Israeli History X

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Israeli History X

"Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adoprerà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, ne' i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni"Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a conoscenza della federazione sionista.Con sinceri salutiArthur James Balfour

Dalla lettera inviata da sir. A.J. Balfour al barone Rathchild il 2 Novembre, 1917

“I primi leaders del nostro movimento ci hanno lasciato in eredità un messaggio chiaro – considerare Eretz Israel dal mare al fiume Giordano, per le future generazioni, per l’immigrazione di massa (aliya) e per il popolo ebraico, che sarà per intero riunito qui, nel suo paese”.

Dichiarazione di Yitzhak Shamir, ex-Primo Ministro, durante una commemorazione in onore di capi defunti del partito Likud, a Tel Aviv, novembre 1990, citato da Jerusalem Domestic Radio Service..

“Dobbiamo espellere gli arabi e prendere il loro posto."

David Ben Gurion, futuro Primo Ministro di Israele, 1937, Ben Gurion e gli arabi di Palestina, Oxford University Press, 1985.

“Spingete le popolazioni povere oltre confne negan-do loro ogni possibilità di lavoro... Il processo d’esproprio e la rimozione dei nullatenenti devono essere portati a termine con discrezione e circospe-zione ."

Theodore Herzl, fondatore dell’Organizzazione Sionista Mondiale, a proposito degli arabi della PalestinaComplete Diaries, June 12, 1895 entry.

“Dobbiamo uccidere tutti I palestinesi, a meno che non si rassegnino a vivere come schiavi."

Heilbrun, presidente del Comitato per la Ri-elezione del Generale Shlomo Lahat, alla carica di sindaco Tel Aviv, Ottobre 1983.

“Stavamo uscendo in compagnia di Ben-Gurion. Allon reiterò la sua domanda: Cosa faremo della popolazione palestinese?' Ben-Gurion fece un gesto con la mano ‘Mandateli via!”.

Parole di Yitzhak Rabin, versione censurata, trafugata dalle memorie di Rabin e pubblicata dal New York Times, 23.10.1979

“Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre, e il taglio di tutti i servizi sociali per svuotare la Galilea della sua popolazione araba."

Israel Koenig, “ The Koenig Memorandum"

Esternazioni di Rabin dopo la conquista di Lydda, e la realizzazione del Piano Dalet. “Ridurremo la popolazione araba ad una comunità di taglialegna e camerieri" Uri Lubrani, consigliere speciale di Ben-

Gurion per gli Affari Arabi, 1960. Da"The Arabs in Israel" di Sabri Jiryas.

“La colonizzazione sionista deve essere o interrotta o portata a compimento contro il volere della popolazione indigena. Questa colonizzazione può quindi, andare avanti e fare progressi solo con il patrocinio di un potere indipendente dalla popolazione indigena – che agisca da muro di ferro mettendo la colonizzazione in una posizione da resistere alle pressioni della popolazione indigena. Questa è la nostra politica nei confronti degli arabi …”

Vladimir Jabotinsky, The Iron Wall, 1923.

“Una riconciliazione volontaria con gli arabi è fuori discussione, non ci sarà né oggi né domani. Se vuoi colonizzare un paese che già è popolato, occorre provvedere una forza militare per tenere la terra o trovare qualche riccone o benefattore che ti metterà a disposizione una fortezza blindata. Altrimenti devi lasciare perdere la tua colonizzazione. Perché senza una forza armata tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di distruggere od impedire questa colonizzazione, la colonizzazione diventa impossibile – non diffcile, non pericolosa, bensì IMPOSSIBILE !…. Il sionismo è un avventura colonizzatrice e quindi ‘forirà o morirà’ a secondo che si trovi o meno una soluzione della questione della forza armata. E’ importante … parlare l’ebraico, ma, sfortunatamente, è più importante ancora sapere sparare, altrimenti avrai fnito di giocare alla colonizzazione.”

Vladimir Jabotinsky, fondatore del Revisionismo Sionista (precursore del Likud), The Iron Wall, 1923.

