Io Autotorino numero Due

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INVERNO 2010 NUMERO DUE io Autotorino House Organ interno del Gruppo Autotorino Spa Informazione automobilistica, eventi, life style e tempo libero

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L’House Organ interno del Gruppo Autotorino Spa. Informazione automobilistrica, eventi e tempo libero.

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INVERNO 2010

NUMERO DUE

ioAutotorinoHouse Organ interno del Gruppo Autotorino SpaInformazione automobilistica, eventi, life style e tempo libero

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ioEditorialeIl 2009 è stato un anno di sfide; sfide che abbiamo raccolto e vinto. Il Gruppo Autotorino ha infatti chiuso con un bilancio positivo. Ciò, grazie a due fattori determinanti: il patrimonio umano e lo spessore delle persone che hanno saputo mettersi in gioco, interpretando al meglio le esigenze del mercato e quella strategia gestionale che ci consente di essere competitivi, qualitativi e efficienti. Tra i momenti salienti, va segnalata l’apertura di Modena, la settima stella del Gruppo, che rappresenta anche un nuovo attestato di stima da parte di Mercedes. Ci attende un 2010 altrettanto ricco di sfide. Il momento congiunturale che stiamo vivendo non è ancora alle spalle. Ancora una volta grinta, strategie imprenditoriali, qualità umane e obiettivi condivisi saranno determinanti.

Indexio

ioAutotorino

House Organ internodel Gruppo Autotorino SpaInformazione automobilistica, eventi,life style e tempo libero

Numero dueInverno 2010

A cura di Maurizio TorriResponsabile Ufficio Stampa

Progetto grafico e stampa:Tipolitografia Ignizio

Tutti i Marchi, i nomi di prodotti e di aziende citati in questa pubblicazione sono utilizzati al solo scopo di identificazione ed appartengono ai rispettivi proprietari. Le informazioni riportate, sono fornite senza alcuna garanzia (esplicita o implicita) e potreb-bero contenere inesattezze tecniche o errori. Si riserva inoltre il diritto di apportare cambiamenti e/o miglioramenti ai contenuti, anche senza preavviso. Decliniamo pertanto ogni responsabilità per qualsiasi controversia collegata ai contenuti del magazine.

Eventie presentazioni

Sport

Best off

Assistent

Interviste

Anteprima

Cucina

Racconto

Pagina

04 Modena, la Settima Stella del Gruppo07 Raduno Off-Road08 Festa d’Estate11 Autoavio, nostalgici… e non solo19 Fermare il tempo....è possibile grazie a Intraceuticals Oxigene21 Lieti di avervi avuto come ospiti

06 “Autotorino & Volley Bergamo …Ancora insieme Sottorete”17 Trofeo Aci Como – Gruppo Autotorino – etv23 RallyArt Italy... Campioni del mondo produzione

12 Premiazioni 2009

14 Gruppo Assistenza e Costumer Satisfaction

16 10 anni a Valmadrera

03 SLS AMG, il giusto mix di fascino & tecnologia10 Hyundai ix3518 Mitsubishi ASX20 Nissan Quashqai22 Subaru OUTBACK

24 La Stüa, antichi sapori di Valtellina nel cuore di Bergamo La Ricetta: Pizzoccheri Valtellinesi

25 Il canto del corvo

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03ioAnteprima

SLS AMG, il giusto mix di fascino & tecnologia

Mercedes-Benz SLS AMG, l’ultima supersportiva con la Stella, si caratterizza per il design purista, la struttura leggera e la massima rigidità; caratteristiche che le conferiscono una dinamica di guida superiore. La SLS garantisce, al tempo stesso, un eccellente comfort, massima funzionalità nella guida quotidiana e livelli di sicurezza all’altezza del Marchio.

La nuova supersportiva, progettata da Mercedes-Benz e AMG conquista con le sue esclusive tecnologie: carrozzeria spaceframe in alluminio con porte ad ali di gabbiano, motore anteriore - centrale V8 AMG da 6,3 litri con potenza massima di 420 kW/571 CV, coppia di 650 Nm e lubrificazione a carter secco, cambio a sette marce con doppia frizione in configurazione “transaxle”, assetto sportivo con doppi bracci trasversali in alluminio ed un peso a vuoto DIN di 1.620 kg.

La “Ali di gabbiano” accelera da 0 a 100 km/h in soli 3,8 secondi, raggiungendo una velocità massima di 317 km/h (limitata elettronicamente). Il consumo di carburante, pari a 13,2 litri per 100 chilometri (ciclo combinato), la colloca in una posizione di eccellenza nel segmento. Suo tratto distintivo è la sportività senza compromessi che reinterpreta le linee mozzafiato della Mercedes-Benz 300 SL, una delle icone di design che hanno fatto la storia dell’auto e del marchio Mercedes-Benz. Nella sua essenzialità purista, la nuova SLS AMG riunisce tutte le soluzioni di design più moderne nel settore delle vetture sportive: il lunghissimo cofano (quasi 2 metri), l’ampio lunotto panoramico posteriore ed il posteriore corto con alettone estraibile, così come il passo lungo, le carreggiate ampie e le ruote larghe sono tutti elementi che esprimono elevate doti in termini di dinamica di marcia. Lo sbalzo corto ed il design determinano le proporzioni di questa rivoluzionaria supersportiva. Protagoniste in termini di stile sono senza dubbio le porte ad ali di gabbiano, capaci di infondere carisma alla nuova SLS AMG affermandone l’unicità tra le vetture del segmento. Negli interni, le quattro bocchette d’aerazione regolabili, perfettamente integrate nel design plancia, ricordano nello stile i propulsori di un jet.

Anche l’affusolata ed ergonomica consolle centrale, in alluminio ricavato dal pieno, e di ispirazione aereonautica. Le portiere ad ali di gabbiano richiedono un minore spazio di apertura rispetto alle porte tradizionali e possono quindi essere aperte completamente anche in spazi ristretti come, ad esempio, all’interno di un garage. La reinterpretazione della leggendaria “Ali di gabbiano” farà il suo debutto sul mercato nella primavera 2010.

