IV Domenica di Quaresima Anno B

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Non si dice il Gloria COLLETTA Cel. O Padre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione, concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegno verso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen Oppure: Cel. Dio buono e fedele, che mai ti stanchi di richiamare gli erranti a vera conversione e nel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guari- sci dai morsi del maligno, donaci la ricchez- za della tua grazia, perché rinnovati nello spirito possiamo corrispondere al tuo eterno e sconfinato amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen La prima lettura offre l’angolo di visuale teologi- co sotto il quale leggere l’intera storia d’Israele. L’uomo porta spesso a Dio solo un pesante bagaglio d’infedeltà come l’Israele antico. Però, a questa miseria - radice di desolazione e di ingiustizie, capace di generare un mondo squili- brato e assurdo - Dio non risponde con l’ira e la vendetta, ma fa balenare la speranza del perdo- no perché l’ultima parola di Dio non è la morte ma la vita. Ciro, il liberatore persiano, permette- rà a Israele di rimpatriare dall’esilio babilonese e ANTIFONA D’INGRESSO in piedi Rallégrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi del- l’abbondanza della vostra consolazione. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio ricco di misericordia, che ci ha fatto rivivere con Cristo per mezzo della gra- zia santificante del suo Spirito, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito ATTO PENITENZIALE Cel. Fratelli e sorelle: «Per grazia siete tutti salvati». L’Eucaristia ci rivela che è dono del Signore anche il nostro pentimento. (Breve pausa di silenzio) Cel. Signore, Figlio dell’uomo innalzato sulla Croce, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Cristo, Unigenito del Padre, abbi pietà di noi. Ass. Cristo, pietà Cel. Signore, Luce venuta nel mondo, abbi pietà di noi. Ass. Signore, pietà Cel. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Ass. Amen « I I l ricordo di te, Signore, è la nostra gioia». La nostra infelicità deriva, molte volte, dal fatto che abbiamo la memoria corta. Nell’AT c’è un verbo molto importante che determina il rapporto tra Dio e il suo popo- lo. È la radice del verbo zakar (ricordare). Nel Salmo 8 ci viene detto che Dio si prende cura di noi, si ricorda dei nostri bisogni. Egli non smette mai di pen- sarci, di agire a nostro favore. Altrimenti, senza questo ricordo, noi saremmo tutti morti. Il dramma è dalla parte dell’uomo. Noi, infatti, ci dimentichiamo di lui e non viviamo secondo i suoi comandamenti. Da qui l’infelicità della vita, la paura, il senso di frustrazione che ci attanaglia il cuore quando la mente e lo spirito sono lontani dalla sua Parola. Con l’esilio e la liberazione del popolo d’Israele si manifestano l’ira e la mise- ricordia di Dio: la storia diventa, allora, un luogo teologico, cioè un evento che crea l’occasione favorevole per cercare il Signore, per incidere nel cuore la sua memoria, le sue gesta di salvezza. Il Cristo innalzato da terra è la luce per illuminare le genti, è quella fiamma d’amore che permette ai credenti di rinnovare la fede e vivere di carità. L’Eucaristia che celebriamo è veramente farmaco d’immortalità, un aiuto, un sostegno concreto, per rigenerarci nella memoria del Signore morto e risorto. La Pasqua, d’altronde, è il memoriale della nuova alleanza: da qui la nostra identità, il segreto della felicità, della gioia speranzosa. 4ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B (viola) 18 MARZO 2012

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Liturgia della Parola domenicale e festivi

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Non si dice il GloriaCOLLETTACel. O Padre, che per mezzo del tuo Figliooperi mirabilmente la nostra redenzione,concedi al popolo cristiano di affrettarsi confede viva e generoso impegno verso laPasqua ormai vicina. Per il nostro SignoreGesù Cristo... Ass. AmenOppure:Cel. Dio buono e fedele, che mai ti stanchidi richiamare gli erranti a vera conversione enel tuo Figlio innalzato sulla croce ci guari-sci dai morsi del maligno, donaci la ricchez-za della tua grazia, perché rinnovati nellospirito possiamo corrispondere al tuo eternoe sconfinato amore. Per il nostro SignoreGesù Cristo... Ass. Amen