“Alcuni credono che la popolazione non-ebrea, anche se costituisse una percentuale considerevole, sarebbe meglio controllabile se contenuta entro i confni dello Stato; altri credono che sia vero il contrario, cioè, che si prospetti più facile mantenere il controllo sulle attività di un vicino che non su quelle di un residente. Io sono propenso a sostenere la seconda posizione e ho un argomento in più … la necessità di sostenere il carattere dello Stato che d’ora in avanti sarà ebraico …. Con una minoranza non-ebraica da contenere entro i 15 percento. Avevo già raggiunto questo parere fondamentale non più tardi che nel 1940, come si potrà evincere dal mio diario.”

Joseph Weitz, capo del Dipartimento Colonizzazione dell’ Agenzia Ebraica. da “ Israel: an Apartheid State di U.Davis, p.5.

“Villaggi ebraici furono costruiti al posto dei villaggi arabi. Non serve conoscere i nomi di questi villaggi arabi e non taccerei d’ignorante nessuno che non li conoscesse, considerando che non esistono più i relativi libri di geografa. Non soltanto non esistono più i libri di geografa, ma i villaggi arabi non vi si trovano nemmeno più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, Kibbutz Gvat al posto di Jibta, Kibbutz Sarid al posto di Huneifs, e Kefar Yehusha al posto di Talal-Shuman. Non vi è un singolo insediamento costruito in questo paese che non avesse avuto, in precedenza, una popolazione araba.”

Moshe Dayan, discorso al Technion di Haifa, riferito da Haaretz, 4 Aprile 1969.

“Nel 1899 Davis Triestsch scrisse a Herzl: ‘Proporrei di implementare il paradigma programmatico della Grande Palestina prima che sia troppo tardi …. Occorre inserire nel Programma di Basilea i termini Grande Palestina oppure Palestina e Terre Confnan-ti, altrimenti sarà inutile. Non puoi trasferire dieci milioni di ebrei in un territorio di soli 25.000 metri quadrati.’ “

" L’attuale carta della Palestina è stata tracciata dal mandato brittanico. Il popolo ebraico possiede invece un’altra mappa che I giovani e gli adulti dovrebbero impegnarsi a realizzare - dal Nilo all’Eufrate." Ben Gurion

“Sta al popolo assumersi l’onere di preparare per la Guerra, ma starà all’esercito israeliano condurre i combattimenti con l’obiettivo ultimo di erigere l’Impero Israeliano”.

Moshe Dayan ( Ministro della Difesa e degli Esteri israeliano.), a Radio "Israel.“, il 12Febbraio, 192,

“L’unica soluzione è Eretz Israel [la Grande Israele], o almeno, la Grande Israele Occidentale [tutte le terre ad Ovest del fiume Gordano], senza Arabi. Non c’è spazio di compromesso in merito. Non deve rimanere neppure un singolo villaggio, neppure una sola tribù."

Joseph Weitz, Direttore del Fondo nazionale Ebraico, l’agenzia sionista incaricata di acquisire le terre palestinesi.Machover Israca, 5 Gennaio 1973 p.2.

“Tra di noi deve essere stabilito con molta chiarezza che in questo paese non vi è spazio per fare convivere entrambi i popoli. Non conseguiremo i nostri obiettivi se in questo piccolo paese rimanessero gli Arabi. Non vi è altra soluzione che il trasferimento degli arabi da qui verso i paesi confnanti – tutti quanti. Nessun villaggio, nessuna tribù deve restare.”

Joseph Weitz, Direttore del Fondo nazionale Ebraico, Da “Una Soluzione per il problema dei rifugiati"

“Dobbiamo fare il possibile per assicurarci che loro (i Palestinesi) non facciano più ritorno." Assicurando i suoi compagni sionisti che i palestinesi non sarebbero più tornati…. “I vecchi moriranno e i giovani dimenticheranno." Diario di David Ben-Gurion, 18

Luglio 1948, citato da Michael Bar Zohar in “Ben-Gurion: the Armed Prophet”, Prentice-Hall, 1967, p. 157.

