ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “TORELLI - FIORITTI” · Competenze trasversali Scuola Primaria...

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1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE TORELLI - FIORITTIVia Puglia, 68 - 71011 Apricena (FG) Tel. 0882641311- e- mail : [email protected] PEC: [email protected] Codice Meccanografico: FGIC86800A - Codice Fiscale: 93061260712 aggiornamento a.s. 2017/2018 LA SCUOLA E’… “VITAApprovato dal Collegio dei Docenti con Del. n. 19 del 15.05.2018 Approvato dal Consiglio di Istituto con Del. n. 10 del31.01.2018

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ‘TORELLI - FIORITTI’

Via Puglia, 68 - 71011 Apricena (FG)

Tel. 0882641311- e- mail : [email protected] PEC: [email protected]

Codice Meccanografico: FGIC86800A - Codice Fiscale: 93061260712

aggiornamento a.s. 2017/2018

LA SCUOLA E’… “VITA”

Approvato dal Collegio dei Docenti con Del. n. 19 del 15.05.2018

Approvato dal Consiglio di Istituto con Del. n. 10 del31.01.2018

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Premessa

Fondi normative

Principi ispiratori del PTOF

Finalità

Mission

Vision

ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO …...…………….……… p. 8

DATI GENERALI SULLA SCUOLA .……………………………………….……. p. 11

Presentazione dell’Istituto

Il contesto territoriale

Il contesto socio- ambientale

La popolazione scolastica

Classi/sezioni e allievi

Plessi - Spazi educativi e Laboratori

Fabbisogno delle infrastrutture, dei sussidi e delle risorse materiali Rapporti

con il territorio

Accordo di collaborazione con enti ed istituzioni

p. 1

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ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA .…………………………………….…. p.20

Modello orario

Scansione temporale dell'anno scolastico

Articolazione attività giornaliera della Scuola dell’Infanzia

Ore di insegnamento per ciascuna disciplina Scuola Primaria e nella Scuola Secondaria di 1°

grado

Calendario scolastico

Progetto Accoglienza Rapporti scuola-famiglia

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE ...…….......... p. 25 Utenza scolastica Fabbisogno dei posti comuni dell'organico dell'autonomia Staff di direzione – funzionigramma

Il personale ATA – organizzazione e compiti

Fabbisogno del personale amministrativo e di collaboratori scolastici Orari di servizio al pubblico

ORGANI COLLEGIALI ……. ………………………………….……………….……. p. 44

Collegio dei docenti

I Consigli di intersezione e di classe

Compiti dei docenti coordinatori di classe

I Dipartimenti disciplinari

Il Comitato di Valutazione

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusività

Il Team di Autovalutazione interna di Istituto

Il Consiglio di Istituto

La Giunta esecutiva

Organo di Garanzia

I N D I C E

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AREA DELL’OFFERTA FORMATIVA E CURRICOLO ………………………. p. 51

Introduzione

Premessa

Il Curricolo verticale

Traguardo per lo sviluppo delle competenze

Impianto strutturale del curricolo

Curricolo Scuola dell’Infanzia

Competenze trasversali Scuola Primaria

Discipline Scuola Primaria

Curricolo Scuola Secondaria di I grado

Impostazioni metodologiche

Ambienti di apprendimento

Progetti di integrazione e ampliamento dell’Offerta Formativa

LA DIDATTICA INCLUSIVA PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI………… p. 118

LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE……… p.120 Premessa

La valutazione nella Scuola dell’Infanzia

Valutazione degli apprendimenti nella Scuola Primaria

Criteri per la valutazione scolastica Scuola Secondaria

di I grado e della Scuola Primaria (classi III, IV e V)

Scuola primaria/ giudizi sintetici del comportamento e

relativi descrittori

Valutazione e certificazione delle competenze di

cittadinanza Scuola Primaria

Scuola secondaria di I grado/ giudizi sintetici del

comportamento e relativi descittori

Valutazione alunni BES

Prove Invalsi

PIANO DI MIGLIORAMENTO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA…….............. p. 148

PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO p. 181

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE …………………………………………... p. 191

Progetto triennale attuazione piano nazionale Scuola Digitale

Allegati

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Premessa

La Legge 107/2015 di ‘Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino

delle disposizioni legislative vigenti’ ha ridefinito sostanzialmente la durata e le competenze riguardo all’iter

di stesura e approvazione del Piano dell’Offerta Formativa (POF), modificando quanto previsto dalla

normativa precedente. Il Piano dell’Offerta Formativa rappresenta la carta d’identità della scuola, identità

culturale e programmatica. La nuova Offerta Formativa, così come delineata dalla legge 107, ha valenza

triennale perché, a partire dalla descrizione dell’identità venutasi a consolidare, individua, attraverso attente

procedure valutative, la parte programmatica e gli obiettivi di miglioramento così come individuati dal

Rapporto di Autovalutazione (RAV). In questo modo il Piano dell’Offerta Formativa della scuola non è solo

la fotografia dell’identità esistente, ma impegna la struttura organizzativa della scuola e le sue risorse in

modo dinamico verso obiettivi di miglioramento e consolidamento. La valutazione del POF, dell’azione

della dirigenza e di tutte le figure professionali che compongono la comunità scolastica, dovrà fare

riferimento al raggiungimento degli obiettivi prefissati nei quali sono declinati i principi ispiratori e le linee

guida tracciate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. Il PTOF dell’Istituto Comprensivo

‘Torelli-Fioritti’ di Apricena si presenta come il “progetto” nel quale si sostanzia il complessivo processo

educativo promosso dalla scuola e si realizza attuando una programmazione educativa che, attraverso mirati

progetti di arricchimento, risponde in modo più efficace alle esigenze formative degli studenti, alle necessità

di aggiornamento dei docenti, alle richieste delle famiglie e alle trasformazioni del contesto socio-

economico. E’stato elaborato dal Collegio dei Docenti, sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e

delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico con proprio Atto di Indirizzo.

Il Piano sarà:

- affisso all’albo elettronico;

- inviato all’USR Puglia, competente per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la

compatibilità con i limiti di organico assegnato;

- pubblicato nel Portale Unico dei dati della scuola;

- in vigore dall’anno scolastico 2016/2017, a seguito di revisione del documento stesso.

Fonti normative Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è stato elaborato in conformità con le seguenti disposizioni

normative:

- dell‟art.1, commi 2,12,13,14,17 della legge n.107 del 13.07.2015 recante la ‘Riforma del sistema

nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti’;

- art.3 del DPR 8 marzo 1999, n.275 ‘Regolamento recante norme in materia di curricoli nell'autonomia

delle istituzioni scolastiche’, così come novellato dall‟art.14 della legge 107 del 13.07.2015;

- Piano della Performance 2014/2016 del MIUR adottato ai sensi dell‟articolo15, comma 2, lettera b), del D.

Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150;

- nota MIUR n.2157 del 05 ottobre 2015

- nota MIUR n.2805 dell‟11 dicembre 2015.

Principi ispiratori del PTOF Gli indirizzi che seguono sono finalizzati all’elaborazione e ottimizzazione del PTOF 2016/2019 in

conformità con le disposizioni normative della Legge 107/2015 e in linea di continuità con i principi in base

ai quali è stato redatto il POF negli ultimi anni e nei quali la “mission” dell’Istituto è stata delineata e

consolidata, attraverso percorsi di attuazione che hanno coinvolto tutta la comunità scolastica.

Affermare il ruolo centrale della scuola.

L’Istituto definisce chiaramente la propria Offerta Formativa, il proprio progetto educativo, sapendo

interpretare ed interagire con i bisogni, i desideri, le aspettative degli alunni, dei genitori e della

committenza sociale; diventa allora un luogo nel quale gli utenti assumono un ruolo nella determinazione

delle caratteristiche, dell’efficacia, della qualità dell’Offerta Formativa, in cui si accresce progressivamente

il valore attraverso la soddisfazione, sia di chi eroga il servizio sia di chi ne fruisce. A tal fine la scuola

fissa

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obiettivi precisi e condivisi, attiva, procedure di controllo e di verifica attraverso il confronto tra gli attori

del processo educativo: alunni, insegnanti, genitori, enti locali e associazioni del territorio.

Innalzare i livelli di istruzione e di competenze degli alunni.

L’azione didattico-educativa dovrà essere orientata all’innalzamento dei livelli di istruzione e delle

competenze degli alunni, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascuno, allo sviluppo

armonico della persona, in un clima di partecipazione e collaborazione che valorizzi il contributo di tutte le

componenti.

Favorire l’inclusione scolastica per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e territoriali.La scuola deve essere il luogo dell’inclusione, dell’integrazione, della crescita e dello sviluppo collettivo ed

individuale. Nessuno deve essere lasciato indietro, non devono esistere barriere di alcun tipo che

impediscano ad ogni singolo alunno il pieno godimento dell’apprendimento.

Prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione scolastica.Il completamento del percorso scolastico è un requisito indispensabile per la formazione di ‘cittadini’

consapevoli, capaci di godere in pieno dei propri diritti e di adempiere correttamente ai propri doveri. Per

questo bisogna mettere in campo tutti gli sforzi necessari finalizzati all’eliminazione della dispersione

scolastica.

Favorire il successo formativo e garantire il diritto allo studio.In linea con le tradizionali attenzioni rivolte ai più deboli, l’Istituto opererà in favore della qualità della vita

scolastica nella quale, attraverso la personalizzazione e l’individualizzazione dei percorsi formativi, si

potenzino le autorealizzazioni e l’autosviluppo responsabile, in cui l’apprendimento e l’acquisizione dei

saperi siano piacevoli in sé e siano finalizzati alla qualità della vita degli individui. Il successo formativo

diventa allora obiettivo fondamentale da perseguire ed è posto al centro dell’azione didattica con

propensione alla personalizzazione dei percorsi educativi (PDP e laboratori didattici e d’integrazione,

modalità di aiuto e recupero) al fine di raggiungere insieme gli stessi obiettivi; l’Istituto inoltre si impegna a

favorire l’inclusione valorizzando le diversità.

Promuovere la cultura della certificazione e della valutazione.La scuola, capace di valorizzare le competenze di ciascuno, propone quindi percorsi di eccellenza e

promuove la cultura della certificazione. In tale ottica di lavoro, diventa obiettivo fondamentale da

perseguire la cultura della valutazione, sia nella dimensione istituzionale come autovalutazione che nella

dimensione formativa rivolta agli studenti.

Favorire l’innovazione digitale.

La digitalizzazione è ormai una necessità. Deve essere un’autentica ‘parola d’ordine’ nell’ambito delle

istituzioni scolastiche, nelle quali si formano i cittadini del futuro, sempre più destinati a vivere in un

contesto nel quale tutto viene gestito attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Realizzare una scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione e

innovazione didattica, di partecipazione e di educazione alla cittadinanza attiva.È necessario creare una scuola di qualità in cui le persone che vi operano si impegnino al miglioramento

continuo dell’Offerta Formativa e del servizio, attraverso le attività di progettazione – attuazione – controllo

– valutazione – riprogettazione e documentazione sulla base di parametri condivisi collegialmente.

Promuovere la riflessione sui valori irrinunciabili della libertà e sui principi della legalità e facendo della

scuola il banco di prova quotidiano su cui sperimentare la cittadinanza attiva.

Valorizzare ed incrementare la competenza professionale del personale docente ed ATA

E’ importante incrementare la qualità dell’Offerta Formativa e dei servizi erogati ricorrendo alla

programmazione di percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità

metodologico/didattica e amministrativa, alla innovazione tecnologica, alla valutazione autentica, alla

didattica laboratoriale.

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Finalità

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa si configura come il documento distintivo

dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli - Fioritti’ di Apricena. Esso si rivolge ai genitori, agli alunni e a quanti altri, privati, enti, associazioni di servizio e di volontariato, operano all’interno del territorio

in campo educativo, sociale e culturale; mette in evidenza l’identità culturale e progettuale dell’Istituto e costituisce il principale mezzo per l’innovazione pedagogico-didattica; prevede

un’articolazione flessibile che scaturisce dalle esigenze di tutte le componenti del mondo scolastico e del contesto socioeconomico in cui si opera; guida l’Istituto verso una continua evoluzione

qualitativa.

La finalità generale è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel

rispetto e valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e

delle famiglie.

In uno scenario estremamente complesso, caratterizzato da grande varietà di esperienze, interazioni,

opportunità e da un numero di informazioni sempre più numerose ed eterogenee, appare necessario che il pubblico servizio scolastico fornisca supporti adeguati affinché ogni persona possa maturare

un’identità consapevole e aperta.

In quanto comunità educante, la scuola promuove una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, e sviluppa la condivisione di quei valori che fanno sentire i propri discenti come parte di una comunità vera e propria.

Si ritiene indispensabile l’obiettivo di valorizzare l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni alunno. Poiché la presenza di bambini e ragazzi con radici culturali diverse è un fenomeno or-

mai strutturale e non più episodico, la scuola sosterrà attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture. La promozione e lo sviluppo

di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri.

La scuola svilupperà la propria azione educativa e didattica in coerenza con i principi

dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile; consoliderà le pratiche inclusive nei confronti di bambini di

cittadinanza non italiana, promuovendone la piena integrazione; favorirà inoltre, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del

fallimento formativo precoce; a tal fine attiverà risorse eventualmente disponibili e iniziative mirate, anche in collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio.

Particolare cura sarà riservata agli allievi con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’Offerta Formativa.

La diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è oggi una grande opportunità e rappresenta una linea di frontiera decisiva per una scuola di qualità. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a un semplice aumento dei mezzi implicati

nell’apprendimento. Fare scuola oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendi-mento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi

media e alla ricerca multi-dimensionale.

Dall’analisi della situazione socio-culturale-ambientale relativa al nostro territorio, emergono i seguenti

bisogni formativi:

- Inserire gli allievi al centro del processo di formazione e far acquisire loro le ‘competenze chiave’

per l’apprendimento permanente.

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- Educare cittadini responsabili, attenti al valore della legalità, disponibili al confronto, sensibili al principio di solidarietà, alla valorizzazione del diverso, alla interculturalità.

- Attraverso il graduale sviluppo di processi logico-cognitivi e creativi, stimolare lo spirito critico degli allievi.

- Rendere unitaria l’Offerta Formativa nelle varie classi dell’Istituto.

- Creare le condizioni per una progettazione verticale del processo di apprendimento.

- Mettere al centro del processo d’insegnamento il ‘soggetto’ che apprende, utilizzando le discipline come strumenti per creare competenze.

Mission d’Istituto

L’intento generale che motiva il personale scolastico è quello, da una parte di far crescere la scuola nei suoi

compiti formativi e di attuazione degli intenti istituzionali, dall’altra, di proporsi come mediatrice culturale

nei confronti del territorio. La scuola, infatti, è chiamata con sempre maggior forza a collocarsi al centro del

processo informativo, formativo ed educativo ed è destinata ad essere mediatrice tra il singolo e la

collettività nei suoi fondamentali aspetti come:

- strumento per l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze che sono ormai elementi propedeutici per

la vita futura dei nostri alunni;

- erogatrice di ‘materiali’ formativi di qualità (Offerta Formativa);

- mezzo di costruzione di un rapporto di interazione fruttuosa e di raccordo con la cultura, con le altre

istituzioni e con il contesto sociale in genere;

- promozione della cultura del sociale escludendo la violenza e privilegiando il dialogo e la solidarietà.

Vision

Verso una scuola orientativa

La meta verso cui si desidera che la scuola evolva nel futuro e che il personale scolastico si impegna a

perseguire è quella di:

- una scuola altamente formativa in grado di promuovere, attraverso una pluralità di saperi, di progetti, di

integrazioni curricolari e di esperienze significative, la maturazione di tutte le dimensioni della personalità

degli alunni;

- una scuola costruttivista dove gli alunni apprendono attraverso un processo di costruzione attiva e non per

ricezione passiva di informazioni;

- una scuola partecipata che sa instaurare rapporti costruttivi di collaborazione con le famiglie, con enti e

associazioni operanti sul territorio, per migliorare la vita scolastica ed innescare processi innovativi;

- una scuola dell’integrazione che valorizza le differenze, crea legami autentici tra le persone, favorisce

l’incontro tra culture diverse e le differenti realtà sociali del territorio;

- una scuola che elabora iniziative a favore degli alunni in situazione di disagio personale e sociale, in

particolare, per realizzare relazioni di aiuto in termini di accoglienza e/o di sostegno ai loro ‘progetti di vita’;

- una scuola organizzata dotata di ambienti diversificati (laboratori), per svolgere attività con attrezzature

funzionali e flessibile negli orari e nelle tipologie organizzative, per rispondere alle molteplici esigenze degli

alunni e delle famiglie;

- una scuola attuale, dinamica, in continua evoluzione capace di leggere i cambiamenti della società in

cui è inserita, di progettare il miglioramento della qualità dell’Offerta Formativa e di servizio, nella piena

valorizzazione dei contributi specifici che i diversi attori sociali interni ed esterni alla scuola sapranno

offrire; - una scuola responsabilizzante, dove si potenzia la capacità di operare delle scelte, di progettare, di

assumere responsabilità e impegno, di realizzare e di rendicontare rispetto a ciò che offre, accogliendo

serenamente ogni critica costruttiva.

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Atto d’indirizzo del Dirigente Scolastico per la predisposizione del Piano Triennale dell’Offerta

Formativa ai sensi dell’art. 1, comma 14, Legge 13 luglio 2015, n. 107

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

- Vista la Legge n. 107 del 13.07.2015 – ‘Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti’.

- Preso atto che l’art. 1 della predette legge, ai commi 12,13,14,15,16 e 17, prevede che: le istituzioni scolastiche predispongano, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di

riferimento, il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (dora in poi semplicemente Piano); il Piano

debba essere elaborato dal Collegio dei docenti ed approvato dal Consiglio d’Istituto, sulla base degli indirizzi per le attività della Scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal

Dirigente Scolastico; il Piano sia sottoposto alla verifica dell’Ufficio Scolastico Regionale per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della veri-fica, trasmesso dal

medesimo Ufficio Scolastico Regionale al MIUR; una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano sia pubblicato nel portale unico dei dati della Scuola.

- Ritenuti fondamentali i seguenti obiettivi strategici indicati nella legge citata: valorizzazione e

potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla

lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione Europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia

CLIL; potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; potenziamento delle

competenze nella pratica e nella cultura musicali; sviluppo delle competenze in materia di

cittadinanza attiva e democratica attraverso il rispetto delle differenze, la valorizzazione

dell'educazione e del dialogo interculturale e alla pace; sviluppo di comportamenti responsabili

ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni

paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai

media di produzione e diffusione delle immagini; potenziamento delle discipline motorie e sviluppo

di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione,

all'educazione fisica e allo sport; sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare

riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei

media; potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; prevenzione e

contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche

informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con

bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto

e la collaborazione dei servizi socio-sanitari e educativi del territorio e delle associazioni di settore;

valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare

e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale; apertura pomeri-diana delle

scuole; valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e individuazione di per-corsi e di

sistemi funzionali alla valorizzazione del merito degli alunni; alfabetizzazione e perfezionamento

dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua

non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con

l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; definizione di un

sistema di orientamento.

DETERMINA

di formulare al Collegio dei docenti i seguenti indirizzi per le attività della Scuola e le scelte di

gestione e di amministrazione al fine dell’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta

Formativa per il triennio 2016/2017, 2017/2018 e 2018/2019

1. Obiettivi fondanti perseguiti dall’Istituto Comprensivo ‘Torelli – Fioritti’ di Apricena sono:

formare una persona critica, responsabile, in grado di esprimere le sue qualità individuali e le sue scelte di vita; formare una persona e un cittadino capace di porsi in relazione costruttiva e

collaborativa con gli altri, consapevole dei diritti e dei doveri contenuti nella Costituzione italiana,

ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

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nel quadro dei suoi principi fondamentali e dei suoi ordinamenti e provvisto di conoscenze e di competenze specifiche, rispetto dei valori dell’uomo, della società civile e dell’ambiente,

disponibile alla collaborazione, versatile; promuovere l’innovazione didattica e il successo formativo dei discenti, la consapevolezza della funzione primaria del sapere scientifico e

tecnologico nella realtà contemporanea, la valorizzazione della formazione linguistica e una

concezione del sapere come insieme organico di strumenti critici per la comprensione del mondo; promuovere la collaborazione attiva con le famiglie nel rispetto dei ruoli.

2. Il Piano dovrà tener conto dei dati di contesto dell’Istituzione Scolastica, come precisati all’interno del Rapporto di Autovalutazione (RAV), ed in particolare dei dati relativi alla

tipologia dell’utenza, all’insieme delle risorse umane e strumentali e delle risorse economiche disponibili per la realizzazione di azioni e progetti. Le priorità, i traguardi e gli obiettivi

individuati dal RAV e il conseguente Piano di miglioramento (PDM) di cui all’art. 6, comma 1,

del D.P.R.

28.03.2013, n. 80 devono costituire parte integrante del Piano.

3. Nel definire le attività del Piano, e in particolar modo quelle relative al recupero e al potenzia- mento, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative all’anno scolastico prece- dente, nonché degli esiti di apprendimento degli studenti.

4. Il Piano dovrà garantire pari opportunità per tutti i discenti e in special modo per quanti

presentino particolari difficoltà o Bisogni Educativi Speciali, di natura transitoria o permanente. In particolare sarà destinata specifica attenzione alle azioni e alle iniziative rivolte agli alunni

diversamente abili, agli alunni con DSA e agli alunni stranieri, anche attraverso l’attivazione di percorsi di alfabetizzazione in lingua italiana.

5. Relativamente alla progettazione curricolare, il Piano dovrà sostenere il successo formativo,

l’innovazione didattica e lo sviluppo delle competenze degli studenti attraverso l’utilizzo di metodologie attive e personalizzate. Sarà privilegiata l’attività laboratoriale, attraverso i

laboratori e spazi attrezzati presenti nell’Istituto. A tale proposito saranno potenziate le attività laboratoriali, le attività relative ai progetti di cittadinanza attiva, tra cui quelle attinenti al

volontariato, alla promozione dell’attività fisica e della pratica sportiva, alla promozione della salute, quelle relative al recupero e quelle che consentono la valorizzazione e il potenziamento

delle eccellenze.

6. Il Piano dovrà garantire lo sviluppo delle competenze di orientamento lungo tutto l’arco del per- corso scolastico attraverso la definizione di un Piano strutturato e coerente di attività di orienta- mento.

7. Il Piano dovrà prevedere il potenziamento delle competenze digitali degli alunni, dei docenti e

del personale ATA e lo sviluppo della didattica laboratoriale, in accordo con il Piano nazionale

della scuola digitale.

8. Il Piano dovrà indicare anche le attività di ampliamento e integrazione dell’Offerta Formativa

che la scuola ritiene rilevanti a completamento della formazione degli studenti, individuando

come assolutamente prioritarie le seguenti attività: attività laboratoriali e manifestazioni aperte al territorio; laboratori artistici e di potenziamento delle competenze musicali; potenziamento

delle abilità nelle lingue straniere e attivazione di percorsi di alfabetizzazione in lingua italiana per alunni stranieri; potenziamento delle capacità di utilizzo delle nuove tecnologie

dell’informazione e della comunicazione; attività che favoriscano la mobilità degli studenti; iniziative di promozione della salute e dell’attività fisica e sportiva.

9. La struttura organizzativa e gestionale dell’Istituto dovrà essere coerente con le aree specificate.

10. Relativamente ai posti di organico, comuni e di sostegno, per definire il fabbisogno per il triennio di riferimento, il punto di partenza è l’organico di fatto dell’anno scolastico 2017/2018,

mentre per il triennio successivo i dati saranno riportati, ovviamente, sulla base di proiezioni attendibili ricavabili da dati oggettivi presi in esame.

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Nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previsti lo staff di dirigenza, i coordinatori di classe, i responsabili di plesso e i responsabili di laboratorio.

12. Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario si conferma l’organico 2016/2017 (1 posto di direttore dei servizi generali e amministrativi; 7 posti di assistente tecnico; 7 posti di assistente amministrativo;19 posti di collaboratore scolastico, a cui si aggiunge 1 unità con contratto fino al 30 giugno).

13. Relativamente ai rapporti con le altre istituzione scolastiche o con Enti pubblici e privati e Partner esterni, il Piano favorirà la progettualità condivisa e l’adesione o la sottoscrizione di convenzioni/intese specifiche in accordo con l’art. 7 del Decreto del Presidente della Repubblica n.275/1999.

14. Saranno anche favorite tutte le azioni progettuali che prevedono la partecipazione alle iniziative del Programma Operativo Nazionale (PON), competenze e ambienti per l’apprendimento 2014- 2020, con cui la Scuola integrerà le proprie esigenze di potenziamento.

15. In merito alla comunicazione, il Piano dovrà prevedere tutto l’insieme di azioni finalizzate a favorire l’interscambio tra i diversi interlocutori della Scuola: studenti, famiglie, docenti,

persona-le ATA, partner e soggetti esterni. Ciò avverrà attraverso le forme della comunicazione istituzionale, tra cui in particolare il sito web, il registro elettronico e le diverse forme della

comunicazione interpersonale.

16. Relativamente alla formazione dei docenti e del personale ATA, saranno individuate come prioritarie le aree funzionali alla realizzazione del Piano, in relazione alle esigenze formative documentate ed in particolare:

- Competenze digitali funzionali alla produzione e condivisione di risorse didattiche

- Innovazione metodologica e disciplinare

- Insegnamento delle discipline con la metodologia CLIL

- Didattica personalizzata per studenti con Bisogni Educativi Speciali

- Sicurezza, promozione della salute, primo soccorso

- Adempimenti amministrativi e digitalizzazione della segreteria.

17. Per ciò che concerne il fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, occorrerà tenere

presente l’adeguamento alle mutate esigenze didattiche e organizzative che potrà anche avvenire

con il reperimento di risorse attraverso la partecipazione a bandi nazionali ed europei.

18. Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, dovranno essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli.

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Presentazione dell’Istituto

In ottemperanza al piano di dimensionamento approvato dalla Regione Puglia nel 2012, l'attuale

Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ di Apricena nasce, nell’anno scolastico 2013/2014, dalla

unificazione del Circolo Didattico ‘Carlo Luigi Torelli’ e della Scuola Secondaria I Grado ‘A.

Fioritti’, presenti sul territorio, delle quali conserva il nome. La Scuola Secondaria I Grado ‘A.

Fioritti’ a sua volta divenne una Scuola unica, con la fusione dei Plessi Fioritti e Rodari, nell’ A.S.

2000/2001.

SCUOLA DELL’INFANZIA “LA SIRENETTA” SCUOLA DELL‟INFANZIA ‘ALBERO AZZURRO’

SCUOLA DELL’INFANZIA “ARCOBALENO”

SCUOLA DELL‟INFANZIA ‘M. T. DI CALCUTTA’

E SCUOLA PRIMARIA ‘C.L. TORELLI’

SCUOLA PRIMARIA “ PADRE PIO”

SCUOLA PRIMARIA ‘C. COLLODI’ E

DIREZIONE DIDATTICA

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “RODARI ” SCUOLA SECONDARIA I GRADO “FIORITTI”

La Scuola, nel suo insieme, ha sempre svolto un ruolo di primaria importanza nella realtà socio – culturale del territorio

DATI GENERALI

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cittadino, di cui rappresenta una delle colonne educative portanti. I tanti studenti che hanno frequentato la nostra

Istituzione Scolastica nel corso degli anni hanno trovato sempre un ambiente accogliente, aperto, stimolante, ma,

soprattutto, sempre pronto a rinnovarsi e a recepire le molteplici istanze provenienti dal mondo della cultura o da quello

sociale. Molti hanno raggiunto il traguardo del diploma d’istruzione del primo ciclo agevolmente, spesso con risultati

brillanti; se qualcuno ha incontrato difficoltà, è stato incoraggiato e sostenuto in modo da poter completare il suo percorso

scolastico. Le famiglie dimostrano di considerare la scuola come mezzo di promozione sociale e culturale; alcuni genitori

talvolta fanno fatica a svolgere appieno il proprio ruolo o sono poco collaborativi nel rapporto scuola-famiglia, ma

comunque si affidano molto all’Istituzione Scolastica per essere sostenuti. L’Istituto è impegnato a diffondere innovazioni

didattiche e buone prassi fondate anche su esperienze in rete con altre istituzioni scolastiche e associazioni culturali. Gli

accordi con soggetti esterni costituiscono pertanto un valore aggiunto alle risorse professionali, strumentali e tecniche

della scuola. La scuola favorisce infine la circolazione d’informazioni ed esperienze anche attraverso il proprio sito web.

Il contesto territoriale

Apricena, centro in provincia di Foggia composto di una popolazione di circa 14.000 abitanti, si estende su un territorio inserito nel Parco Nazionale del Gargano che degrada dolcemente dalle estreme propaggini del Gargano verso il Tavoliere.

Il paese ha radici profonde che risalgono all’età neolitica. Inoltre, sono state ritrovate testimonianze dell’esistenza di un antico accampamento, denominato Collatia, risalente al periodo romano.

Distrutta e riedificata varie volte, la città ebbe anche il nome di Porcina o Procina, conobbe alterne dominazioni e un periodo di notevole importanza storica con Federico II di Svevia.

Lo stemma comunale di Apricena, infatti, si rifà a una leggenda che la vuole fondata dall’imperatore

svevo, che in alcuni periodi si recava nel castello di Procina per la caccia dei cinghiali presenti nella zona. Un disastroso terremoto, avvenuto nel 1627, distrusse completamente il borgo, che

tuttavia fu ricostruito nelle vicinanze espansione dell’abitato di Apricena, stabile intorno al centro storico e al castello svevo fino agli anni ‟70-‟80, riprese con gli interventi edilizi lungo la direttrice

settentrionale, oltre il Canale Vallone. Sono sorti, così, condomini residenziali, edifici scolastici di ogni grado, ampie strade e spazi verdi.

Nell’antica struttura urbanistica resta ubicato l’insieme dei servizi pubblici cittadini. Il centro storico, interessato da periodiche opere di valorizzazione e riqualificazione, ospita, sia in

estate sia in inverno, incontri culturali, manifestazioni e mostre, spettacoli cinematografici, musicali e teatrali. Da alcuni anni Apricena è gemellata con la città di Altavilla Vicentina, con cui ha avviato

proficui scambi culturali ed iniziative di elevato spessore.

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Il contesto socio- ambientale

L’economia di Apricena si basa prevalentemente sull’attività agricola, sull’estrazione e lavorazione della pietra, sull’artigianato e sul terziario.

Il territorio agricolo è parte rilevante dell’Alto Tavoliere. Le principali colture, praticate con l’impiego di macchine e sistemi irrigui, sono quelle del grano duro, del pomodoro e dei prodotti ortofrutticoli. Interessanti sono anche le colture a vite e ad olivo.

Nell’ambito delle attività agricole esistono, attualmente, due grandi cooperative, interessate alla commercializzazione dei prodotti e all’assistenza tecnica rivolta a migliaia di piccoli coltivatori e alle aziende agricole. Negli ultimi anni sono state avviate iniziative industriali di trasformazione in loco dei prodotti coltivati nel territorio.

Esiste, inoltre, un tessuto di aziende di allevamento ovino e bovino che si regge sui pascoli in territorio garganico.

Per conservare e valorizzare nel tempo gusti e tradizioni locali, durante l’anno si realizzano manifestazioni culturali e gastronomiche, organizzate dall’Ente Locale in collaborazione con associazioni locali.

Indicata già nella segnaletica stradale come ‘Città del marmo e della pietra’, Apricena è il distretto marmifero più importante del Meridione d’Italia per estrazione dei materiali lapidei, nonché il secondo polo nazionale.

Le cave ‘a fossa’ presentano giacimenti di diverso materiale (biancone, serpeggiante, bronzetto) che, sottoposto a lucidatura, è utilizzato per interni ed esterni in campo edilizio.

I blocchi di marmo, ottenuti con l’impiego di tecnologie estrattive, sono commercializzati sul mercato nazionale ed internazionale e sono lavorati nelle locali segherie solo in piccola percentuale.

La nostra città è caratterizzata dalla presenza del rudere di Castelpagano, che si erge su uno sperone di roccia calcarea, alle pendici del Gargano, arroccato a 545mt di altitudine. Esso

rappresenta una miniera di reperti archeologici, oggetto di studi e ricerche da parte di esperti del

settore e di alcune università italiane.

La popolazione scolastica

La rapida crescita economica ed urbanistica degli anni passati ha stratificato gruppi familiari in fase di graduale crescita socio-economica e culturale,

per cui da un lato ci sono famiglie con una situazione

socio-economica consolidata e stabile, mentre dall’altro lato ci sono famiglie monoreddito oppure

dove entrambi i genitori non lavorano: infatti, il tasso

di disoccupazione è piuttosto alto.

Si rileva la presenza di famiglie disgregate o con forti

situazione di disagio economico e/o sociale, per cui aumentano sempre più i ragazzi che, senza riferimenti

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educativi e valoriali forti, hanno scarsa motivazione all'apprendimento, comportamenti scorretti a scuola e fuori, tendenza al bullismo.

Il modello di famiglia da cui gli alunni delle sezioni e delle classi provengono è soprattutto quello nucleare.

Inoltre, la nostra scuola, da molti anni tenta di integrare i componenti di famiglie straniere, presenti nel nostro territorio, provenienti in modo particolare dall’Europa dell’Est, in una quantità numerica piuttosto elevata.

Sul piano religioso, si rileva la presenza prevalente di cattolici, ma non mancano piccoli gruppi di evangelici, testimoni di Geova e musulmani.

Allo scopo di evitare ogni tipo di discriminazione, la Scuola promuove la conoscenza, l’integrazione e il rispetto delle diverse opinioni religiose ed ideali degli alunni e delle famiglie, riconoscendo il pluralismo della società.

Per il superamento del gap degli alunni stranieri, inoltre, la nostra Scuola si pone

nell’ottica dell’accoglienza, interagendo con la più ampia comunità di cui è parte e fondando

il suo progetto e la sua vocazione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-alunno e

sul superamento di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

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Classi/sezioni e allievi

La Scuola dell’Infanzia

I plessi di Scuola dell’Infanzia ospitano i bambini in 17 sezioni, divisi per fasce d’età dai 3 ai 5 anni. Nella Scuola dell’Infanzia si accolgono, secondo la normativa vigente e tenendo conto della deliberazione del Collegio dei docenti e del Consiglio d’Istituto, anche i bambini di 2 anni e mezzo,

purché autonomi, su richiesta delle famiglie e secondo la recettività delle strutture.

L’orario di funzionamento è di 5 ore giornaliere, in assenza di mensa, e di 8 ore giornaliere, con

mensa attivata, per 5 giorni la settimana, dal lunedì al venerdi.

Plessi Indirizzo Orario

scolastico Numero Sezioni

ALBERO AZZURRO Via Pietro Nenni 8,15 – 13,15 5 8,15 – 16,15

sezione a turno unico senza mensa 8,15 - 13,15 1

ARCOBALENO Via Aldo Moro, presso plesso ‘Pitta’ 8,15 – 13,15 8,15 – 16,15

4

MADRE TERESA DI Piazza della Repubblica, presso il plesso ‘Torelli’ 8,15 – 13,15 3 CALCUTTA sezione a turno unico senza mensa 8,15 – 16,15

8,15 - 13,15

1

LA SIRENETTA Via Salvador Allende 8,15 – 13,15 8,15 – 16,15

3

Totale alunni 371

Distribuzione della popolazione scolastica nella scuola dell’infanzia:

- Plesso Albero Azzurro: n.138

- Plesso Arcobaleno: 88

- Plesso madre Teresa di Calcutta: 67

- Plesso La Sirenetta: 78

La Scuola Primaria

I quattro plessi di Scuola Primaria accolgono alunni di 32 classi. Nella Scuola Primaria è previsto, in base alla normativa vigente e su deliberazione del Collegio dei docenti e del Consiglio d’Istituto, l’inserimento dei bambini di 5 anni e mezzo, su richiesta delle famiglie.

Nel corrente anno scolastico l’orario settimanale è così articolato:

- 30 ore distribuite su 6 giorni con 5 ore giornaliere di attività didattiche antimeridiane per le classi a tempo normale;

- 40 ore di attività didattiche con la mensa, distribuite su 5 giorni settimanali per le classi a tempo pieno.

Nelle esigue ore di contemporaneità le docenti di classe, quando non impegnate nella sostituzione dei colleghi assenti, mettono in atto attività di recupero e potenziamento degli obiettivi curriculari.

Plessi Indirizzo Orario scolastico Tempo pieno N° classi

COLLODI Via Principessa Mafalda 8,20 – 13,20 8,20 – 16,20 9

PADRE PIO Via Pietro Nenni 8,20 – 13,20 8,20 – 16,20 12

PITTA Via Aldo Moro 8,20 – 13,20 8,20 – 16,20 6

TORELLI Piazza della Repubblica 8,20 – 13,20 8,20 – 16,20 5

Totale alunni 636

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Distribuzione della popolazione scolastica nella scuola Primaria

- Plesso Collodi: n. 168

- Plesso Padre Pio: n.: 256

- Plesso Pitta: n.124

- Plesso Torelli: n.88

Scuola Secondaria di 1° grado

I due plessi di Scuola Secondaria di I grado accolgono alunni di 21 classi.

Nell’anno scolastico 2017/2018, l’orario settimanale è così articolato:

Plessi

Indirizzo

Orario

scolastico

Fascia oraria

di strumento musicale

Numero di

classi

FIORITTI

Via P.Nenni 8,20 – 13,20 13,20 - 18,30 10

RODARI

Via Borgonuovo, 39 8,20 – 13,20 Presso il plesso Fioritti A.S. 2017/18

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Totale alunni 472

Distribuzione della popolazione scolastica nella scuola secondaria di I ° grado

- Plesso Fioritti: n.213

- Plesso Rodari: n. 259

Plessi – Spazi educativi e Laboratori

In tutti i plessi scolastici la Scuola interagisce con un territorio diversificato, costituito da zone centrali e da altre di graduale espansione demografica. Gli edifici scolastici, ampi e in discreto stato

di conservazione generale. Talune sedi necessitano di interventi di manutenzione ordinaria da parte dell’Ente Comune, ma in genere tutte le sedi offrono ambienti adeguati alle esigenze degli utenti.

Nei diversi Plessi della Scuola sono presenti:

- Alcuni PC portatili, televisori, videoregistratori, registratori, radio, fotocopiatori, lavagne

luminose e lavagne LIM, schermi, proiettori per diapositive, macchine fotografiche,

videocamere, biblioteche magistrali, biblioteche per la Scuola dell’Infanzia, per la Scuola

Primaria e per la Scuola Secondaria di primo grado, strumenti musicali, attrezzi ginnici e

materiali per attività grafico pittoriche, materiale strutturato per alunni diversamente abili,

sussidi didattici vari, stazioni meteorologiche e materiale scientifico;

- Refettori, terrazzi; giardini e spazi di verde; - 4 aule adibite a laboratori d’informatica nei plessi ‘Padre Pio’, ‘Torelli’, ‘Fioritti’ e ‘Rodari’;

- 1 aula adibita a laboratorio linguistico multimediale al plesso Collodi, 3 laboratori musicali nei plessi ‘Torelli’, ‘Fioritti’ e ‘Rodari’;

- Palestre al ‘Collodi’, al ‘Padre Pio’ e al ‘Fioritti’;

- Laboratorio psicomotorio (al plesso ‘Torelli)’;

- Aule adibite a refettori (plessi ‘Torelli’, ‘Collodi’, ‘Padre Pio’, ‘Albero Azzurro’, ‘La Sirenetta’);

- Auditorium al ‘Torelli’, dotato di palco, pianoforte e spogliatoi, utilizzabile per drammatizzazioni, ascolto di brani musicali, incontri, manifestazioni varie;

- Aule destinate ad accogliere personale medico e l’équipe medico–psico-pedagogica; - Aule dotate di materiale scientifico acquistato con i fondi FESR.

Le dotazioni di arredi, attrezzature e sussidi didattici necessitano di essere implementati. Le aule speciali e i laboratori sono ampiamente utilizzati e disponibili, oltre che durante le ore di lezione.

Gli edifici sono dotati di ascensori, scale antincendio e porte antipanico.

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Fabbisogno delle infrastrutture, dei sussidi e delle risorse materiali

TIPOLOGIA DOTAZIONE TECNOLOGICA

MOTIVAZIONE DELLA SCELTA FONTE DI FINANZIAMENTO

- Realizzare l’ampliamento e

L’adeguamento delle infrastrutture

di rete LAN/WLAN.

- Implementare i laboratori multi-

mediali con ulteriore dotazione

informatica

- Ampliare la dotazione di LIM o

strumenti digitali di futura

generazione

Rendere più fruibile l’uso delle nuove tecnologie

nel processo di insegnamento-

apprendimento.

- Fondi Strutturali Europei – PON 2014/2020.

- Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale –

FESR

- Bilancio

Dell’Istituzione Scolastica

Attivazione di laboratori scientifici Promuovere la cultura tecnico-scientifica anche attraverso un migliore uso dei

laboratori scientifici e degli strumenti multimediali.

Implementazione dei laboratori scientifici

Stimolare l'interesse degli studenti ai problemi della ricerca e della sperimentazione scientifica.

Le quattro palestre dell’Istituto necessitano di interventi di

manutenzione da parte dell’Ente Locale.

Potenziare l’attività motoria per agevolare il processo educativo dell’alunno

Rapporti con il territorio

L’Istituto valorizza la continuità educativa con la famiglia e il territorio integrando le esperienze fatte dall’alunno nei diversi contesti (famiglia- Scuola- territorio) che concorrono alla formazione della sua identità e della sua personalità.

La collaborazione Scuola–famiglia è indispensabile per attivare atteggiamenti e comportamenti atti a realizzare un processo educativo ‘completo’, nella salvaguardia dei diritti degli alunni. L’Istituto si caratterizza nel ricercare costruttive relazioni con le famiglie, al fine di realizzare il successo scolastico e formativo degli alunni. Tale prospettiva si concretizza nei seguenti modi:

- Colloqui periodici a carattere generale;

- Incontri illustrativi in coincidenza delle scadenze quadrimestrali;

- Ricevimenti individuali;

- Assemblee di genitori e docenti;

- Comunicazioni scritte;

- Comunicazioni telematiche;

- Modalità di accesso al ‘registro digitale’;

- Coinvolgimento dei genitori nelle varie ‘manifestazioni’ della scuola, negli spettacoli di fine anno, nei progetti, anche prevedendo incontri con esperti in campo educativo;

- Due incontri pomeridiani nei mesi di dicembre e aprile;

- Un’ora di ricevimento quindicinale dei docenti di tutte le discipline, in orario scolastico, per comunicazioni sul profitto degli alunni;

- Patto di corresponsabilità, sottoscritto da tutti gli attori del sistema scuola, che sancisce la piena collaborazione tra scuola e famiglia. Alle famiglie, debitamente informate, si richiede una partecipazione attiva e responsabile, una collaborazione concreta a livello di proposte, una condivisione degli obiettivi formativi per uniformare lo stile educativo secondo le modalità sotto elencate. In particolare i genitori si impegnano a:

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-Non caricare i propri figli di aspettative eccessive per quanto attiene al successo scolastico e alla valutazione, per consentire loro di affrontare serenamente l'esperienza dell'apprendimento senza atteggiamenti di competizione serrata con i compagni.

-Trasmettere, in ogni situazione, il rispetto per l'Istituzione Scolastica, facendone

comprendere l'importanza fondamentale ai fini del conseguimento degli obiettivi futuri e

della formazione dello studente come uomo e cittadino.

-Garantire la frequenza dello studente.

-Giustificare tempestivamente le assenze, utilizzando l'apposito libretto.

-Informare la scuola di eventuali problematiche che possano avere ripercussioni sull'andamento scolastico.

-Assicurare la puntualità dell'ingresso a scuola.

-Collaborare con i docenti nell'assicurare lo studio domestico e il regolare svolgimento dei compiti.

-Partecipare ai momenti di incontro con i docenti e tenersi informati sull'andamento didattico

e disciplinare dello studente.

-Controllare e firmare le comunicazioni scuola - famiglia.

-Intervenire tempestivamente e collaborare con la scuola nei casi di scarso profitto e indisciplina.

-Segnalare situazioni di bullismo o vandalismo qualora si verificassero nella classe o nella scuola.

-Evitare di interrompere l'attività didattica chiedendo la consegna di oggetti vari allo

studente durante le lezioni, se non in caso di assoluta necessità.

-Rispondere di eventuali danni causati dai figli negli ambienti scolastici ed extrascolastici.

--Collaborare con la scuola nell'assicurare il rispetto degli impegni da parte dello studente.

La collaborazione Scuola–territorio si attua nei seguenti modi:

- Realizzazione di attività ed iniziative in collaborazione con l’Amministrazione Comunale ed altri Enti ed Associazioni presenti sul territorio;

- Sviluppo del senso di appartenenza alla realtà territoriale attraverso la conoscenza e il rispetto del territorio stesso;

- Integrazione degli alunni in difficoltà o diversamente abili in collaborazione con le agenzie territoriali.

Il territorio offre diverse risorse e occasioni socio-culturali per un partenariato possibile.

Con varie organizzazioni la Scuola ha da anni instaurato fattivi rapporti di collaborazione allo scopo

di arricchire l’Offerta Formativa, utilizzando risorse materiali, organizzative ed umane. Ciò favorisce la comunicazione e la crescita tra i diversi operatori che si occupano di interventi

educativi.

I cittadini possono usufruire di:

- Impianti sportivi privati e comunali: stadio ‘Madre pietra’;

- ‘Casa Matteo Salvatore’, munita di palco e di ampia platea ed utilizzabile anche dalle scuole per manifestazioni e saggi di laboratorio musicale e teatrale;

- Il museo civico, con esposizione di reperti archeologici ritrovati in loco, catalogati e gestiti dall’Archeo club;

- La biblioteca comunale;

- La mediateca federiciana;

- Gli oratori parrocchiali (uno dei quali comprende un grande locale con palco, usufruibile anche dalle scuole);

- I giardini della Villa comunale, usati a volte per manifestazioni, mostre fotografiche ed esposizioni scultoree.

-Villetta zona’ Sacra Famiglia’ dove si svolge il mercato settimanale il sabato e dove la scuola può usufruire per allestire eventi o eventuali attività programmate. - Centro anziani “S. Pertini” - Centro ricreativo “I giovani della Città che vogliamo” - Associazioni culturali e sportive varie.

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Il Comune eroga con gli Scuolabus il trasporto degli alunni nei plessi di appartenenza. È garantito anche il trasporto scolastico degli alunni diversamente abili, con il supporto di personale autorizzato, dai plessi al centro di riabilitazione e viceversa.

L’Assessorato ai servizi sociali offre agli alunni disabili, in orario scolastico ed extrascolastico, un discreto numero di ore di collaborazione da parte di alcuni operatori socio-culturali ed educatori.

Durante il periodo estivo, l’Ente Locale organizza per gli alunni della Scuola Primaria (i cui genitori ne facciano richiesta), turni bisettimanali di colonie estive da pendolari, data la vicinanza delle spiagge garganiche.

Anche le Parrocchie presenti sul territorio, durante l’estate, programmano e realizzano numerose attività di ‘Campo Scuola’.

Accordo di collaborazione con enti ed istituzioni

Premessa

L’Accordo di collaborazione è un efficace strumento di programmazione e coordinamento del

sistema d’istruzione, come esito di una concertazione fra diverse istituzioni, nel reciproco rispetto di

ruoli e competenze, con la finalità di sostenere la qualità delle Autonomie, potenziare l’Offerta

Formativa e di assicurarne la continuità socio - culturale con il Territorio. Il documento evidenzia il

ruolo della scuola con un sistema d’interventi integrativi volti ad assicurare l’universalità

dell’accesso e la diffusione egualitaria di pari opportunità d’istruzione per tutti gli alunni delle

Scuole in rete.

Tra gli obiettivi culturali che le Istituzioni scolastiche, le Amministrazioni comunali e Associazioni

culturali presenti sul territorio hanno individuato come prioritari per la qualificazione dell’Offerta

Formativa e per il Piano di Miglioramento, si elencano i seguenti:

Costruire insieme un modello di scuola che abbia, nei processi fondamentali, sia didattici che

progettuali, un'organicità di lavoro e di obiettivi che consentano il successo formativo degli studenti;

Creare un raccordo tra le discipline di studio e le aspettative della società attuale, dei mercati europei

ed internazionali e del settore produttivo;

Promuovere l’acquisizione di competenze a tutti i livelli con alunni, docenti e famiglie;

Creare situazioni in cui i docenti possano porre in atto momenti di ricerca didattica, mediante Corsi

di formazione specifici;

Promuovere la cultura della Legalità e della Cittadinanza attiva;

Favorire attività di prevenzione del disagio e di recupero dello svantaggio culturale;

Implementare l’uso continuo delle tecnologie innovative multimediali.

Promuovere eventi ed iniziative culturali finalizzate a migliorare l’Offerta Formativa

in collaborazione con enti, istituzioni, associazioni presenti sul territorio.

L’Accordo di collaborazione non può per sua natura dar conto integralmente della complessa realtà

delle scuole in rete, ma imprime sicuramente ad essa la fisionomia di tante comunità educanti, che

sono accompagnate lungo il cammino della loro crescita, in un contesto in cui istruzione e socialità

si completano, dove non si distribuiscono nozioni ma si costruiscono insieme percorsi di

apprendimento, in un’ottica di globalizzazione, europea ed internazionale.

L’Accordo di collaborazione è stato stipulato tra:

Istituto Comprensivo Statale ‘Torelli – Fioritti’ e Comune di Apricena

Palazzo Della Cultura-Comune di Apricena

Associazione Culturale F.I.D.A.P.A.-Sede di Apricena

Protezione Civile Avea– Sede di Apricena;

Croce Rossa Italiana-Sede di Apricena

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L’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ comprende quattro plessi di Scuola dell’Infanzia, quattro plessi di Scuola Primaria e due plessi di Scuola Secondaria di primo grado. L’ubicazione dei plessi nei diversi quartieri garantisce all’utenza la possibilità di raggiungerli senza difficoltà.

Modello orario

Scuola dell’Infanzia (Cfr. Articolazione attività giornaliera Scuola dell’Infanzia)

- 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), con 8 ore giornaliere, con attivazione della mensa, dalle ore 8.15 alle 16.15;

- 25 ore settimanali distribuite su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), con 5 ore giornaliere, in assenza della mensa, dalle ore 8.15 alle 13.15.

Scuola Primaria (Cfr. Tabella ore d’insegnamento per ciascuna disciplina)

- Per le classi a tempo normale: 30 ore settimanali distribuite su 6 giorni (dal lunedì al sabato), con 5 ore giornaliere di attività didattiche antimeridiane (dalle ore 8.20 alle 13.20);

- Per le classi a tempo pieno: 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), con 8 ore giornaliere di attività didattiche comprensive della mensa (dalle ore 8.20 alle 16.20). In assenza di mensa si segue il modello orario del tempo normale.

Scuola Secondaria di I grado (Cfr. Tabella ore d’insegnamento per ciascuna disciplina)

- 30 ore settimanali distribuite su 6 giorni (dal lunedì al sabato), con 5 ore giornaliere di attività didattiche antimeridiane (dalle ore 8.20 alle 13.20);

- 33 ore settimanali per gli alunni frequentanti il corso di strumento musicale: 30 ore settimanali antimeridiane, come da modello precedente, con l’aggiunta di 3 ore pomeridiane per lo studio di uno strumento musicale, con lezioni individuali e di musica d’insieme.

Scansione temporale dell'anno scolastico

L’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri:

- Il I Quadrimestre: 11/09/2017 - 31/01/2018

- Il II Quadrimestre: 01/02/2018 - 10/06/2018; 30/06/2018 (Scuola dell’Infanzia)

Articolazione attività giornaliera Scuola dell’Infanzia

Le giornate scolastiche possono differire le une dalle altre, ma vi è una scansione dei tempi assunta a riferimento generale, pur con la necessaria flessibilità, in considerazione dell’età e di eventuali bisogni specifici manifestati dall’utenza. Le giornate-tipo sono articolate come segue:

Orario completo - 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), con 8 ore giornaliere, con attivazione della mensa, dalle ore 8.15 alle 16.15

Ore 08,15 - 08,45 Accoglienza Attività libere / grafiche

Ore 08,45 - 10,30

Attività In ogni sezione sono svolte le attività di: presenze,

calendario, canti, attività strutturate, conversazioni

Ore 10,30 -11,00 Gioco libero In salone o in sezione

Ore 11,00 -11,45 Attività Gruppi di lavoro o individuali inerenti unità didattiche

o attività di intersezione

Ore 11,45-12,00 Utilizzo dei servizi

igienici Igiene personale e preparazione per il pranzo

Ore 12,00-13,00 Pranzo Refettorio/sezione

Ore 13,00-13,30 Gioco libero In salone o in giardino

Ore 13,30-15,30 Attività Attività di sezione/intersezione previste dal progetto

ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

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Ore 15,30-15,45 Riordino Sistemazione della sezione

Ore 15,45- 16,15 Uscita I bambini vengono consegnati ai familiari

Orario ridotto - 25 ore settimanali distribuite su 5 giorni (dal lunedì al venerdì), con 5 ore giornaliere, in assenza della mensa, dalle ore 8.15 alle 13.15.

Ore 08,15 - 08,45 Accoglienza Attività libere / grafiche

Ore 08,45 - 10,30 Attività In ogni sezione sono svolte le attività di: presenze,

calendario, canti, attività strutturate, conversazioni

Ore 10,30 -11,00 Gioco libero In salone o in sezione

Ore 11,00 -11.15 Utilizzo dei servizi

igienici

Igiene personale

Ore 11,15-13,00 Attività Gruppi di lavoro o individuali inerenti unità didattiche

o attività di intersezione previste da programmazione

Ore 13,00-13,15 Preparazione-uscita I bambini sono consegnati ai familiari

Ore di insegnamento per ciascuna disciplina Scuola Primaria e nella Scuola

Secondaria di 1° grado

Scuola Primaria

Tempo normale Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^ Classe 4^ Classe 5^

Italiano 7 6 5 5 5

Laboratorio linguistico 1 1 1 1 1

Inglese 1 2 3 3 3

Storia 2 2 2 2 2

Laboratorio antropologico 1 1 1 1 1

Geografia 2 2 2 2 2

Matematica 4 4 4 4 4

Laboratorio logico - matematico 1 1 1 1 1

Scienze 2 2 2 2 2

Tecnologia 1 1 1 1 1

Arte e immagine 2 2 2 2 2

Musica 2 2 2 2 2

Corpo, movimento e sport 2 2 2 2 2

Religione 2 2 2 2 2

Totale 30 ore 30 ore 30 ore 30 ore 30 ore

Tempo pieno Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^ Classe 4^ Classe 5^

Italiano 9 9 7 7 7

Laboratorio linguistico 1 1 1 1 1

Inglese 1 2 3 3 3

Storia 2 2 2 2 2

Laboratorio antropologico 1 1 1 1 1

Geografia 2 2 2 2 2

Matematica 7 6 7 7 7

Laboratorio logico - matematico 1 1 1 1 1

Scienze 2 2 2 2 2

Tecnologia 1 1 1 1 1

Arte e immagine 2 2 2 2 2

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Musica 2 2 2 2 2

Corpo, movimento e sport 2 2 2 2 2

Religione 2 2 2 2 2

Mensa 5 5 5 5 5

Totale 40 ore 40 ore 40 ore 40 ore 40 ore

Scuola Secondaria di I grado

Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^

Italiano 5 5 5

Approfondimento Materie Letterarie 1 1 1

Inglese 3 3 3

Francese 2 2 2

Storia e Cittadinanza e Costituzione 2 2 2

Geografia 2 2 2

Matematica 4 4 4

Scienze 2 2 2

Tecnologia 2 2 2

Arte e immagine 2 2 2

Musica 2 2 2

Scienze motorie 2 2 2

Religione 1 1 1

Totale 30 ore 30 ore 30 ore

Alunni frequentanti il Corso di Strumento Musicale: Strumento, Teoria e Musica d’insieme

+ 3 ore 33 ore

+ 3 ore 33 ore

+ 3 ore 33 ore

Calendario scolastico

Lunedì 11 SETTEMBRE 2017 - Inizio attività didattiche Scuola dell'Infanzia. Scuola Primaria e Scuola

Secondaria

di 1°grado.

Martedì 12 GIUGNO 2018 - Termine attività didattiche Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1°grado.

Venerdì 29 GIUGNO 2018 - Termine delle attività educative Scuola dell'Infanzia.

FESTIVITA' E SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE

Lunedì 30 e martedì 31 ottobre 2017 (Ponte regionale Ognissanti);

Sabato 9 dicembre 2017;

Da sabato 23 dicembre 2017 a sabato 6 gennaio 2018 (Vacanze natalizie regionali);

Lunedì 12, martedì 13 e mercoledì 14 febbraio 2018 (Ricorrenza Carnevale e Ceneri);

Da giovedì 29 marzo 2018 a martedì 3 aprile 2018 (Vacanze pasquali regionali);

Lunedì 30 aprile 2018 (Ponte regionale per la festa del Lavoro);

Lunedì della festa del S. Patrono di Apricena;

Martedì successivo alla festa del S. Patrono di Apricena.

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Progetto “Accoglienza”

ALUNNI SCUOLA INFANZIA

- I bambini del 1° anno da lunedì 11 a venerdì 29 settembre osserveranno orario unico, dalle ore 8:15 alle

12:15, per progetto ‘Accoglienza’;

- i bambini del 2° e 3° anno nella prima settimana di scuola dal lunedì 11 a venerdì 15 settembre.

osserveranno orario unico, dalle ore 8:15 alle 12:15, per progetto ‘Accoglienza’.

ALUNNI SCUOLA PRIMARIA

- Gli alunni da lunedì 11 a sabato 16 settembre 2017 osserveranno orario unico, dalle ore 8:20 alle 12:20,

(incluse le classi a tempo pieno) per progetto ‘Accoglienza’.

