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ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVERBELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI ROVERBELLA SEZ. A-B-C-D-E-F PIANO OFFERTA FORMATIVA PROGETTI / ATTIVITA’ A.S. 2013-2014

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI ROVERBELLA

SCUOLA DELL’INFANZIA DI ROVERBELLA

SEZ. A-B-C-D-E-F

PIANO OFFERTA FORMATIVA

PROGETTI / ATTIVITA’

A.S. 2013-2014

PREMESSA

Il progetto è stato pensato per sensibilizzare i più piccoli al tema della

salvaguardia dell’ambiente, avvicinandoli alla conoscenza e all’importanza della

terra, nostro ambiente per eccellenza dove viviamo, e alla raccolta

differenziata aspetto fondamentale per la tutela di tutto ciò che ci sta intorno.

Questo progetto di educazione ambientale ha l’intenzione di promuovere oltre che la conoscenza dell’ambiente in cui viviamo anche la formazione o almeno lo stimolo di coscienze sensibili alle problematiche ambientali ed ecologiche, affinché già dalla prima infanzia, i bambini solidifichino il senso di

responsabilità individuale e collettiva verso un bene comune che deve essere

gelosamente custodito, la terra.

È infatti fondamentale comprendere gli effetti che i nostri stili di vita producono

sull’ambiente in modo da favorire un comportamento adeguato, che ne rispetti

l’importanza.

Il bambino dovrebbe sentirsi stimolato ad intrattenere un corretto rapporto

con la natura, nelle consapevolezza che ognuno deve conoscere, rispettare e

proteggere l’ambiente in cui vive e le sue risorse; deve quindi essere educato

alla formazione di una coscienza ecologica. In modo da porre le basi per la

promozione, da maturare nel corso degli anni, di un comportamento critico e

propositivo verso il proprio contesto ambientale.

Lo sviluppo delle capacità di osservazione dell’ambiente e degli elementi

naturali consente di sviluppare anche le basi per la formazione di un metodo

scientifico, in quanto i bambini vengono abituati a riflettere ed a formulare

semplici ipotesi relative alle esperienze vissute.

DESTINATARI: tutti gli alunni di 3 ,4,5 anni delle 6 sezioni (A-B-C-D-E-F)

OBIETTIVI FORMATIVI :

• conoscere le funzioni senso percettive e morfologiche del corpo

• orientarsi e collocarsi correttamente negli spazi

• attivare un atteggiamento di ricerca e scoperta verso l’ambiente

circostante

• attivare comportamenti consapevoli e responsabili verso l’ambiente

• sviluppare fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le

proprie emozioni e ragionamenti

• sviluppare creatività e immaginazione

• educare alla responsabilità

• rispettare i tempi e le idee degli altri

• rielaborare verbalmente e graficamente le esperienze e le conoscenze

OBIETTIVI SPECIFICI:

• saper riconoscere i concetti spazio temporali • saper osservare la realtà circostante e comunicare esperienze • saper riconoscere i materiali proposti con le loro caratteristiche

• saper creare con materiale di recupero oggetti nuovi e utili

• saper differenziare, seriare e classificare elementi e oggetti vari

• imparare a conoscere, amare e rispettare l’ ambiente in cui viviamo;

• acquisire comportamenti consapevoli di rispetto per il patrimonio

ambientale;

• comprendere l’importanza di produrre meno rifiuti;

• memorizzare ed interiorizzare comportamenti che riguardino norme e

regole della convivenza civile ed ecologica;

• maturare atteggiamenti di rispetto dell’ambiente limitando lo spreco e

contribuendo alla raccolta differenziata;

• promuovere l’uso del centro di raccolta;

• coinvolgere le famiglie nella conquista di una mentalità più ecologica,

sottolineando l’importanza della collaborazione di tutti per una gestione

razionale dei rifiuti.

METODOLOGIA Il punto di partenza nella nostra metodologia didattica è l’esperienza diretta del

bambino del “fare per scoprire”.

L’itinerario educativo - didattico, si è mosso dalla naturale curiosità del

bambino riguardo l’ambiente che lo circonda. Ecco che le osservazioni, le

esplorazioni,le scoperte, lo portano ad arricchirsi di saperi sempre più

articolati.

Partendo dalle esperienze dirette, dalle osservazioni, dall’analisi sistematica

della realtà e delle cose, così come dalle esplorazioni dirette, egli impara

attraverso la formulazione di ipotesi, la risoluzione di problemi a verificare quali

danni può causare l’uomo all’ambiente.

La sua sensibilità gli permette di “sentire” la natura ferita, la sua creatività gli

consente di elaborare strategie risolutive, la sua affettività lo spinge a

comunicare e a coinvolgere gli adulti attivamente alle tematiche ambientali.

I bambino saranno invitati a riflettere, osservare e confrontarsi riguardo le

varie tematiche affrontate nell’ambito del circle-time dove le insegnanti

porranno domande specifiche a cui loro risponderanno in base alle nuove

conoscenze acquisite e a quelle pregresse. Il lavoro sviluppato mediante il

coinvolgimento diretto del bambino in attività che favoriscono gli

apprendimenti per “immersione”, per “scoperta”, per “costruzione”, in un

processo complesso e dinamico che permette una continua relazione con i

compagni, con gli adulti, con la realtà che li circonda.

Il progetto troverà riscontro oggettivo nella vita dei bambini in quanto si

affiancherà ad una campagna di educazione ambientale promossa dall’ente

locale che ha previsto l’investimento di fondi per la realizzazione di un progetto

intitolato “Capitan Eco e l’isola del tesoro”. Il progetto, a cura di Mantova

Ambiente ed organizzato da Consorzio Concerto, si pone l’obiettivo di

promuovere, attraverso moderne forme di comunicazione e animazione,

comportamenti eco-sostenibili fra le famiglie. La campagna dedicata alla

promozione del Centro di Raccolta, con il coinvolgimento diretto del mondo

della scuola, propone la realizzazione di un gioco denominato “Capitan Eco e

l’isola del tesoro”. Il concorso prevede la consegna di un salvadanaio in coccio

in ognuna delle sezioni delle scuole dell’infanzia presenti sul territorio del

comune. I bambini riceveranno vari materiali informativi e stimoleranno le loro

famiglie al conferimento dei materiali riciclabili presso il centro di raccolta.

Qui, in cambio dei materiali conferiti e come da regolamento, saranno

consegnate le eco monete. I bambini porteranno poi le eco monete raccolte nel

salvadanaio in classe, i lingotti saranno invece consegnati da Capitan Eco in

persona in cambio delle eco monete e in coincidenza con il suo secondo giro.

Alla fine si premieranno le sezioni che avranno raccolto più lingotti ed eco

monete del Tesoro di Capitan Eco. Lo stesso consegnerà ad ogni sezione il

salvadanaio di Capitan Eco e il materiale informativo da portare a casa. Nelle

scuole e nel centro di raccolta saranno esposti appositi stendardi di richiamo e

di visibilità della campagna.. Alla fine dell’anno scolastico potrà essere

organizzata una festa in cui saranno premiate le sezioni che avranno raccolto il

maggior numero di eco monete.

I punti essenziali della metodologia saranno i seguenti:

• l’esplorazione, il contatto diretto con la natura, lo scambio di esperienze,

la sensibilizzazione alla prevenzione, la cooperazione;

• Rielaborazione grafica di contenuti, informazioni, mediante schede,

cartelloni, costruzione di libri /fascicoli ecc..

• Rielaborazione a livello psicomotorio: attraverso il linguaggio corporeo

riviviamo i contenuti, le emozioni provate ecc..

• Manipolazione degli elementi naturali ( terra, sabbia) e conoscenza delle

caratteristiche che li contraddistinguono

• Sperimentazione con i materiali naturali: mescolanze, galleggiamenti…

• Riutilizzo dei materiali, creazione di nuovi oggetti con materiali di

recupero

• Creazione di appositi contenitori per la raccolta differenziata in ogni

sezione

COLLABORAZIONI ESTERNE Nel progetto sono coinvolte :

• l’Amministrazione Comunale che, tramite il contributo economico

stanziato, ha promosso l’iniziativa attraverso il consorzio Concerto e a

cura di Mantova Ambiente;

• le famiglie, utilizzando un comportamento ecologico anche a casa.

Ciò permetterà che le esperienze vissute si trasformino in un percorso unitario

volto all’acquisizione permanente di regole fondamentali per il rispetto

ambientale.

VERIFICA E VALUTAZIONE:

La verifica verrà attuata in itinere valutando il grado di coinvolgimento e la

partecipazione attiva dei bambini, osservabile dal tempo di attenzione

mostrata verso l’argomento.

La valutazione finale avverrà, a sua volta, tramite l’osservazione costante e la

realizzazione di schede specifiche e consentirà di verificare i seguenti traguardi

educativi :

a) nei bambini

- una maggior sensibilità verso il problema della raccolta differenziata;

- la consapevolezza che separando i rifiuti si possono ottenere nuove risorse;

- l’acquisizione e il rispetto delle regole per non inquinare.

b) nei genitori

- la consapevolezza del valore educativo della scuola;

- il coinvolgimento attivo alle proposte fatte.

c) nelle insegnati

- il vivere e sperimentare direttamente le esperienze con il bambini,ci

permetterà di essere parte attiva ed integrante della loro crescita;

- le collaborazione degli esperti fungeranno da incentivo per individuare

sempre nuovi stimoli e nuovi percorsi anche per noi insegnati.

RISORSE:

Tutte le insegnanti e il personale della scuola

DURATA DEL PROGETTO:

Il progetto verrà attuato durante tutto l’arco dell’anno scolastico. Nella prima

parte dell’anno le attività si concentreranno sulla conoscenza della terra e del

suo ambiente. Nella seconda parte verrà affrontato il tema dell’importanza

della raccolta differenziata e riciclaggio.

SPAZI:

gli spazi che verranno impiegati saranno quelli scolastici (sezione, laboratorio,

palestra, salone principale, antisezione).

MATERIALI: carta, cartoncini, colori, materiale di recupero, materiale

fotografico, colla… (materiale di facile consumo, audiovisivi, computer,

strumenti musicali…)

PROGETTO ACCOGLIENZA

MOTIVAZIONE:

“E’ importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo

personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei

delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso

l’autonomia, dell’ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove

relazioni con i compagni e con gli adulti” (dalle Raccomandazioni Nazionali...)

