Jean Louis Ska Introduzione Alla Lettura Del Pentateuco 2000

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CHIAVI PER L'INTERPRETAZIONE DEI PRIMI CINQUE LIBRI DELLA BIBBIA

Transcript of Jean Louis Ska Introduzione Alla Lettura Del Pentateuco 2000

  • CHIAVI PER L'INTERPRETAZIONE DEI PRIMI CINQUE LIBRI DELLA BIBBIA

  • Jean Louis Ska

    Introduzione alla lettura del Pentateuco

  • Collana BIBLICA

    J.L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia.

    J.L. SKA, La strada e la casa. Itinerari biblici.

    L. MAZZINGHI, HO cercato e ho esplorato. Studi sul Qohelet.

  • J E A N L O U I S S K A

    INTRODUZIONE

    ALLA LETTURA DEL

    PENTATEUCO

    CHIAVI PER L'INTERPRETAZIONE

    DEI PRIMI CINQUE LIBRI DELLA BIBBIA

  • Edizioni Dehoniane - Roma Prima edizione, luglio 1998 Seconda edizione, novembre 1998

    EDB - Edizioni Dehoniane Bologna Prima edizione: marzo 2000 Ristampe, maggio 2001

    maggio 2002

    2000 Centro editoriale dehoniano Via Nosadella 6 - 40123 Bologna EDB (marchio depositato)

    ISBN 88-10-22101-X

    Stampa: Tipografia Russo, Napoli 2002

  • PREFAZIONE

    Negli ultimi tempi, gli studi sul Pentateuco si moltiplicano ed difficile seguire il movimento delle teorie in un campo dove i proble-mi abbondano. Questa situazione nuova. Fino agli anni '70, la teo-ria documentaria classica che distingueva quattro fonti nel Pentateuco, lo Jahwista davidico-salomonico, l 'Elohista del regno del Nord, vici-no ai primi profeti, Amos e soprattutto Osea, poi il Deuteronomio, fi-glio della riforma di Giosia nel 622 avanti Cristo e, infine, il Sacerdotale (P), esilico o postesilico, era diventata una specie di Vangelo per ogni lettore colto della Bibbia e si ritrovava nelle introduzioni e note della Bibbie ad uso comune a partire dagli anni '50.

    Nel mondo cattolico, essa fece la sua entrata ufficiale nel '56, con la prima edizione della Bibbia di Gerusalemme in francese. Ese-geti, insegnanti di religione, studiosi, studenti e predicatori potevano fidarsi di una teoria che spiegava in modo semplice e convincente i problemi del Pentateuco. Poi, questo consenso crollato e, oggi, nes-suno sa quando si stabilir di nuovo un consenso simile a quello di vent'anni fa.

    Che cosa si pu ancora dire oggi sul Pentateuco? La teoria do-cumentaria - che, per altro, aveva impiegato tanto tempo per impor-si nelle varie confessioni, specialmente nella Chiesa cattolica - stata attaccata, assediata e investita da varie parti . Rimangono solo rovine, come affermano taluni? Oppure la cittadella ha resistito a tutti gli as-salti, ha dimostrato di essere inespugnabile, perch ben pi solida di quanto si pensasse, ed riuscita a respingere tutti i nemici?

    Anche nell 'esegesi sul Pentateuco, i bollettini di guerra sono tut-ti simili, perch ciascuno canta vittoria. Chi vuol leggere in modo in-telligente e critico il Pentateuco si ritrova in una situazione impossibile. Per usare un'altra immagine, ogni cliente viene assalito da una calca di venditori di teorie spesso incompatibil i . Che cosa fare?

  • 6 Prefazione

    Questa introduzione ha come pr imo scopo di spiegare a questo c l i en te come orientarsi nel mondo diff ici le del Pentateuco. La con-fus ione che regna nel campo esegetico attuale r ichiedeva del le scelte drast iche per ragg iungere questa meta. Bisognava ad ogni costo evita-re di entrare troppo presto negl i accesi dibattit i odierni. Bisognava preparare il lettore ad affrontare le battagl ie attual i e perci fornirgl i le a r m i crit iche necessarie. Per questa ragione, la presente introdu-zione non comincia con una storia del la r icerca o una presentazione del metodo storico-critico. Era necessario prendere un punto di par-tenza pi neu t ro .

    L' introduzione inizia, quindi , con una presentazione dei dati, va-le a dire con una descrizione del Pentateuco nel la sua forma attuale, prout jacet, perch la lettura diacronica e analit ica segue sempre il mo-mento della lettura sincronica e la visione sintetica dei dati. Se il tut-to magg iore del la somma del la parti , importante dare uno sguardo al tutto pr ima di vederci una somma .

    I due pr imi capitoli sono dunque dedicat i alla forma canonica del Pentateuco e dei c inque l ibri che lo compongono.

    Nei capitoli seguenti (terzo-quinto), mi apparso uti le fare un percorso abbastanza lungo attraverso i vari campi del Pentateuco per scoprire a poco a poco il r i l i evo dei vari paesaggi . I testi hanno una terza d imens ione che appar i r p i chiaramente nel corso dei capi-toli tre a cinque, che trattano pr ima dei testi legislativi, poi dei testi narrativi . H o voluto presentare i problemi pr ima di vedere come so-no stati risolti. Certo, era impossibi le non proporre, gi a questo pri-mo livello di lettura, qua lche soluzione semplice. Si par la dunque di fon t i e di redaz ion i , di testi compositi , opera di diversi autori che hanno operato in varie epoche. Per, non propongo nessuna teoria globale.

    Il quinto capitolo sar forse pi innovatore perch presenta vari esempi di interventi redazional i . Alcuni di questi esempi sono cono-sciuti, altri meno. Il capitolo ha anche voluto mostrare qual i fossero le tecniche pi consuete adoperate dai redattori quando volevano in-trodurre un 'agg iunta in un testo gi esistente.

    Solo dopo questo percorso, presento un riassunto del la storia del-la r icerca in due capitoli (sesto-settimo). Invece di part i re da Baruch Spinoza e R ichard Simon, mi parso necessario r iprendere la storia dagl i inizi, vale a dire da l l 'epoca dei rabbini e dei Padr i del la Chiesa perch si capisce megl io la problemat ica dell 'esegesi attuale se si ve-de che prolunga e corregge varie tendenze gi presenti nel le epoche precedent i .

    Questa storia del la r icerca non vuol essere una lunga lista di no-mi, date e teorie. H o voluto piuttosto mostrare qua le fosse il retro-

  • Prefazione 7

    terra culturale e rel igioso di ogni epoca e di ogni scuola esegetica per poter megl io capire le loro domande e le loro risposte. Se si deve ca-pire la Bibbia nel suo contesto, anche l 'esegesi ha il suo contesto sto-rico. Solo in questo contesto si capisce perch furono fatte certe do-mande e non altre.

    Alla f ine del capitolo settimo, il l ibro g iunge a un punto critico. Occorre prendere posizione e fornire qua lche soluzione a tutti i pro-blemi elencati nei capitoli precedent i . Fra tutte le vie possibil i , ho scel-to di far precedere il capitolo sulla formazione del Pentateuco da uno studio sulla letteratura antica. Come si scriveva? Perch si scriveva? Che cosa si scriveva? Qual i pr incipi hanno seguito gli autori, redatto-ri ed editori del Pentateuco nella loro opera? Sono queste le princi-pal i domande alle qual i il capitolo ottavo cerca di r ispondere.

    Il capitolo nono pu allora proporre non esattamente una teoria sulla formazione del Pentateuco, ma alcuni punt i p i solidi per poter e laborare una tale teoria. Il lettore sar forse sorpreso quando - do-po mature riflessioni - abbandono l ' idea di un documento jahwista preesi l ico senza, tuttavia, negare l 'esistenza di testi preesil ici . Do le mie ragioni che penso abbastanza convincenti . Questo capitolo cerca an-che di dist inguere teorie p i convincenti da teorie p i congettural i .

    Infine, l 'u l t imo capitolo vuole s i tuare la formazione del Penta-teuco postesi l ico nel suo quadro storico. Dovevo scegl iere fra l ' ipote-si del l 'autorizzazione imper ia le pers iana e quel la del la comunit dei cittadini legat i al tempio. La scelta non stata faci le anche se, a po-steriori, la teoria scelta mi pare p i val ida e i l luminante. Segue allora qua lche considerazione f ina le sul rapporto fra Pentateuco e Nuovo Te-stamento.

    Dal punto di vista metodologico, questo l ibro vorrebbe convin-cere i lettori che non possibi le leggere il Pentateuco oggi senza fare ricorso al metodo storico-critico. Vi sono troppi problemi e problemi t roppo complessi per essere trattati in modo ingenuo . Non r innego in nessun modo i lavori di t ipo sincronico, le analisi stil istiche e nar-rative di molt i testi. Questo approccio risulta p i fecondo di alcuni studi sulle fonti che hanno atomizzato il testo senza rendere la lettu-ra pi agevole e, soprattutto, senza arr ichirne la comprensione.

    La scelta del metodo, tuttavia, comandata pr imar iamente dal suo oggetto. Se il Pentateuco, come la Bibbia nel suo insieme, un testo segnato storicamente, sorto in un ambiente ben diverso dal no-stro, in una l ingua che non la nostra, b isogna per forza spostars i per poter lo capire megl io.

    Vi un 'a l t ra ragione, ancora pi forte, che obbl iga a scegl iere i sentieri del metodo storico-crit ico in questa introduzione al Pentateu-co. Gli stessi studi sincronici, se condott i con onest e rigore, non pos-

  • 8 Prefazione

    sono non reperire le numerose difficolt, i sa l t i , le f r a t tu re e so-luzioni di continuit, le tensioni e contraddizioni nei vari testi. Que-sti problemi appaiono meno fac i lmente a chi studia testi individual i , strutture d i superf ic ie e a chi preferisce, per ragioni legitt ime, co-gl iere il s ignif icato pi generico dei testi. Chi, tuttavia, da una parte entra nel vivo dei brani , cerca di capire i part icolar i e il funziona-mento del le narrazioni e del le leggi e, dal l 'a l tra, prova anche a spie-gare come questi part icolar i entrano nel la composizione f inale, non pu non imbatters i in diff icolt che possono essere risolte solo da uno studio del la genesi del Pentateuco.

    Il lettore di oggi, credente e non credente, non pu pi ignorare i problemi che pone la lettura di un testo composto pi di venti se-coli or sono. S ignif icherebbe r innegare il senso del la storia e il senso de l l ' incarnaz ione del la paro la . S ignif icherebbe passare accanto alla profondit del le Scri t tura che ci par la soprattutto perch ha una ric-ca storia.

    Lo vorrei d ire in parole semplici : la storia del la formazione del Pentateuco il messaggio del Pentateuco, perch la sua storia una storia di morte e risurrezione, la storia del popolo d 'Israele risorto do-po l 'esi l io. Il Pentateuco il pr imo test imone del la sopravvivenza, an-zi del r isorgere d 'Israe le dopo l 'esper ienza t raumat ica dell 'esi l io. Come Giacobbe, dopo la lotta con l 'angelo, r imase ferito, cos il Pentateuco porta ancora le cicatrici del la sua storia travagliata. Vale la pena chi-narsi a lungo sulla genesi di quest i l ibr i antichi per poter r ipercorrere le varie tappe di un i t inerario che , nel lo stesso tempo, il messaggio pi denso che ci pu offrire.

    Devo aggiungere , per, che non escludo nessun metodo a priori. Per esempio, si vedr che i pr imi capitoli fanno ampiamente ricorso alla lettura canonica di B.S. Chi lds, appl icata forse in modo legger-mente diverso. La pr ima lettura , comunque, s incronica. Solo dopo questo pr imo percorso appar i ranno problemi che devono essere trat-tati in modo diacronico. La scelta del metodo in ogni caso si deter-mina a seconda del la natura dei problemi affrontati .

    Non mi pare uti le opporre i metodi n, soprattutto, ostracizzare un metodo o l 'a l t ro solo a part i re da considerazioni gener iche o filo-sofiche. Il metodo ut i le quel lo che permette di capire megl io i testi, che offre le vie p i sicure per cogl ierne il s ignif icato e le soluzioni p i semplici ai problemi di interpretazione.

    La mia scelta sar qu indi piuttosto pragmat ica , ma non nego che si basa su una lunga rif lessione sullo scopo dell 'esegesi , sui suoi do-veri e sui suoi l imiti . Vorrei soltanto dare o r idare il gusto di percor-rere il Pentateuco e di per lustrare i suoi splendidi paesaggi . Sarei gi fel ice se avessi ragg iunto questo obiettivo.

