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IX RAPPORTO ARCI SERVIZIO CIVILE Anno 2012 Ottobre 2013

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IX RAPPORTO

ARCI SERVIZIO CIVILE

Anno 2012

Ottobre 2013

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Gruppo di lavoro

Questo Rapporto è stato curato da Arci Servizio Civile

Al rapporto hanno contribuito: Vincenzo Donadio, Piera Frittelli, Andrea Morinelli, Licio Palazzini

(Arci Servizio Civile), Elisa Simsig (SWG, Trieste) e Rocio Requena (ASVI, Roma).

Si ringraziano le Associazioni locali ASC, gli operatori locali di progetto e i volontari coinvolti nelle

diverse attività di ricerca messe in campo.

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SommarioIntroduzione ...................................................................................................................................... 4 

Executive summary .......................................................................................................................... 10 

1.  Il Servizio Civile Nazionale in Arci Servizio Civile nel 2012 ................................. 11 

1.1  Enti accreditati, attività, progetti ............................................................................................ 11 

1.1.1  Le attività di Arci Servizio Civile nel 2012 .................................................................................. 11 

1.1.2  La rete ASC ................................................................................................................................... 11 

1.1.3  Il profilo quantitativo dei progetti di ASC ................................................................................. 13 

1.2  La formazione in Arci Servizio Civile .................................................................................. 17 

1.2.1  La struttura formativa di Arci Servizio Civile ............................................................................ 18 

1.2.2  Il percorso formativo di Arci Servizio Civile .............................................................................. 19 

1.1.3 La formazione generale e specifica ................................................................................................... 21 

La formazione generale ............................................................................................................................. 21 

La formazione specifica ............................................................................................................................. 28 

1.2.3  La formazione specifica .............................................................................................................. 28 

Conclusioni ................................................................................................................................................ 31 

2.  LE ACQUISIZIONI DEI GIOVANI IN SERVIZIO: CAPITALE UMANO E CAPITALE

SOCIALE ................................................................................................................. 33 

2.1  Perché parlare di capitale umano e capitale sociale a proposito del servizio civile .......... 33 

2.2  Le caratteristiche dei giovani in servizio civile ................................................................... 36 

2.2.1  Genere, età, titolo di studio e condizione occupazionale .......................................................... 36 

2.2.2  L’esperienza nel volontariato e la partecipazione. .................................................................... 38 

2.3  Come avviene la trasmissione del sapere ........................................................................... 42 

2.4  Quale sapere. ....................................................................................................................... 43 

2.5  Metodologia ......................................................................................................................... 47 

2.6  La certificazione delle competenze: uno strumento a servizio dei giovani ....................... 48 

2.7  Le richieste di attestazione delle competenze .................................................................... 48 

2.7.1  Una breve analisi per tipologia: per sesso, per sede locale, per area di intervento.................. 49 

3.  L’investimento finanziario di ASC per la realizzazione del bando UNSC 2011 ..... 51 

3.1  L’investimento diretto delle ASC Nazionale e locali ........................................................... 51 

4.  Appendice ......................................................................................................... 54 

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Introduzione*

Questo IX Rapporto Annuale che presenta i risultati delle attività messe in moto dai progetti di

Servizio Civile Nazionale (SCN) del bando del settembre 2011, avviatisi a maggio 2012, continua a

muoversi nel contesto socio economico del precedente Rapporto, e cioè nell’anno sesto di quella

che Stiglitz ha chiamato “la Grande recessione”1.

Mentre tutto questo sta accadendo novità sono emerse sul terreno della difesa del Paese. Con la

legge 31 Dicembre 2012, c. 244 “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare

nazionale e norme sulla medesima materia” si è avviata una ristrutturazione delle Forze Armate che

prevede, fra le altre cose, il taglio del personale per poter investire le risorse liberate in sistemi

d’arma e addestramento, con un meccanismo di stabilizzazione pluriennale della percentuale di

risorse statali dedicate alla difesa armata. E’ interessante che sia stato il Ministro della Difesa del

successivo Governo a chiedere un confronto aperto alle componenti della società italiana sulla

natura delle minacce e le conseguenti risposte.

Nel frattempo si è ancora di più indurita la dimensione e durata delle varie forme di

disoccupazione, inoccupazione, precarietà nelle varie fasce di età. Nessuno degli indicatori che nel

precedente Rapporto avevamo individuato (abbandono ricerca del lavoro, diminuzione tasso di

iscrizione all’università, crisi agenzie educative) ha mostrato inversioni di tendenza.

C’è un’inusitata attenzione dei media alle condizioni giovanili, soprattutto nel versante

problematico (disoccupazione) ma anche propositivo e l’attuale Governo, assieme alla

Commissione Europea hanno assunto la disoccupazione giovanile come terreno prioritario di

azione.

Sicuramente si tratta di novità parziali, non risolutive, non fosse altro per le difficoltà della

coalizione di governo, ma sarebbe uno sbaglio lasciare ad altri l’interesse , la formulazione di

proposte e la richiesta di partecipazione alle azioni messe in campo.

Per questo riteniamo utile far precedere il testo di questo IX Rapporto dall’inquadramento della

situazione del SCN.

Nei quindici mesi trascorsi dalla presentazione dell’VIII Rapporto, durante i quali ci sono state le

elezioni politiche, l’avvio della XVII Legislatura (la più “giovane” come età media dei parlamentari),

l’inedita riconferma del Presidente Napolitano alla carica di Presidente della Repubblica, la

costituzione del Governo di Enrico Letta, si è parlato e scritto di servizio civile come non accadeva

dal 20012 e forse addirittura dal 19893 .

1 J. E. Stiglitz, “Il prezzo della disuguaglianza”, Einaudi, 2013

2 Anno di istituzione del Servizio Civile Nazionale

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Dopo gli inizi del 2012 e il tema dell’apertura o meno del SCN ai cittadini stranieri, con una nuova

fiammata agli inizi del 2013 e probabilmente in queste settimane, sono stati pubblicati almeno due

libri nei quali si propone il servizio civile obbligatorio4 e europeo5, almeno due riviste hanno

dedicato speciali al servizio civile6, nella stessa stampa quotidiana7 sono usciti articoli sulla stessa

lunghezza d’onda, mentre innumerevoli sono i lanci di agenzia8 e gli articoli pubblicati sulla stampa

settimanale specializzata9.

Se a conclusione della precedente Legislatura c’era stato un importante provvedimento10 che ha

incluso il SCN fra le esperienze di educazione informale e non formale su cui operare per la

validazione e certificazione delle competenze, il lavoro parlamentare di questi pochissimi mesi di

XVII Legislatura già adesso supera il consuntivo delle due precedenti.

Infatti sono state presentate 11 interrogazioni, una interpellanza, 2 mozioni. Sono state depositate 5

proposte di legge (mentre altre sono preannunciate), sono stati accolti dal Governo tre ordini del

giorno e respinte due risoluzioni.

Si tratta di iniziative provenienti da tutti i gruppi parlamentari, con una predominanza del Partito

Democratico, della Lega Nord e di Sel.

Inoltre il 31 Luglio scorso l’intergruppo parlamentare del Terzo Settore ha promosso uno specifico

incontro sul servizio civile, preceduto l’11 Luglio dalla riunione dell’intergruppo parlamentare pace

che ha assunto fra le sue priorità la riforma del SCN.

Al di fuori del Parlamento l’iniziativa più rilevante è partita il 15 Dicembre 2012 da Firenze, dove, in

occasione della celebrazione dei 40 anni dall’approvazione della prima legge sull’obiezione di

coscienza al servizio militare obbligatorio, un vasto e differenziato arco di reti di associazioni11 ha

dato vita all’Alleanza per il futuro del Servizio Civile, unendo in un solo documento la riconferma

dell’importanza della nonviolenza e dell’obiezione di coscienza con la presentazione di precise

proposte per un nuovo servizio civile per tutti coloro che chiedono di farlo.

3 Quando con una Sentenza la Corte Costituzionale impose la pari durata fra servizio militare e servizio civile degli obiettori

4 P. Carniti “La risacca”, p. 121 e p. 136, Altrimedia, 2013 e M. Renzi “Oltre la rottamazione”, p. 87 Mondadori, 2013

5 M. Renzi “Oltre la rottamazione”, p. 111 Mondadori, 2013

6 Reset “Europa in crisi, il servizio civile ti salverà”, Dossier 141, Marzo 2013 , Left “Servizio civile ultima chiamata”, 3 Agosto

2013

7 N. Cacace “Quattro misure immediate per i giovani senza lavoro”, Unità 13 Luglio 2013 e M. Serra “Perché insisto sul

servizio civile obbligatorio”, Il Venerdì di repubblica, 9 Agosto 2013

8 Vedi Redattore Sociale e esseciblog

9 Vedi Vita.it

10 Legge 28 Giugno 2012, n. 92

11 Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile, Forum Permanente del Terzo Settore, Movimento Nonviolento, Forum

Nazionale Giovani, Forum del Servizio Civile, Sbilanciamoci, Tavola della Pace, MIR

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Questa iniziativa ha avuto seguito con la raccolta di adesioni fra i candidati alle elezioni politiche12,

molti dei quali sono stati poi eletti13.

Successivamente Caritas Italiana14, Forum Nazionale dei Giovani15, Salesiani16, Forum del Servizio

Civile17, Aisec18 hanno promosso iniziative sia sull’obiezione di coscienza che sul servizio civile.

A livello internazionale ASC ha dato vita a Bruxelles alla Piattaforma per il Servizio Civile Europeo,

costituita da Unis Citè per la Francia, Plateforme per il Belgio, Rote Kreuz dell’Anhalt per la

Germania e ASC per l’Italia.

Ma anche fuori dal mondo del servizio civile si sono attivate interessanti iniziative, a cominciare

dagli incontri promosso da Arel19.

Da più parti si è sollecitata un’esplicita connessione tra servizio civile e provvedimenti a favore

dell’inserimento sociale dei giovani, a cominciare dal Programma Youth Guarantee, nell’ambito

generale della transizione giovanile fra scuola e responsabilità dell’età adulta.

A questi elementi di contenuto si aggiungono le decisioni del Ministro Riccardi a Giugno 1012 di

devolvere al fondo del SCN 50 milioni straordinari e della Ministra Idem, nel suo breve incarico, di

devolverne altri 16. E’ poi recentissimo l’ulteriore stanziamento sul 2013 di 1,5 milioni di euro e sul

2014 di 10 milioni20.

Verrebbe voglia di dire che il SCN goda di ottima salute.

Al contrario, per effetto delle decisioni del Governo Berlusconi con i drastici tagli alle dotazioni

finanziarie anno dopo anno, nel 2012 non c’è stato nessun bando per permettere ai giovani italiani

di partecipare al SCN, i giovani selezionati nel 2011 sono stati costretti a iniziare la loro esperienza

fra Gennaio e Ottobre 2012 con un meccanismo da esercito di leva (gli scaglioni), è rimasta al palo

ogni riforma legislativa dell’Istituto.

A questi indebolimenti storici si sono aggiunte difficoltà gestionali durante il Governo Monti e

l’attuale Governo.

12 Vedi www.cnesc.it per il testo dell’appello

13 Vedi www.cnesc.it elenco firmatari

14 Roma, 26 Gennaio 2013 Convegno Dall’obiezione di coscienza alla coscienza dell’obiezione

15 Milano, 12 Marzo 2013 Proposta 2013

16 Ispettorie Salesiane

17 Roma 16 Luglio Convegno

18 Abano Terme, 24 Agosto 2013 Quale futuro per il servizio civile

19 Roma, 9 Aprile 2013,”Una porta aperta sul mondo del lavoro”, Roma, 26 Giugno 2013 “Un modello di riforma del servizio

civile”, Arel

20 Legge 9 Agosto 2013, n.99

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La riforma dell’organizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, consistita

principalmente nell’unificazione fra il Dipartimento delle Politiche Giovanili e l’Ufficio nazionale

per il servizio civile con al creazione del Dipartimento Gioventù e SCN attuata nell’estate del 2012,

oltre a sollevare critiche teoriche (il SCN non si sovrappone e si esaurisce con le politiche giovanili)

ha appesantito l’azione gestionale con la collegata nomina di un nuovo Capo Dipartimento, dopo

che il precedente aveva appena iniziato a svolgere il suo incarico.

La Consulta Nazionale del Servizio Civile, superficialmente abolita con il Decreto Spending Review

dell’Agosto 2012 e nuovamente prevista per via legislativa a Dicembre dello stesso anno è stata di

fatto inattiva da Ottobre 2012 a Giugno 2013, quando con due sedute è stato possibile procedere

alla elezione del suo Presidente e iniziare l’esame delle materie sottoposte dal Dipartimento.

La riapertura dell’accreditamento, annunciata già a Novembre 201221 sta partendo adesso,

ingenerando un processo operativo che vedrà, in assenza di cambi di strategia, nuove partenze dei

giovani nei primi mesi del 2015!

Il nuovo criterio contabile usato dal Dipartimento per stabilire il contingente numerico produce, se

abbiamo capito bene, un abbassamento del numero degli avvii possibili con il bando del 2013 e lo

spostamento al 2015 dell’impiego delle risorse finanziarie 2014.

Rischia di consolidarsi, sotto la dizione SCN, una realtà multiforme e contradditoria22 fra albo

nazionale e albi regionali e fra questi ultimi, riproducendo situazioni denunciate ad esempio

sull’apprendistato e sui tirocinii oppure sulla certificazione delle competenze23.

Il progressivo rinvio della pubblicazione del bando 2013 è l’ultima delle manifestazioni di questa

situazione.

Sul concorso che le Regioni e PA possono portare alla qualificazione e consolidamento del SCN non

servono atteggiamenti manichei, ma serve esaminare freddamente pregi e limiti di un meccanismo

che, pensato per un SCN di 80.000 persone, oggi ne gestisce poco più di 15.000, indebolito dal non

risolto conflitto di visioni sull’Istituto fra lo Stato e Regioni. La Cnesc già dal 2010 ha avanzato

precise proposte per riorganizzare le funzioni fra Stato e Regioni e PA. Queste, anche se in modo

ufficioso, ne hanno avanzate altre ben diverse.

Il Ministro delegato, sentito il Dipartimento, è chiamato a svolgere la sua funzione di facilitazione,

di impulso, di governo e vivamente speriamo che nelle prossime settimane questo percorso possa

avviarsi.

21 Vedi intervento capo Dipartimento Gioventù e SCN alla XIV Assemblea di ASC, Roma, 28-29 Novembre 2012

22 Vedi studio sulle graduatorie del bando Settembre 2011

23 Vedi ad esempio “”E’ scoppiata la guerra degli stage”, La Stampa, p. 35 del 23 Settembre 2013 e “L’apprendistato? Corsa

ad ostacoli. Ecco i dodici blocchi antigiovani”, Corriere della Sera, p. 39 Corriere della Sera

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L’inerzia nell’iniziativa governativa sulla possibile apertura del SCN agli stranieri sta mettendo

l’intero sistema del SCN a rischio di ennesimo stop. ASC, come la CNESC e la Consulta Nazionale e

il Forum del Servizio Civile, hanno ripetutamente messo in guardia e chiesto una o più iniziative

per governare questo delicato nodo.

Adesso ci troviamo all’avvio della discussione della legge di stabilità 2014-2016 e di importanti

provvedimenti che riguardano i giovani e il loro ingresso nell’età adulta, a cominciare

dall’occupazione.

Si gioca nei prossimi mesi la persistenza e il futuro del SCN, oramai scivolato sotto la linea di

galleggiamento.

Il vivace dibattito culturale al quale facevamo cenno in apertura ha enucleato un rilevante punto di

convergenza. Tutti sono d’accordo nel dire che in questa fase serve un servizio civile di scala

quantitativa incommensurabile con quella attuale, per realizzare la partecipazione di tutte le fasce

giovanili, per avere un impatto vero sulle missioni che gli vengono affidate, per pesare nel

coinvolgimento dell’Unione Europea per un servizio civile continentale, come dice Michele Serra

“obbligatorio o volontario che sia”24

Nello stesso tempo, però, emergono proposte diverse sul suo finanziamento. Oggi il bilancio statale

si fa carico del costo per la struttura burocratica centrale e in parte delle regioni e PA, con un tetto

previsto dalla legge del 5% di risorse annuali destinabili a questa voce. La gran parte del

finanziamento statale, ben oltre il 90% serve per l’assegno mensile per i giovani e per questa voce

nel passato ci sono state piccole integrazioni dai bilanci delle Regioni e PA o di singole

organizzazioni.25

A questi fondi vanno aggiunti gli investimenti fatti dalle singole organizzazioni per le attività e il

personale richieste dalla realizzazione del SCN. ASC e organizzazioni di base, come si potrà

approfondire nel terzo capitolo, sostengono costi diretti e indiretti per quasi 5.500,00 euro a

giovane in SCN a fronte dei poco meno di 6.000,00 euro dello Stato.

