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  • Elisa Rosacroce

    IPNO-MAGNETISMOalla portata di tutti

    MANUALE PRATICO DI PSICHISMO ILLUSTRATO

    Esiste nell’ uomo un’ energia, che può agire lungi da lui per opera dell’immaginazione e dellavolontà, esercitando un’ influenza durevole su d’un oggetto anche lontanissimo.

    Von Helmont

  • @ 1991 Giuseppe Brancato Editore - Catania

    1st eBook edition 2014 by David De Angelis (c) - All rights reserved

  • INDICE

    IntroduzioneL’Ipnosi e i suoi stati

    Sonnambulismo spontaneo e provocato

    La suggestione

    Fenomenologia ipnotica

    Ginnastica psichica

    Alcuni esercizi per accelerare considerevolmente lo sviluppo psichico

    Lezioni pratiche d’Ipno-magnetismo

    Le prime suggestioni

    L’Ipnotismo quale agente terapeutico

    Utilissime applicazioni del magnetismo

    Consigli generali sul Magnetismo

    Note

  • INTRODUZIONE

    Dando alle stampe questo manuale abbiamo avuto di mira un solo scopo; quello di diffonderealcuni principi di cultura psichica resi ormai d’interesse generale e, staremmo per dire, di necessitàassoluta, cercando di riuscire chiari per quanto l’argomento, ancora abbastanza oscuro, consente.Perciò ci siamo trattenuti brevemente su quel po’ di teoria che all’intendimento della pratica ènecessario, senza però darvi quell’importanza che in un trattato meno elementare sarebbe statoindispensabile; e ci siamo dilungati invece nella esposizione di alcuni esercizi scelti fra i tanticonsigliati in molti volumi scritti intorno all’interessante argomento. Chiediamo perciò venia allettore se molte curiosità e molti dubbi, che la lettura di quest’opera potrà fargli sorgere, non potremosoddisfare e chiarire: non possiamo far altro che rimandarlo agli autori che citeremo volta per voltanel corso del testo.

    Ci siamo decisi a scrivere anche noi un breve manuale di psichismo pratico perchè, affascinatidalle meravigliose possibilità e dalle manifestazioni sempre varie e profondamente significatived’una scienza che rasenta nelle sue applicazioni i limiti del fantastico e del soprannaturale, abbiamotrovato nella pratica delle sue teorie tale messe di soddisfazioni intense e di godimento intellettuale,da sentirci in dovere di rendere ad essa anche il nostro modesto tributo e di iniziare nello stessotempo anche coloro che sono in grado di valutarne la portata e di riconoscerne il bisogno nella vitapratica che nell’odierna manifestazione, si può sintetizzare in una sola parola: Successo!

    Ed è al successo che spinge la bene intesa applicazione dei pochi principi che andremoesponendo, poichè principali fattori di esso sono una volontà ferma di riuscire e la conoscenza chiaradei mezzi più adatti allo scopo.

    Una parte di questi principi è racchiusa in quella immensa forza psichica che conosciamo col nomedi suggestione e le sue leggi vanno ricercate in quello stato (a volte spontaneo a volte provocato)chiamato sinteticamente col nome di stato ipnotico, i cui primi gradi si possono riscontrare e siconfondono quasi con lo stato di sonno naturale a tutti ben noto, almeno nelle sue manifestazioni piùapparenti.

    Un interesse sempre crescente va insinuandosi nelle masse per questi fenomeni detti troppocomprensivamente ipnotici, e difficilmente vi sarà qualcuno che non conosca, o almeno non abbiasentito parlare, di sonnambuli, chiaroveggenti ecc. o che non abbia assistito ad una seduta ipnotica inun circolo di amici, in teatro o in televisione. Inutile quindi riteniamo parlare di questi mestieranti,ultimo gradino di quei soggetti aventi (o troppo spesso facenti le viste di possedere) questo donomeraviglioso di orientare le proprie e le altrui attività psichiche in un senso o nell’altro ad un cennodella volontà: ci piace però far notare fin da principio che queste facoltà sono da ognuno possedutein varia misura e che da ognuno possono essere sviluppate mediante acconci esercizi: parte fisici,

  • parte intellettuali e psichici.Si riteneva fino a poco tempo fa che l’ipnotismo (come una volta il magnetismo), altro non fosse,

    che una soverchieria ciarlatanesca ed un sistema perfezionato per gabbare la buona fede delprossimo: ma l’evidenze dei fatti costrinsero anche scienziati di vaglia ad occuparsene, ed ora tutti ifenomeni ad esso affini vengono amorevolmente ricercati e studiati, aprendo la via alla soluzione diproblemi ben più complicati ed oscuri di quello che non sia la stessa mania, quasi morbosa, delsuccesso (per non dire dell’arrivismo).

    Ma noi non intendiamo ora di spingerci alla soluzione di questioni ardue e trascendentali, allequali ci porterebbe incontro l’analisi profonda dei fenomeni ipnotici, ci arresteremo solo a quellasuperficiale interpretazione di essi che ci è il valido appoggio per la conquista di quelle forze latentiin noi e che sono il massimo fattore del nostro successo nella vita; così

    guardata, dal lato pratico, la questione non cessa di essere per noi del più grande interesse, ecrediamo anzi far cosa grata al lettore sorvolando sulle polemiche ch’essa in tutti i tempi fecesorgere.

    L’ipnotismo è entrato ormai nel dominio della scienza e non spaventa più come una volta le gentiignare, nè è considerato come una facoltà soprannaturale: è quindi inutile tornare su discussioni inpro ed in contro, che tanto appassionarono i nostri avi, ma possiamo oggi entrare in meritoall’argomento senza più tema d’esser derisi o creduti, a dir poco, visionari.

    Nelle applicazioni pratiche l’ipnotismo ha acquistato (e va acquistando) sempre più terreno: ormaiil medico non teme più di ricorrere ad esso in difficili operazioni quale al migliore ed più innocuofra gli anestetici. Lo psichiatra trova in esso un agente terapeutico di prim’ordine pel trattamento dimolte fra le più gravi malattie del sistema nervoso e del cervello e noi riteniamo che fra non molto,esso verrà adottato quale efficace sistema di cura, poichè esso influisce direttamente sui centri malatisenza alterarne le funzioni organiche nè inceppare il funzionamento dei vari organi dipendenti.

    Ed è perciò che, sebbene il sonno provocato basti sovente a sollevare e guarire da solo molti casidi nervosismo, di neurastenia e debolezza derivata da eccessivo lavoro cerebrale; la suggestioneipnotica è pertanto la forza più potente nei casi più complicati di nevropatie e di malattie mentali.

    Non possiamo passare sotto silenzio i considerevoli servigi che ci rende la cura ipnotica, mediantela suggestione, nella gran quantità di affezioni morbose conosciute sotto il nome di abitudini edimpulsioni automatiche ed istintive (quali si riscontrano nei fanciulli e tante volte anche negli adulti);principali fra esse l’orincofagia, la cleptomania e le tante fobie ecc., non che affezioni ancora piùgravi quali l’alcoolismo, la mofinomania ecc.

    L’ipnotismo pedagogico, come si potrebbe chiamare questa importante applicazione dellasuggestione, quale mezzo di educazione di istinti morbosi e di pervertimenti, è stato riconosciuto ilpiù atto allo scopo ed il meno pericoloso anche nei casi che si presentavano sotto una forma grave edinsanabile coi sistemi ordinari suggeriti dalla medicina e dalla psichiatria; e noi rendiamo omaggio acoloro che vollero e seppero servirsene opportunamente, primo fra tutti il Dott. Bérillon, direttoredell’Istituto Psico-fisiologico di Parigi, che, per i suoi lavori personali, fece passare la pedagogia

  • suggestiva nel dominio della pratica.Ma gli studi ipnotici non interessano soltanto per le loro applicazioni alla medicina ed alla

    psichiatria; anche gli uomini di legge possono trovare e trovano di fatti un potente ausiliario nellarisoluzione delle più intricate questioni in cui entrano in gioco gravi responsabilità o testimonianze edelitti derivanti da vizi mentali che la scienza ufficiale difficilmente riuscirebbe a mettere in luce.Quanti falsi testimoni sarebbero smascherati sotto l’influenza d’una suggestione ipnotica e quanteresponsabilità verrebbero ridotte mettendo a nudo l’anima d’un imputato; l’innocenza o la colpa nonpossono restar celate quando una forza superiore strappa all’uomo tutto ciò che in esso v’ à diartificiale e di falso, tutto ciò che sa di convenzionalismo, di finzione, tutto ciò che la societàgl’impone sia che egli si sottometta alle sue leggi sia che se ne allontani.

    Il filosofo troverà nelle applicazioni di questa gran forza che è a nostra portata una nuova via perrisolvere i più complicati problemi dell’Essere e lo scienziato giungerà attraverso i vari stati ipnoticipiù agevolmente alla conoscenza di forze naturali assolutamente sconosciute sin’ora poichè, fra lospirito e la materia, i legami vanno di giorno in giorno divenendo più stretti e più solidi. La vita traeorigine con la materia ed ora non possiamo quasi più fare una completa separazione tra l’una el’altra, né tantomeno dissociare il concetto di forza da quello di materia; l’universo esiste, perciòvive, l’uomo ne è la riproduzione in ogni sua parte, studiare e trovare leggi che ne regolano la vita, èstudiare e trovar le leggi che regolano la vita dell’ universo.

    Le forze latenti nell’uomo, e delle quali solo in piccola parte ci riesce di constatare l’esistenzaattraverso manifestazioni ancora imperfette e saltuarie, quali raggi di luce filtranti in qua ed in là traun fitto strato di nubi, debbono avere grande analogia, se addirittura non ne sono il riflesso, con leforze che muovono l’universo (manifestazione d’una vita che intuiamo e che in piccola partepercepiamo).

    Strano potrebbe ad alcuni sembrare come tali forze si siano sviluppate e mostrate così ad un tratto,passando inavvertite durante lunghi secoli. È certo tuttavia che esse sono esistite sempre nella natura;ma noi riteniamo

    che da una parte esse non si siano prima manifestate per mancanza di condizioni favorevoli,dall’altra non è da dubitare che queste forze abbiano anche, a tratti, esplicata un’azione sensibile ainostri sensi ordinari, ma che l’ignoranza, la mancanza d’una seria osservazione e d’un metodoscientifico applicabile al loro studio faceva attribuire i loro effetti ad altre cause.Inoltre non ci pareimpossibile che l’uomo attraverso lunghi secoli abbia subito un lento sì ma sicuro sviluppo e che,delle condizioni psichiche prima impossibili, oggi si vadano sempre più affermando così da renderemeno difficile la trasmissione e la percezione di queste forze, certo più sottili di quelleordinariamente note, e proprie a quegli stati della materia dei quali, attraverso minute osservazioniscientifiche, oggi solo si comincia a constatare la possibilità e l’esistenza.

