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Iuav : 101 Giornale edito in occasione della mostra a Grisignano di Zocco (Vi) > sugli esiti del Wor s op estivo 2011 - a nuova piazza di Grisignano di Zocco docenti: Giancarlo Carnevale, Esther Giani tutor: Mario Guerrasio collaboratori: Valentina Covre, Irene Peron numero a cura di Irene Peron niversit Iuav di enezia Santa Croce Tolentini 5 Venezia tel. 5 www.iuav.it © Iuav Iuav giornale dell universit iscritto al n del registro stampa tribunale di Venezia a cura del servizio comunicazione comesta iuav.it ISSN direttore Amerigo Restucci stampa Grafiche Veneziane SCENARI POSSIBILI PER LA NUOVA PIAZZA DEL MUNICIPIO r an egeneration st er Giani I workshop estivi di progettazione archi- tettonica che si svolgono allo Iuav costi- tuiscono un appuntamento internazio- nale molto atteso da studenti e docenti. L’iniziativa, partita nel , ha raggiunto quest'anno la decima edizione. Per questa occasione la Facoltà e la Regione hanno collaborato nell'indicare dei temi e del- le aree del Veneto su cui esercitare i laboratori e i studenti partecipanti. In questa cornice si inquadra il prezioso lavoro sinergico tra Comune di Grisigano di Zocco (Vi) e Facoltà di Architettura di Venezia. La collaborazione con la Regione ha definito anche una sorta di ombrello sotto il quale riportare le varie esperienze: declinare gli scenari possibili quale oppor- tunità di Urban Regeneration. N i temi n l’orizzonte sono stati dunque casuali: tra gli ambiziosi obiettivi attesi vi è, infatti, mettere in rete gli impegni che vedono le Istituzioni coinvolte nella gestione del nostro territorio. orkshop, pubblicazioni, mostre sono gli strumenti operativi per condividere esiti e sforzi. Tra le molte attività che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo questa edizione dei workshop estivi vi sarà anche la partecipa- zione alla Biennale di Architettura Barba- ra Cappochin (dicembre ), evento che vede la Regione protagonista e organizza- trice insieme alla omonima Fondazione. I progetti, oggetto di questo numero del Giornale Iuav, sono gli esiti di uno dei workshop estivi: il corpo docente con il prezioso contributo del Comune di Gri- signano di Zocco e di alcuni esperti, ha guidato una trentina di studenti sulle op- portunità progettuali e culturali legate ai processi di composizione urbana. In parti- colare il workshop è stato uno strumento per avviare e alimentare un dibattito sulla nuova identità del comune di Grisignano di Zocco, da affidare ad un ri-posiziona- mento della sede del Comune in un’area a più vasta accessibilità (e visibilità), ca- pace di coniugare funzioni amministrati- ve, commerciali (presenti e da pensare) e residenziali con questioni legate all’acces- sibilità e al contesto storico-paesaggistico dell'area individuata. Grazie a questa vir- tuosa sinergia studenti del primo, secondo e terzo anno di studi hanno potuto cimen- tarsi su questioni pragmatiche e cogenti legate al territorio sperimentando scenari sostenibili e compatibili con le esigenze espresse dal Comune e dai suoi abitanti. La sinergia tra Comune di Grisignano e Facoltà di Architettura prende dunque avvio attraverso una necessaria verifica di soluzioni possibili affidando al workshop una iniziale fase di avvicinamento al tema. L’avvertenza d’obbligo è sulla natura di questi primi risultati: si ricorda, infatti la estemporaneità delle proposte formulate in sole tre settimane di lavoro e la pre- parazione ancora acerba degli studenti impegnati. Il valore dei progetti che pre- sentiamo è proprio il contributo di idee, anche brillanti, che potranno poi, even- tualmente, essere sviluppate. Il workshop, così concepito, rappresenta una virtuosa premessa per una successiva ricerca, aven- do comunque affrontato il tema indicato sotto molteplici aspetti accademici: dal paesaggio inteso come rilettura degli elementi morfologici e individuazione delle potenzialità presenti alla proposta architettonica del nuovo Comune e dei piccoli manufatti accessori; dalla indivi- duazione di un sistema di accessibilità a quella di sistemi costruttivi economica- mente ed energeticamente sostenibili; dal disegno urbano al significato di multifun- zione di uno spazio pubblico (la piazza, il municipio). Da sottolineare la condivisione delle atti- vità di workshop, sin dal suo nascere, con il Comune e con alcuni soggetti coinvolti nel processo di trasformazione, in una sor- ta di progetto partecipato. Tra gli obiettivi didattici, infatti, vi è quello di formare gio- vani studenti, un domani professionisti, capaci di confrontarsi concretamente con la complessità dei luoghi utilizzando sia le tecniche e gli strumenti del progetto urba- no sostenibile e delle piccole infrastruttu- re accessorie, sia i saperi, più specialistici, dei soggetti che già operano, a vario tito- lo, alle trasformazioni in atto. La condivisione e adozione di medesimi programmi funzionali, vincoli esterni e parametri energetici, unitamente alla veri- fica dimensionale e costruttiva di ciascuna proposta offre una panoramica di scenari possibili, paragonabili nelle diverse sugge- stioni, complessità e proposte, alimentan- do il dibattito già in atto e favorendo, ci auguriamo, future azioni (politiche, ammi- nistrative, economiche) di ancor maggiore profilo qualitativo e culturale. I progetti sono stati affrontati in gruppo, lavorando su un singolo frammento del complesso progetto di riqualificazione tentando, alla fine, di proporre più visioni di insieme. Gli esiti raggiunti dal labora- torio sono stati condivisi con la comunità scientifica e con il territorio alla fine di e ( 5- 5 luglio) e successivamente portati a Grisignano di Zocco in occasio- ne della sua famosa Fiera del Soco ( - 5 settembre) per essere di nuovo oggetto di dibattito ai primi di ottobre. grisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizocco grisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizocco grisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodi zoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizocco grisignanodizoccogri signanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizoccogrisignanodizocco 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Iuav : 101

