IRAN-ARMENIA- Da Tehran a Yerevan, 15 gg · 2019-12-05 · IRAN-ARMENIA Incontro di civiltà: tra...

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IRAN-ARMENIA Incontro di civiltà: tra Islam e Cristianesimo Da Tehran a Yerevan, attraverso lo sconosciuto Iran del Nord-Ovest e il Paese delle Croci di Pietra 15 giorni Un insolito viaggio che combina due affascinanti paesi confinanti, così vicini e così diversi. La regione azera nel nord-ovest dell’Iran e l’Armenia, terra spesso dimenticata, che vanta un passato ricco e complesso. Le rovine del leggendario Castello di Alamut nella Valle degli Assassini. La cittadina di Sultaniyeh, con il magnifico Mausoleo di Oljeitu (Patrimonio UNESCO). Il sito di Takht-e Soleiman, il “Trono di Salomone” (Patrimonio UNESCO), situato in una conca solitaria intorno a un lago di origine vulcanica. La Moschea Blu e il Bazar di Tabriz (Patrimonio UNESCO). Le splendide chiese armene di San Taddeo a Maku e Santo Stefano a Jolfa. Quindi il passaggio nella più antica nazione cristiana al mondo, ricca di chiese e monasteri medioevali, fortezze, caravanserragli e croci di pietra “khatchkar”. Dalla vivace capitale Yerevan ai piedi del Monte Ararat, con gli straordinari monasteri di Khor Virap e Tatev; dalla vecchia cittadina di Goris al cimitero di Noraduz; dalla fortezza di Amberdal, al tempio ellenistico di Garni e al monastero rupestre di Ghegard (UNESCO). Un viaggio unico alla scoperta di due antiche civiltà tanto vicine, eppure tanto diverse per storia, cultura, religione.

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IRAN-ARMENIA Incontro di civiltà: tra Islam e Cristianesimo

Da Tehran a Yerevan, attraverso lo sconosciuto Iran del Nord-Ovest

e il Paese delle Croci di Pietra

15 giorni

Un insolito viaggio che combina due affascinanti paesi confinanti, così vicini e

così diversi. La regione azera nel nord-ovest dell’Iran e l’Armenia, terra spesso

dimenticata, che vanta un passato ricco e complesso. Le rovine del leggendario

Castello di Alamut nella Valle degli Assassini. La cittadina di Sultaniyeh, con il

magnifico Mausoleo di Oljeitu (Patrimonio UNESCO). Il sito di Takht-e

Soleiman, il “Trono di Salomone” (Patrimonio UNESCO), situato in una conca

solitaria intorno a un lago di origine vulcanica. La Moschea Blu e il Bazar di

Tabriz (Patrimonio UNESCO). Le splendide chiese armene di San Taddeo a

Maku e Santo Stefano a Jolfa. Quindi il passaggio nella più antica nazione

cristiana al mondo, ricca di chiese e monasteri medioevali, fortezze,

caravanserragli e croci di pietra “khatchkar”. Dalla vivace capitale Yerevan ai

piedi del Monte Ararat, con gli straordinari monasteri di Khor Virap e Tatev;

dalla vecchia cittadina di Goris al cimitero di Noraduz; dalla fortezza di

Amberdal, al tempio ellenistico di Garni e al monastero rupestre di Ghegard

(UNESCO). Un viaggio unico alla scoperta di due antiche civiltà tanto vicine,

eppure tanto diverse per storia, cultura, religione.

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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze Estate 2020

1° giorno / Italia – Tehran Partenza da Milano Malpensa con voli di linea via Mosca per Teheran. Arrivo in

Iran dopo la mezzanotte, disbrigo delle formalità d’ingresso, accoglienza da parte

dell’organizzazione locale, trasferimento in hotel e pernottamento.

2° giorno / Tehran (il Mausoleo di Khomeini e il Palazzo dello Scià)

La Tehran meno nota e turistica: i simboli dell’Iran contemporaneo Dopo la prima colazione visita delle aree meno note e turistiche di Teheran,

capitale dell’Iran dal 1795. Visita del Mausoleo di Khomeini, l’imponente

complesso costruito a partire dal 1989 per ospitare la tomba dell’ayatollah

Khomeini e dei primi 72 caduti nella rivoluzione del 1979. Il santuario è situato a

metà strada tra Tehran e Qom, luogo dove Khomeini si dedicò agli studi teologici,

ed è fiancheggiato da quattro torri alte 91 m (l’età dell’Imam al momento della

morte), ed è coperto da un’enorme cupola dorata. Successiva visita al Complesso

Saad Abad, nella parte più alta e verde della città, un tempo la residenza estiva dello

scià. Volutamente non è stato toccato nulla dal momento della fuga di Reza Pahlavi:

i piatti dorati sono ancora imbanditi per il pranzo, così come le numerose sale del