    Il dottissimo naturalista inglese A. R. Wallace, a spiegare il come si siano sviluppate queste forzee la realtà della loro esplicazione nel campo della pratica, ha scritto tutta un’opera (nella quale sonoprofusi tesori di conoscenze scientifiche), dal titolo «I MIRACOLI ED IL MODERNO

  • SPIRITUALISMO» a cui rimandiamo il lettore che volesse avere più ampie nozioni intorno allafenomenologia ipnotica, alle forze latenti nell’uomo e nella natura e soprattutto sul modernospiritismo, studiato nelle più straordinarie manifestazioni, alla stregua di un metodo rigorosamentescientifico e con citazioni di fatti veri, che suscitano nell’animo sentimenti nuovi e fan pensare moltoseriamente all’esistenza di un’altra vita.

    Ma non divaghiamo, volevamo solo accennare all’interesse che l’ipnotismo, ramo principale d’unagrande scienza psichica ancora appena abbozzata nelle sue applicazioni, può destare in ogni campodell’intelletto umano e come può essere di valido aiuto nella risoluzione di problemi ardui ecomplessi, quali quelli che affaticano la mente di pensatori e di scienziati. Inoltre dicemmo chel’ipnotismo è d’interesse generale poichè dà la chiave del successo e della felicità a tutti coloro chene sanno trasportare nella vita d’ogni giorno i facili principi.

    Non si è infatti spesso constatato che uno dei principali elementi del benessere umano è dato dallasapiente scelta d’una meta da raggiungere e dal suo adattamento al nostro gusto, alle nostre attitudinied alle nostre tendenze intellettuali? D’altra parte il raggiungimento di questa meta non è in rapportodiretto con la volontà e non dipende dalla chiarezza delle nostre concezioni, dallo sviluppo più omeno perfetto delle nostre facoltà intellettuali e morali?

    L’ipnotismo c’insegna appunto l’arte di utilizzare tutto ciò che (in noi, intorno a noi e negli altri),può servire a sviluppare le nostre facoltà, esso ci apprende il potere dell’auto suggestione ed il mododi servircene per aumentare l’attività e la potenza della nostra volontà.

    Non è difficile constatare che nella vita d’ogni giorno gli uomini van divisi in due grandicategorie: quella (ed è meno numerosa) che sa imporre la propria volontà, l’altra che ne subisce ilfascino e si lascia guidare dall’influenza a volte buona (più spesso dannosa) che si esercita su essa,chiamando destino la propria debolezza e la propria mancanza di iniziativa.

    Gli uni dirigono, gli altri sono diretti: ai primi l’autorità del comando ed il dominio ai secondi lasottomissione spesso servile e l’obbedienza assoluta.

    Questa differenza può derivare da cause dei tutto diverse: essa può dapprima esser dovuta acircostanze esteriori e che, in apparenza, sono assolutamente indipendenti dalla personalità chel’esercita. Tale è l’autorità proveniente dal rango, dalla forza, dalla reputazione, dal telento; ma, perl’osservatore meno superficiale, non sarà difficile constatare che, anche fra le persone occupantinella società lo stesso grado, ve ne sono talune che emergono sulle altre e s’impongono ad esse perun ascendente diremo naturale ed indipendente da ogni causa apparente, quasi che una manoinvisibile le guidasse e le sorreggesse nell’ascesa, quasi che l’autorità di cui godono sia un tributospontaneo e naturalmente a loro dovuto per una legge trascendente ogni ordine di idee e d’azioni; e lagloria, l’omaggio, la devozione giunge ad esse come le acque vanno al mare, come i vapori s’elevanoal cielo. Ed esse così, senza sforzo apparente, senza minaccie, senza repressioni ottengono tuttoquanto vogliono dai loro subordinati e dai loro eguali in grado e pervengono, nella sfera della loroazione, al massimo del risultato che è dato raggiungere.

    Le altre, al contrario, lavorano forse di più e si danno maggior pena, si fanno temere dai loro

  • inferiori, ed il loro instabile dominio è basato sulla brutale repressione e sul terrore; malgrado ciònon arrivano che a risultati di poca importanza e non pervengono mai alla meta che si sono prefissa.

    Quello che diciamo per la posizione sociale e pel rango occupato, si può applicare ed è vero perogni altra sorgente di potere. Un uomo forte e coraggioso si lascia sovente dominare da una deboledonna; un uomo di forte ingegno e di alta reputazione si fa condurre talvolta da un consigliere dinessun valore sia intellettuale che morale; un uomo d’animo ordinariamente mite e gentile puòlasciarsi andare ad eccessi riprovevoli ed infami, non sapendo resistere all’impulso d’una passionesmodata inoculata in lui dall’ambiente pervertito col quale anche fugacemente può venire a contatto.E così gli esempi si potrebbero centuplicare: tutti portano a questa ultima conseguenza e cioè che,all’infuori dell’autorità che possono conferire la posizione sociale (la forza o l’intelletto), esisteun’influenza personale, indipendente da ogni altro coefficiente esteriore, la cui azione si puòesercitare e si fa sentire tanto sui nostri inferiori che sugli uguali e sui superiori, perchè essa è lamanifestazione d’una forza universale che, a somiglianza della gravitazione agente sui corpi rotantinello spazio, esplica la sua attività sulla materia sottile, le cui vibrazioni trasmettono il pensiero econ esso la volontà.

    Quando, di più persone partenti da una situazione identica, aventi le stesse facilità, gli stessi mezzid’azione, le stesse attitudini ne vediamo solo alcune pervenire ad un alto grado di potenza mentre lealtre rimangono confuse e sperdute nella gran massa dei mediocri, noi diciamo così con unaconvinzione davvero strana che è purtroppo l’esponente della nostra debolezza, noi diciamo la granparola: Era destino! Oppure, quando una sventura che al novanta per cento dei casi potevamo evitare,ci colpisce, distruggendo un ideale o tarpandoci le ali, noi, chinando il capo, mormoriamo: Fatalità!

    Eppure il destino ed il fato, come la fortuna e la felicità non sono che i risultati di quelle forze cheabbiamo a nostra disposizione e che noi mettiamo in azione in nostro favore o in nostro svantaggioper l’ignoranza delle leggi che le regolano.

    Le principali forze cui accenniamo sono: la determinazione, la quale, dopo una riflessione guidatada un savio ragionamento, ci fissa in modo preciso la meta che si vuol raggiungere qualunque sia lasua distanza e malgrado le difficoltà che possono riscontrarsi sulla via scelta, ben distin guendonetutta l’importanza e combattendole senza esitazioni e debolezze. La sicurezza per la quale una voltaincamminati nella direzione prescelta, si va innanzi senza titubanze e senza rimpianti; per essa noipossiamo seguire la via tracciata senza tema di fuorviare e con la calma che dà la confidenza di séstessi e la certezza del successo. La franchezza, la quale ci consiglia la via che più direttamentemena allo scopo e che ci fa impiegare, per assicurare il successo dei mezzi sui quali mai si dovràritornare e che allo stesso tempo ci assicurano la simpatia di coloro che sono in grado di aiutarcilungo il cammino.

    Ma al disopra di tutto ciò troviamo la volontà che, non solamente è la base di tutti questi attiesteriori, ma che domina tutte le nostre facoltà.

    La debolezza della volontà è quasi sempre la causa del nostro insuccesso, ed è proprio per lostrano indebolimento di essa nella generazione attuale che noi vediamo tanti uomini, anche

  • intelligenti, lasciarsi miserabilmente condurre per vie che, né la loro educazione, né il loro gusto, néle loro condizioni hanno loro insegnato. Doloroso è constatare ogni giorno una prova di quantoasseriamo, e ne fanno fede il numero sempre crescente di quegli uomini senza risorse, senza forza,senza abba stanza attività organica che sono considerati parassiti della società e costituiscono lagrande classe degli spostati. Per essi non v’è lavoro adatto perchè mancano di costanza nelperseverare in qualunque occupazione: per essi non c’è riposo né fisico, né morale perchè semprepunti dallo stimolo dei sensi e dell’anima, che inutilmente si dibatte per uscire dai limiti che lapropria debolezza le ha imposto.

    Nulla riesce a loro e finanche l’amore sfugge ad essi come dagli ultimi paria d’una umanità per laquale la vita è nel lavoro continuo e nella fermezza dei propositi che dirigono l’azione. Non passa ungiorno che nelle nostre grandi metropoli non avvengano dei suicidi, ultimo sforzo di questi infeliciper liberarsi da una catena di dolori e di sofferenze, ultimo atto, neanche diretto dalla volontà nédalla forza delle cose, per sottrarsi all’incubo d’una vita inutile, disseminata di vani rimpianti e forsed’inqualificabili viltà.

    Ma la volontà, anche in costoro, può sempre svilupparsi: malata essa può guarire, debole puòfortificarsi.

    Pure, diranno molti, per sottomettersi ad un sistema di esercizi, occorre uno sforzo della volontàabbastanza considerevole e spesso dopo pochi giorni di queste pratiche si è stanchi e, spento il primoentusiasmo, si abbandona ogni cosa per tornare alla vita consueta di avvilente sconforto.

    Ciò è infondato, risponderemo subito, vi sono esercizi per i quali lo sforzo richiesto è minimo eche danno quasi subito delle grandi soddisfazioni spingendoci a perseverare; noi crediamo che tuttoconsista appunto nel metodo adottato e, quello che noi proponiamo, seguendo le tracce di chi primadi noi è passato per questa via, non può riuscire faticoso poichè si basa unicamente sull’attenzione,facoltà che in grado maggiore o minore tutti posseggono: acquistata l’abitudine dell’attenzione, cosache accade molto più presto di quel che non si creda, la via è trovata ed il percorrerla riesce agevolenon solo ma immensamente interessante e piacevole.

    L’ipnotismo e la suggestione guariscono e fortificano la volontà; l’autosuggestione la sviluppa,rendendoci più atti a seguire le pratiche per le quali si giunge al successo.

    Ma la condizione principale per acquistare dei poteri che ci mettano al di sopra dell’uomocomune, è quella di volere fermamente raggiungere la meta che ci siamo prefissi. Sceglierla fra letante che ci possono lusingare non è facile; ma una volta fissata occorre essere determinati araggiungerla a qualunque costo, e solo allora potremo intraprendere quelle pratiche che cifaciliteranno la via. Il desiderio ha in sé tanta forza suggestiva da essere di per sé solo bastante astimolare energicamente la nostra volontà; desiderare ardentemente una cosa è un gran passo versoil possesso di essa. Quando il desiderio avrà raggiunto tale intensità da rendere quasi un’idea fissa ilconseguimento di uno scòpo, allora si è già pronti per allenare le nostre facoltà e spingerle versoquel punto di mira; allora solo si avrà la forza e la volontà di volere.

    Giunti a questo punto della nostra preparazione psichica, potremo, sicuri di noi stessi,

  • intraprendere gli esercizi che, fortificando la volontà, svilupperanno in pari tempo le nostre energielatenti, ma sempre pronte a balzar fuori dai recessi dello spirito, e ci lanceremo ad una corsa semprepiù veloce verso quel punto, scopo sublime della nostra vita.

    Tutto quanto si farà in seguito al primo sforzo sarà quasi un gioco di fanciulli se l’impulso saràdato con la forza necessaria ed al tempo opportuno; ma è proprio questa la cosa più difficile ariconoscere.

