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Ipotesi: I tre peccati di teomania ipotesi I TRE PECCATI ORIGINARI DI TEOMANIA Il primo fu quello di Lucifero contro il Padre Creatore; il secondo fu quello di Adamo contro il Figlio Redentore; il terzo è quello sempre attuale contro lo Spirito Santificatore. Questa realtà ci aiuta a comprendere meglio perché l’uomo è predestinato a raggiungere la pienezza dell’immagine del Figlio di Dio, che è venuto a fare “ ... nuov e tutte le cose” (Ap 21,5). Riconsiderare le conseguenze del peccato di Lucifero, che è stato la causa primaria della corruzione dell'Universo invisibile e visibile prima ancora del peccato di Adamo ed Eva, può aiutare ad avere una visione più ampia del dato rivelato e della realtà di peccato in cui viviamo. Perciò cerchiamo di rispondere alle domande: - Qual è il “tempo” nel quale nasce il primo peccato? - Quali sono le sue conseguenze? - Perché Cristo viene a “fare nuove tutte le cose”?  Il primo peccato originariofu quello di Lucifero contro il Padre Creatore. 1 / 26

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Ipotesi: I tre peccati di teomania

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I TRE PECCATI ORIGINARI DI TEOMANIA

Il primo fu quello di Lucifero contro il Padre Creatore; il secondo fu quellodi Adamo contro ilFiglio Redentore; il terzo è quello sempre attuale contro lo SpiritoSantificatore. Questa realtà ci aiuta a comprendere meglio perché l’uomo è predestinatoa raggiungere la pienezza dell’immagine del Figlio di Dio, che è venuto afare “ ... nuove tutte le cose”(Ap 21,5).

Riconsiderare le conseguenze del peccato di Lucifero, che è stato la causa primaria dellacorruzione dell'Universo invisibile e visibile prima ancora del peccato di Adamo ed Eva, puòaiutare ad avere una visione più ampia del dato rivelato e della realtà di peccato in cui viviamo.Perciò cerchiamo di rispondere alle domande:

- Qual è il “tempo” nel quale nasce il primo peccato?

- Quali sono le sue conseguenze?

- Perché Cristo viene a “fare nuove tutte le cose”?

 

Il primo peccato originariofu quello di Lucifero contro il Padre Creatore.

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È opportuno ricordare che la terminologia di "peccato originale" non è menzionata nella Bibbia,tale espressione fu coniata da sant’Agostino nella sua diatriba con il monaco eretico Pelagio. Difatto, il primo peccato non è stato commesso da Adamo, ma da Lucifero e dai suoi seguaci.Pertanto, occorre parlare, piuttosto, di "peccato originario" di Satana, poiché esso ha datoorigine alla corruzione nella creazione visibile e invisibile. Non a caso nel rito del Battesimoviene rivolta ai fedeli la seguente domanda: “Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato?”. Tuttavia bisogna rimarcare la responsabilità personale dell’uomo, poiché, nonostante latentazione satanica, egli resta sempre libero in coscienza di scegliere il bene o il male.

 L’inizio della corruzione nell’universo invisibile.

Il rifiuto di obbedienza a Dio,avvenuto nell’universo invisibile da parte degli angeli ribelli, è ilprimo peccato originatore dei successivi traviamenti e costituisce l’elemento caratteristico dellarealtà di corruzione, di disarmonia e di caducità presente in tutto l’universo visibile. Questopeccato è una realtà preesistente alla creazione dell’uomo e alla sua caduta, poiché è la primaattuazione di rottura con Dio. Pertanto, possiamo presumere che Lucifero divenne perverso con il suo "Non serviam" contro il progetto di Dio, quando gli fu manifestato il progetto del mistero dell’Incarnazione dell’Unigenito, con il quale gli uomini,benché creati inferiori agli Angeli, sarebbero stati innalzati alla gloria Divina. Verosimilmente questo primo peccato determinò il futuro destino degli angeli, del creato e degli uomini.

 L’inizio della corruzione nell’universo visibile.

Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “Dio è il Padrone sovrano del suo disegno. Però,per realizzarlo, si serve anche della cooperazione delle creature … Infatti Dio alle sue creaturenon dona soltanto l'esistenza, ma anche la dignità di agire esse stesse, di essere causa eprincipio le une delle altre, e di collaborare in tal modo al compimento del suo disegno.” (CCC n306).

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Questa capacità delle creature di “essere causa e principio le une delle altre”, ci spiega lapossibilità della corruzione nel creato. Dalla Scrittura si evince che c’è stata una vicenda diviolazione che si è consumata prima della creazione dell’uomo. Per questo tutto l’universo,afferma San Paolo, è come una partoriente che «geme e soffre le doglie del parto» (Rm 8,23).Infatti, se osserviamo la stupefacente formazione dei corpi celesti, appare chiaro che essi sonoil frutto, allo stesso tempo, di processi distruttivi e costruttivi. Come una donna deve soffrire pergenerare una vita, così anche l’universo deve "patire" per portare a compimento la suaformazione.

Al presente, negli studi della cosiddetta "evoluzione" del creato, non risulta nessun periodo incui non ci siano state competizione e crudeltà. Infatti, non vi è alcuna traccia di un’età dell'orodella natura. Inoltre, non è stato individuato nel mondo alcun segno improvviso del passaggiodall’armonia al disordine, poiché è proprio della natura sottomettere il più debole alpiù forte . La stessa"efferatezza" degli animali preistorici manifesta una chiara corruzione nella natura preesistenteal peccato adamico. La vita, nel mondo e nel cosmo, sembra ubbidire al principio: mors tua vita mea. È ipotizzabile ricondurre l’origine di tale corruzione alla trasgressione degli angeli ribelli,avvenuta ancor prima del cosiddetto peccato originale commesso dai nostri progenitori. I qualihanno sempre avuto il libero arbitrio e, quindi, sono sempre stati in grado di poter liberamentescegliere fra il bene (la volontà divina) e il male (il peccato di teomania). È inconfutabile che il"tempo" nel quale nasce il male e la corruzione è un tempo che precede la creazione dell’uomo.Pertanto, è immaginabile che per contrastare la realtà di peccato che di per sé aveva "danneggiato" il disegno iniziale di Dio,fu necessario unpiano di "risanamento" di Dio nel momento stesso della ribellione di Lucifero e dei suoi seguaci.

