MENSILE € 4,20 - PDF € 2,80 (Italia - Estero) ANNO XXXI - N. 3 - 2017 LUNEDI’ 27 MARZO 2017

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RAPPORTI AMBASCIATE

a cura di Adriana Caccia

Repubblica CecaTunisia

Hana HubáčkováAmbasciatore

della Repubblica Ceca in Italia

Nostraintervista

a pag. 5

Aldo AmatiAmbasciatore

d'Italia in Repubblica Ceca

Nostraintervista

a pag. 6

Raimondo De CardonaAmbasciatore d’Italia a Tunisi

Nostraintervista

a pag. 15

Moez SinaouiAmbasciatore di Tunisia in Italia

Nostraintervista

a pag. 16

Minibond, che cosa sonoe come sonodisciplinati

I minibond sono un innovati-vo strumento di finanziamentoper le aziende non quotate inBorsa. Con questo strumento lesocietà possono reperire fondidagli investitori fornendo incambio titoli di credito in favoredi chi desidera credere nel loroprogetto.

Le nuove obbligazioni studia-te soprattutto per le PMI a cacciadi liquidità sono facili da emette-re, meno complicate e meno co-stose.

Le normative di riferimentosono contenute nel DecretoLegge 22 giugno 2012 n.83("Decreto Sviluppo") e nellesuccessive integrazioni e modi-fiche apportate dal D.L. 18 otto-bre 2012 n.179 ("Decreto Svi-luppo Bis"), dal D.L. 23 dicem-bre 2013 n. 145 (piano "Desti-nazione Italia") e nel più recen-te D.L. 24 giugno 2014 n. 91("Decreto Competitività").

ConsumerFinancial

Services ActionPlan: Betterproducts and

more choice forEuropeanconsumers

The European Commissionpresented an Action Plan thatsets out ways to provide Euro-pean consumers with greaterchoice and better access to finan-cial services across the EU. Atthe heart launched is a focus ontechnology, given that innovativeonline services will drive pro-gress towards a more integratedmarket for financial services.

This Action Plan seeks to pri-se open national barriers as only7% of consumers currently buyfinancial services from anotherEU Member State. All consu-mers should be able to choosefreely from a wide range of fi-nancial services available acrossthe EU and get the best value fortheir money while being confi-dent that they are well protected.In a true Single Market, the di-stinction between domestic andforeign providers should no lon-ger matter. Financial service pro-viders should also be able to reapthe benefits of the EU's entiremarket.

The Action Plan. The Com-mission has identified three mainstrands of further work to move astep closer to a genuine SingleMarket for financial services: In-crease consumer trust and em-power consumers when buyingservices at home or from otherMember States. Reduce legaland regulatory obstacles affec-ting businesses when seeking toexpand abroad. This will includeworking on common cre-ditworthiness assessment criteriaand facilitating the exchange ofdata between credit registers.Support the development of aninnovative digital world whichcan overcome some of the exi-sting barriers to the SingleMarket. Also monitor the practi-ces of digital providers to decideif rules for selling financial servi-ces remotely - such an online orby phone - should be updated.

Che cosa sono? I minibondsono obbligazioni o titoli di debi-to a medio-lungo termine emessida società italiane non quotate,tipicamente PMI, normalmentedestinate a piani di sviluppo, aoperazioni di investimentostraordinarie o di refinancing.Permettono alle società non quo-tate di aprirsi al mercato dei ca-pitali, riducendo la dipendenzadal credito bancario. Come tuttele obbligazioni hanno un tassod’interesse riconosciuto sottoforma di cedola periodica, e unadata di scadenza.

Chi può emetterli? Il Decre-to Destinazione Italia del 2013stabilisce che gli emittenti devo-no essere società italiane nonquotate, diverse dalle banche edalle micro imprese (Borsa Ita-liana richiede che le società ab-biano fatto certificare da un revi-sione esterno l’ultimo bilancioapprovato).

Il fatturato deve superare i 2milioni di euro ovvero l’organicodeve essere composto da almeno10 dipendenti. Al di là di quantostatuito dalla normativa, va co-munque sottolineato che il mini-

Investment Plan for Europe: EUR 26 million for Italian SMEs

The European InvestmentFund (EIF) and Confidi Sys-tema! have signed an agreementunder the European Commis-sion’s InnovFin init iative,backed by the EU's researchand innovation programmeHorizon 2020, to provide EUR26 million in financing to inno-vative Italian small and medi-um-sized enterprises (SMEs)and small mid-caps over thenext two years. This transactionalso benefits from the supportof the European Fund forStrategic Investments (EFSI),the heart of the Investment Planfor Europe.

European Commission Vice-President,  Jyrki Katainen, re-sponsible for Jobs, Growth, In-vestment and Competitiveness,said: “Italy continues to performexceptionally well under the In-vestment Plan. Thousands ofItalian SMEs are already reap-ing the benefits of the EFSI. I am

delighted that a further 200 com-panies will gain access to the fi-nance they need to innovate, ex-pand and create jobs.”

EIF is providing a counter-guarantee that will enable Confi-di Systema! to increase its guar-antee volumes and, as a result,assist SMEs in accessing credit.The transaction is expected togenerate a portfolio of up toEUR 26 million of bank loansthat will benefit over 200 compa-nies located mainly in north-western Italy.

EIF Chief Executive, PierLuigi Gilibert, commented: “Iam very pleased to see EIF andConfidi Systema! concluding thiscooperation under the EFSI um-brella, a transaction which willgenerate benefits for Italianbusinesses. As one of Italy’s ma-jor credit guarantee companies,Confidi Systema! is very well po-sitioned to reach out to ItalianSMEs in need of financing.”

(continua a pag. 20)

pag. 2 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 economia interna

vede l’erogazione in tutta Europadi circa 60 miliardi di prestiti en-tro la fine del 2018, con 315 mi-liardi di investimenti attivati perle imprese; che Confindustriainformi la propria rete di associa-zioni sui diversi programmi gesti-ti dalla BEI e realizzi, sulla basedi criteri periodicamente fornitidalla BEI, una mappatura su scalanazionale o regionale delle impre-se più strutturate che potrebberoessere oggetto di interventi direttinel quadro dei programmi FEIS eInnovFin; che la BEI si impegnia valutare le aziende e i progettisegnalati da Confindustria, sup-portandola nella divulgazione sulterritorio degli strumenti finanzia-ri del Gruppo BEI. Inoltre, la stes-sa BEI fornirà attraverso il poloEuropeo di consulenza per gli in-vestimenti (Advisory Hub) assi-stenza alle imprese nella prepara-zione di progetti di investimento.

Confindustria-BEIAccordo su strumenti finanziari,

innovazione e Piano Juncker Confindustria e Banca euro-

pea per gli investimenti (BEI)hanno siglato a Roma un accordoquadro di collaborazione per so-stenere i piani di finanziamentodelle imprese italiane di ogni di-mensione, grazie alla diffusionedegli strumenti offerti da BEI,con un focus su Piano Juncker eInnovFin. A firmare l'accordo,che avrà durata triennale e mira afavorire l’accesso ai finanziamen-ti BEI da parte di una platea dimedie imprese più ampia rispettoal passato, saranno il presidente diConfindustria Vincenzo Boccia eil vicepresidente BEI Dario Scan-napieco.

In particolare, l’accordo pre-

vede: che Confindustria diffondapresso i propri associati la cono-scenza delle varie tipologie diprestiti e garanzie del GruppoBEI, anche con una serie di ini-ziative specifiche su tutto il terri-torio italiano. L'attenzione saràfocalizzata, in particolare, su Mid-cap e Pmi per i loro programmi diinvestimento a favore di crescitasostenibile e occupazione, ricercae sviluppo, lotta ai cambiamenticlimatici, ambiente e cultura, in-frastrutture strategiche e progettinelle cosiddette aree di conver-genza; di dare concreta attuazio-ne, in Italia, alle misure previstedal Fondo europeo per gli investi-menti strategici (FEIS), che pre-

Italia - Svizzera, nuovo accordosullo scambio di informazioni

per dare una spinta alla “Voluntary Disclosure”

L’Autorità competente italia-na (il Dipartimento delle Finanzedel Ministero dell’Economia edelle Finanze) e l’Autorità com-petente svizzera (l’Amministra-zione Federale delle Contribuzio-ni) hanno concluso un Accordoper rendere ope-rativo lo scambiodi informazioni afini fiscali attra-verso “richiestedi gruppo” in ba-se all’articolo 27della Convenzio-ne per evitare ledoppie imposi-zioni tra l’Italia ela Svizzera.L’Accordo è invigore dal 2Marzo 2017  edefinisce le modalità operativeper una specifica categoria di “ri-chieste di gruppo” ammissibili.Esso rappresenta un ulteriore im-portante elemento di collabora-zione tra i due paesi verso l’o-biettivo di una maggiore traspa-renza fiscale, a seguito dell’en-trata in vigore (il 13 luglio 2016)del Protocollo di modifica dellaConvenzione per evitare le dop-pie imposizioni tra Italia e Sviz-zera, che ha allineato lo scambiodi informazioni tra i due paesi alpiù recente standard dell’OCSE.

Le richieste di gruppo potran-no riferirsi a fatti e/o circostanzeesistenti o realizzate a partire dal23 febbraio 2015 (data di firmadel Protocollo) e - in linea con lostandard OCSE - riguarderannogruppi di contribuenti identifica-bili in base a determinati  schemidi comportamento, senza neces-sità di elencazione nominativanella richiesta. L’Accordo ri-guarda i “contribuenti recalci-tranti”, cioè i clienti italiani a cui

è stato richiesto dai propri istitutifinanziari ma hanno rifiutato difornire adeguate rassicurazionisulla regolarità dei fondi deposi-tati presso le istituzioni finanzia-rie svizzere interessate. Le ri-chieste di gruppo generano elen-

chi nominativi inrisposta, che po-tranno dare origi-ne ad ulteriori ri-chieste di infor-mazioni più det-tagliate. Le Au-torità competentidei due paesi in-tendono conti-nuare la proficuacollaborazioneper rendere ope-rative le richiestedi gruppo anche

sui conti chiusi e quelli “sostan-zialmente chiusi” di pertinenzadi clienti italiani.

L’iniziativa è in linea con l’e-voluzione del quadro di coopera-zione internazionale per la tra-sparenza fiscale, che include loscambio automatico di informa-zioni finanziarie a fini fiscali. Loscambio automatico consentiràall’Italia di ricevere in via conti-nuativa, a partire da settembre2017, le informazioni nominativesu italiani con disponibilità fi-nanziarie presso un ampio nume-ro di paesi, compresi i maggioricentri finanziari. In tale rinnova-to contesto, la recente riaperturadei termini della Voluntary Di-sclosure rappresenta un’impor-tante opportunità per i contri-buenti italiani che intendono re-golarizzare la propria posizionefiscale con riguardo alle attivitàdetenute all’estero in violazionedelle norme fiscali. 

REK

opportunità per il mondo della ri-cerca, dell’alta formazione e del-l’industria.

“La visita in Cina del Presi-dente Mattarella ha confermatoe rilanciato la validità della pro-mozione di un approccio integra-to a sostegno dell’internaziona-lizzazione del sistema della ri-cerca e delle nostre imprese tec-nologiche”, ha detto il DirettoreGenerale per la promozione delSistema Paese del MAECI Vin-cenzo De Luca. “La Farnesina èimpegnata a sviluppare con Pe-chino relazioni improntate al be-neficio reciproco,  nel quadrodelle priorità strategiche italianeindicate rispettivamente nel Pia-no Nazionale della Ricerca e delPiano Industria 4.0, con grandeattenzione alla creazione di op-portunità, in una prospettiva dicrescita e sviluppo per entrambii Paesi”.

Nel corso dei lavori sonoemersi dati significativi sull’an-damento delle relazioni scientifi-

che tra i due Paesi.  L’Italia è al10^ posto dei partner STI dellaCina, e la Cina è per l’Italia il12^. Nel 2015 sono stati pubbli-cati 2500 articoli scientifici con-giunti tra i ricercatori dei duePaesi, con un incremento del 500% negli ultimi dieci anni. Il 36 %di queste pubblicazioni riguardala fisica, il 17 % la medicina, e il16 % l’ingegneria, settori di pun-ta per la nostra ricerca. Forte ilruolo dell’INFN, che conta circa200 ricercatori impegnati nellacooperazione bilaterale e ha im-portanti progetti di ricerca con-giunti.

Il successo dell’edizione2016 dell’Innovation Forum, incui sono intervenuti 650 delegaticinesi e sono stati sottoscritti 80accordi di partenariato bilaterale,ha posto ottime basi per le pro-spettive dell’edizione 2017, chesarà lanciata da un bando di par-tecipazione nei prossimi mesi.

A seguito della recente visitadel Presidente della RepubblicaSergio Mattarella in Cina, che haportato alla firma di nuovi accor-di bilaterali,  la Farnesina torna asottolineare l’importanza di un’a-zione di sistema nella coopera-zione con la Cina nel settore STI.L’indirizzo strategico è stato ri-badito nel corso del  “Tavolo tec-nico per la cooperazione scienti-fica e tecnologica con la Cina”,riunito alla Farnesina  il 15 mar-zo per la sua IV edizione.  Lariunione, alla quale sono interve-nuti gli addetti scientifici inCina  Plinio Innocenzi e RobertoPagani, è stata moderata dal Di-rettore Centrale per la Ricerca el’Innovazione Fabrizio Nicolettie ha visto la partecipazione dicirca cento delegati di  Ministerie Enti di ricerca, Università, Po-litecnici, Distretti e Regioni ita-liane interessati allo sviluppo dicollaborazioni con la Cina.

Nei lavori si sono discussi ipiù recenti sviluppi della relazio-ni bilaterali con particolare ri-guardo alle recenti intese conclu-se a Pechino da enti di ricerca,università e imprese italiane concontroparti cinesi e al Forum del-l’Innovazione Italia Cina 2017.Sono inoltre state presentate le

ITALIA-CINACooperazione scientifica

e tecnologica, riunito il TavoloTecnico alla Farnesina

L’intesadefinisce

le modalitàper “richiestedi gruppo”ammissibili

ne finanziaria iniziale è di 225milioni di euro. A questa si po-tranno aggiungere ulteriori risor-se messe a disposizione da Re-gioni o da altri Enti Pubblici, op-pure contributi derivanti dallaprogrammazione comunitaria2014-2020.

La misura favorirà, tra l’altro,l’aggregazione tra Confidi al finedi consentire anche a quelli diminori dimensioni di raggiungere- attraverso operazioni di fusioneo la sottoscrizione di contratti direte - una maggiore massa criticain termini di garanzie prestate.

La procedura per la conces-sione dei contributi è improntataa criteri di massima celerità, conle valutazioni istruttorie che siconcluderanno in 60 giorni dalladata di presentazione della ri-chiesta.

Continua l’azione del Gover-no finalizzata a sostenere l’ac-cesso al credito a favore dellepiccole e medie imprese. A parti-re dal prossimo 2 maggio, infatti,i Confidi potranno presentare ledomande per accedere ai 225 mi-lioni di euro stanziati per la co-stituzione di un apposito e distin-to fondo rischi finalizzato allaconcessione di nuove garanziepubbliche alle Pmi associate. Èquanto stabilisce un decreto delMinistero dello Sviluppo econo-mico.

Più in particolare, la dotazio-

GOVERNOStanziati

225mln a favoredei Confidi

Direttore ResponsabileFrancesco Bartolini Caccia

francesco.bartolinicaccia@etribuna.com

Direttore Pubbliche RelazioniAdriana Caccia

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Plurisettimanale: lunedì-venerdì

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Terza pagina Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 3

dedicato a Cassola nel 2007. Ricco di materiali inediti, il

Meridiano comprende una sele-zione dei principali titoli fino aglianni '70, pubblicati da Einaudi.Persona schiva, molto riservata,amante del cinema che da giova-ne frequentava tutti i giorni, Cas-sola, nato a Roma il 17 marzo1917, ultimo di cinque figli di unafamiglia piccolo borghese, mortoa Montecarlo di Lucca il 29 gen-naio 1987, verra' ricordato con

giornate di studio, rassegne cine-matografiche, reading con attorifra cui Alessandro Benvenuti eapprofondimenti nelle scuole. Leprime esperienze letterarie di Cas-sola - che ha vissuto a Roma finoalla scoppio della seconda guerramondiale, e' stato anche giornali-sta a 'La Nazione del Popolo' e al'Il Mattino dell'Italia Centrale' -sono i racconti 'La visita' e 'Allaperiferia' del 1937, poi raccolti involume nel 1942.

Il suo nome e' legato a 'La ra-gazza di Bube' con cui nel 1960vinse il Premio Strega e che LuigiComencini porto' tre anni doposul grande schermo, con ClaudiaCardinale. E anche se e' riduttivofermare l'immagine di Carlo Cas-sola al bestseller che gli ha datofama internazionale, e' vero chequesto romanzo, ambientato neldopoguerra, con la figura della se-dicenne Mara, mostra quanto loscrittore amasse soffermarsi suipersonaggi femminili che sono iveri protagonisti di tutte le sueopere.

Di questa particolare attenzio-ne alle donne, come dell'amore diCassola per la Toscana, in partico-lare della Maremma, diventata lasua patria poetica e spirituale, del-la sua narrazione tra esistenziali-smo e impegno, discussa e ancheattaccata dalle neoavanguardie co-me il Gruppo '63 che defini' loscrittore una "Liala", si torna aparlare a 100 anni dalla nascita e a30 dalla morte. Negli Oscar Mon-dadori - che nel 1965 inauguraro-no il loro primo titolo italiano pro-prio con 'La ragazza di Bube' chenella collana ha venduto, dalla fi-ne degli anni Settanta a oggi, 1milione 200 mila copie - arrivanoin libreria dal mese di marzo 'Pau-ra e tristezza', con introduzione diRaffaele Manica e 'Una relazione',con introduzione di Laura Parria-ni, entrambi con una nota di AlbaAndreini a cui si deve la cura delMeridiano 'Racconti e romanzi',

Dal romanzo anche un film di ComenciniAnniversario Cassola, la Ragazza

di Bube ancora bestsellerReading e incontri per ricordare lo scrittore

duni, feste, cosplay. 'Popoli' atte-si in massa al Salone di Torinoper partecipare a diversi eventicome il grande rendez-vous eu-ropeo per i seguaci di Tolkien inriva al Po, fra le mura del BorgoMedioevale del Valentino, contanto di concerto ispirato al 'Si-gnore degli Anelli'.

Il 30/o Salone del Libro, alLingotto di Torino dal 18 al 22maggio, omaggia due veri e pro-pri 'divi' della letteratura mondia-le, Stephen King e Tolkien, inoccasione dei 70 anni di King asettembre, dei 125 dalla nascitadi Tolkien e degli 80 del suo ro-manzo fantasy Lo Hobbit.

Autori di culto planetario, ac-comunati non solo dalla dimen-sione fantastica della produzioneletteraria, ma dal fenomeno edi-toriale rappresentato, King eTolkien sono fra gli scrittori conil piu' alto numero di libri vendu-ti, centinaia di milioni di volumiin tutte le lingue. Inoltre entram-bi hanno dato vita a comunita' diestimatori, studiosi riunitisi an-che in gruppi, forum, mailing li-st, webzine, incontri, mostre, ra-

A Torino dal18 al 22 maggio

Salone Libro,King e Tolkien

protagonistiAttese le comunitàdei loro beniamini

a cura di Barbara Sala

Mudec, Kandinskij e dinosauriper la primavera milanese

Al Museo della Culture due mostre d’eccezione nasce l’immagine del cavallo edel suo cavaliere.

L’esposizione cade nell'annodel centenario della Rivoluzionerussa e a ridosso delle cele-brazioni del centocinquantesimoanniversario della nascita del-l’artista. Pochi giorni dopo ha in-augurato “Dinosauri gigantidall’Argentina”, mostra che arri-va al MUDEC dopo il successo

Resterà aperta fino al 9 luglio“Kandinskij. Il cavaliere er-rante”, un mostra assolutamenteinedita, ricca di 49 sue opere cheraccontano il “periodo del genio”dell’artista russo che porta allasvolta completa verso l’as-trazione, e di 85 tra icone,stampe popolari ed esempi diarte decorativa. Non a casoquesto percorso alla scoperta diKandinskij si tiene al MUDEC diMilano, il Museo della Culture inzona Tortona, un centro dedicatoalla ricerca interdisciplinare sulleculture del mondo, a partire dallecollezioni etnografiche. Qui siscopre il contesto popolare in cui

ottenuto a Padova. Si tratta diuna delle più importanti espo-sizioni scientifiche sul-l’evoluzione dei dinosauri, conreperti unici provenienti da unterritorio paleontologicamentericco come l´Argentina. Ven-gono presentati pezzi originaliappartenenti alle collezioni sci-entifiche di alcune delle più pres-tigiose istituzioni museali argen-

tine, insieme a riproduzioni ot-tenute con tecniche sofisticatis-sime a partire dai resti fossili.

Al MUDEC, fino al 31 agos-to, con i biglietti delle mostresarà possibile visitare gratuita-mente la collezione permanente,con una selezione etno-antropo-logico delle raccolte civiche: 200testimonianze di culture proveni-enti da medio ed estremo Ori-ente, America meridionale eCentrale, Africa, Sud Est asiaticoe Oceania, da reperti che risalgo-no al 2000 a.C. fino a opere delNovecento.

Un nuovo programma

con una conduttrice interna-

zionale è un’altra novità nel

palinsesto di Radio Monte

Carlo. Un progetto che per le

caratteristiche artistiche e

musicali va in onda in con-

temporanea su RMC e RMC2.

Per gli ascoltatori è l’appun-

tamento che ogni settimana

presenta il meglio della musi-

ca Dance dai club più esclu-

sivi del mondo. In conduzio-

ne c’è la bellissima e talen-

tuosa DJ Melanie Estella. Il

nuovo radio show è in onda

ogni venerdì dalle 22.00. Tre

ore di grande musica con

suoni e ritmi ricercati. Una

selezione musicale presenta-

ta da Melanie Estella, artista

di origini italo olandesi, can-

tante, vocalist e DJ molto

nota nel circuito dei club ita-

liani e internazionali, basti ci-

tare il Famous Club di Mosca,

la Suite di Marrakech, il Peter

Pan di Riccione, il Sottovento

di Porto Cervo, il Jimmy’z di

Monte Carlo. Apprezzata da

Bob Sinclar, con il quale col-

labora frequentemente, Me-

lanie Estella parla inglese,

francese, tedesco, spagnolo,

olandese, oltre all’italiano. La

prima ora di RMC Vip Loun-

ge propone appuntamenti

fissi come Tune Of The Week

(la release più bella della set-

timana), Classic House (la Hit

degli anni ‘90/2000 scelta

nel repertorio più raffinato),

Track Of The ’70 (un classico

non commerciale dell’epoca

più gloriosa della Disco e che

ha influenzato la Dance di

oggi). La seconda ora del

programma è impreziosita

dalla partecipazione dei mi-

gliori top DJ mondiali che

nello spazio “RMC V.i.p.

Lounge Guest Mix”, ogni set-

timana offrono la propria

performance mixata in esclu-

siva per gli ascoltatori di RMC

e RMC2. Ad inaugurare il

nuovo programma è stato

chiamato Louie Vega, candi-

dato ai Grammy 2017 nella

categoria “The Best

Dance/Electronic Album”.

La terza ora infine, vede

protagonisti i curatori del

programma, gli RMC Resi-

dent DJ Marco Fullone & Lu-

ca Onere che, in stretta col-

laborazione con etichette

prestigiose come Defected,

Spinnin'Deep e molte altre,

selezionano e mixano il me-

glio delle produzioni Dance

per creare un sound accatti-

vante, sofisticato e glamour.