Uno degli slogans più mistificante fu coniato da Israel Zangwill oltre 100 anni orsono: la Palestina sarebbe una…

“terra senza un popolo per un popolo senza una terra."

Dopo aver visitato la Palestina nel 1891, lo scrittore ebreo Achad Ha-Am commentò: “Qui, dalle nostre parti, siamo abituati a credere che Israele sia quasi disabitata, che non si coltivi alcunché e che chiunque voglia acquistare terra qui, possa venire a comprare ciò che il suo cuore desideri. La realtà però, è del tutto diversa. Percorrendo il paese da un capo all’altro, è diffcile trovare terra coltivabile che non sia già coltivata.” :

“Come facciamo a restituire i territori occupati? Non c’è nessuno ai quali potremmo restituirli."

“Non c’erano i palestinesi, non sono mai esistiti."

Golda Meir, 8 Marzo, 1969.

Golda Maier Primo Ministro d’Israele 15 Giugno, 1969

"... “Se l’opinione pubblica dovesse prendere familiarità con il grande numero e noi fossimo davvero obbligati ad accettare i ritorno dei profughi, potremmo trovare diffcile, qualora dovessimo trovarci ad affrontare eserciti di titolari di diritto, convincere il mondo che non tutti quanti loro abbiano in precedenza vissuto sul territorio d’Israele. Ad ogni modo, sembra preferibile mantenere quel numero al minimo, se possibile … piuttosto che non altrimenti.”."

Israeli official Arthur Lourie in a letter to Walter Eytan, director general of the Israeli Foreign Ministry (ISA FM 2564/22). From Benny Morris, "The Birth of the Palestinian Refugee Problem 1947-49", p. 297.

“E’ il dovere dei capi israeliani spiegare all’opinione pubblica con chiarezza e corag-gio, alcuni fatti che col tempo sono caduti nel dimenticatoio. Innanzitutto, vi è il fatto che non vi può essere sionismo, colonizza-zione e uno Stato ebraico senza l’espulsione degli arabi e l’esproprio delle loro terre.”

Yoram Bar Porath, Yediot Aahronot, of 14 July 1972.

“Dovremmo essere preparati a sferrare l’attacco. Il nostro obiettivo è di schiacciare il Libano, la Transgiordania e la Siria. Il punto d’attacco facile è il Libano, essendo il regime musulmano artifciale per cui è facile per noi sovvertirlo. Là ci impianteremo uno Stato cristiano, distruggeremo la Legione Araba e poi elimineremo la Transgiordania. La Siria cadrà nelle nostre mani. Poi, bombarderemo ed andremo avanti per prenderci Port Said, Alessandria ed il Sinai.”

David Ben-Gurion, Mggio 1948, discorso allo Stato Maggiore. Da Ben-Gurion, A Biography, di Michael Ben-Zohar, Delacorte, New York 1978.

“Bisogna costituire uno Stato cristiano (in Libano), con il suo confne meridionale tracciato dal fume Litani. Con questo Stato faremo un’alleanza. Quando schiacceremo le forze della Lega Araba, bombardando Amman, elimineremo anche la Transgior-dania, in seguito cadrà la Siria. Se l’Egitto dovesse azzardarsi a continuare i combattimenti, bombarderemo Port Said, Alessan-dria, il Cairo … e procedendo di questa passo, porteremo a termine la guerra e salderemo i conti dei nostri avi con l’Egitto, gli assiri ed il regno di Aram.”

David Ben-Gurion, Descrivendo gli obiettivi del sionismo nel 1948

"Israele avrebbe dovuto sfruttare la repres-sione delle manifestazioni in Cina, quando l’attenzione dell’opinione mondiale si con-centrò su quel paese, per portare a termine un’espulsione di massa degli arabi dai territori.” Benyamin Netanyahu, all’epoca vice-ministro

degli Esteri, ex Primo Ministro di Israele, parlando agli studenti dell’ Università Bar Ilan, Fonte il gionale israeliano Hotam, 24 Novembre, 1989.