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ioEventi

Con Autotorino, Mercedes è tornata a Modena - via Emilia Est 1311 - con una nuova realtà, all’altezza dello “stile a tre punte”. Giovedì 19 Novembre 2009 è stata una data importante per il nostro Gruppo che ha ufficialmente aperto la sua settima concessionaria. A quelle di Sondrio (3), Lecco, Como e Bergamo, si è quindi aggiunta quella emiliana con i brand Mercedes e Smart: «Il poter rappresentare un marchio prestigioso in una piazza importante come Modena è un’opportunità che non potevamo rifiutare. Chiaramente, vi sono anche una serie di concomitanze favorevoli che in un certo senso ci hanno agevolato. Una di queste è la possibilità di collaborare con una squadra di uomini affiatata, competente e rodata; una squadra capitanata da Franco Rabino: un professionista che stimo e che conosco da oltre 10 anni. Pochissimi mesi fa si è profilata l’occasione di collaborare insieme

Modena, la Settima Stella del Gruppo

alla realizzazione di questo nuovo progetto. Sapendo di non poter trovare interlocutore migliore, ci siamo subito attivati per essere operativi il prima possibile».

A presentarci la nuova filiale è proprio il responsabile Franco Rabino.«Che in zona l’interesse e l’attesa per questo importante ritorno fossero alti, è stato testimoniato dal successo della serata di inaugurazione: centinaia di presenze, deliziate dalle interpretazioni gastronomiche di uno chef internazionale come Massimo Bottura, ad animare il nuovo salone di via Emilia Est. Di Mercedes e Smart si sentiva la mancanza. Da diversi mesi, nel nostro territorio non era più presente nessun polo del marchio tedesco. Ci voleva la scommessa di un modenese coraggioso e di un grande gruppo italiano per riportare la stella in città, inaugurando un nuovo corso».

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05Come nasce “Autotorino” a Modena?«Nasce come una scommessa imprenditoriale raccolta molto concretamente da persone serie e motivate a riempire il “vuoto” che si era creato in città: l’assenza di un presidio Mercedes in grado, non solo di vendere auto, ma anche di curare scrupolosamente il post-vendita, di offrire ai proprietari il servizio di assistenza che mancava, con una realtà che intende essere all’altezza di un marchio prestigioso e profondamente radicato nel nostro territorio. Un progetto ambizioso che è divenuto possibile grazie ad Autotorino, un operatore importante del mercato dell’auto con sei filiali multimarca in Lombardia. Il Presidente del Gruppo, Plinio Vanini, ed io ci conosciamo da tempo e siamo legati da un rapporto di stima reciproca; condividiamo valori di trasparenza, chiarezza, coinvolgimento dei collaboratori... Da questa sintonia ed identità di obiettivi è nato il progetto della nuova realtà a Modena».

Il mercato dell’auto in questo momento è molto difficile, le vendite sono in forte contrazione, i margini per i rivenditori veramente ridotti. La cosa non vi spaventa?

«Naturalmente siamo consapevoli di raccogliere un mandato impegnativo, ma anche di grande importanza. Abbiamo intenzione di adoperarci il più possibile per meritare la fiducia della clientela Mercedes e, se possibile, di conquistarne di nuova. Abbiamo recuperato sul territorio modenese quelle professionalità, soprattutto nell’assistenza post-vendita, che abbiamo trovato essere molto competenti. Siamo orgogliosi che in officina, ad esempio, tutto il team possiede una formazione specifica Mercedes ed ha già lavorato sulle vetture del prestigioso marchio».

L’officina sembra nascere come un fiore all’occhiello...

«In effetti è così. Mercedes, attraverso Autotorino, vuole offrire gli standard di assistenza e di servizio che le sono propri. Non solo l’officina, ma tutto il post-

vendita sono al centro delle nostre attenzioni. Autotorino, attualmente, impegna qui a Modena un team di 20 persone: 5 sono commerciali, tutti gli altri dedicati al post-vendita. Diciamo che la totalità delle risorse umane sono orientate al cliente e questo è possibile anche perché tutta la parte amministrativa e finanziaria è assolta dalla sede lombarda di Autotorino».

E sul fronte dei nuovi modelli, quali novità dobbiamo seguire con speciale attenzione?

«In casa Mercedes ci aspettiamo grande interesse intorno alla nuovissima Classe E Station Wagon, che ha sempre presidiato un segmento di riferimento per la casa automobilistica. Per Smart, invece, si parlerà molto del test europeo iniziato a Novembre sulle prime mille vetture elettriche; un modello destinato a rappresentare una vera rivoluzione sul mercato, grazie alla vocazione innovativa che Smart porta nel DNA».

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ioSport

7 Scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 fra Coppe Campioni e Champions League e una Coppa Cev; questo l’incredibile palmares del Volley Bergamo Foppapedretti. Sposando appieno l’immagine giovane e vincente del club orobico, Autotorino ha ospitato per il secondo anno consecutivo la presentazione della squadra ai media; non solo, per la stagione 2009/2010 saremo anche sponsor del sestetto in rosa più forte d’Italia. Nel salone di Curno, concessionario Kia Motors Italia (partner ufficiale della Volley Bergamo e marchio di punta dello showroom), le sette campionesse continentali hanno preso per mano le giovani compagne per guidarle verso futuri successi. A fare gli onori di casa ci ha pensato il patron del club Luciano Bonetti che ha ricordato gli importanti traguardi raggiunti e manifestato

“Autotorino & Volley Bergamo…Ancora insieme Sottorete”

la volontà di riconquistare un tricolore che manca da ormai tre anni.A ribadire e rafforzare il connubio con la mitica “Foppa”ci ha pensato il direttore della concessionaria Pierangelo Manzoni: «Anche quest’anno siamo riusciti a rimarcare la nostra filosofia all’insegna dell’ospitalità accogliendo il fiore all’occhiello della pallavolo femminile nazionale. Se la scorsa stagione la nostra partnership ha portato fortuna con la vittoria della Champions Lague, speriamo che quest’anno la Foppa riesca a centrare il “grande slam”con il sigillo pure in campionato».Per quanto riguarda la squadra, sempre affidata a coach Lorenzo Micelli, delle otto campionesse che costituivano lo zoccolo duro non c’è più Jenny Barazza; al suo posto è però arrivata la fortissima Christiane Furst.

