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    Molti di voi credo siano meravigliatidel fatto che mi sia presentato conl'intenzione di parlare della salvezza,come se la citt fosse in pericolo o lasua situazione vacillasse, invecepossiede non pi di duecento triremi,amministra in pace la partecontinentale e controlla i mari

    (2) , ,, , .

    e inoltre ha molti alleati pronti, nel

    caso, a recarci soccorso e molti di piche versano le contribuzioni eobbediscono agli ordini. Data questasituazione si potrebbe affermare chesia giusto essere baldanzosi quandosi lontano dai pericoli, mentre ainostri nemici tocca avere paura edeliberare sulla propria salvezza.

    (3) , . . ,

    Sono dunque consapevole che voi,accogliendo questo ragionamento,non tenete in alcun conto la miainiziativa e coltivate la speranza diimpadronirvi di tutta la Grecia graziea questa potenza, ma io proprio perquesto mi trovo ad aver paura,perch vedo che le citt che pensano

    di trovarsi nelle migliori condizioniassumono le peggiori deliberazioni equelle che sono estremamentebaldanzose si ritrovano nei pi grandipericoli. La causa il fatto

    (4) , , ,

    che tra gli uomini nessun bene enessun male si forma da solo, ma allaricchezza e alla potenza si impone esi accompagna la stoltezza e, insiemea questa, la sfrenatezza, mentre allapovert e alla miseria si aggiunge lasaggezza e un gran senso dellamisura.

    (5) . , .

    Perci difficile capire quale di questiaspetti si debba decidere di lasciareai propri figli: infatti possibilevedere che spesso le situazioni si

    dispongono al meglio a partire da unacondizione che sembra di debolezza,mentre sono solite volgere al peggioa partire da una condizione cheappare piuttosto buona.

    (6) , , . , ,

    Di questa realt posso presentaremoltissimi esempi tratti dallesituazioni private (perch questesubiscono trasformazioni moltofrequenti), ma certamente esempipi grandi e pi chiari per chi ascoltasono quelli tratti dalla storia nostra edei Lacedemoni. Per quanto riguardanoi, quando la citt venne distruttadai barbari, grazie al fatto di averepaura e di rivolgere l'attenzione alla

    buona amministrazione,raggiungemmo il primato tra i Greci,mentre, quando pensammo dipossedere una potenza invincibile,poco manc che cadessimo inschiavit.

    (7) , , , .

    I Lacedemoni, prendendoanticamente le mosse da citt debolie misere, grazie a una condotta divita accorta e alla disciplina militareriuscirono a conquistare ilPeloponneso, ma in seguito, esaltatisioltre il dovuto, dopo aver ottenuto ilpotere sulla terra e sul mare,incapparono nei nostri stessi pericoli.

    (8)

    , , , , .

    Chiunque sia dunque consapevoleche cambiamenti tanto grandi sonoavvenuti e tali potenze si sonodissolte cos rapidamente e tuttaviaha fiducia nel presente, insensatooltre ogni limite, soprattutto perchla nostra citt ora molto pi deboledi quel tempo e si sono rinnovatil'odio dei Greci e l'inimicizia del re,

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    che allora ci sconfissero.

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    Non so che cosa pensare, se a voinon importi nulla dello Stato, oppurevi interessi, ma siete arrivati a talpunto di stupidit, da non accorgervidel livello di confusione in cui precipitata la citt. Vi comportate inmaniera simile a quegli uomini, che,dopo aver perso tutte le citt della

    Tracia, aver inutilmente speso per glistranieri pi di mille talenti,

    (10) , ,

    , , .

    esser caduti in sospetto presso iGreci e divenuti nemici dei barbari,esser stati inoltre costretti a salvaregli amici dei Tebani e aver perso inostri alleati, noi per tali azioni gidue volte abbiamo celebrato consacrifici, come fosse una buonanotizia, mentre con una certatrascuratezza ci riuniamo inassemblea proprio per quelli checompiono interamente il propriodovere.

    (11) , , .

    E non senza motivo ci troviamoimplicati in questa situazione, perchniente pu essere svoltocorrettamente se non si prendono legiuste deliberazioni sul complessodell'amministrazione, ma anche se siriesce a sistemare una parte della

    situazione per fortuna o grazie alvalore del singolo, basta poco perincappare nuovamente nelle stessedifficolt.