 A causa del peccato di Adamo ed Eva, Lucifero divenne "principe di questo mondo"(Gv12,31).

Satana, non per diritto, ma per usurpazione, divenne "dio e principe di questo mondo". Affermasan Giovanni:

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«Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo sta in potere del Maligno» (1Gv 5,19). Sappiamo anche che «Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori»(Gv 12,31; cfr Gv 14,30 e Gv 16,11).

Riguardo al potere di Satana, l’evangelista Luca, quando narra della seconda tentazione subitada Gesù nel deserto, scrive:

«Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: Ti daròtutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data ed io la do a chi voglio. Perciò, se tiprostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo.» (Lc 4,5-7).

Nella libertà progettuale di Dio, possiamo sensatamente ipotizzare che Lucifero a cui Dio avevafatto dono del libero arbitrio, in virtù del suo ruolo di spirito perfetto, tra i più belli degli angeli,avrebbe dovuto prendersi cura del creato e dell’uomo. Invece, per superbia Lucifero fa uncattivo uso della sua libertà e si rifiuta di servire il piano della creazione. Egli pretesedi essere il dominatore e non il servitore dell’umanità. Al peccato di superbia fece seguito il peccato dell’invidia nei confronti dell’uomo. Quando Lucifero seppe che nella libertà creativa di Dio era prevista l’incarnazione del FiglioUnigenito, il quale assumendo la natura umana avrebbe divinizzato l’uomo, allora non volleassolutamente accettare che Maria, una creatura umana diventasse Theotòkos(Madre di Dio) e fosse designata come la Regina degli Angeli e, quindi, divenisse più grande dilui. Così, sia per l’invidia verso l’uomo - che era predestinato a raggiungere la pienezza dell’immagine del Verbo: “... Adamo è figura di colui che doveva venire.” (Rm 5,14)[...] “predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo”(Rm 8,29) - e sia per la rivalitànei confronti del Creatore, ci fu una grande lotta nell’universo invisibile, dopo di che Lucifero fuprecipitato sulla terra, trascinando con sé tutto il suo dominio:

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«Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso … con la sua coda trascinavaun terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra … Scoppiò allora una guerra nel cielo:Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli,

ma non prevalse e non vi fu piùposto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e ilSatana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli»

(Ap 12,3-4.7-9).

Nella ribellione angelica, sicuramente, la maggioranza delle legioni celestirimase fedele a Dio, e, sotto la guida dell’arcangelo Michele, il cui nomesignifica " Chi è come Dio?", fecero cadere chi pretese di voler essere«come Dio» (Gen 3,5).Da quel momento la creazione visibile fu un campo di battaglia tra angelibuoni e angeli cattivi, tra le forze della vita e quelle della morte; unabattaglia contro lo sviluppo del progetto creativo di Dio. Dice Isaia “ilprofeta evangelista”: «Come mai sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell'aurora? Comemai sei stato gettato a terra, signore di popoli? Eppure tu pensavi nel tuocuore: "Salirò in cielo, sopra le stelle di Dio innalzerò il mio trono, dimoreròsul monte dell'assemblea, nella vera dimora divina. Salirò sulle regionisuperiori delle nubi, mi farò uguale all'Altissimo". E invece sei statoprecipitato negli inferi, nelle profondità dell'abisso!» (Is 14,12-15). Utilizzando l’ermeneutica, un'esegesi storico-critica, sappiamo che Isaia sirivolgeva all’ultimo re di Babilonia. Tuttavia, la Tradizione cattolica, conl'esegesi spirituale, ha sempre considerato questo testo (così per altri testi)come un’allegoria della caduta di Satana (cfr Lc 10,15.18). La SacraScrittura, dunque, rivela l’esistenza di una realtà malefica, che agisce nelcorso di tutta la Storia umana, da Adamo sino alla fine del mondo, controDio e la Sua Chiesa. Purtroppo, ancora oggi, a causa dell’abulia spirituale ditanti cristiani tiepidi, si sottovaluta questa tremenda azione nefasta del "principe di questo mondo".

 L'Eden era già corrotto?

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Nella Bibbia si evince che c’è stata un’opposizione a Dio che precede la creazione dell’uomo,ne è simbolo la stessa presenza del Serpente tentatore nel giardino, una personalità ostile aDio e all'uomo. Pertanto, in qualche modo, l'Eden era già contaminato.

«Satana o il diavolo e gli altri demoni sono angeli decaduti per avere liberamente rifiutato diservire Dio e il suo disegno. La loro scelta contro Dio è definitiva. Essi tentano di associarel'uomo alla loro ribellione contro Dio.» (CCC n 414).

Il libro del Genesi, infatti, narra la vicenda dell’antico Serpente intento dasubito a far fallire il progetto divino, insinuando nell’uomo il sospetto neiconfronti dell’amore di Dio. Non a caso il Creatore riserva parole dicondanna soltanto al Serpente che si è auto-maledetto per la sua superbia einvidia. Né l’uomo né la donna vengono "maledetti" da Dio, perché il loropeccato, contrariamente a quello di Satana, non è stato un peccatoimmutabile contro lo Spirito Santo. È importante rimarcare che Dio non maledice, poiché Egli essendo Amore,può soltanto benedire. L’uomo si condanna da solo: “Chi pecca, danneggiase stesso ” (Sir 19,4). La Bibbia ci rivela che chiunque si chiude ai bisogni del prossimo, si chiudealla vita e si maledice. La punizione non è dovuta al Padre, ma sono essistessi che, a causa del loro peccato, si sono puniti, mutilando la loro vitache rischia così di non giungere alla sua pienezza.Quindi, è possibile dedurre che l’influenza malefica di Satana non ebbeluogo solo nell'Eden, ma essa fu già presente in precedenza nel regnoinvisibile degli angeli, quando Lucifero per superbia voleva sostituirsi a Dio."L'angelo del mattino" abusò della propria libertà, si trasformò da Lucifero (portatore di luce) inSatana (avversario)il nemico di Dio e degli uomini, e preferì dominare nell’Inferno piuttosto cheservire la libertà creatrice di Dio a favore dell’uomo.

