iosif brodskij - andrea...
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vito m. bonito
incontri di lettura
1. Al centro del dibattito c’è il testo, i temi, i problemi e le considerazioni che propone
2. Il relatore presenta il testo commentandolo con l’obiettivo di mettere il pubblico in grado di discuterne
3. È compito del relatore formulare temi e problemi che vorrebbe affrontare durante la discussione
4. Gli interventi non devono superare i 3 minuti5. Ognuno deve poter finire il proprio discorso senza essere
interrotto6. Un intervento non deve contenere attacchi personali7. Il moderatore deve salvaguardare queste regole e, se necessario,
interrompere chi interviene a sproposito
LE REGOLE DI
iosif brodskij - andrea zanzottolegge
Grafica MassimoPadrone,RaffaellaMassacesi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “G. D’ANNUNZIO” - DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURAVIALE PINDARO 42 65127 PESCARA - ITALIA www.dda.unich.it [email protected]
INIZIATIVA DEI RICERCATORI DELLA SEZIONE ARCHITETTURA E URBANISTICA
COORDINAmENTO OpERATIVO A CURA DI ANTONIO ALBERTO CLEmENTE
incontridiletturaletteral’mente:
introduceAntonioAlbertoClemente
sceltaeletturaVitoM.Bonito
IosifBrodskij,Guidaaunacittàchehacambiatonome 1977(in I.Brodskij,FugadaBisanzio,trad. it.diGilbertoForti,Milano,Adelphi,1987)
AndreaZanzotto,Venezia,forse 1979(inA.Zanzotto,Luoghiepaesaggi,Milano,Bompiani,2013)
incontro01.2014
Quieta,immobilizzata,lacittàsenestetteaguardareilpassaggiodellestagioni.TuttopuòcambiareaPietroburgotrannelasuameteorologia.Elasualuce.Èlalucenordica,pallidaediffusa,unaluceincuimemoriaeocchiooperanoconinsolitaacutezza.Inque-staluce,egrazieallestradecosilungheerettilinee,ipensieridiunpassantevannomoltopiùlontanodellasuadestinazione,eunuomoconunavistanormalepuòdistinguereapiùdiunchilometrodidistanzailnumerodell’autobusinarrivooindovinarel’etàdelpoliziottochelopedina.Almenonellagiovinezzaunuomonatoinquestacittàtrascorretantotempocamminandoquantounbuonbeduino.Enonèperlapenuriadiautomobilioperilloroprezzo(c’èuneccellentesistemaditrasportipubblici),néperlecodechedavantiainegozidigenerialimentarisiallunganopercentinaiadimetri.
Brodskij
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Èsoloperchécamminaresottoquestocielo,lungogliarginidigranitobrunodiquestoimmensofiumegrigio,èdiperséunbuonprolungamentodellavitaeunascuolachemiglioralavistaelamente.Nellatramagranularedelselciatodigranitochecorreaccantoalflussocontinuo,allafugacostantedell’acqua,c’èqualcosachein-fondeallesuoleunavogliaquasisensualedicamminare.Dalmaresoffiaunventoditramontana,odorosodialghe,chequihaguaritomolticuorisoprassaturidimenzogne,disperazioneeimpotenza.
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Seèquestochecongiuraadasservire,ilservopuòesserescusato.Questaèlacittàdoveinqualchemodoèpiùfacilesopportarelasolitudinecheinqualsiasialtroposto:perchélacittàstessaèsola.Unastranaconsolazionevienedall’ideachequestepietrenonhan-nonullaachefarecolpresente,eancormenocolfuturo.Quantopiùlefacciates’inoltranonelventesimosecolo,tantopiùappaionoschifiltose,indifferentiaquestitempinuovieailorointeressi.L’unicacosacheleinduceavenireapatticolpresenteèilclima,edessesisentonocomenonmaiacasaloroneltempoburra-scosodeltardoautunnoodellaprimaveraprecoce,conisuoipiovaschimistianeveelesueimpetuoseraffichesenzabussola.