    (12) , , . .

    E tale verit la si pu constatare inbase a quello che capitato a noi:quando tutta la Grecia cadde sotto ilcontrollo di Atene, dopo la battaglianavale di Conone e la strategia di

    Timoteo, non fummo in grado diconservare la situazione favorevoleneanche per un momento, ma subitomandammo tutto all'aria edissipammo la fortuna. Noi nonabbiamo n cerchiamo con il giustozelo uno Stato che sia bene

    amministrato.(13) , , .

    Eppure sappiamo tutti che lacondizione favorevole lapredispongono e la conservano noncoloro che si circondano di murabellissime e grandissime o coloro chesi riuniscono nello stesso luogoinsieme a un elevatissimo numero dipersone, ma chi amministra lapropria citt nella maniera migliore epi accorta.

    (14) , . , , .

    , .

    L'anima di una citt non nient'altroche la costituzione, che possiedetanta forza quanta ne ha nel corpol'intelligenza. la costituzione cheassume le deliberazioni riguardo aqualsiasi argomento, custodisce ibeni e allontana le disgrazie: ad essa giusto che si conformino sia leleggi, sia gli oratori, sia i privaticittadini e agiscano in accordo con lacostituzione che si trovano ad avere.

    (15) , , , . .

    Noi non ci preoccupiamo di esserneprivati e non pensiamo a correggerla,ma, sedendo nelle botteghe,accusiamo le istituzioni e diciamo chemai abbiamo avuto un cattivogoverno sotto il potere del popolo,mentre proviamo compiacimentodella nostra situazione e dei nostripensieri pi che della costituzionelasciataci dagli antenati. Sullacostituzione intendo ragionare e per

    questo mi sono iscritto a parlare.(16) , , ,

    Sono infatti sicuro che solo lacostituzione sia in grado diallontanare i pericoli incombenti eliberarci dai mali presenti, a pattoche vogliamo riprendere quel poterepopolare che istitu Solone, la

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    . persona pi vicina al popolo, eristabil dal principio Clistene, dopoaver cacciato i tiranni e riportatonuovamente in citt il popolo: nonpotremmo trovare una costituzionen pi democratica, n pi utile allacitt.

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    .

    Eccone la prova pi grande: chi hautilizzato quella costituzione, dopoaver compiuto molte nobili imprese eacquisito fama presso tutti gli uomini,ha ricevuto spontaneamente daiGreci il comando, mentre quelli chedesiderano la costituzione che c'ora, dopo essersi attirati l'odio di tuttie aver subito molte dure sconfitte,per poco non sono precipitati nelladisgrazia estrema.

    (18) , ; ;

    E dunque bisogna lodare o tollerarequesta costituzione che in passato stata causa di tanti mali e ora, annodopo anno, volge al peggio? O nondobbiamo temere che, con un taleaumento di mali, finiremo perincorrere in difficolt pi aspre diquelle passate?

    (19) , , ,

    .

    Ma affinch voi non ascoltiate solo undiscorso generale, ma possiatecompiere delle scelte e formulare deigiudizi conoscendo i particolari,

    vostro compito prestare pienaattenzione a quello che vi dico; iocercher di spiegarvi, il pisinteticamente possibile, gli aspetti dientrambe le costituzioni.

    (20) , , , , , , .

    Coloro che amministrarono la citt inquel tempo istituirono unacostituzione che non veniva chiamatacon un nome molto umano e mite,ma che nei fatti appariva diversa achi la sperimentava: essa non educ icittadini in modo tale chescambiassero il potere popolare persfrenatezza, la libert per assenza dileggi, l'uguaglianza per licenza, lafelicit per possibilit di agire in

    questa maniera, ma, odiando epunendo simili persone, rese tutti icittadini migliori e pi saggi.

    (21) , , , , ,

    Questa scelta fece s soprattutto cheamministrassero bene la citt: vierano due forme consideratedispensatrici di uguaglianza, l'unache attribuiva lo stesso a tutti, l'altrache considerava i singoli; nontrascurarono quella pi utile,

    (22) , , , . , .

    ma scartarono come ingiusta quellache non faceva distinzioni tra lepersone di qualit e le persone privedi qualit e scelsero quella cheassegnava ricompense e punizioni inbase al merito e con questo sistemaamministrarono la citt, senzasorteggiare le cariche tra tutti icittadini, ma scegliendo per ciascunafunzione i migliori e i pi capaci.Speravano che in questo modo anchegli altri si sarebbero conformatiall'esempio di chi guida lo Stato.