  • Prefazione 9

    Il nostro l ibro conserva nella sua stesura attuale alcuni segni del-la sua genesi. stato elaborato durante una decina di anni di inse-gnamento all 'Istituto Bibl ico di Roma. H o preferito, per motivi di chiarezza, conservare il tono e lo stile forse un po ' scolast ico del-l ' insieme.

    Dedico il l ibro a tutti gli a lunni ed ex alunni del Biblico che han-no seguito e incoraggiato l 'e laborazione di queste riflessioni su uno dei document i basi lari del la fede degl i ebrei e dei cristiani e un monu-mento della nostra cultura occidentale e della letteratura universale.

  • CAPITOLO I

    QUALCHE DOMANDA FONDAMENTALE SUL PENTATEUCO

    Lo scopo di questo primo capitolo sar di presentare il Pentateu-co nel suo insieme. Una delle prime domande di sapere che cosa si-gnifica la parola Pentateuco. In seguito, si vedr per quali ragioni i cinque primi libri della Bibbia Ebraica formano un insieme che dal punto di vista della rivelazione ha un valore diverso da tutto il resto dell'Antico Testamento. La cesura che separa la fine del Deuteronomio e l'inizio del libro di Giosu non solo temporale. Segnala anche il passaggio da una prima tappa della storia della rivelazione ad un'altra.

    A . ORIGINE DELLA PAROLA PENTATEUCO E DEL SUO USO

    Per la tradizione rabbinica, la Tora (Legge) comprende i cin-que pr imi libri d e l l a Bibbia e si conclude con la morte di Mos (Dt 34). I cinque libri si chiamano hamisa humse hattora - i cinque quin-ti della Legge. Questa espressione ebraica probabilmente all'origi-ne dell'espressione greca h pentateuchos (bihlos).

    La parola greca pentateuchos (biblos), da cui viene il latino pen-tateuchus (liber), Pentateuco, una parola composta da penta, che significa c inque e teuchos, che significa in gen ere strumento, ar-nese, utensile1 . Quest'ultima parola designava prima l'astuccio o

    1 In contesti particolari, la voce greca teuchos pu avere quattro significati: al plu-rale, in Omero: armi; al plurale, in Omero: sartiame (vele, cordame, remi); dopo Omero: vaso, contenitore (brocca, giara) tino, moggio, astuccio, al-veare, arnia); rotolo, libro.

  • 12 Capitolo I

    contenitore cilindrico dei rotoli, poi, per metonimia, il contenuto, cio il rotolo2 . Pentateuco significa pertanto: c inque l ibr i o, meglio, c inque rotoli.

    Il Pentateuco la prima parte dell 'Antico Testamento e della Bib-bia Ebraica. Contiene i primi cinque libri della Bibbia, cio Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Questi cinque nomi pro-vengono dalla traduzione greca della L X X e sono stati ripresi dalla Vulgata.

    In ebraico, invece, i titoli dei l ibri corrispondono alla prima pa-rola importante dello stesso libro: bere'sit (All ' inizio - Genesi); semot (I nomi - Esodo); wayy iqra (E chiam - Levitico); b'midbar (Nel deserto [del S ina i ] - Numeri) ; debarim ( Le parole - Deuteronomio).

    La parola Pentateuco viene adoperata di rado dai Padri della Chie-sa3, che preferiscono parlare della l egge o della legge di Mos, in opposizione ai profet i , come gli Ebrei e il Nuovo Testamento4.

    Altri scritti antichi menzionano i c inque l ibr i della legge5. Una prima menzione si trova forse gi negli scritti di Qumran ove appare in un frammento l 'espressione kwl [s]prym hwmsym che si potrebbe tradurre tutt i i libri del Pentateuco6 . Questa divisione in cinque li-bri si ritrova anche nel salterio nella Bibbia Ebraica: Sai 1-41; 42-72; 73-89; 90-106; 107-150. L'idea era probabilmente di fare del salterio una meditazione dei cinque libri della Tor (Legge) . Il Sal 1 va cer-tamente in questa direzione (vedi Sal 1,2).

    Il vangelo di Matteo contiene cinque discorsi che si concludono con una formula simile (Mt 7,28; 11,1; 13,53; 19,1; 26,1). Siccome Mat-teo descrive la nascita del vero Israele, non impossibile che abbia fatto del suo vangelo una specie di Nuovo Pentateuco. L'inizio del suo vangelo: biblos geneseos, l ibro della genealogia corrisponde al-la traduzione di Gn 2,4 e 5,1 nella LXX.

    Le prime parole del vangelo di Giovanni en archi sono le prime parole della Genesi nella stessa LXX e la traduzione greca del titolo ebraico del l ibro (bere'sit).

    2 C . HOUTMAN, Pentateuch, 1. ' Vedi J.-P. BOUHOUT - H. CAZELLES, Pentateuque, DBS VII, 687-858, spec. 687

    (J.-P. Bouhout). Troviamo la parola Pentateuco in ORIGENE, In Iohannem, II; in EPI-FANIO, Adversus Haereses, 33,4; De mens. et pond., 4,5; TOLEMEO, Lettera a Flora, 4,1 (scrittore gnostico); ATANASIO, Lettera a Marcellino, 5. Nei Padri latini, si ritrova pri-ma in TERTULLIANO, Adversus Marcionem, 1,10; poi in GIROLAMO, Epistola LI1 ad Pau-linam, 8; Praefatio in Libro Josue; infine, in ISIDORO DI SIVIGLIA, Etimologie, VI, 2,1-2.

    4 Vedi Mt 5,17; 7,12; 11,13; 22,40; Le 16,16; c 24,27 (Mos e i profeti); 24,44 (la legge di Mos, i profeti e i salmi); At 13,15; 24,14; 28,23; Rm 3,21.

    5 Su questo punto, vedi J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 42-44. 6 D. BARTHLEMY - J.T. MILIK, Discoveries in the Judaean Desert I (Oxford 1955)

    132-133.

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 13

    Filone, che scrisse pr ima della redazione dei vangeli , dice che il p r imo dei c inque l ibri che contengono le leggi sacre stato chiamato dal lo stesso Mos Genes i :

    ... Mos, il legislatore degli Ebrei, ha detto nei libri sacri che il mondo era creato e incorruttibile; questi libri sono cinque; al primo di essi, ha dato il nome di 'Genesi'...7.

    Altrove, Fi lone cita il pr imo versetto del Levit ico e chiama que-sto l ibro con il suo nome Levit ico 8 . Infine, egli cita anche parecchie volte il l ibro del Deuteronomio che chiama per Protret t ico , cio Esortaz ione , un titolo assai appropriato per questa opera.

    Il nome Deuteronomio si trova nel la L X X ove t raduce l 'espres-sione misneh hattr (Dt 17,18), u n a copia del la l egge , che il re de-ve procurars i e leggere ogni giorno. Ora, la t raduzione pi normale di questa espressione sarebbe deuteros nomos, non deuteronomion. Si pu spiegare la scelta del la L X X se si ammette che il l ibro si chiamava gi a questa epoca Deuteronomio .

    Flavio Giuseppe par la con tutta chiarezza dei c inque l ibri di Mo-s, verso la f ine del pr imo secolo dopo Cristo, in un passo del Con-tro Apione I, VIII, 37-419 :

    Non permesso a chiunque scrivere la storia e non vi sono discordanze negli scritti ma solamente i profeti hanno appreso per ispirazione divina i fatti pi antichi e lontani e hanno scritto con chiarezza come si svolto ci che avvenuto nei loro tempi. Ne consegue naturalmente, anzi di neces-sit, che noi non abbiamo migliaia di libri divergenti e tra loro contrad-dittori, ma solamente ventidue libri cui a ragione si presta fede, che contengono la storia di tutti i tempi. Di questi, cinque sono i libri di Mo-s che contengono le leggi e la tradizione dalla creazione dell'uomo alla morte dello stesso Mos; questo periodo abbraccia quasi tremila anni. Dal-la morte di Mos fino ad Artaserse, re di Persia dopo Serse, i profeti suc-cessivi a Mos scrissero gli avvenimenti del loro tempo in tredici libri; i rimanenti quattro comprendono inni al Signore e consigli di vita agli uo-mini. Dal tempo di Serse fino ad oggi, ogni evento stato narrato. A tali scritti, per, non si attribuisce fiducia quanto ai precedenti, perch la suc-cessione dei profeti non precisa.

    Queste test imonianze confermano che attorno al tempo della na-scita di Cristo, la tradizione g iudaica aveva gi stabil ito che: i l ibri fon-

    7 Vedi FILONE DI ALESSANDRIA, De Aeternitate Mundi, 19; cf. De Opificio Mundi, 12; De Posteritate Caini, 127. Citato da J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 44.

    8 De Piantatone, 26. 9 FLAVIO GIUSEPPE, In difesa degli Ebrei (Contro Apione). A cura di F. CALATI (Ve-

    nezia 1993) 60-61; cf. J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 43.

  • 1 4 Capitolo I

    damentali della legge fossero cinque; e fossero opera di Mos; infine l 'autorit dei cinque libri di Mos superiore a quella degli altri libri attribuiti ai profeti.

    B. TETRATEUCO, PENTATEUCO, ESATEUCO O ENNEATEUCO10?

    1. Esateuco

    L'antica tradizione che limita a cinque i l ibri della legge stata ri-messa in questione dai lavori sulle origini del Pentateuco e del popo-lo d'Israele. H. Ewa ld nella sua Geschichte Israels considera che la prima opera storica d'Israele sia i l l ibro delle origini (Das Buch der Ursprnge). Questa opera comprende il Pentateuco e il l ibro di Gio-su11. La stessa idea era gi stata espressa prima da Bonfrre (1625), Spinoza (1670) e Geddes (1792).

    Dopo Ewald si generalizzato l 'uso di unire il l ibro di Giosu al Pentateuco. Perci si parlato di Esateuco (Sei rotoli) e non pi di Pentateuco. Per esempio, l 'opera classica di Wellhausen si intitola Die Composition des Hexateuchs und der historischen Bcher des Alten Testaments12 - L a composizione dell 'Esateuco e dei l ibri storici del-l 'Antico Testamento.

    Anche il famoso esegeta G. von Rad parla di Esateuco nel suo studio fondamentale, Das formgeschichtliche Problem des Hexateuch13 - I l problema della storia delle forme dell 'Esateuco. Per von Rad, il nucleo delle tradizioni sulle origini d'Israele si ritrova nel piccolo cre-do storico d'Israele, come per esempio in Dt 6,21-23 e soprattutto 26,5-9; cf. Gs 24,2-13.

    Ora, questo c redo si conclude con la menzione del dono della terra. Perci, conclude von Rad, non si deve parlare di Pentateuco, ma di Esateuco, poich la tradizione sulle origini d'Israele doveva con-cludersi con un racconto della conquista che si trova adesso nel l ibro di Giosu, il sesto l ibro della Bibbia Ebraica.

    10 Su questo punto, vedi R. SMEND, Entstehung, 33-35. 11 H. EWALD, Die Geschichte des Volkes Israel I (Gttingen 31864) 94.

    12 J. WELLHAUSEN, Die Composition des Hexateuchs und der historischen Bcher des Alten Testaments (Berlin 1866; 31899).

    13 G. VON RAD, Das Formgeschichtliche Problem des Hexateuch (BWANT IV, 26; Stuttgart 1938) - Gesammelte Studien zum Alten Testament (TB 8; Mnchen 1961) 9-86.

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 15

    2. Tctratcuco _

    L'idea di von Rad stata contestata da un suo alunno, Mart in Noth, nella sua celebre opera Uberlieferungsgeschichte des Pentateuci - Stor ia del le tradizioni del Pentateuco . L'opera di Noth all 'origi-ne del la denominazione Tetra teuco ( Quat t ro rotol i) , perch egli esc lude dal Pentateuco il Deuteronomio. La sua tesi pogg ia su tre os-servazioni15:

    - Non vi sono testi deu te ronomic i nei quattro pr imi l ibri del- 1/ la Bibbia, salvo qua lche aggiunta senza grande importanza. Perc i non esiste alcun legame letterario stretto f ra Gn-Nm da una parte e Deu-teronomio dal l 'a l tra. C j j p

    - Le fonti del Pentateuco non sono presenti nel l ibro di Giosu. U In altre parole, i racconti iniziati in Gn-Nm non cont inuano nel l ibro di Giosu. Per questa ragione diff ic i le par lare di Esateuco16 .

    - Il Deuteronomio la prefazione del la stor ia deuteronomist i-c a (Gs - 2 Re). H cod ice deuteronomico viene preceduto da un breve riassunto del la storia d 'Israele (Dt 1-3) che r ipete cose gi co-nosciute per il lettore del l ibro dei Numeri . Questa ripetizione si ca-pisce solo se il Deuteronomio stato concepito come l ' inizio di un 'opera nuova che continua nei l ibri storici, cio Gs - 2 Re. Dt 1-3 non avrebbe nessun senso se il Deuteronomio fosse davvero la con-clusione di un 'opera che comprendeva il l ibro dei Numer i .