La prima lettura offre l’angolo di visuale teologi-co sotto il quale leggere l’intera storia d’Israele.L’uomo porta spesso a Dio solo un pesantebagaglio d’infedeltà come l’Israele antico. Però,a questa miseria - radice di desolazione e diingiustizie, capace di generare un mondo squili-brato e assurdo - Dio non risponde con l’ira e lavendetta, ma fa balenare la speranza del perdo-no perché l’ultima parola di Dio non è la mortema la vita. Ciro, il liberatore persiano, permette-rà a Israele di rimpatriare dall’esilio babilonese e

ANTIFONA D’INGRESSO in piediRallégrati, Gerusalemme, e voi tutti chel’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voiche eravate nella tristezza: saziatevi del-l’abbondanza della vostra consolazione.Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e delloSpirito Santo. Ass. AmenCel. Il Dio ricco di misericordia, che ci hafatto rivivere con Cristo per mezzo della gra-zia santificante del suo Spirito, sia con tuttivoi. Ass. E con il tuo spiritoATTO PENITENZIALECel. Fratelli e sorelle: «Per grazia siete tuttisalvati». L’Eucaristia ci rivela che è dono delSignore anche il nostro pentimento.(Breve pausa di silenzio)Cel. Signore, Figlio dell’uomo innalzatosulla Croce, abbi pietà di noi.Ass. Signore, pietàCel. Cristo, Unigenito del Padre, abbi pietàdi noi. Ass. Cristo, pietàCel. Signore, Luce venuta nel mondo, abbipietà di noi. Ass. Signore, pietàCel. Dio onnipotente abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri peccati e ci conduca allavita eterna. Ass. Amen

«IIl ricordo di te, Signore, è la nostra gioia». La nostra infelicità deriva,molte volte, dal fatto che abbiamo la memoria corta. Nell’AT c’è unverbo molto importante che determina il rapporto tra Dio e il suo popo-

lo. È la radice del verbo zakar (ricordare). Nel Salmo 8 ci viene detto che Diosi prende cura di noi, si ricorda dei nostri bisogni. Egli non smette mai di pen-sarci, di agire a nostro favore. Altrimenti, senza questo ricordo, noi saremmotutti morti. Il dramma è dalla parte dell’uomo. Noi, infatti, ci dimentichiamodi lui e non viviamo secondo i suoi comandamenti. Da qui l’infelicità dellavita, la paura, il senso di frustrazione che ci attanaglia il cuore quando lamente e lo spirito sono lontani dalla sua Parola. Con l’esilio e la liberazione del popolo d’Israele si manifestano l’ira e la mise-ricordia di Dio: la storia diventa, allora, un luogo teologico, cioè un eventoche crea l’occasione favorevole per cercare il Signore, per incidere nel cuorela sua memoria, le sue gesta di salvezza. Il Cristo innalzato da terra è la luce per illuminare le genti,è quella fiamma d’amore che permette ai credenti di rinnovare la fede e vivere di carità.L’Eucaristia che celebriamo è veramente farmaco d’immortalità, un aiuto, un sostegno concreto,per rigenerarci nella memoria del Signore morto e risorto. La Pasqua, d’altronde, è il memorialedella nuova alleanza: da qui la nostra identità, il segreto della felicità, della gioia speranzosa.

4ª DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B (viola) 18 MARZO 2012

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di ricostruire il tempio. La storia continuerà nellasperanza. È quanto ci viene confermato da Paolonella seconda lettura: la salvezza meravigliosa acui Dio ci avvia non è costruzione delle nostremani. Abbiamo ricevuto tutto dalla sua grazia inCristo Gesù.Il Vangelo anticipa la morte di Cristo in Croce.Egli diventa l’imputato principale contro il qualesi scaglia il male. Tuttavia, questa condanna, l’e-levazione in Croce, è l’inizio di un ribaltamento,della salvezza.PRIMA LETTURA SedutiDal secondo libro delle Cronache