Giornale edito in occasione della mostraa Grisignano di Zocco (Vi) 9.09 > 6.10.2011sugli esiti del Workshop estivo 2011 - La nuova piazza di Grisignano di Zoccodocenti: Giancarlo Carnevale, Esther Gianitutor: Mario Guerrasiocollaboratori: Valentina Covre, Irene Peron

numero a cura di Irene Peron

Università Iuav di VeneziaSanta Croce 191 Tolentini30135 Veneziatel. 041 257 1644www.iuav.it

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Iuav giornale dell'universitàiscritto al n 1391 del registro stampa tribunale di Veneziaa cura del servizio [email protected] 2038-7814

direttoreAmerigo Restucci

stampa Grafiche Veneziane

SCENARI POSSIBILI PER LA NUOVA PIAZZA DEL MUNICIPIO Urban RegenerationEsther Giani

I workshop estivi di progettazione archi-tettonica che si svolgono allo Iuav costi-tuiscono un appuntamento internazio-nale molto atteso da studenti e docenti. L’iniziativa, partita nel 2002, ha raggiunto quest'anno la decima edizione. Per questa occasione la Facoltà e la Regione hanno collaborato nell'indicare dei temi e del-le aree del Veneto su cui esercitare i 30 laboratori e i 1800 studenti partecipanti. In questa cornice si inquadra il prezioso lavoro sinergico tra Comune di Grisigano di Zocco (Vi) e Facoltà di Architettura di Venezia. La collaborazione con la Regione ha definito anche una sorta di ombrello sotto il quale riportare le varie esperienze: declinare gli scenari possibili quale oppor-tunità di Urban Regeneration. Né i temi né l’orizzonte sono stati dunque casuali: tra gli ambiziosi obiettivi attesi vi è, infatti, mettere in rete gli impegni che vedono le Istituzioni coinvolte nella gestione del nostro territorio. Workshop, pubblicazioni, mostre sono gli strumenti operativi per condividere esiti e sforzi. Tra le molte attività che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo questa edizione dei workshop estivi vi sarà anche la partecipa-zione alla Biennale di Architettura Barba-ra Cappochin (dicembre 2011), evento che

vede la Regione protagonista e organizza-trice insieme alla omonima Fondazione.

I progetti, oggetto di questo numero del Giornale Iuav, sono gli esiti di uno dei workshop estivi: il corpo docente con il prezioso contributo del Comune di Gri-signano di Zocco e di alcuni esperti, ha guidato una trentina di studenti sulle op-portunità progettuali e culturali legate ai processi di composizione urbana. In parti-colare il workshop è stato uno strumento per avviare e alimentare un dibattito sulla nuova identità del comune di Grisignano di Zocco, da affidare ad un ri-posiziona-mento della sede del Comune in un’area a più vasta accessibilità (e visibilità), ca-pace di coniugare funzioni amministrati-ve, commerciali (presenti e da pensare) e residenziali con questioni legate all’acces-sibilità e al contesto storico-paesaggistico dell'area individuata. Grazie a questa vir-tuosa sinergia studenti del primo, secondo e terzo anno di studi hanno potuto cimen-tarsi su questioni pragmatiche e cogenti legate al territorio sperimentando scenari sostenibili e compatibili con le esigenze espresse dal Comune e dai suoi abitanti.

La sinergia tra Comune di Grisignano e Facoltà di Architettura prende dunque avvio attraverso una necessaria verifica di soluzioni possibili affidando al workshop

una iniziale fase di avvicinamento al tema. L’avvertenza d’obbligo è sulla natura di questi primi risultati: si ricorda, infatti la estemporaneità delle proposte formulate in sole tre settimane di lavoro e la pre-parazione ancora acerba degli studenti impegnati. Il valore dei progetti che pre-sentiamo è proprio il contributo di idee, anche brillanti, che potranno poi, even-tualmente, essere sviluppate. Il workshop, così concepito, rappresenta una virtuosa premessa per una successiva ricerca, aven-do comunque affrontato il tema indicato sotto molteplici aspetti accademici: dal paesaggio – inteso come rilettura degli elementi morfologici e individuazione delle potenzialità presenti – alla proposta architettonica del nuovo Comune e dei piccoli manufatti accessori; dalla indivi-duazione di un sistema di accessibilità a quella di sistemi costruttivi economica-mente ed energeticamente sostenibili; dal disegno urbano al significato di multifun-zione di uno spazio pubblico (la piazza, il municipio).Da sottolineare la condivisione delle atti-vità di workshop, sin dal suo nascere, con il Comune e con alcuni soggetti coinvolti nel processo di trasformazione, in una sor-ta di progetto partecipato. Tra gli obiettivi didattici, infatti, vi è quello di formare gio-vani studenti, un domani professionisti, capaci di confrontarsi concretamente con

la complessità dei luoghi utilizzando sia le tecniche e gli strumenti del progetto urba-no sostenibile e delle piccole infrastruttu-re accessorie, sia i saperi, più specialistici, dei soggetti che già operano, a vario tito-lo, alle trasformazioni in atto.

La condivisione e adozione di medesimi programmi funzionali, vincoli esterni e parametri energetici, unitamente alla veri-fica dimensionale e costruttiva di ciascuna proposta offre una panoramica di scenari possibili, paragonabili nelle diverse sugge-stioni, complessità e proposte, alimentan-do il dibattito già in atto e favorendo, ci auguriamo, future azioni (politiche, ammi-nistrative, economiche) di ancor maggiore profilo qualitativo e culturale.I progetti sono stati affrontati in gruppo, lavorando su un singolo frammento del complesso progetto di riqualificazione tentando, alla fine, di proporre più visioni di insieme. Gli esiti raggiunti dal labora-torio sono stati condivisi con la comunità scientifica e con il territorio alla fine di w.a.ve (15-25 luglio) e successivamente portati a Grisignano di Zocco in occasio-ne della sua famosa Fiera del Soco (9-15 settembre) per essere di nuovo oggetto di dibattito ai primi di ottobre.