RMC Vip Lounge:la notte suona DanceIl nuovo appuntamento

con Melanie Estella ogni venerdì dalle 22

Sin dalla prima edizionedel Monte-Carlo Film Festi-val della Commedia, RMC èla Radio Ufficiale. Un sodali-zio con un evento e con ilsuo ideatore e Presidente,Ezio Greggio, che si è con-solidato e rafforzato neglianni e che è nato nel Princi-pato di Monaco, il luogo, omeglio, il palcoscenico cheRMC e il Monte-Carlo FilmFestival condividono. Qui,nel Principato, Ezio Greggioha voluto creare una mani-festazione cinematograficainternazionale che valoriz-zasse e rendesse onore algenere della commedia e atutti i suoi protagonisti, ita-liani ed internazionali, oltread impegnarsi personal-mente con la comunità resi-dente, in quanto eletto pre-sidente del Com.It.Es Mona-co (Comitato Italiani Resi-denti all’Estero). E qui, RMCha da sempre la sede prin-cipale (oltre agli studi situa-ti a Milano), qui ha il centrooperativo delle proprie atti-vità, per promuovere la ra-dio e il Principato stesso intutta Italia. L’edizione numero 14 del

Monte-Carlo Film Festival siè svolta dal 28 febbraio al 5marzo, con un gran galàconclusivo andato in scenaal Grimaldi Forum di Mona-co e condotto da EzioGreggio, affiancato da Giu-lia Palmas, che ha premiatoi migliori film in concorsoquest’anno e tanti illustripersonaggi del cinema ita-

quale facevano parte ancheDeborah Landis costumistae membro dell’AccademyAwards e Violante Placido,ha assegnato anche gli altripremi per i film in concor-so in questa edizione: mi-glior regia a �”Swiss ArmyMan” (Dan Kwan e DanielScheinert), miglior attore�Danie le Par is i (“Orec-chie”) , Mig l ior attr iceCatherine Deneuve (“TheMidwife”), premio specialedella Giuria a “Two LotteryTickets” di Paul Negoescu.La giuria popolare presie-duta da Remo Girone hascelto il film “Orecchie” diAlessandro Aronadio. L’e-vento va in archivio con unbilancio positivo e Greggiopensa già al 2018. Il tra-guardo delle 15 edizioni èimportante, ci saranno no-vità, promette, e accarez-za l’idea di una pubblica-zione speciale che raccontiattraversofotografie,r icordi eaneddoti le14 edizionidel suoMonte-CarloFilm Festi-val del laCommedia.

liano e mondiale. La serata èstata poi trasmessa per ilpubblico italiano da Canale5 in seconda serata, dome-nica 12 marzo. Al registaJohn Landis è stato conse-gnato il premio “ComedyLegend Award” e al PremioOscar Costa Gavras è statoattribuito il “Premio alla Car-r iera”. Altr i prestigiosiAward sono stati assegnatia Monica Bellucci, RiccardoScamarcio, Enrico Montesa-no, al grande compositorefrancese Michel Legrand, aRocco Papaleo, GianfrancoD'Angelo e, per il loro ex-ploit al cinema, a Ficarra ePicone. RMC ha anche collabora-

to per portare un ospite mu-sicale internazionale. Sul pal-co si è esibita Imany, artistadi grande talento e carisma.Peter Debruge, critico cine-matografico per Variety egrande esperto, quest’annomembro della giuria interna-zionale, ha dichiarato al galàche il film che ha vinto alMonte Carlo Film Festival,“The Distinguished Citizen”di Gastón Duprat e MarianoCohn, era al pari di quelloche ha vinto a Cannes”. La giuria, presieduta da

Michael Radford e del la

Monica Bellucci, Costa Gavras,John Landis tra le Star del

14° Monte-Carlo Film FestivalPremi, film in concorso e gran galà finale con un parterre d’eccezione

pag. 4 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 economia estera

essere il principale fornitore tra ipaesi dell'Unione Europea , men-tre l'Italia si conferma al quartoposto, preceduta da Francia eGran Bretagna.

Il secondo semestre 2013 hafatto registrare una forte ripresadegli scambi commerciali tra laMalaysia e il resto del mondo,grazie in particolare alla ripresadell’export malese cresciuto del8,9%. Su base annua l'export ma-lese e' aumentato del 2,4% afronte di una crescita delle im-portazioni del 7%..La Cina rima-ne il principale partner commer-ciale seguito da Singapore eGiappone. La Germania risulta

MALAYSIA Crescono gli scambi

commerciali

Un centinaio di milioni didollari è il valore fornito dalBanco Statale di Sviluppo dellaPolonia (BGK) alla Repubblicadi Angola, per finanziare progettinei settori della pesca, agricoltu-ra, trasporti e altre aree strutturalidell'economia nazionale.

Questo è il primo finanzia-mento di questa banca nel Paese,inquadrato in una linea di creditoa lungo termine, i cui termini econdizioni dovrebbero essere ba-sati sulla definizione dell'Accor-do sui Crediti all'Esportazione.

Per raggiungere questo obiet-tivo di finanziamento, che miraanche a garantire lo sviluppo diuna proficua collaborazione tra idue Paesi, il Ministero delle Fi-nanze e il BGK hanno protocollod'intesa, con l'obiettivo di am-pliare ed espandere le relazionitra le due economie.

Il documento definisce i ter-mini e le condizioni generali cheregolano ogni finanziamento sin-golo, dato che le condizioni spe-cifiche e intrinseche di ogni ac-cordo saranno soggette all'appro-vazione del BGK, dell'Agenziadi Credito all'Esportazione dellaPolonia e dell'Angola, secondol'ambasciatore polacco in Ango-la, Piotr Mysliwiec.

Nell'occasione, l'ambasciato-re ha detto che l'attuazione deiprogetti di investimento pubblicosarà a carico di aziende di origi-ne polacca, come appaltatori osubappaltatori, mentre la sceltadi aree per il finanziamento saràdi competenza dell'Angola.

ANGOLA100mln di

dollari in arrivodalla Polonia

scita del 3,4% tra ottobre e di-cembre 2016 è la maggiore dalprimo trimestre 2008 (che segnòl'inizio della recessione ). I datistatistici rilevano che il maggiorcontributo alla crescita economi-ca è stato generato dall'aumentodelle esportazioni.

Secondo i dati preliminaridiffusi dall'Ufficio di Statisticacroato, la Croazia nel 2016 hafatto rilevare una crescita del PILdel 2,9%. Nel primo trimestre del2016 il PIL ha registrato una cre-scita del 2,7%, del 2,8% nel se-condo trimestre, del 2,9% nel ter-zo e del 3,4% nel quarto; la cre-

CROAZIA

Economia ai livelli pre recessione

Dalle Ambasciate italianeBEI pronta a finanziare

con 150-200 milioni i progetti slovacchi di smart-city

Quattro città capoluogo di regione - Bratislava, Nitra, Kosice ePresov - diventeranno più innovative, digitalizzate ed ecologichetrasformandosi in cosiddette smart city. La Banca europea per gliinvestimenti (BEI) ha già predisposto un sostegno con fondi perquesto obiettivo, tra i 150 e i 200 milioni di euro. Lo ha dichiaratoil vicepresidente della BEI Vazil Hudak in un’intervista al quoti-diano economico Hospodarske Noviny, dicendo che anche investi-tori privati dovrebbero contribuire ai progetti. Al riguardo ha se-gnalato che la casa automobilistica Jaguar Land Rover, che sta co-struendo a Nitra la sua prima fabbrica nell’Europa continentale,doterà lo stabilimento di un sistema di trasporti interni che funzio-na con mobilità elettrica.

Secondo Hudak, ex Ministro slovacco dell’Economia, i primipassi di questo concetto, che fa parte di un più ampio piano di cittàintelligenti nei paesi Visegrad, saranno realizzati entro la fine diquest’anno.

Secondo Hudak l’iniziativa - grazie a finanziamenti europei -dovrebbe interessare l’intera regione centro-europea: avendo la re-gione di Visegrad un livello di sviluppo approssimativamentecomparabile, sfide che sono molto simili tra le diverse realtà na-zionali potranno essere accorpate in un unico progetto.

Hudak ha spiegato che le cosiddette smart city dovranno, al-l’interno di ciascun paese, diventare una specie di hub dell’inno-vazione e fare da volano per il resto della nazione, al fine di avvi-cinare sempre più le condizioni di vita a quelle dei paesi dell’Eu-ropa occidentale.

Rapporto semestrale sulla politica monetaria della

Federal ReserveIn data 14 febbraio la Presidente della Federal Reserve, Janet

Yellen, ha presentato al Congresso il rapporto semestrale sulla po-litica monetaria. Yellen si è soffermata sui recenti progressi delmercato del lavoro e della dinamica dei prezzi verso i due obiettividi piena occupazione e di inflazione intorno al 2%. Tali progressihanno incoraggiato la Banca centrale ad aumentare di 25 punti basel’intervallo obiettivo dei tassi di interesse sui federal funds, attual-mente a 0,5%-0,75%. La crescita dell’occupazione, pari in media a190.000 unità nel secondo semestre del 2016, è proseguita a gen-naio (+227.000) portando i posti di lavoro a circa 16 milioni. Alcontempo, i salari sono aumentati e il tasso di disoccupazione si èpiù che dimezzato (4,8% a gennaio), in linea con le stime delFOMC (Federal Open Market Comittee) sul tasso di lungo periodo.

Lo scorso dicembre l’inflazione - misurata come variazione deldeflatore delle spese per consumi personali (PEC, Personal con-sumption expenditures) sui dodici mesi - ha raggiunto l’1,6% (dal-lo 0,6% del 2015). Come nel 2015, l’attività è stata sostenuta par-ticolarmente dai consumi personali, soprattutto dall’acquisto dibeni durevoli. Tuttavia, gli ultimi mesi del 2016 hanno visto unaumento anche degli investimenti da parte delle imprese e il busi-ness settlement è decisamente migliorato.

Nelle valutazioni della Banca centrale, l’economia statunitenserimane proiettata su un sentiero di crescita moderata, compatibilecon un graduale aumento dei tassi di interesse in linea con leproiezioni del FOMC di dicembre. Tuttavia, ha segnalato Yellen,non mancano alcuni fattori di incertezza che potrebbero avere unimpatto sul quadro macroeconomico interno e richiedere, quindi,un adeguamento della politica monetaria. Quest’ultima, ha ricor-dato Yellen, non segue un percorso predefinito. Tra i vari fattori diincertezza ha nominato gli sviluppi di varie politiche, tra cui quel-la fiscale, l’evoluzione della produttività del lavoro e l’andamentodell’economia globale. Pur non entrando nel merito delle specifi-che misure di politica fiscale, Yellen ha richiamato l’attenzionedel Congresso sull’importanza di politiche di rilancio della produt-tività per accrescere il potenziale di crescita e il benessere econo-mico. Infine, ha sottolineato come una politica fiscale complessivadebba essere compatibile con l’obiettivo di sostenibilità delle fi-nanze pubbliche.

Sacmex, società di distribu-zione idrica a Città del Messico,ha presentato il suo programmadi lavori pubblici per quest'an-no, che prevede un investimentodi 2,09 miliardi di pesos (102milioni di dollari). Sacmex ero-gherà – fra l’altro - 56,6 milionidi pesos per espandere il servi-zio di acqua potabile, 535 mi-lioni di pesos per mantenere emigliorare le loro infrastrutturee 35,4 milioni di pesos per ga-rantirne il funzionamento. L'in-frastruttura di acqua potabileche sarà riabilitata include reti,gasdotti, acquedotti, pozzi eserbatoi d'acqua, impianti dipompaggio e impianti di potabi-lizzazione. Il valore dei fondi

stanziati per la costruzione dinuovi impianti e pozzi di acquapotabile, in totale, ammonta a341 milioni di pesos.

Sacmex investirà, inoltre,255 milioni di pesos per am-pliare le reti fognarie in città:ciò include collettori e stazionidi pompaggio, studi per miglio-rare il funzionamento della rete;e costruire le linee, collegamen-ti e sistemi di smaltimento.Inoltre, l'azienda destinerà 490milioni di pesos alla manuten-zione dell'infrastruttura e 26,5milioni di pesos per far funzio-nare il sistema.

Fonte:Internationalia.org

Città del Messico annuncia il piano per le opere idriche

turali e stiamo discutendo contutte le parti in causa per imple-mentare al meglio le esigenze edincludere più persone possibile.Lo scorso ottobre il nostro Con-siglio per l'ICT ha realizzatonuovo codici di settore che sonogià operativi e che mirano nonsolo alla condivisione manage-riale, ma piuttosto a dare prio-rità come lo sviluppo imprendi-toriale e delle capacità” ha pro-seguito il Ministro delle teleco-municazioni sudafricano Cwele.“Una combinazione di tecnolo-gie come piattaforme 3D, mobi-lità, cloud, Big Data e social bu-siness sono elementi chiave nellatrasformazione digitale in Suda-

frica. Ad esempio città dellemaggiori province del Paesehanno iniziato il processo di tra-sformazione in Smart City permigliorare la vita dei proprio cit-tadini e ridurre il loro impattosull'ambiente. Un altro aspetto èla diffusione dell'Internet dellecose (IoT) in tutti i settori, dalpubblico al manifatturiero. Pernon parlare del complesso temadella sicurezza in Sudafrica chesarà al centro della strategia ditrasformazione digitale” ha infi-ne aggiunto Lise Hagen, mana-ger e ricercatrice di InternationalData Corporation (IDC), aziendaleader nei servizi software e ITin Africa. Secondo IDC in Suda-frica la spesa per l'ICT nel 2016è cresciuta del 2,6% rispetto al-l'anno passato soprattutto grazieall'uso di dispositivi mobili.

Fonte: Infoafrica.it

“Il Governo ha investito 78miliardi di rand (5,9 miliardi didollari) nell'industria ICT negliultimi tre anni per garantire aisudafricani la possibilità di otte-nere benefici dalla cosiddettaquarta rivoluzione industriale(4IR)” ha detto Siyabonga Cwe-le, Ministro sudafricano delle Te-lecomunicazioni, citando il rap-porto del Consiglio scientifico edi Ricerca industriale (CSIR). In-vestimenti che hanno permessoal Sudafrica di scalare posizioninel WEF, l 'indice globale dicompetitività realizzato dalWorld Economic Forum, passan-do dal 56esimo posto al 47esimotra i 140 Paesi partecipanti.

Il Governo nella sua strategiaha adottato il Foglio Bianco del-l'ICT per decongestionare l'indu-stria. “Per facilitare l'accesso aineri, piccoli imprenditori e grup-pi marginalizzati abbiamo decisodi lasciare aperto l'accesso ainetworks e alle nostre risorse na-

SUD AFRICA 5,9 miliardi

di dollari investitinell’ICT in 3 anni

RAPPORTI AMBASCIATE REPUBBLICA CECA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 5

sto che arrivi a conclusionenell’aprile di quest’anno.

Durante il precedente periododi programmazione (2007-2013),l’Ue ha investito 52mln nel pro-getto della stazione di Olomouc.La seconda fase del progetto(2014-2020), invece, vale 35,8mln, di cui 17,2 sono stati messia disposizione dall’Ue.

La stazione di Olomouc, ca-pitale dell’omonima regione nel-la Repubblica ceca, sarà ristruttu-rata anche grazie a 17,2 milionidi euro provenienti dal Fondo dicoesione Ue. I lavori interesse-ranno binari, nuovi sottopassaggie ascensori per facilitare l’acces-so alle persone con problemi dimobilità.

La stazione si trova al centrodel corridoio Baltico-Adriaticodella rete di trasporti transeuro-pea Ten-T, che in Italia parte daRavenna, Venezia e Trieste, e ar-riva fino alle sponde settentrio-nali dell’Europa. Il “grande pro-getto” (dicitura che definisce iprogetti superiori a 50mln) di ri-strutturazione della stazione ècominciato nel 2013 ed è previ-

Dall’Ue 17,2mlndi euro per

rinnovo stazioneOlomouc

Snodo che collegaAdriatico a Baltico

La Banca europea per gli inve-stimenti (Bei) e la banca Ceskasporitelna (Csas) hanno firmato unaccordo per sbloccare 100 milionidi euro alle piccole e medie impre-se (Pmi) in Repubblica Ceca.

L’intesa, sostenuta dal Fondoeuropeo per gli investimenti strate-gici (Efsi), permetterà alla banca difornire finanziamento addizionale,a condizioni più favorevoli, allePmi e alle aziende di media di-mensione impegnate nell’azionesul clima e in progetti di efficienzaenergetica. “Sono lieto – ha com-mentato il vicepresidente dellaCommissione Ue per il Lavoro, lacrescita e gli investimenti, JyrkiKatainen – che l’accordo faciliteràl’innovazione, l’espansione e lacreazione di posti di lavoro nellepiccoli imprese in Repubblica ce-ca. Auguro ogni successo per il fu-turo alle Pmi che beneficerannodalla transazione”.

Fonte: Agenzia Nova

Accordo Bei-Csasper sblocco

100 milioni dieuro alle Pmi

Sulle orme del Barocco

In Repubblica Ceca un2017 sfarzoso

Ci sono tanta scuola e un piz-zico d’orgoglio italiani nel favo-loso Barocco boemo. Un pretestoin più quindi, per visitare il Paesein quest’anno dedicato al movi-mento artistico secentesco, a cac-cia dei capolavori di artisti che siispirarono alla produzione italia-na non senza reinterpretarne idettami secondo la propria tradi-zione e il proprio talento.

Ne nacque una corrente uni-ca, che riadattando materiali emotivi seppe tirare a lustro un’in-tera nazione, ridisegnandone ilvolto ma anche l’anima. Non èda trascurare infatti il retroscenastorico e morale della diffusionedell’arte barocca in Cechia. Nel1620 scoppia la battaglia sullaMontagna Bianca, che poi dila-gherà nel resto d’Europa con ilpiù celebre nome di Guerra deiTrent’Anni. Gli Asburgo impon-gono, anche con la violenza, alpopolo ceco la ricattolicizzazionee invitano i Gesuiti nel Paese.Questi portano con sé il Verbo,ma anche l’arte già fiorente inItalia. Le espressioni sfarzose eridondanti del barocco divengo-no quindi per gli Asburgo un ul-teriore strumento di convinzione

nei confronti del popolo.Pilotata o meno, l’arte baroc-

ca trovò in Boemia terreno ferti-lissimo. Non solo i Gesuiti im-portarono materiale cui ispirarsie favorirono i contatti (e contrat-ti) con architetti italiani, ma mol-ti artisti cechi si formarono pro-prio in Italia per poi dar vita inpatria a un barocco sui generis,cosmopolita e contemporanea-mente autoctono. Passarono leidee –lo sfarzo, la ridondanza-del Barocco italiano, ma i mate-riali e i soggetti furono integraticon quelli locali. Prima strumen-talizzato dagli Asburgo, poioscurato dal regime comunista, ilbarocco boemo è finalmente li-bero di essere ammirato in tuttoil suo tripudio estetico, nelle sueesplosive espressioni di bellezzae potere.

(continua a pag. 7)

obiettivo, il Governo si basa suuna serie di documenti strategicila cui priorità è il sostegno per lepiccole e medie imprese che so-no oltre un milione, vale a dire il99,84% degli imprenditori.

Le Pmi attualmente impiega-no oltre 1,8 milioni di dipenden-ti. Il sistema di sostegno finan-ziario per le Pmi, in cui svolgonoun ruolo importante i fondi strut-turali, comprende una serie distrumenti finanziari. Il supportovaria in base alle singole aree, aseconda dei progetti incentratisugli investimenti, sulla consu-lenza economica e tecnica, suiprogetti imprenditoriali, sulla ri-cerca e sviluppo, sui nuovi postidi lavoro, sulla partecipazione al-le fiere e molto altro.

Un capitolo a parte è quellodel sostegno dello Stato per gliesportatori. Il Governo ha creatoi propri strumenti attraverso ilMinistero degli Affari Esteri, chedispone dei fondi per la diploma-zia economica, il Ministero delCommercio e dell’Industria, leagenzie specializzate e infine lebanche e le compagnie di assicu-razione, che offrono un aiuto im-portante agli imprenditori cechi.

Giovani e donne sono sup-portati nell’attività imprendi-toriale?

Sì, esiste una serie di stru-menti di supporto, sia da fontinazionali che comunitarie, che siconcentrano principalmente sulsupporto materiale agli imprendi-tori che avviano un’attività. Peresempio gli Uffici di Colloca-mento forniscono ai nuovi im-prenditori un contributo fino a6mila euro.

L’occupazione giovanile efemminile non costituisce, nelnostro Paese, una questione spi-

nosa come in altri paesi dell’UE.Le discussioni in Repubblica Ce-ca ruotano piuttosto attorno ai te-mi della flessibilità di occupazio-ne delle donne e degli uomini ela conciliazione delle responsabi-lità lavorative e familiari.

Un altro argomento che appa-re nel dibattito pubblico è la que-stione della uguaglianza, ovveroil persistente divario di retribu-zione tra donne e uomini.

Quale sono i motivi per cuiun imprenditore italiano do-vrebbe scegliere la RepubblicaCeca per fare affari?

La Cechia offre condizioni fa-vorevoli per avviare un’attivitàimprenditoriale e per investire.Come giá menzionato primal´economia del Paese registra unacrescita continua anche a lungotermine, uno stabile sistema poli-tico-sociale, stabilità dei prezzi eun trasparente sistema di incenti-vi agli investimenti. Le altre prin-cipali ragioni per investire nel no-stro Paese sono rappresentate damanodopera esperta e qualificata,costi del lavoro favorevoli, infra-strutture solide e di alta qualità,nonchè grande attenzione allaR&D. Alcuni parametri sono piùfavorevoli anche rispetto all’Ita-lia, per citare qualche esempio:mercato del lavoro flessibile, tas-sazione più bassa e meno oneriamministrativi per le imprese.

Abbiamo, inoltre, una stabi-

Con un tasso di crescita del4,6% nel 2015, la RepubblicaCeca si colloca tra le tre econo-mie con sviluppo più rapido nellaUE. Nel 2016, il ritmo favorevo-le si è attestato al 2,3%.

Il contributo alla crescita vie-ne sia dalla domanda interna cheesterna e il principale motore so-no stati i consumi delle famiglieche hanno beneficiato di unabuona situazione nel mercato dellavoro e di alta fiducia da partedei consumatori. La produzioneindustriale è aumentata nel 2016su base annua e un grosso contri-buto è stato dato dalla produzio-ne di autoveicoli. Nel 2016 l’in-flazione è stata intorno al 2,0%raggiungendo quindi l’obiettivofissato dalla Banca Centrale.

“L’economia ceca, secondole stime del Ministero delle Fi-nanze, dovrebbe svilupparsi, neiprossimi anni, a ritmi del tuttosimili, vale a dire, 2,6% nel 2017e 2,4% nel 2018. Nelle classifi-che dei 28 Paesi Membri, pubbli-cate dalla Commissione Euro-pea, la Repubblica Ceca si è po-sizionata, secondo una stima deltasso di crescita del PIL, al 14oposto”.

La crescita economica si ri-flette nelle dinamiche di indica-tori importanti, tra gli altri sultasso di disoccupazione storica-mente basso e sulle condizionidella finanza pubblica.

“Sempre secondo il Ministe-ro delle Finanze, il saldo di tuttoil settore delle amministrazionipubbliche ha raggiunto, per laprima volta nella storia, unavanzo pari allo 0,5% del Pil. Ilrisultato economico positivo siriflette anche nella quantità didebito totale”.

Il tasso di disoccupazione, at-tualmente al 4%, “ha raggiuntoil suo livello più basso in Europae dovrebbe rimanere invariatoanche nel 2017 e 2018”.

Ambasciatore Hubáčková,come si sviluppa il supportodegli istituti finanziari e gover-nativi per dare man forte delleimprese?

Il Governo ha dichiarato cheentro il 2020 la Repubblica Cecavuole far parte del gruppo delle20 economie più competitive almondo. Per realizzare questo

lità del sistema bancario, in cuioperano anche le banche italiane,una fra tutte, Unicredit. Siamonel cuore d’Europa, che è la baselogisticamente favorevole perl’intera regione dell’Europa Cen-trale e ci siamo classificati comesesto Paese più sicuro al mondo,secondo “Il Global Peace Index2016” dell’Istituto think tank perl’Economia e la Pace.

Come valuta i rapporti bila-terali tra i due Paesi nel conte-sto politico-economico?

Con grande soddisfazione as-sistiamo ad un dialogo politicointenso e di qualità tra la Repub-blica Ceca e l’Italia. Soprattutto aseguito della visita a Praga, nellaprimavera del 2016, dell’alloraMinistro degli Esteri e attualepremier Paolo Gentiloni ci fu unapprofondimento significativo didialogo tra alti rappresentanti deinostri Paesi, integrato con contat-ti fra esperti in molti campi.