Palazzo Bianco e Palazzo Verde, caratterizzate da una decorazione che rappresenta

il massimo dell’opulenza della Persia anni ’70. Pranzo nell’elegante zona di

Darband. Nel pomeriggio salita sulla Milad Tower, per ammirare il panorama della

città dall’alto dei sui 453 metri, e proseguimento per la piazza della Torre Azadi,

costruita nel 1971 per commemorare i 2500 anni dell’impero persiano. Prima di

rientrare in hotel passeggiata nel parco realizzato ai due estremi del Tabiat Bridge,

modernissimo ponte pedonale inaugurato nel 2014, che con i suoi 270 metri

congiunge i parchi di due distinte colline. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. Cena in hotel.

3° giorno / Tehran – Qazvin – Valle di Alamut – Qazvin (il Castello degli

Assassini) (circa 380 km)

La salita al remoto Castello degli Assassini, nella Valle di Alamut Partenza verso nord-ovest per la città di Qazvin. Si prosegue verso nord-est per la

leggendaria Valle di Alamut che giace alla base delle torreggianti vette della

catena montuosa dell’Elburz. Dal villaggio di Gazor Khan, con una camminata di

circa mezz’ora lungo un ripido sentiero, si raggiungono le rovine del Castello di

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Alamut che si erge in cima a un dirupo vertiginoso. L’eccezionale panorama dai

bastioni della fortezza è imperdibile. Nel tardo pomeriggio si fa rientro a Qazvin.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale. Cena in hotel.

La vera storia della Setta degli Assassini La valle di Alamut divenne famosa quando nel XII secolo una rete di castelli

incredibilmente fortificati dava rifugio ai seguaci di Hasan-e Sabbah, leader

spirituale della setta religiosa medievale più temuta del mondo, frangia eretica

ismailita dell’Islam. I membri dell’organizzazione mercenaria guidata da Sabbah

avevano il mandato di uccidere o rapire eminenti figure politiche e religiose,

credendo che le loro azioni li avrebbero mandati in paradiso. Sabbah astutamente

alimentava questa credenza mostrando ai suoi seguaci, dopo averli storditi con

l’hashish, magnifici giardini segreti pieni di seducenti vergini. Per questo motivo

venivano chiamati con il nome “Hashish-iyun”, radice del termine moderno

“assassino”. Purtroppo le fortezze furono sistematicamente distrutte dai mongoli

alla fine del XIII secolo e oggi ne rimangono esigue macerie. La distruzione di

Alamut segnò di fatto la fine dell’Islam ismailita, anche se secoli più tardi

ricomparvero dei credenti e oggi tale fede è predominante in alcune zone del

Tagikistan e del Pakistan. I castelli furono dimenticati e tornarono alla ribalta solo

negli anni ’30 con la pubblicazione del diario di viaggio di Freya Stark “Le Valli

degli Assassini”.

4° giorno / Qazvin – Masuleh – Rasht (il villaggio millenario) (circa 280 km)

Il raffinato artigianato di Qazvin ed il villaggio rupestre di Masuleh Dopo la prima colazione breve visita di Qazvin: la Moschea del Venerdì del XVII

secolo; il Chehel Sotun (Palazzo Reale), un interessante edificio cubico circondato

da colonne, costruito nel 1510 e ampiamente rimaneggiato nel periodo qagiaro; il

Caravanserraglio Saroye Vazir, all’estremità orientale del Bazar-e-Vazim, con gli

artigiani che lavorano il metallo e i venditori di tappeti. Partenza verso nord-ovest

per la provincia di Gilan famosa per i villaggi dell’entroterra boschivo. Nel

pomeriggio si giunge nel millenario villaggio di Masuleh, uno dei più belli

dell’Iran, le cui case color terra si inerpicano sul fianco incavato della montagna,

così ripido che il tetto di una casa finisce di fronte all’ingresso dell’altra. In estate

Masuleh è frequentato da allegri gitanti locali che affollano le invitanti terrazze

delle sale da tè e i negozi di souvenir del piccolo bazar. Si continua per la città di

Rasht, la capitale della provincia di Gilan, centro della rivolta del Movimento

Jangali, “della foresta”, di Kuchuk Khan, una sorta di Robin Hood islamico che

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nel 1920, forte dell’appoggio dei bolscevichi che avevano preso il potere in

Russia, proclamò il Gilan “Repubblica Socialista Sovietica dell’Iran”.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo in ristorante locale lungo il percorso. Cena in

hotel.