    Tante volte, forse in un momento di sovraeccitazione nervosa, ci sentiamo capaci di conquistare ilmondo, e l’anima, per quell’istante, liberata dai ceppi in cui la nostra debolezza, dirò costituzionale,l’ha serrata, si slancia avida di una vita più attiva, in una piena di sentimento e di sensazioni nuove epiacevolissime, verso il primo orizzonte che le si dischiude innanzi, senza calcolarne la distanza,senza misurar lo sforzo necessario a raggiungerlo; e per quell’attimo di libertà di gioia darebbe lavita. Poi i nervi si rilasciano ad un tratto ed uno sconforto infinito si abbatte sullo spirito indifeso, edesso torna muto fra i suoi ceppi, rimpiangendo un passato forse mai esistito, imprecando ad un fatoche è nella sua stessa debolezza, sognando ancora un avvenire lontano ed indeciso ove resteràsempre involto fra le nebbie di un’alba senza sole.

    Sognare non è vivere e desiderare non è sognare. Spingere invece il desiderio fino a sentire ilbisogno assoluto di una determinata cosa, spingerlo al punto da sentire di non poter vivere senza diessa: ecco il gran segreto del successo, la chiave che ci apre le porte più massicce, la forza chedemolisce gli ostacoli più insuperabili.

    Esso centuplica le nostre risorse, mette vibrazioni armoniche in tutte le fibre del nostro essere esviluppa da solo tutte le nostre energie, polarizzandole verso un punto ben definito: desiderareinsomma, è l’atto preparatorio al quale dobbiamo sottoporci prima di intraprendere un qualsiasiallenamento, e noi riteniamo infine che chiunque, giovandosi della propria immaginazione, possaagevolmente salire questo primo gradino della scala che deve portarlo fino alla meta, fino all’ideale.

  • L’IPNOSI E I SUOI STATI

    Non è possibile stabilire con una linea netta di demarcazione i diversi stati ipnotici per i quali puòpassare un soggetto, ma, solo per intenderci, li divideremo in tre, distinguendoli per i principalifenomeni che si riscontrano generalmente in ognuno; essi sono: la catalessi, la letargia ed ilsonnambulismo. Le loro speciali caratteristiche pur essendo abbastanza spiccate, talvolta si possonotrovare nell’uno e nell’altro, tanto da indurre facilmente in errore; così che lo Charcot si trovò nellanecessità di aggiungere alcuni stati intermedi e partecipanti degli uni e degli altri, designandoli coinomi di catalessia letargica, catalessia sonnambolica, letargia catalettica, letargia sonnambolica, ecc;ma, come si può vedere, questo sistema di classificazione è del tutto artificiale, onde noi, dovendonepure ammettere uno per intenderci, ci atterremo alle linee generali, parlando solo di catalessi, diletargia e di sonnambulismo, e senza dare perciò a ciascuno di questi termini un’importanza assolutae precisa. Di più in molti soggetti queste tre forme di sonno ipnotico non si manifestano tutte nè sisuccedono nell’ordine indicato, ed anzi spesso alcune delle caratteristiche essenziali mancanoapparentemente o perchè il passaggio dall’uno stato all’altro si è effettuato senza essercene avvertitio anche perchè le condizioni fisiologiche e psichiche del soggetto non sono tali da rendere manifestialcuni fenomeni.

    Ad ogni modo le caratteristiche generali che presenta lo stato di catalessi nella sua forma piùspiccata, sonò un’anestesia cutanea completa ed una straordinaria adattabilità sia fisica che mentalealla volontà di chi opera. Così, facendo assumere una qualunque posa al soggetto entrato in istatocatalettico, esso la manterrà per quanto anormale ed incomoda, durante un tempo indefinito e senzadare alcun sintomo di stanchezza. Presa un’attitudine, i muscoli si irrigidiscono in quella e si hal’illusione di avere innanzi una statua più che un essere animato; inoltre provocando in esso dellesuggestioni, assumerà spontaneamente quella posa che le riflette, conservandola finchè la suggestionedata, vien tolta: così pure mettendo il soggetto in attitudine di preghiera, di minaccia, ecc, si otterràun perfetto accordo tra la fisionomia e lo stato di coscienza di cui l’attitudine imposta èl’espressione.

    Nondimeno riteniamo che nello stato di catalessi non entrino per nulla le facoltà intellettuali delsoggetto, ma che questi fenomeni debbano attribuirsi assolutamente ad un automatismo spiccato,derivante dall’abitudine muscolare in relazione agli stimoli provenienti dai centri nervosi, chepresiedono alla vita essenzialmente animale; quand’anche sembri che, operando, il soggetto facciaricorso alla memoria: così se egli si pone fra le mani un’oggetto che gli sia ben conosciuto tostoeseguirà una serie di movimenti aventi stretta attinenza con l’uso per il quale l’oggetto è statofabbricato, riprendendo subito la primiera immobilità allorchè gli venga tolto di mano tale oggetto.Non così possiamo dire quando si operano delle suggestioni mentali propriamente dette, nelle quali

  • necessariamente bisogna far ricorso alle facoltà semi-intelligenti del soggetto: in questo caso, noiriteniamo che egli non si trovi più nello stato di catalessi assoluta, ma in uno stato avente le stessemanifestazioni mossologiche ma alquanto modificate per ciò che riguarda il suo stato di coscienza,sempre parlando di una coscienza, automatica ed istintiva. È possibile, ad esempio, durante questostadio dare una suggestione verbale quale quella di fare un’operazione determinata sia nello stessomomento che in un tempo posteriore al suo ritorno allo stato normale poichè tutte le sue facoltà sonosubordinate alla volontà dirigente e le sue attività intellettuali sono come paralizzate lasciando insostituzione null’altro che il sostrato della sua sub-coscienza che risponde automaticamente aglistimoli esterni.

    Il catalettico è dunque come uno strumento incapace d’agire senza l’impulso provenientedall’ipnotizzatore ed incapace altresì di opporgli la minima resistenza morale o materiale.

    Ma, come dicevamo, la catalessi nella sua forma tipica, abolisce, secondo noi ogni sensibilità nonsolo ma ogni possibilità di vibrazione psichica; lo spirito sembra profondamente addormentato ed èvano ogni tentativo per rintracciarne una qualsiasi manifestazione di attività.

    In questo stato il soggetto sembra come pietrificato: le sue palpebre sono immobili, la fisionomia èimpassibile; le articolazioni pieghevolissime ed una grande plasticità è in tutte le membra. Tale statosi è ottenuto occasionalmente in persone in prossimità delle quali è scoppiato un fulmine, da un fortespavento, da un tuono o da una luce intensa ad improvvisa: e pare che i molti animali si verifichi lostesso fenomeno per cause analoghe.

    Prolungare troppo questo di catalessi potrebbe causare seri disturbi nervosi le cui conseguenzenon sempre si osservano a breve scadenza risolvendosi in una crisi di nervi, ma a volte anche dopoqualche giorno ed allora sono da temersi attacchi di neuropatia veri e spesso pericolosissimi.

    Il metodo più semplice per svegliare il soggetto quando è in istato di catalessi è quello disoffiargli leggermente sugli occhi e mai rivolgendogli bruscamente la parola, e scuotendolo oimpressionandolo troppo fortemente in altro modo.

    La letargia è lo stato che dovrebbe succedere a quello di catalessi e si manifesta per il torpore ela rilassatezza che invade il corpo del soggetto dando l’apparenza di un sonno profondo. Sollevandoun arto, questo ritorna pesantemente a distendersi nella posizione di riposo, la risoluzione muscolareè completa come pure l’anestesia i globi oculari sono rivolti all’insù, le palpebre chiuse e larespirazione è lenta e regolare. Questo stato può durare indefinitivamente e lo si può ritenere unriposo assoluto del corpo e dello spirito, così che è consigliabile porre in stato di letargia il soggettoogni qual volta lo si è sottoposto ad esercizi troppo prolungati o faticosi.

    Durante il sonno letargico è quindi ogni facoltà spirituale assopita ed è vano tentare qualsiasisuggestione, poichè allo svegliarsi il soggetto avrà tutto dimenticato, se pure qualcosa sia giunta finoalla sua mente delle nostre parole o dei nostri pensieri.

    Un fenomeno che distingue questo stato è l’ipereccitabilità neuro-muscolare che consiste in unaestrema impressionabilità dei nervi motori accompagnata da una forte tendenza dei muscoli adirrigidirsi; forse ciò dipende dal fatto che i centri nervosi superiori paralizzati non possono

  • esercitare la loro facoltà d’inibizione, e che i muscoli tendono quindi a contrarsi in modo permanentesotto l’azione degli stimoli esterni continuati e dei quali nulla viene a frenare il riflesso. Per evitarequeste contrazioni bisogna ricorrere all’eccitamento dei muscoli antagonisti e cioè agendo suiflessori se gli estensori tendono a contrarsi e viceversa; basta per ottener questo eccitamentopicchiare leggermente od operare dei massaggi sulla parte; ovvero, secondo alcuni, trasferire lacontrazione da un luogo all’altro mediante una calamita, la cui azione però riesce efficace operandosulla parte libera se l’altra simmetrica è contratta, e forse ciò per l’incrocio di alcuni nervi, comeavviene per quelli dei bulbi oculari onde una lesione al lobo destro del cervello, porta la cecitàdell’occhio sinistro, e viceversa.

    Ad ogni modo non v’è da impensierirsi anche se, passando dallo stato di letargia ad un altro, lecontrazioni persistono, poichè al risvegliarsi del soggetto, queste in breve scompariranno.

    Il passaggio dalla catalessi alla letargia si ottiene abbassando le palpebre del soggetto, e se non sene tiene chiusa che una si produrrà una semiletargia solo nella parte del corpo corrispondentefisiologicamente a quest’occhio, mentre nell’altra si riscontrerà una semi-catalessia.

    Lo stato letargico si ottiene anche quasi immediatamente riducendo ad un periodo brevissimoquello catalettico, col far fissare intensamente al soggetto un punto luminoso, col praticargli unaleggera pressione sui globi oculari o sille vertebre, o con la suggestione diretta.

    Come per la catalessia, basta un leve soffio negli occhi per risvegliare il soggetto che nonricorderà più nulla e neanche di aver dormito.

    Durante lo stato letargico tutte le funzioni fisiologiche si rallentano in modo sensibile, talchè si puòritenere non esagerato quello che si racconta intorno ai fakiri indiani, alcuni dei quali pare sianrimasti in questo stato durante un lunghissimo periodo di tempo senza alcuna interruzione e senzaalcun contatto col mondo esterno.

    Tali esperienze sono state d’altronde controllate scrupolosamente da più d’uno scienziato e noinon possiamo ‘Che accettare l’evidenza dei fatti, tanto più che non sono rari gli esempi di animaliche durante la stagione fredda cadono in letargo e non si nutrono che limitatamente a spese loro, delgrasso e dei tessuti abbondantemente accresciuti nel periodo di vita normale ed attiva.