ALUNNI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

- Gli alunni da lunedì 11 a sabato 16 settembre 2017 osserveranno orario unico, dalle ore 8:20 alle 12:20, per

progetto ‘Accoglienza’;

- le classi prime il 1° giorno di scuola (11 settembre) entreranno alle ore 9:20 anziché alle ore 8:20, per

progetto ‘Accoglienza’.

Il presente calendario è da considerarsi in vigore per tutto l'Anno Scolastico 2017/2018. Eventuali necessari

cambiamenti saranno comunicati tempestivamente alle famiglie.

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Rapporti scuola-famiglia

Scuola dell’Infanzia

- Due incontri annuali pomeridiani: in ottobre (assemblea per l’elezione dei rappresentanti dei genitori) e in febbraio (colloqui individuali);

- . Scuola Primaria

- Cinque incontri annuali pomeridiani: in ottobre (assemblea per l’elezione dei rappresentanti dei

genitori), in dicembre (colloqui individuali), in febbraio (per la presa visione della scheda di valutazione intermedia), in aprile (colloqui individuali), in giugno (per la presa visione della

scheda di valutazione finale);

- Incontri antimeridiani concordati, ogniqualvolta un genitore o un insegnante abbia bisogno di comunicare.

Scuola Secondaria di I grado

- Cinque incontri annuali pomeridiani: in ottobre (assemblea per l’elezione dei rappresentanti dei

genitori), in dicembre (colloqui individuali), in febbraio (per la presa visione della scheda di valutazione intermedia), in aprile (colloqui individuali), in giugno (per la presa visione della

scheda di valutazione finale);

- Per le classi terze un incontro pomeridiano, oltre agli altri cinque, con il coordinatore della classe, in gennaio (per comunicare al genitore il consiglio orientativo formulato dagli insegnanti del Consiglio di classe);

- Incontri antimeridiani concordati, ogniqualvolta un genitore o un insegnante abbia bisogno di comunicare.

Ogni anno il rapporto scuola famiglia viene sigillato con il Patto di Corresponsabilità

depositato agli atti degli uffici scolastici del nostro Istituto.

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SCUOLA DELL’INFANZIA

Utenza scolastica anno scolastico 2017/2018

Plesso “ALBERO AZZURRO”, via Pietro Nenni, Apricena

N° totale alunni 138 di cui n°4. Alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

1^A 40 ore/sett 24 1

2^B 25 ore/sett 19

1^C 40 ore/sett 21

2^D 40 ore/sett 25 2

2^E 40 ore/sett 26

3^F 40 ore/sett 23 1

Considerato che l’edificio scolastico che ospita il plesso è ubicato al piano rialzato del complesso scolastico ‘Padre Pio’, utilizzato dalla Scuola Primaria sugli altri due piani.

Esso ha un ingresso indipendente in via Pietro Nenni ed ospita n. 6 Sezioni, divise per fasce d’età, in aule ampie, bene illuminate e dotate, tutte tranne una, di terrazzi.

Un piccolo locale ha al suo interno il fotocopiatore ed altro materiale didattico.

A destra, in fondo all’ampio corridoio, si trova il refettorio con annessi cucina e servizi igienici per il personale. Attualmente la cucina viene utilizzata per lo smistamento delle vivande agli alunni di Scuola dell’Infanzia che usufruiscono del servizio mensa.

Nello stesso corridoio c’è uno spazio semicircolare dove sono collocati i giochi per i bambini.

Un locale del plesso ospita il S.I.S.H. L’intero complesso scolastico racchiude ampi giardini, in parte alberati, all’interno di una recinzione.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°1 unità.

Plesso “ARCOBALENO”, via Aldo Moro, Apricena

N° totale alunni 88 di cui n° 1 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

2^L 40 ore/sett 24 1

3^M 40 ore/sett 20

3^N 40 ore/sett 21

1^O 40 ore/sett 23

Considerato che l’edificio scolastico che ospita il plesso è ubicato nel piano rialzato del plesso ‘N. Pitta’ in Via Aldo Moro, dove sono ospitate in 4 aule spaziose e bene illuminate ed usufruiscono di un ampio atrio comune, di servizi igienici adeguati e di una stanzetta adibita a ripostiglio-laboratorio.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°1 unità.

ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DELLE RISORSE UMANE

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Plesso “MADRE TERESA”, piazza della Repubblica, Apricena

N° totale alunni 67 di cui n.1 alunno BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi Specifici

Altre tipologie di

svantaggio

2^R 40 ore/sett 14

2^S 40 ore/sett 21

3^T 40 ore/sett 15

eterogenea U

25 ore/sett 17 1

Considerato che l’edificio scolastico che ospita il plesso è ubicato al piano terra dell’Istituto ‘Carlo Luigi Torelli’, piazza della Repubblica, che ospita le sue 3 Sezioni nell’ala sinistra e il suo refettorio nell’ala destra.

Le aule, ampie e luminose, hanno l’accesso lungo un corridoio su cui si affacciano anche i bagni per gli alunni.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°1 unità.

Plesso “LA SIRENETTA”, via Salvador Allende, Apricena

N° totale alunni 78 di cui n°0. Alunno BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia oraria

N° alunni N° alunni diversamente abili

N° alunni con disturbi evolutivi specifici

Altre tipologie di svantaggio

3^G 40 ore/sett 27

1^H 40 ore/sett 21

2^I 40 ore/sett 30

Considerato che l’edificio scolastico che ospita il plesso è situato in zona ‘Sacra Famiglia’, in via Turati ed accoglie 3 Sezioni di bambini divisi per fasce d’età. La scuola è circondata da un grande giardino alberato al quale, dopo la ristrutturazione, è stata tolta la recinzione.

Sull’ampio atrio del plesso, attrezzato per il gioco, si affacciano le aule delle sezioni, il refettorio

(con attigua cucina e bagno) ed una saletta con ripostiglio. Le pareti dell’atrio sono state decorate, a cura delle insegnanti, con soggetti ispirati alla riproduzione cinematografica della fiaba ‘La

Sirenetta’.

Tutte le aule delle sezioni hanno i servizi igienici all’interno e sono dotate di una porta che immette sui terrazzini del giardino che circonda l’intero stabile.

In una stanzetta con porta blindata c’è un fotocopiatore ed è conservato il materiale inventariabile del plesso.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°1 unità + 1 unità in comune con il plesso Arcobaleno dove svolge metà dell’orario.

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SCUOLA PRIMARIA

Plesso “COLLODI”, via Principessa Mafalda, Apricena

N° totale alunni 168 di cui n°6 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

3^B 30 ore/sett 19 1

4^B 30 ore/sett 20

5^B 30 ore/sett 25

1^B

30 ore/sett

16

2^B 30 ore/sett 18 1

3^C 30 ore/sett 17 1

4^C 30 ore/sett 23 1

5^A 40 ore/sett 16

2^C 30 ore/sett 14 2

Considerato che l’edificio scolastico che ospita il plesso sito in via Principessa Mafalda, ma vi si può accedere anche da Via Puglie e da Via Ariosto.

Esso è stato costruito tra il 1960 e il 1961 ed è composto da tre strutture distinte, ristrutturate e delimitate tutte insieme da una recinzione. Tra un edificio e l’altro vi sono spazi verdi in parte alberati.

Una delle tre costruzioni comprende una palestra, alcuni locali utilizzati dalla Scuola come archivio ed altri destinati a servizi.

I due restanti padiglioni comprendono entrambi un piano rialzato ed un primo piano con ingresso, scalinata interna e scala di emergenza, ampi atri e quattro aule per ogni piano, doppi servizi igienici e ripostiglio.

Nei locali del piano rialzato del primo padiglione ci sono gli uffici della presidenza, del DSGA e della segreteria ed è stato installato un ascensore per l’accesso al piano sovrastante; al primo piano

sono ospitate n.4 aule di Scuola Primaria; nei locali del piano rialzato del secondo padiglione sono presenti un’aula multimediale allestita con i fondi PON, un’aula adibita a refettorio e n. 4 aule su

ogni piano.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°3 unità.

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Plesso “PADRE PIO”, via Pietro Nenni, Apricena

N° totale alunni 256 di cui in situazione di n.7 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia oraria

N° alunni N° alunni diversamente abili

N° alunni con disturbi evolutivi specifici

Altre tipologie di svantaggio

1^B 30 ore/sett 25

2^B 30 ore/sett 20

3^B 30 ore/sett 23

4^B 30 ore/sett 13

5^B 30 ore/sett 22 1

1^C 30 ore/sett 23

2^C 30 ore/sett 21

3^C 30 ore/sett 21

4^C 30 ore/sett 22

5^C 30 ore/sett 26 2

3^D 30 ore/sett 18 2

5^A 40 ore/sett 22 2

L’edificio scolastico che ospita il plesso sorge nella zona ‘Sacra Famiglia167’ ed ha l’ingresso principale in via Pietro Nenni. L’edificio si sviluppa su vari livelli e comprende una palestra collegata al resto della struttura da un corridoio di raccordo.

Intorno al plesso c’è un vasto giardino recintato ed alberato, con siepi e piante fiorifere, utilizzabile anche per attività didattiche.

La Scuola Primaria occupa il primo e il secondo piano, collegati al piano terra da scalinate e da un ascensore.

Al primo piano vi sono 11 aule, di cui 9 accolgono le classi e 2 (dotate di porte blindate) a laboratori multimediali; al secondo piano vi sono 3 aule che accolgono altrettante classi, con un totale di 12 aule. Entrambi i piani hanno i servizi igienici.

Le aule sono grandi, ben aerate e luminose per la presenza di numerose finestre e, talvolta, anche di porte che danno su terrazzi a cielo aperto.

I corridoi sono larghi e spaziosi, tali da consentire anche la realizzazione di attività comuni. Al primo piano è allestita un’aula d’informatica/linguistica con 7 computer, dotati di connessione wifi.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°3 unità.

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Plesso “PITTA”, via Aldo Moro, Apricena

N° totale alunni 124 di cui n°4 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

1^B 30 ore/sett 22 .

2^B 30 ore/sett 20 3

4^A 40 ore/sett 19

3^B 30ore/ sett 21 1

1^C 30 ore/sett 20

5^B 30 ore/sett 18

L’edificio è ubicato in via Aldo Moro, è sorto nel 1960 ed è stato intestato ad una personalità eminente della Scuola e della cultura apricenese.

L’edificio consta di due piani (piano rialzato e primo piano) uniti da ingresso e scalinata.

Su entrambi i piani ci sono: un ampio atrio per le attività comuni, 5 aule, i servizi igienici, un ripostiglio. Al primo piano c’è un’aula adibita a laboratorio, mentre il materiale audiovisivo e i sussidi sono custoditi in uno stanzino. Entrambi i piani sono serviti anche da una scala antincendio.

Dopo i lavori di ristrutturazione che lo hanno interessato, l’edificio è tornata ad accogliere le 5 classi di Scuola Primaria (al primo piano) e le 4 sezioni di Scuola dell’Infanzia ‘Arcobaleno’.

L’edificio è delimitato da un cortile posteriore e da uno spazio antistante con alcune aiuole e panchine; il tutto è racchiuso da una recinzione con cancello di accesso.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°2 unità.

Plesso “TORELLI”, Piazza della Repubblica, Apricena

N° totale alunni 88 di cui n°3 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

1^B 30 ore/sett 20 2

3^B 30 ore/sett 19

4^A 40 ore/sett 17

5^A 40 ore/sett 16 1

2^B 30 ore/sett 16

L’edificio scolastico che ospita il plesso è ubicato nella zona centrale della città, con ingresso principale su Piazza della Repubblica, pavimentata con prodotti lapidei locali ed arricchita da una fontana ed una croce in pietra.

L’edificio è dislocato su due piani (piano terra e primo piano).

Dall’inizio dell‟a.s.2014-2015 al piano terra sono ospitate le 3 Sezioni di Scuola dell’Infanzia del

plesso ‘Madre Teresa di Calcutta’. Vi sono, inoltre, due locali per il personale, due palestre (una interna ed una esterna), servizi igienici per gli alunni e per gli insegnanti e l’auditorium, dove è

allestito il laboratorio musicale. Un ascensore permette l’accesso al primo piano, dotato di una scala di emergenza.

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Qui ci sono 6 aule, ben illuminate ed areate, per le classi di Scuola Primaria, servizi igienici, un laboratorio multimediale, un laboratorio psicomotorio, un’aula refettorio, un’aula per gli insegnanti, un’aula per il medico scolastico, un ripostiglio-deposito.

L’edificio ‘C. L. Torelli’ ospita prevalentemente classi a tempo pieno.

Il fabbisogno di CS da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°2 unità.

SCUOLA SECONDARIA I GRADO

Plesso “FIORITTI”, via Pietro Nenni, Apricena

N° totale alunni 213 di cui n°11 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione

Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

1^A 30 ore/sett 27 1

1^B 30 ore/sett 27 2

1^C 30 ore/sett 25 2

2^A 30 ore/sett 22 1

2^B 30 ore/sett 19

2^C 30 ore/sett 16

3^A 30 ore/sett 22 1

3^B 30 ore/sett 20 1

3^C 30 ore/sett 17 1

2^D 30 ore/sett 18 2

L’edificio scolastico che ospita il plesso, intitolato al giovane volontario che morì nel 1916 durante

le ostilità tra Italia e Austria, è ubicato nella zona ‘Sacra Famiglia’ ed è stato costruito negli anni

‟80.

Vi si accede da un ampio piazzale affiancato da uno spazio verde con panchine.

L’edificio è costituito da un piano terra e da un piano superiore.

All’entrata un ampio atrio separa le due ali di cui si compone la struttura. Esse, con la loro forma

ad ‘L’, delimitano un grande giardino interno alberato e sono formate da un corridoio su cui si affacciano le aule, concludendosi entrambe con una gradinata che consente di salire al piano

superiore.

Al pian terreno, nel corridoio di sinistra, vi sono: una stanza per il SISH, un auditorium dotato di un pianoforte ed una palestra; sul lato destro, invece, si trovano una sala per i docenti, una stanza per la didattica individualizzata e un magazzino con porta blindata che custodisce attrezzature per la proiezione e la musica.

Sul piano superiore dell’edificio, oltre alle aule, ci sono: una biblioteca, un laboratorio di informatica con 25 postazioni, un laboratorio di scienze costituito con i Fondi Strutturali Europei ed un laboratorio per le attività artistiche.

Nelle sue aule ben illuminate e dotate di LIM, il plesso ‘Fioritti’ ospita 10 classi di Scuola

Secondaria di Primo grado.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°3 unità più 1 unità con nomina fino al 30/06/2017

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Plesso “RODARI”, via Pietro Nenni, Apricena

N° totale alunni 259 di cui n°9 alunni BES, con tipologia esplicitata in tabella.

Sezione Tipologia

oraria N° alunni

N° alunni

diversamente abili

N° alunni con disturbi

evolutivi specifici

Altre tipologie di

svantaggio

1^E 30 ore/sett 28 2

1^F 30 ore/sett 28 2

1^D 30 ore/sett 25 1

2^E 30 ore/sett 27 1

3^D 30 ore/sett 18

2^F 30 ore/sett 25 1

3^E 30 ore/sett 23

3^F 30 ore/sett 22

1^G 30 ore/sett 25 1

2^G 30 ore/sett 22 1

3^G 30 ore/sett 16

L’edificio è ubicato in via Borgonuovo, nei pressi della Villa Comunale, ha ospitato la Scuola

Media fin dal 1956, tre anni dopo che la Scuola, da sede staccata della Scuola Media di San

Severo, divenne un Istituto autonomo.

Dall’A.S. 1997/1998 il Plesso ‘Rodari’ perde la sua autonomia, unendosi al Plesso ‘Fioritti’ per divenire insieme un’unica Scuola Secondaria I Grado.

Il Plesso, a cui si accede da una scalinata esterna, è dislocato su due piani: uno rialzato ed uno superiore.

All’entrata si percorre un corridoio in fondo al quale c’è l’uscita di emergenza che immette

all’interno della Villa Comunale; sulla sinistra, una scalinata consente l’accesso al piano superiore.

Le aule sono dislocate sui due piani dell’edificio, su entrambi i lati del corridoio che attraversano la struttura. Il Plesso ospita 11 classi. Le aule sono ampie e luminose in virtù di larghe finestre che al piano rialzato sono dotate di grate di protezione.

Sullo stesso piano rialzato c’è un ufficio amministrativo per il collaboratore di plesso, un’aula

magna, una sala per i docenti, un locale attrezzato per gli alunni diversamente abili, una stanza con fotocopiatore, utilizzata dai collaboratori scolastici, ed i servizi igienici per gli alunni di sesso

maschile. Al piano superiore, oltre alle aule e ai servizi igienici per le alunne, vi è un laboratorio d’informatica con 26 postazioni (protetto anch’esso da una porta blindata), una biblioteca, un’aula di musica ed una scala di emergenza che immette nella villa comunale.

Il fabbisogno di Collaboratori Scolastici da impegnare nelle attività di vigilanza, pulizia e servizi generali nel predetto plesso è di N°2 unità.

La suddivisione dei collaboratori ai plessi è stato definito sviluppando i seguenti punti:

Individuazione e articolazione dei servizi per aree con l’indicazione dei compiti;

- Modalità di assegnazione del personale ai servizi e ai plessi;

- Definizione dell’orario di lavoro, modalità di recupero, orario aggiuntivo derivante dalla diminuzione del personale in organico;

- Assegnazione attività aggiuntive e incarichi specifici.

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Fabbisogno dei posti comuni dell'organico dell'autonomia

Nell’anno scolastico 2017/2018, l’Organico dell’autonomia è determinato come segue:

Scuola dell’Infanzia

-N° posti comuni 32

-N° posti IRC 2

-N° posti di sostegno 6

Scuola Primaria:

-N° posti comuni 47 ruolo + 3 tempo determinato al 30/06/2018

-N° posti specialiste di Inglese 1

-N° posti IRC 2

-N° posti di sostegno 12

Scuola Secondaria di 1° grado

-A022 Lettere: 13 posti cattedra ordinari

-A028 Matematica e scienze: 7 posti cattedra ordinari

-AB25 Inglese: 4 posti cattedra ordinari

-AA25 Francese: 2 posti cattedra ordinari

-A060 Tecnologia: 2 posti cattedra ordinari

-A001 Arte e Immagine: 2 posti cattedra ordinari

-A030 Musica: 2 posti cattedra ordinari

-A049 Scienze Motorie: 2 posti cattedra ordinari

-IRC: 1 posti cattedra ordinari

-Sostegno: 13 posti cattedra ordinari

- Strumento musicale: 4 posti cattedra ordinari

Nel triennio 2016-2017, 2017/2018, 2018-2019, l’Organico dell’autonomia è determinabile, in via presuntiva, come segue:

Premesso che per valorizzare adeguatamente le priorità espresse dall’Istituto, l’organico dell’autonomia è confermato come da seguenti priorità, che necessiterebbero, almeno di essere raddoppiate

- Potenziamento artistico/musicale

- Potenziamento linguistico

- Potenziamento scientifico

Le attività di potenziamento si ispirano alle priorità di cui al comma 7 della legge 107/2015.

In particolare, al fine di dare coerenza agli obiettivi formativi prioritari individuati dal Collegio dei

Docenti come elementi necessari su cui basare la cultura della qualità dell’Offerta Formativa, si

ritiene di utilizzare i docenti dell’organico potenziato per il prossimo triennio scolastico come segue:

- Garantire il successo formativo degli alunni BES attraverso l’attivazione di percorsi individualizzati e personalizzati, nonché delle misure educative e didattiche di supporto, anche in collabora-zione con i servizi socio-sanitari ed educativi territoriali e con le associazioni di settore;

- Favorire lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

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- Realizzare attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni della dispersione scolastica, della discriminazione e del bullismo, anche informatico, per l’inclusione scolastica,

- Attivare laboratori pomeridiani di recupero e potenziamento in alcune discipline di studio.

Per tali iniziative si prevede la costituzione dei seguenti laboratori di potenziamento con l’implementazione di altre 5 unità di personale docente con specifiche competenze nella Scuola Secondaria di I Grado:

- N° 1 laboratorio di potenziamento nel settore artistico-musicale, per un totale di 1 posto cattedra;

- N° 1 laboratorio di potenziamento e recupero in Italiano per un totale di 1 posto cattedra; - N° 1 laboratorio di potenziamento e recupero in Matematica per un totale di 1 posto cattedra;

- N° 2 laboratori di potenziamento e recupero nelle Lingue straniere (Inglese, Francese) per un to- tale di 2 posti cattedra.

Previa deliberazione degli Organi Collegiali di Istituto, si potrà procedere eventualmente alla ridefinizione del numero e dei contenuti dei laboratori in ragione delle esigenze didattiche e dei bisogni formativi; inoltre si potrà optare per una flessibilità dell’orario di servizio dei docenti, in base alla realizzazione di azioni progettuali specifiche, anche a classi parallele, e che prevedono una diversa modalità di intervento educativo.

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Staff di direzione – Funzionigramma

Dirigente scolastico: Prof. Giuseppe DI SIPIO

Docenti Collaboratori del Dirigente Scolastico

- Prof. Luigi DI FAZIO - Docente 1° Collaboratore - Ins. Concetta DE CAROLIS - Docente 2° Collaboratore

- Ins. Emma PAPA: Docente referente scuola dell'Infanzia

Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

- Ida GIORNETTI

Docenti Coordinatori di Plesso

- Luigi DI FAZIO - Responsabile plesso ‘Rodari’

- Maria Lucia TORELLI PETRAZZANI Responsabile del plesso ‘Fioritti’

- Concetta DE CAROLIS - Responsabile del plesso ‘Collodi’

- Riccardo TRICARICO - Coordinatore del Corso di Strumento musicale

- Anna Maria PIRRO- Responsabile plesso ‘Pitta’ - Primaria

- M. Vincenza FERRANDINO - Responsabile Plesso ‘Torelli’ – Primaria

- Martina LIBERATO - Responsabile plesso ‘Padre Pio’ – Primaria

- Emma PAPA - Responsabile Plesso ‘Arcobaleno’

- Daniela AMORUSI - Responsabile Plesso ‘Albero Azzurro’

- Anna MONTEMITRO - Responsabile Plesso ‘M. Teresa di Calcutta’

- Anna Maria LOMBARDI - Responsabile Plesso ‘Sirenetta’

Team di Autovalutazione Interna di Istituto

- Costantina MONTEMITRO

- Maria Incoronata LIBERATO

- Angela TARTAGLIA

- Anna Maria CARDELLA

- Loredana BEVERE

- Riccardo TRICARICO

Docenti Referenti INVALSI

- Loredana BEVERE - Emma PAPA

- Maria Grazia GIOVANDITTI

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Team di lavoro Piano Nazionale di Scuola Digitale

- Caterina LOMBARDI - Carolina LEGGIERI

- Rosa CLIMA

- Incoronata DI LELLA

- Costantina MONTEMITRO

Docenti incaricati di Funzione Strumentale al Piano Triennale dell’Offerta Formativa

- Carolina LEGGIERI- Area organizzativa – Referente sito web istituzionale – Albo on line

- Caterina LOMBARDI e Incoronata DI LELLA - Area docenti – Referente Registro elettronico e

coordinamento TIC - PON

- Nicolina MERLINO - Area alunni – Inclusione alunni con BES.

- Maria Incoronata LIBERTO e Angela TARTAGLIA - Area docenti – Coordinamento redazionale e

sussidi Piano dell’Offerta Formativa

- Anna Maria CARDELLA - Area alunni – Visite guidate, viaggi di Istruzione, iniziative Culturali

- Loredana BEVERE e Assunta FORTE - Area alunni - Continuità, Orientamento e curricolo.

Docenti Responsabili Laboratori

LABORATORIO SCIENZE FIORITTI Rosa Anna

Stoico

LABORATORIO

INFORMATICA FIORITTI

Leonardo

Tutolo

LABORATORIO

INFORMATICA P. PIO

Martina

Liberato

Commissione Elettorale

Anna Maria DI MASO; Incoronata DI LELLA; Angela LALLO

Referenti delle Attività Sportive

Costantina SCANZANO (Scuola dell'Infanzia); Lucia Antonietta TURINO (Scuola Primaria); Patrizia

PROCOPIO (Scuola Sec. di I gr.)

Presidenti e Segretari Consigli di Intersezione Scuola dell'Infanzia

ANNI PRESIDENTI SEGRETARI

TRE Maria Incoronata LIBERATO Maria Luigia FERRARA

QUATTRO Antonietta ANGORETTI Maria Nicola CESAREO

CINQUE Costantina SCANZANO Anna VILLANI

Presidenti e Segretari Consigli di Interclasse Scuola Primaria

CLASSE PRESIDENTI SEGRETARI

PRIMA Anna Maria

TORELLI Carla ANTONACCI

SECONDA Maria Rita ISOLA Michelina

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POTENZA

TERZA Maria Teresa

AQUILANO

Giuseppa

ROSSETTI

QUARTA Anna Maria PIRRO Rosanna

LAURIOLA

QUINTA Michelina

PADOVANO

Antonietta DE

PASQUALE

Capo-Dipartimenti Disciplinari Scuola Secondaria di 1° grado

CAPO-DIPARTIMENTI DISCIPLINARI

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

MATERIA COGNOME NOME

LETTERE DI LELLA INCORONATA

LINGUE

STRANIERE TARTAGLIA ANGELA

SCIENZE

MATEMATICHE VIOLA

MARIA

ANTONIETTA

TECNOLOGIA DEL

VECCHIO

SALVATORE

ANTONIO

ARTE DE MEO ROSANNA

MUSICA PANUNZIO GIOVANNI

SCIENZE

MOTORIE PROCOPIO PATRIZIA

RELIGIONE MARINACCI MARIA

SOSTEGNO POTENZA NAZARIO

Coordinatori e Segretari Scuola Secondaria di 1° grado

Classe

Plesso COGNOME NOME COGNOME NOME

1^A

Fioritti BUCCINO CONCETTA FORTE PIA ASSUNTA

2^A

Fioritti BEVERE LOREDANA PAGLIA LEONARDO

3^A

Fioritti TORELLI PETRAZZANI MARIA LUCI TUTOLO LEONARDO

1^B

Fioritti CARDELLA ANNA MARIA DI IORIO ALESSIA

2^B

Fioritti DI LELLA INCORONATA FRANCO ANTONIETTA

3^B

Fioritti ABBENANTE MARIA GIROLAMA GUERRIERO ANGIOLA

1^C

Fioritti TARTAGLIA ANGELA STANISCI LILIANA

2^C

Fioritti NARGISO ANNA LUCIA PANUNZIO GIOVANNI

3^C

Fioritti DI VIESTI LUCIA IANNUCCI ANNA MARIA

1^D

Rodari STOICO ROSA ANNA DE MASO RITA

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2^D

Fioritti BONFITTO GRAZIA GIAMMARIO ANNA LUCIA

3^D

Rodari VIOLA MARIA ANTONIETTA DE MEO ROSANNA

1^E Rodari FASANELLA LUCREZIA VAINO NICOLA

2^E Rodari DE LUCA RAFFAELLA POTENZA NAZARIO

3^E Rodari COLIO ALESSIA DEL VECCHIO SALVATORE ANTONIO

1^F Rodari TARTAGLIA MARIA ANTONIA BOSCO MARIA PIA

2^F Rodari MERLINO FELICIA RINALDI PASQUALE

3^F Rodari BUBICI VINCENZO PROCOPIO PATRIZIA

1^G

Rodari CLIMA ROSA FREZZA ANGELO MICHELE

2^G

Rodari ANTONACCI MARIA PIA FREZZA MARIA VINCENZA

3^G

Rodari DI FAZIO LUIGI IANNUCCI ANNA MARIA RITA

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Il personale ATA – organizzazione e compiti

L’ufficio di segreteria dell’Istituto, nel triennio di riferimento, è composto dal DSGA + n°7

Assistenti Amministrativi ed articolato secondo i seguenti ambiti funzionali:

Aree Funzioni

AREA AMMINISTRAZIONE

- Adempimenti legati alla stipula dei contratti di lavoro e all’assunzione in servi- zio del personale docente ed A.T.A. con contratto a tempo indeterminato e de- terminato, annuale e temporaneo con nomina del Dirigente scolastico.

- Periodo di prova del personale scolastico: adempimenti previsti dalla vigente

normativa.

- Richiesta dei documenti di rito al personale scolastico neo assunto.

- Rilascio di certificati ed attestazioni di servizio.

- Decreti di congedo, aspettativa, astensione facoltativa e obbligatoria.

- Gestione e rilevazione delle assenze, permessi e ritardi.

- Richiesta delle visite fiscali per il personale assente per motivi di salute. - Trasmissione delle istanze per riscatto dei periodi lavorativi ai fini pensionistici

e della buonuscita.

- Inquadramenti economici contrattuali.

- Riconoscimento dei servizi di carriera preruolo e ricongiunzione dei servizi

prestati.

- Procedimenti disciplinari.

- Procedimenti pensionistici (collocamento a riposo, dimissioni e proroga della

permanenza in servizio).

- Adempimenti per trasferimenti, assegnazioni e utilizzazioni provvisorie del

personale.

- Pratiche per la concessione del piccolo prestito INPDAP e cessione del quinto

dello stipendio.

- Rilevazione dell’anagrafe delle prestazioni dei dipendenti della Pubblica

Amministrazione.

- Adempimenti relativi alla gestione amministrativa degli insegnanti di religione.

- Tenuta dei fascicoli personali. - Tenuta del registro delle assenze e dello stato personale dei dipendenti.

Aree Funzioni

AREA DIDATTICA - Iscrizione studenti. - Rilascio nullaosta per il trasferimento degli alunni.

- Rilascio schede valutazione.

- Rilascio certificati e attestazioni varie. - Adempimenti previsti in caso di infortuni alunni

Aree Funzioni

AREA CONTABILE - Liquidazione delle competenze mensili, dei compensi accessori per le ore eccedenti l’orario di servizio spettanti ai docenti di ruolo e non di ruolo.

- Liquidazione delle indennità varie da corrispondere al personale.

- Liquidazione degli incarichi affidati agli esperti esterni e pagamento delle

fatture ai fornitori.

- Liquidazione delle retribuzioni mensili al personale supplente.

- Liquidazione compensi per ferie non godute.

- Adempimenti fiscali, erariali e previdenziali.

- Stesura delle denunce dei contributi INPS mensili ed annuali.

- Stesura delle certificazioni fiscali (modello CUD).

- Riepilogo delle ritenute fiscali operate e versate (modello 770, modello IRAP).

- Comunicazione alla Direzione Provinciale dei Servizi Vari del Tesoro

per eventuali conguagli fiscali del personale scolastico.

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Aree Funzioni

AREA PATRIMONIO - Gestione dei beni patrimoniali. - Tenuta degli inventari dei beni, dei libri e materiale bibliografico

- Discarico inventariale.

- Adempimenti inerenti il passaggio di consegne tra consegnatari dei beni.

Aree Funzioni

AREA MAGAZZINO - Custodia, verifica e registrazione delle entrate e delle uscite del materiale e delle derrate in giacenza in magazzino.

- Tenuta della contabilità di magazzino.

- Tenuta dei registri di magazzino e del facile consumo.

Aree Funzioni

AREA AFFARI GENERALI

- Archiviazione degli atti e dei documenti. - Tenuta del registro del protocollo. - Tenuta dell’archivio e catalogazione informatica.

- Attivazione procedure protocollo informatico

ASSEGNAZIONE DEI COMPITI E DELLA SEDE

SERVIZI E COMPITI DEGLI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

Mansioni previste dal profilo

Esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure con l'utilizzazione di strumenti di tipo informatico.

Ha autonomia operativa con margini valutativi nella predisposizione, istruzione e redazione degli atti amministrativo-contabili della Istituzione Scolastica ed educativa, nell'ambito delle direttive e delle istruzioni ricevute.

Svolge attività di diretta e immediata collaborazione con il DSGA coadiuvandolo nelle attività e sostituendolo nei casi di assenza.

Ha competenza diretta della tenuta dell'archivio e del protocollo. Ha rapporti con l'utenza ed assolve i servizi esterni connessi con il proprio lavoro.

E’addetto, con responsabilità diretta, alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e delle usci-te del materiale in giacenza.

In relazione alle nuove tecnologie, anche di tipo informatico, partecipa alle iniziative specifiche di forma-zione e aggiornamento.

Può essere addetto ai servizi di biblioteca, nonché dello stato di conservazione del materiale librario. Può svolgere: attività di supporto amministrativo alla progettazione e realizzazione di iniziative didattiche,

decise dagli organi collegiali

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SERVIZI E COMPITI COLLABORATORI SCOLASTICI

Aree Funzioni

GENERALE Esegue, nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione professionale non specialistica.

E‟ addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza

nei confronti degli alunni e del pubblico; di pulizia e di carattere materiale inerenti l’uso

dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, di custodia e

sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti.

SORVEGLIANZA In particolare svolge mansioni di: - Sorveglianza degli alunni all’ingresso, uscita, in occasione di momentanea assenza

degli insegnanti; - Concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai

locali della scuola ad altre sedi;

- Sorveglianza, con servizio di portineria, degli ingressi dei plessi con apertura e

chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e quelle connesse al

funzionamento della scuola, limitatamente ai periodi di presenza degli

alunni;

- Ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne

alle strutture scolastiche e nell’uscita da esse.

Può svolgere: - Attività inerenti alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili; - Attività di supporto all’attività amministrativa e all’attività didattica;

- Assistenza agli alunni portatori di handicap all’interno delle strutture scolastiche, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.

Mansioni

Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro,

attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione professionale non specialistica.

- E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti

degli alunni e del pubblico; di pulizia e di carattere materiale inerenti l'uso dei locali, degli spazi scolastici e de-gli arredi; di vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collabora-zione con i docenti.

In particolare svolge le seguenti mansioni: - sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori, negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti;

- Concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ad

altre sedi anche non scolastiche; - sorveglianza, con servizio di portineria, degli ingressi dei plessi scolasti-ci con apertura e chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e delle altre connesse al funzionamento della scuola, limitatamente ai periodi di presenza di alunni;

- Pulizia dei locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze, anche con l'ausilio di mezzi meccanici;

- compiti di carattere materiale inerenti al servizio, compreso lo spostamento delle suppellettili, nonché, il trasporto dei generi alimentari e lo svolgimento di tutte le attività connesse con i servizi di mensa;

- servizi esterni inerenti la qualifica;

- ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture

scolastiche e nell'uscita da esse.

In relazione alle esigenze emergenti nel sistema formativo, con riguardo anche all'integrazione di alunni

portatori di handicap e alla prevenzione della dispersione scolastica, partecipa a specifiche iniziative

di formazione e aggiornamento. Può, infine, svolgere: - attività inerenti alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili, giardinaggio

e simili; - attività di supporto all'attività amministrativa e alla attività didattica; - assistenza agli alunni portatori di handicap all'interno delle strutture scolastiche, nell'uso dei servizi igienici e nella cura dell'igiene personale; - compiti di accensione degli impianti di riscaldamento nei plessi ove non sono programmati.

ALTRE

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ASSEGNAZIONE DELLE SEDI E DEI SERVIZI

A causa delle recenti operazioni di dimensionamento e della riduzione dell’organico, può

accadere che un collaboratore debba prestare servizio su due sedi o avere un orario spezzato su due sedi. In tal caso, l’assegnazione viene disposta seguendo il criterio della disponibilità

personale, dell’anzianità di servizio e della rotazione annuale. Nella stesura del piano si è tenuto conto della ripartizione numerica del personale alle sedi secondo le necessità, tenuto conto del n.

delle classi, conformazione dell’edificio, apertura della scuola per attività pomeridiane.

Personale

Assegnato

Compiti

Plesso “Collodi” Pelosi G. Panizio C Tancredi R.

Torelli P.

Plesso “Torelli e

Madre Teresa di

Calcutta””Di Leo

C. Tenace P.

Plesso” Pitta e Arcobaleno” Ianno M Petullo M.

Veneziani L.

Plesso” P.Pio” Mastrodomenico D. Russo M.

Torella G.

Plesso” Fioritti” Cirelli V. Luciano C. Sassano V.

Plesso“Rodari”

Marinacci M.

Russo Nazario

Plesso “Albero

Azzurro”-Crosa

G., De Luca M.

Plesso”La Sirenetta” Torella C.

Ianno M.

- Sorveglia gli alunni nelle aule, laboratori, spazi comuni in caso di momentanea assenza dell’insegnante, in quanto la vigilanza rappresenta per il collaboratore una funzione primaria.

- E’ tenuto a rispettare la presenza nel posto di lavoro assegnato ed ad

effettuare la sorveglianza nei locali contigui e visibili dallo stesso posto di

lavoro oltre ad eventuali incarichi quali controllo chiavi e apertura e

chiusura di locali.

- Collabora con i docenti assicurando la sorveglianza anche in occasione del

trasferimento degli alunni dai locali scolastici a palestre e laboratori salvo

diversa disposizione.

- Fornisce ausilio materiale agli alunni portatori di handicap dal momento del loro ingresso nell’Istituzione Scolastica al momento dell’uscita.

- Accoglie il pubblico e gli alunni fornendo indicazioni e informazioni, facendo attenzione che la portineria non venga mai lasciata sguarnita.

- Provvede alla pulizia degli spazi affidati, dei servizi igienici dopo la

ricreazione e in ogni altro momento della giornata in caso di

necessità.

- Provvede alla pulizia degli spazi esterni – Ingressi e cortile

- Svolge le attività connesse con il servizio mensa

- Provvede alla cura e alla tenuta in ordine e in efficienza degli arredi - Provvede allo spostamento suppellettili, secondo quanto previsto dalle

norme della sicurezza.

- Provvede alla custodia dei locali scolastici. - Durante l’orario di lavoro mantiene una condotta uniformata alle esigenze

di coerenza con le finalità educative della scuola, indossando abiti

dignitosi, evitando di alzare la voce e di ricorrere a comportamenti

minacciosi ed ingiuriosi verso i superiori, altri dipendenti, alunni e

genitori.

- Durante i mesi estivi il personale sarà impegnato nella pulizia

approfondita delle suppellettili (compresi i giochi per la scuola

dell’infanzia), dei laboratori, dei vetri, nel riordino e la pulizia

dell’archivio, del magazzino, degli spazi esterni oltre che nella verifica e

la messa a punto di tutti gli spazi, interni ed esterni, degli edifici

scolastici.

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I) DSGA, con funzioni compiti relativi a:

- Gestione, coordinamento e ottimizzazione dei servizi amministrativi e generali;

- Valorizzazione delle risorse umane afferenti al personale ATA;

- Cura, manutenzione e sviluppo delle infrastrutture e dei beni scolastici;

- Rinnovo delle scorte del facile consumo;

- Istruzione e formalizzazione dei documenti contabili-finanziari d’Istituto; - Incassi, acquisti e pagamenti;

- Monitoraggio dei flussi finanziari d’Istituto e della regolarità contabile;

- Gestione, coordinamento, manutenzione e aggiornamento della dotazione hardware e

software digitale, dei sistemi di protezione e salvataggio e delle relative licenze e della progressiva digitalizzazione dei flussi documentali in entrata, in uscita e circolanti

all’interno dell’istituto;

- Applicazione delle norme in materia di pubblicità, accessibilità, trasparenza e archiviazione degli atti d’Istituto e della pubblicità legale;

- Rapporti con gli uffici amministrativi dell’USR, dell’AT, delle altre scuole e periferici della amministrazione statale e regionale e degli EE.LL.;

- Cura delle relazioni di carattere amministrativo e logistico interne ed esterne, definizione degli orari e delle modalità di ricevimento del personale di segreteria e della relativa pubblicità;

- Istruzioni al personale ATA in ordine alla sicurezza, accoglienza, cortesia, vigilanza, pulizia e decoro.

PERSONALE ATA DI SEGRETERIA

N°1 unità AA: Protocollo, comunicazioni in entrata e in uscita, archivio corrente e storico

N°3 unità AA: Gestione amministrativa del personale

N°2 unità AA: Gestione amministrativa degli alunni/studenti degli organi collegiali e supporto

alla didattica

N°1 unità AA: Gestione contabile-finanziaria, dei beni dell’istituto, inventari e rapporti con gli

uffici amministrativo-finanziari territoriali:

N°1 unità AA: Gestione dei rapporti con l’Ente locale e della dimensione amministrativa della

sicurezza scolastica, inclusi adempimenti ex D.L vo 81/2008, delle norme anti-fumo, privacy e

anti corruzione, delle chiavi di accesso ai locali scolastici, armadi etc.

Gestione Biblioteca: N°1 docente inidoneo all’insegnamento utilizzato in altri compiti.

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Orari di servizio al pubblico

Gli Uffici del Dirigente scolastico e dei Servizi di Segreteria della scola sono ubicati presso uno dei due padiglioni del plesso ‘Collodi’, in via Principessa Mafalda (Tel. 0882/641311 e-mail: [email protected]).

Il Dirigente Scolastico è disponibile ad incontrare genitori e docenti per discutere ogni problema inerente il funzionamento della Scuola e la vita degli alunni all’interno di essa. Riceve dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 10,30, il venerdì dalle ore 8,30 alle ore 11,30 previo

appuntamento.

Gli uffici di segreteria presso la sede garantiscono un orario di apertura al pubblico che viene

concordato annualmente e comunicato a inizio anno scolastico. Inoltre, su richiesta delle famiglie in caso di eccezionali esigenze, si effettua servizio di sportello anche fuori orari, previo appuntamento

telefonico.

Orario di apertura al pubblico Ufficio di segreteria

- Dal lunedì al sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00

Orario delle lezioni e di funzionamento scuola infanzia

Sedi: Arcobaleno – Albero Azzurro – Madre Teresa – Sirenetta

- Dalle 8,15 alle 16.15 dal lunedì al venerdì

Orario delle lezioni e funzionamento scuola primaria

Sedi: Torelli – Padre Pio - Pitta – Collodi

- Dalle 8,20 alle 13.20 dal lunedì al sabato

- Dalle13,20 alle16,20 dal lunedì al venerdì per le classi a tempo pieno

Orario delle lezioni e di funzionamento scuola secondaria I° grado

Sedi: Fioritti - Rodari

- Dalle 8,20 alle 13,20 dal lunedì al sabato

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Gli Organi Collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello

territoriale e di singolo istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti interessate e si dividono in organi collegiali territoriali e organi collegiali scolastici. Gli organi collegiali, che

ad esclusione del Collegio dei Docenti, prevedono sempre la rappresentanza dei genitori, sono tra

gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio, in un contatto significativo con le dinamiche sociali.

I componenti degli organi collegiali vengono eletti dai componenti della categoria di appartenenza; i genitori che fanno parte di organismi collegiali sono, pertanto, eletti da altri genitori.

Tutti gli organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.

Il Collegio dei docenti

E’ il più importante tra gli organi collegiali della scuola, responsabile della impostazione didattica-

educativa, in rapporto alle particolari esigenze dell’Istituzione Scolastica e in armonia con le

decisioni del Consiglio d’Istituto. Esso è un organo omogeneo in quanto esclusivamente composto

dal personale di ruolo e non di ruolo in servizio nell'Istituto, ed è presieduto dal Dirigente

Scolastico. Nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita a ciascun docente, esso ha potere

deliberante in ordine alla didattica e particolarmente su:

- L’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa triennale a norma dell’art. 1, c. 7, legge 107/2015;

- L’adeguamento dei programmi d’insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del co- ordinamento disciplinare;

- Le iniziative per il sostegno;

- La redazione del piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione;

- La suddivisione dell’anno scolastico in trimestri quadrimestri, ai fini della valutazione degli alunni;

- La valutazione periodica dell’andamento complessivo dell’azione didattica; - L’adozione dei libri di testo, su proposta dei Consigli di Classe, e la scelta dei sussidi didattici;

- L’approvazione, quanto agli aspetti didattici, degli accordi con reti di scuole;

- L’approvazione dei progetti;

- Delibera, nel quadro delle compatibilità con il P.O.F. e delle disponibilità finanziarie, sulle attività aggiuntive di insegnamento e sulle attività funzionali all’insegnamento.

Inoltre formula proposte o pareri su:

- Criteri per la formazione delle classi;

- Assegnazione dei docenti alle classi,

- Orario delle lezioni.

- Infine il Collegio elegge i docenti che fanno parte del Comitato di valutazione del servizio del personale docente e i suoi rappresentanti nel Consiglio d’Istituto.

Consiglio di intersezione Scuola dell’Infanzia Ogni consiglio di intersezione è composto da:

- Docente con funzione di Presidente

- Docente con funzione di Segretario

- Docenti della stessa fascia di età

- Rappresentanti dei genitori

I Consigli di classe Ogni Consiglio di classe è composto da: - Dirigente Scolastico;

- Docenti della classe;

- Rappresentanti dei genitori.

ORGANI COLLEGIALI

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Le operazioni di scrutinio avvengono alla sola presenza dei docenti e del Dirigente Scolastico.

Il Consiglio di classe:

- Formula proposte in ordine all'azione educativa e didattica (libri di testo, programmi, attività

integrative, corsi di recupero, viaggi di istruzione, visite guidate, ecc.);

- Agevola i rapporti fra docenti, genitori e alunni;

- Esercita competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione;

- adotta, sulla base delle indicazioni e d'intesa con il referente del gruppo H, le iniziative specifiche per l'inserimento degli alunni diversamente abili;

- Adotta iniziative specifiche per l'inserimento degli studenti BES.

Compiti dei docenti coordinatori di classe (Scuola Secondaria I Grado)

Il coordinatore di classe svolge i seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli ordinamenti della scuola:

- Costituisce il punto di riferimento per i problemi che sorgono all’interno della classe e per le

azioni da mettere in atto;

- Responsabile degli esiti del lavoro del consiglio

- Facilitatore di rapporti fra i docenti, si informa sulle situazioni di alunni a rischio e cerca soluzioni adeguate in collaborazione con il CD

- Controlla che gli alunni informino i genitori su comunicazioni scuola/famiglia, - Controlla il registro di classe (assenze, numero di verifiche, ritardi ecc.)

- Informa e convoca i genitori degli alunni in difficoltà

- Tiene rapporti con i rappresentanti dei genitori della classe e ne chiede e promuove il contributo in rapporto al consiglio di classe

- Coordina i consigli di classe in caso di impedimento del Dirigente Scolastico; - Relaziona in merito all’andamento generale della classe;

- Illustra obiettivi/competenze, metodologie, tipologie di verifica per predisporre la progettazione di classe; coordina interventi di recupero e valorizzazione delle eccellenze;

- Coordina la predisposizione del materiale necessario per le operazioni di scrutinio finale; (schede personali ecc.).

I Dipartimenti disciplinari

I Dipartimenti disciplinari sono un'articolazione del Collegio dei Docenti, le cui decisioni hanno a tutti gli effetti valore di delibera.

- Nelle riunioni di Dipartimento i docenti, divisi per ambiti disciplinari, si occupano di:

- Costruire il curricolo d’Istituto integrando le discipline e i progetti di ampliamento dell’Offerta Formativa;

- Costruire Unità di Apprendimento per le progettazioni disciplinari;

- Confrontarsi sulle metodologie specifiche delle discipline e su: didattica laboratoriale; gestione funzionale dei libri di testo; metodo di studio; unitarietà dell’apprendimento

- Riflettere sulle competenze, sia disciplinari sia trasversali da sviluppare negli alunni;

- Studiare le relazioni tra i progetti di ampliamento e le implicazioni disciplinari;

- Costruire curricoli disciplinari verticali;

- Elaborare strategie d’intervento per far fronte alle difficoltà di apprendimento;

- Costruire comuni modalità di verifica degli apprendimenti.

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Il Comitato di valutazione dei docenti

Presso l’Istituzione Scolastica è istituito il Comitato per la Valutazione dei Docenti. In

particolare la Legge 107/2015 stabilisce le modalità di composizione del comitato:

- Il Comitato è istituito presso ogni Istituzione Scolastica ed educativa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; nessun compenso previsto per i membri;

- Dura in carica tre anni scolastici;

- È presieduto dal Dirigente Scolastico;

- I componenti dell’organo sono: tre docenti dell’Istituzione Scolastica, di cui due scelti dal Collegio dei Docenti e uno dal Consiglio di Istituto;

- Due rappresentanti dei genitori, scelti dal Consiglio di Istituto;

- Un componente esterno individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

Funzioni del comitato:

- individua i criteri per la valorizzazione dei docenti i quali dovranno essere desunti sulla base di quanto indicato nelle lettere a),b),e c) dell‟art.11; il comma 130 stabilisce che al termine del

triennio 2016/2018 sarà cura degli Uffici Scolastici Regionali inviare al Ministero una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti e che

sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato Tecnico Scientifico nominato dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, predisporrà le linee guida per la

valutazione del merito dei docenti a livello nazionale.

- Esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale

docente ed educativo. Per lo svolgimento di tale compito l’organo è composto dal Dirigente

Scolastico, che lo presiede, dai docenti previsti nel comma 2 dell‟art.11 e si integra con la

partecipazione del docente cui sono affidate le funzioni di tutor il quale dovrà presentare un’istruttoria;

- Il comitato valuta il servizio di cui all’art. 448 (Valutazione del servizio del personale docente) su richiesta dell’interessato, previa relazione del Dirigente Scolastico, ed esercita le competenze per la riabilitazione del personale docente, di cui all‟art.501 (Riabilitazione).

La legge 107/2015 evidenzia che, per la valorizzazione del merito del personale docente, a decorre- re dall’anno 2016 viene costituito presso il MIUR un apposito Fondo rinnovato di anno in anno.

Un decreto specifico del Ministro ripartirà il fondo a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresì i fattori di complessità delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo.

Il Fondo è indirizzato a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado presenti sui posti della dotazione organica.

I criteri generali per l’assegnazione del bonus ai docenti sono stabiliti dal Comitato di valutazione mentre l’assegnazione della somma, sulla base di una motivata valutazione, spetta al Dirigente Scolastico nell’ambito dell’autonomia gestionale delle istituzioni scolastiche.

Il Comitato di Valutazione dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ risulta così composto:

Presidente:

- Giuseppe DI SIPIO Dirigente Scolastico

Componenti: - Maria Nicoletta TEDESCO (Docente)

- Carolina LEGGIERI (Docente)

- Anna Maria CARDELLA (Docente)

- Maria TARTAGLIA (Genitore)

- Maria MANUPPELLI (Genitore)

- Componente esterno individuato dall’Ufficio Scolastico Regionale (Non ancora nominato)

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Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusività

La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 ‘Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica’ completa l’approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di

intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), includendo anche lo svantaggio ed estendendo il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento: ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare bisogni educativi speciali, per motivi fisici o biologici o per condizioni sociali e psicologiche.

Sulla base delle linee programmatiche della suddetta normativa, con Decreto n. 69 il giorno

09/10/2016 il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ costituisce il GLI

dell’Istituto composto dai seguenti membri:

- Il Dirigente Scolastico, Prof. Giuseppe DI SIPIO, - Nicolina MERLINO, insegnante Funzione Strumentale per il sostegno;

- Anna MANUPPELLI, insegnante scuola primaria;

- Loredana BEVERE, docente scuola secondaria di primo grado.

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione ha il compito di occuparsi delle problematiche relative agli alunni con disturbi evolutivi specifici e dell’area dello svantaggio. Più precisamente il gruppo si occupa di:

- Rilevare i bisogni educativi speciali;

- Raccogliere e documentare gli interventi didattici ed educativi;

- Supportare i colleghi sulle strategie e metodologia di gestione degli alunni e delle classi; - Raccogliere e coordinare le proposte formulate dal GLH;

- Elaborare e aggiornare il PAI.

All’inizio di ogni anno scolastico il GLI propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano Annuale per

l’Inclusività.

Al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti.

Dal punto di vista operativo le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute dallo stesso o da un suo delegato. I componenti del GLI hanno funzione propositiva e consultiva. Di ogni seduta deve essere redatto apposito verbale.

Inoltre, al fine di dar corso alle prescrizioni normative della Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e

della C. M. 06/03/2013, la nostra Scuola elabora un Piano Annuale per l’Inclusività (PAI), che

intende offrire uno strumento utile ad organizzare e pianificare tutte le azioni necessarie ad una

didattica capace di includere tutti gli alunni diversamente abili, con Disturbi Specifici di

Apprendimento e con Bisogni Educativi Speciali o BES (tra cui anche il disagio comportamentale,

le difficoltà comunicative dovute all’appartenenza a diversa nazionalità, ecc.). Nel PAI gli

interventi educativo-didattici sono definiti con il coinvolgimento integrato di diverse professionalità

per migliorare l’Inclusività dei nostri alunni e condurli al successo scolastico, riducendo o

scongiurando del tutto la dispersione. Tali interventi, definiti in concerto con la famiglia, il Gruppo

di Lavoro per l’Inclusione, il Gruppo di Lavoro per gli alunni affetti da Handicap, gli operatori del

SISH ed altre risorse professionali interne ed esterne alla Scuola, possono giovarsi di strategie

diversificate atte a promuovere una vera didattica inclusiva.

I percorsi di facilitazione degli apprendimenti volti all’Inclusività rientrano nella progettazione del curricolo, che può prevedere obiettivi ridotti o semplificati e strumenti valutativi adattati ai diversi bisogni.

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Il Team di Autovalutazione interna di Istituto

L’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ effettua un processo di autovalutazione, con la finalità di

migliorare la qualità dell’Offerta Formativa, costruire una nuova identità dell’Istituzione Scolastica, dando risalto agli aspetti positivi, individuando i punti deboli e pianificando interventi migliorativi,

nell’ottica di una scuola che innova i suoi processi e risponde positivamente alle mutate esigenze del contesto territoriale.

Oltre al Dirigente scolastico, che lo presiede, il Team di Autovalutazione Interna di Istituto è

costituito dai seguenti docenti:

Loredana BEVERE; Anna Maria CARDELLA; Costantina MONTEMITRO; Maria Incoronata LIBERATO; Angela TARTAGLIA; Riccardo TRICARICO.

Finalità del processo di autovalutazione sono: - Valutare il funzionamento complessivo dell’Istituto

- Migliorare la qualità dell’Offerta Formativa

- Far maturare la consapevolezza che l’autovalutazione d’Istituto è uno strumento per effettuare una revisione critica dell’esistente ed indirizzare l’azione didattica futura;

- Ottimizzare il sistema organizzativo della scuola per garantire il successo formativo;

- Migliorare le prestazioni individuali di tutti gli operatori del sistema;

- Rafforzare la comunicazione interna, il confronto di idee e la relazionalità come fattori di crescita;

- Favorire la formazione continua del personale docente e non docente. - Far crescere la cultura della qualità del servizio e migliorare i processi e i risultati

- Innescare meccanismi di cambiamento e innovazione.

Funzioni e compiti del Team per l’Autovalutazione d’Istituto:

- Definire con chiarezza “mission” e “vision” dell’Istituto;

- Organizzare e pianificare il processo di autovalutazione;

- Individuazione di procedure e strumenti per valutare l’assetto organizzativo della scuola;

- Raccogliere dati riguardanti gli esiti scolastico, il processo, il contesto, i servizi, le reti di collaborazione, il rapporto scuola-famiglia-territorio, le metodologie, i progetti, il curricolo, il Piano di formazione;

- Analisi dei punti di debolezza e di forza dell’Istituzione Scolastica;

- Stilare un report descrittivo dei risultati dell’autovalutazione;

- Individuazione delle priorità strategiche;

- Elaborare un Piano di miglioramento, basato sul RAV;

- Attuare il Piano di miglioramento in accordo con il DS e gli organi collegiali;

- Partecipare a specifiche attività formative.

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Il Consiglio d’Istituto

Ai sensi dell‟art. 6 dell‟O.M. 215 del 15 luglio 1991 e dell‟art. 8 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n. 297, il Consiglio d’Istituto è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del

personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, 8 rappresentanti dei genitori degli alunni e il Dirigente scolastico ed è presieduto da uno dei

membri eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni.

Membri del Consiglio di Istituto triennio 2016/2019

GIUSEPPE DI SIPIO- Dirigente Scolastico

COMPONENTI DOCENTI:

DI FAZIO Luigi TARTAGLIA Maria Antonietta

NARDINO Adele Incoronata

TURINO Lucia

LIBERATO Martina

CARDELLA Anna Maria

MERLINO Nicolina

MOBILIO Michela

COMPONENTI GENITORI:

LACCI Michele

PERRONE Sandra

PALERMO Elisabetta

AMORUSI Maria Pia

ADDUCI Leonilda

COCCIA Caterina

CRISTOFARO Michele

COMPONENTI A.T.A: TANCREDI Rosa

FIORDALISI Lucia

Compiti del Consiglio di Istituto

Il Consiglio di Istituto definisce e adotta gli indirizzi generali; determina le forme di

autofinanziamento della scuola; delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e stabilisce

come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico. Spetta al

Consiglio l’adozione del regolamento interno dell’Istituto, l’acquisto, il rinnovo e la conservazione

di tutti i beni necessari alla vita della scuola, la decisione in merito alla partecipazione ad attività

culturali, sportive e ricreative, nonché allo svolgimento di eventuali iniziative assistenziali. Nel

rispetto delle competenze del collegio dei docenti, ha potere di deliberare sull’organizzazione e la

programmazione della vita e dell’attività della scuola; adotta il Piano dell’Offerta Formativa

elaborato dal collegio dei docenti e indica i criteri generali relativi alla formazione delle classi;

esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici. Le deliberazioni

sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi. Nel caso di parità prevale il

voto del presidente.

Il Consiglio di Istituto elegge nel suo seno la Giunta Esecutiva, composta da un docente, un non

docente e due genitori. Di diritto ne fanno parte il dirigente scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'Istituto, ed il direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA) che

svolge anche funzioni di segretario della Giunta.

La Giunta esecutiva prepara i lavori del Consiglio d’Istituto, almeno 5 giorni prima della seduta, e cura l’esecuzione delle relative delibere.

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La Giunta esecutiva

Giuseppe DI SIPIO- Dirigente Scolastico

Ida GIORNETTI – Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi

Luigi DI FAZIO (componente docente)

Elisabetta PALERMO e Maria Pia AMORUSI (componente Genitori)

Lucia FIORDALISI (componente personale A.T.A.)