Il risultato è, secondo la no-stra valutazione, una più elevataqualità delle nostre relazioni edella comprensione reciproca cheè, nell’attuale contesto europeo epiù ampio contesto globale, mol-to importante.

Abbiamo un interesse comu-ne per il futuro dell’UE, così co-me per la sicurezza di tutta l’areaeuropea, per la sua prosperitàeconomica e per una forte di-mensione sociale. Possiamo di-scutere su quale sia il modo mi-gliore per contribuire a questi va-lori ma siamo d’accordo che talivalori, per noi e per l’Italia, sonoindiscussi. L’Italia appartiene,nel contesto europeo e più ampioeuro-atlantico, al novero dei no-stri più importanti e stretti part-ner politici ed economici e inquesta prospettiva si lavorerà suun ulteriore sviluppo delle nostrerelazioni. Noi crediamo che ladimensione italiana “mediterra-

nea” e quella ceca “mitteleuro-pea” si possano complementareper contribuire sia alla prosperitàdei nostri Paesi sia dell’UE nelsuo insieme.

2016, anno record per loscambio commerciale fra Re-pubblica Ceca e Italia. Qauli isettori maggiormente coinvolti?

Nel 2016 la quota dell’Italiasul commercio estero con la Ce-chia è aumentata al 4,3% rispettoagli ultimi due anni quando eraal 3,9%. Un’altra importante no-vità è lo spostamento in avantidell’Italia, dal 6° al 5° posto, nel-la classifica generale dei maggio-ri partner commerciali della Re-pubblica Ceca. L’Italia figuradietro Germania, Slovacchia, Po-lonia, Cina ed ha scavalcato laFrancia.

Il cavallo di battaglia tradi-zionale del commercio bilateralerimangono macchinari e mezzi ditrasporto. Proprio questi due set-tori, nel 2016, hanno registratoun fatturato pari a 5,2 miliardi dieuro e hanno mostrato una cre-scita rispetto al 2015 di oltre 600milioni di euro. Solo per il com-parto auto, le esportazioni dallaRepubblica Ceca in Italia sonoaumentate del 31% salendo a 1,3miliardi di euro.

Un altro significativo incre-mento registrano i macchinariper l’industria con una crescitadell’export pari al 35%. Al terzoposto si sono collocati prodottidel tabacco, di cui si registra unaumento su base annua di ben il76%. Crescita dinamica ancheper i beni ad alto valore aggiun-to, anche se si tratta di volumipiù bassi. Proprio la quota di pro-dotti ad alto valore aggiunto ri-flette la maturità crescente del-l’economia ceca.

Tribuna Economica(© Riproduzione riservata)

SOSTEGNO FINANZIARIO DEL GOVERNO CECO

Tra le 20 economiepiù competitive al mondo

entro il 2020 Hana Hubáčková Ambasciatore della

Repubblica Ceca in Italia, spiega ai nostri lettorila struttura delle relazioni tra i due Paesi

pag. 6 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 RAPPORTI AMBASCIATE REPUBBLICA CECA

Lo Stato finanzia per la prima volta i nodi di interscambioLo Stato ceco amplia il ventaglio delle opere che è disposto a

sostenere economicamente. Nel novero entrano i nodi d’interscam-bio multimodali.

Il Fondo Statale per le Infrastrutture ha lanciato un bando perprogetti di costruzione o modernizzazione dei punti d’interscambiomultimodali. Nel bilancio approvato dalla Camera sono previsti perquesto tipo di progetti finanziamenti per circa settanta milioni di co-rone. In particolare, dovrebbero essere sostenuti nodi d’intercambioferrovia – strada e via fluviale – ferrovia o strada. La richiesta di fi-nanziamenti dovrà essere presentata entro il 30 aprile direttamenteal Fondo Statale per le Infrastrutture.

Il Fondo Statale per le Infrastrutture gestisce i fondi stanziati perla costruzione e modernizzazione delle strade ferrate, delle vie flu-viali e delle strade e autostrade. Quest'anno il Fondo può contare suentrate complessive per 82,1 miliardi di corone, di cui 45,8 miliardidi corone andranno al Direttorio di Strade e Autostrade e 32,4 mi-liardi di corone alla Direzione delle Strade Ferrate. L'ente gestisceanche progetti in proprio come la costruzione di piste ciclabili o diopere per la riduzione dell'inquinamento acustico delle infrastruttu-re di trasporto.

Parte il fondo statale per gli investimenti nelle start-upDopo cinque anni di preparativi parte il fondo statale per gli in-

vestimenti nelle start-up. Il nuovo fondo statale con capitale a ri-schio avrà una dotazione di partenza di cinquanta milioni di euro.

Quaranta milioni di euro saranno versati dal Ministero dell'In-dustria e del Commercio utilizzando risorse dei fondi europei e larestante quota sarà versata dal FEI. Quest'ultimo avrà un ruolo im-portante anche nella selezione dei manager per la gestione degli in-vestimenti e per la ricerca di ulteriori capitali privati.

Anno da record per le transazioni degli immobilicommerciali e industrialiLe compravendite di immobili commerciali, industriali e ammi-

nistrativi hanno superato nel 2016 la soglia dei tre miliardi di euro.Lo indica l’agenzia CBRE. Le transazioni sono state sospinte siadagli investitori esteri che da quelli cechi. Il mercato degli immobi-li con uso non residenziale rimane fortemente concentrato a Praga enei dintorni.

Tra le transazioni più importanti realizzate nel 2016 c’è la ven-dita del centro commerciale Tesco a Praga Letňany, della galleriacommerciale Harfa a Praga – Vysočany, del polo logistico a HorníPočernice e dei complessi amministrativi Florentinum presso il CityTower a Praga.

Secondo l’agenzia il ritmo delle transazioni dovrebbe continua-re anche nel 2017 con un valore complessivo oltre i tre miliardi dieuro. “Attualmente sono in corso trattative per circa cinquanta gran-di transazioni per un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro chepotrebbero essere concluse nel 2017. Si prevede che circa metà del-le transazioni riguarderà immobili non situati a Praga”, sottolineal’agenzia. A dare dinamicità al mercato sono soprattutto l’espansio-ne delle grandi aziende e la ricerca di investimenti redditizi.

Fonte: Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca

di crescita del 4.5% nel 2015,l’economia ceca ha continuato ilsuo trend positivo nel 2016. “Ilbilancio pubblico si è chiuso conun attivo di 61 miliardi di corone(2 miliardi di euro circa) ed ildebito pubblico è calato al disotto del 40% del Pil. L’inflazio-ne ha raggiunto l’obiettivo stabi-lito dalla Banca Centrale Cecadel 2%, soprattutto per il rincarodei prodotti agro-alimentari”.

Ambasciatore Amati, ilPaese si presenta “roseo” sottol’aspetto economico; viceversaquali sono le lacune?

In un quadro sicuramente in-coraggiante esistono preoccupa-zioni di medio-lungo termine cir-ca il mercato del lavoro dovemanca manodopera qualificata .In presenza di un chiaro rigetto

verso immigrati di origine me-dio-orientale, si guarda all’Ucrai-na come serbatoio di manodope-ra da formare rapidamente perinserirla nel circuito produttivo.La Repubblica Ceca , inoltre,continua a dipendere troppo dalleesportazioni (Germania in pri-mis) e dal settore “automotive”,da qui la tendenza a orientarsiverso nuove produzioni e servizi.Va anche rilevata un’emorragiadi enormi utili delle multinazio-nali presenti in Repubblica Cecache non vengono reinvestiti nelPaese.

Esiste poi una preoccupazio-ne diffusa tra la leadership cecadi salari che non sono ancora allivello dei salari medi dell’Euro-pa occidentale e, nonostante cre-sca la produttività, vi sono anco-ra esitazioni verso incrementi si-gnificativi, nel timore di perderein competitività nel mercato glo-bale.

Quali sono le azioni che ilSistema Italia (Ambasciata eCamera di Commercio) pro-muove per accompagnare leimprese italiane in RepubblicaCeca ?

Ambasciata e Camera diCommercio hanno puntato deci-samente su settori ad alto conte-nuto innovativo : meccatronica,farmaceutico, bio e nanotecnolo-gia , ICT. Con l’AssociazioneItaliana di Automazione Mecca-tronica (ALDAM) abbiamo fir-mato un contratto di Cooperazio-ne per il rafforzamento della col-laborazione industriale tra i duePaesi nel settore dell’automazio-ne e meccatronica per la trasfor-mazione dei processi produttiviconosciuti come Industria 4.0.

In tale contesto sono stati or-ganizzati numerosi eventi seguitida B2B ( nel novembre scorsoera presente anche il Sottosegre-tario Della Vedova) cui hannofatto seguito nuove collaborazio-ni che ci hanno spinto a replicarequest’anno con iniziative comequella che si terrà a Brno in Mo-ravia alla fine di aprile. Assistia-mo anche ad una decisa volontàda parte di grosse imprese di co-

Ambasciatore d’Italia  in Re-pubblica Ceca dall’ottobre 2014,Grande Ufficiale dell’Ordine alMerito della Repubblica dal2013 e già Capo del Servizio perla Stampa e la Comunicazioneistituzionale, con il connesso in-carico di portavoce del Ministronel precedente incarico, AldoAmati inizia la propria carrieradiplomatica nel 1987. Durantel’intervista rilasciata a TribunaEconomica, pone l’accento sullerelazioni economiche e bilaterali,soffermandosi principalmentesulla capacità italiana di avvan-taggiarsi piu’ della concorrenzadella crescita dell’economia ce-ca: “Il balzo in avanti dell’eco-nomia locale avvantaggia l’Italiache nell’interscambio ha scaval-cato Francia e Austria”.

Dopo uno straordinario picco

struzioni come Astaldi, SaliniToto, Autostrade a partecipare aimportanti gare infrastrutturali econ loro, attraverso una costanteazione di lobby sulle autorità ce-che, cerchiamo di favorire il loroaccesso ad un mercato moltochiuso, ma che promette molto.Infine definirei costante e fortel’intervento a favore di Leonar-do-Finmeccanica per la venditaal Ministero della Difesa ceco disistemi militari.

A proposito di Europa, qualè oggi la posizione del Paese?

Il Paese guarda con un certotimore alle elezioni in Francia eGermania. L’esito elettorale inOlanda ha fatto tirare un sospirodi sollievo ma Praga deve fare iconti su come posizionarsi. L’e-sito del voto britannico sull’usci-ta dall’Ue, le prese di posizionidel neo Presidente alla CasaBianca, la deriva nazionalista aVarsavia e Budapest: tutto cio’ha indotto questo governo a nuo-ve riflessioni strategiche .

Accanto alla relazione impre-scindibile con la Germania - avolte avvertita come un po’soffocante - si cercano nuovi im-portanti partner a ovest e si pren-dono le distanze da un V4 sem-pre di più ostaggio di pulsionianti europee. Non vi è’ dubbioche il riferimento recente aun’Europa a più velocità sullabocca dei leaders dei Paesi piùgrandi, ha obbligato questa lea-dership a una riflessione se sce-gliere di tenere una posizione di-fensiva di rigetto pregiudiziale odi assecondare l’idea cercando difar parte di diverse avanguardie.E’ evidente soprattutto il timoreche non facendo parte della zonaEuro, pur avendo tutti i parametrieconomici di Maastricht in ordi-ne, la Repubblica Ceca vengamarginalizzata dai processi deci-sionali che dovrebbero condurrea una progressiva integrazionedelle economie più progredite. Eproprio su questo sfondo di ri-flessione strategica si raccoglieuna disponibilità ceca ad aprireun “dialogo strategico” con Ro-ma anche in ambito UE fondato

su politiche fiscali piu’ coraggio-se, passi avanti sul mercato in-terno e cooperazioni rafforzatein tema di Sicurezza e Difesa .

Quindi, oltre alle già inten-se relazioni commerciali traItalia e Repubblica Ceca, po-trebbero verificarsi anche dellepiù forti relazioni bilaterali?

Si, esattamente. Tali aperturevanno verificate e confermateperchè potrebbero costituire ilpresupposto per un salto qualita-tivo nelle relazioni bilaterali chepotrebbe servire al nostro Paeseper avere un importante alleatoin un’area europea - quella cen-tro orientale - in un momentocruciale per il destino dell’UE.Se tutto ciò induce a un certo ot-timismo, vi sono peraltro alcunipunti fermi da non sottovalutare.Praga rimane uno strenuo oppo-sitore delle quote obbligatorieper i flussi migratori e non pren-de posizioni assimilabili alle no-stre durante le discussioni per larevisione delle regole di Dublino.In tema di politiche migratoriequesto governo e’ disponibile amettere risorse crescenti in ter-mini di expertise e di finanzia-mento di programmi con Paesiterzi (anche africani) per limitareil flusso immigratorio.

In tale senso nelle ultime set-timane ha aderito all’idea di co-muni programmi bilaterali laddo-ve esistono interessi strategiciper entrambi i governi. In temamigratorio peraltro prevale unapproccio bilaterale in presenzadi un sostanziale scetticismo ver-so l’efficacia di interventi coor-dinati da Bruxelles.

A proposito di relazionicommerciali, a che cosa è do-vuto il picco dello scambio tra idue Paesi?

Tra i vari fattori, sicuramenteil più influente è stato il contri-buto dell’industria automotive emeccanica che pesa sul volumeper 5,2 miliardi di euro (+13,9%rispetto al 2015).

L’export verso l’Italia rag-giunge i 6,3 miliardi di euro; vi-ceversa, le importazioni dall’Ita-lia sono cresciute a 5,5 miliardidi euro grazie agli acquisti dielettrodomestici e altre apparec-chiature elettroniche (+19,1%),di mobilio (+14,6%), di strumen-ti di precisione e ricerca (+12%)e nel settore vinicolo (+11%).

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I rapporti economici tra i due Paesi

vanno a gonfie veleTribuna Economica intervista Aldo Amati,Ambasciatore d'Italia in Repubblica Ceca:

“Il Governo ceco non segue Varsavia e Budapestnella deriva anti-europea”

RAPPORTI AMBASCIATE REPUBBLICA CECA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 7

rocco di Matyas Bernard Braun.Oppure il monastero benedettinodi Broumov, capolavoro barocco,che tra l’altro conserva la copiadella Sacra Sindone di Torino.Sempre in campagna Holasovi-ce è un borgo-gioiello sotto tutelaUnesco. Miglior esempio di ar-chitettura popolare barocca dellaregione, è un esempio raro di ar-chitettura rurale funzionale al la-voro di campagna: una grandepiazza rettangolare su cui si af-facciano 23 fattorie per un totaledi 120 edifici collegati.

Infine, stella assoluta –nel ve-ro e proprio senso della parola-del Barocco boemo è certamen-te  il santuario di San GiovanniNepomuceno  (patrono di Boe-

mia). La stella è l’elemento ar-chitettonico predominante nel ca-polavoro di uno straordinario eoriginale stile ceco, che sposa erielabora i dettami del gotico edel barocco. Nella Lista Unesco,porta la firma prestigiosa dell’ar-chitetto (dalle chiare origini ita-liane) Giovanni Biagio Santini,fortemente legato ai numeri e alsimbolismo iconografico.

Gli altri filoni per le vacan-ze 2017. Ecco allora che il tema2017 –il Barocco appunto- nonva a oscurare, anzi si propone diispirarli ulteriormente- gli altri

filoni basilari del turismo in Re-pubblica Ceca: i viaggi green,sport e family (e quest’anno saràdedicato in particolare alle escur-sioni in bicicletta per famiglie)e  i viaggi golosi, con inevitabileriferimento alla birra e soprattut-to ai tanti, apprezzatissimi micro-birrifici del Paese.

Fonte: Ente NazionaleCeco per il Turismo

Urban e country: lo sfarzodilaga. Non solo chiese, mona-steri e palazzi: il Barocco arrivaa impreziosire persino le campa-gne ceche, punteggiandole dinobili residenze e rimodellandoi villaggi rurali.  La Via del Ba-rocco non può che partire dallacapitale e in particolare da MalaStrana (la Città Piccola), cuorebarocco appunto di Praga, ma sidipana in lungo e in largo per ilPaese. Toccando altri significa-tivi centri urbani di rara bellezzae non di rado sotto effige Une-sco –come  Ceske Budejovice,Trebic, Olomouc, Kromeriz,Hradec Kralove  - l’itinerario siinsinua poi nelle campagne econduce a una lunga teoriadi  magnifici castelli  trasformatiin vere e proprie regge, il cuiscopo non è più quello difensivoma quello di ostentare il poteree l’eleganza dei signori che leabitano. Tra i tanti, quellodi Veltrusy, che si fregia tra glialtri anche di opere del Verone-se e del Canaletto.

Fuori dai confini urbani eccoanche altri splendori barocchi,spesso inattesi e persino nascosti.Proprio come la galleria sotto ilcielo del parco Betlem, conosciu-ta anche come il  “presepe diBraun” e popolata di statue inpietra, a grandezza naturale, scol-pite sul posto dallo scalpello ba-

Sulle orme del BaroccoIn Repubblica Ceca un 2017 sfarzoso

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zione veterinaria). L'introduzione del sistema

del Registro Elettronico degli In-cassi per ristoratori e albergatoria partire da dicembre 2016 hacomportato la riduzione dell'ali-quota IVA per il settore della ri-storazione (escluse bevande al-coliche) dal 21% al 15%. Dalprimo marzo 2017 i negoziantidella piccola e grande distribu-zione dovranno trasmettere i datidelle fatture e degli scontrini ri-lasciati ai clienti.

L'obiettivo delle riforme delsistema sanitario, pensionistico,tributario e del welfare mirano agarantire la sostenibilità nel lun-go periodo della spesa pubblicae la convergenza verso i parame-tri europei, in particolare un rap-porto tra PIL e deficit inferioreal 3%. In ambito lavorativo, ildatore di lavoro ha l'obbligo di

pagare i premi assicurativi: il25% della base imponibile comepremio di previdenza sociale edil 9% della base imponibile co-me premio di assicurazione sani-taria. Il lavoratore invece versa il6,5% della base imponibile perla previdenza sociale ed il 4,5%come assicurazione sanitaria. Laliberalizzazione del mercato deifondi pensionistici e la contem-poranea riduzione dei sussidipubblici incoraggiano l’utilizzodi fondi pensione privati in con-seguenza anche della misura ina-deguata delle pensioni di anzia-nità.

Nel 2017 verranno modifica-te le detrazioni fiscali - da 12mi-la CZK a 24mila CZK 7 - a fa-vore dei risparmi destinati al si-stema pensionistico privato edelle assicurazioni sulla vita.

Le misure di consolidamentofiscale prese dal Governo Cecoconsistono in una serie di tassedirette e indirette come in moltiPaesi UE. Sono rimaste invariateper il 2017: la tassa diretta del19% - l'imposta sul reddito dellepersone giuridiche - e quella del15% relativa alle persone fisi-che, lasciando inalterati i princi-pi di calcolo per redditi da atti-vità lavorativa dipendente basatisul concetto di superlordo, e perle persone fisiche imprenditriciil regime c.d. a forfait. Per quan-to riguarda le tasse indirette, so-no in vigore l'aliquota IVA stan-dard del 21% e due aliquote ri-dotte del 15% e del 10%, conesenzione per i servizi finanzia-ri-assicurativi o per il trasferi-mento di immobili di recente co-struzione.

L'aliquota ridotta del 15%è applicabile agli alimentari,ai servizi di ricezione e a de-terminati articoli medici/sani-tari , mentre quella del 10%viene imposta sui l ibri, ali-menti per neonato e medicina-li (compresi quelli di destina-

Consolidamento fiscale:sostenibilità della spesa pubblicanel lungo periodo e convergenza

verso i parametri europeiLe stime individuate dallaBanca Nazionale ceca per ilbiennio 2017-2018 confermanoun livello stabile di crescita del2-2,5%. Anche le previsioni delFMI per il periodo 2017-2020indicano un tasso medio di cre-scita del 2,3%, dal momento chela migliore performance econo-mica dei tradizionali partner eu-ropei sarà bilanciata dal rallenta-mento dell’economia cinese edalla minore domanda di impor-tazioni dalla Russia. Questi duefattori potranno frenare la do-manda proveniente dai mercatiemergenti, ai quali la RepubblicaCeca è indirettamente legata at-traverso i suoi stretti rapporticommerciali con la Germania. Ilrisultato del referendum in GranBretagna (quarto paese di desti-nazione delle esportazioni ce-che) potrebbe portare, secondole prime analisi post-Brexit, adun rallentamento di qualche de-cimo di punto percentuale deltasso di crescita del PIL.

Gli altri principali indicatorisegnalano la perdurante solidità diquesta economia: il bilancio pub-blico annuale si è chiuso con unattivo di 61,8 miliardi di corone,nonostante la legge di bilancioprecedentemente emanata conte-nesse un deficit previsionale di 70miliardi; il rapporto debito pub-blico/PIL è sceso al 38,4%, conprospettive di diminuzione al35% entro il 2021; il tasso d’in-flazione, rimasto stabile nel corsodell’anno a livello dello 0,5%, si èattestato allo 0,7% a fine anno (aldi sotto dell’inflation target del2% stabilito dalla Banca Naziona-le ceca); il mercato del lavoro pre-senta un tasso generale di disoc-cupazione del 5,2% a fronte diuna media UE dell’8,7% e del10,2% dell’Eurozona.

In termini reali, 381.373 di-soccupati e 132.500 posti liberidisponibili. La media degli sti-pendi mensili ha visto nel terzotrimestre 2016 un aumento del4,5% e la busta paga media èstata di 27.220 corone ceche(circa 1.000 euro), un incremen-to di quattro punti percentuali intermini reali; il comparto mani-fatturiero ha registrato a novem-bre una forte crescita pari al 7%su base annua dovuto alla produ-zione di veicoli, rimorchi e se-mirimorchi (+15,4%), alle forni-ture elettriche (+5,4%) e allaproduzione di derivati da gommao plastica (+9,7%).

Il settore che ha portato mag-giori benefici è quello automoti-ve: la produzione ha raggiuntoun nuovo record con 1,344 mi-lioni di veicoli (+8,3%) dovutoalla crescita del mercato, all’effi-cienza delle case di produzioneed ai nuovi modelli, che rispon-dono bene alle tendenze del mer-cato europeo. A trainare la pro-duzione è stata la Skoda Autocon un incremento annuo del

12,5% con più di 765.000 autoprodotte.

Il commercio estero guada-gna ulteriore peso specifico nelquadro economico. I dati del-l’Ufficio di Statistica ceco relati-vi all’export indicano, per i pri-mi undici mesi del 2016, un tota-le di 135,5 miliardi di euro(+6,8% in più rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente).Un trend molto favorevole, cheha avuto risvolti fortemente po-sitivi anche in ambito finanziariodati i processi di svalutazionemonetaria messi in atto dallaBanca Nazionale ceca che hannoportato il tasso di cambio a 27corone ceche per un euro.

I dati mostrano anche come irapporti con l’Italia continuino adessere ottimi anche dal punto divista commerciale. L’export cecoverso l'Italia ha raggiunto nel 2016un volume di 5,5 miliardi di euro(6,5% in più rispetto allo stessoperiodo del 2015), mentre l’importproveniente dall’Italia si è attesta-to a 6,3 miliardi di euro (+16,4%).Quattro Paesi europei superanol’Italia per quanto riguarda le for-niture: Germania (34,03 mld dieuro), Cina (16,05 mld), Polonia(10,65 mld) e Slovacchia (6,52mld). I maggiori clienti, invece,sono: Germania (47,58 miliardi dieuro), Slovacchia (12,33 miliardi),Polonia (10,65 miliardi), Francia(7,64 miliardi) e Regno Unito(7,63 miliardi).

Fonte: InfoMercatiEsteri.it

Solidità degli indicatori macro-economici

A confermarlo anche Banca Nazionale e Fmi

(da pag. 5)

pag. 8 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 RAPPORTI AMBASCIATE REPUBBLICA CECA

però, deve affrontare le sfidedella quarta rivoluzione indu-striale (industria 4.0), che richie-dono sviluppo e ricerca in sva-riati campi, dalla sostenibilitàecologica fino alle risorse uma-ne, passando per tutte le innova-zioni tecnologiche in materia dirobotica, digitalizzazione, ciber-netica, informatica.