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Oppurenelpienodell’inverno,quandoipalazzieleresidenzesistaglianosoprailfiumeghiacciatoconilorogrevialamariesciallidineve,comeantichidignitariimperialisprofondatifinoalleso-praccigliainmassiccimantellidipelliccia.Ingennaio,quandoilglo-bocremisidelsolealtramontodipingedioroliquidolelorolunghefinestreveneziane,unviandanteintirizzitocheattraversailpontescopreall’improvvisochecosaavevainmentePietroInelcostru-irequestimuri:ungigantescospecchioperunpianetasolitario.Eallora,esalandounanuvoladivapore,provaunaspeciedipietàperquellecolonnenude,conilorocapellitagliatialladorica,catturateequasicacciateaforzainquestofreddoinesorabile,inquestanevechearrivaalginocchio.
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Quantopiùscendeiltermometro,tantopiùastrattaapparelacittà.Venticinquesottozeroègiàunbelfreddo,malatemperatu-racontinuaascendere,comese,toltidimezzogliuomini,ilfiumeegliedifici,mirassealleidee,aiconcettiastratti.Colfumobiancochegalleggiasopraitetti,ipalazziallineatilungogliarginisomi-glianosemprepiùauntrenobloccatodallanevenelsuoviaggioversol’eternità.Neiparchieneigiardinipubbliciglialberisembranodiagrammiscolasticidianatomiaumana,raffigurantipolmoniconcaverneneredinididicorvi.
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E,sempreinlontananza,l’agod’orodellagugliadell’Ammiragliatocerca,comeunraggiocapovolto,dianestetizzareilcontenutodellenuvole.Enonc’èmododicapirechisembrapiùincoerentesuunsimilesfondo:ipiccoliuominidioggioiloropotentipadronichecorronoviasullenerelimousineimbottitediguardiedelcorpo.Ilmenochesipossadireèchegliunieglialtriprovanounacutodisagio.
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Malapropensionealberenonèunararitàtralagentechevivesulmare.Itrattipiùcaratteristicideileningradesisono:dentiguasti(perlamancanzadivitaminedurantel’assedio),chiarezzanellapronunciadellesibilanti,autoironiaeunacertaariadisuperioritàversoilrestodelPaese.Mentalmente,questacittàèancoralacapitale;ehaconMoscalostessorapportocheFirenzehaconRomaoBostonconWashington.ComealcunipersonaggidiDosto-evskij,Leningradotrovaunmotivodiorgoglioequasiunpiaceresensualenelsapersi«misconosciuta»,respinta;eppuresaperfet-tamenteche,perchiabbiailrussocomemadrelingua,questaèlacittàvera,piùrealediqualsiasialtropostoalmondoincuisisentaparlarequestalingua.
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Perchéc’èlasecondaPietroburgo,quellafattadiversiediprosarussa.Èunaprosachevienelettaeriletta,esonoversiches’im-paranoamemoria,perlabuonaragionechenellescuolesovieticheibambinidevonomandarliamentesevoglionoesserepromossi.Edèquestostudioamemoriacheassicuraallacittàunprestigioeunpostonelfuturo-finchéquestalinguaesiste-echetrasformagliscolarisovieticinelpopolorusso.L’annoscolasticoterminageneralmenteconlafinedimaggio,quandoleNottiBianchearrivanoinquestacittàperrestarvipertuttoilmesedigiugno.Unanottebiancaèunanotteincuiilsolescomparedalcielosoloperunpaiod’ore-unfenomenobennotoallelatitudinisettentrionali.
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Perlacittàèilperiodopiùmagico,quandosipuòleggereoscrive-realleduedelmattinosenzabisognodiunalampada,equandoipalazzi,spogliatidelleloroombreeconitettiorlatid’oro,prendo-nol’aspettodiundelicatoserviziodiporcellana.C’èintornounatalequietechequasisipuòudireiltintinnarediuncucchiaiochecadeinFinlandia.Ilrosatrasparentedelcieloècosìtenuechel’acquerellocilestrinodelfiumequasinonriescearifletterlo.Eipontisiripiegano,comeseleisoledeldeltasmet-tesseroditenersipermanoesilasciasseroandareadagioadagioalladeriva,entrandonelfilodellacorrente,versoilBaltico.Innottisimilièdifficileaddormentarsi,perchéc’ètroppaluceeperchéognisognosaràinferioreaquestarealtà.Doveunuomononfapiùombra,comel’acqua.