    La storia deuteronomist ica deve essere letta a l l a luce del Deute-ronomio . Per esempio, Giosu pu conquistare la terra perch fe-dele alla l egge di M o s (Gs 1,7-8; 23,6) . Il popolo infedele viene puni to dal suo Signore con la perdi ta del la terra (2 Re 17,7-23; spec. 17,13.19). La s tor ia deuteronomist ica , in gran parte , la storia del-la fedelt o del l ' infedel t d 'Israele alla l egge di Mos contenuta nel Deuteronomio.

    Per Noth, il Pentateuco nato quando i due blocchi Gn - Nm da una parte e Dt con la storia deuteronomist ica dal l 'a l tra sono stati riuniti in una sola g rande opera. A questo momento, il Dt divenuto la conclusione del Pentateuco e quindi stato necessario staccarlo dal l ibro di Gs e dal resto del la storia deuteronomist ica .

    Per Noth non ha mai affermato che fosse esistito un Tetrateu-co perch, secondo lui, le antiche fonti, come i l ibri attual i Gn - Nm,

    14 M. NOTII, berlieferungsgeschichte des Pentateuch (Stuttgart 1948 = Darmstadt 1960) (abbrev. P).

    " M. NOTH, P, 5-6; cf. S. MOWINCKEL, Tetrateuch - Pentateuch - Hexateuch. Die Berichte ber die Landnahme in den drei altisraelitischen Geschichtswerken (BZAW 90; Berlin 1964) 3.

    16 M. NOTH, P, 5; cf. ID., Das Buch Josua (HAT 1,7; Tbingen 1938) xiii-xiv.

  • 16 CMpitolo III

    r ichiedono una continuazione, cio un racconto del la conquista. Sar l 'esegeta svedese Engnel l a fare il passo decisivo e ad affermare l 'esi-stenza di un Tetrateuco indipendente1 7 . Per questo esegeta, il Tetra-teuco attuale, cio Gn - Es - Lv - Nm sarebbe l 'opera di P (autore sacerdotale) , che avrebbe raccolto e compilato antiche tradizioni ora-li. Accanto a questo Tetrateuco sacerdotale c 'era il Dt e la storia deu-teronomistica18 . Purtroppo, Engnel l ha solo enunciato la sua tesi e non ha ma i fornito un 'argomentaz ione completa per suffragarla .

    3. Enneateuco

    - La tesi

    Alcuni esegeti pensano che l ' ins ieme Gn - 2 Re sia da compren-dere come una grande unit letteraria che inizia con la creazione del mondo e f inisce con l 'esi l io babilonese19 . Il tema pr incipale di questa storia sarebbe la terra. All ' inizio, J H W H la promette ai patr iarchi ; in Es - Nm, Israele cammina verso di essa nel deserto; Giosu la con-quista; i Giudic i la difendono; sotto Davide e Salomone, diventa un regno, pr ima unito, poi diviso fra Nord e Sud; infine, Israele perde questa terra al t empo dell 'esi l io babi lonese.

    Secondo D.N. Freedman. questo lungo racconto sarebbe la Sto-ria Pr inc ipa le o p r ima storia d 'Israele (Primary History)20. Occor-re dist inguere questa Stor ia Pr inc ipa le dal la Stor ia del Cronista , che consta di 1-2 Cr e Esdra-Neemia.

    La seconda storia del Cronista r iprende in modo drast icamente abbreviato la narrazione del le origini, dal la creazione sino al regno di Davide, per concentrarsi soprattutto sul regno di quest 'ul t imo, del suo f igl io Sa lomone e dei loro successori. I l ibri di Esdra e Neemia de-scrivono la ricostituzione del la comunit d 'Israele dopo l 'esil io.

    La Stor ia Pr inc ipa le f inisce con la distruzione del tempio e l 'e-silio; la S tor ia del Cronis ta culmina nella r icostruzione del tempio e del la comunit postesil ica.

    17 I. ENGNELL, Gamia Testamentet. En traditionshistorisk ittledning. I (Stockholm 1945) 209-212; ID., The Pentateuch, A Rigid Scrutiny (Nashville 1969) = Critical Es-says on the Old Testament (London 1970) 50-67.

    18 Cf. S. MOWINCKEL, Tetrateuch, 3-4. 19 Enneateuco significa nove rotoli: Gn, Es, Lv, Nm, Dt, Gs, Gdc, 1/2 Sam,

    1/2 Re. Nella Bibbia Ebraica, il libro di Rut fa parte degli Scritti; il due libri di Sa-muele sono considerati un solo libro, come i due libri dei Re.

    20 D.N. FREEDMAN, Pentateuch, IDB 3 (New York 1967) 711-727, spec. 712-713.

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 17

    - Alcuni dati

    * Per a lcuni esegeti , la stor ia d ' Israe le non f inisce con la con-quista del la terra. Per esempio, Gdc 2 ,8 .10 si r ial laccia a Es 1,6.82):

    Giuseppe mor, lui, tutti i suoi fratelli e tutta questa generazione... E sal sul trono dell'Egitto un nuovo re che non conosceva Giuseppe (Es 1,6.8).

    Giosu, figlio di Nun, servo di J H W H , mor all'et di cento dieci anni... E anche tutta quella generazione si riun ai suoi padri e sorse un'altra ge-nerazione dopo di loro che non conosceva n J H W H n tutte le opere che egli aveva fatto per Israele (Gdc 2,8.10; cf. Gs 24,29.31).

    Quest i agganc i letterari creano legami fra vari b locchi narrati-vi e segnalano inoltre il passaggio da un per iodo al l 'a ltro del la storia d 'Israele. Es 1,6.8 segnala il passaggio dal l 'et dei patr iarchi a quel la del l 'esodo; Gdc 2,8.10, quel lo dal l 'epoca di Giosu a l l 'epoca dei Giu-dici (cf. Gs 24,29.31) .

    * La cronologia dei vari l ibri un'a l tra indicazione di questa vi-sione globale della storia d'Israele. Per esempio, la durata del soggiorno in Egitto di 430 anni secondo Es 12,40-41 (cf. Gn 15,13: 400 anni) . Sa lomone inizia a costruire il tempio 480 anni dopo l 'esodo (1 Re 6,1), cio 430 + 50 anni. Contando gli anriTTpart ire da questa data, cio il quarto anno del regno di Salomone, f ino alla f ine del regno di Giuda , si g iunge ancora a 430 anni22. Se si addizionano i c inquant 'anni dell 'e-silio, si arriva di nuovo a 480 anni. Per arr ivare a questa cifra, occor-re per prendere i dati d i '1-2 Re senza nessuna correzione.

    Vi sono altri dati di questo tipo. Per esempio, secondo la crono-logia del l 'autore sacerdotale, l ' esodo ha avuto luogo nel l ' anno 2666 dopo la creazione del mondo. 2666 anni sono i due terzi (2/3) di 4000 anni, un numero probabi lmente simbolico. Questo anno 4000 dopo la creazione potrebbe coincidere con la pur if icaz ione e la nuova de-dicazione del tempio da parte dei Maccabe i (164 avanti Cristo)23. Oc-corre aggiungere, per, che non tutti questi dati sono univoci. Inoltre, la sola cronologia basta per creare una storia unif icata?

    * Blenkinsopp elenca tre ragioni per affermare che il Pentateuco non pu concludersi con la morte di Mos (Dt 34)24:

    21 J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 36-37 , sulla scia di R. RENDTORFF, Das iiherliefe-rungsgeschtliche Problem des Pentateuch (BZAW 147; Berlin - New York 1977) 166-169.

    22 J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 4 8 . 25 Vedi J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 48. Per altri dati, vedi 47-50. 2,1 J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 3 4 - 3 5 .

  • 18 CMpitolo III

    a) Senza il l ibro di Giosu, una promessa del la terra, fatta ai pa-triarchi, r imane incompiuta23 . D'a l t ronde, Gs 21,43-45 vede nel la con-auista il compimento di una promessa fatta molto pr ima agli an tena t i 'Israele:

    Cos J H W H dette a Israele tutta la terra che aveva promesso di dare ai loro padri; essi la conquistarono e si stabilirono l. J H W H dette loro ripo-so tutt'intorno come aveva giurato ai loro padri. Nessuno resistette loro fra tutti i loro nemici: tutti i loro nemici, J H W H li consegn nelle loro mani. Non fall una sola parola di tutte le buone parole [di tutta la parola] che J H W H aveva detto a Israele: tutto si comp.

    b) Vi sono corr ispondenze fra l 'opera del la creazione (Gn 1), la costruzione del santuar io nel deserto (Es 35-40) e l ' instal lazione del santuario nella terra promessa (Gs 18-19). Infine, il tempio di Salo-mone sar costruito 480 anni dopo l 'esodo (1 Re 6,1). Questo sistema di datazione collega pertanto la creazione, l ' esodo e la costruzione del tempio di Sa lomone in un 'unica narrazione.

    c) Un tema magg iore nel la storia d 'Israele la fedelt al l 'al lean-za e alla legge. L' infedelt del popolo , per la storia deuteronomist i-ca, l a causa dell 'esi l io. Ora, questa temat ica appare gi in Gn 2-3 con una tonal it universale. Il g iardino di Eden corr isponde alla terra, i l comando di non mang iare il f rutto del l ' a lbero del la conoscenza del bene e del ma le corr isponde alla l egge di Mos, e l 'espuls ione di Ada-mo ed Eva dal g iard ino dopo la colpa corr isponde all'esilio26.

    Quest i argomenti , per, non sono del tutto convincenti . Il voca-bolar io di Gs 21,43-45 t ip icamente deuteronomist ico e si ritrova so-lo in parte in alcuni testi tardivi , per esempio in Gn 15,7.18; 26,3:

    [ JHWH disse ad Abramo:] Io sono J H W H che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti questa terra in eredit (15,7).

    In quel giorno J H W H concluse un'alleanza con Abramo dicendo: Alla tua discendenza io do questo paese (15,18).

    [ JHWH disse a Isacco:] ... a te e alla tua discendenza io dar tutti que-sti paesi e manterr il giuramento che ho giurato ad Abramo tuo padre (26,3).

    25 Altrimenti, si deve parlare di compimento parziale della promessa o di pro-roga della promessa. Cf. D.J.A. CLINES, The Theme of the Pentateuch (JSOTS 10; Sheffield 1978).

    26 Vedi L. ALONSO SCHKEL, Motivos sapienciales y de alianza en Gn 2-3, Bih 43 (1962) 295-316; N. LOHFINK, Die Erzhlung vom Sndenfall, Das Siegeslied am Schilfmeer. Christliche Auseinandersetzung mit dem Alten Testament (Frankfurt 1965) 81-101.

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 19

    D'al t ra parte, si discute oggi per sapere se i pad r i sono i pa-tr iarchi o gl i Israeliti in Egitto27. Inoltre, le promesse di cui par la Gs 21,44 non si trovano in Genesi , ma piuttosto in Dt 12,10b; 25,19, ove appare , come in Gs 21,44, l 'espressione: d a r e il r iposo dai nemici tut-to intorno . In quest i due ult imi testi, la promessa fatta al popolo del l 'esodo, non ai patr iarchi . Se vi un legame, certamente poco ap-parente ed ad ogni modo tardivo.

    L e corr ispondenze fra Gn 1 et Es 24-25; 39-40 sono ben note28. Per esempio, il quadro del la sett imana in Gn l , l - 2 , 4 a r iappare in Es 24,16. Per non si r itrova questa temat ica in Gs 18,1; 19,51.

    L e analogie fra Gn 2-3 e il tema del la terra nella storia deutero-nomist ica non sono molto specif iche. Il vocabolar io diverso e non vi a lcun richiamo esplicito alla storia del la Genes i nel la storia deu-teronomistica. D'a l t ronde, mancano in Gn 2-3 r ifer imenti chiari alla teologia del l 'a l leanza. In Gn 2,16-17, il castigo promesso per chi non osserva il comandamento non l ' espuls ione dal g iardino, ma la mor-te (2,17b). Infine, Gn 2-3 anch'esso, molto probabi lmente , un testo relat ivamente tardivo29.

    In conclusione, occorre chiar ire la s ituazione e def in ire megl io l 'oggetto del la discussione. Se, dal punto di vista canonico, si pu par-lare di Ennea teuco o Stor ia Pr inc ipa le , non lo stesso dal pun-to di vista letterario. Lo studio crit ico dei vari l ibri mostra, per esempio, i legami fra Dt e Gs, o Dt e 1-2 Re. Non esiste tuttavia a lcun lavoro letterar io che abbia col legato in un ins ieme organico tutti i l ibri del la Stor ia Pr inc ipa le d'Israele, cio Gn - 2 Re. Quest i legami r imango-no a l ivel lo di temat iche gener iche e non hanno veri r iscontri nel la tes-situra letteraria dei vari nbri .