    (23) , , .

    Ritennero poi che questo sistemafosse pi vicino al popolo di quellofondato sulla sorte, perch nelsorteggio arbitro sarebbe stata lasorte e spesso avrebbero potutoottenere le magistrature le personefavorevoli all'oligarchia, mentre nelsistema di scelta dei pi adatti ilpopolo sarebbe stato padrone discegliere coloro che hanno

    particolarmente a cuore lacostituzione esistente.

    (24) , , , , ,

    E se questa costituzione piaceva allamaggioranza e le cariche non eranosoggette a disputa lo si deve al fattoche avevano imparato a lavorare erisparmiare, a non trascurare le

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    questioni riguardanti la propria casae a discutere sulle questioni altrui, anon amministrare i propri beni con lerisorse pubbliche, ma a fornire allacomunit quello che ciascunopossedeva, se ve ne fosse il bisogno,e a non conoscere con maggiorprecisione le entrate derivanti dallemagistrature rispetto a quellederivanti dalle proprie attivit.

    (25) , , .

    Si tenevano cos a grande distanzadagli affari cittadini che era pidifficile trovare in quei tempiqualcuno che volesse assumere dellecariche che oggi qualcuno che ne siaprivo. Ritenevano che la cura delloStato non fosse una forma dicommercio, ma un servizio, e,quando assumevano una carica, noncercavano di scoprire fin dal primogiorno se i magistrati precedentiavessero lasciato qualche entrata,ma se avessero trascurato un affareda concludere con urgenza.

    (26) , ,

    ,

    Per dirla in breve, essi avevanodeciso che il popolo dovesse creare lemagistrature come un tiranno, punirechi commettesse reati e giudicaredelle controversie, mentre chiconduceva la vita nell'ozio e

    possedeva risorse adeguate dovesseoccuparsi dello Stato come se sioccupasse dei suoi schiavi:

    (27) , . , , ;

    se si comportavano secondogiustizia, venivano lodati e dovevanocontentarsi di questo onore, mentrese governavano ingiustamente, nonpotevano ottenere alcuna forma diperdono, ma erano sottoposti aseverissime pene. Si potrebbedavvero trovare una forma digoverno popolare pi salda e pigiusta di questa, che aveva prepostoagli affari pubblici i pi capaci eaveva reso il popolo padrone dicostoro? Questo era dunque il

    sistema della loro costituzione.(28) . .

    Da questi elementi possibilededurre che negli affari quotidiani diogni singolo giorno agissero sempregiustamente e secondo la legge, datoche chi ha fornito di solide basil'intera impalcatura dello Stato,necessariamente ha solide anche lesingole parti.

    (29) , , , , , , , ,

    Innanzi tutto, riguardo agli dei(perch giusto iniziare da qui) nonse ne occupavano e non celebravanoriti in maniera disuguale odisordinata. N conducevano insacrificio trecento buoi, quandosembrava opportuno, ntrascuravano i sacrifici tradizionali,

    quando capitava. Non celebravano inmaniera splendida le feste straniere,a cui si aggiungono anche i banchetti,ma compivano sacrifici in base allerisorse raccolte nei santuari pi sacri.

    (30) , , . , .

    E solo a questo badavano, a noneliminare alcuna delle tradizionipatrie e a non aggiungere niente alleconsuetudin, perch ritenevano chela devozione verso gli dei non stessenel lusso, ma nel non rimuovere nulladi quanto trasmesso loro dagliantenati. E i doni provenienti daglidei non li utilizzavano in manieravolubile o confusa, ma al momentoopportuno, destinandoli al lavoro

    della terra e alla raccolta dei frutti.(31) . , , .