 Lo scopo degli angeli ribelli è quello di rovinare il progetto di Dio.

L’Eterno, che ha il potere di far scaturire il bene anche dal male, non si arrende davanti allacorruzione causata da Satana:

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“Infatti Dio onnipotente …, essendo supremamente buono, non permetterebbe mai che unqualsiasi male esistesse nelle sue opere, se non fosse sufficientemente potente e buono datrarre dal male stesso il bene.” (CCC n 311).

Nel Suo progetto iniziale «Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché locoltivasse e lo custodisse » (Gen 2,15).Pose nell’Eden l’uomo che «creò a sua immagine» (Gen 1,27)e vide che quanto aveva fatto«era cosa molto buona» (Gen 1,31).Diodesiderava la libera partecipazione dell’uomo al raggiungimento della sua pienezza e rendereinane così il danno fatto da Satana:

“La Provvidenza divina agisce anche attraverso l'azione delle creature. Agli esseri umani Diodona di cooperare liberamente ai suoi disegni.” (CCC n 323).

Il Creatore intese rompere l'opera malefica di Satana mediante la condivisione responsabiledell’uomo allo sviluppo della creazione:

«Dio li benedisse e disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela» (Gen 1,28). Afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: “La creazione ha la sua propria bontà eperfezione, ma non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta. È creata “in stato divia” verso una perfezione ultima alla quale Dio l'ha destinata, ma che ancora deve essereraggiunta.” (CCC n 302).

Satana, dopo aver portato la corruzione nella Creazione, cercò di impedire la partecipazionedell’uomo alla perfezione della stessa. Infatti, in seguito, con la seduzione corruppe anche lavolontà dell’uomo, coinvolgendolo nella sua ambizione di voler essere “come Dio".

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Questo peccato consiste nel rifiutare lo status di creature finite per voler essere divini, senza ricevere da Dio lapossibilità di essere “come Dio”. Da ciò scaturirono le conseguenze:

«... allontanarsi da me e correre dietro al nulla, diventando loro stessi nullità? La tua stessamalvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono.» (Ger 2,5.19).

 Il secondo peccato originariofu quello di Adamo ed Eva contro il Figlio Redentore.

Il peccato di alienazione da Dio causò un mutamento improvviso della giustizia originale, da cuii nostri progenitori dipendevano. Infatti, essi si misero contro il progetto del Padre, quello diportare a compimento la piena realizzazione della stessa umanità, rendendola partecipe dellasua gloria divina per mezzo dell’Unigenito.

«Costituito in uno stato di santità, l'uomo era destinato ad essere pienamente “divinizzato” daDio nella gloria. Sedotto dal diavolo, ha voluto diventare “come Dio”, ma “senza Dio eanteponendosi a Dio, non secondo Dio”» (CCC n 398).

La prima coppia, disubbidendo a Dio, volendo, cioè, stabilire autonomamente ciò che è bene eciò che è male, voleva diventare “come Dio” (il peccato di teomania), senza l’intervento delFiglio di Dio nella storia dell’umanità. Poiché, solo l’Unigenito con la sua Incarnazione avrebbereso possibile la divinizzazione dell’uomo. Quindi, mangiando il frutto proibito dell’arroganza diautonomia da Dio e dalla Sua giustizia, l’uomo voleva partecipare alla perfezione di Dio senza l’intervento del Figlio di Dio, senza Colui per il qualetutto esiste:

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” … tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.” (Gv1,3). Ildisegno ab aeterno del suo amore è quello di: «Ricapitolare tutte le cose in Cristo, quelle delcielo come quelle della terra» (Ef 1,10).

L’angelo delle tenebre riuscì a sfruttare la libertà dell’uomo per cercare di vanificare il pianodivino riguardo all’incarnazione del Figlio di Dio. Con la seduzione e la menzogna, Satanaottenne (e ottiene tutt’oggi) un particolare dominio non solo sulla creazione, ma anchesull'uomo. Dominio limitato, poiché l’uomo dopo il peccato è rimasto sempre libero di sceglierenuovamente di accogliere lo Spirito di Dio ed essere portatore di una vita che non muore. Ciò ciaiuta a comprendere perché Dio intervenne personalmente nella Storia dell’umanità purconoscendone l’epilogo cruento:

«Infatti “tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi” (Eb 4,13), anche quello che sarà fatto dallalibera azione delle creature.» (CCC n302).

Nella sua libertà creatrice sempre in atto, Dio, però, realizzò il suo grande stratagemmad’amore. Per mezzo del Mistero Pasquale (Incarnazione, Vita, Morte-Resurrezione ePentecoste), Egli avrebbe comunque portato a compimento il suo progetto di perfezionedell’uomo e di tutta la creazione. Ecco perché Cristo, definito da san Paolo l’ultimo Adamo (1Cor 15,45), vaa liberare dalle sofferenze innanzitutto il primo Adamo, che si trovava in prigione negli inferi (Shéolo Ade, il soggiorno dei morti), da non confondere con l'Inferno, il luogo di dannazione eterna. Cristo, nello spirito, è disceso nello Shéolcome Salvatore, proclamando la Buona Novella alle anime che vi si trovavano private dellavisione di Dio:

«E nello spirito andò a portare l'annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano

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rifiutato di credere » (1Pt 3,19-20).«Egli va a cercare il primo padre, come la pecora smarrita.Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra di morte. Dio e ilFiglio suo vanno a liberare dalle sofferenze Adamo ed Eva, che si trovano in prigione.» (CCC n 635).