Uominiecosesiritrovanocomunqueriunitinelchiedereaiutocontroivicinifornidelcloroedelfosgene,controlamagianeracheconcimadimortetuttalaterra.Benaltromitochequelloormaitradizionaledella«morteaVenezia»,sempreumanamente“accettabile”contuttoilsuosovrappiùdipaccottiglia,èquellocheincombedaMargheraedatuttoilsenodellaterraferma,icuiorizzontisonotarlatidalleincastellazioniedalletorriinfernalidell’“industria”.Ebenaltripresagidimorte,ancherispettoaquellidellapiùcompiaciutafantasiadecadentistica,sonoquelliincuisiconsumanorealmenteicorpidicolorochesostengonosullelorospalleilpesodellaproduzione,minotaurodisuperfluoenecessarioormaimaledettamenteindistinguibili,qualeèimpostanelnostrotempo.
ZanZotto
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Infondo,quelconsolidatoimpegnodiVeneziaafarlapartedipreludioedivestibolodegliInferièancoratollerabileperchéaVe-neziainrealtàsitracciailsegnodiuna“mortecontinua”(“mirabi-le”),perrintuzzarecontinuamenteglistratagemmidellamorte.Sì,anchesesivolesseconsiderareVeneziaqualemummia,vampirochetoglieilsangueaciòchelestaintorno,anchecalcolandolacomeun’enclavedelregnodeimortiaffioratanell’al-di-qua,subitosiavvertirebbechelaforzacompulsivadellasuarichiestadisan-gue,ilsuovolerconservareaognicostounaviva,rosatafacies,unfragrantealito,capovolgonoinquestocasol’ideanegativachesihadelvampirismo.
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Veneziasembraautorizzarealloraognitrasfusione,furto,suzionedisanguepertrasferirloarivitalizzareunpassatodipersére-moto:perchétroppohaancoradadirequestopassato,stratieconcrezioni,guizzantiorganismiesporesepolte,grumidifuturibileinclusinelloieriecheiltempohaattraversatosenzasconvolgerli,anchesetuttiitessutielecondizionistoricheincuiquestinucleiavevanopresoformasonoscomparsi.Valedunquelapenadilasciarsiferiredaifini,risveglianti,ostinatidentidiquestaBerenicesplendidissima,edicederleattenzione,allarme,pulsazionerapidaeforte:dioffrirleinsommaqualcosadimegliochel’ammirazione.Così,anchequellesagomeindustrialichesipossonotrovarequaelàperilglobodovunque(echetalvoltanonmancanodiunaloroimperscrutabile,beffardaarmonia),qui,inpresenzadiVenezia,finisconoessepurecolveniredecontestuate,vengonosospinteinun’altralettura.
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Lalineadellapiùsconvolgenteaccoppiatainstridorecheesistealmondo,VenezialegatainsiemeaMestre-Marghera(qualèilvivente,qualèilcadavere?),dicolposfidaaunasuturadirecu-peroattraversol’oscenitàdelrealeedelpresente;sfida,comesidiceva,a“saltarepiùinlà”,versoilnonancorarealizzato,versounmai-vistoincuipersinoilmalevengabloccato,svuotatodelsuopotereeriabilitatocomesegno,traccia,forma.Operareilsuperamentodellecontraddizionipurlasciandolevisibilièstataunadellelineedidestinopiùimparagonabilicheabbiaavu-toVenezia,almenofinoallesogliedelnostrotempo.Così,inessalapiùcapillareprecisioneematematicitàritornafiltrata,dispersaeripresaperstratialienicostituitidamolletorporediselvealgoseedaun“terrenovago”dicupicarboniazzurri;tornaossessivoilconfrontotraciòcheèquasiviziosamenteminuto,inciso,lavoratoeciòcheèquasiviziosamenteinforme,incoercibileastruttura,liberodinondecidersimai.
