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IPERTENSIONE
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Dr. Alessandro Bernardini
IPERTENSIONE
• La pressione arteriosa aumenta con l'età nelle societàoccidentalizzate e l'ipertensione è quindi sostanzialmente più comune nei soggetti anziani.
• E’ anche più comune nelle persone di colore di origine africana dei Caraibi, che sono anche particolarmente a rischio di ictus e insufficienza renale.
• L'ipertensione è aggravata da altri fattori, per esempio elevata assunzione di alcol, sale o obesità.
IPERTENSIONEHOME
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Definizione - L’Ipertensione può essere definita come una condizione in cui la pressione del sangue si eleva al punto in cui si ottiene beneficio da un suo abbassamento
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DEFINIZIONE DEI VALORI PRESSORI:
QUALE E’ LA PRESSIONE CHE DOVREMMO
AVERE?
QUALE E’ LA PRESSIONE CHE DOVREMMO
AVERE?
La PA ottimale è <120/80inferiori a 120/80
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Secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
l’ipertensione è definita
•di grado 1 - quando la pressione sistolica è compresa tra 140
e 159 mmHg e la diastolica tra 90 e 99 mmHg,
•di grado 2 - quando la pressione sistolica è tra 160 e 179
mmHg e la diastolica tra 100 e 109 mmHg,
•di grado 3 - quando la pressione sistolica è uguale o
superiore a 180 mmHg e la diastolica a 110 mmHg.
La diagnosi di ipertensione dovrebbe essere posta solo dopo il
riscontro di valori di pressione elevati in 2 o più misurazioni
effettuate in 2 o più occasioni distinte nel corso di una o più
settimane.
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Iniziare la farmacoterapia sempre se sistolica =/>160 , diastolica =/>100
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Iniziare a PA 140 sistolica e 90 diastolica nei pazienti:
con complicanze cardiovascolari (4LG su 4)
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Iniziare a PA 140 sistolica e 90 diastolica nei pazienti con rischio cardiovascolare
>20% (carta del rischio) (3 LG su 4)
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Diabete: iniziare a PA 130 sistolica
e 80 diastolica (LG concordi)
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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Intervenire sullo stile di vita prima o durante la farmacoterapia
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
GITTATA CARDIACA
La gittata cardiaca è il volume di sangue pompato dal cuore al minuto (sangue
mL / min). La gittata cardiaca è una funzione della frequenza cardiaca e della
gittata sistolica.
La gittata sistolica è il volume di sangue, in millilitri (ml), pompato dal cuore ad
ogni battito.
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FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
RESISTENZA PERIFERICA
Nella maggior parte degli individui ipertesi la gittata cardiaca non è
aumentata e l’alta pressione sanguigna è il risultato di un aumento della
resistenza periferica totale causato dalla costrizione delle piccole
arteriole.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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•I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi
barocettivi,
•mentre la cascata renina-angiotensina-
aldosterone è importante per il controllo a più
lungo termine di sali, acqua e pressione arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
•L'IPERTENSIONE MALIGNA o da pressione arteriosa molto elevata,
NON COMUNE, si evidenzia attraverso l'esame del fondo oculare, Può essere associata con encefalopatia ipertensiva.
•Occorre un rapido controllo per ricondurre alla normalità i valori pressori entro 12-24 ore.
•Se non trattata, è fatale.
•Il labetalolo (Trandate) in fiale è il farmaco impiegato.
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I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
IPERTENSIONE ESSENZIALE E SECONDARIA
Nel 90-95% dei casi nell’ipertensione non sono presenti patologie alla base che
possono causarla. Viene quindi definita ipertensione "essenziale". L'eziologia
dell'ipertensione essenziale è attualmente sconosciuta. Sono coinvolti alcuni
fattori genetici e l'ipertensione essenziale tende ad insorgere con una probabilità
doppia nei soggetti con un genitore iperteso.