Il Consiglio d’Istituto e la giunta esecutiva durano in carica tre anni scolastici.

Organo di Garanzia

L’organo di garanzia è composto dal dirigente scolastico, da due docenti, da due genitori e un rappresentante del personale non docente. E’ nominato dal Consiglio di Istituto su indicazione delle rispettive componenti e dura in carica tre anni.

Il Consiglio di Istituto nomina altresì un membro supplente per ciascuna delle componenti. Le surroghe avvengono secondo l’elenco dei supplenti.

Decadono dalla carica i genitori i cui figli lasciano l’Istituto e docenti o non docenti non più in servizio nell’Istituto oppure siano destinatari di un provvedimento disciplinare superiore all’ammonizione o all’avvertimento scritto.

L’organo di garanzia è competente alla soluzione dei conflitti sull’applicazione dello statuto delle studentesse e degli studenti, conformemente all‟art.5 comma 3 dello statuto stesso. Svolge funzioni d’appello rispetto alle sanzioni disciplinari, secondo la procedura descritta nel regolamento di disciplina.

L’organo di garanzia è altresì competente a risolvere, su richiesta degli interessati, i conflitti interpretativi che sorgano in relazione ai regolamenti di Istituto.

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Introduzione

Obiettivi formativi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 107/2015.

Come previsto dalla legge 107/15 che ha introdotto la dotazione organica per il potenziamento finalizzata alla programmazione di interventi mirati al miglioramento dell'Offerta Formativa, ogni scuola deve individuare delle priorità d'intervento per il raggiungimento degli obiettivi formativi che ovviamente non possono prescindere da quanto formulato nel RAV dell’Istituto.

Nel rispetto della centralità della persona e degli obiettivi formativi prioritari, la Scuola si

impegna a:

- innalzare il livello della competenza linguistica in lingua madre con una particolare attenzione alla

comprensione testuale e alla competenza espressiva e argomentativa;

- innalzare il livello della competenza nell’ambito logico - matematico-scientifico;

- favorire azioni volte allo sviluppo della competenza digitale;

- promuovere azioni volte allo sviluppo e al consolidamento della competenza in lingua straniera

prioritariamente l’inglese per tutti gli ordini di scuola; favorire percorsi didattici finalizzati allo

sviluppo delle competenze artistiche e musicali sia come consapevolezza, che come fruizione e

produzione delle stesse, anche attraverso l’approfondimento di discipline pittoriche, artistiche,

musicali;

- promuovere azioni volte allo sviluppo di comportamenti corretti per una adeguata e completa

educazione alla salute, sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare

riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport;

- promuovere azioni volte al potenziamento delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle

differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della

solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;

- incentivare azioni volte alla prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di

discriminazione e del bullismo, anche informatico;

- potenziare l'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi

speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la

collaborazione dei servizi socio‐sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore. Sul

piano strettamente didattico ed educativo e nel rispetto delle priorità evidenziate, la scuola deve:

AREA DELL’OFFERTA FORMATIVA E CURRICOLO

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Favorire gli interventi finalizzati alla promozione del benessere a scuola attraverso percorsi

formativi volti a:

- promuovere una dimensione relazionale tesa a sviluppare competenze sociali per la creazione di

un ambiente scolastico accogliente;

- favorire lo sviluppo di un concetto positivo di sé e garantire la salute psicofisica dell'alunno;

- costruire e consolidare un’educazione che rafforzi la valorizzazione delle diversità per prevenire

ogni forma di esclusione sociale nel rispetto della parità;

- costruire con responsabile gradualità il proprio sapere e percorso di crescita per orientarsi nella

scelta di un personale progetto di vita. Gli itinerari didattici atti a promuovere il benessere a scuola e

contrastare il disagio si articoleranno tra i seguenti nuclei tematici:

- attività motorie (psicomotricità - gioco sport di squadra)

- attività espressive (linguistiche - artistiche – musicali – teatrali)

- educazione alla salute, all’affettività e alla cittadinanza

- educazione alla lettura

- educazione alimentare

- educazione ambientale

- educazione alla legalità

Costruire un ambiente di apprendimento per il diritto al successo formativo di tutti gli alunni

mediante la valorizzazione delle competenze e le motivazioni degli insegnanti, accrescendone

la libertà d’iniziativa ed incoraggiandoli nell’innovazione ponendo in essere un modello di

organizzazione della didattica che si traduca in azioni mirate a:

- porre l’alunno al centro della progettazione, predisponendo interventi didattici mirati al fine di

consentire a tutti di raggiungere traguardi personalizzati, in modo da valorizzare l’unicità e

l’irripetibilità della persona di ciascun allievo;

- elevare i livelli di apprendimento con una solida acquisizione di conoscenze e di abilità che siano

generative di competenze disciplinari e trasversali;

- rendere effettiva ogni possibilità di apprendimento attivando, a garanzia dell’uguaglianza delle

opportunità formative, strategie che pongano attenzione alle capacità degli alunni personalizzando

ed individualizzando i percorsi formativi (interventi di recupero e attività di valorizzazione delle

eccellenze) sperimentando anche forme di flessibilità organizzativa;

- potenziare l’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con particolare riguardo nei

confronti degli alunni con bisogni educativi speciali;

- attivare iniziative a supporto degli alunni diversamente abili per l’integrazione e percorsi di

appoggio per gli apprendimenti;

- superare il limite della didattica riferita alla singola classe, con espletamento di attività per classi

aperte per gruppi di livello e, sempre per gruppi di livello, nella singola classe;

- educare alla Cittadinanza e alla Legalità, promuovendo la riflessione sui valori irrinunciabili della

libertà e sui principi della legalità e facendo della scuola il banco di prova quotidiano su cui

sperimentare la cittadinanza attiva e arricchire con iniziative condivise la continuità verticale tra

gli ordini di scuole;

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- agevolare la partecipazione degli alunni a concorsi, gare, manifestazioni musicali e culturali,

eventi il fine di favorire la crescita emotiva degli studenti, dando loro la possibilità di misurarsi con

gli altri, per meglio conoscere se stessi e, nello tesso tempo, incontrare nuove realtà e avere

maggiore consapevolezza del valore delle conoscenze e delle competenze acquisite.

- Assumere iniziative volte al pieno successo scolastico agendo contro disagio e dispersione scolastica

attivando azioni efficaci di accoglienza degli alunni

Tali iniziative si prefiggeranno di:

- intensificare il rapporto con le famiglie;

- attuare interventi di recupero e corsi di recupero o sportelli pomeridiani;

per intervenire in modo sistematico con l’attuazione del Progetto Dispersione Scolastica, per

prevenire ed arginare l’eventuale disagio scolastico e le difficoltà di apprendimento.

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PREMESSA

Il Curricolo d’Istituto è un progetto di insegnamento-apprendimento che nasce bisogni dall’analisi

dei cognitivi ed affettivi dell’allievo e nel quale, in riferimento alle ‘Indicazioni nazionali per il

curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione’ del 4 settembre 2012, declinate le

competenze, vengono pianificati, in riferimento ad ognuna di esse, gli obiettivi di apprendimento

relativi ai nuclei fondanti delle discipline; viene descritto l’ambiente di apprendimento ed esplicitati

i modi e dei criteri per la valutazione. Il curricolo è il principale strumento della progettualità

scolastica e si pone come obiettivo prioritario il raggiungimento delle competenze chiave per

l’educazione e la formazione, ossia di un insieme di conoscenze, abilità e competenze adeguate ai

contesti di vita, che devono essere acquisite dagli studenti al termine del ciclo di istruzione

obbligatoria, in conformità ai Traguardi per lo sviluppo delle competenze ed al Profilo delle

competenze al termine del primo ciclo d’istruzione, stabiliti in riferimento alle seguenti otto

competenze chiave indicate dalla ‘Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18

dicembre 2006 (2006/962/CE):

• COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

Per saper esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni ed interagire sul

piano linguistico in contesti sociali e culturali diversi.

• COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Per sapersi esprimere in attività che richiedono uno scambio semplice e diretto di informazioni su

argomenti familiari e abituali ed essere in grado di apprezzare le tradizioni e le abitudini della

cultura altrui.

• COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE IN CAMPO SCIENTIFICO E

TECNOLOGICO

Per saper utilizzare modelli matematici e di pensiero logico, spaziale e di presentazione; per saper

usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie note, per spiegare il mondo che ci circonda;

per essere consapevoli dei cambiamenti determinati dall’attività umana.

• COMPETENZA DIGITALE

Per saper utilizzare le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la

comunicazione.

• IMPARARE AD IMPARARE

Per saper organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo; per essere

consapevoli del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni; per saper identificare le

opportunità disponibili e saper sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace.

• COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

Per saper partecipare in modo costruttivo ed efficace alla vita sociale ed in particolare alla vita in

una società sempre più diversificata.

• SPIRITO DI INIZIATIVA

Per imparare a tradurre le idee in azione.

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• CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

Per essere consapevoli dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in

un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la

letteratura e le arti visive.

Il Curricolo verticale

L’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ di Apricena identifica la sua ragion d’essere nella formazione armonica ed integrale di una persona consapevole delle sue responsabilità e dei suoi

diritti di cittadinanza all’interno della comunità nazionale, europea ed umana.

Per realizzare questo intento, esso adotta scelte progettuali coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo emanate il 4/9/2012 e promuove le competenze culturali di base volte a supportare la progressiva acquisizione, nel corso della vita, delle competenze-chiave definite dalla Comunità Europea con la Raccomandazione n. 962 del 18

1 dicembre 2006 ed accolte dalla legislazione scolastica italiana (Allegato al Regolamento di cui al

D.M. n. 139/2007 sulla disciplina del ‘nuovo obbligo di istruzione’).

L’organizzazione scolastica degli istituti comprensivi, che riuniscono i primi tre gradi di scuola (Scuola dell’Infanzia, Scuola primaria e Scuola Secondaria di I grado), consente l’elaborazione e la

realizzazione di un curricolo verticale volto a garantire agli alunni un percorso educativo-didattico globale, delineato per rispondere sia ai bisogni formativi dell’età evolutiva sia alle specifiche

esigenze della realtà territoriale, articolando i contenuti secondo un impianto organizzativo unitario e nel rispetto della gradualità della crescita individuale.

Il curricolo verticale costituisce il punto di riferimento di ogni docente per la progettazione didattica e per la valutazione degli obiettivi cognitivi e formativi.

Il punto di partenza è rappresentato dalle esperienze, che conferiscono significato agli

apprendimenti, e dalle attività laboratoriali, che implementano le abilità e permettono di giungere all’unitarietà del sapere passando attraverso la prospettiva disciplinare. I saperi, infatti, si

strutturano progressivamente, partendo dai campi di esperienza della Scuola dell’Infanzia fino all’emergere delle discipline nella Scuola Primaria e alle discipline vere e proprie nella Scuola

Secondaria di I grado.

Il lessico essenziale del curricolo

-COMPETENZE: consistono nel saper fare sulla base di un sapere, vale a dire la capacità di

applicare le proprie conoscenze in un dato contesto. Si distinguono le competenze disciplinari

(relative ad una data disciplina o materia) dalle competenze trasversali (un saper fare comune a più

di una disciplina) e dalle competenze sociali e civiche.

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-CURRICOLO VERTICALE: è il progetto educativo e didattico predisposto dall’Istituto scola-stico

per i suoi studenti. Esso possiede caratteristiche di generalità (è pensato per tutti gli alunni) e

continuità per tutta la durata della formazione scolastica. Articola al suo interno i contenuti

fondamentali dei vari campi di esperienza, delle varie aree disciplinari e delle singole discipline,

delineandone l’incremento e l’approfondimento in funzione delle capacità cognitive e di astrazione

delle varie età degli studenti.

-FINALITÀ: rappresenta ciò che si intende conseguire nel lungo periodo, vale a dire al termine di

un percorso. La parola può essere declinata in senso stretto (per singole discipline) o in senso lato

(per gli aspetti educativi, metacognitivi, culturali, ecc.). Per il loro carattere ‘consuntivo’, le finalità

non possono essere verificate al termine della singola unità didattica, benché ciascuna attività

concorra a perseguirle.

-NUCLEI FONDANTI DELLE DISCIPLINE: identificano, all’interno di un campo di esperienza o

di una disciplina, i concetti fondamentali e le competenze essenziali alla formazione globale dello

studente. Sulla base dei nuclei fondanti si elaborano le programmazioni (mensili, annua-li o

pluriennali).

-OBIETTIVI: riguardano ciò che l’insegnante si prefigge di raggiungere al termine di un inter-vento

didattico o educativo circoscritto a livello temporale. Si tratta di performance testabili, e quindi

misurabili, con strumenti di verifica che consentono di valutare (e misurare) il possesso di

specifiche competenze (linguistiche, matematiche, informatiche, ecc.). Si distinguono gli obiettivi

formativi da quelli cognitivi.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE:

Essi sono i risultati attesi al termine di ogni grado di scuola, infatti sono fissati per ciascun campo

di esperienza della Scuola dell’Infanzia e per ciascuna disciplina della Scuola Primaria e della

Scuola Secondaria di I grado. Indicando delle ‘piste’ didattiche e culturali, rappresentano dei

riferimenti ineludibili per gli insegnanti nel finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale

dell’allievo. Sono prescritti-vi nella loro scansione temporale, a garanzia dell’unità del sistema

nazionale, ma le singole scuole conservano la libertà di scegliere gli itinerari ritenuti più opportuni

per consentire agli studenti il miglior conseguimento di tali risultati.

IMPOSTAZIONI METODOLOGICHE

Nell'ambito della più recente ricerca delle scienze cognitive, l'insegnamento è efficiente quando

lavora in armonia con i processi di apprendimento, cioè quando prende in considerazione il modo in

cui le persone selezionano le informazioni, organizzano e memorizzano la conoscenza, applicano

quanto hanno appreso. Quindi, superata la tradizionale concezione che considerava l'istruzione

come un processo di accumulazione enciclopedica di nozioni, ha assunto sempre una maggiore

importanza il principio pedagogico che la vuole tesa, in primo luogo, a fare in modo che l'alunno

‘impari ad imparare’, conseguendo la padronanza di sistemi consapevoli, che gli permettano di

continuare ad apprendere nel modo per lui più giusto. Cosa può fare il docente per sviluppare tale

competenza?

Una risposta ci viene dagli studi sui processi di apprendimento, che ci spiegano come una didattica

metacognitiva risulti essere una modalità privilegiata nell'insegnamento, poiché mira alla

costruzione di una mente aperta. Essa, rendendo l'alunno sensibile ai suoi problemi di studio,

insegnandogli a padroneggiare varie strategie, rendendolo consapevole del suo modo di apprendere,

lo rende uno studente strategico, che sperimenta l'utilizzo costante e consapevole di adeguate

tecniche di apprendimento. Accompagnare gli allievi verso una dimensione metacognitiva

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dell'apprendimento vuol dire portarli alla consapevolezza delle operazioni attuate dalla mente

durante lo svolgimento di un compito. Quanto più precocemente si introdurrà l'abitudine a riflettere

sul lavoro svolto, tanto maggiori saranno le ripercussioni positive sul processo di apprendimento. In

attività di tipo metacognitivo i ragazzi, oltre a sviluppare le abilità primarie, acquisiranno coscienza

di ciò che stanno facendo, del perché lo stanno facendo, di quando è opportuno farlo. Ciò consentirà

loro sia di rendere i processi cognitivi impiegati maggiormente riconoscibili, quindi riutilizzabili in

altri contesti, sia di migliorarne l'efficacia.

I processi mentali, le capacità metacognitive e le motivazioni ad apprendere sono strettamente

collegate alle dinamiche relazionali tra i diversi attori in gioco, pertanto l'apprendimento

cooperativo, che utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento

alternativo alla tradizionale lezione frontale, fa migliorare l'impegno, le relazioni interpersonali ed il

benessere psicologico del discente. L'espressione fa riferimento ad una serie di principi, tecniche e

strategie di conduzione della classe, in base ai quali gli alunni affrontano lo studio interagendo in

piccoli gruppi, in modo collaborativo, responsabile e solidale e ricevendo valutazioni sulla base dei

risultati ottenuti individualmente e nel gruppo. Nell'apprendimento cooperativo l'apporto di ogni

singolo studente permette di costruire una visione complessiva dell'oggetto di ricerca e d'innescare

il senso di appartenenza, trasformando l'io-individualista nel noi-gruppo.

In questa metodologia rientra la peer education, che rappresenta un modello orizzontale. La sua

traduzione educazione tra pari rimanda al concetto di comunicazione tra coetanei o tra persone

appartenenti allo stesso status, tra i quali si instaura un meccanismo di influenza sociale. All'interno

del gruppo i ragazzi sono soggetti attivi e responsabili del proprio apprendimento in quanto hanno la

possibilità di assumersi la responsabilità di ideare, organizzare e gestire iniziative mirate al

coinvolgimento dei compagni, mentre il docente assume un ruolo nuovo, che è quello di promotore

di responsabilità e partecipazione individuale e collettiva. Queste metodologie, oltre ad accelerare

l'apprendimento, stimolano l'acquisizione di quelle abilità relazionali necessarie alla strutturazione

di competenze sociali e civiche fondamentali per esercitare la cittadinanza attiva.

I docenti dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’, nell’insindacabilità garantita all’insegnamento

dalla norma costituzionale, nel rispetto delle prescrizioni legislative e regolamentari e nel continuo

impegno all’aggiornamento metodologico, progettano e programmano le loro attività educative e

didattiche secondo la direttrice di curricolo:

Competenze-chiave;

finalità;

traguardi per lo sviluppo delle competenze;

obiettivi.

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CAMPI DI ESPERIENZA

DISCIPLINE

MUSICA

E COSTITUZIONE

SPORT CITTADINANZA

E RELIGIONE TECNOLOGIA

MATEMATICA STORIA CORPO, ARTE E

SCIENZE GEOGRAFIA MOVIMENTO IMMAGINE

ITALIANO

INGLESE

SCUOLA

PRIMARIA

L’IMPIANTO STRUTTURALE DEL CURRICOLO

SCUOLA

DELL’

INFANZIA

I DISCORSI

E LE

PAROLE

LA

CONOSCENZA

DEL MONDO

IL SÈ E

L’ALTRO

IL CORPO E

IL

MOVIMENTO

IMMAGINI,

SUONI,

COLORI

DISCIPLINE

SCUOLA

ITALIANO

MATEMATICA

STORIA

SCIENZE

ARTE E

SECONDARIA INGLESE SCIENZE GEOGRAFIA MOTORIE IMMAGINE

DI I GRADO LINGUA 2 TECNOLOGIA RELIGIONE MUSICA CITTADINANZA

E COSTITUZIONE

IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

La Scuola dell’Infanzia rappresenta per il bambino il front office con le istituzioni, il suo primo accesso in un ambiente intenzionalmente strutturato a fini educativi, che gli schiude lo sguardo sulle possibilità della

mente e del corpo umano: dal maternage alla nascita delle prime relazioni interpersonali significative al di fuori della famiglia, dalla propriocezione alla considerazione dell’alterità, dal semplice articolare i fonemi

all’ironia che il linguaggio consente, dal narcisismo all’acquisizione delle regole per la convivenza civile, dalla coordinazione motoria necessaria a deambulare alla coreutica di gruppo, dalla più elementare

espressione dei bisogni all’acquisizione del senso di realtà, con la necessità e il gusto dell’attesa. Il

curricolo della Scuola dell’Infanzia si configura per la sua capacità di prevedere e porre in essere delle esperienze che rendano entusiasmanti le scoperte e utili a stimolare il pensiero critico e l’affettività

infantile, rendendo il bambino autonomo e attivo nei rapporti con gli altri e con l’ambiente, consapevole e rispettoso della propria e dell’altrui identità, capace di assumere delle responsabilità personali. Nella

scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo delle competenze suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze

volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.’ (Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione 2012)

I campi di esperienza sono cinque: IL SE’ E L’ALTRO: il bambino sviluppa il senso dell’identità personale, conosce meglio se stesso, gli altri

e le tradizioni della comunità in cui vive.

IL CORPO E IL MOVIMENTO: il bambino conosce meglio il proprio corpo, consegue pratiche

corrette di cura di sé e di alimentazione.

IMMAGINI, SUONI, COLORI: il bambino comunica, si esprime e apprezza i vari linguaggi:

gestuale, iconico, musicale, verbale.

I DISCORSI E LE PAROLE: il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua, arricchisce e precisa il

proprio lessico.

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LA CONOSCENZA DEL MONDO: il bambino esplora, raggruppa e ordina secondo criteri

diversi,osserva e coglie i fenomeni naturali e tecnologici.

La scuola dell’infanzia si propone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità,

dell’autonomia, delle competenze e li avvia alla cittadinanza.

Rafforzare l’identità vuol dire favorire atteggiamenti di:

Sicurezza

Stima di sé

Fiducia nelle proprie capacità

Motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca

Equilibrio degli stati affettivi

Espressione e controllo di sentimenti ed emozioni

Sensibilità verso gli altri

Riconoscimento della identità degli altri (sesso, cultura, valori, tradizioni)

Conquistare l’autonomia vuol dire:

Aiutare il bambino ad orientarsi in maniera personale

Favorire le scelte

Rendere disponibili all’interazione costruttiva con il diverso

Aprire alla scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé, degli altri e dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno.

Sviluppare le competenze vuol dire:

Consolidare le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive

Avviare le prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e di scoperta della realtà, nonché della storia e delle tradizioni locali

Predisporre alla produzione di messaggi, testi e situazioni attraverso una molteplicità ordinata ed efficacia di strumenti linguistici e di modalità rappresentative

Mettere nelle condizioni di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità relativi agli specifici campi di esperienza.

La scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli- Fioritti’, al fine di raggiungere le finalità sopra citate, ha elaborato il progetto curriculare di durata triennale per gli anni scolastici 2016/2019: ‘Il GIOCO DELL’IMPARARE’ che ha come prerogativa essenziale la riscoperta del gioco come

strumento di apprendimento e di relazione.

I saperi disciplinari sono linee guida tratte dai vari campi di esperienza e permeano trasversalmente i progetti

in una prospettiva di verticalità del curricolo (scuola dell’infanzia/primaria/secondaria di primo grado) e orizzontalità delle conoscenze.

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PER UNO SVILUPPO VERTICALE DELLE COMEPETENZE CHIAVE EUROPEE E DI CITTADINANZA

COMPETENZE DI

CITTADINANZA

OBIETTIVI

FORMATIVI

IN USCITA SCUOLA

DELL‟INFANZIA

OBIETTIVI

FORMATIVI

IN USCITA

SCUOLA PRIMARIA

OBIETTIVI FORMATIVI IN

USCITA SCUOLA

SECONDARIA DI I GRADO

IMPARARE AD IMPARARE

Riconoscere i propri stati

d’animo; utilizzare

informazioni provenienti

dalle esperienze

quotidiane in modo

appropriato alle

situazioni;

avere fiducia in se stesso;

sperimentare azioni di

ricerca personale e di

gruppo.

Organizzare il proprio

apprendimento,

individuando,

scegliendo e

utilizzando varie fonti e

varie modalità di

informazione e di

formazione (formale,

non formale ed

informale), anche in

funzione dei tempi

disponibili, delle

proprie strategie e del

proprio metodo di lavoro.

Acquisire e interpretare l’informazione;

individuare collegamenti e relazioni;

trasferire in altri contesti. Organizzare il

proprio apprendimento, individuando,

scegliendo e utilizzando varie fonti e

varie modalità di informazione e di

formazione (formale, non formale e

informale), anche in funzione dei tempi

disponibili, delle proprie strategie e del

proprio metodo di studio e di lavoro.

PROGETTARE

Selezionare e

organizzare nello spazio

materiali e strumenti per

soddisfare un bisogno,

giocare e trasmettere

messaggi.

Elaborare e realizzare progetti riguardanti lo

sviluppo delle proprie

attività di studio e di

lavoro, utilizzando le

conoscenze apprese per

stabilire obiettivi

significativi e realistici,

valutando i vincoli e le

possibilità esistenti,

definendo strategie di

azione e verificando i risultati raggiunti.

Effettuare valutazioni rispetto alle informazioni, ai compiti, al proprio

lavoro, al contesto; valutare alter-

native, prendere decisioni.

Assumere e portare a termine compiti

e iniziative. Pianificare e organizzare

il proprio lavoro; realizzare semplici

progetti.

Trovare soluzioni nuove a problemi di

esperienza; adottare strategie di

problem solving.

COMUNICARE E

RAPPRESENTARE

comprendere e

rielaborare

verbalmente semplici racconti e indicazioni,

arricchendo il proprio

lessico con termini nuovi

e utilizzandoli nel giusto

contesto; comprendere

ed utilizzare a fini

comunicativi la

gestualità corporea,

le immagini e i suoni,

riflettendo sulla lingua e

avvicinandosi alla

scrittura, anche mediante

le tecnologie digitali;

esprimere le proprie

esperienze ed emozioni

avvalendosi di diversi

linguaggi sperimentali

(grafici, pittorici,

musicali, rappresentativi,

in altra lingua).

Comunicare o

comprendere messaggi

di genere diverso (quotidiano, letterario,

tecnico, scientifico) e

di complessità diversa,

trasmessi utilizzando

linguaggi diversi

(verbale, matematico,

scientifico, simbolico,

ecc.) mediante diversi

supporti (cartacei,

informatici e

multimediali) o

rappresentare eventi,

fenomeni, principi,

concetti, norme,

procedure,

atteggiamenti, stati

d’animo, emozioni,

ecc…utilizzando

linguaggi diversi e

diverse conoscenze

disciplinari, mediante diversi supporti.

Padroneggiare gli strumenti

espressivi e argomentativi

indispensabili per gestire

l’interazione comunicativa verbale in

vari contesti. Leggere, comprendere

ed interpretare testi scritti di vario

tipo. Produrre testi di vario tipo in

relazione ai differenti scopi

comunicativi.

Riflettere sulla lingua e sulle sue regole

di funzionamento.

Comprendere frasi in lingua straniera

ed espressioni di uso frequente relative

ad ambiti di immediata rilevanza.

Interagire oralmente in situazioni di

vita quotidiana scambiando

informazioni semplici e di- rette su

argomenti familiari e abituali.

Interagire per iscritto, anche in

formato digitale e in rete, per

esprimere informazioni e stati

D’animo, semplici aspetti del proprio

vissuto e del proprio ambiente ed

elementi che si riferiscono a bi- sogni immediati.

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Partecipare a giochi e

attività di gruppo con

spirito collaborativo e nel

rispetto delle regole;

valutare il rischio nel

gioco individuale e di

gruppo, nella danza e

nelle posture; stabilire

rapporti rispettosi dei

compagni e degli adulti;

riconoscere simboli e

segni delle tradizioni

culturali proprie e altrui.

Interagire in gruppo,

comprendendo i diversi

punti di vista,

valorizzando le proprie

e altrui capacità,

gestendo la

conflittualità,

contribuendo

all’apprendi- mento

comune ed alla

realizzazione delle

attività collettive, nel

riconoscimento dei

diritti fondamentali degli

altri.

Riconoscere i meccanismi, i sistemi e le

organizzazioni che regolano i rapporti

tra i cittadini, a livello locale e

nazionale, e i principi che costituiscono

il fondamento etico delle società.

A partire dall’ambito scolastico,

assumere responsabilmente atteggiamenti

ruoli e comportamenti di partecipazione

attiva.

Sviluppare modalità consapevoli di

esercizio della convivenza civile, di

consapevolezza di sé, rispetto delle

dversità di confronto responsabile

di dialogo; comprendere il significato

delle regole per la convivenza sociale e

rispettarle.

Riconoscersi e agire come persona in

grado di intervenire sulla realtà

apportando un proprio originale e

positivo contributo.

AGIRE IN MODO AUTONOMO

E RESPONSABILE

Assolvere ai propri compiti con senso di

responsabilità;

rispettare le regole

condivise;

riconoscere bisogni e

segnali di benessere e

malessere del proprio

corpo, adottando corrette

pratiche di igiene e cura di sé; cogliere il senso

della solidarietà e stabilire relazioni

empatiche.

Sapersi inserire in modo attivo e

consapevole nella vita

sociale e far valere al

suo interno i propri

diritti e bisogni,

riconoscendo al

contempo quelli altrui,

le opportunità comuni,

i limiti, le regole, le

responsabilità.

Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi della storia.

Individuare trasformazioni intervenute

nelle strutture delle civiltà nella storia e

nel paesaggio, nelle società. Utilizzare

conoscenze e abilità per orientarsi nel

presente, per comprendere i problemi

fondamentali del mondo

contemporaneo, per sviluppare

atteggia- menti critici e consapevoli.

Padroneggiare gli strumenti necessari

ad un utilizzo consapevole del

patrimonio artistico e letterario.

Padroneggiare abilità motorie di base in

attività di gioco e di sport,

rispettandone le regole. Utilizzare gli

aspetti comunicativo-relazionali

del messaggio corporeo.

Riconoscere situazioni problematiche e mettere

in atto semplici strategie

di risoluzione; adottare

sequenze di azioni volte

a uno scopo; usare

semplici parametri spaziali in rapporto a sé,

Affrontare situazioni problematiche,

costruendo e

verificando ipotesi,

individuando le fonti e

le risorse adeguate,

raccogliendo e valutando i dati,

Utilizzare con sicurezza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico e algebrico, scritto e mentale, anche con riferimento a contesti reali. Rappresentare, confrontare ed analizzare figure geo- metriche, individuandone varianti, invarianti, relazioni, soprattutto a

I PROBLEMI DA

RISOLVERE

agli altri, alle cose. proponendo soluzioni ,

utilizzando, secondo il

tipo di problema,

contenuti e metodi

delle diverse discipline.

partire da situazioni reali. Rilevare dati

significativi, analizzarli, interpretarli,

sviluppare ragionamenti sugli stessi,

utilizzando consapevolmente

rappresentazioni grafiche e strumenti di

calcolo. Riconoscere e risolve problemi

di vario genere, individuando le

strategie appropriate, giustificando il

pro- cedimento seguito e utilizzando in

modo consapevole i linguaggi

specifici.

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Seriare e classificare in

base a grandezza, colore,

ritmo, altre

caratteristiche fisiche;

confrontare e definire

uguaglianze e differenze

mediante simboli; stabile

semplici relazioni

associative numero -

quantità.

Individuare e

rappresentare,

elaborando argomenti

coerenti, collegamenti

e relazioni tra

fenomeni, eventi e

concetti diversi, anche

appartenenti a diversi

ambiti disciplinari, e

lontani nello spazio e

nel tempo, cogliendone

la natura sistemica,

individuando analogie

e differenze, coerenze

ed incoerenze, cause ed

effetti e la loro natura

probabilistica.

Osservare, analizzare e descrivere

fenomeni appartenenti alla realtà

naturale e agli aspetti della vita

quotidiana; formulare ipotesi e

verificarle, utilizzando semplici

schematizzazioni e modellizzazioni.

Riconoscere le principali interazioni

tra mondo naturale e comunità umana,

individuando alcune problematicità

dell'intervento antropico negli

ecosistemi.

Utilizzare il proprio patrimonio di

conoscenze per comprendere le

problematiche scientifiche di attualità

e per assumere comporta- menti

responsabili in relazione al proprio

stile di vita, alla promo-

zione della salute e all’uso delle

risorse.

Effettuare semplici operazioni digitali per

ricavare immagini,

produrre suoni, stabilire

contatti comunicativi;

cogliere le

trasformazioni

naturali osservando

ambienti, organismi

viventi e fenomeni

naturali e stabilire

semplici relazioni

temporali.

Acquisire ed interpretare

criticamente

l’informazione ricevuta

nei diversi ambiti ed

attraverso diversi

strumenti comunicativi,

valutandone

l’attendibilità e l’utilità,

distinguendo fatti e

opinioni.

Conoscere e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed elementi relativi

all’ambiente di vita, al paesaggio

naturale e

antropico. Individuare trasforma-

zioni nel paesaggio naturale e an-

tropico. Rappresentare il paesaggio e

ricostruirne le caratteristiche anche in

base alle rappresentazioni; orientarsi

nello spazio fisico e nello spazio

rappresentato.

Impostazioni metodologiche

Convinti che il bambino può esprimersi in modo personale solo se opportunamente guidato in

situazioni ricche di stimoli e materiali adatti, saranno posti in essere interventi metodologicamente mirati al superamento degli stereotipi più ricorrenti, motivando, organizzando e arricchendo

l’esperienza espressiva degli alunni, evitando di ricorrere a metodi, strumenti e modelli che non promuovano la creatività.

L’intervento didattico sarà finalizzato, pertanto, alla ricerca dell’intenzionalità, attraverso:

- L’arricchimento delle possibilità espressive;

- L’approfondimento della conoscenza degli elementi costitutivi della realtà;

- Il potenziamento dei procedimenti mentali che conducono alla concettualizzazione e al simbolismo.

La lezione, nelle sue diverse accezioni, pur se presente come strumento metodologico, sarà affiancata dal metodo operativo (laboratorio), dal metodo investigativo (ricerca-azione) e dal metodo individualizzato (mastery learning).

Un ruolo di rilievo avranno le ‘tecniche attive ‘in quanto respingono il ruolo passivo, dipendente e sostanzialmente ricettivo dell’allievo; esse, al contrario, comportano la partecipazione sentita e consapevole dell’alunno, poiché contestualizzano le situazioni di apprendimento.

Ogni intervento didattico sarà volto a:

- Consentire l’interazione tra gli alunni;

- Favorire la conoscenza, scoraggiando dall’emettere semplicistici giudizi;

- Permettere di capire come uno stesso problema possa essere valutato in modo diverso da persone diverse;

- Sensibilizzare e formare alla interazione e alla discussione, creando condizioni che facilitano una migliore reciproca comprensione.

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Comunicare le proprie esperienze e conoscenze utilizzando codici diversi e adeguando il linguaggio ai diversi contesti.

Ascoltare e comprendere gli elementi essenziali di un discorso cogliendo i nessi cronologici e

casuali.

Intervenire nelle discussioni rispettando le regole fondamentali della comunicazione.

Leggere e comprendere le informazioni presenti in testi diversi e saperle riferire oralmente in

modo corretto.

Riflettere con spirito critico sia sulle informazioni in genere sia sulle considerazioni necessarie per prendere una decisione.

Porsi domande sul mondo, sulle cose, su di sé e sugli altri e tentare di trovare soluzioni adegua- te. Cercare soluzioni o strategie per risolvere problemi di vario genere. Utilizzare in modo appropriato il linguaggio logico matematico in situazioni diverse.

Produrre testi scritti di vario tipo utilizzando in modo adeguato le principali regole ortografiche e morfosintattiche.

Utilizzare le proprie esperienze e conoscenze in nuovi contesti

LE DISCIPLINE

Nelle Indicazioni Nazionali 2012 si rafforza la verticalità del curricolo, che si distende in

progressione dai 3 ai 14 anni. L’asse della continuità è particolarmente forte nel rapporto stretto tra

Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado, intrecciate dalla comune appartenenza al

primo ciclo di istruzione. Le discipline non sono aggregate in aree per non favorire un’affinità più

intensa tra alcune rispetto ad altre; in tal modo sono rafforzate trasversalità e interconnessioni più

ampie e viene assicurata l’unitarietà del loro insegnamento. Nel primo ciclo, e quindi anche nella

scuola primaria, gli apprendimenti vengono divisi nelle seguenti discipline:

ITALIANO – ARTE E IMMAGINE – MUSICA – MATEMATICA – SCIENZE – TECNOLOGIA

CORPO, MOVIMENTO E SPORT – STORIA – GEOGRAFIA – LINGUA INGLESE –

RELIGIONE CATTOLICA

Per ogni disciplina vengono individuati dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli

obiettivi di apprendimento che costituiscono i criteri per la valutazione delle competenze attese,

nella loro scansione temporale.

ITALIANO

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

- L’allievo partecipa a scambi formativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo)

con compagni e insegnanti formulando messaggi chiari e pertinenti.

- Ascolta e comprende testi orali ‘diretti’ o ‘trasmessi’ dai media cogliendone il senso, le in- formazioni principali e lo scopo.

- Legge e comprende testi di vario tipo, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi.

- Inizia ad utilizzare abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento e le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica.

- Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali.

- Scrive testi chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la

COMPETENZE TRASVERSALI ATTESE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

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scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

- Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative.

- Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relativa all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

Ascolto e parlato

- Prendere la parola negli scambi comunicativi rispettando i turni.

- Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un’esposizione; comprendere lo scopo e l’argomento di messaggi trasmessi dai media.

- Formulare domande di spiegazione e di approfondimento.

- Comprendere consegne e istruzioni per l’esecuzione di attività scolastiche ed extrascolastiche.

- Cogliere in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento.

- Raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro.

- Organizzare un breve discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un’esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta.

Lettura

- Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce. Nel caso di testi dialogati letti a più voci inserirsi opportunamente con la propria battuta, rispettando le pause e variando il tono della voce.

- Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un’idea del testo che si intende leggere.

- Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza per scopi pratici o conoscitivi applicando tecniche di supporto alla comprensione.

- Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un’attività, per realizzare un procedimento.

- Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l’invenzione letteraria dalla realtà.

- Leggere testi letterari narrativi e semplici testi poetici cogliendo il senso, le caratteristiche formali più evidenti, l’intenzione comunicativa dell’autore ed esprimendo un motivato pare- re personale.

Scrittura

- Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri e che contengano le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni.

- Scrivere lettere indirizzate a destinatari noti; lettere aperte o brevi articoli di cronaca per il giornalino scolastico o per il sito web della scuola adeguando le forme espressive ai destina- tari ed alle situazioni.

- Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d’animo sotto forma di diario.

- Scrivere semplici testi regolativi per l’esecuzione di attività.

- Realizzare testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche e argomenti di studio.

- Produrre testi creativi sulla base di modelli dati.

- Rielaborare testi e redigerne di nuovi, anche utilizzando programmi di video scrittura.

- Produrre testi corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le funzioni sintattiche dei principali segni interpuntivi.

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Riflessione sulla lingua

- Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte).

- Comprendere le principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico).

- Capire e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio.

- Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione.

- Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice.

- Riconoscere in una frase o in un testo le principali parti del discorso o categorie lessicali e conoscerne i principali tratti grammaticali.

- Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per re- visionare la propria produzione scritta e correggere eventuali errori.

ARTE E IMMAGINE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

- L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visuale per produrre varie

tipologie di testi visivi e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti diversificati.

- L’alunno utilizza la capacità di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini e messaggi multimediali.

- L’alunno individua i principali aspetti formali di opere d’arte conosciute e inizia a conoscere le opere d’arte e artigianali provenienti anche da culture diverse dalla propria.

- L’alunno conosce i principali beni artistici e culturali presenti nel proprio territorio e mani- festa sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

Esprimersi e comunicare.

- Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita.

- Trasformare immagini e materiali sperimentando soluzioni figurative originali.

- Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare semplici prodotti grafici, plastici, pittorici.

Osservare e leggere le immagini.

- Guardare e osservare un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendo gli elementi formali e utilizzando semplici regole della percezione visiva e l’orientamento nello spazio.

- Riconoscere nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici.

Comprendere e apprezzare le opere d’arte.

- Individuare nelle opere d’arte conosciute gli elementi essenziali della forma, del linguaggio e della tecnica dell’artista per comprenderne il messaggio.

- Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianali appartenenti alla propria e ad altre cultura.

- Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale ed urbanistico e i principali monumenti storico-artistici.

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MUSICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

- L’alunno esplora e discrimina eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in

riferimento alla loro fonte.

- Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione convenzionali e non.

- Esegue con la voce, il corpo e gli strumenti semplici combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche.

- Esegue in gruppo semplici brani vocali o strumentali, utilizzando strumenti didattici specifici.

- Riconosce alcuni elementi linguistici costitutivi di un semplice brano musicale.

- Adotta prime strategie per l’ascolto di brani musicali di diverso genere.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

- Utilizzare con gradualità voce, strumenti in modo creativo e consapevole. - Eseguire collettivamente brani vocali/strumentali, curando l’intonazione e l’espressività.

- Valutari semplici aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in re- lazione al riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi.

- Riconoscere e classificare alcuni elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale.

- Rappresentare gli elementi sintattici basilari di eventi sonori e musicali, attraverso sistemi simbolici convenzionali e non.

MATEMATICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

- L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte

esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire, come gli strumenti matematici che ha imparato, siano utili per operare nella realtà.

- Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.

- Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura.

- Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni.

- Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista.

- Descrive e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni.

- Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più soluzioni.

- Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito.

- Impara a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni.

- Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni ‘è più probabile’, ‘è meno probabile’ e, nei casi più semplici, dando una prima quantificazione.

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Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

Il numero.

- Conosce i numeri interi e decimali.

- Legge scrive e confronta i numeri.

- Esegue con sicurezza le quattro operazioni con i numeri interi e decimali.

- Conosce il concetto di frazione.

- Utilizza numeri decimali, le frazioni e percentuali per descrivere situazioni quotidiane.

- Riesce a risolvere semplici situazioni problematiche. - Interpreta i numeri negativi in contesti concreti.

- Conosce sistemi di notazione dei numeri che sono in uso o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture diverse dalla nostra.

Spazio e figure.

- Conosce, descrive e classifica le figure geometriche.

- Utilizza il piano cartesiano per localizzare punti.

- Esegue un percorso partendo da una descrizione verbale o da un disegno.

- Riproduce in scala una figura assegnata.

- Determina il perimetro e l’area di una figura geometrica.

- Riconosce figure ruotate, traslate e riflesse.

- Confronta e misura angoli utilizzando proprietà e strumenti.

- Utilizza e distingue tra loro i concetti di perpendicolarità, parallelismo, orizzontalità e verticalità

Relazioni.

- Classifica numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà.

- Rappresenta relazioni e dati e utilizza rappresentazioni per ricavarne informazioni, formula- re giudizi e prendere decisioni.

Misure, dati e previsioni.

- Conosce le principali unità di misura per lunghezze, angoli, aree, volumi/capacità, mas- se/pesi.

- Conosce ed usa il sistema monetario.

- Rappresenta dati con diagrammi, schemi e tabelle.

- Impara a riconoscere situazioni di incertezza ed inizia ad usare le espressioni: è probabile, è meno probabile, è certo…

SCIENZE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

- L'alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a

cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

- Ha un approccio scientifico ai fenomeni, osserva lo svolgersi dei fatti, li schematizza e for- mula ipotesi.

- Individua somiglianze e differenze nei fenomeni, fa misurazioni, registra dati, identifica re- lazioni spazio/temporali.

- Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e

schemi di livello adeguato.

- Reperisce da varie fonti come libri ed internet, informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

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Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

Esplorare e descrivere con oggetti e materiali.

- Classifica oggetti in base alle loro caratteristiche, individuando le proprietà dei materiali che li costituiscono.

- Individua, osserva, utilizza semplici strumenti di misura, ne ricava informazioni e tratta i da- ti ottenuti.

Osservare e sperimentare sul campo.

- Conosce i momenti significativi della vita delle piante e degli animali; osserva le caratteristiche dell'acqua e del terreno mediante l'esplorazione del territorio circostante.

- Conosce i movimenti dei diversi corpi celesti.

- Osserva e interpreta le trasformazioni ambientali naturali e quelle ad opera dell'uomo.

L'uomo, i viventi e l'ambiente.

-Osserva e presta attenzione al funzionamento del proprio corpo come sistema complesso.

-Ha cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio.

Elabora i primi elementi di classificazione animale e vegetale anche sulla base di osservazioni personali

TECNOLOGIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

-E' a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale.

-Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriver-ne la funzione principale e la struttura.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

-Esplora ed interpretare il mondo fatto dall’uomo.

-Realizza oggetti seguendo una definita metodologia progettuale.

-Esamina oggetti e processi in relazione all’impatto con l’ambiente e rileva segni e simboli comunicativi analizzando i prodotti commerciali.

-Rileva le trasformazioni di utensili e processi produttivi

-E' in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per sviluppare il proprio lavoro in più discipline.

-Utilizza strumenti informatici e di comunicazione in situazioni significative di gioco e di re-lazione con gli altri.

SCIENZE MOTORIE

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria

-Acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti.

-Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche.

-Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

-Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

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-Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico.

-Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.

-Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria.

-Padroneggia schemi motori di base adattandosi alle variabili spaziali e temporali.

-Utilizza il linguaggio corporeo per esprimere i propri stati d'animo attraverso giochi e rap- presentazioni mimiche.

-Sperimenta esperienze motorie per conoscere e apprezzare le diverse discipline sportive.

-Acquisisce senso di sicurezza e presa di coscienza del pericolo nel gesto sportivo.

-Sperimenta gestualità e tecniche in forma progressiva.

-Comprende il valore delle regole e l'importanza di rispettarle.

STORIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

-L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.

-Riconosce e esplora in modo sempre più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.

-Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni.

-Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.

-Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

-Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.

-Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici.

-Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali.

-Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

-Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal Paleolitico alla fine dell’Impero Romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la con-temporaneità.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria

-Produrre informazioni con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico.

-Rappresentare, in un quadro storico-sociale, le informazioni che scaturiscono dalle trac-ce del passato presenti sul territorio vissuto.

-Leggere una carta storico-geografica relativa alle civiltà studiate.

-Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze.

-Confrontare i quadri storici delle civiltà affrontate.

-Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (avanti Cristo – dopo Cristo) e comprendere i sistemi di misura del tempo storico di altre civiltà.

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-Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, mettendo in rilievo le relazioni fra gli elementi caratterizzanti.

-Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente.

-Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e consultare testi di genere diverso, manualistici e non, cartacei e digitali.

-Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico della disciplina.

-Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati, anche usando risorse digitali.

GEOGRAFIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

-Si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topo-logici e punti cardinali.

-Utilizza il linguaggio della geograficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

-Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie).

-Riconosce e denomina i principali ‘oggetti’ geografici fisici (fiumi, monti, pianure, co-ste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.)

-Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti.

-Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

-Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria

-Orientarsi utilizzando la bussola e i punti cardinali anche in relazione al Sole.

-Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano, all’Europa e ai diversi continenti, attraverso gli strumenti dell’osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, ecc.).

-Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche di diversa scala, carte tematiche, grafici, elaborazioni digitali, repertori statistici relativi a indicatori socio-demografici ed economici.

-Localizzare sulla carta geografica dell’Italia le regioni fisiche, storiche e amministrative; localizzare sul planisfero e sul globo la posizione dell’Italia in Europa e nel mondo

-Localizza le regioni fisiche principali e i grandi caratteri dei diversi continenti e degli oceani.

-Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi italiani, europei e mondiali, individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri socio storici del passato) e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare.

-Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-culturale, amministrativa) e utilizzarlo a partire dal contesto italiano.

-Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, proponendo soluzioni idonee nel proprio contesto di vita

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LINGUA STRANIERA (INGLESE/FRANCESE)

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria.

-Comprende globalmente parole, comandi, istruzioni, semplici frasi e messaggi orali.

-Ascolta ed esegue semplici compiti.

-Conosce e utilizza il lessico relativo al proprio vissuto.

-Legge semplici frasi, brevi brani, libricini di argomenti noti.

-Conosce e confronta alcuni aspetti culturali di altri paesi anche con l'uso di tecnologie multimediali.

-Scrive brevi messaggi in modo comprensibile per fare gli auguri, ringraziare, chiedere noti-zie.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria

Comprensione orale.

-Comprende brevi dialoghi, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano pronunciate chiaramente e identifica il tema generale di un discorso relativo ad argomenti conosciuti.

Produzione e interazione orale.

-Descrive persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi conosciute.

-Riferisce semplici informazioni relative al proprio vissuto.

-Interagisce con un compagno o un adulto utilizzando espressioni adatte alla situazione.

Comprensione scritta. - Legge e comprende brevi e semplici testi.

Produzione scritta.

- Scrive semplici e brevi messaggi per presentarsi, per chiedere e dare notizie.

Riflessione sulla lingua.

Riconosce la struttura delle frasi.

RELIGIONE CATTOLICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria

-Arricchire la personale visione della realtà leggendo, interpretando e rielaborando fonti religiose cristiane e non, di vario genere.

-Riflettere e confrontare la propria esperienza religiosa con quella di altre persone e distinguere la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo.

-Scoprire gradualmente la dimensione personale e comunitaria che accomuna tutte le religioni, con particolare attenzione alla realtà della Chiesa.

Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della Scuola Primaria

-Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della chiesa cattolica e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane.

-Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni.

-Comprendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeli-che e dalla vita della Chiesa.

-Comprendere che l’uomo è in continua ricerca e che la religione offre possibili risposte alle grandi domande esistenziali.

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CURRICOLO DI ITALIANO

Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l’esercizio pieno della cittadinanza, per l’accesso critico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio.

Nel delineare il curricolo di Italiano non si può prescindere dal carattere di trasversalità insito nella natura stessa della disciplina, il cui insegnamento concorrerà alla formazione umana e culturale dell’alunno. Si perseguiranno, quindi, quattro grandi finalità formative: sviluppare competenze

linguistiche per esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia

orale sia scritta; favorire la capacità di comunicazione e l’elaborazione di opinioni personali argomentate su problematiche culturali e sociali per assicurare la partecipazione piena e

responsabile dell’individuo nella società; promuovere l’apprezzamento della diversità culturale e della comunicazione interculturale; favorire la consapevolezza che la comunicazione linguistica

promuove l’apprendimento permanente.

Nel primo ciclo di istruzione devono essere acquisiti gli strumenti necessari ad una ‘alfabetizzazione funzionale’: gli allievi devono ampliare il patrimonio orale e devono imparare a leggere e a scrivere correttamente e con crescente arricchimento di lessico.

L’ascolto sarà finalizzato allo sviluppo della comprensione orale, anche in una dimensione strumentale e metacognitiva in più situazioni, da quella della lezione in classe a quella dell’ascolto

attraverso i media. Il parlato tenderà a sviluppare varie capacità di codifica, dall’organizzazione di narrazioni allo sviluppo di esposizioni su temi conosciuti, sempre con l’attenzione alla chiarezza

della frase.

La pratica della lettura sarà proposta come momento di socializzazione e di discussione

dell’apprendimento di contenuti, ma anche come momento di ricerca autonoma e individuale in

grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica, quindi come attività particolarmente utile per favorire il processo di maturazione dell’allievo.

La lettura connessa con lo studio e quella più spontanea, legata ad aspetti estetici o emotivi, andranno parimenti praticate in quanto rispondono ai bisogni presenti nella persona. Inoltre, come

premessa ad una prima educazione letteraria, essa potrà soddisfare il piacere dell’incontro con il testo letterario, la capacità di interrogarlo e di formulare ipotesi interpretative sui suoi significati.

Attraverso la lettura e la produzione di una grande varietà di testi funzionali e creativi, l’alunno

apprenderà la scrittura in contesti motivanti. L’obiettivo primario sarà quello di portarlo a scrivere in modo chiaro, preciso e autonomo testi di diversa tipologia e forma, coesi e coerenti, adeguati

all’intenzione comunicativa e al destinatario, curati anche negli aspetti formali. La produzione di testi sarà finalizzata soprattutto a dare risposte concrete ai bisogni comunicativi dell’alunno, per

conoscere e rappresentare gli aspetti della propria personalità e del mondo circostante.

Particolare cura sarà riservata all’arricchimento del patrimonio lessicale, il cui sviluppo richiede conoscenze, capacità di selezione, adeguatezza ai contesti, nonché uno stretto rapporto con l’uso vivo e reale della lingua.

Lo studio sistematico della grammatica, perciò, sarà il più possibile contestualizzato e privilegerà

l’apprendimento induttivo della lingua, partendo dalla naturale predisposizione dell’alunno a

riflettere sui fenomeni comunicativi e sull’osservazione degli usi linguistici. Ciò avverrà in modo graduale e in relazione alla maturazione cognitiva dell’alunno, fino a realizzare, in modo sempre più

ampio e consapevole, generalizzazioni astratte.

CURRICOLO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

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COMPETENZE

DI FINE CICLO

Tratte dalle

Nuove Indicazioni

Ministeriali

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Riferiti alle competenze individuate

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. L’allievo

interagisce in

modo efficace in

diverse situazioni

comunicative,

attraverso modalità

dialogiche sempre

rispettose delle

idee degli altri; con

ciò matura la

Consapevolezza

che il dialogo, oltre

a essere uno Strumento comunicativo, ha anche un grande

Classe I

1. Intervenire in maniera pertinente in una gamma di situazioni

comunicative orali, rispettando i turni della conversazione.

2. Comprendere testi orali e riorganizzare le informazioni raccolte. 3. Ricostruire oralmente la struttura informativa di una

comunicazione orale con l’aiuto di note strutturali.

4. Prestare attenzione per il tempo necessario alla situazione d’ascolto.

5. Identificare attraverso l’ascolto attivo e finalizzato le informazioni

fondamentali di vari tipi di testo ed il loro scopo.

6. Raccontare esperienze personali e testi letti secondo un criterio

logico-cronologico utilizzando un lessico adeguato.

7. Produrre oralmente una descrizione rispettando le caratteristiche peculiari della tipologia testuale. 8. Riferire oralmente su un argomento di studio rispettando norme morfo-sintattiche e lessicali.

Ascolto e Parlato.

utilizza per adeguato all’argomento e alla situazione.

Apprendere

elaborare opinioni

su problemi

riguardanti vari

ambiti culturali e

Sociali

2. Usa la

Comunicazione

orale per

collaborare con gli

altri, ad esempio

nella realizzazione

di giochi e

prodotti,

nell’elaborazione

1. Interagire in una gamma di situazioni comunicative orali, formali e

informali con chiarezza e proprietà lessicale, attenendosi al tema, ai

tempi ed alle modalità richieste dalla situazione.

2. Sostenere, attraverso il parlato parzialmente pianificato, interazioni

e semplici dialoghi programmati.

3. Ricostruire oralmente la struttura informativa di una

comunicazione orale senza l’aiuto di note strutturali.

4. Saper ascoltare, concentrandosi, testi di difficoltà crescente.

5. Identificare attraverso l’ascolto attivo e finalizzato vari tipi di testo

ed il loro scopo.

6. Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni

significative in base all’intenzione comunicativa, secondo un criterio

logico-cronologico e adattando il lessico al contesto.

7. Riferire oralmente su un argomento di studio rispettando norme

morfo-sintattiche e adottando un lessico specifico.

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di progetti e nella

formulazione di

giudizi su problemi

riguardanti vari

ambiti culturali e

sociali.

3. Ascolta e

comprende testi di

vario tipo ‘diretti’

e ‘trasmessi’ dai

media,

riconoscendo nella

fonte il tema, le

informazioni e la

loro gerarchia,

l’intenzione

Dell’emittente.

4. Espone

oralmente

all’insegnante e ai

compagni

argomenti di studio

e di ricerca, anche

avvalendosi di

supporti specifici

(schemi, mappe,

presentazioni al

computer, ecc.).

Classe III 1. Intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o

di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni di

parola e fornendo un positivo contributo personale.

2. Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello studio e nel

dialogo in classe con dati pertinenti e motivazioni valide.

3. Ascoltare testi prodotti da altri, anche trasmessi dai media,

riconoscendone la fonte e individuando scopo, argomento,

informazioni principali e punto di vista dell’emittente.

4. Utilizzare le proprie conoscenze sui tipi di testo per adottare

strategie funzionali a comprendere durante l’ascolto.

5. Riconoscere, all’ascolto, alcuni elementi ritmici e sonori del testo

poetico.

6. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione:

durante l’ascolto (presa di appunti, parole chiave, brevi frasi

riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione

degli appunti, esplicitazione delle parole chiave, ecc.).

7. Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni

significative in base allo scopo, in base a un criterio logico-

cronologico, esplicitandole in modo chiaro ed esauriente e usando un

registro adeguato all’argomento e alla situazione.

8. Descrivere oggetti, luoghi, persone e personaggi, esporre

procedure selezionando le informazioni significative in base allo

scopo e usando un lessico adeguato all’argomento e alla situazione.

9. Riferire oralmente su un argomento di studio esplicitando lo scopo

e presentando in modo chiaro l’argomento: esporre le informazioni

secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato

all’argomento e alla situazione, controllare il lessico specifico,

precisando fonti e servendosi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici).

5. Usa manuali

delle discipline o

testi divulgativi

(continui, non

continui e misti)

nelle attività di

studio personali e

collaborative, per

ricercare,

raccogliere e

rielaborare dati,

informazioni e

concetti.

Classe I

1. Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti.

2. Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza

applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolineature,

note a margine).

3. Saper dividere un testo in sequenze e saperle titolare. 4. Distinguere le informazioni fondamentali dalle secondarie.

5. Comprendere vari tipi di testo, individuandone gli elementi

caratterizzanti.

6. Conoscere le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli,

titoli, sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici.

7. Saper individuare i diversi tipi di sequenza.

8. Comprendere testi letterari di vario tipo e forma individuando i

personaggi principali, loro caratteristiche, ruoli, ambientazione

spaziale e temporale; relazioni causali, tema principale, il genere di

appartenenza.

9. Comprendere il messaggio di testi poetici.

Lettura

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74

6. Legge testi letterari di vario Classe II

saggistici) e 1. Leggere con fluidità ed espressività.

comincia a 2. Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza

costruirne applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolineature,

un’interpretazione, note a margine, appunti).

collaborando con 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate da un

compagni e testo e riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti

insegnanti. schematici, mappe, tabelle). 4. Usare in modo funzionale le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli, titoli, sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici. 5. Comprendere testi letterari di vario tipo e forma individuando personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; relazioni causali, tema principale e temi di sfondo; il genere di appartenenza e alcune tecniche narrative usate dall’autore. 6. Saper parafrasare e commentare un testo poetico.

Classe III 1. Leggere con fluidità ed espressività. 2. Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolineature, note a margine, appunti). 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni selezionate da un testo e riorganizzarle in modo personale (liste di argomenti, riassunti schematici, mappe, tabelle). 4. Usare in modo funzionale le varie parti di un manuale di studio: indice, capitoli, titoli, sommari, testi, riquadri, immagini, didascalie, apparati grafici. 5. Comprendere testi letterari di vario tipo e forma individuando personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; relazioni causali, tema principale e temi di sfondo; il genere di appartenenza e alcune tecniche narrative usate dall’autore. 6. Saper parafrasare e commentare un testo poetico.