    In maniera simile a quanto abbiamodetto si comportavano tra di loro,dato che non solo andavanod'accordo riguardo agli interessicomuni, ma nei rapporti reciprociregolavano le loro relazioni cos come

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    , devono fare le persone intelligenti eche hanno a cuore la patria. I cittadinipoveri erano talmente lontani dalprovare invidia per i ricchi,

    (32) , , , , , .

    che si preoccupavano ugualmentedelle grandi case come delle proprie,ritenendo che la felicit di quelliandasse a loro vantaggio. E quelli chepossedevano le ricchezze nondisprezzavano affatto i pi bisognosi,ma, considerando come propriavergogna le ristrettezze dei cittadini,andavano incontro alle loro necessit,concedendo ad alcuni campi adaffitto modesto, inviando altri acommerciare, offrendo aiuti ad altriper i diversi lavori.

    (33) , , . , ,

    Non temevano di subire uno dei duemali, perdere tutto o, gestendo moltiaffari, recuperare una parte dellerisorse investite: avevano ugualefiducia riguardo alle somme concesseall'esterno come per quelledepositate all'interno.

    (34) , ,

    , , , , , .

    Vedevano che chi giudicava le causesui contratti non usavano clemenza,ma obbedivano alle leggi e, negli altriprocessi non creavano la possibilit dicommettere reati, ma si adiravanocon chi sottraeva dei beni pi che con

    le vittime, ritenendo che chi violassefraudolentemente i contrattidanneggiasse i poveri pi che i ricchi:infatti gli uni, se smettessero diesporsi, perderebbero entratemodeste, mentre gli altri, serimanessero senza mezzi disussistenza, incapperebbero nelladisgrazia estrema.

    (35) , . , .

    , , .

    E grazie a questa concezionenessuno nascondeva le propriericchezze o esitava a metterle ingioco, ma consideravano con pipiacere chi chiedeva prestiti che li lirestituiva. Avevano entrambi i pregiche vogliono possedere gli uomini

    assennati: al tempo stessoprestavano aiuto ai cittadini erendevano produttive le loro risorse.Ma questo era il cardine del viverebene insieme: le propriet di chiviveva secondo giustizia erano sicuree potevano essere utilizzate incomune da parte dei cittadinibisognosi.

    (36) , , , . , .

    Qualcuno forse potrebbe tenere inpoco conto ci che stato detto, datoche lodo le azioni intraprese in queitempi senza elencare i motivi per iquali si relazionavano tra di loro eamministravano la citt cos bene. Iocredo di aver gi detto qualcosa aquesto riguardo, tuttavia cercher di

    aggiungere qualcosa e di esporre pichiaramente questo aspetto.

    (37) , , , . , , , .

    Loro non avevano molte persone chesovrintendessero all'educazione:quando raggiungevano l'et adulta,potevano fare quello che volevano,ma nei momenti importanti eranosottoposti a un controllo maggioredei ragazzi. I nostri antenati, infatti,avevano talmente a cuore lamoderazione che assegnarono ilcontrollo sull'ordine al consigliodell'Areopago, a cui potevanoaccedere solo le persone di nascitanobile e che avevano dato provanella vita di grande qualit e

    moderazione: perci a ragione sidistingueva tra i consigli greci.

    (38) , ,

    Si possono presentare delle provesulle istituzioni di allora e su quellepresenti: ancora oggi, bench tuttidisprezzino il principio della scelta edella valutazione, possiamo vedere

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    . , .

    che le persone che si rivelanointollerabili nelle altre questioni,quando salgono sull'Areopago,esitano a manifestare la proprianatura e danno retta alleconsuetudini del luogo pi che allaloro malvagit. Una cos grandepaura infusero nei disonesti e un cosgrande monumento della loro qualite moderazione lasciarono in quelluogo.

    (39) , , ,

    , , .

    A tale consiglio, come ho detto,assegnarono il potere supremo dicontrollare l'ordine ed esso ritenneche fossero in errore coloro cheritengono che gli uomini migliori sitrovino l dove siano istituite leggiaccuratissime: niente pu infattiimpedire che tutti i Greci sianouguali, dato che piutosto facilescambiarsi le leggi scritte.

    (40) , , . (opp. ). .

    Ma non da questo che conseguel'accrescimento della qualit, madalle abitudini quotidiane. La maggiorparte delle persone, infatti, diventanouguali per gli usi a cui ciascuno vieneeducato. E il gran numero el'accuratezza delle leggi segno chequesta citt viene maleamministrata, dato che si costretti

    a promulgare molte leggi per porreostacoli ai reati.

