con materiali plastici (in questo caso individuale).

•  Il lavoro in gruppo.

“La terapeuta non interpreta ma sostiene nel passaggio da linguaggio analogico a linguaggio verbale”. Lorena Colonello, Camilla Passavanti , “Arti terapie - I Fondamenti “, Torino 2000, S. 177

La libera espressione creativa e la spontaneità avvengono quando ci sentiamo

accolti e sicuri e necessitano di un contesto rassicurante.

L’arte terapia stimola:

•  la percezione sensoriale •  la percezione di processi interiori ed

esteriori •  la creatività

La prima parte della definizione del Registro di Medicina Empirica:

il processo creativo

essere attiva/o

stare con se stessi

processi interiori ed esteriori

s’intrecciano

! sentire il corpo attraverso i sensi stimolati (momenti positivi con il corpo malato)

! concentrazione nel qui e ora, (distacco mentale)

! (ri)esplorazione delle sensazioni ! tocca la sfera affettiva

! raccoglimento (rilassamento) ! immagini e ricordi (contrastare emozioni negative) ! esprimere, narrare, sfogarsi (alleggerire il peso del vissuto) ! sboccia la creatività (rinforzo dell’autostima)

Scopo dell’arte terapia è di promuovere

•  l’autoregolazione del paziente a livello

spirituale/mentale, psichico, fisico e sociale

•  e di attivare una gamma più grande possibile di risorse.

•  Secondo gli arte terapeuti l’arte è un “linguaggio simbolico“ grazie al quale chi è attivo artisticamente riesce a esprimere emozioni, esigenze e conflitti inconsci.

Definizione RME

Per illustrare questi scopi mostro l’inizio del percorso individuale (una volta alla settimana ) di

Maria (nome fittizio)

•  60 enne con un linfoma del tipo malt 3 •  chemioterapia in corso •  sintomi di distress nella paziente*

* vedasi Volker Tschuschke, 2008, S.123…..

•  agitazione •  pensieri negativi ricorrenti

•  stati d’ansia - paure dei trattamenti/esami previsti

•  alterazioni d’umore o/e emozioni non controllabili

•  incapacità di concedere al corpo fasi di riposo •  pulizia in modo ossessivo della casa

•  ritmo veglia/sonno disturbato

I sintomi di distress nella paziente:

Per ogni paziente gli obiettivi sono definiti secondo caratteristiche, problematiche e

bisogni individuali

•  Obiettivi della paziente: “Buttare fuori le emozioni negative”.

•  Obiettivo nell’ arte terapia in questa prima fase del trattamento: riconquistare la capacità di gestire le emozioni e ritrovare la stabilità psichica (linea guida per le intervenzioni e gli esercizi proposti). *vedasi Wöller und Kruse, 3.Aufl. 2010

La prima seduta di arte terapia All’inizio dell’incontro ho chiesto alla paziente di menzionare tutte le sensazioni spiacevoli dando loro dei colori immaginari. Poi le ho chiesto di individuare un colore che le farebbe bene in questo momento e le ho proposto di stenderlo su un foglio 50 per 70 (monocroma). Maria sceglie l’arancione che le piace e le da energia. Le ho chiesto perché non ha coperto tutto il foglio e mi ha risposto che l’effetto sarebbe stato troppo forte, perciò ha scelto di lasciare degli spazi bianchi.

Colori preferiti “ buttati fuori” con gesti spontanei. All’inizio del secondo incontro le ho proposto un esercizio con tre colori che le piacciono e di stenderli in pochi minuti su 6 grandi formati di carta da pacco (50x70). Prima di iniziare Maria esprime la sua paura di non aver fantasia e di non farcela, però è disposta di provare.

Autoregolazione e attivazione delle risorse

•  Maria fa l’esperienza di poter regolare il

suo agire (lascia spazi bianchi e riesce a gestire l’ansia della prestazione).

•  Si sente rafforzata dopo l’esercizio e vede nel risultato che ha una varietà di segni/gesti dentro di sé (secondo incontro).

•  Trasposizione nella vita quotidiana: parliamo della necessità di “fermarsi” e lasciare spazio = introdurre delle pause.

