ita ostra - Parrocchia di Bedizzole in opera di una pastorale dei metodi naturali, soprattutto per...

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Giornale Parrocchiale della comunità S. Stefano Bedizzole Periodico novembre 2015

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Editore e Redattore: Don Franco DaganiDirettore Responsabile: Don Adriano BianchiIn redazione: Don Franco DaganiDon Battista Poli - Don Vincenzo AriciRaffaella Berardi - Giovanni De MarcoCarlo Bresciani - Vittorio BoniottiRealizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole

Ogni Martedi ore 8.30:S. Messa e rifl essione in parrocchia

Ogni Domenica ore 18:Vespro - Breve catechesi - S. Messa

Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio

IN AVVENTO E QUARESIMA:Centri di Ascolto nelle ContradeIncontro per genitori dei bambini I.C.R.F.

PARROCCHIA Don Franco Dagani030 674112 - cell. 339 6924826

ORATORIO Don Vincenzo Arici030 674842 - cell. 328 2866104

SANTUARIO di MASCIAGA Don Battista Poli 030 6870706 - cell. 320 1139663

ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025SCUOLA STATALE 030 674568SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375PARROCCHIA S. VITO 030 674524CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711CARABINIERI 030 674222POLIZIA LOCALE 030 6872925

FESTIVIin Parrocchia:Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15ore 18,15 Vespro e S. Messanelle contrade:ore 7,30 Suore Canossianeore 8,30 Frazioniore 9,00 Casa di Riposoore 9,30 Pontenoveore 16,30 Santuario di Masciaga

FERIALIin Parrocchia:ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messanelle contrade:ore 7,00 Suore Canossianeore 9,00 Santuario di Masciagaore16,00 Casa di Riposo

CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazioneSabato ore 17 - 19 Le celebrazioni dei Battesimi sono fi ssate solo la prima domenica di ogni mese.

orario S. Messe

Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.Sito: www.parrocchiadibedizzole.it

Costo € 3,00 a copia - Abbonamento € 25,00 �

catechesi per adulti

indirizzi utili

conosci e segui la Vitadella tua Parrocchia

e-mail: [email protected]

redazione

sommarioLa Parola del Parroco 3

Vitadella Comunità

Dalla Scuola Materna Sacra Famiglia

Nido e Materna Angela Volpi

Lourdes: giorni straordinari

Dalla Scuola Maddalena di Canossa

Marching Band

Assemblee di frazione ...

Giornata degli Sport 2015

CSI in Oratorio

Dall’Oratorio: veri campioni

Biblioteca e dintorni

La coperta dei ricordi

Vita di Comunità

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Anagrafe Parrocchiale 30

Il Burundi al Sinodo sulla famigliaIl Convegno Ecclesiale di FirenzeTradurre l’Enciclica in brescianoI giorni dei MortiAgli ammalati

Vita dellaChiesa

4 5 - 6

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Grazie per la Generosità 30

Dio Misericordioso: Bedizzole rispondeIncontro Consiglio Pastorale Dai Missionari della ConsolataCARITAS in ParrocchiaGruppo Missionario

Vita dellaParrocchia

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Vitadell’Oratorio

Calendario Catechismo

Azione Cattolica Ragazzi

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GRAZIE don VincenzoDal tesoro del padronedi casaSaluto dei Sacerdoti, del Consiglio Pastorale,dei Catechisti, dalla scuola

15 - 18

Benvenuto Don Giovanni 14

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La Parola del Parroco

vita nostra

Carissimi,

l’Anno Santo, l’Anno della Misericordia, l’Anno di Grazia voluto da Papa Francesco è alle porte, inizierà l’8 dicembre 2015. Non può ridursi solo a celebrazioni, a riti, a pellegrinaggi, a grandi manifestazioni esteriori. Deve essere un tempo favorevole per la nostra conversione, per cambiare vita, per iniziare un nuovo stile di vita, per dare un volto diverso alla nostra comunità.

L’Anno della Misericordia ha lo scopo principale di riscoprire il volto Misericordioso di Dio, la sua bontà, la sua paternità, il suo perdono ma anche per aiutare tutti noi a vivere la Misericordia con i fratelli. A che cosa servirebbe avere un Dio Misericordioso se noi non siamo capaci di portare la sua misericordia tra i fratelli. L’Anno Santo è perciò l’anno delle opere di Misericordia Corporali e Spirituali. Spetta ad ogni credente far vedere, testimoniare, rendere visibile la Misericordia di Dio.

Come possiamo dimostrare che Dio si prende cura del povero se noi non diamo da mangiare agli affamati, se non diamo da bere agli assetati, se non vestiamo gli ignudi?

La Carità, la misericordia di Dio si vede nella nostra carità.

Come possiamo dimostrare che Dio è veramente vicino a chi soffre, accoglie ogni persona se noi non alloggiamo i pellegrini, visitiamo gli infermi, rispettiamo i carcerati?

E’ la nostra accoglienza che rende credibile l’accoglienza di Dio! È la nostra fede, è la nostra carità a rendere credibile l’esistenza e l’azione di Dio. Per molti oggi Dio è lontano, è inesistente, è assente perché non trova concretezza nella vita e nell’operato dei Cristiani.

Più sono credibili i Cristiani e più Dio è presente nella storia dell’umanità. L’ateismo contemporaneo, l’indiffe-renza verso il mondo spirituale che constatiamo sempre più nella nostra società, trovano la loro spiegazione nella poca credibilità dei Cristiani.

Come possiamo affermare che Dio ha un atteggiamento benevolo verso i peccatori, che Dio è sempre

pronto a perdonare, che Dio non respinge coloro che sbagliano se noi abbiamo un atteggiamento critico e ostile verso chiunque è debole, verso chi è fragile?

Dio non scomunica nessuno, Dio è il Padre che aspetta e fa festa al fi glio che ritorna.

L’Anno Santo è l’Anno delle Opere di Misericordia, più le vivremo e più i fratelli si renderanno davvero conto che il nome del nostro Dio è “Misericordia.”

il consiglio pastorale ha tracciato un programma per rileggere insieme le opere di misericordia e viverle concretamente.

Non sia solo un programma scritto sulla carta ma impegno da parte di tutti. Ci accompagni il Dio della Misericordia e ci sostenga la Madonna del Lazzaretto.

don Franco

Chiamati a testimoniare un Dio

Misericordioso

Vita della Chiesa

4 vita nostra

Siamo tutti in attesa della fine del Sinodo dei Vescovi sulla vocazione e missione della famiglia nel mondo contemporaneo. In attesa di un documento che ci dica l’attenzione della Chiesa sulla famiglia nella sua parte bella, quella del progetto di Dio, e nella sua parte faticosa, la famiglia tradizionale che deve confrontarsi con un mondo in continuo mutamento. (Quando uscirà il bollettino parrocchiale “Vita nostra” ne sapremo di più).I giornali ci raccontano a modo loro e secondo la loro preoccupazione (audience) le vicende del Sinodo e sottolineano particolari che pare abbiano solo lo scopo di travisare la realtà. Con voi voglio citare gli interventi del presidente della Conferenza Episcopale del Burundi, monsignor Gervais Banshimiyubusa, vescovo di Ngozi. Lo conosco e credo che nei suoi interventi, due finora, possa aiutarci a riflettere, perché nella Chiesa e nel mondo ci sono sì problemi comuni, ma anche un confronto con problemi diversi.Nel suo primo intervento il vescovo Gervais ringrazia perché ancora in Burundi molti giovani apprezzano il matrimonio e si sposano religiosamente, e molte famiglie vivono felicemente la loro vita di coppia e sono fedeli ai loro impegni. Certo, dice, navigano tante volte contro-corrente perché, soprattutto nelle città, si vive il cambiamento di contesti culturale e antropologici e le ideologie post-moderniste della Nuova Etica mondiale premono per dire che

Il Burundial Sinodo sulla famiglia

le esigenze della fede sono un peso insopportabile per l’“uomo libero” della post-modernità. Colo-ro che riescono a mantenersi fe-deli è perché sono aiutati dalla preghiera, dalla lettura della Bibbia e dal confronto soprattutto nei vari gruppi parrocchiali. La crisi del matrimonio, continua il vescovo, è fondamentalmente legata alla crisi della fede e alla inadeguatezza della nostra evangelizzazione che non arriva più a fare degli uomini delle nostre culture postmoderniste dei credenti e dei discepoli di Cristo. Si inscrive anche nella crisi degli altri sacramenti che suppongono la fede.Nel secondo intervento parla del problema della sovrappopolazione, un problema molto sentito in Burundi. Su un territorio di 28.000 Km2 è un paese dalle risorse limitate vivono 9 milioni di abitanti. Le Organizzazioni Internazionali spesso condizionano i loro aiuti ai programmi che impongono e allora lo Stato chiede che nell’aver figli si consideri la variabile del “progetto della nazione”, con questo slogan: “Mettere al mondo solo i figli che la coppia può educare e che la nazione può supportare”. Per sfortuna, la messa in atto di questa politica non esita a volte a costringere le coppie all’impiego di metodi artificiali fino alla sterilizzazione. Ci sono dei programmi che premiano, in denaro, i centri che hanno più clienti che accettano questi metodi contraccettivi. La Chiesa cerca di dialogare con i

poteri pubblici anche su questo argomento. La Chiesa capisce il problema della sovrappopolazione in paese povero, ma insiste sul bisogno di rispettare la dignità della persona nella valutazione morale dei metodi per regolare le nascite. La Chiesa favorisce la messa in opera di una pastorale dei metodi naturali, soprattutto per aiutare la gente a vedere il male ideologico che si nasconde dietro l’ideologia di una sistematica utilizzazione dei metodi artificiali. La Chiesa aiuta a promuovere la maternità-paternità responsabile all’interno del matrimonio a partire da una buona coniugazione “della coscienza” e “della legge morale” nella scelta dei metodi da utilizzare. Mi pare che questi due interven-ti che ho brevemente riassunto dicano la concretezza e la schiet-tezza nell’affrontare i problemi. Certo il primo intervento dice qualcosa di importante anche a noi e cioè che la crisi della famiglia è legata alla crisi di fede, ma non dice qualcosa anche il secondo intervento alle nostre famiglie e alla nostra società in continuo calo di nascite?

don Battista

Il Vescovo di Ngozi

Vita della Chiesa

5 vita nostra

Tra il 9 e il 13 novembre 2015, a Firenze, si terrà un nuovo Convegno Ecclesiale Nazionale, che i Vescovi hanno titolato: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.

Quello di Firenze sarà il quinto Convegno Ecclesiale Nazionale. Il primo si tenne nel 1976 a Roma sul tema Evangelizzazione e promozione umana, quindi fu la volta di Loreto nel 1985 (Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini), Palermo nel 1995 (Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia) e Verona nel 2006 (Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo). Di fatto nel nostro Paese i cinquant’anni dal Concilio sono stati cadenzati da questi eventi ecclesiali, quasi a rimarcare con anniversari decennali l’eredità conciliare.

In tale cammino di rinnovamento non è diffi cile scorgere alcune costanti che complessivamente delineano il percorso delle nostre Chiese. Al centro dell’attenzione è sempre rimasta l’evangelizzazione, attuata in spirito di dialogo con il contesto sociale italiano. La Chiesa, infatti, esiste non per parlare di sé né per parlarsi addosso, bensì per annunciare il Dio di Gesù Cristo, per parlare di Lui al mondo e col mondo.

In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Il termine umanesimo identifi cava qualcosa di refrattario alla dimensione religiosa. Oggi

si parla di nuovo umanesimo in Cristo. La questione dell’umano oggi, infatti, è davvero centrale. Sia nella sua disumanità nella forma evocata da Papa Francesco con l’espressione “cultura dello scarto” sia in quella della post-umanità perseguita dalla potenza della tecnica (si pensi alla minaccia atomica, alla manipolazione degli embrioni, alla scelta sempre più frequente dell’eutanasia, alla teoria gender, al traffi co degli embrioni e degli organi, all’utero in affi tto, ecc) sia nell’individualismo esasperato. Ponendo Gesù al centro come modello di un nuovo umanesimo si vuole riscoprire l’umanità come caratteristica del vero umanesimo.

Il convegno di Firenze è in preparazione dal 2013: dopo l’invito (ottobre 2013) è stata preparata una Traccia per il cammino (novembre 2014); tre seminari di studio, decine di convegni, oltre 200 esperienze di “umanesimo praticato” sono giunte al comitato organizzativo. Ampio l’uso di strumenti on line: “nell’era digitale il convegno può trasformarsi in una grande piazza dove tutti possono vedere e udire, partecipare e interloquire” (Mons. Nosiglia).