NB: si segnala che la Moschea del Venerdì di Qazvin, alla stesura del programma,

risulta essere in restauro. E’ consentita la visita del suo ampio cortile, ma non della

sala di preghiera.

5° giorno / Rasht – Sultaniyeh – Zanjan (la Città dei Sultani) (circa 250 km)

Sultaniyeh, antica capitale della Persia ed il Mausoleo di Alì, genero di

Maometto Partenza verso sud-ovest lungo una strada panoramica che attraversa un paesaggio

montuoso e raggiunge un passo a oltre 2.000 m. Arrivo nella cittadina di Sultaniyeh

e pranzo. Nel pomeriggio visita della città, un tempo capitale della Persia, con lo

splendido Mausoleo di Oljeitu e la raffinatissima tomba del Mullah Hasan Kashi

che si staglia solitaria sul profilo delle montagne. Interessante anche il Monastero

Derviscio di Khanegah, del 1330, con celle disposte intorno al cortile che conduce

al Mausoleo di Boq’eh Chelabi-oglu. Si prosegue verso ovest per la città di Zanjan.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.

NB: il Mausoleo di Oljeitu, alla stesura del programma, risulta essere in restauro.

L’ingresso è consentito, ma si segnala la presenza di antiestetiche impalcature.

La città dei Sultani Sultaniyeh, la “Città dei Sultani”, che fu appositamente costruita, a partire dal 1302,

dai mongoli Ilkhanidi per farne la capitale della Persia, e che fu distrutta da

Tamerlano meno di un secolo dopo, nel 1384. Fortunatamente il magnifico

Mausoleo di Oljeitu, oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, sopravvisse alla

distruzione. L’edificio porta il nome del suo committente, il sultano mongolo

Oljeitu Khodabandeh, che aveva progettato di custodirvi le spoglie dell’Imam Ali,

genero del profeta Maometto. In questo modo il mausoleo sarebbe diventato il

luogo più sacro dell’Islam sciita fuori dalla Mecca. Tuttavia Oljeitu non riuscì a

convincere l’ulema di Najaf (in Iran) a dargli le reliquie di Ali e finì per esservi

sepolto lui stesso nel 1317. Con circa 25 m di diametro e 48 m di altezza la cupola

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in mattoni del mausoleo è una delle cupole più alte del mondo. Scale a chiocciola,

con spesse pareti, conducono a una terrazza panoramica con volte finemente

decorate a stucco da cui è facile avvistare la cupola blu della tomba del Mullah

Hasan Kashi.

6° giorno / Zanjan – Takht-e Soleiman – Maragheh (il Trono di Salomone)

(circa 370 km)

Il sito zoroastriano di Takth-e Soleiman, costruito sulle sponde di un remoto

lago vulcanico Partenza verso ovest per Takht-e Soleiman lungo una strada che attraversa alcuni

villaggi senza tempo. Situato fra le montagne, in una conca alta e solitaria, e

circondato dalle mura di una fortezza di 1500 anni fa, il sito di Takth-e Soleiman,

il “Trono di Salomone”, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è uno dei luoghi

più indimenticabili dell’Iran Occidentale. Nel pomeriggio si prosegue verso nord-

ovest per la cittadina di Maragheh, un tempo sita nei pressi del grande lago salato

di Urmia, attualmente in corso di prosciugamento e ridotto a circa il 10% della sua

superficie originaria. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic. Cena in hotel.

Takth-e Soleiman, il “Trono di Salomone” Nel III secolo la religione di stato della Persia sasanide era lo zoroastrismo e

Takth-e Soleiman ne era il centro spirituale. Il sito era perfetto. Infatti lo

zoroastrismo, pur essendo fondamentalmente una religione monoteista,

contemplava anche la venerazione dei quattro elementi naturali: terra, vento (qui

in quantità), acqua e fuoco. L’acqua era fornita in abbondanza dal limpidissimo

lago di origine vulcanica senza fondo, che si trova ancora al centro del sito. La

“fiamma eterna” dell’Ateshkadeh (il tempio del fuoco) era alimentata dal gas

naturale del vicino vulcano. Oggi del sito rimangono solo delle rovine

frammentarie. Il suo nome non ha alcuna connessione storica con il Re Salomone

dell’Antico Testamento: si tratta di un tipico esempio di islamizzazione dei

toponimi dopo la conquista araba (numerosi in tutto il vicino oriente e soprattutto

in Iran) per unire i siti antichi esistenti alla tradizione islamica. Nel XIII secolo

Takth-e Soleiman diventò una residenza estiva dei khan mongoli ilkhanidi.