Questo trend, che ha fatto si che dai 3.500,00 euro procapite del 2009 si sia passati ai quasi

5.500,00 euro odierni rischia di introdurre anche dal versante degli enti la disuguaglianza nel SCN.

Infatti per alcune tipologie di organizzazioni, pubbliche e senza scopo di lucro, pur fra molte

difficoltà, l’investimento diretto di proprie risorse è valutato sostenibile perché significa un

abbattimento o contenimento di altre voci di costo26; ma per altre organizzazioni significa l’uscita

dal SCN.

24 vedi intervista a Vita del Settembre 2013

25 vedi studio sulle graduatorie del Settembre 2011

26 Vedi intervista al rappresentante ANCI Vita Settembre 2013

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Altre esperienze27 che pure si propongono in linea con il servizio civile per tutti, affrontano il tema

del cofinanziamento da parte degli enti o dei privati rovesciandone i termini: gli enti sono i

principali finanziatori, facendosi carico dei costi per l’assegno mensile dei giovani e il pubblico si

limita ai costi assicurativi e di previdenza. A nostro avviso questo non è servizio civile.

Ma tutti questi nodi sono anacronistici se non viene stabilizzato l’attuale SCN con un contingente

annuo che già dal 2014 abbia risorse per 40.000 persone e se non viene rivisto l’impianto

gestionale. Queste due misure farebbero già parte del processo di riforma per un nuovo servizio

civile per tutti coloro che chiedono di farlo, a cui sommare l’effettivo inserimento del SCN nelle

procedure per la certificazione delle competenze dei giovani e l’apertura agli stranieri della

partecipazione al SCN.

27 Vedi SC TRENTINO

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Executive summary

Il IX rapporto propone un quadro aggiornato delle attività di servizio civile realizzate lo scorso anno

da Arci Servizio Civile.

Obiettivo generale del rapporto è rendere conto delle attività di servizio civile svolte nel corso del

2012 presso la rete ASC, delle risorse impiegate e dei risultati in termini di competenze e capitale

sociale acquisiti dai volontari in servizio.

Obiettivo specifico è fornire un quadro il più completo possibile, mediante una analisi puntuale

delle attività in capo all’ente (progettazione, selezione, formazione, ecc.), delle caratteristiche dei

volontari in ingresso al servizio e a fine esperienza (partecipazione alla formazione, capitale sociale

e umano acquisito ecc.).

Articolazione del rapporto

Il rapporto si compone di 3 capitoli.

Il primo capitolo descrive le principali attività di servizio civile svolte nell’ambito della rete ASC:

l’accreditamento, l’avvio dei progetti comprensiva della selezione e del reclutamento dei volontari,

per area geografica e settore, le caratteristiche delle attività di formazione dei giovani in servizio

secondo quanto analizzato dallo staff ASC che ne presiede lo svolgimento.

Il secondo capitolo, attraverso l’analisi dei dati raccolti mediante il monitoraggio sui volontari in

servizio nei bandi del 2012 a cura di SWG, tratta il tema dello sviluppo delle competenze dei giovani

in servizio e il contributo di tale esperienza all’accumulazione di capitale conoscitivo e sociale, oltre

che la messa a regime della certificazione delle competenze di cui è titolare ASVI.

Il terzo capitolo, curato da ASC, riguarda l’investimento economico diretto di ASC Nazionale e

delle ASC locali per il mantenimento all’interno della struttura del SC.

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1. IL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE IN ARCI SERVIZIO CIVILE NEL 2012

1.1 Enti accreditati, attività, progetti

1.1.1 Le attività di Arci Servizio Civile nel 2012

Nel corso del 2012 le attività di ASC hanno risentito della critica situazione relativa al

finanziamento del SCN.

L’avvio al servizio dei giovani, inizialmente previsto per il mese di gennaio, è slittato a maggio 2012.

Il deposito di nuovi progetti, analogamente, ha subito un ritardo ed è stato spostato al mese di

ottobre, con la conseguenza che nessun bando di selezione è stato pubblicato nel 2012.

1.1.2 La rete ASC

Nel corso del 2012 non è stata attivata dall’UNSC nessuna finestra per l’accreditamento. Non è

stato quindi possibile accreditare nuovi soggetti o nuove sedi di attuazione.

Pertanto, come definito dalla determina UNSC del gennaio 2009, risultano accreditati con ASC

1.114 soggetti sociali per 2.421 sedi di attuazione.

Tabella 1.1. Soggetti e sedi accreditate a fine 2012 per regione e tipologia

Regione SOCI NAZIONALI SOCI LOCALI ACCORDI TOTALE

Soggetti Sedi Soggetti Sedi Soggetti Sedi Soggetti Sedi

PIEMONTE 24 28 16 21 0 0 40 49

LIGURIA 16 36 10 18 4 5 30 59

LOMBARDIA 73 91 28 57 27 38 128 186

TRENTINO 3 3 0 0 0 0 3 3

VENETO 33 39 5 7 13 21 51 67

FRIULI VENEZIA GIULIA 12 19 8 8 0 0 20 27

EMILIA ROMAGNA 62 87 65 111 42 318 169 516

MARCHE 9 12 5 7 19 71 33 90

TOSCANA 90 179 45 149 48 206 183 534

UMBRIA 11 21 6 7 10 17 27 45

LAZIO 28 77 25 47 27 101 80 225

CAMPANIA 57 100 39 72 14 34 110 206

ABRUZZO 11 13 3 7 19 49 33 69

MOLISE 1 1 0 0 0 0 1 1

PUGLIA 31 49 14 30 9 19 54 98

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BASILICATA 4 9 2 3 0 0 6 12

CALABRIA 19 25 20 36 25 67 64 128

SICILIA 57 71 9 14 3 6 69 91

SARDEGNA 8 8 3 4 2 3 13 15

Totale 549 868 303 598 262 955 1114 2421 Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

La tabella riporta la situazione dei soggetti e delle rispettive sedi di attuazione accreditati a tutto

il 2011.

ASC mantiene una distribuzione geografica piuttosto omogenea dei soci, presenti in quasi tutte le

regioni, a sottolineare una presenza equilibrata sull'intero territorio nazionale.

Rapportando il numero di sedi al numero di soggetti, si osserva che la dimensione media dei

soggetti accreditati si riduce e scende a 2,17 sedi.

Fig. 1.1. Ripartizione percentuale dei soggetti

Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

Dalla figura, si può infine notare come, accanto alla maggioranza di soci nazionali (49,28% dei

soggetti e 35,85% delle sedi) e locali (27,20% e 24,70%), facciano parte di Arci Servizio Civile, e in

misura significativa, anche formazioni locali che accedono al servizio civile attraverso un accordo di

partenariato (23,52% del totale dei soggetti e 39,45% del totale delle sedi accreditate).

Si noti anche la dimensione media dei soggetti in regime di accordo, che è sensibilmente maggiore

di quella dei soci.

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1.1.3 Il profilo quantitativo dei progetti di ASC

A seguire vengono presi in considerazione i progetti e i volontari avviati al servizio nel maggio del

2012.

Vale quindi la pena riassumere i dati relativi agli esiti delle selezioni del bando.

Nel periodo di validità del bando ordinario (20/09/2011 – 21/10/2011) sono state ricevute oltre

4.100 domande, con una lieve predominanza delle regioni del sud (36%); il totale delle domande è

di gran lunga superiore al totale dei posti messi a bando in ogni area geografica.

L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ha avviato i giovani ammessi con un sistema di scaglioni

mensili, sulla base della disponibilità economica e dell’ordine di prenotazione degli enti.

La disponibilità economica ha permesso un avvio medio di poco più di mille volontari al mese. Per

questo motivo, e per la necessità di avviare tutti i propri progetti contemporaneamente, ASC ha

avviato le attività legate al bando in oggetto nel mese di maggio.

Al momento di avvio al servizio, 2 maggio 2012, i volontari attesi erano 1.248; di questi, 130 non

sono entrati in servizio, e 40 hanno interrotto il servizio entro i primi 80 giorni. 139 volontari sono

subentrati ai rinunciatari, cominciando la propria attività nel corso dei primi 3 mesi di servizio.

Tabella 1.2. Esito delle selezioni – bando ordinario 2012

NORD v.a nord%

CENTRO v.a.

centro %

SUD v.a. sud%

ISOLE v.a. isole %

Totale

BANDO 473 37,30 311 24,53 411 32,41 73 5,76 1268

SELEZIONATI 458 36,70 307 24,60 411 32,93 72 5,77 1248

IDONEI NON

SEL 550 29,92 598 32,54 622 33,84 68 3,70 1838

NON IDONEI 119 18,80 109 17,22 339 53,55 66 10,43 633

ESCLUSI 136 33,09 106 25,79 122 29,68 47 11,44 411

TOTALE DOMANDE 1263 30,58 1120 27,12 1494 36,17 253 6,13 4130

Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

In riferimento al bando preso in esame, Arci Servizio Civile ha avviato al servizio complessivamente

1244 volontari su 172 progetti di cui 1 a rete.

I settori di intervento

Come ormai tutti gli anni, a causa dei tagli al fondo economico per il SCN, una percentuale

predominante di progetti depositati, pur valutata positivamente e con punteggi elevati, non è stata

messa a bando.

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Infatti, su 405 progetti depositati ne sono stati valutati positivamente dall’UNSC ben 395, pari a

oltre il 97%, con un incremento rispetto all’anno precedente; ma di questi solo 172 sono stati

finanziati (43%). Il punteggio soglia per il finanziamento era pari a 65 su un massimo ottenibile di

80. Questo ha causato alcune differenze, principalmente per quanto riguarda i settori di

attuazione, tra quanto proposto e quanto finanziato.

Prendendo in esame i progetti depositati, si può notare come il settore dell’Educazione e

Promozione Culturale rappresentasse il 54% della proposta progettuale, mentre il settore

assistenziale si attestava intorno al 30% del totale (Tab. 1.3)

Tabella 1.3. Proposta progettuale

Settore progetti % posti % dimensione

Assistenza 120 29,63 795 24,84 6,63

Protezione Civile 8 1,98 93 2,91 11,63

Ambiente 23 5,68 183 5,72 7,96

Patrimonio Artistico 34 8,40 261 8,16 7,68

Educazione e Promozione Culturale 218 53,83 1852 57,88 8,50

Servizio Civile all'Estero 2 0,49 16 0,50 8,00

TOT 405 100,00 3200 100,00 7,90

Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

Questi valori subiscono variazioni a seguito dell’approvazione dei progetti.

Procedendo con l’analisi dei progetti e posti finanziati (Tab. 1.4), l’area che vede il maggiore

impegno nelle attività si conferma la promozione culturale, in cui conferiscono anche le attività

educative e sportive, con oltre il 50% del totale. Un dato che rispecchia la proposta progettuale.

L’area d’assistenza, invece, si attesta su un valore che rappresenta il 28% dei progetti realizzati.

Continuando con l’esame delle restanti aree d’intervento, notiamo che l’area ambientale sale all’

8%, mentre i valori relativi al patrimonio artistico si attestano al 7%.

Tabella 1.4. progetti finanziati e volontari per settore

settore progetti posti

DIMENSIONE PROGETTI

v.a. % v.a % v.a

Assistenza 57 33,14% 358 28,21% 6,3

Protezione Civile 1 0,58% 15 1,18% 15,0

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15

Ambiente 13 7,56% 89 7,01% 6,8

Patrimonio Artistico 12 6,98% 67 5,28% 5,6

Educazione e Promozione Culturale 89 51,74% 740 58,31% 8,3

Servizio Civile all'Estero 0 0,00% 0 0,00% 0,0

Totale 172 100,00% 1269 100,00% 7,4 Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012 Esaminando i dati relativi ai progetti realizzati per area geografica di riferimento si può rilevare la

predominanza dei progetti di area culturale a discapito dell’area assistenziale al nord e al centro. Al

sud il dato si inverte, e i progetti dell’area assistenziale coprono oltre il 45% delle attività.

Tabella 1.5a. Ripartizione dei progetti realizzati per settore e area geografica –

%di colonna

settore nord centro sud isole totale

v.a % v.a % v.a % v.a % v.a %

Assistenza 17 28,81% 14 28,00% 26 45,61% 0 0,00% 57 33,14%

Protezione Civile 0 0,00% 0 0,00% 1 1,75% 0 0,00% 1 0,58%

Ambiente 4 6,78% 3 6,00% 4 7,02% 2 33,33% 13 7,56%

Patrimonio Artistico 4 6,78% 4 8,00% 4 7,02% 0 0,00% 12 6,98% Educazione e Promozione Culturale 34 57,63% 29 58,00% 22 38,60% 4 66,67% 89 51,74%

Totale 59 100,00% 50 100,00% 57 100,00% 6 100,00% 172 100,00% Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

% di riga

settore nord centro sud isole totale

v.a % v.a % v.a % v.a % v.a %

Assistenza 17 29,82% 14 24,56% 26 45,61% 0 0,00% 57 100,00%

Protezione Civile 0 0,00% 0 0,00% 1 100,00% 0 0,00% 1 100,00%

Ambiente 4 30,77% 3 23,08% 4 30,77% 2 15,38% 13 100,00%

Patrimonio Artistico 4 33,33% 4 33,33% 4 33,33% 0 0,00% 12 100,00% Educazione e Promozione Culturale 34 38,20% 29 32,58% 22 24,72% 4 4,49% 89 100,00%

Totale 59 34,30% 50 29,07% 57 33,14% 6 3,49% 172 100,00% Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

L’analisi dei posti attivati, infine, evidenzia a livello generale un’offerta maggiore al sud e al nord,

rispettivamente il 36,2% e il 33,4%, e una disponibilità di posti più circoscritta al centro e nelle

isole, 24% e 6%, con specifiche variazioni per settore di intervento.

Tabella 1.5b. Ripartizione dei volontari avviati per settore e area geografica - %di colonna

%di colonna

settore nord centro sud isole totale

v.a % v.a % v.a % v.a % v.a %

Assistenza 148 32,82% 92 30,26% 124 29,81% 0 0,00% 364 29,26%

Protezione Civile 0 0,00% 0 0,00% 15 3,61% 0 0,00% 15 1,21%

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Ambiente 26 5,76% 17 5,59% 23 5,53% 23 31,51% 89 7,15%

Patrimonio Artistico 27 5,99% 21 6,91% 20 4,81% 0 0,00% 68 5,47%

Educazione e Promozione Culturale 250 55,43% 174 57,24% 234 56,25% 50 68,49% 708 56,91%

Totale 451 100,00% 304 100,00% 416 100,00% 73 100,00% 1244 100,00% Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

% di riga

settore nord centro sud isole totale

v.a % v.a % v.a % v.a % v.a %

Assistenza 148 40,66% 92 25,27% 124 34,07% 0 0,00% 364 100,00%

Protezione Civile 0 0,00% 0 0,00% 15 100,00% 0 0,00% 15 100,00%

Ambiente 26 29,21% 17 19,10% 23 25,84% 23 25,84% 89 100,00%

Patrimonio Artistico 27 39,71% 21 30,88% 20 29,41% 0 0,00% 68 100,00%

Educazione e Promozione Culturale 250 35,31% 174 24,58% 234 33,05% 50 7,06% 708 100,00%

Totale 451 36,25% 304 24,44% 416 33,44% 73 5,87% 1244 100,00% Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

I soggetti titolari

Dall’analisi dei dati concernenti i soggetti titolari dei progetti si conferma l’apporto consistente dei

soci nazionali, che rappresentano oltre il 44% dei progetti e dei volontari, con un aumento di 6

punti rispetto all’anno precedente.

Resta costante il valore rappresentato dai soci locali, che sono titolari di circa il 27% dei progetti e

dei volontari.

Subisce invece una flessione il valore relativo alle collaborazioni con pubbliche amministrazioni in

regime di accordo, che sono titolari di oltre il 26% dei progetti e dei volontari.