Lucia Bracchi, invece, è stata degnamente sostituita dall’azzurra Lucia Bosetti. Questo fisiologico turnover non ha ovviamente toccato il nucleo di comprovata affidabilità composto dalle varie Piccinini, Lo Bianco, Del Core, Ortolani, Arrighetti, Merlo…

Servizio fotografico by Giorgio Chiesa

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07ioEventi

Una domenica da ridotte inserite, lo scorso autunno, ha visto protagonista oltre 60 fuoristrada che, da Bergamo, sono giunte in Valtellina evitando le consuete vie di comunicazione. Grazie all’organizzazione del Gruppo Autotorino, numerosi clienti delle varie concessionarie (Castione, Tavernerio, Valmadrera, Piagno e Cosio Valtellino) si sono dati appuntamento nella sede di Curno per dare vita ad un’insolita avventura off-road. Un evento fortemente voluto da Plinio Vanini e dal direttore di concessionaria Pierangelo Manzoni che -per l’occasione- si sono appoggiati all’esperienza dello scafato gruppo “Le Jene 4x4”, veri e propri veterani del fuoristrada. Itinerario e programma? A dir poco accattivanti: breve colazione a Foppolo per poi salire il versante orobico che collega la Val Brembana con la Valtellina e puntare dritti al Passo Dordona. Oltrepassati mille ostacoli, in uno scenario tanto selvaggio quanto suggestivo, si è superato quota 2000m prima di scollinare sul versante sondriese e ridiscendere a valle. L’arrivo è coinciso con l’approdo nell’accogliente bioagriturismo “La Fiorida”. Nella sua ospitale atmosfera, le fatiche dei conducenti sono state ripagate da un pranzo con prodotti tipici del luogo gentilmente offerto dal Gruppo Autotorino.

Raduno Off-Road

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ioEventi

Festa d’EstateGrande successo per un appuntamento insolito e coinvolgente organizzato dal Gruppo Autotorino e da “La Fiorida” Domenica 5 luglio 2009: la Festa d’Estate ha fatto centro!

Complice una calda giornata, più di 450 persone hanno raggiunto l’Alpe Tagliata, alpeggio delle Orobie Valtellinesi, per una Domenica con tutti gli ingredienti giusti.

Grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Alpini di Cosio e Piagno, che si sono occupati della cucina preparando una squisita polenta taragna, e all’azienda agrituristica “La Fiorida” che ha fornito carne, formaggi e salumi, la festa è iniziata.

Dopo un fresco aperitivo, i partecipanti hanno pranzato nella tranquillità del bosco, circondati dalla bellissima cornice naturale dell’Alpe e viziati dal personale del Gruppo Autotorino.

Una festa animata da musica con il Gruppo Nema Problema Orkestra, gente divertita, ricca di sorrisi.

Una bellissima giornata che il Gruppo Autotorino ha regalato ai propri clienti e collaboratori.

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ioAnteprima

Dopo la lunga carriera di Tucson, il team di progettazione Hyundai si è trovato di fronte alla non facile sfida di ideare un SUV compatto, migliore del modello attuale. Il team di sviluppo è quindi ripartito da zero, abbandonando la concezione a due volumi del fuoristrada a favore di un profilo più filante e curato senza rinunciare a un abitacolo spazioso, una maggiore capacità di carico e a consumi contenuti.Il nuovo linguaggio stilistico più “fluido” di Hyundai trova una chiara espressione nelle linee ampie e finemente arrotondate di ix35. Per ottenere l’immagine dinamica e sportiva, ix35 presenta una linea di cintura aggressiva estremamente bassa, ancor più evidente nelle versioni equipaggiate con le ruote da 225/55 R18. Tra i numerosi elementi aerodinamici, vale la pena ricordare l’aggiunta di uno spoiler posteriore che migliora l’efficienza dei consumi.

Hyundai ix35

Le linee interne richiamano il movimento dinamico delle fiancate esterne. Al fine di migliorare il comfort, i progettisti sono riusciti a ricavare un maggiore spazio per le gambe e la testa (pur riducendo l’altezza complessiva del veicolo). Il nuovo tettuccio panoramico a doppio pannello, amplifica la sensazione di spaziosità all’interno dell’abitacolo. Il pannello centrale può inclinarsi oppure aprirsi completamente, scivolando sopra il pannello posteriore.Il quadro indicatori si appropria della tecnologia SuperVision. Tutti gli strumenti e gli indicatori sono retro illuminati con il caratteristico colore blu di Hyundai.A rendere ancor più accattivante ix35 ci penseranno i nuovissimi motori a bassi consumi e i cambi automatici e manuali a sei marce.

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11ioEventi

Autoavio, nostalgici… e non soloSi è rivelata un vero successo, lo scorso mese di giugno, la 4ª edizione di Autoavio. Promossa dalla sezione sondriese del Nostalgia Club, in collaborazione con l’Aero Club di Sondrio, Avio Valtellina, Croce Rossa Italiana e Autotorino. Più di 3000 visitatori hanno potuto ammirare le 60 vetture d’epoca e gli spettacoli aerei. Autotorino ha dato il via alla giornata con uno stuzzicante aperitivo all’in-terno dello showroom di Castione Andevenno.

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Premiazioni 2009

ioBest off

Come consuetudine, con l’approssimarsi delle festività natalizie, la “grande famiglia” Autotorino si è ritrovata per fare un primo bilancio di quanto è stato fatto, scambiarsi gli auguri e tracciare le linee guida da tenere nel 2010.

Nella suggestiva cornice del bioagriturismo “La Fiorida” di Mantello, tutti i collaboratori delle sette filiali hanno inoltre tributato il giusto riconoscimento ai colleghi che, numeri alla mano, si sono rivelati i migliori nelle rispettive categorie.

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Gruppo Assistenza e Costumer Satisfaction

ioAssistent

In molte concessionarie la sottoscrizione di un contratto di vendita è vista come un traguardo o un punto d’arrivo. Non in Autotorino. Da noi il cliente è al centro delle attenzioni; cerchiamo di dedicargli il riguardo che si deve a un ospite.

Non a caso, il Gruppo ha investito molto nel settore del Post Vendita. Un settore che, negli ultimi anni, è cresciuto sia in termini di numeri, sia in termini d’importanza. Responsabile di questo strategico ambito operativo è Sandro Ferrari, uno che l’officina l’ha vissuta e la vive ancora in prima persona: «Ho cominciato come lavagista per passare a magazziniere, accettatore e responsabile d’officina. Ora mi occupo del Post Vendita nelle sei filiali del Gruppo». Ma qual è la funzione del Post Vendita? «Provare a garantire un qualità totale. In un settore caratterizzato da una grandissima concorrenza, il riuscire a fornire un servizio di qualità superiore è sicuramente un valore aggiunto. Serve a fidelizzare il cliente. Un tempo, il Post Vendita rivestiva un ruolo secondario; ora si è capita l’importanza dell’assistenza. Chi lavora in questo reparto ha la medesima considerazione di chi sigla un contratto. Il motivo? Sin troppo semplice: entrambi giocano nella medesima squadra e perseguono i medesimi obiettivi». Anche se i giudizi dei clienti già promuovono a pieni voti il comparto Post Vendita, Ferrari non si sente per nulla “arrivato”: «Si può e si deve sempre migliorare. I ragazzi delle varie filiali stanno sicuramente lavorando bene. Mettono passione in quello che fanno e i risultati si vedono. Il prossimo obiettivo è crescere ancora, di pari passo con Autotorino, promuovendo sul campo gli elementi migliori; magari creando dei responsabili in ogni singola filiale. Insomma, mi piacerebbe contribuire alla crescita professionale degli elementi migliori».

