John Maynard KEYNES 1883 - 1946 La rivoluzione nel pensiero economico a cura di Nicola Giaccari -...

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John Maynard KEYN 1883 La rivoluzione nel pensiero econom a cura di Nicola Giaccari - 2009

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John Maynard KEYNES1883 - 1946

La rivoluzione nel pensiero economico

a cura di Nicola Giaccari - 2009

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Evoluzione storicaSc

uola

cla

ssic

a

Adam SmithDavid RicardoKarl Marx

Indi

rizzo

neo

clas

sico

Marginalisti

JevonsWalras----ParetoFisher

1776• Il prezzo dei

beni dipende dalla quantità di lavoro necessaria a produrli

1870• Il prezzo dei

beni dipende dalla domanda e dall’offerta

Filo

ne k

eyne

sian

o

1936• Teoria Generale

dell’occupazione, interesse e moneta

• Rilevanza macroeconomica

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Lo scenario 1929Forte incertezza nelle economie mondiali.

La fiducia verso il mercato inneggiata dalle teorie neoclassiche stava accusando un duro colpo.

Il socialismo reale aveva trovato la sua prima comparsa mediante la rivoluzione russa e la pianificazione centralizzata

dell'economia. La risposta occidentale non poteva avvenire utilizzando lo stesso

bagaglio culturale del passato né tantomeno discostarsene troppo.

La Teoria di Keynes fu scelta come risposta ufficiale della teoria economica occidentale agli stati di crisi e alla depressione. Per la

prima volta si diffuse la convinzione di un sistema economico colpito da crisi periodiche. Il ciclo economico alternava le fasi di

recessione a quelle di depressione, l'economia non riusciva pertanto a garantire la piena occupazione.

Secondo Keynes il sistema trovava la sua empasse nel settore degli investimenti.

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L’essenza della teoria Keynesiana

Nel sistema economico non si realizza automaticamente la piena occupazione dei lavoratori:

è necessario l’intervento dello Stato

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La funzione del consumoCome varia il Consumo al variare del Reddito?

Approccio microeconomico

C

Y50 100 150

Consumo autonomoSopravvivenza

10

45

100

75 Lungo periodo

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Breve periodo

C

Y100 110 120

Consumo autonomoSopravvivenza

90

106

98

Funzione lineare

10

Esempio:C = 0,8 Y + 10

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Propensione marginale al consumo

C

Y100 110 120

90

106

98

10

C

Y

E’ l’aumento che registra il consumo

quando il reddito aumenta di una

quantità data.

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Propensione media al consumo

C

Y100 110 120

90

106

98

10

C

Y

E’ il rapporto tra il consumo e il

reddito

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Riformulazione di Reddito NazionaleIl Reddito disponibile

Il consumo globale dipende dal Reddito Disponibile

Reddito che gli individui hanno effettivamente a disposizione (consumare, risparmiare)

ad es. dopo aver pagato le imposte

Rivisitazioni post-keynesiane

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Distribuzione personale del redditoMa il consumo globale dipende anche dalla

sua distribuzione tra gli individuiIn

divi

duo

con

Redd

ito 5

.000 Aumenta Y

di 500

Indi

vidu

o co

n re

ddito

1.0

00

• L’incremento di consumo sarà molto basso

Es: MPC = 0,1 = 10%

Aumenta Y di 500

• Rischia di consumare quasi tutto l’aumento

Es: MPC = 0,9 = 90%

Quindi, l’aumento del Y nazionale avrà maggiori effetti nell’aumento del reddito dei poveri

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Distribuzione personale del redditoMa il consumo globale dipende anche dalla

sua distribuzione tra gli individuiIn

divi

duo

con

Redd

ito 5

.000 Aumenta Y

di 500

Indi

vidu

o co

n re

ddito

1.0

00

• L’incremento di consumo sarà molto basso

Es: MPC = 0,1 = 10%

Aumenta Y di 500

• Rischia di consumare quasi tutto l’aumento

Es: MPC = 0,9 = 90%

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Il moltiplicatore del Reddito

Situazione macroeconomica con macchinari

Inutilizzati e forza lavoro disoccupata

Investimento da parte dello Stato (o impresa privata) per la

realizzazione di opere pubbliche

Assunzione di disoccupati, nuova occupazione, pagamento

delle retribuzioni

Aumentano Consumo e Risparmio (V. Propensione

Media al Consumo)

c * Y = C Moltiplicatore del reddito

Y = I

Y + C Y + C + + C Y = 1 . I

1- c1- c

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Moltiplicatore del reddito

… c è compresa tra 0 e 1

Più è alto c (ossia la propensione marginale al consumo) e più alto sarà il valore del moltiplicatore

Y = 1 . I 1- c

Base della teoria keynesiana del moltiplicatore: ci sono lavoratori disoccupati, macchinari inutilizzati; le imprese quanto aumenta la domanda dei beni che esse producono reagiscono non aumentando i prezzi, ma espandendo la produzione.