Gli accordi con il nonprofit scendono intorno al 3% dei progetti e dei partecipanti.

Tabella 1.6. Dimensione dei progetti per tipologia dei soggetti

Cod_ass Associazione Progetti Partecipanti

Dimensione progetti

v.a % v.a. % v.a

02 ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE 37 14,86% 201 12,71% 5,4

03 U.I.S.P. 9 3,61% 49 3,10% 5,4

04 LEGAMBIENTE 13 5,22% 118 7,46% 9,1

05 ARCI RAGAZZI 6 2,41% 47 2,97% 7,8

08 ASC 3 1,20% 53 3,35% 17,7

09 MOV.CONSUMATORI 1 0,40% 6 0,38% 6,0

15 CIRCOLI SLOVENI 2 0,80% 12 0,76% 6,0

21 AUSER 5 2,01% 48 3,04% 9,6

Totale soci nazionali 76 44,19% 534 42,93% 7,0

25 SOCI LOCALI - ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE 24 9,64% 175 11,07% 7,3

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26 SOCI LOCALI - VOLONTARIATO 3 1,20% 61 3,86% 20,3

27 SOCI LOCALI - COOPERATIVE SOCIALI 13 5,22% 97 6,14% 7,5

28 SOCI LOCALI - FONDAZIONI 5 2,01% 36 2,28% 7,2

Totale soci locali 45 26,16% 369 29,66% 8,2

30 ACCORDI NON PROFIT - ASS. DI PROMOZIONE SOCIALE 1 0,40% 4 0,25% 4,0

31 ACCORDI NON PROFIT - VOLONTARIATO 1 0,40% 5 0,32% 5,0

43 ACCORDI NON PROFIT - CASE DI RIPOSO E IPAB 4 1,61% 25 1,58% 6,3

Totale accordi non profit 6 3,49% 34 2,73% 5,7

35 ACCORDI P.A. - COMUNI 36 14,46% 201 12,71% 5,6

36 ACCORDI P.A. - ASL 3 1,20% 20 1,27% 6,7

37 ACCORDI P.A. - UNIVERSITA' 6 2,41% 86 5,44% 14,3

Totale accordi P.A. 45 26,16% 307 24,68% 6,8

TOTALE 172 100,00% 1244 100,00% 7,2

Fonte: elaborazione e dati ASC, 2012

1.2 La formazione in Arci Servizio Civile

I nostri volontari sono partiti il 2 maggio e come sempre la nostra struttura formativa (responsabili

della sede centrale, formatori) ha lavorato velocemente per pianificare l’organizzazione dei corsi “in

giro per l’Italia” per incontrare e formare più di 1200 volontari impegnati nei nostri progetti, nei

soliti, pochi ed obbligatori 150 giorni.

A maggio inoltrato ne avevamo attivati già diversi in Emilia Romagna, il 21 maggio avevamo delle

giornate a Cesena e a Reggio Emila… ma quella mattina è arrivata la notizia del sisma e subito

abbiamo contattato le nostre ASC sul territorio colpito, abbiamo parlato con i nostri referenti,

erano preoccupati, ma consapevoli che in quei momenti tutti erano utili ed importanti, così

abbiamo deciso di non interrompere i corsi nelle zone colpite, non abbiamo cambiato né date né

luoghi. Permettere ai volontari di incontrarsi e scambiare le proprie impressioni magari non solo

sulla loro esperienza di SCN ma su quello che stavano vivendo come cittadini, ci sembrava

importate.

Abbiamo fatto i corsi anche all’aperto e mentre la terra ancora tremava riuscivamo a far quadrare il

tema della “pace” con il tema della “cittadinanza attiva” mescolando il tutto con la “protezione

civile”, tema mai condiviso e sviscerato come in quei giorni e in quei luoghi.

In cinque mesi, abbiamo percorso l’Italia, per lungo e per largo, ci siamo confrontati con molti

ragazzi. Non abbiamo la presunzione di pensare che tutti i volontari siano soddisfatti della

formazione, ma molti di questi alla fine della giornata formativa sono usciti soddisfatti:

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- Credo sia stata una giornata “formativa” nel senso vero e proprio. Nel senso che ci ha formati su

alcune questioni molto importanti e verso le quali tutti (e non solo i volontari del servizio civile)

dovrebbero essere maggiormente sensibilizzati. Roma 7 maggio 2012;

- Giorni fantastici e corso molto interessante. Dovrebbe durare più ore (non solo 4 giornate) e

tutti dovrebbero avere l’opportunità di seguirlo… non solo i volontari di servizio civile!!! Ancona,

maggio 2012;

e questo anche se alcuni la vivono come obbligo, ma anche loro alla fine della giornata sono

soddisfatti!

- Siamo vivi, tutto bene. Varese, 4 settembre 2012.

1.2.1 La struttura formativa di Arci Servizio Civile

In attesa dell’attivazione della nuova Circolare UNSC sulla formazione, Arci Servizio Civile adempie

le necessità dell’accreditamento in merito alla formazione generale per mezzo delle collaudate

agende dei corsi ed uno Staff formatori rodato dall’esperienza di questi anni.

I dati per l’elaborazione di questo rapporto si sono avuti attraverso i monitoraggi effettuati da

SWG e dal Settore Formazione di ASC, che anche in questa rilevazione ha coinvolto volontari in

servizio, formatori, OLP, secondo uno schema di analisi incrociata ormai attivo già dal 2008. In

particolare i dati su cui abbiamo lavorato sono stati ampi anche in considerazione delle risposte

date dalla totalità dei volontari in servizio e della grande disponibilità di tutte le altre figure

coinvolte.

Le giornate di formazione sono state portate a termine impiegando 21 formatori, esperti nelle

dinamiche e nella formazione con i giovani, tutti appartenenti allo Staff Nazionale di Formazione di

ASC, che conta 45 formatori accreditati.

L’organizzazione, nel periodo oggetto di questo rapporto, vedeva l’erogazione dell’attività di

formazione a 1.244 volontari entrati in servizio il 2 maggio 2012 e successivi subentri, relativi al

Bando Ordinario 2011 .

Il numero di formatori disponibili, la loro versatilità, l’organizzazione logistica, la presenza delle

sedi territoriali di ASC, hanno permesso una erogazione della formazione in maniera puntuale,

diffusa ed omogenea; i volontari avviati sono stati, anche quest’anno, meno dell’anno precedente

passando dai 1.369 del 2011 ai 1.244 del 2012.

La differenza nel numero degli avviati, tra i due bandi, ha diminuito il numero complessivo dei

corsi, siamo passati da 338 del bando precedente alle 311 giornate di quello in oggetto.

A tutti i volontari in servizio sono state garantite le quattro giornate di formazione in aula, così

come per i subentranti e agli assenti per malattia.

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Anche nel 2012, abbiamo erogato la formazione generale ad altri enti accreditati, funzione affidata

dalla normativa vigente agli enti di prima classe. Questa esperienza che si ripete ormai da anni ha

sempre avuto ottimi riscontri. Infatti sono diversi gli enti sia dell’albo nazionale che degli albi

regionali che per i loro volontari in SCN riconfermano la nostra associazione come il soggetto

erogatore della formazione generale, tra i quali per il 2012 ricordiamo: Comune di Gubbio, Casa di

Riposo Mosca, Comune di Perugia, Consorzio Isontino Servizi Integrati, Gabinetto G.P.Vieusseux,

UNIPA - Palermo, AFIPRESS - Palermo, ASTRA Soccorso Pero, Comune di Monsummano Terme,

Comune Montelupo Fiorentino, Comune di San Mauro Castelverde, Comune di Terranova

Bracciolini, Comune di Carbonia, Comune di Monserrato, Provincia di Cagliari, Provincia di Roma,

Comune di Pomigliano d’Arco, Istituto Statale per Sordi di Roma. Abbiamo erogato loro oltre 70

giornate di formazione.

Altri soggetti hanno invece incaricato Arci Servizio Civile della formazione per OLP, RLEA,

Progettisti, Selettori, Formatori, quali: Regione Umbria, Crescit Toscana, Regione Friuli Venezia

Giulia, affidandosi alla nostra esperienza sia d’aula che nelle tematiche e quindi nella filosofia da

noi perseguita, permettendo lo scambio di quelle relazioni virtuose fra enti che restano una delle

intuizioni più importanti dell’esperienza italiana di Servizio Civile Nazionale.

1.2.2 Il percorso formativo di Arci Servizio Civile

L’impianto della formazione di Arci Servizio Civile segue tematiche e metodologie introdotte dalle

Linee Guida UNSC, inserendole in un percorso in cui da sempre la nonviolenza e la

cittadinanza attiva rappresentano il filo conduttore.

Ciò è un punto di riferimento imprescindibile per la nostra declinazione dei concetti di cittadinanza

attiva e difesa della Patria. Questo viene integrato da altre due parole chiave della nostra

formazione, che sono la costruzione del gruppo ed il lavorare per progetti.

Oltre ciò, per Arci Servizio Civile resta punto centrale nella propria strategia formativa anche

l’inquadramento delle singole esperienze dei volontari all’interno di un comune quadro di

riferimento concettuale e terminologico.

Anche nel 2012 ASC ha scelto per i suoi progetti di realizzare 42 ore complessive di formazione

confermando quindi un monte ore superiore a quello minimo previsto dalla Legge 64/2001.

L’organizzazione delle giornate è così strutturata:

4 giornate formative per ciascun partecipante al progetto, per un totale di 32 ore, con corsi

di giornate singole per 8 ore totali;

10 ore in FAD su una piattaforma online raggiungibile nei 150 giorni previsti dalla circolare

UNSC da tutti i giovani in qualunque momento.

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In particolare la struttura formativa prevede che il primo incontro sia tenuto di norma all’inizio del

servizio, affrontando i temi delle dinamiche di gruppo, e leggendo in questa ottica la storia

dell’obiezione di coscienza e del servizio civile sostitutivo prima, del SCN dopo (finalità, struttura,

legislazione e normative secondarie).

Le successive tre giornate sono invece dedicate ai temi di cittadinanza attiva: legalità e democrazia,

disagio e diversità, educazione alla pace e gestione nonviolenta dei conflitti, protezione civile.

Argomenti trattati in armonia con le Linee guida UNSC, ma con una preponderanza di metodologie

attive e dinamiche non formali (giochi di ruolo e di simulazione, lavori di gruppo, casi di studio,

proiezioni, elaborazioni progettuali) tipiche dello stile formativo di Arci Servizio Civile.

La FAD, costituita da moduli elaborati dallo Staff di Formazione ASC, ampliano ed aggiornano i

temi trattati in aula con approfondimenti e casi reali. Questa è un’esperienza formativa avviatasi

con i progetti 2007/2008, e cresciuta di gradimento da parte dei volontari negli anni successivi. I

materiali, i testi, i contenuti, la possibilità di fruizione della piattaforma in qualsiasi momento della

giornata (da casa, in associazione, nelle sedi ASC locali), la presenza di un servizio di assistenza

(accesso, orientamento, tutoraggio), hanno consentito di ottenere questo gradimento importante, è

utile per il lavoro periodico di aggiornamento del percorso.

Già dal 1° Monitoraggio SWG 2012, i giudizi sulla formazione a distanza sono risultati positivi

seppur in misura inferiore rispetto a quelli raccolti dalla formazione d’aula, dato atteso, trattandosi

di due modalità che prevedono un diverso grado di interazione e, di conseguenza, di

coinvolgimento.

Inoltre dallo stesso monitoraggio i contenuti della FAD risultano in miglioramento rispetto alle

partenze 2011 soprattutto sul piano della qualità (7,9 rispetto al precedente 7,7) e negli

approfondimenti (8,0 rispetto al precedente 7,8). Bene anche l’accessibilità e la fruibilità, che

rilevano un punteggio pari a 7,8 e 7,7.

Tabella 1.7. In una scala da 0 a 10, come valuti la formazione a distanza rispetto a:

qualità degli

approfondimenti accessibilità qualità dei

contenuti

fruibilità e chiarezza dei

contenuti

qualità dei test proposti

0 0 0 1 0 1 1 0 0 0 0 0 2 1 1 1 1 1 3 1 1 1 1 1 4 2 1 1 2 2 5 3 5 3 4 5 da 0 a 5 7 8 7 8 10 6 10 12 8 12 12 7 17 16 21 22 20 da 6 a 7 27 28 29 34 32 8 25 27 26 26 25 9 18 18 19 16 18 10 23 19 19 16 15

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da 8 a 10 66 64 64 58 58 Media 2011: 8,0 7,8 7,9 7,7 7,7 Media 2010: 7,8 7,4 7,7 7,4 7,4 Media 2009:

7,7 7,2 7,6 7,2 7,2

% di colonna Fonte: rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

In questo veloce excursus nel panorama generale della nostra formazione è importante anche

citare il ruolo delle sedi ospitanti i corsi che hanno supportato la formazione con spazi, aule e

dotazioni tecniche adeguate, permettendo quindi di valorizzare le metodologie di

coinvolgimento interattivo.

L’impegno messo dalle nostre realtà locali nell’accogliere i corsi ha avuto un miglioramento

costante in questi anni, che risulta confermato anche nel 2012, (voto che sale da 7,1 a 7,4 su 10

rispetto all’anno precedente). Aule con sedie e tavoli che possono essere spostati per giochi e

simulazioni, buona accoglienza, tutor d’aula, dotazioni di cancelleria, lavagne a fogli mobili,

proiettori, casse, permettono al meglio la convivialità e la dimensione di gruppo.

1.1.3 La formazione generale e specifica

La formazione generale

A favore dei 1.244 volontari (avviati al servizio, e successivi subentri), abbiamo svolto attività di

formazione attivando 311 giornate di formazione (Tab. 1.8).

Tabella 1.8. Numero di giornate di Formazione Generale

TEMI Avvio corsi 2012

INIZIO SERVIZIO, DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE 88

DISAGIO E DIVERSITA' 76

GESTIONE NONVIOLENTA DEI CONFLITTI 74

PROTEZIONE CIVILE E RISCHI DEL TERRITORIO 73

TOTALE 311

Fonte: rilevazione ASC formazione 2012

La presenza ai corsi di formazione è stata ampia come riportato anche da alcune tabelle estratte dal

capitolo “formazione” relative al monitoraggio SWG, in particolare hanno partecipato alle quattro

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giornate di formazione generale in aula, il 99 % degli intervistati, svolgendo, in media, 30,9 ore di

formazione a cui vanno aggiunte 10 ore di FAD (Tab. 1.9 - 1.10).

Tabella 1.9. La formazione generale d'aula si articola in 4 giornate, ciascuna riguardante un argomento. Tu hai partecipato:

Bando 2009

Bando 2010 Bando 2011

alla giornata in cui si parlava di DEMOCRAZIA E PARTECIPAZONE (l'Ente ASC, obiezione di coscienza e servizio civile nazionale, diritti e doveri, legalità, democrazia, difesa della Patria, identità del gruppo in formazione)

100 100 99

alla giornata in cui si parlava di DISAGIO E DIVERSITA' (differenza e diversità, stereotipo, pregiudizio, inclusione, esclusione, solidarietà)

99 99 98

alla giornata in cui si parlava di GESTIONE NONVIOLENTA DEI CONFLITTI (nonviolenza, mezzi e fini, la difesa civile nonviolenta, mediazione dei conflitti, educazione alla pace, la comunicazione ecologica)

100 99 99

alla giornata in cui si parlava di PROTEZIONE CIVILE E RISCHI DEL TERRITORIO (protezione civile, rischio, tutela del territorio, piani di protezione civile, concetto di progetto)

100 99 99

% di colonna Fonte: rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.10. In totale, quante ore di formazione generale hai frequentato?

Bando 2009 Bando 2010 Bando 2011

fino a 31 6 9 15

32 94 91 85

media: 31,4 30,6 30,9

% di colonna Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Il voto medio anche per il 2012 sulla formazione “nel complesso” è pari a 8,1 su scala 10. Il 93% dei

giovani che rispondono al quesito vi assegna un punteggio pari o superiore a 6 (in una scala 0-10), e

ben il 71% pari o superiore a 8.

In merito invece alla “capacità della formazione di far comprendere significato e finalità del SC” si

migliora ulteriormente il voto medio pari a 8,0 del 2009, che sale ad 8,1 per il 2011, e raggiunge un

lusinghiero 8,4 nel 2012.