La Repubblica Ceca è famo-sa per la tradizione nella metal-meccanica e la competenza dellesue risorse umane, ma anche inquesto campo è importante uncostante aggiornamento. Come

ed estendere il portafoglio di pro-dotti e servizi per i clienti, for-mare lavoratori, ingegneri e spe-cialisti sempre più aggiornati epreparati. Il governo ceco si stamuovendo proprio in questa dire-zione, sostenendo la competivitàe gli investimenti dall’estero, so-prattutto nei progetti di R&S.

La crescita del supporto aisettori più innovativi è evidenteanche nell’esperienza dell’ufficioitaliano di CzechTrade - agenzianazionale ceca per la promozionedel commercio estero – che, trale altre cose, cura la partecipa-zione delle aziende ceche allefiere internazionali in Italia (trale più importanti è possibile cita-re MECSPE 2017, dal 23 al 25marzo a Parma) e fornisce assi-stenza ai produttori della Repub-blica Ceca nella ricerca di part-ner commerciali italiani. Sulmercato italiano, infatti, provanosempre di più ad affacciarsi –con ottimi risultati - aziende ce-che in ambiti tecnologicamenteavanzati, come ad esempio tuttele produzioni legate alle tecnolo-gie 3D (filamenti, scanner, rever-se engineering, ecc.).

Questi settori potrebbero dareulteriore vitalità agli scambicommerciali tra Repubblica Cecae Italia, che già hanno fatto regi-strare ottimi risultati negli ultimianni (tab. 1 e 2) e sono in cresci-ta anche nel 2016. Infatti, l’ex-port ceco verso l'Italia ha tocca-to, nei primi undici mesi del2016, il valore di 5,5 miliardi dieuro (6,5% in più rispetto allostesso periodo del 2015), mentrele importazioni dall’Italia hannoraggiunto i 6,3 miliardi di euro(+16,4%).

Sull’industria 4.0 si stannoconcentrando da anni risorse eattenzioni da parte del governoceco e di quello italiano. La ca-pacità di innovare sarà determi-nante per la crescita delle econo-mie dei due Paesi e delle relazio-ni reciproche, soprattutto in unsettore fondamentale – sia per laRepubblica Ceca sia per l’Italia– come quello metalmeccanico.

Mario CimminoCzechTrade Italia

Nel 2016 l’economia dellaRepubblica Ceca ha mostratodelle ottime prestazioni. Il PIL ècresciuto del 2,5% rispetto al-l’anno precedente e, secondo lestime della Banca Centrale Ceca,anche nel 2017-2018 la crescitasi aggirerà intorno al 2-2,5%.

Nonostante le possibili riper-cussioni dovute ad una forte di-pendenza dell’economica cecadalle esportazioni e alla relativamaggiore esposizione alle varia-zioni degli equilibri economici epolitici internazionali, i principa-li indicatori parlano comunquedi un Paese in ottima salute. Nel2016 è diminuito il rapporto de-bito pubblico/PIL (sceso al38,4%), il tasso di disoccupazio-

Il futuro è nella metalmeccanica 4.0

Esportazioni totali dalla RC in Italia (2011-2015)

Importazioni totali in RC dall’Italia (2011-2015)

Fonte: Ufficio statistico della Repubblica Ceca, 2016

La Repubblica Ceca è tra iPaesi con maggior beneficio procapite proveniente dai fondi eu-ropei. Secondo i dati rielaboratidall’agenzia KPMG sul periodoprogrammatico 2007-2015, l’en-trata pro capite ammonta a circa67500 corone ceche.

Con 711 miliardi di coronespese, le entrate da fondi europeirappresentavano il 14,2% del Pil,il secondo dato più alto nella re-

gione. A trainare la statistica è laPolonia, dove le entrate da fondieuropei hanno rappresentato il38% del Pil.

Nel corso del periodo pro-grammatico corrente l’impattodovrebbe calare.

Fondi Ue pari al 14,2%

del PIL

sostiene Oldrich Paclík, direttoredell'Associazione di Ingegneriadella Repubblica Ceca, le inno-vazioni tecnologiche possonofunzionare pienamente solo se“nell’industria ci sono abbastan-za lavoratori qualificati e tecni-camente formati”. La manodope-ra ceca è riconosciuta per essereistruita e a basso costo (rispettoalle medie dell’Europa occiden-tale), ma nell’immediato futurosarà determinante trovare vantag-gi competitivi più solidi rispettoal semplice costo della manodo-pera. Risulterà decisivo innovare

ne si è assestato al 5,2% (inferio-re alla media europea UEdell’8,7%) e l’industria manifat-turiera è cresciuta a novembre2016, su base annua, del 7%,trainata soprattutto dalla produ-zione di veicoli, rimorchi e se-mirimorchi (+15,4%).

Il settore leader dell’econo-mica ceca resta quello metal-meccanico. Le aziende del setto-re metalmeccanico sono tra lepiù importanti del Paese, risulta-no fondamentali per le esporta-zioni e attirano l’interesse degliinvestitori. L’intero settore,

Czech Tourism Italia, entepubblico finanziato dallo Statoceco per la promozione del Paesecome destinazione turistica, con-ferma che, anche nel 2016, laCechia si è confermata ad altogradimento per il pubblico italia-no.

I grafici sulla movimentazio-ne turistica dall’Italia alla Re-pubblica Ceca nel 2016 indicanouna crescita costante, con un uni-co e isolato episodio di lieveflessione nel primo quadrimestre2016, imputabile esclusivamentea una contrazione del turismoscolastico, riconvertitosi alle me-te domestiche in seguito al pani-co scatenatosi in Europa in se-guito agli attentati di Parigi.

Fin dal secondo quadrimestrele percentuali sono tornate a cre-scere, con tassi negli ultimi mesidel 2016 tra il +3% e il +10%.Lo scorso anno sono stati368.851 gli arrivi italiani in Re-pubblica Ceca –pari al 4,6% deltotale degli arrivi nel Paese- cuisono corrisposti un milione dipernottamenti, per una perma-nenza media di 3,7 giorni.

Lo stesso turismo scolasticoverso la Repubblica Ceca è nuo-vamente in crescita. D’altro can-to, la Global Peace Index - ricer-ca condotta su 163 Paesi(static.visionofhumanity.org), chetiene conto di diversi fattori dallamicrodelinquenza al terrorismo-indica la Repubblica Ceca al 6°posto nel mondo per sicurezza.

Grandi numeri anche per ilsettore alberghiero, che in Re-pubblica Ceca vanta uno dei tassidi occupazione più alti in Euro-pa: 73% circa, con picchi del77% a Praga. Il costo medio diuna stanza è di 77€ nel Paese edi 82€ nella capitale.

Il successo turistico della Re-pubblica Ceca, non solo sul mer-

cato italiano, si inserisce in unquadro generale particolarmentepositivo per il Paese, che sta vi-vendo una congiuntura economi-ca favorevole. Con un Pil a se-gno positivo, quella della Cechiaè tra le economie a crescita piùrapida tra i Paesi dell’Ue. Cre-scono la produzione industriale ei consumi, mentre diminuisce ladisoccupazione.

“L’Italia si conferma tra inostri principali mercati –com-menta Lubos Rosenberg, diretto-re di Czech Tourism Italia- e cisentiamo quindi ulteriormentedeterminati nel proseguire con lescelte strategiche e promozionaliadottate negli ultimi anni. Ilcomparto storico-culturale èquello cui siamo maggiormentevocati, forti di un patrimonio im-menso che attira sempre più ita-liani, le cui aspettative e richie-ste sono ben precise. Per noi èun vanto poter continuare a ri-spondere con prodotti classici, dinicchia e sempre nuovi “.

Attente analisi, strategie mi-rate, scelte ad hoc e un rapportodiretto con la stampa e il pubbli-co sono infatti gli strumenti chenegli anni hanno consentito allasede italiana di Czech Tourism didifferenziare sempre più l’offertae puntare su nuovi settori.

Nel 2017 la promozione daparte di Czech Tourism sul mer-cato italiano sarà focalizzata sulBarocco, genere artistico e archi-tettonico di forte ispirazione ita-liana, che ha però assunto formedavvero uniche sul suolo ceco eche spazia dai centri urbani finoall’aperta campagna. Lo slogan2017 Vivere il barocco con tutti isensi vuole essere uno spunto disicuro appeal per turismo orga-nizzato, turismo weekend e citybreak, turismo scolastico e reli-gioso.

Storia e cultura continuano a sedurre il turista

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RAPPORTI AMBASCIATE REPUBBLICA CECA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 9

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Secondo l'Associazione delleaziende farmaceutiche ceche, loscorso anno in Repubblica Cecasono stati registrati profitti pari a73 miliardi di corone (2,7 miliar-di di euro) per la vendita di pro-

dotti farmaceutici e dispositivimedici che rappresentano unacrescita del 7,5% rispetto all'an-no precedente. Il contributo mag-giore è legato ai redditi derivantidalle assicurazioni sanitarie: paria 35 miliardi di corone (1,3 mi-liardi di euro) nel 2015, contro i32,5 miliardi di corone (1,2 mi-liardi di euro) nel 2014.

Fonte: Ambasciata d'Italia a Praga

Profitti increscita del 7,5%

nel settorefarmaceutico

fa. La sfida, oggi, consiste nelmantenere ed eventualmente im-plementare questi trend positivi,puntando su produzioni ad altovalore aggiunto in ambito indu-striale e in attività di ricerca esviluppo. Una strategia che laRepubblica Ceca ha avviato giànel primo periodo di programma-zione di Fondi Strutturali 2007-2013 e che proseguirà almeno fi-no al 2020. Da un altro punto divista, la sfida sarà aumentare i li-velli salariali senza perdere com-petitività a livello internazionale.

Il 2016 ha visto il record discambio commerciale tra i duePaesi. Al di là dei numeri, checosa si è mosso?

Il record non è frutto di unboom improvviso, bensì di unacostante crescita dell’interscam-bio che riflette quella dell’econo-mia ceca e in particolare del set-tore industriale. Nel 2016 il trendha segnato +10% ma dal 2009 lacrescita è del 75%. Siamo passatida 6,8 miliardi a 11,8 in soli 6anni. Italia e Repubblica Cecasono due grandi manifatture, conspecializzazioni molto simili macon strutture produttive diverse ein un certo senso complementari.L’industria ceca è essenzialmen-te di trasformazione ed è quinditerreno fertile per le varie filiereitaliane, dalle macchine utensiliai macchinari in generale ma an-che per molta componentistica.Per quanto riguarda i beni diconsumo, invece, il maggior ex-port è dovuto al costante raffor-zamento del potere d’acquistodei cechi, che rende possibilel’inserimento di nuove fasce di

prodotti. È un processo lento, macostante, e in questo senso siamoconvinti che nel medio e lungoperiodo vi saranno nuove e inte-ressanti opportunità per le impre-se italiane, soprattutto per le pro-duzioni di fascia media, che oggifaticano a volte ad entrare nelmercato in certi settori, come adesempio la moda.

Che cosa cercano le impreseceche dalle nostre imprese?

In ambito industriale tecnolo-gie e soluzioni per migliorare iprocessi. In ambito commercialeovviamente i prodotti tipici delMade in Italy, che hanno sempregrande appeal nel contesto inter-nazionale e anche in RepubblicaCeca. Dall’agroalimentare allamoda, fino all’arredamento, c’èmolto interesse e attenzione so-prattutto alle novità. Gli interlo-cutori commerciali cechi oggisono preparati, conoscono le pro-duzioni italiane e sono esigenti intermini di rapporto qualità-prez-zo. Il mercato è evoluto veloce-mente negli ultimi dieci anni, an-che in ambito B2B, e questo è unaspetto decisamente positivo.

Disoccupazione al 4%: cer-casi risorse umane…

È uno dei principali sintomidell’ottimo stato di salute dell’e-conomia ceca, e allo stesso tem-po un grande limite in termini dimercato del lavoro. Molte azien-de infatti rinunciano a crescereper mancanza di personale. È undiscorso generale, che vale perl’industria, per i servizi, per l’IT,per l’ho.re.ca. Per le posizionibase, si potrebbero sfruttare im-

Il 2017 è iniziato per il setto-re manifatturiero in forte cresci-ta. Lo indicano i dati raccolti dal-l’Ufficio di Statistica Ceco. Laproduzione industriale in gennaio2017 è cresciuta su base annua di9,6 punti percentuali.

Anche il futuro non dovrebbepreoccupare l’industria ceca: lostock di nuovi ordini è cresciutoa gennaio del sette percento. Difronte a questa forte dinamicaespansiva, cresce anche il nume-ro degli occupati nelle aziendeindustriali (+2,1%) e le remune-razioni. In gennaio, lo stipendiomedio nell’industria è cresciutodi 5,7 punti percentuali, superan-do la soglia delle 29.000 coronelorde al mese. Tuttavia, nono-stante l’importanza del settore, isalari nell’industria restano infe-riori alla media nazionale.

Per comprendere meglio lanatura delle relazioni commer-ciali tra Italia e Repubblica Ceca,Tribuna Economica ha intervi-stato Matteo Mariani, SegretarioGenerale Camera di Commercioe dell’Industria Italo-Ceca, par-lando di nuove sfide, interazionetra aziende e risorse umane.

Dott. Mariani, il Paese con-tinua a crescere: quali sono lestrategie adottate e quali le sfi-de di oggi e del medio periodo?

Il Pil ceco nel 2000 valeva2.370 miliardi di corone, oggi4.700 miliardi. A questa fortecrescita economica si affiancauna buona stabilità politica. L’u-nione di questi fattori, associatialla posizione geografica, allamanodopera qualificata e ai costiancora contenuti, tiene alta l’at-tenzione degli investitori interna-zionali. In questo senso, il Paeseè un vero e proprio cuscinetto traquello che non molto tempo faveniva definito Est ed Ovest inEuropa, concetti che oggi hannoun senso completamente diversorispetto anche a solo dieci anni

portanti flussi dall’Ucraina, cheperò sono spesso rallentati dallevarie burocrazie al punto da noncoprire i fabbisogni delle impre-se. Nei servizi, invece, il limite èspesso la lingua. Il ceco è pocodiffuso e difficile da assimilarein tempi rapidi, per chi non parlagià lingue slave. Gli stranieri rie-scono così a coprire tali posizionisolo nelle grandi aziende multi-nazionali e i grandi centri di ser-vizi condivisi, presenti soprattut-to a Praga e in misura minore aBrno, nei quali la lingua ufficiale

è l’inglese. È un tema importantee non di facile soluzione, sulquale anche la nostra Camera diCommercio ha cercato di inter-venire con il nuovo portalewww.lavoro.cz, con l’obiettivodi favorire l’incontro tra doman-da e offerta nel mercato del lavo-ro italofono in Repubblica Ceca.

Tribuna Economica(© Riproduzione riservata)

Industria in trasformazione;terreno fertile

per le filiere italianeNostra intervista a Matteo Mariani,

Segretario Generale Camera di Commercio edell’Industria Italo-Ceca

pag. 10 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 EMBASSIES REPORT CZECH REPUBLIC

The automotive industry is inthe Czech Republic clearlyamong the most important indus-tries, it is the driving force ofeconomic growth, accounting formore than one-third of our ex-ports. Currently, it employs morethan 160,000 people and is thelargest employer in the country.Generates about 9 percent ofGDP of the entire country.

“Can we agree that our auto-motive industry are waiting forthe inevitable technologicalchanges that digitization is cer-tainly significantly transformedhis face. Standing in front of himand challenges through the de-velopment of electromobility. Wemust strive to ensure that the au-tomotive industry has masteredthis technological challenge, andremained competitive drivingforce of our economic growthand employment,” said MinisterJan Mladek.

Last year was the Czech au-tomotive industry in many re-spects record, it produced morethan 1.34 million vehicles, repre-senting an annual increase of 8.2percent. All three Czech au-tomaker in comparison with2015, production increased.

Skoda Auto produced lastyear a record 765,171 cars (+12.5% yoy), Hyundai MotorManufacturing Czech record358,400 vehicles (+4.7%) andToyota Peugeot Citroen Automo-bile Czech 220,611 vehicles (+0.7%) .

The government approvedthe development of the aviation

industry and space activitiesto support the

“Automotiveindustry will

undergosignificant

technologicalchanges anddigitization”

BEERThere are only a few products associated with the Czech Repu-

blic so closely as the Czech beer. It is shown also by the world’s hi-ghest beer consumption per person in the Czech Republic, namely144 l/person. Tin the Republic the beer even has its own “beer pa-tron“ – Saint Wenceslaus. Beer production and the brewing right inthe Czech Lands has a long lasting tradition and the Czech beer isone of the most famous beers in the world.

The first reference to the brewing of Czech beer is linked withthe Břevnov Monastery and dates back to the year 993. The historyof the existing Czech breweries is up to 150 years long. České pivohas been entered in the EU Register of Protected Geographical In-dications which is a guarantee of quality local raw materials and te-chnological procedures. Only top quality domestic varieties of hopsare used for beer production.

The most important variety of Czech hop is Žatecký poloranýčerveňák (Saaz semi-early red-bine hop) grown in the Saaz hopgrowing area, which is also registered as the Protected Designationof Origins in the EU. An essential component of beer is also the tra-ditional malt from selected barley varieties grown exclusively in theCzech territory.

In the Czech Republic 90% of production is constituted by thePilsener (Pils) beer, which is a prototype of the world category of li-ght lager. In recent years the beer assortment has been expanded bynon-traditional types of beer – e.g. wheat, unfiltered, fruit beers,etc. Beer in the Czech Republic is produced by 48 businesses with ahigh production capacity and by approximately 280 mini breweries.The beer production volume in 2015 totalled 20.076 million hecto-litres, which is the largest volume of brewed beer in the history ofCzech breweries.

WINEThe art of wine making in the Czech Republic is passed down

from generation to generation. Czech wine growers and makers re-gularly receive prominent international awards for the quality ofwine and also thanks to that the Czech Republic ranks among thetop European producers. There are two main wine growing areas inthe Czech Republic – Bohemia wine region and Moravia wine re-gion, each of which has its own sub-regions.

The natural conditions of our wine growing areas are a prere-quisite for wines of exquisite quality consisting in their spicy full-ness and delicate aromatic substances. White wines are typical fortheir fresh acids, while the red wines, conversely, are full bodiedand distinctive, but smooth and velvety and with an excellent plea-sant fruity smell.

Apart from pleasant taste they are characterised also by their hi-gher content of health-benefiting natural substances (e.g. flavonoidsthat are important antioxidants, or tannins that prevent any bacterialinfections of the gastro-intestinal tract). Wine growers in the CzechRepublic are also successful in grapevine breeding.

The varieties bred exclusively in the Czech Republic are e.g. –Agni, André, Ariana, Cabernet Moravia, Moravian Muscat (Muškátmoravský), Neronet, Rubinet or Pálava. The village of Přímětice inthe south of Moravia is the location of the world’s largest wine cel-lar in the shape of a cross. Currently, the vineyards in the CzechRepublic cover 19 thousand hectares, mostly in Moravia. Roughly75% of the total Czech wine production is exported.

Statistics: Agriculture4th quarter and year 2016

In Q4 2016 the total meat production amounted to 114 374tonnes. It increased by 1.6% for beef, declined by 3.1% for pig-meat, and rose for poultrymeat by 5.9%, y-o-y. Milk collectiondecreased by 1.6% to 584 649 thous. litres.

The trends of rising beef production (+5.3%) and decliningpigmeat one (−3.3%) continued during 2016. The poultrymeatproduction went up by 3.4% compared to the previous year. Agri-cultural producer prices went slightly down for cattle for slaughter(−1.2%) and minutely up for pigs for slaughter (+0.8%); they de-clined by 1.1% for poultry for slaughter. Milk collection increased(+1.0%) but its prices were by 14.7% below the 2015 level.

Slaughtering and meat production.In Q4 2016  the number of slaughtered cattle was 64.0

thous.  head  (+2.0%, y-o-y), of which 26.0  thous. were bulls(−5.6%), 28.2 thous. were cows (+9.0%), and 6.8 thous. wereheifers (+5.2%). The total beef and veal production amounted to18 937 tonnes (+1.6%).

The number of slaughtered pigs went down by 1.4%, y-o-y. Intotal 613.9 thous. pigs were slaughtered at average carcass weightof 117.5 kg. The pigmeat production declined to 55 060  tonnes,i.e. by 3.1%, y-o-y, and rose by 2.7% in comparison withQ3 2016.

The poultrymeat production reached 40 307  tonnes and wasby 5.9% higher than in Q4 2015.

Agricultural producer prices of cattle, pigs and chicken for slaughter.In Q4 2016 agricultural producer prices of cattle for slaughter

decreased, y−3.2%) and heifers (−4.8%), a negligible increasewas recorded for bulls (+0.6%). The average price of bulls forslaughter was 47.18 CZK per kg of live weight or 85.87 CZK perkg of carcass weight. 

Average agricultural producer prices of pigs for slaughter in-creased by 12.0%, y-o-y. Pigs for slaughter were sold on averagefor 32.69 CZK per kg of live weight or 42.49 CZK per kg of car-cass weight.

Agricultural producer prices of chicken for slaughter of thefirst quality class went slightly down (−3.7%). Their average pricewas 23.09 CZK per kg of live weight.

Milk collection and agricultural producer prices of milk.In Q4 2016, dairies collected 584 649 thousand litres of milk

from domestic producers and collection centres; i.e. by 1.6% less,y-o-y. Agricultural producer prices of milk were, however, by6.5% lower than in Q4 2015. The producers sold Q-quality milkon average for 6.82 CZK per litre, i.e. by 0.67 CZK per litre morethan in Q3 2016.

The year 2016 – Meat production, agricultural producerprices, and external trade.In 2016 the meat production amounted to  448 967  tonnes

(+0.3%). This amount included 71 932  tonnes (+5.3%) of beefand veal,  220 334  tonnes (−3.3%) of pigmeat,  156 492  tonnes(+3.4%) of poultrymeat, 178  tonnes (−0.8%) of sheepmeat,3 tonnes (+4.2%) of goatmeat, and 27 tonnes (−25.8%) of horse-meat.

The government approvedproject proposals in cooperationwith the European Space Agency(ESA) that shall help develop theaviation industry and space activi-ties in the Czech Republic for2017 and 2018. The annual bud-get for these activities is CZK 375million.

This means in practice that theCzech Republic will participatenot only in compulsory and optio-nal ESA activities, but will alsobe able to set up a special projectdesignated for the Czech Repu-blic.

This project will primarily tar-get the development of the Czech

industry. The activities shall in-volve the development of indu-strial capacities, improvement ofthe technological level of our in-dustry by introducing new tech-nologies and practices applying tospace activities and aviation. Theproject shall primarily prepare bu-sinesses for integration into thesupplier chains of large compa-nies. The businesses will be able

to learn how to write project do-cumentation, control quality andautomate production processes.

Another step which the Mini-stry of Transportation must take isto ask the European SpaceAgency to provide assistance withthe establishment of this project.Two thirds of all 22 ESA memberstates must agree with the provi-sion of this assistance.

The world’s most powerful laser is in the Czech Republic

In developing the laser, Czech and Britishscientists surpassed competing teams from the

United States, Japan and FranceOperation of the world’s most

powerful laser commenced at theHiLASE centre in Dolní Břežanyon Monday, 23 January 2017.Only internal employees willwork with the Bivoj laser at thebeginning; it will be made avail-able to companies in the secondhalf of 2017.

Czech and British scientistssurpassed competing teams fromthe United States, Japan and

France when they became thefirst to develop and, last year, testan extra high-power laser. Thelaser’s 1 kW performance en-ables it to work faster and moreefficiently, and to thus machinelarger surfaces of materials. Itwill be possible to use the laserin, for example, the aerospace in-dustry for testing componentsthat are subjected to high degreesof stress, such as landing gear.

EMBASSIES REPORT CZECH REPUBLIC Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 11

The Ministry of Industry andTrade is currently trying to startthe creation of a favourable envi-ronment for increasing energyefficiency in the long term, espe-cially in terms of removing barri-ers in the Operational Pro-gramme Enterprise Competitive-ness at both national and Euro-pean level and supporting re-shaping of the EFEKT programfor the period 2017-2021.

After an approval by the gov-ernment, an update of the Na-tional Action Plan for Energy Ef-ficiency/NAPE/ will be submit-ted to the European Commission.Monitoring the current status offulfilment of obligations to in-crease energy efficiency in orderto take effective decisions toremedy the current situation iscrucial for updating the NAPE.