    (41) , , , .

    Coloro che vogliono avere un buongoverno non devono riempire i porticidi iscrizioni, ma coltivare nell'anima ilsenso di giustizia, perch non con idecreti, ma con gli usi si amministrabene la citt. Chi ha ricevuto unacattiva educazione avr comunquel'ardire di violare anche le leggiaccurate, ma chi stato ben educatovorr rispettare anche leggi scrittecon semplicit.

    (42) , ,

    , .

    Quando pensavano questo, nonbadavano a cercare innanzi tutto glistrumenti per punire i violatori

    dell'ordine, ma i mezzi con cui evitareche si macchiassero di qualcosameritevole di pena: ritenevano,infatti, che questo fosse il lorocompito e che toccasse invece ainemici preoccuparsi delle punizioni.

    (43) , . , .

    Si prendevano cura di tutti i cittadini,ma soprattutto dei giovani.Vedevano, infatti, che le persone diquell'et vivono in manieraestremamente disordinata e sonopreda di moltissimi desideri d quindi necessario domare i loro animicon l'interesse per occupazioni belle,che mescolino fatiche e piaceri:permane, infatti, in queste soleoccupazioni chi riceve un'educazione

    da uomo libero e si abitua allagrandezza d'animo.

    (44) , , . , ,

    Non era possibile assegnare a tutti lastessa attivit, dato che avevano stilidi vita differenti: prescrivevanodunque a ciascuno un compito che siadattasse alla relativa ricchezza.Indirizzavano i pi bisognosiall'agricoltura e al commercio,consapevoli del fatto che la povertnasce dalla pigrizia

    (45) . , , .

    e la delinquenza dalla povert.Eliminando la fonte dei malipensavano che avrebbero allontanatoanche gli altri reati che ad essa siaccompagnano. Spinsero chi

    possedeva redditi sufficienti aoccuparsi dell'arte equestre, deiginnasi, della caccia e della filosofia,vedendo che grazie a questeoccupazioni alcuni si distinguevano,altri si tenevano lontani dalla maggiorparte dei mali.

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    E dopo aver istituito queste leggi, nonsprecarono il tempo restante, ma,divisa la citt in quartieri e il territorioin demi, osservavano la vita diciascuno e conducevano davanti alconsiglio chi trasgredisse l'ordine. E ilconsiglio alcuni li ammoniva, altri liminacciava, altri ancora li punivacome meritavano. Sapevano, infatti,che esistono due sistemi per incitareall'ingiustizia e far cessare ladelinquenza:

    (47)

    , , , . , , .

    laddove non istituita alcunasorveglianza su simili persone e lesentenze non sono scrupolose, sonodestinate a corrompersi anche lenature oneste, ma dove i malfattorinon riescono a sfuggire con una certafacilit e, se scoperti, a ottenere ilperdono, allora le cattive inclinazionitendono a scomparire. Sapendoquesto, riuscivano a controllare icittadini usando entrambi i sistemi,sia con le punizioni, sia conl'attenzione e chi aveva commessoun reato era tanto lontano dal farlafranca che individuavano gi daprima quelli che stavano perdelinquere.

    (48) , , , . , , .

    Perci i giovani non passavano il

    tempo nelle case da gioco o tra leflautiste e neanche in quelle riunioninelle quali ora trascorrono legiornate, ma permanevano nelleoccupazioni alle quali erano statidestinati, provando ammirazione perquelli che primeggiavano in questeattivit. Si tenevano talmente distantidalla piazza che, se qualche voltaerano costretti ad attraversarla,sembravano farlo con moltavergogna e modestia.

    (49) .

    , . , , .

    Contraddire e insultare gli anziani loconsideravano pi terribile di quantosia considerato ora far violenza aigenitori. Nessuno, neanche un bravo

    schiavo, avrebbe osato mangiare obere in una bettola, perch citenevano a ostentare seriet, non afare i buffoni. E le persone scurrili ecapaci di prendere in giro gli altri, cheora vengono considerate simpatiche,loro le ritenevano sciagurate.

    (50) . , , , .