(36,14-16.19-23)In quei giorni, 14tutti i capi di Giuda, i sacer-doti e il popolo moltiplicarono le loro infe-deltà, imitando in tutto gli abomini deglialtri popoli, e contaminarono il tempio, cheil Signore si era consacrato a Gerusalemme.15Il Signore, Dio dei loro padri, mandò pre-murosamente e incessantemente i suoi mes-saggeri ad ammonirli, perché aveva compas-sione del suo popolo e della sua dimora.16Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio,disprezzarono le sue parole e schernirono isuoi profeti al punto che l’ira del Signorecontro il suo popolo raggiunse il culmine,senza più rimedio. 19Quindi [i suoi nemici]incendiarono il tempio del Signore, demoli-rono le mura di Gerusalemme e diedero allefiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tuttii suoi oggetti preziosi. 20Il re [dei Caldèi]deportò a Babilonia gli scampati alla spada,che divennero schiavi suoi e dei suoi figlifino all’avvento del regno persiano, 21attuan-dosi così la parola del Signore per bocca diGeremìa: «Finché la terra non abbia sconta-to i suoi sabati, essa riposerà per tutto iltempo della desolazione fino al compiersi disettanta anni». 22Nell’anno primo di Ciro, redi Persia, perché si adempisse la parola delSignore pronunciata per bocca di Geremìa,il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re diPersia, che fece proclamare per tutto il suoregno, anche per iscritto: 23«Così dice Ciro,re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi haconcesso tutti i regni della terra. Egli mi haincaricato di costruirgli un tempio a Gerusa-lemme, che è in Giuda.Chiunque di voi appartiene al suo popolo, ilSignore, suo Dio, sia con lui e salga!”».Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioSALMO RESPONSORIALE (Sal 136)Rit. Il ricordo di te, Signore,

è la nostra gioia

Lungo i fiumi di Babilonia, là sedevamo epiangevamo ricordandoci di Sion. Ai salicidi quella terra appendemmo le nostrtecetre. Rit.Perché là ci chiedevano parole di canto colo-ro che ci avevano deportato, allegre canzoni,i nostri oppressori: «Cantateci canti diSion!». Rit.Come cantare i canti del Signore in terrastraniera? Se mi dimentico di te, Gerusalem-me, si dimentichi di me la mia destra. Rit.Mi si attacchi la lingua al palato se lasciocadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusa-lemme al di sopra di ogni mia gioia. Rit.SECONDA LETTURADalla lettera di san Paolo apostoloagli Efesìni (2,4-10)Fratelli, 4Dio, ricco di misericordia, per ilgrande amore con il quale ci ha amato, 5damorti che eravamo per le colpe, ci ha fattorivivere con Cristo: per grazia siete salvati.6Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fattosedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostra-re nei secoli futuri la straordinaria ricchezzadella sua grazia mediante la sua bontà versodi noi in Cristo Gesù. 8Per grazia infatti sietesalvati mediante la fede; e ciò non viene davoi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere,perché nessuno possa vantarsene. 10Siamoinfatti opera sua, creati in Cristo Gesù per leopere buone, che Dio ha preparato perché inesse camminassimo.Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a DioCANTO AL VANGELO in piediLode e onore a te, Signore Gesù!Dio ha tanto amato il mondo da dare il Fi-glio unigenito; chiunque crede in lui ha lavita eterna.Lode e onore a te, Signore Gesù!VANGELO

Dal Vangelo secondo Giovanni(3,14-21)

Ass. Gloria a te, o SignoreIn quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:14«Come Mosè innalzò il serpente nel deser-to, così bisogna che sia innalzato il Figliodell’uomo, 15perché chiunque crede in luiabbia la vita eterna.