Per la serie… “l’impegno paga”, il grado di soddisfazione dei nostri clienti è sensibilmente aumentato di par passo con la crescita del settore Post Vendita. Negli ultimi anni molto è stato fatto, ma restano ulteriori margini di miglioramento e altri obiettivi cui puntare.

Il ClIente? Sempre al Centro delle noStre attenzIonI

DICono DI noI: Guarda i dati raccolti dal servizio Costumer Satisfaction del Call Center di Chrysler..

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In occasione del decimo compleanno della filiale di Valmadrera abbiamo incontrato il responsabile Oreste Lanza per un’intervista un po’ frizzante… E non poteva essere altrimenti vista la simpatia e lo spiccato senso ironico del nostro interlocutore.

Valmadrera ha già spento le sue prime dieci candeline. Un traguardo importante per una filiale importante. Qual’è nel 2010 la realtà del mercato lecchese e che prospettive di crescita vede?

«Valmadrera ha spento 10 candeline ma la presenza su Lecco risale al 1993 con la piccola filiale di Malgrate che, di fatto, è stata la testa di ponte vera per uno sviluppo “geografico” di Autotorino. Credo che il nostro radicamento sul territorio e l’eccellenza che abbiamo sempre cercato di offrire abbia avuto riscontri importanti e continuativi. Il 2010 non ho la minima idea di come sarà ed al tempo stesso lo so perfettamente: sarà fantastico, sorprendente e proiettato al 2011».

numeri alla mano, Curno si conferma “la perla” del Gruppo, ma anche voi siete nelle primissime posizioni. A quando la freccia per il tentativo di sorpasso?

«Valmadrera non può sorpassare Curno perché è già molto avanti a loro. I numeri vanno confrontati col mercato ed il mercato dice che la provincia di Bergamo vale oltre tre volte quella di Lecco. A Curno dovranno lavorare duro per fare oltre tre volte quello che la mia squadra fa. Sono bravi e ci provano, ma noi siamo combattivi. E davanti…»

La filiale di Valmadrera è famosa per avere un team affiatato. Come è riuscito a creare un gruppo coeso e determinato al raggiungimento del fine comune?

«Il mio gruppo è composto da persone in gamba. In ogni settore. Mi piace questa squadra perché, al suo interno, ci sono altri colleghi responsabili che condividono questo senso di appartenenza e a loro volta cercano di diffonderlo e il modo migliore che usano per raggiungere questo obiettivo è uno: l’esempio. La collaborazione non è considerata un optional, né un impedimento. Abbiamo colleghi cresciuti con noi sia anagraficamente che professionalmente. Non è retorica basta scorrere i nomi e la loro storia».

Pregi e difetti. Cosa le piace del suo gruppo di lavoro e sotto quale aspetto dovete ancora migliorare?

«I pregi, come già dichiarati, sono principalmente la volontà di fare bene e l’identificazione con quello che si fa. In questi anni abbiamo condiviso parecchie trasformazioni. Senza questo spirito, sarebbe stata una maturazione più lenta e difficile di quello che già è stata. I difetti sono che, a volte, quando indichi la luna qualcuno osserva invece il dito. Ma se non ci fosse più nulla da fare io sarei inutile e per guadagnarmi il pane dovrei aprire un autosalone a mio nome, o un agriturismo...»

ioInterviste

Intervista al responsabile di filiale Oreste Lanza

10 anni a Valmadrera

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Un successo a 360° per la kermesse che ha visto lo staff comasco di Autotorino dietro le quinte della prova decisiva del Massimo Campionato Italiano Rally 2009.

Presentato nella raffinata ambientazione della cinquecentesca Villa d’Este a Cernobbio, la tappa lariana ha visto la partecipazione di numerosi piloti professionisti e case ufficiali. In calendario a fine ottobre sulle strade tra Como, Erba, Triangolo Lariano, Valli d’Intelvi e Val Cavargna, il rally era articolato su 518 km -di questi 152 relativi a 10 prove speciali-. Oltre al livello dei piloti, parte del successo è dovuto al fascino della location con partenza e arrivo nella stupenda Piazza Cavour a Como.

Anche quest’anno la manifestazione ha potuto contare sul patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Como, Comunità Montana e dei 23 Comuni lariani attraversati dalle prove speciali, Comuni della Val Cavargna, Valle d’Intelvi e del Triangolo Lariano, oltre a Como.

28° Rally Trofeo Aci Como – Gruppo Autotorino – etv

ioSport

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Mitsubishi ASX è la nuova proposta della casa giapponese nella combattutissima arena di SUV e crossover compatti. Atteso a tarda primavera sul mercato europeo, sarà lungo 4,3 metri e monterà un nuovo motore 1,8 litri MIVEC. Sarà inoltre disponibile un nuovo Diesel di analoga cilindrata sviluppato interamente da Mitsubishi che avrà circa 150 CV. Molto probabilmente, per entrambi, un nuovo cambio a doppia frizione, ancora più evoluto rispetto a quello già utilizzato sulla Lancer.

Al suo interno, l’ultimo modello del “diamante”, offrirà spazio a sufficienza per cinque occupanti, con una buona riserva anche per i bagagli.

Pur se non troppo appariscenti, le forme esterne si faranno sicuramente apprezzare. Le attenzioni vengono catturate in particolare dal frontale, dove la generosa calandra ben si inserisce tra i grintosi proiettori.

Mitsubishi ASX

ioAnteprima

Dall’altra parte, i passaruota bombati, le nervature disegnate sulle portiere e la linea di cintura piuttosto alta, donano alle fiancate slancio e robustezza.

Altra novità è costituita dalla denominazione che segue un sistema del tutto inedito per Mitsubishi, solitamente avvezza a battezzare le proprie vetture con nomi più o meno di fantasia e mai con sigle, a parte il caso della “i” e della sua variante elettrica i-MIEV.