L’ingresso alla scuola dell’infanzia costituisce l’inizio di un nuovo cammino, che

vede il bambino il più delle volte alla sua prima esperienza nel sociale, in un

nuovo ambiente e in relazione con persone che non appartengono al suo

contesto familiare, e nel quale si attiva quindi una nuova percezione dell’io. Il

momento dell’accoglienza pone le basi per una fattiva collaborazione scuola-

famiglia, facilita il processo di “separazione” dall’adulto, particolarmente

delicato per i più piccoli, consolida il processo di “distanziamento”, che è

condizione indispensabile e preliminare per l’avvio del processo di

socializzazione”. La necessità dei bambini più piccoli di trovare anche all’interno

dell’ambiente scuola un «ancoraggio» forte all’adulto, simile a quello

dell’ambiente familiare, porta ad una personalizzazione dell’accoglienza di

ciascun bambino, prevedendo riti, tempi e spazi di attenzione individuale. Le

implicazioni affettive ed emotive sia della componente bambino sia della

componente genitore, alla quale va data la necessaria attenzione, portano a

prevedere le seguenti modalità:

• incontro assembleare insegnanti-genitori per fornire informazioni sul metodo

educativo-didattico, sull’organizzazione della scuola e per rassicurazioni

sull’ambiente che accoglierà il loro bambino;

• incontro individuale genitori-insegnanti per una reciproca conoscenza e una

prima raccolta d’informazioni relative al bambino e alla sua famiglia.

Il periodo dedicato all’accoglienza e all’inserimento non scandisce solo l’inizio

dell’anno scolastico, ma costituisce l’essenza dell’esperienza educativa delle

relazioni, il presupposto di tutto il cammino scolastico.

FINALITA’ PER I BAMBINI DI TRE ANNI

• Promuovere e instaurare nel bambino un atteggiamento di fiducia nei

confronti dell’ambiente che lo accoglie

• Promuovere nel bambino la percezione di essere accolto ed accettato

nell’ambiente scolastico

• Stimolare nel bambino il desiderio di far parte del gruppo in modo attivo

• Favorire nel bambino la relazione, la comunicazione interpersonale e la

socializzazione con i pari e con gli adulti

• Rafforzare l’autonomia, la stima di sé, l’identità

• Rispettare ed aiutare gli altri

• Parlare, descrivere, raccontare, dialogare con i grandi e con i coetanei

OBIETTIVI:

° Conoscere l’ambiente scolastico

° Conoscere il nome dei compagni

° Conoscere le maestre

° Riuscire ad allontanarsi con serenità dai luoghi abituali

° Partecipare alle attività di gioco libero

° Partecipare ai giochi organizzati

° Muoversi nello spazio scuola

° Utilizzare forme di saluto

° Memorizzare il nome dei compagni

° Conoscere il nome dei vari oggetti

° Usare i materiali e gli oggetti

° Manipolare materiali diversi.

Bambini di 4 e 5 anni

Il percorso intrapreso è nato analizzando le necessità dei bambini stessi.

Il primo periodo di scuola è stato dedicato all’accoglienza, alla conoscenza,

all’osservazione e all’elaborazione di buone regole del vivere insieme. I bambini

più grandi avevano ed hanno bisogno di:

• relazionarsi positivamente con i coetanei e gli adulti;

• esprimere e “raccontare” emozioni e sentimenti;

• riconoscersi e sentirsi riconosciuti nella propria identità personale e

culturale;

• fare nuove scoperte,

• esplorare,

• dialogare ,

• interiorizzazione di norme,

• sviluppare le capacità di ascolto,

• fare nuove amicizie.

Tutti processi che promuovono la: conoscenza, l’apprendimento, elaborazione

dati, creatività, ecc.

FINALITA’ PER I BAMBINI DI 4 E 5 ANNI:

• Accogliere i bambini dopo la pausa delle vacanze estive

• Aiutare i bambini a instaurare relazioni comunicative con gli adulti e i

compagni

• Sperimentare le proprie capacità di essere utili e di accogliere i più piccoli

• Saper collaborare

• Acquisire fiducia e sicurezza nell’ambiente scolastico

• Promuovere l’acquisizione dell’autostima e della fiducia negli altri.

OBIETTIVI:

• Riconoscere ed accettare gli altri, cercando di capire i loro

pensieri,azioni,sentimenti;

• accettare e costruire nuove relazioni;

• rafforzare il senso di appartenenza ad un gruppo;

• partecipare ad attività di gruppo;

• riconoscere l’amicizia come valore.

DESTINATARI

Tutti i bambini della Scuola dell’infanzia.

STRATEGIE ORGANIZZATIVE

Si prevede un’assemblea con i genitori dei bambini nuovi iscritti per informarli

sulle modalità d’accoglienza.

Fase iniziale: i bambini di 3 anni saranno inseriti nella sezione secondo uno

scaglionamento definito preventivamente con le famiglie

Il primo giorno permarranno a scuola dalle ore 10,00 alle ore 11,30. In questa

fase i genitori resteranno con i propri figli per il tempo di permanenza

convenuto e assisteranno ad alcune attività di familiarizzazione con il nuovo

ambiente previste. Il secondo giorno dalle 9.00 alle 11,30. ed i giorni

successivi nella fascia antimeridiana completa: l’uscita prima di pranzo verrà

effettuata dai bambini che ancora non sono inclini ad accettare un tempo

scuola così lungo, mentre verrà accordato il pranzo a scuola per coloro che

provenienti dal nido risultano già scolarizzati.

2^ settimana di frequenza: i bambini rimarranno a scuola dalle ore 8 alle

ore 13,15 e nella prima mezz’ora saranno presenti anche i genitori, se richiesti

dal bambino. Tutti i bambini usufruiscono del servizio mensa

I bambini di 4 e 5 anni osserveranno, il primo giorno, il seguente orario

bambini:

-entrata dalle ore 8 alle 9; uscita dalle ore 12,00 alle 13.00

Dal secondo giorno

-entrata dalle ore 8 alle 9; uscita dalle ore 13,00 alle 13,15 per due settimane

- a partire dalla terza settimana per chi si avvale del servizio pomeridiano

uscita fra le ore 15.45 alle ore 16.00.

Orario insegnanti:

per le prime due settimane di scuola le insegnanti saranno in compresenza al

mattino per facilitare i processi di inserimento dei piccoli. I bambini di 4 e 5

anni che si fermano a scuola nella fascia pomeridiana verranno affidati alle

colleghe che effettuano già il doppio turno.

TEMPI:

Dal 9 settembre alla fine di ottobre, dove necessario per i bambini, il progetto

sarà protratto.

SPAZI:

Gli spazi verranno organizzati in modo flessibile permettendo ai bambini di

avviare una prima, fondamentale esplorazione della scuola.

MATERIALI:

Tutti i giochi e i materiali presenti nella scuola.

MODALITA’ DI VERIFICA:

Osservazioni sistematiche attraverso indicatori e descrittori di osservazione

PROGETTO “ACCOGLIENZA ALUNNI

ANTICIPATARI”

Rivolto agli alunni che compiono i 3 anni entro aprile 2014

PREMESSA

Nella Scuola dell’Infanzia, all’inizio dell’anno scolastico, l’accoglienza e

l’inserimento presuppongono una particolare organizzazione didattica e

logistica, nei tempi e negli spazi, sia per i bambini che già la frequentano che

per i nuovi iscritti. In particolare l’inserimento dei bambini cosiddetti

anticipatari è subordinato ad un loro sufficiente grado di autonomia, sia socio-

affettiva che relativa all’uso dei servizi igienici e al pasto, come citato nel

“Protocollo d'Accoglienza” redatto dal Collegio dei Docenti.

Con l’intento di aiutare e sostenere il bambino nel passaggio dall’esperienza

familiare a quella scolastica e di evitare quindi l’insorgenza di situazioni difficili

e stressanti emotivamente, l’inserimento e la frequenza dei bambini

anticipatari avvengono in maniera graduale e personalizzata, con costante

monitoraggio da parte delle insegnanti che collaborano con le famiglie, nel

rispetto dei tempi di ogni singolo bambino, senza imposizioni o forzature.

DESTINATARI

Tutti i bambini/e che compiranno 3 anni entro il 30 aprile 2014

OBIETTIVI FORMATIVI

Accetta il distacco dalle figure parentali

• E’ in grado di vivere serenamente la quotidianità dell’ambiente scolastico

• E’ in grado di conoscere semplici regole di comportamento della scuola

• E’ in grado di relazionarsi almeno con un compagno ed un adulto

• Canalizza l' aggressività in atteggiamenti positivi

• E’ in grado di riconoscere il ruolo degli adulti

OBIETTIVI SPECIFICI

• Accetta il distacco dai genitori

• Accetta l’ambiente che lo circonda

• Accetta semplici regole di comportamento

• Accetta la presenza dei compagni

• Accetta la figura degli adulti di riferimento

METODOLOGIA

L’insegnante:

1. Predispone l’ambiente scuola organizzando degli angoli di gioco: angolo

costruzioni, angolo manipolativo espressivo; angolo morbido.

Le insegnanti nelle sezioni creano degli angoli, mettono a disposizione sussidi

specifici e condividono con i bambini regole per ogni angolo e osservano che

queste vengano rispettate.

2. Sceglie ed utilizza una simbologia efficace al riconoscimento degli spazi

individuali e collettivi (contrassegni).

A inizio anno assieme ai bambini viene scelta una simbologia semplice che

permette a loro di ricordare le regole concordate degli spazi di gioco ( utilizzo

dello spazio e numero dei bambini ); viene inoltre assegnato ad ogni bambino

un contrassegno che identifica i loro spazi personali ( casellario- spogliatoio-

bagno…)

3. Da spazio e riconoscimento ai tempi personali:

• permette ai bambini che lo “richiedono” la presenza più prolungata della

figura parentale nel rispetto dei tempi dell’entrata e su indicazione

dell’insegnante;

• permette ai bambini di portare da casa, per un periodo dell’anno, un

oggetto di transizione;

• permette ai bambini che lo richiedono tempi e spazi per rimanere soli ad

osservare, pensare …

• successivamente invita ed accompagna i bambini nella scelta di un gioco,

ad avvicinarsi ai compagni …

4. Predispone rituali specifici per il benvenuto, il saluto, le routine:

• l’insegnante, al momento dell’accoglienza, è a disposizione dei bambini e

dei genitori, è una presenza rassicurante che dedica la sua

professionalità a quel momento specifico;

• la giornata è scandita da momenti ripetitivi con una determinata

scansione quotidiana come i riti dell’accoglienza sopra descritti, i riti delle

presenze anche per la conoscenza tra i bambini, il calendario, attività di

gruppo, in sezione e/o palestra, preparazione all’uscita e/o al pranzo.

5. Prevede forme di aiuto (tutoring) dei bambini grandi verso i bambini più

piccoli:

• i bambini più grandi, motivati e gratificati dall’insegnante, affiancano in

alcune attività giornaliere i più piccoli, (mostrano i giochi, gli spazi, li

accompagnano, spiegano e mostrano le regole) senza però sostituirsi a

loro limitandone l’autonomia;

6. L’insegnante adotta moduli graduali e differenziati di ingresso e di

ambientamento dei bambini di diversa età.

L'inserimento avverrà in modo graduale:

• prima settimana di scuola: si consiglia alla famiglia di lasciare il bambino

solo qualche ora, per permettergli di pranzare in famiglia e di adattarsi ai

ritmi scolastici in maniera graduale.