Il rimanente 5-10% dei casi di ipertensione è secondario ad altre patologie.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
DIAGNOSI DI DANNO D'ORGANO DOVUTO ALL'IPERTENSIONE.
•Per valutare alterazioni retiniche: esame del fondo oculare,
•per l’ ipertrofia ventricolare sinistra o malattia ischemica cardiaca
asintomatica: ECG;
•Microalbuminuria nel paziente renale.
•Nei pazienti con insufficienza renale cronica, un adeguato controllo della
pressione rallenta il progredire della malattia
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
Una minima riduzione della pressione sanguigna porta ad unasostanziale riduzione dei rischi correlati alle complicanze.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
•Le complicanze cardiovascolari associate all'ipertensione più comuni ed importanti sono l’ictus e
l’infarto del miocardio.
•Un aumento di 5 mmHg della usuale pressione sanguigna diastolica è associata ad
un aumento di rischio di ictus del 35-40%.
•Vi è una associazione simile, ma meno forte per il rischio di malattia coronarica.
•Il rischio di insufficienza cardiaca è maggiore di sei volte nei soggetti ipertesi. Una meta-analisi di
studi clinici ha indicato che una riduzione del 38% di ictus e una riduzione del 16% in eventi
coronarici derivano della terapia farmacologica che riduce la pressione arteriosa di circa 10/6
mmHg (Collins et al 1990).
•Una riduzione di 5 mmHg della pressione sanguigna è associata ad una riduzione del 25% del
rischio di insufficienza renale.
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IPERTENSIONE COME FATTORE DI RISCHIO
IPERTENSIONE
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COMPLICAZIONI DELL’IPERTENSIONE
Gli INTERVENTI NON FARMACOLOGICI sono importanti ed includono: •la riduzione del peso corporeo, •la riduzione di una eventuale eccessiva assunzione di sale ed alcool, •l'aumento del consumo di frutta e verdura •il regolare esercizio fisico. Devono essere ridotti altri fattori di rischio cardiovascolare come: •il fumo, •la dislipidemia•il diabete
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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Una perdita di peso porta
ad una riduzione della
pressione di circa 2,5 /
1,5 mmHg per chilo
I cambiamenti della pressione sanguigna che avvengono ogni minuto sono regolati dal riflessi barocettivi,
mentre la cascata renina-angiotensina-aldosterone è importante per il controllo a più lungo termine di sali, acqua e pressione
arteriosa.
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
FATTORI DI RISCHIO
•obesità,
•eccessiva assunzione di alcol o sale
•fumo
•esercizio fisico insufficiente o assente...
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CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
FARMACOTERAPIA DELL’IPERTENSIONE
• È importante usare un farmaco che non abbia effetti collaterali.
• In genere, se non controindicato, si inizia con un diuretico tiazidico, che potenzia i farmaci delle altre categorie; la scelta della terapia farmacologica sarà determinata dalle altre condizioni cliniche presenti.
• E’ necessaria una associazione farmacologica che permetta un adeguato controllo della pressione sanguigna.
• A meno che non sia necessario abbassare urgentemente la pressione arteriosa, per determinare la risposta alla terapia instaurata è necessario un intervallo di almeno 4 settimane.
• La risposta alla terapia farmacologica antipertensiva può essere influenzata dall’età e dall’etnia del paziente: negli anziani e nei neri è meglio impiegare i calcio-antagonisti e i diuretici tiazidici.
• I betabloccanti, soprattutto in associazione a un diuretico tiazidico, sono da evitare per il trattamento di routine dell’ipertensione senza complicanze nei pazienti diabetici o a rischio elevato di sviluppare diabete.
•I TIAZIDICI sono efficaci, di costo bassissimo e ben tollerati dalla
maggior parte dei pazienti.
•La maggior parte della riduzione della pressione sanguigna si verifica con dosi molto basse di diuretici tiazidici. Aumentando la dose, aumenta
notevolmente il rischio di disturbi metabolici
senza provocare ulteriore riduzione della pressione arteriosa.