    * * *

    Lo stato di sonnambulismo è quello che si presta meglio all’esperimento poichè allora il soggettoè immerso nel sonno ipnotico più profondo e le sue manifestazioni raggiungono una intensità a volteportentosa ed interessantissima sotto ogni punto di vista. La fenomenologia sonnambolica è fra le piùestere e spesso tocca problemi che si staccano addirittura dalla sfera d’azione disica e fisiologica,invadendo il campo della medianità e della spiritualità. In questi casi non è più dato analizzare con lostesso sistema i fenomeni, ma la loro spiegazione può solo trovarsi in sottili ipotesi basateprincipalmente sulla speculazione filosofica anziché nella indagine scientifica: noi, pure sfiorandotali argomenti, non ci tratterremo lungamente su di essi poichè esorbiterremo dai limiti che ci impone

  • questo breve trattato essenzialmente pratico.Le caratteristiche principali del sonnambulismo sono abbastanza facilmente riconoscibili. Il

    soggetto in tale stato ha le palpebre abbassate ed i globi ottici rivolti all’in sù; l’insensibilità, più chenegli stati precedenti, è assoluta; i sensi aboliti per ogni eccitamento esterno, salvo che non provengadall’ipnotizzatore o da questo s’è fatto mettere in rapporto con lui. Il sonnambulo allorchè ha gliocchi chiusi ha l’apparenza della letargia, sebbene sia minore in lui la rilasciatezza; mentre che laeccitabiltà neuro-muscolare è più accentuata: basta sfiorare ed anche passare ad una lieve distanzacon la mano su una parte del corpo, perchè si irrigidisca e si contragga istantaneamente; operandoanalogamente sulla stessa parte si fa scoparire la contrattezza.

    La forza muscolare del soggetto risulta aumentata considerevolmente come si può osservare con undinamometro, e l’aumento in certi casi è tale. da sbalordire addirittura: ci occorre di osservare unavolta la facilità con la quale un giovanetto che nello stato naturale era, per una oleoganina moltograve, debole al punto da non reggere al più piccolo sforzo, piegare fra le mani e d’un tratto un’astadi ferro del diametro di oltre un centimetro e non più lunga di venticinque.

    I sensi della vista, dell’udito e specie dell’olfatto, allorchè sono diretti dall’ipnotizzatore in undeterminato senso, acquistano una acutezza tale da avvertire sensazioni che nello stato di veglianessuno potrebbe; e di più degli altri sensi ausiliari si deve ritenere che entrino in azione se sivogliono spiegare fisiologicamente una gran quantità di fatti che altrimenti non sarebberoammissibili. Così per la visione e, l’audizione a distanza anche di parecchie centinaia di metri, lalettura senza il soccorso degli occhi e la trasposizione dei sensi medesimi, per la quale nelsonnambulo pare che essi non siano più localizzati in un determinato organo, ma diffusi per tutto ilcorpo. Così egli a mezzo del tatto o della semplice applicazione d’uno scritto sul petto esull’addome, può essere in grado di leggerne il contenuto con una relativa facilità ed in rapporto delsuo allenamento in questo esercizio; inoltre egli può, anche con le orecchie completamente tappateudire un suono coll’applicare un dito sullo strumento che vibra.

    Le facoltà cerebrali acquistano una grande lucidità e sembrano attivate straordinariamente, talchèil soggetto può giungere finanche a scrutare nel passato e nell’avvenire con una precisione dubbianelle più pe dei casi, ma in altri meravigliosamente esatta; può inoltre possedere la mirabile facoltàdi osservare delle malattie, anche embrionali, sia in lui stesso che in altri, intuendone le cause edettandone i rimedi che spesso riescono efficaci malgrado il loro spiccato carattere semplice enaturalistico; può infine trasportarsi, diremo per intenderci, con lo spirito a distanze considerevoli edal ritorno riferirci tutto ciò che ha visto ed udito, riuscendo in molti casi il suo racconto perfettamenteconforme al vero.

    Tutti questi fenomeni di lucidità e di chiaroveggenza possono in parte spiegarsi per lastraordinaria acutezza acquisita dalla memoria che trova nei minimi dettagli e nei ricordi più lontanidei fatti che durante lo stato normale di veglia ha dimenticati; ma la gran maggioranza di questemanifestazioni sonnamboliche possono solo trovare una spiegazione soddisfacente in una teoriaspiritualista che darebbe la chiave di tanti problemi la cui soluzione è vano aspettarsi dalla fisica e

  • dalla meccanica universale quale noi la concepiamo. Riteniamo però inutile aggiungere qui una lungaserie di fatti a conforto di ciò che diciamo, poichè saremmo portati fuori l’argomento che è scopo diquesto volumetto; chi vorrebbe saperne di più non ha che da consultare le opere importantissime delLeadbeatev, della Blavatsky, del Myers ed altri.

    Tornando dunque a quanto esponevamo circa le caratteristiche presentate dallo statosonnambolico, rileviamo un fenomeno abbastanza strano che si riscontra assai sovente. Pare chel’avere gli occhi aperti o chiusi; pel soggetto costituisca una condizione essenziale perchè le sueattività siano più o meno deste; così che nel primo caso egli è completamente isolato, ignorandofinanche il luogo dove si trova, si lagna spesso di stanchezza ed è in istato di assoluta ricettività allesuggestioni ed alle imposizioni; nell’altro caso strane visioni si presentano innanzi a lui, la sua menteè più lucida e la sua volontà meno passiva, opponendo talvolta anche una energica resistenza ediscutendo gli ordini dell’ipnotizzatore. Chiudendo ed aprendo quindi gli occhi del soggetto eglipassa dall’uno all’altro stato; inoltre il sonnambulismo può assumere due forme a riguardodell’operatore; elettiva si dice quella nella quale il soggetto non sente e non ubbidisce che al proprioipnotizzatore; indifferente quando egli entra in rapporto con chiunque gli rivolga la parola od in altromodo si metta in comunicazione con lui.

    Se una persona tocca una parte qualunque del corpo del sonnambulo in istato di sonnambulismoindifferente determina l’elettricità in suo favore, ed inoltre questa forma si provoca mediante lapressione del cervelletto operata con un oggetto metallico e d’altra sostanza, mentre la seconda siottiene col contatto diretto della mano o con la suggestione verbale o mentale.

    Lo stato sonnambolico si ottiene o facendo passare il soggetto già immerso nel sonno letargico odanche partendo dallo stato di veglia; pel primo caso è sufficiente un leggero soffio sugli occhi; pelsecondo i metodi sono molti e svariati ma tutti si basano sulla stanchezza che si induce si nei nervisensori facendo fissare al soggetto un punto luminoso, col fare oscillare una corda di violino ad unlungo massaggio o ad una pressione continua e leggera qualche parte del corpo abbastanza sensibileecc.

    Alcuni soggetti già molte volte addormentati entrano in istato ipnotico e sonnambolico assaifacilmente e per questi è sufficiente talora la sola imposizione orale è talvolta anche l’intenzione bendeterminata. Chacot ad esempio usava prendere bruscamente il soggetto per le braccia obbligandoloa sedersi ed inclinandogli la testa all’indietro ingiungeva recisamente di dormire, riuscendo quasisempre ad ottenere il sonno immediato. Però noi riteniamo che a simili metodi troppo violenti sianopreferibili l’imposizione prolungata dello sguardo e la volontà che, come appresso vedremo, è il piùefficace ed il più naturale degli agenti psichici dei quali ci si possa giovare, e, senza restrizione, inogni caso.

    * * *

    Tra i diversi stati ipnotici, che abbiamo riassunti in tre, ve ne sono alcuni le cui caratteristiche

  • partecipano dell’uno e dell’altro, senza che però si possa farli rientrare in nessuno di essi;accenneremo a qualcuni fra più interessanti.

    1. Lo stato suggestivo - Esso si riscontra in alcuni soggetti eccessivamente deboli, ma sia per labreve duratura, sia perchè i sensi mantengono i loro rapporti con l’ambiente, questo stato passasovente inosservato. Molte volte si riscontra l’anestesia cutanea parziale ed anche totale, macaratteristica principale è una specie di passività per tutto quanto riguarda la coscienza e le facoltàintellettive, così che riesce facile far ammettere qualunque cosa al soggetto e fargli credere anche lecose più inverosimili: potremo definirlo come un torpore cerebrale pel qualche riesce penoso ancheil minimo lavoro intellettuale e dopo questo stato il ricordo di ciò che si è fatto o detto è quasitotalmente perduto.

    2. La letargia lucida - Si manifesta con un accentuata rilasciatezza muscolare ed il cervello, purnon essendo paralizzato, non esercita però non è abolita, talchè in questo stato il soggetto, purcomprendendo ciò che sí fa intorno a lui, non potrebbe far nulla per impedirlo, quando anche lo sitorturasse o lo si seppellisse vivo.

    Simili accessi di letargia possono essere causati anche da una commozione violenta, e si ritiene damolti che in questo stato debbano cadere quegli animali che sono preda ordinaria dei carnivori. Cosìpel topo in presenza d’un gatto o d’un uccello sorpreso dalla vicinanza immediata del serpente: unaspecie di stupore assale i quel momento la vittima talchè paralizzando ogni facoltà di pensiero ed’azione, essa rimane immobile, senza forza per fuggire o difendersi e senza forse neanche più ilsenso del timore.

    3. Lo stato di fascinazione. È quasi analogo al precedente, soltanto le facoltà motrici pur nonessendo paralizzate, sono completamente sottoposte all’arbitrio ed all’influenza dell’operatore odella cosa che ne fa le veci, sia pure un fanale di carrozza, od un riflesso intenso di luce. Così, sel’oggetto o l’uomo che ha prodotto questo fenomeno si sposta o cammina, il soggetto gli terrà dietroed in qualsiasi luogo, finchè venga a sottrarsi ai suoi occhi la causa fascinatrice.

    Durante questo stato il soggetto acquista una espressione particolare d’attenzione esagerata ed’ansia quasi angosciosa; qualunque cosa anche fastidiosa o dolorosa, che non abbia stretta attinenzacon quella che l’occupa nel momento gli riesce assolutamente estranea. Si riscontra anche una certaattitudine alla imitazione dei gesti fatti dall’operatore, ma i movimenti sono eseguiti a scatti, quasiautomaticamente e non si riscontra neanche l’attitudine a conservare determinate pose imposte, comenella catalessia.

    La fascinazione è praticabile anche sugli animali col fissarli intensamente negli occhi, questosistema pare sia fra i più efficaci per addormentare un soggetto abbastanza suscettibile. Domatoricome lo svedese Haurenze se ne valevano quasi esclusivamente. Il sonno ipnotico s’induce quasiistantaneamente, ma il piegare bruscamente la testa del soggetto all’indietro fissando

  • minacciosamente a pochi centimetri di distanza, è un mezzo troppo energico e pericoloso in molticasi; noi non possiamo ragionevolmente consigliarlo poichè la violenza, per quanto efficace spessoriesca, è dannosa tanto pel soggetto che per l’operatore, il quale non giungerà mai a perfezionare esviluppare razionalmente le elevate sue attitudini psichiche.