7. Scrive

correttamente testi

di tipo diverso

(narrativo,

descrittivo,

espositivo,

adeguati a

situazione,

argomento, scopo,

destinatario.

Classe I

1. Produrre testi scritti, a seconda degli scopi e dei destinatari.

2. Scrivere, nel rispetto della consegna, testi corretti dal punto di vista

ortografico, morfosintattico, lessicale.

3. Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra

loro.

4. Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi.

5. Creare semplici forme di pianificazione di un testo.

6. Scrivere testi utilizzando programmi di videoscrittura.

Scrittura

Classe II

1. Scrivere testi di tipo diverso adeguati a situazione, argomento,

scopo, destinatario, registro.

2. Esaminata la consegna, pianificare la struttura del testo da scrivere. 3. Scrivere, nel rispetto della consegna, testi corretti dal punto di vista

ortografico, morfosintattico, lessicale.

4. Scrivere testi dotati di coerenza e organizzati in parti equilibrate fra

loro.

5. Scrivere testi utilizzando programmi di videoscrittura e curando l’impostazione grafica e concettuale.

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Classe III

1. Scrivere testi di forma diversa (ad es. istruzioni per l’uso, lettere

private e pubbliche, diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di

cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) sulla base di modelli

sperimentati, adeguandoli a: situazione, argomento, scopo,

destinatario, e selezionando il registro più adeguato.

2. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione,

stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di

scrittura: servirsi di strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es.

mappe, scalette).

3. Scrivere testi corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale,

ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.

4. Realizzare forme diverse di scrittura creativa, in prosa e in versi. 5. Riconoscere le caratteristiche e le strutture dei principali tipi

testuali (narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi).

6. Utilizzare la videoscrittura per i propri testi, curandone l’impaginazione; scrivere testi digitali (ad es. e-mail, post di blog,

presentazioni anche come supporto all’esposizione orale).

9. Padroneggia e

applica in

situazioni diverse

le conoscenze

fondamentali

relative al lessico,

alla morfologia,

all’organizzazione

logico-sintattica

della frase

semplice e

complessa, ai

connettivi testuali;

utilizza le

conoscenze

metalinguistiche

per comprendere

appieno i

significati dei testi

e per correggere i

propri scritti.

Classe I

1. Riconoscere e classificare le parti del discorso.

2. Comporre testi, anche semplici, corretti dal punto di vista

ortografico e logico-sintattico.

3. Comprendere e usare in modo appropriato le parole del

vocabolario di base.

4. Utilizzare in modo corretto i connettivi testuali più comuni.

5. Avviarsi all'analisi metacognitiva dei propri errori.

6. Saper cercare e trarre informazioni di base da un vocabolario.

Classe II

1. Riconoscere e classificare tutte le parti del discorso.

2. Saper usare i connettivi.

3. Riconoscere e analizzare le funzioni logiche della frase semplice.

4. Utilizzare tecniche di costruzione della frase semplice in base al

profilo comunicativo.

5. Usare consapevolmente strumenti di consultazione. 6. Conoscere i principali meccanismi di derivazione per arricchire il

lessico.

7. Saper utilizzare diversi registri linguistici.

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76

Comprende e usa

in modo

appropriato le

parole del

vocabolario di

base.

Riconosce il

rapporto tra varietà

linguistiche/lingue

Diverse

(plurilinguismo) e

il loro uso nello

spazio geografico,

sociale e

comunicativo.

10. Adatta

opportunamente i

registri informale e

formale in base alla

situazione

comunicativa e agli

interlocutori;

riconosce e usa

termini specialistici

in base ai campi di

discorso.

Classe III 1. Utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura

definitiva; rispettare le convenzioni grafiche.

2. Scrivere testi corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.

3. Riconoscere le principali relazioni fra significati delle parole;

conoscere l’organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie

lessicali.

4. Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole:

derivazione, composizione.

5. Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice. 6. Riconoscere la struttura e la gerarchia logico-sintattica della frase

complessa.

7. Stabilire relazioni tra situazione di comunicazione, interlocutori e

registri linguistici; tra campi di discorso, forme di testo, lessico

specialistico.

LIVELLI DI PADRONANZA

10

Ascolta e comprende in modo particolareggiato il contenuto di un testo. Legge adottando strategie

valide per una comprensione approfondita di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera

appropriata ed efficace testi orali complessi. Conosce e applica in modo esauriente e personale

tecniche per comporre testi, rispettando le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce

e classifica dettagliatamente e con notevole sicurezza le parti del discorso, che utilizza in maniera

appropriata. Riconosce e analizza dettagliatamente e con notevole sicurezza le funzioni logiche della frase semplice. Analizza dettagliatamente e con notevole sicurezza la frase complessa.

9

Ascolta e comprende in modo completo il contenuto di un testo. Legge adottando strategie funzionali

ad una comprensione completa di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera appropriata testi orali ben articolati. Conosce e applica in modo esauriente tecniche per comporre testi, rispettando le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce e classifica in modo completo le parti del discorso, che utilizza in maniera appropriata. Analizza in maniera completa le funzioni logiche della frase semplice. Riconosce e analizza in maniera completa la frase complessa.

8 Ascolta e comprende in modo puntuale il contenuto di un testo. Legge adottando strategie funzionali

ad una comprensione accurata di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera precisa testi orali

ben articolati. Conosce e applica con sicurezza le tecniche per comporre testi, rispettando le regole

ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce, classifica ed utilizza con precisione le parti del

discorso, che utilizza in modo puntuale. Riconosce e analizza in maniera precisa le funzioni logiche della frase semplice. Analizza in maniera precisa la frase complessa.

7

Ascolta e comprende in modo globale il contenuto di un testo. Legge adottando strategie adatte ad una

comprensione generale di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera discreta testi orali lineari.

Conosce e applica globalmente le tecniche per comporre testi, rispettando in modo globale le regole

ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce, classifica ed utilizza con una buona attenzione le

parti del discorso, che utilizza in modo abbastanza preciso. Riconosce e analizza in maniera

abbastanza precisa le funzioni logiche della frase semplice. Analizza in maniera abbastanza precisa la

frase complessa.

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77

6

Ascolta e comprende in modo sostanziale il contenuto di un testo. Legge adottando strategie adatte ad

una comprensione essenziale di testi di diversa tipologia. Sa produrre testi orali semplici e

sufficientemente chiari. Conosce e applica in modo semplice le tecniche per comporre testi, rispettando in modo superficiale le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce, classifica ed utilizza con qualche incertezza le parti del discorso. Riconosce e analizza in maniera essenziale le funzioni logiche della frase semplice. Analizza in maniera essenziale la frase complessa.

5

Ascolta e comprende in modo parziale il contenuto di un testo. Legge adottando strategie poco adatte

ad una comprensione anche solo essenziale di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera mediocre testi orali adeguati allo scopo e al destinatario. Conosce e applica in modo parzialmente corretto le tecniche per comporre testi, e rispetta in modo lacunoso le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Riconosce, classifica ed utilizza con incertezza le parti del discorso. Riconosce e analizza in maniera parziale le funzioni logiche della frase semplice. Analizza in maniera parziale la frase complessa.

4

Ascolta e comprende in modo lacunoso e poco corretto il contenuto di un testo. Legge adottando

strategie inadeguate ad una comprensione anche solo essenziale di testi di diversa tipologia. Sa produrre testi orali non sufficientemente adeguati allo scopo e al destinatario. Conosce e applica in

modo non corretto le tecniche per comporre testi e rispetta poco le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Mostra difficoltà nel riconoscere, classificare ed utilizzare le parti del discorso. Mostra difficoltà nel riconosce e analizzare le funzioni logiche della frase semplice. Mostra difficoltà nell’analizzare la frase complessa.

3

Ascolta e comprende in modo scorretto il contenuto di un testo. Non sa adottare strategie necessarie

ad una comprensione anche solo elementare di testi di diversa tipologia. Sa produrre in maniera

gravemente insufficientemente testi orali. Non sa applicare le tecniche per comporre testi, e non rispetta le regole ortografiche, morfosintattiche e lessicali. Non sa riconoscere, classificare ed utilizzare le parti del discorso. Non sa riconoscere le funzioni logiche della frase semplice.

CURRICOLO DISCIPLINARE DI STORIA

La storia è la disciplina che produce conoscenza attraverso un interessante confronto tra punti di vista, favorisce la formazione di un abito critico, che offre una base solida per ragionare sulle diversità, e permette di aprire la scuola ad un confronto sereno ed educativo sui temi delle identità e delle differenze culturali, evitando le strumentalizzazioni.

Contribuisce, quindi, a formare la coscienza storica dei cittadini e li motiva al senso di responsabilità nei confronti degli altri, del patrimonio e dei beni comuni.

Infatti, attraverso la storia si imparano a conoscere e interpretare fatti, eventi e processi del passato, utili per interpretare il presente ed è opportuno sottolineare come proprio la ricerca storica e il ragionamento critico rafforzino la possibilità di confronto e di dialogo.

Occorre, dunque, che la storia, nelle sue varie dimensioni, mondiale, europea, italiana e locale, si presenti come un intreccio significativo di persone, culture, economie, religioni e che i due poli temporali, il passato e il presente, debbano richiamarsi continuamente.

Il primo traguardo per la scuola media viene individuato nell’incremento della curiosità per la conoscenza del passato, fino a portare l’alunno ad un sapere storico sistematico, diacronico e sincronico, ad orientarsi nella complessità del presente e a capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo.

L’alunno imparerà, apprendendo dalle fonti, ma anche, dall’osservazione diretta di elementi concreti, a confrontare società, a studiare la portata di fatti di grande ampiezza temporale e geografica, si soffermerà su una biografia, emblematica per la comprensione di un’epoca, imparerà a usare la cronologia, studierà eventi epocali.

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78

COMPETENZE

DI FINE CICLO

Tratte dalle

Indicazioni

Ministeriali

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Riferiti alle competenze individuate

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. L'alunno si

informa in modo

autonomo su fatti

e problemi storici

anche mediante

l'uso di risorse

digitali.

Classe I 1. Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, ecc.), con la mediazione del docente, per ricavare conoscenze su temi definiti.

Uso

delle fo

nti

Classe II 1. Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche,

narrative, materiali, orali, ecc.) per ricavare conoscenze su temi Classe III

definiti.

1. Conoscere alcune procedure e tecniche di lavoro nei siti

archeologici, nelle biblioteche e negli archivi.

2. Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche,

narrative, materiali, orali, digitali, ecc.) per produrre conoscenze su

temi definiti.

3. Formulare e verificare ipotesi sulla base delle informazioni

prodotte e delle conoscenze elaborate.

2. Produce informazioni

di vario genere e

le sa organizzare

in testi.

3. Comprende

testi storici e li sa

rielaborare con un

personale metodo

di studio.

4. Espone oralmente e con scritture - anche digitali - le conoscenze storiche acquisite operando argomentando le abilità per

proprie riflessioni.

5. Usa le conoscenze e orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i fondamentali del

Mondo

Classe I

1. Individuare le informazioni principali per ricavare quadri di

2. Selezionare, schedare e organizzare le informazioni con mappe,

schemi, tabelle e grafici.

3. Riconoscere relazioni di causa-effetto in fatti e fenomeni storici

con la mediazione del docente.

4. Sistemare le informazioni sull’asse temporale e su schemi. 5. Produrre testi sui temi richiesti, utilizzando le conoscenze

manualistiche e non, usando termini del linguaggio disciplinare.

6. Esporre le conoscenze storiche acquisite operando semplici

collegamenti.

Organizzazione

delle

informazioni e Produzione

scritta ed orale

Strumenti

concettuali

Strumenti

concettuali

Classe II 1. Costruire quadri di civiltà in base a indicatori dati.

2. Riconoscere relazioni di causa-effetto in fatti e fenomeni storici. 3. Costruire grafici e mappe spazio-temporali, per organizzare le

conoscenze studiate.

4. Produrre testi, utilizzando conoscenze, selezionate e schedate da

fonti di informazione diverse, manualistiche e non, utilizzando il

linguaggio disciplinare.

Classe III 4. Produrre testi, utilizzando conoscenze sele zionate da fonti di

1. Selezionare e organizzare le informazioni con mappe, schemi,

tabelle, grafici e risorse digitali. 2. Costruire testi e ipertesti di argomento storico.

3. Mettere in relazione fatti e fenomeni storici sincronici e

diacronici. informazione diverse, manualistiche e non, cartacee e

digitali usando il linguaggio specifico della disciplina.

5. Argomentare su conoscenze e concetti appresi usando il

linguaggio specifico della disciplina.

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79

6. Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali

della storia italiana.

7. Conosce aspetti

e processi

fondamentali della

storia europea

medievale,

moderna e

contemporanea,

anche con

possibilità di

aperture e

confronti con il

mondo antico.

Conosce processi

fondamentali della

storia mondiale,

dalla

civilizzazione

neolitica alla

rivoluzione

industriale, alla

globalizzazione.

Conosce aspetti e

processi essenziali

della storia del suo

ambiente. Conosce

aspetti del

patrimonio

culturale, italiano e

dell'umanità e li sa

mettere in

relazione con i

fenomeni storici

studiati.

Classe I 1. In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico,

culturale e religioso, conoscere fatti, personaggi, eventi ed istituzioni caratterizzanti il Medioevo.

2. Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi studiati.

3. Utilizzare indicatori di tipo economico, politico, geografico e culturale per collocare i fenomeni ed i fatti fondamentali della storia italiana nel Medioevo.

4. Riconoscere i tratti evolutivi nel passaggio dalla storia antica a quella medioevale in Italia.

S

trum

enti co

ncettu

ali

Classe II 1. In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico,

culturale e religioso, conoscere fatti, personaggi, eventi ed istituzioni caratterizzanti l’Età moderna.

2. Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi studiati.

3. Utilizzare indicatori di tipo economico, politico. geografico e culturale per collocare i fenomeni ed i fatti fondamentali della storia italiana nell’età moderna.

2. Comprendere i tratti distintivi della storia del Risorgimento italiano e saper operare confronti tra la storia politica italiana e quella di altri stati europei.

Classe III 1. In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico, culturale e religioso, conoscere fatti, personaggi, eventi ed istituzioni caratterizzanti l’età contemporanea.

2. Comprendere aspetti e strutture dei processi storici italiani, europei e mondiali del ‘900.

3. Conoscere il patrimonio culturale collegato con i temi affrontati.

4. Usare le conoscenze apprese per comprendere problemi

ecologici, interculturali e di convivenza civile.

5. Utilizzare indicatori di tipo economico, politico, geografico e culturale per collocare i fenomeni ed i fatti fondamentali della storia italiana nell’età contemporanea.

6. Comprendere aspetti e strutture dei processi storici italiani in riferimento ai fatti e ai fenomeni che hanno determinato la forma di governo repubblicana alla fine della guerra.

LIVELLI DI PADRONANZA

10 Conosce gli argomenti in modo corretto e approfondito; utilizza con accuratezza e sicurezza organizzatori di diverso tipo ed opera confronti efficaci, spontanei ed espliciti; comprende e individua in maniera particolareggiata relazioni all’ interno di fenomeni storici; sa ricavare in modo

critico conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza il linguaggio disciplinare con consapevolezza ed efficaci.

9 Conosce gli argomenti in modo corretto e completo; utilizza con sicurezza organizzatori di diverso

tipo e sa operare opportuni collegamenti; comprende e individua in maniera completa relazioni all’

interno di fenomeni storici; sa ricavare analiticamente conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza il linguaggio disciplinare in maniera ottimale.

8 Conosce gli argomenti in modo corretto e puntuale; utilizza con precisione organizzatori di diverso

tipo e sa operare opportuni collegamenti richiesti; comprende e individua in maniera pertinente relazioni all’ interno di fenomeni storici; sa ricavare attentamente conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza il linguaggio disciplinare in modo pertinente.

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7 Conosce gli argomenti in modo globale; utilizza discretamente organizzatori di diverso tipo e sa operare facili collegamenti richiesti; comprende e individua in maniera abbastanza precisa relazioni all’interno di fenomeni storici; sa ricavare con ordine conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza il linguaggio disciplinare in modo adeguato.

6 Conosce gli argomenti in modo accettabile; utilizza con essenzialità organizzatori di diverso tipo e opera semplici confronti solo se guidato; comprende e individua in maniera essenziale relazioni all’ interno di fenomeni storici; sa ricavare conoscenze essenziali, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza termini del linguaggio disciplinare.

5 Conosce gli argomenti in modo parziale e poco corretto; utilizza con insicurezza organizzatori di diverso tipo e non sa operare confronti; comprende e individua in maniera approssimativa relazioni all’ interno di fenomeni storici; sa ricavare conoscenze parziali, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza il linguaggio disciplinare in maniera imprecisa.

4 Conosce gli argomenti in modo insufficiente; utilizza in modo non corretto organizzatori di diverso tipo; comprende e individua con difficoltà relazioni all’ interno di fenomeni storici; sa ricavare poche ed imprecise conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; utilizza un linguaggio non adeguato alla disciplina.

3 Non conosce gli argomenti; non sa utilizzare organizzatori temporali e geografici; mostra di non aver compreso e individuato relazioni all’interno di fenomeni storici; non sa ricavare conoscenze, su temi definiti, da fonti storiche; mostra di non saper utilizzare nemmeno pochi termini del linguaggio disciplinare.

CURRICOLO DISCIPLINARE DI GEOGRAFIA

Fare geografia vuol dire fornire le chiavi per consentire di leggere e interpretare la realtà territoriale, sempre

più complessa e soggetta a rapidi cambiamenti, abbandonandone la visione enciclopedico-nozionistica puramente descrittiva. La geografia va appresa avendo cognizione dei più rilevanti elementi geografici (fisici e antropici) non isolati, ma tra loro interdipendenti, ovvero considerando il territorio come un sistema antropofagico di relazione.

Noi viviamo nel tempo e nello spazio, che servono per dare sistemazione e coerenza al nostro mondo. E’ soprattutto alla geografia, disciplina cronospaziale, infatti, che spetta il delicato compito di conferire il senso

dello spazio, accanto a quello del tempo, in una lettura che lo interpreti non come superficie fisica statica ma in evoluzione.

Gli allievi devono fare uso di coordinate spaziali per orientarsi nel territorio, abituandosi ad analizzare ogni elemento nel proprio contesto e in modo multiscalare, da quello locale ai contesti mondiali servendosi, nell’osservazione indiretta, di tutti i materiali e gli strumenti forniti anche dalle nuove tecnologie.

La presenza della geografia contribuisce, quindi, a fornire gli strumenti per formare persone autonome e critiche, che siano in grado di osservare la realtà da diversi punti di vista e di assumere decisioni responsabili nella gestione del territorio e nella tutela dell’ambiente, con un consapevole sguardo al futuro.

COMPETENZE DI

FINE CICLO

Tratte dalle

Indicazioni Ministeriali

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Riferiti alle competenze individuate

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. Lo studente si

orienta nello spazio e

sulle carte di diversa

scala in base ai punti

cardinali e alle

Coordinate

geografiche; sa

orientare una carta geografica a grande

Classe I 1. Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in

base ai punti cardinali e a punti di riferimento fissi.

2. Orientarsi nelle realtà territoriali lontane, anche attraverso

l’utilizzo di programmi multimediali.

Orientamento

Classe II 1. Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in

base ai punti cardinali e a punti di riferimento fissi.

2. Orientarsi nelle realtà territoriali lontane, anche attraverso L’utilizzo di programmi multimediali.

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81

scala facendo ricorso Classe III

a punti di riferimento

fissi.

1. Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande scala in

base ai punti cardinali e a punti di riferimento fissi.

2. Orientarsi nelle realtà territoriali lontane, anche attraverso

l’utilizzo di programmi multimediali.

2. Utilizza opportunamente carte

geografiche,

fotografie attuali e

d'epoca, immagini da

telerilevamento,

elaborazioni digitali,

grafici, dati statistici,

sistemi informativi

geografici per

Comunicare

Efficacemente

Classe I 1. Leggere vari tipi di carte geografiche, utilizzando punti

cardinali, scale e coordinate geografiche, simbologia. Leggere

carte stradali e piante.

2. In relazione ad un sistema territoriale, leggere e comunicare

attraverso termini specifici della geo-graficità, carte,

grafici, immagini (anche da satellite), schizzi, dati

statistici.

Classe II 1. Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche,

utilizzando punti cardinali, scale e coordinate geografiche,

simbologia. 2. In relazione ad un sistema territoriale, leggere e comunicare

informazioni spaziali.

attraverso il linguaggio della geo-graficità, carte,

grafici, immagini (anche da satellite), schizzi, dati

statistici.

3. ‘Vedere’ in modo geograficamente corretto e coerente,

paesaggi e sistemi territoriali lontani (anche nel tempo) nei

diversi aspetti, utilizzando carte, grafici, immagini, dati

statistici, relazioni di viaggiatori, testi descrittivi, ecc.

4. Utilizzare nuovi strumenti e metodi di rappresentazione

dello spazio geografico (telerilevamento e cartografia

computerizzata).

Linguaggio

della geo-

graficità

Classe III 1. Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella

topografica al planisfero), utilizzando scale di riduzione,

coordinate geografiche e simbologia.

2. In relazione ad un sistema territoriale, leggere e comunicare

attraverso il linguaggio della geo-graficità, carte, grafici,

immagini (anche da satellite), schizzi, dati statistici.

3. ‘Vedere’ in modo geograficamente corretto e coerente,

paesaggi e sistemi territoriali lontani (anche nel tempo) nei

diversi aspetti, utilizzando carte, grafici, immagini, dati

statistici, relazioni di viaggiatori, testi descrittivi, ecc.

4. Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici, dati statistici,

immagini, ecc.) e innovativi (telerilevamento e cartografia

computerizzata) per comprendere e comunicare fatti e fenomeni territoriali.

Linguaggio

della geo-

graficità

3. Riconosce nei paesaggi europei e

mondiali,

raffrontandoli in

particolare a quelli architettoniche, come

italiani, gli elementi

fisici significativi e le

emergenze storiche,

artistiche e

patrimonio naturale e

culturale da tutelare e

valorizzare.

Classe I 1. Conoscere e comprendere alcuni concetti- cardine delle

strutture logiche della geografia: ubicazione, localizzazione,

regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico.

2. Conoscere gli elementi significativi del patrimonio nel territorio alcuni concett i- cardine delle strut ture logiche

paesaggistico ed architettonico italiano, con particolare riferimento alle situazioni di criticità.

Paesaggio

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82

-

Classe II

1. Conoscere, comprendere e utilizzare per comunicare e

agire.

2. Conoscere gli elementi significativi del patrimonio

paesaggistico ed architettonico europeo, con particolare

riferimento alle situazioni di criticità.

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Classe III 1. Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani, europei e mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo.

2. Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come

patrimonio naturale e culturale e progettare azioni di valorizzazione.

4. Osserva, legge e

analizza sistemi

territoriali vicini e

lontani, nello spazio e

nel tempo e valuta gli

effetti di azioni

dell'uomo sui sistemi

territoriali alle diverse

scale geografiche.

Classe I 1. Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo all'Italia, all'Europa

e agli altri continenti.

2. Individuare i più evidenti collegamenti tra uomo e ambiente

nel territorio vicino.

Regione e sistema

territoriale

Classe II 1.Individuare i più evidenti collegamenti tra uomo e ambiente

nel territorio vicino.

2. Conoscere e dare la spiegazione delle relazioni fisico-

antropiche, economiche e culturali dei vari territori.

Classe III 1. Analizzare in termini di spazio le interrelazioni tra fatti e

fenomeni demografici, sociali ed economici di portata

nazionale, europea e mondiale.

2. Utilizzare modelli interpretativi di assetti territoriali dei

principali Paesi europei e degli altri continenti, anche in relazione alla loro evoluzione storico-politico-economica.

CURRICOLO DISCIPLINARE LINGUE COMUNITARIE

L’apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria permette all’alunno di sviluppare una competenza plurilingue e pluriculturale e di acquisire i primi strumenti utili ad esercitare la cittadinanza attiva nel contesto in cui vive, anche oltre i confini del territorio nazionale.

In continuità con l’ordine di scuola precedente, attraverso lo studio delle lingue straniere, l’alunno sviluppa non solo la capacità di imparare più lingue, ma anche di imparare con le lingue a fare esperienze, ad affrontare temi e problemi, a studiare altre discipline e a sviluppare un repertorio di risorse linguistiche e

culturali per interagire con gli altri, nell’ottica dell’educazione permanente.

Accostandosi a più lingue, l’alunno impara altresì a riconoscere che esistono differenti sistemi linguistici e culturali e diviene progressivamente consapevole delle varietà di mezzi che ogni lingua offre per pensare, esprimersi e comunicare.

L’apprendimento delle lingue straniere si innesta su un’iniziale motivazione intrinseca, sulla spontanea propensione dell’alunno verso la comunicazione verbale, sul suo desiderio di socializzare e interagire con l’ambiente circostante.

Per la progettazione didattica e la valutazione degli apprendimenti si tiene conto del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue del Consiglio d’Europa.

Fine ultimo dell’apprendimento delle lingue straniere è, dunque, sviluppare la naturale propensione degli alunni a ‘comunicare in lingua straniera”.

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COMPETENZE DI NUCLEI FINE CICLO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO FONDANTI

(tratte dalle (riferiti alle competenze individuate) DELLA

Indicazioni DISCIPLINA

Ministeriali)

1. L'alunno

comprende oralmente

e per iscritto i punti

essenziali di testi in

lingua standard su

argomenti familiari o

di studio che affronta

normalmente a scuola o nel tempo libero

Classe I 1a Comprendere il senso globale di una semplice

conversazione di argomento familiare o quotidiano.

1b Riconoscere parole o semplici frasi note in un testo

sconosciuto.

1c Tramite supporto visivo e/o l'ausilio di schemi, individuare informazioni specifiche chiaramente espresse.

Comprensione orale

Classe II 1a Comprendere il senso globale e analitico di conversazioni

di argomento vario.

1b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo dal contesto. 1c Individuare informazioni specifiche in testi noti e non 1d Individuare le variabili della situazione comunicativa

Classe III

1a Comprendere il senso globale e analitico di conversazioni anche lunghe e articolate. 1b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo dal contesto.

1c Individuare informazioni specifiche in testi nuovi

Individuare ascoltando termini e informazioni attinenti a

contenuti di studio di altre discipline.

2 A Descrive

oralmente situazioni,

racconta avvenimenti

ed esperienze

personali, espone

argomenti di studio.

Classe I A1 Descrivere persone, luoghi e abitudini di vita quotidiana;

parlare di gusti e preferenze proprie e altrui; parlare di abilità

e capacità proprie e altrui

A2 Reimpiegare lessico e funzioni noti in situazioni nuove.

A3 Riassumere in L1 il senso di una conversazione o di un

testo scritto.

A4 Rispondere a domande personali o riferite a brevi testi.

Produzione orale

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2 B Interagisce con

uno o più interlocutori

in contesti familiari e

su argomenti noti

B1 Interagire in brevi conversazioni di tipo quotidiano in

modo comprensibile e corretto. comunicativa.

B2 Elaborare mini dialoghi pertinenti e appropriati alla

situazione comunicativa e drammatizzarli.

B3 Usare intonazione e pronuncia corrette.

B4 Usare correttamente il registro adeguato alla situazione

Classe II A1 Raccontare eventi passati di tipo personale.

A2 Esprimere un'opinione e motivarla con espressioni e frasi

connesse in modo semplice.

A3 Reimpiegare lessico e funzioni note in situazioni nuove.

B1 Interagire con uno o più interlocutori in situazioni non

completamente guidate.

B2 Rispondere a domande personali e non. B3 Riassumere in L2 il senso globale di una conversazione o

di un testo scritto.

B4 Usare intonazione e pronuncia corrette. Usare il registro adeguato alla situazione comunicativa.

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Classe III A1 Riferire esperienze personali e non attinenti al presente, al passato, al futuro.

A2 Esprimere un'opinione e motivarla in modo articolato.

A3 Reimpiegare lessico e funzioni note in situazioni nuove.

B1 Interagire con uno o più interlocutori in situazioni libere.

B2 Rispondere a domande anche di tipo inferenziale.

B3 Esporre le proprie idee su argomenti noti in modo chiaro e

comprensibile.

B4 Riassumere in L2 una conversazione o un testo scritto. B5 Usare pronuncia e intonazione corrette.

B6 Utilizzare il registro adeguato alla situazione comunicativa.

3. Legge semplici

testi utilizzando

diverse strategie

adeguate allo scopo.

Classe I 3a Leggere e comprendere il senso globale di un semplice testo

scritto.

3b Individuare informazioni specifiche. 3c Utilizzare tecniche di lettura adeguate allo scopo.

3d Leggere brevi storie e biografie nelle quali la maggior parte

del lessico sia noto.

Comprensione

scritta

Classe II 3a Leggere e comprendere il senso globale e analitico di un

testo scritto di argomento vario.

3b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo dal

contesto.

3c Individuare informazioni specifiche in testi noti e non.

3d Utilizzare la tecnica di lettura più adatta alla tipologia di

testo e all'attività richiesta. 3e Leggere racconti e biografie in edizioni graduate.

Classe III 3a Leggere e comprendere testi relativamente lunghi di

argomento vario.

3b Individuare informazioni specifiche di tipo inferenziale.

3c Utilizzare la tecnica di lettura più adatta alla tipologia di

testo e all'attività richiesta.

3d Leggere poesie, racconti, biografie in edizione autentica e

graduata.

P

roduzio

ne scritta

4. Scrive resoconti e

compone lettere o

messaggi rivolti a

coetanei e familiari.

Classe I 4a Descrivere persone, luoghi e abitudini di vita quotidiana;

parlare di gusti e preferenze proprie e altrui; parlare di abilità e

capacità proprie e altrui in semplici testi scritti.

4b Formulare e/o rispondere a domande personali o di ambito

quotidiano relative a semplici testi scritti.

4c Scrivere correttamente sotto dettatura 4d Scrivere brevi lettere di argomento personale o quotidiano

rispettando le convenzioni ed il lay out.

4e Completare griglie, diagrammi, cloze. 4f Utilizzare lessico e funzioni in modo adeguato alla

situazione comunicativa.

4g Utilizzare in modo ortograficamente corretto la maggior parte del lessico usato oralmente.

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87

Classe II 4a Raccontare eventi passati di tipo personale in modo comprensibile e corretto.

4b Formulare e/o rispondere a domande personali e non

relative a testi scritti di argomento vario

4c Scrivere lettere e e-mail rispettando convenzioni e lay out.

4d Prendere appunti in maniera guidata ascoltando spiegazioni,

conversazioni e letture.

4e Utilizzare lessico e funzioni in modo adeguato alla

situazione comunicativa.

4f Utilizzare in modo ortograficamente corretto la maggior parte del lessico usato oralmente.

Classe III 4a Raccontare esperienze personali e non attinenti al presente,

passato e futuro.

4b Esprimere sensazioni e opinioni in modo articolato,

comprensibile e corretto.

4c Scrivere lettere e e-mail rispettando convenzioni e lay-out.

4d Formulare e/o rispondere a domande di tipo fattuale e

inferenziale riferiti a testi scritti di argomento vario.

4e Prendere appunti coerenti ascoltando spiegazioni,

conversazioni e letture.

4f Riassumere un testo scritto di tipo narrativo o descrittivo.

4g Utilizzare lessico e funzioni in modo adeguato alla

situazione comunicativa.

4h Utilizzare in modo ortograficamente corretto la maggior

parte del lessico usato.

5 A Riconosce,

confronta e usa

correttamente

strutture e funzioni

linguistiche di L1, L2

e L3

5 B Opera per

analogia e contrasto.

Classe I A1 Usare correttamente tempi e modi verbali, strutture

grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi

presenti. A2 Usare correttamente le funzioni comunicative apprese in situazioni di role-play, guided conversation e pair work. .

B1 Operare confronti tra L1 ed L2 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso per analogia e

contrasto.

Riflessione sulla lingua, produzione orale e scritta

Classe II A1 Usare correttamente tempi, modi verbali, strutture

grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi presenti

e passati.

A2 Usare in modo appropriato i connettori and, but, because,

when. B1 Operare confronti tra L1, L2 e L3 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso per analogia e

contrasto.

Classe III A1 Distinguere tempi e usare correttamente tempi, modi verbali,

strutture grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi

presenti, passati e futuri.

A2 Usare in modo appropriato i linkers .

A3 Rispettare logica e lay-out del testo richiesto.

B1 Operare confronti fra L1 e L2 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso.

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88

6. Individua elementi

culturali veicolati

dalla lingua materna

o di scolarizzazione e

li confronta con

quelli veicolati dalla

lingua straniera,

senza atteggiamenti

di rifiuto.

Classe I 6a Accostarsi con interesse e senza preconcetti alla cultura

anglosassone.

6b Operare confronti evidenziando somiglianze e differenze tra

culture diverse.

6c Rispondere a semplici domande in L1 ed L2 sui contenuti appresi.

C

ultu

ra e civiltà

Classe II 6a Riferire oralmente e per iscritto informazioni su argomenti

relativi alla storia e geografia dei paesi anglosassoni.

6b Rispondere a domande orali e scritte in L2 sui contenuti

appresi.

6c Operare confronti evidenziando somiglianze e differenze tra

culture diverse.

Classe III 6a Esporre scorrevolmente, oralmente e per iscritto, notizie

relative a cultura, storia e letteratura dei paesi anglosassoni.

6b Rispondere a domande orali e scritte sui contenuti appresi.

6c Operare confronti evidenziando somiglianza e differenza tra culture diverse.

7. Affronta situazioni

nuove attingendo al

suo repertorio

linguistico; usa la

lingua per apprendere

argomenti anche in

ambiti disciplinari

diversi e collabora

fattivamente con i

compagni nella

realizzazione di

attività e progetti

(prevalentemente per

le classi di inglese

potenziato e per

eventuali attività con

assistente

linguistico).

Classe I 7a Comprendere il senso globale di semplici testi relativi ad

ambiti disciplinari diversi.

7b Rispondere a semplici domande in L2 su argomenti di

ambiti disciplinari diversi.

7c Operare in modo responsabile e cooperativo per la

realizzazione di progetti e attività relativi ad ambiti disciplinari

diversi.

A

ppren

dim

ento

integ

rato

Classe II 7a Comprendere il senso globale e analitico di brevi testi

relativi ad ambiti disciplinari diversi.

7b Riferire in L2 su argomenti di ambiti disciplinari diversi;

rispondere a domande in L2

7c Operare in modo responsabile e cooperativo per la

realizzazione di progetti e attività relativi ad ambiti disciplinari diversi.

Classe III 7a Comprendere il senso globale e analitico di testi autentici

relativi ad ambiti disciplinari diversi.

7b Riferire e rielaborare in L2 informazioni tratte da ambiti

disciplinari diversi; rispondere a domande in L2.

7c Operare in modo responsabile e cooperativo per la

realizzazione di progetti e attività relativi ad ambiti disciplinari

diversi.

SECONDA LINGUA COMUNITARIA: FRANCESE

COMPETENZE

DI FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

Classe I

1. L'alunno 1a Comprendere il senso globale di una semplice conversazione

comprende di argomento familiare o quotidiano. Comprensione

oralmente e per 1b Riconoscere parole o semplici frasi note in un testo

iscritto i punti sconosciuto.

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88

essenziali di testi

in lingua standard

su argomenti

familiari o di

studio che

affronta

normalmente a

scuola o nel

tempo libero.

Classe II 1a Comprendere il senso globale e analitico di conversazioni

di argomento vario.

1b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo

dal contesto.

Classe III 1a Comprendere il senso globale e analitico di

conversazioni anche lunghe e articolate.

1b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo

dal contesto.

1c Individuare informazioni specifiche in testi nuovi

1d Individuare ascoltando termini e informazioni attinenti

a contenuti di studio di altre discipline.

2 A Descrive

oralmente

situazioni,

racconti,

avvenimenti ed

esperienze

personali.

Classe I A1 Descrivere persone, luoghi e abitudini di vita quotidiana;

parlare di gusti e preferenze proprie e altrui; parlare di abilità

e capacità proprie e altrui.

Produzione

orale

A2 Reimpiegare lessico e funzioni noti in situazioni nuove.

A3 Rispondere a domande personali o riferite a brevi testi

B1 Interagire in brevi conversazioni di tipo quotidiano in

modo comprensibile e corretto.

2 B Interagisce

con uno o più

contesti familiari e

su argomenti noti.

Classe II

A1 Raccontare eventi passati di tipo personale. A2 Reimpiegare lessico e funzioni note in situazioni nuove.

B2 Rispondere a domande personali e non.

Classe III

A1 Riferire esperienze personali e non attinenti al presente, al

passato, al futuro.

A2 Esprimere un'opinione e motivarla in modo semplice. A3

Reimpiegare lessico e funzioni note in situazioni nuove. B1

Interagire con uno o più interlocutori in situazioni libere.

.

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89

Classe III

B2 Rispondere a domande personali e non. B3 Esporre le proprie idee su argomenti noti in modo chiaro e

comprensibile. B4 Riassumere in L3 una conversazione o un testo scritto.

3. Legge semplici

testi utilizzando

diverse strategie

Classe I 3a Leggere e comprendere il senso globale di un semplice testo

scritto. 3b Individuare informazioni specifiche.

adeguate allo

scopo.

Classe II

3a Leggere e comprendere il senso globale e analitico di un testo

scritto di argomento vario.

3b Ipotizzare il significato di parole nuove desumendolo dal

contesto. 3c Individuare informazioni specifiche in testi noti e non.

Comprensione scritta

3a Leggere e comprendere testi relativamente lunghi di

argomento vario.

3b Individuare informazioni specifiche di tipo inferenziale.

3c Utilizzare la tecnica di lettura più adatta alla tipologia di testo

e all'attività richiesta.

3d Leggere poesie, racconti, biografie in edizione autentica e

graduata.

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90

4. Scrive resoconti

e compone lettere

o messaggi rivolti a

coetanei e

familiari.

Classe I

4a Descrivere persone, luoghi e abitudini di vita quotidiana;

parlare di gusti e preferenze proprie e altrui; parlare di abilità e

capacità proprie e altrui in semplici testi scritti. 4b Formulare e/o rispondere a domande personali o di ambito

quotidiano relative a semplici testi scritti.

4c Utilizzare lessico e funzioni in modo adeguato alla situazione comunicativa.

4d Utilizzare in modo ortograficamente corretto la maggior parte

del lessico usato oralmente.

Produzione

scritta

Classe II 4a Raccontare eventi passati di tipo personale in modo comprensibile e corretto.

4b Formulare e/o rispondere a domande personali e non relative a

testi scritti di argomento vario

4c Scrivere lettere e e-mail rispettando convenzioni e lay out.

4d Utilizzare lessico e funzioni in modo adeguato alla situazione

comunicativa.

Classe III 4a Raccontare esperienze personali e non attinenti al presente,

passato e futuro.

4b Esprimere sensazioni e opinioni in modo articolato,

comprensibile e corretto.

4c Scrivere lettere e e-mail rispettando convenzioni e lay-out.

4d Formulare e/o rispondere a domande di tipo fattuale e

inferenziale riferiti a testi scritti di argomento vario.

4e Prendere appunti coerenti ascoltando spiegazioni, conversazioni e letture.

Classe I

5 A Riconosce, A1 Usare correttamente tempi e modi verbali, strutture

confronta e usa

correttamente

strutture e funzioni

linguistiche di L1,

L2 e L3.

grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi presenti.

A2 Usare correttamente le funzioni comunicative apprese in

situazioni di jeux de role e conversazioni guidate.

B1 Operare confronti tra L1 ed L2 ed L3 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso per analogia e

contrasto.

Riflessione sulla

lingua,

produzione

orale e

scritta

5 B Opera per analogia e

contrasto.

Classe II A1 Usare correttamente tempi, modi verbali, strutture

grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi presenti e

passati.

A2 Usare in modo appropriato i connettori. B1 Operare confronti tra L1, L2 e L3 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso per analogia e

contrasto.

Classe III A1 Distinguere tempi e usare correttamente tempi, modi verbali,

strutture grammaticali e funzioni per parlare e scrivere di eventi

presenti, passati e futuri.

A2 Usare in modo appropriato i linkers . A3 Rispettare logica e lay-out del testo richiesto. B1 Operare confronti fra L1 e L2 ed L3 a livello di strutture.

B2 Generalizzare ricostruendo la regola d'uso.

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6. Individua

elementi culturali

veicolati dalla

lingua materna o

di scolarizzazione

e li confronta con

quelli veicolati straniera,

dalla lingua senza atteggiamenti di rifiuto

Classe I 6a Accostarsi con interesse e senza preconcetti alla cultura

francofona.

6b Operare confronti evidenziando somiglianze e differenze tra

culture diverse.

6c Rispondere a semplici domande in L1 ed L3 sui contenuti appresi.

Cultura e civiltà

Classe II relativi alla storia e geografia dei paesi francofoni.

6a Riferire oralmente e per iscritto informazioni su argomenti

6b Rispondere a domande orali e scritte in L3 sui contenuti

appresi.

6c Operare confronti evidenziando somiglianze e differenze tra

culture diverse.

Classe III

6a Esporre scorrevolmente, oralmente e per iscritto, notizie

relative a cultura, storia e letteratura dei paesi di L3 .

6b Rispondere a domande orali e scritte sui contenuti appresi.

6c Operare confronti evidenziando somiglianza e differenza tra culture diverse.

7. Affronta Classe I

situazioni nuove

attingendo al suo

repertorio fattivamEnte con i

linguistico; usa la

lingua per

apprendere

argomenti anche in

ambiti disciplinari

diversi e collabora

7a Comprendere il senso globale di semplici testi relativi ad

ambiti disciplinari diversi.

7b Rispondere a semplici domande in L2 su argomenti di ambiti

Classe III

disciplinari diversi.

Apprendimento

integrato

Classe II 7a Comprendere il senso globale e analitico di brevi testi relativi

ad ambiti disciplinari diversi.

7b Riferire in L2 su argomenti di ambiti disciplinari diversi;

rispondere a domande in L2

compagni nella per eventuali

realizzazione di

attività e progetti

(prevalentemente

7a Comprendere il senso globale e analitico di testi autentici 7c Operare in modo responsabile e cooperativo per la

relativi ad ambiti disciplinari diversi. 7b Riferire e rielaborare in L2 informazioni tratte da ambiti

disciplinari diversi; rispondere a domande in L2.

attività con

assistente linguistico).

realizzazione di progetti e attività relativi ad ambiti disciplinari

diversi.

Livelli di padronanza

Comprensione scritto e orale

10 Comprende i messaggi in modo globale e analitico

9 Comprende senza difficoltà il messaggio globale e i dettagli specifici

8 Comprende il messaggio globale e coglie molti dettagli specifici

7 Comprende i punti principali del messaggio, con lievi incertezze nel cogliere i dettagli

6 Capisce le espressioni di uso frequente e comprende il messaggio globale

5 Comprende il messaggio globale, ma coglie pochi dettagli specifici

4 Comprende il messaggio in modo frammentario e riconosce solo alcune espressioni elementari

3 Non comprende il messaggio globale e riconosce solo alcuni vocaboli

10 Comprende il testo in modo dettagliato ed individua tutte le informazioni implicite ed esplicite.

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9 Comprende il testo senza errori, isolando le informazioni richieste e operando le necessarie inferenze.

8 Comprende e analizza tutte le parti del testo, con lievi imprecisioni nell’inferenza

7 Comprende il testo globalmente e individua informazioni specifiche, con alcuni errori nell'analisi degli elementi costituenti.

6 Comprende il significato globale, riconosce le informazioni principali

5 Comprende parzialmente il testo ed individua solo alcune informazioni

4 Comprende ed analizza il testo con difficoltà, individuando poche informazioni

3 Non comprende il testo e riconosce solo alcuni vocaboli

Produzione orale

10 Formula il messaggio in modo pertinente, completo e coerente. Si esprime con pronuncia e intonazione corretta, in modo scorrevole, con chiarezza e accuratezza lessicale e grammaticale

9 Formula il messaggio in modo pertinente e completo. Si esprime scorrevolmente ma con qualche imprecisione fonologica

8 Formula il messaggio in modo pertinente. Si esprime in modo abbastanza scorrevole ma con qualche imprecisione fonologica

7 Formula il messaggio in modo pertinente, sviluppandone i punti principali, con alcune incertezze nell’esposizione

6 Formula il messaggio con pertinenza, ma in modo elementare. L’esposizione è abbastanza chiara, ma l’uso del lessico e delle strutture non è sempre appropriato

5 Formula messaggi non sempre pertinenti e piuttosto disorganici

4 L’esposizione non risulta chiara ed è limitata a frasi brevi ed isolate

3 Non riesce a formulare un messaggio compiuto e si esprime in modo scorretto dal punto di vista

grammaticale e fonologico

Produzione scritta

10 Produce testi personali, completi, pertinenti e coerenti con sicura padronanza di lessico, strutture e ortografia

9 Produce testi, completi, pertinenti e coerenti. Dimostra padronanza delle strutture e del lessico e buon controllo ortografico

8 Organizza i contenuti in modo coerente e pertinente e li sviluppa con chiarezza e in modo appropriato, con qualche imprecisione grammaticale e ortografica

7 Scrive testi pertinenti e coerenti, sviluppati in modo chiaro ma sintetico, il lessico è semplice ma appropriato, con alcuni errori ortografici e grammaticali

6 Imposta il testo con sufficiente chiarezza e coerenza, ma con lessico semplice e limitato. Comunica in

modo abbastanza comprensibile, ma con errori grammaticali

5 Produce testi essenziali utilizzando un lessico limitato, con diversi errori ortografici e strutturali

4 Il contenuto è organizzato in modo confuso e poco pertinente; il lessico è approssimativo. Commette numerosi errori ortografici e strutturali

3 Produce testi poco comprensibili e incoerenti. L’uso del lessico e delle strutture non è corretto

Conoscenza e uso di strutture e funzioni linguistiche

10 E' sempre accurato linguisticamente e usa espressioni adeguate al contesto, non commette errori grammaticali e dimostra di possedere ricchezza lessicale e strutturale

9 E‟ accurato linguisticamente e usa espressioni adeguate al contesto, commette solo lievi errori

grammaticali e dimostra di possedere ricchezza lessicale e strutturale

8 Usa con buona padronanza espressioni adeguate al contesto comunicativo, con qualche imprecisione

nell’uso delle strutture

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93

7 Affronta situazioni comunicative conosciute con buona padronanza lessicale, ma commette qualche

errore nell’uso delle strutture.

6 Nel complesso il messaggio è sufficientemente chiaro ma sono presenti errori nell’uso delle strutture e

Funzioni

5 Possiede un lessico essenziale che usa con diversi errori grammaticali

4 Possiede un lessico elementare, che usa in modo scorretto, con gravi errori grammaticali

3 Usa solo funzioni e strutture elementari, comunque in modo non adeguato al contesto

Conoscenza della cultura e della civiltà

10 Conosce a fondo gli argomenti trattati per i quali mostra interesse e motivazione. L’esposizione è

chiara, completa e la pronuncia è appropriata

9 Conosce a fondo gli argomenti trattati e li espone in modo chiaro e con pronuncia appropriata

8 Conosce globalmente gli argomenti trattati e li espone in modo corretto

7 Conosce gli argomenti trattati e li espone in modo abbastanza corretto

6 Conosce nel complesso gli argomenti trattati e li espone in modo accettabile

5 Conosce alcuni degli argomenti trattati ma non sempre li espone in modo chiaro

4 Conosce solo alcuni degli argomenti trattati, e li espone in modo confuso e scorretto

3 Conosce pochissimi elementi degli argomenti trattati e mostra gravi difficoltà espositive

CURRICOLO DISCIPLINARE DI MATEMATICA

Lo studio della matematica fornisce la capacità generale di operare e comunicare significati con linguaggi

formalizzati e di utilizzare tali linguaggi per rappresentare e costruire modelli di relazioni fra oggetti ed eventi. In particolare, la matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana; inoltre contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri.

La costruzione del pensiero matematico è un processo lungo e progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; è un processo che comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede l’acquisizione graduale del linguaggio matematico. Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate spesso alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti

ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola.

Gradualmente, l’alunno impara ad affrontare situazioni-problema, rappresentandole in diversi modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo necessario alla precisa individuazione di ciò che è noto e di ciò che si intende trovare, congetturando soluzioni e risultati, individuando possibili strategie risolutive. L’uso consapevole e motivato di calcolatrici e del computer viene incoraggiato opportunamente fin dai primi anni della scuola primaria, ad esempio per verificare la correttezza di calcoli mentali e scritti e per esplorare i fenomeni del mondo dei numeri e delle forme.

La matematica sviluppa nel ragazzo un atteggiamento particolare verso la disciplina stessa, che non viene

ridotta a un insieme di regole da memorizzare e applicare, ma riconosciuta e apprezzata come contesto per affrontare e porsi problemi significativi e per esplorare e percepire affascinanti relazioni tra le cose e gli eventi.

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COMPETENZE DI

FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni

Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate) NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. L’alunno si muove Classe I

con sicurezza nel 1. Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni,

calcolo anche con i ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (insieme dei numeri Numeri numeri razionali, ne naturali), quando possibile a mente oppure utilizzando gli usuali

padroneggia le diverse algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale

rappresentazioni e strumento può essere più opportuno.

stima la grandezza di 2. Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e

un numero e il divisori comuni a più numeri. Comprendere il significato e l’utilità del

risultato di operazioni. multiplo comune più piccolo e del divisore comune più grande, in

matematica e in situazioni concrete.

3. In casi semplici scomporre numeri naturali in fattori primi e

conoscere l’utilità di tale scomposizione per diversi fini.

4. Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero

positivo, consapevoli del significato e le proprietà delle potenze per

semplificare calcoli e notazioni.

5. Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre

significative.

Classe II 1. Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (insieme dei numeri razionali ed numeri irrazionali), utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale strumento può essere più opportuno. 2. Descrivere rapporti e quozienti mediante frazioni. 3. Operare con le frazioni equivalenti. 4. Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo, consapevoli del significato e le proprietà delle potenze per semplificare calcoli e notazioni. 5. Conoscere la radice quadrata come operatore inverso dell’elevamento al quadrato. 6. Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre significative. Classe III 1. Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (tutti gli insiemi numerici), quando possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale strumento può essere più opportuno. 2. Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e divisori comuni a più numeri per svolgere operazioni in tutti gli insiemi numerici.

2. Nello svolgere un problema, spiega il

procedimento seguito,

Classe I 1. Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e

controllare la plausibilità di un calcolo.

mantenendo il

controllo sia sul

processo risolutivo,

sia sui risultati e

confronta

procedimenti diversi

producendo

formalizzazioni che gli consentono di

2. Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.

3. Descrivere con una espressione numerica la sequenza di operazioni

che fornisce la soluzione di un problemi

Classe II 1. Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e

controllare la plausibilità di un calcolo.

2. Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta.

3. Descrivere con una espressione numerica la sequenza di operazioni

che fornisce la soluzione di un problema.

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95

passare da un Classe III

problema specifico a 1. Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e

una classe di controllare la plausibilità di un calcolo.

problemi. 2. Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta. 3. Descrivere con una espressione numerica la sequenza di operazioni che fornisce la soluzione di un problema.

3. Utilizza e interpreta Classe I

1. Utilizza un lessico appropriato.

N

UM

ER

I il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni, figure ) e ne coglie il rapporto col linguaggio naturale.

2. Formalizza linguaggio naturale con simboli e formule. 3. Interpreta il linguaggio matematico.

1. Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato e con accuratezza opportuni strumenti (riga, squadra,

compasso, software di geometria). 2. Rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano. 3. Conoscere definizioni e proprietà (angoli, assi di simmetria,

diagonali, …) delle principali figure piane (triangoli, quadrilateri,

Spazio e

figure

poligoni regolari, cerchio).

Classe II 1. Utilizza un lessico appropriato.

2. Formalizza linguaggio naturale con simboli e formule. 3. Interpreta il linguaggio matematico.

Numeri

1. Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da altri.

2. Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in

scala una figura assegnata.

3. Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in

matematica e in situazioni concrete.

4. Determinare l’area di semplici figure scomponendole in figure

elementari, ad esempio triangoli o utilizzando le più comuni formule.

5. Stimare per difetto e per eccesso l’area di una figura delimitata da

linee curve.

Spazio e figure

Classe III 1. Utilizza un lessico appropriato.

2. Formalizza linguaggio naturale con simboli e formule.

3. Interpreta il linguaggio matematico.

Numeri

1. Conoscere il numero π, e alcuni modi per approssimarlo. 2. Calcolare l’area del cerchio e la lunghezza della circonferenza,

conoscendo il raggio, e viceversa

3. Conoscere e utilizzare le principali trasformazioni geometriche e i

loro invarianti. 4. Rappresentare oggetti e figure tridimensionali in vario modo tramite disegni sul piano.

5. Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da rappresentazioni

bidimensionali.

6. Calcolare l’area e il volume delle figure solide più comuni e darne

stime di oggetti della vita quotidiana.

7. Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.

4. Analizza e interpreta

rappresentazioni di

Classe I 1. Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di foglio

elettronico. In situazioni significative confrontare dati al fine di

dati per ricavarne

misure di variabilità e prendere decisioni.

prendere decisioni.

2. Utilizzare semplici variabili statistiche.

Dati e

previsioni

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96

Classe II 1. Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di foglio elettronico. In situazioni significative confrontare dati al fine di prendere decisioni.

2. Utilizzare semplici variabili statistiche.

Classe III 1. Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di foglio

elettronico. In situazioni significative confrontare dati al fine di

prendere decisioni.

2. Utilizzare semplici variabili statistiche.

5. Ha rafforzato un atteggiamento positivo

Classe I 1.Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere

rispetto alla

matematica attraverso

esperienze

significative e ha

capito come gli

strumenti matematici

appresi siano utili in

molte situazioni per

operare nella realtà.

per esprimere in forma generale relazioni e proprietà. Relazioni e funzioni

Classe II 1. Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere

per esprimere in forma generale relazioni e proprietà.

2. Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni

empiriche o ricavate da tabelle, e per conoscere funzioni.

Classe III 1. Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere

per esprimere in forma generale relazioni e proprietà.

2. Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni

empiriche o ricavate da tabelle, e per conoscere funzioni.

3. Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo

grado.

CURRICOLO DISCIPLINARE DI SCIENZE

L’apprendimento delle scienze si basa su un’interazione diretta degli alunni con gli oggetti e le idee

coinvolti nell’osservazione e su esperienze concrete nonché sperimentazioni. Infatti il coinvolgimento diretto, individuale e in gruppo, con i fenomeni rafforza e sviluppa la comprensione

e la motivazione allo studio, attiva il lavoro operativo e mentale che deve essere prima progettato e poi valutato; aiuta a individuare problemi significativi, e a prospettarne soluzioni. Particolare cura

viene dedicata all’acquisizione di linguaggi e strumenti appropriati, funzionali a dare adeguata forma al pensiero scientifico e necessari per descrivere, argomentare, organizzare, rendere operative

conoscenze e competenze.

Facendo ricorso a esperienze, riflessioni e formalizzazioni si progettano percorsi in modo da guidare i ragazzi dal pensiero spontaneo fino a forme di conoscenza sempre più coerenti e organizzate.

Molte dimensioni sono comuni alle diverse discipline scientifiche: osservare i fenomeni nel loro

verificarsi, sia nell’esperienza quotidiana, sia in situazioni controllate di laboratorio (imparare a guardare - imparare a vedere); descrivere e registrare quanto si vede e si fa accadere, dandogli

forma attraverso linguaggi appropriati; interpretare fatti e processi attraverso modelli e quadri teorici, anche schematici, fare previsioni riguardo a quanto può (esser fatto) accadere e controllare

la loro attendibilità, arricchire e rivedere le interpretazioni in base a nuovi strumenti sperimentali e interpretativi. I ragazzi apprendono la distinzione tra stati (come le cose sono) e le trasformazioni

(come le cose cambiano); le interazioni, le relazioni, le correlazioni tra parti di sistemi e/o tra proprietà variabili nonché la discriminazione fra casualità e causalità.

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97

COMPETENZE

DI FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. L’alunno osserva ed esplora

i più comuni

fenomeni fisici

Classe I 1. Utilizzare i concetti fisici fondamentali in varie situazioni di

esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di

differenti fenomeni, trovarne relazioni quantitative ed esprimerle

con rappresentazioni formali di tipo diverso. Realizzare esperienze.

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98

immagina le cause Classe II 1. Utilizzare i concetti fisici fondamentali in varie situazioni di

esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di

differenti fenomeni, trovarne relazioni quantitative ed esprimerle

con rappresentazioni formali di tipo diverso. Realizzare esperienze.

2. Padroneggiare concetti di trasformazione chimica; sperimentare

reazioni (non pericolose) anche con prodotti chimici di uso

domestico e interpretarle sulla base di modelli semplici; osservare e

descrivere lo svolgersi delle reazioni e i prodotti ottenuti. Realizzare esperienze.

e trova soluzioni ai

problemi

utilizzando

conoscenze

acquisite.

Classe III 1. Utilizzare i concetti fisici fondamentali in varie situazioni di

esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di

differenti fenomeni, trovarne relazioni quantitative ed esprimerle

con rappresentazioni formali di tipo diverso. Realizzare esperienze.

2. Costruire e utilizzare correttamente il concetto di energia come

quantità che si conserva; individuare la sua dipendenza da altre variabili. Realizzare esperienze.

2. L’alunno

sviluppa

schematizzazioni

e modellizzazioni

di fatti e fenomeni

Classe I 1. Studiare il sistema terra facendo modellizzazioni dei fenomeni

naturali integrando le componenti biotiche ed abiotiche (aria, acqua,

suolo, viventi).

terra

Classe II

Biologia

applicabili anche

ad aspetti della

vita quotidiana.

1. Interpretare i meccanismi struttura e funzione nell’ambito dei

viventi con particolare riferimento alla biologia umana.

principali tipi di rocce ed i processi geologici da cui hanno avuto

origine.