•Sono raccomandati da tutte le linee guida quando non ci sono
“compelling indications” (indicazioni che obbligano l’impiego), da soli o
associati ad altri farmaci.
�I Tiazidici inizialmente riducono la pressione del sangue
riducendo il volume del sangue circolante,
�a lungo termine il volume del sangue torna a valori normali
e la diminuzione della pressione è associata a una riduzione
delle resistenze periferiche, suggerendo una loro azione
vasodilatatoria diretta.
In maggioranza
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IL DIURETICO TIAZIDICO A BASSO DOSAGGIO
• IDROCLOROTIAZIDE 25 mg ESIDREX– Negli adulti la dose media è mg.25 in 2 somministrazioni.
• CLORTALIDONE mg 25 IGROTON– Negli adulti la dose media 12,5 o 25 mg in dose singola
Terapia medica
di Aminta Fieschi
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Lo Studio ALLHAT
•ALLHAT--the "Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial"- un grande studio durato 8 anni su 40.000 persone di >/= 55 anni con ipertensione di stadio 1 o 2 e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare
•Lo studio permette il confronto tra i capostipiti delle diverse categorie di antipertensivi: clortalidone (diuretici tiazidici), lisinopril (ACE-inibitori), calcio-antagonisti (amlodipina) e alfa-bloccanti (doxazosin). Lo studio di quest’ultimo però è stato sospeso per il rischio raddoppiato di insufficienza cardiaca congestizia .
•Uno degli scopi dello studio era infatti di determinare se i nuovi agenti antipertensivi, come gli ACE-inibitori, calcio-antagonisti, alfa-bloccanti riducono l'incidenza di malattia coronarica (CHD) in ipertesi ad alto rischio rispetto ai diuretici.
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ALLHAT: I Principali Risultati
• Il gruppo clortalidone aveva un controllo leggermente migliore della
pressione arteriosa, la pressione arteriosa sistolica era 1 mm più bassa
rispetto al gruppo amlodipina e 2 mm più bassa rispetto al gruppo lisinopril.
• I partecipanti che assumevano amlodipina avevano un 38 per cento di
aumento di rischio di insufficienza cardiaca rispetto a quelli che assumevano
il clortalidone.
• Il gruppo lisinopril aveva un rischio significativamente più elevato di ictus
(15 per cento), scompenso cardiaco (19%) e angina (11%) rispetto al
gruppo che assumeva il clortalidone. L’aumento del tasso di malattia
cardiovascolare combinata è stato del 10 per cento.
• L'efficacia del clortalidone rispetto al Lisinopril era più notevole nei neri che
nei non-neri.
U.S. DEPARTMENT OF HEALTH AND HUMAN SERVICES * National Institutes of Health * National Heart, Lung, and Blood Institute
�I BETA-BLOCCANTI riducono la gittata cardiaca in tempo
breve e durante l'esercizio
�Beta-bloccanti selettivi: l'atenololo (Tenormin) è un
farmaco beta bloccante con marcata selettività verso i
recettori beta 1 cardiaci. Hanno effetto minore sui recettori
β2, non sono però completamente cardiospecifici.
�I beta-bloccanti non selettivi, come il propranololo (Inderal),
possono aumentare gli effetti collaterali come risultato
dell'antagonismo dei beta2-adrenocettori quello che avviene
nell’ asma e nella"claudicatio intermittens”.
�Possibile bradicardia marcata e stanchezza
In maggioranza
I Beta-Bloccanti sono indicati da
tutte le Linee Guida nel post-IMA e
nell’angina
e con gli ACE-Inibitori in caso di
disfunzione ventricolare sinistra
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�Calcioantagonisti del gruppo diidropiridinico come
amlodipina (Norvasc) e nifedipina (Adalat) agiscono quasi
esclusivamente sulle arterie periferiche determinando
vasodilatazione
�Le diidropiridine ad azione prolungata evitano le ampie
variazioni della concentrazione plasmatica associate agli
effetti collaterali.