    4. Lo «stato di credulità» infine, osservato dal sig. De Rochas avvicinandosi al precedente, nedifferisce alquanto perchè le sue manifestazioni esterne assumono le forme più varie. La persona chene è affetta, è suscettibile di qualsiasi allucinazione, e gli si può far credere di avere le manistrettamente serrate fra loro da non poterle staccare più l’una dall’altra, che la sua bocca o gli occhinon si possono più aprire, che il suo orecchio non può percepire alcu suono, ecc. Questo stato dicredulità, può, a volte, affettare intere masse quasi si trattasse d’un contagio, e ne abbiamo frequentiesempi nei casi di panico collettivo o di slanci irragionevoli: il minimo incidente può provocarlo inun solo che lo comunica e lo propaga fra gi altri. Inoltre per verificarsi, in soggetti predisposti, puòessere sufficiente finanche un suono monotono e prolungato, un coro ben ritmato o un giro di valzer. Equesto ultimo procedimento è praticato fra gli stregoni di molte tribù selvagge e dai derviches perauto ipnotizzarsi e provocare l’estasi.

    Vi sarebbero ancora parecchi stati analoghi a quelli già menzionati, quali lo stato d’incantamento,di veglia sonnambolica ecc. ma riteniamo inutile dilungarci ancora sull’argomento, onde noningenerare confusione nel lettore cui, per la pratica, sarà sufficiente familiarizzarsi con i tre statifondamentali dell’ipnosi e cioè la catalessi, la letargia ed il sonnambulismo.

  • SONNAMBULISMO SPONTANEO EPROVOCATO

    I casi di sonnambulismo spontaneo sono molto più frequenti di quel che sia dato immaginare,poichè solo ben pochi fra essi cadono sotto l’osservazione di studiosi, mentre la maggior parte restaignorata. Le forme sotto cui può presentarsi sono numerose e variano dai semplici accessi dinottambulismo alle più complesse manifestazioni di sdoppiamenti e di telepatia1.

    Nella forma ordinaria il sonnambulo agisce sotto l’impulso automatico delle sue abitudini e dellesue occupazioni; spesso, preoccupato per un determinato lavoro da compiere, egli si mette all’operacome farebbe normalmente e riesce sovente ad ottenere risultati migliori di quelli che ottiene durantelo stato di veglia. Questo può spiegarsi perchè tutte le sue facoltà sono stimolate verso l’unicoprefisso e tutta la sua attenzione è rivolta ad esso; ciò è provato dal fatto che qualunque influenzaestranea al suo determinato ordine d’idee non lo distrae minimamente né egli è in grado di avvertirla.È stata una volta spenta la lampada che faceva luce ad un sonnambulo mentre questo era assorto nelloscrivere e, malgrado tutta la camera restasse pienamente illuminata da molteplici candele, egli restòsconcertato precisamente come se fosse restato all’oscuro e solo quando si accese di nuovo quellasola candela, sembrò riacquistare la percezione degli oggetti e continuò a scrivere pur avendo gliocchi chiusi - egli ignorava l’esistenza delle altre luci intorno. Così, malgrado i sensi ed alcuneattività cerebrali quali la memoria e l’immaginazione, sono in uno stato di sovraeccittazione e diipersensibilità, qualunque fatto del quale il sonnambulo non conservi il ricordo o che venga amodificare le condizioni solo momentaneamente, non è osservato né in alcun modo egli puòavvedersi dell’esistenza; poichè tutta l’attenzione è concentrata nel sogno che egli segue, senza poterné modificarlo con la sua volontà, né giustificarlo col ragionamento. Si è visto sovente deisonnambuli passeggiare con relativa sicurezza per riti che certo non si sarebbero arrischiati apraticare durante la veglia, come tetti e cornicioni di case, evitando gli ostacoli con grandeaccorgimento ed approfittando di ogni sporgenza e di ogni sostegno per conservare megliol’equilibrio, pur non vedendo chi gli prestava la mano per aiutarlo nella difficile posizione e senzaoccuparsi minimamente della luce che si faceva sul suo cammino.

    La fisionomia del sonnambulo è impassibile e ben raramente le emozioni sue soggettive riesconoad alterarla; gli occhi, quando sono aperti hanno uno sguardo freddo e immobile: egli non vede permezzo di essi ma per quella visione mentale che il ricordo delle cose gli mostra ed anche perchè,riteniamo, i sensi non son più localizzati ma diffusi in tutti i centri nervosi. Il sonnabulo èassolutamente insensibile agli eccitamenti esterni e l’anestesia è completa, come pure tutte le suefunzioni organiche son ridotte ed il gioco dei muscoli volontari è appena sufficiente a produrre per

  • automatismo quegli effetti che sono in relazione col suo sogno.Allo svegliarsi egli non ricorda nulla ed appena qualche barlume delle azioni fatte viene alla sua

    memoria, sbiadito e confuso con mille altre immagini passate. Durante l’accesso è quindi impossibileoperare alcuna suggestione su di lui, a meno che non lo si svegli e lo si faccia subito dopo passarenello stato di catalessi mediante un soffio leggero sugli occhi e da questo stato a quello disonnambulismo provocato. Ma ad ogni modo è sempre pericoloso operare in questo modo specie poidestando violentemente il soggetto: il meglio è attendere la fine del periodo più acuto per operare sudi lui, cosa che riuscirà facilissima anche durante il sonno naturale.

    Il sonnambulismo naturale presenta diversi gradi e si può manifestare in diversi modi. Spesso ilsoggetto sembra profondamente addormentato e si riscontra quella rilasciatezza muscolare propriadella catalessi e lo scambio organico è ridotto al minimo: in questo stato il corpo è perfettamenteinsensibile e la coscienza è assente. In altri casi invece si ha una eccitazione muscolare violentissimaed il più delle volte si confonde questo stato con un accesso di convulsione isterica.

    Un caso di sonnambulismo spontaneo che passa assai spesso inosservato è quel genere didistrazioni comunemente dette e causate dal fatto che tutta l’attenzione viene rivolta ed assorbita inuna unica operazione; sono famose le distrazioni del grande inventore che assorto per via in difficilicalcoli mentali, ed imbattutosi in una vettura ferma e col mantice alzato, cominciò a tracciare suquesto, credendo trovarsi innanzi una lavagna, una lunga serie di operazioni matematiche, finchè,messasi in moto la lavagna ambulante, egli cominciò a correrle dietro seguendola come un soggetto inistato di fascinazione. E di Edison si raccontano alcuni distrazioni fra tante rimaste quasi proverbiali.Ne citiamo alcune togliendole da una rivista inglese. “L’uomo più distratto del mondo è TommasoAlva Edison, il famoso inventore. Raccontasi che un giorno si era recato a passeggio con una letterada impostare, in tasca. Arrivato innanzi ad una cassetta postale, si fermò, trasse di tasca l’astucciodegli occhiali e lo gettò nella buca...

    Ma questa non è l’ultima di una seria infinita di distrazioni: egli stesso confessa che il giorno dellenozze dimenticò di raggiungere la moglie alla stazione onde partire per il consueto viaggio. Dopo unalunga angosciosa attesa, la signora Edison decise di tornare al laboratorio: trovò il marito tuttoassorto in una analisi chimica, tanto assorto che si era perfino dimenticato del viaggio di nozze.

    Recentemente, in occasione del banchetto dato annualmente in suo onore dalla società che sfrutta isuoi brevetti, Edison lasciò passare l’ora senza presentarsi. Qualcuno corse a cercarlo: stavadisegnando tranquillamente dimentico di tutto e di tutto. Dovette correre al banchetto con l’abito dalavoro che aveva in dosso e con la barba non rasa.

    Simili distrazioni fra i grandi sono tante che a raccontarle ce ne sarebbe da scrivere volumi, maanche fra coloro cui non assorbe una grande idea od un lavoro continuo e profondamente intellettuale,le distrazioni non sono poche ed i momenti di perfetta anestesia si affacciano quasi giornaliermentepassando talora inosservati. Questi fenomeni sono una leggenda manifestazione dei primi gradi delsonnambulismo spontaneo e qualche volta pigliano delle forme molto più serie, potendo protrarsi nonsolo per qualche minuto, ma per delle ore ed anche per dei giorni.

  • Durante questo tempo di assenza, diremo, della coscienza, tutte le azioni abituali non si trascuranoneanche nei minimi dettagli, e si ragiona finanche come per una consuetudine, ciò non toglie che lospirito è assente, e tutto quanto si dice o si fa, non è che la spinta automatica dei centri nervosi e, perquella tendenza acquisita dal cervello a ripetere le immagini usuali, al ritorno della coscienza, comedopo un accesso di sonnambulismo, non si ricorda nulla o si ricorda come d’un sogno.

    L’estasi è ancora una varietà di sonnambulismo; essa è provocata dalla sovraeccitazione religiosa,dalla monotonia delle preghiere ritmate fatte ad alta voce, da un suono prolungato ecc. In questo statola sensibilità è soppressa, i sensi chiusi nel mondo esteriore, non vibrano che per ciò che ha rapportocon la visione prodotta dall’estasi. Essa è un sogno, come il sonnambulismo, ma passivo inveced’essere attivo. Inoltre la personalità non è completamente abolita ed il ricordo ritorna allosvegliarsi più o meno completo.

    Se durante un accesso di sonnambulismo, spontaneo o provocato, noi mettiamo in vibrazione unostrumento traendone degli accordi armonici e melodiosi, il soggetto passerà dallo stato sonnambolicoa quello di estasi durante il quale assumerà atteggiamenti spesso di una plasticità e d’una bellezzasorprendente, e che saranno l’espressione visibile delle sensazioni che in lui produce la musica. Taleforma d’estasi si chiama appunto estasi musicale e forse il sentimento non vi è estraneo, così chepotremmo trarne i principi d’una musica figurativa certo più spontanea, di quel che non sia la danza;essa stessa d’altronde e con molta probabilità, sorta spontanea per l’influenza suggestiva efascinatrico che il suono armonico ritmato dovette esercitare sugli uomini. Di qui forse ebberoorigine anche le prime danze sacre ed in seguito l’abitudine di mettersi in stato sonnambolico echiaroveggente invalsa fra i sacerdoti di tutti i paesi e di tutti i tempi.

    * * *

    La catalessi, allorchè si presenta spontaneamente, è quella malattia in cui il moto volontario ed ilsenso appariscono aboliti, e le membra conservano quella posizione che avevano prima dell’accessoo prendono quella che si vuol loro dare.

    Essa è un’affezione nervosa di durata molto variabile cui le cause possono essere molte, el’isterismo nonpertanto ne costituisce generalmente il fondo.

    I caratteri sono essenzialmente gli stessi presentati dalla catalessi ipnotica provocata, e, per coloroche vi sono predisposti, basta chiuder loro le palpebre per provocarne un attacco. Questi possonosorprendere il soggetto in un momento qualunque, così che esso resta nell’atteggiamento che avevaprima; ma più spesso questi accessi vengono preceduti da convulsioni che giungono a dar le pose piùinverosimili a coloro che ne sono affetti. Tali i convulsionari di St. Medard e della Salpetrière: essicadevano in catalessi collettivamente allorchè uno solo ne era attaccato, così che facendo ad esempiovibrare un enorme diapason alle loro spalle tutti entravano nello stato catalettico, in una posa di fugaistantaneamente assunta. Altri giungevano con strani contorcimenti a piegarsi o su di un lato oall’indietro fin quasi a formare un anello del loro corpo toccando con la testa il suolo, così da

  • sembrar disarticolati in ogni membro. Ad ogni modo tutto quanto la catalessi spontanea può dare sanelle manifestazioni esterne che in quelle fisiologiche del soggetto si riscontra perfettamente nellecaratteristiche della catalessi provocata; così che bisogna a buon dritto dedurne l’identità tanto nellafenomenologia che nelle causali.