The report familiarized thegovernment members with cur-rent outcomes of the evaluationof the strategic framework im-plementation in the field of ener-gy efficiency, which is summa-rized in the National Energy Ef-ficiency Action Plan (NEAP). Itunderlined the fundamental prob-lems in terms of meeting obliga-tions of the CR in this area andthe need to open a debate on pos-sible corrective measures.

The planned savings targetfor the period 2014-2016 hasnot been met, which resultsfrom insufficient utilization ofallocations within key subsidyprograms to improve the energyefficiency. It specifically in-clude the programs of the Inte-grated Regional OperationalProgramme under the auspicesof the Ministry for Regional De-velopment Operational Pro-gramme Enterprise and Innova-tion for Competitiveness beingin the competence of the MITand Environment OperationalProgramme of the Ministry ofEnvironment. The evaluationshowed that the target for theperiod 2014-2016 was met by64%.

Governmentgot acquainted

with the state onachieving nationaltargets for energy

efficiencytalyse and/or accelerate new in-vestment primarily in the areasof energy efficiency, small re-newable energy sources and in-novation. The transaction willbenefit from an EU budgetaryguarantee under EFSI.

The two banks have a solidtrack record of mutual coopera-tion dating back to 2002. TheEIB has so far provided 11 loansand guarantees in excess of EUR1.1 billion to CSAS to spur long-

The European InvestmentBank (EIB) and Česká spořitel-na, a.s. (CSAS) have joined for-ces in the first risk-sharing ope-ration in the Czech Republic andthe whole Central Europe regionguaranteed by the EuropeanFund for Strategic Investments(EFSI) in order to provide EUR100 million in funding to smalland medium-sized businesses forclimate action and research-rela-ted projects.

The loan-by-loan guaranteeof EUR 50 million from the EIBwill provide 50% credit risk pro-tection on a portfolio of newloans extended by CSAS. Theaim of the transaction is to ca-

term SME and midcap financingin the Czech Republic under fa-vourable terms. The EFSI is al-ready expected to trigger finan-cing of around EUR 1.9 billionin the Czech Republic as of Ja-nuary 2017.

EFSI is the central pillar ofthe European Commission’s In-vestment Plan for Europe aimedat boosting investment levelsacross the EU, better known asthe "Juncker Plan".

Investment Plan for Europe:landmark EUR 100 million risk-sharingdeal to support small and medium-sized

businesses in the Czech Republic

the Czech Republic’s EnergyTransmission Network Company(ČEPS a.s.) to finance thereinforcement and modernisationof the country’s electricity tran-smission network. This projectsupports the implementation ofČEPS’s 2016-2020 investmentprogramme that involves 25 tran-smission schemes with voltagelevels ranging from 110 kV up to400 kV, including IT and com-munication systems. Thenetwork upgrading measures aregeographically dispersed throu-ghout the country.

The EIB also signed five in-termediated loan contractsamounting to EUR 392.5 millionwith Czech financing institu-

The European InvestmentBank Group provided EUR 619million in new loans, guaranteesequity in the Czech Republic in2016, of which EUR 526 millionfrom the EIB and EUR 93 mil-lion from its subsidiary the Euro-pean Investment Fund (EIF).

The operations included fiveoperations under the EuropeanFund for Strategic Investments,part of the Investment Plan forEurope. Total investments trigge-red by these five operations aloneamounted to nearly EUR 2 bil-lion or 1.06% of the country’sGDP.

In the strategic infrastructuresector, the EIB lent CZK 3 bil-lion (some EUR 111 million) to

tions. These intermediaries – Če-ská spořitelna, a.s., ČSOB, a.s.,ČSOB Leasing, a.s., Komerčníbanka, a.s. and SG EquipmentFinance, a.s. – are using the EIBfunds to finance projects carriedout by SMEs, midcap companiesand municipalities in the fields oflocal infrastructure, environmen-tal protection, energy, R&D, in-novation and services, includingtourism. Two of the financial in-termediaries, Komerční banka,a.s. and SG Equipment Finance,a.s., are using the EIB funds toincrease youth employment bypartly targeting firms that hire ortrain young people.

The EIF committed EUR 93million in two equity, four gua-rantee and three microfinanceoperations, catalysing 636 mil-lion in new investments.

EIB Group increases supportto Czech Republic by one third

to EUR 619 million in 2016

creasing every year. Last year,Chinese investors promised inve-stments in the amount of 3.2 bil-lion crowns, which is twice morethan in 2015.

Most often, companies wantto invest in the sector of produc-tion of motor vehicles, where 22investment projects account for19.2 billion crowns, followed bythe companies of metal and me-talworking industry (16 projectsin the amount of 4.7 billion.CZK) and plastics industry (9projects amounting to 3.4 billion.CZK).

Most companies (in both ca-ses 13) are planning to invest inthe Ústí and Moravian-Silesianregions. In the Usti region, theywill bring 24.1 billion crownsand create 1,949 new jobs. In theMoravian-Silesian region, theywill invest CZK 4.6 billion andcreate 1,688 new jobs. The thirdregion in the number of invest-ment plans is the Pilsen region,

where investors plan to invest4.3 billion in 10 companies andcreate 1,117 new jobs.

The largest investmentagreed with the CzechInvest in2016 is the expansion of thecompany Karsit Automotive,s.r.o. in Trutnov, which is goingto expand the production of partsfor the automotive industry byinvesting 2.7 billion crowns andcreating 230 new jobs. It is fol-lowed by the expansion of thecompany Benteler InternationalAktiengesellschaft, which investsin the production of steel andaluminium automotive bodyparts 2.5 billion Czech crowns,willing to create 576 new jobs inthe industrial zone in Klášterec.The originally Czech companyKiwi.com, a former start-up Sky-picker, accounts for the third lar-gest investment in the amount of1,5 billion crowns in the centreof strategic services, which willcreate 700 new jobs. Among

others things, this particular in-vestment is a result of long-la-sting support of Czech start-upsby the CzechInvest Agency.

Investors currently experien-ce a significant shortage of skil-led labour force as a result of arecord low unemployment. Alack of prepared sites where theinvestors could launch in a shorttime their activities is one of the

reasons why big investors prefermaking their investments inother countries than in the CzechRepublic. Generally, the invest-ment process from investmentplan to its implementation is be-coming increasingly faster. Inthis regard, inordinately longpermitting processes remain amajor drawback of the Czech in-vestment environment.

In 2016, both domestic andforeign enterprises plan to investover 64 billion crowns in theCzech Republic on the basis ofnegotiations concluded with theCzechInvest, which s by about20 billion crowns more than in2015. 84 cases out of a hundredaccount for the expansion ofcompanies already operating inthe Czech Republic. Every fourthis the called high-tech projectwith a higher added value. Ei-ghty percent of the investmentintentions are going to take ad-vantage of investment incentives.

A number of brand new inve-stment projects is 16 and 84 in-vestment cases account for ex-panding projects by companiesthat already operate in the CzechRepublic. Foreign investors ac-count for 78 projects and dome-stic ones for 21 projects. One re-maining case is a joint ventureproject. Most foreign investmentprojects (20) have been negotia-ted with investors from Germanyin the overall amount of 9.3 bil-lion crowns in addition to 10projects with Austrian investors(8.1 billion. CZK) and 10projects with U.S. investors (4.4billion. CZK). The proportion ofChinese investments has been in-

In 2016, CzechInvestnegotiated investments totalling64 billion crowns. Every fourth

is a high-tech

pag. 12 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 world news

“In February this year, Ger-many Trade & Invest (GTAI) re-ported record numbers of foreigndirect investment projects for2016, with the largest number ofFDI jobs created in production,”said Benno Bunse, CEO ofGTAI. “These statistics are thecontinuation of a trend whichclearly points to Germany’s po-sition as a preferred location forinvestment in production facili-ties, as well as to a reinforce-ment of the loyalty being shownto the ‘Made in Germany’ label.That we are now seeing such vol-umes heading outside of the EUas well as across the borderswithin it is a further embellish-ment of Germany’s global repu-tation.”

Germany’s federal statisticsoffice Destatis has reported asharp increase in year-on-yearforeign trade for January 2017.January’s exports, relative toJanuary 2016, were 11.8% up,while imports rose at almost thesame rate, 11.7%. After calendarand seasonal adjustments werefactored in, exports in January2017 rose 2.7% on the previousmonth, while imports rose 3%.January’s foreign trade balancefor January 2017 also showed a€14.8bn surplus.

Interestingly, the sharpest in-crease in exports was to coun-tries outside the EU. Year-on-year there was a 17.7% increasein exports to non-EU countries; ac. €10bn rise in value. The newscomes on the back of lastmonth’s report that factory or-ders in Germany had increased toan 18-month high in Decemberand further underlines Ger-many’s position as a stable andattractive production and supplylocation in a challenging eco-nomic climate.

Germany sees foreigntrade spike

Exports outside the EUlead the way

ternationals, in the Amsterdamand The Hague regions in partic-ular, have been struggling to findplaces for their children at inter-national schools. The Amster-dam and The Hague regions arehome to a large number of for-eign companies. As a conse-quence, the government and themunicipalities are investing morethan ten million euros across sev-en international schools in thetwo regions.

Collaborating on interna-tional education. The govern-ment and the municipalities eachbear half of the investment (5.35million each). The Minister ofEconomic Affairs and the Secre-tary of State for Education, Cul-ture & Science have already es-tablished an International Educa-tion Taskforce, which has estab-lished a structural approach tocapacity problems at internation-al schools. The Taskforce willdeliver a report this spring, andwill also look at the situations atinternational schools in other re-gions.

Support further afield. InSeptember 2016, the governmentannounced a solution for the in-ternational schools located in theEindhoven region. At the open-ing of the academic year Minis-ter Kamp indicated that theBrainport region was to receive acontribution of seven million eu-ros for the development of inter-national education there. Thisaids the attraction of critical tal-ent to high quality manufacturingin the region, such as the Auto-motive Industry, ICT, and LifeSciences.

gions of Amsterdam and TheHague to eliminate waiting listsat these schools. We aim toachieve this by accelerating allscheduled new-builds and expan-sion projects, and, where neces-sary, by providing temporaryclassrooms.”

47% rise in demand forschool places. The Netherlandshas long been a popular locationfor foreign companies and inter-national knowledge-workers: afact that is supported by the an-nual figures of the NetherlandsForeign Investment Agency(NFIA), and its regional partners.In 2016, 350 foreign investors –companies such as Oracle, andDanone – accounted for 11,398additional jobs, and a 1.74 bil-lion-euro contribution to theDutch economy. The steadily-in-creasing number of foreign com-panies has resulted in the numberof students attending internation-al schools rising by an impres-sive 47 percent over the previousfive years. As a result, expat in-

The Dutch government, to-gether with the regions of Ams-terdam and The Hague, has madea one-off payment of 10.7 mil-lion euros available for interna-tional schools. The move is be-ing made in order to cut the wait-ing lists to enter internationalschools. The investment will en-able approximately 1,150 addi-tional international students topursue their education in theshort-term. The allocation seesthe Dutch government improveits investment climate for foreigncompanies, by providing theiremployees and their familieswith ready access to internationaleducation.

Fast-tracking expansion.Minister for Economic Affairs,Henk Kamp, stated: “TheNetherlands is an attractivecountry for international busi-ness. Around 900,000 jobs in ourcountry come from foreign com-panies. Access to good qualityinternational education is a sig-nificant factor for these compa-nies when they consider locatinghere. Children of foreign work-ers often depend on internationalschools for their education. Inorder to remain attractive, wehave collaborated with the re-

International Schools in Holland Receive €10 Million

Boost to Cut Waiting Lists

available in the labor market.Spain is in an intermediate

position with regard to “LaborMarket Flexibility”, which corre-sponds to the role of govern-ments in how labor functions.This is a good outcome compa-red to other neighboring coun-tries such as France (8.2), Ger-many (6.7) and the United King-dom (6.1), so the Spanish Go-vernment is doing more thanother countries to reduce bureau-cracy and adapt its laws to attractforeign talent.

Spain obtained a score of 6.5out of ten in the 2016 GlobalSkills Index which identifies ta-lent through a series of seven keypoints. Spain's score has fallenone position since the 2015 indexbut it is still in fourth place aheadof Germany, United Kingdomand France.

The top three are Sweden (7points), United States (6.4) andLuxembourg (6.5), which hasimproved its results since the lastreport when it came eighth.

Europe's predominance wasclear in 2016, when it had sixcountries in the top ten of theranking, while two were from theAmericas and one from Asia.Spain's position is particularlycommendable, as it is still amongthe top five in spite of the arrivalof two new countries in theranking.

A new development in thisedition is the inclusion of twomore countries in the study, Uni-ted Arab Emirates and Malaysia,taking the total states analyzed to33. The geographic scope of theresearch covers 18 Europeancountries, representing 54.55%of the total; seven countries inAsia, accounting for 21.21%; sixcountries in the Americas andtwo in Oceania.

Spanish companies are facinga serious labor problem in obtai-ning talent for vacant positions.This is one of the seven indica-tors the consulting firm HAYSuses for the research, under theheading “Talent Mistmatch”; thatis, the skills companies areseeking, compared to the skills

Spain is the fourth country in the world in terms of talent

is finalising its assessment of thepotential impact of such a tradedeal, taking into account the pre-liminary scope. This assessmentwill take into account new op-portunities that an EU-New Zea-land trade agreement could crea-te for EU businesses, as well asagricultural sensitivities thatneed to be accommodated.

The discussions started inOctober 2015 based on new po-licy orientations set out in theEU trade and investment strategy"Trade for All". With annual bi-lateral trade amounting to morethan €8 billion, the EU is NewZealand's second largest tradingpartner after Australia. For theEU, trade with New Zealand re-sults in a positive trade balanceof €1.3 billion, and EU compa-nies hold nearly €10 billion inforeign direct investment in NewZealand. Any potential dealwould aim to further deepen thistrade and investment relation-ship.

Commissioner for Trade, Ce-cilia Malmström, and New Zea-land's Minister of Trade, ToddMcClay, met today in Brussels tomark the end of preparatory talksfor potential EU-New Zealandtrade negotiations. Over the lastmonths, representatives from theEU and New Zealand have exa-mined all bilateral economic is-sues to define the areas to be co-vered and the right level of ambi-tion for any future negotiations.

As a next step, the EuropeanCommission will ask MemberStates for a negotiating mandateto negotiate on behalf of the EUon the basis of specific objecti-ves. In parallel, the Commission

EU and NewZealand move astep further in

expanding tradelinks

erage farm gate milk priceshave increased by 31% sincelast summer, up to 33.7 c/kg inFebruary. Is this a perfect re-covery? Of course not. But is itevidence that things are movingin the right direction? I wouldsay yes.”

According tothe final figuresreceived byMember Statesfor the first re-duction period(October to De-cember 2016),43 968 milk pro-ducers reached atotal productionreduction of 851700 tonnes ofmilk. Thescheme's widetake-up and theensuing price re-covery show that

it responded both to farmers' ex-pectations and to market needs.

The money not used as partof the €150 million set aside forthe scheme will remain availablefor agricultural expenditure andwill finance other market mea-sures that may prove necessaryin the agricultural sector.

The final figures of the sec-ond reduction period (November2016 to January 2017) will beknown at the beginning of Apriland will provide the fulloverview of this exceptional, oneoff scheme launched by the Eu-ropean Commission.

This EU milk production re-duction scheme, launched lastsummer and financed with €150million, was one of the flagshipmeasures decided by the Euro-pean Commission to face themilk crisis. It contributed to therising trend in EU milk pricesover the last fewmonths, balanc-ing the markets.

Participatingin the GeneralAssembly of theFrench federa-tion of milk pro-ducers (FNPL)taking place inLangres, France,A g r i c u l t u r eCommiss ione rPhil Hogan said:“The EuropeanUnion continuesto strongly sup-port dairy farm-ers in good times and bad.When I took office in 2014, Eu-rope was entering a profoundand lasting dairy price crisis.We saw the storm clouds com-ing. And we took decisive actionat every stage of the crisis, ex-hausting every legislative toolat our disposal. The voluntaryreduction production scheme isa measure which had neverbeen done before, but which hasbeen a clear success. There hasbeen a slow but unmistakeableprice recovery, with the milkmarket witnessing a rising trendfor a number of months. EU av-

EU support scheme helps to reduce milk production

Nearly 44.000 farmersfrom across theEU have appliedfor support from

the EU foragreeing to

voluntarily reducetheir production

of milk

world news Mexico Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 13

raised policy rates to counter in-flationary pressures and keep in-flation expectations anchored nearthe inflation target and more re-cently in response to heighteneduncertainty in the wake of the out-come of the US presidential elec-tion. In order to meet the consoli-dation path and ensure debt sustai-nability, the 2017 budget includesexpenditure cuts, with the objecti-ve of returning to a primary sur-plus.

The government laid down aconsolidation path two years agoto reduce the budget deficit (mea-sured by the public sector bor-rowing requirement) by 2 percen-tage points of GDP over 4 years.However, there is scope for reallo-cating expenditures and further li-miting tax expenditures to raisespending on programmes conduci-ve to inclusive growth for Mexi-can families – such as child care,health, poverty reduction, and in-frastructure.

Economic activity has been re-silient to sharply lower oil prices,weak world trade growth and mo-netary policy tightening in theUnited States. Domestic demandremains the main driver of econo-mic activity, supported by recentstructural reforms that have cutprices to consumers, notably onelectricity and telecoms services.Growth will be held back in 2017and 2018, mostly through invest-ment and consumer confidence,following uncertainties about futu-re US policy, although the eco-nomy could benefit from strongerimport demand from the UnitedStates.

Macroeconomic policy isbeing tightened. Banco de Mexico

NOVEMBER 2016Oecd: Economic

forecast summary

Mexico is at the forefront ofclimate-friendly solutions in va-rious productive sectors. In linewith the policies of Mexico's Se-cretariat of Agriculture, Live-stock, Rural Development, Fi-sheries and Food (SAGARPA),actions have been taken to pro-mote the use of renewable sour-ces of energy in the agriculturalsector to decrease the negativeimpacts on the environment.

One of these initiatives, theSustainable Rural Developmentproject, seeks to modernize andrehabilitate small and medium-sized agribusinesses to improvetheir environmental sustainabi-lity. There is special emphasison the efficient consumption ofenergy and/or renewable energy,as well as on the promotion ofthe sustainable management ofwaste and the conversion of bio-mass for its potential use asenergy.

The project, implemented bythe Shared-Risk Trust Fund(FIRCO) as part of SAGARPA,and with the support of theWorld Bank, has been demon-strating tangible results since2010.

However, in 2015 it becameevident that the procurementprocesses for small agriculturalproducers were complex. Andthat there was potential forachieving greater benefits foragribusinesses if an evaluationcriteria was more suited to theirneeds. Small-scale farmers hadto face unknown market situa-tions and procurement processesthat were difficult to complywith, implying a major invest-ment in time and effort.

In order to take on this pro-blem, the FIRCO team togetherwith the World Bank developeda friendly online platform to re-spond to local needs.

The use of the electronic pro-curement website was activatedin 2015. Through the website101 agribusiness have been fi-nanced so far.

SmallAgribusinesses

in Mexico Benefitfrom OnlineProcurement

Platform

The macroeconomic scenario expected by Banco de México

Inflation:It is estimated that during

2017 headline inflation will ex-ceed the upper limit of the vari-ability interval of Banco deMéxico’s target, even thoughduring the last months of thatyear it is expected to resume itstrend of convergence towardsthe target and will lie close to 3percent in late 2018. Thus, dur-ing this year inflation is antici-pated to be temporarily affectedby both the changes in relativeprices of merchandise with re-spect of those of services, as aresult of the depreciation of thereal exchange rate, and the tran-sitory impact of the liberaliza-tion of gasoline prices. Like-wise, in 2017 core inflation isalso estimated to remain at lev-els above the permanent 3 per-cent target and in late 2017 andin 2018 it is expected to resumeits trend of converging to thepermanent Banco de México’starget. It is anticipated to occuronce the effects of the aforementioned shocks start dissipat-ing and the monetary policymeasures that have already beenimplemented, as well as thoseadopted in the remainder of2017, take effect.

The balance of risks for in-flation is considered to havecontinued deteriorating. Amongupward risks, the followingshould be mentioned: i) that thenumber of shocks that have oc-curred may increase the proba-bility of second round effectsonto inflation; ii) that inflationexpectations may rise even fur-ther as a consequence of addi-tional depreciations of the na-tional currency, derived fromuncertainty still prevailing inthe external environment orthat, given the national currencydepreciation, its passthroughonto prices may increase; iii)higher prices of agriculturalproducts, even though their im-pact onto inflation is expectedto be transitory.

Among downward risks,these should be listed: i) a pos-sible appreciation of the nation-al currency; ii) further reduc-tions in different prices of theeconomy, as a consequence ofthe structural reforms; iii) thatthe future performance of the

international references and ahigher competition among gaso-line and other fuels’ suppliers inthe country would lead to lowerprices of these products; iv) thatthe national economy may de-celerate more than estimated.

In this context, in the futurethe Board of Governors willclosely monitor the evolution ofall inflation determinants and itsmedium- and long-term expec-tations, especially the possiblepass-through of exchange rateadjustments and gasoline pricesonto the rest of prices. Like-wise, it will be watchful of themonetary position of Mexicorelative to the U.S., and the evo-lution of the output gap. T

his will be done in order tocontinue taking the necessarymeasures to consolidate the ef-ficient convergence of inflationto its 3.0 percent target. Regard-less of any external develop-ments, Mexico should continueboosting its competitiveness inthe international arena and en-hance its growth potential in thedomestic market. In this sense,the commitment to implementthe approved structural reformsin an adequate and timely man-ner and to persevere with thefiscal consolidation effortsshould be a priority. Thestrengthening of both the micro-economic functioning of theeconomy and its macroeconom-ic soundness will allow Mexicoto become a more attractive in-vestment destination. Moreover,it is imperative to strengthen therule of law and to guarantee le-gal certainty, so as to propitiatea more favorable environmentfor growth. This has gainedeven more relevance in view ofthe challenge faced by Mexicoderived from the U.S.’ intendedeconomic agenda. In the samevein, even though the trade inte-gration of North America hasindeed benefitted all membersof the block and that furtherdeepening the economic rela-tions could boost the competi-tiveness of the region, it ismandatory to maintain Mexi-co’s trade openness and to seekgreater diversification of desti-nation markets for Mexican ex-ports, as well as the sources offoreign direct investment andimports to the country.

Current Account:For 2017, deficits in the

trade balance and the currentaccount of USD 10.1 and 26.5billion are anticipated, respec-tively (1.0 and 2.7 percent ofGDP, in the same order). For2018, deficits in the trade bal-ance and the current account areestimated to amount to USD 9.0and 27.8 billion, respectively(0.9 and 2.7 percent of GDP, inthe same order). Consideringthese forecasts, no aggregatedemand-related pressures ontoprices are anticipated.

The balance of risks for thegrowth scenario in Mexico isstill biased to the downside.Among downward risks, thefollowing stand out: i) that dif-ferent enterprises may decide tocancel or postpone their invest-ment plans in light of the recentevents in the U.S.; ii) that ahighly protectionist trade or fis-cal policy may be implementedin the U.S., affecting Mexicanexports to the said country andleading to a further deteriora-tion of consumers’ and busi-nesses’ confidence; iii) that therating agencies may reduce thecredit rating of the country, thusaffecting investment flows toMexico; iv) that workers’ remit-tances to Mexico may be lowerthan expected, possibly as aconsequence of the policies im-peding their transfers or of asmaller number of jobs forMexicans in the U.S.; v) thatepisodes of high volatility in in-ternational financial marketsmay be observed, hence possi-bly reducing the sources of fi-nancing to Mexico. Among up-ward risks, the following arenoteworthy: i) that the imple-mentation of structural reformsmay render higher-than-expect-ed results; ii) that given the re-cent exchange rate depreciation,non-oil exports may observe amore notorious recovery; iii)that the implementation of theexpansionary fiscal policy inthe U.S. may have a net positiveimpact on the Mexican industri-al production and the transfer ofworkers’ remittances to thecountry; iv) that the forthcom-ing negotiations of the FreeTrade Agreement with the U.S.may reach a favorable outcome.