Cristo risorto rivela la sua giustizia: “Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tuttigli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uominila giustificazione che dà vita ” (Rm 5,18). Pertanto, ilpeccato dei nostri progenitori, essendo successivo a quello di Satana, può essere considerato"originale" solo perché è il primo peccato commesso dall’uomo. Questo peccato ha avutoconseguenze su tutto il genere umano, di fatto ha dato origine alla caducità e allaconcupiscenza nell’uomo, condizionando negativamente anche il mondo circostante.

 

Il terzo peccato originario, che insidia l’uomo ed è sempre in atto, è ilpeccato contro lo Spirito Santo. Questo peccato è il peccato di teomania per eccellenza. I demoni ribellifurono i primi che commisero la bestemmia contro lo Spirito Santo. Essinon solo volevano sostituirsi al Creatore, ma, per superbia, si ostinarono anon volere il perdono di Dio. Questo terzo peccato originario è subordinatoparticolarmente a quello di Adamo, il quale perse la grazia santificante che «Dio alitò nelle sue narici» (Gen 2,7).Così, non vivendo secondo lo Spirito, l'uomo perse anche se stesso e la suadignità: «Allora il Signore disse: "Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo…"» (Gen 6,3). Il peccato contro lo Spirito, quando è commesso deliberatamente, èirreversibile e definitivo, poiché è simile al primo commesso da Lucifero.Quest’ultimo, come ogni angelo, essendo puro spirito è unico nel suoessere ed è essenzialmente diverso da ogni altro angelo, per cui non puòrinnegare la sua decisione che resta inamovibile: «A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è ilcarattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell'infinitamisericordia divina. “Non c'è possibilità di pentimento per loro dopo lacaduta come non c'è possibilità di pentimento per gli uomini dopo lamorte”» (CCC n 393).

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Ecco perché la bestemmia contro lo Spirito Santo è un peccato demoniacoche contamina tuttora l’uomo. Per questo Dio perdonerà tutti in Cristo,eccetto coloro che ripudiano fino alla fine l’azione dello Spirito Santo che liha cercati a lungo e invano: «In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati eanche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro loSpirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna» (Mc3,28-29). Quindi, peccare contro lo Spirito Santo significa questo: rifiutarevolontariamente fino alla fine l'opera della salvezza che Dio vuol fare permezzo dello Spirito nel cuore dell’uomo. Il Catechismo dichiara: «La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiutadi accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propripeccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento puòportare alla impenitenza finale e alla rovina eterna» (CCC 1864). La bestemmia contro lo Spirito Santo è opera di coloro che chiudono gliocchi davanti alle azioni di Dio e le respingono ostinatamente attribuendoleaddirittura al demonio. In questo modo lo Spirito Santo è identificato con lospirito maligno. Questo grave peccato fu commesso dai farisei, quandoaccusarono Gesù di essere posseduto dal demonio: « Ma i farisei dicevano:"Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni"» (Mt 9,34). Ancora oggi tale peccato è reiterato non solo dalla singola persona, ma daalcune sette "religiose" nei confronti della Chiesa Cattolica. Siccome l'uomo vive nella normalità del male, che non gli fa riconoscere lagravità dei peccati, l a Parola del Signore lo inquieta, poiché essa "è Spiritoe Vita" (Gv 6,63), "è pietra d'inciampo" (Rm 9,33). Così l’uomo rivela l’opposizione a qualsiasi influsso della Grazia,disprezzando tutti gli aiuti offerti dallo Spirito per la sua salvezza. Scrive ilprofeta Isaia: «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano letenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce

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in amaro. Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti.» (Is 5,20-21). Il compito dello Spirito Santo è di portarci alla conversione e allasantificazione, convincendoci del nostro peccato. Infatti, il Paraclito: «quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato,alla giustizia e al giudizio» (Gv 16,8).  Il Mysterium iniquitatis

Il "mistero del male" è la conseguenza del disordine satanico che si è insinuato nel creato. Essoè la nequizia che si muove nel mondo con aggressività, contagiando l’uomo:

«Così dice il Signore Dio: Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto inbellezza; in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni pietra preziosa … e d'oro era il lavoro …preparato nel giorno in cui fosti creato. Eri come un cherubino protettore, ad ali spiegate; io tiposi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. Perfetto tu eri nella tuacondotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità. Accrescendo i tuoicommerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fattoperire, o cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco. Il tuo cuore si era inorgoglito per latua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore: ti ho gettato a terra e tiho posto davanti ai re, perché ti vedano … sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre» (Ez 28,12-19).

Per “misteriosa” volontà divina, al principe dei demoni e ai suoi angeli è lasciata sempre lacapacità di agire, fino all'avvento dell'Anticristo. Nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi,l’Apostolo Paolo descrive così l’Anticristo:

«Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima verrà l'apostasia e si rivelerà l'uomo dell'iniquità, ilfiglio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra ogni essere chiamato e adoratocome Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio … Il misterodell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene.Allora l'empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e loannienterà con lo splendore della sua venuta. La venuta dell'empio avverrà nella potenza diSatana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri e con tutte le seduzionidell'iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l'amore della verità peressere salvati.» (2Ts2, 3-11).

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L’apostolo Giovanni riferendosi all’Anticristo lo descrive come colui che non riconosce che GesùCristo è Figlio di Dio negandone la divinità:

«Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega ilPadre e il Figlio» (1Gv2,22).