Usando i cinque verbi della missione utilizzati nella Evangelii Gaudium (EG): uscire, annunciare, abitare, educare e trasformare si sono indicate “CINQUE VIE” lungo le quali la comunita’ italiana viene invitata a incamminarsi, cominciando da un’esame di coscienza. Quali sono e cosa signifi ca ciascuna di esse?

Uscire: Incontro agli altri per purifi care la fede

Annunciare: Testimoniare il Vangelo con la vita

Abitare: Costruire dimore stabili aperte al mondo

Educare: Tirar fuori la passione per ciò che è vero e bello

Trasfi gurare: La capacità di vedere oltre i limiti umani

Nella preparazione del convegno si è voluto dare grande attenzione alle “storie” di umanesimo vissuto e alla dimensione di trascendenza e fede che le rende possibili. L’esercizio concreto della carità, l’attenzione alle nuove generazioni, il dialogo fra religioni e culture, la pratica dell’educazione e della vita familiare sono tutte aree di questo umanesimo nuovo.

Al convegno sono previsti 2.500 delegati.

IL PROGRAMMA

Il Convegno comincerà il 9 novembre, con la cerimonia di apertura in cattedrale. Alle 15.30 l’avvio delle processioni nelle quattro basiliche (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito, Santissima Annunziata), con ingresso processionale nel battistero e nella cattedrale. Alle 17 il saluto del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, seguito da quello di Dario Nardella, sindaco di Firenze. Alle 17.30 la celebrazione dei Vespri, cui farà seguito alle 19 la prolusione di monsignor Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio.

Il 10 novembre è il giorno della visita di Papa Francesco, che dopo la prima tappa a Prato incontrerà i partecipanti al Convegno in cattedrale. Il Papa verrà accolto dal saluto del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presi-dente della Cei. Seguiranno le testimonianze e il discorso del Papa, che nel pomeriggio si trasferirà allo stadio comunale per presiedere la Messa, dalle 15.30 alle 17.

I lavori dei convegnisti alla Fortezza da Basso cominceranno la sera del 10 novembre, alle 20.30, con un «come la penso» sulle 5 vie: uscire, abitare, annunciare, educare, trasfi gurare.

IL CONVEGNO ECCLESIALE DI FIRENZE

Vita della Chiesa

6 vita nostra

Mercoledi’ 11 novembre, vi saranno le relazioni introduttive seguite dai lavori nei gruppi, secondo le 5 vie della Traccia,

Giovedì 12 ha una di-mensione ecumenica con rifl es-sioni di rappresentanti ortodossi, valdesi, ebraici e islamici; seguita da lavori di gruppo

Venerdì 13, giornata con-clusiva, sarà presentata la sintesi dei lavori di gruppo sulle cinque vie e le conclusion presentate dal Card. Bagnasco. Prima della preghiera conclusiva verrà presentata una Lettera al Paese e alle Chiese in Italia. “Schiacciato” tra i due sinodi sulla famiglia, l’anno santo della misericordia e i viaggi del Papa, il Convegno di Firenze rischia di passare inosservato e di non essere attualizzato nelle sue ricche proposte. Ma proprio questa atmosfera convergenza di temi e di sollecitazioni papali potrebbe essere un’opportunita’ per la Chiesa italiana per mettere a fuoco la centralita’ di Cristo, espresso in una delle affermazioni più profonde del Concilio “Solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (GS 22). È Gesù Cristo, Dio fatto uomo, che permette all’uomo di essere veramente uomo. La sfi da del post-convegno sarà portare questo programma in tutte le comunità della Chiesa d’Italia e vivere concretamente le “Cinque Vie” della missione.

Padre Mario Barbero, IMC

Con l’Enciclica Laudato Sì termina l’era moderna e ne inizia una nuova. Non a caso il libro più venduto è “la fi ne dell’epoca moderna” di Romano Guardini. L’umanesimo tipico della modernità ha ormai dato i suoi frutti migliori: i diritti umani. Andare oltre, signifi cherebbe degenerare in un antropocentrismo tecnocratico deleterio. Occorre cambiare. porre al centro non più l‘uomo, ma il cosmo con la totalià delle sue relazioni. Sembra un discorso astratto, provo a tradurlo, sulla scia dell’enciclica, nella situazione bresciana. Ogni creatura ha un valore intrinseco, in quanto parte di questo cosmo amato da Dio. Ogni creatura quindi merita cura e rispetto. che dire dei tanti nostri terreni incolti, della montagna abbandonata, degli animali uccisi per passatempo o a quelli trattati come macchine da latte o da uova?Ogni creatura è in relazione con ogni altra. così è Dio: c’è perché esistono tre relazioni tanto intense da costituire una unità perfetta. Così non siamo noi, chiusi nel nostro egoismo, sordi ai richiami dei fratelli migranti, capaci di premiare i partiti più sciovinisti come la Lega. Papa Francesco ci invita ad una spiritualità della relazione, empatica con la natura, con gli altri, con Dio. La spiritualità richiama la contemplazione. Siamo così indaffarati da non avere più tempo per veder la bellezza della nostra casa, la terra. abbiamo moltiplicato i supermercati, le piste da sci, le darsene sulle coste dei nostri laghi, le emissioni inquinanti.Abbiamo cancellato la domenica come giorno di fraternità e di preghiera. convertirci signifi ca cambiare direzione: abbandonare il consumismo e scoprire il gusto

Tradurre l’Enciclica

in Bresciano

del paesaggio, del bello, della natura. Dobbiamo superare l’idea dell’intoccabilità della proprietà privata e praticare la condivisione dei beni, delle conoscenze, del potere. La terra è di tutti. Le decisioni devono essere prese insieme, con trasparenza, quanta diffi coltà ad ottenere informazioni sulla gestione del territorio dai pubblici poteri che, per altro, sarebbero tenuti ad offrirle spontaneamente! la modernità pensa ad un progresso materiale infi nito: dimentica i limiti naturali del mondo. L’aria, l’acqua, i suoli, la biodiversità, le risorse non sono infi nite. i ghiacciai dell’Adamello si ritirano, dove prenderanno l’acqua le nostre valli in futuro? aumentano le malattie dovute all’aria malsana; forse va rivisto il sistema delle emissioni, trasporti, inceneritori, industrie, agricoltura., forse dobbiamo riprendere la logica della produzione agricola piccola e naturale, della sobrietà, della prossimità. Infi ne il Papa ci invita a rifl ettere sul lavoro. Abbiamo una grande tradizione di lavoro, ma lavoriamo solo per i soldi? per la Carriera? col lavoro l’umanità trasforma la terra in meglio o in peggio? quando si costruiscono armi, quando si inquina, si cementifi ca senza senso (vedi BREBEMi), si prepara una terra più vivibile per le prossime generazioni? il rischio di uno splendido documento come l’enciclica Laudato Sì è che dopo gli entusiasmi iniziali, resti lettera morta. mi auguro che da noi non avvenga, ma che tutti, società civile e comunità religiose, abbiano il coraggio della rifl essione e del cambiamento, per salvare noi, e il futuro di questa nostra sorella e madre terra.

Gabriele Scalmana

Vita della Chiesa

7 vita nostra

“Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della chiesa e preghino su di lui”. È questo l’invito che l’Apostolo Giacomo rivolgeva ai primi cristiani, lo faccio mio e lo rivolgo a tutta la comunità.Troppe persone a Bedizzole fanno per mesi e anni l’esperienza della malattia, sono a lungo degenti in ospedale, sono nelle cliniche o restano in casa, inchiodate ad un letto … e non hanno la visita di alcun prete e nessun conforto religioso.Quante volte mi sono sentito rispondere dai parenti, allorchè sono stato avvertito della morte del familiare: ”non volevamo spaventare l’ammalato, non volevamo far conoscere a nessuno la sua malattia, non ci sembrava opportuno scomodare i sacerdoti”. È uno dei doveri principali del sacerdote visitare gli ammalati, fa parte della sua missione essere vicino a chi soffre. Un ammalato non ha bisogno solo di medicine, di interventi chirurgici, di assistenza medica. Ha bisogno di conforto, di sostegno spirituale, di preghiera, di sacramenti, della vicinanza di una Comunità. È un dovere illuminare l’ammalato, informarlo del suo stato di salute, delle sue reali condizioni fisiche.Non è caritatevole nascondergli la verità, illuderlo, dirgli delle bugie. Lui stesso dopo alcuni interventi, dopo certe cure, dopo la degenza in alcuni reparti … vedendo che le forze vengono sempre meno si rende conto del suo vero stato di salute. La verità va detta con carità, con prudenza, con un certo stile … ma non va negata.Ecco allora il dovere dei familiari di accompagnare l’ammalato anche sul piano spirituale, di chiamare dopo aver sentito il parere dell’ammalato il sacerdote.Non si può restare mesi, anni senza alcun conforto spirituale. I sacerdoti, i ministri straordinari dell’Eucarestia hanno tutta la disponibilità possibile.Chiamiamo un prete perché preghi con voi e condivida il vostro dolore.

Don Franco

Agli Ammalati

SOLENNITÀDI TUTTI I SANTI E

COMMEMORAZIONEDEI DEFUNTI

DOMENICA 1 NOVEMBRE: SOLENNITA’ DI TUTTI I SANTIMessa con orario festivo• Ore 15,00 Messa al Cimitero• Ore 18,30 Messa in suffragio di tutti i defunti della ParrocchiaRicorderemo il VII° Anniver-sario della morte diDon Giovanni Miristice etutti i sacerdoti e religiosinati e vissuti a Bedizzole

LUNEDI 2 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONEDEI FEDELI DEFUNTI• Ore 8,30 e 18,00 Messe in Parrocchia• Ore 10,00 e 15,00 Messe al Cimitero

DOMENICA 8 NOVEMBRE:ore 11,15 Messa in Parrocchiain Suffragio di tutti i Cadutidelle guerre

Dall’1 all’8 novembre è POSSIBILE LUCRARE

L’INDULGENZA per i defunti visitando il Cimitero

e alle solite condizioni

Durante le festività i Sacerdoti sono a disposizione per le Confessioni.

Mi domando spesso perché i giorni di Novembre si chiamino i giorni dei morti. Se i nostri cari sono nell’eternità, contemplano il volto di Dio, perché mai li chiamiamo morti? E’ vero: non li vediamo, non godiamo più della loro presenza, non ce li abbiamo più in casa ma la fede ci dice che sono vivi, sono con Dio, stanno nella casa di Dio … Alcuni di loro sono già in paradiso, altri attendono al purgatorio, qualcuno ha scelto di stare per sempre lontano da Dio, ma tutti sono vivi.

Novembre perciò è il mese di coloro che sono nell’eternità, è il mese di coloro che ci hanno preceduto. E’ il mese della preghiera, dei suffragi, della visita ai cimiteri. E’ il mese nel quale ci poniamo davanti le fotografie dei genitori, dei parenti, dei nostri sacerdoti, dei nostri educatori … e ricordiamo la loro vita, i loro insegnamenti, il bene che hanno fatto. E’ brutto dimenticare il passato, è brutto perdere la memoria di quanti hanno costruito religiosamente o civilmente le nostre comunità. Dimenticare il passato è dimenticare la nostra storia, è perdere le nostre radici, è cancellare quanto di più prezioso abbiamo. Quelli che viviamo in novembre non sono perciò giorni dei morti, ma tempo prezioso per vivere la nostra fede nella vita che non finisce, la nostra fede nell’esistenza dei nostri cari.

Noi cristiani non piangiamo dei morti, anche se i loro corpi sono sepolti al cimitero, affidiamo a Dio delle persone care che hanno bisogno di riposo eterno, di misericordia .. delle persone che ci aspettano.