4. Conoscere la struttura della Terra e i suoi movimenti interni

(tettonica a placche); individuare i rischi sismici, vulcanici e

idrogeologici della propria regione per pianificare eventuali attività

di prevenzione. Realizzare esperienze quali ad esempio: raccolta e saggi di rocce diverse.

3. L’alunno ha una Classi I-II-III 1. Riconoscere le somiglianze e le differenze del funzionamento

delle diverse specie di viventi.

2. Comprendere il senso delle grandi classificazioni, riconoscere

nei fossili indizi per ricostruire nel tempo le trasformazioni

dell’ambiente fisico, la successione e l’evoluzione delle specie.

Realizzare esperienze quali ad esempio: in coltivazioni e

allevamenti osservare la variabilità in individui della stessa specie.

3. Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente

sostenibili. Rispettare e preservare la biodiversità nei sistemi

ambientali. Realizzare esperienze.

B

iolo

gia

visione della

complessità del

sistema dei viventi

e della sua

evoluzione nel

tempo; riconosce i

bisogni

fondamentali di

animali e piante.

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100

LIVELLI DI PADRONANZA

DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE

Nuclei fondanti:

IL NUMERO

L’alunno/a conosce l’insieme di numeri dato e le

relative proprietà (N, Z, Q, I, R); opera con le

tecniche di calcolo all’interno dell’insieme numerico;

applica le proprietà e le relazioni proposte; utilizza il

linguaggio specifico raggiungendo in maniera * gli

obiettivi prefissati.

molto scarsa, gravemente

insufficiente (3)

scarsa (4)

parziale, mediocre (5)

essenziale, sostanziale (6)

buona (7)

SPAZI E FIGURE

L’alunno/a conosce gli elementi della geometria,

spazi e figure studiate applicando formule dirette e

inverse; risolve gli esercizi dati; analizza i dati del problema e formula il percorso per la risoluzione; espone i procedimenti e concetti con linguaggio specifico raggiungendo in maniera * gli obiettivi prefissati.

puntuale, precisa (8)

puntuale e completa, solida (9)

eccellente, completa (10)

RELAZIONI E

FUNZIONI

L’alunno/a è in grado di effettuare relazioni tra

grandezze; a partire dalle relazioni conosce ed opera

con le funzioni matematiche; rappresenta le relazioni

e le funzioni raggiungendo in maniera * gli obiettivi

prefissati.

DATI E

PREVISIONI

L’alunno/a è in grado di effettuare direttamente ed

indirettamente misure tra grandezze; esprime le misure

in modo convenzionale; raccoglie, analizza ed

interpreta dati utilizzando le tecniche relative;

costruisce e legge i grafici; espone con linguaggio

formale le conclusioni raggiungendo in maniera

adeguata gli obiettivi prefissati.

Scienze Matematiche (Scienze)

DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE

Nuclei fondanti: CHIMICA E

L’alunno/a utilizza le conoscenze apprese per lo studio di nuovi concetti; collega nuovi concetti,

molto scarsa, gravemente insufficiente (3)

FISICA. ASTRONOMIA E

SCIENZE DELLA

TERRA.

BIOLOGIA

fatti, procedure e principi con conoscenze pregresse; esamina relazioni tra situazioni, fatti e

fenomeni; misura grandezze e le esprime secondo le

convenzioni; raccoglie e organizza i dati; osserva,

formula ipotesi e sperimenta giungendo a

conclusioni; usa il linguaggio specifico disciplinare

raggiungendo in maniera * gli obiettivi prefissati.

scarsa (4)

parziale, mediocre (5)

essenziale, sostanziale (6)

buona (7)

puntuale, precisa (8)

puntuale e completa, solida

(9)

eccellente, completa (10)

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100

CURRICOLO DISCIPLINARE DI ARTE E IMMAGINE

Lo studio della disciplina arte e immagine, valorizzando le conoscenze precedentemente acquisite dal

ragazzo, ha la finalità di sviluppare e di potenziare nell’alunno la capacità di leggere e comprendere le

immagini e le diverse creazioni artistiche; di esprimersi e comunicare in modo personale e creativo, di

acquisire sensibilità e consapevolezza nei confronti del patrimonio artistico, tenendo conto delle esperienze

precedenti nel campo espressivo e multimediale, confrontandosi con ‘la cultura giovanile’ e con le nuove

modalità di apprendimento proposte dalle tecnologie della comunicazione. Attraverso il percorso formativo

di tutto il primo ciclo, l’alunno impara a fruire ed utilizzare il linguaggio visuale e dell’arte. In particolare il

percorso permette all’alunno di leggere e interpretare in modo critico e attivo i linguaggi delle immagini e

quelli multimediali; di comprendere le opere d’arte; di conoscere e apprezzare i beni culturali e il patrimonio

artistico; di esprimersi e comunicare sperimentando attivamente le tecniche e i codici propri del linguaggio

visuale e audiovisivo. L’alunno può così sviluppare le proprie capacità creative attraverso l’utilizzo di codici

e linguaggi espressivi e la rielaborazione di segni visivi. L’educazione all’arte e all’immagine, insieme a un

approccio operativo di tipo laboratoriale, sviluppa nell’alunno le capacità di osservare e descrivere, di

leggere e comprendere criticamente le opere d’arte, favorendo un atteggiamento di curiosità verso il mondo

artistico. È importante infatti che l’alunno apprenda, a partire dal primo ciclo, gli elementi di base del

linguaggio delle immagini (linea, colore, superficie, forma, volume, composizione, ecc.) e allo stesso tempo

sperimenti diversi metodi di lettura delle opere d’arte, anche attraverso esperienze dirette nel territorio e nei

musei. La disciplina educa, al contempo, alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e

ambientale e scopre i beni culturali presenti nella realtà del proprio territorio, che l’allievo impara a

contestualizzare nell’ambito nazionale, europeo ed extraeuropeo.

Le immagini, le opere d’arte e la musica sono linguaggi universali che costituiscono strumenti potenti per favorire e sviluppare processi di educazione interculturale, basata sulla comunicazione, la conoscenza e il confronto tra culture diverse.

COMPETENZE DI

FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA DISCIPLINA

1. L’alunno realizza elaborati personali e creativi sulla base di

una ideazione e

progettazione

originale applicando

le conoscenze e le

regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale

Classe I 1.Utilizzare gli strumenti, e numerose tecniche figurative

( grafiche, pittoriche e plastiche) e alcune regole di

rappresentazione visiva.

Messag

gi d

i

rielabo

razion

e

pro

du

zion

e

espressiv

e.

Classe II 1. Utilizzare consapevolmente gli strumenti, e altre tecniche

figurative.

2. Rielaborare creativamente materiali di uso comune, immagini

fotografiche, scritte, elementi iconici e visivi per produrre nuove immagini.

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100

tecniche e materiali

differenti anche con

l’integrazione di più

media e codici

espressivi.

Classe III

1. Scegliere le tecniche ed i linguaggi più adeguati per realizzare

prodotti visivi seguendo una precisa finalità operativa o

comunicativa, anche integrando più codici e facendo riferimento

ad altre discipline.

2. Ideare e progettare elaborati ricercando soluzioni creative originali, ispirate anche allo studio dell’arte e della

comunicazione visiva.

nei diversi ambiti di appartenenza (Arte, Pubblicità, Informazione, Spettacolo).

3. Legge le opere più

significative prodotte

nell’arte antica,

medioevale,

moderna e

contemporanea,

sapendole collocare

nei rispettivi contesti

storici, culturali ed

ambientali,

riconosce il valore

culturale di

immagini, di opere e

di oggetti artigianali

prodotti in paesi diversi dal proprio.

Classe I 1.Leggere e commentare un’opera d’arte mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartiene (arte antica.)

Classe II 1.Leggere e commentare criticamente un’opera d’arte,

utilizzando una metodologia schematica e mettendola in relazione

con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartiene ( arte medioevale e moderna).

Classe III 1.Leggere e commentare criticamente un’opera d’arte mettendola

in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e

culturale a cui appartiene ( arte contemporanea).

4. Riconosce gli

elementi principali

del patrimonio

culturale, artistico e

ambientale del

proprio territorio ed

è sensibile ai

problemi della sua

tutela e conservazione.

Classe I

1.Sa individuare sul proprio territorio le emergenze archeologiche riferite all'arte antica.

Classe II 1.Conoscere le tipologie del patrimonio ambientale, storico-

artistico e museale del territorio sapendone leggere i significati e i

valori estetici e sociali.

Classe III 1.Ipotizzare strategie di intervento per la tutela , la conservazione

e la valorizzazione dei beni culturali.

culturali, immagini

statiche e

Classe I

1.Leggere opere d'arte utilizzando il linguaggio verbale specifico

e tecniche di visualizzazione informatica.

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100

multimediali, Classe III

utilizzando il 1.Descrivere e commentare beni culturali, immagini statiche e

linguaggio verbale multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico.

specifico.

LIVELLI DI PADRONANZA

10

Completo raggiungimento di conoscenze ed abilità. Capacità di organizzare autonomamente le

conoscenze in situazioni nuove. Uso corretto e logico-razionale dei linguaggi specifici, degli

strumenti e delle procedure risolutive.

9 Completo raggiungimento di conoscenze ed abilità in contesti simili a quelli in cui si ha appreso. Uso corretto e razionale dei linguaggi specifici, degli strumenti e delle procedure risolutive.

8

Complessivo raggiungimento di conoscenze ed abilità integrate con qualche apporto personale. Uso sostanzialmente corretto dei linguaggi specifici, degli strumenti e delle procedure risolutive.

7 Sostanziale raggiungimento di conoscenze ed abilità. Uso sostanzialmente corretto dei linguaggi specifici, degli strumenti e delle procedure risolutive, sono presenti incertezze ed imprecisioni.

6

Livello di preparazione modesto ma accettabile, o comunque adeguato alle potenzialità dell’alunno.

Essenziale raggiungimento di conoscenze ed abilità in situazioni semplici. Uso parziale, ma

sufficientemente corretto, dei linguaggi specifici, degli strumenti e delle procedure.

5 Lacunoso raggiungimento di conoscenze ed abilità anche in situazioni semplici. Uso molto parziale dei linguaggi specifici e degli strumenti.

4

Mancato raggiungimento degli obiettivi minimi. Insufficiente l’uso dei linguaggi specifici e degli

strumenti.

3 Mancato raggiungimento degli obiettivi minimi. Rifiuto delle consegne.

CURRICOLO DISCIPLINARE DI MUSICA

La musica, componente essenziale dell’esperienza umana, offre uno spazio simbolico propizio all’attivazione

dei processi di socializzazione, valorizzazione della componente della creatività e della partecipazione,

nonché l’interazione fra culture diverse. L’apprendimento della musica consta di pratica e di conoscenza e

nella scuola si articola su due livelli esperienziali dei materiali sonori: l’attività corale e di musica di insieme

e quello della fruizione consapevole da parte del singolo che implica la costruzione di significati personali,

sociali e culturali. Il canto, la pratica, l’ascolto e la riflessione critica favoriscono la musicalità che è presente

in ciascuno, contribuendo tra le altre cose, al benessere psico-fisico anche in un’ottica di prevenzione del

disagio. L’apprendimento della musica esplica specifiche funzioni formative, sviluppando un pensiero

flessibile, intuitivo e creativo e favorendo la partecipazione al patrimonio di diverse culture musicali. La

musica induce gli allievi a prendere coscienza della loro appartenenza a una tradizione culturale e nel

contempo fornisce loro gli strumenti per la conoscenza, il confronto e il rispetto di altri tradizioni sia culturali

che religiose. La musica, mezzo di espressione e comunicazione, interagisce con le altre arti ed è aperta alle

interazioni con gli altri ambiti del sapere.

COMPETENZE

DI FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. Sviluppo della

capacità di ascolto

Classe I 1. Ascoltare e differenziare i suoni dai rumori. 2. Riconoscere i caratteri del suono. 3. Conoscere le famiglie strumentali dell’orchestra tradizionale.

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100

per confrontare

eventi sonori

ampliando le

conoscenze relative

alle loro

caratteristiche

sonoro-

organizzative.

Classe II 1. Conoscere le peculiarità stilistiche di epoche e generi musicali

diversi con riferimento anche alle aree extraeuropee.

2. Seguire l’ascolto di due distinte linee melodiche

contemporanee.

3. Riconoscere le principali formazioni strumentali e i singoli timbri.

Classe III 1. Comprendere significati e funzioni delle opere musicali nei

contesti storici specifici, ivi compreso l’ultimo novecento, in

relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali.

2. Ascoltare e analizzare caratteristiche e forma di opere musicale

di vario genere, stile e tradizione.

3. Scoprire e comprendere testimonianze storico-sociali attraverso

l’ascolto di documenti musicali.

2. Sviluppo del

senso ritmico e

melodico, della

capacità espressivo

vocale e della

conoscenza tecnica

di uno strumento e

del suo uso.

Classe I 1. Eseguire sequenze ritmiche con strumenti didattici a

percussioni.

2. Eseguire brani di difficoltà adeguata alle conoscenze teoriche

acquisite.

3. Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni

differenti, sia individualmente che in gruppo.

4 Riprodurre con la voce e strumenti per imitazione e/o lettura

brani corali e strumentali a uno o più voci.

Asco

lto p

ratica vo

cale e strum

entale

Classe II 1. Eseguire facili brani melodici tramite lettura intonata delle note. 2. Riprodurre con la voce, per imitazione e/o lettura, brani corali a

una o più voci anche con appropriati arrangiamenti strumentali

(basi strumentali), desunti da repertori senza preclusione di opere,

generi e stili.

3. Migliorare la tecnica esecutiva degli strumenti didattici sia

ritmici che melodici.

4. Leggere ed eseguire brani strumentali, da soli o in gruppo.

Classe III 1. Eseguire individualmente e in coro brani a una o più voci

(parlati, declamati e intonati, controllando l’espressione e curando

il sincronismo e la fusione delle voci.

2. Possedere adeguate tecniche esecutive degli strumenti didattici,

ritmici e melodici.

3. Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente che in gruppo.

suono-segno (notazione).

4. Riconoscere le strutture semplici del linguaggio musicale.

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105

LIVELLI DI PADRONANZA

I Criterio: Comprensione ed uso dei linguaggi specifici

1° Indicatore: Uso della notazione e delle varie simbologie musicali

Sotto indicatori: - Sa leggere e comprendere la simbologia musicale

- Sa usare la simbologia musicale

- Conosce e comprende gli aspetti storici tratti

Descrittore: Sa leggere, usare, analizzare la notazione

2° Indicatore: Conoscenza del lessico musicale

Sotto indicatori: - Conosce e comprende la terminologia specifica musicale

- Usa in modo appropriato la terminologia specifica

Descrittore: - Conosce, comprende, usa il lessico musicale

II Criterio: Espressione vocale e uso di mezzi strumentali

1° Indicatore: Acquisizione e maturazione del senso ritmico

Sotto indicatori: - Sa riprodurre semplici figure ritmiche

- Sa riprodurre un ritmo di media difficoltà con la voce e con strumenti

- Sa accompagnare una melodia con l’ausilio di strumenti a percussione

Descrittore: Sa riprodurre strutture ritmiche

2° Indicatore: Capacità di intonazione e/o abilità strumentale Sotto indicatori: - Sa riprodurre con la voce la nota alla giusta altezza

- Sa riprodurre una semplice melodia con la voce e con strumenti

- Sa suonare o cantare in gruppo brani monodici e polifonici

Descrittore: Sa riprodurre una melodia con la voce e con strumenti musicali

III Criterio: Capacità di ascolto e comprensione dei fenomeni sonori e dei messaggi musicali

1° Indicatore: Capacità di ascoltare in modo attento e cosciente una realtà sonora

Sotto indicatori: - Sa riconoscere di un suono: altezza, durata, intensità e timbro

- Sa riconoscere l’aspetto ritmico e melodico di un brano

- Sa riconoscere di un brano le principali strutture semplici e/o complesse

- Sa analizzare uno spartito

Descrittore: Sa riconoscere l’aspetto acustico, ritmico, formale di un brano

IV Criterio: Rielaborazione personale di materiali sonori

1° Indicatore: Capacità di intervenire su una data realtà musicale

Descrittore: Sa variare un ritmo o una sequenza ritmico-melodica

10 con scioltezza

9 con sicurezza

8 in modo preciso

7 in modo corretto

6 in modo abbastanza corretto

5 con qualche incertezza

4 con difficoltà

3 con molta difficoltà

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CURRICOLO DISCIPLINARE DI STRUMENTO MUSICALE

(pianoforte - violino – chitarra – flauto)

COMPETENZE DI

FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI FONDANTI DELLA DISCIPLINA

1. Sviluppo della

capacità di ascolto

per confrontare

eventi sonori

ampliando le

conoscenze relative

alle loro

caratteristiche

sonoro-

organizzative nella

musica d’insieme.

Classe I 1. Ascoltare e riconoscere le caratteristiche timbriche dei vari

strumenti.

2. Riconoscere i caratteri fisici del suono. 3. Conoscere le famiglie strumentali dell’orchestra tradizionale.

Asco

lto in

terpretazio

ne e an

alisi

Classe II 1. Conoscere le peculiarità stilistiche di epoche e generi musicali

diversi, con riferimento anche alle aree extraeuropee.

2. Seguire l’ascolto di due distinte linee melodiche

contemporaneamente. 3. Riconoscere le principali formazioni strumentali.

Classe III 1. Comprendere significati e funzioni delle opere musicali nei

contesti storici specifici, ivi compreso l’ultimo novecento, in

relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali.

2. Ascoltare e analizzare caratteristiche e forma di opere musicale di

vario genere, stile e tradizione.

3. Scoprire e comprendere testimonianze storico-sociali attraverso l’ascolto di documenti musicali.

2. Sviluppo del senso ritmico e melodico, della capacità tecnico-

espressiva

nell’esecuzione

strumentale.

Classe I 1. Eseguire sequenze ritmiche con gli strumenti disciplinari.

2. Eseguire brani di difficoltà adeguata alle conoscenze teoriche

acquisite.

3. Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni

differenti, sia individualmente che in gruppo.

4 Riprodurre con la voce e strumenti per imitazione e/o lettura brani

corali e strumentali a uno o più voci.

Stru

men

tale e vo

cale pratica e asco

lto

Classe II 1. Eseguire facili brani melodici con lo strumento attraverso l’ausilio

della partitura.

2. Sviluppare la tecnica esecutiva degli strumenti in uso. 3. Leggere ed eseguire brani strumentali, da soli o in gruppo.

Classe III 1. Eseguire individualmente e con l’orchestra brani a una o più voci

controllando l’espressione e curando il sincronismo e la fusione

delle voci strumentali.

2. Possedere adeguate tecniche esecutive degli strumenti, ritmici e

melodici.

3. Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente che in gruppo.

3. Sviluppo della capacità di

comprensione della corrispondenza suono-segno (notazione).

Classe I 1. Comprendere il significato segno-suono.

2. Usare i primi segni grammaticali del linguaggio musicale. 3. Riconoscere l’organizzazione ritmica dei suoni e di semplici frasi

ritmico-melodiche. 4. Riconoscere le strutture semplici del linguaggio musicale.

106

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107

LINGUAGGIO SPECIFICO

Classe II 1. Comprendere e usare le regole del linguaggio musicale.

2. Utilizzare la simbologia musicale per la trascrizione dei parametri

relativi alla dinamica, andamento , agogica ed espressione.

3. Rappresentare graficamente la costruzione di frammenti musicali e/o la forma di facili brani.

Classe III

1. Ampliare e migliorare l’uso della notazione musicale.

2. Leggere e scrivere frasi ritmico-melodiche con relativa armonizzazione.

3. Usare e confrontare materiali sonori di diverse culture e di periodi storici diversi.

LIVELLI DI PADRONANZA

COMPETENZA 1

Sviluppo della capacità di ascolto per confrontare eventi sonori ampliando le conoscenze relative alle loro caratteristiche sonoro-organizzative nella musica d’insieme.

Indicatori

Classe I

1. Ascolta e riconosce le caratteristiche timbriche dei vari strumenti.

2. Riconosce i caratteri fisici del suono.

3. Conosce le famiglie strumentali dell’orchestra tradizionale.

Classe II

1. Conosce le peculiarità stilistiche di epoche e generi musicali diversi con riferimento anche alle aree extraeuropee.

2. Segue l’ascolto di due distinte linee melodiche contemporaneamente.

3. Riconosce le principali formazioni/strumentali.

4. Classe III

1. Comprende significati e funzioni delle opere musicali nei contesti storici specifici, ivi compreso l’ultimo novecento, in relazione anche ad altre espressioni artistiche e culturali.

2. Ascolta e analizza caratteristiche e forme di opere musicale di vario genere, stile e tradizione. 3. Comprende testimonianze storico-sociali attraverso l’ascolto di documenti musicali.

Descrittore

Sa ascoltare un brano musicale:

- Cogliere in modo completo e specifico gli elementi del brano 9-10

- Cogliere in modo completo gli elementi del brano 8

- Cogliere in modo discreto gli elementi del brano 7

- Solo guidato riesce a cogliere gli elementi del brano 6

- Non coglie alcun elemento neanche guidato 5

COMPETENZA 2

Sviluppo del senso ritmico e melodico, della capacità tecnico-espressiva nell’esecuzione strumentale. Indicatori

Classe I

1. Esegue sequenze ritmiche con lo strumento.

2. Esegue brani di difficoltà adeguata alle conoscenze teoriche acquisite.

3. Esegue composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente che in gruppo.

4. Riproduce con la voce e con lo strumento, per imitazione e/o lettura, brani corali e strumentali ad una o più voci.

Classe II

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108

1. Esegue facili brani melodici con lo strumento attraverso l’ausilio della partitura.

2. Utilizza la corretta tecnica esecutiva dello strumento.

3. Legge ed esegue brani strumentali, da solo o in gruppo.

Classe III

1. Esegue individualmente e con l’orchestra brani ad una o più voci, controllando l’espressione e curando il sincronismo e la fusione delle voci strumentali.

2. Possiede adeguate tecniche esecutive dello strumento.

3. Esegue composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni differenti, sia individualmente che in gruppo.

Descrittore Sa riprodurre un brano con lo strumento:

COMPETENZA 3

Sviluppo della capacità di comprensione della corrispondenza suono-segno (notazione).

Indicatori

Classe I

1. Comprende il significato segno-suono.

2. Usa i primi segni grammaticali del linguaggio musicale.

3. Riconosce l’organizzazione ritmica dei suoni e di semplici frasi ritmico-melodiche.

4. Riconosce le strutture semplici del linguaggio musicale.

Classe II

1. Comprende e usa le regole del linguaggio musicale.

2. Utilizza la simbologia musicale per la trascrizione dei parametri relativi alla dinamica, andamento ed espressione.

3. Rappresenta graficamente la costruzione di frammenti musicali e/o la forma di facili brani. Classe III

1. Amplia e migliora l’uso della notazione musicale. 2. Legge e scrive frasi ritmico-melodiche con relativa armonizzazione.

3. Usa e confronta materiali sonori di diverse culture e di periodi storici diversi. Descrittore

Sa decodificare una partitura:

- Riporta informazioni con linguaggio specifico ed appropriato 9-10

- Riporta informazioni con linguaggio corretto 8

- Riporta informazioni con linguaggio soddisfacente 7

- Riporta informazioni con linguaggio sufficientemente corretto 6

- Riporta informazioni con linguaggio in modo non corretto 5

- Riporta informazioni con linguaggio insufficiente 4-3

CURRICOLO DISCIPLINARE DI TECNOLOGIA

La tecnologia studia e progetta i dispositivi, le macchine e gli apparati che sostengono l’organizzazione della vita sociale, nonché nuove forme di controllo e gestione dell’informazione e

della comunicazione. L’esercizio tecnologico stimola la generale attitudine a porre e a trattare problemi e favorisce la maturazione di una pratica tecnologica etica e responsabile, attenta alla

condizione umana nella sua complessità.

Poiché la tecnologia si occupa degli interventi e delle trasformazioni che l’uomo opera nell’ambiente per garantirsi la sopravvivenza e per la soddisfazione dei propri bisogni, è

Esegue in modo autonomo e ritmicamente corretto il brano 9-10

Esegue in modo corretto il brano 8

Esegue il brano in modo discreto 7

Esegue il brano solo guidato 6

Esegue il brano in modo insufficiente 5

Non esegue nemmeno guidato 4-3

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109

fondamentale promuovere forme di pensiero che sostengano interventi trasformativi con un uso intelligente delle risorse.

Gli ambiti di applicazione della tecnologia, quindi, sono potenzialmente assai vasti e i percorsi

formativi che vi si possono riferire i più diversi. Al tempo stesso è rilevante il fatto che i primi,

incisivi contatti-interazioni fra conoscenze comuni e conoscenze scientifiche vengano sempre più

mediate da realizzazioni tecnologiche. E’ importante, perciò, offrire agli alunni significative

opportunità di progettazione, costruzione e utilizzazione di oggetti e procedimenti operativi con

materiali e strumenti di lavoro di facile reperibilità. Il laboratorio rappresenta il riferimento costante

per la didattica della tecnologia, lo sguardo tecnologico su oggetti e sistemi consente di mettere in

evidenza una molteplicità di aspetti e variabili e favorisce un atteggiamento responsabile verso ogni

azione trasformativa e alla formazione di un autentico senso civico. In questo modo i ragazzi

saranno avviati all’uso della manualità, al passaggio continuo tra pratica e teoria e, soprattutto,

all’applicazione di competenze acquisite anche in contesti diversi dal lavoro in aula. Inoltre, la

graduale competenza nell’uso di specifici strumenti informatici e di comunicazione consentirà agli

alunni di sviluppare le proprie idee presentandole con accuratezza agli altri. Infatti, lo sviluppo di

capacità di critica e valutazione, sarà importante anche rispetto ad informazioni sempre disponibili

nella rete, ma che richiedono di essere inserite in adeguati quadri di riferimento e di organizzazione.

COMPETENZE

DI FINE CICLO

(tratte dalle

Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. Sa leggere

correttamente le

rappresentazioni in

Scala

Sa eseguire

esercitazioni

grafiche creative

utilizzando le

figure geometriche

di base.

rappresentazione

data di un oggetto

Sa sviluppare un

solido per un

utilizzo pratico.

Classe I - Conosce l’uso degli strumenti da disegno.

- Conosce l’uso del goniometro. - Conosce le convenzioni grafiche relative ai tipi di linee e ai

caratteri di scrittura.

- Sa tracciare archi e circonferenze.

- Sa tracciare e misurare gli angoli.

- Sa scrivere utilizzando i caratteri previsti dalle norme. - Sa riprodurre semplici disegni geometrici su fogli a

quadretti.

- Sa effettuare l’ingrandimento o la riduzione in scala di figure

- Sa disegnare lo sviluppo dei principali solidi geometrici.

- Sa costruire i principali solidi geometrici partendo dal loro

sviluppo.

Classe III

- Conosce le norme e le convenzioni relative alle proiezioni

assonometriche (assonometria cavaliera rapida, isometrica).

- Sa riconoscere le diverse assonometrie.

- Conosce norme e convenzioni relative alle sezioni. - Conosce le principali norme UNI relative al Disegno tecnico

(tipi di linee, caratteri di scrittura, tratteggi per le sezioni, regole di vuotatura.

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110

3. Sa adottare un Classe I P

roced

imen

ti, strum

enti e p

rocessi co

gn

itivi

comportamento - Conosce le risorse naturali della terra.

responsabile - Conosce il ciclo vitale dei materiali.

nell’utilizzo delle - Conosce i problemi legati all’utilizzo dell’acqua.

risorse, in - Conosce i problemi causati dall’inquinamento dell’acqua e

particolare dell’aria.

dell’acqua - Sa classificare le risorse rinnovabili e quelle esauribili.

Sa fare un uso - Sa valutare i danni causati dallo sviluppo improprio.

responsabile e - Conosce le principali proprietà fisiche, tecnologiche e

senza spreco della meccaniche dei legnami. Carta - Conosce la struttura del legno e i pannelli di legno trasformato.

Sa smaltire - Conosce le materie prime necessarie per produrre la carta.

correttamente i Conosce i problemi legati alla deforestazione.

rifiuti cartacei - Conosce l’importanza dei rifiuti come risorsa.

Comprende - Comprende e sa utilizzare i termini specifici dell’U.A.

l’importanza Classe II fondamentale di - Conosce la classificazione delle fibre tessili, naturali, chimiche

un corretto naturali e sintetiche.

smaltimento dei - Conosce le basi dei processi di filatura e tessitura.

rifiuti. - Conosce le caratteristiche delle pelli e i loro processi di

4. Sa fare un uso lavorazione.

- Conosce le caratteristiche della gomma naturale e il relativo

responsabile della processo di lavorazione. plastica - Comprende e sa utilizzare i termini specifici dell’ U.A.

Sa riconoscere i - Conosce le operazioni necessarie per ottenere le materie

tessuti in relazione plastiche.

alle caratteristiche - Conosce l’influenza del clima sulla vita delle piante.

delle fibre che li - Conosce le principali produzioni agricole(cereali ortaggi, alberi

compongono da frutta).

Comprende le - Conosce le caratteristiche e le tecnologie di trasformazione dei

relazioni fra derivati del frumento, riso, lavorazione del latte e dei suoi

sviluppo della derivati e dell’industria olearia.

tecnologia agricola - Conosce la funzione degli alimenti e le caratteristiche dei

e indice di principi alimentari.

sviluppo. - Conosce le caratteristiche di un’alimentazione sana ed

Sa adottare equilibrata.

comportamenti - Conosce la piramide degli alimenti, le caratteristiche

alimentari corretti. dell’alimentazione dell’adolescente. - Conosce i pericoli dell’obesità.

5. Comprende le Classe III - Conosce i termini del problema energetico.

- Conosce i sistemi di sfruttamento dell’energia. - Conosce le caratteristiche e gli impieghi dei vari combustibili e

il funzionamento delle centrali elettriche.

- Conosce le tecnologie per lo sfruttamento delle varie fonti di

energetiche.

- Sa classificare le risorse energetiche. - Sa analizzare il rapporto fra le fonti energetiche, l’ambiente e

lo sviluppo sostenibile.

- Conosce la natura dei fenomeni elettrici e magnetici. - Conosce le principali unità di misura della corrente elettrica.

- Conosce la struttura dell’impianto elettrico domestico.

- Sa utilizzare con sicurezza l’elettricità in casa.

- Comprende e sa utilizzare i termini specifici.

conseguenze

geopolitiche della

presenza di fonti di

energia in

specifiche aree del

Pianeta.

Sa adottare

comportamenti

adeguati dal punto

di vista della

sicurezza.

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111

LIVELLI DI PADRONANZA

10 Conseguimento pieno e sicuro delle competenze

9 Conseguimento completo delle competenze

8 Conseguimento appropriato delle competenze

7 Conseguimento esauriente delle competenze

6 Conseguimento essenziale delle competenze

5 Conseguimento lacunoso e parziale delle competenze

4/3 Mancato conseguimento delle competenze

CURRICOLO DISCIPLINARE DI SCIENZE MOTORIE

La disciplina promuove la conoscenza di sé, dell’ambiente e delle proprie possibilità di movimento. Contribuisce inoltre, alla formazione della personalità dell’alunno attraverso la conoscenza e la

consapevolezza della propria identità corporea, nonché della necessità di prendersi cura della

propria persona e del proprio benessere, incentivando stili di vita corretti e salutari, che comprendono la prevenzione di patologie connesse all’ipocinesia, la valorizzazione delle esperienze

motorie e sportive extrascolastiche, i principi essenziali di una corretta condotta alimentare, nonché una puntuale informazione riguardante gli effetti sull’organismo umano di sostanze che inducono

dipendenza.

Le attività motorie e sportive forniranno all’alunno le occasioni per riflettere sui cambiamenti del

proprio corpo, per accettarli come espressione della crescita e del processo di maturazione di ogni

persona; offriranno altresì occasioni per riflettere sulle valenze che l’immagine di sé assume nel

confronto col gruppo dei pari. L’alunno potrà esplorare lo spazio, conoscere il suo corpo,

comunicare e relazionarsi con gli altri. L’attività motoria e sportiva, soprattutto nelle occasioni in

cui fa sperimentare la vittoria o la sconfitta, contribuisce all’apprendimento della capacità di

modulare e controllare le proprie emozioni. Attraverso la dimensione corporeo-motoria l’alunno

esprime istanze comunicative e, a volte, manifesta disagi di varia natura che non riesce a

comunicare con il linguaggio verbale. Partecipare alle attività motorie e sportive significa

condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con

varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. L’attività

sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono

alla base della convivenza civile, e attraverso il controllo dell’aggressività e la negazione di

qualunque forma di violenza, i ragazzi apprendono il rispetto per sé e per l’avversario.

COMPETENZE DI FINE CICLO

(Tratte dalle

Indicazioni

Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(Riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. Sa utilizzare gli

schemi motori.

Classe I Conoscere gli schemi motori di base: correre-saltare-lanciare –

rotolare –arrampicarsi.

Classe II Coordinare gli schemi mortori.

Classe III

Coordinare gli schemi motori in situazioni complesse. Acquisire gesti tecnici in forma globale.

2. Sa coordinare

le sue traiettorie

di spostamento e

sa valutare

Classe I Migliorare equilibrio, coordinazione e lateralità.

ti

Classe II Sviluppare la destrezza.

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112

distanze e traiettorie.

Classe III Utilizzare risposte motorie adeguate in situazioni complesse

3. Sa mantenere elevato il grado di

esecuzione

corretta dei

movimenti anche

con ritmo intenso

e sa sopportare la

fatica.

Classe I Migliorare la resistenza e la mobilità articolare.

Capacità condizionali

Classe II

Aumentare la capacità di lavoro aerobico, sviluppare forza e velocità.

Classe III Aumentare la capacità di lavoro aerobico, migliorare la rapidità di

reazione e di esecuzione di singoli movimenti e sviluppare la forza

rapida.

4. Sa svolgere un ruolo attivo

utilizzando al

meglio le proprie

abilità tecniche e

tattiche dei vari

giochi sportivi.

Classe I Conoscere i fondamentali dei giochi sportivi –rispettare le regole e

i compagni.

Classe II Conoscere tecnica e tattica dei gioghi. Rispettare le regole e i compagni.

Classe III Partecipare attivamente al gioco utilizzando tecnica e tattica, conoscere le regole saper svolgere le mansioni di arbitro.

5. Sa mettere in atto in modo

autonomo

comportamenti

equilibrati dal

punto di vista

fisico, emotivo,

cognitivo e

funzionale alla

sicurezza degli

ambienti in cui lavora.

Classe I Conoscere l’anatomia del proprio corpo, acquisire semplici regole

di igiene e alimentazione, conoscere le proprie potenzialità e i propri limiti.

Classe II Prendere coscienza del proprio stato di efficienza fisica, conoscere

il linguaggio specifico, conoscere le regole di igiene e di

alimentazione.

Classe III Conoscere anatomia e fisiologia del corpo umano e le regole di

igiene del pronto soccorso, approfondire conoscenze sulle

dipendenze e sulle problematiche attuali.

LIVELLI DI PADRONANZA

VOTO CONOSCENZE COMPETENZE

10

Conoscenze dei contenuti

complete, sicure,

ampliate e approfondite.

L’alunno coordina efficacemente le varie combinazioni di più schemi motori; produce risposte motorie adeguate ai vari contesti in situazioni complesse e

differenziate; si confronta in maniera competitiva ma leale con i compagni e

applica le regole; utilizza efficacemente le proprie abilità dimostrando fantasia e attuando precise scelte operative.

9

Conoscenze dei

contenuti complete

sicure e articolate.

L’alunno coordina combinazioni di più schemi motori; riesce ad esprimere armonia nei movimenti; partecipa in modo attivo e costruttivo al gioco; è leale e collaborativo con i propri compagni e rispetta le regole; conosce bene i linguaggi specifici.

8 Conoscenze dei contenuti complete e sicure.

L’alunno coordina varie combinazioni motorie; riesce ad eseguire movimenti di media complessità; partecipa in modo attico nel gioco e rispetta le regole; è leale e collaborativo.

7 Conoscenze dei

contenuti adeguati.

L’alunno coordina le varie combinazioni motorie in contesti di media

complessità; partecipa in modo competitivo ma non sempre è leale e

collaborativo.

6 Conoscenze

essenziali dei

contenuti.

L’alunno varia gli schemi motori in funzione di spazio, tempo ed equilibrio

statico e dinamico; produce risposte motorie adeguate; comprende e rispetta

le regole dei giochi; è disponibile alla collaborazione.

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113

5

Conoscenze

parziali e non

sempre corrette.

L’alunno presenta qualche difficoltà nell’utilizzare gli schemi motori in

condizioni facili e normali di esecuzione; non sempre sceglie proposte

motorie adeguate riferite ai vari spazi operativi; non sempre rispetta le regole; non sempre è disponibile a collaborare.

4

Conoscenze

frammentarie e

molto lacunose.

L’alunno utilizza con difficoltà gli schemi motori; ha difficoltà a comprendere e rispettare le regole dei giochi; partecipa e collabora in modo

molto limitato.

3

Rifiuto della prova,

conoscenze

lacunose e non

pertinenti

L’alunno presenta uno schema corporeo deficitario e ha difficoltà ad esprimersi anche con semplici movimenti; non comprende le regole dei

giochi; non partecipa e non collabora

CURRICOLO DISCIPLINARE DI RELIGIONE CATTOLICA

COMPETENZE

DI FINE CICLO

(tratte dalle Indicazioni Ministeriali)

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

(riferiti alle competenze individuate)

NUCLEI

FONDANTI

DELLA

DISCIPLINA

1. Riconoscere che

il rapporto con Dio

è esperienza

fondamentale nella

vita di molte

persone,

individuare nelle

religioni modalità

concreta di viverlo.

Identificare in

particolare le

caratteristiche

principali del

cristianesimo a

partire dalla vita di

Gesù di Nazareth e

dalla testimonianza

dei cristiani.

Classe I

1. Identificare le principali forme di religiosità nella storia personale e nella tradizione religiosa del proprio ambiente di vita.

2. Conoscere le caratteristiche principali di alcune religioni storiche e rivelate con attenzione alle risposte che esse offrono.

3. Conoscere le principali tappe dell’esperienza di fede del popolo d’Israele.

4. Conoscere la persona e l’opera di Gesù attraverso i Vangeli.

5. Utilizzare la Bibbia come strumento storico – culturale e come libro di fede.

Esp

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storica

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Gesù

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rico d

ella

Chiesa.

Classe II 1. Conoscere le caratteristiche fondamentali della comunità cristiana.

2. Conoscere nei tratti essenziali la storia della Chiesa e la sua missione evangelizzatrice.

3. Conoscere le caratteristiche fondamentali delle religioni non cristiane.

4. Acquisire un metodo di analisi dei fatti storici.

Classe III 1. Conoscere l’impegno umano e sociale del cristiano. 2. Individuare il progetto che Dio ha affidato all’uomo.

3. Individuare e argomentare le posizioni della Chiesa intorno al

dibattito sulla difesa dei diritti umani e sul rapporto fede e scienza.

2. Conoscere e

interpretare alcuni linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del cristianesimo cattolico.

Classe I

1. Riconoscere che la religione è un elemento portante della cultura e della civiltà di ogni popolo.

2. Conoscere i valori etici espressi dalle diverse religioni presenti nel mondo.

3. Riconoscere che la Bibbia, per i cristiani, è la memoria di un dialogo perenne tra Dio e l’uomo.

4. Identificare nella persona di Gesù il culmine della rivelazione dell’amore di Dio all’uomo.

Aspetti

dell’origine

e dello

sviluppo

delle

Chiesa.

Eventi,

luoghi,

testimoni e

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114

Classe II 1. Comprendere che la Chiesa è modello di amore e di carità verso

tutti.

2. Riflettere sul vero significato della Pasqua come elemento

fondante della fede cristiana.

3. Superare ogni forma d’intolleranza e valorizzare il dialogo e la

collaborazione con tutti.

attenzione

al cammino

ecumenico.

Indicazioni

essenziali

per la

lettura e

l’analisi del

messaggio

religioso in

produzioni

artistiche.

Classe III 1. Riflettere sui grandi interrogativi dell’esistenza. 2. Riconoscere il ruolo dei testimoni cristiani per la realizzazione di

un mondo migliore.

3. Superare i pregiudizi e gli stereotipi razziali e culturali. 4. Individuare il progetto di vita cristiana e confrontarlo con altri

progetti.

3. Riconoscere in termini essenziali

caratteristiche e

funzioni dei testi

sacri delle grandi

religioni; in

particolare

utilizzare strumenti

e criteri per la

comprensione della

Bibbia e

l’interpretazione di

alcuni brani.

Classe I 1. Descrivere il contenuto dei poemi sacri. 2. Riconoscere la differenza tra poema mitologico e testo sacro.

3. Identificare i grandi tratti della storia della salvezza e individuarla

nei libri dove essa è contenuta. 4. Definire le caratteristiche dei quattro Vangeli.

Classe II 1. Definire le caratteristiche dei quattro Vangeli. 2. Individuare attraverso la lettura degli Atti degli Apostoli la struttura

della prima comunità cristiana.

3. Riferire il contenuto del brano biblico al contesto storico e culturale

d’origine.

Classe III 1. Conoscere la struttura generale della Bibbia e interpretare i brani

che fanno riferimento ai temi trattati.

2. Riconoscere ed utilizzare le fonti bibliche e i documenti.

3. Analizzare brani dell’Antico Testamento, del Nuovo Testamento e

di documenti fondati sulla ‘legge dell’amore’.

4. Sapersi confrontare con

valori e norme e

comprendere in

modo particolare la

proposta etica del

cristianesimo in

vista di scelte per

la maturazione

personale e del

rapporto con gli

altri.

Classe I 1. Individuare il significato dei termini specifici del linguaggio

biblico, liturgico, dottrinale ed artistico.

2. Comprendere il significato delle parole chiave dell’Antico e Nuovo

Testamento.

3. Descrivere le vicende di un brano biblico ed utilizzare i concetti

emersi in situazioni simili utilizzando registri diversi.

Classe II 1. Riconoscere e confrontare tra loro i significati delle diverse forme

linguistiche mediante le quali i credenti esprimono e comunicano la

propria fede.

2. Riconoscere le principali espressioni liturgiche sacramentali e

simboliche del cattolicesimo. 3. Riferire le conoscenze usando termini appropriati.

Classe III 1. Utilizzare linguaggi specifici per comunicare conoscenze, percorsi

effettuati, giudizi personali e valori religiosi.

2. Comprendere essenzialmente il linguaggio delle religioni non

cristiane.

3. Identificare nel linguaggio religioso biblico e cristiano alcune

caratteristiche peculiari che lo distinguono da quello scientifico.

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115

5. Sapersi

confrontare con

valori e norme e

comprendere in

modo particolare la

proposta etica del

cristianesimo in

vista di scelte per

la maturazione

personale e del

rapporto con gli

altri.

Classe I 1. Individuare il significato dei termini specifici del linguaggio biblico, liturgico, dottrinale ed artistico.

2. Comprendere il significato delle parole chiave dell’Antico e Nuovo

Testamento.

3. Descrivere le vicende di un brano biblico ed utilizzare i concetti emersi in situazioni simili utilizzando registri diversi.

Pro

getti

di

vita,

valo

ri e

corrisp

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testimo

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affettiv

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sessualità e rap

porti in

terperso

nali.

Classe II 1. Riconoscere e confrontare tra loro i significati delle diverse forme linguistiche mediante le quali i credenti esprimono e comunicano la propria fede.

2. Riconoscere le principali espressioni liturgiche sacramentali e simboliche del cattolicesimo.

3. Riferire le conoscenze usando termini appropriati.

Classe III

1. Utilizzare linguaggi specifici per comunicare conoscenze, percorsi effettuati, giudizi personali e valori religiosi.

2. Comprendere essenzialmente il linguaggio delle religioni non cristiane.

3. Identificare nel linguaggio religioso biblico e cristiano alcune

caratteristiche peculiari che lo distinguono da quello scientifico.

Ambienti di apprendimento

Due interi paragrafi delle ‘Indicazioni Nazionali’ sono dedicati agli ambienti di apprendimento: uno dedicato alla Scuola dell’Infanzia e l'altro al Primo Ciclo dell'Istruzione.

Dalla lettura degli stessi si evince che per ‘ambiente di apprendimento’ è da intendersi il luogo fisico e virtuale (aule, laboratori, sussidi, strumenti), ma anche e soprattutto il luogo mentale inteso come clima emotivo e cognitivo.

Nelle Indicazioni Nazionali si legge che nella Scuola dell'Infanzia l'organizzazione degli spazi (luogo fisico) e dei tempi (luogo mentale) qualifica pedagogicamente l'ambiente educativo e quindi

deve essere opportunamente progettato e verificato. Gli spazi devono essere accoglienti, caldi, curati. I tempi distesi e favorire un ambiente sereno improntato all'ascolto, alla cooperazione, alla

fiducia.

Nella Scuola Primaria e Secondaria di primo grado la flessibilità degli spazi fisici è messa in relazione con l'acquisizione dei saperi, definiti come ‘luoghi attrezzati facilitano approcci operativi

alla conoscenza delle discipline’. Si sottolinea l'importante valore che assume in questa prospettiva la biblioteca scolastica (tradizionale o multimediale), intesa come luogo privilegiato per favorire la

lettura, l'esplorazione e la scoperta, per sostenere lo studio autonomo e l'apprendimento continuo.

Nel testo si sottolinea una forte caratterizzazione sociale, metacognitiva ed emotivo-affettiva degli

ambienti di apprendimento. Connotazione sociale: nel senso che contribuiscono a creare comunità di apprendimento in cui i bambini collaborano al loro processo di apprendimento nel confronto e nel

rispetto degli altri. Connotazione metacognitiva: nel senso che mentre gli alunni costruiscono il

proprio sapere, apprendono non solo contenuti, ma anche strategie di lavoro e si abituano a riflettere sul proprio funzionamento mentale. Connotazione emotivo-affettiva: nel senso che prestano

attenzione alle relazioni interpersonali e affettive e alla valorizzazione dell'esperienza di ciascun alunno.

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Per realizzare la creazione di ambienti di apprendimento nelle accezioni suindicate l'Istituto

comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ di Apricena pone la massima attenzione alla valorizzazione e abbellimento degli spazi scolastici, con lo scopo di creare luoghi accoglienti, anche sul piano

estetico, dedicando altresì il massimo impegno nell'adottare le più opportune metodologie e strategie pedagogiche e didattiche, per promuovere una scuola intesa proprio come comunità

attiva di apprendimento.

L’Istituto, pertanto, per tutto il triennio di riferimento del presente Piano dell’Offerta Formativa, continuerà nell’azione di promozione della qualità degli ambienti di apprendimento, anche attraverso:

- La sistemazione di luoghi curati e accoglienti, sollecitando opportunamente anche l’Ente locale affinché provveda tempestivamente all’assolvimento dei propri doveri di competenza;

- L’ampliamento delle biblioteche;

- L’interazione con i soggetti attivi del territorio di riferimento (Ente Locale, ASL, Biblioteca

Civica, Associazioni culturali, di servizio e di volontariato);

- La cura dell’aggiornamento e della formazione ‘in itinere’ del personale in servizio nella scuola;

- Un più esteso e consapevole utilizzo nella didattica delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

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Progetti di integrazione e ampliamento dell’Offerta Formativa In riferimento alle ‘Linee d’indirizzo’ dettate dal Dirigente Scolastico e valorizzando al massimo la

capacità progettuale degli Organi Collegiali di Istituto, il Piano triennale dell’Offerta Formativa prevede lo sviluppo di percorsi progettuali di ampliamento e integrazione dell’Offerta Formativa

sempre orientati al completamento della formazione degli studenti, individuando come assolutamente prioritarie le seguenti attività:

Attività laboratori ali inclusive - Manifestazioni aperte al territorio (Cfr. estensione applicativa);

Laboratori artistici e di potenziamento delle competenze musicali (Cfr. estensione esplicativa)

Potenziamento delle abilità nelle lingue straniere e attivazione di percorsi di alfabetizzazione in

lingua italiana per alunni stranieri;

Potenziamento delle capacità di utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione;

Attività che favoriscano la mobilità degli studenti; iniziative di promozione della salute e dell’attività fisica e sportiva.

PROGETTI ANNO SCOLASTICO 2017/18

TITOLO DEL PROGETTO PLESSI COINVOLTI

VIVIAMO ILNATALE;

VIVERE LA STRADA IN SICUREZZA;

GLOBALISMO AFFETTIVO

ALBERO AZZURRO

IL PIACERE DEL DONARE; GIOCO E MOVIMENTO

SIRENETTA

GIOIOSAMENTE INSIEME ARCOBALENO

UN NATALE EMOZIONANTE; EMOZIONI IN CORO; LA GABIANELLA E IL GATTO; INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI; UN TUFFO NEL PASSATO

MADRE TERESA DI CALCUTTA

LA MAGIA DEL NATALE PITTA

NATEL NATEL; NUOTARE PER…;

TORELLI

FACCIAMO TEATRO COLLODI

ANIMIAMO IL… PADRE PIO

AMO IL MIO PAESE; CONCERTO NATALE

RODARI / FIORITTI

DIPLOMA…TICAMENTE VADO VIA TORELLI/FIORITTI

PROGETTO CONTINUITA’ TUTTE LE CLASSI COINVOLTE DELL’INFANZIA-PRIMARIA E SECONDARIA

PROGETTO ORIENTAMENTO TUTTE LE CLASSI TERZE

PRESEPE VIVENTE SECONDARIA E CLASSI 5 PRIMARIA

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Il discorso sulla didattica inclusiva riporta inevitabilmente a tutto ciò che la sottende, in modo particolare ci induce a fare una precisazione sul processo di insegnamento e di apprendimento: due funzioni che devono essere inglobate per ottenere un vero e autentico apprendimento.

Ogni atto di insegnamento pertanto, non può ridursi ad una specie di travaso dal docente al discente ma, affinché questa trasmissione sia davvero trasformativa, è opportuno che l’allievo sia soggettivamente toccato, tale da avviare un processo di elaborazione del sapere.

È chiaro quindi che al centro della didattica e dell’insegnamento sia sempre da tener presente il soggetto, con tutte le sue peculiarità e ciò diventa ancora più significativo quando parliamo di alunni con bisogni educativi speciali.

Il percorso sulla didattica inclusiva risale agli anni ‟70 con la legge 517 che introduce l’insegnante

di sostegno e porta alla presa in carico dell’alunno disabile da parte del Consiglio di classe, con

piani educativi personalizzati. A partire da questo primo atto inclusivo, sono stati effettuati interventi legislativi di diverso grado sia in ambito socio-sanitario che in quello scolastico, raccolti e

integrati in quella che è divenuta la normativa di riferimento dell’integrazione scolastica e sociale delle persone disabili, la legge n.104 (Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti

delle persone handicappate).

Molti passi in avanti sono stati compiuti successivamente e più precisamente a partire dal 2004

quando, con la nota ministeriale n. 4099 del 5 ottobre, il Ministero pose in atto iniziative di

formazione al fine di offrire risposte positive al diritto allo studio degli alunni dislessici. L’iter si

completa con la legge 170/2010 che ha come titolo:’ Nuove norme in materia di disturbi

dell’apprendimento’ che è costituita da 9 articoli che disciplinano la materia dei Disturbi Specifici

dell’Apprendimento (DSA) che si evidenziano in presenza di capacità cognitive ‘adeguate’ e in

assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. La legge intende garantire il diritto allo

studio e i necessari supporti per consentirlo, favorendo il successo scolastico e riducendo i disagi

formativi ed emozionali dei soggetti con DSA, attraverso un’adeguata formazione che ne sviluppi le

potenzialità e l’adozione di nuove forme di verifica e valutazione a loro più consone. Inoltre essa

mira alla sensibilizzazione degli insegnanti e delle famiglie a tale problematica assicurando

adeguate possibilità per l’identificazione precoce e la riabilitazione dei soggetti con DSA

garantendo una corretta e tempestiva diagnosi, incrementando la comunicazione e la collaborazione

tra la famiglia, la scuola e i servizi sanitari.

Un cambiamento sostanziale nel modo di intendere la questione si ha con la Direttiva Ministeriale

del 27 Dicembre 2012 che non confina più l’apprendimento e le sue difficoltà in una categoria a sé stante, slegata dal resto della persona, ma come la risultante di un complesso processo in cui le

diverse variabili e il loro particolare intreccio permettono di tener conto delle differenze dei singoli soggetti considerati nella loro individualità. La difficoltà dell’apprendimento, prima ancora di

essere un elemento disturbante da eliminare, svolge la funzione di rappresentare la soluzione di compromesso momentaneamente trovata dal soggetto. È in quest’ottica che la Direttiva del 27

Dicembre ha come finalità di fornire indicazioni nell’intervento didattico ed educativo in relazione

ai casi che non possono rientrare nelle leggi precedenti e che fanno riferimento alla disabilità e ai Disturbi Specifici di Apprendimento regolati dalla legge 170.

Tra le problematiche che necessitano di Bisogni Educativi Speciali compaiono disturbi sia classificati nei manuali di riferimento, cioè i cosiddetti Disturbi Evolutivi Specifici, sia una serie di

difficoltà riconducibili all’area dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, tra le quali rientrano le difficoltà di tipo psicologico per le quali è prevista, come per i DSA, un piano educativo

personalizzato.

Come indicano le Linee guida, didattica ‘individualizzata’ e didattica ‘personalizzata’ non sono sinonimi. La prima fa riferimento ad interventi calibrati sul singolo mentre la seconda pone l’attenzione all’allievo considerato nella sua individualità cognitiva e relazionale, una persona e non

LA DIDATTICA INCLUSIVA PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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119

solo un allievo che apprende. La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche

competenze. La didattica personalizzata invece considera le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo, in altre parole la didattica personalizzata si caratterizza per l’impiego di

diverse metodologie e strategie tali da promuovere il successo formativo in ogni alunno.

In merito alla didattica dei BES, la Direttiva del 27 Dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in

difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento e pertanto, fermo restante l’obbligo di

presentazione delle certificazioni conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di Classe indicare in quali altri casi sia necessaria la personalizzazione della

didattica e l’eventuale adozione di misure dispensative e compensative. A tale proposito il PDP diventa lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative calibrati sui

livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Inoltre, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio aprendo la possibilità

di interventi calibrati sul singolo.

Da quanto sopra esposto e in linea con la normativa vigente in materia, L’Istituto Comprensivo

‘Torelli-Fioritti’ si propone di favorire ogni pratica educativa ed ogni strategia didattica adeguata a

creare una vera e proficua didattica inclusiva che tenga conto della trasversalità del processo apprenditivo e della centralità del soggetto che apprende con tutta la complessità che nasce anche

dalle problematiche preadolescenziali legate all’età degli allievi dell’Istituto.

Partendo da tale presupposto, il GLI dell’Istituto, composto dal Dirigente Scolastico e da 3 docenti delle quali una è funzione strumentale per il sostegno, ha elaborato il PAI allo scopo di raccogliere

in un quadro organico tutti gli interventi necessari per promuovere la didattica inclusiva. Più precisamente l’Istituto intende:

- Creare un ambiente di supporto e favorire l’accoglienza degli alunni e delle loro famiglie; - Sostenere gli apprendimenti attraverso una revisione del curricolo;

- Promuovere l’attiva partecipazione del discente al processo di apprendimento;

- Centrare l’intervento sulla classe a favore dell’alunno;

- Favorire l’acquisizione di competenze collaborative;

- Promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità;

- Definire pratiche condivise tra scuola e famiglia;

- Ridurre le barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.

Pertanto l’Istituto si propone di supportare l’attività inclusiva coordinata dal GLI promuovendo

iniziative di formazione e aggiornamento dei docenti attinenti alle problematiche emerse nei Consigli di Classe e mettendo in atto proposte progettuali rivolte non solo agli alunni con Bisogni

Educativi Speciali per i quali vengono redatti specifici PDP, ma a tutti gli allievi della comunità allo scopo di educare alla diversità stimolando la consapevolezza di vedere nell’altro non un ostacolo

all’apprendimento, bensì un’occasione di arricchimento.

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120

Premessa

La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione individuale e collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche.

Ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni e concorre, con la sua finalità anche formativa, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo.

La progettazione e la realizzazione di interventi efficaci per una scuola inclusiva orientata alla

qualità e all’equità, richiedono la cura rigorosa dei processi di valutazione degli apprendimenti e

delle competenze degli allievi. Il sistema di valutazione scolastica è mirato non tanto a evidenziare un successo o a sanzionare un insuccesso, bensì ad individuare le ‘possibili aree di miglioramento’

e, conseguentemente, a riorganizzare la programmazione o le strategie organizzative o comportamentali ed è pertanto finalizzato al miglioramento del servizio scolastico.

La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche che

permette di seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la

sua permanenza a scuola; tra questi vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti

disciplinari (il sapere), la capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la

capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper

essere). La valutazione, complementare alla verifica in quanto ne interpreta gli esiti, assume un

ruolo di centralità nel processo di apprendimento-insegnamento, in quanto ha un duplice fine: di

attività/apprendimento per l’alunno e di verifica del processo educativo e didattico da parte del

docente, in rapporto agli obiettivi prefissati. La valutazione è riferita alla realtà specifica del singolo

alunno, valutato non in confronto agli altri compagni, ma a se stesso, cioè al percorso formativo

fatto dal ragazzo. Attraverso l’attività di valutazione, l’insegnante organizza e gestisce le attività di

insegnamento al fine di promuovere opportunità formative di apprendimento per tutti gli allievi.

In relazione alla valutazione degli apprendimenti si identificano le seguenti fasi:

- Valutazione iniziale o diagnostica: servirà ad individuare, attraverso la somministrazione di pro- ve d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei prerequisiti e a

predisporre eventuali attività di recupero. Rappresenterà l’analisi della situazione per la

progettazione educativo-didattica mirata ai bisogni e alle potenzialità rilevate.