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Una delle criticità del 2009, la “adeguatezza della formazione generale alle attività da svolgere” (7,4

su 10), già migliorata nel 2011 (7,6 su 10), raggiunge un 7,8 su 10 nel 2012. Attraverso una più

puntuale comunicazione della ricaduta pratica della formazione generale nel progetto (con la

prevenzione e gestione dei conflitti, normativa, gruppo, progetto), anche con riferimenti pratici e

puntuali alla formazione specifica prevista.

Tabella 1.11. “come valuti la formazione generale nel suo complesso rispetto a”:

nel complesso adeguatezza degli spazi, delle aule

l'adeguatezza della formazione alle

attività da svolgere

la capacità della formazione di far

comprendere il significato e le finalità

del servizio civile

0 0 1 1 1 1 0 1 0 0 2 1 1 1 1 3 0 2 1 0 4 2 3 1 1 5 2 7 4 2 da 0 a 5 5 15 8 5 6 7 13 10 5 7 17 18 17 14 da 6 a 7 24 31 27 19 8 29 24 27 24 9 23 16 22 24 10 19 14 16 28

da 6 a 7 71 54 65 76 Media 2011 8,1 7,4 7,8 8,4 Media 2010 7,9 7,1 7,6 8,1 Media 2009 7,9 6,9 7,4 8,0

% di colonna/Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012 In merito invece alla valutazione sui temi trattati durante i corsi, i dati del 2012 confermano ancora

una volta l’apprezzamento accordato dai giovani per temi quali: protezione civile, gestione

nonviolenta dei conflitti, solidarietà e cittadinanza, lavoro per progetti, diritti e doveri del

volontario, valutati tra 8,3 e 8,0, dunque ancora in crescita rispetto agli anni precedenti.

Miglioramenti anche per difesa civile non armata e non violenta, associazionismo e volontariato,

normativa, giudicati 7,9 e 7,4 e cresce infine anche l’apprezzamento del tema Dovere di Difesa

della Patria (da 7,5 a 7,6), affrontato in maniera differente e più interattiva rispetto all’anno

precedente.

In sostanza il lavoro effettuato mostra come migliorino tutti i parametri considerati, a conforto

degli sforzi compiuti dall’Associazione e dal suo settore specifico. Infatti analizzando per moduli,

tutti gli argomenti crescono ulteriormente di 0,1-0,2 punti nel gradimento rispetto al precedente

anno di formazione. Per questo un plauso va alla professionalità e disponibilità dei formatori che

ogni anno si impegnano su molteplici fronti, pur in un quadro di incertezze perdurante sul futuro

del servizio civile.

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Tabella 1.12. Tabella riassuntiva - In una scala da 0 a 10, quanto hai trovato interessanti i seguenti argomenti:

Bando 2009 Bando 2010 Bando 2011

protezione civile 8 8,1 8,3

difesa civile non armata e nonviolenta (gestione nonviolenta conflitti)

7,9 8,1 8,1

solidarietà e forme di cittadinanza 7,9 8,1 8,1

lavoro per progetti 7,8 7,9 8,1

diritti e doveri del volontario del servizio civile 7,8 7,9 8

difesa civile non armata e nonviolenta (democrazia e partecipazione)

7,6 7,8 7,9

servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato 7,6 7,8 7,9

presentazione dell'ente 7,4 7,6 7,7

fondamenti istituzionali e culturali del servizio civile nazionale

7,4 7,6 7,6

formazione di un'identità di gruppo 7,4 7,5 7,7

dovere di difesa della patria 7,3 7,5 7,6

normativa vigente e Carta d'impegno etico 7,1 7,3 7,4

Voto medio 0-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

In sostanza con il monitoraggio si evidenzia ancora una volta la buona qualità della formazione

generale in ASC stante l’assegnazione di valori che, relativamente agli aspetti: “competenza dei

formatori”, “qualità della formazione e della didattica”, “capacità dei formatori di coinvolgere i

volontari” e di “fare lavorare in gruppo i volontari”, vanno dall’ 8,1 all’8,5 su una scala 0-10 (Tab.

1.13).

Tabella 1.13. Tabella riassuntiva: valutazione della formazione generale

competenza dei formatori

qualità della formazione

qualità della didattica

2009 2010 2011 2009 2010 2011 2009 2010 2011

giornata su DEMOCRAZIA E

PARTECIPAZIONE 8,2 8,3 8,5 7,9 8,0 8,2 7,9 7,9 8,1

giornata su DISAGIO E

DIVERSITA' 8,1 8,2 8,4 7,9 8,0 8,2 7,9 7,9 8,1

giornata su GESTIONE

NONVIOLENTA DEI

CONFLITTI

8,2 8,3 8,3 8 8,0 8,1 7,9 7,9 8,1

giornata su PROTEZIONE

CIVILE E RISCHI DEL

TERRITORIO

8,3 8,4 8,5 8,1 8,1 8,2 8 8,0 8,2

voto medio scala 1-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

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Infine è molto interessante capire da cosa nascono le differenze nelle valutazioni dei vari aspetti

della formazione analizzando i risultati per le caratteristiche socio demografiche dei volontari e i

tipi di progetto che evidenziano:

un maggior interesse femminile per il modulo su diritti e doveri del volontario del servizio

civile;

un maggior gradimento dei più giovani per il modulo relativo a “solidarietà e forme di

cittadinanza” e per la presentazione dell’ente;

un maggior interesse complessivo dei ragazzi meno scolarizzati a fronte di giudizi più severi

dei laureati;

una soddisfazione generalmente più elevata dei giovani del sud;

una valutazione più critica dei volontari impegnati nel settore ambientale a fronte di una

migliore disposizione di quanti lavorano nei settori patrimonio artistico e culturale e

protezione civile.

Emerge inoltre un maggior apprezzamento della formazione generale da parte dei ragazzi che

hanno intrapreso il Servizio Civile con motivazioni altruistiche o con l’obiettivo di lavorare su se

stessi, mettendosi alla prova in un percorso di crescita personale.

L’esistenza di motivazioni così profonde genera una migliore disposizione nei confronti di ciò

che questa attività comporta, compresa la formazione.

Meno motivati e più critici, invece, quanti assegnano un ruolo importante alla possibilità di

guadagnare facendo questa esperienza (Tab. 1.17)

Tabella 1.14. Interesse per la formazione per genere ed età:

totale maschio femmina 18-21 anni

22-25

anni

26-29

anni

protezione civile 8,3 8,2 8,3 8,4 8,3 8,2

lavoro per progetti (Protezione civile e

rischi del territorio) 8,2 8,0 8,2 8,2 8,2 8,1

difesa civile non armata e nonviolenta

(gestione nonviolenta dei conflitti) 8,1 7,9 8,2 8,2 8,2 8,0

solidarietà e forme di cittadinanza 8,1 8,0 8,2 8,3 8,1 8,0

lavoro per progetti (Disagio e

diversità) 8,1 7,9 8,1 8,2 8,1 8,0

diritti e doveri del volontariato del

servizio civile 8,0 7,8 8,2 8,1 8,1 7,9

difesa civile non armata e nonviolenta

(democrazia e partecipazione) 7,9 7,6 8,0 8,0 7,9 7,8

servizio civile nazionale, 7,9 7,7 7,9 7,9 7,8 7,9

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associazionismo e volontariato

presentazione dell'ente 7,7 7,6 7,8 7,9 7,7 7,7

formazione di un'identità di gruppo 7,7 7,5 7,8 7,7 7,7 7,8

fondamenti istituzionali e culturali del

servizio civile nazionale 7,6 7,5 7,7 7,5 7,6 7,7

dovere di difesa della patria 7,6 7,3 7,7 7,7 7,6 7,5

normativa vigente e Carta d'impegno

etico 7,4 7,2 7,5 7,5 7,4 7,4

voto medio scala 1-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.15. Interesse per la formazione per titolo di studio:

totale

licenza

media diploma laurea nord centro sud

protezione civile 8,3 8,4 8,4 8,1 8,0 8,3 8,5

lavoro per progetti (Protezione

civile e rischi del territorio) 8,2 8,3 8,2 8,0 7,8 8,1 8,5

difesa civile non armata e

nonviolenta (gestione nonviolenta

dei conflitti)

8,1 8,2 8,2 7,9 7,9 8,0 8,4

solidarietà e forme di cittadinanza 8,1 8,3 8,2 8,0 7,9 8,1 8,3

lavoro per progetti (Disagio e

diversità) 8,1 8,1 8,1 7,9 7,7 8,0 8,4

diritti e doveri del volontariato del

servizio civile 8,0 8,1 8,2 7,8 7,7 7,9 8,4

difesa civile non armata e

nonviolenta (democrazia e

partecipazione)

7,9 8,0 8,0 7,7 7,6 7,8 8,2

servizio civile nazionale,

associazionismo e volontariato 7,9 7,9 8,0 7,6 7,5 7,8 8,2

presentazione dell'ente 7,7 8,0 7,8 7,5 7,3 7,7 8,2

formazione di un'identità di gruppo 7,7 7,7 7,8 7,7 7,4 7,6 8,0

fondamenti istituzionali e culturali

del servizio civile nazionale 7,6 7,7 7,6 7,6 7,3 7,6 8,0

dovere di difesa della patria 7,6 7,8 7,8 7,4 7,1 7,5 8,1

normativa vigente e Carta

d'impegno etico 7,4 7,4 7,5 7,3 7,0 7,4 7,9

voto medio scala 1-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

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Tabella 1.16. Interesse per la formazione per settore di impiego:

totale ambien

te assistenza

educazione e

promozione

culturale

patrimonio

artistico e

culturale

protezione

civile

protezione civile 8,3 8,2 8,2 8,3 8,6 8,3

lavoro per progetti (Protezione

civile e rischi del territorio) 8,2 8,1 8,1 8,2 8,5 7,9

difesa civile non armata e

nonviolenta (gestione nonviolenta

dei conflitti)

8,1 7,9 8,0 8,1 8,5 7,6

solidarietà e forme di cittadinanza 8,1 7,9 8,1 8,2 8,2 7,5

lavoro per progetti (Disagio e

diversità) 8,1 7,9 8,0 8,1 8,2 7,7

diritti e doveri del volontariato del

servizio civile 8,0 8,0 8,0 8,1 8,0 8,2

difesa civile non armata e

nonviolenta (democrazia e

partecipazione)

7,9 7,6 7,9 7,9 8,0 8,2

servizio civile nazionale,

associazionismo e volontariato 7,9 7,5 7,8 7,9 7,9 8,1

presentazione dell'ente 7,7 7,8 7,6 7,8 7,6 8,1

formazione di un'identità di gruppo 7,7 7,5 7,6 7,8 7,8 8,1

fondamenti istituzionali e culturali

del servizio civile nazionale 7,6 7,5 7,4 7,7 7,9 7,9

dovere di difesa della patria 7,6 7,2 7,6 7,6 7,7 7,8

normativa vigente e Carta

d'impegno etico 7,4 7,2 7,4 7,5 7,6 7,7

voto medio scala 1-10/Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.17. Interesse per la formazione per motivazione di scelta del servizio civile:

fare

qu

ell

o c

he

ti

pia

ce

gu

ad

ag

na

re q

ua

lco

sa

ap

pro

fon

dir

e l

a t

ua

form

azi

on

e

en

tra

re n

el

mo

nd

o d

el

lavo

ro

fare

un

'esp

eri

en

za,

in

fon

do

, a

lla

pa

ri d

i a

ltre

aiu

tare

gli

alt

ri

fare

nu

ove

esp

eri

en

ze

fare

un

pe

rco

rso

di

cre

scit

a p

ers

on

ale

me

tte

rti

all

a p

rov

a

protezione civile 8,1 7,8 8,4 8,1 8,1 8,7 8,4 8,3 8,3

lavoro per progetti

(Protezione civile e rischi del 7,9 7,7 8,3 8,0 8,0 8,6 8,2 8,3 8,2

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territorio)

difesa civile non armata e

nonviolenta (gestione

nonviolenta dei conflitti)

7,9 7,6 8,1 8,0 7,8 8,5 8,2 8,3 8,2

solidarietà e forme di

cittadinanza 7,9 7,7 8,1 8,1 8,1 8,6 8,1 8,3 8,2

lavoro per progetti (Disagio e

diversità) 7,9 7,6 8,1 7,9 7,9 8,5 8,1 8,2 8,2

diritti e doveri del

volontariato del servizio civile 7,9 7,5 8,0 8,0 7,6 8,5 8,0 8,2 8,1

difesa civile non armata e

nonviolenta (democrazia e

partecipazione)

7,6 7,4 7,9 7,8 7,4 8,4 8,0 8,1 8,0

servizio civile nazionale,

associazionismo e

volontariato

7,7 7,2 7,8 7,8 7,7 8,5 7,8 8,0 7,9

presentazione dell'ente 7,6 7,1 7,7 7,6 7,7 8,3 7,8 7,9 7,9

formazione di un'identità di

gruppo 7,5 7,2 7,8 7,6 7,5 8,1 7,7 8,0 7,8

fondamenti istituzionali e

culturali del servizio civile

nazionale

7,4 7,0 7,7 7,6 7,5 8,1 7,6 7,8 7,6

dovere di difesa della patria 7,3 7,1 7,6 7,5 7,4 8,2 7,7 7,8 7,8

normativa vigente e Carta

d'impegno etico 7,1 6,9 7,5 7,5 6,9 8,0 7,4 7,6 7,5

voto medio scala 1-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

La formazione specifica

1.2.3 La formazione specifica

Quando cerchiamo di spiegare quanto sia importante la “formalità” in alcune azioni che vengono

svolte nel contesto del SC spesso i nostri referenti locali non ne capiscono l’importanza.

Infatti se leggiamo i dati ufficiali del monitoraggio SWG solo l’89% dei volontari dichiara di avere

preso parte ad incontri di formazione specifica sul progetto ma se riverifichiamo il dato attraverso

un monitoraggio interno i risultati indicano percentuali più alte.

Questo significa che spesso la formazione specifica viene somministrata in un contesto di

quotidianità delle attività svolte senza contestualizzarla.

In merito invece all’interesse dei volontari ai temi della formazione specifica ecco che si

confermano più diligenti i laureati, i giovani del nord e i volontari impegnati sul fronte ambientale,

meno interessati i ragazzi del sud.

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Anche nel 2011, gli incontri di formazione specifica sono stati tenuti per lo più da formatori

interni all’organizzazione attuatrice (83%). Diminuisce invece il ricorso ad esperti esterni,

che nel 2010 aveva fatto registrare un aumento rilevante, mentre cresce il ruolo formativo

degli OLP, coinvolti nel 57% dei casi.

Se nel settore ambiente si ricorre più frequentemente a formatori interni ed OLP, nell’assistenza è

molto più diffuso l’intervento di esperti esterni.

In particolare, fanno più frequentemente ricorso a formatori interni:

Legambiente,

Soci locali operanti nella promozione sociale.

È maggiore la propensione ad affidare la formazione specifica ad un esterno nell’ambito di:

Auser,

Non profit (associazioni, volontariato, fondazioni, IPAB).

Il ruolo del formatore, infine, viene più frequentemente demandato all’OLP da parte delle seguenti

realtà:

Arci,

Legambiente,

Asl.

Molto positivo è il quadro dei giudizi espressi dai volontari in merito alla competenza dei

formatori, questa viene valutata con un voto medio pari a 8,4, e riscuotono un buon successo,

con un voto medio pari a 8,0, anche la qualità della formazione e l’adeguatezza rispetto alle

attività da svolgere.

Solo lievemente inferiore il giudizio assegnato alla qualità della didattica (voto medio: 7,9).

Resta fanalino di coda la tempestività della formazione specifica, che, pur raccogliendo un ampio

favore (il 61% degli intervistati assegna un voto compreso tra 8 e 10) continua a far registrare

un’area di criticità, che raggiunge il 10%. Il risultato è comunque un voto medio molto elevato (7,7)

e nettamente superiore a quanto rilevato negli anni precedenti.

Il quadro complessivo risulta comunque più positivo rispetto agli anni scorsi su tutti gli aspetti

considerati.

L’analisi delle valutazioni per settore di attività fa emergere la maggiore soddisfazione su tutti i

fronti da parte di quanti svolgono il proprio progetto nell’area della tutela del patrimonio artistico e

culturale.