7° giorno / Maragheh – Kandovan – Tabriz (la Cappadocia dell’Iran) (circa 190

km)

Tabriz, ex capitale dell’Iran, il suo bazar e la Moschea Blu Partenza verso nord per Kandovan, un villaggio davvero spettacolare, che ricorda la

Cappadocia turca, fatto di case trogloditiche, karaan, scavate nella roccia vulcanica

erosa in forme bizzarre. L’antico villaggio si trova al di sopra del nuovo villaggio e

assomiglia a un agglomerato di coni da gelato scolpiti nella pietra. Si prosegue per

la città di Tabriz che per un periodo è stata capitale dell’Iran e ha esercitato una

grande influenza sulla storia recente del paese. La Bibbia suggerisce che il fiume

Ajichay scorresse attraverso il Giardino dell’Eden, collocando in questo modo

Tabriz alle porte del paradiso. Quel che è storicamente verificabile è che Tabriz nel

periodo sasanide era un importante nodo commerciale e giunse a offuscare Maraqeh

come capitale mongola-ilkhanide dell’Azerbaigian. Nel pomeriggio visita del

magnifico e labirintico bazar coperto che si estende per circa 7 kmq e conta 24

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caravanserragli e 22 particolari timche, i corridoi con soffitti a volta. Ci sono reparti

specializzati in tappeti, divisi per tipo e dimensioni di nodi, spezie, erbe officinali e

profumi naturali, oro, scarpe, cappelli e articoli casalinghi in genere. Si prosegue

con la visita della Moschea Blu, costruita nel 1465, uno degli edifici più gloriosi

della sua epoca, completamente ricoperto con piastrelle di maiolica blu e intricate

calligrafie. Purtroppo nel 1773 un violento terremoto la fece crollare e la moschea

giacque in un cumulo di macerie fino al 1951, quando finalmente la ricostruzione

prese il via. Oggi la sovrastruttura di mattoni è completata, ma solo sul portale

principale è rimasta qualche traccia del blu della decorazione esterna originale.

All’interno, anch’esso di colore blu, i motivi distrutti sono stati laboriosamente

dipinti su molte delle sezioni più basse intorno alle poche piastrelle originali

rimaste. Pernottamento in hotel

Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti locali.

8° giorno / Tabriz – San Taddeo – Santo Stefano – Jolfa (le chiese medievali)

(circa 420 km)

Le chiese armene isolate nell’Iran più remoto: la Chiesa Nera e la Chiesa di

Santo Stefano Partenza verso nord-ovest. Nei pressi della cittadina di Maku, posta al confine con

la Turchia orientale, visita della splendida Kalisa-ye Tadi, la Chiesa di San Taddeo,

conosciuta come Qareh Kalisa (Chiesa Nera), la chiesa medievale iraniana meglio

conservata. Fondata nel 43 d.C., la chiesa fu ricostruita in gran parte negli anni

1319-29 e ingrandita nel 1810. La parte principale di pietra beige e bianca è

riccamente scolpita con figure di santi, angeli, re e croci. La chiesa è circondata,

come una fortezza, da massicce mura di cinta. Pranzo e successiva partenza verso

sud-est lungo un tratto della medesima strada percorsa all’andata. Deviazione verso

nord per la cittadina di Jolfa posta al confine con il Naxcivan azero. L’antica Jolfa

era un importante villaggio armeno famoso per l’abilità dei suoi artigiani, così bravi

che nel 1604 lo scià Abbas ne rapì l’intera popolazione e la mise al lavoro per

costruire la nuova capitale Isfahan. La principale attrazione turistica nei dintorni di

Jolfa è la magnifica Kalisa Darreh Sham, la Chiesa di Santo Stefano, un edificio di

culto armeno, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, la cui parte più antica risale

al XV secolo. Tuttavia in questo sito San Bartolomeo fondò una chiesa nel 62,

soltanto una generazione dopo Cristo. La chiesa si trova 17 km a ovest di Jolfa,

nascosta in una radura boscosa lungo il Fiume Aras. I bassorilievi esterni, ben

conservati, raffigurano croci armene, santi e angeli. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic e cena in hotel.