- Valutazione in itinere o formativa: si collocherà nel corso degli interventi didattici e, più

precisamente, andrà a valutare l’efficacia dei percorsi d’insegnamento messi in atto con lo scopo di progettare azioni di recupero per alunni con preparazione di livello essenziale, consolidamento

delle abilità per quelli con preparazione di livello medio e potenziamento per la valorizzazione delle eccellenze.

- Valutazione finale o sommativa: si effettuerà alla fine del quadrimestre e a fine anno scolastico, servirà per accertare in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi e ad esprimere un giudizio sul

livello di maturazione dell’alunno, tenendo conto sia delle condizioni di partenza sia dei traguardi attesi.

La valutazione nella Scuola dell’Infanzia

La valutazione nella Scuola dell’Infanzia, come descritta nel testo ministeriale, ha una funzione di carattere formativo che descrive e documenta i processi di crescita dei bambini; riconosce l’importanza dell’osservazione e della documentazione, anche ai fini valutativi.

L’osservazione è uno strumento di fondamentale importanza per conoscere i bambini, evidenziare i bisogni emergenti e verificare l’adeguatezza del percorso didattico.

LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLE COMPETENZE

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Nella scuola dell’Infanzia è proprio grazie all’osservazione che è possibile capire quando vengono raggiunti i traguardi delle competenze e quali possono essere gli interventi necessari per superare eventuali difficoltà.

La valutazione è un processo attivo, aperto e continuo; è uno strumento di riflessione che consente ai docenti di riprogettare l’azione didattica adeguandola alle reali necessità degli alunni.

Attraverso la valutazione iniziale, l’insegnante può conoscere i bambini e individuare i loro bisogni al momento dell’ingresso a scuola.

Grazie alla valutazione in itinere può adeguare le proposte ai bisogni emergenti ampliando, integrando o modificando il progetto iniziale dove necessario.

Con la valutazione finale è possibile rilevare i traguardi raggiunti ed evidenziare i punti di forza e di criticità del percorso per un costante miglioramento.

A conclusione dell’esperienza scolastica, in un’ottica di continuità con la scuola primaria è necessario conoscere il processo di maturazione, di formazione e di apprendimento, i progressi raggiunti e le competenze acquisite nel corso dei tre anni. E‟ qui riportata la tabella per la rilevazione delle competenze.

Schede di rilevazione delle competenze della Scuola dell’Infanzia

SCHEDA PER LA RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE

RAGGIUNTE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA

DELL‟INFANZIA

SEZ.

COGNOME---------------------------------------

NOME----------------------------------------------

FINE

GENNAIO

FINE

GIUGNO

C.D.E. INDICATORI DI VALUTAZIONE SI NO PA

R

SI NO PAR

IL SE’ E L’ALTRO

Ha acquisito la fiducia in se stesso

E‟ capace di rispettare le regole

E‟ capace di comprendere i bisogni degli altri

Si relaziona correttamente con adulti e coetanei

Si inserisce facilmente nei gruppi di gioco e nelle attività

Condivide con i compagni i materiali ludici e didattici

IL CORPO E IL

MOVIMENTO

E‟ capace di coordinare gli schemi dinamici e posturali di Base

Padroneggia la motricità fine

Disegna una figura umana in modo completo

Ha acquisito concetti topologici più‟ complessi

Sperimenta la lateralità sul corpo

IMMAGINI SUONI E

COLORI

Esplora diverse tecniche grafico-pittoriche e diversi

materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività

Nelle riproduzioni grafiche utilizza i colori corrispondenti alla realtà

Descrive l’elaborato prodotto

Rappresenta graficamente brevi storie inventate o

ascoltate ed esperienze vissute

Esegue semplici canti

Produce suoni e ritmi con oggetti o semplici strumenti Musicali

Individua e riconosce alcuni suoni e rumori nel suo Ambiente

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Pronuncia correttamente fonemi e parole

I DISCORSI E LE

PAROLE

Ascolta con attenzione discorsi di insegnanti e coetanei in

una conversazione

Ascolta comprende e inventa una storia

Pone domande pertinenti

Risponde correttamente e coerentemente alle domande

Descrive una situazione vissuta e/o ascoltata

Ricostruisce una storia in più sequenze

Riconosce situazioni, personaggi, e ambienti di una storia

Elabora tentativi nei confronti della lingua scritta

C.D.E INDICATORI DI VALUTAZIONE SI NO PAR SI NO PAR

LA CONOSCENZA

DEL MONDO

Individua le proprietà degli oggetti (colore, forma

dimensione) e in base a queste ne rileva differenze

e somiglianze

Riconosce, denomina e rappresenta le principali forme geometriche

Ordine elementi secondo criteri dati

Riconosce quantità e numeri da 1 a 10

Osserva e individua alcune caratteristiche

specifiche di cose, ambienti ed esseri viventi

Sperimenta processi di trasformazione

Comprende l’aspetto ciclico della scansione

temporale (giorni, settimane, mesi, stagione

ecc…)

Formula semplici ipotesi per la soluzione di

problemi

EVENTUALI OSSERVAZIONI AGGIUNTIVE

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PROFILO IN USCITA:

DISCONTINUA ADEGUATA ASSIDUA NOTE

FREQUENZA

ADEGUATO BUONO ECCELLENTE NOTE

SOCIALIZZAZIONE: Comportamento nei confronti

di adulti, coetanei e cose

AUTONOMIA PERSONALE: Vita pratica e nelle attività didattiche

ATTENZIONE: ascolta e partecipa alle attività proposte

COMPRENSIONE: risponde a semplici domande,

conosce il significato delle parole di uso comune

COMUNICAZIONE: pronuncia correttamente le parole, sa riassumere eventi vissuti o racconti ascoltati

MOTRICITA’ GLOBALE: coordinazione nei

movimenti

MOTRICITA’ FINE: disegna lo schema corporeo,

riproduce un’immagine data con un disegno

comprensibile, riproduce semplici tratti grafici in spazi stabili, sa ritagliare e incollare semplici forme

OPERATIVITA’ LOGICA: Classifica per colore

forma e genere

Conta fino a dieci, ordina oggetti seguendo

indicazioni, costruisce ritmi con più elementi, ordina

sequenze cronologiche

EVENTUALI ANNOTAZIONI

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SCHEDA PER LA RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE

RAGGIUNTE AL TERMINE DEL PRIMO ANNO DI FRQUENZA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

SEZ.

COGNOME--------------------------------------- NOME----------------------------------------------

FINE GENNAIO

FINE GIUGNO

C.D.E. INDICATORI DI VALUTAZIONE SI NO PAR SI NO PAR

IL SE’ E L’ALTRO Accetta il distacco dai genitori durante le ore di permanenza a scuola.

Accetta le figure degli insegnanti ed istaurare un rapporto positivo con loro.

Conosce i nomi dei compagni Instaura con i compagni relazioni positive Gioca e lavora in gruppo Rispetta le regole di vita scolastica

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Si muove con sicurezza nello spazio Conosce, denomina e rappresenta le parti del viso Conosce e denomina alcune parti del corpo Assume posizioni di equilibrio

Esegue semplici percorsi

IMMAGINI SUONI E COLORI

Esplora i materiali che ha a disposizione Conosce e utilizza varie tecniche manipolative e pittoriche

Prova piacere nell’ascoltare musica Ripete semplice canzoncine per imitazione

Segue con piacere spettacoli di vario tipo

I DISCORSI E LE PAROLE Utilizza correttamente semplici frasi Ascolta e comprende narrazioni Verbalizza i propri vissuti

Memorizza canzoni, poesie, filastrocche

Comprende le consegne

Interpreta correttamente segni e simboli

Sperimenta il linguaggio teatrale

DISCONTINUA ADEGUATA ASSIDUA NOTE

FREQUENZA

EVENTUALI OSSERVAZIONI AGGIUNTIVE

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SCHEDA PER LA RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE

RAGGIUNTE AL TERMINE DEL SECONDO ANNO DI FREQUENZA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

ANNO SCOLASTICO

SCUOLA

DELL’INFANZIA

SEZ.

COGNOME---------------------------------------

NOME----------------------------------------------

FINE

GENNAIO

FINE

GIUGNO

C.D.E. INDICATORI DI VALUTAZIONE SI NO PA

R

SI NO PAR

IL SE’ E L’ALTRO Accetta le figure delle insegnanti ed instaura un rapporto

positivo con loro

Instaura con i compagni relazioni positive Comprende di far parte di una famiglia Accetta figure adulte diverse alla sezione Mette in relazione eventi ed emozioni Condivide con gli altri pensieri e sentimenti

IL CORPO E IL

MOVIMENTO

Si muove con sicurezza nello spazio Ha acquisito abilità oculo-manuali Conosce denomina e rappresenta le parti del corpo Utilizza correttamente attrezzi per giochi motori Eseguire percorsi costruiti con attrezzi

Identifica e riproduce schemi motori e semplici

coreografie

IMMAGINI SUONI E

COLORI

Esplora materiali che ha a disposizione e li utilizza con

creatività

Conosce ed utilizza varie tecniche manipolative e

pittoriche

Esegue manipolazioni finalizzate Disegna spontaneamente e su consegna

Accompagna la recitazione e il canto con il ritmo

corporeo e con i gesti

Produce suoni con la voce e con semplici strumenti

Individua elementi assurdi in un immagine

I DISCORSI E LE

PAROLE

Utilizza correttamente frasi complesse

Dialoga con adulti e coetanei, esprimendo pensieri ed

opinioni

Interviene nei dialoghi in modo pertinente

Ascolta, comprende e rielabora narrazioni

Comprende le consegne e le porta a termine in modo

adeguato

Riconosce e denomina caratteristiche e azioni di oggetti,

animali, personaggi

Interpreta e traduce segni e simboli Memorizza ed interpreta semplici dialoghi teatrali

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DISCONTINUA ADEGUATA ASSIDUA NOTE

FREQUENZA

C.D.E. INDICATORI DI VALUTAZIONE SI NO PAR SI NO PAR

LA CONOSCENZA

DEL MONDO

Esplora con interesse e curiosità lo spazio scolastico

ed extra-scolastico

Individua, attraverso l’esplorazione le caratteristiche

degli oggetti: grandezza, spessore…

Compie associazioni logiche

Compie semplici misurazioni, confronta e seria

grandezze

Comprende relazioni topologiche: vicino-lontano;

dentro-fuori; sopra sotto

Colloca elementi in base ad indicazioni spaziali Cogliere le trasformazioni naturali e l’alternarsi delle

stagioni

SI orienta nella giornata e nella settimana utilizzando

il calendario

EVENTUALI OSSERVAZIONI AGGIUNTIVE

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La Valutazione degli apprendimenti nella Scuola Primaria

La valutazione finale e intermedia sarà espressa in voti decimali. Il voto assegnato nelle varie discipline scaturirà dalla valutazione degli apprendimenti conseguiti e, in via sussidiaria e

integrativa, del comportamento e partecipazione attiva al dialogo educativo e miglioramenti conseguiti rispetto alla situazione di partenza.

La valutazione del comportamento terrà conto delle seguenti voci:

- Rapporti con i compagni

- Rapporti con gli insegnanti

- Rispetto delle regole

Il giudizio globale sul livello di maturazione verrà stilato in base ai seguenti elementi:

- Autonomia

- Partecipazione

- Attenzione

- Impegno

- Tempi e modalità di esecuzione di un lavoro

- Conseguimento degli obiettivi

Elementi e strumenti della valutazione sono:

1) La documentazione: registri personali dei docenti, registro di classe e comunicazioni infra quadrimestrali, scritte e/o verbali, colloqui bimestrali.

2) Le prove di verifica per l’accertamento e conseguente valutazione degli apprendimenti saranno effettuate in relazione agli obiettivi ed ai contenuti programmati e terranno conto della situazione

dell’alunno; avranno funzione formativa, in quanto tendenti al miglioramento dei processi di

apprendimento degli alunni e alla differenziazione degli interventi all’interno della classe (recupero, consolidamento, potenziamento).

Per quanto riguarda le tipologie di verifiche, esse si distinguono in:

- Test d’ingresso

- Prove oggettive strutturate

- Prove grafiche, tecniche, riconducibili a misurazioni oggettive

- Prove scritte (domande strutturate, riassunti, rapporti di ricerca).

- Prove soggettive o qualificative (temi, interrogazioni, osservazioni

- dirette /occasionali/sistematiche, conversazioni.

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CRITERI PER LA VALUTAZIONE

SCOLASTICA NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO E NELLA SCUOLA

PRIMARIA (CLASSI III, IV E V)

La valutazione scolastica costituisce una fase fondamentale del processo di formazione in quanto

può offrire agli insegnati informazioni decisive per migliorare il processo di insegnamento/apprendimento

e per calibrare i percorsi formativi sulla base delle caratteristiche cognitive, affettive e motivazionali

di ogni alunno.

Per rendere la valutazione più utile ed efficace è necessario che nella scuola siano implementate

varie forme di valutazione: la valutazione diagnostica, la valutazione formativa, la valutazione

sommativa, la valutazione orientativa.

La valutazione diagnostica, è mirata alla rilevazione dell’adeguatezza della preparazione degli

alunni in relazione alla programmazione di nuove attività didattiche. In questo tipo di valutazione

rientrano quelle prove che vengono chiamate a scuola “test di ingresso” e che di solito vengono

proposte nelle classi che iniziano un nuovo ordine di scuola (classi prime della scuola primaria e

classi prime della scuola secondaria di 1° grado). E’ buona norma che ogni insegnate, anche nelle

classi intermedie, valuti il livello di preparazione dei ragazzi in relazione ai contenuti da

affrontare nel nuovo anno scolastico. Questa valutazione va effettuata anche per accertare il

livello di mantenimento, dopo la lunga pausa delle vacanze estive, delle conoscenze e

competenze dell’anno scolastico precedente che costituiscono prerequisiti indispensabili per il

nuovo anno scolastico. Anche all’inizio delle nuove unità di apprendimento i docenti devono

accertare il possesso da parte degli alunni dei prerequisiti necessari ad affrontare

adeguatamente le attività proposte. Rientrano nella valutazione diagnostica molte tipologie di

prove che valutano diverse caratteristiche degli alunni: la motivazione scolastica, i livelli di

attenzione, gli interessi, le capacità cognitive, gli stili di apprendimento, ecc. Molto utili sono le

prove standardizzate che riportano le norme relative a campioni di riferimento nazionale (media,

deviazione standard, percentili) perché permettono di rilevare con molta precisione come si colloca

la prestazione di ogni classe e di ogni alunno, queste prove sono fondamentali per rilevare la

presenza dei disturbi di apprendimento e per evidenziare i progressi degli allievi.

La valutazione formativa, si compie in itinere per rilevare come gli alunni recepiscono le nuove

conoscenze. Questa tipologia di valutazione deve rispondere, più che ai criteri della validità e della

attendibilità, al criterio dell’utilità. Cioè, la valutazione formativa deve essere utile ad aggiustare il

tiro, ad adeguare l’attività didattica alle diverse esigenze e caratteristiche degli alunni. Quindi si

possono utilizzare diversi tipi di prove che consentano di valutare on-line come gli alunni stanno

acquisendo le nuove conoscenze. Molto utili a questo scopo sono la conversazione orientata; brevi

interrogazioni orali; il pensiero ad alta voce: in cui l’alunno esplicita il proprio modo di ragionare,

le strategie che utilizza; le prove oggettive (soprattutto a scelta multipla); il sistematico controllo

delle attività effettuate a scuola e dei compiti a casa. La tipologia delle prove di valutazione

formativa varia, naturalmente, anche in rapporto alla struttura epistemologica delle discipline e

all’approccio psicopedagogico di riferimento.

La valutazione sommativa, si effettua per rilevare le conoscenze e le competenze alla fine delle

unità di apprendimento. Tale valutazione ha anche una funzione formativa perchè consente di avere

l’ultimo dato sull’apprendimento degli allievi e di fornirgli dei feed-back sul livello delle loro

prestazioni; permette di correggere eventuali errori, di effettuare gli ultimi interventi didattici prima

di passare ad un altro ambito di contenuti. Le ricerche docimologiche hanno evidenziato che più il

feed-back che forniamo all’alunno, relativamente alla propria prestazione, è immediato,

maggiormente esso risulta efficace. Quindi le verifiche sommative vanno corrette e “restituite”

il più velocemente possibile agli alunni (nello spazio di una settimana, massimo dieci giorni), i

risultati devono essere tempestivamente comunicati ai genitori.

La “restituzione della verifica” implica la sua correzione in classe, il commento della

prestazione degli alunni, un supplemento di attività didattica per quegli alunni che non hanno

raggiunto alcuni degli obiettivi didattici previsti. Nella “restituzione” occorre essere molto

cauti con gli alunni che hanno ottenuto un risultato negativo, specialmente nei confronti di

quelli più sensibili. In questi casi l’alunno va incoraggiato, ripreso e spronato in separata sede,

mentre se il risultato è positivo va lodato pubblicamente. Questo atteggiamento è utile per

sostenerne l’autostima. Per incoraggiare questi alunni e necessario “premiare” nella

valutazione anche piccoli miglioramenti.

La valutazione sommativa deve essere assolutamente valida e attendibile. Le prove di verifica

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129

sommative per essere valide devono contenere un numero di domande e/o esercizi che coprano gran

parte dei contenuti che sono stati proposti nell’unità di apprendimento svolta e delle abilità che sono

state sollecitate. Le prove sommative devono essere anche attendibili perché esse concorrono a

determinare il voto che gli alunni avranno sulla scheda. Quindi tutti gli alunni di uno stesso

ordine di scuola devono essere giudicati con gli stessi criteri e con prove simili (se non uguali)

in modo da avere valutazioni comparabili. Per garantire l’attendibilità i docenti della stessa

disciplina, appartenenti a classi parallele, dovrebbero accordarsi circa le prove sommative da

somministrare, metterle in comune e adottare gli stessi criteri valutativi nella misurazione

(assessment) e nella valutazione (evaluation), cioè nel passaggio dal punteggio raggiunto

dall’alunno nella prova al voto.

I docenti delle materie più teoriche (matematica, italiano, inglese, francese) dovranno

somministrare una prova scritta alla fine di ogni unità di apprendimento (almeno tre o

quattro prove scritte a quadrimestre), non occorre che siano prove molto lunghe, possono

essere anche prove che richiedono un’ora o anche meno.

I docenti di altre materie teoriche (scienze, storia, geografia) ritenute, in modo ingiustificato,

come materie orali, dovranno effettuare almeno due prove scritte a quadrimestre.

I docenti delle materie più operative (artistica, musica, educazione fisica, educazione tecnica,

educazione fisica) si accorderanno con i colleghi circa i criteri valutativi, le prove pratiche e

gli elaborati da considerare nella valutazione sommativa.

Le tipologie di prove più adatte alla valutazione sommativa sono quelle che garantiscono,

contemporaneamente, un adeguato livello di validità e di attendibilità, quindi si possono utilizzare

nella stessa prova sommativa sia quesiti di tipo oggettivo (scelta multipla, corrispondenze, vero/falso,

ecc.), sia quesiti semi/strutturati (domande strutturate, saggio breve, ecc.) che permettono di

rilevare gli obiettivi cognitivi di più alto livello: elaborazione, creatività, ecc.

Le prove sommative devono essere elaborate in maniera che prevedano difficoltà crescenti,

quindi quesiti “facili” accessibili agli alunni in difficoltà e altri “difficili” che possano

stimolare e mettere alla prova gli alunni più competenti. Per gli alunni diversamente abili e

con DSA le verifiche devono essere corrispondenti a quanto è stato stabilito nella stesura dei

PEI e dei PDP. Quindi le loro verifiche devono valutare gli obiettivi personalizzati, devono

essere individualizzate anche per quanto riguarda le modalità, i tempi di esecuzione e

l’attribuzione delle valutazioni. Anche per gli alunni in fase di alfabetizzazione o per quelli in

difficile situazione di apprendimento (anche se non certificati) si devono effettuare verifiche

adeguate ai loro Piani di Studio Personalizzati.

Le verifiche orali possono concorrere alla valutazione sommativa ma non possono sostituirla.

Infatti, le prove orali non rispondono ai criteri di validità e attendibilità che devono avere le prove

sommative. Le verifiche orali non sono attendibili perché non vengono proposte agli alunni le stesse

domande, inoltre la valutazione, da parte dell’insegnante, delle diverse risposte fornite dagli alunni

interrogati è approssimativa perché avviene on-line. Tali prove non sono assolutamente valide

perché si pongono agli allievi poche domande che non sono rappresentative dell’insieme dei

contenuti trattati nell’unità di apprendimento. Le interrogazioni non sono valide, dal punto di vista

sommativo, anche per il fatto che si valutano le conoscenze attraverso l’espressione orale, potrebbe

accadere che ci siano degli alunni che abbiano particolari difficoltà espressive (anche di tipo

ansioso), pertanto presunte lacune nelle conoscenze potrebbero dipendere dai limiti dell’espressione

orale. Le interrogazioni orali sono valide soprattutto per valutare l’espressione orale. Naturalmente

le prove orali devono essere effettuate, esse infatti servono a fare esercitare gli alunni

nell’espressione orale e sono estremamente utili per la valutazione formativa. Si possono fare brevi

interrogazioni orali, ponendo due o tre domande a molti alunni della classe, in questo modo si può

valutare come essi stiano acquisendo le conoscenze e le abilità relativa alla unità di apprendimento

che si sta svolgendo. Queste interrogazioni possono contribuire anche alla valutazione sommativa,

gli alunni devono sapere che esse sono valutate attraverso dei simboli apposti sul registro (+ +; +; -;

-- ) e che concorrono con le valutazioni scritte a determinare il voto sulla scheda. Il compito di tali

interrogazioni è anche quello di motivare gli alunni, di farli studiare con continuità nel corso dello

svolgimento dell’unità di apprendimento, evitando che essi si impegnino solo in prossimità della

verifica scritta.

Infine, non è concepibile che in una verifica sommativa ci siano molti (o diversi) alunni non

sufficienti. Se si verifica un evento del genere la responsabilità va attribuita al 99% all’insegnate

che ha proposto la verifica. Tale insuccesso può dipendere da diversi motivi: la verifica è stata

troppo difficile per gli alunni, l’insegnante non ha dato un tempo sufficiente alla maggioranza degli

alunni di acquisire le conoscenze e abilità oggetto di verifica, il docente non ha effettuato una

valutazione diagnostica e/o formativa valida per avere il polso della situazione sul processo di

apprendimento di tutti gli alunni della sua classe.

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130

La valutazione orientativa, ha la funzione di acquisire elementi utili ad indirizzare gli alunni verso

scelte successive adeguate alle loro potenzialità. La valutazione orientativa deve andare oltre al

criterio della riuscita scolastica, essa deve rilevare altri fattori che possono essere determinati nella

riuscita nei successivi indirizzi scolastici. Tali fattori sono rappresentati dalle caratteristiche relative

alla personalità dell’alunno e al suo contesto ambientale: stili cognitivi; tipo di intelligenza; tratti

temperamentali; interessi e valori dominati; abilità extrascolastiche; atteggiamenti verso sé e gli

altri, lo studio e il lavoro; rapporti famigliari e sociali. Questo tipo di valutazione comporta anche

l’uso di strumenti come i questionari e le interviste. Di solito tale valutazione è implementata

attraverso progetti di orientamento che prevedono anche l’intervento di personale esperto che

affianca i docenti.

SCUOLA PRIMARIA

GIUDIZI SINTETICI DEL COMPORTAMENTO E RELATIVI DESCRITTORI

OTTIMO - L’alunno rispetta le norme comportamentali, si relaziona positivamente con gli altri ed ha

acquisito un notevole senso del dovere e di responsabilità.

DISTINTO - L’alunno rispetta le norme comportamentali, si relaziona positivamente con gli altri ed ha

acquisito un buon livello di responsabilità e senso del dovere.

BUONO - L’alunno generalmente rispetta le norme comportamentali, si relaziona abbastanza positiva-

mente con gli altri ed ha acquisito un discreto livello di responsabilità e senso del dovere.

SUFFICIENTE - L’alunno non sempre rispetta le norme comportamentali, si relaziona con gli altri con

qualche difficoltà ed ha acquisito un parziale senso del dovere e di responsabilità.

INSUFFICIENTE - L’alunno raramente rispetta le norme comportamentali, si relaziona con gli altri con

difficoltà, dimostra scarsa responsabilità e limitato senso del dovere.

DESCRITTORI DEL PROCESSO

E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI

10 - Esegue il compito richiesto in modo autonomo e personale, rispettando modalità e tempi

indicati. Ha acquisito un metodo di studio efficace e proficuo ed ha maturato un'elevata

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare notevoli progressi rispetto ai livelli di

partenza.

9/8 - Esegue il compito richiesto in modo adeguato, rispettando modalità e tempi indicati. Ha

acquisito un metodo di studio efficace e ha maturato una notevole consapevolezza delle sue

potenzialità, facendo così registrare opportuni progressi rispetto ai livelli di partenza.

7 - Esegue il compito richiesto in modo accettabile, rispettando generalmente modalità e tempi

indicati Ha acquisito un metodo di studio abbastanza efficace e ha maturato una discreta

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare adeguati progressi rispetto ai livelli di

partenza.

6 - Guidato, esegue il compito richiesto in modo accettabile, rispettando modalità e tempi indicati.

Ha acquisito un metodo di studio generalmente adeguato e ha maturato un moderata consapevolezza

delle sue potenzialità, facendo così registrare sufficienti /modesti progressi rispetto ai livelli di

partenza.

inf. a 6 - Esegue il compito richiesto con scarsa autonomia, rispettando saltuariamente modalità e

tempi indicati. Ha acquisito un metodo di studio poco proficuo e ha maturato una limitata

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare scarsi progressi rispetto ai livelli di

partenza.

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131

Valutazione e certificazione delle competenze di cittadinanza. Scuola Primaria

AMBITO Costruzione del sé.

Competenza Indicatori Note Valutazione

Imparare

ad

Imparare

Comprendere i

concetti

L’allievo ha una conoscenza chiara dei

concetti e

sa utilizzarli per valutare diverse situazioni

inerenti l’argomento studiato.

(Ogni allievo acquisisce un proprio metodo di studio, efficiente ed efficace)

(Comprensione

dei concetti di

base collegati

all’argomento preso in esame)

L’allievo ha una conoscenza di base di alcuni concetti, ma si confonde se cerca di spiegare l’argomento.

L’allievo non ha una conoscenza chiara dei concetti collegati all’argomento studiato, li confonde e non sa utilizzarli per comprendere il fenomeno studiato.

Osservare L’allievo è capace di identificare dati e

fare osservazioni rilevanti; sa anche rilevare i dettagli.

(Capacità di cercare con attenzione)

L’allievo necessita di una guida per effettuare osservazioni e identificare da- ti/informazioni validi.

Anche se guidato, l’allievo non è

capace di effettuare osservazioni

accurate; non riesce a identificare

dati importanti.

Saper

riflettere sui propri

comportamenti

L’allievo è capace di auto valutare i

propri valori/attitudini in relazione

all’argomento

Studiato e se ne serve per modificare positivamente il proprio metodo di lavoro.

(Capacità di auto valutare il proprio

comportamento nei

processi di

acquisizione di

conoscenza).

L’allievo sa valutare le proprie azioni,

ma trova difficoltà nel modificare di

conseguenza il proprio metodo di

lavoro.

L’allievo non sa valutare le proprie

azioni e trova difficoltà nel modificare

di conseguenza il proprio metodo di

lavoro.

Avere iniziativa

di studio

autonomo

L’allievo cerca attivamente di acquisire

dati ulteriori da fonti di informazioni

diverse.

L’allievo fa tentativi sporadici di acquisire ulteriori informazioni.

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132

L’allievo è passivo, manca di iniziativa

nella ricerca di informazioni

Aggiuntive.

Maneggiare

attrezzature

(Capacità di

maneggiare

strumenti/mezzi

specifici,

L’allievo sa utilizzare correttamente e

accurata- mente

attrezzature/dispositivi per acquisire

informazioni corrette e valide,

individuando e scegliendo gli

strumenti più adatti anche rispetto ai

vincoli esistenti.

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133

organizzare il

proprio

apprendimento)

L’allievo è in grado di utilizzare

attrezzature/dispositivi per acquisire

informazioni, ma lo fa in maniera impropria

rispetto ai vincoli esistenti.

L’allievo trova difficoltà ad utilizzare

attrezzature/dispositivi per acquisire informazioni

o lo fa in maniera impropria rispetto all’obiettivo.

Progettare

(Individuare

priorità, valutare

possibilità,

definire strategie

di azione, fare

progetti e

verificarne i

risultati)

Saper prevedere

(Capacità di

prevedere, sulla

base di dati di

realtà, esiti di

situazioni,

soluzioni di

problemi, effetti

probabili di

azioni, per

elaborare e

realizzare progetti

riguardanti lo

sviluppo delle

proprie attività di

studio e di lavoro)

L’allievo è in grado di fare ipotesi, prevedendo

obiettivi significativi e realistici, valutando in

maniera corretta i vincoli e le possibilità esistenti,

e sa difendere o avvalorare tali ipotesi.

L’allievo è in grado di prevedere i probabili effetti

delle azioni e degli esiti di situazioni, solo quando

i rapporti di causa/effetto sono facilmente

individuabili, perché vicini nel tempo e/o nello

spazio, ha difficoltà ad avanzare ipotesi e non le

sa avvalorare.

L’allievo non sa individuare esiti possibili o non si

chiede se l’esito di un’azione o di una situazione

sia possibile o certa.

AMBITO - Relazione con gli altri

Competenza Indicatori Note Valutazione

Comunicare

Usare una

terminologia

appropriata

L’allievo fa un uso frequente e corretto dei

termini collegati al problema in contesti

appropriati, dimostrando così conoscenza piena

dei concetti che stanno alla base di questi termini.

(Uso efficace di

parole o

espressioni

tecniche)

L’allievo usa occasionalmente termini tecnici col-

legati al problema.

L’allievo evita di servirsi dei termini collegati al

problema trattato o li usa male.

Analizzare il

Discorso

(Capacità di

distinguere

efficacemente il

messaggio del

comunicatore

dall’interpretazione del destinatario)

L’allievo dimostra buone abilità di interpretazione

per acquisire comprensione piena del significato e

della credibilità di un testo/comunicazione sui

problemi affrontati.

L’allievo non sa valutare la validità e l’autenticità

di un testo/comunicazione collegato al problema

affrontato.

L’allievo necessita di una guida per discernere il senso di un testo/comunicazione in relazione con

il problema affrontato; trova difficoltà a cogliere

la lealtà del comunicatore.

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134

trova difficoltà a scegliere le parole giuste per

esprimerlo in forma scritta.

L’allievo produce una comunicazione scritta

disorganizzata.

Collaborare e

Partecipare

(Ogni allievo

deve saper

interagire con

gli altri,

comprendendon

e i diversi punti

di vista)

Saper discutere

(Uso di buone

abilità di

discussione per

approfondire la

comprensione ed

ampliare le

conoscenze)

L’allievo si impegna attivamente nel dibattito ed è disponibile a cambiare un punto di vista alla luce di opinioni diverse dalle proprie.

L’allievo si coinvolge nel dibattito, ma mantiene

il suo punto di vista anche di fronte a opinioni di-

verse dalle proprie.

L’allievo evita la discussione.

Rispettare i

diversi punti di

vista

Di fronte alla diversità di opinioni, interessi e

punti di vista, l’allievo capisce le ragioni degli

altri e fa del suo meglio per ricercare soluzioni

condivise.

L’allievo dimostra solo l’accettazione limitata di

opinioni, convinzioni e punti di vista diversi dai

propri; tende a ignorare il punto di vista degli al-

tri.

L’allievo non tollera convinzioni/opinioni diverse

dalle proprie.

Partecipare

(Condividere con il

gruppo di

appartenenza

informazioni,

azioni, progetti

finalizzati alla

soluzione di

problemi comuni)

L’allievo sa condividere con il gruppo di appartenenza azioni orientate all’interesse comune, è capace di coinvolgere altri soggetti.

L’allievo sa condividere con il gruppo di

appartenenza azioni orientate all’interesse comune,

ma collabora solo se spronato da chi è più

motivato.

L’allievo non sviluppa comportamenti attivi fina- lizzati alla soluzione di problemi comuni con il gruppo di appartenenza.

Saper motivare gli

altri

L’allievo aiuta attivamente gli altri a raggiungere una maggiore consapevolezza e comprensione dei problemi incontrati nell’esperienza.

L’allievo tenta sporadicamente di incoraggiare gli

altri ad essere più consapevoli ed informati sui

diversi problemi incontrati nell’esperienza.

L’allievo non si preoccupa di aiutare gli altri ad

acquisire maggiore consapevolezza dei problemi

incontrati.

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135

Agire in modo

autonomo e

responsabile

Esercitare

coerenza tra

conoscenze,

valori e comportamenti

L’allievo dà importanza alla connessione tra

conoscenza, valori e comportamenti ed agisce di

conseguenza.

L’allievo individua in astratto le possibili connessioni tra conoscenze, valori e comportamenti, ma agisce in modo contraddittorio rispetto a valori e conoscenze acquisiti.

L’allievo non sa individuare le possibili

connessioni tra conoscenze, valori e

comportamenti e non si pone, quindi, il problema

della coerenza.

L’allievo si assume responsabilità nei diversi li-

velli di realtà in cui è coinvolto e contribuisce alla

soluzione di problemi personali e collettivi.

Assumere

responsabilità

L’allievo si assume responsabilità sul piano per-

sonale, ma non si impegna in prima persona per

contribuire alla soluzione di problemi collettivi.

L’allievo non sa assumersi responsabilità,

individuali e collettive, non considera la possibilità

di agire in prima persona per contribuire alla

soluzione del problema.

L’allievo sa prendere decisioni fondate dopo

attenta considerazione dei diversi aspetti del

problema in esame. E‟ inoltre consapevole

delle responsabilità connesse alle decisioni

prese.

Prendere

decisioni

L’allievo tenta di prendere decisioni fondate e di

identificare possibili soluzioni, ma tende a la-

sciarsi influenzare da fattori esterni. Non è

pienamente consapevole delle responsabilità

collega- te alle decisioni prese.

L’allievo prende costantemente decisioni casuali,

spesso influenzate da fattori esterni piuttosto che

basare le decisioni sul ragionamento e le

conoscenze. Non è consapevole delle

responsabilità legate alle decisioni prese.

AMBITO - Rapporto con la realtà

Competenza Indicatori Note Valutazione

Risolvere

problemi

Valutare la

fattibilità

L’allievo mette in atto comportamenti responsabili e realizzabili che possono entrare a far parte del- la routine quotidiana.

L’allievo mette in atto azioni responsabili che

possono essere applicate alla normale routine con

qualche sforzo personale.

L’allievo tenta azioni difficili da mettere in pratica

e quindi inattuabili nella vita quotidiana.

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Avere consapevo-

lezza

dell’incertezza

(Capacità di capire

che i sistemi complessi presentano diversi gradi di in- certezza e di inde- terminatezza nei loro processi evolutivi)

L’allievo è consapevole del fatto che i sistemi complessi presentano diversi gradi di incertezza e indeterminazione nei loro processi evolutivi e che, pertanto, l’azione umana deve ispirarsi al principio di cautela.

L’allievo sa che, nei sistemi complessi, l’esito dei processi evolutivi può essere incerto, ma non sa riconoscere i diversi gradi di incertezza.

L’allievo non sa che, nei sistemi complessi, l’esito dei processi evolutivi può essere incerto e che sottovalutare ciò può significare causare danni a sé e agli altri.

Individuare

Classificare

collegamenti e

relazioni

L’allievo classifica efficacemente rispettando i parametri definiti.

L’allievo ha bisogno di essere guidato da altri per classificare secondo i criteri stabiliti.

L’allievo non sa classificare rispettando i criteri definiti.

Costruire ipotesi

L’allievo manipola con competenza variabili di dati per costruire un’ipotesi valida e logica.

L’allievo ha la necessità di nuove idee per utilizzare le variabili di dati e costruire un’ipotesi vali- da e logica.

L’allievo non manipola variabili di dati per costruire un’ipotesi logica e valida.

Acquisire ed

Interpretare

l’informazione

Riconoscere

ragionamenti

errati

L’allievo distingue i dati errati su specifici aspetti problematici dai fatti corretti; riconosce gli argo- menti sbagliati e usa ragionamenti logici basati sula conoscenza dei fatti per controbattere alle argomentazioni errate.

L’allievo trova difficoltà a distinguere i dati errati su un problema particolare; necessita di aiuto per riconoscere un ragionamento sbagliato.

L’allievo non distingue i ragionamenti sbagliati in merito a un problema; si confonde facilmente e viene intimorito dai dati errati.

Formarsi opinioni

ponderate

L’allievo si forma opinioni/punti di vista pondera- ti su vari aspetti e sviluppa ragionamenti equilibrati per sostenerli.

131

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L’allievo si forma delle opinioni sui problemi, ma non sa portare ragioni valide per sostenerle.

L’allievo non giunge ad opinioni ponderate su specifici problemi.

Avere consapevo-

lezza dei propri

pregiudizi

L’allievo è pienamente consapevole dei suoi pregiudizi personali e cerca di contrastare la tendenza

alla distorsione, ricercando la correttezza di giudizio.

(Consapevolezza di sentimenti ed opinioni personali fortemente in favore o contro aspetti specifici, ma anteriori alla diretta conoscenza dei fatti)

L’allievo è consapevole di alcuni dei suoi pregiudizi, ma incontra ancora difficoltà a limitare l’influenza di questi nella ricerca di soluzioni a problemi ambientali o quando discute questioni di quel tipo.

L’allievo non riconosce il pregiudizio personale;

lascia che questo pregiudizio distorca la percezione della realtà/verità; di conseguenza non può arrivare alla correttezza di giudizio.

Avere consapevo-

lezza dei valori

L’allievo conosce i valori fondanti delle azioni e delle scelte e sa riconoscere nelle azioni proprie e degli altri i valori ispiratori.

L’allievo conosce in teoria i valori fondanti delle azioni e delle scelte, ma non sempre li riconosce nelle azioni proprie o degli altri e non sempre sa trarre le dovute conseguenze.

L’allievo non conosce i valori fondanti delle

azioni e delle scelte, non si rende conto che dietro a- zioni e scelte, individuali o di gruppo, ci sono va- lori guida diversi.

SCUOLA SECONDARIA I GRADO

GIUDIZI SINTETICI DEL COMPORTAMENTO E RELATIVI DESCRITTORI

10 -OTTIMO - Partecipazione attiva e costruttiva alle lezioni. Adempimento regolare e serio dei

doveri scolastici. Rispetto degli altri, dell'ambiente e dell'istituzione scolastica. Ruolo propositivo

all'interno della classe e socializzazione equilibrata. Rispetto scrupoloso del regolamento d'Istituto.

Frequenza assidua.

9- DISTINTO - Partecipazione interessata alle lezioni. Adempimento costante dei doveri scolastici.

Rapporti equilibrati con insegnanti e compagni. Ruolo collaborativo nel gruppo classe. Rispetto

costante del regolamento d'Istituto. Frequenza assidua.

8- ADEGUATO - Partecipazione e attenzione abbastanza costanti. Adempimento quasi sempre

puntuale dei doveri scolastici. Rapporti globalmente corretti con insegnanti e compagni. Ruolo non

sempre collaborativo nel gruppo classe. Rispetto adeguato del regolamento d'Istituto. Frequenza

assidua. Partecipazione e attenzione selettive.

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7- POCO ADEGUATO - Adempimento non sempre puntuale dei doveri scolastici. Rapporti

talvolta problematici con insegnanti e compagni. Ruolo poco collaborativo nel gruppo classe.

Rispetto alterno del Regolamento scolastico. Giustifica le assenze e i ritardi.

6- INADEGUATO - Scarso interesse per le varie attività didattiche. Adempimento saltuario dei

doveri scolastici. Rapporti spesso non corretti con insegnanti e compagni. Disturbo frequente del

regolare svolgimento delle lezioni. Scarso rispetto del Regolamento d'Istituto. Frequenza

discontinua con assenze, ritardi ed uscite anticipate.

5- DEL TUTTO INADEGUATO - Completo disinteresse per le attività didattiche. Mancato

adempimento dei doveri scolastici. Rapporti non corretti con compagni e insegnanti, anche con

episodi frequenti di bullismo. Assiduo disturbo delle attività didattiche e ruolo negativo all'interno

della classe. Mancato rispetto del Regolamento d'Istituto in forma grave. Frequenza irregolare delle

lezioni senza adeguata giustificazione. Danni alle strutture, ai sussidi didattici o al patrimonio della

scuola. Atteggiamento irresponsabile durante uscite, visite guidate, viaggi d'istruzione.

Allontanamento dalle lezioni per più giorni.

DESCRITTORI DEL PROCESSO E DEL LIVELLO GLOBALE DI SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI

10 - Esegue il compito richiesto in modo autonomo e personale, rispettando modalità e tempi

indicati. Ha acquisito un metodo di studio efficace e proficuo ed ha maturato un'elevata

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare notevoli progressi rispetto ai livelli di

partenza.

9/8 - Esegue il compito richiesto in modo adeguato, rispettando modalità e tempi indicati. Ha

acquisito un metodo di studio efficace e ha maturato una notevole consapevolezza delle sue

potenzialità, facendo così registrare opportuni progressi rispetto ai livelli di partenza.

7 - Esegue il compito richiesto in modo accettabile, rispettando generalmente modalità e tempi

indicati. Ha acquisito un metodo di studio abbastanza efficace e ha maturato una discreta

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare adeguati progressi rispetto ai livelli di

partenza.

6 - Guidato, esegue il compito richiesto in modo accettabile, rispettando modalità e tempi indicati.

Ha acquisito un metodo di studio generalmente adeguato e ha maturato una moderata

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare sufficienti /modesti progressi rispetto

ai livelli di partenza.

inf. a 6 - Esegue il compito richiesto con scarsa autonomia, rispettando saltuariamente modalità e

tempi indicati. Ha acquisito un metodo di studio poco proficuo e ha maturato una limitata

consapevolezza delle sue potenzialità, facendo così registrare scarsi progressi rispetto ai livelli di

partenza.

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Vengono ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono:

- La validità di frequenza delle lezioni

- Un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio

- Un voto non inferiore a sei decimi nel comportamento.

L’eventuale non ammissione alla classe successiva è deliberata a maggioranza dal Consiglio di classe. Nella decisione di non ammissione alla classe successiva il Consiglio di classe terrà conto dei seguenti criteri:

- Assenze superiori ad 1/4 dell’orario annuale (ai sensi del D.L.59/2004)

- Mancanza di impegno

- Mancati progressi rispetto al livello di partenza

- Carenze nelle abilità di base

- Inadeguato livello di maturazione

- Comportamento scorretto

Nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire

una specifica nota al riguardo in un foglio allegato al documento individuale ed a trasmettere quest’ultimo alla famiglia dell’alunno

Sono tenuti in considerazione quali elementi positivi che concorrono alla valutazione dell’alunno nella valutazione finale: - La frequenza assidua e la partecipazione attiva alla vita scolastica

- L’impegno e la volontà di migliorare

- Il comportamento corretto e collaborativo

Sono tenuti in considerazione anche eventuali motivi di salute o di consistente disagio psicologico che hanno influito sul rendimento scolastico.

DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLA VALUTAZIONE

Il percorso della valutazione trova i suoi punti di registrazione nei seguenti documenti:

- Registro elettronico del docente

- Registro dei verbali del Consiglio di classe

- Documento di valutazione

- Documento istruttorio e finale di certificazione delle competenze, compilato dal Consiglio di

classe in sede di scrutinio al termine del terzo anno della Scuola Secondaria di I grado e dalla sottocommissione d’esame al termine delle prove d’esame di Stato, conclusivo del I ciclo

d’istruzione

ESAME CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO

Secondo quanto predisposto nel DPR n. 122 concernente la valutazione degli alunni, l’ammissione all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione è disposta nei confronti dell’alunno che

abbia conseguito una valutazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di

discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

Il voto finale dell’esame conclusivo del primo ciclo d’istruzione sarà calcolato facendo una media aritmetica della prova orale (colloquio a carattere interdisciplinare), di quelle scritte (italiano, scienze matematiche, inglese, francese e prova nazionale Invalsi) e del voto di ammissione.

Le competenze acquisite dagli alunni nel loro percorso scolastico saranno certificate, nel quadro della normativa europea.

Il modello in uso nella scuola è consultabile tra gli allegati al presente POF.

Nell’attribuzione del voto, si prendono in considerazione i seguenti elementi:

- Livello di partenza

- Livello di conseguimento degli obiettivi formativi e cognitivi

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- Evoluzione del processo di apprendimento

- Impegno profuso per superare eventuali carenze o difficoltà

- Metodo di lavoro

- Condizionamenti socio-ambientali

- Partecipazione alle attività didattiche

- Socializzazione e collaborazione

- Evoluzione della maturazione personale

- Particolari situazioni familiari o personali.

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VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI BES

- La valutazione degli alunni con disabilità, certificata nelle forme e con le modalità previste dalle

disposizioni in vigore, è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall’articolo 314, comma 4 del testo unico di cui al decreto legislativo numero 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi.

- Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte prove d’esame differenziate,

comprensive della prova a carattere nazionale. Esse devono valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove

necessario, in relazione al piano educativo individualizzato a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del

superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza.

- Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature

tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico necessario all’alunno. Sui diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi.

- Agli alunni con grave disabilità che non conseguono la licenza media è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi

successive, ai soli fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.

Traguardi per lo sviluppo delle competenze e Profilo delle competenze al termine del primo ciclo d’istruzione, stabiliti in riferimento alle seguenti otto competenze chiave indicate dalla

‘Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE):

• COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

Per saper esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni ed interagire sul piano linguistico in contesti sociali e culturali diversi.

• COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Per sapersi esprimere in attività che richiedono uno scambio semplice e diretto di informazioni su argomenti familiari e abituali ed essere in grado di apprezzare le tradizioni e le abitudini della cultura altrui.

• COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE IN CAMPO SCIENTIFICO E

TECNOLOGICO

Per saper utilizzare modelli matematici e di pensiero logico, spaziale e di presentazione; per saper usare l’insieme delle conoscenze e delle metodologie note, per spiegare il mondo che ci circonda; per essere consapevoli dei cambiamenti determinati dall’attività umana.

• COMPETENZA DIGITALE

Per saper utilizzare le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione.

• IMPARARE AD IMPARARE

Per saper organizzare il proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo; per essere consapevoli del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni; per saper

identificare le opportunità disponibili e saper sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace.

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• COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

Per saper partecipare in modo costruttivo ed efficace alla vita sociale ed in particolare alla vita in una società sempre più diversificata.

• SPIRITO DI INIZIATIVA

Per imparare a tradurre le idee in azione.

• CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

Per essere consapevoli dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Prove Invalsi

L‟INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) è l’Ente di ricerca, soggetto alla vigilanza del MIUR, la cui Mission consiste nel

contribuire al miglioramento e alla qualità del sistema di istruzione e di formazione mettendo a disposizione i risultati concreti e attendibili di verifiche sistematiche e periodiche sugli

apprendimenti.

Secondo la normativa vigente, l’INVALSI offre al Ministero dell’istruzione un servizio che prevede in via continuativa di:

- Valutare gli apprendimenti di italiano e matematica con prove e soluzione che garantiscano

adeguate garanzie sull’attendibilità dei dati nelle classi II e V della scuola primaria e III della

scuola Secondaria di primo grado (PN);

- Assicurare la partecipazione dell’Italia alle indagini internazionali dedicate alla verifica dei li- velli di istruzione;

- Svolgere attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola; - Gestire il Sistema Nazionale di Valutazione;

- Studiare le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto socia- le e alle tipologie dell’Offerta Formativa;

- Effettuare le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole;

- Fornire supporto e assistenza tecnica alle scuole;

- Svolgere attività di ricerca anche su mandato di enti pubblici o privati.

STRUTTURA DELLE PROVE - PROVA DI ITALIANO

La prova di italiano, sia nella primaria che nella secondaria, riporta sostanzialmente la stessa struttura ed è finalizzata a valutare la padronanza linguistica acquisita dagli alunni che è articolata in

conoscenza, abilità e competenza. Essa è rivolta a misurare il livello raggiunto in merito ai nuclei fondanti dell’insegnamento dell’italiano i quali afferiscono agli obiettivi di apprendimento stabiliti

dalle Indicazioni del 2012. Più precisamente le competenze che si riferiscono alla padronanza

linguistica riguardano non solo la comprensione del testo ma anche la conoscenza morfosintattica e lessicale, aspetti inscindibili per una buona padronanza della lingua.

Le competenze sopracitate vengono acquisite gradualmente nei diversi livelli scolastici e il loro sviluppo continua nell’intero corso della vita.

LA PROVA DI MATEMATICA

Le prove invalsi del primo ciclo scolastico sono volte a valutare le conoscenze e le abilità

matematiche acquisite dagli studenti in entrata e in uscita al primo ciclo di istruzione. Le domande sono costruite in relazione a due dimensioni:

- I contenuti matematici coinvolti, organizzati nei quattro ambiti (Numeri, Spazio e figure, Dati e previsioni, Relazioni e funzioni);

- I processi coinvolti nella risoluzione.

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LA PROVA DI LINGUA INGLESE

La prova Invalsi di Inglese, rivolta alle classi V della Scuola Primaria e alle classi III della Scuola Sec.

I Grado, è finalizzata a verificare e valutare la comprensione di lettura (reading) e dell’ascolto (listening)ed

è principalmente focalizzata sulle competenze comunicative e non sugli aspetti più strettamente formali

della lingua (regole grammaticali, stilistiche, ecc.)

Per la Secondaria I grado la prova è riferita al livello A1 e al livello A2 del QCER (Quadro comune europeo

di riferimento per la conoscenza delle lingue) e sarà somministrata con modalità online. (Computer based)

Per la scuola Primaria, in base alle Indicazioni nazionali per il curricolo, è riferita al livello A1 del QCER e

la somministrazione della prova sarà esclusivamente in formato cartaceo.

Mentre in quinta primaria esso fornirà più che altro indicazioni alla scuola, in terza media invece i risultati

verranno riportati in un attestato, da consegnare a studenti e genitori assieme al diploma, che indicherà il

livello di competenza raggiunto dal ragazzo e sarà requisito indispensabile per l’ammissione agli esami di

terza media.

Modalità e struttura della prova INVALSI per la Scuola Primaria di inglese

Parte 1

Comprensione della lettura (reading): durata: 30 minuti

3‐4 compiti (task) : ogni task è formato da un testo della lunghezza massima di 110 parole al quale sono

associate domande di comprensione (da un minimo di 3 a un massimo di 8)

Tipologia di lettura:

-lettura veloce selettiva (quick selective reading) per cogliere significato globale/ informazioni specifiche

-lettura attenta (careful reading) per comprendere le idee principali

-tipologia di testi: testi autentici, continui e discontinui, riconducibili ai descrittori di lettura del QCER per il

livello A1 con contenuti familiari per allievi di V primaria;

- tipologia di domande: a risposta multipla, a risposta aperta breve (massimo 4 parole), a risposta Vero

/Falso/Non Dato (True/False/Not Given), a collegamento (matching).

Parte 2

Comprensione dell’ascolto (listening): durata: 30 minuti

-3‐4 compiti (task), e ogni task è formato da un brano in Inglese della durata massima di 2 minuti con

domande di comprensione (da un minimo di 3 a un massimo di 8) alle quali l’allievo deve rispondere sul

proprio fascicolo cartaceo

Tipologia di ascolto

- ascolto veloce selettivo (quick selective listening) per cogliere significato globale/informazioni specifiche

- ascolto attento (careful listening) per comprendere le idee principali

Tipologia di brani per l’ascolto: brani autentici, riconducibili ai descrittori di ascolto del QCER per il livello

A1 con contenuti familiari per allievi di V primaria

Tipologia di domande: a risposta multipla, a risposta aperta breve (massimo 4 parole), a collegamento

(matching).

Ogni task è preceduto da specifiche istruzioni sia nel Reading sia nel Listening.

Modalità e struttura della prova INVALSI per la Scuola secondaria di primo grado di inglese

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READING

La prima parte della prova INVALSI di inglese che gli studenti di terza media dovranno affrontare sarà la

comprensione del testo, ovvero il Reading. La durata della prova è di 40 minuti. Verranno consegnati due

testi diversi, uno di livello A1 e uno di livello A2, ciascuno con 3-4 domande di comprensione.

Testo livello A1: testo della lunghezza massima di 110 parole al quale sono associate le domande di

comprensione.

Testo di Livello A2: massimo 220 parole più dalle 3 alle 8 domande di comprensione.

La tipologia di lettura richiesta al candidato è:

Lettura veloce selettiva: la prima lettura con cui dovrai comprendere soprattutto il significato del testo;

Lettura attenta: per comprenderne le idee principali.

Le domande prevedono:

risposta multipla;

risposta aperta breve;

risposta vero, falso o non ci è dato saperlo;

collegamento - matching.

LISTENING

La seconda parte della prova INVALSI di inglese che gli studenti di terza media dovranno affrontare sarà

dedicata alla comprensione dell'ascolto (Listening). La durata è anche qui di 40 minuti e sono previste 3-4

domande per livello (A1 e A2). Il brano dell'ascolto non dovrà superare i 2 minuti.

Le tipologie di ascolto sono:

Ascolto veloce selettivo: per comprenderne il significato generale;

Ascolto attento: per comprendere l'idea principale.

I brani saranno brani autentici e allineati al livello di Quadro Comune Europeo Riferimento A1 e A2. Le

domande a cui dovrai rispondere saranno:

risposta multipla;

risposta aperta breve - massimo 4 parole;

collegamento - matching.

Questa seconda fase si svolge dopo la pausa di dieci minuti dopo il termine della parte di reading. Il docente

ti chiederà di indossare le cuffie, inserire le credenziali e attenersi alle indicazioni che sentirai nel file audio.

Ogni task della prova di inglese sarà preceduto dalle istruzioni che saranno:

Scritte in inglese con un uso di parole coerenti con il livello A1 del Quadro Comune Europeo di

Riferimento;

Standardizzate: ogni task, sia di reading che di listening è accompagnata da istruzioni che hanno sempre la

stessa formulazione.

Tra le due parti della prova verrà data una pausa di 10 minuti. La prova non potrà essere interrotta. La prova

di listening è sempre computer based pertanto, sotto richiesta del Miur, la scuola si dovrà dotare di un

sistema audio-cuffie idoneo per la somministrazione del file audio.

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Questa bi-dimensionalità della valutazione è utilizzata in quasi tutte le indagini internazionali ed è indispensabile per fotografare correttamente gli apprendimenti dello studente, individuandone le

componenti strutturali. È importante sottolineare il fatto che, in matematica, non è possibile in generale stabilire una corrispondenza univoca tra il singolo quesito e un’unica abilità il cui possesso

venga verificato in esclusiva mediante quello stesso quesito. Infatti, in generale, la risposta a ciascuna domanda coinvolge diversi livelli di conoscenze di vario tipo e richiede

contemporaneamente il possesso di diverse abilità. È questa una conseguenza della natura stessa del

pensiero matematico, che non consiste solo in convenzioni o procedure di calcolo, ma in ragionamenti complessi, fatti di rappresentazioni, congetture, argomentazioni, deduzioni.

Ogni quesito delle prove del Servizio Nazionale di Valutazione viene quindi riferito a un ambito di contenuti e a un singolo processo.

LA PROVA NAZIONALE

Con la legge n. 176 del 25 Ottobre 2007 è stata introdotta, all’interno dell’Esame di Stato, una prova scritta (PN) di italiano e matematica che si propone di misurare i livelli generali e specifici conseguiti da tutti gli studenti in queste due materie al termine del primo ciclo.

Secondo il Quadro di Riferimento del 2009, obiettivo privilegiato della prova di italiano è la competenza di lettura, valutata nelle sue tre sotto-competenze:

- Competenza testuale, incentrata sui processi di comprensione, interpretazione e valutazione del testo;

- Competenza grammaticale, consistente ‘in primo luogo nella padronanza delle regole grafiche e delle strutture morfosintattiche dell’italiano’;

- Competenza lessicale, correlata alla lettura.

Per quanto riguarda la prima parte della prova, essa prevede testi di natura letteraria e testi di natura non letteraria. I testi letterari sono in prevalenza narrativi, ma anche poetici o teatrali. I testi non

letterari possono essere di tipo informativo-espositivo e parzialmente argomentativo (oppure misto). Questa parte della prova s’incentra, come si è detto, sulla competenza testuale nei suoi tre aspetti

che qui di seguito esaminiamo:

1. Comprensione locale e globale del testo: a) individuare informazioni presenti nel testo; b)

formulare semplici inferenze; c) elaborare una comprensione globale del testo; d) sviluppare un’interpretazione, integrando informazioni e concetti presentati in diverse parti del testo; e)

valutare il contenuto del testo, la lingua e gli elementi testuali.

2. Organizzazione logica entro e oltre la frase: per valutare la capacità di cogliere relazioni interne alla frase o tra frasi, nonché le relazioni pronominali, anaforiche ecc.

3. La seconda parte della prova, relativa alla competenza grammaticale, si incentra in particolare

sulla ‘capacità di individuare le strutture morfosintattiche della frase e le strutture interpuntive in funzione della loro pertinenza testuale, dal punto di vista cioè del loro apporto alla

costruzione e configurazione dei significati del testo.

4. Le domande vertono pertanto:

a) Sulla morfologia verbale, con particolare attenzione alle funzioni modali e temporali;

b) Sul sistema pronominale;

c) Sulle tradizionali parti del discorso, con attenzione alle loro caratteristiche morfologiche, alle potenzialità sintattiche e al valore semantico che assumono nel testo;

d) Sulle principali funzioni sintattiche, con particolare attenzione a soggetto, predicato, oggetto diretto e indiretto, e alle funzioni attributive, predicative e appositive;

e) Sui rapporti logico-semantici tra sintagmi e tra frasi;

f) Sui valori sintattici (cioè di segnalazione tra i segmenti costituivi della frase e del periodo) e

prosodici (cioè di segnalazione di pause, cambiamento di intonazione per esprimere attesa,

sorpresa…) della punteggiatura. L’ambito della competenza lessicale è riservato in particolare agli aspetti morfologici del significato (derivazione, alterazione, composizione),

al significato contestuale, alle relazioni di sinonimia o antinomia, all’uso figurato del lessico.