    Nessuno pensi che io sia maldispostoverso chi ha quest'et. Non pensoche siano responsabili loro dellasituazione e so che alla maggiorparte di loro non piace affatto questostato di cose che consente loro divivere in modo cos sfrenato: percinon sarebbe opportuno prenderselacon loro, invece molto pi giustoaccusare coloro che hanno

    amministrato la citt poco prima dinoi.

    (51) . , . ,

    Sono loro che hanno incitatoall'incuria e hanno abbattuto il poteredel consiglio, mentre, quando ilconsiglio aveva il diritto di vigilare, lacitt non era piena di processi,accuse, tributi, povert e guerre, male relazioni interne erano tranquille evivevano in pace con gli altri. Simostravano degni di fiducia ai Greci

    (52) , , . , , , .

    e terribili ai barbari, perch i primi liavevano salvati, mentre degli altri sierano presi una tale vendetta, cheerano contenti se non subivano altrimali. Perci vivevano in tanta

    sicurezza, grazie a questi fatti, che lecase e le strutture nei campi eranopi belle e molto pi sontuose diquelle dentro le mura e molti cittadininon venivano in citt neanche per lefeste, ma preferivano rimanere tra ipropri beni, piuttosto che godere di

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    popolo. Perci mi capiterebbel'ingiustizia pi grande di tutte se io,consigliando una simile costituzione,dessi l'impressione di volerdestabilizzare le istituzioni.

    (60) , , , , , .

    Inoltre anche da questo piuttostofacile comprendere le mie intenzioni:considerando la maggior parte deimiei ragionamenti, sar apparsochiaro che io disprezzo l'oligarchia el'avidit, mentre approvo le forme digoverno basate sull'equit esull'uguaglianza, ma non tutti, soloquelli ben regolamentati e non percaso, ma secondo razionali principi digiustizia.

    (61) , , . , .

    So che i nostri antenati con questacostituzione si sono molto distintidagli altri e che i Lacedemoni hannoun bellissimo governo proprio perch il popolo che ha il pieno potere:nella scelta delle magistrature, nellavita quotidiana e nelle altre attivitsappiamo, infatti, che presso di loropi che presso gli altri avevanovigore i principi di equit e diuguaglianza ed a questi principi chele oligarchie fanno guerra, mentrepermangono dove il potere delpopolo ben regolamentato.

    (62) , , , , , .

    Se volessimo indagare, troveremoche la democrazia pi che l'oligarchiarisulta utile alle citt pi famose e pigrandi, poich, se paragonassimoquesta nostra costituzione, che tutticritichiamo, non con quella di cui hoparlato, ma con quella istituita daitrenta, non vi sarebbe nessuno chenon la considererebbe un dono deglidei.

    (63) , , , , , . .

    Anche se qualcuno dir che vadofuori argomento, intendo oramostrare ed esporre quanto lacostituzione di ora sia diversa daquella del passato, affinch nessunocreda che io indaghi con eccessivo

    scrupolo gli errori del popolo,tralasciando, invece, se ci sono, gliaspetti belli e nobili. Il discorso nonsar n lungo, n inutile per gliascoltatori.

    (64) , , , , ;

    Quando perdemmo le naviall'Ellesponto e la citt precipit inquella sciagura, chi tra gli anziani nonsa che le persone riconosciute comefavorevoli al popolo erano dispostead affrontare qualsiasi sofferenza,per non sottostare alle imposizioni, eritenevano vergognoso che sivedesse che la citt un tempo allaguida dei Greci fosse sottoposta adaltri, mentre i sostenitoridell'oligarchia erano pronti ad

    abbattere le mura e a sopportare laschiavit?

    (65) , , , , ; , , ;

    E chi non sa che quando il popolo erapadrone dello Stato, noi imponevamoguarnigioni alle acropoli degli atri,mentre quando i trenta siimpadronirono della costituzione, inemici occupavano la nostra citt? Echi non sa che in quei tempi iLacedemoni erano i nostri padroni,mentre quando gli esuli tornarono eosarono combattere per la libert eConone vinse in mare, giunsero daparte loro gli ambasciatori a conferirealla citt il controllo sul mare?