    C . MOS, IL PENTATEUCO E IL CANONE DELLA BIBBIA EBRAICA30

    Vi sono a lcune ragioni important i per cont inuare a par lare di un Penta teuco . Certo, come vedremo pi avanti, questo modo di or-

    27 TH. RMER, Israels Vter. Untersuchungen zur Vterthematik im Deuteronomium und in der deuteronomistischen Tradition (OBO 99; Freiburg Schweiz - Gttingen 1990); su Gs 21,43-45, vedi pp. 358-363; N. LOHFINK, Die Vter Israels im Deutero-nomium. Mit einer Stellungnahme von Thomas Rmer (OBO 111; Freiburg Schweiz -Gttingen 1991) 81-85 (su Gs 21,43-45).

    28 Vedi, per esempio, P.J. KEARNEY, Creation and Liturgy: The P Redaction of Ex 25-40, ZAW 89 (1977) 375-387.

    29 Vedi, per esempio, E. OTTO, Die Paradieserzhlung Genesis 2-3: Eine nach-priesterschriftliche Lehrerzhlung in ihrem religionshistorischen Kontext, jedes Ding hat seine Zeit... Studien zur israelitischen und altorientalischen Weisheit (FS. D. MICHEL) (Hrsg. A.A. DIESEL u.a.) (BZAW 241; Berlin - New York 1996) 167-192.

    30 Riprendiamo, con qualche leggera modifica, ZENGER, Einleitung, 24-26.

  • 20 CMpitolo III

    ganizzare i pr imi l ibri de l l 'Ant ico Testamento non ne esc lude altri. Per ha una valore part icolare perch t iene conto del la forma cano-nica, definit iva e normat iva del la Bibbia per la comunit di fede, cio per il popolo d 'Israele pr ima e per le chiese crist iane poi31.

    1. Il Pentateuco - Dt 34,10-12

    Per quanto r iguarda il Pentateuco, esiste un testo fondamenta le che funge da spa r t i a cque per separare i c inque pr imi l ibri del la Bib-bia da quel l i che seguono (Gs - 2 Re). Si tratta di Dt 34,10-1232 :

    10Non sorse pi in Israele una profeta come Mos, che J H W H conosce-va faccia a faccia, "per tutti i segni e i prodigi che J H W H lo mand a com-piere nella terra d'Egitto contro il Faraone, tutti i suoi servi e tutta la sua terra, "e per tutta [la potenza] della sua mano forte e tutta [l'opera] for-midabile [e] grande che Mos comp agli occhi di tutto Israele.

    Questo testo afferma tre cose important i : - Mos p i grande di tutti gli altri profeti . Perc i la l egge di

    M o s superiore a tutte la altre forme di rivelazione. La sua Tor imparagonabi le , insuperabi le e r imarr sempre val ida. In altre parole, la r ivelazione che risale a Mos super iore a tutte l e altre rivelazioni che r isalgono ai profeti . Perci, nel canone, Mos precede i profet i anter ior i (Gs - 2 Re) e i profet i poster ior i (Is - Ml) . Egli precede anche g l i scr itt i o l ibri sapienzial i . L'autorit del Pentateuco dipen-de in f in dei conti dal l 'autor i t super iore di Mos33 .

    - La superiori t di Mos deriva dal la superior i t del la sua rela-zione con J H W H (vedi Es 33,11; Nm 12,6-8; cf. Gv 1,18; 3,11)34. J H W H e Mos erano in conta t to diret to , senza intermediar i o s che rmi (come nei sogni e nel le visioni; cf. Nm 12,6-8).

    51 Sulla questione del canone, vedi J. A. SANDERS, Torah and Canon (Philadelphia, PA 1972); ID., Adaptable for Life: The Nature and Function of Canon, Magnalia Dei. Essays on the Bible and Archeology in Memory of G. Ernest Wright (Garden City, NY 1976) 531-560; B.S. CHILDS, Introduction to the Old Testament as Scripture (Phi-ladelphia, PA 1979). Sul suo metodo, vedi P.R. NOBLE, The Canonical Approach. A Critical Reconstruction of the Hermeneutics of Brevard S. Childs (Biblical Interpreta-tion Series 16; Leiden 1995).

    " Su questo testo, vedi F. GARCIA LPEZ, De la antigua a la nueva critica litera-ria del Pentateuco, EstBib 52 (1994) 7-35, 25-35; ID., Deut 34. Dtr History and the Pentateuch, Studies in Deuteronomy (FS. C.J. Labuschagne) (VTS 53; Leiden 1994) 47-61; CH. DOHMEN - M. OEMING, Biblischer Kanon, warum und wozu? (QD 137; Freiburg 1992).

    " B.S . CHILDS, Introduction, 1 3 4 - 1 3 5 . 54 Per la figura di Mos nel NT, vedi, fra gli altri, D.C. ALLISON, The New Moses.

    A Matthean Typology (Minneapolis, MN 1993); M.-E. BOISMARD, Mose ou Jsus. Es-sai de Christologie johannique (BETL 84; Leuven 1988).

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 21

    - L'esodo l 'evento fondamenta le del la storia d'Israele. Nessun altro evento pu essere paragonato con esso. La fondazione d 'Israele risale qu indi a Mos, e non a Davide o a Salomone. Israele infatti p i antico del la monarchia e addir i t tura del la conquista del la terra pro-messa.

    2. La seconda parte della Bibbia Ebraica: i profeti anteriori e posteriori

    - Giosu 1,1-8

    Il testo di Gs 1,1-8 rial laccia chiaramente la f igura e l 'opera di Giosu alla f igura e a l l 'opera di Mos:

    'Dopo la morte di Mos, servo di JHWH, JHWH disse a Giosu, figlio di Nun, ministro di Mos: 2Mos, mio servo, morto. Ora, alzati, attra-versa questo Giordano, tu e tutto questo popolo, verso la terra che io do a loro, gli Israeliti. 'Ogni luogo che calcher la pianta dei vostri piedi, ve lo do, come ho detto a Mos. 4Dal deserto e da questo Libano fino al gran-de fiume, il fiume Eufrate, tutta la terra degli Hittiti, fino al Grande Ma-re all'occidente: tali saranno i vostri confini. 'Nessuno sar capace di resistere davanti a te, durante tutti i giorni della tua vita. Come fui con Mos, cos sar con te. Non ti lascer e non ti abbandoner. 'Sii forte e risoluto, perch tu distribuirai a questo popolo la terra che ho giurato ai loro padri di dare loro. 'Solo, sii forte e molto risoluto, fedele nell'agire secondo tutta questa legge che ti ha prescritta Mos, mio servo. Non de-viare da essa n a destra n a sinistra affinch abbia successo in qualun-que tua impresa. 8I1 libro di questa legge non si allontani dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, affinch sii fedele nell'agire secondo tutto quel-lo che vi scritto, perch allora riuscirai nelle tue imprese e allora avrai successo [...].

    In questo testo, poss iamo leggere a lmeno quattro affermazioni ba-silari sul l ibro di Giosu e sui l ibri profetici , anteriori e posteriori :

    * Giosu il successore di Mos. Il suo compito di conquista-re, poi di distr ibuire la terra promessa ai padr i .

    * Mos il servo di J H W H {'ebed jhwh)\ Giosu ha un altro ti-tolo minis t ro di Mos {m'saret moseh). Se M o s si def inisce per la sua relazione con J H W H , Giosu si def inisce per la sua relazione con Mos. Siamo ad un altro stadio del la r ive laz ione e dei rapport i con J H W H . In altre parole, Giosu il successore di Mos, ma non pren-de il suo posto come servi tore di J H W H .

    * Vi continuit f ra Giosu e Mos : J H W H sar con Giosu co-me stato con Mos (v. 5) . J H W H compir la promessa fatta a Mo-s di dare la terra in possesso a Israele (v. 3) . Signif ica per che l ' inizio e il fondamento del la storia d 'Israele Mos, non Giosu.

  • 22 Capitolo III

    * II successo di Giosu d ipende dal la sua fedelt alla l egge di Mos (w . 7-8) . Questa legge scr i t ta (hakkatb ; v. 8) in un l i b ro (seper; v. 7) . D'ora in poi, essa diventa la pietra angolare di ogni im-presa del la storia d 'Israele. Sar anche il criterio che permetter di giu-dicare la storia. La storia d 'Israele sar la storia del la fedelt o del l ' infedelt alla legge di Mos35.

    - Ma lach ia 3,22-24

    La conclusione dei l ibri profet ici (Ml 3 ,22-24) contiene una serie di affermazioni simili :

    22Ricordatevi della legge di Mos, mio servo, che gli consegnai sull'Oreb per tutto Israele: decreti e giudizi. 23Ecco, sto per inviarvi Elia, il profeta, prima che venga il giorno di JHWH, giorno grande e terribile. 24Egli ri-condurr il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i loro pa-dri, affinch io non venga a colpire il paese per distruggerlo! (...affinch io non venga a colpire il paese d'interdetto).

    Questo testo conclude a mo' di inclusione tutti i l ibri profet ici {ti'biim). In meri to alla relazione dei l ibri profet ici con la legge di Mo-s (il Pentateuco) , esso contiene quattro elementi essenziali :

    * La lettura dei profet i deve essere un modo per r i cordars i del-la legge di Mos. Secondo questa interpretazione canon ica del la Bib-bia, la profezia attualizza la legge e la mant iene viva nella memoria d'Israele.

    * La legge di Mos legge divina. La sua autorit non di ori-g ine umana , ma divina. In parole p i moderne , la legge di Mos frut-to di una rivelazione, non del la ragione umana.

    * Questa legge si trova soprattutto nel Deuteronomio. In questo l ibro, J H W H appare sul monte Oreb, non sul monte Sinai. Vedi, per esempio, Dt 5,2 e Es 19,1. L'espressione decret i e g iud iz i tipica-mente deuteronomica (vedi Dt 5,1; 11,32; 12,1; 26,16) .

    * Fra i profeti , solo Elia viene menzionato perch il p i simile a Mos. Elia, come Mos , andato sul monte Oreb (1 Re 19) ed ha sentito Dio nel la caverna (cf. Es 34) . Vedi anche i qua ran ta giorni e quaranta nott i di Es 24,18; 34,28; Dt 9,9 e di 1 Re 19,83.

    35 Cf. 1 Re 17,7-23, spec. 17,13-16, che spiega la fine del regno del Nord sulla ba-se di questo principio: l'infedelt alla legge ha causato la rovina del regno di Samaria.

    36 Perci Mos ed Elia appaiono assieme nella scena della Trasfigurazione di Ge-s (Mt 17,3 e //).

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 23

    3. La terza parte della Bibbia Ebraica: Gli scritti (ketubim)

    - Sa lmo 1

    Il salmo 1 che funge da introduzione a tutta la terza parte del la Bibbia Ebraica contiene anch'esso del le al lusioni alla legge:

    'Beato l'uomo che non and al consiglio degli empi che non stette nella via dei peccatori e nel consesso dei beffardi non si sedette 2ma solo nella legge di JHWH trova il suo piacere e in essa medita giorno e notte. '[...] In ogni cosa che fa ha sempre successo.

    Alcune asserzioni important i di questo brano hanno Io scopo di s ituare i salmi e gl i scritti in relazione con la legge:

    * Il criterio che dist ingue il g iusto da l l ' empio e dal peccatore la meditaz ione del la legge. La l egge sar anche il cr i ter io del g iudiz io (Sai 1,5-6). Questo salmo appl ica a l l ' individuo quel lo che i profet i anter ior i (i l ibri storici) asserivano a proposito del popolo.

    * La legge viene chiamata l egge di J H W H ( t r a t jhwh). * Il salmo 1 invita a leggere tutti i salmi e tutti gli scr i t t i come

    una meditaz ione del la legge di J H W H " .

    - 2 Cronache 36,22-23

    La conclusione del la Bibbia Ebraica, che coincide con la conclu-sione degl i scr i t t i , si trova in 2 Cr 36,22-23. Il testo fornisce un'ul -t ima chiave per capire il s ignif icato di tutta la Bibbia secondo il canone ebraico:

    22Nel primo anno di Ciro, re di Persia, in adempimento della parola di JHWH, pronunciata da Geremia, JHWH suscit lo spirito di Ciro, re di Persia. Egli fece proclamare per tutto il suo regno, a voce e per iscritto: "2'Cos parla Ciro, re di Persia: JHWH, il Dio dei cieli, ha dato in mio po-tere tutti i regni della terra; egli stesso mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che si trova in Giuda. Chiunque tra voi appar-tenga al suo popolo, JHWH, suo Dio, sia con lui e salga (si metta in cam-mino per salire a Gerusalemme)".