I GIORNIDEI MORTI

8 vita nostra

Vita della Parrocchia

Da novembre la comunitàdi Santo Stefano si impegna a vivere le opere di Misericordia.Dopo la presentazione di una o

più opere di misericordiada parte di un espertoverranno chiesti alcunigesti concreti di carità: • la lettura della vita diun Santo della carità

• la consegna delle Beatitudini• la consegna di una borsa

per viveri alimentari• la riconsegna della borsa contenente viveri alimentari

10 NOVEMBRE ore 20.30presso il TEATRO dell’Oratorio

Dar da mangiare agli affamati Dar da bere agli assetati

Vestire gli ignudi

Padre MARIO TOFFARIDIRETTORE UFF. MIGRANTIGRAZIELLA VEDOVELLOASSES. SERVIZI SOCIALI

IN AVVENTO: CENTRI DI ASCOLTO sulle

PARABOLE della MISERICORDIA

12 GENNAIO ore 20.30presso il TEATRO dell’Oratorio

Pregare Dioper i vivi e per i morti

PROF. DON OVIDIO VEZZOLI PREFETTO SEMINARIO

TEOLOGICO DI BRESCIA

24 FEBBRAIO ore 20.30in CHIESA PARROCCHIALE

Il nome di Dio è Misericordia

MONS. LUCIANO MONARI VESCOVO DI BRESCIA

IN QUARESIMA:CENTRI DI ASCOLTO sulle

PARABOLE della MISERICORDIA

AD UN DIO MISERICORDIOSOBEDIZZOLE RISPONDE VIVENDO LE OPERE DI MISERICORDIA

CAMMINO PASTORALE DELLA COMUNITÀ

2015/2016Incontro Consiglio

Pastorale a MaguzzanoL’incontro si apre con un momento di preghiera comunitaria. Dopo-diché, don Battista presenta la Bolla d’Indizione del Giubileo della Misericordia, offrendo alcuni spunti di rifl essione: sottolinea come ciascuno possa diventare “segno dell’agire del Padre” solo attraverso la sequela del Figlio; in particolare, pone l’accento sulla necessità di essere – con un’espressione di don Tonino Bello – “contemplAttivi”, cioè di votare quest’anno (e anche tutta la nostra vita di cristiani) non solo alla contemplazione della misericordia di Cristo ma anche alla sua messa in opera concreta. Vengono poi distribuite le linee guida per il lavoro delle commissioni. Si prospetta di sviscerare il tema dell’Anno Giubilare mediante l’analisi delle opere di misericordia corporali e spirituali: ad ogni commissione è affi data la rifl essione specifi ca su alcune di esse.

I membri del Consiglio Pastorale e alcuni membri straordinari richiesti per le commissioni si dividono negli ambiti della catechesi, carità e liturgia. Alla Commissione Catechesi si aggrega anche il nuovo curato della comunità, don Giovanni Consolati, venuto ad incontrare preliminarmente i membri del Consiglio.

Tornati in assemblea, segue la restituzione di quanto elaborato da ciascun gruppo:

- Per la Commissione Catechesi:

Si evidenzia nuovamente la necessità di un coordina-mento tra le proposte dei singoli gruppi parrocchiali, a partire da un inventario degli stessi (chi sono e cosa si propongono di fare). Ognu-no di essi, così, potrebbe delineare il proprio parti-colare percorso intorno ad un’opera di misericor-dia (diversa per ciascun

gruppo), e presentarne le iniziative relative all’intera comunità. Parallelamente, si propone che vengano ap-profondite le vite dei Santi della misericordia ovunque possibile (per esempio, alla radio parrocchiale o du-rante le omelie), che ci si concentri sul tema della mi-sericordia anche attraverso i Centri di Ascolto, ed even-tualmente che si approfon-discano sfaccettature par-ticolari del tema (il dialogo interreligioso, la santità, an-cora le opere di misericor-dia corporale e spirituale…) tramite incontri con esterni.

- Per la Commissione Carità e Missioni:

Si suggerisce di segnalare situazioni di bisogno tramite il bollettino parrocchiale o passaparola, in modo che ciascuno possa rendersi disponibile per aiutare le famiglie in diffi coltà o per visitare gli ammalati, secon-do il tempo e gli strumenti a sua disposizione. Si ipotizza di supportare le famiglie disagiate anche in collabo-razione con l’assistenza sociale. Ci si interroga inol-tre su come poter declina- re l’opera di misericordia corporale “visitare i carce-rati” nella nostra realtà: si potrebbe forse stare vicino a chi sul nostro territorio ha un parente in carcere. I temi di competenza del gruppo missionario non sono tocca-ti, per assenza del referente.

9 vita nostra

Vita della Parrocchia

- Per la Commissione Liturgia:

Si pone in evidenza la ne-cessità da un lato di avere un luogo intimo per la con-fessione personale, dall’altro di dare maggior risalto al valore comunitario del sa-cramento. Viene restituito all’assemblea il desiderio di sensibilizzare le famiglie dei malati ad “aprire le porte” per accogliere quanti pos-sono accompagnarli (pre-sbiteri e laici). L’obiettivo delle visite ai malati, infatti, vuol essere quello di farli sentire parte attiva della comunità nonostante non possano parteciparvi fi si-camente: va perciò scardi-nato il pregiudizio che iden-tifi ca queste visite come il presagio di una morte im-minente. Con la simile posi-tiva intenzione di restituire i momenti della sofferenza e della morte alla custodia della comunità, si propone nelle veglie mortuarie la let-tura della liturgia del giorno e, coinvolgendo le suore o i laici, la recita del rosario. Si fa presente tuttavia che la Messa è e deve essere sen-tita come una celebrazione per i vivi, molto più che per i morti. Affi nché questo aspet-to non venga accantonato, si valuta di primaria impor-tanza una formazione sulla Messa. Viene anche avan-zata l’ipotesi che sia il grup-po missionario a dare i più signifi cativi spunti di rifl es-sione, nell’Anno Giubilare in cui la sua attività viene tanto messa a tema. Ci si propone infi ne di valorizzare le liturgie della Festa di Tutti i Santi e della Commemora-zione dei morti.

A questo punto Don Franco fa sintesi di quanto emerso e prospetta che l’analisi delle opere di misericordia sia affrontata mese per mese e sostenuta di volta in volta dalla testimonianza di esterni. Bruno propone allora di lanciare una “iniziativa del mese” relativa all’opera di misericordia esaminata, in modo da accompagnare la comunità in un percorso spirituale a tappe progressive.

Viene infi ne sollevata la questione della effettiva realizzabilità delle proposte emerse, coerentemente con il lavoro delle commissioni e in tempi brevi. Poiché le iniziative da mettere in atto in questi primi mesi autunnali non risultano suffi cientemente chiare, benché lo siano le linee guida e le intenzioni, si propone che alcuni rappresentanti di ciascuna commissione si riuniscano insieme al parroco per poter coordinare concretamente i percorsi dei singoli gruppi parrocchiali intorno al tema della misericordia. L’incontro viene fi ssato lunedì 5 ottobre alle ore 20.30 presso il Centro Parrocchiale. I membri del Consiglio resisi disponibili per la suddetta riunione sono:

- Per la Commissione Cate-chesi: Bruno Alberti, Michele Crescini, Luca Barbieri, Fabrizio Spassini.

- Per la Commissione Liturgia: Renato Venturelli, Alvaro Be-schi, Cristina Bussi.

- Per la Commissione Carità e Missioni: Annunzio Rossi e Vincenzina Salvadori.

La giornata si conclude con la celebrazione comunitaria dei Vespri.

[Assenti giustifi cati: Alessandra Lorenzoni, Annunzio Rossi, Mattia Tonolini.

Presenti come esterni al Consiglio Pastorale, all’intera seduta o solo in parte: Don Giovanni Consolati, Federico Giugno, Gigliola Posti, Viviana Posti, Milena Roberti, Giusy Temponi.]

Alice Bianchi

DOMENICA 22 NOVEMBRE CELEBRAZIONE PRIME

COMUNIONI E CRESIME.

I RAGAZZI, I PADRINI E LE MADRINE DOVRANNO TROVARSI ALLE ORE 10.30

NEL CORTILE DELL’ORATORIO.

CELEBRA IL VICARIO GENERALE MONS.

GIANFRANCO MASCHER.

PROGRAMMAFESTA PATRONALEDI SANTO STEFANO

Domenica 20 dicembrealle ore 17,30

presso il Santuario di Masciaga: Concerto della Corale

Santo Stefano

Venerdi 25 dicembreNatale del Signore

Sabato 26 dicembreFesta patronaledi Santo Stefanoore 18.30 solenne

Concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo

S.E. Mons. Vincenzo ZaniSegretario della Congregazione

per l’Educazione Cattolica

Presentazione alla comunità dei comunicandi e cresimandi

(devono essere presenti genitori, padrini e madrine).

Mercoledi 6 gennaio ore 16,30solennità dell’Epifania

presso il Santuario di Masciaga: concerto del Coro

Gospel Amodonostro.

10 vita nostra

Vita della Parrocchia

2 ottobre 2015: ho celebrato i 50 anni di professione religiosa. Innan-zitutto un piccolo chiarimento: non bisogna confondere la professione religiosa con l’ordinazione sacer-dotale. La professione religiosa è il momento in cui con l’emissione dei voti di povertà, castità ed obbedienza il soggetto (uomo o donna) prende la decisione di donare la propria vita al Signore consacrandosi interamente a Luied è accettato ufficialmente in una congregazione religiosa (maschile o femminile): nel mio caso in quella dei missionari della Consolata.Nei giorni precedenti a tale anniversario non poche volte ho meditato su come ho trascorso e vissuto questi 50 anni. Spesso il pensiero si è soffermato sulla

DAI MISSIONARI della CONSOLATA

La nostra comunità è cresciuta di numero e con l’arrivo di Padre Sandro Carminati siamo ora in sei. Padre Sandro è originario di Casto in Val Sabbia, è sacerdote da 43 anni ed ha lavorato in Italia e in Colombia. Padre Sandro sarà il Superiore della nostra comunità dopo essere stato per sei anni il Superiore Regionale dei Missionari della Consolata d’Italia. Benvenuto!!!

Da sinistra:Padre Giuseppe Garniga, Padre Mario Barbero,

Padre Sandro Carminati, Padre Carlo Laguzzi,Padre Aldo Zanni, Padre Mario Teodori

50 ANNI DI CONSACRAZIONE AL SIGNORE

persona di Gesù che con i voti ho promesso di seguire ed imitare nel compimento della volontà del Padre. Non hai voluto né sacrificio né offerta … allora ho detto: ecco, sono qui per compiere la tua volontà (ebrei 10,5-7).

Gesù, come leggiamo nella lettera agli ebrei, è il vero ed unico mediatore tra Dio e gli uomini: Gesù è il mediatore di una nuova alleanza (Ebrei 9,15). Anche se la mediazione di Gesù come ci è presentata nella lettera agli ebrei si riferisce in modo particolare al suo sacerdozio ed al sacrificio della Croce, la possiamo estendere a tutta la sua vita.

In che modo Gesù nella sua vita quotidiana esercitava la sua mediazione tra il Padre e l’umanità? Durante il giorno predicava, parlando di Dio agli uomini e durante la notte pregava, parlando a Dio degli uomini.

Così anche io nei miei 50 anni di vita religiosa ho cercato per quanto possibile nonostante le mie debolezze umane di svolgere questa duplice attività: predicazione e preghiera.

E che devo dire adesso con i miei 71 anni di età e con gli acciacchi che crescono di giorno in giorno? Anche se le attività pastorali non sono terminate del tutto, mi rendo conto che non posso più svolgere tutte le attività di quando avevo 30 o 40 anni. Non è ancora arrivata per me la notte inoltrata, ma vedo che la sera è ormai avanzata. Sto riducendo sensibilmente le attività pastorali per dedicare sempre più la mia giornata alla preghiera. Frequentemente domando al Signore ed alla sua SS. Madre di far piovere abbondantemente la grazia divina là dove ho cercato di seminare, almeno spero, la parola del vangelo.

Mentre vi saluto e vi ringrazio per tutte le grazie e benefici materiali e spirituali che avete offerto per me, vi prometto il mio costante ricordo nella celebrazione del divin sacrificio e nella preghiera e, facendo mie le parole di Papa Francesco, vi domando di pregare anche voi per me...

Il Signore e la sua SS. Madre vi benedicano

Padre Carlo Laguzzi I.M.C.

11 vita nostra

Vita in Oratorio

ANNO CATECHISTICO 2015 / 2016

12 vita nostra

Vita in Oratorio

A.C.R. : Azione Cattolica RagazziL’EDR (Equipe Diocesana dei Ragazzi) è, per l’Azione Cattolica di Brescia, una scommessa. Il progetto prende il via proprio quest’anno, e ha tutto il sapore della dolce novità e dell’entusiasmo dei bambini. Si tratta di una commissione composta dai ragazzi dell’ACR che hanno partecipato ai campi estivi diocesani. Gli obiettivi sono molti: far vivere ai bambini la dimensione della diocesanità, creare una continuità rispetto alle esperienze del Tempo d’Estate Eccezionale (che per l’AC è uno dei momenti forti del percorso associativo), e soprattutto dar loro la possibilità di dare il proprio punto di vista sul cammino dell’anno e sul proprio essere cristiani nella vita di tutti i giorni… la possibilità di “far parte, sentirsi parte, fare la propria parte”! Gli incontri saranno quattro e distribuiti nel corso dell’anno. I membri dell’Equipe della nostra Parrocchia si chiamano Anna, Elisa, Tommaso, Davide e Sara. Ci restituiranno quello che avranno vissuto alla fi ne del percorso, ma intanto lasciamo la parola a loro per raccontarci com’è andato il primo appuntamento.