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Sentirsi più giovani e cancellare dal proprio viso i segni del tempo ora è possibile. Presso la Beauty Farm “la Fiorida” di Mantello, sempre più persone stanno sperimentando con successo i benefici dell’Intraceuticals Oxigene: una tecnica di idratazione immediata per infusione che aumenta la presenza di ossigeno nella pelle tramite l’incremento della pressione iperbarica.

ioEventi

Fermare il tempo....è possibile grazie a INTRACEUTICALS OXIGENE

Per maggiori informazioni: la Fiorida srl

Via Lungo Adda 23016 Mantello (SO)

- Italy - Tel 0342.680846 Fax 0342.681310

E-mail: [email protected]

Ciò contribuisce a favorire l’assorbimento osmotico delle sostanze che vengono in seguito veicolate; ovvero sieri a base di vitamine A, E e The verde che svolgono un’azione ossidante, idratante e riparatrice. I prodotti Intraceuticals Oxigene sono estremamente innovativi e vengono regolarmente usati da molti artisti, tra i quali troviamo come sponsor, Madonna. L’effetto e’ veramente “Magico”. Più lo si fa, più l’efficacia diventa duratura, grazie a una sorta di effetto-accumulo.

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La Qashqai, il cross over più venduto in Italia e in gran parte dei paesi occidentali, si è rifatta il look e torna sul mercato con la nuova versione restyling. Non sarà affatto stravolta; le modifiche riguarderanno principalmente il frontale, con il cofano più aerodinamico, nuovi gruppi ottici, paraurti e fari fendinebbia bassi. Posteriormente, dovrebbero cambiare soltanto i gruppi ottici.Nel corso dell’estate del 2010 vedremo quindi su strada la Nuova Qashqai, con motori realizzati in modo da ridurre consumi di carburante ed emissioni inquinanti. In particolare, saranno utilizzati i propulsori della linea ECO. In ogni versione sarà presente il dispositivo Stop&Start oltre al sistema rigenerativo dell’energia di frenata.Le modifiche, da un punto di vista estetico, riguardano il frontale, che presenta una nuova mascherina con trama a nido d’ape e con più pronunciate nervature del cofano che ne accentuano l’aggressività. Nuovi i gruppi ottici, più sottili ed arrotondati, mentre la presa d’aria inferiore è stata ridisegnata in modo convincente, così come il fascione paracolpi. Posteriormente le modifiche riguardano i gruppi ottici che diventano a LED.Dal punto di vista del design esterno la grossa novità riguarda il cofano, che ora presenta due nervature più lunghe mentre il profilo anteriore risulta armonioso con le nuove luci grazie ad una continuità di forme che dona al suv compatto giapponese un’imponenza e un’impressione di solidità maggiori.Rivista anche la parte inferiore del paraurti, ora più aerodinamico e sportivo mentre la griglia anteriore, che accoglie il logo Nissan, è ora a nido d’ape. L’obiettivo dei designer è sedurre clienti abituati allo stile e alla qualità di berline di lusso e ammiraglie compatte.Per quanto riguarda gli interni, gli interventi si sono concentrati soprattutto sulla

strumentazione: tachimetro e contagiri hanno ora un fondo nero con tacche bianche e lancette rosse e sono incorniciati da cromature. Tra i due elementi principali il computer di bordo che, dotato di schermo LCD bianco, fornisce informazioni sui consumi medi, chilometri percorsi, tempo di viaggio, impostazioni del cruise control e limitatore.Il livello di comfort a bordo è migliorato grazie alla minore rumorosità e alla riduzione delle vibrazioni e della ruvidità di marcia. La paratia che separa il vano motore dall’abitacolo è isolata con un nuovissimo

ioAnteprima

materiale multistrato ed è stato installato un parabrezza “acustico” che limita la propagazione del rumore.Nel complesso, la vettura migliora il suo appeal estetico per soddisfare i clienti abituati a guidare berline di lusso o ammiraglie compatte. Ma il restyling di Qashqai non è solo esteriore, perché apporta dei vantaggi anche sul piano dell’aerodinamica.Gli osservatori più attenti noteranno che lo spoiler sul tetto è stato lievemente riprofilato per contribuire a ridurre la resistenza aerodinamica.

Nissan Quashqai

-GABIBBO-

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Lieti di avervi avuto come OSPITI

ioEventi

-EDOARDO RASPELLI-

-BIAGIO ANTONACCI-

-ELISA-

-POOH-

-ROSSELLA BRESCIA-

-RAFFAELLA FICO-

-GABIBBO-

-TEAM DONNA AVVENTURA-

-MARIA GRAZIA CUCINOTTA-

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ioAnteprima

Subaru OUTBACK

La nuova Outback “pronta a tutto” di casa Subaru offre un ottimo compromesso tra agilità su strada e capacità di digerire anche gli sterrati più insidiosi. Si presenta completamente rivista con carrozzeria, look esterno e interno totalmente inediti. La sobria eleganza del modello precedente, lascia spazio a forme più marcate e tratti più aggressivi. Basata su una piattaforma tutta nuova, la Outback 2010 porta al debutto l’ultima versione della celebre, sofisticata trazione integrale Subaru. Aggressiva e di presenza sono i termini chiave più usati per l’esterno. I grandi fari allungati gli conferiscono una presenza imponente, la calandra riprende il motivo ad ali identificativo del marchio Subaru e i passaruota non fanno che rimarcare lo straordinario potenziale della vettura.All’interno, il comfort è totale con aumento in altezza, larghezza e passo. Ciò consente di viaggiare comodamente sempre e comunque. Anche la praticità è stata migliorata con un bagagliaio più grande e diversi vani portaoggetti. Maneggevolezza e affidabilità sono garantite da una configurazione basata su motore a cilindri orizzontali contrapposti e sulla tradizionale Symmetrical AWD. La configurazione del pacchetto e l’impiego di un nuovo sistema di telaio permettono di garantire maggiore comodità e soddisfazione ad ogni passeggero, oltre a offrire un abitacolo spazioso e una funzionale serie di accessori.Il sistema di montaggio su culla, inoltre, ridefinisce stabilità di comportamento, comfort di marcia e sicurezza. Il nuovo cambio automatico Lineartronic, l’affinamento del Boxer Diesel e i motori a benzina, ora più efficaci ed ecologici, sono solo alcune delle altre nuove tecnologie Subaru che fanno della nuova Lagacy un’auto unica. Anche sotto il cofano, con ben 4 differenti cilindrate (diesel e benzina) non mancano le novità: le prestazioni straordinariamente equilibrate della tradizione Subaru Symmetrical AWD sono rese possibili dal baricentro basso e dal motore realizzato con cilindri orizzontali contrapposti.