    Possiamo fare tre osservazioni important i a proposito di questo testo:

    37 Vi sono parecchie somiglianze fra il Sai 1 e Gs 1,1-8, come le espressioni me-ditare la legge giorno e notte e riuscire in ogni impresa. I due testi hanno un sa-pore deuteronomistico innegabile.

  • 24 Capitolo III

    * Qui , non si menziona pi Mos e la legge, ma Geremia e Ge-rusalemme. La Bibbia Ebraica si conclude con un appel lo a sa l i re (weya'al). Questo verbo potrebbe contenere un 'a l lus ione al l 'esodo, per-ch una formula che descrive l 'uscita dal l 'Egitto contiene anche que-sto verbo sa l i r e ('Ih, hi f . ; cf. Es 3,8) .

    * Il tempio di Gerusa lemme non viene menzionato come tale nel Pentateuco. Tuttavia testi come Es 25-31; 34-40; le prescrizioni cul-tual i del Levitico; la legge sulla central izzazione del culto in Dt 12 so-no da leggere in relazione con il tempio.

    * Comunque , fra gli ult imi l ibri del la Bibbia Ebra ica si trovano i l ibri di Esdra e Neemia che, molto probabi lmente in uno stadio an-teriore seguivano i l ibri del la Cronache. L'ordine 1-2 Cr - Esdra - Nee-mia r ispecchia megl io la cronologia dei fatti . Ora, i l ibri di Esd-Ne culminano nel la proclamazione solenne del la l egge di Mos , davan-ti a tutto il popolo (Ne 8; cf. 8 , l ) t Questa legge diventa la pietra an-golare del la comunit postesi l ica. E diff ici le concepire il tempio senza r ifer imento alla legge e alle prescrizioni cultual i contenute nel Penta-teuco. Nel la parte p i sacra del tempio, il santo dei santi, si trova l 'ar-ca e, nel l 'arca, vi si trova un solo oggetto: le due tavole che J H W H diede a Mos su l l 'Oreb (2 Cr 5,10) . La L e g g e sta nel cuore del tem-pio. E il culto segue le prescrizioni del la legge di Mos (2 Cr 8,13). I r ifer imenti alla legge di Mos sono anche numerosi nei l ibri di Esdra e Neemia (Esd 3,2; 6,18; 7,6; Ne 1,7.8; 8,1.14; 9,14; 10,30; 13,1).

    Ad ogni modo, il canone ebraico si conclude con una chiamata ri-volta a tutti gli Ebrei della diaspora e che li invita a tornare a Gerusa-lemme per aiutare a ricostruire il tempio. Questo appello f inale richiede una risposta che ogni lettore della Bibbia scrive con la propria vita. La Bibbia, nel canone ebraico, ha una struttura aperta sull 'avvenire. L'ulti-mo verbo un iussivo, una forma dell ' imperativo, e non un indicativo.

    4. Conclusione

    Possiamo trarre da queste osservazioni a lcune conclusioni essen-ziali per la lettura del Pentateuco al l ' interno del canone del la Bibbia Ebraica .

    - Quest i vari testi, che incornic iano le tre part i pr incipal i del la Bibbia Ebraica, sono important i a causa del loro contenuto e special-mente perch sono posti in punt i strategici del la Bibbia . L a divisione pone in risalto la posizione unica del la L e g g e che, secondo la tra-dizione bibl ica, porta l ' impronta del la personal i t eccezionale di Mo-s. Il Pentateuco unico perch Mos occupa un posto unico nella storia del la rivelazione.

  • Qualche domanda fondamentale sul Pentateuco 25

    - I c inque l ibri del Pentateuco hanno quindi un carattere nor-mat ivo che gli altri testi bibl ici non possiedono38 .

    - Il Pentateuco, per di pi, si presenta in gran parte come una vi ta di Mos che inizia con la sua nascita in Es 2 e si conclude con la sua morte in Dt 34. Si tratta per anzitutto di una v i ta di Mos al servizio di J H W H e del popolo d 'Israe le . Il l ibro del la Genesi che precede questa v i ta di Mos descrive l 'or ig ine del mondo (Gn 1-11) e del popolo d 'Israele (12-50)39.

    - Dal punto di vista del canone, questo raggruppamento di l ibri p i importante di altri. Per esempio, i legami del Deuteronomio con Mos sono pi important i dei legami fra Deuteronomio e storia deu-teronomistica. Questo fatto pone un problema serio a proposito del-la terra promessa che r imane in gran parte fuori dal Pentateuco. La promessa del la terra, non il suo possesso, un elemento essenziale del-la fede d'Israele. In altre parole, per il Pentateuco possibi le essere un membro del popolo d'Israele senza abitare nel la terra promessa. Un'affermazione di questo t ipo si capisce megl io dopo l 'esperienza del-l 'esi l io e al t empo del la diaspora40,

    - Un altro e lemento merita di essere sottolineato. Secondo il ca-none del le Scritture ebraiche, la monarchia subordinata alla legge. Le istituzioni mosaiche sono fondamenta l i pe r l 'esistenza d'Israele, mentre il popolo pu fare a meno del la monarchia . Questa verit il frutto del la dura e tragica esperienza dell 'esi l io. A questo momento, Israele ha scoperto che era p i antico di Davide e persino del la con-quista di Giosu. Era nato come popolo molto prima, quando il Si-gnore lo fece uscire dal l 'Egitto, dal la casa di servit.

    Pe r r i trovare l e p i ant iche tracce dei suoi antenati , occorre ri-sal ire p i avanti ancora e incontrare i patr iarchi , Abramo, Isacco e Giacobbe . A loro, il S ignore aveva promesso la terra che, pr ima di morire , Mos contempl senza poter entrarvi (Dt 34,1-4) . Il Penta-teuco cont iene i due elementi assolutamente essenzial i per def in ire l ' i -denti t d 'Israele : i patr iarchi e Mos. Israele il popolo che d iscende dai patr iarchi e che ha vissuto l 'esper ienza del l 'esodo sotto la gu ida di Mos.

    Dal punto di vista teologico, i due elementi basi lari sono le pro-messe fatte agli antenati e il b inomio esodo/legge (cf. Es 20,2-3) . Il Si-gnore d 'Israele si def inisce come i l Dio d 'Abramo, d 'Isacco e di Giacobbe (Es 3,6) e come i l Signore che ha fatto uscire [Israele]

    58 J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 5 1 - 5 2 . 59 Vedi J. BLENKINSOPP, Pentateuci}, 52; E. ZENGER, Einleitung, 36, e molti altri. 40 Su questo punto, vedi J.A. SANDERS, Torah and Canon-, sommario in B.S. CHILDS,

    Introduction, 1 3 1 - 1 3 2 .

  • 26 Capitolo III

    dall 'Egitto, dal la casa di servi t (Es 20,2) . Queste due affermazioni sono le due travi che sostengono tutto il Pentateuco, salvo la storia del le origini (Gn 1-11). I pr imi capitoli del la Genesi agg iungono un ul t imo elemento: il Dio dei patr iarchi e il Dio del l 'esodo anche il creatore del l 'universo.

    L a struttura del Pentateuco e l 'organizzazione del canone ebrai-co fondamenta le per poter capire il Nuovo Testamento. La vita pub-bl ica di Ges, nei quattro vangeli , inizia presso il Giordano, dove Giovanni Battista battezza. Perch questo quadro? Per chi ha letto il Pentateuco, la risposta immediata . Mos arrivato davanti al Gior-dano con il popolo ed morto senza aver potuto val icare quest 'ult i-ma frontiera. La sua opera pertanto rimasta incompiuta . La conclu-sione del Pentateuco una conclusione aperta verso la terra che con-templa Mos. Giosu f inir l 'opera iniziata.

    Quando Ges appare nei vangel i , la sua missione simile: egli an-nunzia la venuta del r egno , vale a d i re il momento in cui Israele po-tr f ina lmente prendere possesso del la sua terra. L'inizio del Nuovo Testamento si presenta come compimento del l 'opera incompiuta da Mos. Ges un altro Giosu.

    In realt i due nomi sono identici : Giosu ne la forma ebraica e Ges la forma aramaica . Gv 5, il racconto del la guar ig ione del pa-ral it ico alla piscina di Betesda, accenna a questa temat ica quando Ge-s dice: M o s ha par lato di m e (5,46). Mos ha annunziato che J H W H aveva scelto Giosu per compiere la sua promessa ai patr iar-chi di dare la terra al popolo41. Per Gv 5, Ges questo Giosu an-nunziato. Per questa ragione, i vangel i iniziano sulle sponde del Giordano dove il popolo si trova ancora in Dt 34, quando cala il si-par io sul Pentateuco e su Mos42.

    41 Vedi J.L. SKA, Dal Nuovo all'Antico Testamento, CivCatt 147,11 (1996) 14-23, spec. 20-23; ID., Il canone ebraico e il canone cristiano dell'Antico Testamento, CivCatt 1 4 8 , III ( 1 9 9 7 ) 2 1 3 - 2 2 5 .

    42 I libri profetici si concludevano con l'annunzio del ritorno di Elia, che il Nuo-vo Testamento identifica con Giovanni Battista (MI 3,23-24; cf. Le 1,17; Mt 11,14; 17,12-13). Infine, la venuta di Ges deve permettere di rispondere alla chiamata di Ci-ro in 2 Cr 36,23. Cf. Gv 2,10: Ges il nuovo tempio (cf. 4,21-24) e raduner tutti i figli di Dio dispersi (Gv 10,16; 11,51-52).

  • CAPITOLO I I

    I CINQUE LIBRI DEL PENTATEUCO CONTENUTO E STRUTTURA

    Come e perch il Pentateuco stato diviso in cinque l ibri? Que-sta divisione meramente materiale o ha qualche significato? la pri-ma domanda che vorremmo affrontare in questo capitolo. Poi cercheremo di vedere come sono strutturati questi c inque quinti del-la legge (hSmisd hums hattr).

    A . L A DIVISIONE IN CINQUE LIBRI

    1. Le ragioni materialz1

    I cinque l ibri del Pentateuco sono di diversa lunghezza. Il pi bre-ve il Levitico (25 capitoli; 859 versetti; 11.950 parole; 51 pagine nel-la BHS). Il pi lungo il l ibro della Genesi (50 capitoli; 1.534 versetti; 85 pagine nella BHS).

    II l ibro dell 'Esodo e il l ibro dei Numeri sono di simile lunghez-za: per Es: 40 capitoli, 1209 versetti e 16.713 parole; 71 pagine nella BHS. Per Nm: 36 capitoli; 1.288 versetti (ma molti versetti sono bre-vissimi, per esempio in Nm 1-2.7.26.29.33); 16.413 parole; 74 pagine nella BHS.

    Il Deuteronomio un po' pi lungo del Levitico (34 capitoli; 955 versetti; 71 pagine nella BHS, ma l 'apparato critico pi voluminoso che per gli altri l ibri).

    1 Seguiamo }. BLENKINSOPP, Pentateuci, 45-47.

  • 28 Capitolo III

    In tutto, il Pentateuco conta 5845 versetti (353 pag ine del la BHS). In una edizione senza note i dati sono i seguenti : 88 pag ine per Gn; 73 pag ine per Es; 52 pag ine per Lv; 73 pag ine per N m (come per Es); 64 pag ine per Dt.

    Alcuni studiosi r i tengono che fosse mater ia lmente diff ici le scrive-re tutto il Pentateuco su un solo rotolo. Si calcola che un tale rotolo avrebbe dovuto misurare p i o meno 33 metri . Non era del tutto im-possibile, perch si par la di un rotolo che conteneva tutta l 'opera di Omero (Iliade e Odissea) e che misurava pi o meno 50 metri .

    Per un lungo rotolo non era molto prat ico per la lettura sina-gogale o personale. A Qumran , i rotoli p i lunghi sono il Rotolo del Tempio: 8,75 metri e quel lo di lQIsa: 7,35 metri . In media , i c inque rotoli del Pentateuco dovevano misurare fra 6 e 7 metri .

    La divisione fra i vari l ibri sembra essere a lquanto arbitrar ia e ar-tificiale. Per esempio, la famigl ia di Giacobbe si stabil isce in Egitto in Gn 46, ma il l ibro del l 'Esodo inizia p i tardi . La per icope del Sinai inizia in Es 19 e f inisce in Nm 10,10. Si estende pertanto su tre l ibri , ma non corr isponde ad a lcuna divisione part icolare. Israele arriva nel-le s teppe di Moab in Nm 21,20 dove r imane f ino alla morte di Mos. M a la divisione fra Nm e Dt non coincide con questo momento.