“Tutti dobbiamo muoverci, correre, impadronirci di quante più vette di colline riusciamo ad acchiappare per espandere le colonie perché tutto ciò che pren-diamo adesso, rimarrà nostro …. Mentre tutto ciò che non prenderemo rimarrà a loro.”

Ariel Sharon, all’epoca ministro degli Esteri, durante una riunione di militanti del partito di estrema destra Tsomet. Agence France Press, 15.11.1998 .

“Si è mai visto un popolo che abbia consegnato di sua spontanea volontà il suo territorio ? Allo stesso modo, gli arabi della Palestina non rinunceran-no mai alla loro sovranità se non costretti dalla violenza.”

Vladimir Jabotinsky (fondatore e avvocato delle organizzazioni sioniste ), citato da Maxime Rodinson in Jewish People or Jewish Problem.

“Se fossi un capo arabo, non f rmerei mai un accordo con Israele. Il mio rifuto sarebbe normale; siamo noi ad avere preso il loro territorio. E’ vero che Dio ce l’ha promesso, ma questo che importanza può mai avere per loro ? Il nostro Dio non è loro. C’è stato l’antisemitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma tutto questo era forse per colpa loro ? Loro vedono una cosa sola: noi siamo arrivati ed abbiamo rubato il loro paese. Perché mai dovrebbero accettare questo ?”

David Ben Gurion (Capo del primo governo d’Israele) citato da Nahum Goldmann in Le Paraddoxe Juif (The Jewish Paradox), pp121.

“I palestinesi verrebbero schiacciati come locuste … le teste schiacciate contro la roccia ed i muri.”

Yitzhak Shamir, primo ministro israeliano, discorso ai coloni, citato dal New York Times 1 Aprile, 1988

“Quando avremo colonizzato la terra, agli arabi non resterà che schiamazzare su e giù come gli scarafaggi ubriachi dentro una bottiglia.”

Raphael Eitan, Capo di Stato maggiore della Difesa, New York Times, 14 Aprile 1983.

“Se avessimo pensato che anziché con soli 200 palestinesi morti, saremmo riusciti a porre f ne di colpo alle lotte causando duemila morti, avremmo impiegato una forza molto maggiore”.

Ehud Barak, Israeli Primo Ministro israeliano citato dall’ Associated Press, 16 Novembre 2000.

“La tesi che il pericolo di un genocidio fosse incombente su di noi nel giugno 1967 e che Israele stesse lottando per la sua sopravvivenza fsica, è una bufala, creata e messa in circolazione solo dopo la guerra.” Israeli Generale Matityahu

Peled, generale israeliano Ha'aretz, 19 Marzo 1972.

“Noi dichiariamo apertamente che agli arabi non verrà concesso il diritto di insediarsi nemmeno su un solo centimetro di Eretz Israel. La forza è l’unica cosa che essi comprendono è così sarà anche in futuro. Noi impiegheremo la forza ultimativa fnché i palestinesi non verranno verso di noi strisciando supini.”

Rafael Eitan, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito israeliano – citato da Gad Becker, Yediot Ahronot 13 Aprile 1983, ripreso dal New York Times 14 April 1983.

“Vi è un profondo abisso tra noi (ebrei) e i nostri nemici. Non soltanto per quanto riguarda la capacità, ma anche in fatto di moralità, cultura, sacralità della vita e della coscienza. Loro, qui, sono i nostri vicini, ma è come se ad una distanza di poche centinaia di metri, si trovi gente che non appartenga al nostro continente, al nostro mondo, ma che effettivamente provenga da un’altra galassia.”

Israeli president Moshe Katsav, presidente israeliano, citato da The Jerusalem Post, 10 maggio, 2001

“I palestinesi sono come i coccodrilli: più carne viene loro data, più ne vogliono ancora.”