Altri due scopi importanti dell’arte terapia

sono:

Definizione REM

° Il creare e il confrontarsi con l’opera danno

al paziente la possibilità di vedere la conseguenza del proprio agire e delle proprie convinzioni.

° Grazie al lavoro creativo può sperimentare con i cambiamenti dei fenomeni psichici e azionali.

In questo incontro dopo alcuni mesi Maria tematizza il suo malessere rispetto alla sua capa. Le chiedo di definire come vive la situazione con aggettivi che poi trasforma in gesti spontanei su un foglio grande (con pastello a olio) che descrivono il conflitto: a sinistra: la capa che è cupa, arrogante, colerica. a destra: il vissuto della paziente ! restringere il corpo, ritirarsi,

chiudere la bocca, aspettare ordini, alt!

Il secchio della spazzature e il sole Offro una carta trasparente appoggiata sopra il foglio e invito Maria a

immaginare e fantasticare una soluzione. D’impulso Maria ha l’idea di un secchiello dove vorrebbe buttare dentro i gesti della capa, poi le viene in

mente il sole arancione per rappresentare se stessa in uno stato di benessere e serenità .

La paziente sperimenta un nuovo approccio: la separazione (contorni definiti) e l’individualità

“Ecco, così vorrei invecchiare: con la freschezza dell‘acqua, la forza dell‘ulivo e la dinamica del tramonto”.

L’arte terapia stimola la creatività L’ultimo dipinto di Maria che vi mostro è stato fatto dopo circa 6 mesi. Di tutti i suoi lavori fatti le ho proposto di scegliere i simboli più importanti come punto di partenza per questo lavoro che vi fa vedere come la sua capacità creativa è evoluta. Nella verbalizzazione Maria dice:

Un altro esempio per mostrare come il lavoro creativo-simbolico può aiutare la paziente a integrare vissuti difficili

fatti durante il percorso della malattia:

Linguaggio simbolico

Tanja (nome fittizio)

•  60 enne, sarcoma alla vulva •  intervento chirurgico circa un anno fa •  difficoltà di gestire la rabbia che rischia di sbordare

(paura di perdere il controllo) Arte terapia individuale con la frequenza di una volta alla settimana, nono incontro

Tania vuole pasticciare con marrone e grigio (è la sua immaginazione per rappresentare la rabbia/collera). Poi chiede un pastello scuro duro per tracciare dei contorni. Durante il lavoro Tania sente la sua rabbia e rompe la carta con il pastello. Si spaventa, comunque riesce a continuare e vede nella verbalizzazione l’occhio rosso di un mostro, poi ha l’idea di un “povero lupo” (animale che uccide solo per sopravvivere). Il lupo non le fa paura, anzi le suscita compassione.

Nasce il simbolo del mostro ! il lupo

La paziente ha l’idea di girare il foglio e vede e l’organo malato: la vulva. Ricorda le situazioni difficili durante la fase diagnostica dove ha dovuto combattere con la sua rabbia.

Nel prossimo incontro Tania vuole creare il volto del mostro

( sceglie la cartapesta).

Il risultato finale del suo lavoro fatto in più sedute: Tania ha colorato la maschera del mostro e a casa ha aggiunto il

vestito. Il mostro è diventato un manichino. Le punte rosse del mostro che all’inizio simboleggiavano il sangue delle

ferite che ha inflitto alle sue vittime sono evolute nella sua fantasia in lampadine e avvisano la presenza del mostro che vive in un bosco in

solitudine ma che non è un pericolo per chi non si avvicina troppo. Durante tutti gli incontri la paziente ha ricordato e raccontato vissuti della

sua infanzia che sono alla base della sua paura di mostrare le sue emozioni (soprattutto la rabbia) agli altri.

L’arte terapia può dare un contributo alla cura del paziente oncologico alleviando i sintomi dello stress (distress) che comporta la malattia. Sostiene il paziente nel processo di

elaborare la malattia e influenza in modo positivo la qualità di vita (*vedasi gli studi scientifici elencati nella bibliografia).