In maggioranza
�Gli ACE-inibitori bloccano la conversione dell'angiotensina
I ad angiotensina II.
�Poiché l'angiotensina II è un vasocostrittore e stimola il
rilascio di aldosterone, l'antagonismo porta a
vasodilatazione e ritenzione di potassio e inibizione della
ritenzione di sale ed acqua.
In maggioranzaGli ACE-inibitori sono indicati da
tutte le Linee Guida in
•Scompenso cardiaco
•Diabete (rallenta
comparsa/progressione nefropatia)
•nel post-IMA e nell’angina con i beta-bloccanti in caso di
disfunzione ventricolare sinistra
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�I SARTANI (antagonisti dell'angiotensina II) bloccano
l'azione di angiotensina II sul recettore tipo AT21
�non inibiscono la chininasi e risultano una scelta
appropriata per i pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori a
causa della tosse.
I SARTANI sono previsti dalle Linee Guida
nel diabete o in caso di intolleranza agli
ACE-Inibitori nell’Insuff.cardiaca
(compelling indications)
prevalentemente
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Gli ACE-inibitori e i sartani agiscono sul
sistema renina-angiotensina
Gli ACE-inibitori e i sartani agiscono sul
sistema renina-angiotensina
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�Gli ALFA-BLOCCANTI prevengono la vasocostrizione indotta
dalla noradrenalina sulle pareti dei vasi ematici, quindi riducono la
resistenza periferica totale e la pressione arteriosa.
�Tuttavia il doxazosin (Cardura) è più spesso associato a
insufficienza cardiaca e stroke, rispetto ai diuretici tiazidici.
prevalentemente
�I Tiazidici inizialmente riducono la pressione del sangue riducendo il volume del sangue circolante,
�a lungo termine per riduzione delle resistenze periferiche con dosi molto basse di diuretici tiazidici
�I BETA-BLOCCANTI riducono la gittata cardiaca in tempo breve e durante l'esercizio
�I beta-bloccanti non selettivi possono aumentare gli effetti collaterali come risultato
dell'antagonismo dei beta2-adrenocettori, es. asma e "claudicatio intermittens”.
�Possibile bradicardia marcata e stanchezza
�Calcioantagonisti del gruppo diidropiridinico agiscono quasi esclusivamente sulle arterie
periferiche.
�Le diidropiridine ad azione prolungata evitano le ampie variazioni della concentrazione plasmatica
associate agli effetti collaterali.
�Gli ACE-inibitori bloccano la conversione dell'angiotensina I ad angiotensina II, mentre gli
antagonisti dell'angiotensina II bloccano l'azione di angiotensina II sul recettore tipo AT21. Poiché
l'angiotensina II è un vasocostrittore e stimola il rilascio di aldosterone, l'antagonismo porta a
vasodilatazione e ritenzione di potassio e inibizione della ritenzione di sale ed acqua.
�I SARTANI (antagonisti dell'angiotensina II) non inibiscono la chininasi e risultano una scelta
appropriata per i pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori a causa della tosse.
�ALFA-BLOCCANTI prevengono la vasocostrizione indotta dalla noradrenalina sulle pareti dei vasi
ematici, quindi riducono la resistenza periferica totale e la pressione arteriosa. tuttavia la doxazosina
è più spesso associata a insufficienza cardiaca e stroke, rispetto ai diuretici tiazidici.
FARMACI AD AZIONE CENTRALE
�Metildopa (Aldomet) ad azione centrale
•inibisce I'impulso simpatico cerebrale portando ad una
riduzione delle resistenze periferiche,
• è sicura in gravidanza,
•tuttavia ha come effetti collaterali stanchezza e depressione
prevalentemente
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�I Tiazidici inizialmente riducono la pressione del sangue riducendo il volume del sangue circolante,
�a lungo termine per riduzione delle resistenze periferiche con dosi molto basse di diuretici tiazidici
�I BETA-BLOCCANTI riducono la gittata cardiaca in tempo breve e durante l'esercizio
�I beta-bloccanti non selettivi possono aumentare gli effetti collaterali come risultato
dell'antagonismo dei beta2-adrenocettori, es. asma e "claudicatio intermittens”.