• seconda settimana di scuola: su indicazione dell’insegnante, in base al

livello di inserimento raggiunto e alla serenità con cui vive il tempo

scuola, concorda con ogni famiglia il momento individuale, giusto ed

opportuno per fermarsi a pranzo e per il riposo pomeridiano.

7. È disponibile all’ascolto assumendo un atteggiamento sereno e rassicurante

con una gestualità ed un linguaggio curati ed adeguati al momento

dell’ingresso. Si preoccupa di dedicare un tempo appropriato alle relazioni e di

modificare il proprio approccio in modo flessibile in funzione ai bisogni di ogni

singolo bambino.

L’insegnante accoglie ciascun bambino in modo individualizzato rispettandone i

bisogni; è attenta alle loro esigenze; favorisce un clima sereno; propone loro

giochi o attività che lo coinvolgano nella routine quotidiana.

8. Organizza, propone e partecipa ad attività ludiche diversificate che

permettano la conoscenza e la socializzazione tra bambino/bambino e

bambino/insegnante:

• propone e partecipa a giochi organizzati in piccolo gruppo per favorire la

conoscenza tra bambini;

• nei momenti informali, organizza piccoli gruppi diversificati di gioco per

favorire la socializzazione;

• aiuta il bambino nella conoscenza del materiale, e dei giochi a

disposizione, lo guida nel suo utilizzo sia a livello individuale, sia in

piccolo gruppo.

9. Favorisce l’autonomia del bambino predisponendo giochi e materiali a sua

disposizione e liberamente accessibili aiutandolo, se necessita, alla scelta e allo

svolgimento dell’attività:

• predispone giochi e materiali (giochi ad incastro, costruzioni, duplo,

giochi morbidi, pasta dido…) in angoli ben visibili e facilmente accessibili

al bambino.

10. Favorisce l’autonomia del bambino nel soddisfare i suoi bisogni fisiologici,

accompagnandolo e invitandolo a “fare da solo”.

11. Stimola nel bambino l’assunzione di regole di comportamento sociale

attraverso il confronto, la riflessione, il rinforzo positivo, il richiamo verbale:

• partendo da situazioni concrete (riordino, “conflitto”, condivisone dei

materiali), l’insegnante coopera insieme ai bambini guidandoli e

invitandoli a compiere le azioni corrette e ad assumere i comportamenti

corretti da adottare a scuola.

12. Stimola ed incoraggia la comunicazione verbale del bambino dando tempo

e spazi adeguati:

• l’insegnante parla con il bambino, salutandolo, invitandolo a raccontare

di sé, ponendogli semplici domande;

• l’insegnante, prima dell’attività anticipa verbalmente ciò che si va a fare,

durante l’esecuzione del lavoro invita e/o guida il bambino a raccontare

ciò che sta facendo.

VERIFICA

Osservazione da parte delle insegnanti del comportamento dei bambini e

coinvolgimento dei genitori per avere la possibilità di confrontare insieme i

comportamenti a scuola e a casa dei singoli bambini. Le insegnanti

verificheranno le modalità con le quali i bambini vivono il tempo a scuola, come

e con chi giocano, le relazioni con i compagni e con le insegnanti, gli approcci

con le attività. Le famiglie noteranno i cambiamenti avvenuti, la sicurezza dei

bambini e gli eventuali problemi, dandone comunicazione alle insegnanti.

TEMPI/SPAZI/PERSONALE COINVOLTO

Il progetto verrà attuato dalle docenti delle sezioni che accolgono i bambini/e

anticipatari a partire dal mese di ottobre, in collaborazione con tutto il

personale docente e non della scuola e in stretto contatto con le famiglie.

Verranno utilizzati tutti gli spazi interni ed esterni della scuola e i tutti i

materiali adeguati alle esigenze di bambini di età inferiore ad anni 3.

da settembre 2013 a giugno 2014

MOTIVAZIONE:

Il progetto Matematico- routines punta a stimolare le strategie e le intuizioni

che i bambini già possiedono. Le routine sono tutti quei momenti che ripetuti

ogni giorno aiutano i bambini a comprendere la scansione del tempo che si

passa a scuola, danno sicurezza e impegnano i bambini in prima persona in

compiti o incarichi che pian piano li responsabilizzano, e fanno scoprire loro il

piacere del saper fare.

Tante volte si riordina celermente, si usano i servizi igienici in fretta, si mangia

velocemente per lasciare il massimo spazio alle attività programmate come se

“le altre” non fossero importanti per lo sviluppo del bambino/a; solo ciò che

fornisce un prodotto diviene importante. Nella scuola dell’infanzia vi è il rischio

di vivere un tempo e uno spazio di serie A, quello delle attività programmate,

dei laboratori, degli esperti e un tempo e uno spazio di serie B: la quotidianità

delle routine.

Su questo incide in primis “l’ansia del dimostrare” il proprio lavoro, ma ci sono

situazioni, attimi, gesti, sguardi che non possono essere documentati e che

spesso accadono proprio in quei momenti in cui il bambino/a è più rilassato,

per esempio durante il pranzo oppure in bagno. Per essere sinceri l’insegnante

è più tranquillo se sa cosa deve fare in ogni momento e sa come controllare i

risultati, così tempo e spazio sono predeterminati senza possibilità di via di

uscita.

Per l’insegnante è lo stupore che il “ripetere” è comunque trovare ogni giorno,

nel rapporto col bambino, qualcosa di nuovo e non previsto, l’eccezionale della

quotidianità.

Nella quotidianità una routine attesa e prevista costituisce sicuramente una

cornice rassicurante che sollecita alla scoperta. Questi eventi significativi

ripetuti costituiscono per il bambino/a i primi quadri concettuali di riferimento.

Sono come dei copioni, sulla base dei quali i bambini/e progressivamente

costruiscono il loro mondo e inseriscono le loro scoperte. C’è quindi una

valenza specificatamente cognitiva. Infatti l’apprendimento non avviene per

piccoli frammenti di conoscenze ma come esperienza globale, di ripetizione di

copioni detti anche scripts.

Gli scripts sono sequenze di attività ed eventi complessi dai quali i bambini/e

riescono a cogliere, attraverso il ripetersi degli stessi, le variabili interne che li

regolano. Dal ripetersi di questi copioni (prima mi sveglio, poi mi alzo, poi

faccio colazione) i bambini/e riescono a cogliere il senso del prima e del dopo e

un po’ alla volta, imparando ad anticipare gli eventi, riescono a “disegnare” in

un’ottica di tempo la propria vita.

Non è casuale che nella scuola dell’infanzia si dia ampio spazio all’imparare,

proprio a partire dall’esperienza ricorrente nel quotidiano.

Se vissute con consapevolezza, attenzione e curiosità, le routine concorrono

pienamente al raggiungimento delle finalità della scuola dell’infanzia:

maturazione dell’identità, conquista dell’autonomia, sviluppo della competenza.

CULTURA DEL GRUPPO:

il collegio docenti ha deciso da tempo di dedicare alle attività di routines una

particolare attenzione e cura organizzativa.

Le routine sono momenti fondamentali dove il bambino si apre agli altri, dove

nasce il senso di appartenenza, dove nasce l’identità di una storia comune, ed

è questa finalità che intendiamo perseguire con le esperienze legate a questo

progetto.

Per l’ideazione e la stesura di questo progetto abbiamo fatto tesoro del

materiale raccolto nel dossier

- “Progetti e laboratori: un anno di scuola”, settembre 2008” guinti scuola.

- “Progetti e laboratori: speciale cuccioli”, maggio 2008” guinti scuola.

- Relazione dell’anno di formazione della docente Boschini Susi

- Indicazioni per il curricolo”, Ministero della Pubblica Istruzione, Roma

settembre 2007

PERSONE COINVOLTE:

• Tutto il personale docente

• Tutti i bambini all’interno della propria sezione

RUOLO DELL’INSEGNANTE:

• Predispone spazi e materiali

• Stimola e guida la conversazione

• Predispone un ambiente accogliente

• Crea situazioni stimolanti per accrescere il piacere di vivere l’esperienza

• Osserva e registra.

• Personalizza l’intervento a seconda dei bisogni rilevati.

• Stimola ed incanala la curiosità e le emozioni del bambino aiutandolo nel

godere a pieno l’esperienza.

• Coinvolge tutti i bambini nelle attività e li stimola a partecipare

attivamente

• Guida nel dare significato all’esperienza

TEMPI:

Tutte le mattine dalle 9 .15 alle 10.15, dalle 11.45 alle 13.00

SPAZI E MATERIALI:

• In tutte le sezioni, in bagno e in sala da pranzo.

• Il calendario e la casetta delle presenze, il cartellone della conta e degli

incarichi, le filastrocche del mese e i fogli del mese, le poesie e

filastrocche.

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: Sé e l’altro: “Il bambino sviluppa il senso dell’ identità personale” CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

Sé e l’altro

“Il bambino sviluppa il senso dell’ identità personale, è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti…” “…sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità”

• esprimere sentimenti • sentirsi parte della

scuola e i particolare del gruppo sezione

• capire che ci sono cose “giuste da fare” e cose sbagliate da non fare

I discorsi e le parole

“Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri

• esprimere vissuti

personali • utilizzare il linguaggio

attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività.”

verbale per riflettere confrontarsi all’interno della sezione con i compagni e l’insegnante

La conoscenza del

mondo

“Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali.”

• prendere

consapevolezza della temporalità e della ciclicità del tempo

• osservare le caratteristiche delle stagioni calandole nel vissuto quotidiano

DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZE:

• Uno dei rituali più importanti è quello del cerchio della mattina dove si

parla, si discute e si iniziano le attività del calendario, della conta, (che

possono variare leggermente all’interno delle varie sezione).

• In ogni sezione vi è un calendario, costruito con i bambini, dove

l’ incaricato deve segnare il giorno con l’apposito colore, dettato dalla

filastrocca di sezione sui giorni della settimana, e deve indicare il tempo

atmosferico. Si possono poi ricordare il mese e la stagione con l’uso di

filastrocche poesie ed immagini.

• La filastrocca della settimana varia da sezione a sezione e grazie

all’utilizzo di figure di animali o personaggi simpatici fa interiorizzare ai

bambini i giorni della settimana.

• Il gioco del “chi c’è oggi a scuola” si svolge grazie all’uso di casette dove

sono appese le foto dei bambini della sezione e l’incaricato dovrà girarle

in base alla presenza o meno dei bambini.

• La conta dei maschi e delle femmine viene fatta dai bambini e grazie

all’uso di quadratini rosa e azzurri si crea un istogramma delle presenze.

• Il gioco degli incarichi prevede dei bambini responsabili del riordino dei

vari spazi della sezione e i camerieri della giornata.

• I compleanni vengono festeggiati in sezione con canti ed incoronazione

del festeggiato, affissione della foto nel cartellone dei compleanni.

• La merenda con la frutta di stagione ci permette di chiacchierare e far

raccontare ai bambini le loro esperienze.