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ESITI DELLE PROVE

Gli esiti delle prove sono comunicati dall’INVALSI a ogni singola scuola all’inizio del anno

scolastico successivo a quello della prova e, oltre a riportare punteggi ottenuti dagli alunni, possono

segnalare indicatori ritenuti utili al miglioramento della qualità complessiva dell’Istituzione

Scolastica. I dati sono restituiti, opportunamente aggregati, sia sotto forma di tabelle che di grafici.

Le tabelle permettono una lettura sistematica dei dati mentre i grafici hanno il pregio di

rappresentare in modo sintetico i dati e permettono di metterli a confronto in modo diretto con altre

aree geografiche. La corretta lettura dei grafici permette all’istituto di ottenere informazioni

fondamentali per il miglioramento dell’Offerta Formativa al fine di stimolare e sostenere processi

di valutazione e autovalutazione idonei ad individuare gli aspetti positivi da mantenere e sviluppare

e gli elementi di criticità da fare oggetto di interventi migliorativi.

L’accesso ai dati è aperto, per ogni Istituzione Scolastica, al Dirigente, al Referente per la

Valutazione, al Presidente del Consiglio di Istituto e a tutti i docenti.

I dati restituiti dall’INVALSI riguardano fondamentalmente tre aspetti:

- L’andamento complessivo dei livelli di apprendimento degli studenti della scuola rispetto alla media dell’Italia, del sud e della regione di appartenenza;

- L’andamento delle singole classi nelle prove di italiano e di matematica nel loro complesso

- L’andamento della singola classe e del singolo studente analizzato nel dettaglio di ogni singola prova.

RESTITUZIONE DATI INVALSI 2016/17

La restituzione dei dati INVALSI relativi all’anno 2017 presenta un elemento di novità, che è dato

dal cosiddetto ‘effetto scuola’.

L’esito di una prova si ottiene scomponendola in due parti:

-una parte dipende da condizioni esterne sulle quali la scuola non può intervenire, ossia contesto

generale, origine sociale degli studenti e preparazione pregressa degli allievi che costituiscono i

fattori esogeni;

-l’altra parte determinata dall’effetto scuola, ossia dall’insieme delle azioni poste in essere dalla

scuola per la promozione degli apprendimenti (metodologia, didattica organizzazione).

In definitiva l’effetto scuola’ è quella parte del risultato che non dipende dai fattori esogeni che la

scuola non può modificare. Esso è molto importante poiché permette di identificare il peso

dell’effetto scuola sui risultati degli studenti nelle prove Invalsi dando la possibilità alla scuola di

rendersi conto della qualità della propria Offerta Formativa. Pertanto l’effetto scuola è dato dalla

differenza tra il punteggio osservato e il punteggio atteso in base ai fattori esogeni ricavato dai dati

di contesto e dai questionari degli studenti.

Si riporta una breve sintesi dei risultati relativi all’anno 2017.

DATI SCUOLA SECONDARIA RELATIVI ALL’A.S. 2016/17

PROVA

NAZIONALE

PUNTEGGIO

SCUOLA

MEDIA

NAZIONALE

SUD REGIONE CHEATING CORRELAZIONE EFFETTO

SCUOLA

ITALIANO 48,2 63 60 60 35.4

MATEMATICA 50,1 51 48 49 21,2

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PROVA

NAZIONALE

PUNTEGGIO

SCUOLA

MEDIA

NAZIONALE

SUD REGIONE CHEATING CORRELAZIONE EFFETTO

SCUOLA

ITALIANO 51,8 42 40 41

MATEMATICA 52,3 52 51 50

DATI SCUOLA SECONDARIA PRIMARIA.S. 2016/17

CLASSI II ITALIANO

PROVA

NAZIONALE

PUNTEGGIO

SCUOLA

MEDIA

NAZIONALE

SUD REGIONE CHEATING CORRELAZIONE EFFETTO

SCUOLA

ITALIANO 58 55,8 53,1 52,2

MATEMATICA 51,8 52 52 51

DATI SCUOLA SECONDARIA PRIMARIA.S. 2016/17

Classi V ITALIANO

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Il Piano di Miglioramento rappresenta la ‘mission’ dell’Istituzione Scolastica per intraprendere un’azione di qualità, alla luce di quanto emerso dal Rapporto di Autovalutazione.

La finalità principale è quella di creare un iter di processi didattici e progettuali, basati su un'organicità di lavoro e di obiettivi che consentano una valutazione attenta del lavoro svolto ed una capacità di riesame nell'ottica del miglioramento continuo.

Gli obiettivi del progetto sono sintetizzati come segue:

1. Introdurre il lavoro per competenze a tutti i livelli:

Con gli alunni, che sono coinvolti in un percorso didattico, attraverso l’elaborazione di un curricolo verticale per assicurare un graduale e coerente percorso di crescita formativa e culturale;

Con i docenti, che sono stimolati a rivedere la propria professionalità attraverso specifici corsi di formazione e confronto con i modelli di insegnamento e con i materiali elaborati dalle Commissioni, in un processo di sperimentazione didattica;

Con le famiglie, che durante tutto il percorso di studi e soprattutto nelle fasi finali, durante l’orientamento per una scelta consapevole del successivo percorso di studi, sostengono i loro fi-gli nel conseguimento di competenze formative per la vita;

2. Creare situazioni in cui i docenti confrontano azioni e risultati e si adoperano per la ricerca didattica innovativa;

3. Promuovere la cultura della valutazione ed autovalutazione da parte dei docenti e degli alunni;

4. Sviluppare e diffondere nella scuola un sistema di verifica e valutazione degli apprendimenti, sia in termini di conoscenze e abilità che di competenze;

5. Favorire una percentuale maggiore di esiti scolastici positivi, mediante azioni formative di recupero, consolidamento e potenziamento in orario curriculare ed extracurriculare, in modo tale da valorizzare i talenti e le abilità degli allievi.

6. Migliorare il processo di insegnamento-apprendimento, prevedendo azioni formative per i docenti di carattere metodologico e didattico e di sviluppo delle competenze digitali di base e avanzate;

7. Valorizzare il personale per migliorare l’efficacia dell’organizzazione e della didattica, nell’ottica dell’inclusione e dell’orientamento;

8. Proporre attività di prevenzione del disagio e di recupero dello svantaggio culturale;

9. Proporre attività di potenziamento per valorizzare le eccellenze.

Al fine di innalzare il livello delle competenze disciplinari degli alunni si deve intervenire sui due elementi vitali del processo di apprendimento/insegnamento: discenti e docenti, attraverso il rinnovamento della metodologia didattica, la quale deve modularsi sugli stili cognitivi delle nuove generazioni, il cui modo di apprendere è influenzato dal rapporto con le nuove tecnologie informatiche, che se ben utilizzate possono costituire un valido supporto per affrontare e risolvere le problematiche che emergono nella scuola odierna, derivanti anche da un numero sempre più elevato di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Per questi l’individualizzazione dell’insegnamento, la didattica laboratoriale e il coinvolgimento motivante sono

indispensabili.

PIANO DI MIGLIORAMENTO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA

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Il presente Piano di Miglioramento si colloca su una linea di correlazione e coerenza con le attività, i progetti e gli obiettivi inseriti nel Piano triennale dell’Offerta Formativa 2016-2019, tenendo presenti le sue linee progettuali e soprattutto il contesto socio-economico e culturale in cui l’Istituzione opera con i suoi bisogni diversificati.

Sulla base degli esiti derivanti dal Rapporto di Autovalutazione, in coerenza con le valutazioni espresse su

punti di forza e sugli aspetti da migliorare, sono state individuate le seguenti PRIORITA‟:

Area di processo: Formazione professionale del personale docente e ATA

Priorità 1: Realizzazione di un percorso di formazione ed aggiornamento del personale docente sul piano

della progettazione curriculare e delle competenze digitali, in accordo con le Raccomandazioni del

Parlamento Europeo.

TRAGUARDO 1: Sviluppo di un processo apprenditivo basato sulle competenze trasversali e digitali

OBIETTIVO DI PROCESSO 1: Conoscenza e sviluppo delle buone pratiche didattiche innovative ed

inclusive, inclusa la metodologia CLIL.

OBIETTIVO DI PROCESSO 2: Apprendere nuove modalità di far acquisire le competenze chiave e di

cittadinanza

OBIETTIVO DI PROCESSO 3: Ridurre il disagio mediante azioni costruttive e pro sociali.

Area di processo: Curricolo, progettazione e valutazione

Priorità 2: Definire nuovi strumenti per la progettazione e valutazione degli alunni mediante prove

strutturate comparabili per discipline e classi parallele, equità degli esiti.

TRAGUARDO 1: Ridurre il numero degli alunni che riportano valutazioni insufficienti in Italiano,

Matematica e Lingue straniere, mirando all’equità degli esiti.

OBIETTIVO DI PROCESSO 1: Valorizzare le esperienze e le conoscenze degli alunni, mediante

l'apprendimento collaborativo in ambienti laboratoriali e digitali.

OBIETTIVO DI PROCESSO 2: Incrementare la didattica innovativa e metacognitiva con lavori di gruppo e

a classi aperte.

OBIETTIVO DI PROCESSO 3: Garantire a tutti gli alunni l’acquisizione di livelli essenziali di competenze

e ridurre i gap apprenditivi sotto una determinata soglia a livello provinciale, regionale e nazionale.

OBIETTIVO DI PROCESSO 4: Favorire lo sviluppo adeguato delle competenze digitali negli alunni

mediante attività didattica laboratoriale.

Area di processo: Inclusione e differenziazione

Priorità 3: Favorire l'integrazione nel tessuto scolastico e sociale degli alunni BES (disabili, DSA, e alunni

stranieri) mediante attività laboratoriali e strategie didattiche innovative.

TRAGUARDO 1: Prevenire ogni forma di disagio e garantire pari opportunità formativa nel rispetto dei

tempi e stili cognitivi individuali.

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OBIETTIVO DI PROCESSO 1: Potenziamento di interventi mirati all'integrazione degli alunni con bisogni

educativi speciali mediante tecnologie multimediali.

OBIETTIVO DI PROCESSO 2: Attuare interventi adeguati nei confronti delle diversità con la

valorizzazione delle differenze, finalizzata a colmare i gap formativi.

OBIETTIVO DI PROCESSO 3: Favorire, con attività laboratoriali di recupero ed inclusive, il successo

formativo degli alunni BES (disabili, DSA, ed alunni stranieri).

Area di processo: Continuita' ed orientamento.

Priorità 4: Favorire l’efficacia e l’efficienza dell’azione educativa e formativa mediante un percorso

orientativo nei tre gradi di scuola e con l’utilizzo delle tecnologie multimediali e multimodali.

TRAGUARDO 1: Ulteriore sviluppo del curricolo verticale con forme di progettazione condivisa tra docenti

di differenti ordini, in particolare tra le classi ponte, capacità di autovalutazione e di un adeguato senso di

responsabilità.

OBIETTIVO DI PROCESSO 1: Realizzare percorsi che coinvolgono gli alunni dei tre gradi di scuola per

l’acquisizione e la valutazione di competenze di base trasversali e digitali.

OBIETTIVO DI PROCESSO 2: Indirizzare la didattica ad una dimensione laboratoriale, al fine di favorire

l'acquisizione di competenze orientative negli alunni.

OBIETTIVO DI PROCESSO 3: Predisporre strategie didattiche e criteri di valutazione condivisi dai tre

ordini di scuola ai fini di una didattica orientativa e di una reale continuità educativa.

AREA DI PROCESSO: Competenze chiave e di cittadinanza

Priorità 5: Promuovere una didattica innovativa e metacognitiva, volta a far acquisire le competenze di

cittadinanza attiva, raccomandate dal Parlamento Europeo.

TRAGUARDO 1: Prevenire ogni forma di disagio, garantire il pieno rispetto della legalità e dei diritti della

persona.

OBIETTIVO DI PROCESSO 1: Rafforzare le competenze civiche e di cittadinanza degli alunni, con

comportamenti adeguati tra pari e con gli adulti di riferimento.

OBIETTIVO DI PROCESSO 2: Indirizzare la didattica verso una dimensione digitale, promuovendo un

utilizzo corretto dei social network.

OBIETTIVO DI PROCESSO 3: Educare alla lotta contro ogni forma di violenza, bullismo e cyber-

bullismo, in accordo con reti di scuole, enti, istituzioni, associazioni, forze dell’ordine.

OBIETTIVO DI PROCESSO 4: Porre in atto strategie didattiche per il rispetto dell’ambiente, della legalità,

partendo dal contesto scolastico e sociale di appartenenza.

Priorità 1: Attività di Formazione del Personale Scolastico

Si fa specifico riferimento al Piano Triennale di Formazione 2016-2019, allegato al presente Piano Triennale

dell’Offerta Formativa (PTOF).

Il nostro Istituto Scolastico propone l’organizzazione delle seguenti attività formative che sono qui

specificate nei tempi e modalità per anno scolastico 2016/2017.

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Priorità formative:

1) Didattica per competenze, innovazione metodologica e competenze di base. Valutazione.

Destinatari: Personale docente

Obiettivi di processo correlati: Migliorare la formazione e promuovere metodologie didattiche innovative.

2) Competenze digitali e nuovi ambienti per l'apprendimento.

Destinatari: Personale docente e ATA

Obiettivi di processo correlati: Adeguare la formazione e i processi di innovazione dell’Istituzione Scolastica in

base a quanto previsto dal programma Agenda Digitale Italiana ed Europea 2020.

3) Inclusione e disabilità

Destinatari: Personale docente

Obiettivi di processo correlati: Migliorare e diffondere le buone pratiche didattiche di inclusione e

differenziazione. Porre in atto una didattica costruttiva e sociale.

4) Integrazione e competenze di cittadinanza globale

Destinatari: Personale docente

Obiettivi di processo correlati: Elaborare un curricolo per competenze chiave e di cittadinanza

5) Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.

Destinatari: Personale docente e ATA

Obiettivi di processo correlati: Promuovere la legalità nella scuola e nel contesto sociale di appartenenza.

Attivare percorsi educativi di cittadinanza attiva. Promuovere il senso di responsabilità, la cultura dei diritti e

doveri della persona.

PRIORITA’ n. 2

AREA DI PROCESSO: Curricolo, progettazione e valutazione

Azione Progettuale 1: ‘Curricolo verticale per competenze ed equità degli esiti ‘

Il Progetto sarà articolato nelle seguenti fasi di attività:

1. determinazione di figure responsabili di dipartimenti disciplinari per tutte le discipline presenti nel

curricolo; composizione del gruppo di valutazione formato dai docenti di disciplina con il compito di

definire i criteri oggettivi di valutazione;

2. identificazione di nuclei tematici irrinunciabili per ogni disciplina collegabili alle abilità e

competenze enucleate nel curricolo verticale dell’Istituto;

3. strutturazione e socializzazione di prove di verifica comuni scandite per livelli con appropriate

griglie di valutazione oggettiva e con indicazioni operative di attività /percorsi fondamentali;

4. somministrazione delle prove comuni;

5. analisi dei risultati e pianificazione di misure di intervento correttive e/o a sostegno.

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Risorse umane:

Docenti di matematica, italiano e inglese (secondaria)

Docenti prevalenti e docenti di inglese (primaria)

Coordinatori di dipartimento di matematica, italiano e inglese (scuola secondaria) Responsabili

di interclasse (scuola primaria)

Destinatari del Progetto

classi quinte (scuola primaria)

classi terze secondarie di primo grado

Azione 1

1. Attività 1.1: Determinazione di figure responsabili dei dipartimenti disciplinari (in particolare

Italiano – Matematica – Lingua straniera). Composizione del gruppo di valutazione formato dai

docenti di disciplina. I responsabili di dipartimento avranno il compito di coordinare i vari step

dell’iniziativa, di organizzare momenti collettivi di socializzazione e condivisione, di pianificare il

monitoraggio e il controllo rispetto alla realizzazione concreta di quanto stabilito, in riferimento alla

propria disciplina di competenza. Il gruppo di valutazione per disciplina avrà il compito di

predisporre prove di verifica strutturate uguali per classi parallele (per le discipline italiano,

matematica, lingua inglese/francese), creazione di un documento relativo alla mappa degli indicatori

di processo, al fine di monitorare alcuni segmenti organizzativi.

RISULTATI ATTESI:

1. Incentivare il dialogo tra discipline attraverso il funzionamento dei Dipartimenti.

2. Creazione, in un clima di confronto produttivo, un assetto che possa favorire la

partecipazione di tutta la componente docenti

3. Migliorare le modalità di progettazione didattica, monitorare e revisionare le scelte progettuali.

Utilizzare schemi di programmazione comuni finalizzate al miglioramento delle competenze di

base. Concordare prove strutturate comuni per classi parallele.

4. Garantire pari opportunità di apprendimento agli alunni

5. Garantire una maggiore equità degli esiti.

Attività 2.1: Identificazione di nuclei tematici irrinunciabili per ogni disciplina collegabili alle abilità e

competenze enucleate nel curricolo verticale.

Nello specifico dovrà essere elaborato e formalmente adottato uno strumento, ad oggi inesistente, di

programmazione (Programmazione di metodi, strumenti e contenuti irrinunciabili relative alle discipline

identificati dal gruppo disciplinare) scandito temporalmente, che costituisca il raccordo con il curricolo

verticale. Lo strumento dovrà contenere per ciascuna abilità del curricolo verticale, partendo dalla classe

prima, il chiaro riferimento ai contenuti da affrontare e/o ai processi logici da costituire, la chiara definizione

degli obiettivi di base da raggiungere, sia in termini di sapere sia di saper fare, che costituiranno i prerequisiti

per il segmento didattico successivo, nonché le strategie e le modalità didattiche di approccio e di controllo.

Tale strumento dovrà pertanto contenere l’indicazione di tutte le attività connesse alla valutazione in itinere,

ed eventuali misure correttive ed azioni di miglioramento da attuarsi per poi riverificarne la prestazione.

In termini di tempi di attuazione, dovrà essere completato lo strumento di pianificazione/progettazione dei

contenuti disciplinari irrinunciabili correlati al curricolo verticale (Programma di contenuti, metodi e

strategie) per le tre classi della scuola secondaria di I grado con

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particolare attenzione alle prove di verifica comuni e al monitoraggio degli apprendimenti legati ai percorsi

proposti e ai risultati ottenuti.

RISULTATI ATTESI:

1. Migliorare le modalità di progettazione didattica, monitorare e revisionare le scelte

progettuali.

2. Utilizzare schemi di programmazione comuni finalizzate al miglioramento delle competenze di base.

3. Formare i docenti per migliorare la didattica al fine di curare maggiormente il curricolo

verticale,

4. Migliorare la capacità della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo

nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale

professionale dell’istituto.

5. Creare ambienti di apprendimento di qualità sotto il profilo della strumentazione e delle

metodologie didattiche.

Azione 3

Attività 3.1: Strutturazione e socializzazione di prove di verifica comuni scandite per livelli con appropriate

griglie di valutazione oggettiva. A partire della seconda decade di gennaio 2016 verranno organizzati e

realizzati incontri con i responsabili dei dipartimenti disciplinari per la strutturazione di prove di verifica

comuni riguardo ai segmenti didattici affrontati, la formulazione e la condivisioni di griglie di valutazione

oggettive e la determinazione delle date di somministrazione. Si terrà conto della pianificazione per diversi

livelli cognitivi, rispettando il raggiungimento degli obiettivi minimi di ciascuno step didattico, costituenti i

prerequisiti indispensabili per lo step successivo. Si socializzeranno strategie di recupero e/o consolidamento

– potenziamento con ulteriore proposta di verifiche dopo il segmento didattico di recupero.

Il presente progetto intende agire in termini di miglioramento strutturando e traducendo in prassi ordinaria

queste attività. In tal senso, i responsabili di dipartimento disciplinare organizzeranno e realizzeranno sempre

a partire dal mese di novembre, dopo le riunioni dipartimentali in senso stretto, incontri con tutti i docenti di

disciplina, finalizzati alla socializzazione delle proposte di verifica e di valutazione oggettiva stabilite e

diffusione delle date (periodo) di somministrazione.

RISULTATI ATTESI:

1. Concordare prove strutturate comuni per classi parallele.

2. Creazione di ambienti di apprendimento di qualità sotto il profilo delle relazioni

3. Incentivare il dialogo tra discipline attraverso il funzionamento dei dipartimenti e incrementare l’uso

delle tecnologie nella didattica.

Azione 4

Attività 4.1: Somministrazione delle prove comuni. Dopo le fasi di pianificazione, strutturazione e

socializzazione del sistema di testing si procederà alla somministrazione di tali prove comuni (a gennaio e ad

aprile/maggio).

RISULTATI ATTESI:

1. Diminuire discrepanze fra i risultati delle prove di verifica

2. Condivisione delle progettazioni didattiche tra i docenti sotto forma di percorsi strutturati

3. Favorire effetti di miglioramento sul processo valutativo degli alunni e conseguentemente sugli

apprendimenti

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Equità degli esiti (I FASE):

Somministrazione a tutte le classi quinte della Primaria e a tutte le classi terze della

Secondaria di una prova di ingresso (in sostituzione della prova comune trasversale) di tipologia INVALSI per italiano e matematica e di tipo oggettivo per l’inglese.

Somministrazione a tutte le classi quinte della Primaria e a tutte le classi terze della Secondaria di una prova finale (in sostituzione della prova comune trasversale): di tipologia INVALSI per italiano e matematica e di tipo oggettivo per l’inglese.

Utilizzo di ore di compresenza nell’ambito della flessibilità orario.

Azione 5

Attività 5.1: Analisi dei risultati. Pianificazione di misure di intervento correttive e/o di sostegno Dopo la

fase di somministrazione i docenti delle diverse discipline tabuleranno i risultati ottenuti, divisi per classe, e

li invieranno al responsabile del dipartimento disciplinare dell’ordine di scuola di appartenenza che

comincerà una prima analisi e lettura con particolare riferimento alla casistica degli errori. Da tale analisi il

responsabile del dipartimento organizzerà un incontro disciplinare con i docenti dell’ordine di scuola proprio

per una socializzazione dei risultati ed una condivisione delle strategie di intervento per il recupero e/o

potenziamento.

Verrà successivamente organizzato un incontro con i responsabili di dipartimento disciplinare dei diversi

ordini di scuola per la socializzazione condivisione dei risultati ottenuti e delle criticità emerse e condivise a

livello di incontro disciplinare dei diversi ordini di scuola.

RISULTATI ATTESI:

1. Innalzare i livelli di apprendimento nell'area delle competenze di base e delle competenze chiave

di tutti gli studenti.

2. Migliorare la qualità del servizio scolastico.

3. Rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità scolastica.

4. Adottare metodi innovativi e didattiche attraenti per migliorare e diversificare i processi di

apprendimento.

5. Promuovere attività opzionali ed elettive che arricchiscano l’offerta curricolare e che permettano di

raggiungere obiettivi e traguardi di apprendimento trasversali comuni a tutti le classi.

6. Miglioramento delle competenze chiave (Italiano, matematica e inglese) degli alunni

partecipanti al progetto.

7. Riduzione della variabilità degli esiti nella classe e tra le classi dell’Istituto.

RISULTATI FINALI

Una volta attuato e diffuso, il progetto rappresenterà il modello di approccio didattico che poggerà su:

a) Un documento formale (Programmazione di contenuti, metodi ed attività) nel quale saranno

individuati tutti i contenuti e i processi in ambito didattico, descritti analiticamente in tutte le attività

e procedimenti correlate al curricolo verticale dell’Istituto.

b) Una pianificazione annuale delle riunioni dei dipartimenti di disciplina volta alla strutturazione di

prove comuni e all’analisi dei risultati ottenuti.

c) Una sistematica e strutturata attività di socializzazione e condivisione con tutti i docenti coinvolti del

processo di pianificazione delle attività e delle procedure di verifica.

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VERIFICA DEL MIGLIORAMENTO

Saranno previsti incontri del gruppo di miglioramento finalizzati, oltre che all’aggiornamento sullo stato di

avanzamento delle singole attività del progetto, anche all’eventuale ridefinizione degli obiettivi, della

tempistica e dell’approccio complessivo, in ragione di circostanze, fatti, evidenze che dovessero renderne

necessaria la revisione, tenendo in ogni caso presente l’obiettivo di raggiungimento finale del progetto. Negli

incontri, pertanto, avranno forte peso la discussione sulle criticità emerse in corso di attuazione del progetto e

l’elaborazione di soluzioni in grado di agire sulle criticità e di consentire il raggiungimento dell’obiettivo

finale.

Equità degli esiti ( II FASE):

Modalità di revisione delle azioni: riunioni periodiche del Gruppo di progetto attraverso l’analisi degli esiti delle prove comuni, partecipazione e motivazione degli alunni.

Criteri di miglioramento: modifica delle prestazioni richieste nelle prove; modifica contenuti Unità di apprendimento (più funzionali e più vicine al vissuto degli alunni)

Implementazione del progetto: inserimento nel Curricolo di scuola delle unità di apprendimento e delle prove utilizzate, diffusione attraverso gli stakeholder.

Azione Progettuale 2: ‘Creare con il Digital Storytelling’

Il Progetto ‘Digital Storytelling’ si articolerà attraverso lo sviluppo di competenze digitali nei vari processi di apprendimento e sarà improntato sulla metodologia del life-long learning e della ricerca-azione. Il Progetto avrà la finalità di coinvolgere gli studenti, stimolando le loro emozioni ed immaginazione,

mediante la narrazione di storie personali o su tematiche specifiche, con la durata massima di 4/5 minuti, utilizzando e combinando insieme suoni, grafica, musiche, immagini in

chiave interattiva.

Tale Progetto ha la finalità di implementare la formazione del personale docente sulle TIC e le competenze digitali negli studenti.

Finalità del Progetto:

1. Identificare le esperienze di buone pratiche didattiche relative alla tecnica dello Storytelling;

2. Valorizzare le competenze professionali dei docenti e realizzare percorsi di formazione in rete.

Obiettivi educativi:

1. Far acquisire conoscenze e abilità mediante contesti digitali narrativi.

2. Rendere le storie narrate interattive.

3. Far acquisire diversi stili di apprendimento mediante l’uso di vari linguaggi: artistico- linguistico musicale-grafico-sonoro per la presentazione degli argomenti.

4. Motivare e promuovere l’interesse, l’attenzione, l’inclusione e la ricerca-azione tra i ‘nativi digi-tali’ delle classi e con un approccio metodologico specifico per i BES, DSA e i diversamente abili;

5. Rafforzare le capacità comunicative nella lingua madre e nella lingua inglese.

Metodologia

-Storycircle

-Cooperative-learning

-Ricerca-azione

-Life-skills

-Lettura e registrazione dei testi da narrare

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-Utilizzo di Internet e social networks

-Montaggio audio-video con parole, suoni ed immagini

-Peer Education e Tutor Education

-Condivisione nel gruppo classe

- Modalità digitali inclusive per i BES.

Risultati attesi

-Rafforzare le competenze digitali dei docenti mediante una formazione specifica.

-Favorire negli studenti lo sviluppo di competenze chiave trasversali, quali il pensiero critico, la creatività, l’inclusione, la tecnica digitale, l’apertura verso scelte consapevoli ed orientative.

-Competenza nell’integrare testo, suoni, immagini, foto con messaggi brevi e di forte impatto.

-Creare un legame interattivo e condivisione/confronto di idee e valori con studenti di altre Scuole in rete mediante la tecnica dello Storytelling.

Indicatori di Progetto

-Sviluppo di competenze mediante attività di formazione specifica e ricaduta sul processo di in- segnamento-apprendimento;

-Condivisione delle procedure e collaborazione con le scuole partner del progetto in rete;

-Costante attività di monitoraggio sugli esiti del Progetto;

-Miglioramento della qualità dell’Offerta Formativa mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali;

-Grado di soddisfazione da parte degli studenti e delle famiglie.

Prodotti finali

-Video delle storie narrate e/o inventate con supporto digitale.

-Slide sulle finalità del Progetto e sulle varie fasi del lavoro.

Modalità di diffusione dei materiali

Sul Sito web dell’Istituto Comprensivo e delle Scuole in rete, produzione di DVD, raccolta e diffusione dei dati di ricerca.

Azione Progettuale 3

PROGETTI DI POTENZIAMENTO E RECUPERO

Progetto recupero

Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’Offerta Formativa che la

scuola predispone annualmente. Hanno lo scopo di prevenire l’insuccesso scolastico e si realizzano in tutte le

fasi dell’anno scolastico.

La Scuola dà puntuale e trasparente comunicazione alle famiglie in merito all’organizzazione delle iniziative di

recupero programmate.

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Priorità cui si riferisce A1 - Riduzione della variabilità nelle classi

e tra le classi

A2 - Organizzazione di prove strutturate per

classi parallele e monitoraggio delle

valutazioni insufficienti.

Traguardo del risultato Portare la variabilità interna alle classi e tra

le classi al di sotto del 10% nell’arco di tre

anni.

Ridurre di un terzo il numero degli alunni

che riportano valutazioni insufficienti in

Italiano, Matematica e Lingue straniere.

Obiettivo di processo Incrementare la didattica innovativa e

metacognitiva con lavori di gruppo a classi

aperte.

Valorizzare le esperienze e le conoscenze

degli alunni, mediante l'apprendimento

collaborativo in ambienti laboratoriali.

Situazione su cui si interviene A partire dalla prima classe è evidente la presenza di una varianza interna alla

classi, tra le classi e tra i plessi. L’adozione di prove di verifica comuni per

la valutazione dei livelli di apprendimento

di italiano, matematica e lingua inglese

avvierà un percorso che porterà alla

costruzione di prove comuni in tutte le

discipline. Tale pratica porrà le basi per

scambi di idee e di competenze, per la

condivisione di strumenti e metodologie

didattiche utilizzati per gli alunni, per

L’analisi degli esiti e dei processi di

valutazione.

Attività previste RECUPERO DI ITALIANO

Il miglioramento delle prestazioni degli

alunni con carenze nelle competenze di base

si realizzerà attraverso il recupero di abilità

necessarie a: scrivere testi nel rispetto della consegna e

delle regole ortografiche, morfosintattiche e

lessicali;

tipologia;

un testo;

frase semplice; ripetere con ordine logico il contenuto di

un testo letto o ascoltato.

Si favorirà inoltre il potenziamento

dell'autostima e della motivazione allo

studio.

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RECUPERO LINGUE COMUNITARIE

Gli alunni bisognosi saranno guidati

soprattutto nella lettura e comprensione di

semplici testi e nell’individuazione del

significato globale. Si effettueranno

conversazioni su argomenti di carattere

generale adeguati ai bisogni comunicativi

dei discenti in cui siano utilizzate funzioni

comunicative e forme lessicali di base.

Tramite schede di recupero si ripeteranno le

funzioni e le strutture studiate per produrre

brevi testi semplici ma corretti.

RECUPERO DI MATEMATICA

Gli alunni, attraverso le attività di recupero,

renderanno più organica la conoscenza e

L’assimilazione dei concetti poco chiari,

potranno colmare le lacune ripetendo gli

argomenti e svolgendo esercizi di rinforzo.

Si applicheranno con

concentrazione e dopo la lettura attenta

della consegna, attraverso il ragionamento

guidato, cercheranno il procedimento

risolutivo.

Sarà favorito il recupero delle abilità

operative per passare da un livello iniziale

ad un livello base di competenza

disciplinare.

Risorse umane Docenti di Italiano, Matematica, Lingue

straniere della scuola e docenti dell’organico di potenziamento.

Altre risorse necessarie Le normali dotazioni didattiche e di laboratorio esistenti a scuola.

Indicatori utilizzati Le prove standardizzate annuali di Italiano,

Matematica, Inglese.

Il numero di valutazioni insufficienti nelle

prove standardizzate annuali di Italiano,

Matematica , Inglese.

Stati di avanzamento Il miglioramento atteso è di tre punti percentuali per anno.

Valori/ situazione attesi Al termine dei tre anni il valore atteso è di

portare il numero delle insufficienze al di

sotto del 10% rispetto al valore registrato

negli ultimi anni.

Progetto potenziamento

La Scuola segue le indicazioni ministeriali per la valorizzazione delle eccellenze.

Vengono promosse attività che mirino all’ampliamento degli orizzonti umani e culturali degli

alunni, organizzate anche in collaborazione con associazioni ed enti istituzionali.

Sono svolte attività di preparazione a concorsi esterni per consentire agli studenti di partecipare ad

iniziative mirate al raggiungimento di livelli di eccellenza (Olimpiadi, concorsi nazionali dedicati

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alle scuole, corsi per il conseguimento delle certificazioni di competenze linguistiche e informatiche

sulla base dei livelli previsti dall’Unione Europea).

Priorità cui si riferisce Ridurre la variabilità tra le classi.

Traguardo di risultato

Aumentare il livello della qualità di

prestazioni degli alunni.

Potenziare alcune competenze disciplinari

e l’autonomia organizzativa.

e di cittadinanza.

consapevole nuovi strumenti e metodologie

di lavoro.

Obiettivi di processo

Valorizzare le esperienze e le conoscenze

degli alunni, mediante l'apprendimento

collaborativo in ambienti laboratoriali.

Incrementare la didattica innovativa e

metacognitiva con lavori di gruppo.

nell'assetto curricolare delle discipline.

All’Istituzione Scolastica come valore per la

realizzazione di sé.

Altre priorità Motivare gli alunni ad un maggiore impegno

nell’ottica della valorizzazione delle eccellenze.

Situazioni su cui interviene La domanda delle famiglie di proporre

percorsi di eccellenza all’interno del

curricolo d’istituto è cresciuta in questi ultimi

anni. Gli studenti particolarmente dotati

necessitano di ulteriori stimoli, al fine di

evitare atteggiamenti di demotivazione e

rendimento non adeguato alle loro reali potenzialità.

Attività previste

Attività mirate con docenti di italiano

matematica e lingue comunitarie

Esami di certificazione linguistica

Attività laboratoriali di lettura e scrittura

Partecipazione a gare e concorsi

Risorse umane Docenti interni delle discipline interessate;

docenti appartenenti all’organico di

potenziamento come parte del proprio orario

di servizio.

Altre risorse necessarie Normali dotazioni didattiche e di laboratorio

già presenti a scuola. Materiali cartacei o

multimediali forniti dalla scuola o dagli insegnanti.

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Indicatori utilizzati Prove comuni strutturate per classi parallele.

Stati di avanzamento Aumentare del 3% annuo il numero delle

valutazioni positive, a partire da 7/10.

Situazione attesa Ci si attende, nel triennio, un innalzamento delle valutazioni positive del 9% circa

rispetto al valore di partenza.

Area di processo: Inclusione e differenziazione

Azione progettuale 1

Progetto ‘Insieme per una Scuola inclusiva’

Premessa

I percorsi didattici sull’inclusione hanno poco senso se ‘non sono legati alla riflessione e all’azione.’

L’intento della nostra azione progettuale è quella di ‘trasformare in azione i valori inclusivi,

accrescere la partecipazione di tutti all’insegnamento, all’apprendimento e alle relazioni; legare

l’educazione allo sviluppo della comunità e dell’ambiente, sul piano locale e globale.’

Nel Progetto, oltre ai docenti, saranno coinvolti esperti del territorio, servizi, enti locali, genitori e

allievi, in quanto ‘l’inclusione è un’impresa condivisa e senza fine, che coinvolge tutti in funzione

delle riflessioni e della riduzione degli ostacoli che noi e altri abbiamo creato e continuiamo a

creare’. A livello operativo si darà vita ad ‘un’analisi dettagliata della scuola e delle sue relazioni

con la comunità cittadina e il territorio, coinvolgendo in questo il personale, gli amministratori

locali, le famiglie degli alunni.

Obiettivi del Progetto:

1) Analisi degli aspetti formali ed organizzativi coinvolti nel processo educativo

dell’inclusione:

Collaborare e creare occasioni di confronto con i componenti del G.L.I

Rispettare gli obiettivi e le direttive del P.A.I.

Rendere operativi quanto deliberato nei documenti programmatici del PEI e del PDP;

Migliorare i rapporti con la ASL locale ed altri Enti preposti.

2) Sviluppo di un curricolo che tiene conto delle diversità e che promuove percorsi formativi

inclusivi e strategie di valutazione coerenti con le buone pratiche inclusive:

Prevedere metodologie d’insegnamento e materiale didattico adeguato alle reali potenzialità

degli alunni BES, in modo da favorire il processo di Inclusività e al tempo stesso la loro

integrazione nel gruppo classe.

Promuovere un ambiente di apprendimento maggiormente rispondente ai bisogni degli

alunni;

Diffondere la cultura della cooperazione e dell’iniziativa personale in favore

dell’integrazione;

Promuovere una didattica laboratoriale con l’uso delle TIC e delle nuove metodologie didattiche a favore di tutta la classe;

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Monitorare il processo di apprendimento dei singoli alunni BES, in coerenza con il PEI e PDP.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte, il Progetto sarà articolato in tre percorsi, di

seguito sviluppati nel dettaglio, volti a promuovere e a sostenere i processi di integrazione e

di inclusione all’interno dell’Istituto:

Percorso n.1: ‘Dall’io al noi: integrazione dei linguaggi’: progetto relativo ad aree a

rischio, a forte processo immigratorio, per la prevenzione del disagio e contro

l'emarginazione scolastica

Percorso N.2: Attivazione di ambienti laboratoriali finalizzati a valorizzare l’esperienza di tutti gli alunni, in particolar modo degli alunni con disabilità, difficoltà di apprendimento e/o

in situazioni di svantaggio socio-culturale.

Percorso N.3: Visione ed analisi guidata, per classi parallele, di una selezione di film sul

tema della diversità.

PERCORSO N.1

‘Dall’io al noi: integrazione dei linguaggi’

PREMESSA

L'attenta analisi dei processi e delle trasformazioni culturali del territorio hanno messo in evidenza

molteplici problematiche di disagio sociale dovute a carenza di occasioni di aggregazione e crescita

culturale, nonché a dispersione del potenziale cognitivo per quegli alunni che escono dalla scuola

con un bagaglio di conoscenze, abilità e competenze inferiori agli standard previsti.

Il diffuso fenomeno dell'emigrazione da Paesi stranieri, congiunto all'emigrazione interna, ha

generato un tessuto sociale disgregato ed eterogeneo, con fenomeni giovanili tipici, quali bullismo,

insuccesso e dispersione scolastica. In quest'ultima problematica confluiscono, molto spesso,

situazioni di disagio connesse al contesto sociale, culturale, economico e familiare, oltre che a

dinamiche di tipo soggettivo.

Tale situazione ha indotto gli operatori ad impegnarsi nella prevenzione della dispersione, per

garantire a tutti gli allievi il pieno successo formativo.

FINALITA’

Progettare percorsi educativi e didattici che offrano opportunità di apprendimento a tutti gli

alunni;

istituire relazioni umane che facilitino, all'interno della scuola, il processo di insegnamento-

apprendimento;

integrare la diversità;

calibrare gli interventi didattici ed educativi previsti dal progetto ai bisogni e alle capacità

degli alunni non autonomi, secondo programmazioni individuate e personalizzate;

integrare scuola e territorio per dare risposte significative ai bisogni culturali e sociali con il

concorso di tutti gli operatori coinvolti nel sistema formativo;

prevenire e recuperare la dispersione scolastica e l'insuccesso formativo;

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rinforzare negli alunni immigrati e Rom la motivazione allo studio, anche attraverso modelli e strumenti di apprendimento più vicini alla sensibilità ed alle potenzialità di questi allievi.

OBIETTIVI

1. Provare senso di appartenenza al gruppo classe e all'Istituzione Scolastica;

2. affrontare e superare le difficoltà nello svolgimento delle attività didattiche;

3. superare il senso di frustrazione legato all'insuccesso scolastico;

4. acquisire regole di comportamento e convivenza;

5. acquisire strumenti per affrontare autonomamente il proprio lavoro scolastico.

DESTINATARI

Alunni con disabilità, immigrati, ROM, con disturbi e difficoltà di apprendimento e/o in situazione

di disagio socio-culturale.

MODALITA’ E TEMPI D’INTERVENTO

Si prevede l'attivazione di attività curricolari ed extracurricolari per l’intera durata dell’anno

scolastico. Saranno privilegiate la didattica laboratoriale, anche con l'uso di supporti multimediali,

le tecniche del Cooperative learning e le esperienze di tutoring.

PERCORSO N.2

‘Una scuola diversa: laboratori…amo’

Azione 1

Attività 1: Strutturazione e pianificazione di attività di laboratorio inclusive.

1) Laboratorio di tradizioni popolari

2) Laboratorio di bricolage, arte, pittura e decoro.

3) Laboratorio teatrale

4) Laboratorio musicale.

Attività 2. Analisi delle necessità specifiche dei destinatari

Attraverso un’attenta analisi delle certificazioni, osservazioni dirette in c lasse e/o colloquio e

confronto con i colleghi curriculari, s i ana lizzeranno le diverse situazioni degli alunni con BES

(alunni con disabilità, alunni con DSA, alunni in situazione di disagio socio-cultura le) frequentanti

l’Istituto, in modo da identificare i bisogni e le necessità specifiche di ciascuno. Facendo leva sulle

capacità, sulle potenzialità e sugli interessi di ognuno, si procederà, dunque, all’ individuazione dei

destinatari per ciascun laboratorio.

RISULTATI ATTESI:

Strutturare e pianificare, attraverso la condivisione di competenze ed esperienze, attività inclusive di laboratorio;

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Creare, in un c lima di confronto produttivo, un assetto che possa favorire il coinvolgimento e la partecipazione di tutta la componente docenti, di sostegno e curriculari;

Individuare le necessità specifiche degli alunni con difficoltà frequentanti le scuole in rete, in

modo da rispondere in modo adeguato ai bisogni educativi di ognuno di loro.

Azione 2

Attività 1: Attivazione dei laboratori.

Si procederà, dunque, all' attivazione di spazi ‘laboratorio’ che saranno operativi per l‟ intera

durata dell’anno scolastico. Le attività si svolgeranno prevalentemente in orario curriculare,

secondo una rimodulazione oraria che sarà concordata sulla base delle esigenze degli alunni

coinvolti.

RISULTATI ATTESI:

1. Promuovere, in relazione alle singole potenzialità, la partecipazione di ciascun alunno alle

attività proposte;

2. Favorire l’acquisizione di una maggiore autonomia operativa; 3. Potenziare il livello di autostima; 4. Favorire le attività all’ interno del piccolo gruppo; 5. Favorire la costituzione di rapporti socia li positivi attraverso corrette modalità relazionali;

6.. Promuovere l’interazione e l’integrazione all’interno del gruppo dei pari.

PERCORSO N.3

‘Oltre lo schermo: diversità ed inclusione’

In ambito scolastico, il cinema assume una preziosa funzione educativa, in quanto mezzo al servizio della didattica.

Dato questo assunto, s i ritiene che la formazione al rispetto della diversità possa passare attraverso la visione

comune di film che abbiano come protagonisti ragazzi disabili e/o stranieri. Ciò consentirebbe agli insegnanti

di affrontare, in maniera più attraente, argomenti che, altrimenti, risulterebbero aridi, oltre che di difficile

comprensione. Partendo da questo presupposto, si è pensato di ideare il progetto Oltre lo schermo: cineforum

diversità e inclusione. Al termine di ciascuna proiezione, seguirà un dibattito/conversazione per testare

l’interesse e la comprensione da parte degli alunni, i qua li saranno stimolati a riflettere sulle tematiche

proposte dal film attraverso giochi di ruolo, rielaborazioni personali, discussioni libere e guidate, ascolto

delle colonne sonore, realizzazione di cartelloni, disegni a mano libera e/o su PC. L’intento sarà quello di

sensibilizzare gli alunni normodotati, affinché possano più consapevolmente attivare processi interiori di

rispetto, solidarietà e comunicazione positiva in ambito scolastico ed extrascolastico, nei confronti di

persone con disabilità sensoria li, motorie o mentali e/o straniere. In tal modo, non limitandosi solo a

veicolare contenuti disciplinari, il cinema diventa occasione di incontro, di dia logo e di riflessione sui temi

dell’alterità e della relazione.

Azione 1

Attività 1: Indagine, condotta attraverso la somministrazione di questionario anonimo, sulla percezione della diversità da parte dei partecipanti al progetto. Attraverso la somministrazione di una serie di domande a risposta multipla , si chiederà ai partecipanti al progetto di riflettere su chi è per loro il diverso. Si indagherà su sensazioni ed

emozioni, opinioni, atteggiamenti, allo scopo di individuare l’esistenza di eventuali pregiudizi e/o forme di discriminazione più o meno latenti nei confronti della diversità.

Attività 2: Rilevazione e tabulazione dei dati: la percezione della diversità da parte dei partecipanti al progetto prima dell’attivazione del cineforum.

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Le risposte ai questionari saranno registrate e tabulate. I dati raccolti serviranno per comprendere

come i ragazzi percepiscono la diversità, se esistono criticità da risolvere (sentimenti di rifiuto,

disprezzo, paura; atteggiamenti di superiorità, derisione ecc.) o punti di forza sui qua li far leva (aiuto/solidarietà verso chi è più debole , comprensione, accettazione ecc.)

RISULTATI ATTESI:

1. Indagare sulla percezione della diversità prima della visione dei film;

2. Individuare criticità e punti di forza sui quali lavorare.

Azione 2

- Attività 2.1: Attivazione del cineforum.

Saranno proiettati film:

• che consentano di avvicinare con leggerezza a temi impegnativi;

• in cui ragazze/i hanno difficoltà a farsi accettare dai loro compagni di scuola per come sono;

• in cui i protagonisti manifestano il loro coraggio nell’affrontare positivamente la loro

disabilità/diversità, rinforzando la propria autostima;

• che si svolgono in luoghi dove sono più frequenti attacchi a compagne/i disabili o stranieri: scuola,

piscina, palestra, feste ecc.;

• che aiutino la comprensione della ricchezza delle diversità, rinforzando l’idea che ‘ognuno va

bene così com’è’;

• che offrano soluzioni positive alle situazioni di disagio;

• che si pongano in un’ottica di inclusione e solidarietà.

Al termine di ciascuna proiezione, seguirà un dibattito/conversazione per testare l’interesse e la

comprensione da parte degli alunni, i quali saranno stimolati a riflettere sulle tematiche proposte dal

film attraverso giochi di ruolo, rielaborazioni personali, discussioni libere e guidate, ascolto delle

colonne sonore, realizzazione di cartelloni, disegni a mano libera e/o su PC.

RISULTATI ATTESI

1. Indirizzare gli alunni verso la conoscenza di alcune forme di disabilità e/o difficoltà di

apprendimento (Autismo, cecità, sordità, DSA ecc.);

2. Indurre ad interrogarsi sulla propria identità;

3. Stimolare, attraverso la riflessione e il dialogo, la comprensione e l’accettazione di

differenze comportamentali e/o culturali;

4. Modificare atteggiamenti e comportamenti errati, abbattendo i pregiudizi;

5. Favorire atteggiamenti di aiuto, tolleranza e solidarietà verso chi è in difficoltà.

MONITORAGGIO E RISULTATI

La realizzazione del progetto prevedrà una sistematica attività di monitoraggio di tutti i percorsi

in cui esso è articolato, al fine di verificare l’andamento delle singole azioni e l’eventuale

ritaratura in corso d’opera, ove se ne presentasse l’esigenza, nell’ottica prioritaria de l

raggiungimento f ina le degli obiettivi del progetto. Il sistema di monitoraggio che si intende

mettere in atto prevedrà almeno tre incontri di tutti i docenti del gruppo di lavoro per le attività di

sostegno, finalizzati all’aggiornamento sullo stato di avanzamento dei singoli percorsi. In tali

incontri verranno altresì enucleate tutte le eventuali criticità emerse in ordine all’attuazione

delle singole azioni e, se necessario, saranno elaborate possibili soluzioni.

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VERIFICA DEL MIGLIORAMENTO

Nella verifica dell’efficacia del progetto, e del conseguente miglioramento, si terrà conto dei seguenti indicatori di valutazione :

1. Grado di partecipazione degli alunni a i laboratori per l‟ inclusione

2. Grado di partecipazione degli alunni a l cineforum sulla diversità;

3. Grado di partecipazione de i docenti alle iniziative di formazione previste;

4. Attenzione, coinvolgimento e motivazione dei partecipanti;

5. Ricadute positive che le attività proposte avranno sul processo di apprendimento e/o sullo

sviluppo emotivo e affettivo-relazionale degli alunni partecipanti;

6. Ricadute positive che le attività proposte avranno sulla didattica adottata dai singoli docenti;

7. Dinamiche inclusive che si instaureranno all’interno de i gruppi di lavoro, delle singole

classi, dell’Istituto in genere;

8. Grado di diffusione e disseminazione delle buone prassi inclusive tra le scuole in rete.

Percorso n.4

‘SPORTELLO D'ASCOLTO PSICOLOGICO’

Premessa

La scuola rappresenta l'ambito privilegiato di un intervento psicologico che possa contribuire ad

affrontare le problematiche sempre presenti in tutte le fasi della crescita individuale e a prevenire il

disagio giovanile. Essa non è solo il luogo in cui avviene l'apprendimento, ma anche uno spazio di

relazione, di incontro, un laboratorio in cui sperimentarsi e mettersi alla prova in un ambiente

protetto e regolato, per imparare a comunicare civilmente con i propri coetanei e con gli adulti.

L'adolescenza e la pre-adolescenza costituiscono fasi del percorso di crescita che richiedono una

ristrutturazione dell'immagine di sé. I ragazzi, in questa fase, si trovano di fronte a complessi

compiti di sviluppo come la costruzione di un'identità, la ricerca di indipendenza e di autonomia.

In un'ottica di prevenzione del disagio e di promozione del benessere, l'offerta di uno sportello

d'ascolto psicologico persegue l'obiettivo di accogliere tutte le richieste tipiche di questa fascia

evolutiva.

Un tale spazio, all'interno della scuola, offre allo studente, al genitore e all'insegnante, la possibilità

di essere aiutato da un professionista a risolvere problemi in rapporto a difficoltà personali, sociali,

educative e scolastiche.

FINALITA’

Prevenire e intervenire in situazioni di disagio legate a:

difficoltà di integrazione nel gruppo classe;

prevaricazione tra compagni;

difficoltà personali di relazione;

difficoltà legate al proprio percorso di crescita;

ansia di prestazione scolastica;

difficoltà all'interno del contesto familiare.

Il lavoro dello psicologo con gli insegnanti ha altre finalità, come:

motivare e sostenere un processo di riflessione del ruolo professionale;

condividere dubbi e problematiche mediante occasioni di confronto e di sostegno;

favorire e facilitare relazioni e comunicazioni coi ragazzi, sostenendo le capacità di ascolto e

la gestione delle emozioni.

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Il servizio di ascolto per i genitori si propone di:

1. orientare i giovani al processo di auto osservazione, ponendo un'attenzione particolare ai

messaggi verbali e comportamentali rivolti ai propri figli.

OBIETTIVI

Offrire ai ragazzi uno spazio di ascolto e di confronto, nel quale possano esprimere i loro

disagi all'interno di una relazione d'aiuto;

offrire ai genitori uno spazio di ascolto, di consulenza e di riflessione relativa all'esperienza

genitoriale;

socializzare e migliorare le reti socio-relazionali all'interno del gruppo classe;

sostenere i docenti nel loro lavoro;

costruire un momento qualificante per la prevenzione del disagio e dell'abbandono

scolastico;

favorire la relazione docente-alunno;

favorire la relazione genitore-docente;

favorire la relazione genitore-figlio.

DESTINATARI

Alunni, docenti, genitori.

MODALITA’ E TEMPI D’INTERVENTO

Lo sportello d'ascolto sarà strutturato sul modello di colloqui individuali, che non avranno carattere

terapeutico. L'allievo verrà accolto nelle proprie richieste con una modalità empatica, non

giudicante, con l'obiettivo di aiutarlo nell'analisi del problema e nella comprensione del proprio

vissuto.

Su richiesta degli insegnanti sarà possibile organizzare incontri o interventi anche nelle classi in

un'ottica preventiva.

Per i genitori che desiderano confrontarsi sulle problematiche dei figli a scuola, sono previsti

colloqui di consulenza con l'obiettivo principale del miglioramento delle abilità comunicative e

relazionali con i figli.

Area di processo: Continuità ed orientamento.

Azione progettuale 1

PROGETTO CONTINUITÀ E CURRICOLO: ‘I DIRITTI DEI BAMBINI’

PREMESSA

‘La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso

formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale

del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce

così la sua particolare identità. Una corretta azione educativa, infatti, richiede un progetto

formativo continuo.

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Essa si propone anche di prevenire le difficoltà che sovente si riscontrano, specie nei passaggi tra i

diversi ordini di scuola, e che spesso sono causa di fenomeni come quello dell’abbandono

scolastico, prevedendo opportune forme di coordinamento che rispettino, tuttavia, le

differenziazioni proprie di ciascuna scuola.

Continuità del processo educativo non significa, infatti, né uniformità né mancanza di

cambiamento; consiste piuttosto nel considerare il percorso formativo secondo una logica di

sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall’alunno e riconosca la specificità e

la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola nella dinamica della diversità dei loro ruoli

e funzioni.’ (C.M. n. 339 – 18/11/1992).

FINALITÀ

Individuare percorsi metodologico-didattici integrati e condivisi dai diversi gradi di scuola per favorire il successo formativo.

Progettare e realizzare percorsi che si sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola. Promuovere la continuità del processo educativo in quanto i vari ordini di scuola, pur nella

diversità, sono strettamente connessi l’uno l’altro, per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione obbligatoria.

MOTIVAZIONE

L’idea centrale del progetto è quella di individuare e condividere obiettivi di carattere cognitivo,

sociale e comportamentale sulla base dei quali costruire comuni itinerari del percorso educativo-

didattico.

Obiettivi irrinunciabili di questo progetto sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di

un’etica delle responsabilità che si realizzano nello scegliere e nell’agire in modo consapevole e che

implicano l’impegno ad elaborare idee atte a promuovere azioni finalizzate al miglioramento

continuo del contesto di vita proprio e degli altri.

La scuola si pone a tutela dei diritti dell’infanzia, per cui ci proponiamo di educare, attraverso le

piccole azioni quotidiane di cooperazione e convivenza, al rispetto di ognuno.

OBIETTIVI FORMATIVI

1. Stimolare i bambini a scoprire il fascino della vita e a contemplarne la bellezza

2. Riflettere su sé stessi e sul proprio processo di crescita

3. Comprendere che ci sono diritti e doveri da rispettare e condividere

4. Sviluppare il desiderio di conoscere e di osservare per acquisire competenze, abilità, valori e

comportamenti adeguati nel proprio rapporto con l’ambiente fisico e sociale

5. Sviluppare comportamenti rispettosi nei confronti degli altri e delle diversità.

ATTIVITÀ

Il tema ‘I diritti del bambino’ sarà sviluppato nelle attività di continuità organizzate tra gli alunni

della scuola dell’infanzia e della prima primaria, della quinta primaria e della prima secondaria di

primo grado. Il filo conduttore sarà la realizzazione dell’albero della vita come prodotto realizzato

negli incontri programmati di continuità. Ogni docente che darà la sua disponibilità alla

realizzazione del progetto sarà libero di scegliere la tipologia di attività (riguardanti la tematica

indicata) da proporre agli alunni, tenendo conto della loro età e dei loro bisogni educativi e didattici.

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RISULTATI ATTESI

1. Favorire il confronto e il passaggio tra i diversi ordini di Scuola, come previsto dal curricolo

verticale;

2. Favorire un sereno ambiente di apprendimento, in cui i discenti di diverse età condividono

conoscenze ed abilità;

3. Educare gli alunni a temi di carattere sociale attraverso le attività ludiche.

METODOLOGIA

Le strategie metodologiche saranno prevalentemente ludiche e pratiche e saranno improntate alla

realizzazione di un unico prodotto finale.

TEMPI e ORGANIZZAZIONE

Febbraio/marzo (durante le ore curriculari).

Le attività verranno organizzate in orario di compresenza tra i docenti dei diversi ordini di scuola

che daranno la loro disponibilità.

Gli alunni delle classi finali di ogni ordine di scuola verranno ospitati da quelli delle classi prime

dell’ordine di scuola successivo. La scelta delle classi ‘ospitanti’ sarà effettuata in base alla

disponibilità dei docenti delle classi interessate e alla vicinanza dei plessi.

Azione progettuale 2

Progetto ‘Orientare per scegliere’

Premessa

Il problema da affrontare attraverso il progetto è rappresentato dal fatto che le attività di continuità

ed orientamento sono spesso effettuate unicamente nel periodo dell'anno scolastico immediatamente

precedente alle iscrizioni degli allievi delle classi terminali nel successivo ordine di Scuola e rivolte

solo a questi ultimi.

In realtà l'orientamento va inteso come azione formativa che deve mirare a guidare gli allievi nelle

loro scelte consapevoli, a decidere il proprio futuro ed a partecipare attivamente allo sviluppo degli

ambienti in cui vivono. Esso rappresenta, dunque, un processo formativo continuo, che inizia già

nella Scuola dell'infanzia e consente di sviluppare la capacità di utilizzare correttamente le

informazioni, decidere in modo autonomo.

Il progetto trova la sua ispirazione nel rapporto che intercorre tra le finalità delle attività di

orientamento, i Traguardi per lo sviluppo delle competenze ed il Profilo delle competenze al

termine del primo ciclo d’istruzione, stabiliti in riferimento alle otto competenze chiave indicate

dalla ‘Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio’ del 18 dicembre 2006.

In particolare quelle trasversali: competenza digitale, imparare ad imparare, competenze sociali e

civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale. Pertanto l'attuazione del

presente progetto favorirà lo svolgersi di attività orientative mirate allo sviluppo delle competenze

trasversali, ponendo gli alunni nella condizione di raggiungere il successo formativo durante tutto il

loro percorso scolastico. Infatti si prevede che l'attuazione di tale processo veda la collaborazione

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tra Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria I Grado, nella logica della continuità

del percorso formativo degli alunni.