�Possibile bradicardia marcata e stanchezza
�Calcioantagonisti del gruppo diidropiridinico agiscono quasi esclusivamente sulle arterie
periferiche.
�Le diidropiridine ad azione prolungata evitano le ampie variazioni della concentrazione plasmatica
associate agli effetti collaterali.
�Gli ACE-inibitori bloccano la conversione dell'angiotensina I ad angiotensina II, mentre gli
antagonisti dell'angiotensina II bloccano l'azione di angiotensina II sul recettore tipo AT21. Poiché
l'angiotensina II è un vasocostrittore e stimola il rilascio di aldosterone, l'antagonismo porta a
vasodilatazione e ritenzione di potassio e inibizione della ritenzione di sale ed acqua.
�I SARTANI (antagonisti dell'angiotensina II) non inibiscono la chininasi e risultano una scelta
appropriata per i pazienti che non tollerano gli ACE-inibitori a causa della tosse.
�ALFA-BLOCCANTI prevengono la vasocostrizione indotta dalla noradrenalina sulle pareti dei vasi
ematici, quindi riducono la resistenza periferica totale e la pressione arteriosa. tuttavia la doxazosina
è più spesso associata a insufficienza cardiaca e stroke, rispetto ai diuretici tiazidici.
�Metildopa (Aldomet) ad azione centrale inibisce I'impulso simpatico cerebrale portando ad una
riduzione delle resistenze periferiche,
�sicura in gravidanza,
�tuttavia ha come effetti collaterali stanchezza e depressione
prevalentemente
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SCELTA OBBLIGATA DA PATOLOGIE CONCOMITANTI: COMPELLING INDICATIONS
Le principali Linee Guida concordano in caso di patologie concomitanti.
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SCELTA OBBLIGATA DA PATOLOGIE CONCOMITANTI: COMPELLING INDICATIONS
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SCELTA OBBLIGATA DALLE ALTRE PATOLOGIE: COMPELLING INDICATIONS
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SCELTA OBBLIGATA DALLE ALTRE PATOLOGIE: COMPELLING INDICATIONS
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DIURETICO
TIAZIDICO
Invece le principali Linee Guida sono discordanti se non ci sono patologie
concomitanti.
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DIURETICO
TIAZIDICO
Secondo alcune LG (JNCVII, BHS,
NICE) alcuni farmaci presentano
benefici aggiuntivi, secondo altre
(ESH/ESC, CHEP) conta solo
ottenere l’abbassamento pressorio
necessario
IN ASSENZA DI COMPELLING
INDICATIONS
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Bibliografia Pacchetti informativi CEVEAS aprile e settembre 2006
IN ASSENZA DI COMPELLING
INDICATIONS
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CALCIOANTAGONISTI E
DIURETICI TIAZIDICINERI
CALCIOANTAGONISTI E
DIURETICI TIAZIDICIANZIANI
METILDOPAGRAVIDANZA
BETABLOCCANTE
+TIAZIDICOPRINCIPALI LG MONDIALIACE-INIBITORE O SARTANO
DIABETE (PREVENZ.
NEFROPATIA)
PRINCIPALI LG MONDIALI
DIURETICO E/O BETABLOCCANTE
ACE-INIBITORE (se
intolleranza: SARTANO)
SCOMPENSO
CARDIACO
PRINCIPALI LG MONDIALI
ACE-INIBITORE in caso di disfunzione ventricolare sinistra
BETABLOCCANTECARDIOPATIA
ISCHEMICA
DA EVITAREFONTIPIU'1A SCELTAINDICAZIONE
LINEE GUIDA SU IPERTENSIONE