“All’idea di andare a Villa Pace mi rallegravo un sacco, perché rivedevo gli amici che avevo conosciuto, motivo per cui mi sentivo molto grande, sapendo che mia mamma mi avrebbe lasciato andare con i miei amici!”

Davide

“Il 1° ottobre sono andata a Villa Pace a Gussago, con tanti bambini di altre parrocchie, da tutta la diocesi. In questo incontro abbiamo pregato, giocato e ci siamo divertiti. La cosa più bellache ho fatto lì è stata quando abbiamo giocato al gioco dell’oca, ma non era un gioco in scatola: c’erano dei biglietti attaccati sparsi nel corridoio e dietro c’erano delle lettere che dovevi riferire all’ educatore e vinceva chi arrivava prima a 30.

Prima di tornare a casa abbiamo cenato tutti insieme con una pizza squisita, poi ci hanno dato delle stringhe per le scarpe, una gialla e l’altra di un colore a nostra scelta. E’ stato magnifi co, straordinario, emozionante, mitico e speciale. Speriamo di rivederci al prossimo incontro!”

Elisa

“Il 1° ottobre ho partecipato all’incontro dell’Equipe Diocesana dei Ragazzi. Ci siamo ritrovati a Gussago (Villa Pace), ci ha accolto don Mattia e siamo andati in Chiesa per un momento di preghiera. Abbiamo poi visto un fi lm intitolato “I Minions”, giocato all’Ocona e cenato tutti insieme. È stata una bella esperienza, mi sono divertito molto e aspetto con ansia il prossimo incontro.”

Tommaso

“A me tornare a Villa Pace mi ha fatto ricordare i bellissimi tre giorni passati a fi ne agosto con il gruppo ACR.Rivedere e giocare con gli altri ragazzi è stato strabello, aspetto dicembre per tornarci. Ci sono andata molto molto molto volentieri!!!”

Anna

Trovate i bambini dell’A.C.R.in oratorio ogni sabato,dalle 14.30 alle 16.30!

Anche i Giovanissimi di A.C.si ritrovano tutti i sabati in oratorio,

dalle 17.00 alle 18.30!

Per l’A.C.R. Ottobre è il “Mese del Ciao!”. La nostra “Festa del Ciao”

si terrà sabato 31 ottobre,sempre dalle 14.30 alle 16.30.

13 vita nostra

Vita della Parrocchia

CARITAS:una presenza

indispensabile in paese

Vorrei invitare i bedizzolesi il sabato pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00 a passare davanti alla sede della Caritas in via Rimembranze.Si trova una fi la di 70/80 persone che domandano viveri, vestiti, giocattoli, piccole somme per pagare le bollette della luce, dell’acqua, del gas. Alcuni presentano pure ricette per acquistare medicinali in farmacia.La Caritas parrocchiale però vive e serve i poveri ogni giorno.Ogni giorno non meno di dieci persone chiedono da mangiare in canonica. Ogni giorno ammalati del paese vengono visitati dai volontari. Ogni giorno si dà una mano a bambini che non riescono a pagare la retta della scuola materna, a genitori che non hanno lavoro, a famiglie in seria diffi coltà.Sempre la Caritas manda mensilmente valigie di viveri a Brescia e in varie nazioni.Tutto questo grazie alla ge-nerosità dei fedeli, all’intra-prendenza dei volontari, al sacrifi cio di molti.Non importa se la Caritas è ignorata da coloro che si mostrano attenti e generosi verso altre realtà alle quali chiedono il conto a tempo opportuno.la Caritas c’è e tantissime persone lo sanno e lo vedono.

Un volontario

Un’Ottobre Missionario intenso

Il mercatino in Coretto

I volontari del pranzodi solidarietà

Le testimonianze in teatro

La ComunitàCenacolo

BENVENUTO don Giovanni

Arriva il nuovo curato all’oratorio, o come si usa dire a Bedizzole arriva il nuovo curato in Piazza. Sicuramente c’è tanta curiosità e mille aspettative. Anche il mio cuore è in fermento. Vengo a voi con entusiasmo, desiderio di conoscere, capire e di percorrere un bel tratto di strada insieme. In questi giorni ho visitato l’oratorio, la chiesa, ho iniziato a guardarmi in giro: è proprio un bel paese. Mi presento sono don Giovanni, ho trentatre anni, ho fatto per sette anni il curato a Verolanuova. Sono originario di Travagliato, ma già da ora mi sento a pieno titolo un bedizzolese, ci unisce il “Roncaì”. Infatti i miei antenati travagliatesi, famosi per essere degli ottimi ladri, giravano per le strade e così se non con le buone, con “il roncai” ottenevano tutto quello che desideravano. In mezzo a voi desidero sicuramente aiutarvi a “rubare” le chiavi del paradiso, ad aiutarvi a trovare la strada della felicità che Dio desidera donarvi. “Ho una voglia matta” di incontrare bambini, ragazzi, adolescenti e giovani e le loro famiglie. Come ogni comunità anche la vostra, come mi hanno testimoniato i primi incontri con i sacerdoti e il consiglio pastorale hanno a cuore l’oratorio. Desidero che passo dopo passo, l’Oratorio continui ad essere un luogo di incontro e centrale nella nostra comunità. Ringrazio per questo il lavoro fatto dai miei predecessori: san Giovanni Battista Piamarta che qui nell’aprile del 1869 divenne coadiutore del parroco. Il servizio in questa parrocchia fu breve, e terminò nel dicembre del 1870. Altri sacerdoti hanno continuato la sua opera, mi sembra importante ricordare gli ultimi: don Giuseppe Bregoli dal 1957 al 1959, don Angelo Pizzato dal 1979 al 1984, don Carlo Bosio mio compaesano dal 1984 al 1991, don Giancarlo Scalvini dal 1991 al 1995, don Leonardo Farina dal 1995 al 2003, don Vittorio Bonetti dal 2003 al 2008 e infine don Vincenzo Arici per sette anni. Vi consegno una frase del patrono del nostro oratorio, san Giovanni Bosco, che desidero accompagni il mio cammino in mezzo a voi: “non è sufficiente amare i giovani,

ACCOGLIETEMI CON SIMPATIA!

occorre soprattutto che i giovani stessi si sentano amati”. Come sacerdote in questi anni mi donerò a voi cercando di portare avanti questo obiettivo: accogliere ogni ragazzo così come è, con i suoi pregi e difetti, aiutarlo a riconoscersi nella sua unicità, aiutarlo a trovare la presenza di Dio nella sua vita e accompagnarlo così, a diventare uomo: un buon cristiano e un onesto cittadino. Mi direte forse, niente di originale, ma originali saranno coloro che accetteranno questa sfida. Saluto don Franco e don Battista. Saluto tutti i bambini dalla scuola dell’infanzia alle elementari, i preadolescenti, gli adolescenti e i giovani, così come tutti i collaboratori dell’oratorio che presto conoscerò, un incoraggiamento a tutti i genitori per il loro compito importante e delicato. Saluto tutte le autorità e i gruppi di volontariato, le famiglie, gli anziani e gli ammalati. A tutti chiedo una preghiera affinché non manchi mai il vostro sostegno in questi anni. Saluto le suore canossiane. Sono desideroso di conoscere un’altra congregazione dopo aver lavorato con le suore ancelle, le operaie e le suore di Maria bambina. Saluto tutti tutti, nessuno escluso. Un particolare pensiero infine ai padri della consolata. A loro mi collegano due cose: la prima è il cognome: consolati. Potrà

succedere che qualcuno mi pensi un missionario della consolata. Un po’ è vero ma la mia missione sarà Bedizzole. La seconda cosa è relativa alla beatificazione dello scorso 23 maggio di suor Irene Stefani. È una suora missionaria della Consolata nata ad Anfo (Bs) nel 1891, nel 1913 parte per il Kenya, dove ha un’unica preoccupazione: donare Gesù alla popolazione Kikuyu e curarsi delle persone divenute presto la “sua” gente. Scoppia la peste ma suor Irene continua la sua opera di assistenza. Contrae il morbo e muore a 39 anni. È definita angelo della carità e “Nyaatha”, cioè la tutta piena di misericordia e bontà. La gioia di questa beatificazione nasce dal fatto che, quando ero in seminario, venne fatta una preghiera per i missionari martiri e si pregò proprio per suor Irene Stefani e arrivò la sua reliquia: un paio di scarponi. Erano gli scarponi con cui la beata aveva macinato chilometri e chilometri di terra battuta per visitare e “consolare” tutta quella gente che aveva tanto amato! Fui scelto proprio io per portarla durante la preghiera. Fu un vero onore e a lei affidai il mio cammino, allora come oggi! Fin da ora desidero augurare a tutti quanti un buon anno.

Don Giovanni

15 vita nostra

Vita della Parrocchia

Graziedon

Vincenzo!

L’Oratorio

Grazie don Vincenzo

Sette anni fa l’orologio della mia giornata sacerdotale giunge-va ad un’ora chiamata “Bedizzole”. Ad essere sincero dovrei aggiunge-re che le lancette non solo giun-sero, ma diedero anche la netta impressione di bloccarsi su tale tra-guardo. Qualcosa…o meglio, Qual-cuno, aveva armeggiato attorno al meccanismo della mia vita affin-ché subisse una battuta d’arresto. Capii che bisognava ricominciare da capo; rivedere gli ingranaggi delle mie (in)sicurezze, oliare le spi-golosità del mio carattere e, soprat-tutto, regolare la velocità di tutta la faccenda calibrandola sulla nuova realtà che il buon Dio mi aveva fat-to incontrare. Iniziava così il delica-to periodo del rodaggio durante il quale trovare, tra accelerazioni e le inevitabili “grattate”, la marcia giusta; o per lo meno quella meno sbagliata! Come avete potuto leg-gere fin qui, fedele alla mia fama di assassino dell’italica lingua, ho vo-luto iniziare quest’ultimo scritto con una immagine che potesse argina-re un poco quel fiume in piena di emozioni che, tolto il catenaccio al cuore, mi avrebbe inesorabilmente travolto. Mentre scrivo non so an-cora se andrò nella direzione del ringraziamento, oppure del sempli-ce saluto; desidererei, tuttavia, che ciascuno di voi riuscisse a scorgere, tra le righe, il bene che vi ho volu-to e cercato di dimostrare in questi anni. Bedizzole non è una comu-nità che si offre subito con affabilità. Verso il nuovo che arriva si compor-ta alla stregua di una bella signo-ra la quale, consapevole della ric-chezza che si porta dentro, vuole essere capita; un po’ corteggiata e un po’ scossa, ma soprattutto amata affinchè si decida, come il padrone di casa di evangelica memoria, a “tirar fuori dal suo te-soro cose nuove e cose antiche” (Mt 13,52). Questo è avvenuto an-che per me. E così, mentre la “bella signora” mi mostrava orgogliosa le sue gemme più preziose, non si ac-corgeva che ne facevo man bassa riponendole gelosamente nel for-ziere della mia vita. Oggi le riguardo con emo-zione e ovviamente con rico-

noscenza. Non c’è un pezzo più importante dell’altro…o meglio, sicuramente ci sarà…ma messi così l’uno accanto all’altro forma-no, nella loro diversità, la bellezza dell’intero tesoro. Bedizzole mi ha fatto riscoprire la perla prezio-sa della Parola di Dio. Non che l’avessi persa; tuttavia sollecitato dall’incontro settimanale della Lec-tio Divina e da quello quotidiano con il piccolo pensiero alla messa serale (senza ovviamente dimenti-care l’appuntamento con l’omelia dell’Eucaristia domenicale) ho dav-vero capito che “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Una se-conda ricchezza è stata la possi-bilità di condividere il mio sacer-dozio con tante altre persone che, come me, hanno risposto alla chia-mata del Signore a seguirlo più da vicino. Mi riferisco a don Franco e a don Battista (e agli altri confratel-li passati nella nostra comunità), ai Padri della Consolata e alla Madri Canossiane. Da loro ho imparato le mille sfaccettature con le quali si può concretizzare l’annuncio del Vangelo e vivere l’azione pastora-le, l’amore verso Dio e verso i fra-telli. Frugando nel forziere mi sono ritrovato fra le mani un astuccio vellutato, un po’ consunto, con le firme di alcuni alunni: il mondo del-la scuola! In quest’ambiente (agli inizi tiepido nei confronti del nuovo docente di IRC) ho incontrato per-sone innamorate della loro profes-sione; persone che molte volte ho invidiato per la loro capacità di accostarsi ai ragazzi per sostenerli nelle difficoltà, facendo loro capire che la vera scuola li aspetterà ogni giorno quando decideranno di af-frontare la vita. Sono arrivato così al fondo del forziere, dove ben acco-modato vi è il pezzo più importan-te: l’oratorio. Decido di non toglier-lo per non rovinarlo; anche perché so bene che è sufficiente illuminarlo con la luce giusta per trasformarlo in uno spettacolare arcobaleno di persone, momenti, emozioni. È stato il campo affidato alle mie cure spesso inefficaci, alle mie mani molte volte impacciate ed inconcludenti. Alla mia atavica disorganizzazione, alla mia presen-