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Ètuttountagliareeritagliarsiesuturarsi,dispazioinspazio,ver-solospazioottimoemassimocuivoglionoassestarsigliesterni,eversoquellodensoe“rovescio”incuiallignanogliinterni.Lapresenzadelvetro,chenellalagunahatrovatounadellesuesedipiùinventive,vaeviene,duttileescattanteinlame,sinuosainoggetti-onde,spezzataincascatedifrantumichesubitosirista-bilizzanoattraversolezonecaleidoscopichedeimosaici.Equestimandanosegnalidaipiùripostipunti,quasiseguendol’andaturadituttequellemusiche,createperipiùdiversistrumenti,dicuiVe-neziaèstatasedeispiratrice,diapasonesvolgimentoattraversoisecoli,finoallapiùcoraggiosaattualità.
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No,lavicendaumanaquinonèterminata,nonterminerà:inque-stocheèun“luogo”comepossibilità,campo,ideastessaincuilavitapuòriconoscersi.Pusepetroli,fosgeneevermi,questioniditrasporti,beni,servizi,conflittidicompetenze,incompetenzeevelleitàsonocertodeifatti.Masihalasensazionecheiproblemiverrannoinqualchemodorisolti,nelnomeepervolontàditutti,dituttoilmondochevuolestareconVenezia.Ilcomenonlosappia-mo.Madaquiègiustoprospettarsiogniincontro,sipuòsempretoccare,ancheatentoni,conlamanoqualcheipotesi:unmuro,unanellodiferro,unsupportoligneo;sipuòavvertireunalito:divento,dialga,diboccaumana,chesuperal’afrorediqualunquetipodimarciume.Sentiamolamanoarroventarsidolcementeintaliincontri,cisentiamoschiaffeggiatilievementeinfacciadallaforzadicolpidialichenessuncatrameriusciràaimpacciare.
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Entriamo,comeinciòcheèperpetuamentemobilitato,insofferen-te,rivoltoinavanti,eciaccorgiamo,pursequellochecistanegliocchisembraunsolecalante,diesserestatifattiproduttivamenteciechidaquell’eccessoluminosodivitacheVenezia,nonassa-lendo,maanzisottraendosineisuoi«forse»piùcarezzevolmentefluidièstataecontinuaadessere.
VitoM.Bonito énatonel1963.ViveaBologna.
HapubblicatoinpoesiaLuceeterna(GalerieBordas,Venezia,2012),Fioritura del sangue (Perrone, 2010), La vita inferiore (Donzelli,2004),Campodegliorfani(Book,2000),Adistanzadineve(Book,1997).Èpresente inParolaPlurale.Sessantaquattropoeti italianifraduesecoli(Sossella,2005)einPoesiacontemporanea.Quintoquadernoitaliano,acuradiFrancoBuffoni(Crocetti,1996),conlaraccoltaNellavocechemanca.
In ambito critico ha pubblicato Le parole e le ore. Gli orologibarocchi: antologia poetica del Seicento, (Sellerio, 1996);L’occhio del tempo. L’orologio barocco tra letteratura, scienzaedemblematica (Clueb,1995); Il geloe lo sguardo.LapoesiadiCosimo Ortesta e Valerio Magrelli (Clueb, 1996); Il canto dellacrisalide.Poesiaeorfanità(Clueb,1999);Pascoli(Liguori,2007).Ha collaborato, con introduzione e commento ai testi dei poeticontemporanei,all’antologiaPoesiadelNovecentoitaliano(vol.II),acuradiN.Lorenzini(Carocci,2002).HacuratoivolumidisaggiEtàdell’inumano(Carocci,2005)eFinisterrae.Scritturedalconfine (Carocci, 2007).Ha scritto su EugenioMontale, Samuel Beckett,Antonin Artaud, Eugenio De Signoribus, sulla Socìetas RaffaelloSanzio,ilcinemadiArturAristakisjan,CormackMcCarthyeifratelliCohen.
vito m. bonito
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1. Al centro del dibattito c’è il testo, i temi, i problemi e le considerazioni che propone
2. Il relatore presenta il testo commentandolo con l’obiettivo di mettere il pubblico in grado di discuterne
3. È compito del relatore formulare temi e problemi che vorrebbe affrontare durante la discussione
4. Gli interventi non devono superare i 3 minuti5. Ognuno deve poter finire il proprio discorso senza essere
interrotto6. Un intervento non deve contenere attacchi personali7. Il moderatore deve salvaguardare queste regole e, se necessario,
interrompere chi interviene a sproposito
LE REGOLE DI
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