Ehud Barak, all’epoca Primo Ministro israeliano 28 Agosto, 2000. Citato dal The Jerusalem Post, il 30 Augusto, 2000

"[I palestinesi] sono bestie a due gambe"

Menahim Begin, discorso alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, "Begin e le bestie". New Statesman, 25 Giugno 1982.

“Il sangue di un ebreo e quello di un non-ebreo non sono la stessa cosa."

Yitzhak Ginsburg,rabbino israeliano spiagando che non c’è fattispecie di omicidio se un ebreo uccide un non-ebreo. Jerusalem Post, 19 Giugno,1989.

Anche se l’Assemblea Generale (dell’ONU) votasse con 121 contro 1 a favore di un ritiro d’Israele dietro le linee dell’armistizio (i confni pre-1967), Israele si rifuterebbe di applicare tale risoluzione”. Aba Eban (all’epoca Ministro agli Esteri

d’Israele), New York Times, 19.06.1967.

“Ogni qualvolta facciamo qualcosa voi venite a dire che gli americani potrebbero farci questo o quello …. Fatemi dire una cosa con molta chiarezza: non preoccupatevi delle pressioni americane su Israele. Siamo noi, il popolo ebraico, a controllare l’America e questo gli americani lo sanno.”

Ariel Sharon, Primeo Ministro israeliano, rivolto a Shimon Peres il 3 Ottobre 2001, riferito da Kol Yisrael radio.

“Tra I fenomeni politici più preoccupanti dei nostri tempi, vi è l’emergere nel neonato stato d’Israele del Partito della Libertà (Herut), un partito politico strettamente imparentato nella sua organizzazione, nei suoi metodi, nella flosofa politica e nel suo

richiamo sociologico, con i partiti nazisti e fascisti.”

[(Begin e Yitzhak Shamir, membri di detto partito, divennero Primi Ministri).Albert Einstein, Hanna Arendt ed altri eminenti ebrei americani in un testo inviato al The New York Times, per protestare contro la visita in America of Menachem Begin, Dicembre 1948.

"“Saremo costretti ad affrontare la realtà che l’impresa di costituire ed espandere Israele non è innocente e nemmeno redentiva. Noi, come ebrei, abbiamo causato ciò che storica-mente abbiamo subito – una popolazione di profughi in diaspora.” Martin Buber, filosofo ebreo,

rivolgendosi al primo ministro Ben Gurion in un discorso sul carattere morale dello Stato d’Israele e riferendosi ai profughi arabi, marzo 1949.

“Quando noi (i seguaci del giudai-smo profetico) facevamo ritorno in Palestina …. La maggioranza del popolo ebraico ha preferito impa-rare da Hitler piuttosto che da noi.”

Martin Buber, parlando in pubblico a New York audience, Jewish Newsletter, 2 Giugno, 1958.

“Il potere legale di Hitler era basato sulla Legge dei pieni poteri, regolarmente approvata dal parlamento stesso e che dava al Fuehrer ed ai suoi rappresentanti, per dirlo in parole povere, il potere di fare quello che poi facevano, o per dirlo nel linguaggio giuridico, di emanare regolamenti aventi il potere di norme legislative. Esattamente lo stesso tipo di regolamento fu votato dal parlamento israeliano immediatamente dopo la guerra del 1967, riconoscendo al governatore d’Israele ed ai suoi rappresentanti il potere di un Hitler, che loro hanno usato in modo hitleriano.”

Dr. Israel Shahak, Presidente della Lega Israeliana per i Diritti Umani e Civili, sopravissuto al campo di concentramento Bergen-Belsen, nel suo commento sui Regolamenti d’Emergenza emanati in Israele all’indomani delle conquiste del 1967. Vedi “ ‘Palestine’, vol. 12, December 1983 “.

“Se dovessimo riconoscere richieste basate su conquiste conseguite migliaia di anni fa, l’intero mondo verrebbe capovolto.” Lord Sydenham, Hansard, House of

Lords, 21 June 1922.