L'azione orientativa della Scuola valorizza e promuove attitudini ed interessi dell’utenza,

predisponendo anche percorsi personalizzati di apprendimento. La didattica per competenze, così,

diventa il metodo grazie al quale gli alunni possono sperimentare le proprie capacità, acquisire

fiducia in se stessi e favorire il proprio auto-orientamento. Il laboratorio rappresenta l'ambiente di

apprendimento nel quale gli alunni uniscono il sapere al saper fare e al saper essere, affrontando

problemi, realizzando progetti, lavorando in maniera cooperativa e diventando protagonisti della

propria crescita personale e culturale.

Il Progetto sarà articolato nelle seguenti tre fasi:

1. percorsi didattici verticali ed accoglienza dei nuovi alunni; incontri per la comunicazione

di informazioni utili; conoscenza del contesto; (Scuola dell'infanzia, primaria e

secondaria di primo e secondo grado);

2. auto-orientamento in continuità e valutazione dei prerequisiti (somministrazione di un

questionario nella Secondaria di I Grado);

3. strategie orientative (Scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado);

Destinatari: tutti gli alunni dell’Istituto di ogni ordine e grado.

Tempi di realizzazione: Febbraio –Maggio 2018

Azione 1

Attività 1.1: Percorsi didattici verticali ed accoglienza dei nuovi alunni.

La continuità didattica è parte integrante del processo educativo, poiché costituisce il filo conduttore

che unisce i diversi ordini di Scuola e collega tra loro le varie fasi di sviluppo fisico e cognitivo

dell'alunno, al fine di rendere più consapevole il suo percorso educativo-didattico.

Alla base della continuità ci sono: l’esigenza di garantire il rispetto per il ‘continuum’ della crescita

della persona; il bisogno di attuare un percorso che realizzi i processi di apprendimento in maniera

graduale e con strategie educative adeguate alle varie fasi di crescita.

Si prevedono, quindi, attività didattiche nelle classi ponte, concordate tra gli insegnanti dei diversi

ordini di Scuola, che favoriscano concretamente il passaggio degli alunni e aiutino a prevenire

disagi ed insuccessi, e attività per l'accoglienza degli alunni in entrata, che favoriscano l'inserimento

nel nuovo contesto. Il lavorare insieme ad alunni ed insegnanti del grado successivo di scuola,

rappresenterà, per gli allievi, una valida opportunità per conoscere il futuro ambiente scolastico.

Saranno pianificate anche attività per l'accoglienza dei nuovi alunni in entrata.

Attività 1.2: Incontri per la comunicazione di dati utili.

Saranno stabiliti incontri, durante i quali docenti dell'ordine di Scuola precedente comunicheranno

informazioni utili sugli alunni in passaggio da un ciclo scolastico all’altro.

Attività 1.3: Conoscenza del contesto.

A partire dal mese di Gennaio, in orario extracurricolare, gli allievi della Scuola secondaria di

primo grado incontreranno docenti delle secondarie di secondo grado presenti nel territorio, al fine

di raccogliere informazioni necessarie per la successiva scelta scolastica. Gli allievi potranno

consultare anche il sito Internet del MIUR, che, negli ultimi anni, offre un importante supporto

all'orientamento dei ragazzi in uscita, tramite il portale ‘Io scelgo, io studio’. Nello svolgimento di

tali attività saranno coinvolte le famiglie degli alunni.

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Nei mesi Febbraio/Marzo , gli alunni della Scuola dell'infanzia e primaria visiteranno, in orario

curricolare le Scuole del grado successivo.

RISULTATI ATTESI:

1. Comunicare informazioni utili sugli alunni in passaggio da un ordine di Scuola all'altro.

2. Favorire l'inserimento degli alunni nel nuovo contesto.

3. Costruire un continuum nell'itinerario didattico-pedagogico, svolgendo percorsi formativi

continuativi nelle classi ponte.

4. Far conoscere agli allievi delle classi terminali le scuole presenti nel contesto e far analizzare la

loro Offerta Formativa, in vista di una scelta consapevole.

2. Coinvolgere le famiglie degli alunni nelle attività di orientamento.

Azione 2: Auto-orientamento

Attività 2.1: Ricognizione degli interessi personali.

Gli elementi necessari ad un individuo di qualsiasi età per poter sviluppare un positivo

atteggiamento di auto-orientamento sono: l'autonomia personale e la conoscenza di sé, interessi,

potenzialità e limiti. Affinché negli alunni si sviluppino tali caratteristiche, bisognerà far svolgere

loro delle opportune attività orientative, volte a far maturare competenze relative alla ricerca e

all'uso di informazioni, alla gestione ed alla soluzione di situazioni problematiche,

all'autovalutazione del proprio metodo di studio, comportamento, abitudine a decidere in modo

autonomo e consapevole.

Le competenze saranno modulate e adattate alle diverse fasi di sviluppo e di crescita dell'alunno e

declinate all'interno del curricolo di ogni ordine di Scuola. Alcune sono specifiche di ciascun livello

scolastico, altre sono presenti in tutto il percorso formativo verticale ma con caratteristiche diverse.

Attività 2.2: Valutazione prerequisiti (Scuola dell'infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo

grado).

Molto importante sarà la collaborazione dei docenti, i quali, riuniti in una specifica commissione,

concorderanno obiettivi cognitivi di passaggio, minimi e standard, e produrranno prove condivise

per l'accertamento dei prerequisiti.

RISULTATI ATTESI:

1. Far acquisire agli allievi le seguenti competenze necessarie e funzionali allo sviluppo

dell’autonomia personale:

a. usa informazioni, seleziona ed interpreta dati da fonti diverse;

b. risolve problemi, affronta situazioni complesse, individuandone le possibili soluzioni;

c. sa tradurre le soluzioni teoriche in concrete pianificazioni operative;

d. decide, ha consapevolezza dei processi decisionali e li affronta con determinazione;

e. si relaziona e valorizzare se stesso/a, comunica e collabora in gruppo;

2. Produrre giudizio orientativo per gli alunni della Scuola secondaria di primo grado.

3. Concordare obiettivi di passaggio.

4. Produrre prove condivise per l'accertamento dei prerequisiti.

5. Raccogliere e condividere risultati dei test d'ingresso con docenti degli altri ordini di Scuola.

Azione 3

Attività 3.1 Strategie orientative.

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Le azioni di orientamento, che sono vissute nella quotidianità alla pratica didattica, assumono un

livello di perfezionamento con le attività laboratoriali, mediante cui gli alunni possono sperimentare

la ricerca-azione, il cooperative-learning, la riflessione mediante la didattica metacognitiva. Sarà

dunque opportuno, nella nell'attuazione delle azioni progettali indicate, prevedere ed utilizzare

comuni strategie laboratoriali che abbiano la finalità di favorire l’apprendimento e far sviluppare

competenze orientative.

RISULTATI ATTESI:

1. Condividere strategie metodologiche ai fini di una didattica orientativa, per creare un

ambiente di apprendimento innovativo e comune nei diversi ordini di Scuola.

2. Creare percorsi didattici significativi, al fine di far acquisire le competenze trasversali e la

capacità di effettuare scelte autonome e consapevoli, nell’ottica di un futuro progetto di vita.

MONITORAGGIO E RISULTATI

La realizzazione del progetto prevede una sistematica attività di monitoraggio di tutti i percorsi in

cui esso è articolato, al fine di verificare la riuscita delle singole azioni ed eventuali modifiche da

apportare in corso d’opera. Il sistema di monitoraggio che si intende mettere in atto prevede almeno

tre incontri di tutti i docenti del gruppo di lavoro per le attività di sostegno, finalizzati

all’aggiornamento sullo stato di avanzamento dei singoli percorsi. In tali incontri saranno

evidenziate tutte le eventuali criticità emerse durante la realizzazione delle singole azioni e, se

necessario, saranno elaborate possibili soluzioni.

Le attività di auto-orientamento saranno svolte durante l'intero anno in tutte le classi e sezioni di

ogni ordine e grado.

VERIFICA DEL MIGLIORAMENTO

Saranno previsti incontri del gruppo di miglioramento finalizzati, oltre che all’aggiornamento sullo

stato di avanzamento delle singole attività del progetto, anche all’eventuale ridefinizione degli

obiettivi, dei tempi di realizzazione e delle modalità didattiche da perseguire, in ragione di

circostanze, eventi che dovessero renderne necessaria la revisione. Negli incontri, pertanto, saranno

evidenziate le criticità emerse in corso di attuazione del progetto e l’elaborazione di soluzioni che

siano mirate al raggiungimento dell’obiettivo finale, che si sostanzia nel migliorare il livello di

acquisizione delle competenze trasversali e degli stili apprenditivi dei singoli alunni.

AREA DI PROCESSO: Competenze chiave e di cittadinanza

Progetto: ‘Educare al vivere civile’

Premessa

Dal processo di autovalutazione organizzativa e dall’individuazione delle aree prioritarie di

miglioramento su cui agire e delle relative iniziative da implementare, si è evidenziato che il livello

delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti nel percorso scolastico non è

pienamente positivo e lo dimostrano i numerosi episodi di non rispetto delle regole e di incapacità a

creare rapporti relazionali positivi. Comportamenti illeciti come bullismo, prevaricazioni,

aggressività sono sempre più frequenti tra gli adolescenti rendendoli terreno fertile per la devianza e

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la delinquenza. Si rende più che mai necessario offrire alle giovani generazioni una concreta

alternativa, una possibilità per un orizzonte esistenziale diverso, basato sul rispetto per se stessi e

per gli altri, sui valori della solidarietà e dell'altruismo. La scuola, in quanto agenzia educativa, ha il

dovere di agire ed intervenire attraverso un vero e proprio processo di rieducazione civile che deve

cominciare tra i banchi in classe e nei luoghi di aggregazione e deve proseguire nella vita sociale.

La scuola, tuttavia, per rispondere alle nuove domande che la società pone, deve uscire dalla

solitudine e dall’autoreferenzialità. Solo gli approcci di condivisione e di co-progettazione di

percorsi e di azioni possono realmente rispondere alle pressanti richieste di una società in continua

trasformazione. La scuola rappresenta il luogo in cui gli studenti quotidianamente sperimentano i

processi di apprendimento vivendo straordinarie opportunità di crescita intellettuale, di

maturazione, di acquisizione di consapevolezza critica e di responsabilità ma, al tempo stesso, è il

luogo in cui si misurano anche con le difficoltà, la fatica, gli errori, le relazioni con i pari ed i

momentanei insuccessi. Ne consegue che la qualità delle relazioni, il clima scolastico e le diverse

modalità con cui si vive la scuola influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita, nonché

la percezione del benessere e della salute. Il benessere fisico è determinato anche da variabili

soggettive quali l’autostima, la visione che l’individuo ha di sé, la soddisfazione per la propria vita,

le relazioni sociali, soprattutto con i coetanei con i quali gli studenti condividono la maggior parte

delle esperienze che fanno a scuola. Con l’evolversi delle tecnologie e la sua diffusione tra i

preadolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyber-

bullismo che richiedono la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto. La facilità

con cui gli alunni hanno accesso a pc, smartphone, tablet hanno fatto aumentare in modo

preoccupante i fenomeni di atti di violenza psicologica perpetrata a danno di coetanei ritenuti

diversi per etnia, religione, caratteristiche psico-fisiche, per genere e particolari realtà familiari. I

sempre più frequenti episodi di cyber-bullismo, in cui alcuni alunni ‘indifesi’ sono stati perseguitati

con messaggi, video offensivi inviati tramite l’uso di tecnologie digitali, fanno sì che si renda

necessario un processo di rinnovamento e di trasformazione metodologico-didattico per costruire

una forte cultura civile che favorisca negli alunni lo sviluppo di competenze di tipo civico e

relazionale e l’assunzione spontanea di comportamenti rispettosi delle regole modificando

atteggiamenti e comportamenti negativi e superando i conflitti attraverso modalità democratiche e

condivise. Per contrastare tale fenomeno la Scuola e la Famiglia possono essere determinanti nella

diffusione di un atteggiamento mentale e culturale che consideri la diversità come una ricchezza che

educhi all’accettazione, alla consapevolezza dell’altro, al senso della comunità e della responsabilità

collettiva.

Obiettivi prioritari del progetto sono i seguenti:

stimolare all’interno delle classi una metodologia riflessiva sul senso delle norme, nella

consapevolezza del proprio ruolo, per far acquisire comportamenti pro-sociali e competenze

relazionali funzionali all’esercizio della cittadinanza attiva;

sviluppare negli alunni la capacità di lavorare in gruppo, riconoscendo la cooperazione e la

solidarietà come strategie fondamentali per migliorare le relazioni interpersonali e sociali, al fine di favorire il radicamento della cultura della convivenza;

promuovere tra gli studenti azioni di responsabilità, insegnando a manifestare il proprio

punto di vista e le esigenze personali in forme argomentate, ad affrontare le situazioni

conflittuali attraverso metodi democratici, rispettosi delle esigenze altrui e delle regole della

convivenza civile;

favorire la presa di coscienza della necessità di stabilire delle regole a tutela delle differenze,

dei diritti fondamentali e della legalità; individuare strategie capaci di prevenire e

contrastare le nuove forme di bullismo per contribuire efficacemente alla riduzione di

comportamenti antisociali;

rendere gli alunni responsabili della loro sicurezza in Rete affinché maturino la

consapevolezza che Internet può diventare una pericolosa forma di dipendenza e che

imparino a difendersi e a reagire positivamente alle situazioni rischiose acquisendo le

competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole;

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contribuire alla conoscenza di importanti strumenti in difesa dei diritti e della convivenza civile, quali la Costituzione italiana e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;

fornire strumenti culturali di lettura e analisi critica del paesaggio e dell’ambiente;

far conoscere e proporre esempi di impegno civico e culturale nella tutela e nella

valorizzazione del paesaggio e dell’ambiente, che costituiscano stimolo educativo alla

partecipazione e all’iniziativa responsabile.

Pianificazione obiettivi operativi

Il percorso è caratterizzato dalla condivisione consapevole tra tutte le componenti coinvolte,

nell'ottica della trasversalità. Ci si attende di contribuire attivamente alla formazione dei giovani

nella costruzione della dimensione europea dell'educazione attraverso la promozione di stili di vita

più rispettosi dell'altro/a, la comprensione del senso delle regole, il recupero del vivere sociale e

democratico. Allo stesso tempo si favorirà l’educazione ad una cittadinanza attiva, riequilibrando i

livelli culturali e diminuendo insuccessi e abbandoni scolastici. I fruitori del progetto, al termine

delle attività dovranno aver realizzato un diario di bordo contenente osservazioni, riflessioni, dati

statistici, pagine dedicate all’annotazione dei cambiamenti negli atteggiamenti e nelle relazioni

all’interno del gruppo classe e in vario modo osservabili nell’arco di tempo del percorso, secondo

segmenti significativi (mese per mese, quadrimestre, anno). Si sosterrà una comunicazione veloce e

immediata tra tutto il personale docente e tra i diversi gruppi lavoro. Responsabili dell’attuazione La

responsabilità dell’attuazione del progetto di miglioramento globalmente inteso è affidata alla

referente della Legalità, al Gruppo per il Miglioramento, ai Consigli di Classe e per la parte

organizzativa ai Coordinatori di classe. Saranno coinvolti esperti esterni nelle dinamiche relazionali,

rappresentanti di classe, alunni individuati come tutor, responsabili di gruppi di lavoro, associazioni

di volontariato.

Destinatari

Il Progetto ha come destinatari tutti gli alunni dell’Istituzione Scolastica, docenti e famiglie.

Percorsi formativi e didattici

I percorsi che si intende attuare comportano la condivisione di strategie e metodologie favorenti la

promozione di una coscienza democratica finalizzata alla lotta contro comportamenti illeciti,

all’apprendimento cooperativo, al peer tutoring e peer education, al corretto utilizzo di attrezzature e

ausili informatici, che ben si inseriscono nell’ambito di una linea strategica finalizzata a migliorare i

livelli formativi degli allievi.

PRIMO PERCORSO

Promozione di stili di vita più rispettosi delle regole sociali, finalizzati allo sviluppo della

collaborazione e dello spirito di gruppo. Promozione del benessere come prevenzione del disagio.

Azione 1

Attività 1.1: Educazione tra pari.

L’attività del primo percorso verrà realizzata condividendo e rispettando le regole scolastiche da

parte di studenti, famiglie, e del personale scolastico. I docenti leggeranno sin dall’inizio delle

attività didattiche e, più volte nel corso dell’anno scolastico, il Regolamento di Disciplina,

deliberato dal Collegio dei Docenti, invitando gli alunni alla riflessione sulle conseguenze della non

osservanza delle regole della comunità scolastica. Durante la quotidianità scolastica, strumento di

rilevazione di comportamenti trasgressivi o lodevoli sarà la compilazione mensile di un diario di

bordo, che terrà conto del percorso formativo-educativo. Nella fase organizzativa i docenti di classe

individueranno e condivideranno con gli alunni le regole poste sotto osservazione informando

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famiglie e studenti sulle attività da intraprendere, realizzando una scheda di rilevazione e riepilogo

dei comportamenti da monitorare e soprattutto responsabilizzando gli alunni con l’attribuzione dei

ruoli. Sarà dato ampio margine all’osservazione degli alunni durante le attività individuali o in

piccoli gruppi. Nella fase esecutiva si provvederà alla verifica e valutazione delle fasi dell’azione

educativa, alla misurazione dei risultati osservabili nell’arco di tempo di segmenti significativi

(mese per mese, quadrimestre, anno) e al controllo dello stato di compilazione del diario di bordo.

RISULTATI ATTESI

1. Diminuzione delle note disciplinari

2. Rispetto delle regole attraverso la rilevazione mensile

3. Ricaduta sul comportamento scolastico

4. Acquisizione da parte degli alunni della consapevolezza dei propri comportamenti per

auto valutarsi e autodisciplinarsi.

Azione 2

Attività 1.2: Relazione tra alunni

Nell’ambito della continua ricerca di strategie per ridurre i tassi di fallimento, di bocciatura e di

abbandono e per migliorare il clima di apprendimento e le opportunità di successo degli allievi,

gestire la didattica attraverso l’insegnamento reciproco tra alunni potrebbe diventare un’efficace

componente della politica educativa. A tal fine il Gruppo di Lavoro inviterà i docenti ad organizzare

lavori collettivi atti a favorire l’autocontrollo, l’aiuto reciproco e la responsabilità personale. Peer-

tutoring e peer education identificano un modello educativo collaborativo volto ad attivare un

processo spontaneo di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze da alcuni membri di un

gruppo ad altri membri, di pari status, sviluppando un forte senso d’identità, di appartenenza nei

partecipanti, di autostima, di fiducia e di profondo senso della comunità. L’educazione fra pari

aiuta, inoltre, a rafforzare le abilità cognitive e sociali degli allievi.

Il processo generale di attuazione delle attività di peer tutoring prevede la ricerca e sperimentazione

di strategie volte a migliorare la qualità della vita nella scuola, capacità di affrontare e risolvere

problemi e fare scelte incrementando l’autostima e il successo scolastico.

Fase organizzativa:

Coinvolgimento dei Consigli di Classe per l’impianto metodologico-organizzativo del Peer

tutoring;

Rilevazione di casi di mancata integrazione, difficoltà di apprendimento;

Selezione dei contenuti e preparazione di schede con materiale semplificato.

Fase esecutiva:

Selezione dei ragazzi-tutor da affiancare in azioni di supporto agli studenti a rischio dispersione ed emarginazione,

Integrazione alunni stranieri;

Incontri di preparazione e gestione dei ragazzi tutor;

Preparazione da parte dei docenti del materiale di tutoraggio;

Assegnazione dei tutor ai gruppi per attività curricolari ed extracurricolari;

Questionario sul benessere.

RISULTATI ATTESI

1. Corretto comportamento nei confronti dei pari e del personale scolastico.

2. Cura della struttura e delle suppellettili in dotazione della scuola.

3. Partecipazione ad attività integrative e complementari.

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4. Diminuzione degli insuccessi e degli abbandoni scolastici.

5. Miglioramento della comunicazione attraverso la diffusione delle nuove procedure di

dialogo.

SECONDO PERCORSO

Il bullismo può originare anche dall’esasperazione di conflitti presenti nel contesto scolastico.

Prevenire e affrontare il bullismo significa non solo identificare vittime e prepotenti, ma affrontare e

intervenire sul gruppo dei pari nel suo insieme. Promozione del benessere come prevenzione del

disagio.

Azione 1 Attività 1.1: ‘Tante diversità, uguali diritti’.

Azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo. Nell’ambito del percorso, si intende:

Creare una modalità di lavoro che favorisca azioni di sistema, sinergia e collaborazione tra

i vari soggetti istituzionali e territoriali per progettare, implementare e monitorare un comune piano d’azione contro le varie forme di prepotenze e bullismo.

Creare azioni e collaborazioni per la costruzione di una cultura del rispetto;

il potenziamento delle abilità emotive, relazionali e sociali o la promozione della

convivenza sociale.

Predisporre percorsi di formazione per insegnanti ed operatori della scuola in grado di

portare ricadute positive all’interno dell’istituto.

Coinvolgere, attraverso iniziative di informazione e formazione, i genitori.

Predisporre e sperimentare percorsi di prevenzione alla violenza e alle varie forme di

bullismo.

Creare gruppi di qualità all’interno di ciascuna Istituzione Scolastica

Attività 1.2: Interventi mirati sul gruppo classe, gestiti in collaborazione con il corpo

docente e d’intesa con le famiglie.

Il docente, all’interno della classe:

valorizza nell’attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo;

definisce con la classe regole di comportamento semplici e certe;

si mostra fermo nel condannare ogni atto di intolleranza e sopraffazione;

osserva regolarmente i comportamenti a rischio sia dei potenziali bulli sia delle potenziali vittime.

Il Consiglio di classe:

stabilisce strategie di intervento, concordando comportamenti coerenti per prevenire

e/o reprimere comportamenti prevaricatori o violenti,

favorisce un clima collaborativo all’interno della classe e nelle relazioni con le famiglie

pianifica attività didattiche integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e

collaborativo degli studenti, la conoscenza e l’approfondimento di tematiche che

favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori della

convivenza civile.

Il Collegio dei Docenti:

promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre agenzie del territorio o in rete con altre scuole, per la realizzazione delle linee definite nel Piano di

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Miglioramento, valorizzando l’esperienza a e apportando periodicamente le necessarie

innovazioni.

organizza percorsi di formazione per i docenti, gli alunni e le famiglie.

Le famiglie:

acquisiscono la conoscenza e la consapevolezza dell’esistenza e della gravità del fenomeno

stabiliscono o riattivano canali di dialogo con i propri figli, nella consapevolezza della

difficoltà rappresentata dall’età evolutiva in cui essi si trovano;

rivedono con i figli l’organizzazione del tempo libero, assicurandosi che siano esposti il meno possibile alla solitudine e alla mancanza di occupazioni dotate di senso;

partecipano attivamente ai percorsi e alle iniziative messe in atto dalla scuola per la

promozione del benessere degli studenti e la prevenzione del disagio.

RISULTATI ATTESI

capacità di ascoltare, capire ed individuare le diverse emozioni elaborate sia a livello fisico che verbale.

individuazione del valore dell’errore.

concedersi di sbagliare e riprovare per giungere al risultato voluto.

aumento dell’autostima attraverso la conoscenza dei propri punti di forza.

analisi delle dinamiche del gruppo classe

nuovo assetto del gruppo dove gli individui vengono riconosciuti per il loro valore, in base

anche alle diverse caratteristiche e qualità.

maggior confronto e scambio con le figure di riferimento.

miglioramento globale delle relazioni nel gruppo classe sia fra pari che con i docenti.

essere consapevoli del valore della diversità.

TERZO PERCORSO

La scuola è la prima istituzione con cui l’individuo si confronta nel suo percorso di crescita ed è

anche il contesto adatto per affrontare il tema della sensibilizzazione alla legalità e al

comportamento civile e etico. L’educazione alla legalità, per tale motivo, deve assumere una

funzione nuova nel complesso della programmazione didattica e divenire un tema interdisciplinare

ben integrato nei curricoli.

Azione 1 Attività 1.1: Sviluppo del senso di legalità e di un’etica della responsabilità.

La legalità non si esaurisce nel rispetto passivo delle norme, ma si salda con la responsabilità

individuale e la giustizia sociale. Non si può pretendere che un giovane abbia una visione aperta e

positiva della vita se prima non ha potuto sperimentare la ricchezza e la responsabilità dei rapporti

sociali, sviluppare legami di identità e di appartenenza con il contesto in cui vive.

Con il percorso proposto sarà possibile saldare la legalità alla responsabilità di eroi del nostro

tempo, che hanno dato la vita e danno ogni giorno la vita per il diritto alla legalità e con gli esempi

dei propri educatori di riferimento: genitori ed insegnanti. Nel corso di questa fase propedeutica alla

realizzazione delle attività si prevede la formazione degli operatori coinvolti nel progetto e, quindi,

degli insegnanti che accompagneranno gli studenti nel percorso sulla legalità. I docenti saranno

impegnati nell’organizzazione di attività didattiche in cui tutte le discipline saranno utilizzate come

strumenti e punti di vista per leggere la realtà. Fondamentale la centralità di un Curricolo fondato

sulla promozione di competenze di cittadinanza. Si organizzeranno seminari tematici per

condividere con genitori ed insegnanti le finalità del progetto e per incontrare rappresentanti delle

istituzioni (polizia di stato, carabinieri, magistrati, etc.) e dell’associazionismo al fine di diventare

consapevoli dei servizi e strumenti che lo Stato mette a disposizione del cittadino per difendere il

diritto-dovere alla legalità e alla cittadinanza attiva.

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RISULTATI ATTESI

1. Condividere con alunni e famiglie regole e strumenti affinché l'educazione alla legalità diventi

prassi quotidiana, favorendo atteggiamenti che informino i rapporti interpersonali contribuendo a

modificare la qualità della vita.

2. Promuovere all’interno della scuola, attraverso un processo di rinnovamento e di trasformazione

metodologico - didattico, la formazione di una forte cultura civile che porti al rispetto delle regole e

all’assunzione spontanea di comportamenti legali.

3. Incidere positivamente sul contesto territoriale veicolando, attraverso le performance e i prodotti

degli allievi, messaggi valoriali positivi.

Attività 1.2 Educare alla cittadinanza attiva

Stimolare gli alunni ad una riflessione sul concetto di regola come strumento fondamentale per

garantire i diritti di tutti e proteggere i più deboli, e non come sterile imposizione. Può essere di

fondamentale importanza leggere e commentare la Costituzione italiana, ancora poco conosciuta o

poco valorizzata nella pratica didattica e per l’elaborazione dei curricoli e dei progetti educativi

d’Istituto. Spesso è vissuta come un testo sganciato dalla vita quotidiana, di pertinenza esclusiva

della classe politica o delle istituzioni. Eppure i valori fondanti della nostra società, che oggi

sembrano dimenticati, sono tutti presenti nella Carta costituzionale e possono essere tradotti in

comportamenti e stili di vita positivi. La lettura attenta della costituzione può essere anche

un'occasione di riflessione su temi quali il bullismo, il razzismo, la violenza, il disorientamento,

l'insofferenza nei riguardi dell’autorità, l'estraneità nei confronti delle istituzioni, con lo scopo di

fornire un aiuto per il contenimento e/o il superamento di questi disagi scolastici e sociali. Con gli

alunni si prevede l’organizzazione di:

Attività di gruppo esteso e di piccolo/micro gruppo

Il piccolo/micro gruppo consente agli alunni un effettivo protagonismo sul piano degli

apprendimenti rendendo possibile la partecipazione attiva; inoltre, sul piano educativo realizza una

condizione indispensabile per un rapporto efficace con l’insegnante; nel piccolo/micro gruppo è

possibile anche personalizzare strategie e modalità didattiche e educative;

Brainstorming: in particolare per l’attività di vocabolario e di costruzione delle mappe concettuali

in particolare nel momento iniziale e in quello finale dell’attività su singole parole.

Cooperative learning: questa modalità di azione sarà privilegiata poiché favorisce lo sviluppo

degli obiettivi di collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione con gli altri, efficaci anche

per potenziare la qualità dell’apprendimento.

L’apprendimento cooperativo trasforma l’insegnante tradizionale in insegnante facilitatore e

consente ai ragazzi di acquisire competenze quali:

Inter dipendere positivamente in una relazione

Ascoltare

Comunicare

Dare e ricevere aiuto

Gestire positivamente eventuali conflitti

‘Agire’ strategie efficaci per risolvere problemi e prendere decisioni

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Nel corso di questa fase saranno organizzati, inoltre, seminari formativi e, nello specifico:

sensibilizzare alla tematica della legalità e della cittadinanza attiva attraverso letture e/o

visione di film tematici, articoli tratti dai quotidiani e dal web;

incontrare rappresentanti delle istituzioni (polizia di stato, carabinieri, magistrati, etc.) per

approfondire la mappatura dei servizi presenti sul territorio (dislocazione dei comandi di

polizia e carabinieri, associazioni e/o enti locali impegnati nel settore, …) e per rafforzare il

rapporto di fiducia con le istituzioni che promuovono la legalità.

organizzare incontri con le Forze dell’Ordine finalizzati alla trattazione di tematiche relative

alla legalità;

condividere modelli di persone che hanno vissuto la loro vita e la vivono attualmente

all’insegna della legalità e del rispetto dei diritti dell’altro.

RISULTATI ATTESI

1. Maturazione democratica individuale e collettiva finalizzata alla lotta contro comportamenti

illeciti.

2. Forte integrazione scuola-territorio.

QUARTO PERCORSO

‘Rispetto dell’ambiente’

Il percorso vuole orientare ed educare gli alunni e gli adulti all’acquisizione di abitudini e

comportamenti corretti finalizzati alla salvaguardia ambientale, per la promozione della raccolta

differenziata e dei rifiuti in ambito scolastico e del loro riutilizzo, recupero e riciclo. Azione 1.1

Incontri formativi con docenti, genitori ed alunni Per raggiungere l’obiettivo del percorso, si rende

necessario il coinvolgimento attivo non solo degli alunni ma anche dei docenti e dei genitori per far

sì che la raccolta differenziata eseguita a scuola, utilizzando gli appositi raccoglitori nelle classi,

venga poi continuata anche a casa.

Le tappe del percorso didattico sono:

1) un incontro con i docenti di tutte le classi per l’esposizione del progetto. Dal momento che

l’Educazione ambientale ha come obiettivo principale quello di promuovere negli individui una

nuova coscienza del rapporto esistente tra l’ambiente e l’uomo, la scuola senza dubbio rappresenta

il luogo privilegiato per generare, sin dalla tenera età, comportamenti più corretti, per essere in

armonia con l’ambiente fisico, sociale e individuale. Questo primo modulo si propone, quindi, di

stimolare i docenti a cogliere i suggerimenti utili a compiere questo processo in tutte le discipline.

2) un incontro con i genitori per indicare gli obiettivi e le strategie, per discutere sulle forme di

collaborazione e, in sintesi, per migliorare la tipologia di coinvolgimento.

3) incontri frontali con le classi, con tecniche partecipative, al massimo due contemporaneamente,

su:

Ecosistema: consumatori di sostanze organiche e decompositori;

Compostaggio;

Sviluppo sostenibile;

Rifiuti, varie tipologie e loro gestione;

Smaltimento dei rifiuti. Acqua, risorsa da tutelare.

4) laboratori in classe o sul campo con verifica dei concetti appresi.

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VERIFICA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Il riesame è un atto essenziale come processo programmato e applicato con cadenza prestabilita per

valutare l'idoneità, l'adeguatezza e l'efficacia della propria azione, al fine di mettere in atto tutti gli

opportuni interventi di correzione e miglioramento. Negli incontri mensili si registreranno gli

scostamenti tra quanto si sta realizzando e quanto è stato previsto per verificare l’efficacia delle

azioni implementate ed effettuare eventuali azioni correttive. Si informeranno inoltre gli attori del

sistema di monitoraggio circa le criticità che di volta in volta si presentano per cercare le soluzioni

più opportune.

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PROGETTO ISTRUZIONE DOMICILIARE

‘HOME SCHOOL’

FINALITA‟

Permettere all’alunno impossibilitato alla frequenza di non interrompere il proprio corso di

studi.

Assicurare la continuità didattico – educativa.

Favorire il benessere globale dell’alunno, mettendolo in condizioni di recuperare l’interesse

per le attività di tipo cognitivo e delle capacità di riorganizzare la propria quotidianità.

Riappropriarsi delle proprie potenzialità.

Evitare che interruzioni ripetute delle lezioni si trasformino in abbandoni e ripetenze.

Contribuire al mantenimento e al recupero dell’equilibrio psicofisico dell’alunno, favorendo

la continuità di rapporti con il suo mondo scolastico e il sistema di relazioni sociali e amicali

da esso derivanti.

Restituire all’alunno un’immagine positiva di sé nonostante la patologia.

Favorire la capacità di relazionarsi con i coetanei.

Favorire l’acquisizione, il consolidamento delle abilità di base in ambito linguistico –

espressivo.

OBIETTIVI

Acquisire maggiore autonomia personale, sociale ed operativa.

Acquisire un valido metodo di lavoro.

Sviluppare capacità operative, logiche e creative.

Ricostruire e collocare nello spazio e nel tempo fatti ed eventi.

Consolidare le abilità di base in ambito logico-matematico.

DESTINATARI

Alunni affetti da gravi patologie, impossibilitati a frequentare regolarmente la scuola di

appartenenza.

MODALITA’ E TEMPI D’INTERVENTO

- Il servizio di istruzione domiciliare sarà attivato dalla scuola presso la casa di residenza

dell’alunno, dietro richiesta dei genitori e come prosecuzione delle attività della scuola in ospedale.

- Il servizio di istruzione domiciliare prevede incontri e/o contatti tra il personale scolastico e quello

medico per chiarire gli aspetti relativi alla patologia e per integrare l’intervento scolastico con

quello sanitario.

- Gli interventi dei docenti in presenza saranno programmati secondo un orario settimanale adatto

alle esigenze sanitarie dell’alunno e rispondenti ad un’equilibrata e regolare distribuzione dei

contenuti disciplinari da proporre.

- I docenti dell’istruzione domiciliare, trovandosi a lavorare in una situazione di assoluta variabilità,

dovranno adottare strategie didattiche e strumenti capaci di catturare nel ragazzo attenzione,

interesse ad apprendere e motivazione a fare.

- I docenti metteranno in atto percorsi collaborativi con la classe di appartenenza dell’alunno, anche

con l’uso di strumenti telematici, coniugando l’istruzione a domicilio con l’istruzione a distanza.

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‘La vita è un processo di conoscenza: vivere è imparare’.

(Konrad Lorenz)

PI ANO PER LA FORM A ZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO

2016-2019

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LINEE DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE PER IL PIANO DI FORMAZIONE DEL

PERSONALE SCOLASTICO PER IL TRIENNIO 2016-2019

Premessa

La legge 107/2015 propone un nuovo quadro di riferimento per la formazione in servizio del

personale docente, qualificabile come ‘obbligatoria, permanente e strutturale’ (comma 124),

secondo alcuni parametri innovativi:

il principio della obbligatorietà della formazione in servizio, intesa come impegno e

responsabilità professionale di ogni docente;

la formazione come ‘ambiente di apprendimento continuo, insita in una logica strategica e

funzionale al miglioramento;

la definizione e il finanziamento di un piano nazionale triennale per la formazione;

l'inserimento nel piano triennale dell’Offerta Formativa di ogni scuola, della ricognizione

dei bisogni formativi del personale in servizio e delle conseguenti azioni da realizzare;

il riconoscimento della partecipazione alla formazione, alla ricerca didattica e alla

documentazione di buone pratiche, come criteri per valorizzare e incentivare la

professionalità docente.

In data 3 ottobre 2016, il MIUR pubblica il Piano Nazionale per la formazione dei docenti, nel

quale:

definisce le aree prioritarie di formazione per il triennio 2016/2019;

delinea le modalità di attuazione per sostenere in maniera trasparente, innovativa ed efficace

una politica concreta per lo sviluppo professionale;

sollecita alle singole scuole di redigere un proprio piano formativo, sempre triennale,

ispirato a quello nazionale ma adattato ai bisogni formativi che ogni istituto avrà cura di

individuare coinvolgendo direttamente i propri docenti;

indica il Piano di Formazione d’Istituto come parte integrante del PTOF.

Le azioni formative dell'Istituzione Scolastica devono collocarsi in coerenza

con:

il Piano Triennale dell’offerta Formativa che contiene la previsione delle azioni formative

che l’istituto si impegna a progettare e a realizzare per i propri docenti;

il Rapporto di Autovalutazione che fornisce una rappresentazione della scuola, individuando

priorità e traguardi da raggiungere;

il Piano di Miglioramento della scuola, anch’esso parte integrante del PTOF, che pianifica il

percorso per realizzare le azioni previste.

Le priorità della formazione per il prossimo triennio sono definite a partire dai bisogni reali che si

manifestano nel sistema educativo e dall’intersezione tra obiettivi prioritari nazionali, esigenze delle

scuole e crescita professionale dei singoli operatori.

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Il presente Piano si sviluppa nel rispetto delle seguenti priorità:

essere coerente con i bisogni rilevati all’interno dell’Istituto per implementare

strategie educative e per migliorare negli studenti le competenze sociali e culturali

affinché producano un’effettiva ricaduta per una efficace prassi didattica ed

organizzativa;

fornire occasioni di riflessione sui vissuti e le pratiche didattiche;

fornire occasioni di acquisizione di conoscenze utili al miglioramento del rapporto

educativo e alla facilitazione degli apprendimenti;

favorire il rinforzo della motivazione personale e della coscienza/responsabilità

personale;

migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando contestualmente conoscenza

e stima reciproca;

fornire occasioni di approfondimento e aggiornamento dei contenuti delle discipline

in vista della loro utilizzazione didattica.

Il Piano triennale di Formazione del Personale Docente, deliberato dal Collegio dei Docenti nella

seduta del 27 gennaio 2017, delibera n. 13/2 sarà aggiornato e rivisto annualmente in funzione dei

nuovi bisogni emersi e delle modifiche e adeguamenti previsti nel PDM. Esso sarà mirato

all’incremento delle competenze e abilità sottoelencate, coerentemente con gli esiti derivanti dal

RAV e alla luce degli obiettivi di processo e dei traguardi definiti nel Piano di Miglioramento della

nostra Istituzione Scolastica.

PRIORITA’

FORMATIVE

UNITA’ FORMATIVE PERSONALE

COINVOLTO

OBIETTIVI DI

PROCESSO

CORRELATI

(RAV/PDM)

1)Didattica per

competenze,

innovazione

metodologica e

competenze di base. Valutazione.

Progettare per competenze.

Didattica laboratoriale

Flipped classroom

CLIL

Coding

Uso delle mappe

Personale

docente

Migliorare la

formazione e i processi di

innovazione

dell’Istituzione Scolastica. Promozione/Diffusione

di metodologie didattiche

innovative. Avviare l’elaborazione di

un curricolo per

competenze chiave e di

cittadinanza. Realizzare progetti di

recupero/ consolidamento/

potenziamento in italiano,

matematica e lingue

straniere, per la Scuola

Primaria e la Scuola

Secondaria I Grado.

concettuali nella didattica.

Didattica:metacognitiva

Metodologie: cooperative

learning, peer teaching e

peer tutoring, learning by

doing, didattica attiva;

di apprendimento

formali e informali;

Rubriche valutative;

Normativa scolastica

(Legge 107 del 2015); Portfolio professionale

del docente

Valutazione ed

autovalutazione.

2) Competenze

digitali e nuovi

ambienti per

l'apprendimento

L’eBook e libro elettronico e

il PDF multimediale.

Implemento delle

Personale

ATA

Personale docente di ogni

Promozione/diffusione

di metodologie didattiche

innovative.

Realizzare progetti di

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competenze digitali dei docenti PON La robotica educativa: un

ordine e grado recupero/consolidamento/ potenziamento Progetti digitali

ambiente orientato alla

sperimentazione tecnologica

e scientifica. Il software

didattico.

Le risorse web:

socializzazione,

comunicazione e

apprendimento: social

network, filesharing,

videocomunicazione,

blogging.

aperti al territorio, con

particolare riferimento ai

genitori e agli alunni sui

temi del PNSD (cittadinanza

digitale, sicurezza, uso

adeguato dei social network)

Adeguare la formazione

e i processi di innovazione

dell’Istituzione Scolastica

in base a quanto previsto

dal programma Agenda

Digitale Italiana ed

Europea 2020.

Incrementare le

competenze digitali del

personale docente e

promuovere l’innovazione

digitale negli atti e documenti

amministrativi della scuola.

Percorsi di formazione per

l’innovazione didattica,

rapporto tra attività didattica e

PNSD, ambienti per

l’apprendimento: Azioni del

Piano di intervento

dell’animatore digitale.

Formazione MIUR “Io

Conto” - acquisizione di

Beni e Servizi per la scuola

nuovi obblighi normativi-

Bilancio, programmazione e

scritture contabili.

Formazione/autoformazione

personale ATA su

piattaforma digitale

3) Inclusione e

disabilità

a dei

bambini e dei ragazzi, il

disagio sociale e la

devianza.

Prevenzione

Tutto il

personale

docente

Monitoraggio e

catalogazione delle BEST-

PRACTICE di inclusione e

differenziazione già adottate nella scuola. Aumentare momenti di

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accompagnamento, sostegno degli alunni in situazioni di fragilità o

con bisogni educativi speciali.

Dislessia: dallo sviluppo

delle competenze

autoformazione in cui i

docenti formati

trasferiscano formazione e

buone pratiche ai colleghi.

Incentivazione di reti e

osservative dei docenti per

la progettazione efficace del

PDP allo sviluppo delle

accordi finalizzati alla

formazione dei docenti e

all’elaborazione di un

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competenze metodologiche- didattiche e valutative. Riconoscere, prevenire e

curricolo per competenze chiave e di cittadinanza

affrontare le situazioni di

rischio (bullismo, cyber-

bullismo, razzismo,

dipendenze etc.).

Costruzione di un curricolo per alunni stranieri. La scuola inclusiva:

ambienti, relazioni, flessibilità;

Progettazione

individualizzata e

personalizzata: modelli e metodologie; Valutazione degli

apprendimenti e

certificazione delle

competenze degli alunni con

disabilità; educativa; gestione

della classe;

Tecnologie digitali per

l’inclusione.

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4)Integrazione e

competenze di cittadinanza globale

Metodologie e pratiche

didattiche per competenze

chiave e di cittadinanza.

Competenze di

Tutto il

personale docente

Avviare l’elaborazione di

un curricolo per

competenze chiave e di

cittadinanza

Momenti di

autoformazione in cui i

docenti formati

trasferiscano formazione e

buone pratiche ai colleghi.

Incentivazione di reti e

accordi finalizzati alla

formazione dei docenti e

all’elaborazione di un

curricolo per competenze

chiave e di cittadinanza

cittadinanza globale.

Le competenze chiave di

cittadinanza e il curricolo verticale.

L’alfabetizzazione ed il

perfezionamento

dell'italiano come lingua

seconda attraverso corsi e

laboratori per studenti di

cittadinanza o di lingua non

italiana, da organizzare

anche in collaborazione con

gli enti locali e il terzo

settore, con l'apporto delle

comunità di origine, delle

famiglie e dei mediatori

culturali.

Cittadinanza attiva e diritti

del cittadino;

Stili di vita ed educazione

ambientale;

Cura dei beni comuni e pari

opportunità.

5) Coesione sociale

e prevenzione del

disagio giovanile.

Percorsi di formazione sul

Welfare dello studente;

percorsi specialistici legati

al fenomeno del bullismo e

del cyber bullismo:

Riconoscere, prevenire e

affrontare le situazioni di

rischio (bullismo, cyber-

bullismo, razzismo,

dipendenze etc.).

Tutto il

personale

docente.

Personale ATA

Promozione culturale

delle responsabilità, diritti

e doveri della persona.

Attivazione di percorsi

formativi di cittadinanza

attiva nel rispetto delle

libertà personali di ognuno.

Promuovere la legalità

nella scuola e nel contesto

sociale di appartenenza. L’educazione al rispetto

dell’altro;

Il riconoscimento dei

valori della diversità come risorsa e non come fonte di

disuguaglianza;

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differenziazione

didattica,

misure

compensative e

dispensative;

Progettazione di interventi

curriculari e sviluppo di competenze complementari

sviluppate anche in orario

extrascolastico che

concorrono positivamente al

percorso educativo

complessivo;

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Il Piano di formazione dell’Istituto Comprensivo ‘Torelli-Fioritti’ di Apricena è volto a

soddisfare le esigenze formative dei docenti, tiene conto delle linee generali indicate

annualmente dal MIUR e degli orientamenti strategici della politica di Qualità dell’Istituto

finalizzata al miglioramento continuo e si avvarrà anche di corsi organizzati dall’USR per la

Puglia, da altri enti territoriali o istituti di formazione accreditati al MIUR, delle iniziative

progettate dall’Istituto, autonomamente o in Rete di Ambito con altre scuole del territorio.

Sono pertanto compresi nel Piano di Formazione dell’Istituto:

• corsi di formazione organizzati da MIUR e USR, per rispondere a specifiche esigenze

connesse agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti o ad innovazioni di carattere

strutturale o metodologico decise dall’Amministrazione;

• corsi proposti dal MIUR, Ufficio Scolastico Regionale, Enti ed associazioni

professionali e culturali,

coerenti con gli obiettivi sopra enunciati;

• corsi organizzati dall’Ambito di rete a cui l’Istituto aderisce;

• interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di formatori esterni o interni,

autonomamente progettati e realizzati dalla scuola a supporto dei progetti di Istituto

previsti dal PTOF;

• interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge

(Decreto Legislativo 81/2008).

Le Unità Formative offerte dalla scuola o dall’Ambito di Rete dovranno essere almeno una per ogni

anno scolastico, ma non si caratterizzeranno necessariamente per raggiungere un monte ore

prestabilito a priori a livello ministeriale. Le ore di formazione vengono infatti eventualmente

stabilite in totale autonomia dalle scuole nell’ambito del PTOF.

In fase di prima definizione, il Piano suggerisce per la messa a punto delle Unità Formative di fare

riferimento a standard esistenti, come il sistema dei CFU universitari e professionali. Aspetto

importante è che le scuole possono riconoscere come Unità Formative anche la ‘partecipazione a

iniziative promosse direttamente dalla scuola, dalle Reti di Ambito, dall’Amministrazione regionale

e ministeriale’.

Le modalità con le quali verrà attuata la formazione mediante le Unità Formative dovranno

comunque prevedere:

• formazione in presenza e a distanza;

• sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione;

• lavoro individuale e in rete;

• approfondimento personale e collegiale;

• documentazione e forme di restituzione/rendicontazione, con ricaduta nella scuola;

• progettazione.

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Ogni priorità dovrà essere organizzata, dunque, in Unità Formative che dovranno indicare:

1. La struttura di massima di ogni percorso formativo:

attività in presenza;

attività in e-learning o in modalità blended;

ricerca in classe;

lavoro collaborativo o in rete di scuole;

studio individuale (Master, corsi di perfezionamento);

documentazione, ecc...

2. Modalità di rilevazione del percorso formativo (monitoraggio in itinere).

3. Rendicontazione delle conoscenze, abilità e competenze conseguite al termine del processo

formativo.

I destinatari della formazione saranno:

docenti neoassunti;

commissioni o gruppi di lavoro per il miglioramento (impegnati nelle azioni conseguenti al

RAV e al PDM);

docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione ed innovazione

metodologica anche con università o enti;

gruppi di docenti in Rete di Ambito;

consigli di classe, team docenti, dipartimenti disciplinari, persone coinvolte nei processi di inclusione e integrazione;

insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative.

Si precisa che i Corsi di Formazione del presente Piano Triennale saranno erogati a titolo gratuito

per il personale scolastico del nostro Istituto Comprensivo.

CONCLUSIONI

Il presente Piano può essere successivamente integrato con altre iniziative di formazione di volta in

volta proposte a livello nazionale, regionale e provinciale, cui l’Istituto aderisce.

Esso è rivolto al personale docente e personale ATA, è acquisito agli atti della scuola, reso noto

agli altri Organi Collegiali competenti e pubblicato sul sito web della scuola.

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Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) – adottato con Decreto Ministeriale n. 851 del 27

ottobre 2015 – è una delle linee di azione più importanti della legge 107. Si tratta di un’opportunità

di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni tecnologiche a disposizione

degli insegnanti ma soprattutto le metodologie didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe.

Esso ha l’obiettivo di modificare gli ambienti di apprendimento per rendere l’Offerta Formativa di

ogni istituto coerente con i cambiamenti della società multimediale delle nuove generazioni.

Il PNSD prevede tre grandi linee di attività in merito a miglioramento dotazioni hardware, attività didattiche e formazione degli insegnanti. Ciascuna di queste mette in campo finanziamenti importanti, quasi tutti tramite bando di progetti che le scuole devono presentare.

In ossequio al D.M. 851 del 27 ottobre 2015, in attuazione dell‟art.1, comma 56 della legge 107/2015, l’Istituzione Scolastica ha avviato un percorso di progettazione e messa in opera di aioni coerenti con tale piano, per perseguire obiettivi di:

- sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

- potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche;

- adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati;

- formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale;

- formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nell’amministrazione;

- potenziamento delle infrastrutture di rete;

- valorizzazione delle migliori esperienze nazionali;

- definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione di materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.

PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

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PROGETTO TRIENNALE PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

PREMESSA

Il nostro Istituto ‘al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di

rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale’

(l. 107 del 13/07/2015 commi 56-57-58-59), promuove l’avvio all’interno del Piano Triennale per

l’Offerta Formativa, del Piano Nazionale per la Scuola Digitale.

Lo sviluppo del piano d’intervento riguardo il PNSD sarà promosso dalla figura di sistema

dell’animatore digitale.

Egli coordinerà la diffusione dell’innovazione a scuola e le attività del PNSD, comprese quelle

previste nel Piano triennale dell’Offerta Formativa di Istituto attraverso la collaborazione con

l’intero staff della scuola e in particolare con gruppi di lavoro, operatori della scuola, Dirigente,

DSGA, soggetti rilevanti, anche esterni alla scuola, che possono contribuire alla realizzazione degli

obiettivi del PNSD. Inoltre, l’animatore digitale potrà coordinarsi con gli altri animatori digitali del

territorio, anche attraverso specifici gruppi di lavoro.

Il suo profilo (cfr. azione #28 del PNSD) potrà essere rivolto a:

Stimolare la formazione interni della scuola rispetto agli ambiti del PNSD, attraverso

l’organizzazione di laboratori formativi e la coordinazione della partecipazione della comunità

scolastica alle altre attività formative, ad esempio quelle organizzate gli snodi formativi;

Coinvolgimento della comunità scolastica sui temi del PNSD, favorendo e stimolando la

partecipazione degli studenti nell’organizzazione di workshop o di altre attività, anche aprendo i

momenti formativi alle famiglie ed altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura

digitale condivisa;

Individuazione di soluzioni metodologiche e tecnologiche innovative sostenibili da diffondere

all’interno degli ambienti della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la

scuola si è dotata; pratica di una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre

scuole; laboratorio di coding per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola

stessa.

PIANO D‟INTERVENTO DELL‟ANIMATORE DIGITALE D‟ISTITUTO

Coerentemente con quanto previsto dal PNSD (azione#28), in qualità di Animatore Digitale

dell’istituto, la sottoscritta presenta il proprio progetto, da inserire nel PTOF, che si svilupperà

nell’arco del prossimo triennio scolastico. Nel corso del triennio, tale piano potrà subire correzioni o

venire aggiornato secondo le esigenze dell’Istituzione Scolastica anche sulla base dell’avvio di

eventuali progetti PON.

Nel corso dei prossimi mesi del corrente anno scolastico per supportare adeguatamente le azioni del

piano d’intervento dei prossimi anni si prevedono le seguenti fasi:

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Pubblicizzazione e socializzazione fra i docenti del Piano Nazionale Scuola Digitale,

attraverso la pubblicazione sul sito dei documenti relativi al PNSD;

Ricognizione attraverso questionari del rapporto docenti e digitale (conoscenza dei vari

strumenti a disposizione, eventuale utilizzo) e ricognizione di hardware e software presenti

nei vari plessi;

Analisi dei bisogni e delle richieste dei docenti dell’Istituto anche in base alla ricognizione e

ai risultati del RAV

Partecipazione a bandi nazionali, europei riguardanti la diffusione del digitale a scuola e le

azioni del PNSD.

Per favorire una più attenta ricognizione dei bisogni più urgenti relativi all’innovazione della

didattica attraverso il piano d’intervento sotto indicato, per stimolare lo sviluppo progressivo delle

competenze digitali negli studenti e per monitorare gli interventi attuati a tal proposito verranno

predisposti alla fine di ogni anno scolastico momenti di autovalutazione e valutazione mediante la

compilazione.

PIANO D‟INTERVENTO TRIENNIO 2016-2019

AMBITO

FORMAZIONE INTERNA

INTERVENTI A.S. 20016/17

Formazione specifica dell’Animatore Digitale;

Utilizzo del registro elettronico;

Formazione base per l’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola;

Formazione base sull’uso degli ambienti per la Didattica digitale integrata;

Organizzazione della formazione anche secondo nuove modalità: utilizzo

nella scuola primaria delle ore di programmazione per avviare in forma di

ricerca-azione l’aggiornamento sulle tematiche del digitale;

Partecipazione a bandi nazionali, europei riguardanti la diffusione del

digitale a scuola e le azioni del PNSD.

A.S. 2017/18

Formazione avanzata per l’uso degli strumenti tecnologici in dotazione

della scuola;

Formazione avanzata sulle metodologie e sull’uso degli ambienti per la

Didattica digitale integrata (condivisione e collaborazione in spazi cloud),

Coinvolgimento dei docenti all’utilizzo di testi digitali e all’adozione di

metodologie didattiche innovative;

Utilizzo di pc, tablet e LIM nella didattica quotidiana;

Organizzazione della formazione anche secondo nuove modalità: utilizzo

nella scuola primaria delle ore di programmazione per avviare in forma di

ricerca-azione l’aggiornamento sulle tematiche del digitale;

Partecipazione a bandi nazionali, europei riguardanti la diffusione del

digitale a scuola e le azioni del PNSD. A.S. 2018/19

Elaborazione di lavori in team e di coinvolgimento della

comunità (famiglie, associazioni, ecc.) attraverso l’uso delle

tecnologie;

Studio di soluzioni tecnologiche da sperimentare e su cui

formarsi per gli anni successivi;

Partecipazione a bandi nazionali, europei riguardanti la

diffusione del digitale a scuola e le azioni del PNSD.

AMBITO

COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITA‟ SCOLASTICA

INTERVENTI A.S. 2016/17

Eventuale somministrazione di un questionario informativo/valutativo per

la rilevazione delle conoscenze/competenze/tecnologie/aspettative in

possesso dei docenti per l’individuazione dei bisogni sui 3 ambiti del PNSD

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(strumenti, curricolo, formazione);

Partecipazione nell’ambito del Progetto ‘Programma il futuro’ all’Ora del

Codice della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado attraverso

laboratori di coding anche con attività unplugged;

Utilizzo di una piattaforma online per la condivisione di attività e la

diffusione delle buone pratiche;

Coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici.

A.S. 2017/18

Partecipazione nell’ambito del Progetto ‘Programma il futuro’ all’Ora del

Codice della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado attraverso

laboratori di coding anche con attività unplugged;

Utilizzo di una piattaforma online per la condivisione di attività e la

diffusione delle buone pratiche;

Coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici. A.S. 2018/19

Promuovere nuovi acquisti di tecnologie;

Sperimentazione di soluzioni digitali hardware e software sempre più

innovative;

Introdurre nuove modalità di educazione ai media con i media;

Coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici.

AMBITO

CREAZIONE DI SOLUZIONI INNOVATIVE

INTERVENTI A.S. 2016/17

Ricognizione delle dotazioni tecnologiche di Istituto e sua eventuale

implementazione anche con l’accesso ai fondi PON-FESR;

Revisione, integrazione, estensione della rete wi-fi di Istituto;

Selezione e presentazione di siti dedicati alla didattica, software e soluzioni

cloud per la didattica;

Sperimentazione in alcune classi di libri di adozione digitali;

Presentazione di strumenti di condivisione;

Sviluppo del pensiero computazionale;

Introduzione al coding;

Promuovere l’utilizzo di tecnologie web-based per la didattica;

Coordinamento delle iniziative digitali per inclusione. A.S. 2017/18

Promuovere l’utilizzo di tecnologie web-based per la didattica;

Costruire currricula verticali per la costruzione di competenze digitali,

soprattutto trasversali o calati nelle discipline;

Promuovere attività di coding utilizzando software dedicati(Scratch);

Educazione ai media e ai social network; utilizzo dei social nella didattica

tramite adesione a progetti specifici e peer-education;

Promuovere la collaborazione e la comunicazione in rete: le piattaforme

digitali scolastiche come ambienti di collaborazione fra docenti e studenti

(es. piattaforma Edmodo);

Sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped

classroom. A.S. 2018/19

Potenziamento del pensiero computazionale anche attraverso esperienze di

robotica educativa;

Costruire contenuti digitali da utilizzare in classe o fra classi diverse;

Coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione;

Sperimentazione di nuove metodologie nella didattica: webquest, flipped

classroom.

Promuovere la collaborazione e la comunicazione in rete: dalle piattaforme

digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca (es. progetti

Etwinning).

Il P.N.S.D., essendo parte di un Piano Triennale ogni anno potrebbe subire variazione o venire

aggiornato secondo le esigenze e i cambiamenti dell’Istituzione Scolastica.

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Allegati

Regolamento d’Istituto

Carta dei Servizi

Patto di Corresponsabilità