GDP Growth Rate:Global economic growth

forecasts, and in particular thosefor the U.S. economy, still pointto a gradual recovery over thecoming years. However, theseexpectations do not seem to ful-ly incorporate possible adverseeffects on the global economicactivity and trade, as a conse-quence of certain protectionistpolicies being pursued by thenew U.S. government. Indeed,despite the still prevailing un-certainty regarding the specificmeasures, the economic policyproposals mentioned by the saidgovernment in reference toMexico already tend to signalthat, to a certain degree, it willtake actions that would hinderthe relations between the twocountries.

This environment has al-ready affected consumers’ andbusinesses’ confidence, foreigndirect investment and workers’remittances to Mexico.

Therefore, the centralgrowth scenario presented inthis Report incorporates a cer-tain deterioration in the expect-ed trade flow between Mexicoand the U.S. and a reduced for-eign direct investment with re-spect to that previously expect-ed. However, the negative ef-fect of the above is estimated tobe partially offset by the boostprovided by the structural re-forms and by an environmentmore conducive to growth, de-rived from the soundness of themacroeconomic framework.

Thus, the GDP growth ratefor 2017 is expected to lie be-tween 1.3 and 2.3 percent (be-tween 1.5 and 2.5 percent in theprevious Report). For 2018, theforecast range has been adjusteddownwards from between 2.2and 3.2 percent to between 1.7and 2.7 percent.

Employment:For 2017 an increment of

between 580 and 680 thousandjobs in IMSS-affiliated employ-ment is expected, as comparedto an increase of between 600and 700 thousand jobs in theprevious Report. Likewise, for2018 the number of IMSS-affil-iated jobs is expected to growbetween 620 and 720 thousandjobs (an increment of between650 and 750 thousand jobs, aspublished in the previous Re-port).

pag. 14 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 world news

In a statement, the govern-ment said the high growth ratewas reflected in various othereconomic benchmarks, from a€164 million increase in privateconsumption of households,unemployment at just 4.8 percent and 7,500 new private sec-tor jobs in the months up to Sep-tember 2016.

Finance Minister EdwardScicluna said the GDP data con-firmed reports by various creditrating agencies that growth had"surpassed pre-crisis levels andis settling at new highs."

According to figures relea-sed by the National StatisticsOffice (NSO), GDP grew by 6.7per cent in nominal terms.

The local economy grewacross nearly all sectors, withhigh growth rates registered inthe agriculture, forestry and fi-shing sector (12.4 per cent),professional, scientific and te-chnical and administrative andsupport sector (11.9 per cent),and the information and com-munication sector (11.6 percent).

Malta Had The Fastest-GrowingEU Economy In 2016

Malta's economy grew by 5 per cent in 2016,making it the fastest-growing economy in the

European Union last year.

plementation of the TFA will helpCanadian SMEs export to fast-growing emerging markets in La-tin America and the Caribbean,Africa and Asia. If all the provi-sions of the TFA are implementedby all the WTO members, Canadacould achieve a reduction in tradecosts of up to 11.4 percent, poten-tially leading to an increase in thetotal value of trade of up to 1.7percent. Using Canada’s 2013two-way trade as a reference, thiswould be a $16.1-billion gain.

Canada submitted its accep-tance of the TFA recently. Alongwith international partners andthrough mechanisms that includethe Global Alliance for Trade Fa-cilitation and the World BankGroup’s Trade Facilitation Sup-port Program, Canada providesassistance to developing coun-tries to implement the TFA.

Canada encourages WTOmembers that have not yet rati-fied the TFA to do so as soon aspossible and looks forward toworking with developing coun-tries to fully implement the com-mitments in the agreement.

sCanada welcomed announ-cement by the World Trade Or-ganization that the Agreement onTrade Facilitation (TFA) has en-tered into force. The TFA is im-portant for Canadians because itwill lower trade costs globally bymodernizing and simplifying thecustoms and border proceduresof WTO members. Canada’ssupport for the TFA reaffirms itscommitment to a rules-based sy-stem for trade that levels theplaying field for exporters andcreates opportunities for middle-class Canadians.

The TFA will particularly helpsmall and medium-sized enterpri-ses (SMEs) increase their exports,because trade costs are dispropor-tionately high for them. The im-

Canadawelcomes entry

into force ofWTO Agreement

on TradeFacilitation

sted by large increases in exportvolumes of LNG and coal asmajor infrastructure projects inthose sectors came online.

Tourism also made a signifi-cant contribution to our exports,as Australia continues to attract arecord number of internationalvisitors.

Today's record surplus highli-ghts the Coalition's economicplan and ambitious trade agendais working. They are creatingmore export opportunities, dri-ving economic growth and crea-ting new jobs.

Surging export values of ruralgoods, iron ore and coal have de-livered Australia its largest evertrade surplus of $4.7 billion forthe December quarter. This re-cord result was driven by largeincreases in export values to Chi-na, Japan, Korea, Hong Kong,Singapore, Taiwan, the UnitedKingdom and Thailand.

The growth in rural exportswas underpinned by strong gainsin vegetables, oil seeds, wool,meat and fresh dairy products.The December quarter also saw astrong $6.3 billion narrowing inthe current account deficit to$3.9 billion, Australia's lowestdeficit since 2001.

Australia's impressive overalltrade position in 2016 was boo-

Record tradesurplus

for Australia

The World Bank announced aUS$ 100 million project to sup-port better management offorests, rangelands and agricul-tural landscapes for more jobsand increased incomes in theNorth-West and Center-West re-gions of Tunisia, where almosthalf of the poorest segment ofthe population are concentrated.While addressing the impacts ofclimate change and preservingthe landscape’s natural re-sources, which are essential forprotecting local livelihoods thatare heavily dependent on agricul-ture, forests and rangelands, inte-grated management of the re-gion’s forests and rangelandsalone has the potential of raisingthe value of their output from thecurrent US$16 million to US$75million, and creating around25,000 jobs.

The  Integrated LandscapesManagement in Lagging RegionsProject will finance the key in-gredients of improved manage-ment of natural resources; in-cluding more accurate data forwell informed decisions, lawsthat promote better and integrat-ed management, and strengthen-ing the technical and managerialskills of the many stakeholders inagriculture at the national, re-gional and local levels. The pro-ject will also support the intro-duction of climate-smart agricul-ture, while fostering economicgrowth through productive al-liances and value chain develop-ment at the community level.

“Sustainable and integratedmanagement of landscapes hasan important role to play in im-proving the lives of people inrural regions that have been leftbehind,” said Eileen Murray,World Bank Country Managerfor Tunisia, “there is significant

potential for growth if local com-munities are provided the sup-port to reorient towards highervalue added products and grow-ing global markets. This wouldespecially benefit women, whomake up over half of the rural la-bor force and up to 80 percent inthe North-Westand Center-West.”

The combina-tion of overgraz-ing, deforestationand climatechange poses asignificant threatto Tunisia’s nat-ural resourcesand agriculture,and the wellbe-ing of rural com-munities who re-ly on them. The cost of deforesta-tion and forest degradation is es-timated at US$14 million peryear, and the cost of rangelanddegradation and clearing is esti-mated at US$36 million. In coun-tering this threat, the projectaligns with the national strategyof promoting sustainable man-agement of natural resources andsupport for a green economy, aswell as shifting from a top-downto a bottom-up approach to deci-sion making that empowers localcommunities. The project will al-so have a specific focus on creat-ing more and better opportunitiesfor women, who make up the ma-jority of the rural labor force inthe two regions, and young peo-

ple.“Centralized decision making

has limited the ability of localcommunities to manage and pro-tect their environment,”said Taoufiq Bennouna, WorldBank Senior Natural Resources

M a n a g e m e n tSpecialist, “thatis now changingand this projectaims to supportthe process. Lo-cal communitiesworking with na-tional and re-gional institu-tions, and linkedto global mar-kets, will be keyfor coordinatedstrategies thatnot only preserve

the landscape for future genera-tions but also promote opportu-nities and growth in underdevel-oped regions.”

The Ministry of Agriculture,Water Resources, and Fisherieswill implement the project, guid-ed by a cross ministerial steeringcommittee and regional councilsin each governorate, as well aslocal development councils thatwill lead the consultative processto identify the sub-projects thatwill be funded by the project.The local development councilswill be broadly representative ofthe local population, offeringwomen and young people in par-ticular the chance to participatein local decision making.

WORLD BANK US$100 Million to Protect

the Environment and PromoteDevelopment in Tunisia’s

Poorest Regions

“Centralizeddecision makinghas limited theability of localcommunities tomanage andprotect theirenvironment”

The European BankingAuthority (EBA) published its2016 annual assessment of EUsupervisory colleges, which areestablished for the effective su-pervision of EU cross-borderbanking groups. The Report high-lighted a number of achievementsmade by colleges in the course of2016, including a good level andquality of engagement, and alsoidentified areas for improvementas well as topics for supervisoryattention for 2017. The Report re-lied on the EBA staff observa-tions gained through their partici-pation in colleges of supervisorsand on the consolidated results ofthe individual college assessmentsconducted at the end of 2016.

Overall, the Report concludedthat the level and quality of enga-gements in supervisory collegeshave been further improved in2016, in particular the quality anddepth of the discussions.

The EBA staff observed thatthe group risk assessment reports,one of the key deliverables of col-

leges, provided a good overviewof risk profiles, with all materialrisks being captured and a suffi-cient level of details included. Im-provements are expected in thecompletion and sharing of the de-composition of capital require-ments by individual risks.

In addition, the Report highli-ghted that the joint decision docu-ments on capital and liquidity,which are the ultimate outcomesof colleges work, were well reaso-ned and contained information onand references to the conclusionsof the Supervisory Review andEvaluation Process (SREP), as re-flected in the group risk/liquidityrisk assessment reports. The arti-culation of the own funds require-ments (P2R) in the 2016 capitaljoint decision documents havebeen brought more in line with theSREP guidelines. In terms of thejoint decision process, collegeshave to ensure that substantialinformation is shared with collegemembers in a timely manner.

Supervisory colleges were re-

quired, for the second year in arow, to assess group recoveryplans for cross-border bankinggroups and to reach joint deci-sions in 2016. Securing a formalagreement was challenging inmany colleges, as they had to dealwith issues arising from the treat-ment of pre-existing individualrecovery plans, which had beendeveloped before the BRRD ca-me into force, and the appropriatecoverage of individual entities inthe group recovery plans. Theseissues have led to delays in rea-ching a joint decision, to a partialdecision or to a situation in whichno joint decision could be rea-ched.

Among the items which deser-ve supervisory attention in 2017are the ongoing balance sheetcleaning and NPLs reduction forlegacy portfolios and the sustaina-bility of banks' business models.

For the first time, the reportincludes detailed information onthe activity of colleges followedon a thematic and selected basis.

The tools the EBA applies tofacilitate the effective functioningof colleges as well as the supportand guidance the EBA providesto colleges throughout the entirejoint decision cycle are also ex-plained in the Report.

EBA Annual assessment of EU

supervisory colleges for 2016

RAPPORTI AMBASCIATE TUNISIA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 15

di sostegno al settore privatoportato avanti dal Governo tu-nisino.

Il progetto si articolerà inuna serie di interventi in mate-ria di sviluppo economico lo-cale, internazionalizzazione edinnovazione d’impresa, miratisia alla formazione e all’assi-stenza tecnica di oltre 100 pmitunisine che al rafforzamentodelle strutture di appoggio allepmi a livello centrale e regio-nale. È prevista inoltre la crea-zione di un Osservatorio dellepmi nelle regioni tunisine di

Biserta, Nabeul, Zaghaouan,Gabes, Tozeur, Kebili, Mede-nine e Tatouine.

Con 39 iniziative in corsoper un totale di 300 milioni dieuro destinati allo sviluppo so-cio-economico, regionale edambientale, la CooperazioneItaliana conferma la centralitàe la priorità accordate alla Tu-nisia. Ulteriori 155 milioni dieuro tra crediti di aiuto e donisaranno dedicati per il qua-driennio 2017-2020 a sosteneregli sforzi del Paese e a rilan-ciarne i processi di sviluppo,nel solco dell’impegno assuntodall’Italia in occasione dellaConferenza Tunisia 2020.

Fonte: InfoAfrica.it

Una Delegazione giuntadalla Regione Umbria e il Mi-nistero tunisino dell’Industria edel Commercio hanno firmatoun contratto per la promozionedelle piccole e medie imprese(pmi) in Tunisia.

Con l’obiettivo di favorirelo sviluppo di startup, in parti-colare quelle create da giovaniimprenditori, l’iniziativa pog-gerà sul contributo della Coo-perazione Italiana che ha mes-so a disposizione un dono paria circa 730.000 euro per tre an-ni nell’ambito del programma

Contratto Regione Umbria e Ministero Industria tunisino

per promozione delle Pmi

Stato tunisino a Roma, l’Ufficiodi Tunisi dell’Agenzia ICE hainoltre segnalato anche un accor-do tecnico per rafforzare la coo-perazione sull’energia pulita, ilcontrasto al cambiamento clima-tico, la protezione ambientale elo sviluppo sostenibile. L’accor-do – firmato dal ministro del-l’Ambiente italiano Gian LucaGalletti e dal ministro degli Affa-ri esteri tunisino Khemaies Jhi-naoui – si inquadra nell’ambitodell’attuazione dei piani naziona-li di riduzione delle emissioniconcordati nell’accordo raggiun-to alla Cop21 di Parigi. Tra i pro-getti e le attività, che il ministerodell’Ambiente cofinanzierà perun importo non superiore ai duemilioni, sono previsti scambi diesperti e di studi tecnici, campa-gne di sensibilizzazione, forma-zione di capacità e trasferimentotecnologico.

Roma sono stati firmati ac-cordi per un valore complessivodi 160 milioni di euro: a dirlo èstato il ministro tunisino delloSviluppo, degli Investimenti edella Cooperazione Internaziona-le, Fadhel Abdelkefi, a marginedel Forum sulle opportunità diinvestimento e di sviluppo nelbacino del Mediterraneo organiz-zato da Ernst & Young.

A riportarlo è l’Ufficio di Tu-nisi dell’Agenzia ICE, specifi-cando che le intese riguardano isettori dell’agricoltura, dell’am-biente e delle nuove tecnologie.

Tra gli accordi siglati in oc-casione della visita del capo di

Siglati accordicon l’Italia

per 160 milioni

dalla collaborazione culturale al-lo sviluppo democratico ed eco-nomico della Tunisia.

In occasione della visita, so-no state firmate una serie di inte-se che rappresentano segnaliconcreti di una collaborazioneforte e fattiva e che consentiran-no di approfondire ulteriormentela cooperazione fra i nostri duePaesi. Oltre agli accordi in cam-po migratorio, turistico, energeti-co-ambientale, medico-sanitario,trasporti e culturale, particolaremenzione va all’importante con-tributo italiano di 360 milioni dieuro della Cooperazione italiana,che saranno destinati ai settoriprioritari per la creazione di oc-cupazione mediante il sostegnoal settore privato (piccole e me-die imprese, imprese sociali, svi-luppo regionale e locale), per ilrafforzamento del sistema diistruzione pubblica, dell’energiae dell’emigrazione intesa comefattore di sviluppo. Una dichiara-zione dei due Ministri degli Este-ri ha inoltre fornito una corniceampia ai temi prioritari di tratta-zione bilaterale. Infine, il Presi-dente del Consiglio dei Ministri,Paolo Gentiloni, è stato moltolieto di invitare il Presidente Es-sebsi a partecipare al Vertice delG7 in programma a Taormina afine maggio.

Quali sono le prossime ini-ziative economiche promosse

dall’Italia in Tunisia?Nella prospettiva della ripre-

sa economica del Paese auspicatanel 2017, come “Sistema Italia”stiamo lavorando, in collabora-zione con Ministero dello Svi-luppo Economico/ICE e Confin-dustria, all’organizzazione di unnuovo Business Forum bilateraleda tenere a Tunisi, in principionella seconda metà dell’anno. Sitratta del prosièguo naturale dellaMissione imprenditoriale effet-tuata a Tunisi nel maggio 2016che ha visto la partecipazione dioltre 200 operatori italiani guida-ti dall’allora Ministro degli Affa-ri Esteri e della Cooperazione In-ternazionale, Gentiloni. In ag-giunta, sono oggi in fase di pre-parazione una nuova serie di ini-ziative di promozione economi-co-commerciale in Tunisia mira-te a settori specifici (quali agri-coltura, costruzioni, energia, turi-smo, ecc.). Da parte della comu-nità d’affari italiana, è stato ma-nifestato un forte interesse aprendere parte a queste nuovemissioni ad hoc. 

Progetti di investimento eriforme economiche: che cosac’è da sapere?

Il Primo Ministro Chahed hamesso in cima alle priorità delsuo Governo il rilancio dell’eco-nomia del Paese che non puo’che passare per l’aumento del-l’export e l’attrazione di nuovi

L’Italia è il secondo partnercommerciale della Tunisia conun volume di interscambio com-plessivo (import/export) che su-pera i 5 miliardi di euro. La pre-senza industriale italiana in Tuni-sia “è molto solida, dinamica ediversificata contando circa 850società italiane o a capitale mi-sto, che danno lavoro a oltre63mila persone. Le nostre azien-de, nonostante le difficoltà diquesti ultimi anni, hanno mante-nuto e, in alcuni casi, incremen-tato le loro posizioni”.

Nel 2016, le imprese italianehanno effettuato sul territorio tu-nisino un centinaio di progetti diinvestimento, quasi tutti relativiad estensioni di precedenti unitàdi produzione. “La Tunisia rap-presenta un ponte per l’Italia sulMediterraneo, una piattaformaproduttiva naturale per le impre-se italiane impegnate a diversifi-care le proprie attività e a pene-trare nuovi mercati in Nord Afri-ca, Golfo e Africa sub saharia-na”. Infatti cresce il numero e ilfermento delle imprese italianeche stanno avviando collabora-zioni con aziende tunisine suprogetti da realizzarsi in Libia.“Esiste un notevole potenzialepresente nelle triangolazioni trasocietà italiane e partner tunisininella realizzazione di commessein territorio libico, in un auspi-cabile quadro di stabilizzazionee pacificazione”.

Ambasciatore De Cardona,che cosa ha rappresentato lavisita di stato del PresidenteEssebsi in Italia?

La visita di stato del Presi-dente Essebsi è stata l’occasioneper ribadire la condivisione traRoma e Tunisi della stessa visio-ne della centralità del Mediterra-neo. Sono stati moltissimi gliambiti di collaborazione evocatinel corso della visita: dalla lottaal terrorismo al tema migratorio,

investimenti diretti esteri. La Tu-nisia ha avviato una nuova fasedella sua transizione economicache passa attraverso il recuperodella fiducia degli operatori eco-nomici tunisini e stranieri, l’au-mento degli investimenti pubbli-ci e privati, e il miglioramentodel clima d’affari.

Nel novembre 2016, si è te-nuta una Conferenza Internazio-nale sugli Investimenti (Tunisia2020) con l’obiettivo di ridareslancio all’economia del Paese.In tale occasione, è stato presen-tato il Piano di Sviluppo 2016-2020 che prevede investimentipubblici e privati per circa 50miliardi di euro. E’ stato altresìconfermato il pieno sostegno allaTunisia da parte delle istituzionifinanziarie internazionali, deiprincipali fondi sovrani e dellebanche multilaterali di sviluppo,annunciando un pacchetto di aiu-ti di circa 14 miliardi di euro tracrediti e doni. Tra le infrastruttu-re cui il Governo tunisino ha ac-cordato priorità vi è anche il pro-getto ElMed, una interconnessio-ne elettrica tra la Sicilia e la Tu-nisia di grande valenza strategi-ca, su cui l’UE dovrebbe contri-buire con un proprio finanzia-mento in via di definizione. Adaprile inoltre entrerà in vigore lanuova legge sugli investimenti,in concomitanza con i decreti at-tuativi relativi agli incentivi, aisettori liberalizzati e ai tempi diconcessione delle autorizzazioni,e all’istituzione dei nuovi organi-smi di supporto e accompagna-mento dell’investitore. Sono poiin corso di finalizzazione i decre-ti attuativi relativi alle leggi sulpartenariato pubblico-privato,sulle energie rinnovabili e sullariforma del settore bancario.

L’Esecutivo ha inoltre annun-ciato che è in fase di definizioneuna legge d’emergenza economicache consentirà, nel corso dei pros-simi anni, facilitazioni ammini-

strative per progetti consideratistrategici in termini di posti di la-voro creati o di dimensioni del-l’investimento. Si preannuncianopertanto interessanti opportunitàper i nostri comparti industriali.Le prospettive di una rafforzatapartnership bilaterale costituisco-no un obiettivo rilevante della no-stra azione. I nostri operatori eco-nomici si attendono da parte tuni-sina risultati concreti nel migliora-mento del clima d’affari locale eriforme realizzate in tempi brevi.

Qual è il ruolo economicodella Tunisia con l’Europa e vi-ceversa?

La debole crescita tunisina di-pende anche da fattori esogeniquali la contrazione dell’inter-scambio con i partner europei.Ciononostante, l’Europa rappre-senta circa il 70% dell’interscam-bio commerciale totale del Paesenordafricano. La Tunisia ha biso-gno dell’Europa e dell’Italia percontinuare sulla strada delle rifor-me e della democratizzazione delPaese. Il rapporto tra Africa edEuropa sarà sempre più centrale:Roma e Tunisi sono le rispettiveporte di entrata. L’UE ha stabilitodi aumentare l’aiuto finanziario infavore della Tunisia, concedendo300 milioni di euro per il 2017, alfine di rispondere alla profondacrisi economica che attraversa ilPaese, da destinare a sviluppo so-cio-economico, aiuto alle imprese,lotta alla disoccupazione, contra-sto alla corruzione e al contrab-bando, investimenti nella gio-ventù, conformemente alle prioritàdel Piano di Sviluppo 2016-2020.Altri programmi di aiuto finanzia-rio sono stati approvati nel 2014 enel 2016 ma restano vincolati al-l’adozione di una serie di riformeeconomiche strutturali.

Tribuna Economica(© Riproduzione riservata)

Riforme: la Tunisia ha bisognodell'Europa e dell'Italia

Segnali concreti di una collaborazione

forte ed efficaceIntervista di Tribuna Economica

a Raimondo De Cardona, Ambasciatore d’Italia a Tunisi: “850 società italiane, o a capitale misto,

che danno lavoro a oltre 63mila persone”

pag. 16 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 RAPPORTI AMBASCIATE TUNISIA

economico, attualmente settoreprioritario per la Tunisia.

In occasione di questa visita,sono stati firmati sei accordi, sul-la cultura, il trasporto terrestre, lasalute, l’ambiente, il turismo eduno sulla cooperazione allo svi-luppo di 165 milioni di euro. E’stata inoltre rilevata un’ampia di-sponibilità delle imprese italianeche hanno partecipato all’incon-tro economico svoltosi nell’am-bito della visita, ad investire inTunisia.

Quali prospettive nel breve-medio periodo?

Tenuto conto delle sfide chela Tunisia deve affrontare, ilprossimo periodo sarà segnato dagrandi iniziative per il rilancioeconomico. Con la nuova leggesugli investimenti e la prossimapromulgazione della legge sull’e-mergenza economica, unitamentealle altre misure e riforme strut-turali sul piano economico, laTunisia si appresta a migliorare iflussi degli investimenti direttiesteri, in particolare italiani, percreare nuovi posti di lavoro epromuovere le sue esportazionisui mercati esteri, specialmentesu quello europeo.

Il nostro obiettivo è di ristabi-lire la fiducia non solo nei con-fronti degli Italiani ma anche del-la comunità tunisina in Italia.Vorremmo mostrare a tutti che ilnostro paese è cambiato in me-glio e che la situazione della si-curezza registra un ritmo soste-nuto di continuo miglioramento.La nostra priorità risiede nelrafforzamento delle relazionieconomiche, nel miglioramentodell’attrattività per gli investi-menti esteri in Tunisia e nella ri-presa dei flussi turistici al loroantico livello.

Entrando nello specifico deirapporti bilaterali/commercialitra Tunisia e Italia: come simuovono capitali e investimen-ti?

L’Italia è un partner strategi-co nella regione mediterranea.Rappresenta il nostro secondocliente nonché fornitore, con unvolume di scambi pari a 5 miliar-di di euro. La Tunisia è oggiconsiderata come un sito privile-giato per gli investimenti produt-tivi italiani, sotto molteplici puntidi vista: vicinanza geografica eculturale con l’Italia; mano d’o-

pera qualificata ed economica;infrastrutture IT all’avanguardia;disponibilità di spazi e insedia-menti per l’ICT; agevolazioni eincentivi fiscali, quadro normati-vo moderno (tutela della privacye della proprietà intellettuale) efavorevole al business (libertàd’investimento, burocrazia sem-plificata); un mercato dinamico,scelto da numerose multinazio-nali.