Si osserva invece una soddisfazione meno entusiastica nel settore protezione civile, dove la

competenza dei formatori, la qualità della formazione impartita e la qualità della didattica

ottengono voti medi inferiori alla media.

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30

Anche nei settori ambiente e assistenza la qualità della formazione impartita raccoglie voti

relativamente più bassi.

Tabella 1.18. Hai partecipato ad incontri di formazione specifica sul progetto?

Bando 2009 Bando 2010 Bando 2011

no 5 5 11

si a 1 4 4 10

si a 2 5 5 7

si a 3 8 12 18

si a 4 29 17 119

si a 5 11 12 19

si a 6 9 7 8

si a più di 6 29 38 27

totale sì 95 95 89

% di colonna Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.19. Gli incontri di formazione specifica sul progetto sono stati tenuti da: confronto temporale

formatore/i dell'organizzazione che attua il progetto

esperto/i esterno/i OLP

Bando 2009 83 54 52

Bando 2010 81 62 53

Bando 2011 83 52 57

% Risposte affermative/Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.20. In una scala da 0 a 10, come valuti la formazione specifica rispetto a:

la competenza dei formatori

la qualità della formazione

impartita

l'adeguatezza della

formazione alle attività da

svolgere

la qualità della didattica

la tempestività della

formazione specifica

0 0 0 1 1 1 1 0 0 1 0 1 2 1 1 1 1 1 3 0 1 1 1 1

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31

4 1 1 1 0 1 5 2 4 3 3 5 da 0 a 5 4 7 8 6 10 6 5 8 9 9 11 7 14 18 16 19 18 da 6 a 7 19 26 25 28 29 8 30 26 25 27 27 9 19 21 21 20 16 10 28 21 21 19 18 da 8 a 10 77 68 67 66 61 Media 2011: 8,4 8,0 8,0 7,9 7,7 Media 2010: 8,3 7,9 7,8 7,8 7,4 Media 2009: 8,2 7,8 7,6 7,7 7,3

% di colonna Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Tabella 1.21. Valutazione della formazione specifica per settore di impiego:

AMBIENTE ASSISTENZA

EDUCAZIONE E

PROMOZIONE CULTURALE

PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE

PROTEZIONE CIVILE

la competenza dei formatori 8,3 8,2 8,4 8,7 8,1

la qualità della formazione impartita 7,6 7,5 7,8 8,0 7,5

la qualità della didattica 7,8 7,8 8,0 8,4 7,6

l'adeguatezza della formazione alle attività da svolgere

7,8 7,8 8,1 8,4 7,9

la tempestività della formazione specifica

7,7 7,8 8,1 8,4 7,6

Voto medio 0-10 Fonte rilevazione ASC formazione-SWG, 2012

Conclusioni

Ogni volta che si chiude una stagione progettuale ci ritroviamo a verificare i risultati dei

monitoraggi, le relazioni che arrivano dalle ASC territoriali e dai nostri formatori.

Ma sicuramente il materiale più interessante sono le informazioni che arrivano direttamente dai

volontari, in particolare i vari elaborati delle giornate formative.

Sono uno spaccato sui giovani, informazioni che arrivano da ragazzi del nord Italia, del sud, con

diverse caratteristiche scolastiche e sociali, eppure tutti estremamente “genuini”.

I giovani sono aperti e diretti in tutte le occasioni, a volte è vero, sanno essere anche polemici e

ostruzionisti ma se vogliono sanno essere anche sorprendenti: “Sai prima di partecipare a questa

esperienza, parlando con altra gente che prima di me l’aveva fatta, mi era stato detto che sarebbe

stata una palla, che mi sarei rotto i cosidetti… Devo dire che si sono sbagliati. Oggi più di ieri mi

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32

sono divertito”, cosi un volontario di Ravenna ha voluto lasciare un suo pensiero al termine della

giornata formativa.

Pensieri che mi passano tra le mani mentre riordiniamo cartelloni e post-it, “La mia curiosità

iniziale era sulle modalità con cui sarebbero stati affrontati gli argomenti, e sono piacevolmente

soddisfatta. Dato che era molto facile banalizzare ed essere retorici sulle tematiche, sono contenta

che ciò non si sia verificato. L’attenzione è rimasta desta e il dialogo costruttivo, l’ambiente

informale ma serio ha garantito la riuscita della formazione, dovrebbero farla non solo i

volontari…” una volontaria a Roma, “Siamo passati da una relazione tra piccoli gruppi a grande

gruppo ci siamo conosciuti meglio e sono cadute alcune barriere” eravamo ad Ancona, “il dibattito

apre la mente e credo che confrontarsi aiuti le relazioni e i rapporti umani”, un giovane a

Collegno.

Sono qui che leggo questi pensieri, devo preparare il nostro IX Rapporto e mi rendo sempre più

conto di come il Servizio Civile potrebbe trasformare questa società.

Questi giovani si confrontano non hanno paura di dire quello che pensano e se tutti gli enti

raccogliessero questi pensieri, sarebbero migliaia, e li consegnassero a chi ogni anno deve decidere

sul futuro del SC, magari comprenderebbe che non sta decidendo su un’esperienza di un anno di un

gruppo di cittadini o di enti, ma sul futuro dell’Italia.

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33

2. LE ACQUISIZIONI DEI GIOVANI IN SERVIZIO: CAPITALE UMANO

E CAPITALE SOCIALE

2.1 Perché parlare di capitale umano e capitale sociale a proposito del

servizio civile

Prima di arrivare a parlare di quale sia il bagaglio di competenze che si possono ascrivere ai temi

del capitale umano e sociale dei giovani che svolgono il servizio civile, vale la pena di capire perché

sia importante comprendere quale sia il contributo specifico del servizio civile su questi temi.

I temi relativi al dibattito su quanto siano rilevanti le competenze di alta qualificazione rispetto alle

possibilità occupazionali e di sviluppo di carriera sono bene evidenziati nel ‘Rapporto ISFOL 2012.

Le competenze per l’occupazione e la crescita’28; il rapporto sintetizza una serie di aspetti, anche in

parte contraddittori, che riguardano il legame tra possesso di competenze (si parla principalmente

di titoli di studio ad alta qualificazione) e opportunità lavorative, in particolare riferite ai giovani

che devono entrare nel mondo del lavoro:

è in corso una polarizzazione della domanda di lavoro, che si orienta, in tutti i Paesi

industrializzati, verso figure ad alta o bassa qualificazione, penalizzando il livello

intermedio; in Italia, in 10 anni, tra 1995 e 2005, la percentuale di occupati laureati sul

totale è passata dal 29 al 41%;

l’investimento in capitale umano (e in particolare nel conseguimento di un titolo di studio

elevato) comporta un più alto livello di occupabilità, un migliore profilo lavorativo, una

retribuzione più elevata e un minore rischio di perdita del lavoro;

i giovani laureati, che stentano ad entrare nel mondo del lavoro rispetto ai diplomati –

anche per una banale questione anagrafica – ‘pareggiano’ le condizioni di lavoro quanto a

stabilità, retribuzione e livello raggiunto attorno ai 30 anni e da lì in poi si avvantaggiano

sui coetanei diplomati;

le maggiori competenze servono anche ad affrontare la questione di genere: l’occupazione

femminile in Italia, che ha un tasso medio del 46,5, molto più basso della media europea, è

pari al 33,1 tra le donne con licenza media e al 71,7 tra le laureate.

Esistono, tuttavia, delle specificità del nostro Paese, che in parte mitigano questi elementi ma non li

annullano. Ad esempio, in Italia vi è un fenomeno di sotto-utilizzazione delle competenze, poiché i

livelli professionali più specializzati sono occupati solo per poco più della metà da laureati, a fronte

di circa il 70% medio della UE; contemporaneamente, poiché il nostro sistema di impresa punta più

al contenimento dei costi che all’efficienza di collocamento delle competenze, nel tempo la crescita

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34

delle competenze potrà essere disincentivata perché l’investimento in capitale umano non è

produttivo quanto in altri Paesi europei.

Il tema delle competenze non si esaurisce ovviamente nel solo possesso del titolo di studio, che è

un indicatore importante ma non esaustivo. Il ventaglio delle capacità necessarie per svolgere

attività lavorative che prevedano professionalità più qualificate è più esteso.

Anche su questo punto facciamo riferimento al Rapporto Isfol che ci aiuta ad individuare quelle che

chiama metaskills:

le 2 basic skills (alfanumeriche e cognitive) che consentono di padroneggiare i linguaggi e la

comunicazione e attengono a come avviene l’acquisizione delle informazioni;

le 5 cross functional skills (relazionali, problem solving, tecniche, controllo dei sistemi e

gestione risorse) che sottostanno all’effettiva applicazione della conoscenza nelle attività di

lavoro.

Le skill più necessarie a chi svolge professioni intellettuali e qualificate sono il problem solving e la

gestione delle risorse: nelle prossime pagine cercheremo di comprendere se e in che misura queste

e le altre vengano acquisite o rafforzate attraverso l’esperienza di servizio civile.

Un altro dato che compone il quadro di fondo relativo alla verifica delle competenze è quello che

riguarda le conseguenze di un basso livello di skill non solo in ambito lavorativo ma anche sulla

partecipazione attiva alla vita sociale e politica, sulla fiducia negli altri: questi comportamenti

appaiono influenzati da un basso livello di competenze29, ed è pertanto corretto interrogarsi sulle

esperienze che sono in grado di fare accumulare competenze non soltanto ai fini lavorativi ma

anche ai fini della vita sociale delle persone e quindi della coesione delle società nel loro insieme.

Che si debbano analizzare le skill acquisite anche in contesti non formali è peraltro un invito rivolto

dalla stessa Commissione Europea di Paesi membri, in modo che emergano competenze spesso

invisibili e maturate nelle esperienze di lavoro, nel volontariato, nell’esercizio della cittadinanza

attiva e nella vita privata30.

Dato questo quadro sul tema delle competenze, l’analisi del capitale umano dei volontari in servizio

civile acquista una importanza e un valore del tutto peculiare, che ben si inscrive in questo contesto.

Vi è poi una ragione più specifica che ci conduce al tema della valutazione delle competenze, ed è

legata alle attese dei giovani in servizio civile che da questa esperienza si aspettano di ‘fare un

percorso di crescita personale’ (28%) o di ‘approfondire la formazione’ (13%); oltre quattro

28 ‘Rapporto ISFOL 2012. Le competenze per l’occupazione e la crescita’, Roma 2012.

29 Indagine PIAAC Italia (fase pilota) citata nel ‘Rapporto ISFOL 2012’.

30 Questi temi sono stati affrontati a più riprese a partire dal documento ‘Common European Principles for the

identification and validation of formal and informal learning’ del 2004.

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35

volontari su dieci si attendono dei benefici in termini di skill e sceglie di dedicarsi all’esperienza

proprio per questo.

Tabella 2.1. Motivazioni che hanno spinto il giovane a scegliere di fare l’ esperienza del servizio civile. Volontari bando ASC 2011

fare un percorso di crescita personale 28

guadagnare qualcosa 14

approfondire la tua formazione 13

fare nuove esperienze 11

entrare nel mondo del lavoro 10

aiutare gli altri 10

metterti alla prova 7

fare quello che ti piace 5

fare un'esperienza, in fondo, alla pari di altre 2 Fonte: SWG. Dati %.

Più in particolare, i giovani che scelgono il SCN per scopi formativi, si attendono di acquisire

competenze nuove, associate quindi in modo specifico al servizio civile, esperienza non generica ma

peculiare (Tab. 2.2); chi invece si aspetta dei benefici più legati alla crescita personale parla di

capacità di relazionarsi ed acquisizione di maggiore consapevolezza e maturità (Tab. 2.3).

Tabella 2.2. In che cosa in particolare ti aspetti che il servizio civile ti permetta di approfondire la tua formazione? Volontari bando ASC 2011

acquisire competenze nuove 38 fare un'esperienza professionale 18 mettere in pratica delle conoscenze teoriche 15 migliorare competenze che già hai 15 acquisire capacità relazionali 13 svolgere il tirocinio 1 Fonte: SWG. Dati %. Risponde chi si aspetta di approfondire la formazione.

Tabella 2.3. In che cosa in particolare ti aspetti che il servizio civile contribuisca alla tua crescita personale? Volontari bando ASC 2011

capacità di relazionarsi con gli altri 31 diventare più maturo e responsabile 29 sicurezza in te stesso 14 capacità di prendere iniziative 14 capacità di difendere le tue opinioni 5 sicurezza nel prendere decisioni 7 Fonte: SWG. Dati %. Risponde chi si aspetta di fare un percorso di crescita personale.

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Le esigenze manifestate mostrano come l’elemento formativo sia ben presente nella mente dei

giovani quando si accostano al SCN e si rivolga ad alcuni aspetti specifici; va visto ora come, a

fronte di questa domanda, il servizio civile sia in grado di rispondere.

2.2 Le caratteristiche dei giovani in servizio civile

2.2.1 Genere, età, titolo di studio e condizione occupazionale

L’analisi del capitale umano non può che partire dalla conoscenza dei giovani in servizio civile;

arriveremo agli aspetti che ne caratterizzano il bagaglio di competenze partendo dalle

caratteristiche socio-demografiche.

Il primo tema riguarda la femminilizzazione dei volontari, poiché le ragazze sono il doppio dei

ragazzi; il dato è frutto anche della storia del servizio civile volontario, che nei primi anni è stato

aperto soltanto alla compagine femminile (Tab. 2.4). Tuttavia, vi sono certamente altri elementi ad

influenzare il dato: se è difficile affermare che vi sia una naturale disposizione del genere femminile

al servizio civile, maggiore che tra i maschi, certamente vi sono meno possibilità occupazionali per

le ragazze, fatto che rende più interessante la proposta del servizio civile. Né per i maschi né per le

femmine comunque la scelta di dedicarsi al servizio civile ha delle motivazioni prevalentemente

utilitaristiche: in prevalenza, ci si accosta al servizio civile per motivazioni di crescita personale o

formative.

Tabella 2.4. Genere dei volontari in servizio.

Volontari bando

ASC 2011

Dati Istat

18-28enni

maschio 33 51

femmina 67 49 Fonte: SWG, Istat. Dati %

Dal punto di vista dell’età, i volontari sono abbastanza uniformemente distribuiti nei

singoli anni, se si eccettua una più limitata presenza dei giovanissimi (il 2% ha 18 o 19 anni) (Tab.

2.5).

Tabella 2.5. Età di volontari in servizio.

Volontari bando ASC 2011

18 anni - 19 anni 2 20 anni 10 21 anni 9 22 anni 9

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37

23 anni 10 24 anni 10 25 anni 10 26 anni 10 27 anni 12 28 anni 11 29 anni 7 età media: 24,4 Fonte: SWG. Dati %

I volontari ASC mostrano invece dei tratti peculiari rispetto al titolo di studio: sono giovani in più

di un caso su tre laureati (37%) e per il 58% diplomati; a confronto con i pari età italiani, la

quota di laureati è più che tripla, mentre quella di chi ha un titolo di studio superiore è

sostanzialmente simile. Partecipano al servizio civile con più difficoltà invece i giovani con la sola

licenza media. C’è dunque un fenomeno di selezione rispetto al titolo di studio nella partecipazione

al SCN (Tab. 2.6).

Tabella 2.6. Titolo di studio dei volontari in servizio.

Volontari bando ASC 2011

Dati Istat 18-28enni

licenza elementare, nessun titolo 0 2

licenza media inferiore 5 34

diploma 58 54

laurea 37 10

Fonte: SWG, Istat. Dati %

Rispetto alla condizione professionale, circa un volontario su tre è studente di corsi di

laurea di 1 livello o di specializzazione; questa situazione è quella che consente più

agevolmente di svolgere il SCN, visto il tipo di impegno previsto. Difatti, spesso nel periodo di

servizio civile i giovani riescono a seguire corsi universitari (26%) e a sostenere esami (35%); è

anche piuttosto frequente che vengano svolte attività lavorative, di tipo saltuario ma probabilmente

utili a dare una base minima di reddito (35%) (Tab. 2.7). Solo il 4% dei volontari ha un rapporto di

lavoro stabile in corso (si tratta soprattutto di giovani a titolo di studio medio o basso) mentre una

quota piuttosto significativa, il 19%, ha un’occupazione saltuaria. Vi son poi ancora coloro che non

hanno mai lavorato, ovvero cercano la loro prima occupazione (26%), concentrati in particolare tra

i laureati, e coloro che hanno perso il lavoro o hanno il contratto scaduto (17%) (Tab. 2.8 e 2.9).