E’ un limite della teoria keynesiana.Processi inflazionistici con aumento dei prezzi: questa la possibile conseguenza

(INFLAZIONE)

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Con il moltiplicatore si arriverà alla piena occupazione?

No!

Il reddito nazionale di equilibrio(domanda globale = offerta globale)dipende anche da altre due variabili:Aspettative degli imprenditori su domanda e profittiSaggio di interesse

Quindi si tenderà ad avere un “equilibrio di sottoccupazione”. Secondo K. Non ci sono forze interne (come sostenevano i prekeynesiani) capaci di portare il sistema alla piena occupazione. Secondo K. C’è rigidità dei salari a scendere sotto un determinato limite (v. ad es. sindacati)

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Domanda e offerta di lavoro secondo K.

SD

w

N

Presenza dei sindacati = Livello minimo al di sotto del quale il salario monetario non può scendere.

Curva S : offerta di lavoro da parte dei lavoratoriCurva D : domanda di lavoro da parte delle imprese

W* : salario monetario minimoN : quantità di lavoro, di occupazionew: salario

w*

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Per Keynes diminuire i salari è controproducente!

Perche? Ciò si tradurrebbe in una minore domanda di beni di consumo e quindi diminuzione della domanda globale.

Le imprese, vedendo diminuire la domanda di beni che esse stesse producono, reagirebbero riducendo l’offerta, ossia la produzione e licenzierebbero lavoratori.

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Disoccupazione frizionale

Disoccupazione al 3-4%

Il reddito potenziale viene definito come il reddito nazionale che viene prodotto nel sistema economico quando vi è la presenza di disoccupazione frizionale.

4%

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Il Reddito potenziale (con disoccupazione frizionale)

P

Y

S

S’

Y*

Y rappresenta il PNL.La produzione potrà aumentare fino al livello del reddito potenziale Y* (in quanto ci sono macchinari e risorse del mercato del lavoro ancora utilizzabili) espandendo la produzione, senza aumentare i prezzi.La curva di offerta globale SS’ è orizzontale fino al punto in cui il PNL raggiunge il reddito potenziale.

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Logica della teoria Keynesiana

+ investimenti pubblici

Un aumento degli investimenti pubblici, attraverso il moltiplicatore, farà crescere il reddito nazionale e l’occupazione.

+ reddito nazionale

+ occupazione

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Come si può aumentare la MPC?

La propensione marginale al consumo può essere aumentata. Come?

Con una diminuzione di imposte che gravano sui beni di consumo (minore onerosità dell’acquisto)Redistribuendo il reddito dai più ricchi ai più poveri (politica fiscale progressiva)

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Come aumentare gli investimenti?

Necessarie azioni di stimolo degli investimenti privati, migliorare le aspettative degli imprenditori, abbassare il costo del denaro, incentivi per le imprese

Ma non è sufficiente. Servono gli investimenti pubblici. Tali investimenti non vanno finanziati con aumento di imposte (ciò ridurrebbe il reddito disponibile) ma operando un finanziamento in disavanzo (emissione di titoli del debito pubblico).Quindi “aumento della spesa pubblica”.

POLI

TICA

FIS

CALE

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E dal lato del risparmio?

CONSUMO C

RISPARMIO S

Y = C + S

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S

Y-10

Esempio:S = 0,2 Y - 10

S = s Y - b

Funzione del risparmio

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S

Y

10

dove S = I

L’equilibrio secondo K.

C = cY + b

C + I

45°

Y*

* E’ un modello semplificato di economia chiusa.

Y = C+ I

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Politica Monetaria / Politica Fiscale

Variare la quantità di moneta in circolazione.Politiche monetarie espansive fanno aumentare la q di moneta in circolazione.Politiche monetarie restrittive la fanno diminuire.

Con quali strumenti?