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23ioSport&Rally

RallyArt Italy...Campioni del mondo produzione

Armindo Araujo e Miguel Ramalho con la Mitsubishi Lancer Evo IX di RalliArt Italy sono i vincitori della classifica per le Vetture Produzione del Campionato del Mondo Rally.

Per la scuderia e i Concessionari Italiani Mitsubishi, questo successo corona 11 anni di attività e segna un nuovo vertice in un palmares che già vantava numerosi titoli italiani e non, compreso un titolo tricolore assoluto marche. Allori sempre conquistati con il decisivo contributo degli pneumatici Pirelli.

ARMINDO ARAUJO E MIGUELRAMALHO

009 P-WRC CHAMPIONSLa vittoria iridata di RalliArt Italy è ancora più importante perché ottenuta in una stagione in cui l’impegno della struttura tecnico-logistica con sede a Tavernerio (CO) – a cui è demandata l’attività sportiva di MMI - non si è limitata a questo, ma ha anche sviluppato la nuova Lancer Evolution Gr.N ed è stata prescelta dalla Fia per gestire le cinque Lancer Evo X del programma Pirelli Star Driver destinato alla promozione dei migliori giovani piloti del mondo.

La stagione di Armindo Araujo e Miguel Ramalho è stata esemplare: sei gare ed altrettanti arrivi in gare durissime e con una concorrenza sempre numerosa e forte. Iniziata la stagione con un quarto posto sulla neve della Norvegia, seguito da un posto d’onore a Cipro, l’equipaggio di RalliArt Italy è balzato in testa alla classifica con la vittoria in Portogallo scavalcando Sandell e la sua Skoda S2000. La prevista rinuncia alla trasferta in Argentina faceva riavvicinare Nasser Al-Attiyah con la Subaru, che vincendo al Rally d’Italia, dove Armindo giungeva terzo, si portava in testa alla classifica. Nel successivo Rally dell’Acropoli il pilota del Qatar arrivava secondo e Araujo terzo. RalliArt Italy decideva di anticipare al Rally d’Australia di inizio settembre il proprio ultimo appuntamento a caccia di punti. I 5 del quarto posto e i risultati degli altri rivali in scena portavano ad 11 il vantaggio sul secondo in graduatoria, Nasser Al-Attiyah permettendo così ad Armindo Araujo e Miguel Ramalho di fregiarsi del titolo di Campioni del Mondo Produzione 2009.

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Tavoli in legno, pareti perlinate, menu rigorosamente fedele alla tradizione… Questi sono i tratti caratteristici della Taverna Valtellinese. Nel cuore di Bergamo, da più di quarant’anni, è un vero e proprio punto di riferimento per chi ama la tipica cucina valtellinese. Il segreto del suo successo? Prodotti di qualità e un cliché sempre fedele a se stesso: «In una realtà effimera e in continua trasformazione la gente ha bisogno di alcuni punti di rifermento; noi, nel nostro piccolo, lo siamo – ha sottolineato con soddisfazione il gestore, Filippo Besio -. Uno dei motivi per cui la clientela ci apprezza, è il sapere che, varcando la soglia del ristorante, trova un buon rapporto qualità prezzo, cortesia e un’atmosfera familiare». Con le sue pareti in legno, le panche e la stufa da cui prende il nome, il locale ha saputo mantenere la sua filosofia originaria: qui si servono solo prodotti di prima qualità . Il menù? Anche quello è un classico: Bresaola, Pizzoccheri, Carne al Bastone, Polenta, Funghi e Bisciola.

ioCucina

La Stüa, antichi sapori di Valtellina nel cuore di Bergamo

La Ricetta: Pizzoccheri ValtellinesiInGredIentI per 5 porzIonIper l’impasto: 400grammi di farina “00”; 100 grammi di farina di grano saraceno; 2 uova intere; 150 cl di acqua; un pizzico di sale. per il condimento: 150 grammi di coste lessate; 150 grammi di patate lessate; 200 grammi di mix di Formaggi Bitto e Casera -rigorosamente acquistati alla Fiorida di Mantello (So) -; 100 grammi di burro; 2 spicchi di aglio; 5 foglie di salvia.preparazione della pasta: disporre a fontana le farine miscelate su un piano, adagiare al centro uova intere, acqua, un pizzico di sale e amalgamare fino a ottenere un impasto compatto. Lasciare riposare l’impasto per dieci minuti circa a temperatura ambiente coperto da un panno umido. Allo scadere stendere la pasta e procedere al taglio di strisce di 1x 10cm circa.Preparazione del condimento: lessare le coste e le patate in acqua salata. A cottura ultimata, tagliare le patate a cubetti e le coste a pezzi. Privare i formaggi della crosta esterna e tagliare anch’essi a cubetti.rifinitura: bollire i pizzoccheri in acqua salata per circa 2 minuti. Scolare e mettere in una casseruola. Incorporare i formaggi, le verdure e il burro precedentemente rosolato con salvia e aglio. Mantecare il tutto e, se necessario, aggiungere un poco di acqua di cottura dei pizzoccheri per amalgamare il condimento in maniera ottimale.

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Qualcosa nella strada si muove, ed è la solita quaresima di abiti neri e facce grigie che attraversano la stazione, si accalca ai binari, riempie i vagoni.Carl osservava quella scena, così come molte altre volte, sempre uguale. Si accese una Lark e attese, il treno ripartì lento. Nessuno era sceso. Come sempre.Quella notte dormì male, come tutte le notti da qualche settimana. Si alzò appena dopo le cinque, le finestre erano ancora gonfie dei cieli suburbani neri e senza stelle che incurvavano i vetri sotto il loro peso oleoso. Si lavò, accese la prima sigaretta della giornata ed uscì. Poco dopo il treno scuro entrava silenziosamente nella stazione, raccoglieva le persone accanto ai binari e se ne andava, lasciando il deserto.“Prendono tutti un biglietto di sola andata, a quanto sembra. Se uno mi chiedesse da dove arriva tutta la gente sola, ora saprei rispondere…”Ma una sera un uomo di nome K., incontrato per caso nelle vie accanto al castello, gli parlò di quel treno, che era un treno antico usato nelle lunghe guerre contro le armate dell’altopiano, ed era stato corazzato e armato per portare la morte ovunque fosse passato lasciando dietro sé solo il sibilo delle sue ruote di ghiaccio ed il profumo che solo la morte sa lasciare, prima di corrompere le anime, ed il resto poi.“TOD lo chiamavano – disse K. – perché trasportava la morte, e ne portò a migliaia finché i partigiani lo fecero saltare in aria giù, al ponte delle maschere, e con lui 300 soldati e forse 1000 prigionieri. Ma forse erano tutti soldati e tutti prigionieri ugualmente.”“Ma…ma io lo vedo tutte le mattine…”K. non era stupito di questo, non lo sembrò almeno, frugava nelle tasche con le lunghe dita bianche alla ricerca di pizzichi di tabacco che poi arrotolava con attenzione e grazia.“Se è così – disse – è perché il corvo t’ha preso. E’ sicuramente entrato nella tua testa e ci ha lasciato il suo uovo”.