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Combinazioni e Fantasie: appuntamenti al buioGiancarlo Carnevale, preside

Nessun progettista sfugge al proprio de-stino: possiamo, quando ci accingiamo ad affrontare la ”solitudine del foglio bian-co”, quando proviamo ad imbastire una qualche strategia iniziale per avviare un nuovo progetto, possiamo propiziare le mosse iniziali con ordinate analisi, con perlustrazioni rigorose e puntuali dell’a-rea studio, con interpretazioni puntiglio-se del programma funzionale; possiamo elencare i complessi sistemi di vincolo che sempre limitano (per fortuna!) ogni crea-tività. Quello che proprio non possiamo evitare è lo slancio irrazionale che ci spin-ge – più o meno consapevolmente – ad inventare (da invenio= trovo) un qualche dispositivo che metta in moto la fanta-sia.1 Stiamo affermando che il progetto è una pratica razionale2. Una sequenza di azioni logiche, di ”ragionamenti” che però partono da uno spunto, da un nucleo ir-riducibile: un grumo emotivo, una forte suggestione, un pre-testo.I Workshop hanno una natura specifica che costringe, in un arco temporale assai ridotto, l’intero processo progettuale e, nel nostro caso, costituiscono una esperienza didattico-pedagogica che ha una propria compiutezza. I workshop si differenziano dalle extempora (che costituiscono invece un puro esercizio di improvvisazione, ba-sato su conoscenze già acquisite) poiché rappresentano una esperienza di appren-dimento, un percorso formativo.

Il lavoro che è stato svolto nel corso delle tre settimane disponibili3, è consistito nel proporre agli studenti una modalità di approccio basata su di un aspetto della Composizione: la esplorazione delle pra-tiche combinatorie.Concentrare gli sforzi conoscitivi sul po-tenziale formale di un morfema iniziale, dato inizialmente dalla docenza, è stato l’obiettivo prefissatoci4. L’esercizio, che ha molti ed illustri ascendenti, veniva così ad iscriversi nel campo delle compo-sizioni permutative5.

Gli studenti dopo una iniziale ”resisten-za” espressa più da pensosi silenzi che da esplicite formulazioni di dubbi o richieste di approfondimenti, hanno colto gli aspet-ti operativi che apparivano delinearsi. L’a-desione all’esercizio proposto è apparsa subito sorprendentemente ”in linea” con gli assunti teorici forniti dalla docenza6. Potrà anche darsi che i riferimenti forniti non appartenessero al bagaglio culturale della maggioranza dei ragazzi impegnati nel Workshop – si tratta di studenti in gran parte del primo anno ed, in ogni caso, del primo livello di formazione uni-versitaria – ma gli scopi dell’esercitazione svolta sono stati perfettamente interpre-tati e, quel che conta, condivisi.Lo sviluppo della rappresentazione del processo combinatorio indicato dalla do-cenza, ha dato spazio ad interpretazioni personali, aprendo nuove opportunità, fornendo spunti per allargare il campo sperimentale delineato inizialmente. Inol-tre, nel costruire i diagrammi, le matrici, le memnoteche destinate a contenere le famiglie di permutazioni di volta in volta individuate, è apparso un elemento ini-zialmente non contemplato: il desiderio di rendere queste elaborazioni non solo chiare ed evidenti nella loro processua-lità, ma di attribuire loro una qualche estetizzazione. Un valore aggiunto che non costituiva un obiettivo, ma che si è rivelato un fattore decisivo: anche nella apparente strumentalità dell’esercizio, nessuno dei gruppi ha rinunciato alla pro-pria creatività. Una creatività disciplinata, diremmo quasi vigilata dal rigido limite imposto, ma ben presente nell’immagina-rio di ogni studente. E per fortuna.Per fortuna anche nostra, di noi docenti, perché quel che rende preziose le espe-rienze didattiche non è tanto la restituzio-ne di un teorema pedagogico, ma la sua ”corruzione”, la deformazione che, inevi-tabilmente, virtuosamente, viene quasi sempre a prodursi attraverso il filtro che governa il passaggio dall’insegnamento all’apprendimento. Potremmo concludere che è proprio que-sto l’obiettivo ultimo di questa esperienza fondata sul gioco combinatorio, sulle per-

mutazioni compositive, sulla molteplicità delle risposte progettuali compatibili: lo spostamento, lo scarto che l’insopprimibi-le individualità progettuale determina nel più rigoroso telaio analitico. La razionalità non sarebbe tale se non contenesse, na-scoste nelle ombre dei propri rigori logi-ci, le inquietudini della propria memoria emotiva.

1 Conflitto tra elementi del possibile ed il reale: voce «Fantastico» nell’Enciclopedia Einaudi.

2 Il progetto deve essere una pratica razionale: verrebbe meno ogni statuto scientifico che lo riguarda se ammettessimo che così non fosse.

3 Il workshop si è svolto all’interno della offerta formativa della facoltà per il triennio, wave 2011 (dal 27 giugno al 15 luglio) che vede lavorare e confrontarsi 30 workshop composti da circa 60 studenti ciascuno, e guidati da altrettanti docenti provenienti da tutto il mondo! Quest’anno tutti i workshop hanno avuto come tema Urban regeneration e come luogo dei casi studio in Veneto. La Facoltà, con la Regione Veneto, ha così festeggiato la x edizione di questo evento che non ha pari in Europa e altrove.

4 Naturalmente il metodo con il quale è stato individuato il nucleo morfo-tipologico è stato esplicitato sin dall’inizio, una sorta di pre-lavorato, una definizione iniziale del tema che la docenza ha svolto ”per conto” degli studenti, tagliando le procedure di avvicinamento al progetto e spingendo gli studenti ad affrontare e indagare le (quasi) infinite possibilità combinatorie che, anche così, con questa imposizione iniziale, potevano darsi.

5 I riferimenti forniti, oltre alle note esperienze didattiche del Bauhaus, ma prima ancora ben presenti negli insegnamenti delle Accademie ottocentesche, non solo europee, facevano capo anche ad esperienze artistiche letterarie, musicali, pittoriche etc. La poesia stocastica, il programma poetico dell’Oulipo di Calvino, Quenau e Perec, le stesse pitture architetturali di Le Corbusier, ossessivamente volte alla combinazione di poche figure, hanno definito l’orizzonte culturale della proposta.

6 Questa apparente contraddizione ci ha indotto a riflettere sulla sottovalutazione che (colpevolmente) alcuni tra noi docenti tende ad operare rispetto alle capacità di ascolto e di attenzione dei nostri studenti; di più: sul retroterra culturale che siamo portati ad attribuire loro.