za non sempre attenta alle esigen-ze o al bisogno di ascolto di chi avevo attorno. Affidato soprattutto al mio cuore che tuttavia, a costo di peccare di vanità (cosa peraltro non difficile per me), ho cercato di aprire affinché tutti potessero tro-vare posto. Tra questi, in primo luo-go, ci sono i genitori, gli educatori dell’ACR e gli animatori che han-no condiviso con me l’affascinan-te avventura della catechesi. Tra sconfitte e successi, delusioni e vit-torie è bello pensare che non esista niente di più bello, per un educato-re cristiano, che accompagnare le giovani generazioni alla scoperta del tesoro più grande che è Gesù e il suo messaggio. Non può manca-re il ricordo di tutti i volontari che si sono avvicendati nel servizio al bar, nelle pulizie, al torneo e alla radio parrocchiale e ai ragazzi del coro gospel che hanno fatto giungere la voce di questa comunità anche ad altre realtà. Non che me ne fossi dimen-ticato; ma un ultimo riflesso attira la mia attenzione. Sono tutti i ragazzi che ho avuto la gioia di incontrare in questi anni: dai più piccoli, che sono capaci di accoglierti con la loro grande spontaneità e ai quali basta raccontare di un drago ad-dormentato sotto il pavimento cal-do della cucina per avere la loro attenzione. Ai “grandi” delle medie i quali, trovandosi a camminare sul traballante ponte tra l’infanzia e l’adolescenza, al tempo stesso ti cercano e ti fanno capire che vogliono farcela da soli (per poi ritrovarli ancora una volta vicini a

Dal tesoro del padrone di casa

Grazie don Vincenzo

IL CONSIGLIO PASTORALE

Caro don Vincenzo,siamo contenti che tu abbia condiviso con la nostra comunità questi anni: è stato per noi un tempo prezioso. Abbiamo conosciuto in te una persona solare e delicata, laboriosa e curiosa. Ti ringraziamo a nome di tutta la comunità, in particolare per l’attenzione che hai avuto nei confronti dei giovani e della vita tutta dell’Oratorio: la tua è stata una presenza positiva, e lo ratifica il dispiacere che tanti già ti hanno manifestato. Grazie per l’attiva collaborazione che ciascuno dei membri del Consiglio Pastorale ha sperimentato. A noi rimane oggi il riflesso di tutto ciò che è stato fatto insieme a te nello scorso Quinquennio, e di quanto è stato cominciato negli ultimi mesi.Ora che ti è affidata la parrocchia di Urago d’Oglio, ti salutiamo sì con la nostalgia di chi ti si è affezionato, ma anche con la gioia di chi riconosce per te, in questo cambiamento, una nuova possibilità di vivere la tua fede e la tua vocazione. Siamo “sempre lieti nel Signore”! Cristo, che con la Sua Parola promette sempre il meglio della vita, ti accompagna sicuramente in questa nuova esperienza. Resta radicato e fondato in Lui, nei momenti di serenità come in quelli di difficoltà. Noi ti auguriamo che il cammino che comincerai a dicembre con la tua nuova Parrocchia sia gioioso e fecondo. Ci uniamo allora volentieri nella preghiera: ringraziamo il Padre del dono che sei stato e Gli chiediamo di renderti dono per chi incontrerai. Con riconoscenza e affetto,

Il Consiglio Pastorale

I SACERDOTIUna delle battute che in questi giorni maggiormente ho colto sulla bocca dei bedizzolesi (avari di complimenti) è stata questa:“È un vero prete”!Di un prete si dice di tutto: “È bravo, è bello, è capace, canta bene è sportivo, è simpatico, sa stare con i ragazzi, è un organizzatore…” .Penso che il complimento più bello che si possa fare ad un prete sia quello di dirgli: “Sei un vero prete”. Sei un vero prete perché ci fai gustare Dio, ci parli di Dio, celebri bene la messa, ami la liturgia, stai volentieri in chiesa, fai gustare la parola del Signore, aiuti i ragazzi a crescere spiritualmente, non ti vergogni della tua vocazione .. .Tutto questo possiamo dirlo di don Vincenzo, non lo ricorderemo come un grande sportivo, come un accanito tifoso, come un grande appassionato di tornei … ma come un autentico prete: un prete amante della tradizione e aperto al nuovo, un prete che vuole la chiesa ben preparata e disponibile a tutte le nuove tecnologie, un prete inflessibile sui principi e valori e pronto ad accogliere chiunque, un prete gioviale con i ragazzi ed adolescenti ma non tollerante di ogni comportamento. Un prete che ha saputo farsi stimare, apprezzare, ben volere senza cedere al alcun compromesso, un prete affabile senza essere dolciastro. I difetti ed i limiti non sono mancati in don Vincenzo, li ha sempre saputi riconoscere e si è sforzato di migliorare.Bedizzole lo ha preparato alla missione di Parroco. La comunità che lo accoglie è fortunata! Lo accompagna ad Urago d’Oglio la nostra preghiera, il nostro ringraziamento, il nostro augurio.

Don Franco

A don Vincenzo Arici, riconoscenti per la sua vicinanza e amicizia in tutti questi anni, la nostra comunità augura un fruttuoso ministero nella sua nuova comunità di Urago d’Oglio ove il Signore lo ha chiamato come parroco. A lui assicuriamo la nostra amicizia e preghiera.

I Padri della Consolata

te). Infine i più grandi, adolescenti e giovani. E qui è “guerra per tutti” perché è impossibile portare in su-perficie e fermare sulla carta tutti i ricordi conservati gelosamente, senza impoverirli o banalizzarli. Gli incontri serali, i Grest, i campi estivi, i momenti di preghiera e le semplici serate di allegria trascorse in orato-rio o addirittura in casa, rappresen-tano un concentrato di emozioni descrivibili solo attraverso una frase di Gesù: “Non c’è amore più gran-de di questo: dare la vita per i pro-pri amici”. È questo che rende bella la vita di un prete: la possibilità di incontrare persone straordinarie da amare e da portare nel cuore affin-chè possano, a loro volta, incontra-re l’amore più grande che è quello di Dio, di un Padre che vuole uni-camente la nostra felicità. Mi ave-te permesso di entrare nella vostra vita; io vi assicuro che ciascuno di voi, in modi diversi l’uno dall’altro, siete stati capaci di trasformare la mia! È giunta così anche per me una nuova “ora”, e le lancette che si erano fermate, indugiando sul-le colline accarezzate dal nastro luccicante del Chiese, hanno ripre-so a camminare indicandomi un nuovo traguardo, un nuovo cam-po da coltivare, un nuovo gregge da guidare. Il Signore mi chiede di “andare per annunciare il vangelo anche ad altri villaggi”, ma quel for-ziere sarà sempre con me, in ogni momento, per mostrarmi il suo te-soro e perché nella mia preghiera possiate sempre essere presenti. Dunque ripartiamo con la malinco-nia di lasciare chi si ama, ma con la serenità di fare la volontà di Dio. Grazie di tutto! Un abbraccio e una benedizione!

DonArVi...o Don Vincenzo,che dir si voglia!

Domenica 8 Novembrein Parrocchia

ore 10 Messa di Salutoa don Vincenzo

ore 11 Festa in Oratorio ore 16,30 Messa in Santuario

Domenica 15 Novembre ore 10accoglienza di don Giovanni

ore 11 Festa in OratorioDopo la Messa al Santuario

Festa al Mandorlo Castagnata

Grazie don Vincenzo

I CATECHISTI Mi è stato chiesto di scrivere un articolo, un saluto per il nostro don Vincenzo, non lo ritengo un facile compito, visto che, non sono avvezzo a scrivere articoli e soprattutto, perché sono certo che il “soggetto” non ama che si scriva di lui, tanto più, su quello che possiamo defi nire “l’edizione speciale” del mensile parrocchiale.Per questo, non mi dilungherò ad elencare i pregi e, perché no, i difetti di un curato che per un lungo periodo ha frequentato i nostri ambienti, le nostre strade, le nostre case, passando dalla porta in modo discreto, sempre pronto ad accettare l’invito per condividere una cena o a volte un semplice caffè.Nello stesso modo discreto in cui è entrato nelle nostre case, è entrato anche nei nostri cuori, in punta di piedi, in modo elegante e arguto, ha aiutato molti di noi a riscoprire la bellezza del mettersi al servizio della comunità, dei ragazzi, a rispolverare quel fanciullo che abbiamo dentro di noi, per riuscire a capire e a divertirsi con i ragazzi che ci sono stati in qualche modo affi dati. Non ci ha mai fatto pesare i nostri limiti e le nostre mancanze, ma, anzi, ci ha dato fi ducia e ci ha incoraggiato nei momenti di sconforto.Grazie per tutto ciò, e per quello che hai donato a ognuno di noi: spesso sei stato una guida piacevole compagno di viaggio, serio e deciso quando necessario, ma anche divertente e giocherellone quanto necessario.Ti auguriamo di non perdere l’entusiasmo nell’annuncio del Vangelo e la gioia nel condividere

LA SCUOLA

Caro don Vincenzo, in questi giorni abbiamo appreso la notizia della tua prossima partenza verso una nuova realtà e la nostra prima reazione è stata di sgomento e di tristezza.Abbiamo ripercorso i bei giorni trascorsi insieme, le tante riunioni condivise, le discussioni in sala in-segnanti, ma soprattutto abbiamo ripensato alla tua capacità di porti in relazione con i nostri ragazzi, il tuo modo semplice e diretto di ascol-tare i bisogni di tutti.In più occasioni li abbiamo visti cor-rere letteralmente verso di te nei momenti di pausa ricreativa, ab-bracciarti e cercare un tuo sorriso o una tua parola talvolta provoca-toria, ma sempre rispettosa e acco-gliente.Per loro sei un modello di riferimen-to, un amico a cui confi dare i tra-vagli dell’adolescenza, le conqui-ste e i frutti della fatica quotidiana, riconoscendo il tuo ruolo di adulto educatore.

il tuo tempo con i ragazzi che incontrerai. Sii te stesso e continuerai ad essere per loro un riferimento a cui rivolgersi lungo il loro cammino di crescita, da Buon Pastore, non smettere mai di preoccuparti delle pecorelle che ti saranno affi date.Loro ti saranno riconoscentiUn abbraccio

Un catechista

Noi docenti a volte, di fronte a que-sta manifestazione di affetto, ci sia-mo interrogati anche rispetto alle nostre modalità e alla possibilità di condividere con te atteggiamenti e modi di essere che avvicinano.Lavorare con te ci ha permesso di conoscere la tua passione per l’arte, per la storia in generale e la tua preparazione tecnologica: argomenti non sempre di facile comprensione, sui quali ti abbiamo chiesto delucidazioni e approfon-dimenti.Non dimenticheremo il tuo modo di entrare in sala insegnanti, quasi un raggio di sole nelle giornate au-tunnali, con un modo simpatico di gesticolare e di diffondere serenità e pace.In alcuni momenti ti sei accorto an-che di alcune nostre diffi coltà per-sonali e con molta sensibilità e tatto ti sei avvicinato e ci hai confortato e rincuorato.In questi anni è stato per noi impor-tante sapere che potevamo con-tare su di te sia personalmente che professionalmente.Alla luce di questa rifl essione, ti ren-derai conto del vuoto immenso che lasci anche nella nostra comu-nità scolastica, ma siamo certi che, anche là dove andrai, percorrerai sentieri di umanità.Il nostro augurio sincero, pieno di sti-ma e affetto.