Tabella 2.7. Durante l'anno di servizio civile hai:

Volontari bando ASC 2011

seguito corsi universitari 26

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38

seguito corsi di formazione prof. 22

sostenuto esami universitari 35

sostenuto esami di formazione professionale 9

maturato crediti formativi, tirocini, altri titoli 24

svolto attività lavorativa 35

Fonte: SWG. Dati %

Tabella 2.8. Condizione professionale dei volontari in servizio.

Volontari bando ASC 2011

in cerca di prima occupazione (cioè non hai mai lavorato) 26 disoccupato (cioè hai perso il lavoro, hai il contratto scaduto) 17 occupato ma con lavori saltuari 19 occupato 4 studente 34 Fonte: SWG. Dati %

Tabella 2.9. Condizione professionale dei volontari in servizio per titolo di studio.

Volontari bando ASC 2011

totale

licenza media diploma laurea

in cerca di prima occupazione 26 20 26 30 disoccupato 17 24 18 12 occupato ma con lavori saltuari 19 24 21 14 occupato 4 5 4 3 studente 34 27 31 41 Fonte: SWG. Dati %.

2.2.2 L’esperienza nel volontariato e la partecipazione.

Per comprendere meglio chi siano i giovani in servizio civile dal punto di vista valoriale e rispetto

alla contiguità con il volontariato, possiamo esaminare alcuni dati che riguardano le esperienze

precedenti e l’impegno nell’associazionismo.

Come è stato spesso riscontrato nel passato, più spesso i giovani che scelgono l’esperienza del

servizio civile non sono nuovi al volontariato: è più facile per un giovane che conosce le attività di

volontariato accedere al servizio civile di quanto lo sia per un giovane che non le conosce. Il bacino

del volontariato rimane dunque un’importante area cui il servizio civile attinge: per

questo tipo di frequentazione, infatti, i giovani del SCN mostrano dei tratti molto peculiari rispetto

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39

ai loro coetanei. Mediamente, il 10% dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni si dedica al

volontariato31 ma la quota sale a quasi il 60% tra i volontari del SCN (Tab. 2.10).

Benché questo dato sia molto indicativo, sarebbe sbagliato considerare l’esperienza nel volontariato

un prerequisito per accedere al servizio civile, perché non è così: più di 4 volontari su 10 non hanno

alcuna esperienza pregressa e questo dato fa emergere in qualche modo quanto il SCN sia

un’esperienza di volontariato con caratteristiche sue proprie che la rendono interessante ed

importante anche per giovani che hanno storie diverse. In questo aspetto rintracciamo una

peculiarità del SCN, che è capace di attrarre giovani con un profilo ben caratterizzato ma non così

scontato o atteso.

Tabella 2.10. Esperienze precedenti nel volontariato in forma gratuita e/o retribuita:

Volontari bando ASC 2011

senza alcuna esperienza nel volontariato 40 esperienza nel volontariato esclusivamente in forma gratuita 45 esperienza nel volontariato esclusivamente con incarichi retribuiti 4 esperienza nel volontariato in forma gratuita e con incarichi retribuiti 11 Fonte: SWG. Dati %.

È più frequente che non abbiamo esperienza di volontariato i volontari con meno di 21 anni, chi ha

un titolo di studio meno elevato, chi sceglie progetti nell’ambito Patrimonio Artistico e Culturale.

Quindi, il SCN rappresenta un’occasione formativa ed un’esperienza di crescita personale anche per

giovani che in precedenza non si erano accostati al volontariato, con un livello di competenze non

elevato e in particolare per loro può essere un importante strumento di acquisizione di competenze

altrove non rintracciabili (Tab. 2.11)

Tabella 2.11. % di volontari che hanno esperienza di volontariato in forma gratuita per genere, età, titolo di studio, zona, condizione occupazionale, settore di impiego.

Volontari bando ASC 2011

totale 56

maschio 55

femmina 56

18-21 anni 44

22-25 52

26-28 65

licenza media 45

diploma 50

laurea 66

Nord 56

31 Istat, 2012.

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40

Centro 55

Sud 55

in cerca di prima occupazione 57

disoccupato 48

occupato ma con lavori saltuari 62

occupato 48

studente 56

PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE 42

AMBIENTE 57

ASSISTENZA 50

EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE 60

PROTEZIONE CIVILE 53

Fonte: SWG. Dati %.

Quanto ai temi di maggiore interesse su cui si applicano i volontari del servizio civile, le indicazioni

sono piuttosto nette: metà dei giovani si è dedicato o si dedica ancora alle attività delle associazioni

culturali; circa un giovane su cinque è impegnato con organizzazioni che si dedicano allo sport, uno

su sei in quelle che si occupano di volontariato. Significativa anche la quota di quanti si dedicano

alla partecipazione politica, direttamente nei partiti (7%), o nei collettivi e i centri sociali e (8%). La

maggiore attitudine ed il maggiore impegno dei giovani in servizio civile rispetto ai

coetanei appare evidente se consideriamo alcuni dati Istat32: si ferma attorno al 2% la

percentuale di giovani italiani che partecipano alle attività di associazioni ecologiche, per i diritti

civili, per la pace, mentre si colloca attorno al 9-10% la quota di chi ha interessi nelle attività

culturali (Tab. 2.12).

Tabella 2.12. Hai partecipato o partecipi attualmente alle attività delle seguenti associazioni o gruppi organizzati? Considera tutte le attività fatte in modo non occasionale, anche senza essere iscritto ad associazioni.

Volontari bando ASC 2011

Non ho

mai partecipato

Ho partecipato in passato

Partecipo attualmente

associazioni culturali 47 29 24 gruppi/associazioni di volontariato sociale e assistenziali 40 40 20 altri gruppi o associazioni 59 25 17 associazioni sportive di pratica sportiva 57 27 16 organizzazioni per la tutela dell'ambiente 73 16 12 partiti o movimenti politici 73 19 8 gruppi parrocchiali 76 17 7 associazioni/movimenti religiosi 83 12 6 centri sociali, collettivi politici 56 38 6

32 Istat 2012.

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41

gruppi di musica leggera, rock 54 41 6 organizzazioni per la difesa dei diritti dell'uomo 79 16 5 organizzazioni studentesche 83 12 5 cori 76 21 4 sindacati/associazioni di categoria 90 7 4 club di tifosi 87 9 4 organizzazioni di soccorso umanitario 93 5 2 gruppi di musica classica 93 6 2 bande musicali 92 6 2 associazioni turistiche 91 8 2 gruppi scout 87 12 2 Fonte: SWG. Dati % (in riga).

La partecipazione all’attività associativa non caratterizza nella stessa misura tutti i volontari: i

maschi son più attivi nel campo culturale, ambientale, dello sport, della musica e della politica

rispetto alle femmine; come è logico aspettarsi, anche i laureati sono più interessati al campo

culturale. In generale, chi ha un titolo di studio almeno superiore tende ad essere più incluso nelle

organizzazioni, a qualunque settore appartengano; fa eccezione soltanto il tifo sportivo (Tab. 2.13).

Tabella 2.13. Percentuali partecipanti attuali per genere e titolo di studio.

Volontari bando ASC 2011

totale maschio femmina

licenza media

diploma laurea

associazioni culturali 24 29 22 12 22 30 associazioni sportive di pratica sportiva 20 31 15 21 22 18 gruppi/associazioni di volontariato sociale e assistenziali 16 15 17 16 18 13 organizzazioni per la tutela dell'ambiente 12 16 10 3 11 14 gruppi parrocchiali 8 10 7 5 8 8 partiti o movimenti politici 7 11 6 6 8 7 associazioni/movimenti religiosi 6 3 8 2 7 6 centri sociali, collettivi politici 6 14 2 3 7 4 organizzazioni studentesche 6 9 4 5 8 2 gruppi di musica leggera, rock 5 3 6 - 6 5 organizzazioni per la difesa dei diritti dell'uomo 5 4 6 2 5 6 cori 4 3 5 5 4 4 sindacati/associazioni di categoria 4 2 5 2 4 4 club di tifosi 4 7 2 3 5 1 organizzazioni di soccorso umanitario 2 2 2 - 2 3 bande musicali 2 2 2 - 2 2 gruppi scout 2 4 1 - 2 1 associazioni turistiche 2 2 1 - 2 2 gruppi di musica classica 2 2 1 2 2 1 altri gruppi o associazioni 17 18 16 19 15 19 Fonte: SWG. Dati %.

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42

2.3 Come avviene la trasmissione del sapere

Per valutare l’efficacia della formazione ed anche per evidenziare le peculiarità del servizio civile

come esperienza formativa, è importante comprendere quali siano le modalità di trasmissione della

conoscenza.

Sappiamo che il servizio civile ha alcuni momenti istituzionali di formazione, relativi a quella

generale e specifica, trattati in altre parti del rapporto. In questa sede a noi interessa di più capire

come avviene lo scambio di conoscenza nella quotidianità delle attività ricomprese nel progetto:

proprio questo è un aspetto specifico del servizio civile e dunque acquista rilevanza.

Quello che caratterizza l’esperienza dei giovani volontari è l’elevato grado di coinvolgimento,

sia rispetto alla figura dell’OLP, con cui c’è un rapporto quasi sempre quotidiano (Tab. 2.14)

sia nello svolgimento delle riunioni e delle iniziative pubbliche (Tab. 2.15). il servizio

civile nella rete ASC inserisce i giovani volontari nel pieno delle attività, li responsabilizza e li rende

partecipi di quanto viene realizzato anche sul piano della programmazione. Questa scelta, che è una

tendenza consolidata negli anni, appare tanto più importante perché c’è una correlazione tra il

giudizio che i giovani danno dell’esperienza di servizio civile ed il grado di coinvolgimento nelle

attività: il giovane che viene reso partecipe è molto più soddisfatto dell’esperienza di chi viene

lasciato ai margini (Tab. 2.16).

Tabella 2.14. Nello svolgimento delle tue attività, quanto spesso incontri l'OLP?

Volontari bando ASC 2011

ogni giorno 64 due, tre volte alla settimana 19 una volta alla settimana 8 due, tre volte al mese 4 una volta al mese 2 più raramente 2 mai 1 Fonte: SWG. Dati %.

Tabella 2.15. Nello svolgimento delle tue attività, quanto spesso partecipi:

Volontari bando ASC 2011

a riunioni regolari del gruppo di lavoro sulle

attività del progetto

ad iniziative o eventi pubblici organizzati

all'interno del progetto partecipo 85 87 non partecipo 5 4 non si fanno le riunioni/gli eventi 10 9 Fonte: SWG. Dati %.

Tabella 2.16. Voto all’esperienza di servizio civile in base al grado di coinvolgimento nelle

decisioni relative al progetto.

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43

Volontari bando ASC 2011

Basso coinvolgimento

Medio coinvolgimento

Alto coinvolgime

nto Voto complessivo all’esperienza di

servizio civile 6,2 7,8 8,7

Fonte: SWG. Dati %.

2.4 Quale sapere.

Resta da esplorare l’ultimo tema, quello più rilevante, cioè la verifica delle competenze acquisite

attraverso il servizio civile, nell’ottica di comprendere quali siano le acquisizioni peculiari

dell’esperienza e in particolare su quali cross functional skills abbia un effetto di potenziamento il

SCN. I volontari, nel corso del monitoraggio, sono chiamati ad auto-valutare alcune acquisizioni

del periodi di servizio civile che riguardano:

le competenze relazionali (conoscere e confrontarmi con realtà diverse; capacità di

relazione con gli altri; motivazione ad aiutare gli altri; strumenti per essere un buon

cittadino; motivazione ad essere più responsabile nella mia famiglia);

le competenze organizzative (capacità di organizzare il tempo);

l’autoaffermazione e la sicurezza in sé stessi (atteggiamento più maturo e responsabile;

promuovere e difendere le mie opinioni; sicurezza nel prendere decisioni; capacità di

prendere iniziative);

le competenze tecniche (competenze specifiche per il lavoro).

Rispetto a tutte le aree considerate il contributo del servizio civile è significativo, poiché sempre la

valutazione è superiore alla media della scala (3 nella scala 1-5). I due aspetti su cui il SCN

lavora particolarmente bene sono quelli dalla conoscenza e del confronto con realtà

diverse (4,4) e della capacità di relazione (4,2), entrambi inerenti le competenze

relazionali (Tab. 2.17).

Oltre a questi aspetti più tipici e di primo piano, l’esperienza di servizio civile è arricchente anche su

altri tre piani: l’empowerment personale, ovvero l’acquisizione di responsabilità e maturità (4,1), le

competenze specifiche per il lavoro (3,9) e la capacità di organizzare il tempo (3,8).

Due sono le considerazioni che ci sentiamo di fare su questi aspetti: la prima, riguarda il fatto che il

servizio civile svolge un effetto combinato su più aspetti, che si rafforzano l’uno con

l’altro e danno la misura di quanto il giovane che inizia l’esperienza di servizio civile

sia differente da quello che la conclude. L’altro elemento è che il servizio civile è in grado di

arricchire le competenze cross funcional, di cui abbiamo parlato nel cap. 1.1 , in modo chiaro e

trasversale; e in questo senso rappresenta un caso che ha pochi confronti in altre esperienze

formative.

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44

Tabella 2.17. Pensando alla tua esperienza fino ad oggi, quanto sei d'accordo con le seguenti affermazioni? Attraverso il servizio civile ho imparato a/ho acquisito…

Volontari bando ASC 2011

completa-

mente d'accordo d'accordo

ne' d'acc. ne' in

disacc. poco

d'accordo per nulla d'accordo

media scala

1-5 conoscere e confrontarmi con realtà diverse

47 46 4 2 1 4,4

capacità di relazione con gli altri 37 49 10 3 1 4,2

motivato ad aiutare gli altri 29 44 18 6 3 3,9

strumenti per essere un buon cittadino 25 42 23 6 4 3,8

motivato ad essere più responsabile nella mia famiglia

20 31 31 11 7 3,5

capacità di organizzare il tempo

26 43 22 6 3 3,8

atteggiamento più maturo e responsabile 33 44 17 4 2 4,1

promuovere e difendere le mie opinioni 20 42 26 8 4 3,7

sicurezza nel prendere decisioni

23 40 24 7 6 3,7

capacità di prendere iniziative 22 45 21 8 4 3,7

competenze specifiche per il lavoro

30 44 18 5 3 3,9

Fonte: SWG. Dati %

Tale aspetto risulta rafforzato dal fatto che le competenze sono accresciute in modo omogeneo

indipendentemente dal settore di impiego: non è quindi la tipologia di attività ma sono

l’organizzazione e le modalità di svolgimento del servizio civile a garantire degli

obiettivi formativi (Tab. 2.18).

Tabella 2.18. Competenze per settore di impiego:

Volontari bando ASC 2011

totale ambien-

te assi-

stenza

educazione promozione

culturale

patrimonio artistico culturale

protezione civile

conoscere e confrontarmi con realtà diverse 4,4 4,3 4,5 4,3 4,2 4,4

capacità di relazione con gli altri 4,2 4,1 4,2 4,2 4,2 4,1

atteggiamento più maturo e responsabile 4,1 3,9 4,1 4,0 4,1 4,0

competenze specifiche per il lavoro

3,9 3,8 4,0 3,9 3,9 4,0

motivato ad aiutare gli altri 3,9 3,8 4,1 3,8 3,8 3,9 capacità di organizzare il tempo 3,8 3,9 3,8 3,8 3,8 4,0

strumenti per essere un buon cittadino 3,8 3,8 3,8 3,7 3,8 3,9

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45

capacità di prendere iniziative 3,7 3,8 3,7 3,7 3,6 3,7 sicurezza nel prendere decisioni 3,7 3,7 3,7 3,7 3,7 3,8

promuovere e difendere le mie opinioni

3,7 3,6 3,7 3,7 3,7 3,5

motivato ad essere più responsabile nella mia famiglia

3,5 3,6 3,6 3,4 3,5 3,6

Fonte: SWG. Dati %.