Il tempo delle ideeRenzo Lotto, sindaco di Grisignano

Ho voluto appositamente titolare que-sto articolo Il tempo delle idee per rap-presentare la bella e preziosa esperienza maturata dall’amministrazione comunale di Grisignano di Zocco che, in qualità di primo cittadino mi ha visto partecipare attivamente ai lavori del workshop w.a.ve. 2011 organizzati dallo Iuav, facoltà di Ar-chitettura di Venezia.Dopo le formalità burocratiche che non mancano mai nella Pubblica Ammini-strazione, con soddisfazione abbiamo voluto e deciso di poter contribuire alla realizzazione di w.a.ve 2011 al quale ave-vamo affidato un preciso tema e cioè quello di indagare degli scenari (delle idee) progettuali per la nuova piazza di Grisignano e con essa la riqualificazione dell’edificio ex scuole elementari, nonché dell’intera porzione urbana che coinvolge gli edifici attorno.Non è un caso che abbiamo voluto rivol-gerci all’Università piuttosto che promuo-vere concorsi di idee tra professionisti. È stata una scelta precisa dettata dalla convinzione di voler aderire a simili ini-ziative che hanno come primo obiettivo la crescita culturale e la formazione dei no-stri ragazzi. Abbiamo voluto da un lato di-mostrare, come Amministratori, la nostra sensibilità all’importante tema della for-mazione accademica sostenendo e dando fiducia a tale iniziativa e dall’altro lato, ”portare a casa” se così si può dire, quanto di meglio i nostri ragazzi/studenti sanno esprimere in termini di idee progettuali. Siamo infatti convinti che l’Università è il luogo dove idee fresche e veramente in-novative hanno terreno fertile per nascere e crescere.Come ho già potuto ribadire in aula agli studenti ed ai loro docenti, è stata per me e per gli amministratori che con me hanno seguito i lavori, una esperienza unica nel suo genere: focalizzati i dati di partenza, abbiamo assistito durante le 3 settimane di lavoro ad una costante messa a punto delle idee che i ragazzi nei vari gruppi di lavoro, hanno via via sviluppato sino ad

arrivare al risultato finale che vedrà già una prima presentazione durante la no-stra annuale Fiera del Soco dal 9 al 15 di settembre e che si preciserà successiva-mente con una presentazione finale a tut-ta la cittadinanza entro la metà di ottobre 2011. È stato, inoltre, emozionante vedere i ragazzi impegnati durante i rilievi, inter-vistare per le vie del paese alcuni nostri concittadini per comprendere le idee che questi ultimi hanno in merito ad esempio all’abbattimento o meno dell’edificio ex scuole. È così emerso, sulla base di un sentire generale, condiviso anche da noi Amministratori, l’idea di mantenere quan-to più possibile l’edificio, coniugando me-moria storica – ampiamente condivisa – con le nuove esigenze che lo vedono come nuova sede del Municipio.Si manifesta, attraverso questa precisa scelta, un grande senso di rispetto dei luoghi e dei ricordi e con essi della sto-ria e delle tradizioni che devono sempre essere tenuti in considerazione, non solo in campo urbanistico-architettonico, ma socio economico in generale.Se da un lato quindi è stato un investi-mento in cultura e formazione per le nuove generazioni va apprezzato lo sforzo dell’Università e per essa il preside della facoltà prof. Carnevale, della coordinatri-ce dei workshop prof.ssa Giani, di tutti i docenti e dei tutor in generale, nel saper declinare questi momenti di formazione con reali esigenze di confronto per la so-luzione di temi pratici che interessano da vicino il territorio in cui viviamo.Ora che il tempo delle idee ha fatto il suo percorso, sarà compito di noi Am-ministratori trovare le risorse finanziarie necessarie per dare sostanza e visibilità a tutto ciò.

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Il progettoValentina Covre, Mario Guerrasio, Irene Peron

Il Comune vorrebbe spostare l’attuale sede del municipio, sito in via Celotto, nella (non-)piazza Europa, luogo carat-terizzato da un sistema infrastrutturale misto (viabilità provinciale ad alta percor-renza Padova-Vicenza sr 11 e strada provin-ciale Grimana sp 21, viabilità residenziale di innervamento al limitrofo quartiere Be-dinella), da volumi esistenti sul cui desti-no ci si è interrogati (scuola elementare, banca, alimentari, ex palestra, edicola) e altri già ritenuti da salvaguardare (casa colonica) e il cui limite naturale è costi-tuito da una ansa del fiume Tesinella sog-getto ad allagamenti durante le piene in-vernali e su cui insiste un mulino a ruota da riqualificare e re-introdurre nel circuito propositivo della città. I nuovi uffici comunali saranno il cuore di questo frammento urbano che è sta-to indagato e ri-disegnato in una visione multiscalare del progetto – dall'arredo urbano ai volumi architettonici – e pluri-funzionale (residenze, uffici, commercio, tempo libero).Insieme agli esperti del Comune di Grisi-gnano di Zocco si è chiesto agli studenti del workshop di impegnarsi in progetti che partano dalle potenzialità offerte dalle condizioni prima menzionate, lavo-rando sulle caratteristiche morfologiche e sul ruolo delle infrastrutture alla luce di una nuova polarità culturale sosteni-bile, necessaria risposta ad una più am-pia politica di riqualificazione del territo-rio comunale. I 32 studenti del corso di laurea in Scien-ze dell'Architettura sono stati divisi in 4 gruppi tematici (piazza, banca/alimen-tari, edicola, municipio) per affrontare la necessaria acquisizione di dati e avviare un dibattito interno che li costringesse a fissare vincoli e priorità da sviluppare poi in sotto-gruppi. Ciascun tema è stato dunque studiato secondo più approc-ci e ha generato scenari tra loro anche molto diversi ma tutti rispondenti agli stessi requisiti dettati dal luogo e dallo stesso Comune. Un primo stadio di inda-gine delle potenzialità offerte da ciascun tema è stato sintetizzato in mnemoteche1 che hanno raccolto alcune variazioni (vo-lumetriche, di copertura, di rivestimenti, di protezione dal sole, di inserimento del verde, ecc). Il passaggio successivo è stato quello di sviluppare uno dei mol-teplici schemi individuati (matrice) per verificare, in scala appropriata, la plausi-bilità della proposta. Anche per questa fase si è optato per una visione multipla delle opzioni che si aprivano una volta definita architettonicamente la matrice, sottolineando le ulteriori variazioni che si potevano mettere in campo. I progetti e i temi hanno poi trovato un momento comune e di confronto attraverso un pla-stico di base capace di ospitare gli sce-nari sviluppati, sia individualmente sia – e soprattutto – permutando i 4 temi. Le combinazioni pur non essendo infinite sono molteplici e offrono ulteriori spunti di riflessione, per un momento successivo che auspichiamo possa vedere ancora in-sieme le due istituzioni.