I docenti della scuola mediadi Bedizzole • Ds e docente vicaria

Ingresso di Don Vincenzo ad Urago d’Oglio

Martedi 8 dicembre ore 13,30 partenza in pullman

da Piazza Europaore 15,00 Messa d’Ingresso

Festa in oratorio

La nostra parrocchiaorganizza 2 pullman.

Iscriversi subitopresso le Madri Canossiane

Vita della Comunità

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Sono una nonna di due bambini che frequentano la scuola materna e il nido.Venerdi 2 Ottobre 2015 in occasione della “festa dei nonni” siamo stati invitati a scuola per festeggiare con i nostri nipotini.Saliti in sezione, i bimbi hanno commosso con la recita di una poesia e rallegrato con un simpatico regalo.Dopo il rinfresco è cominciata la festa del nido: le maestre hanno proiettato le foto di noi nonni con i nostri nipotini con un sottofondo musicale.Particolarmente emozionante, alla fi ne del fi lmato i bimbi ci hanno consegnato un bellissimo pensie-rino. È stato un pomeriggio diverso e piacevole, grazie anche alle maestre che svolgono il loro lavoro con amore, attenzione, entusiasmo e disponibilità.

NONNA F.

LE PAROLE CHIAVE DELLA SACRA FAMIGLIASu invito di Papa Francesco ci impegnamo a vivere e a tradurre in concreto tre parole, che guideranno l’azione educativa della scuola materna nel 2015/2016PERMESSO: in scuola non inva-denza, non prepotenza ma gen-tilezza, rispetto, cortesia.SCUSA: se manchiamo in qualche cosa, dobbiamo avere il coraggio di chiedere scusaGRAZIE: è una piccola parola che dà il tono e lo stile alla scuola.

Scuola Materna Sacra Famiglia e Tana dei Cuccioli

Ringrazio di cuore tutte le maestre, che mi hanno fatto una sorpresa bellissima.Ho provato una sensazione di affetto e di bene, perché sentendo la voce di tutti i bambini, soprattutto quella dei più piccoli, ho visto in loro la gioia, la forza di esprimersi verso tutti noi.Il piacere di vivere questa emo-zione, è stato divertente ma anche stupendo.Ringrazio tutta la scuola per questo regalo, spero che anche per tutti gli altri nonni sia stato lo stesso.

Una nonna

Ciao BAMBINI, genitori, nonni e amici ... quest’anno alla nostra scuola le maestre hanno pensato un bellissimo e avventuroso viaggio solo per noi. Viaggeremo nelle stagioni alla scoperta dell’elemento ARIA.Tante attività, giochi ed esperienze ci aspettano per conoscerci meglio, per imparare a giocare con i nostri compagni, per condividere le regole, per rispettarci e per diventare grandi insieme.Le maestre e altre persone esperte ci faranno scoprire che senza aria non potremmo respirare, che grazie all’aiuto della “signora” aria si muovono nel cielo aerei, mongolfi ere, acquiloni e anche gli uccelli e tanti altri piccoli insetti. Attraverso attività guidate e storie conosceremo Brezza, Bora e Vento ... Ma dato che siamo ancora piccoli e dobbiamo crescere forti e robusti le maestre hanno pensato per noi anche ad attività che ci permettono di conoscere meglio il nostro corpo e le emozioni che possiamo provare... Quali sono quelle belle iniziative vi state chiedendo? Mini-volley, judo, psicomotricità, ma anche musica, arte e inglese, così potremo parlare con tanti altri bambini del mondo.La nostra scuola ha pensato anche a tutti i genitori e nonni che ci fanno crescere ogni giorno.Il 2 ottobre abbiamo fatto merenda con i nostri nonni, poi faremo una grande festa per tutti i nostri compagni “piccoli” che sono arrivati quest’anno. E questo è solo l’inizio!!!Inoltre alcune persone più esperte di noi si sono messe a disposizione per gli adulti ed è per questo che vi segnaliamo:• 5 novembre 2015 incontro teorico - pratico sulla disostruzione delle vie aeree• dicembre 2015 incontri in preparazione al Santo Natale• 23 dicembre la nostra Festa di Natale in Parrocchia

Noi per ora vi mandiamo baci con il vento... A presto!!!

i bambini della scuolaMaterna Sacra Famiglia

FESTA DEI NONNI 2015UN NUOVO ANNO...

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Sabato 3 ottobre la nostra scuola ha voluto condividere, attraverso una inaugurazione pubblica, l’offerta di un nuovo servizio dedicato alle neo-mamme e l’ampliamento del nido già esistente.Il discorso del nostro Presidente rappresenta a pieno ciò che l’evento ha significato per la nostra scuola.“Questa è una mattinata impor-tante per me come presidente, per il consiglio di amministrazione, per le insegnanti e le ausiliarie della scuola, per i genitori che ci danno fiducia ogni giorno.E’ proprio una giornata in cui vogliamo festeggiarci insieme a tutti voi.Festeggiare la fine dei lunghi lavori che hanno portato all’ampliamen-to del nido. I lavori sono iniziati tre anni fa quando la scuola in sinergia con l’amministrazione comunale vinse un concorso regionale. La regione apprezzò il progetto presentato e finanziò la costruzione dell’ampliamento che potete osservare.La nostra associazione si è poi impegnata ad arredare splendidamente questi spazi e ad aprire la sezione dei “gattini”, la sezione dei bambini più piccoli. La sezione è stata aperta a marzo dello scorso anno ed è andata a pieno regime quest’anno scolastico.I “gattini” si sono aggiunti ai pulcini ed ai pesciolini per comporre il magico mondo del nido M. Schiannini. I gattini sono i più piccoli, hanno dei piccoli lettini meravigliosi, hanno una dolce educatrice tutta per loro. I pesciolini hanno potuto ampliare il loro spazio ed utilizzare come sala da pranzo questo stupendo salone.Con questi nuovi spazi il nido ha potuto diventare completamente autonomo. Tutta la giornata dei bambini del nido si svolge in questi bellissimi spazi.Con l’ingresso separato si è potuto

dare un’ulteriore autonomia al nido.Siamo qui proprio per festeggiare con tutti voi questa tappa di conquista dell’autonomia…come si festeggiano le tappe di autonomia dei piccoli cuccioli che ospitiamo. I progressi vanno festeggiati come ci esplica l’educazione positiva e siamo qui per festeggiare, insieme a tutti voi, questo progresso che fa crescere la nostra scuola e la nostra associazione.E’ un momento evolutivo impor-tante.E come spesso accade con i bam-bini, i progressi possono avvenire su più fronti simultaneamente.Ebbene si. A volte i bambini si fermano e poi, ops, progrediscono simultaneamente su più fronti.Ebbene anche la nostra scuola oggi progredisce su un altro fronte inaugurando anche un’altra splendida stanza… il nido delle mamme.Insomma un nuovo spazio nel nido dei bambini ed uno spazio nuovo per le mamme.Che cos’è il nido delle mamme?Il nido delle mammeÈ un progetto che ha visto insieme la scuola, le insegnanti ed i membri del consiglio di amministrazione nella costruzione di uno spazio speciale.È un luogo dove ogni settimana, ogni lunedì mattina, le neo mamme possono incontrarsi insieme ai loro bambini.È una stanza in cui le neo mamme possono trovare due persone esperte per aiutarle in un momento complicatamente bello. Abbiamo scelto di avvalerci della collaborazione di una puericultrice e di una psicoterapeuta. La puericultrice è un’operatrice sanitaria ed educativa in grado di prendersi cura del bambino sano da zero a sei anni. Marcella, puericultrice e nostra ex mamma ci ha dato la disponibilità. La

psicoterapeuta è una professionista che lavora sulla relazione mamma-bambino, sul benessere psichico dei componenti della diade. Alessandra, psicoterapeuta e nostra mamma ci ha dato la disponibilità.È uno spazio di confronto, di scambio, di sostegno e di cura della relazione madre-bambino.Naturalmente anche i papà sa-ranno ben accetti!Per tutto questo dobbiamo rin-graziare:la passione delle nostre dipendentil’energia del nostro cdala fedeltà dei nostri socila generosità di tutti i nostri volontarila vicinanza dell’amministrazione comunalele preghiere della nostra parrocchiala stima dei genitori che ci frequentanoe soprattutto dobbiamo ringraziare il sorriso dei nostri bambini…il sorriso di tutti i nostri bambini italiani e stranieri, comunitari e extracomunitari, residenti e non residenti, piccoli, grandi, mezzani, disabili e non… gli aggettivi degli adulti non potranno mai rappresentare la bellezza dei piccoli.”L’inaugurazione si è aperta con un contributo canoro dei nostri bimbi del gruppo grandi che ha donato leggerezza ed allegria a tutto l’evento. L’intrattenimento è poi continuato durante il rinfresco con la partecipazione dei musicisti della BAM.Sono stati nostri graditi ospiti, e sono intervenuti con parole di stima e sostegno della scuola il sindaco Giovanni Cottini, l’assessore alla pubblica istruzione Dr.ssa Rosangela Comini, l’assessore ai servizi sociali Graziella Vedovello ed il parroco Don Franco Dagani che ha benedetto la scuola e tutti i presenti. Anche molte famiglie dei

Scuola Materna e Nido “Angela Volpi”

UNA DUPLICEINAUGURAZIONE!

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bambini iscritti alla nostra scuola hanno partecipato ed hanno dato il loro contributo di presenza e calore. Ringraziamo tutti per aver condiviso con noi questo importante momento.

Perché invochiamo la bene-dizione di Dio stamattina su questa scuola? Per dire a Dio che il primo educatore e Lui! Lui è il primo insegnante dei nostri bambini. a Lui affi diamo il compito di crescere, educare, far diventare uomini i nostri bambini!!! E’ nel DNA della Volpi come della Sacra Famiglia e della Maddalena di Canossa l’ispi-razione Cristiana! Sono scuole che hanno come scopo di formare dei cristiani e dei cittadini. Sono scuole che per vocazione e volontà dei loro fondatori fanno riferimento ai valori e ai principi cristiani. Hanno un ruolo importante nel paese e non intendono tradirlo. I genitori che mandano i fi gli a queste scuole sanno bene “l’indirizzo” che ricevono!!!Vogliamo stamattina dire grazie alle oltre 400 famiglie di Bedizzole che manifestano fi ducia, stima, nelle scuole di ispirazione cristiana.Le sostengono a prezzo di sacrifi ci e le scelgono perché credono in loro.Ci auguriamo che in futuro siano sempre più le famiglie che le scelgono!

L’intervento dell’Arciprete

Lourdes è sempre una meta particolare! Ci sono andato già tre volte, ma non ho voluto perdermi una quarta occasione offertami in settembre dalla Parrocchia.I pellegrinaggi guidati dal nostro parroco sono sempre fruttuosi. Non mancano la preghiera, le celebrazioni ben fatte, i momenti spirituali intensi ma anche quelli culturali e divertenti.Fanno rifl ettere a Lourdes le migliaia di persone in silenzio davanti alla Grotta, i tantissimi ammalati che partecipano alle processioni, le messe internazionali nella Basilica di S. Pio X.Ci siamo tutti commossi nel vedere don Franco guidare il rosario trasmesso in tutta Italia su Sat 2000, la televisione della Conferenza Episcopale Italiana.Alla Madonna abbiamo affi dato la Parrocchia, il cammino del nuovo Anno Pastorale, il Sinodo dei Vescovi.Si torna a casa da Lourdes più carichi, più entusiasti, più disponibili

ad affrontare le diffi coltà.Don Franco e Madre Bruna sanno creare tra i pellegrini un clima piacevole, un clima che, diffi cilmente si vive nelle gite che organizzano le varie istituzioni del paese lasciando tutto all’improvvisazione.Per il prossimo anno si pensa alla Terra Santa nella speranza che la situazione si calmi, altrimenti in maggio andremo in Grecia ed in settembre a Roma per il Giubileo della Misericordia.

Andrea

LOURDES: GIORNI STRAORDINARI!