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9° giorno / Jolfa –Tatev – Goris (circa 270 km)

L’ingresso in Armenia e l’inaccessibile monastero di Tatev Partenza di primo mattino in direzione del confine Iran-Armenia. Attraversamento

della frontiera con disbrigo delle formalità d’uscita dall’Iran e d’ingresso in

Armenia e accoglienza da parte dello staff armeno. Si procede verso nord lungo

una panoramica strada che corre a 2000 m d’altitudine tra le montagne, fino a

raggiungere l’eccezionale monastero di Tatev (sito UNESCO), di fondamentale

importanza per la conoscenza dell’arte e della cultura medioevale armena. Il

complesso sorge su una fortificazione naturale a dir poco fiabesca ai margini della

ripida gola del fiume Voratan, che stando alla leggenda venne attraversato da un

ponte miracoloso, detto il ponte del diavolo, creato da un enorme masso staccatosi

dalle pareti della montagna e piombato in acqua per consentire il guado ad un

gruppo di locali inseguiti dai nemici. Data la sua posizione inaccessibile, si

raggiunge il monastero in funivia. Visita della chiesa dei Santi Pietro e Paolo

(Surp Paghos-Petros), costruita nel IX secolo e con ancora visibili tracce di

affreschi e ritratti di benefattori, della chiesa di San Gregorio Illuminatore (XI

secolo), delle possenti fortificazioni, e della famosa colonna ottagonale del cortile

le cui oscillazioni, stando alla leggenda, hanno consentito di prevedere l’arrivo dei

terremoti e delle armate straniere. Arrivo a Goris in serata. Cena e pernottamento

in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo a picnic e cena in hotel.

10° giorno / Goris – Selim – Noraduz – Sevan – Dilijan (circa 300 km) (il

cimitero disseminato di croci di pietra “katchkar”)

Il Caravanserraglio di Selim lungo la Via della Seta e il villaggio di Noraduz,

ricco di antiche croci di pietra DOM 7 Partenza verso nord attraverso paesaggi indimenticabili di montagne, vallate

rigogliose e prati verdeggianti. Sosta al Caravanserraglio di Selim, costruito nel

1332 lungo un ramo della Via della Seta, che testimonia la rilevanza dell’Armenia

come importante snodo commerciale tra Oriente e Occidente. Superato il passo di

Selim (circa 2.410 msl), sulle montagne di Vardenis, si intravede lo splendido

Lago Sevan, situato a 1.900 msl, uno dei luoghi più suggestivi della piccola

repubblica. Si raggiunge il villaggio di Noraduz con il suggestivo cimitero

disseminato di “khatchkar”, le croci di pietra finemente scolpite (IX-XVIII

secolo). Si prosegue per Sevan per la visita delle due graziose chiese fondate

nell’874 dalla principessa Mariam di Sjuni sulla collina della penisola da dove si

apre una bella vista panoramica sul lago e le montagne circostanti. Arrivo nella

deliziosa Dilijan in serata, cittadina nota come “la piccola Svizzera armena”.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo in casa locale a Noraduz e cena in hotel.

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11° giorno / Dilijan – Haghartsin - Fioletovo – Harichavank – Gyumri (circa

180 km)

L’incantevole cittadina montana di Dilijian, il vicino monastero di

Haghartsin, il villaggio dei “mokolani” e l’imponente complesso monastico di

Harichavank In mattinata visita del centro storico di Dilijan (Sharambeyan Poghots), un

agglomerato di edifici in pietra e legno con tetti spioventi ricoperti di tegole.

Dilijan è una località di montagna circondata da lussureggianti foreste di querce e

carpini e da un territorio montuoso che offre alcuni degli scorci naturali più belli

del paese. In estate gli abitanti del villaggio portano il bestiame sui pascoli di

montagna e la gente raccogli funghi e erbe aromatiche nelle rigogliose foreste

decidue. In Armenia si dice che “se il paradiso avesse montagne, boschi e

sorgenti, sarebbe proprio come Dilijan. Partenza per un breve tratto di strada verso

nord per la visita del monastero di Haghartsin, costruito tra il X e il XIII secolo,

un piccolo gioiello incastonato tra rigogliose montagne. Successiva partenza verso

sud per il villaggio di Fioletovo, particolare in quanto abitato dai molokani,

minoranza religiosa di origine russa che ha la singolare usanza di bere latte nei

giorni di digiuno, pratica severamente proibita dalla chiesa ortodossa (moloko

significa latte in russo). Dopo avere assaggiato del tè presso una famiglia locale si

prosegue ora verso ovest in direzione del complesso monastico di Harichavank,

noto come uno dei più importanti del paese, risalente al II secolo a.C. Rinomato

per la sua scuola e il suo scriptorium, del complesso fa parte anche la Chiesa di

San Gregorio Illuminatore, con la sua struttura a cupola, e la cattedrale della

Santa Madre di Dio che domina l’intero centro monastico. Terminata la visita del

sito, partenza per la cittadina di Gyumri, nei pressi del confine turco.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic e cena in hotel o ristorante locale.