• E’ un momento carico di significato anche il prepararsi in maniera

tranquilla al pranzo: si và in bagno, ci si lava le mani e si infila la

bavaglia, il tutto spesso è accompagnato da un canto per rendere

piacevole e significativa anche questa attività igienico- sanitaria

• Il pranzo in refettorio non serve solo per soddisfare un bisogno ma è un

momento positivo anche per instaurare una relazione con i bambini del

proprio tavolo: mentre si mangia si può chiacchierare, raccontandosi le

attività appena svolte o vissuti personali. Vi è poi la presenza dei

camerieri (cambiati giornalmente) che hanno il compito di portare i piatti

ai compagni.

INTEGRAZIONE DEI BAMBINI DIVERSAMENTE ABILI: I bambini certificati saranno seguiti individualmente dall’insegnante qualora

non riescano a comprendere pienamente le proposte e gli interventi dei

compagni

DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE:

Questi momenti verranno documentati da foto, osservazioni ed elaborati dei

bambini.

Le valutazioni delle esperienze saranno supportate da osservazioni occasionali

e sistematiche.

Matematico Routines

Traguardo di sviluppo di competenza:

“il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per

registrare”

Filastrocche e conte Area matematica Inerente: logica obiettivo di competenza: capacità di memorizzare filastrocche inerenti al tempo che passa

Il gioco del calendario Area matematica inerente: statistica e logica e aritmetica obiettivo di competenza: capacità di riconoscere la regolarità e il ritmo del passare del tempo

Orologio delle stagioni e treno dei mesi Area matematica inerente: logica e statistica obiettivo di competenza:capacità di riconoscere il passare del tempo con le sue caratteristiche.

Ogni cosa al suo posto Area matematica inerente: logica obiettivo di competenza: capacità di ordinare secondo un criterio dato.

Il gioco dell’appello e della conta Area matematica inerente: statistica , logica e aritmetica obiettivo di competenza: capacità di riconoscere se stesso e i compagni all’interno del gruppo

Il gioco degli incarichi Area matematica inerente: probabilità obiettivo di competenza: capacità di assumere ruoli

PROGETTO SICUREZZA

“ La protezione civile per una scuola più sicura”

Quest’anno oltre alle con consuete attività , previste in merito alla sicurezza,

il team docente a cercato una collaborazione con gli organi preposti a tale

fondamentale compito .

Abbiamo trovato risposta alle nostre richiesta di approfondimento della

sicurezza, aderendo ad un progetto che coinvolge i volontari della protezione

civile locale. Gli stimoli proposti dalla protezione civile si inseriranno nelle

attività curricolari tipiche della nostra scuola cosicché le insegnati possano

decidere, in accordo con i volontari, l’articolazione del percorso didattico, la sua

durata, e i temi da proporre tenendo conto della specificità del nostro ordine di

scuola. Gli incontri / laboratori si terranno in sede scolastica.

FINALITA’

Sensibilizzare i bambini a conoscere i rischi che ci circondano ed affrontarli, migliorando il livello di sicurezza in tutti gli ambienti nei quali quotidianamente viviamo

� Offrire spunti educativi e formativi nella direzione di una cittadinanza sempre più attiva e consapevole

� Far conoscere le figure che operano nella protezione civile e riflettere sull’importanza delle attività svolte a favore della prevenzione e protezione dei cittadini

OB. FORMATIVI Creare una cultura della sicurezza

• Riconoscere i segnali relativi alla sicurezza presenti nella scuola;

• Riconoscere i comportamenti corretti da tenere in caso di incendio, terremoto e di emergenza

• Sapersi controllare e rispettare le regole concordate durante le prove di evacuazione

• Capacità di ascoltare e partecipare alle attività di gruppo

OB. FORMATIVI

• Conoscere la protezione civile: cos’è, cosa fa

• Comprendere l’importanza del ruolo svolto dai cittadini a titolo di volontariato

• Conoscere i mezzi, le attrezzature utilizzate

METODOLOGIA

Giochi di simulazione dei comportamenti corretti e responsabili proposti dalla R.S.P.P. Dott. Guastaroba Rappresentazioni grafiche libere e/o coloriture di alcune tavole proposte dalle docenti, attraverso le varie tecniche e materiali presenti a scuola Le prove di evacuazione si effettueranno dai principali locali scolastici (sezione, refettorio, dormitorio) e verranno svolte sotto la supervisione della Dott. Guastaroba, responsabile R.S.P.P. per l’Istituto Comprensivo di Roverbella. Le prove di evacuazione previste sono due:

- 28 Ottobre 2013 prima prova - Maggio 2014 seconda prova (da destinarsi)

METODOLOGIA

Lettura di una storia Laboratorio di un’ora circa per ogni classe, con volontari della protezione civile (se possibile) alla presenza dell’insegnante Presentazione delle attrezzature tipiche utilizzate: tute, mezzi, tende da campo che identificano tale organizzazione Proiezione di filmati/diapositive relativi agli interventi svolti. Presentazione di giochi e materiale didattico forniti dagli esperti Rappresentazioni grafiche libere e/o coloriture di alcune tavole proposte dalle docenti, attraverso le varie tecniche e materiali presenti a scuola

MOTIVAZIONE

Il codice della strada, approvato con decreto legislativo del 30 aprile 1992,

prevede all’art.230, la predisposizione di programmi, nelle scuola di ogni ordine

e grado, a partire dalla scuola dell’infanzia, di educazione stradale, finalizzati

all’acquisizione da parte degli allievi di comportamenti corretti e responsabili

quali utenti della strada.

L’educazione alla sicurezza stradale costituisce poi uno strumento

fondamentale per lo sviluppo del comportamento individuale e di gruppo nel

tempo e nello spazio, e deve mirare all’obiettivo dell’acquisizione progressiva

delle conoscenze e delle abilità indispensabili perché l’individuo sia

salvaguardato e tutelato per l’intero arco della vita.

Considerando “l’educazione stradale” un tema educativo importante, da

inserire nell’offerta formativa , noi soggetti educanti dobbiamo e possiamo

utilmente interrogarci su quali sono i presupposti di base per fare una vera

educazione.

Oggi è molto forte la consapevolezza di dover riflettere seriamente sul tema

degli incidenti stradali e sulla sicurezza per la strada, poiché i “numeri” e

l’esperienza di molti ci mostrano l’assoluta necessità di “fare qualcosa”.

Ma cosa?

La realtà ci dice chiaramente che:

• l’informazione

• il ripetere che andare forte è pericoloso,

• far conoscere i segnali stradali e il codice della strada ai bambini e ai

ragazzi è necessario, ma purtroppo insufficiente.

Diviene così centrale:

FINALITA’

A) di tipo informativo e conoscitivo

• Conoscere le fondamentali regole del

codice della strada

• Sviluppare comportamenti corretti in

qualità di pedone, ciclista e di passeggero

• Riconoscere e discriminare le varie forme dei segnali stradali

• Conoscere e classificare alcuni tipi di segnali stradali

• Conoscere alcuni mezzi di trasporto

• Conoscere la funzione del vigile

• Acquisire le relazioni spaziali

• Ascoltare e comprendere storie lette o drammatizzate

• Leggere immagini

B) Focalizzate all’azione preventiva e alla facilitazione di un

cambiamento di comportamento

• Imparare a percepire il rischio, decidere di affrontarlo, controllarlo.

• Costruire i valori, ovvero le scelte morali, che stanno alla base dell’agire

dei bambini e dei ragazzi.

• Costruire valori come l’ autocoscienza, l’auto-protezione, la

responsabilità, l’orientamento alla convivenza civile.

Focalizzare l’azione preventiva

sulla percezione che i ragazzi hanno e non solo

sulla conoscenza delle regole che possiedono

Facilitare un cambiamento

Cercando di smuovere gli atteggiamenti di base, costituiti

da elementi cognitivi ed emozionali, che è necessario

conoscere e gestire.

• Acquisire maggiore consapevolezza dei rischi e dei pericoli della strada

• Essere attenti alla propria sicurezza e a quella altrui

• Eseguire percorsi simulati, secondo regole stabilite

METODOLOGIA

La situazione motivante, che da inizio al progetto, verrà fornita dalla lettura di

una storia . In seguito ogni docente con il proprio gruppo di alunni rielaborerà

in modo personale l’esperienza e l’approfondirà tenendo conto delle abilità dei

bambini e degli obiettivi da perseguire.

Si proporranno molti percorsi da effettuare a piedi o con mezzi presenti a

scuola quali cammina bici, bicicletta, triciclo, monopattini a quattro ruote:

al termine di ogni gioco i bambini saranno invitati a riflettere sui

comportamenti messi in atto e sulle loro conseguenze.

E’ prevista una visita d’istruzione a Mantova presso il comando della polizia

municipale ove con la guida di un agente, si potrà utilizzare “il campo

permanente per l’educazione stradale” dotato di macchine, moto elettriche e

biciclette a disposizione dei bambini.

esperienza indirizzata ai bambini di 3 anni

da gennaio 2014 ad giugno 2014

MOTIVAZIONE: La scatola azzurra veniva utilizzata fin dal 1955 in ambito terapeutico da Dora Kalff, allieva di Jung. Paola Tonelli, un’insegnante del gruppo infanzia di Roma, ha utilizzato le scatole come strumento didattico all’interno di un progetto educativo basato sulla pedagogia dell’ascolto e dell’osservazione. Oggi siamo spesso allontanati dagli elementi naturali: siamo immersi in un mondo di parole, di oggetti, di macchine e di emozioni. Il contatto con l’elemento naturale è molto importante per riprendere il contatto con le nostre emozioni. Nonostante i nostri bambini abitino in un paese e non in una grande metropoli, sono comunque immersi in un mondo di oggetti e di immagini e raramente hanno la possibilità di stare a contatto con elementi naturali. Per questo si è voluto dedicare ai bambini di 3 anni un’ esperienza con i materiali informali, che permetta loro di manipolare, sporcarsi, giocare, costruire, “pensare con le mani”. Nella scatola il bambino può giocare a lungo con acqua, sabbia, terra, farina, conchiglie, sassi, ecc.. anche se si trova all’interno della propria scuola. Questo gioco mette in moto fortemente e spontaneamente la capacità di raccontare, esprimere il proprio mondo interiore, la propria creatività, il proprio immaginario. Anche i bambini più taciturni riescono ad esprimere il loro vissuto. Spontaneamente a volte si mettono insieme bambini loquaci con quelli con difficoltà di linguaggio: quale stimolo è più importante di quello di un compagno in una situazione di gioco? L’esperienza è strutturata in due parti: una esplorativa dei materiali ed una creativa scientifica solo sull’acqua. Nella prima parte del laboratorio i bambini avranno a disposizione grandi scatole e teli per i materiali naturali e altre in cui si trovano contenitori e oggetti di varie forme e misure. La condivisione dello spazio e dei materiali con altri bambini, favorisce lo sviluppo della socialità; in questo gioco di alleanze i bambini arrivano a condividere anche una vicinanza emotiva che porta a raggiungere obiettivi comuni e gli consente di rispettare senza difficoltà alcune semplici regole concordate. Nella seconda parte si avrà a disposizione una propria scatola all’interno della quale ci sarà l’acqua, e si avrà la possibilità di conoscere e sperimentare avendo il pieno controllo su ciò che produce. Pensiamo che già dal primo anno della scuola dell’infanzia sia possibile iniziare a fare esperienze che conducano i bambini alla costruzione del pensiero scientifico predisponendo percorsi, materie e materiali che soddisfino il loro naturale bisogno di sperimentare. L’acqua è il gioco per eccellenza, il contatto dà piacere e benessere, fa scoprire rumori e sensazioni. Attraverso giochi e libere sperimentazioni accompagniamo i bambini alla scoperta delle sensazioni freddo-caldo predisponendo vasche d’acqua a temperature diverse, dove i bambini potranno fare esperienza di queste sensazioni.