1 Mnemotèca: dal greco mnemon, memore e theke, scrigno(teca). Per esteso tutto ciò che si conserva in apposite teche per conservarne memoria. Nel nostro caso abbiamo sperimentato molteplici variazioni sul tema (planimtrie, volumi, coperture, rivestimenti, ecc) e le abbiamo raccolte ordinandole in teche: una sorta di bagaglio che ci siamo costruiti e a cui attingere per un successivo sviluppo. Ogni casella della mnemoteca è suscettibile di variazioni, una volta scelta la scala di rappresentazione.

IL MUNICIPIO Studenti: Erin Hisa, Francesca de Gobbi

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Passato e futuro: nuovo municpio nella ex scuolaStudenti: Giorgia Giacuzzo, Laura Panno, Alessio Tamiazzo

Il workshop prevede un progetto di ri-generazione urbana del paese di Grisi-gnano di Zocco (Vi); in particolare viene studiata un’area che potenzialmente po-trebbe ridare nuova identità a un paese apparentemente privo: la piazza del pa-ese, che passa per la rigenerzione della scuola. Per la sede del nuovo Comune la decisione è caduta sulla vecchia scuola del paese, in disuso da anni, ma parti-colarmente cara alla cittadinanza per cui ne lasceremo rigorosamente intatta la facciata e la memoria identitaria che essa evoca.L’esercizio progettuale si basa sulla va-riazione tipo-morfologica di ogni tema e sotto-tema, attraverso uno studio per abaci in cui si ipotizzano variazioni pla-nimetriche, di volumi, di coperture, di ri-vestimenti. Questo esercizio ha permesso l’identificazione di una scelta progettua-le più consapevole.L’idea del municipio, coniugazione di identità e nuova funzione, vede la faccia-ta come una sorta di quinta sulla piazza e monumento (ricordo); l’ingresso princi-pale del nuovo municipio sarà dunque posto sul retro della scuola, avendo così un sistema di doppio fronte principale, in base alla funzione. Il carattere domi-nante del progetto è l’impianto a doppia croce che si innesta nel sedime preesi-stente: ogni braccio della croce diventa un viale d’accesso alle varie strutture del municipio. Le funzioni sono divise per ambito ed ognuna occupa un volume indipendente, che si agganciano alla struttura cruciforme portante, prevista in calcestruzzo armato.La privacy di ogni funzione è garantita dalla divisione dei muri che formano la croce (che ne garantiscono il regolare svolgimento di attività che possono in al-cune ore sovrapporsi) pur mantendendo, attraverso il comune vano scala, un con-tinuum distributivo. Le funzioni ammi-nistrative trovano spazio nel retro della della scuola (o fronte del municipio), la sala espositiva subito dietro la facciata in modo tale che sia ben identificabile e raggiungibile dalla piazza, innesto con-temporaneo sulla pre esistenza. Dietro la scuola un nuovo mondo prende vita, tra funzioni pubbliche e private, con giardini segreti e percorsi riparati.

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LA PIAZZA

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1 piazza/3 piazzeStudenti: Anh-tù Breda, Federica Ferracin, Margherita Granz

L’intento del gruppo è immaginare più scenari per la piazza di Grisignano, ri-spondendo alle molteplici esigenze dei cittadini, proponendo una rosa di funzio-ni possibili e relativi spazi che sappiano comporsi in un luogo di ritrovo, cancel-lando la sensazione di distesa disorien-tante attuale.Oltre alle analisi morfologiche ci si è avvalsi dell’esperienza dei portoghesi proap1 capaci di coniugare funzione, estetica e sostenibilità. La nostra propo-sta si è alla fine soffermata sulla opzione di plasmare tre spazi differenti ma conti-gui, garantendone unità.

Piazza 1, antistante la Scuola, a carattere monumentale, è un luogo pensato per le occasioni cerimoniali: sopraelevato rispetto al livello stradale di una misura che rassicuri il fruitore rispetto alla strada adiacente, ma permettendo una continu-ità visiva con il contesto.In prossimità del nascente municipio vi saranno delle strutture verticali disposte su una maglia quadrata; tale scelta per-mette la configurazione di scenari allesti-bili in base alle esigenze.Le strutture a foggia di pali ospiteranno sistemi illuminanti regolabili sia in al-tezza sia di intensità per una program-mazione utile (e scenografica: d’estate una bella luce alta e consistente, mentre d’inverno delle luci soffuse quasi a raso terra, per uno scenario emozionante con le prime nebbie); ma potranno anche ser-vire da supporto per definire delle stanze tramite velari di volta in volta diversi e diversamente applicati (ai lati, superior-mente, ecc); e potranno anche sostenere sedute a varia altezza, rimovibili al biso-gno, perché fissate tramite ammorsature.

Piazza 2, retrostante la Scuola, è un picco-lo giardino dove grandi e piccini possano trovare ristoro. Un’area per i giochi, incorni-ciata da aiuole e sedute e impreziosita da un fondale d’acqua, una parete che ospiti anche dei rampicanti e la cui presenza ga-rantirà il passaggio dalla piazza 1.

La piazza 3, invece, è l’area che segue l’ar-gine del fiume, ricomponendo le altezze di progetto in un gioco di risalite, sedute e piantumazioni che diano valore a tutte le scelte messe in essere.Come da attuale vocazione morfologica, l’incrementare del dislivello e delle se-dute permetterà una sorta di arena, di luogo protetto per ritrovarsi ed eventual-mente ospitare piccole rappresentazioni o esposizioni.

1 Studio portoghese (Lisbona) di architettura paesag-gistica composto da João Nunes (visiting professor allo Iuav), Carlos Ribas, Nuno Jacinto e Iñaki Zoilo.