    * * *

    La letargia a volte si presenta spontaneamente e sebbene piuttosto rari, questi casi si sono confusicon l’apparenza della morte, ingenerando equivoci fatali! Il soggetto può restare nello stato letargicomolte ore e finanche dei giorni, così che è difficile scoprire in lui qualsiasi manifestazione vitale:solo la putrefazione è sintomo certo della morte, ma salvo questo non v’è altro mezzo sicuro peraccertarsi se si tratti di decesso o di morte apparente.

    La respirazione e la circolazione sono così rallentate che, ogni movimento risulta impercettibile; ilcorpo si abbassa di temperatura e la pelle assume il colore cereo dei cadaveri; gli occhi senza piùalcuna espressione, a volte si appannano o si rivolgono all’insù. In molti casi l’udito e la coscienzapersistono, così che tornando in vita il soggetto ricorda perfettamente quanto si è svolto intorno a luidurante il tempo trascorso nello stato letargico e spesse volte dei casi di reviviscenza e diresurrezione son dovuti appunto alla scossa prodotta nel letargico della forte emozione subitasentendo ed avendo coscienza dei preparativi pel suo interramento. Però a volte il risveglio non èavvenuto che troppo tardi dopo per il seppellimento ed allora la morte atroce, cioè asfissia per pauraè sopravvenuta fatalmente e se ne sono riscontrate le tracce nel cadavere esumato molto tempo dopo.Tali le macabre sorprese che la letargia spontanea può dare ed in essa soltanto forse è da ricercare laspiegazione di quei casi di vampirismo che tanto esaltarono un tempo l’immaginazione del popolo,per aver qualcuno trovato una bara lorda di sangue e un cadavere ancor fresco malgrado il lungotempo trascorso dalla morte. I fakiri che restano talora alcuni mesi rinchiusi in una cassaprofondamente addormentati certo sono in istato di letargo e loro stessi lo provocano mediantealcune pratiche molto complesse e dopo aver sottoposto il loro corpo ad un regime preventivo didepurazione scrupolosissima.

    Ma la letargia, nei casi ordinari si manifesta prima con accesso di sonno invincibile che duraqualche ora e poi ritorna finchè, assumendo una forma comatosa, diviene letargica in ultimo, con tuttele sue apparenze ed i suoi caratteri particolari. Però, specie nelle forme meno gravi, la respirazione,la circolazione e le altre funzioni organiche sono di poco rallentate, ed il soggetto per vivere habisogno di nutrirsi e di respirare anche se lo stato semi letargico persiste per un lungo periodo ditempo. Nel ritorno allo stato normale difficilmente persiste il ricordo, poichè i casi di letargia lucidasono rari, ma qualche volta, specie se durante il sonno vi sono stati degli intermezzi disonnambulismo spontaneo, il ricordo delle sensazioni avute e dei pensieri rimane più o meno decisoed in questi casi riesce molto più facile operare sul soggetto con suggestioni atte a ridurre l’accessodi letargia e farne cessare la manifestazione spontanea.

  • Le differenze dunque fra gli stati ipnotici naturali e provocati sono lievissime e trascurabilipraticamente avendo la stessa fenomenologia ed essendo suscettibili dello stesso trattamento: soloche l’agente determinante dei primi è un eccitamento che viene dal soggetto stesso e si riflette in luiindipendentemente dalla sua volontà o dalla volontà altrui; un automatismo psichico che si manifestasolo che ne venga dato l’impulso ai centri corrispondenti involontariamente ed inconsciamente siadal soggetto stesso che da una forza endogena qualunque non intelligente. Risulta dunque evidente ilmotivo per quale un sonnambulo naturale non vede e non percepisco altro all’infuori di ciò che è inrelazione con i suoi pensieri automatici come le sue azioni; il suo lavoro materiale ed intellettuale, secosì ci è dato chiamarlo, è determinato da un fatto indipendente da ogni altro che possa sopravvenire,e l’indirizzo dato ai pensieri ed alle azioni è immutabile perchè la coscienza normale è assente edogni controllo perduto. Ora è questa vita strana e fittizia la manifestazione di ciò che conosciamo colnome di sub-coscienza e da essa soltanto sono dirette le azioni ed i pensieri del soggetto durante lostato ipnotico, azioni e pensieri che al subentrare della coscienza normale non si possono ricordaresenza che vengano fissati per uno sforzo della volontà nella memoria e quindi nella coscienzanormale.

    Ritorneremo sull’argomento nel capitolo seguente qui interessa soltanto dire che l’attività del sub-cosciente è la causa prima d’ogni modificazione psichica del soggetto e delle sue attitudini, tanto nelcaso d’ipnosi provocata che in quello d’ipnosi spontanea, non sono che un remoto ricordo di cose siafatte o conosciute, ricordo che allo stato di veglia non è dato alla coscienza normale la facoltà dioggettivare e quindi di analizzare.

  • LA SUGGESTIONE

    Non crediamo vi sia forza più attiva di quella che chiamiamo suggestione poichè essa in ogniazione umana ha la sua parte, spesso importantissima, e non v’è chi possa sottrarsi sempre edassolutamente al suo fascino. La storia è piena di esempi che dimostrano luminosamente la potenzadella suggestione sulle masse: forza spesso esercitata da un uomo, più spesso da un’idea.

    I grandi rivolgimenti sociali sono dovuti alla potenza fascinatrice d’una personalità manifestatasial momento opportuno; e, come sovente è avvenuto, questo fascino è stato rotto da una causaperturbatrice: ogni entusiasmo è venuto meno, le menti sono tornate al freddo ragionamento e ilmovimento iniziato è stato interrotto o condotto innanzi fiaccamente e spesso senza alcun risultato;morendo, come sul dirsi, sul nascere.

    Nelle battaglie più aspre, un uomo solo, un nome ripetuto da mille bocche, un ondeggiare divessillo, un rombo di cannone, un grido di sgomento, han determinato la vittoria o la fuga,indipendentemente dal numero dei nemici, dalle armi possedute, dal terreno e da qualsiasi azionetattica o strategica.

    Di fronte a questa forza imponderabile, latente e sempre pronta ad entrare in azione allo stimolopiù lieve, malgrado ogni ostacolo, estranea ed avvolta in antagonismo ai fatti più reali; di fronte aquesta forza che si manifesta di sorpresa e della quale non vediamo che gli effetti, noi non abbiamoriparo abbastanza solido neanche nel ragionamento, neanche nell’istinto.

    Nei fatti più ovvi della vita quotidiana noi agiamo principalmente sotto la sua influenza, spessoincoscientemente e la maggior parte delle nostre azioni, anche importanti, sono dirette da essa,anzichè della nostra coscienza e dal nostro intelletto.

    La suggestione assume mille forme, ed è dovunque soffermiamo l’attenzione: se passeggiamosolitariamente in riva ad uno stagno dalle acque vendastre e chete, essa infiltra nel nostro animo unvago senso di melanconia e suscita nella mente una folla d’immagini indistinte e ricordi e pensieriinformi; se per le vie affollate della città giriamo di negozio in negozio per acquistare qualcheoggetto, essa spia dalle vetrine e ci adesca con tutti i mezzi che la rèclame mette a sua disposizione,traendoci spesso in inganno con la varietà delle forme.

    La forza fascinatrice della suggestione balza dalle forme inanimate ed adesca con la stessa tenaciad’uno sguardo espressivo e profondo, d’una voce melodiosa o d’una carezza dolce ed affettuosa.

    Il vento che canta fra i rami, le note vibranti d’un violino od il sospiro passionale d’una romanzain noi hanno lo stesso effetto incantatore, ed i nostri sensi aprono le vie dello spirito alla suggestivaforza d’un profumo d’acacia odi verbena come alla visione d’una vasta campagna verdeggiante sottoil sole o d’un boschetto pieno d’ombre e di mistero al chiaror argenteo della luna filtrante fra ramo eramo.

  • La suggestione è dunque una forza psichica diretta principalmente al cervello ed emanante dallecose o dagli uomini; sotto quest’ultima forma ne studieremo i fenomeni e le applicazioni.

    Per quel che ci interessa quindi, in questo momento, potremo definirla con C. Gilles della Tourette«il fatto di fare accettare al soggetto, in qualche stato ipnotico, delle idee capaci di tradursi in azioni,le quali, non solo potranno essere eseguite nel corso del sonno ma compirsi anche fatalmente allosvegliarsi».

    E M. Paul Faner: «l’operazione per la quale, nel caso d’ipnotizzazione o in alcuni stati di vegliada definire, si può, con l’aiuto di alcune sensazioni, sopra tutto con l’aiuto della parola, provocare inun soggetto nervoso ben disposto una serie di fenomeni più o meno automatici: farlo parlare, agire,sentire come si vuole, in una parola, trasformarlo in macchina».

    La suggestione si trova all’inizio dei passi magnetici, tanto nello spirito dell’operatore che inquello del soggetto che si presta all’esperienza ed acconsente a dormire. All’infuori dei soggettiisterici, non si può addormentare nessuno contro la sua volontà o per lo meno senza che egli siaprevenuto.

    La suggestione può essere provocata per la messa in azione di tutti i sensi, ed è, grazia a questi,che si fanno eseguire al soggetto gli atti suggeriti e quelli che producono al risveglio le illucinazionio le ollusioni necessarie al loro compimento.

    * * *

    Si distinguono varie specie o manie e di suggestione, delle quali esporremo quelle che cisembrano le più definite:

    Suggestione intra - ipnotiche. La suggestione, interessando l’intelligenza può prodursi a mezzo ditutti gli organi per i quali le sensazioni giungono al cervello.

    Vi sono delle allucinazioni suggestive della vista (si può far vedere al soggetto ciò che si vuole);dell’udito (si fa riconoscere ad una musica immaginaria il carattere che meglio aggrada) del gusto (sifa scambiare dell’acqua con un liquore qualunque) dell’odorato (dell’idrogeno solforato passerà perquel profumo che si vorrà) del senso muscolare (l’attitudine data ai membri risveglia nel cevellodelle idee corrispondenti, che il soggetto si fa un dovere di realizzare).

    La suggestione può prodursi anche nell’assenza di ogni operatore, o ch’essa sia occasionata da unoggetto esteriore, sia che essa prenda origine del cervello del soggetto, è allora è autosuggestione. Lesuggestioni possono compiersi tanto durante il sonno che dopo il risveglio e sono accettate solo daparte dell’operatore che ha provocato il sonno; questa elettività è una regola la quale non di meno hapure qualche eccezione.