Per mettere in evidenza le specificità dell’acqua e fare esperienza di quantità (poco-tanto) facciamo trasportare l’acqua da un recipiente all’altro. Lasciamo i bambini liberi di sperimentare strumenti diversi allo scopo di evidenziare le caratteristiche dei vari contenitori (grande-piccolo) e stimolare nei bambini, attraverso semplici giochi strutturati alcune strategie risolutive (il contenitore grande trasporta tanta acqua) TEMPI: da ottobre a novembre PERSONE COINVOLTE:

• Le insegnanti delle sezioni B,C,D,E • Le insegnati di sostegno • Tre gruppi di bambini di 3 anni ( circa 14 elementi per gruppo )

RUOLO DELL’INSEGNANTE:

• Predispone gli spazi e i materiali creando un ambiente sereno dove il bambini si sentano liberi di sperimentare, costruire, distruggere e ricostruire senza paura di essere rimproverati o giudicati.

• Incanala la creatività favorendo lo sviluppo della comunicazione, della dimensione. narrativa ed espressiva.

• Osserva i bambini ed interagisce con loro • Stimola l’interesse e la curiosità • Personalizza l’intervento secondo i bisogni rilevati • Favorisce un approccio emotivo- espressivo al contatto con gli elementi

naturali • Registra e documenta le esperienze

SCHEMA DELLE UNITA’ DI APPRENDIMENTO CHE COMPONGONO IL LABORATORIO

Laboratorio

manipolativo:

“Scatola

Azzurra”

1° Unità di lavoro :

“sensazioni da scoprire” I bambini si dedicheranno alla

scoperta e alla libera

sperimentazione dei materiali

naturali (farina gialla, bianca,

sabbia, granaglie, ecc…) all’interno

di grandi vasche e su teli. La

condivisione dello spazio e dei

materiali vuole favorire lo sviluppo

della socialità.

2° Unità di lavoro :

“terra e acqua” I bambini avranno a disposizione una

propria scatola all’interno della

quale verrà introdotto l’elemento

terra . Potranno così sperimentare

le caratteristiche e le particolarità

di questo elemento essenziale per la

vita. Soffermandosi ad aggiungere

acqua, oggetti ed osservarne così le

trasformazioni.

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: Linguaggi, creatività, espressione: “Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività”. CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

Sé e l’altro

“Dialoga, discute e progetta….gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini”.

• Promuovere curiosità

verso il fenomeno osservato

• Raccontare idee ed esperienze ai compagni

Il corpo in movimento

“Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive,….., e percettive del corpo.”

• Riconoscere le sensazioni caldo e freddo

Linguaggi, creatività, espressione

“Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività”. “Formula piani di azione,…., sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare”. “Ricostruisce la fasi più significative per comunicare quanto realizzato”.

• Manipolare elementi naturali

• Scoprire analogie e differenze di acqua e sabbia e terra

• Stimolare strategie risolutive

• Riflettere su ciò che è stato fatto, mostrare e raccontare ai compagni

I discorsi e le parole

“Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri….”.

• Confrontare esperienze e idee; imparare ad ascoltare.

• Partecipare alle conversazioni sull’esperienza vissuta

La conoscenza del mondo

“Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità;…” “E’ curioso, esplorativo, pone domande,…”.

• Scoprire e riconoscere le quantità tanto / poco

• Evidenziare le caratteristiche dei contenitori in base

alla misura grande/piccolo

• Rispondere a domande e imparare a farne

VALUTAZIONE: Al termine dell’unità di lavoro descritta verrà osservato il grado di interesse e

di partecipazione ottenuti, ma anche se e come il gruppo e il singolo hanno

sviluppato le competenze attese nella stesura della stessa.

rivolto ai bambini di tutte le sezioni

da ottobre 2013 ad aprile 2014

MOTIVAZIONE I bambini hanno in questo periodo della vita il bisogno naturale di muoversi; sono curiosi, capaci d’impegno e disposti a sperimentare. Muovere il proprio corpo non è però immediato ed innato, diventa perciò essenziale prenderne coscienza, individuandone forma, segmenti, limiti, potenzialità e punti di forza.

È proprio da qui che nasce l’esigenza di proporre un’esperienza in questo ambito, un’esperienza di tipo laboratoriale specifica e mirata alla conoscenza del proprio corpo. Il bambino sperimentando su sé stesso e sugli altri la propria fisicità aumenterà la conoscenza di sé stesso e questo lo aiuterà nella conquista della propria identità. Il bisogno di conoscenza e sperimentazione del proprio corpo aumenta anche purtroppo con la sedentarietà a cui i bambini sono sottoposti nel nostro quotidiano. A livello professionale infatti notiamo una “goffaggine” generalizzata nei bambini; e una ancora peggiore mancanza d’espressione a livello corporeo a vantaggio solamente di quella verbale. Alla luce dell’esigenza naturale di muoversi e della più specifica di utilizzare il corpo in maniera armonica e comunicativa si proporranno esperienze di tipo puramente corporeo ed altre di tipo espressivo- comunicativo. Corpo e movimento costituiscono il nucleo fondamentale per l’intero processo di sviluppo; utilizzando la musica come veicolo privilegiato si potranno predisporre ed incentivare tutti quei meccanismi conoscitivi e cognitivi che aiuteranno il bambino nell’importante e complessa costruzione della propria identità. PERSONE COINVOLTE:

• tutte le insegnanti • i bambini di tutte le sezioni

RUOLO DELL’INSEGNANTE:

• L’insegnante si pone come regista dell’esperienza. • Predispone gli ambienti e i materiali cercando di rispettare tempi e

bisogni del bambino. • Stimola ed incanala la curiosità del bambino aiutandolo nel godere a

pieno dell’esperienza. • Racconta e dialoga al fine di incentivare una proficua e gratificante

esperienza. • Osserva e registra. • Personalizza l’intervento a seconda dei bisogni rilevati nel gruppo o in

parte di esso.

SCHEMA DELLE UNITA’ DI LAVORO CHE COMPONGONO IL LABORATORIO:

Laboratorio:

“Giocando,

saltando e

scoprendo…ci in

palestra”

1° Unità di lavoro :

“correre, saltare,

strisciare…sono cose da

fare” In questa unità cercheremo di

sperimentare il piacere del

movimento ripercorrendo gli

schemi motori di base.

2° Unità di lavoro :

“gli equilibristi vogliamo

fare” In questa unità sperimenteremo le

situazioni di equilibrio e

disequilibrio con il nostro corpo.

3° Unità di lavoro :

“con i sensi alla

scoperta dello spazio” In questa unità eserciteremo le

potenzialità sensoriali e grazie ad

esse ci orizzonteremo

nell’ambiente che ci circonda.

4° Unità di lavoro :

“alla scoperta dello

spazio, la lateralità” In questa unità sperimenteremo la

lateralità su noi stessi e nello

spazio

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: Il corpo e il movimento : “prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre…, coordinarsi…”“…esercita le potenzialità sensoriali…”“prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali …stare in equilibrio…” Unità 1 CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

Il corpo e il movimento

“prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre…, coordinarsi…”

• Controllare e

interiorizzare gli schemi motori

• ( saltare, strisciare, rotolare, camminare, correre, spingere, tirare, lanciare, afferrare, calciare, scalare..)

• Coordinare gli schemi dinamici e posturali proposti

Il sé e l’altro “il bambino sviluppa il senso dell’identità personale”

• Sviluppare consapevolezza delle proprie capacità

Unità 2 CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

Il corpo e il movimento

“prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e

• Coordinare gli schemi

dinamici e posturali in

di destrezza quali… stare in equilibrio…” “controlla la forza del corpo, valuta il rischio”

situazioni di disequilibrio

• Migliorare l’equilibrio statico e dinamico

Il sé e l’altro “il bambino sviluppa il senso dell’identità personale”

• Rafforzare la fiducia in sé stesso attraverso l’attività corporea

Unità 3 CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

Il corpo e il movimento

“..esercita le potenzialità sensoriali…”

• Riconoscere e usare i

sensi per esplorare lo spazio

• Sapersi muovere nello spazio in modo guidato

Il sé e l’altro “il bambino sviluppa il senso dell’identità personale”

• Rafforzare la fiducia in sé stesso attraverso l’attività corporea

• Verbalizzare le esperienze e le emozioni vissute

DOCUMENTAZIONE: le esperienze verranno documentate da foto che ritraggono i vari momenti vissuti; e grazie a queste si potranno attivare dei momenti di verbalizzazione in cui ognuno avrà la possibilità di esprimere le emozioni vissute. VALUTAZIONE: Al termine dell’unità di lavoro descritta verrà osservato se e come il gruppo e il singolo hanno sviluppato le competenze attese nella stesura della stessa. Le proposte sono state pensate per favorire il consolidarsi degli schemi motori e per migliorare il rapporto con il proprio corpo e le proprie capacità. Sarà utile riproporre in altri momenti non prettamente motori, le esperienze vissute.

esperienza con i bambini di 5 anni

MOTIVAZIONE: La lingua scritta pone le sue radici sulla riflessione, la formulazione di ipotesi e le strutture cognitive. I bambini che vivono in un ambiente urbano, considerano la scrittura come un “oggetto culturale” non ancora ben conosciuto, che li circonda quotidianamente (insegne dei negozi, cartelloni stradali etc.) e verso i cinque anni manifestano l’interesse per tale codice condiviso dagli adulti. Sulla base degli stimoli ricevuti, delle domande e delle ipotesi da loro spontaneamente fatte, iniziano a formulare una loro teoria sul significato della scrittura e della lettura. La scuola dell’ infanzia quindi ha il compito di discutere sui significati della scrittura, formulare delle ipotesi, inventare segni grafici , poiché queste sono strategie che contribuiscono a creare una forte motivazione di apprendimento della scrittura. Inoltre dovrà porre particolare attenzione allo sviluppo della competenza fonologica che li aiuterà nel futuro apprendimento della letto- scrittura . E’ quindi fondamentale impostare attività propedeutiche graduali,sistematiche, già a partire dalla scuola dell’infanzia.