La Tunisia rappresenta dun-que una piattaforma produttivainteressante per le imprese italia-ne impegnate a diversificare leproprie attività, e costituisce unimportante hub per penetrare innuovi mercati.

Come sono strutturati gliinvestimenti italiani in Tuni-sia?

La Tunisia è legata all’Italiada una storia millenaria. Fin dal-le epoche Etrusca e Punica, i duePaesi hanno esercitato un fascinosul mondo per la loro posizionedi grandezza e predominionelMediterraneo dove hanno postoinsieme le fondamenta di unastoria comune. “Tra queste cul-ture che si sono sviluppate intor-no al Mediterraneo - afferma du-rante la nostra intervista, MoezSinaoui, Ambasciatore della Re-pubblica Tunisina a Roma -, Ita-lia e Tunisia sono le eredi natu-rali delle gloriose civiltà di Ro-ma e Cartagine, due simboli diuguale splendore che illuminava-no il mondo. E’ utile evocare laricchezza della compenetrazionedi queste antiche civiltà ricor-dando la circolazione nel Me-dioevo degli uomini e delleidee”.

Dell’impero Romano che, trala fine del Secondo ed i primi de-cenni del Terzo Secolo fu direttodai quattro imperatori della dina-stia dei Severi nati nell’Ifrikia,l’antica Tunisia, sussistono al dilà del tempo, importanti testimo-nianze, quali l’anfiteatro di ElJem, terzo più importante almondo dopo il Colosseo e l’are-na di Verona ed i meravigliosimosaici romani custoditi nel Mu-seo del Bardo che rappresentanola più importante collezione almondo.

“Cartagine, seconda cittàdell’Impero Romano – prosegueMoez Sinaoui -, generò grandipensatori tra i quali Sant’Agosti-no, il grande filosofo e teologocristiano. Infatti, non dimenti-chiamo che la Tunisia è statacristiana per cinque secoli e hadato tre Papi alla cristianità: ilPapa Vittore I, il Papa Melchia-de e il Papa Gelasio. E numerosialtri grandi filosofi e pensatori aiquali il patrimonio dell’Umanitàdeve tanto perché aprirono lastrada alla pace ed alla tolleran-za nonché ai nuovi progressi ma-teriali”.

Ambasciatore Sinaoui, qua-li sono, oggi, le relazioni tra laTunisia e l’Italia?

La Tunisia si conferma sem-pre più come partner privilegiatodell’Italia. Le relazioni bilatera-li, dopo la rivoluzione del 14gennaio 2011, si sono consolida-te grazie al sostegno dell’Italiaalla transizione democratica nelnostro paese, unitamente al suoimpegno ad accompagnare e so-stenere la ripresa economica inTunisia.

La visita di Stato del Presi-dente della Repubblica a Roma,l’8 e 9 febbraio scorso, ha rap-presentato una testimonianza del-le eccellenti relazioni bilaterali edella volontà condivisa di proce-dere verso l’approfondimento ela ridinamizzazione della coope-razione, in particolare sul piano

Oggi con più di 860 impresee più di 1,6 Miliardi di Dinarid’investimenti , l’Italia è il se-condo investitore in Tunisia. Gliinvestimenti italiani rappresenta-no, infatti, circa il 40% degli in-vestimenti stranieri, mentre leesportazioni della Tunisia versol’Italia costituiscono più del 20%del totale delle esportazioni dellaTunisia verso i paesi dell’Unioneeuropea. Tra i settori emergentidell’economia tunisina, qualinuove ed importanti opportunitàper le aziende italiane, si annove-rano le industrie della meccanica,del software e del tessile.

Sia nei macro che nei microsettori, dove e come c’è spazioper allargare la collaborazio-ne?

I settori di cooperazione daampliare sono molteplici e offro-no interessanti prospettive. Ilsettore agricolo dischiude grandiopportunità nel comparto agro-alimentare. Anche nell’industriameccanica si prospettano nume-rose opportunità per i due paesi,soprattutto nella filiera dei com-ponenti automobilistici, conside-rata come un settore di eccellen-za dell’industria tunisina. Un al-tro settore emergente e di grandevalore aggiunto, è quello delle

energie rinnovabili, che costitui-sce un proficuo comparto di col-laborazione.

Sicurezza e immigrazione:quanto e come influiscono sullerelazioni commerciali e qualiazioni sono in atto al fine diproteggere cittadini e imprese?

Occorre innanzitutto ralle-grarsi dell’esemplare cooperazio-ne tra i due paesi in materia dimigrazione e più precisamente dicontrasto all’immigrazione clan-destina. Si è infatti passati dai22mila clandestini del 2011 ai1.204 nel 2016, tutti rimpatriatinel rispetto della dignità umana.Tuttavia la cooperazione nel-l’ambito della migrazione nondeve limitarsi alla sola lotta con-tro l’immigrazione clandestina,ma deve anche aprire un spira-glio di speranza per i giovani tu-nisini, affinchè possano lavorarein Italia. La cooperazione deveinoltre sostenere lo sviluppo re-gionale in Tunisia con la creazio-ne di nuovi posti di lavoro, inco-raggiare le PMI a potenziare leloro attività e moltiplicare le op-portunità di esportazione dei loroprodotti sul mercato italiano.

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Cooperazione, un modellodalle molteplici prospettive vincentiItalia e Tunisia partner

privilegiati nel Mediterraneo Moez Sinaoui, Ambasciatore

di Tunisia a Roma, durante la nostra intervistapone l’accento sulle relazioni economiche

e bilaterali tra i due Paesi

Il numero di ingressi turisticinel paese fino al 30 novembre èstato di 5,2 milioni, dei quali1,5mln di turisti algerini e 1mlndi libici. I turisti europei sonostati 2,5 milioni tra cui 600 milarussi.

Per quanto riguarda i pianiper il futuro Rekik ha precisatoche l'intero settore sarà rilancia-to, con una formazione profes-sionale specifica e controlli piùrigorosi che permetteranno unariclassificazione degli hotel. Pro-seguirà inoltre la strategia di di-versificazione dei prodotti turisti-ci e nel 2017 l'implementazionedell'Open Sky e dell'E-Visa (vi-sto elettronico), che permetteran-no di fare della Tunisia una de-stinazione turistica per il mondointero. Il ministro ha peraltroprecisato in questo contesto chesono in corso negoziazione conun vettore aereo cinese per aprireun volo diretto Tunisia-Cina.

Fonte: AnsaMed

Se non avremo problemi disicurezza potremmo accogliere 7milioni di turisti stranieri nel2017, per arrivare a 10 milionientro il 2020. E' quanto ha affer-mato il ministro del Turismo tu-nisino, Selma Elloumi Rekik, suidati relativi alla ripresa del setto-re e alle prospettive del postConferenza per gli investimenti“Tunisia 2020”.

In quell'occasione infatti nu-merose catene alberghiere si so-no impegnate a tornare in Tuni-sia e a farne una base per il lorobusiness. Tunisia 2020 secondoil ministro ha saputo rilanciarel'immagine della Tunisia conconseguenze positive per il turi-smo.

Turismo 2017: si punta

ai 7 milionivisitatori

debito pubblico ed al sostegnoalla crescita sostenibile.

Anche l’Ue ha stabilito di au-mentare l’aiuto finanziario in fa-vore della Tunisia, concedendoaltri 300 milioni di euro per il2017, al fine di rispondere allaprofonda crisi economica che at-traversa il Paese, da destinare a

sviluppo socio-economico, aiutoalle imprese, lotta alla disoccu-pazione, contrasto alla corruzio-ne e al contrabbando, investi-menti nella gioventù, conforme-mente alle priorità del Piano diSviluppo 2016-2020. Un primoprogramma di aiuti da 300 mi-lioni di euro era stato approvatonel 2014; un secondo prestito da500 milioni di euro, a condizionimolto favorevoli, era stato ap-provato nell’estate scorsa. I ver-samenti di tali prestiti sono an-cora parziali in quanto condizio-nati all’adozione di riformestrutturali.

La Tunisia ha avviato unanuova fase della sua transizioneeconomica che passa attraversoil recupero della fiducia deglioperatori economici tunisini estranieri, l’aumento degli inve-stimenti pubblici e privati, e ilmiglioramento del clima d’affa-ri. Andranno poi impostate leriforme del lavoro, dei cambi edella sicurezza sociale. L’Esecu-tivo ha inoltre annunciato chequanto prima sarà adottata unalegge d’emergenza economicache permetterà, nel corso deiprossimi tre anni, facilitazioniamministrative per progetti con-siderati strategici in termini diposti di lavoro creati (almeno500) o di dimensioni dell’inve-stimento (almeno 25 milioni dieuro).

Per fare fronte alle difficoltàdi budget della Tunisia, il FondoMonetario Internazionale ha au-torizzato nel maggio scorso unsecondo prestito quadriennale da2,9 miliardi di dollari, dopo lascadenza della precedente lineadi credito da 1,7 miliardi di dol-lari.

Le riforme prioritarie nel bre-ve termine vanno dunque orien-tate, secondo gli esperti del Fmi,al contenimento dell’aumento del

Fmi e Ue contribuiscono a far fronte alle difficoltà tunisine

RAPPORTI AMBASCIATE TUNISIA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 17

La situazione macroeconomi-ca della Tunisia è oggi fragile.La debole crescita dipende, da unlato, da fattori esogeni quali lacontrazione dell’interscambiocon i partner commerciali eu-ropei e un contesto regionale cheimpatta negativamente sull’im-magine del Paese, in particolaresul settore turistico. Dall’altro la-to, tra i fattori endogeni, il calodell’export di fosfati a causadelle perduranti agitazioni sinda-cali nel bacino di Gafsa (che haregistrato nel 2015 un calo diproduzione di oltre il 60% rispet-to al 2010) ha contribuito al ral-lentamento dell’economia.

Malgrado qualche segno dimiglioramento relativo alle attiv-ità manifatturiere, ai servizi e aduna recente lieve ripresa dell’in-dustria dei fosfati rispetto all’an-no scorso, gli equilibri finanziarisono delicati a causa di finanzepubbliche in difficoltà.

Non è tanto il deficit, pari a6,5% del PIL, a preoccupare gliosservatori ma la struttura dellaspesa pubblica. Il debito pubbli-co, arrivato oggi ad oltre il 60%del PIL, è più che raddoppiatonegli ultimi cinque anni, passan-do da 25 miliardi di dinari (10miliardi di euro) a 55 miliardi didinari (oltre 22 miliardi di euro).Il peso maggiore resta la massasalariale della funzione pubblica,più che raddoppiata a partire dal-l’inizio della transizione, passatada 6 miliardi di dinari (2,5 mil-iardi di euro) a oltre 13 miliardidi dinari (5,3 miliardi di euro).Essa oggi vale il 14,5% del PIL,pari a circa il 45% delle spesapubblica.

È chiaro che, dopo anni dimisure espansionistiche dal latodelle spese correnti di funziona-mento, il Governo ha al momen-to pochi margini di manovrasulle finanze pubbliche da poterindirizzare verso gli investimentia fini produttivi. Turismo e in-vestimenti privati sono i fattorichiave per fartornare a crescerele riserve in valu-ta che al momen-to coprono circatre mesi di im-portazioni. Sec-ondo le cifre del-l’ONTT (UfficioNazionale delTurismo), le en-trate provenientidal settore turisti-co hanno regis-trato sui primi nove mesi 730milioni di euro, segnando un calodell’8% rispetto allo stesso peri-odo del 2015. Se si prende comeriferimento l’anno 2014, lariduzione è di oltre il 34%. Ilgraduale assottigliamento delleriserve ha portato la Banca Cen-trale di Tunisia (BCT) ad abban-donare la politica del dinaro forte(da sostenere artificiosamente) enon intervenire sul deprezzamen-to della valuta tunisina che, dal-l’inizio di gennaio scorso, si èsvalutato di quasi l’11% rispettoall’euro.

Tuttavia, il deprezzamentodel dinaro non pare aver finora

sortito effetti positivi, in terminidi competitività, sulla bilanciacommerciale e sulle esportazioni.La principale sfida che si trovaad affrontare oggi la Tunisia èpertanto economica più che di si-curezza.

La ripresa economica sarà lapietra angolare per consolidare

l’esperienza de-mocratica. L’in-stabilità della Li-bia si ripercuotesulla Tunisia cheha oggi bisognodi IDE e dunquedella fiduciadegli imprendi-tori stranieri. Perintercettare unpiù sostenutoflusso di investi-menti privati, il

Governo ha organizzato la Con-ferenza degli Investimenti“Tunisia 2020” (29-30 novembre2016). La Conferenza è statal’occasione per mostrare l’im-magine di un Paese che offre im-portanti opportunità commer-ciali, sinceramente desideroso dirimettere in moto il flusso degliinvestimenti stranieri e crearenuovi posti di lavoro, soprattuttoattraverso uno sviluppo inclusivonelle regioni interne.

Il 2017 dovrebbe dunque san-cire l’inversione di tendenza perla ripresa economica.

Fonte: InfoMercati Esteri.it

Il 2017 dovrebbe sancirel’inversione di tendenza per

la ripresa economica

Da SaceMarzo 2017, Il Ministro delle Finanze ha annunciato che

il FMI non ha versato i USD 320 milioni della seconda rata delpiano di aiuto attivo dallo scorso giugno.

Il ritardo nel trasferimento dei fondi è legato al rallentamentodel piano di riforme tunisino. Il Ministro ha dichiarato che il Go-verno interverrà tempestivamente con un pacchetto di riformesul settore pubblico, fiscale, bancario e delle partecipazioni.

Tra le iniziative, si prevede un piano per incoraggiare il pen-sionamento anticipato nel pubblico impiego e una riduzione di10.000 unità. I salari pubblici pesano per oltre il 14% del PIL,tra i valori più alti al mondo.

Settembre 2016, Il Parlamento ha approvato una legge, alungo richiesta dagli istituti di credito internazionali, per attrarregli investimenti esteri nel Paese, scesi da USD 1,58 miliardi nel2010 a USD 904 milioni nel 2015.

La nuova legge, che istituisce un’Autorità per gli Investimen-ti, dà agli investitori stranieri maggiore flessibilità nel trasferi-mento dei fondi fuori dalla Tunisia, inclusi i profitti, e rimuove leimposte sugli utili dei grandi progetti per 10 anni. Instituisce,inoltre, un fondo per gli investimenti che contribuirà a finanziarei progetti infrastrutturali e supporterà gli investitori che vorrannointraprendere grandi progetti in aree marginali del Paese.

La struttura della spesapubblica

preoccupa gliosservatori

corso finanziate dal Ministerodegli Affari Esteri e dalla Coope-razione Internazionale.

Durante la giornata è stata al-tresì inaugurata la nuova sede aTunisi della società scientifica“Scuola Archeologica Italiana diCartagine”, presso l’Agence deMise en Valeur du Patrimoine etde Promotion Culturelle, con laBiblioteca Sabatino Moscati,gentilmente donata dalla famigliadello studioso, specializzata inArcheologia, Scienze dell’Anti-chità e Tecnologie applicate aiBeni Culturali, Storia dell’Arte.

La Saic (che al momentoconta oltre 150 aderenti) è unprogetto realizzato d’intesa conl’Istituto di studi sul Mediterra-neo antico del CNR italiano, cheha come finalità, quella di stabi-lire contatti forti tra le istituzioniculturali italiane e tunisine esvolgere attività di cooperazionee formazione nelle quali sarannocoinvolti studiosi e ricercatoridei due paesi.  L’evento si svolgegrazie alla collaborazione diFondazione di Sardegna, IstitutoItaliano di Cultura di Tunisi, In-stitut National du Patrimoine diTunisi, Agence de Mise en Va-leur du Patrimoine et de promo-tion culturelle di Tunisi e nume-rose altre Università italiane.

Fonte: Farnesina

Le prospettive della collabo-razione italiana-tunisina nel set-tore archeologico, un campo incui i due Paesi sono legati da re-lazioni profonde e storiche, sonostate al centro di un seminario aTunisi il 17 marzo che ha vistoriuniti i massimi esperti di ar-cheologia dei due paesi a due an-ni dall’attentato terroristico alMuseo del Bardo, data sceltasimbolicamente dagli organizza-tori per richiamare l’esigenza difondare sulla conoscenza una fa-se nuova nelle relazioni tra ledue rive del Mediterraneo, conl’obiettivo di rafforzare la pace ela cooperazione internazionale.

In occasione del convegno,giunto alla sua seconda edizione,intitolato  “Archeologia e tuteladel patrimonio di Cartagine: lostato dell’arte e le prospettivedella collaborazione tuniso-ita-liana”, sono stati presentati ilprimo numero della rivista “Car-tagine studi e ricerche” dellaScuola Archeologica Italiana diCartagine,  curato da AntonioCorda dell’Università di Cagliarie il primo volume delle mono-grafie con gli Atti del convegnodell’anno scorso, curato da PaolaRuggeri dell’Università di Sassa-ri.  Inoltre, sono state ulterior-mente illustrate le numerose e si-gnificative campagne di scavotuniso-italiane attualmente in

Roma e Tunisi cooperanonel settore archeologico

pag. 18 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 RAPPORTI AMBASCIATE TUNISIA

Il programma di cooperazio-ne transfrontaliera Italia-Tunisiaè stato adottato dalla Commissio-ne europea a dicembre 2016. Unprogramma per un finanziamentocomunitario di circa 33 milionidi euro nel quadro dello strumen-to europeo di vicinato e che haper scopo “una zona di prospe-rità condivisa e di buon vicinatotra gli stati membri dell'Unioneeuropea e i suoi vicini”.

L'ambito di cooperazione riu-nisce delle regioni situate in en-trambi i lati della rotta marittimatra la Sicilia e la Tunisia, ovverole aree territoriali delle cinqueprovince siciliane e le zone terri-toriali di nove governatorati tuni-sini di: Bizerte, Ariana, Tunisi,Ben Arous, Nabeul, Sousse, Mo-nastir, Mahdia e Sfax.

Inoltre, le zone territoriali dialtre tre province siciliane e quel-le tunisine di sei governatorati(Beja, Manouba, Zaghouan, Kai-rouan, Sidi Bouzid e Gabes) so-no state considerate nel quadrodel programma dello strumentodi vicinato e di cooperazionetransfrontaliera Italia-Tunisia2014-2020 come limitrofe edamplieranno lo spazio di coope-

razione rispetto al precedente pe-riodo di programmazione 2007-2013.

“Tutte le altre zone costieretunisine e siciliane sono eleggi-bili entro il limite del 20% delladotazione del bilancio dell'UE”.

Questo programma prevedel'attuazione di diversi progetti dicooperazione tra i quali lo svi-luppo delle PMI, la promozioneed il sostegno al'imprenditoria at-traverso il rafforzamento dei clu-sters economici, di incubatori

pubblici e privati, università eistituti di ricerca.

Esso mira inoltre a sostenerel'educazione, la ricerca e l'inno-vazione nei settori chiave e losviluppo tecnologico, oltre a pro-muovere la cooperazione tra leimprese e gli operatori della for-mazione professionale, la prote-zione dell'ambiente e l'adatta-mento ai cambiamenti climatici,il sostegno ad una buona gover-nance locale e regionale, il mi-glioramento e l'accessibilità alleregioni, lo sviluppo delle reti esistemi di trasporto e di comuni-cazione, oltre alla promozionedell'energia sostenibile e la sicu-rezza energetica, dell'industriaagroalimentare e dell'agricolturabiologica e biotecnologica.

Cooperazione transfrontalieraItalia-Tunisia: programma

di finanziamento comunitario pari a 33mln di euro

15mld di dollari per investimenti nel settore dell'energia entro il 2030 La Tunisia ha stanziato 15 miliardi di dollari per investimenti

nel settore dell'energia entro il 2030. Degli investitori europei,asiatici e americani hanno espresso la loro volontà ad investirenelle energie rinnovabili (ER) e nell'efficienza energetica in Tuni-sia, in base a quanto ha dichiarato il Ministro dell'Energia, delleMiniere e delle Energie Rinnovabili, Hela Cheikhrouhou .

Il Ministro ha aggiunto, in una dichiarazione ai media a margi-ne di una conferenza sugli investimenti nelle Energie rinnovabiliin Tunisia, che la Banca Mondiale (BM), la Banca Europea per gliInvestimenti (BEI) e la Banca Africana di Sviluppo (BAD) hannoespresso la loro disponibilità a sostenere la Tunisia nel finanzia-mento di progetti relativi alle energie rinnovabili e all'efficienzaenergetica al fine di preservare l'ambiente in Tunisia e nel mondo.

Il Ministro ha ricordato che il ruolo del governo è lo sviluppodel quadro giuridico e regolamentare per favorire il successo deiprogetti nel settore energetico.

Mme. Cheikhrouhou ha dichiarato che la Tunisia ha stanziato15 miliardi di dollari per gli investimenti nel campo dell'energiaentro il 2030, metà dei quali sarà dedicata agli investimenti nellerinnovabili ed il resto alla gestione dell'energia ed all'efficienzaenergetica.

Bers lancia programma di sostegnoalle aziende ICT

La Bers ha organizzato a Tunisi il 7 Febbraio 2017, un semi-nario ad hoc"dedicato al settore delle tecnologie dell'informazio-ne e della comunicazione. L'evento ha riunito le parti interessateper discutere delle soluzioni concrete a questo mercato e forniràalla Bers l'occasione per presentare nei dettagli i programmi diassistenza tecnica e di consulenza per lo sviluppo di questo parti-colare settore.

La Tunisia fa parte della Bers dal 2012. Fino ad oggi la Bancaha investito oltre 350 milioni di euro in 25 progetti in diversi com-parti economici. La Banca europea per la ricostruzione e lo svilup-po ha fornito un supporto tecnico a più di 300 piccole e medie im-prese tunisine, tra cui 50 aziende delle tecnologie dell'informazio-ne e della comunicazione.

Crescita al 3% nel 2017, secondo Banca Mondiale

La Tunisia dovrebbe raggiungere un tasso di crescita economi-ca del 3% nel 2017, del 3,7% nel 2018 e del 4% nel 2019. E' quan-to emerge dall'ultimo rapporto sulle prospettive economiche globa-li pubblicato dalla Banca mondiale. Per l'anno appena concluso, l'i-stituzione finanziaria internazionale prevede una crescita economi-ca reale del 2,0%, lo 0,2% in più rispetto alle proiezioni dello scor-so giugno. Rispetto a sei mesi fa, la Banca mondiale prevede unacrescita superiore dello 0,5% nel 2017 e dello 0,7%nel 2018.

Fonte: Ice

GERMANY

RUSSIA

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TRIBUNA ECONOMICAN E X T CO U N T R Y R E P O R T S

April

in Tunisia a offrire nel 2005 unservizio di internet banking.“Questo sviluppo è un altro se-gnale di fiducia sul grado di affi-dabilità dei nostri sistemi - hadetto Ben Tanfous - I nostriclienti possono contare sulla lo-ro banca per avere servizi piùvantaggiosi, ma soprattutto dota-ti di un livello di sicurezza di li-vello internazionale”.

La Arab Tunisian Bnk (ATB)è il primo istituto bancario tunisi-no a essere certificata secondo lanorma internazionale ISO/IEC27001, che definisce i requisitiper un sistema di gestione per lasicurezza delle informazioni.

A darne notizia i media loca-li, specificando che la certifica-zione è stata ottenuta per i servizidi internet banking ATBNet e dimobile banking ATBMobile. Se-condo il direttore generale diATB, Mohmed Férid BenTanfous, l’ottenimento della cer-tificazione ISO/IEC 27001 è laconferma che dell’attenzione chel’istituto bancario pone nell’of-frire servizi efficienti e di qualitàai propri clienti, dopo essere giàstata la prima banca commerciale

SICUREZZA DELLEINFORMAZIONI

ATB, prima bancatunisina a ottenere

certificazione

studi tecnici, campagne di sensi-bilizzazione, formazione di capa-cità e trasferimento tecnologico.Per il ministro dell’ambienteGalletti “si tratta di un’intesa diparticolare importanza, cherafforza lo scambio con un Paesestrategico nel Mediterraneo, cheha bisogno di far crescere la suaeconomia puntando sulla levaambientale”.