    2. I criteri teologici2

    Qual i sono allora i criteri del la divisione in c inque l ibr i?

    - Genesi

    Il l ibro del la Genesi inizia con la creazione del mondo e la famosa espressione b're'st bara1 'elohim - a l l ' in iz io Dio cre. . . o q u a n d o Dio inizi a creare. . . , e f inisce con la morte di Giacobbe e di Giu-seppe3 . Cos si conclude l 'era patr iarcale , cio la storia di famigl ia de-gli antenati d'Israele. Dopo, Israele non sar p i una famigl ia , ma un popo lo^

    Inoltre, pr ima della sua morte, Giuseppe annunzia il r itorno dei suoi discendenti nel la terra promessa ad Abramo, Isacco e Giacobbe (Gn 50,24) . La conclusione di Gn apre pertanto verso il futuro e col-lega Gn con Es-Dt. Nel l inguaggio del l 'anal is i narrativa, Gn 50,24 con-t iene un sommar io prolet t ico del racconto ulteriore.

    2 Vedi, fra gli altri, B.S. CHILDS, Introduction, 128-130; E. ZENGER, Einleitung, 34-36.

    3 La traduzione di Gn 1,1 discussa. Vedi, per esempio, G.J. WENHAM, Genesis 1-15 (WBC 1; Waco, Tx 1987) 11-13.

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 29

    - Esodo

    Il l ibro del l 'Esodo inizia con un riassunto del la storia di Giusep-pe che funge da cerniera fra la stor ia dei patr iarch i o stor ia degl i antenati d ' Israe le e la stor ia del popolo d ' Israe le (Es 1,1-7). Es 1,8: Al lora sorse un re che non aveva conosciuto Giuseppe , segnala an-ch'esso il passaggio da un per iodo al l 'a ltro del la storia d'Israele.

    La conclusione del l ibro del l 'Esodo (40,34-38), descrive il mo-mento in cui, dopo molte vicende, la g lor ia di J H W H viene a riem-pire la d imora o t enda del l ' incontro . Questo momento importante, perch J H W H ormai abita in mezzo al suo popolo (40,34-35) e pu accompagnar lo e guidar lo (40,36-38).

    - Levit ico

    L'inizio del l ibro del Levit ico si riferisce a questo evento: E J H W H chiam Mos e gli par l dal la tenda del l ' incontro dicendo. . . . A part i re da questo momento, J H W H si rivolge a Mos dal la tenda del l ' incontro e non pi dal la c ima del monte Sinai (cf. Es 19,3).

    La conclusione originale del l ibro del Levit ico si trova in Lv 26,46: Que l l i sono i decreti , i g iudizi e le leggi che J H W H stabil f ra s e gli Israeliti , sul monte Sinai , per mano di Mos . Si tratta senza dub-bio di un sommar io conclusivo, che segue un capitolo di benedi-zioni e maledizioni (Lv 26,3.14) . Il capitolo 27 del Lv un 'aggiunta tardiva. L'ult imo versetto r iprende la conclusione di 26,46: Que l l i so-no gli ordini che J H W H diede a Mos per gl i Israeliti sul monte Si-n a i (27,34).

    Queste due conclusioni menzionano il monte Sinai come il luogo del la rivelazione. Per la tradizione d'Israele, le leggi promulgate da J H W H sul monte Sinai e trasmesse da Mos hanno una qual i t nor-mativa unica. Queste affermazioni hanno dunque grande importanza perch dist inguono fra le leggi che fanno parte del canone mosa ico e le altre.

    - Numer i

    Il l ibro dei Numer i ha anch'esso la propr ia introduzione e la pro-pria conclusione. L' introduzione simile a quel la del Levit ico (Nm 1,1; cf. Lv 1,1): J H W H par l a Mos nel deserto del Sinai nella ten-da del l ' incontro nel pr imo giorno del secondo mese, il secondo anno dopo la loro uscita dal la terra d'Egitto, d icendo. . . . S iamo ancora nel deserto del Sinai, e J H W H continua a par lare dal la tenda del l ' incon-tro (cf. Es 40,34-35; Lv 1,1).

  • 30 Capitolo III

    La conclusione del l ibro dei Numer i r iecheggia Lv 26 ,46 e 27,34: Que l l i sono gl i ordini e i g iudiz i che J H W H diede pe r mano di Mo-s ai f igl i d 'Israele nel le s teppe di Moab , di fronte al Giordano di Ge-r ico (Nm 36,13) .

    Fra l ' introduzione e la conclusione, il popolo si spostato dal. Si-nai al le s teppe di Moab , dove si prepara ad entrare nel la terra pro-messa. Le leggi promulgate nel le s teppe di M o a b hanno anch'esse un valore part icolare da l punto di vista canonico. Dt 28 ,69 par la pers ino di un 'u l ter iore al leanza che J H W H conclude l con Israele (oltre al-l 'a l leanza conclusa a l l 'Oreb) . Queste affermazioni equ iparano le leggi di M o a b a quel le dell 'Oreb/Sinai4 .

    - Deuteronomio

    II Deuteronomio ha la propr ia cornice. Come il l ibro dei Nume-ri, inizia con una formula che indica il posto e il luogo dove Mos par-la (Dt 1,1-3): Ques t e sono le parole che Mos pronunci davanti a Israele al di l del Giordano, nel deserto.. . L 'anno quaranta , il mese undices imo, il pr imo del mese . Tutti i discorsi d i Mos saranno pro-nunciat i in quel g iorno e, nel lo stesso giorno, Mos muore (Dt 32,48; 34,5) . Con la morte di Mos si conc lude il l ibro del Deuteronomio e tutto il Pentateuco (Dt 34,1-12) .

    3 . Conclusione

    I c inque l ibri del Pentateuco sono chiaramente divisi da segnali l inguist ici e strutturali . Tuttavia, vi una cesura magg iore fra il pr imo l ibro (Genesi) e i quattro seguenti (Es - Dt). Il pr imo descrive le ori-gini di Israele e gli altri l 'organizzazione del popolo sotto la gu ida di Mos. Formano una specie di v i ta di Mos al servizio di J H W H e di Israele5 .

    Strutturalmente, la fine del Dt corr isponde alla f ine di Gn. La morte di Giuseppe conc lude il per iodo dei patr iarchi (Gn 50,26) e la morte di Mos conclude un altro per iodo, quel lo del la permanenza d 'Israele nel deserto e del la costituzione del popolo d 'Israe le come po-

    4 Sull'alleanza nelle steppe di Moab, vedi N. LOHFINK, Der BundesschluB im Lande Moab. Redaktionsgeschichdiches zu Dt 28,69 - 32,47, BZ NF 6 (1962) 32-56 = Studien ztttn Deuteronomium und zur deuteronomistischen Literatur I (SBAAT 8; Stuttgart 1990) 53-82; ID., Bund als Vertrag im Deuteronomium, ZAW 107 (1995) 215-239.

    5 Vedi R.P. KNIERIM, The Composition of the Pentateuch, The Task of Old Tes-tament Theology. Suhstance, Method and Cases (Grand Rapids, MI - Cambridge, UK 1995) 351-379.

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 31

    polo di J H W H . Al le benediz ioni di Giacobbe in Gn 49 corrispondo-no le benediz ioni di Mos in Dt 33. Introduzioni e conclusioni dei li-br i del Levitico, Numer i e l ' introduzione del l ibro del Deuteronomio pongono in risalto il carattere legislativo di quest i l ibri , la f igura di Mos, media tore fra J H W H e il popolo, e l ' importanza del Sinai e del-le s teppe di Moab come luogh i teologic i del la legge.

    B. L A STRUTTURA DEL LIBRO DELLA GENESI6

    1. La formula delle ttdot (generazioni)

    La gran maggioranza degl i esegeti r iconosce nel la formule di tt dot l ' e lemento che struttura il l ibro del la Genesi7 . L a formula si tro-va dieci volte nel l ibro (o undic i se si conta 36,9 , che r ipete 36,1) : 2,4; 5,1; 6,9; 10,1; 11,10; 11,27; 25,12; 25,19; 36,1(9) ; 37,28 .

    - Un problema di interpretazione

    W h y b r a y r if iuta di vedere in questa formula l ' e lemento struttu-rante del l ibro del la Genesi9 . Le sue obiezioni sono due:

    * La parola tt dot non ha sempre lo stesso significato. In alcuni casi, la voce significa e lenco dei d iscendent i , d i scendent i di . . . (5,1; 10,1; 11,10...) . In altri, invece, s ignif ica stor ia d i . . . e si riferisce ad eventi (2,4).

    * In 2,4, la formula funge da conclusione di un racconto (1,1 -2 ,4a) , mentre in altri funge da introduzione, come per esempio in 37,2.

    A queste due obiezioni si pu ribattere: * La parola ttdt ha lo stesso signif icato in tutti i contesti. Si-

    gnif ica: que l lo che stato generato da . . . . Ogni tanto, questa formula seguita da un sempl ice elenco di nomi, cio da una genealogia (5,1;

    6 Vedi soprattutto J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 57-59; 98-100. 7 Vedi B.S. CHILDS, Introduction, 145; J. BLENKINSOPP, Pentateuch, 58-59; 99-100;

    cf. R.B. ROBINSON, The Literary Function of the Genealogies of Genesis, CBQ 48 (1986) 595-608. R.N. WHYBRAY, Introduction, 31-32, contrario, per i suoi argomenti sono piuttosto deboli.

    8 La bibliografia su questa formula molto abbondante. Vedi, fra gli altri, N. LOH-FINK, Die Priesterschrift und die Geschichte, Congress Volume Gttingen 1977 (ed. W. ZLMMERLL) (VTS 29; Leiden 1978) 189-255, spec. 205 = Studien zum Pentateuch (SBAAT 4; Stuttgart 1988) 213-254, spec. 230; S. TENGSTRM, Die Toledotformel und die literarische Struktur der priesterlichen Erweiterungsschicht im Pentateuch (Lund 1982); M.D. JOHNSON, The Purpose of the Biblical Genealogies (SNTSMS 8; Cam-bridge 21988); B. RENAUD, Les gnalogies et la structure de l'histoire sacerdotale dans le livre de la Gense, RB 97 (1990) 5-30.

    ' R.N. WHYBRAY, Introduction, 3 1 - 3 2 .

  • 32 Capitolo III

    10,1; 11,10; 25,12; 36,1.9) . In altri, seguita da una narrazione (2,4; 6,9; 11,27; 25,19; 37,2) .

    Per, questa narrazione tratta sempre dei discendenti del perso-naggio menzionato nella formula . Per esempio, la formula di 6 ,9 in-t roduce la storia di No e del la sua famigl ia ; quel la di 11,27, la storia dei discendent i di Terach, cio soprattutto Abramo; 25,19, la storia di Giacobbe ed Esa, i f ig l i d 'Isacco; 37,2, la storia di Giuseppe e dei suoi fratell i , i f igl i di Giacobbe.

    Occorre dist inguere fra s ign i f ica to di una parola ed il suo u s o in vari contesti. La parola tl'dt ha i suoi s ign i f ica t i lessicali che si trovano elencati nei lessici, distinti dagl i u s i concreti del la parola nei testi dove appare . R icord iamo la famosa dist inzione introdotta dal lin-guista svizzero E de Saussure fra l i ngua e paro la , fra il l ivello astratto del le possibi l i t del l inguaggio e quel lo concreto dei discorsi e dei testi, cio dell 'uso10 .

    Nel caso concreto del la formula di tl'dt, il s ign i f ica to del la parola r imane lo stesso, cio generaz ioni di . . . . Vi sono per due u s i del la stessa parola : in certi casi, essa introduce una genealogia, in al-tri invece un racconto. Se l 'uso diverso, il s ign i f ica to r imane lo stesso.

    * Tutte le formule sono introduttive, pers ino quel la di Gn 2,4a, perch la voce tl'dt sempre seguita dal nome del generatore e mai da quel lo del generato". Qu ind i la formula di Gn 2,4 non s ignifica: stor ia del l 'or ig ine del cielo e del la te r ra ( come furono generat i o creati il cielo e la terra ) , ma stor ia di quel lo che stato generato dal cielo e dal la terra . Ora, quel lo che generano il cielo e la terra il mondo descritto in Gn 2,4-25: dal la terra, cio dal suolo, J H W H for-ma il pr imo essere umano (2,7), fa germogl iare gli alberi (2,9), poi for-ma gli animal i (2,19)12.