Attività propedeutiche

Attività fonologiche … hanno lo scopo di

favorire l’abilità di giocare con la veste sonora delle parole riconoscere i singoli suoni preparare il terreno per la futura acquisizione della scrittura e della lettura

non hanno lo scopo di di insegnare a leggere e a scrivere

Attività di pre-scrittura allo scopo di

organizzarsi nello spazio grafico inventare, produrre e confrontare scritture spontanee riprodurre grafismi separati a forma differenti allenare la coordinazione oculo-manuale apprendere la corretta impugnatura

Riflessioni sulla lingua scritta Cosa significa leggere? Cosa si può leggere? Riflettere sulla differenza fra disegno, simboli, vocaboli scritti Scoprire l’esistenza di caratteri grafici differenti Ricerca del significato delle parole lette dall’ adulto Comprendere l’esistenza di testi narrativi, descrittivi Ipotizzare i contenuti di una storia, racconto basandosi sul titolo Riconoscere la situazione iniziale, l’ambientazione i personaggi di una storia Inventare la fine di una storia, negoziare il titolo di una storia che non l’ ha

non ha lo scopo di anticipare l’apprendimento della scrittura

non ha lo scopo di anticipare l’apprendimento della lettura

Questi laboratori sono nati dalla partecipazione delle docenti ad incontri formativi sul tema della prevenzione dei disturbi ai apprendimento della letto scrittura. Come spunto e supporto per le attività che si andranno a proporre si utilizzeranno:

� “Alletterando” testo di Luciano Poli (Nicola Milano editore) � “Le difficoltà di apprendimento della lettura e della scrittura” di

G. Stella – J Pippo (Ed. Moderne) � “Giocare con le parole 2” libro e cd rom di M. Brignola e E. Perrotta

(edizioni Erickson ) � “La costruzione della lingua scritta” E. Ferreiro, A Teberosky

(Giunti e Barbera) L’insegnante :

• Predisporrà un ambiente stimolante per l’attività da svolgere • Preparerà il materiale • Si porrà come regista nelle conversazioni di gruppo • Osserverà e verificherà

UNITA’ DI LAVORO CHE COMPONGONO IL LABORATORIO:

Riflessioni su testi,

racconti, parole,sillabe

2° Unità di lavoro :

Attività di pre-grafia Giochi/percorsi con il corpo e con

funicelle ….

Attività grafiche su fogli di

grande dimensione

Dettato grafico

Giochi decorativo sul nome

4° Unità di lavoro fonologica

“Le rime”

Le rime verranno affrontate al

temine del lavoro sulle sillabe; in

quanto la rima corrisponde alla

sillaba finale. Scopriremo la magia

della rima attraverso filastrocche

conosciute o inventate.

1° Unità di lavoro :

Riflessioni sui testi scritti Allestimento della biblioteca

scolastica

Letture di favole, racconti, storie

nell’angolo della lettura

Lettura del libro intitolato la

“Chiocciolina e la balena”

Circle time successivo alla lettura

Trascrizione delle conversazioni,

degli interventi e delle ipotesi

elaborate

3° Unità di lavoro

fonologica :

“Le sillabe” Giochi con gli strumenti,

ascoltando il ritmo delle parole.

Giochi in palestra per scoprire che

ogni parola è formata da sillabe

diverse. Ci soffermeremo sulla

sillaba iniziale.

UNITA’ DI LAVORO N°1

MOTIVAZIONE: “Quando le parole diventano segni…. è importantissimo trascrivere resoconti di esperienze, storie inventate dai bambini, cronache di eventi scolastici…e raccogliere i testi prodotti in libretti o cartelloni da lasciare a disposizione dei bambini che amano “rileggerli” con calma. L’insegnante che si fa “scrittore” per il bambino, facendosi dettare cosa scrivere, fa scoprire che le parole diventano segni, che si possono rileggere a distanza di tempo. Osservando l’adulto che traccia segni di scrittura il bambino comincia ad analizzare il sistema usato, a cogliere il principio dell’assemblaggio delle lettere e delle parole, a sperimentare la possibilità di ripercorrere il testo rileggendolo” CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: I discorsi e le parole: “Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ... CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il

OBIETTIVI FORMATIVI

Curricolo)

I discorsi e le

parole

“… Ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni , usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole.” “Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” “Formulare ipotesi sulla lingua scritta …”

Riconoscere la scrittura come sostituto della parola Divenire consapevoli dell’esistenza e del significato del codice scritto Ascoltare e comprendere la lettura dell’insegnante Ascoltare una lettura e riconoscere la presenza di parole dal significato sconosciuto Elabora congetture sul significato dei vocaboli sconosciuti Inventare il finale di una storia, favola, racconto Trovare il titolo adatto ad una storia letta insieme Familiarizzare con i segni convenzionali Analizzare le parole scritte Formulare ipotesi sugli scopi e sui significati delle scritte Saper differenziare la scrittura da altri codici simbolici

Linguaggi, creatività espressione

“…Si esprime attraverso il disegno, la pittura…”

• Rappresentare graficamente le esperienze vissute

• riconosce il disegno come rappresentazione grafica degli oggetti, dei personaggi di una storia

• completare una scheda strutturata in base alle indicazioni dell’insegnante

Il sé e l’altro “Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini.” “Parlare, descrivere, raccontare lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione”

• dialogare con i grandi e con i compagni

• ipotizzare e confrontarsi con gli altri bambini all’interno delle conversazioni

• esprimere senza timore la propria idea, opinione

Il ruolo dell’insegnante consiste nel:

• promuovere la concettualizzazione della lingua scritta attraverso l’ immersione in un ambiente ricco di stimoli, immagini, libri

• predisporre contesti che facilitino il dialogo, la conversazione, la discussione

• stimolare/condurre le situazioni comunicative (circle time)

DOCUMENTAZIONE/ VALUTAZIONE: Le riflessioni e le ipotesi dei bambini verranno trascritti dalle docenti, conservati insieme ai loro elaborati grafici e consegnati alle famiglie a fine anno scolastico.

UNITA’ DI LAVORO N°2

MOTIVAZIONE: Quando arriva alla scuola dell’infanzia, il bambino possiede già parecchie esperienze circa al lingua scritta: sa distinguere il disegno dalla scrittura, formula delle ipotesi sul significato delle scritte, elabora modi personali di lettura e di scrittura, frequentemente conosce alcune lettere dell’alfabeto…per lo meno quelle che compongono il suo nome. E’ di fatto molto curioso interessato nei confronti di tutto ciò che riguarda il mondo delle parole scritte. Per questa ragione è importante che la scuola dell’infanzia sostenga tale interesse e che senza avviare precocemente i bambini agli apprendimenti propri di ordini scolastici successivi, proponga attività finalizzate a capire gli scopi, gli usi, le motivazioni della scrittura. CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: I discorsi e le parole (trasversale a tutti gli altri campi d’esperienza) “Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

I discorsi e le

parole

“Formula ipotesi sulla lingua scritta …”

• prendere consapevolezza della direzionalità da rispettare nel realizzare segni grafici (linee verticali, linee oblique, linee curve aperte e chiuse

Linguaggi, creatività espressione

“…Si esprime attraverso …” • Impugna correttamente matite, pennarelli per

tracciare segni grafici • Riproduce

correttamente grafismi separati dati come modello

DOCUMENTAZIONE: Gli elaborati dei bambini verranno raccolti in un quaderno a ganci e consegnati alle famiglie a fine anno scolastico. VALUTAZIONE: Come valutazione dei bambini, oltre alle schede di pregrafia sopra citate, le docenti annoteranno quale mano viene utilizzata come predominante ed il tipo di impugnatura . L’insegnate di volta in volta cercherà di notare l’interesse e la comprensione da parte del gruppo cercando di prediligere attività che possano tenere vivo l’interesse e la motivazione dei bambini.

UNITA’ DI LAVORO N°3

MOTIVAZIONE: In questa terza unità di lavoro si pone l’attenzione sulla struttura fonetica delle parole. I bambini di cinque anni , nella maggior parte dei casi, si esprimono correttamente pronunciando frasi ben strutturate . Non sono ancora in grado, però, di rendersi conto che ogni singola parola è formata da suoni (le sillabe) che danno il ritmo e l’accento dei nostri discorsi.. Occorre quindi seguire un ordine corretto di presentazione delle attività fonologiche: segmentazione sillabica, fusione sillabica, sillaba iniziale, sillaba finale e rime In questa prima parte dunque, si vuole dare consapevolezza ai bambini riguardo alla fonologia della parola; ovvero all’unione di più suoni. Successivamente si farà notare che gli stessi suoni , mescolati in modo differente, danno vita a parole nuove. CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: I discorsi e le parole (trasversale a tutti gli altri campi d’esperienza) “Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

I discorsi e le

parole

“Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” “Formula ipotesi sulla lingua scritta …”

• prendere consapevolezza che le parole sono formate da sillabe

• saper riconoscere e quantificare le sillabe all’interno di una parola

• riconoscere la sillaba iniziale di una parola

Linguaggi, creatività

“…Si esprime attraverso il disegno, la pittura…”

• rappresentare graficamente le

espressione esperienze vissute • completare una

scheda strutturata in base alle indicazioni dell’insegnante

Il sé e l’altro “Dialoga, discute e progetta

confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini.”

• ipotizzare e confrontarsi con gli altri bambini all’interno delle conversazioni

DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE:

• giochi con il battito delle mani sulla divisione di alcune semplici parole • giochi con gli strumenti musicali per ascoltare il ritmo delle parole • giochi con materiale psicomotorio in cui i bambini saranno portati a

contare il numero di sillabe • scheda strutturata da compilare mettendo al posto giusto le parole corte,

lunghe e lunghissime. • giochi per individuare la sillaba iniziale di una parola utilizzando immagini

quali supporto visivo DOCUMENTAZIONE: Gli elaborati dei bambini verranno raccolti in un quaderno a ganci e consegnati alle famiglie a fine anno scolastico. VALUTAZIONE: Come valutazione dei bambini, oltre alle schede di verifica sopra citate, le docenti annoteranno gli eventuali interventi salienti da parte del bambino. L’insegnate di volta in volta cercherà di notare l’interesse e la comprensione da parte del gruppo cercando di prediligere attività che possano tenere vivo l’interesse e la motivazione dei bambini.

UNITA’ DI LAVORO N° 4

MOTIVAZIONE: In questa seconda unità di lavoro l’attenzione si concentrerà in modo più specifico sulle sillabe che compongono i vocaboli verranno analizzate infatti la sillaba iniziale e la sillaba finale (meglio conosciuta come rima). Per la maggior parte dell’anno quindi si lavorerà sulla struttura sillabica infatti : “..il bambino è attratto dalle unità sillabiche più che dal singolo fonema e sembra che la sensibilità a determinati pattern sonori favorisca un tempestivo apprendimento della lettura…”1. Solo verso gli ultimi mesi dell’anno scolastico la sillaba verrà ulteriormente suddivisa in fonemi, sempre che i livelli di apprendimento raggiunti dai bambini lo consentano. Si cercherà di accompagnare il bambino in attività che lo portino a ragionare in maniera analitica sulla parola non focalizzando l’attenzione sul significato della parola ma su come è composta. Come per la prima unità di lavoro si entrerà nel magico mondo delle parole attraverso attività di tipo ludico che possano entusiasmare i bambini sfruttando al meglio la loro innata curiosità e voglia di imparare cose nuove.