Carl pensò ad un lontano sogno, quello dove attraversava un campo di grano, giallo e caldo, e non vedeva direzione finché un corvo non gli si era appollaiato sulla spalla ed aveva iniziato a colpirgli la tempia con furiosi colpi di becco. Lui non aveva fatto nulla per cacciarlo, guardava il campo senza fine né inizio unirsi ad un cielo uguale e la paura gli nascondeva il dolore. Alla mattina, sul cuscino, aveva trovato tracce di sangue e pensò ad una emorragia dal naso. Non gli diede peso alcuno ma, da quel giorno, egli aveva iniziato a dormire male ed era apparso TOD, il treno nero.Il giorno dopo, negli uffici dell’agrimensore dove lavorava, i colleghi scherzavano parlando delle gite della domenica. Carl restava in silenzio cercando di concentrarsi su alcune misure, quando si avvicinò una giovane. Era Joan.La vedeva parlargli, ma non sentiva le sue parole. Le fece un sorriso, vago e sospeso. Joan era molto bella ma, già da tempo, aveva deciso che lo era fin troppo per lui e aveva evitato qualunque contatto che non fosse indispensabile per il suo lavoro.Nonostante questo, e altri sforzi affinché non accadesse, se ne era innamorato.Joan parlava di un sogno, di un campo di grano, di un corvo.Carl, immutabile, sorrideva. Non distingue-va tra realtà ed immaginazione in quel che, a tratti, coglieva delle sue parole. Ripensava a K., gli doleva la testa ed i suoi ricordi.Senza dire nulla si alzò e si diresse verso i bagni lasciando Joan disorientata, tremante.Il giorno dopo, alle 5.20, Carl era alla stazione. Guardò il treno fermarsi e ripartire.Così il giorno dopo, quello dopo, quello dopo ancora.Una mattina, infine, vi salì. Stavolta, l’ultimo pensiero, fu per Joan.Il treno sembrava molto più largo di uno normale, c’erano file di sedili contrapposti ai lati ed un largo corridoio in mezzo. Di tanto in tanto si aprivano larghi spazi,

come piccole piazzette, dove i sedili erano disposti ad angolo, quasi a voler favorire momenti di incontro e di dialogo tra i passeggeri. Tutti i finestrini erano totalmente oscurati e regnava una luce giallastra che esaltava la decrepitezza degli arredi e l’aurea decadente dei passeggeri. Questi se ne stavano seduti, scompostamente, facendo commenti ad alta voce su chi li circondava come se questi non esistessero. Qualcuno leggeva giornali ormai fatiscenti, altri giocavano a carte, fumavano, facevano apprezzamenti ad ogni donna avesse incrociato il loro sguardo spento. Tutti si lamentavano della loro sorte che era senza gioia.Si toccò la tempia dove il corvo aveva deposto l’uovo: scottava. Ritirò le dita, ed erano coperte del suo sangue: spaventato, si sedette.Ogni giorno era uguale all’altro. Il treno si fermava, nessuno scendeva, ogni volta salivano passeggeri che poi si disperdevano nelle centinaia, forse migliaia o milioni di vagoni. Quelli che leggevano continuavano a leggere lo stesso giornale, giocare le stesse carte, dire le stesse oscenità. Nulla mutava, solamente, tutti sembravano invecchiare più rapidamente.“Domani scendo” – pensò –. Ma non lo fece.Lavorando con pazienza con un temperino, era riuscito ad aprire una fessura sopra alla finestra del piccolo bagnetto e, appena poteva, andava a chiudercisi dentro stupendosi di come da quella posizione così scomoda apprezzasse maggiormente tutto quello che riusciva ad intravedere. Non aveva tenuto il tempo dei giorni trascorsi da quando aveva iniziato il suo viaggio, ma sospettava fossero molti. Anni forse. Sapeva ormai riconoscere da minimi particolari anche la steppa più desolata che TOD incessantemente percorreva. Identificava paesi semplicemente dalla diversa timbrica bronzea delle loro campane, o dal vento che attraversava,

ioil Racconto

Il canto del corvoIgnoto collaboratore Autotorino

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sfiorandoli, i boschi di betulle o i canti delle balene del sud o quelli delle sirene atlantidee su al nord, i crepitii delle fiamme, gli aquiloni impazziti. Il treno attraversava le pianure ed i deserti bianchi, si fermava solo al mattino, sempre alla stessa ora e posto, poi ripartiva instancabile, insensibile agli alberi neri che crescevano contorti accanto ai binari come nere dita morte puntate al cielo.Intanto l’uovo del corvo cresceva dentro la sua testa ed il dolore insopportabile lo faceva gemere nel sonno. Ormai non aveva più sogni, la fame del corvo li reclamava.“Cosa succederà quando finalmente uscirà dall’uovo? Divorerà a brandelli il mio cervello o saprà addormentarsi con rassegnazione?”Una sera, spezzato dal dolore, ruppe una bottiglia e cercò coi vetri di scavare via dalla testa il figlio del corvo, sordo alle strida disperate che sentiva provenire dall’uovo e insensibile alle mani annegate nel sangue. Aveva quasi raggiunto il guscio quando si fermò.Joan era seduta di fronte a lui.La guardò e la vide come la ricordava, giovane e bella come allora, ancora più lontana quindi, ancora più irraggiungibile,