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16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dareil Figlio unigenito perché chiunque crede inlui non vada perduto, ma abbia la vita eter-na. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlionel mondo per condannare il mondo, maperché il mondo sia salvato per mezzo di lui.18Chi crede in lui non è condannato; ma chinon crede è già stato condannato, perchénon ha creduto nel nome dell’unigenito Fi-glio di Dio.19E il giudizio è questo: la luce è venuta nelmondo, ma gli uomini hanno amato più letenebre che la luce, perché le loro opereerano malvagie. 20Chiunque infatti fa ilmale, odia la luce, e non viene alla luce per-ché le sue opere non vengano riprovate.21Invece chi fa la verità viene verso la luce,perché appaia chiaramente che le sue operesono state fatte in Dio».Parola del Signore. Ass. Lode a te, o CristoPROFESSIONE DI FEDE in piediCredo in un solo Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra, di tutte lecose visibili ed invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dio, nato dal Padreprima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce daLuce, Dio vero da Dio vero, generato, noncreato, della stessa sostanza del Padre; permezzo di Lui tutte le cose sono state create.Per noi uomini e per la nostra salvezzadiscese dal cielo, (si china il capo) e peropera dello Spirito Santo si è incarnato nelseno della Vergine Maria e si è fatto uomo.Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscita-to, secondo le Scritture, è salito al cielo,siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà,nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, eil suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore edà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio.Con il Padre e il Figlio è adorato e glorifica-to, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apo-stolica. Professo un solo battesimo per il per-dono dei peccati. Aspetto la risurrezione deimorti e la vita del mondo che verrà. Amen.PREGHIERA DEI FEDELICel. Carissimi, Dio ha mandato suo Figlio:perché chi crede in lui non muoia per sempre.Lettore Diciamo con gioia:Ass. SIGNORE,

DONACI DI CREDERE IN TE!

1. Per la Chiesa. Perché sia nel mondo laluce di Dio che ama ogni sua creatura e per-dona ogni suo figlio. Preghiamo.2. Per la pace nel mondo. Perché la Crocedi Cristo trasformi i cuori dei potenti per lacontinua ricerca del bene comune e dellagiustizia. Preghiamo.3. Per gli ammalati. Perché Gesù li guari-sca e li visiti con la potenza del suo Spirito.Preghiamo.4. Per i fanciulli della Prima Comunione.Perché sentano l’amore del Padre e l’amici-zia di Gesù attraverso la nostra accoglienzaaffettuosa. Preghiamo.5. Per noi qui riuniti. Perché ci purifichia-mo dalle nostre infedeltà e sempre prendia-mo coscienza del nostro peccato insiemealla grazia di Dio. Preghiamo.Intenzione della comunità localeCel. O Padre, che nel Cristo ci hai resi par-tecipi della tua stessa natura, fa’ che manife-stiamo al mondo l’inesauribile grazia chetutti cercano. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE in piedi Cel. Ti offriamo con gioia, Signore, questidoni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlo confede sincera e a offrirlo degnamente per lasalvezza del mondo. Per Cristo nostro Si-gnore. Ass. AmenPREFAZIO DI QUARESIMA VLa via dell’esodo nel deserto quaresimaleÈ veramente giusto benedire il tuo nome,Padre santo, ricco di misericordia, nel nostroitinerario verso la luce pasquale sulle ormedi Cristo, maestro e modello dell’umanitàriconciliata nell’amore. Tu riapri alla Chiesala strada dell’esodo attraverso il deserto qua-resimale, perché ai piedi della santa monta-gna, con il cuore contrito e umiliato, prendacoscienza della sua vocazione di popolo del-l’alleanza, convocato per la tua lode nell’a-scolto della tua parola, e nell’esperienzagioiosa dei tuoi prodigi. Per questi segni disalvezza, insieme agli angeli, ministri dellatua gloria, proclamiamo nel canto la tualode.MISTERO DELLA FEDETu ci hai redenti con la tua croce e la tuarisurrezione: salvaci, o Salvatore delmondo.

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Attualizzare la ParolaLa crisi e il fallimento politi-co d’Israele sono visti in chiave religiosa, siacome conseguenza di un’infedeltà del popo-lo al disegno di Dio e di una sfiducia nellasua guida, sia come una prova, dalla qualeuscirà una nazione rinnovata. L’allontana-mento dal Signore acquista, dunque, un va-lore pedagogico: egli, che è fedele e miseri-cordioso, non abbandona i suoi, ma soltan-to li chiama nella varietà degli avvenimential ravvedimento e all’obbedienza sincera.Sappiamo trovare un significato teologico ospirituale per quello che ci accade?Quali sono i profeti che Dio manda sulnostro cammino per richiamarci al sensodella giustizia, al rispetto dell’altro, alla cari-tà, alla pratica dei comandamenti?