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Scuola Maddalena di Canossa

La scuola è cominciata il 15 di settembre, in una giornata carica di aspettative, desideri, progetti, qualche timore ma tanto entusiasmo… Tutto ciò che bambini, insegnanti, genitori e madri canossiane si portavano nel cuore l’abbiamo voluto affidare a Dio Padre nella preghiera con cui abbiamo inaugurato quest’anno scolastico, sabato 26 settembre al parco “Il Mandorlo” di Masciaga. Questo è stato per la Scuola “Maddalena di Canossa” un momento fondamentale: nella preghiera e nel tempo prezioso passato insieme, infatti, abbiamo condiviso anche i valori del progetto formativo a cui gli alunni si accosteranno per tutto l’anno. La storia che stavolta ci ac-compagna è quella del romanzo “Piccole Donne”, che subito ci inserisce in un contesto di crescita e di acquisizione della personalità. Attraverso le vicende delle quattro sorelle March, il lettore, piccolo o grande che sia, riflette sulla responsabilità come sulla solidarietà, sulla sincerità come sul coraggio, o ancora sulla laboriosità e sull’impegno a vivere con serenità la propria vita. Come le protagoniste del libro, tutti ci riconosciamo in cammino e in crescita, ed è proprio questo punto che abbiamo voluto mantenere al centro della nostra preghiera di inizio anno. Lo abbiamo fatto scegliendo il brano evangelico della casa sulla roccia (Mt 7, 24-29): una casa costruita sulla roccia è una vita edificata sulla Parola di Cristo, cioè vissuta seguendo e ascoltando Lui. Se la nostra vita è così, “sulla roccia”, non può che essere salda anche sui valori della fraternità, dell’amore, del coraggio, che in tutto l’anno vogliamo proporre ai nostri bambini. La pagina del Vangelo ci spinge anche oltre, ci ricorda che la casa sulla roccia è “in costruzione”; ci dice cioè che ogni cristiano, bambino o adulto, insegnante, genitore o collaboratore, è chiamato ad aggiungere ogni giorno un mattone “sulla roccia”, sulle fondamenta salde di Gesù Cristo.Così, il progetto formativo di

quest’anno vedrà la nostra scuola inserita in una ampia riflessione sulla casa, sulla crescita, sull’acquisizione di autonomia di ciascuno rispetto al suo fondamentale ruolo, in famiglia come nella vita. Le quattro Piccole Donne ci interrogheranno su come noi personalmente possiamo realizzare una vera “casa sulla roccia”: sarà un cammino di costruzione di sé… sempre certi che è il Signore la roccia su cui vogliamo abitare.Buon anno scolastico a tutti!

Una casa sulla roccia

IL PROGETTO FORMATIVO IN BREVETEMA “Piccole Donne” di Louisa May Alcott

Il tema scelto vuole dare al bambino la sensazione di dare una sbirciata indietro nel tempo. Quest’anno infatti la storia si svolge in un’epoca e in un luogo reale, dove le quattro protagoniste non vivono soltanto un’avventura, ma agiscono nella storia, segnano gli eventi. La concretezza del racconto rende vicine al bambino le imprese quotidiane delle sorelle March e gli permette di immedesimarsi in ciò che accade. Mentre le “Piccole donne” crescono, anche i bimbi crescono con loro, imparando dai loro errori e mettendo in gioco la propria forza d’animo…OBIETTIVI: Conoscere il valore della famiglia come luogo di conforto e confronto.- Discernere l’atteggiamento mi-

gliore per affrontare gli eventi e le prove cui la vita ci sottopone

- Conoscere il valore della soli-darietà e dell’umanità per re-lazionarsi con gli altri

- Maturare il valore della carità, da riscoprire all’interno della re-ligione cristiana cattolica.

- Dare l’importanza adeguata ai rapporti d’amicizia

- Apprezzare le cose semplici- Conoscere e accettare i diversi

punti di vista, considerando come fonte di arricchimento e crescita

- Promuovere un senso di rispetto per l’ambiente e di vicinanza alla natura

- Riflettere e comprendere alcuni stereotipi presenti nella società, elaborare una positiva perce-zione delle diversità

Il progetto formativo verrà svilup-pato a tappe durante l’anno scolastico. Ognuna delle sorelle March è depositaria di uno specifico valore, che viene particolarmente discusso insieme ai bambini nel corso di un paio di mesi. Le fasi principali dell’elaborazione sono perciò quattro, distribuite sull’intero anno.Si utilizza un metodo trasversale alle diverse discipline, proponendo esperienze di uscita sul territorio, attività di lettura, comprensione di testi, riflessione, rielaborazione, gioco, manualità, drammatizza-zione teatrale…

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marchingUn altro anno di successo per la Bedizzole Marching Band sta per terminare, tra i molteplici appuntamenti del gruppo musi-cale, che intrattiene il pubblico ad ogni uscita nelle svariate città d’Italia ed estere. Le ultime soddisfazioni sono arrivate con l’invito della Regione Lombardia a Milano Expo 2015, dove i nostri ragazzi si sono esibiti, dopo una veloce visita ai vari Padiglioni, in una bellissima cornice di fronte al Padiglione Lombardia, tra gli applausi del pubblico e la gioia dei visitatori. La prima data è stata il 30 Agosto, una giornata calda ed euforica, mentre la seconda sarà il 4 Ottobre. I momenti euforici non mancano mai, ma dopo un’intensa stagione di scorribande ed impegni, la Bedizzole Marching Band è riuscita perfi no ad organizzare una breve vacanza di relax di 4 giorni al mare. Anche l’Accademia Musicale del Comune Bedizzolese non smette mai di sorprendere, infatti sono stati riaperti da poco i corsi per i ragazzi e i bambini che vogliono imparare l’arte musicale, dalla tromba, alla chitarra, al pianoforte, alle percussioni, con una notevole affl uenza di iscrizioni di giovanissimi, nuove reclute e per chi volesse, c’è sempre posto. Il Campionato Italiano del 2015, evento fonda-mentale per ogni Marching Band, si è svolto nel campo dello Stadio Rigamonti-Ceppi di Lecco, tra l’agitazione e l’impegno degli altri gruppi, un’atmosfera emozionante, con ospiti speciali come i nostri accompagnatori che non man-cano mai, il nostro sindaco, che ha tifato per noi e che ha toccato con mano il mondo delle Marching Bands ed altri ospiti come i Blue Devils International Corps Senior, direttamente da Concord, Cali-fornia (USA), arrivati a Lecco per l’esibizione. Tanta soddisfazione ed applausi per il gruppo Bedizzolese dopo una giornata in campo a provare ed il campionato svol-tosi durante la serata. Ora, la

Bedizzole Marching Band, dopo la pausa estiva del mese di agosto, è impegnata nella preparazione e nello studio dello Show per il Campionato Italiano del 2016, con la preparazione dei brani e delle varie formazioni per lo spettacolo in campo. Il lavoro sarà notevole

ed implicherà circa 9 mesi di studio. Con impegno e costanza il gruppo Bedizzolese lavorerà durante la prossima stagione, per crescere qualitativamente, intrattenere edammaliare il pubblico, e per magari raggiungere il podio al Campionato Italiano 2016!

Marching Band Bedizzole a EXPO 2015

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Assemblee di frazione per una cittadinanza attivae maggior coesione sociale

Come da programma elettorale il Sindaco ha voluto istituire una delega alla partecipazione per dare vita a “un nuovo modo di amministrare il bene pubblico…. non solo per indicare ciò che il Comune può fare per i bedizzolesi, ma anche quello che i bedizzolesi possono fare per il bene comune”.

L’Amministrazione Comunale ha ini-ziato nel mese di giugno un percorso di incontri con la comunità nelle varie frazioni, necessità che deriva anche dalla ampia conformazione del territorio comunale. L’apertura al dialogo con il territorio nasce dal desiderio di confrontarsi su temi di interesse comune, favorire la partecipazione dei cittadini alla vita del Paese, dare vita ad un patto di collaborazione e corresponsabilità con gli stessi, elemento base per garantire la sicurezza, il “benessere” e la bellezza di un territorio.

Per dare operatività a questa nuova modalità di lavoro è stato creato un regolamento che prevede la costituzione di “assemblee di frazione”, all’interno delle quali viene individuato un portavoce, che ha il compito di interagire con l’Amministrazione. Portavoce che ha il compito di promuovere e valorizzare il territorio della propria frazione collaborando con l’Amministrazione Comunale con funzioni informative, consultive e propositive e di raccogliere il maggior numero di esigenze e necessità del proprio territorio, che potrebbe essere visto come punto di partenza per una ipotesi di bilancio partecipato.

I portavoce verranno scelti tra i nominativi spontaneamente emer-si durante la prima assemblea di frazione, e successivamente nominati dal Sindaco.

Il territorio è stato suddiviso in sette zone, in base al suo assetto storico-geografico, che comprendono tutte le frazioni e località del Paese.

L’assemblea è convocata dalla Amministrazione Comunale a mez-zo di idonea pubblicità. Le riunioni si svolgono in luoghi accessibili al pubblico, là dove è possibile in spazi pubblici in mancanza presso abitazioni messe a disposizione dai cittadini stessi.

L’assemblea è presieduta dal Sindaco, alla presenza degli As-sessori, il risultato di quanto emerso dal dibattito viene verbalizzato da un segretario di volta in volta “sorteggiato”.

Alla data di oggi, dopo quattro incontri che hanno visto una buona ed attenta partecipazione della cittadinanza, i quesiti mag-giormente sottoposti alla nostra attenzione partono da singole esigenze per poi riflettersi sulla piccola comunità e riguardano tematiche urbanistiche (strade, asfaltature, segnaletica…), di tipo ambientale (potature alberi, pulizia fossi, rifiuti, verde pubblico, piste ciclabili..…) di tipo economico-finanziario (utilizzo delle risorse co-munali), di pubblica sicurezza.

Motivi di spunto interessanti na-scono da aneddoti personali e importanti dovuti a comportamenti poco civili e irrispettosi del “buon vivere comune” e delle regole di vicinato, che ci portano a riflessioni non solo di tipo strettamente istituzionale ma anche morale.

In conclusione si potrebbe dire che i cittadini vogliano un luogo ordinato in cui abitare e vivere, ma sarebbe bello che vicino a proposte “materiali” ci fossero anche proposte “immateriali”, che sono spesso alla base di una diversa qualità della vita (cultura, volontariato, solidarietà….).

Dunque l’augurio, è che questa strada sia percorribile per una comunità sempre più coesa e solidale e che attraverso la partecipazione attiva dei cittadini si possa concretizzare la volontà di rendere BEDIZZOLE PIÙ BELLA e lavorare insieme per valorizzarla.

Assessore ai Servizi Sociali e Pari Opportunità - Dott.ssa Graziella Vedovello

Assessore alla Cultura Prof.ssa Rosa Angela Comini

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Sabato 19 Settembre, in una soleggiata giornata di fi ne Estate, l’Assessorato allo Sport in collaborazione con diverse Associazioni Sportive Bedizzolesi ha organizzato presso lo Stadio Comunale la “Giornata Degli Sport 2015”.Si è trattato di un evento molto partecipato e che ha dato la possibilità alle Associazioni Sportive che vi hanno preso parte di presentarsi alla Cittadinanza e di offrire informazioni circa le rispettive proposte sportive.Nell’ambito dell’iniziativa sono stati consegnati dei riconoscimenti da parte dell’Amministrazione Comunale all’Associazione Bediz-zole Volley (che quest’anno tra-guarda i 20 anni di attività) ed alla U.S. Bedizzolese Calcio (che nella stagione sportiva passata ha ottenuto signifi cativi risultati agonistici).Un grazie va a chi ha contribuito a realizzare l’evento: a tutti i volontari delle Associazioni Sportive partecipanti, al Signor Virgilio Bazzoli che ne è stato magistrale speaker e coordinatore in campo, ai ragazzi della Bedizzole Marching Band (capitanati dal Maestro Aldo Bettini) che ci hanno deliziato con una superlativa esibizione, ed ai giovani della B.A.M. che hanno supportato l’iniziativa col loro accompagnamento musicale.

Giornata degli SPORT 2015

Tre squadre di adulti e due gruppi di bambini nella Scuola Calcio è il bilancio dell’anno calcistico oratoriano 2015/2016.Squadre che vogliono solo giocare, divertirsi, stare insieme.Squadre la cui ambizione non è vincere a tutti i costi e a qualsiasi prezzo calpestando ogni regola ma creare tra i giocatori l’amicizia, il rispetto, dialogo, familiarità.Squadre che si autofi nanziano per coprire le spese. A loro va bene così perché non si sentono obbligati e condizionati da nessuno. A loro nessuno chiede il conto ogni cinque anni ….

DALL’ORATORIO: VERI CAMPIONI

Football Club 2003

Gaudia 2009

Gli amici di Ale

Infi ne, ma non certo per ordine di importanza, un grazie sincero al “nostro” Don Franco che, cordiale e disponibile come sempre, appena tornato dal pellegrinaggio a Lourdes, ha accettato l’invito di portare a tutti gli sportivi bedizzolesi il suo saluto, e ci ha reso partecipi della condivisione di un importante e sentito momento di preghiera comune.