    (66) , , , , , ,

    E inoltre chi tra i miei coetanei non

    ricorda che sotto il potere del popoloabbellirono la citt con edifici sacri ecivili a tal punto che ancora adessochi vi arriva ritiene che sia degna dicomandare non solo sui Greci, maanche su tutti gli altri, mentre i trentali trascurarono e li saccheggiarono e

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    ; vendettero per tre talenti, perchfosse distrutto, quell'apparato navaleper il quale la citt aveva speso nonmeno di mille talenti?

    (67) . , , , , .

    Ma non si potrebbe giustamentelodare neanche la loro clemenza pidi quella del popolo, dato che gli uni,dopo essersi impadroniti della cittper decreto, uccisero senza processomille e cinquecento cittadini e pi dicinquemila costrinsero a fuggire alPireo; mentre gli altri, dopo averprevalso ed esser ritornati in armi,eliminati i principali responsabili deimali, regolarono le relazioni con glialtri in modo talmente corretto elegale che chi li aveva cacciati nonottenne meno di chi era tornato.

    (68) , , , .

    E questa la prova pi bella e pigrande tra tutte dell'equit delpopolo: quelli che erano rimasti incitt avevano preso in prestito daiLacedemoni cento talenti perl'assedio di quelli che avevanooccupato il Pireo; allora, convocatal'assemblea sulla restituzione dellasomma, bench molti sostenesseroche fosse giusto che i Lacedemonifossero pagati non da chi avevasubito l'assedio, ma da chi aveva

    ottenuto il prestito, il popolo deciseche della restituzione si facessecarico la comunit.

    (69) , , , . , , , .

    E con questa decisioneriacquistammo un tale livello diuguaglianza e facemmo progredire lacitt a tal punto che i Lacedemoni,che sotto l'oligarchia poco mancavache ci dessero ordini ogni singologiorno, in democrazia venivano asupplicare e a pregare che nontollerassimo che fossero annientati.Questa la caratteristica distintiva dientrambe le mentalit: gli uniritenevano giusto comandare aicittadini ed essere schiavi dei nemici,

    mentre gli altri ritenevano giustocomandare agli altri, e condividere glistessi diritti con gli altri cittadini.

    (70) , , , .

    Ho esposto questi fatti per duemotivi: innanzi tutto per dimostrareche io non sostengo n le oligarchie,n l'avidit, ma una costituzionegiusta e ordinata, poi per far capireche le democrazie, se sono malregolate, generano disgrazie inferiori,mentre se beneficiano di un buongoverno, si distinguono per il fatto diessere pi giuste, pi imparziali e pipiacevoli per i cittadini.

    (71) , ,

    , , .

    Ci si potrebbe forse chiedere perchio cerchi di persuadervi a cambiareuna costituzione che ha conseguito

    molti bei meriti e per quale motivoora abbia ricoperto di tante lodi lademocrazia e poi, appena ne hol'occasione, cambio parere e critico eaccuso le istituzioni esistenti.

    (72) , , , , , .

    Io biasimo e penso che siano pisciocchi di quanto convenga i privatiche fanno poche cose giuste e moltene sbagliano e deploro le personenate da uomini valenti, che sonopoco pi onesti di chi supera i limitiper malvagit e si rivelano moltopeggiori dei padri, e vorrei consigliareloro di smetterla con similicomportamenti.

    (73) , , , ,

    Lo stesso penso dello Stato: ritengo,

    infatti, che non abbiamo niente di cuiandar fieri ed esser contenti se siamopi corretti delle persone deliranti efolli, mentre dobbiamo piuttostoadirarci e sopportare malvolentieri seci ritroviamo ad essere peggiori degliantenati, dato che con il loro senso

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    . di giustizia che dobbiamo competere,non con la malvagit dei trenta, eoltretutto a noi tocca essere miglioridi tutti gli uomini.

    (74) , . , , .

    E questo ragionamento non l'ho fattoora per la prima volta: queste cose leho gi dette altre volte e a moltepersone. So, infatti, che in ognisingolo luogo la natura dei frutti,degli alberi e degli animali possiedecaratteristiche specifiche e sidistingue molto dagli altri, cos lanostra terra in grado di produrre eallevare uomini non soloparticolarmente ben disposti riguardoalle arti, alle attivit pratiche e alragionamento, ma che si distinguonoanche per il coraggio e le qualit.