Tasso ufficiale di sconto

Operazioni di mercato aperto

Coefficiente riserva obbligatoria

Politica selettiva del credito

POLI

TICA

FIS

CALE

POLI

TICA

MO

NET

ARIA Variare le entrate e le uscite

(quindi la spesa) del bilancio dello Stato.Si dice infatti politica fiscale o politica di bilancio.

Con quali strumenti?

Imposizione fiscale

Emissione di titoli del debito pubblico

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Come si agisce in caso di recessione o di inflazione?IN CASO DI RECESSIONE -Se c’è recessione con forza lavoro e macchine inutilizzate, occorre stimolare la produzione. Quindi politica monetaria espansiva. Aumenta la q di moneta, aumentano i consumi e la domanda, aumenta la produzione, l’offerta di beni, maggiore occupazione.Inoltre, maggiore risparmio. Più moneta nelle banche, maggiore disponibilità per finanziare le imprese.La disoccupazione si combatte con una politica monetaria espansiva.

IN CASO DI INFLAZIONE +Politica monetaria restrittiva che faccia diminuire la q di moneta in circolazione. Diminuirà la domanda, quindi i prezzi. Può accadere che la produzione diminuisca e ci siano licenziamenti con aumento della disoccupazione.Politica deflattiva o deflazionistica.Effetti sui tassi di interesse.

POLI

TICA

FIS

CALE

POLI

TICA

MO

NET

ARIA

IN CASO DI DISOCCUPAZIONE +Per aumentare la domanda globale e il reddito nazionale si agisce con manovre delle grandezze reali (curva IS). Si tratta di effettuare investimenti pubblici, accompagnati da sgravi fiscali.Aumentare le imposte presenta l’inconveniente di ridurre il reddito disponibile, quindi consumi, domanda globale.

IN CASO DI INFLAZIONE -Un aumento delle imposte “dirette” è efficace perché determina una diminuzione del reddito disponibile, quindi riduce consumi e domanda globale. Aumentare le imposte “indirette” può causare comunque una contrazione della domanda, ma con un aumento dei prezzi (IVA trasferita ai consumatori).

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Due modelli agli antipodi

FISHER

Mol

tiplic

ator

e ke

ynes

iano

Teor

ia q

uanti

tativ

a de

lla m

onet

a KEYNES

Teoria quantitativa della moneta in cui si suppone la piena occupazione.

MV = PQ

dove per Fischer V e Q sono costanti.

Quindi solo M può avere efficacia diretta sul livello dei prezzi.

Oltre agli effetti del moltiplicatore, Keynes riteneva (a differenza di Fisher) che V fosse variabile, in un sistema, tra l’altro, di sottoccupazione.

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L’efficacia della politica fiscale (secondo i keynesiani): la trappola

della liquiditài

Y

IS’LM

Y’

La politica fiscale espansiva è efficace.La LM pur spostandosi lascerebbe inalterato il suo tratto orizzontale, perché qualunque aumento dell’offerta di moneta (M) non potrebbe far scendere il tasso di interesse al di sotto del suo valore minimo (trappola della liquidità).

IS’’

Y’’

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L’efficacia della politica monetaria (teoria quantitativa della moneta)

i

Y

IS

LM’

Y’

Secondo i monetaristi la LM è verticale. Esiste un solo valore di Y che rende L (domanda di moneta) uguale a M (offerta di moneta), qualunque sia il tasso di interesse.Quindi, la politica fiscale è totalmente inefficace. Qualunque spostamento di IS non fa aumentare il Reddito.Se M non aumenta, Y non può aumentare.In questo caso la politica monetaria è efficace: un aumento di M (offerta di moneta) determina un aumento di Y.

Y’’

LM’’

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Come sempre, la verità è nel mezzo!

i

Y

IS

Y

Ipotesi Keynesiana “normale” (cd. IPOTESI INTERMEDIA)Sia la politica fiscale sia quella monetaria sono efficaci.

Più efficaci:Politica fiscale espansivaPolitica monetaria restrittiva

Meno efficaci:Politica fiscale restrittivaPolitica monetaria espansiva

LM

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Conclusioni

In definitiva, ogni visione, ogni costruzione, ogni modello economico sviluppato è il frutto del momento storico, dell’evoluzione di studi e di teorie.Anche gli economisti hanno praticato forme di rivalità che hanno potuto solo contribuire alla crescita di tali analisi.

Non esiste una verità oggettiva.

Qui la funzione nell’applicare il modello economico è fondante (e premiante) per l’istituzione politica che mira allo sviluppo globale.

Nicola Giaccari