    E meno probabi le , invece, che la formula di Gn 2,4 possa essere la conclusione del pr imo racconto del la creazione e significhi: Ge-

    10 F. DE SAUSSURE, Cours de linguistique gnrale (Genve 1915; Paris 1969) 112 = Corso di linguistica generale (Bari 21970); cf. la distinzione fra meaning and sig-nificance, in E.D. HLRSCH, Validity in Interpretation (New Haven - London 1967); ID., The Aims of Interpretation (Chicago 1976).

    1 1J . SHNNER, Genesis (ICC; Edinburgh 1910) 41; cf. B. JACOB, Das erste Buch der Tor. Genesis (Berlin 1934) 71; B.S. CHILDS, Introduction, 145.

    12 Per pi particolari, vedi T. STORDALEN, Genesis 2,4 - Restudying a locus clas-sicus, ZAW104 (1992) 163-171 (con bibliografia); E. BLUM, Die Komposition der Va-tergeschichte (WMANT 57; Neukirchen-Vluyn 1984) 451-452; ID., Studien zur Komposition des Pentateuch (BZAW 189; Berlin - New York 1990) 280; D. CARR, Read-ing the Fractures of Genesis. Historical and Literary Approaches (Louisville, K Y 1996) 74-75 (con bibliografia); F.M. CROSS, Canaanite Myth and Hehretv Epic (Cambridge, MA 1973) 302.

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 33

    nerazioni del cielo e del la terra . Oltre alla diff icolt menzionata pri-ma, occorre agg iungere che Gn 1 non par la di generaz ione del l 'u-niverso, ma di creazione".

    - Suddivis ioni

    * Gli eventi p i importanti . Come accennato pr ima, a lcune for-mu le introducono una genealogia (5,1; 10,1; 11,10; 25,12; 36,1.9) . Al-tre, invece, introducono una narrazione (2,4; 6,9; 11,27; 25,19; 37,2) . Quest 'u l t ime corr ispondono ai moment i p i important i del la Genesi : creazione de l l 'uomo e del la donna (2,4); di luvio (6,9); storia di Abra-mo (11,27), di Giacobbe (25,19) e di Giuseppe e dei suoi fratel l i (37,2).

    * Pr ima e dopo il diluvio. La formula copre tutto il l ibro del la Genesi e non sembra, di pr imo acchito, segnalare a lcuna differenza fra storia del le origini (Gn 1-11) e storia degl i antenati d 'Israele (i pa-triarchi: Gn 12-50), divisione diventata tradizionale in quasi tutti i com-mentar i e nel le introduzioni . Il l ibro del la Genesi invece sembra sottolineare un 'a l t ra divisione: pr ima del di luvio e dopo il diluvio.

    Vedi la formula 'ahar hammabbul in 10,1; 11,10 ( dopo il dilu-v io) . Secondo questo criterio, le due part i del la Genesi sarebbero Gn 1-9 e Gn 10-5014.

    Fra il di luvio e Abramo, il l ibro del la Genesi contiene poche nar-razioni. L e varie component i di questi capitolo hanno un solo scopo: mostrare come si arriva da No ad Abramo. Anche storie come quel-la del la sbornia di No (9,18-29) o del la torre di Babele (11,1-9) pre-parano la venuta di Abramo.

    Gn 9,18-29 spiega perch Canaan, f ig l io di Cam, viene maledet-to e perde quindi i suoi privi legi , mentre Sem, antenato di Abramo, viene benedet to e occuper una posizione di spicco nel la storia del la salvezza (Gn 9,26; cf. 10,21-31; 11,10-26).

    Gn 11,1-9 (la torre di Babele) prepara la migrazione di Terach e di Abramo. A part i re da Gn 9,20-29, i testi non si interessano pi al-la storia del l 'universo come tale, ma introducono un pr incipio di se-lezione che culmina nel la chiamata di Abramo (Gn 12,1-3). Per esempio, la tavola del le naz ioni inizia con la genealogia di Iafet, poi di Cam, inf ine di Sem, bench Sem sia il pr imogenito.

    In seguito, Gn 11,10-26 contiene la genealogia del solo Sem per-ch l ' antenato di Terach e di Abramo. Queste scelte sono volute per porre in risalto la f igura di Sem e preparare l 'arr ivo di Abramo.

    13 molto probabile che la formula sia di origine redazionale e abbia come sco-po di integrare Gn 2-4 nelle genealogie della Genesi.

    14 Vedi R. RENDTORFF, Gen 8,21 und die Urgeschichte des Jahwisten, KD 1 (1961) 69-78.

  • 34 Capitolo III

    Pertanto vi sono buone ragioni per introdurre una cesura fra Gn 1,1 - 9 ,19 e 9,20 - 50,26. I testi antichi sono meno disposti a d iv idere e strutturare che ad unire: coltivano l ' a r te del la transizione. Nel ca-so concreto di Gn, si passa progress ivamente dal la storia del l 'univer-so (Gn 1-9) a quel la di Abramo e dei suoi discendenti (Gn 12-50) con la t rans iz ione di Gn 9,20-11,26".

    2. Altri elementi di strutturazione nella storia patriarcale (Gn 12-50)

    Nel quadro genera le del le tt dot, occorre introdurre a lcune sud-divisioni p i important i . La pr ima, come visto pr ima, dist ingue fra l 'u-niverso antedi luviano e quel lo postdi luviano. In questa seconda parte, la storia patr iarca le o storia degli antenati d 'Israele (Gn 12-50) occu-pa un posto part icolare. In questo caso, gli e lementi strutturanti sono diversi.

    Si tratta di a lcuni discorsi divini che hanno come orizzonte la sto-ria d 'Israele o di uno dei patr iarchi . Nel l inguaggio tecnico del l 'anal i-si narrat iva, sono dei p rogrammi narrativi^6. I p i important i sono Gn 12,1-3; 26,2-5; 2 8 , 1 3 4 5 ; 4 5 X 5 a T c T 5 0 ^ 4 .

    LGn_12, l -3 j la ch iamata di Abramo , introduce una pr ima gran-de cesura nel le genealogie (tt dot) del la Genesi :

    'Va', lascia la tua terra, la tua parentela e la casa di tuo padre verso la ter-ra che io ti mostrer, 2cos che faccia di te una grande nazione, ti benedi-ca, faccia grande il tuo nome e tu possa essere una benedizione. 'Benedir chi ti benedir e chi ti disprezzer maledir e tutte le famiglie della terra useranno il tuo nome per benedirsi.

    Finora, Dio si occupava del l 'universo e di tutta l 'umanit . D'ora in poi, il racconto si preoccuper solo di un popolo e di una terra. Se si par ler ancora di altri popol i o di altri paesi, sar in funzione dei rapport i con questo popolo e questa terra. Questo drastico cambia-mento nel la t rama signif ica certamente che qua lche cosa di nuovo ini-zia con Gn 12,1-3.

    Il problema non p i la sorte de l l 'umanit sulla terra, ma quel-la degl i antenati d 'Israele. Gn 12,1-3 contiene il p r o g r a m m a divino per i discendenti di Abramo senza nessun l imite e perci va ben oltre il l ibro del la Genesi . Questo programma vale per sempre. Un secon-do discorso divino rivolto allo stesso Abramo un po ' p i avanti nel racconto precisa i confini del la terra (Gn 13,14-17). Dopo la separa-

    " Comunque, occorre insistere sul fatto che le formule di tt dot fanno del libro della Genesi una unit letteraria. Vedi le riflessioni di B.S. CHILDS, Introduction, 146.

    * Vedi J.L. SKA, Sincronia, 157, 230.

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 35

    zione di Abramo e Lot, Dio fa vedere all'antenato d'Israele il pae-se che gli d.

    Per Isacco, il programma si trova in Gn 26,2-5. Per lo pi, Dio ripete ad Isacco le promesse fatte ad Abramo: promessa della terra e

    promessa di una numerosa discendenza. Il discorso stabilisce anche la continuit fra Abramo e Isacco, fra il Dio di Abramo e il Dio di

    Isacco: Quando si passa a Giacobbe, il discorso chiave appartiene alla

    visione di Betel (Gn 28,10-22). Dio si rivela come il Dio di Abra-mo e di Isacco e sottolinea cos la continuit fra i vari patriarchi. Ac-canto alle promesse della terra e di una numerosa discendenza, il discorso di 28,15 contiene un elemento nuovo: la promessa di far tornare Giacobbe sulla terra dei suoi padri (28,15). Questo ritorn inizia in 31,3, quando Giacobbe riceve l'ordine esplicito di tornare nella terra della sua parentela. Gn 31,13 e 33,10 rimandano alla stes-sa tematica.

    Gn 46,1-5a. si colloca all'inizio del viaggio di Giacobbe verso l'E-gitto, ove ritrover Giuseppe. Con lui, tutta la sua famiglia si trasferi-sce in Egitto. Qui inizia la lunga permanenza d'Israele in Egitto che finisce con l'esodo (Es 12-15). A questo punto, l'oracolo divino a Gia-cobbe promette al patriarca di accompagnarlo in questo secondo im-portante viaggio della sua vita e poi di farlo salire dall'Egitto. Israele, quindi, non si stabilisce permanentemente in Egitto.

    Infine, prima di morire, Giuseppe riprende questa idea e annun-zia che un giorno Dio condurr il popolo nella terra promessa ad Abra-mo, Isacco e Giacobbe (50,24).

    Una linea importante di questa trama l'interesse per la ter-ra. JHWH la fa vedere ad Abramo, la promette di nuovo ad Isacco, vi fa ritornare Giacobbe dopo il suo esilio dal suo zio Labano e pro-mette di farvi tornare i suoi discendenti quando scende in Egitto.

    Giuseppe ripete questo pensiero proprio nella conclusione del li-bro della Genesi. In questo modo, la storia patriarcale , in gran par-te, ma non esclusivamente, un racconto centrato sull'itinerario dei patriarchi e questo aspetto uno degli elementi che pi fortemente lega fra di loro questi capitoli in una unit narrativa all'interno del li-bro della Genesi.

    Sebbene sia pi evidente nel caso di Giacobbe che per Abramo o Isacco, il messaggio di questi discorsi palese: la terra promessa a Israele la terra di Canaan. Perci questi discorsi interpretano la vi-ta di Abramo come una partenza e un'esplorazione della terra pro-messa. La vita di Giacobbe un itinerario circolare, poich lascia il paese per tornarvi con tutta la famiglia. La storia di Giuseppe, in que-sto contesto, spiega perch provvisoriamente Israele andato a vive-

  • 36 Capitolo III

    re in Egitto. I discorsi di 4 6 , l - 5 a e 50,24 mettono l 'accento sul l 'aspetto provvisorio di questa permanenza in terra straniera17 .

    3 . La funzione della formula di t l e d t nella storia patriarcale

    Alla preoccupazione per la terra, la storia patr iarca le unisce la preoccupazione per la discendenza. In questo caso, il problema di sapere chi l ' e rede del la promessa. Questo problema legato di nuo-vo alla lormula di tt dot e alla sua funzione. In questo caso, si in-trecciano le quest ioni di genealogia e di territorio. Si potrebbe parlare , addir i t tura, di geopolit ica teologica. Qua l dunque il loro scopo?

    Uno degli scopi di una genealogia , ovviamente, di def in ire l 'ap-partenenza a una famigl ia , a una etnia o a un popolo18 . Nel caso del-la Genesi , lo scopo della formula di tt dot di del imitare i confini del popolo d 'Israele e di s i tuare Israele nel l 'universo, cio nel la crea-zione. Le varie formule corr ispondono ai moment i p i important i di questa stor ia del la def iniz ione d'Israele19 . Infatti , nel l 'antichit, la genea log i a ha spesso come scopo di l eg i t t imare le prerogat ive de-gli individui , dei g ruppi o dei popol i .

    Le formule introducono genealogie o racconti , i due mezzi uti-lizzati dal l ibro della Genesi per determinare chi appart iene o meno al popolo eletto.

    * Gn 1-9 descrive l 'or ig ine del l 'universo e del l 'umanit . Il pecca-to e la violenza sono la causa deLdi luviq (Gn 6-9) . Israele fa qu indi parte del le nazioni postdi luviane. Dopo il diluvio, genealogie e storie in Gn 9-11 mettono in risalto la f igura di Sem, antenato remoto del popolo d'Israele.

    * La storia di Abramo (Gn 12-25) s ' impernia su una domanda pr incipale : chi sar l ' e rede del la promessa? Vi sono parecchi candi-dati successivi: Lot (Gn 13), Eliezer (Gn 15), Ismaele (Gn 16 e 21) . Tutti saranno scartati a favore di Isacco (Gn 21,1-7; cf. Gn 15,1-6; 17; 18,1-15)20.