Durante il Convegno «La passione per l'unità» (del 4/3/2000), il cardinale Biffi ha affermato che« se il cristiano per aprirsi almondo e dialogare con tutti, stempera il fatto salvifico, preclude la sua connessione personalecon Gesù e si ritrova dalla parte dell'Anticristo». Ecco come Soloviev, ne Il racconto dell'Anticristo, mette a fuoco il criterio di discernimento: «Tu ci dai tutto, tranne ciò che ci interessa, Gesù Cristo». Pertanto, l'Anticristo non è un demonio, ma un uomo al servizio di Satana che nega il Cristo evuole mettersi al suo posto. Il vero credente, invece, sa che fuori di Cristo, persona viva econcreta, c’è solo il "vuoto" dell’uomo e la sua disperazione. Solo in Cristo nostra Speranzal’uomo trova la sua pienezza.

 La rivelazione del "mistero d’iniquità" cosa comporta?

Come conseguenza dei tre peccati di teomania nei confronti dell’Unico Dio, c’è il misterod’iniquità continuamente in azione. Esso è caratterizzato dal rifiuto della Grazia Santificante:

«Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui [Satana] chefinora lo trattiene» (2Ts 2,7). «La Chiesa non minimizza il mistero del male, riducendolo alledeficienze della natura o alla colpa dell’uomo, ma vi scorge “un’efficienza, un essere vivo,spirituale, pervertito e pervertitore”.» (CdA n 382).

Ciò che accade nel nostro mondo dipende, da una parte, dall’azione diabolica, dall’altra, dallanostra volontà. Il libro della Sapienza ci rivela che la morte fisica è effetto della condizioneterrestre dell’uomo, quella spirituale ( lamorteseconda:

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la separazione eterna da Dio) è invece opera del peccato:

«…perché Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi … Dio ha creatol'uomo per l'incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura. Maper invidia del diavolo la morte è entrata nel mondoe ne fanno esperienza coloro che le appartengono» (Sap21,13.23-24).

L’Apocalisse, l’ultimo libro sacro della Bibbia, con una metafora ci parla della seconda morte, illago che brucia con fuoco e zolfo e in cui sono gettati tutti i malvagi e impenitenti, alla fine delmondo:

«Poi la Morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lostagno di fuoco. E chi non risultò scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco.» (Ap20,14-15).

Il mistero della pietà

Tuttavia, nella storia dell'uomo, al mistero dell'iniquità si oppone il mistero della pietà: “L'ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l'invidia del demonio ci aveva privati.” (San Leone Magno). Se Dio permette il male è sempre al fine di un bene più grande che non sempre coincide con lasalvezza del peccatore, ma misteriosamente può giovare alla redenzione di molti altri. Purconsapevoli che non ci sono risposte esaustive sul tema del male, comunque è evidente che ildolore ridimensiona l’uomo, lo distacca dalle cose terrene e lo libera dal peccato di teomania.

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Inoltre, quando la sofferenza è vissuta nella fede, essa associa le vittime innocenti allesofferenzedi Cristo, il quale sta sempre dalla parte dell’uomo, lo aiuta e con la sua misericordiosacreatività trasforma il dolore di un’anima generosa in un valore eterno. Pertanto è opportunorimarcare che Dio non vuole la sofferenza di nessuno, Egli è il Dio della gioia e creaesclusivamente la vita e mai la morte, infatti, la morte non è l’ultima realtà dell’uomo. Il modo dioperare della divina provvidenza,che dal male trae il bene,è completamente libero e imperscrutabile ed è sempre in azione nella storia dei singoli e di tuttoil genere umano: «Lo spirito del Signore riempie la terra» (Sap 1,7).

 Qual è la nostra battaglia?

L'azione malefica di Satana e dei suoi seguaci sarà presente fino al ritorno glorioso di Cristoalla fine dei tempi, quando laguerra in atto terminerà e sarà sconfitta definitivamente la morte, ciò che più teme l’uomo:

«Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne èdivenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha ilpotere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti aschiavitù per tutta la vita» (Eb 2,14-15).

Molti credenti vedono il diavolo dappertutto, meno dove sicuramente sta, cioè nel peccato. Eccoperché san Paolo ci rivela il nostro combattimento spirituale, qualcosa che non possiamosottovalutare:

«La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze,contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelleregioni celesti .» (Ef 6,12). «Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremendacontro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall'origine del mondo, che durerà, comedice il Signore, fino all'ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l'uomo deve combattere senzasoste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo

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di grandi fatiche, con l'aiuto della grazia di Dio.» (CCC n 409). Perquesto Gesù nel vangelo di Giovanni dice: «Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno» (Gv 17,15).

 La restaurazione del Regno di Dio.

La libera Incarnazione del Figlio vanificherà il potere del Corruttore einizierà la restaurazione di tutte le cose. Infatti, la ricostituzione ha avutoinizio con l'ultimo Adamo, il Figlio fatto uomo per distruggere il "Non tiservirò! " (Ger 2,20)di Lucifero e di tutti quelli che lo seguono. San Giovanni ci rivela: «… da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio diDio: per distruggere le opere del diavolo» (1Gv 3,8 ). Con l'unione ipostatica comincia il processo di redenzione che andrà oltreil mero ritorno alla vita posseduta prima della caduta di Adamo, perché lavita dell’uomo nell’atto di creazione nell’Eden doveva comunque essereportata alla perfezione per mezzo di Cristo. Ecco il senso della Rivelazione: «E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose".E soggiunse: Scrivi, perché queste parole sono certe e vere». (Ap 21,5). «Questo misterioso rinnovamento, che trasformerà l'umanità e il mondo,dalla Sacra Scrittura è definito con l'espressione: “i nuovi cieli e una terra nuova” (2Pt 3,13) (Cf Ap 21,1). Sarà la realizzazione definitiva del disegno di Dio di “ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra” (Ef 1,10).» (CCC n 1043). Adesso gli avvenimenti umani vanno visti alla luce del piano di salvezza diDio, piano che è sempre in atto e si sviluppa rapidamente. Nel Suo progetto,Dio ha sempre voluto la partecipazione attiva e consapevole dell’uomo.Uomini e donne sono chiamati a vivere in pienezza la Rivelazione perdiventare protagonisti del proprio tempo e della propria storia. Poiché il

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Regno di Dio non si realizza nell’aldilà, ma hic et nunc. Esso èun’alternativa clamorosa alla nostra società. Un Regno di gioia senza fineche deve nascere prima nel cuore dell’uomo.