12° giorno / Gyumri - Marmashen – cattedrale di Talin – fortezza di Amberd

– Yerevan (circa 195 km)

Il complesso monastico di Marmashen a Gyumri e la fortezza di Amberd ai

piedi del Monte Aragats. Dopo la prima colazione partenza verso nord per raggiungere il complesso

monastico di Marmashen, caratterizzato da tre splendide chiese di pietra rosata,

costruite l’una accanto all’altra nei pressi del fiume Akhurian. La chiesa

maggiore, Surp Stepanos, costruita fra il 988 e il 1029, presenta un gavit

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(vestibolo) del XIII secolo. Stupendo il paesaggio circostante, un pacifico

ambiente rurale con ampie distese d’erba, punteggiato di tombe scolpite e

khatchkar (croci scolpite a bassorilievo nella pietra). Partenza per la fortezza di

Amberd, non prima di aver effettuato una breve visita alle rovine della cattedrale

di Talin (VII secolo). Si prosegue per il villaggio di Byurakan che sorge alle

pendici del Monte Aragats (4.090 m). Visita della fortezza di Amberd (XI secolo),

costruita su un crinale sopra la confluenza delle piccole gole dei torrenti Amberd e

Arkashen. Non è difficile capire perché venne scelta questa posizione, infatti da

un’altezza di 2.300 m, la fortezza domina i terreni agricoli e le vie di

comunicazione della pianura dell’Ararat. Secondo la tradizione locale nessuno

riuscì mai a far breccia nelle sue possenti mura, nemmeno i terribili e sanguinari

mongoli. Rientro a Yerevan, pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel, pranzo in un ristorante locale e cena in hotel o

ristorante locale.

13° giorno / Yerevan – Garni – Ghegard – Yerevan (il tempio dedicato al sole)

Il tempio di Garni dedicato al Dio Sole e il monastero rupestre di Ghegard, in

fondo ad una spettacolare gola In mattinata visita della biblioteca Matenadaran, che conserva oltre 17.000 codici

miniati ed antichissimi manoscritti. Partenza per il villaggio di Garni, nella

regione di Kotayk, per la visita del Tempio di Garni, dedicato a Elio, il dio del

sole, gioiello dell’architettura armena precristiana, l’unico monumento di stile

ellenistico in Armenia. Fu fatto edificare dal re armeno Tiridate I nel I secolo d.C.

e dopo la conversione del paese al cristianesimo divenne la residenza estiva dei

reali armeni. Pranzo in una casa privata con la possibilità di partecipare alla

preparazione del “lavasi”, il pane nazionale, cotto nel “tonir”, il forno

tradizionale. Si prosegue per il monastero rupestre di Ghegard, patrimonio

dell’Umanità UNESCO. Rientro a Yerevan, e passeggiata attraverso il

Vernissage, famoso mercato all’aperto dove si trova ogni sorta di artigianato

locale, compresi splendidi kilim locali e caucasici. Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo in casa privata e cena in ristorante tradizionale.

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Il monastero di Ghegard Situato in una profonda e spettacolare gola prende il nome dalla lancia che trafisse

il corpo di Cristo. Fondato nel IV secolo e distrutto nel IX secolo dagli arabi, il

monastero è stato ricostruito nel XIII secolo. Il complesso monastico, ricco di

splendidi bassorilievi, racchiude numerose chiese e tombe rupestri che

rappresentano l’apice dell'architettura medievale armena. Nel 2000 è stato

dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

14° giorno / Yerevan – Echmiadzin – Khor Virap - Zvartnots – Yerevan (circa

80 km) (la città più rilassata del Caucaso)

Yerevan e la città santa di Echmiadzin, il “Vaticano Armeno”, lo spettacolare

monastero di Khor Virap e le rovine della cattedrale di Zvartnots. Yerevan è la città più rilassata del Caucaso, la sua storia ha inizio nel 782 a.C.,

quando re Argishti I di Urartu fece costruire la fortezza di Erebuni nel punto in cui

il fiume Hradzan si apriva la strada verso le fertili pianure dell’Ararat.