1 L.Cisotto, “Didattica del testo”,Carocci editore

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE: I discorsi e le parole: “Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” CAMPO D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI FORMATIVI

I discorsi e le

parole

“Riflette sulla lingua, … riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica ...” “Formula ipotesi sulla lingua scritta …”

• prendere consapevolezza che le parole sono formate da sillabe

• riconoscere la sillaba iniziale di una parola

• riconoscere la sillaba finale di una parola

Linguaggi, creatività espressione

“…Si esprime attraverso il disegno, la pittura…”

• rappresentare graficamente le esperienze vissute

• completare una scheda strutturata in base alle indicazioni dell’insegnante

Il sé e l’altro “Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini.”

• ipotizzare e confrontarsi con gli altri bambini all’interno delle conversazioni

DOCUMENTAZIONE: Come documentazione delle esperienze verrà eseguita una raccolta degli elaborati dei bambini nel quaderno a ganci VALUTAZIONE: Come valutazione dell’attività, verranno predisposte delle schede e saranno annotati gli eventuali interventi salienti da parte del bambino. L’insegnate di volta in volta cercherà di notare l’interesse e la comprensione da parte del gruppo cercando di prediligere attività che possano tenere vivo l’interesse e la motivazione dei bambini.

MOTIVAZIONE Una delle problematiche che spesso è registrata nella scuola dell’infanzia riguarda l’avvio dell’insegnamento della lingua italiana per i bambini stranieri. Proviamo a pensare ai bambini che entrano nelle nostre classi, in un paese culturalmente lontano dalla loro esperienza esistenziale. La nuova lingua assume per loro un ruolo vitale, come veicolo di conferma umana, di rassicurazione e di “sopravvivenza emotiva”. E’ essenziale, dunque, sin dalla scuola dell’Infanzia, impostare un intervento di questo tipo. Chi accompagna l’alunno straniero, nel superamento dello scoglio dell’approccio alla nuova lingua, è l’insegnante, il quale svolge la sua azione mediatrice con attenzione, disponibilità e sensibilità educativa. FINALITA’ Il progetto intende favorire l’integrazione dei bambini stranieri attraverso l’apprendimento della lingua italiana come strumento di comunicazione e interazione con gli altri: - fornire al bambino straniero gli strumenti linguistici favorevoli alla sua socializzazione e scolarizzazione; - sviluppare le competenze linguistiche che gli permettano di partecipare alle attività comuni alla classe. Non va inoltre sottovalutato che: - un anticipato intervento d’alfabetizzazione è importante non solo ai fini della motivazione e del consolidamento dell’autostima, che facilitano l’apprendimento, ma anche per sviluppare le capacità di memorizzazione e di ascolto; - l’apprendimento di un primo livello della lingua italiana è essenziale per iniziare il percorso di alfabetizzazione primaria.

OB. FORMATIVI

• Acquisire competenze idonee ad una prima alfabetizzazione culturale • Ascoltare e comprendere semplici e brevi messaggi orali e riprodurli

verbalmente • Conquistare abilità sociali

DESTINATARI I bambini di varie nazionalità, suddivisi in piccoli gruppi per livello di competenza. METODOLOGIE L’insegnante svolge un ruolo di stimolatore e facilitatore del processo di apprendimento, privilegiando l’attività in piccolo gruppo, attraverso:

• Ascolto di racconti • Proposta di canti e semplici filastrocche • Carte delle immagini:le azioni, le parti del corpo, gli oggetti… • Giochi strutturati: memory, tombole

LA STRUTTURA DELL’ATTIVITA’ Ogni attività dovrà essere strutturata prevedendo:

• uno svolgimento creativo e divertente che aumenti le pregresse conoscenze ed abilità;

• l’utilizzo di molteplici linguaggi espressivi; • il non accontentarsi delle “solite attività” perché quanto più l’adulto è

coinvolto in un processo di ricerca – azione tanto più è in grado di sprigionare energie sopite;

• l’utilizzo, finalizzato alla comprensione, delle locuzioni temporali e spaziali;

• la collaborazione tra gli alunni stranieri e gli alunni italiani al fine di stimolare l’integrazione e la coesione nel gruppo;

• l’importanza di stimolare i bambini stranieri più timidi o con difficoltà a fare delle domande, magari chiedendo ad un compagno italiano di suggerirgli la domanda;

• la richiesta costantemente dell’attenzione oculo – uditiva del bambino: mentre ascolta si deve invitare ad osservare la bocca dell’insegnante che sta parlando. DURATA 7 incontri di 1h ciascuno a cadenza settimanale a partire dal mese di gennaio.

Rivolto a i bambini di 3-4-5 anni

da ottobre 2013 - a maggio 2014

MOTIVAZIONE:

Il Progetto Biblioteca, già avviato nel precedenti anni scolastici, vuole

quest’anno trovare una dimensione più ampia; la biblioteca, arricchita di nuovi

testi per i bambini della scuola dell’infanzia, deve trasformarsi in forum di

esperienze, confronti, ricerca, conoscenza, al fine di suscitare piacere, curiosità

e amore per la lettura. In un’era altamente tecnologica i mezzi multimediali ed

informatici, le attività sportive, le attività ricreative, pur rappresentando validi

strumenti di conoscenza e formazione, spesso lasciano poco “spazio” e “tempo”

alla lettura del libro che, insieme alle altre forme espressive, concorre allo

sviluppo della personalità del bambino.

La biblioteca nei confronti della scuola non deve limitarsi a soddisfare le

esigenze di ricerca e lettura ma, la lettura deve rappresentare un bisogno, un

piacere, una libera scelta, non dimenticando mai che “in ogni scritto” si scopre

sempre qualcosa di prodigioso, di unico che deve coinvolgere emotivamente il

piccolo lettore.

I bambini verso i 5 anni sviluppano l’interesse verso il mondo reale e si fa più

autentico il flusso continuo di domande per conoscere ciò che li circonda. A

questa età, il linguaggio del bambino può considerarsi sostanzialmente

completo. È questo il periodo in cui è massimamente utile stimolare nel

bambino l’interesse verso i libri, sia non perdendo occasione di leggergli e

rileggergli, sia predisponendo un luogo idoneo a farlo.

Importante è dimostrare che la lettura è soprattutto un piacere anche per

l’adulto che la compie, il quale si preoccuperà di spiegare ogni parola che il

bambino dimostrerà di non capire. Così facendo si arricchirà la sua capacità

non solo di comunicare, ma anche di costruire una sua ricca rappresentazione

del mondo, dal momento che il linguaggio dà la possibilità di dare un nome alle

cose, costituisce il fondamento della capacità di interpretare la realtà, sia

quella che ci circonda, sia quella che si genera nell’intimo di ogni essere

umano.

Si intende ,pertanto, rispondere ad alcuni bisogni importanti dei bambini

quali:ascoltare ed essere ascoltati, fantasticare ed immaginare, attraverso un

progetto che coinvolga e sensibilizzi anche i genitori sull’importanza della

lettura e del libro stesso, per il bambino.

“ Creare un ambiente favorevole alla lettura comporta…di creare le premesse

perché un’attività quieta…abbia probabilità di durare più di qualche minuto,

nonché di imprimersi nella mente del bambino come esperienza piacevole…”2

Le utilità della lettura ad alta voce sono molteplici ed in particolare possono

essere così riassunte:

� favorisce la crescita dello spirito di gruppo

� migliora le capacità espressive

� dilata i tempi di attenzione

� educa all’ascolto e la silenzio rispettoso

� crea un rapporto affettivo con il libro 2 R.Valentino Merletti, Libri e lettura da 0 a 6 anni, Mondadori, aprile 2001

� accresce il desiderio di imparare a leggere

� mette in evidenza che il linguaggio ha un proprio suono e ritmo

� crea un territorio comune di idee, di immagini e di emozioni.

TEMPI

Con cadenza almeno settimanale o secondo necessità individuate dalle docenti

gli alunni usufruiranno dello spazio scolastico adibito a biblioteca.

SPAZI E MATERIALI:

• Angolo della biblioteca della scuola, collocato nel laboratorio, adibito con

idonea scaffalatura per i libri, tappeto, cuscini per favorire l’ascolto.

• Libri in dotazione della scuola d’infanzia

• Libri donati dalle famiglie

PERSONE COINVOLTE:

• Le insegnanti di sezione

• Tutti i bambini di 3-4-5 anni

CAMPO D’ESPERIENZA PREDOMINANTE:

I discorsi e le parole: “Racconta, inventa, ascolta e comprende le

narrazioni e la lettura di storie”

CAMPO

D’ESPERIENZA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE

(Indicazioni Ministeriali per il Curricolo)

OBIETTIVI

D’APPRENDIMENTO

I discorsi e le parole

“Racconta, inventa, ascolta e

comprende le narrazioni e la lettura

di storie, dialoga, discute…”

“Sviluppa un repertorio linguistico

adeguato alle esperienze e agli

apprendimenti …”

• prestare attenzione

ascoltare e comprendere

ciò che viene letto

• arricchire il vocabolario

con termini nuovi

• riferire i contenuti dei libri

letti con linguaggio chiaro

e corretto

• prestare attenzione

• sviluppare creatività e

immaginazione

• sviluppare autonomia nella

scelta dei libri

Sé e l’altro

“Ascolta gli altri e dà spiegazioni del

proprio comportamento e del

proprio punto di vista.”

• esprimere sentimenti ed

emozioni lasciandosi

catturare dalle storie lette

• educare alla responsabilità

• acquisire consapevolezza

del valore affettivo e

cognitivo del libro.

• rispettare i tempi e le idee

degli altri

DESCRIZIONE DELLE ESPERIENZE:

• Visita alla Biblioteca comunale di Roverbella

• Esplorazione della biblioteca della scuola

• Molti incontri saranno dedicati all’ascolto e alla comprensione di una

storia.

• Analisi dei punti salienti della storia letta

• Analisi dei personaggi

• Eventuali attività espressive (es. cartelloni, dipinti ecc…) saranno

programmati in itinere se l’attenzione dei bambini diventa incostante o se

i bambini si annoiano.