 La Speranza cristiana: «Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra». Contrariamente al primo Adamo, che partecipando alla satanica corruzioneperse lo Spirito, invece, l'ultimo Adamo,Cristo nostra Speranza, è Colui che ha effuso di nuovo lo Spirito che dà vita: «il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamodivenne spirito datore di vita» (1Cor 15,45). Dunque, è Gesù Cristo che porterà a termine l'opera di perfezionamentoche il primo Adamo aveva mancato di compiere. Però, Gesù fa qualcosa didiverso, affinché nessun uomo rimanga escluso dalla possibilità disalvezza. Con Lui la novità non è più nel portare gli uomini a Dio, ma portareDio agli uomini. Con il Mistero Pasquale, Egli ha squarciato non solo i cieli (“Se tu squarciassi i cieli e scendessi!”Is 63,19), ma anche il velo del Tempio (“Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo” Mt 27,51), perché la presenza della sua Shekinah(la Gloria di Dio) non fosse più relegata nel luogo inaccessibile del Debir, ilSanto dei Santi, la parte più interna del Tempio di Gerusalemme, riservataesclusivamenteal sommo sacerdote. Adesso Egli è l’Emmanuele, ilDio-con-noi, con tutti coloro che accettano di essere “Tempio dello Spirito Santo” (1Cor 6,19).Ecco che Dio propone un mondo nuovo, un cielo e una terra nuovi. «Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra diprima erano scomparsi e il mare non c`era più. Vidi anche la città santa, la

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nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposaadorna per il suo sposo» (Ap 21,1-2). Il cielo e la terra di prima sono la realtà che adesso sperimentiamo. IlSignore del Creato aveva donato all’uomo un mondo secondo il suo cuore,tuttavia egli sperimenta ogni giorno la fatica, il male, la sofferenza, lasolitudine. Infatti l’uomo: «Non viene alla luce come una realtà ben definita ecompiuta, ma come un progetto da portare a compimento, con la sua stessalibera cooperazione: “Da principio [Dio] creò l’uomo e lo lasciò in balìa delsuo proprio volere” (Sir 15,14); “Io ti ho posto davanti la vita e la morte, labenedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tuadiscendenza” (Dt 30,19).» (CdA n 366). Inoltre, l’uomo vedrà anche «la città santa, la Gerusalemme nuova,scendere dal cielo », così Dio e l’uomo insiemecostruiranno questo mondo nuovo in cui i germi attuali di bene e dicoraggio prevarranno sul male e sulla fatica. Questo avviene ogni volta chel’uomo è compassionevole con i fratelli. Per questo nel vangelo di GiovanniGesù non dice " io daròloro ", ma «… io do loro la vita eterna» (Gv 10,9).L'uomo difatti, riceve la vita eterna non dopo la morte, ma adesso, in questavita, quando sceglie di fare la volontà di Dio, quando sceglie di amarsi amando, perché l'uomo ama se stesso solo quando ama il prossimo. È importante rimarcare che la vita eterna non è una mera questione di quantità (kronos), ma di qualitàdi vita (Kairos). Infatti, anche nell’inferno c’è la vita eterna, però è vissuta nel“luogo” delle tenebre, del “pianto e stridore di denti” (Mt 22,13).Ciò che cambia nel Paradiso è soprattutto laqualità di vita, una vita dinamica, vissuta nella gioia piena e nellacontemplazione del volto splendente di Dio.  

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La "speranza" del cosmo.

San Paolo parla della creazione che è stata assoggettata alla caducità per volontà di Satana.Per questo, la salvezza fa parte di un insieme più vasto che include non solo la risurrezione delnostro corpo, ma anche una misteriosa trasformazione dell'universo materiale con tutte lepresumibili forme di vita extraterrestre, dato che tutto ciò che esiste trae il suo essere da Dioche eternamente lo crea :

«L'ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. Lacreazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di coluiche l'ha sottomessa [Satana, "omicida fin dal principio" Gv 8,44] – nella speranza che anche lastessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà dellagloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie delparto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamointeriormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo» (Rm 8,19-23).

La meravigliosa creazione ha un elemento di fragilità, anch’essa va verso la morte, ma èaccompagnata dalla speranza che Chi l’ha creata possa salvarla dalla caducità. Essa spera dipartecipare alla comunione degli uomini con la gloria del loro Signore:

«E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noisiamo una sola cosa» (Gv 17,22).

La creazione, com’è al presente, aspetta il momento di diventare quello che sarà nel giornodella parusia. Quando, liberato dalla schiavitù della morte, all’uomo si manifesterà finalmenteciò che era nei piani di Dio (diventare per grazia simile a Cristo). Allora sarà realtà ciò che ora èsperanza:

«Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e il fine» (Ap22,12-13).

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L’uomo creato per essere partecipe dell’unica e indivisibile natura divina (cf 2Pt 1,4).

Unicamente quando si unisce a Dio per grazia, l'uomo diventa veramente "come Dio" secondoDio. DisseGesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi?»(Gv 10,34).L'uomo diventa libero da tutte le sue paure e menzogne solo se comprende la verità su Dio e suse stesso (cfr Gv 8,32). Comeprofetizza san Pietro:

«La sua potenza divina ci ha donato tutto quello che è necessario per una vita vissutasantamente, grazie alla conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua potenza e gloria. Conquesto egli ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzodiventiate partecipi della natura divina, sfuggendo alla corruzione, che è nel mondo a causadella concupiscenza» (2Pt 1,3-4).