Successivamente Yerevan fu la capitale di svariati khanati musulmani e di

governatorati persiani, finchè non fu annessa all’impero russo nel 1828. Dopo la

prima colazione visita della città: la Piazza della Repubblica, circondata dagli

edifici più belli della città, dove lo stile staliniano incontra l’architettura armena;

l’interessante Museo di Storia Nazionale, che custodisce una ricca collezione di

reperti archeologici, oggetti etnografici, tappeti e documenti sulla storia

dell’Armenia; il Museo e Memoriale del Genocidio, che commemora lo sterminio

degli armeni che vivevano nel territorio ottomano tra il 1915 e il 1922. Nel

pomeriggio escursione alla città santa di Echmiadzin, il Vaticano della chiesa

apostolica armena, sede del Katholikòs, il Patriarca di tutti gli armeni. Visita della

chiesa di Santa Hripsime, del VII secolo, dal 2000 inclusa nella lista dei patrimoni

dell’umanità UNESCO insieme alla cattedrale di Echmiadzin. Proseguimento

verso sud-est per il monastero di Khor Virap, dominato dal profilo innevato del

grandioso Monte Ararat (5.165 m), in posizione suggestiva nei pressi del confine

con la Turchia. Il sito è costituito dal complesso monastico, dalla fortezza e da un

pozzo-prigione (Khor Virap significa “pozzo profondo”) in cui nel III secolo

venne rinchiuso, per 12 anni, San Gregorio. Sulla via del rientro a Yerevan visita

delle suggestive rovine della Cattedrale di Zvartnots, costruita fra il 641 e il 661 e

distrutta da un terremoto nel 930. Il colonnato circolare, i capitelli scolpiti, il

battistero centrale un tempo coperto da un’enorme cupola danno ancora l’idea di

quella che fu, all’epoca della costruzione, una delle chiese più belle del Paese.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in hotel. Pranzo e cena in ristoranti tradizionali.

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N.B. la chiesa di Echmiadzin attualmente è in ristrutturazione, e si visita solo

dall’esterno. Per tale motivo si visita il museo annesso, dove sono conservati

alcuni oggetti solitamente esposti nella cattedrale.

15° giorno / Arrivo in Italia Dopo la prima colazione tempo libero per il relax o per un’ultima visita della

capitale armena. Pranzo libero. Trasferimento in aeroporto e arrivo a Milano

Malpensa via Mosca in serata.

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ITINERARIO DI VIAGGIO

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Sistemazioni previste:

Teheran: Ibis Hotel, 4* (1 notte)

Teheran: Laleh Hotel o Esteghlal Hotel, 5* o similare (1 notte)

Qazvin: MarMar Hotel, 4* o similare (1 notte)

Rasht: Kadous Hotel, 5* o similare (1 notte)

Zanjan: Zanjan Grand Hotel, 4* o similare (1 notte)

Maragheh: Maragheh Grand Hotel, 4* o similare (1 notte)

Tabriz: Tabriz International Hotel o Goataresh Hotel, 4* o similare (1 notte)

Jolfa: Altin Aras Hotel, 3* o similare (1 notte)

Goris: Goris Hotel, 4* o similare (1 notte)

Dilijan: Hotel Dilijan Resort, 4* o similare (1 notte)

Gyumri: Hotel Nane, 4* o similare (1 notte)

Yerevan: Tufenkian Historic Hotel, 4* o similare (3 notti)

Altre informazioni:

Trasporti – Si utilizzano minibus di diversi modelli a secondo del numero dei

partecipanti.

Organizzazione – Guida locale parlante italiano sia in Iran che in Armenia.

Pensione completa. Accompagnatore dall’Italia con un minimo di 8 partecipanti.

Clima – Il clima dell’Iran è di tipo continentale. Sugli altipiani centrali il clima è

molto arido, durante l’inverno le temperature possono scendere al di sotto dello

zero. Forti escursioni termiche sia diurne che stagionali. I mesi migliori per

effettuare il viaggio sono la primavera e l’autunno con temperature moderate tra i

18°C e i 25°C. In estate le temperature sono elevate (tra i 30°C e i 40°C) ma il

tasso di umidità è contenuto. Il clima dell’Armenia è estremamente diversificato,

considerando le piccole dimensioni del paese e può variare molto a seconda della

regione e dell’altitudine. In generale si può dire che il clima è di tipo continentale

con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte e tra l’estate e l’inverno. La

stagione migliore è tra aprile e ottobre, quando il clima varia da mite in primavera

e autunno a caldo in estate. In estate in certi luoghi nel sud del paese si possono

avere anche più di 40°C, mentre nel nord e nelle zone montuose il caldo è

mitigato dall’altitudine.

Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione.