    Ismaele avr la sua genealogia (le ttdt di Gn 25,12-18) , per si tratta di ima l inea laterale, non del la l inea principale . La genealogia e la storia permettono di capire e di def inire megl io la posizione dei po-

    17 Su questo aspetto, vedi, fra gli altri, E. BLUM, Vtergeschichte, 297-300. 18 Sulle varie funzioni delle genealogie, vedi fra gli altri R.R. WILSON, The Old

    Testament Genealogies in Recent Research, JBL 94 (1975) 169-189; ID., Genealogy and History in the Bihlical World (New Haven, CN 1977); M.D. JOHNSON, The Pur-pose ofBiblical Genealogies; B.S. CHILDS, Introduction, 152-153.

    19 Vedi E. BLUM, Komposition, 479-491, 505-506. 20 Vedi L.R. HELYER, The Separation of Abraham and Lot: Its Significance in the

    Patriarchal Narratives, JSOT26 (1983 ) 77-88.

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 37

    poli vicini, come Moabi t i e Ammonit i (discendenti di Lot) , Ismaelit i e Israeliti (discendenti di Ismaele e di Isacco).

    Inoltre, Gn 12-25 dimostra che la terra promessa la terra di Ca-naan. Isacco sar dunque erede della~terra~3i Canaan, mentre i dl-scendenti di Lot si stabi l i ranno in Moab e Ammon (Gn 19) e quel l i di Ismaele nel deserto, a sud di Beersheba, presso l 'Egitto (Gn 25,18; cf. 16,14; 21,14.21) .

    * L a storia d i Giacobbe (Gn 25-35) def inisce Israele nei confronti di Esa e degl i Edomit i , suoi discendenti , e di Labano l 'Arameo. Nuo-vamente, si tratta di popol i apparen ta t i che occupano territori con-tigui. Esa il gemel lo di Giacobbe e Labano lo zio. M a solo Giacobbe sar l ' e rede del la promessa, sebbene ottenga la benediz ione in un mo-do poco onesto (Gn 25 e 27) .

    La s tona permette di f issare con precis ione i confini dei territori occupat i da c i a s c u n o . Il g iuramento di Labano e di Giacobbe in 31,51-54 che conclude tutte le v icende di Gn 28-31 ha propr io come scopo di t racciare la frontiera fra i rispettivi territori . Gn 36,6-8 asserisce con tutta chiarezza che Esa non si stabil ito nel la terra di Canaan, ben-s nel la montagna di Seir. La terra di Canaan , invece, appart iene a Gia-cobbe (28,13-14; 31,3.13; 32,10) .

    * La storia di Giuseppe r isponde ad un 'u l t ima domanda : Perch vi sono dodici t r ib? In Gn 37 sorge un ulter iore confl itto tra f ra-te l l i . Giuseppe sar l 'unico erede, come Isacco e Giacobbe? Il rac-conto spiega perch .tutti i fratel l i saranno benede t t in i Gn 49 e saranno dunque tutti quanti gli antenati del popolo d'Israele.

    Dopo la r iconcil iazione tra i fratel l i , tutta la famigl ia scende in Egitto. Gli ult imi versetti del la storia contengono per la promessa di un ritorno nel la terra di Canaan (50,24)21. La storia di Giuseppe fun-ge quindi da transizione fra il l ibro del la Genesi e quel lo dell 'Esodo22 .

    4 . Importanza della storia patriarcale

    La storia patr iarca le (Gn 12-50) di gran lunga la parte p i im-portante del l ibro del la Genesi . Secondo la cronologia del la Genesi , Abramo nato nelYannus mundi 1946. Lascia la sua patr ia per mi-grare verso la terra di Canaan nell'annus mundi 2021 (cf. Gn 12,4b).

    Giacobbe e la sua famigl ia scendono in Egitto nelYannus mundi 2236 (Gn 47,9)23. Quindi , i capitoli 1-11 del la Genesi coprono 2021

    21 A partire da Gn 12,1-3, la terra diventa un tema centrale della storia pa-triarcale.

    22 Per altre presentazioni, vedi J. BLENKINSGPP, Pentateuci7, 57-59; 98-100; R.N. WHYBRAY, Introduction, 29-40; 49-62.

    23 Vedi J. BLENKINSOPP, Pentateuci.48.

  • 38 Capitolo III

    anni e i capitoli dedicat i ai patr iarchi , 215, senza contare gli anni che separano l 'arr ivo in Egitto dal la morte di Giacobbe e di Giuseppe. Se agg iung iamo a questa cifra pi o meno 70 anni per arr ivare alla mor-te di Giuseppe, arr iviamo a 285/290 anni24.

    Proporzionalmente, il t empo del racconto molto p i lungo, in Gn 12-50 che in Gn 1-11. In parole p i semplici , il racconto di Gn 12-50 molto pi ricco e part icolareggiato che il racconto di Gn 1-11. Nel pr imo caso la proporzione p i o meno di un capitolo per 200 anni, mentre, nel secondo, di un capitolo per 7 anni e mezzo.

    C . LA STRUTTURA DEL LIBRO DELL'ESODO

    1. Le suddivisioni

    La struttura di Esodo molto diversa da quel la di Genesi . Non vi sono segnali l inguistici simili alla fo rmula di tdt, per a iutare a capire la composizione del libro26. Vi sono a lcune formule di origine sacerdotale (P) che scandiscono le varie tappe del l ' i t inerar io d 'Israele nel deserto (12,37a.40-42; 13,20; 14,2; 15,22a; 16,1; 17,1; 19,2).

    Questa formula r iappare nel l ibro dei Numer i (10,11-12; 12,16; 20,1; 20,22; 21,4; 21,10-13; 22, l ) 2 7 . Nm 33 ne contiene una lista com-pleta. Per la formula non si ritrova in tutte le sezioni del l ibro - assente da Es 19-40 - e non corr isponde alle sue maggior i divisioni. Inoltre, l ' i t inerar io continua in Nm strutturando un ins ieme pi vasto del solo l ibro del l 'Esodo.

    In genere, gli esegeti dist inguono a lmeno tre part i in Es: l 'uscita dal l 'Egitto (Es 1,1 -15 ,21 ) ; la marc ia dal l 'Egitto al Sinai (15,22 -18 ,27 ) ; Israele al Sinai: l ' a l leanza e le leggi (19-40). In quest 'u l t ima sezione, abi tuale dist inguere fra l 'a l leanza (Es 19-24), la rottura del l 'a l leanza e il suo r innovamento (32-34), e inf ine le istruzioni sulla costruzione del

    24 Giuseppe aveva 17 anni quando inizia la storia (Gn 37,2). Occorre aggiungere almeno i sette anni di abbondanza (41,53) e due anni di carestia (45,6). Quando Gia-cobbe e la sua famiglia arrivano in Egitto, Giuseppe aveva almeno 39 anni (cf. 41,46). Muore a 110 anni (50,26). La differenza pi o meno di 70 anni.

    25 Vedi B.S, CHILDS, Introduction, 170-171. Altri esegeti rinunciano a studiare la forma canonica di Es per analizzare il blocco Es-Nm. Cf. J. BLENKINSOPP, From Egypt to Canaan, Pentateuci), 134-182. Blenkinsopp divide l'insieme Es-Nm in tre se-zioni: 1) Israele in Egitto (Es 1,1 - 15,21); 2) Israele nel deserto (Es 15,22 - 18,27 + Nm 10,11 - 36,13); 3) Israele al Sinai (Es 19,1 - Nm 10,10); R.N. WHYBRAY, In-troduction, 63-64, adotta una posizione simile.

    26 B .S . CHILDS, Introduction, 1 7 0 ; J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 1 3 5 . 2? Vedi N. LOHFINK, Priesterschrift, 206 = Studien zum Pentateuch, 231; J.

    BLENKINSOPP, Pentateuch, 1 3 5 - 1 3 6 .

  • I cinque libri del Pentateuco - contenuto e struttura 39

    santuario e la loro esecuzione (25-31; 35-40)28. Per mancano segnali l inguist ici chiari per suffragare questo modo di strutturare il l ibro. Oc-corre quindi cercare altrove.

    2 . Tentativo di soluzione

    Il libro del l 'Esodo si conclude con la consacrazione del la tenda del l ' incontro (Es 40,34-38) . Questo testo pu fornire la chiave di in-terpretazione del l ibro nel la sua forma canonica.

    - Contesto letterario e storico. Che cosa accade in Es 40 ,34-38? J H W H prende possesso del la tenda del l ' incontro, cio viene ad abi-tare in mezzo al suo popolo (40,35; cf. 29,43-46) . I grandi s imboli del-la presenza sono la g lo r i a e la n u b e . Questo momento annuncia 1 Re 8,10-13, quando J H W H verr ad abitare nel tempio di Salomo-ne (cf. 2 Cr 5,11-6,2) .

    Un altro testo da col legare con Es 40 Ez 43,1-7, ove la g lor ia di J H W H rientra nel tempio, che aveva abbandonato in Ez 10,18-22. Il tempio distrutto dai Babi lonesi sar ricostruito dopo l 'esi l io (Esd 5-6) . Questo secondo tempio sar pur if icato da Giuda Maccabeo in 1 M a c 4,36-61.

    Per la comunit postesil ica, la consacrazione del la tenda doveva essere un momento chiave della storia d'Israele. Mol to probabi lmen-te da mettere in relazione con la r icostruzione del tempio di Geru-sa lemme e la restaurazione del culto a l l 'epoca persiana29 .

    - Significato della costruzione del tempie?0. Nel Med io Oriente an-tico, la consacrazione del tempio il momento in cui una divinit af-ferma la sua sovranit. I racconti di creazione f iniscono spesso con la costruzione di un tempio per il dio demiurgo. Per esempio, Marduk si fa costruire un santuario alla f ine del poema Enuma Elish. A d Ugarit esiste un lungo poema sulla costruzione del tempio di Baal. Allo stes-so modo, J H W H venendo ad abitare in mezzo a Israele afferma la sua sovranit sul popolo d'Israele (e sull 'universo). Israele il popolo di J H W H e di nessun'altra divinit o potenza. La consacrazione della ten-da corr isponde al l 'affermazione categorica del pr imo comandamento: Io sono J H W H , il tuo Dio che ti ho fatto uscire dal la terra d'Egitto, dalla casa di servit. Non avrai altri di accanto a m e (Es 20,2-3 )31.

    28 B .S . CHILDS, lntroduction, 1 7 0 - 1 7 1 . 29 J . BLENKINSOPP, Pentateuch, 2 1 8 . ,0 Vedi soprattutto M. WEINFELD, Sabbath, Tempie, and the Enthronement of

    the Lord - The Problem of the Sitz im Leben of Gen 1:1 - 2:3, Mlanges bibliques et orientaux en l'honneur de M. Henri Cazelles (ds. A. CAQUOT - M. DELCOR) (AOAT 212; Neukirchen-Vluyn - Kevelaer 1981) 501-512.

    31 La traduzione dell'espressione 'al-panya discussa. Vedi i commentari.

  • 40 Capitolo III

    Es 40 completa il racconto del la creazione (Gn 1). Gn 1 f jp isre con Ja consacrazione di un tempo sacro (il sett imo giorno, il sabato).

    "Solo in Es 40, J H W H pu avere una d imora in mezzo al mondo crea-to, perch ora Israele diventato il suo popolo (Es 6 ,7) ed egli di-ventato il suo Dio (29,45-46)32 .

    - Struttura del libro dell'Esodo. La quest ione del la sovranit di J H W H su Israele percorre tutto il l ibro del l 'Esodo.

    In Es 1 -15, il problema fondamenta le di sapere chi il vero so-vrano d'Israele e chi Israele deve serv i re : faraone o J H W H . L a do-manda appare p i chiaramente nel racconto del le p iaghe (Es 7-11) e in quel lo del passaggio de l mare (Es 14). In quest i capitoli , J H W H ri-vela la sua sovranit.

    Le p iaghe del l 'Egit to e il passaggio del mare sono del le prove che eg l i J H W H , mentre il faraone aveva detto: N o n conosco J H W H (Es 5,2) . Per questa ragione la formula di r iconoscimento f requente in questa parte del l 'Esodo (vedi 7,5.17; 8,6.18; 9,14.29; 10,2; 11,7; 14,4.18): a f f inch sappiate/sappiano che io sono J H W H . Cf. 14,18: cos che gli Egiziani sappiano che io sono J H W H 3 3 .

    Es 15,18, l 'u l t imo versetto del cant ico di Mos afferma, dopo la vittoria definit iva di Es 14: J H W H regner in eterno e per sem-pre . Il versetto precedente par lava del futuro santuario, ul t ima meta del l 'esodo: L i condurra i e pianterai nel monte del la tua eredit, luo-go del la tua dimora, quel la che tu hai costruito, J H W H , il santuario del S ignore che le tue mani hanno consol idato. J H W H regna, sar re, e avr la d imora in mezzo al suo popolo.

    I due temi del la sovranit e del