Del legame tra le competenze sviluppate e il futuro lavoro sono consapevoli anche i volontari: per la

maggioranza di loro l’esperienza di servizio civile avrà potere di influenzare la propria attività

lavorativa (Tab.2.19). Questo è in parte un dato atteso, perché certamente la scelta di dedicarsi al

servizio civile è consonante con le attitudini dei giovani che quindi, naturalmente e potendolo fare,

cercheranno di realizzare le proprie aspirazioni professionali nel campo in cui mostrano maggiore

interesse. Rimane comunque importante il dato raccolto a valle dell’esperienza di servizio civile,

che mostra in modo chiaro e consente di misurare questo desiderio di continuità.

Tab. 2.19. Pensi che l'esperienza di servizio civile influirà molto, abbastanza, poco o per niente sulla scelta del tuo futuro lavoro?

Volontari bando ASC 2011

2009 2010 2011 molto 17 21 22

abbastanza 51 51 49

poco 26 23 23

per niente 6 5 6

Fonte: SWG. Dati %.

Il capitale umano è costituito anche dal credo valoriale di ciascun giovane volontario: la

solidarietà, la collaborazione e condivisione, l’impegno nel servizio civile e nell’associazionismo

caratterizzano in modo molto evidente i giovani impegnati nei progetti della rete Asc, già prima di

iniziare l’esperienza. Nell’insieme, tutti questi valori permangono anche al termine dell’anno di

servizio, anche se spesso in forma più attenuata seppure sempre molto marcata (Tab. 2.20).

Cresce invece, nel periodo del servizio civile e dunque grazie a questo, la motivazione dei

giovani alla difesa nonviolenta e non armata della Patria, tema che è un po’ sullo sfondo

per i giovani che accedono al servizio ma che è invece rafforzato dall’esperienza: in questo senso, il

servizio civile riesce a trasmettere il valore della difesa nonviolenta, una delle basi concettuali sulla

quale si regge il servizio civile nazionale.

Ci sono differenze anche importanti tra i volontari: le femmine sono più coinvolte e sensibili ai

valori dei maschi. In particolare, proprio sul tema della difesa nonviolenta della Patria riscontriamo

le maggiori differenze: è possibile che tra i maschi, per ragioni culturali e storiche - e forse anche

per un po’ di inerzia – questo valore sia ancora un po’ estraneo, visto che nel mainstream culturale

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è stato sempre più facile associare la difesa alle armi e ai militari che non ai metodi nonviolenti

(Tab. 2.21).

Tabella 2.20. Quanto ti senti motivato/a:

Volontari bando ASC 2011

prima dopo

scarto tra prima e dopo

essere solidale 8,6 8,4 -0,2

collaborare e lavorare in gruppo 8,5 8,3 -0,2

impegnarti in azioni di servizio civile 8,1 7,7 -0,4

impegnarti nell’associazionismo 7,8 7,7 -0,1 difesa nonviolenta e non armata della Patria 7,1 7,4 +0,3

Fonte: SWG. Dati %.

Tabella 2.21. Motivazione per genere.

Volontari bando ASC 2011

totale maschio femmina essere solidale 8,4 8,1 8,6 collaborare e lavorare in gruppo 8,3 7,9 8,4 impegnarti nell'associazionismo 7,7 7,4 7,9 impegnarti in azioni di servizio civile 7,7 7,3 7,9 difesa non violenta e non armata della Patria 7,4 6,8 7,6 Fonte: SWG. Dati %.

L’ultima parola sull’efficacia del periodo di servizio civile per arricchire il capitale umano e formare

i giovani va lasciata ai giovani stessi. Questi, al termine del periodo di servizio civile, sono chiamati

a valutare l’esperienza e si esprimono con un voto molto alto: 8,2 in una scala 1-10. Quello che più

ci interessa in questo contesto è verificare come chi ha scelto il servizio civile con motivazioni

altruistiche, di gratificazione personale e chi, e veniamo al punto, lo ha scelto per fare un

percorso di crescita e formativo è ancora più soddisfatto della media (Tab.2.22).

Il valore del servizio civile sul piano dell’accrescimento del capitale umano è dunque confermato da

più parti e quel che più importa è che sia confermato dai diretti interessati, che di queste

competenze e saperi potranno fare buon uso nel loro futuro.

Tabella 2.22. Voto sull’esperienza per motivazioni di scelta del servizio civile.

Volontari bando ASC 2011

aiutare gli altri 8,7

fare quello che ti piace 8,6

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fare un percorso di crescita personale 8,5

approfondire la tua formazione 8,3

media 8,2

metterti alla prova 8,1

fare nuove esperienze 8,1

entrare nel mondo del lavoro 8,0

fare un'esperienza, in fondo, alla pari di altre 7,8

guadagnare qualcosa 7,6

Fonte: SWG. Voto medio scala 1-10.

Tutti i dati convergono per costruire un quadro d’insieme molto positivo sulla capacità del servizio

civile di accrescere il capitale umano: i volontari apprendono capacità relazionali, affrontano un

percorso di empowerment personale, sono motivati all’altruismo, in quel meccanismo di dare-avere

e dare ancora che caratterizza le esperienze di volontariato.

E quindi non è un’esperienza come un’altra, nemmeno sul piano delle competenze che riesce a

trasmettere. Non è un risultato da poco, se consideriamo che il servizio civile, del quale si parla

come se fosse un’entità monolitica, è in realtà costituito da molte attività diverse, partecipato da

molte persone diverse che vi dedicano più o meno tempo e sulle quali gravano più o meno

responsabilità. Che un sistema, come quello di ASC, riesca a trasferire in modo chiaro, percepibile

nettamente ai giovani e, lo aggiungiamo, continuo nel tempo una serie di competenze attraverso il

trasferimento e il rafforzamento dei valori che guidano la vita delle persone, è un risultato notevole.

E allora manca un passo, quello dell’esplicito riconoscimento del servizio civile come esperienza

formativa, in linea con gli orientamenti della Commissione Europea e delle previsioni della legge di

riforma del mercato del lavoro (la cd. legge Fornero) del 2012 che individuano esplicitamente anche

nel volontariato e nel servizio civile attività nelle quali si acquisiscono competenze non formali; i

presupposti ci sono tutti.

2.5 Metodologia

Il monitoraggio sui volontari impegnati nei progetti della rete ASC è stato realizzato tra:

il 2 ottobre e il 12 ottobre 2012 (primo monitoraggio)

il 31 gennaio e l’8 febbraio 2013 (secondo monitoraggio).

La rilevazione è stata condotta mediante la piattaforma informatica progettata per ASC ad hoc, cui

tutti i volontari hanno accesso univoco tramite password.

Tutti i volontari in servizio hanno risposto al questionario:

1.170 (primo monitoraggio)

1.147 (secondo monitoraggio).

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2.6 La certificazione delle competenze: uno strumento a servizio dei giovani

La certificazione delle competenze, quale formalizzazione delle abilità e conoscenze acquisite dalla

persona e come tali spendibili nel mercato del lavoro oltre che preziosa risorsa di sviluppo sociale,

si inserisce nel quadro normativo ed europeo ed italiano degli ultimi 10 anni33.

Già da diversi anni, ASVI e ASC si sono poste l’obiettivo comune di attestare l’impegno e le

acquisizioni maturate dai giovani nel corso del servizio civile, offrendo loro uno strumento che li

aiuti, da un lato, a prendere consapevolezza del bagaglio di competenze maturate, dall’altro, a

produrre una certificazione da spendere successivamente al servizio nel mercato del lavoro.

La valorizzazione dell’acquisizione di competenze, come quelle relazionali ed organizzative, oggi

essenziali ai giovani per affermarsi nel mondo del lavoro, e che vengono ben sviluppate nell’ambito

delle attività formative e di gruppo realizzate da Arci Servizio Civile, unitamente alla diffusione dei

valori di pace e cittadinanza attiva e all’esperienza di attività di gruppo, corrisponde pienamente

alla finalità di “contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani”

indicata all’articolo 1 della legge 64/2001 che ha istituito il Servizio Civile Nazionale.

A partire dal progetto pilota di certificazione delle competenze, ASC ha riproposto a favore dei

giovani un sistema di certificazione delle competenze attraverso uno strumento di certificazione,

appositamente costruito e affinato da ASVI, di supporto alla presentazione del curriculum vitae e

alla crescita professionale del giovane. Tale documento è sempre aggiornabile ed integrabile

fungendo da modello di archiviazione delle competenze anche acquisite in modi successivi.

2.7 Le richieste di attestazione delle competenze

A fronte di circa 1115 volontari inseriti nel data base fornitoci da ASC per il periodo di servizio 2011-

2012, abbiamo ricevuto, entro la data stabilita (10 giugno 2013 ), 254 e-mail di richiesta delle quali

4 corrispondevano a nominati non presenti nel database (perché non in possesso dei requisiti

richiesti). Pertanto i certificati emessi ed inviati sono stati 250.

I non aventi diritto alla certificazione sono stati debitamente informati della nostra impossibilità di

emettere quanto richiesto, 15, invece, le e-mail arrivate oltre la data di scadenza per la richiesta (10

giugno 2013). A ciascuno è stata fornita la necessaria comunicazione.

33 Dalla Legge n. 144 del 17 maggio 1999 in cui le competenze certificate costituiscono crediti per il passaggio ad un sistema

formativo superiore, al DM 174/01 “Disposizioni in materia di certificazione nel sistema della formazione professionale” per

quanto riguarda la normativa nazionale, dall’approvazione da parte del Consiglio d'Europa e dell'Unesco della Convenzione

di Lisbona (1997) ai successivi atti volti a promuovere la mobilità nel contesto della Strategia di Lisbona, per quanto

riguarda l’Europa. Per approfondimenti e consultazione dei testi di legge si veda :

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/Europalavoro/SezioneOperatori/NetworkProfessionali/SciftAid/AreeTematiche/Istruzio

neFormazione/pccertificaizonecompetenze

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2.7.1 Una breve analisi per tipologia: per sesso, per sede locale, per area di

intervento

Guardando alle richieste pervenute alcune osservazioni possono essere desumibili dalla loro analisi

per genere, localizzazione della sede locale di assegnazione e per macroarea di intervento del

progetto.

Per sesso

Si consideri che l’esperienza di servizio civile seppur aperta sia ai maschi che alle femmine di fatto

rimane maggiormente partecipata dalle femmine. Basti considerare che nel database dei volontari

la presenza di nominativi femminili è pari al 66,4% mentre la presenza di nominativi maschili è

pari al 33,6%. Anche relativamente alle richieste pervenute e, quindi, hai certificati emessi, la

percentuale delle donne (71,2%) super di gran lunga quella degli uomini (28,8%).

Per sede di assegnazione

La sede dalla quale sono pervenute maggiori richieste di assegnazione è Bologna, ben l’11,2% delle

richieste. In generale l’intera regione dell’Emilia Romagna ha avuto una buona performance,

posizionandosi come prima regione dalla quale sono pervenute le richieste (22,0%). A seguire le

atre regioni: Toscana (16,8%), Sicilia (16,0%), Campania (8,8%) e Calabria (6,4%).

Sono 9 le sedi da cui non è arrivata alcuna richiesta, e sono:Mantova, Collegno e Pinerolo, Torino,

Gorizia, Empoli Prato, Perugia, Napoli, Salerno e Martina Franca.

Tabella 2.23 Volontari con richiesta certificazione

Nord

Centro

Sud

TOT

Iscritti nel DB 382 285 448 1115

n. richieste 88 73 89 250

% su tot richieste (314) 7,8 6,5 7,9 22,2

% per area geografica 35,2 29,1 35,6 100

Fonte: ASVI. Dati %.

Per area di intervento

L’analisi delle richieste di certificazione per settore di intervento dei progetti che hanno visto

impegnati i volontari richiedenti evidenzia la prevalenza del settore “educazione e promozione

culturale” (51,6%) seguito da “assistenza” (27,6%), “ambiente” (12,8%), culturale” (4,4%).

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Tabella 2.24. Distribuzione delle richieste di certificazione per settore dei progetti

ambiente13%

assistenza27%

educazione e promozione culturale 52%

patrimonio artistico e culturale

4%

protezione civile 1%

settore non definito 3%

Distribuzione delle richieste di certificazione per settore dei progetti

Fonte: ASVI. Dati % Per concludere si riporta il grafico dal quale emerge il trend di crescita delle richieste dal 2007 ad oggi.

Tabella 2.25. Trend di andamento delle richieste di certificazione

andamento richieste

2011‐2012

2010‐2011

2009‐2010

2008‐2009

2007‐2008

Fonte: ASVI. Dati %

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3. L’INVESTIMENTO FINANZIARIO DI ASC PER LA REALIZZAZIONE

DEL BANDO UNSC 2011

3.1 L’investimento diretto delle ASC Nazionale e locali

Il calcolo delle risorse impiegate per lo svolgimento delle attività di servizio civile realizzate fa

riferimento in via principale all’analisi dei bilanci del livello nazionale e locale della rete ASC (anno

2012) e in via secondaria alla valorizzazione del contributo non direttamente sostenuto dall’ente in

termini di risorse umane e strutture messo in campo dai soggetti ospitanti le attività di servizio

civile ASC.

Incominciamo dunque col definire l’investimento di ASC per la realizzazione dei progetti inclusi nel

bando 2009 dell’Ufficio Nazionale del Servizio Civile, e quindi con ricaduta prevalente nel 2012,

attraverso l’analisi dei rendiconti dell’esercizio 2012 di ASC Nazionale e delle ASC locali.

- ASC Nazionale ha chiuso l’esercizio 2012 con ricavi per € 749.168,00 e costi per €

743.011,00, con un disavanzo di € 6.157,00;

- Dai 46 bilanci 2012 delle ASC locali interessate dalla realizzazione dei progetti inclusi nel

bando 2011 e realizzati fra Maggio 2012 e Aprile 2013 emergono ricavi iscritti a bilancio per

€ 1.105.958,00 e costi pari a € 1.170896,00 per un disavanzo globale di € 64.938,31.

- La sintesi dei bilanci del livello nazionale e del livello locale, al netto delle partite di giro

interne ( circa 160.000,00 euro) che hanno riguardato principalmente le voci di: i) ristorno

alle ASC locali dei contributi per i costi sostenuti per la organizzazione dei corsi di

formazione generale, tratti dal rimborso forfettario di € 90,00 che UNSC ha versato a ASC

Nazionale e ii) di ristorno della quota dei servizi commerciali spettante alle ASC locali per i

servizi realizzati da queste ultime, evidenzia nel 2012 ricavi per € 1.694.726,00 e costi pari

a € 1.873.907,00, con un disavanzo netto di € 179.181,00.

Tabella 3.1 I costi di ASC nel 2012

Consuntivo 2012

ASC Naz.le ASC locali

Costi per servizi istituzionali 306.188 380.237

di cui per formazione generale 149.203 0

Costi per servizi commerciali 176.035 9.872

Costi per personale 141.331 400.159

Spese generali 41.029 334.697

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Oneri finanziari e bancari 1.704 14.429

Imposte 13.845 11.811

Oneri straordinari 8.056 17.754

Ammortamenti - Accantonamenti

819

Altri costi 54.004 1.939

Totale 743.011 1.170.898

Fonte: dati ASC

Tabella 3.2. I ricavi di ASC nel 2012

Consuntivo 2012

ASC Naz.le ASC locali

Ricavi istituzionali 502.856 919.526

di cui per formazione(dall'UNSC) 107.730 0

Ricavi commerciali 237.938 108.736

Ricavi finanziari 1.746 921

Proventi straordinari 4.129 17.628

quote sociali 2.500 59.149

Totale 749.168 1.105.959

Fonte: dati ASC

Sulla base di queste prime elaborazioni, incrociate con il numero di giovani in servizio per i quali le

associazioni hanno contribuito al fondo di sostegno per la promozione del Servizio Civile Nazionale,

equivalenti a 1.177, risulta che ASC ha sostenuto costi pari a € 1.626,09 per giovane.

Veniamo a quello che sarebbe il costo delle attività se fosse considerato il contributo che viene

offerto a titolo gratuito dalle associazioni ospitanti le attività.

In 39 ASC locali il RLEA ha svolto il suo incarico in modo gratuito e in 26 ASC i costi di ospitalità e

funzionamento della ASC locale sono stati in toto sostenuti dalla associazione socia ospitante. Si è

quindi provveduto a calcolare questi due contributi mediante parametri figurativi34 arrivando a

stimare l’attività come RLEA in un totale di € 686.400 su base annua e il costo sostenuto per

l’ospitalità e il funzionamento delle 26 ASC interessate in € 124.800 annui.