    Suggestioni post-ipnotiche. La possibilità di fare eseguire dopo il risveglio gli atti suggeriti, è unproblema della più alta gravità. L’esperienza seguente è stata riportata dettagliatamente da M. G. de

  • la Tourette: Alla Salpètrière, Charcot aveva suggerito ad una isterica addormentata, W.** diavvelenare M. G.*** decidendola col dirle che M. G.*** l’aveva messa male con una amica intima emostrandole un bicchiere colmo di presupposta birra avvelenata. In oltre aveva avuto cura diproibirle di dire che era stato lui a spiegarle ad avvelenare M. G.*** se la si fosse interrogata suquesto soggetto, anche addormentandola di nuovo. - Allo svegliarsi ella fu molto naturale nella suaparte, conversò con aria spigliata con M. G.*** e lo volle persuadere che egli aveva sete «Mio Dio!che caldo fa qui, voi non avete sete?» E, come egli si schermiva, essa domandò della birraoffrendogliela nel bicchiere che riteneva fosse avvelenato. Egli rifiutava sempre, ma ella insisteva: -«Grazie, egli finì col dire, io non ho sete: tuttavia la prenderò se voi mi darete un bacio». Ella ha unmomento di rivolta, ma acconsente (ed avrebbe acconsentito a qualunque altra cosa pur di eseguire lasuggestione). «Temete dunque che questa birra, contenga qualche cosa di dannoso? disse, dopoaverlo baciato. Vedete, ne bevo io stessa. E ciò dicendo finse di berne, guardandosi però bene dalmandarne giù un sorso solo. «Voi mi avete baciato, soggiunse, io ho bevuto nel vostro bicchiere,siamo pari.» G. beve allora lentamente senza cessare di guardarla; ella impallidisce: Lui ha terminatodi bere e non cade morto; W.*** sta per svenire nel timore che la suggestione non si compisca fino altermine; per evitarlo G.*** chiude gli occhi e rotola al suolo, Della gente accorre e s’affolla intornoa lui; si domanda se egli non abbia bevuto troppo freddo. - Ma, dice un assistente, se vi fosse statodel veleno nella birra? G.*** ha dei nemici, chi sa, che ne pensate voi, Signorina W.***?

    - Io niente.»Un visitatore, sconosciuto da lei, entra in questo momento; le si fa credere sia il giudice istruttore;

    egli interroga tutti e scrive le deposizioni: La Signorina W.*** combatte l’ipnosi del veleno edinventa da lei stessa una controprova:

    «M. G.*** mi aveva baciato; io mi son presa la libertà di bere nel suo bicchier e vedo che stobenissimo.» Non le si potè strappare la minima confessione; ma, siccome la sua grande eccitazionefaceva temere una crisi d’isterismo; la si addormentò di nuovo col mezzo d’un colpo di tam-tam, e,per renderla calma, le si suggerì che questa scena non era esistita.

    Ricordiamo ancora un altro esperimento nel corso del quale si era suggerito al soggetto di dare uncolpo di coltello ad una persona che non gli aveva fatto che del bene; si era con gran pena riusciti afargli accettare la suggestione e gli si era presentato come pugnale un foglio di carta piegato,raccomandandogli di non uccidere il compevole ma di fargli una buona ferita alle spalle.

    Appena sveglio pregò, sorridendo, la persona designata di uscire con lui, la colpì al dorso colfoglio di carta, e, come la pretesa vittima cadde dando un gran grido, il soggetto ebbe una crisiviolentissima d’isterismo cadendo poi in catalessi2.

    In quanto alla durata delle suggestioni, essa è tanto più lunga per quanto il soggetto è piùesercitato, potendo conservarsi la memoria della suggestione per qualche ora ed anche diversi mesi.Fino al momento di cui deve compiersi, essa o resta latente od ossessiona il soggetto come una ideafissa. Un professore della scuola di Nancy ne fece una alla scadenza di sei mesi; il soggetto, lo videall’epoca indicata, come egli gli aveva suggerito, ma con gli abiti che portava il professore al

  • momento della suggestione, e restò sempre convinto che egli aveva ricevuto la sua visita a questadata.

    Suggestioni positive e negative. - Possiamo egualmente riuscire delle suggestioni negative. Unodei capi della scuola di Nancy, M. Bernbein aveva suggerito ad una donna addormentata, ma nonisterica, che egli sarebbe andato via dimenticando il cappello che ella gli avrebbe riportato. Allosvegliarsi in effetti M. Bernbein non esisteva per lei; e mentre parlava con tutti, ella non lo sentiva edegli potette restare con le mani due minuti sui suoi occhi senza che lei se ne accorgesse, e quandoandò via ella prese il cappello in questione per riportarglielo.

    Si può per suggestione determinare delle contratture, delle paralisi, rendere il soggetto sordo, mutocieco, gli si può impedire di descrivere i colori, gli si può suggerire che gli è impossibile fare un talmovimento o al contrario d’arrestare, malgrado i suoi sforzi, il movimento di rotazione delle suemembra ecc.

    I buoni soggetti ipnotici possono leggere, senza il soccorso degli occhi, una lettera, un libro chiusoad un tal pagina e finanche attraverso lo spessore di un muro.

    Suggestioni retro attive. - Sono parimenti riuscite delle esperienze di suggestioni retro attive, ciòche indica la possibilità di creare dei falsi testimoni e di forzare degli innocenti ad accollarsi didelitti da loro mai commessi. Quando il soggetto ha accettata la suggestione, egli la fa sua e cercaegli stesso degli argomenti per giustificarla. L’esperienza è stata fatta allo stesso modo per delittiimmaginari, dei quali si accusava il soggetto; ma la cosa più grave è che si può obbligare il soggettoa dimenticare per sempre, anche quando sia messo nuovamente in istato ipnotico, il nome dellapersona che gli ha suggerito la cosa.

    Suggestioni allo stato di veglia. - Le suggestioni del genere di quelle che noi abbiamo accenatoora, e cioè quelle di carattere allucinatorio, o comportanti l’esecuzione più o meno immediatad’azione qualunque, non sono possibili presso un individuo sano e ben equilibrato, sebbene d’altraparte sia perfettamente ammissibile ritenere l’influenza del pensiero sul cervello d’un uomo sano edequilibrato: ma in questo caso non si tratta più di suggestione quale sin qui l’abbiamo studiata, madell’azione psichica d’una volontà su d’un’ altra, ed in ciò entrano in gioco forze d’ordine piùelevato, manifestantesi con una fenomenologia complessa ed a volte addirittura trascendente.

    Le suggestioni allo stato di veglia sono possibili, quali noi le intendiamo ora, solo con unindividuo molto nervoso e sottoposto a numerose sedute ipnotiche, così che è sufficiente, se voleteimporgli di fare un’azione determinata, anche telefonargli o scrivergli perchè egli la esegua. Delresto quando si addormenta una persona allo stato di veglia dicendogli semplicemente: «Dormite, voisentite un forte desiderio di dormire al quale non potete resistere» è certo lì una suggestione allostato di veglia.

    Quando un soggetto è allenato lo si può anche addormentare col pensiero; e per riuscirci bisogna

  • avere la precauzione d’associare l’idea del sonno ad un atto ordinario della vita: «Voi viaddormenterete alla tale ora; oppure quando avrete lette tante pagine ecc.

    L’auto-suggestione allo stato di veglia, può apportare guarigioni che, sembrano veri miracoli edallora bisogna trovare in una lesione psichica la causa unica della paralisi o di tutt’altra malattia3.L’esaltazione religiosa predispone enormemente ai fenomeni d’auto suggestione: ed per certo lachiave di tutte le guarigioni e di tutti i miracoli avvenuti presso i santuari più conosciuti ora e neitempi più remoti.

    Suggestioni mentali. - Si è dubitato a lungo che esse possano prodursi, ma si sono perfettamenteosservate su alcuni soggetti, ed oggi si vede non solo che esse sono possibili quando anche che essepossono giungere ad una potenza spaventosa.

    Si sono spiegate col fatto che il pensiero dell’esperimento si traduce per dei riflessi muscolari,invisibili allo stato normale, ma percettibili per il senso molto acuto dell’ipnotizzato; ci sì rapportaquindi ad una suggestione che agisce come la suggestione verbale. Ciò è plausibile quandol’ipnotizzatore ed il soggetto sono in presenza, ma con la suggestione a distanza può prodursi anche adistanze illimitate, la spiegazione precedente deve essere modificata: bisogna qui ricorrere allaipotesi del corpo astrale (del quale parleremo in seguito) proiettato, per l’azione della volontà, finoad entrare in comunicazione con quello del soggetto. La suggestione mentale si esercita con tanto piùsuccesso per quanto l’idea è stata, nella coscienza dell’operatore, l’oggetto d’una rappresentazionechiara, d’una attenzione, d’una concentrazione più considerevole.

    Riesce interessante arrestarsi ancora un po’ alle due ipotesi che spiegano la suggestione mentale:una consiste nell’ammettere una specie d’azione a distanza della forza nervosa o almeno adammettere che quest aofrza nervosa modifichi il mezzo in modo sensibile e, per l’intermediario diquesto mezzo, produca un effetto sul cervello del soggetto.

    L’altra è l’ordine fisiologico e psicologico al tempo stesso e mette in rilievo il rapporto dell’ideae del movimento. Ogni idea si esprime al di fuori con una reazione motrice che a volte è apparenteper tutti ed a volte non è percepibile che da soggetti posti in condizioni anormali, che comprendono:1° una meravigliosa concentrazione di forze intellettuali; 2° una vera iperestesia che è conseguenza diquesta concentrazione. Allora i segni obbiettivi per i quali si traducono gli stati sono inveceimpercettibili per un individuo, percettibilissimi per un altro; vi è allora una iperestesa che portaseco uno sviluppo prodigioso di simpatia; ciò che lo prova, è una osservazione secondo la quale ilpensiero si comunica per quanto meglio è rappresentato.

    Ora una rappresentazione forte é in generale una rappresentazione sulla quale l’attenzione é fissata;di qui una reazione apparente più manifesta.

    In condizioni normali non si sono osservati degli esperimentatori straordinariamente abilinell’osservazione dei movimenti incoscienti che traducono esteriormente gli stati interiori? Quiquesti movimenti incoscienti non erano scorti che a mezzo del tatto; perché nelle condizioni anormali(anormali per intenderci) la vista non sarebbe capace d’afferrare movimenti di questa natura? Perché

  • non potrebbe esser lo stesso per l’orecchio che raccoglierebbe dei rumori impercettibili? Ed allora ilprocesso sarà costituito dall’idea interna, dal movimento di reazione determinato da questa idea,processo che raccolto da un organismo simile, si trasforma in istato cosciente e in idea.