ancora più desiderata.“Cosa fai qui ?” - le chiese -“Ho fatto un sogno. Ho visto il mare. Ho spezzato un cuore”-rispose-Carl non capì, pensò ad una delusione d’amore della ragazza e ne ebbe invidia e piacere assieme. La sua voce divenne un sussurro:“Le ipotesi sentimentali sono serpi cieche senza rifugio”Lei gli sorrise, gli pose un dito sulle labbra affinché tacesse, gli curò le ferite alla tempia.L’arrivo di Joan gli rese insopportabile ancor di più l’oppressione di quella vita. Aveva scoperto che i suoi sentimenti nascosti erano ricambiati e ora si sentiva addosso la frenesia di poter correre a perdifiato, cantare, fare un tuffo o sdraiarsi al sole. Aveva voglia di parlare, cantare, litigare, amare, accarezzare un figlio, recuperare il tempo perduto.Aveva voglia di essere libero, prigioniero solo di lei.Aveva voglia di vivere.Passarono altri giorni, mesi, forse anni. I tentativi di fuga dal treno, sempre più disperati ed audaci, erano costantemente frustrati dall’insuccesso. Attorno a loro si

erano raccolti molti altri passeggeri che ugualmente anelavano la fuga e la libertà e passavano ore ed ore assieme ad elaborare, ideare e perfezionare nuovi piani, senza risultato.Poi, un giorno, accad-de.Successe quando la di-sperazione aveva tolto loro l’unica vera arma: la speranza.Successe all’improv-viso e senza motivo, semplicemente il tre-no si fermò e spalancò tutte le porte mentre un altoparlante che di solito ammoniva “VIE-TATO SCENDERE”, ora diceva“SCENDERE TUTTI. R I P A R T E N Z A PREVISTA TRA ORE UNA”.Tutti si guardavano,

ioil Raccontoalcuni col viso stravolto dalla gioia, dalla commozione, dalla rabbia. Altri erano increduli e timorosi. Altri erano scettici e temevano trucchi, imboscate, complotti.Ma era arrivata la libertà, la grande occasione, e tutti accettarono infine la notizia. Uscirono dalle carrozze e si trovarono abbacinati dal sole di un mattino di maggio, in una stazione immersa nel verde e nei mille colori, come fosse la stazione di OZ e, a tanti, da lì parve arrivare quel momento magico, nemmeno più sperato tanto era il tempo che giaceva sepolto nei loro cuori.Carl rideva, danzava, si abbracciava con Joan pazzi di felicità. Parlavano fitto e sorridevano a tutto facendo mille progetti per il loro domani senza fine.Sembrò loro comico quando, trascorsa circa un’ora, l’altoparlante fece il più grottesco degli annunci:“TUTTI I PASSEGGERI SONO PREGATI DI TORNARE AL LORO POSTO: SI RIPARTE”.Si guardarono e vennero colti da un riso irrefrenabile ma poi, ammutolirono.Lentamente, in file ordinate, tutti i passeggeri stavano risalendo sul treno e riprendevano il loro posto. Un brivido corse lungo la loro schiena.“Non è possibile… Andiamocene via!” stava per urlare Carl, ma proprio in quel momento, l’uovo che aveva nella testa si schiuse con un sinistro scricchiolio d’osso. Il piccolo corvo appena nato aveva fame e cominciò subito a divorargli il cervello staccandone voracemente grandi parti. Le memorie di Carl, poco a poco, iniziarono ad abbandonarlo. Avrebbe voluto ricordare quale era stato lo scopo per cui aveva vissuto così tanti anni ma quel ricordo non gli apparteneva già più. Ricordava sempre meno, perse la sua infanzia, perse i primi amori, perse le speranze e le delusioni. E poi perse Joan.Dietro ai suoi occhi, ormai, c’erano solo quelli del corvo. Ed erano quelli che guardavano Joan senza più riconoscerla.Lentamente Carl abbassò la testa, si girò e si incamminò verso il suo scompartimento. Salì e si sedette al suo posto, senza voltarsi, senza un cenno.Dopo pochi secondi “TOD” riprese il suo viaggio senza fine.Sul marciapiede inondato dal sole rimase, solitaria, Joan.Il volto pieno di lacrime scioglieva senza fine i suoi occhi, nell’ora più lunga del mattino.

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27ioEventi

ioCompleanniMessa Valentina 01/01Acquistapace Michela 04/01Cortese Matteo 15/01Biffi Alessandro 18/01Marchi Fabrizio 20/01D’Asta Matteo 21/01

Ferrari Massimiliano 03/02Pintus Oscar 04/02Biancini Daniele 05/02Manzocchi Anna 07/02Ravanelli Andrea 07/02Carganico Stefano 08/02Monti Tito 10/02Lizzola Manuel 12/02Invernizzi Dino 16/02Giboli Emanuele 19/02Raineri Perego 20/02Lanza Oreste 22/02Scaglia Gualtiero 23/02Tasca Antonello 23/02Ferrari Alessandro 26/02Scanga Angelo 26/02Gentile Massimo 26/02

Bono Paolo 04/03Giacalone Davide 07/03Seghezzi Cristina 08/03Cassis Emilio 08/03Cavazza Dario 09/03Rosa Andrea 10/03Galbusera Stefano 11/03Carnazzola Gianpaolo 13/03Rayner Andrea 21/03Peri Mauro 29/03 Vaccari Daniele 04/04Sansi Claudio 04/04Nocetti Daniele 05/04Cesana Michele 06/04Garagnani Giorgio 09/04Pupa Gioacchino 11/04Mattarelli Giorgio 18/04

Comi Gianluigi 01/05Gini Giacomo 02/05Riccò Stefano 07/05Pasquali Gianluca 11/05Seghezzi Alessandro 13/05

Murgia Damiano 13/05Colombo Massimilano 15/05Caielli Anna 18/05Della Cagnoletta Cristina 20/05 Mangili Pietro 22/05Biloni Simone 23/05Tavelli Paolo 25/05Bolognini Vinicio 25/05Ravelli Gianpiero 29/05

Vergottini Roberto 10/06Parolaro Marco 12/06Menabue Roberto 15/06Rizzini Gianandrea 18/06Torri Maurizio 18/06Martinalli Saverio 18/06Zana Massimiliano 20/06Volse Franco 21/05Orlandi Gino 22/06Bigotti Fabrizio 22/06Fichi Emiliano 23/06Morella Giovanni 24/06Calzolaro Francesco 25/06Benaglia Fabio 29/06

Vergottini ANDREA è natoil 14-08-2009 Pomari TOMMASO è nato

il 17-10-2009

MATRIMONIO Rosario Zisa-Giorgia

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