Formalità burocratiche – In Iran è richiesto il visto consolare che si ottiene

all’arrivo. Necessario il passaporto firmato con validità residua di almeno 6 mesi

dalla data di partenza del viaggio, con 2 pagine completamente libere, nessun

timbro o visto di Israele. Si precisa che da Dicembre 2018 il visto per l’Iran non è

più cartaceo ma elettronico, e viene rilasciato su un foglio a parte. Occorre inviare

c/o il nostro ufficio (almeno 4 settimane prima della partenza): scansione a colori

ben nitida in formato JPG (l’immagine non deve essere superiore a 100 KB) della

prima pagina del passaporto (quella con dati e foto), gli appositi moduli per l’Iran

compilati in tutte le loro parti e firmati dal titolare del passaporto. Sono infine

necessarie ulteriori 2 foto-tessera (3x4 cm) recenti, a colori, su sfondo bianco da

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portare con sé in Iran e consegnare presso lo sportello visti dell’aeroporto di

Teheran. In Armenia per i cittadini italiani non è più richiesto il visto. Necessario

il passaporto con validità di almeno 6 mesi dalla data di partenza. N.B. Per l’Iran

l’ottenimento del visto all’arrivo richiede circa un’ora di attesa in aeroporto a

Tehran.

Notizie varie – In Iran è proibita l’importazione di bevande alcoliche. Per le donne

è richiesto di coprire il capo con un foulard e indossare una camicia ampia sopra i

pantaloni.

Caratteristiche e grado di difficoltà – Viaggio di spiccato interesse archeologico e

paesaggistico in una delle zone meno turistiche dell’Iran. Alcuni lunghi

trasferimenti su strade asfaltate. Breve ma impegnativa camminata per raggiungere

il Castello di Alamut. Alcuni semplici hotel nelle località minori.

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QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:

Partenze di gruppo:

€ 2.980 base 10-14 partecipanti con guida locale e nostro accompagnatore

€ 3.250 base 8-9 partecipanti con guida locale e nostro accompagnatore

Partenze individuali:

€ 3.260 base 4 partecipanti, con guida locale di lingua italiana

€ 3.680 base 2 partecipanti con autista-guida di lingua italiana in Iran; con autista

e guida locale di lingua italiana in Armenia

Da aggiungere:

- partenze da altre città su richiesta

- supplemento singola: € 530

- tasse aeree e security surcharge € 270 (circa)

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto

- costo individuale gestione pratica € 90

- visto consolare Iran € 80

NB: il supplemento singola è eliminabile in caso di condivisione camera doppia

con altro partecipante, previa verifica disponibilità.

Date di partenza: 1) (ar) da venerdì 5 a venerdì 19 Giugno 2020 (partenza con archeologo)

2) da venerdì 7 a venerdì 21 Agosto 2020

3) (ar) da venerdì 4 a venerdì 18 Settembre 2020 (partenza con archeologo)

- Partenze individuali possibili da Maggio a Ottobre -

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”.

La quota comprende: I voli internazionali di linea in classe economica, i trasferimenti privati da e per

l’aeroporto, trasporti a terra con minibus con a/c, guida locale di lingua italiana in

Iran, guida locale di lingua italiana in Armenia, accompagnatore italiano per

minimo 8 partecipanti, i pernottamenti in hotel in pensione completa in Iran, i

pernottamenti in hotel in pensione completa in Armenia, gli ingressi a siti

archeologici, moschee, musei, giardini dossier informativo/culturale.

La quota non comprende:

Le bevande, le eventuali tasse aeroportuali, l’assicurazione obbligatoria,

l’assicurazione contro la penalità di annullamento di viaggio (facoltativa), mance,

extra personali, tutto quanto non specificato

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La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza

- Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000)

- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24

- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)

- Bagaglio fino a € 750

- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di

viaggio

- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità

permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese

accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo

dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 50

€ 2.000,00 € 90

€ 3.000,00 € 130

€ 4.000,00 € 165

€ 5.000,00 € 190

€ 10.000,00 € 200

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese

gestione pratica. *comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a €

120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di €

55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro

sito www.viaggilevi.com.

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NOTE IMPORTANTI

• I servizi locali sono quotati in Euro. I prezzi non sono soggetti ad

adeguamenti.

• Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio

l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più

possibile le visite e le escursioni programmate.

• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a

disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non

confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,

comunicheremo il supplemento.

• Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal

caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.

L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non

sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre

pubblicate.

• L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo

del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto

dell’emissione dei biglietti aerei.

Milano, 04.12.2019 n.1

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italia)

Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595

E-Mail: [email protected] – Web site : www.viaggilevi.com