O Salvatore nostroO Salvatore nostro Gesù Cristo, che hai di-strutto la morte e hai fatto risplendere la vita:rendici gioiosi araldi del Vangelo, voce dellaParola, degni apostoli della croce, umili mae-stri alla tua sapienza.Fa’ che non arrossiamo innanzi alle prove del-la vita, e donaci lo Spirito, la fiamma del-l’Amore, per vincere paure e timidezze.Tu, che dal legno della croce ci hai chiamaticon una vocazione santa, secondo il disegnoeterno del Padre, riaccendi il carisma dellafede nella Chiesa, e imponi le mani sul mon-do intero, su ogni uomo e donna di buonavolontà.Perché tutti siano voce della Parola, eco delVangelo. Amen. Alleluia

PREGHIERA DEL SIGNORECel. Con l’amore di Dio riversato nei nostricuori dal suo Figlio Gesù Cristo, preghiamocome lui ci ha insegnato.Tutti: Padre nostro...SCAMBIO DELLA PACECel. In Cristo siamo nuove creature. Scam-biatevi un segno di pace.CANONE CANTATOVi lascio la pace, vi dò la mia pace: non viturbate. Vi lascio la pace, vi dò la miapace: abbiate fede in me.ANTIFONA ALLA COMUNIONE«La luce è venuta nel mondo. Chi operala verità viene alla luce» (Gv 3,19.21).DOPO LA COMUNIONE in piediCel. O Dio, che illumini ogni uomo cheviene in questo mondo, fa’ risplendere su dinoi la luce del tuo volto, perché i nostri pen-sieri siano sempre conformi alla tua sapien-za e possiamo amarti con cuore sincero. PerCristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi.Ass. E con il tuo spiritoCel. Vi benedica Dio onnipotente, Padre eFiglio ✠ e Spirito Santo. Ass. AmenCel. Dio ci ha rinnovati in Cristo Gesù: nelsuo nome andate in pace!Ass. Rendiamo grazie a Dio

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - ViaTribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: [email protected] - CCP 11298809. Autorizzazione delTribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.

La porta della fede«“Caritas Christi urget nos” (2Cor 5,14): è l’a-more di Cristo che colma i nostri cuori e cispinge ad evangelizzare. Egli, oggi come allora,ci invia per le strade del mondo per procla-mare il suo Vangelo a tutti i popoli della terra(cf. Mt 28,19). Con il suo amore, Gesù Cristoattira a sé gli uomini di ogni generazione: inogni tempo Egli convoca la Chiesa affidando-le l’annuncio del Vangelo, con un mandatoche è sempre nuovo. Per questo anche oggi ènecessario un più convinto impegno ecclesialea favore di una nuova evangelizzazione perriscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’en-tusiasmo nel comunicare la fede. Nella quoti-diana riscoperta del suo amore attinge forza evigore l’impegno missionario dei credenti chenon può mai venire meno. La fede, infatti, cre-sce quando è vissuta come esperienza di unamore ricevuto e quando viene comunicatacome esperienza di grazia e di gioia. Essa ren-de fecondi, perché allarga il cuore nella spe-ranza e consente di offrire una testimonianzacapace di generare: apre, infatti, il cuore e lamente di quanti ascoltano ad accogliere l’invi-to del Signore di aderire alla sua Parola per di-ventare suoi discepoli. I credenti, attestasant’Agostino, “si fortificano credendo”… Solo credendo, quindi, la fede cresce e si raf-forza; non c’è altra possibilità per possederecertezza sulla propria vita se non abbandonar-si, in un crescendo continuo, nelle mani di unamore che si sperimenta sempre più grandeperché ha la sua origine in Dio» (n. 7).