• E’ molto importante la scelta di quale libro leggere; la scelta non deve

essere casuale ma bensì consapevole e programmata tramite alcuni

accorgimenti:

� leggere libri che piacciono particolarmente: in cui ci si può ritrovare

facilmente e non suscitano interrogativi a cui non si sa dare

risposta (es. alcune fiabe tradizionali sono troppo cariche di

violenza e ambiguità)

� i libri più adatti alla lettura ad alta voce sono quelli che non

richiedono in modo specifico il sostegno dell’immagine per essere

apprezzati particolarmente

� le storie che piacciono di più sono quelle che contengono molta

azione ( meglio se si possono mimare)

� non scegliere libri che vanno troppo al di là della capacità di

comprensione dei bambini a cui ci si rivolge: il libro deve saper

portare i bambini un po’ oltre le loro capacità ma, all’interno di un

gruppo, c’è il rischio di perdere l’attenzione di chi non riesce a

seguire con facilità la narrazione

• Come leggere ad alta voce:

� non leggere mai storie che non piacciono

� non ostinarsi a continuare la lettura di un libro che non piace

� non trasformare il libro in un’arma di ricatto, uno strumento di

punizione o ricompensa, un obbligo.

� la lettura ad alta voce migliora tantissimo con la pratica; più che

capacità tecniche richiede sensibilità e attenzione

� ricordarsi di leggere lentamente, ripetendo eventuali frasi

importanti per la comprensione delle vicende narrate

� leggere con chiarezza e partecipazione, anticipando con gesti e

sguardi ciò che sta per accadere

� se è difficile mantenere il livello di attenzione desiderato,alternando

momenti di lettura a momenti di racconto

� formare gruppi di lettura non troppo numerosi e mantenere con i

bambini un frequente contatto visivo.

RUOLO DELL’INSEGNANTE:

• Cura l’atmosfera in cui avviene l’approccio al libro.

• Si pone come stimolatore, iniziatore e modello agli occhi del bambino.

Diversifica progressivamente la modalità di lettura ampliando strategie

d’animazione

VALUTAZIONE:

Osservazioni occasionali, in itinere e finali tramite annotazioni dell’insegnate

sul registro del prestito sull’attenzione e partecipazione di gruppo.

Qualora la docente riscontrasse una diminuzione dell’entusiasmo e della

motivazione dei bambini integrerà dei momenti drammatico- teatrali o

espressivi.

65

PRIMA DELLA PRIMA

PROGETTO DI CONTINUITA’ VERTICALE DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA

FINALITA’

Costruire un filo coerente che colleghi le diverse specificità tra la scuola

dell’infanzia e la scuola primaria, per consentire al bambino anche nel

cambiamento, di mantenere la consapevolezza della propria identità e del

proprio ruolo

OBIETTIVI

• Proporre ai bambini esperienze che li aiutino ad affrontare il passaggio

alla scuola primaria

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• Aiutarli a ripercorre l’itinerario vissuto e a portare con loro alcuni ricordi

significativi

• Incoraggiarli ad affrontare con serenità le nuove proposte didattiche

• Verificare alcune abilità e competenze dei bambini

ATTIVITA’ PROPOSTE

• Circle -Time per introdurre l’esperienza dell’uscita alla scuola primaria

• Uscite alla scuola primaria per conoscere le insegnanti e i bambini delle

classi prime e quinte e per esplorare il nuovo ambiente scolastico

Durante le uscite sono previsti laboratori a tema ,così articolati:

� In dicembre presso la scuola dell’infanzia di Roverbella, incontro per

gli auguri di Natale con canti e poesie e doni inerenti la festività da

condividere con i bambini e le insegnanti della scuola primaria

� A febbraio presso la scuola primaria di Roverbella. Laboratorio

creativo-espressivo-manipolativo per la realizzazione di maschere di

carnevale con i bambini dell’infanzia di Roverbella e Castiglione

Mantovano

� A Maggio presso la scuola primaria di Roverbella effettuazione di

giochi e percorsi motori insieme agli alunni di classe quinta.

• Incontro rivolto ai genitori dei bambini delle future classi prime con un

esperto per approfondire le problematiche relative al passaggio.

67

DURATA DEL PROGETTO

Il progetto inizia in dicembre e termina in giugno.

METODOLOGIA

Le esperienze da condividere sono state concordate dalle docenti dei due ordini

di scuola attraverso incontri pianificati all’interno della Commissione Continuità.

Nello specifico sono state prese in considerazione le seguenti fasi del progetto:

• predisposizione da parte della Commissione Continuità di un documento

di passaggio con le informazioni relative ai traguardi raggiunti dai

bambini rispetto ai vari campi d’esperienza, che verrà socializzato con le

insegnanti della Scuola Primaria ai fini della presentazione dei bambini.

• progettazione di esperienze significative per bambini ed insegnanti.

STRUMENTI DI CONTROLLO IN ITINERE

• osservazione sistematica del gruppo di lavoro

• rispetto delle regole concordate

• realizzazione di elaborati individuali e di gruppo

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PROGETTO EDUCAZIONE RELIGIOSA

Rivolto agli alunni di tutte le sezione

1^ UDL-SETTEMBRE : C’era una volta

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-il corpo in movimento

-i discorsi e le parole

Contenuto IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre che Dio è Padre di ogni persona e sperimenta relazioni serene con gli

altri

-esprime con il corpo la propria esperienza religiosa

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-scopre la bellezza dello stare insieme per vivere serenamente

-esplora l’ambiente circostante per stare bene a scuola

-scopre i libri come oggetti che lo aiuteranno a conoscere e imparare

Obiettivi educativi:

-conoscere l’ambiente circostante e le persone che vi appartengono

-scoprire la bellezza dei libri e la loro funzione, utilizzandoli in modo corretto

69

2^ UDL-OTTOBRE: Un grande libro

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-i discorsi e le parole

- la conoscenza del mondo

Contenuto IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre che Dio è Padre di ogni persona

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti

biblici

-osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo dono di Dio Creatore

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-“esplora” la Bibbia per iniziare a conoscere Dio e il suo amore per gli uomini

-osserva e ammira il mondo per esserne parte attiva

-ascolta il racconto della Genesi per intuire il valore del creato

Obiettivi educativi:

-conoscere la Bibbia, libro che racconta la storia di Dio e del suo popolo

-intuire la bellezza del creato, dono di Dio agli uomini

-scoprire che la Genesi è il libro della Bibbia dove si racconta la creazione del

mondo

3^ UDL-NOVEMBRE: Un libro che annuncia

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-linguaggi, creatività, espressione

70

-i discorsi e le parole

Contenuto IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre nel Vangelo che Dio è Padre di ogni Persona

-riconosce linguaggi simbolici, feste, preghiere, canti

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando racconti biblici

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-intuisce la bellezza del messaggio profetico per vivere la gioia dell’essere figli

di Dio

-ascolta il messaggio evangelico per iniziare a conoscere meglio Gesù

-scopre che ogni bambino è atteso e amato per maturare un positivo senso di

Obiettivi educativi:

-conoscere alcuni libri dell’Antico e Nuovo Testamento

-ascoltare e comprendere la storia dell’Annunciazione, narrata nel Vangelo di

Luca

4^ UDL-DICEMBRE: La festa del Natale

CEE di riferimento

-il corpo in movimento

-linguaggi, creatività, espressione

-i discorsi e le parole

Contenuto IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-esprime con il corpo la propria esperienza religiosa per manifestare le proprie

emozioni ed immaginazione

-riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi, feste, preghiere, canti, arte.

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando racconti biblici; ne

sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi

71

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-scopre la bellezza del Natale per vivere con gioia questi momenti di festa

-ascolta il racconto evangelico per conoscere meglio Gesù Bambino

-sperimenta la gioia del Natale per “incontrare” Gesù

Obiettivi educativi:

-intuire il significato del Natale

-ascoltare e comprendere che gli eventi natalizi

sono narrati nei Vangeli

-sperimentare l’atmosfera di gioia che accompagna

la festa del Natale

5^ UDL-GENNAIO: Pagina dopo pagina

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-il corpo in movimento

-i discorsi e le parole

Contenuto IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù

-esprime con il corpo la propria esperienza religiosa

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti

biblici

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-scopre la bellezza del creato per maturare un positivo senso di sé

-intuisce l’importanza della scuola per affrontarla in modo consapevole

Obiettivi educativi:

-intuire che Gesù, così come tutti i bambini, cresce.

-scoprire che Gesù va a scuola per imparare

72

6^ UDL-FEBBRAIO: Raccontiamo nuove storie

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-linguaggi, creatività, espressione

-i discorsi e le parole

Contenuti IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre nei Vangeli episodi significativi della vita di Gesù

-conosce preghiere e canti

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano; ascoltando racconti biblici, ne

sa narrare i contenuti utilizzando i linguaggi appresi

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-conosce la storia di Gesù per diventare suo amico

-scopre Gesù amico di tutti “per essere amico di tutti”

Obiettivi educativi:

-conoscere la figura di Gesù adulto, che sta con la gente

-intuire il messaggio di amicizia predicato da Gesù

7^ UDL-MARZO: Crescere e imparare

l’amore

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-linguaggi, creatività, espressione

-i discorsi e le parole

Contenuti IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

- scopre nel Vangelo l’insegnamento di Gesù

-conosce preghiere e canti

73

-ascolta le Parabole di Gesù e ne sa narrare i contenuti

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-conosce gli insegnamenti di Gesù

-scopre Gesù come annunciatore di un messaggio d’amore

Obiettivi educativi:

-conoscere l’amore e l’amicizia tra Gesù e i suoi amici

-conoscere il Padre Nostro rivelato da Gesù

8^ UDL-APRILE: Pasqua: la storia più bella!

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-linguaggi, creatività, espressione

-i discorsi e le parole

Competenze IRC dei traguardi per lo sviluppo delle competenze

Il bambino:

-scopre nel Vangelo l’insegnamento di Gesù da cui apprende che Dio è Padre di

ogni persona, anche se appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose

-riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei cristiani,

feste, preghiere, canti, spazi, arte

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano ascoltando racconti biblici

Vogliamo arrivare a…

Il bambino:

-intuisce il senso della Pasqua per scoprire l’amore di Gesù per gli uomini

-intuisce il significato della parola “Risurrezione” per guardare con fiducia al

futuro.

Obiettivi educativi:

-ascoltare il racconto evangelico della Pasqua e intuirne il significato

-conoscere gli eventi pasquali e condividerne la gioia

74

9^ UDL-MAGGIO/GIUGNO: In chiesa tutti insieme!

CEE di riferimento

-il sé e l’altro

-linguaggi, creatività, espressione

-i discorsi e le parole

Competenze IRC dei traguardi per lo sviluppo

delle competenze

Il bambino:

-scopre l’insegnamento di Gesù da cui apprende

che la chiesa è la comunità di uomini e donne uniti nel suo nome

-impara alcuni termini del linguaggio cristiano

Vogliamo arrivare a…

-osserva l’edificio chiesa per riconoscerlo tra gli altri

-scopre la comunità cristiana per iniziare ad esserne parte

- conosce il racconto degli Atti degli Apostoli per creare relazioni positive con

gli altri

Obiettivi educativi:

-conoscere la chiesa, edificio e luogo di incontro dei cristiani

-scoprire che la Chiesa è fatta di persone, che credono in Gesù risorto

-ascoltare il racconto delle prime comunità cristiane

L’insegnante

Rosa Maria Sergio