    (75) , , , , , , .

    La prova si ricava dalle antichebattaglie che sostennero controAmazzoni, Traci e tutti iPeloponnesiaci e dai pericoligeneratisi nelle guerre persiane,durante le quali, dopo avercombattuto sia per terra, sia permare, sia da soli, sia insieme aiPeloponnesiaci, vincemmo i barbari econseguimmo le pi alte lodi: nientedi questo avrebbero potuto fare, senon fossero stati superiori per natura.

    (76) , . , . . , , .

    E nessuno pensi che questo elogioriguardi noi che governiamo ora, anzitutto il contrario. Tali discorsicostituiscono una lode per gliantenati che si sono mostravanodegni di qualit, ma rappresentanoun'accusa per coloro che infangano laloro nobile nascita con la negligenzae la malvagit. Ed questo chefacciamo noi, diciamo la verit.Bench, infatti, avessimo una naturasimile, non l'abbiamo conservata, masiamo precipitati nella follia, neldisordine e nel desiderio discelleratezze.

    (77)

    , . , , , .

    Ma temo di allontanarmi troppo

    dall'argomento, se continuo acriticare la situazione esistente e adaccusare le attuali istituzioni. Suquesto aspetto ho gi parlato prima enuovamente parler, a meno che nonvi persuada a porre fine a simili errorie dopo aver esposto brevemente glielementi su cui ho impostato findall'inizio il discorso, lascer spazio achi voglia offrire altri consigli suquesti argomenti.

    (78) , , ,

    , , .

    Se continuiamo ad amministrare lacitt come facciamo ora,necessariamente prenderemodecisioni, faremo guerre, vivremo,subiremo e compiremo quasi tuttocos come accade ora ed accaduto

    in passato, mentre, se cambiamo lacostituzione, e lo facciamo secondo ilsistema adottato dagli antenati,avremo anche le loro istituzioni, datoche, necessariamente, dalle stesseforme di governo derivano azionisempre uguali e simili.

    (79) , . , . ,

    Dobbiamo decidere quale forma digoverno scegliere dopo averconfrontato le due forme principali. Ein primo luogo dobbiamo osservarecome sia i Greci, sia i barbari sidisponessero nei confronti di quellacostituzione e come si relazionanocon noi ora, dato che queste stirpicontribuiscono alla prosperit per una

    parte non piccolissima, quandoentrano in relazione con noi.

    (80) . , ,

    I Greci avevano una tale fiducia inquelli che governavano in quei tempiche per la maggior parte asiaffidavano volentieri alla citt,mentre i barbari evitavano talmente

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    di intromettersi nelle faccendegreche, che con le lunghe navi nonarrivavano a Faselide e con l'esercitonon oltrepassavano il fiume Alys, mase ne stavano tranquilli.

    (81) . , , , .

    Ora la situazione arrivata a unpunto tale che gli uni odiano la citt egli altri ci disprezzano. E riguardoall'odio dei Greci avete ascoltato glistrateghi; quale sia l'animo del re neinostri confronti, stato mostratochiaramente dalle lettere che hainviato.

    (82) , , . , , .

    E inoltre da quel buon sistema digoverno gli opliti ricevevano una taleeducazione al valore, che non simolestavano tra loro, macombattevano e vincevano tutti quelliche invadevano il territorio. Noi tuttoil contrario: non lasciamo passarealcuna giornata senza arrecarcireciproche offese e trascuriamo a talpunto gli affari militari, che neancheosiamo schierarci se non veniamopagati.

    (83) , , , , .

    E questo il punto pi importante:allora nessun cittadino era privo delnecessario n disonorava la cittchiedendo l'elemosina a chiincontrava, mentre ora i poveri sono

    pi dei possidenti. E i poveri bisognaperdonarli se non si preoccupanoaffatto dello Stato, ma pensano solo acome riuscire a sopravvivere giornoper giorno.

    (84) , , , .

    Io sono dunque intervenuto e hoesposto questo discorso nellaconvinzione che riusciremo adallontanarci da queste disgrazie e adiventare i salvatori non solo dellacitt, ma anche di tutti i Greci, solose imiteremo gli antenati. Sta a voi,dopo aver considerato tutto questo,decidere quello che a voi sembri piutile alla citt.

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