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Per una nuova centralitàStudenti: Filippo Billi, Carlo Damiani, Giovanni Donazzan

Il nostro progetto per la nuova piazza del municipio di Grisignano di Zocco si basa sulla differenza di livelli creata all’interno dello spazio circostante alla ex scuola. Il riferimento progettuale risulta presto chiaro osservando la nuova piazza nel suo complesso: sono molti infatti i temi ripresi dall’architettura di Carlo Scarpa a partire dai giochi creati dall’elemento acqua. Le vasche d’acqua, accompagnate da fram-menti di verde, sono pensate al fine di rendere l’ambiente della piazza maggior-mente vivibile nei giorni d’estate. Nell’i-

potesi progettuale la parte antistante al nuovo municipio viene ribassata rispetto al livello della strada (assunta come quo-ta 0) diventando un viale pensato per dare maggiore importanza alla nuova sede dell’amministrazione comunale. Le differenze di quota insite nel progetto esprimono delle potenzialità poiché as-sumono diverse possibilità di utilizzo: da semplici sedute fino a diventare in alcuni casi un vero e proprio teatro all’aperto. Nella parte centrale della piazza è previ-sta l’istallazione di alcune strutture me-talliche, che all’occorrenza si trasformano in padiglioni coperti da teli, ad altezze molteplici. Lo spazio retrostante il muni-cipio è caratterizzato da due possibili tipi

di percorso: uno breve e uno più lento. Il percorso lento riprende il tema della dif-ferenza di quota, presentando una gradi-nata che sale fino a +1,90 m sul livello della strada e può essere utilizzata come luogo di sosta (alcuni spazi sono infatti adibiti a zone verdi presso le quali sono posizionate delle sedute). Sul fronte stra-dale è stato ipotizzato di rialzare le aiuole, che suddividendosi in settori creano un gioco di dislivelli tali da formare una bar-riera per il traffico veicolato dalla nuova rotatoria. Una parte della piazza è stata pensata a quota costante, così da avere un grande spazio versatile i cui accessi assecondano i punti di maggior afflusso pedonale. Il nostro intento è, infatti, di

rispondere alla necessità, per i cittadini di Grisignano di Zocco, di riconoscersi in un luogo fruibile dalla comunità.

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Studenti: Alessandro Bubacco, Francesco Milani

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Grisignano come Parigi. Proposta di una esperienza sensorialeStudente: Carlo Marin

Tutto nasce dal Parc André Citroen, 14 et-tari di giardino pubblico situato sulla riva sinistra del fiume Senna nel xv arrondis-sement di Parigi. Il parco è stato costruito sul sito di un ex stabilimento di produ-zione della Citroën, e prende il nome del suo fondatore.La dismissione dell’attività (iniziata nel 1915) risale alla fine degli anni settanta quando l’area viene annessa al piano di urbanizzazione della capitale francese; degli anni novanta è il progetto di parco urbano attrezzato ad opera dei noti pa-esaggisti Gilles Clément e Alain Provost.Il parco è costruito attorno ad un’area centrale ”lasciata” a prato, impreziosita da due serre monumentali (che ospitano piante esotiche e mediterranee), da un canale d’acqua e da una raffinata fon-tana con zampilli che escono dalla pavi-mentazione. Al lato opposto del canale vi sono una serie di stanze a cielo aperto: sei giardini conclusi ma tra loro comuni-canti e attraversabili, ognuno portatore di un paesaggio diverso e diversificato. Il parco è molto usato dalla popolazione non solo locale, l’esperienza paesaggisti-ca ha arricchito il quartiere con grande beneficio per tutti.Il progetto per Grisignano prende le mos-se da questo noto ed esemplare riferimen-to parigino: la piazza/parco ruota attorno alla scuola (che diventerà municipio), che sarà impreziosita da nove giardini tema-tici, dedicandoli a specie arboree, ad un opera architettonica, ad un vicentino illu-stre. Canali d’acqua attraversabili saranno sia funzionali ai giardini sia garantiranno frescura d’estate, sia incorniceranno i giar-dini, impreziosendoli ulteriormente.

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EDICOLA+BAR Bistrò nella naturaStudenti: Erika Giacuzzo, Eleonora Zanardo

Il nostro lavoro si inserisce nel progetto di rigenerazione urbana di Grisignano di Zocco e riguarda in particolare il tema della riqualificazione della zona intorno l’ansa del fiume Tesinella e al mulino a ruota da re-introdurre nel circuito paesag-gistico; abbiamo progettato una nuova struttura che rispondesse alla funzione di edicola/bar e che si inserisse nel paesag-gio circostante.Un sopralluogo, un rilievo accurato e analisi micro-climatiche hanno dettato il profilo e la struttura dell’involucro, il contesto ne ha suggerito l'orientamento.Fin da subito abbiamo accolto l’idea di sfruttare l’isolotto esistente per dare al nostro edificio uno slancio verso il fiume: in pianta, infatti, il progetto si sviluppa come una croce, orizzontalmente all’ar-gine del fiume e perpendicolarmente ad esso. Considerato come modulo base di generazione dello spazio un quadrato di 7x7m, lo sviluppo orizzontale è formato da tre moduli e mezzo, mentre lo sviluppo perpendicolare da due moduli.Al piano terra vi è l’edicola (primo mo-dulo) rivolta verso la piazza e accessibile comodamente dagli automobilisti; il bar bistrò, occupa il modulo centrale con i servizi e il resto della superficie per l’at-tività vera e propria (bancone, posti a sedere ”veloci”, tavoli). La zona che si protende verso il fiume è dedicata esclu-sivamente al cliente, lascia il rigore geo-metrico per assecondare, con l’arredo, le linee naturali nella quale è immersa. Una copertura a giardino partecipa di questa organicità che si può solo contemplare, un’altra è il terrazzo belvedere. Struttura a pilastri, acciaio e vetro, rivestimenti chiari e legno sono i materiali che permettono un inserimento discreto del volume e una resistenza maggiore alle intemperie. L’e-dicola/bistrò è solo un momento del per-corso progettato che vede nel fiume e nel mulino la naturale estensione.Un sistema di pavimentazione alternata a zone verdi e a vasche d’acqua, velari per l’ombra, piattaforme aggettanti verso l’ansa del fiume, panchine e frangisole concorrono alla declinazione di luoghi confortevoli per la comunità.