La firma si e’ svolta nell’am-bito della definizione di sei ac-cordi di cooperazione tra i duePaesi, in una cerimonia cui hapartecipato il Presidente dellaRepubblica tunisina Beji CaidEssebsi , in visita di Stato inquesti giorni in Italia, il ministrodegli Esteri Angelino Alfano, ilviceministro agli Esteri MarioGiro, il sottosegretario ai BeniCulturali e Turismo DorinaBianchi.

Si tratta di un accordo tecnicoche il ministero dell’ambiente fi-nanzierà con 2 milioni di euro eche prevede una cooperazione traItalia e Tunisia al fine di svilup-pare i piani nazionali di riduzionedelle emissioni  concordati nel-l’accordo raggiunto alla Cop21 diParigi. L’accordo è stato firmatoa Roma tra il ministro dell’am-biente Gian Luca Galletti e il mi-nistro degli Affari Esteri tunisinoKhemaies Jhinaoui, per conto delministro dell’Energia, delle Mi-niere e delle Energie Rinnovabi-li Hela Cheikhrouhou.

Tra i progetti e le attività, so-no previsti scambi di esperti e di

Accordocon l’Italia sulle

rinnovabili

RAPPORTI AMBASCIATE TUNISIA Lunedì 27 Marzo 2017 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI pag. 19

1° aprile, avranno lo scopo princi-palmente di ridurre le restrizionialla partecipazione di investitoristranieri in diversi settori, facilita-re le procedure amministrative equindi accelerare la realizzazionedei progetti attraverso l’istituzio-ne di una Commissione Superioredegli Investimenti, incrementareil numero delle zone a svilupporegionale, prevedendo un aumen-to dei vantaggi finanziari e fiscaliper gli investimenti realizzati inquelle aree.

Tutto ciò favorirà gli investi-menti e permetterà l’apertura delPaese a un’economia più liberale.

A proposito di investimenti,come vengono agevolati quelliesteri e con quale sostegno daparte delle banche o dagli istitu-ti preposti?

Da un punto di vista di acces-so al finanziamento, soprattuttoper le aziende straniere bisognafare una distinzione fondamentaletra aziende off-shore e dunque“non residenti” e aziende on-sho-re.

Le aziende straniere impianta-te in Tunisia con un regime off-shore, hanno difficilmente acces-so ai finanziamenti. Questo puntoè stato sollevato anche in occasio-ne della recente visita di Stato delPresidente Caied Essebsi a Ro-

ma, durante la quale si è cercatodi incitare le banche italiane a ve-nire in Tunisia al fine di favorirel’accesso al finanziamento agli in-vestitori italiani.

Al contempo, pero’, va notatoche l’Agenzia di CooperazioneInternazionale sta mettendo incampo diverse misure di finanzia-mento a favore delle imprese ita-liane o tuniso-italiane installate inTunisia, come ad esempio, dellelinee di credito dedicate.

Situazione ben diversa è quel-la in cui versano le aziende italia-ne a regime on-shore che, essendoconsiderate alla stregua delle im-prese tunisine, hanno accesso aifinanziamenti.

Quali sono le opportunità diinvestimento, e in quali settori,per le imprese italiane e vice-versa?

La presenza di una Banca Ita-liana in Tunisia, resta, comunque,uno dei fattori più importanti perfacilitare l’investimento italiano econtribuire alla realizzazione dinuove estensioni.

La Tunisia offre alle aziendeitaliane innumerevoli opportunitàdi investimento, principalmentenei settori dell’elettronica, dellameccatronica e delle componentiper automobili.

Basti pensare che la Tunisia èconsiderata uno dei siti più impor-

Oggi la Tunisia “è l’unicoPaese nell’area arabo-musulma-na ad essere riuscito nella suatransizione democratica. Attual-mente il governo di unione nazio-nale, che ha il consenso dei prin-cipali partiti, sta portando il Pae-se ad una situazione di stabilitàpolitica che si tradurrà anche inuna maggiore stabilità economi-ca”. Per rilanciare l’economia tu-nisina, pero’, com’è stato già det-to in occasione della ConferenzaTunisia 2020 e ribadito in Com-missione Europea, “è necessarioil supporto dell’Europa. La Tuni-sia, infatti, è la frontiera sud delvecchio Continente e, in partico-lare, dell’Italia ed è quindi ancheuna barriera e un alleato control’immigrazione clandestina”.

Dott. Fradi, a gennaio è en-trata la nuova legge finanzia;quali sono i punti cardine?

Da un punto di vista economi-co, c’è ancora molto da fare, seb-bene si stimi un andamento positi-vo per tutti gli indicatori grazie auna totale ripresa della produzio-ne di fosfato, a un rilancio del tu-rismo, a un’eccellente stagioneagricola. Tutto ciò sarà accompa-gnato, oltre che dall’entrata in vi-gore della Legge d’urgenza eco-nomica che faciliterà la realizza-zione delle grandi opere pubbli-che, anche dall’avvio dei grandiprogetti presentati in occasionedel Tunisia 2020 che saprannodare una scossa all’economia delPaese.

Investimenti: a breve saràufficiale la nuova legge; che co-sa prevede?

Il nuovo codice degli investi-menti, con tutti i decreti d’appli-cazione e la legge sui vantaggi fi-scali, che entreranno in vigore dal

tanti e interessanti dell’area medi-terranea per il settore delle com-ponenti auto e uno tra i principaliesportatori al mondo, benefician-do della presenza di produttori-esportatori leader mondiali, comeil gruppo tunisino Chakira.

Non va dimenticato, inoltre, ilsettore delle nuove tecnologie,che può contare su un vivaio di ri-sorse umane altamente qualifica-to, anche se, l’interesse primarioper le aziende italiane resta quellodell’agricoltura e dell’agroali-mentare, dove si registrano note-voli investimenti.

Come confrontarsi in abitod’affari con un’impresa tunisi-na?

Come Camera di Commercioriteniamo che le chiavi per inve-stire con successo in Tunisia sia-no una buona strutturazione e un

buon accompagnamento del pro-getto.

Quindi, all’investitore italianointeressato alla Tunisia consiglia-mo di rivolgersi, in prima istanza,alle Istituzioni del Sistema Paese -Ambasciata, Ice e Camera diCommercio - che sapranno orien-tarlo verso le agenzie nazionali asostegno dell’investitore stranieroe poi di scegliere un buon consu-lente che, forte dell’esperienza giàacquisita, sia in grado di accom-pagnarlo e portare al successo ilsuo investimento. Nel corso deglianni, infatti, abbiamo assistito alfallimento di numerosi investitoriche si sono affidati a pseudo-con-sulenti senza nessuna esperienzaoppure hanno preferito “avventu-rarsi” da soli nel mercato tunisino.

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Nuovo codice degli investimenti:apertura del Paese a

un’economia più liberaleTribuna Economica intervista

Mourad Fradi, Presidente della Camera Tuniso-italiana di commercio e industria

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Tel: 0672677348 - Fax: 0672675380

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Grande soddisfazione sia daparte italiana che tunisina per lafirma della dichiarazione con-giunta tra ministro degli AffariEsteri e della Cooperazione Inter-nazionale, Angelino Alfano, e ilsuo omologo tunisino agli Esteri,Khemaies Jhinaoui, che consen-tirà di approfondire ulteriormentela cooperazione tra i due Paesi perpromuovere la pace, la stabilità eil benessere nell’aerea mediterra-nea.

Oltre alla dichiarazione con-giunta, i due ministri degli Esterihanno siglato altre intese in di-versi settori tra cui il partenariatoper lo sviluppo, le interconnes-sioni elettriche, gli scambi giova-nili, il rafforzamento della coo-perazione in tema di sicurezza.

Tra gli obiettivi prioritari diqueste intese, negoziate nei mesiprecedenti e da ultimo nel corsodella visita a Tunisi di Alfano il19 gennaio scorso, vi sono il so-stegno del governo Italiano alPiano di Sviluppo 2017-2020(165,5 milioni, oltre ai circa 200milioni già deliberati e in attesadi essere erogati) e una serie diiniziative a favore del settore pri-vato con 30 milioni di euro e al-tre ancora mirate all’istruzionepubblica con 32,5 milioni di eu-ro, al rafforzamento delle capa-cità in materia energetica con 5milioni di euro, alla inclusionefinanziaria e al sostegno al credi-to con 5 milioni di euro. Gli in-

terventi della Cooperazione Ita-liana allo Sviluppo puntano aestirpare le cause profonde dellamigrazione irregolare e stabilirenuove forme di cooperazione trale autorità competenti dei duePaesi nella gestione dell’immi-grazione e degli aspetti sociali,economici e giuridici connessi.

Entrambi i ministri hannosottolineato che esiste un interes-se comune a stabilire una gestio-ne concertata del fenomeno mi-gratorio attraverso procedure dicooperazione efficaci, al fine dirafforzare le capacità della Tuni-sia nel controllo delle frontiere(in particolare di quelle maritti-me) e nella lotta alle reti di traffi-canti di essere umani.

In questo contesto, il ministroAlfano ha in particolare conferma-to il sostegno ai progetti di rinno-vamento e manutenzione dellemotovedette fornite dall’Italia allaGuardia Nazionale Tunisina (va-lore approssimativo di circa 12milioni di euro), il completamentodell’anagrafe digitale AFIS, lacooperazione in materia di attrez-zature e attività di formazione peril controllo delle frontiere maritti-me e a prendere in esame, all’oc-correnza, ogni ulteriore sostegnoalla Tunisia in questi ambiti.

Fonte: Farnesina

Alfano e il suo omologo tunisinofirmano dichiarazione per

collaborare in settori strategici Kerkouane. La civiltà punicaha conservato numerosi segreti.Kerkouane è una Pompei punica,vi si può leggere l’urbanizzazionetipica di una cittadina cartaginese.Le strade larghe e regolari sbuca-no su piazze e piazzette; le grandidivinità del panteon punico –Baal, Tanit, Ashtart, Eshmoun,Melqart – erano adorati in un san-tuario a cielo aperto.

Dougga. Il sito archeologico

di Dougga è uno dei più spettaco-lari della Tunisia. Le sue vestigiacircondate da olivi si staglianodall’alto di una falesia su un pianodolcemente inclinato; su un terre-no di 70 ettari, essi disegnano icontorni di una città romana quasiintegralmente conservata.

El Jem. Pochi dei siti antichiappaiono così impressionanti co-me il Colosseo romano di El Jem.In questo gigantesco anfiteatro,ispirato a quello di Roma e digrande perfezione architetturale,si svolgevano spettacoli epicimettendo in scena cacciatori alleprese con le prede.

Rifugiati andalusi, artigianiitaliani, patrocinatori turchi, tuttihanno apposto il loro segno. Perquesto i minareti di Testour ricor-dano l’architettura spagnola, leceramiche di Kairouan riprendo-no i motivi ottomani, i mausoleidei Bey – sovrani di Tunisi – sonodecorati con marmo in stile italia-no. Allo stesso modo, gli schiaviafricani liberati sono all’origine diuno stile musicale specifico chia-mato ‘’stambali’’. Questa diver-sità culturale si riflette anche nellagastronomia le cui radici sonoberbere, andaluse, ebraiche e ita-liane.

Tra storia e cultura

pag. 20 TRIBUNA ECONOMICA - Anno XXXI Lunedì 27 Marzo 2017 finanza

Il gettito tributario comples-sivo si mantiene sui livelli delloscorso anno, nonostante la signi-ficativa flessione delle entrate de-gli enti territoriali (-15,1% pariad un calo di 10.031 milioni dieuro) per effetto delle misure diriduzione della pressione fiscaleadottate dal governo, e in partico-lare, delle disposizioni in materiadi deduzione del costo del lavorodall’imponibile Irap (di cui allalegge di stabilità per il 2015),dell’abolizione dell’Imu e dellaTasi per le abitazioni principali edelle agevolazioni IMU per i ter-reni agricoli e i macchinari fissial suolo (c.d. “imbullonati”) .

Le entrate tributarie e contri-butive nell’anno 2016 evidenzianonel complesso un aumento dello0,2% (+1.208 milioni di euro) ri-spetto all’anno precedente. Il datotiene conto della sostanziale stabi-lità delle entrate tributarie (- 0,1%pari a - 455 milioni di euro) e del-la crescita delle entrate contributi-ve dello 0,8% (+ 1.663 milioni dieuro).

L’importo delle entrate tribu-tarie include anche le poste corret-tive (compensazioni delle impostedirette, indirette e territoriali, vin-cite lotto ) e le entrate degli entiterritoriali, quindi integra il datogià diffuso con la nota del 6 marzoscorso.

+0,2% per le entrate tributarie e contributive 2016 su anno Lo sottolinea il Mef nella nota annuale

guida a 10 e 30 anni sono au-mentati di 36 e 23 punti base, ri-spettivamente al 2,35 e al 3,34per cento. I rendimenti mensilidel CTZ e del CCT guida sonocresciuti rispettivamente di 7 e12 punti base.

In gennaio le emissioni nettedi obbligazioni da parte di sog-getti residenti in Italia sono statepari a 29 miliardi di euro. Leamministrazioni pubbliche han-no registrato una raccolta nettaobbligazionaria pari a 31,3 mi-liardi di euro, le banche pari a -3,7 miliardi. Le emissioni nettedei rimanenti settori (1,3 miliar-di) sono state guidate da quelledelle società non finanziarie(3,7 miliardi), a fronte di emis-sioni nette negative degli altriintermediari finanziari.

In febbraio i rendimenti ascadenza lordi mensili dei BTP

BANKITALIA Obbligazioni,

29mld diemissioni nette

a gennaio

Minibond, che cosa sono e come sono disciplinati

parti del mercato del capitale,una progressiva disintermedia-zione che porterà gli investitoriad un contatto sempre più direttocon il mercato.

Quali costi ci sono peraziende e risparmiatore? I costiper le società emittenti sono vo-lutamente molto bassi, non es-sendo previste commissioni. Ingenerale il costo si aggira tral’1% e il 2,5% per l’emissionecomplessiva e l’eventuale quota-zione del minibond: il costo an-nuale indicativo va da 5 mila a15 mila euro. Con altri 20 milaeuro è possibile farsi assegnareun rating dalle società specializ-zate: il rating, come abbiamodetto, non è obbligatorio ma ilsuo conferimento, specie se ele-vato, rende più appetibile l’emis-sione e consente alla società diindebitarsi a tassi più bassi.

Componenti di costoTasso di interesse (trime-

strale/semestrale/annuale). Di-pende dai tassi di mercato, dalmerito di credito e dall’eventualerating dell’emittente, da eventua-li garanzie richieste dall’investi-tore, dallo spread, dal premio peril rischio, dal premio per illiqui-dità e dalla natura del titolo.

Costi legali (una tantum):redazione del verbale relativo al-la delibera di emissione, redazio-ne del contratto di sottoscrizionedei minibond, validazione delterm sheet, redazione del contrat-to di conferimento di bancaagente relativi ai pagamenti suiminibond e in caso di ammissio-ne su ExtraMOT assistenza perl’eventuale processo di ammis-sione e per la redazione del do-cumento di ammissione. Richie-sta del codice ISIN. BusinessPlan (predisposto dall’emittentecon l’aiuto di un Advisor). Ra-ting. Gestione del sito internet ein generale dell’informativa ri-chiesta dall’investitore e/o dall’e-ventuale borsa di negoziazione.Report informativo periodico.Fee di collocamento. Corrispetti-vi per quotazione (€ 2.500 unatantum per l’ammissione e nes-sun corrispettivo durante la vitadello strumento).

Con l’obiettivo di favorire losviluppo dei minibond comestrumento di finanziamento perle aziende non quotate in Borsa,il Governo ha adottato nel corsodegli ultimi anni una serie diprovvedimenti che hanno rimos-so i limiti, fiscali e amministrati-vi, che finora avevano frenato lacrescita del mercato. Ne è conse-guita una graduale diffusione deiminibond e delle cambiali finan-ziarie anche tra le PMI più strut-turate, per le quali Borsa Italianaha creato un segmento ad hoc delmercato ExtraMOT dove poternegoziare i relativi titoli di debi-to.

Chi può sottoscrivere unminibond? Il collocamento ini-ziale dei Minibond è riservatoagli addetti ai lavori. Esiste unasorta di mercato secondario sul

bond non è uno strumento disupporto alle aziende in crisi maun'opportunità di finanziamentosul mercato dei capitali per leaziende sane, con buone perfor-mance negli ultimi esercizi e conprecisi programmi di crescita peri prossimi anni, che per motividiversi decidono di fare a menodel credito bancario o, quanto-meno, di integrarlo con strumentidi debito alternativi.

Chi può sottoscriverli? Lasottoscrizione di queste obbliga-zioni è generalmente riservata ainvestitori istituzionali professio-nali ed altri soggetti qualificati:banche, imprese di investimento,SGR, società di gestione armo-nizzate, SICAV, intermediari fi-nanziari iscritti nell’elenco previ-sto dall’articolo 107 del T.U.bancario e le banche autorizzateall’esercizio dei servizi di inve-stimento anche aventi sede legalein uno Stato extracomunitario,purché autorizzate alla prestazio-ne di servizi nel territorio dellaRepubblica.

Chi lo ha già fatto? In Italiaoperano più di 10mila impresecon fatturato superiore ai 5 mi-lioni e utili medi del 10 per centoe come tali sono pronte ad acce-dere a questo interessante merca-to alternativo del credito. Al 31dicembre 2016 l’Osservatorio suiminibond del Politecnico di Mi-lano ha registrato 221 operazioniper un controvalore di 8,6 miliar-di di euro. Rispetto al 2015, nel2016 è aumentata la proporzionedelle PMI, passando dal 48,3% al73,9%.

Il ruolo delle banche e gliattori della filiera. Non è neces-sario appoggiarsi a una banca peremettere un minibond. La ricercapassa poi a identificare i diversiattori che stanno popolando ilmercato dei mini-bond, affian-cando imprese emittenti e inve-stitori istituzionali (ricordiamoche i mini-bond non sono oggiaccessibili agli investitori retail).

L’advisor è un consulente de-stinato ad affiancare l’impresanella decisione strategica inizia-le, nell’analisi del business plan,dell’information memorandum enella definizione di tempi e mo-dalità dell’emissione. I consulen-ti legali si occupano di verificaregli aspetti formali e di complian-ce rispetto ai contratti e ai rego-lamenti o prospetti del prestito.

L’arranger si occupa invecedel collocamento dei titoli sulmercato, individuando i poten-ziali investitori e occupandosidel ‘fine tuning’ rispetto alla de-finizione dei rendimenti offerti.

La società di rating è un altroattore di riferimento nell’emis-sione di giudizi indipendenti sul-la solvibilità dell’emittente.

Numerosi sono anche i porta-li informativi e le iniziative im-plementate sul territorio nate ne-gli ultimi mesi per diffondere laconoscenza dei mini-bond. Per ilfuturo si può immaginare, comesta già avvenendo in altri com-

circuito ExtraMOT PRO, doveaccanto ai minibond classici chei titolari decidono di scambiare sitrovano anche minibond emessida società più grandi che hannodeciso di approfittare dei minorivincoli.

Nel febbraio 2013 Borsa Ita-liana ha aperto ExtraMOT PRO,un segmento professionale delmercato ExtraMOT in cui posso-no essere quotati project bond,obbligazioni, cambiali finanzia-rie e strumenti partecipativi. Suquesto listino possono esserescambiati anche i mini-bond.Tecnicamente non si tratta di unmercato regolamentato ai sensidella Direttiva MIFID, ma di un‘sistema di scambi organizzato’(multilateral trading facility) atti-vo con una piattaforma di nego-ziazione elettronica, con proce-dure di settlement automatiche, ecomunque eleggibile per tutte leoperazioni finanziarie bancarieverso la Banca Centrale Europea.In tal modo si offre alle impresee agli investitori la possibilità dicogliere ulteriori opportunità inun mercato secondario. Extra-MOT PRO è aperto alle emissio-ni di società di capitali, coopera-tive, assicurazioni, enti pubblicie loro controllate; ad esse vienedata la possibilità di comunicareperiodicamente con gli investito-ri, in modo trasparente e standar-dizzato.

Costi di ammissione al seg-mento ExtraMOT PRO. Il co-sto di ammissione per ogni stru-mento è particolarmente conte-nuto (€ 2.500 una tantum), indi-pendentemente dalla durata deltitolo. Se il titolo è già quotato sualtri mercati (dual listing) il cor-rispettivo si riduce a € 500. Nonsono obbligatorie poi figure diintermediari previste in altri seg-menti quali ad esempio il listingpartner o il liquidity provider. Laflessibilità deriva da requisiti diammissione meno stringenti ri-spetto al mercato regolamentatoMOT, aperto anche agli investi-tori retail.

Rendimenti e rischi. Le ce-dole sono molto interessanti, so-prattutto in un momento comequesto in cui le emissioni di titolidi Stato e big corporate bond of-frono tassi relativamente bassi: ititoli attualmente scambiatisull’ExtraMOT PRO presentanoun valore medio della cedola fis-sa per l’intero campione è pari a5,13% (per gli strumenti in nego-ziazione al 31 gennaio 2017) ,con punte che raggiungono il 7%per le ammissioni dal 1 gennaio2016 e l’11% dal 2013. Comeper altre tipologie di investimentiad alti rendimenti corrispondonogeneralmente alti rischi.

L’eventuale rating è certa-mente l’informazione principaleche il mercato può avere circa ilrischio di insolvenza dell’emit-tente. Si tratta infatti di un giudi-zio di merito emesso da una so-cietà autorizzata dagli enti di vi-gilanza rispetto alla capacità del-l’emittente di ottemperare agliimpegni previsti circa la remune-razione e il rimborso del capitale.

Fonte: Borsa Italiana

“Imprese in ripresa”Sospese rate a Pmi

per 4,4 miliardi di euro tività economica dell’impresa ri-chiedente evidenzia che: il21,4% delle domande è riferitoad imprese del settore “commer-cio e alberghiero”; il 13,8% del-le domande è riferito ad impresedel settore “industria”; il 16,8%delle domande è riferito ad im-prese del settore “edilizia e operepubbliche”; il 12,2% delle do-mande è riferito ad imprese delsettore “artigianato”; il 9,3%delle domande è riferito ad im-prese del settore “agricoltura”; ilrestante 26,5% agli “altri servi-zi”.

L’analisi relativa alla distri-buzione territoriale delle doman-de accolte, per sede legale del-l’impresa richiedente, evidenziache: il 64,8% delle domande è ri-ferito ad imprese residenti nelNord Italia; il 20,0% delle do-mande è riferito ad imprese resi-denti nel Centro Italia; il 15,2%delle domande è riferito ad im-prese residenti nel Sud Italia.

Il nuovo Accordo per il Cre-dito 2015 consente di sospendereanche i finanziamenti che hannogià beneficiato di tale strumentonegli anni passati, con la solaesclusione di quelli per i quali lasospensione è stata richiesta nei24 mesi precedenti.

L. R.

I dati del monitoraggio sull’i-niziativa “Imprese in ripresa”confermano l’andamento positi-vo e l’impegno del settore banca-rio per la sospensione delle rate ol’allungamento dei finanziamentiper le imprese in difficoltà. Al 31gennaio 2017 sono state accolte15.196 domande di sospensionedel pagamento delle rate per uncontrovalore complessivo di de-bito residuo pari a 4,4 miliardi dieuro e una maggior liquidità a di-sposizione delle imprese di 581milioni di euro. Inoltre, sono sta-te accolte 4.578 domande di al-lungamento del piano di ammor-tamento pari a 975 milioni di eu-ro di debito residuo.

L’iniziativa, che rientra nelpiù ampio “Nuovo Accordo infavore delle piccole e medie im-prese” sottoscritto dall’ABI, dal-le banche e dalle altre Associa-zioni di impresa il 31 marzo2015, prevede la possibilità pertutte le Pmi “in bonis” di sospen-dere la quota capitale delle ratedi mutui e leasing, anche agevo-lati o perfezionati con cambiali;allungare il piano di ammorta-mento dei mutui e le scadenzedel credito a breve termine e delcredito agrario.

L’analisi relativa all’iniziati-va “Imprese in ripresa” della di-stribuzione delle domande per at-

(dalla prima pagina)