Nella sublime preghiera sacerdotale, Gesù ci rivela la grandezza del suo amore e della suapotente libertà creativa:

«E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noisiamo una sola cosa. Io in loro e tu in me …» (Gc 17,22-23).

 

La misteriosa e sorprendente libertà creativa di Dio.

Per conoscere il vero volto di Dio occorre ammettere che il primato nonspetta alla razionalità, ma alla fede e alla stupefacente libertà creativa di Dio,la quale è la " forza oscura e vitale" (oscura perché sfuggente e misteriosa,incomprensibile alla nostra razionalità) che tiene insieme e ricrea

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continuamente l’intero universo. La creazione non è il gesto compiuto daDio in un tempo remoto, ma è il dono di ogni giorno: “In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo” (At 17,28).Ecco perché ciò che è accaduto nei tre peccati originatori non esaurisce néinficia le inedite possibilità della libertà creativa di Dio, che ha manifestatoin modo singolare nel mistero pasquale di Cristo. Quindi, Dio, purconservando il suo essere "Totalmente Altro dall’uomo” e la stessa “intimità del suo Essere come Trinità Santa costituisce un misteroinaccessibile alla sola ragione umana", tuttavia, misteriosamente nella sua "razionalità Divina", ha voluto renderepartecipe delle possibilità della Sua libertà creativa tutto il creato esoprattutto l’uomo, dotandoli di una potenzialità (con)creatrice: “Le creature ricevono il dono di esistere e quello di agire. Dio fa sì che lecose si facciano, interagiscano tra loro e cooperino con lui. Crea un mondobuono e bello, ma incompiuto, perché possa muoversi attivamente verso laperfezione definitiva: un mondo complesso, dinamico, misterioso.” (CdA n365). Parafrasando la parabola di Gesù, possiamo immaginare il creato come … “un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi ècresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra isuoi rami” (Lc 13,19). Nell’universo visibilec’è già la pienezza di quel seme, c’è l’attesa della metagloriosa che Dio, nella Sua libertà creativa, ha prescritto da sempre. Eccoperché Dio desidera liberare dalla prigionia del peccato il bene creativo cheha donato all'uomo. Attraverso il bene creativo, l'uomo manifesta la suagrande bellezza: «La gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione di Dio …Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio .» (sant'Ireneo). Nonostante la malefica corruzione, è evidente che Dio ha dato la capacitaalla creazione e all’uomo di poter passare da ciò che si è, alla possibilità diciò che si può essere. Il presente non può essere consideratoun’anticipazione ineluttabile del futuro, proprio in virtù del primato dellalibertà creativa di Dio, la quale manifesta con stupore le impossibilipossibilità del suo Amore eterno (amore: termine che sembra derivare dallatino a-mors = senza morte).

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Predestinati a essere immagine del Figlio Per questo, tutta la creazione tende al ritorno di Cristo ed è chiaro che ilmodello che l’uomo deve raggiungere è Gesù:  “Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinatia essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenitotra molti fratelli ” (Rm 8,29). Quindi, l’immagine, il modello con cui è stato creato l’uomo è il Logos diDio che si doveva incarnare: “... Adamo, il quale è figura di colui chedoveva venire.” (Rm 5,14). Pertanto, la veraimmagine di Dio impressa nell’uomo è quella dell’Unigenito, che con la suaincarnazione ha realizzato in modo sorprendente il progetto di Dio perl’uomo. Afferma Paolo: “E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste.” (1Cor 15,49).L’uomo celeste è Gesù risorto. Solo nella parusia, quando ci sarà la nostrarisurrezione gloriosa, noi ci trasformeremo pienamente “nell’immagine del Figlio suo”.

Per convertirsi l’uomo deve liberarsi dall’arroganza della teomania. L’uomo è stato creato con una coscienza libera, nella quale la razionalità,pur fondamentale, non può avere il primato, dal momento che essa èlimitata. Una razionalità distorta accetta solo se stessa (delirio dionniscienza) e spesso vede il sapere solo come potere. Invece, quando lalogica razionale non fa più da padrona, né tiene prigioniera la ragione,l’uomo umile si lascia illuminare e plasmare dalla fantasia dello Spirito: "Lo Spirito Paraclito vi insegnerà ogni cosa e vi suggerirà tutto quello chevi dirò" (Gv 14,26). La razionalità si libera dalla teomania solo nel momento in cui è animatadal fuoco dello Spirito, dalla Parola di Dio che rinnova il modo di pensare,

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aprendo gli occhi alla visione dell’invisibile: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono incuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano»(1Cor2,9).   La specificità della razionalità della fede cristiana Avere la possibilità di uscire dagli schemi per aprirsi a un nuovo modo dipensare, per accrescere l’ ampiezza di azione e per vedere le cose con unaltro orizzonte, è data dalla capacità di cogliere e accogliere lasoprannaturale genialità dello Spirito. Ovvero, è la libertà creativadi Dio che continuamente fa nuova ogni cosa nell’Universo. L'insondabilecreatività di Dio è la "forza-Persona" invisibile alla razionalità della cultura post-moderna (che ha risvegliato ediffuso il "pensiero debole" e il relativismo). Tuttavia, questa "Forza" di vita nuova è già evidente nell’inaudito piano salvifico di Dio. Piano cheha delle risorse così ricche e sorprendenti che la stessa Chiesa è chiamataa uniformarsi ascoltando ciò che oggi lo Spirito dice alla Chiesa. Lepossibilità della fantasia dello Spirito vanno oltre la stessa legislazionebiblica (pur necessaria) e le leggi fisiche (vedi i miracoli di Cristo); proprioperché la superiore volontà di Dio, che trascende le nostre capacità, nontroverà mai un’adeguata formulazione nelle leggi:  «... se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge.» (Gal5,18).«Ora invece, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dallaLegge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo, e non secondo la lettera,che è antiquata.» (Rm 7,6).«La lettera uccide, ma lo Spirito vivifica»(2Cor 3,6). Poiché lo Spirito ha effuso nello spazio e nel tempo l’impulso della Suacreatività, l'uomo, solo quando fa l’esperienza dell’azione dello Spirito nelsuo rapporto con Dio, potrà scrutare la Sua Parola, la quale gli permette di:

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«conoscere lui, la potenza della sua risurrezione» (Fil 3,10). Potenza che “fa nuove tutte le cose” (Ap 21,5). Quindi, il discorso cristiano della Rivelazione va collocato su un pianodiverso dalla ragione umana; comunque, ciò non significa che laRivelazione sia irrazionale. Tutt’altro! La fede supera la ragione. Il problemanon è la nostra ragione, poiché essa è limitata. Per comprendere laspecificità della razionalità cristiana è necessario fare spazio a un’altraprospettiva: “È lo stesso Dio che dona all'uomo sia il lume della ragione siala fede.”, per cui, la ragione dell’uomo cresce solo alla luce della Veritàrivelata, la quale manifesta la natura creativa della libertà di Dio. Ciò ci facomprendere che non c’è un diritto a esistere del creato, del mondo edell’uomo, essi esistono semplicemente perché voluti da Dio, dal suo amorecreativo.

 Dunque ...

La Bibbia sembra rivelarci tre peccati di teomania, intesa non come un disturbo psichiatrico raroe poco conosciuto, ma come il delirio di onnipotenza di chi vuole sostituirsi all'Unico Dio. Il primo peccato fu contro il Padre Creatore; il secondo, fu contro il Figlio Redentore e il terzo èquello in atto contro lo Spirito Santo. La prima alienazione da DioCreatore,cioè, il primo peccatooriginariodi Teomania, non è stato commesso da Adamo, mada Lucifero, da colui che ha portato la caducità nel mondo ancor prima della creazione dell’uomo, comeattestano le scoperte della paleontologia. Satana preferì “dominare” nell’Inferno piuttosto che servire il progetto di Dio a favore dell’uomo.Questo è il tremendo Erroredal quale il Figlio di Dio doveva riscattarci:

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«Costituito da Dio in uno stato di giustizia, l'uomo però, tentato dal Maligno, fin dagli inizi dellastoria abusò della sua libertà, erigendosi contro Dio e bramando di conseguire il suo fine al difuori di Dio» (CCC n 415).

La Redenzione operata dal sangue di Cristo è il progetto che Dio ha concepito nell’istante del secondo peccatooriginariodi teomania compiuto da Adamo ed Eva nei confronti dell’Unigenito. La prima coppia volevadiventare “come Dio”, senza l’intervento del Figlio di Dio nella storia dell’umanità. Solo il Figlio, con il misterodell’Incarnazione, avrebbe reso possibile la divinizzazione dell’uomo. Ecco perché la Redenzione operata da Cristo rappresenta il compimento della storia:

«Questa è la ricchezza della grazia di Dio, che egli ci ha dato con abbondanza. Ci ha dato lapiena sapienza e la piena intelligenza: ci ha fatto conoscere il segreto progetto della suavolontà: quello che fin da principio generosamente aveva deciso di realizzare per mezzo diCristo. Così Dio conduce la storia al suo compimento: riunisce tutte le cose, quelle del cielo equelle della terra sotto un unico capo, Cristo» (Ef 1,8-10).

 Tuttavia, il Figlio anche senza questo peccato, comunque si sarebbe incarnato per unire la suanatura divina con quella umana e portare a compimento così la divinizzazione dell’uomo:

“In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a luinella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo ildisegno d'amore della sua volontà...” (Ef 1,4-5).

Il terzo peccato originario di teomania è quello contro lo Spirito Santificatore. Tutti e tre hannoin comune l’inadempienza verso l’opera dello Spirito di Dio. Questo peccato, che si manifesta inmodo particolare nei diffusi deliri di onnipotenza, è la colpa di chi siostina a non riconoscersi creatura limitata e di aver bisogno di riconciliarsi con il Padre

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Creatore, il quale desidera donare la sua misericordia per la salvezza degli uomini suoi figli. Il peccato contro lo Spirito è “il peccato del mondo” (Gv 1,29),cioè, il rifiuto alla pienezza di vita che Cristo propone ad ogni uomo. Fare l’esperienzadell’amore incondizionato di Dio - che non ama secondo i meriti, ma secondo i bisogni - è lacosa che spiazza l’uomo e crea un rapporto immediato e pieno con Dio, non più basato sullaLegge, ma esclusivamente sull’amore.Scrive san Paolo:

«Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie …» (1Ts 5,19).

Pertanto, il Vangelo è la grande notizia vittoriosa sul peccato e sulla morte, e ci rivela lastupenda libertà creativa di Dio sempre in atto:

«La vittoria sul peccato riportata da Cristo ci ha donato beni migliori di quelli che il peccato ciaveva tolto: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5,20).» (CCC n420).

Il Signore preferisce essere medico e non giudice; nella Sua sovranità creativa, che è infinitabontà misericordiosa, trae il bene dal male; trasforma la sofferenza, da Lui mai voluta, in ungrande valore salvifico. Solo con il dono deldiscernimento nello Spirito, può nascere nell’uomo la conversione e il vero pentimento, il qualelo rende consapevole del disordine e della sofferenza derivanti dall’allontanamento dall’Amoredi Dio. Per questo ...  «oraliberati dalla schiavitù del peccato, siete passati al servizio di Dio: il risultato è una vitache piace a Dio, e il traguardo è la vita eterna»(Rm 6,22).

         Quarto - Napoli 11/8/2014                      mario d’agosto                    

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