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Studenti: Sara Romic, Francesco Ruffino

Per un centro ricreativo: edicola-bar-ristorante Studenti: Marco Chironi, Omar Pertegato

Il presente progetto, sviluppato all’interno del wave 2011, è parte di uno studio che pro-pone a Grisignano di Zocco (Vi), un nuovo centro politico-culturale e ricreativo.Il nostro impegno si è concentrato in pri-mis nel confronto con la storia del luogo e nel confronto con la comunità, per poter meglio calibrare una proposta sostenibile e tenendo in considerazione l’evento an-nuale della famosa Fiera del Soco.La nostra risposta prevede un manufat-to adibito sia ad edicola (funzione pre-esistente) sia a bar, articolato in relazione allo spazio circostante e al luogo in cui si inserisce (lungo il fiume Tesinella) la sua immagine, storicamente sedimentata nel-la cultura locale.La nostra architettura sorge in un punto polare per il paese, ponendosi come rac-cordo e fulcro tra questo e la piazza, tra la strada ad alta percorrenza e la prege-vole barchessa. Tali considerazioni rendono necessaria una particolare attenzione prospettica verso il fiume ed il mulino, visuali che si vogliono valorizzare anche con apposite pedane, sporgenti sul fiume, a guisa di belvedere. La struttura è dunque pensata parzialmente sopraelevata, con l’edicola

a facile portata dei passanti e il bar-risto-rante che lascia libero lo spazio al piano terra per permettere una continuità visi-va con il mulino, e al contempo essere luogo riparato. Il piano superiore prevede un’ampia ter-razza coperta che libera le prospettive del paesaggio e ne enfatizza la posizione centrale, divenendo un luogo di continuo movimento, uno spazio da cui nasce una passeggiata che raggiunge differenti scenari sul centro urbano. La terrazza pre-senta una copertura pluripiramidale, che può occasionalmente chiudersi tramite pannelli, configurando un ideale amplia-mento del ristorante come sala da ballo, spazio per ospitare concerti o, semplice-mente, come maggiore possibilità di ca-pienza per il ristorante stesso in occasioni speciali come l’antica Fiera del Soco.

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Infiniti punti di vista a contatto con la naturaStudenti: Ruben Castegnaro, Giorgia Mai, Laura Tessari

La nostra area prende in considerazione l’intero tratto di lungofiume Tesinella, il bacino e le gradinate. Si è pensato quin-di ad un volume contestualizzato e che dialogasse con l’ambiente circostante. Il progetto si espande longitudinalmente su tutta la riva tramite dei moduli 5x5m. Un primo volume è destinato all’edicola mentre il secondo è pensato per il bar. Questi due sistemi sono uniti da una copertura piana praticabile, espansione del bar. Molta importanza è stata posta alla progettazione paesaggistica, diretta conseguenza del luogo: la sponda di un bacino acquifero con una forte presenza di vegetazione esistente.All’interno del bacino vi è, infatti, un isolot-to al cui interno trovano dimora sei alberi a folta chioma, luogo prediletto da pescatori.Il progetto si propone di salvaguardare questa flora preesistente e autoctona. Allo stesso tempo si pensa di sostituire i pini ma-rittimi a favore di specie arbustive dall'ap-parato radicale meno invasivo. Tre di questi alberi verranno inglobati nella struttura del nostro edificio in modo da evidenziare il dialogo tra architettura e natura. Grande importanza nel nostro progetto assumono le due facciate longitudinali: una che si specchia nel fiume, con note-voli benefici per l’isolamento acustico e per il comfort, soprattutto d’estate; l’al-tra rivolta verso la nuova piazza, luogo di grande fascino e di numerose attività grazie ai nuovi progetti che vi si vogliono innestare. In entrambi gli affacci quindi il progetto propone due viste comple-tamente diverse inverate in uno stesso scenario. L’uso del vetro favorisce una permeabilità visiva tale per cui l’edificio non sia una barriera tra piazza e bacino; l’inserimento di porte scorrevoli permette una versatilità del manufatto da luogo chiuso a grande open-space. Il progetto porterebbe anche una novità all’interno della città di Grisignano: un bar-gelateria-crèperia, con doppio affac-cio sia urbano sia campestre, con conse-guente utilizzo e appropriazioni dei luo-ghi (la piazza e il fiume).

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Valorizzazione del lungo fiume Studenti: Sara Nosarini, Massimiliano Perisotto, Marina Vello

Il nostro è un progetto di una edicola-bar lungo il fiume Tesinella, nel centro del co-mune di Grisignano di Zocco (Vi)l’esperienza è iniziata con il sopralluogo: al rilievo metrico si è aggiunto uno di tipo conoscitivo con interviste ai grisignanesi per capire abitudini ed esigenze e per va-lutare quali fossero gli elementi caratte-rizzanti del luogo. Il sito di progetto è oggi occupato da una riva non molto attrezzata e da un’edicola dalla posizione strategica per cittadini e automobilisti, e per questo molto preziosa.Il nostro progetto parte da un tracciato regolatore costituito da moduli quadrati di 5 metri per lato, mantenendo la posi-zione dell’edicola nel sito attuale e realiz-zando il bar in un volume separato pro-ponendo tra i due distinti manufatti una sorta di portego che permetta una conti-nuità visiva dalla piazza al mulino. I due edifici sono raccordati da una copertura piana, terrazza del bar che si sviluppa su due livelli.La struttura degli edifici è mista, in calce-struzzo e in metallo, il rivestimento ester-no invece appare con grandi vetrate e intonacato, mentre la parte bassa dell’e-dificio vede una zoccolatura in pietra (già presente lungo l’argine gradonato del bacino fluviale) fino all’altezza dei tavo-lini a ridosso delle vetrate: così l’esterno partecipa dell’interno. L’interno del bar è caratterizzato da una finestra rettangola-re orizzontale aggettante verso l’esterno, da utilizzare come espositore.Il primo e ultimo piano è costituito da un’unica grande stanza e da una grande terrazza esterna, in parte coperta da una pergola in struttura metallica rivestita da velari. L’intervento coinvolge anche un tratto di via Bedinella che abbiamo pensato pe-donale (accessibile solamente dai mezzi di soccorso), la cui pavimentazione è un continuum con le scelte già intraprese e dettate dall’esistente. È stata inoltre studiata la presenza di un piccolo corso d’acqua con cascata e muretto perime-trale utilizzabile come seduta ombreg-giata. Le alberature presenti verrebbero sostituite da alberi come l’acero rosso e il pioppo bianco.