Si è poi provveduto a calcolare in misura aggiuntiva e sempre per mezzo di parametri figurativi le

altre voci di spesa non riportate nei bilanci delle ASC locali perché sostenute dalle associazioni socie

o dai soggetti attuatori dei progetti. In particolare il calcolo ha riguardato; i) il costo del tempo

34 per ognuno dei 39 RLEA si è considerata, per 880 ore/anno di lavoro, una retribuzione lorda annua di € 17.600,00 e per

il costo sede delle 26 ASC interessate si è considerato un costo lordo mensile di € 400,00

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investito dagli OLP nell’esercizio della loro funzione35 e ii) il costo della sede e dei servizi per le

attività specifiche generate dalla realizzazione del progetto di SCN. In base a queste proiezioni il

costo per il tempo lavoro minimo in affiancamento ai giovani (stabilito in 10 ore a settimana dalla

normativa UNSC dei 399 OLP coinvolti nel bando considerato su 12 mesi di attività) è stimato in €

1.915.200,00. Invece il costo della sede e servizi sostenuto per le attività specifiche generate dalla

realizzazione del progetto di SCN nelle 376 sedi di attuazione del bando è stimato in € 1.804.800 su

base annua.

Integrando i costi vivi rendicontati da bilancio con quelli figurativi (non sostenuti da ASC ma dalle

associazioni socie e dai soggetti attuatori dei progetti) il totale dei costi del sistema ASC per la

attuazione dei progetti con avvio Maggio 2012 è stato di € 6.445.109,00 pari a ad un investimento

su ognuna delle 1.177 posizioni attivate di € 5.475,87 a fronte di un investimento statale di circa €

6.000,00. Per il bando del 2009 l’investimento procapite era stato di poco inferiore ai 5.000,00

euro. Questo maggiore investimento di più di € 500,00 procapite è avvenuto durante

l’aggravamento della crisi economico sociale in atto dal 2008 e durante l’assoluta incertezza nella

programmazione del SCN.

35 per ognuno dei 650 OLP interessati dal bando si è considerata una retribuzione figurativa per 480 ore/anno di di €

4.800,00 lordi e per i costi sede comprendenti affitto, uso strutture e servizi un costo mensile per le 558 sedi di attuazione

pari a € 400,00

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4. APPENDICE Iprogetti interessatidalIXRapporto2012‐2013

ASC di riferimento Titolo progetto Posti a bando

ASC Torino SPAZIO DINAMICO 2011 4

ASC Torino CITTA' IN GIOCO 2011 6

ASC Torino TUTELA DEGLI AMBIENTI NATURALI: BUONE PRATICHE 10

ASC Torino SPORTELLO DI TORINO PER L'INFORMAZIONE E TUTELA DEL CONSUMATORE CONSAPEVOLE 2011 6

ASC Collegno SVILUPPO DELL'OFFERTA SERVIZI DI ATTIVITA' SPORTIVE SUL TERRITORIO 2011/2012 8

ASC Collegno GIOVANI PROTAGONISTI 2011 12

ASC Genova RI-ANIMIAMO LA LIGURIA 5

ASC Genova DIRITTI IN AZIONE CONTRO LA CRISI: I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA 8

ASC Genova GENOVA PER IL CONSUMATORE 6

ASC Genova USCIRE DALL'ANGOLO: AZIONI DI CONTRASTO ALL'ISOLAMENTO SOCIALE 8

ASC Genova ETA' LIBERE IN SOLIDARIETA' PER UN ANNO DI VOLONTARIATO! 8

ASC Lombardia PRENDI IL FILO 26

ASC Mantova PRODURRE CULTURA, SPERIMENTARE CITTADINANZA 6

ASC Varese BIMBINCITTA': DALLA PARTE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE PER CITTA' PIU' SOSTENIBILI! 8

ASC Verona VERONA: PER UNA PROVINCIA SOSTENIBILE 4

ASC Vicenza LA CITTA' DEI BAMBINI. DIRITTI IN CAMMINO 2011 7

ASC Vicenza LA MACCHINA DEL TEMPO 2011 8

ASC Vicenza CREATTIVAMENTE 2011 4

ASC Vicenza SKIODATI 2011 4

ASC Vicenza BIBLIOTECA APERTA 2011 6

ASC Vicenza GENERAZIONI 2011 4

ASC Gorizia ATTIVA-MENTE 6

ASC Trieste COMUNICATTIVAMENTE SPORT 2011 6

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ASC Trieste DIALOGARTE 6

ASC Trieste CREATTIVAMENTE 2011 - GIOVANI D'ETA' CITTADINI PER SCELTA 8

ASC Bologna VOLONTARI IN BIBLIOTECA E IN ARCHIVIO 2011 4

ASC Bologna BENESSERE E VITA DI RELAZIONE 2011 12

ASC Bologna DONNE E MINORI VITTIME DI VIOLENZA: PREVENZIONE E PROTEZIONE 2011 7

ASC Bologna UNA PROPOSTA DI ACCOGLIENZA INTEGRATA PER DONNE E MINORI STRANIERI IN SITUAZIONE DI GRAVE DISAGIO 7

ASC Bologna ORIENTARE GLI STUDENTI IN ITINERE E IN USCITA: CORSI DI STUDIO, SERVIZI E MONDO DEL LAVORO 28

ASC Bologna SOSTEGNO ALLE ABILITA' DIVERSE 2011 14

ASC Bologna ASSIEME NELLA SCUOLA E DOPO LA SCUOLA 2011 8

ASC Bologna INTERVENTI EDUCATIVI DI GRUPPO 2011 20

ASC Bologna VERSO UNA VITA AUTONOMA E INDIPENDENTE 2011 8

ASC Ferrara MUSE: PROMUOVIAMO LA CULTURA 4

ASC Ferrara SERVIZI DI PROSSIMITA' PER FARE COMUNITA' 4

ASC Forli COMUNICAZIONE INTERCULTURALE A FORLI' 2011 4

ASC Forli I SORRISI SONO TUTTI UGUALI 2011 6

ASC Forli UN PONTE TRA LE GENERAZIONI 2011 9

ASC Forli START VIVI L'UNIVERSITA' A FORLI' 2011 24

ASC Modena GIOVANI IN RETE 2011 6

ASC Modena PERCORSI CREATIVI 2011 6

ASC Ravenna FERMENTI DI CULTURA 2011 5

ASC Ravenna CRESCERE INSIEME AGLI ANZIANI 2011 11

ASC Ravenna UNIVERSITA' E CITTA': FORMIAMO INSIEME I CITTADINI DEL FUTURO 17

ASC Reggio Emilia

NOT& GIOVANI 4

ASC Reggio Emilia

SALVAGUARDIA DELLE OASI NATURALISTICHE E DEI PARCHI REGGIANI 4

ASC Reggio Emilia

TANA LIBERA TUTTI 4

ASC Cesena ANIMATAMENTE EDUCHIAMO 2011 4

ASC Cesena ARGENTO VIVO 2011 4

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ASC Cesena CESENATTIVA 2011 7

ASC Cesena PETER PAN 2011 6

ASC Cesena TEATROMUNDI 2011 4

ASC Cesena ETERNE GIOVINEZZE 2011 10

ASC Cesena BIBLIOTECHE ACCADEMICHE: UN PONTE TRA L'UNIVERSITA' E LA CITTA' 2011 7

ASC Cesena LO STREGATTO 2011 6

ASC Cesena IL DADO E' TRATTO 2011 5

ASC Cesena LA CULTURA IN RETE 2011 9

ASC Rimini SPORTIVAMENTE 2011 11

ASC Ancona GIOVANI VOLONTARI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI E SOCIALI NELLE MARCHE 2011 6

ASC Ancona COOPERADOZIONE: GARANTIRE I DIRITTI DEI BAMBINI TRAMITE L'ADOZIONE E LA COOPERAZIONE 4

ASC Ancona TERRA DI CULTURA E DI NUOVI TALENTI 4

ASC Jesi INSIEME PER GLI ANZIANI 2011 12

ASC Arezzo DIVERSAMENTE UGUALI 2011 8

ASC Arezzo SPAZI DI LEGALITA' 2011 6

ASC Arezzo AMBIENTE E SALUTE 2011 6

ASC Arezzo RETI SOLIDALI 2011 15

ASC Arezzo I CARE 2011 8

ASC Arezzo IL FILO D'ARGENTO 2011 12

ASC Arezzo PROMUOVERE IL TERRITORIO 2011 6

ASC Arezzo UNA MANO LAVA L'ALTRA 2011 4

ASC Arezzo VOLONTARI VOLENTIERI 2011 4

ASC Grosseto CRESCERE GIOCANDO 2011 4

ASC Grosseto KHORAKHANE' SPAZIO DI INCONTRO E RELAZIONI INTERCULTURALI 6

ASC Grosseto TEMPO LIBERO NON TEMPO VUOTO 2011 8

ASC Grosseto TERRITORIO AMBIENTE E SOSTENIBILITA' 2011 12

ASC Pisa IL CIRCOLO DELLA SALUTE MENTALE 12

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ASC Pisa CASCINA ACCOGLIE 2011 18

ASC Pisa IL GIOCO DELL'OCA 2011 4

ASC Pisa VITA AGLI ANZIANI 2011 6

ASC Siena CANTIERI DI CITTADINANZA 4

ASC Siena ESPRESSIONI EMERGENTI 2011 4

ASC Empoli UN CANE PER AMICO 2011 4

ASC Empoli SU LE ANTENNE! 2011 6

ASC prato CITTADINI CUSTODI 4

ASC Valdarno PICCOLE BIBLIOTECHE CRESCONO 2011 4

ASC Cecina CITTADINANZA IN MOVIMENTO: NON SOLO SPORT 2011 9

ASC Pontedera UN PONTE DI OPPORTUNITA' 2012 4

ASC Pontedera TUTTI I COLORI DELLO SPORT 2011 6

ASC Pontedera EFFETTO CINEMA 2011 4

ASC Perugia A SCUOLA E NEL TERRITORIO VOLONTARIAMENTE 2011 8

ASC Perugia LO SPORT COME STRUMENTO DI CITTADINANZA 2011 4

ASC Perugia TESSERE DI UN PUZZLE PER LA COMUNITA' 2011 4

ASC Perugia VALORIZZARE CAMPELLO SUL CLITUNNO 2011 4

ASC Perugia I GIOVANI PER I GIOVANI 2011 4

ASC Terni GIOVANI CREAT(T)IVI - 2012 5

ASC Roma ANALISI E COMUNICAZIONE AMBIENTALE 2011 5

ASC Roma OFFICINA DEI DIRITTI 2012 8

ASC Roma UN PERCORSO AD OSTACOLI: STORIA, NATURA, FRUIZIONE E CONSERVAZIONE A CONFRONTO LUNGO LE SPONDE DELL'ANIENE 6

ASC Roma AUSER: PROGETTARE E COMUNICARE IL BENESSERE DEGLI ANZIANI 4

ASC Roma FRUIRE LA FONDAZIONE ISTITUTO GRAMSCI 2011 5

ASC Roma OBIETTIVO PERIFERIA 2011 4

ASC Roma CITTADINANZA ATTIVA PER LA TUTELA DELL'AMBIENTE 2011 5

ASC Roma EDUCARE ALL'AMBIENTE 2011 5

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ASC Roma NETWORK NUOVA CITTADINANZA 6

ASC Roma R.I.T.A. 2011 4

ASC Viterbo ALLA SCOPERTA DI ETA BETA 5 4

ASC Viterbo PAESAGGI AMBIENTALI E CULTURALI 2011 8

ASC Viterbo SPAZIO ALLA CULTURA PER LA TUSCIA 4

ASC Napoli CIMITILE E LE BASILICHE PALEOCRISTIANE 2011 6

ASC Napoli LA MEDIATECA A PONTICELLI 2011 15

ASC Napoli L'ISOLA DEL TESORO 2011 6

ASC Napoli ANCORA UN MONDO POSSIBILE 2011 18

ASC Napoli COSTRUIAMO INSIEME 2011 8

ASC Avellino GIOVANI DI BARONIA 4

ASC Avellino LE BELLE ETA' 2011 4

ASC Avellino PRO ATTIVA 2011 4

ASC Avellino SERENE SENILITA' 2011 4

ASC Avellino I GIOVANI HOLDEN 2011 6

ASC Avellino PROMUOVERE E SOCIALIZZARE 2011 8

ASC Avellino SPORTATTIVAMENTE 4

ASC Caserta BUDGET DI CURA 2011 4

ASC Caserta GLI ANNI IN TASCA 2011 4

ASC Caserta IMMIGRAZIONE ATELLA 2011 4

ASC Caserta ASSISTENZA DIVERSAMENTE ABILI SANT'ARPINO 2011 4

ASC Caserta GIOCO DI MENTI 2011 4

ASC Caserta IL DADO 2011 4

ASC Caserta NERO E NON SOLO 2011 4

ASC Caserta MUTAMENTI 2011 6

ASC Caserta ISOLA 2011 4

ASC Caserta LE ALI DELLA VITA 2011 4

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ASC Caserta NOI AL CENTRO 2011 4

ASC Caserta TERZA ETA' 2011 4

ASC Caserta UN AIUTO PER TE 2011 4

ASC Caserta LUDOAIUTO 2011 4

ASC Caserta CASA DEL BAMBINO 2011 4

ASC Caserta PINACOTECA 2011 4

ASC Caserta VECCHIE GENERAZIONI 2011 4

ASC Caserta CULTURA SANT'ARPINO 2011 4

ASC Caserta SERVIZIO ADI 2011 12

ASC Salerno UNIVERSITA' E DIRITTI 2011 35

ASC Salerno OGLIARA SOLIDALE 2011 44

ASC L'Aquila IL BIBLIOBUS 4

ASC L'Aquila INCLUSIONE E RICOSTRUZIONE SOCIALE 4

ASC L'Aquila UNA RISERVA DI...BIODIVERSITA' 4

ASC Foggia INTEGRARE INFORMANDO 4

ASC Martina Franca

COOPERANDO AZIONI PER IL REINSERIMENTO SOCIALE 5

ASC Martina Franca

LIBERI DI CRESCERE 2011 22

ASC Martina Franca

SCUOLA SENZA BARRIERE 4

ASC Martina Franca

CRESCITA QUALITATIVA DELL'ACCOGLIENZA NELLE COMUNITA' FAMILIARI 2011 8

ASC Matera CREIAMO I GAE IN BASILICATA 2011 6

ASC Matera LA PROTEZIONE CIVILE PER LA DIFESA DEL TERRITORIO 2011 15

ASC Matera PROGETTARE IL PARCO: PROVE TECNICHE DI SOSTENIBILITA' 2011 5

ASC Lamezia Terme

L'ETA' DEL CUORE 2012 4

ASC Lamezia Terme

A CASA CON UN NONNO 2012 4

ASC Lamezia Terme

CASA ALZAL IL GATTO CHE SI MUOVE 2012 8

ASC Lamezia Terme

SPORTELLO INFORMATIVO MIGRANTI 2012 8

ASC Lamezia Terme

DALLA CONDIVISIONE ALLA AUTOGESTIONE DELLA QUOTIDIANITA' 2012 4

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ASC Lamezia Terme

E...RECITARCANTANDO 2012 6

ASC Cosenza ALLA SCOPERTA DI BISIGNANO 2011 4

ASC Cosenza BELMONTE INFORMA 2011 4

ASC Cosenza RETE DI SOLIDARIETA' AD APRIGLIANO 2011 8

ASC Cosenza SPORTELLO PER MIGRANTES A ROCCA 2011 6

ASC Cosenza UNO SPORTELLO SUL PONTE BUCCI 2011 12

ASC Cosenza AIPD: TRA PRESENTE E FUTURO 2011 4

ASC Cosenza ROCCA IMPERIALE: UNA PERLA SULLO IONIO 2011 6

ASC Sicilia RETENATURA 2011 18

ASC Sicilia MIGRAZIONI E MULTICULTURALITA' 2011 6

ASC Sicilia TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO 2011 6

ASC Sicilia INCONTRI SOLIDALI 2011 5

ASC Sicilia INFOPERIFERIE 2011 30

ASC Sicilia L'APPRODO 8

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