    La suggestione mentale é un fatto normale molto più comune di quanto si ritiene: non é cheesagerato fra ipnotizzatore e l’ipnotizzato. Le emozioni forti sono contagiose, i temperamenti debolisono esposti a subire le influenze del più forte. M. Charles Richet ha istituito un sistema d’esperienzefondato sul calcolo delle probabilità e dal quale risulta che una simpatia intellettuale molto piùprecisa di quel che non si crede si manifesta in alcuni casi. Così supponiamo, per dare una idea diqueste esperienze, due amici dei quali uno si diverte ad indovinare all’altro una carta che egli prendea caso in un gioco; il calcolo delle probabilità fissa una cifra media di risposte esatte, questa ciframedia é sensibilmente sorpassata allorché colui che fa indovinare conosce precedentemente la carta,perché allora la suggestione può esercitarsi, l’idea della carta essendo rappresentata in uno deicervelli. Infine la cifra é ancora più alta quando si tratta di due amici anzi che di due personeestranee l’una all’altra che si danno a questo esercizio.

    Noi abbiamo visto la suggestione influire su delle sensazioni, dei sentimenti, degli stati somatici,degli atti; essa può allo stesso modo influire sulla personalità intellettuale, e cioè che si puòsuggerire al soggetto una personalità estranea alla sua e questa suggestione produrrà dellemodificazioni nell’attività del soggetto: la sua condotta, le sue parole saranno in conformità con lanuova personalità, e, cosa curiosa, la scrittura stessa sarà profondamente alterata; ciò che fortificaancora più quello che sappiamo della stretta relazione corrente fra il carattere e la scrittura.

    * * *

    La suggestione ha una influenza spiccatissima nelle funzioni che dipendono dalla innervazioneinvolontaria: il ritmo del polso cambia per un soggetto quando é ammesso in sonnambulismo, e si puòcon la suggestione, accelerare o rallentare la circolazione; questo fatto che sul principio era parsostrano, é invero meraviglioso dacché si é constatato dei casi d’individui aventi la facoltà d’arrestarevolontariamente il funzionamento del loro cuore.

    M. Dumontpallier ha potuto elevare (d’un grado circa) con la suggestione, la temperatura di alcunipunti della pelle di soggetti ipnotizzati. M. Beaunis, con lo stesso processo ha ottenuto, dieci minutidopo il risveglio, un rossore ed anche un gonfiore con una congestione reale.

    Per suggestione egualmente si è potuto, dopo il risveglio produrre delle emorragie dal naso el’apparizione di stimmate su dei membri dove si erano tracciate delle parole con la punta d’uno stile;queste parole si sono allora marcate in rosso vivo con qualche goccia di sangue.

    Questo studio fornisce la spiegazione dei fenomeni che ci danno le “stimmatizzate”: queste donnesono trattenute in uno stato particolare dalla esaltazione della fede religiosa o dalle pratiche dellavita monacale; le crisi alle quali esso vanno soggette sono delle vere estasi, durante le quali essesono in preda a l’auto-suggestione; le piaghe che si vedono apparire sulle loro mani, sui piedi, sulla

  • fronte ecc. in determinati giorni, sono la riproduzione delle piaghe del Cristo nella contemplazionedel quale esse si sprofondano durante tutta la loro esistenza; e l’auto suggestione agisce, come nelleesperienze su riferite, sui vaso-motori che si dilatano fino alla stillazione del sangue. Se neconoscono parecchie anche oggi, ed erano state molto più numerose nell’epoca mistica del medioevo.

    D’altronde la concentrazione del pensiero non é in fondo che una auto-suggestione moltiplicante lefacoltà: é per la riflessione continua su di un soggetto che nascono sovente le grandi scoverte.

    La resistenza alle suggestioni, specie a queste post-ipnotiche, é molto variabile a seconda deisoggetti. Degli atti incoerenti, contrari anche alle abitudini del soggetto, saranno eseguiti dopo ilrisveglio, se essi sono stati suggeriti, senza che questo manifesti altrimenti la sua resistenza checercando per essi una spiegazione plausibile, per aver l’aria di compierli di sua spontanea volontà, equesta ricerca d’una apparenza di libero arbitrio, é un fatto che si constata nella realizzazione di tuttele suggestioni post-ipnotiche.

    Altre volte, al contrario, il rispetto umano arresta il soggetto; non c’è che un cominciamento diesecuzione e anche esso non abbozza l’atto, scusandosi in qualche modo della disubbidienza col dire:«Io ho desiderio di fare tale cosa, ma non commetterò simile sconvenienza».

    Negli esperimenti che abbiamo visti di delitti immaginari suggeriti, non vi é stata resistenza cheper l’accettazione della suggestione, mentre nulla é venuto ad ostacolare l’esecuzione. Ma non èsempre così; i soggetti possono resistere anche, sebbene in una certa misura. In molti casi essidichiarano che agiscono come se compissero un davvero imperioso, e ciò non pertanto si rendonoconto dell’immoralità del dovere compiuto; ma, come il ricordo della suggestione é abolito, così essiignorano l’origine della violenza fatta alla loro coscienza.

    La resistenza, che si presenta raramente per una suggestione post-ipnotica il cui compimento deveseguire immediatamente il risveglio, è più frequente quando deve trascorrere un certo periodo ditempo (parecchie ore o parecchi giorni) fra il risveglio e l’esecuzione della suggestione; il soggettoallora non agisce più come un automa, egli ha avuto il tempo di ragionare. D’altronde la resistenza ésovente vinta, il soggetto soccombe: potrebbe ma non può volere, é la volontà più forte della sua chelo domina e lo trasporta.

    I sonnambuli nello stato di sonno ipnotico hanno una lucidissima concezione del bene e del male,del giusto e dell’ingiusto, del vero e del falso, ed essi resistono generalmente alle suggestioni cheledano questi principi. Però questa resistenza può essere vinta se essi sono molto abituati al loroipnotizzatore e se questo ha una pazienza sufficiente. Ma, una volta accettata, la suggestione sicompie; una suggestione ben fatta viene eseguita dal soggetto che ha acconsentito durante il sonno,senza più resistenza alcune e semplicemente come se egli avesse contratto un impegno legale.

    Vi é purtuttavia un caso in cui bisogna rinunziare a fare accettare una suggestione al soggetto:questo s’é presentato per delle donne alle quali si voleva suggerire di fare del male ad un uomo cheesse avevano amato. Questo aveva potuto anche farle soffrire dopo, ma il primo sentimento non eramorto; il nome dell’ingrato pronunciato innanzi a loro le metteva una gran voglia di fuggire; ma esse

  • si rifiutavano a consentire a fargli del male; poiché l’antico amore si drizzava come una barrierainsormontabile; la cui insistenza urtava in una volontà tesa; egli avrebbe, insistendo ancora,schiantato il corpo prima di forzarlo all’ubbidienza.

    Ma bisogna concludere che un ipnotizzatore pel quale il soggetto abbia molta elettività, finisce perridurlo in sua mano uno strumento assolutamente passivo, poiché la resistenza ad una suggestione benfatta non saprebbe essere né assoluta né indefinita, ed il soggetto giungerebbe a commettere gli attiper lui anche più ripugnanti ed odiosi.

  • FENOMENOLOGIA IPNOTICA

    La resistenza alle suggestioni s’osserva qualche volta nella risposta alle domande, maordinariamente accade il contrario: il sonnambulo risponde immediatamente, senza la minimaesitazione alle domande che si riferiscono a lui stesso. Siccome la sua memoria ha un ricordo nettoed una precisione straordinaria, così egli può rintracciare nei suoi più piccoli dettagli i fattioccorsigli e le occupazioni avute durante una qualsiasi giornata della sua vita; ricordandosi deiminimi gesti, delle più fugaci parole, che può ripetere testualmente, come pure quelle a lui dirette;facendo sfilare i pensieri più superficiali, anche i cattivi (sovente egli constata di passaggio che haavuto torto di averli avuti o che aveva mentito) non facendo alcuna riserva dettata dal pudore o daaltro sentimento, e spesso rivelando cose molte compromettenti anche per lui stesso e per altri.

    Siccome però tutti gli effetti che si ottengono, variano con i soggetti e con gli ipnotizzatori, si puòconsiderare come una eccezione il rifiuto, molto raro del resto, di rispondere ad alcune domande:poiché un buon soggetto é un istrumento assolutamente passivo e docile nelle mani d’unesperimentatore abile ed istruito: la prova é nel fatto che lasciato in balia di sé stesso il sonnambulonon pensa a nulla. È ciò ch’egli risponde sempre quando gli si rivolge questa domanda; e la calmaprofonda del corpo e del viso svela questo riposo assoluto del cervello. La suggestione gli dà subitoUna incredibile attività, le facoltà hanno più potenza che allo stato di veglia, l’intelligenza é piùsviluppata e soprattutto la deduzione é meravigliosa, immediata, stretta e quasi sempre infallibile.Ma con ciò il soggetto non fa che tendere al massimo le sue facoltà mentali fino ad ottenere quelrendimento che possono e che darebbero anche allo stato di veglia, se il ricordo fosse altrettantolucido che nello stato ipnotico, e se l’attenzione non fosse continuamente distratta dagli oggetti delsenso e dalla instabilità psichica più o meno accentuata in ognuno.

    Però in alcuni casi sembra che il soggetto ottenga dalla propria attività intellettuale più di quanto écomportato dalle sue possibili conoscenze, non solo ma anche dell’esperimentatore stesso. Peresempio un soggetto può tradurre in ebraico un documento sanscrito, pur essendo queste due linguecompletamente sconosciute sia a lui che all’ipnotizzatore ed ai presenti, e la traduzione é stata trovataa volte d’una precisione e d’una forma meravigliosa.

    Questo fenomeno é stato osservato dal prof. Richet presidente della «Society for PsychicalResearch» e da lui esposto ad autorevoli scienziati in una seduta della quale riportiamo il riassunto.

    «Trovandosi il soggetto in uno stato di semitrance e con gli occhi chiusi, scrisse delle proposizioniin lingua greca, delle quali alcune erano in greco moderno e contenevano certi errori, come sefossero stati fatti nel copiare da una persona non familiare con la lingua, affatto ignota al soggetto.Una frase, che dopo molte ricerche, si trovò essere la traduzione d’un periodo di «Paolo e Virginia»spinse il Prof. Richet a scrivere ad Atene e di laggiù ottenere un dizionario raro greco e francese,

  • pubblicato nel 1856, che conteneva molte frasi scritte dal soggetto.Il Prof. Richet passò in rassegna le possibili spiegazioni e dimostrò che né la memoria cosciente

    né, ciò che maggiormente si potrebbe collegare col fenomeno, la memoria incosciente, o sub-cosciente, si potevano prestare ad una spiegazione. L’ipotesi spiritica venne da lui abbandonata, noncome impossibile, ma come irrazionale e non dimostrabile. Egli mise innanzi i fatti ma li lasciòinesplicati. Sir Oliviero Lodge affacciò l’idea che vi potesse essere una connessione fra questeesperienze e i notevoli esperimenti di fanciulli prodigio.

    Ne seguì una interessante discussione durante la quale il Prof. Barrett riferì un autentico caso diuna signora che veniva ipnotizzata da un prete. In una circostanza il prete le domandò di trascrivere ilcontenuto di una lettera, proprio allora giunta e non ancora aperta, ed ella scrisse correttamente tuttoil contenuto di essa».

    Questi casi di scrittura automatica in lingua straniera alcune volte sono spiegabili colla memoriadel sub-coscinete, ma spesso bisogna ritenere appartengano ad un or