Riconquistare sicurezza e

stabilità

Mobilizzare delle risorse

Attivare e promuovere

l‘autoregolazione

Gruppi di arte terapia in oncologia (in Ticino organizzati dall’Associazione Triangolo e dalla Lega

contro il cancro) •  offerti come corsi o attività •  gruppi molto eterogeni •  partecipazione irregolare ! comporta delle conseguenze per la

coesione del gruppo e per gli obiettivi.

“si socializza, si imita l’altro, si apprende dall’altro, ci si sente parte di uno stesso universo, anche temporalmente coeso”.

“Arti terapie in e attraverso il gruppo”, Carola Palazzi Trivelli, Torino 2000, S. 128

Carola Palazzi Trivelli dice che in un gruppo di arte terapia

Setting possibili per l’arte terapia in gruppo

•  lavorare individualmente all’interno di un gruppo

•  lavorare assieme su un

supporto

Filmato

Odilia lavora durante una seduta di gruppo; trattamento attivo concluso dopo un tumore alle ovaie.

La paziente vede un’ anfora e dice: “ È stato una grande liberazione e un momento di gioia”. “C’è una catarsi specificamente arte terapeutica, ed è quella dei gesti, delle immagini, dei ritmi tenuti nascosti a lungo, che si liberano all’improvviso, finalmente. “Arti terapie in e attraverso il gruppo”, Carola Palazzi Trivelli, Torino 2000, S. 133 “a

Intervento/esercizio per: •  facilitare la coesione del gruppo •  stimolare la spontaneità •  far conoscere il pastello a olio

Lavoro di gruppo all’inizio di 4 incontri consecutivi (circa 15 minuti / 1,10 m x 2,10 m)

L’inizio: conquistare lo spazio andando a spasso con il pastello a olio sul foglio grande.

Camminare attorno al tavolo con il pastello in mano ritracciando una cornice, poi trovare un posto che invoglia a fermarsi.

Camminare attorno al tavolo con il pastello in mano ritracciando una cornice, scoprire nuovi posti per fermarsi ed incontrarsi.

Camminare attorno al tavolo con il pastello in mano ritracciando una cornice, elaborare per l’ultima volta gli elementi.

Se guardiamo i dettagli del lavoro di gruppo possiamo immaginare quante volte le mani si sono sfiorate, quante volte la linea del pastello ha toccato il segno dell’altro modificandolo e rendendolo più complesso dandogli profondità e espressività.

Possiamo anche immaginare la sorpresa e la contentezza dei pazienti di essere riusciti assieme a creare un dipinto esteticamente piacevole pur agendo spontaneamente.

L’arte terapia in gruppo può dare un contributo alla cura ambulatoriale del paziente oncologico attenuando le

ripercussioni delle emozioni negative sulla qualità di vita.

Dimensione interpersonale

(rompere l’isolamento),

dare speranza

Momenti di distacco dalla

malattia

Rafforzare l’autostima, alleggerire il

vissuto

Vi ingrazio per l’attenzione e ringrazio i pazienti per l’autorizzazione di pubblicare le foto delle loro creazioni.

Bibliografia •  Lorena Colonello, Camilla Passavanti, “Arti terapie – I Fondamenti“, Torino 2000 •  Carola Palazzi Trivelli, “Arti terapie in e attraverso il gruppo”, Torino 2000

•  Volker Tschuschke, “Psiconcologia. Aspetti psicologici dell'insorgenza e della capacità di adattamento al cancro”, CIC edizioni internazionali, 2008

•  W. Henn, H. Gruber, “Kunsttherapie in der Onkologie“, Claus Richter Verlag, Köln 2000

•  W. Wöller, J. Kruse, “Tiefenpsychologische Psychotherapie“, Schattauer Stuttgart, 3. Aufl. 2010

•  Forsch Komplementmed 18:127-133, “Die Bedeutung einer kunsttherapeutischen Intervention für onkologische Patienten aus Sicht der Teilnehmer, der Kursleitung und der Supervisorin“,

Karger GmbH, Freiburg 2011

•  Wood et al, “What research evidence is ther for the use of art therapy in the manegement of symptoms in adults with cancer? A systematic review“,

Psycho-Oncology 20 (2) 135-45, 2011