L’Assessore allo SportDiego Fabbri

CSIin Oratorio

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Questo spazio che ci viene messo a disposizione sulle pagine del notiziario parrocchiale “Vita Nostra” ci offre l’occasione di un breve accenno alle iniziative che hanno interessato in tempi recenti la Biblioteca comunale e di un rapido sguardo alle attività che la vedono impegnata in questi giorni.

Iniziamo ricordando il nuovo Re-golamento della Biblioteca co-munale, approvato nel novembre del 2014 per rispondere alla necessità di uno strumento più aderente all’attuale assetto amministrativo e più idoneo a rappresentare la stretta integra-zione raggiunta dalle singole biblioteche all’interno dell’area di cooperazione: la Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese.

Il nuovo regolamento prevede, tra l’altro, l’istituzione del cosiddetto “Tavolo della Biblioteca”, organo consultivo con il compito di “promuovere il servizio bibliotecario di pubblica lettura e di raccogliere il maggior numero di istanze e di bisogni informativi nel territorio”. Attualmente è composto dall’As-sessore alla cultura - Rosa Angela Comini - da Maria Carolina Mottinelli, Aurelia Malvaso, Lidia Nasta, Renata Zabeni e da Franco Crescini, che lo presiede.

Facendo riferimento all’attività del “Tavolo”, va ricordato l’incontro con Marco Malvaldi, svoltosi la scorsa estate (esattamente il 13 giugno) nel cortile della biblioteca. In quella serata lo scrittore ha

presentato il suo ultimo libro (Le Regole del Gioco: storie di sport e altre scienze inesatte. Rizzoli, 2015) ed ha piacevolmente conversato con il pubblico intorno alle sue opere precedenti (in particolare i personaggi e le storie dei romanzi che compongono la fortunata “Trilogia del Bar Lume”), dando alcune anticipazioni sui progetti ai quali sta lavorando.

Insieme al nuovo regolamento è stata approvata la Carta dei Servizi. In essa sono elencati e descritti i servizi della biblioteca, le modalità e gli standard di erogazione (consultazione e studio in sede, orientamento dell’utenza e consulenza bibliografica, prestito, prestito interbibliotecario, servizi del catalogo della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese, Media Library On Line, utilizzo delle postazioni informatiche ed accesso ad Internet, fotocopie e stampe da computer, servizio di fornitura di documenti in copia).

Entrambi i documenti - il Rego-lamento e la Carta dei servizi - sono reperibili nel sito web del Comune di Bedizzole, nella sezione “servizi culturali – biblioteca”, op-pure possono essere richiesti al personale della biblioteca.

Ritorna in questi giorni la consueta proposta dei corsi serali di lingue straniere per l’anno sco-lastico 2015-16, che prevede corsi d’inglese (articolati sui livelli base, pre-intermedio, intermedio e

avanzato), di francese, spagnolo e tedesco (nei livelli base e intermedio). Le informazioni sui corsi sono disponibili sul sito web del Comune di Bedizzole o presso la biblioteca. Le iscrizioni si ricevono in biblioteca e sono aperte fino a sabato 24 ottobre.

Vogliamo qui segnalare un’iniziativa promossa e sostenuta dal Sistema Bibliotecario Brescia Est e dalla Rete Bibliotecaria Bresciana: “Narrare la bellezza”: dodici incontri per scoprirla e apprezzarla nell’opera di scrittori, filosofi, artisti”. Prendendo le mosse dalle seguenti considerazioni: “Il titolo «Narrare la bellezza» vuole suggerire momenti di riflessione su un concetto apparentemente familiare, ma anche assai difficile da definire in modo astratto, e che dunque può solo essere narrato. La narrazione, quale forma sublime di relazione, tende a dare un volto alla bellezza e può dischiudere tesori immensi, costituiti da sentimenti, emozioni, ma anche da paesaggi, ambienti e tracce della cultura materiale dell’uomo <...> Scoprire, apprezzare e tutelare la bellezza è un antidoto alla visione strumentale dei rapporti interpersonali e di quelli tra l’uomo e l’ambiente, soprattutto quando esso è intriso di vestigia della cultura materiale del passato, per questo la Costituzione garantisce l’impegno della Repubblica nella tutela del paesaggio, del patrimonio storico-archeologico e nella la promozione

BIBLIOTECAE DINTORNI

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della cultura”, il progetto consiste in un ciclo di dodici incontri pubblici, distribuiti in altrettante biblioteche del sistema, in cui esperti di diverse discipline trattano il tema della bellezza nei differenti ambiti della vita sociale. All’interno di questo progetto, la biblioteca di Bedizzole, nella serata di giovedì 12 novembre avrà il piacere di ospitare Annalisa Strada*, che affronterà il tema: “La Costituzione: una bellezza fragile”. Il programma completo degli incontri è disponibile in biblioteca.

La biblioteca è anche punto di riferimento per il Gruppo Giovani di Bedizzole, che qui si riunisce con cadenza settimanale e che, tra le diverse attività di cui si fa promotore, coordina gli incontri mensili del Gruppo di Lettura**.

Il Gruppo di Lettura di Bedizzole, avviato dal Gruppo Giovani, nasce come luogo dove condividere la passione per la lettura e per favorire occasioni di confronto tra lettori. È attivo dal 2011 e si riunisce mensilmente - ogni terzo lunedì del mese alle 20.30 - nella sala riunioni della Biblioteca comunale.

Lo spirito del gruppo è quello di offrire un’occasione libera, informale ed aperta a tutti per incontrarsi e discutere di un libro, ogni volta diverso. Per partecipare agli incontri non è sempre indispensabile aver letto il libro, ci si può limitare, in questo caso, ad ascoltare e a farsi coinvolgere dalle impressioni e dai commenti degli altri partecipanti, traendone eventualmente spunto per una lettura successiva.

La scelta dei titoli viene fatta di volta in volta dai partecipanti, mentre la biblioteca mette a disposizione di coloro che ne avessero bisogno le copie necessarie. In alcuni periodi il gruppo ha cercato di mantenere un filo conduttore tra le diverse letture, altre volte invece le scelte erano tra loro indipendenti. Alcuni dei temi scelti sono stati, ad esempio, i libri di viaggio, l’accostamento libro-film, la Prima Guerra Mondiale. Il titolo

indicato per l’appuntamento di novembre è “Il Giorno Prima della Felicità” di Erri De Luca.

In questi giorni, esattamente il 7 ottobre, sempre nei locali della biblioteca, il Fotoclub di Bedizzole (Associazione fotografica Basso Garda)***, recentemente costi-tuitosi, ha dato avvio al primo Corso di Fotografia (livello base), articolato in quatto lezioni teoriche, un’uscita pratica ed un incontro conclusivo di laboratorio.

Concludiamo questo breve inter-vento, ricordando che a partire da martedì 20 ottobre tornerà un nuovo ciclo di “Incontri con l’arte”, che già da alcuni anni l’Assessorato alla Cultura inserisce nella propria programmazione. Le serate, condotte della prof.ssa Gabriella Biasio e ad ingresso libero, si concluderanno con la visita alla Pinacoteca di Brera ed al Cenacolo leonardiano. Il programma com-pleto è pubblicato sul sito web del Comune di Bedizzole, oppure disponibile in biblioteca o presso l’Ufficio cultura del Comune.

* Annalisa Strada, scrittrice e insegnante, vincitrice del prestigioso

premio Andersen nel 2014. Dal 2002 pubblica albi illustrati, testi per primi lettori, per bambini per ragazzi e per adulti con vari editori. Nel 2008 ha pubblicato “Evviva la Costituzione: i nostri 12 segreti per vivere felici insieme”.

** Chi fosse interessato a maggiori informazioni sul Gruppo Giovani o sul Gruppo di Lettura o a partecipare alla loro attività può inviare una mail a: [email protected] o telefonare ai numeri: 333.4563868 Elena, 338.4702310 Anna.

*** Per informazioni sull’attività del Fotoclub rivolgersi al sig. Domenico Bertè, tel. 339.3402034.

Biblioteca Comunale “Primo Levi”

via Alcide De Gasperi, 225081 BEDIZZOLE (BS)

Tel. 030675323 - Fax. 0306876665 [email protected]

Orario di apertura:

Lun.: chiuso Mar.: 9.30-12 / 14.30-18.30 Mer. Gio. Ven.: 14.30-18.30

Sab.: 9.30-12 / 14-16.30

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DALLA CASA DI SOGGIORNO

Da qualche anno, in occasione della giornata mondiale della malattia di Alzheimer, la Fon-dazione organizza iniziative de-dicate agli ospiti, ai familiari e agli operatori sul tema delle demenze. Quest’anno, la proposta per i nostri anziani è stata quella di realizzare una coperta patch-work sfruttando le loro abilità manuali e allestendo, nel nucleo Alzheimer, un temporaneo atelier di sartoria. Con scampoli di tessuto, sono state preparate delle tasche di stoffa che gli ospiti hanno imbottito di cotone per formare, una volta cucite, una calda coperta confezionata artigianalmente. Grazie all’importante impegno profuso da Caterina, che già opera volontariamente in struttura come “maestra” del gruppo di maglia e uncinetto, si è puntato sulle possibilità che offre il “fare” insieme, il lavorare ad un progetto comune, per facilitare il risveglio di azioni e ricordi legati a occupazioni del passato, a momenti di vita domestica e di lavoro maschile e femminile nascosti nelle trame del tempo e delle menti. Organizzare questo tipo di attività per gli anziani della Casa di Soggiorno non significa soltanto dare loro un modo per occupare il tempo, bensì percorrere possibilità di miglioramento della qualità di vita e di benessere, complementari alle terapie farmacologiche e spesso altrettanto significative e terapeutiche. Si tratta di opportu-nità che passano attraverso il saper (e poter) fare ancora: con questa attività si stimolano, attenzione, creatività, ricordi, sentimenti, emo-zioni e la manualità necessaria alla realizzazione della “coperta dei ricordi” è la traduzione fun-zionale della motricità acquisita e recuperata dagli ospiti.

Pensato come laboratorio espe-rienziale per ospiti cognitivamente compromessi, la nostra sartoria terapeutica è stata successiva-mente aperta in modo stabile a tutti gli anziani della struttura che il martedi mattina hanno voglia di ritrovarsi per creare qualcosa insieme o per seguire i lavori chiacchierando un pò, mentre altri tagliano, cuciono, confezionano.La “coperta dei ricordi” è oggi terminata e a disposizione degli ospiti del nucleo Alzheimer, ma la sartoria terapeutica ha in cantiere altri progetti cui lavorare nei prossimi mesi.

La coperta dei ricordi Sartoria terapeutica

per “anziani che dimenticano”L’avvio della sartoria nella giornata mondiale della Malattia di Alzheimer –

21/09/2015

 

Francesco e Giuliacon la maestra, superattivi

 

Loira all’opera

 

Dina e Giulia mostranoLa coperta dei ricordi

che è stata realizzata

 

Giovanni al lavoro

Vita della Comunità

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Vita di Comunità

Battesimo di Alessio

Battesimi di ottobre

 Pepi controlla i tessuti

 

Angelo si impegna per dare il suo contributo al prodotto fi nale

 

Caterina, la maestra,“riunisce”il lavoro di tutti

Anniversario Matrimonio coniugi Gobbi

Anniversario Matrimonio coniugi Baldini

Anagrafe Parrocchiale

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Sono tornati alla Casa del Padre

Zoia Enzo di anni 85

Rebaicini Domenica di anni 89

Belleri Claudio di anni 66

Bertoli Teresa di anni 88

Avanzini Giovanna

Marchini Francesca di anni 73

Papa Franco di anni 71

Bresciani Pietro di Gianmaria e Atanasoiae Elena

Scalvini Riccardo di Alberto e Sbaraini Luisa

Cominelli Caterina di Stefano e Daini Gisella

Venturoli Alessia di Lodovico e Dossi Gloria

Beretta Alessandro di Ciro e Trivellin Paola

Tagliani Alessio di Alberto e Lobertini Roberta

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1° domenica di ottobre

25° Matrimonio coniugi Gobbi

Anniversario Matrimonio Franco

e Ombretta

Contributo Comune oneri di

urbanizzazione 2014

Giornata Missionaria Mondiale

(versata all’Uff. Miss. Diocesano)

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Chi desidera pubblicare la foto dei propri defunti la consegni al Parroco dopoil funerale.

Si sono uniti nel Signore

Bottarelli Simone e Puscasu Camelia

Claudio Belleri Domenica (Maria)Rebaicini Ved. Papa

Franca Marchini

INSIEME AI SACERDOTI,INSIEME AI PIÙ DEBOLI.

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