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BANCA+MARKET Banca, alimentari e residenza per la nuova piazzaStudenti: Luca Canevarolo, Roberto Baccin

La riqualificazione del centro di Grisigna-no ha come presupposto il mantenimen-to delle funzioni (e del valore storico/emozionale della scuola). Il nostro grup-po ha lavorato sulle esistenti funzioni banca, alimentari e residenza per le quali si chiede una nuova forma meno im-provvisata e più strutturata, saprattutto rispetto al progetto complessivo di rige-nerazione dell’area.Dopo un sopralluogo iniziale, dove ab-biamo raccolto sia dati metrici sia indi-cazioni da parte dell’amministrazione, si è constatato che attualmente la piazza di Grisignano non è utilizzata dai suoi abi-tanti e le cause, secondo noi, risiedono nella mancanza di spazi adeguatamente strutturati. Il centro, la piazza, è storica-mente il luogo dell’incontro, della sosta anche estemporanea; noi, pur pensando a dei manufatti dovevamo dunque tener presente anche questo aspetto cercando di proporre dei luoghi atti sia per l’accesso alle funzioni preposte sia come parti inte-granti la futura piazza. Il posizionamen-to degli edifici è stato dunque studiato favorendo aree esterne di pertinenza sia fronteggianti la piazza sia, in maniera più raccolta, sul retro dei manufatti stessi.Abbiamo indirizzato il nostro studio con-siderando la versatilità che offre la strut-tura portante a croce e dopo aver inda-gato possibili soluzioni tipo-morfologiche attraverso una sorta di atlante. L’incrocio dei dati trovati (dal sopralluo-go e dalle variazioni) ci ha permesso di valutare più criticamente la scelta da in-traprendere: una volta individuati i ”per-sonaggi” che partecipano del progetto (il vano scale, il rivestimento, la copertura, la croce) e dopo aver ricercato dei riferimenti abbiamo optato per la strategia struttu-ral-compositiva della croce decentrata che permettesse di limitare e delineare il luogo della risalita e avere, allo stesso tempo, più spazio per le funzioni precipue. In una seconda valutazione abbiamo de-ciso di ampliare la volumetria esistente, considerando i manufatti a doppia altez-za permettendo così di avere una risorsa residenziale da offrire alla cittadina e uno studio tipologico innovativo per gli stan-dard attualmente presenti a Grisignano.

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Prove di aggregazioneStudenti: Nicola Parisotto, Giada Zonta

La ricerca e l’approfondimento del tema da noi scelto affonda le sue radici nello studio del tessuto territoriale e urbano di Grisignano di Zocco.Analizzando le caratteristiche morfologiche e il ruolo delle strutture pubbliche e priva-te del paese, è stato possibile immaginare un nuovo scenario culturale e sostenibile per Grisignano, necessario al fine di una riqualificazione più ampia e soprattutto più funzionale del territorio comunale.Il primo passo, fondamentale ai fini della ricerca, è stato il sopralluogo, occasione per uno studio non solo mirato al rilievo metrico ma ad un’indagine più profonda del tessuto urbano, storico e culturale per scoprire le potenzialità che il luogo offre e le esigenze degli stessi abitanti.Le interviste ai cittadini sono state il mo-mento più utile e stimolante per chiarire gli aspetti sostanziali e indispensabili del nostro progetto.La nostra scelta si è focalizzata su una so-luzione strutturale che ospitasse tutte le funzioni oggetto del progetto: un edificio a torre per banca, alimentari e residenze, situato nel lotto dell’attuale banca popo-lare di Vicenza.Questa prima idea si è scontrata con le esigenze funzionali e la metratura a dispo-sizione che non permette la collocazione al piano terra delle due attività. Lo studio di molteplici “compromessi” ha portato ad una morfologia ibrida: un volume a tre piani per banca e residenza all’ultimo pia-no e un altro di quattro piani per residen-za e alimentari al piano terra con un volu-me per le scale che serve e unisce le varie funzioni nel rispetto dell’indipendenza (e sicurezza) necessaria.Entrambi gli edifici hanno l’accesso princi-pale sul fronte stradale e per la posizione leggermente ruotata a sud-est risulta rag-giungibile e visibile facilmente dalla piazza.Questo permette di mantenere le funzio-ni esistenti senza mutazioni rilevanti per quanto riguarda la localizzazione, la pra-ticità e la visibilità. Spazi di pertinenza da adibire a parcheggio faciliteranno le di-verse funzioni sia commerciali sia residen-ziali, senza inficiare la piazza pedonale.

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Wave 2011 - Grisignano di ZoccoDocenti Giancarlo CarnevaleEsther Giani

Tutor Mario GuerrasioCollaboratoriValentina Covre Irene Peron

Contributi esterniUgo MazzaliBenedetta Bortoluzzi

con la partecipazione diRegione del VenetoFranco Alberti, dir. urbanistica e paesaggio

Comune di Grisignano di ZoccoGiunta comunaleRenzo Lotto, sindacoAlberto Carretta, ufficio tecnicoGiulio Robusti, realtà imprenditoriale

StudentiRoberto BaccinAlessandro BubaccoFilippo BilliEvelin BignottiAnh-tù BredaLuca CanevaroloRuben CastegnaroMarco ChironiCarlo DamianiFrancesca De GobbiGiovanni DonazzanFederica FerracinMargherita GanzErika GiacuzzoGiorgia GiacuzzoErin HysaGiorgia MaiCarlo MarinFrancesco MilaniSara NosariniLaura PannoNicola ParisottoMassimiliano PerissottoOmar PertegatoFrancesco RuffinoSara RomicAlessio TamiazzoLaura TessariMarina VelloEleonora ZanardoDonald ZylalajGiada Zonta

Tirocinanti Marzia BellunatoFrancesca GiantinArianna Fornasieroliceo scientifico G. Bruno di Mestre

Fotografia a latoUmberto FerroSistema dei laboratori - laboratorio fotografico Iuav

Con il contributo del Comune di

Grisignano di Zocco (Vi)