Investire in Brasile

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Realizzazione: Camera di Commercio Italiana – Rio Grande do Sul – Brasile

Autore: Gilberto Guaspari

Supervisione Tecnica: Gustavo Franken

Collaborazione: Gustavo Franken e Laura Giannone

Revisione Finale: LINGUA 2 – Studio di Traduzioni Ltda

Coordinamento Editoriale: Ricardo Bueno

Progetto Grafico e Editoriale: Wagner M. Lettnin

Sponsor: Studio Legale Internazionale Gilberto Guaspari

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INDICE1 BRASILE ........................................................................................................................1.1 Informazioni Generali1.2 Economia1.3 Interscambio con l’Italia

2 RIO GRANDE DO SUL ..................................................................................................2.1 Economia

3. IL CAPITALE STRANIERO NELLA LEGISLAZIONE BRASILIANA ...............................3.1 Definizione3.2 Registrazione di Capitale Straniero3.3 Investimenti in Valuta3.4 Investimenti Tramite Importazione senza Copertura Valutaria3.5 Investimenti Tramite Conversione di Crediti Esteri3.6 Investimenti sul Mercato di Capitali3.7 Rimessa di Utili3.8 Reinvestimenti di Utili3.9 Rimpatrio3.10 Trasferimento di Investimenti all’Estero3.11 Restrizioni alla Rimessa di Capitale verso l’Estero3.12 Restrizioni all’Investimento Straniero

4 TASSO DI INTERESSE E TASSO DI CAMBIO ...............................................................

5 LEGISLAZIONE SOCIETARIA: PERSONE GIURIDICHE DICAPITALE STRANIERO ..............................................................................................

5.1 Quadro Generale5.2 Succursali o Filiali di Società Straniere5.3 Società Anonima5.3.1 Organi Decisionali e di Controllo5.3.2 Assemblea5.3.3 Consiglio di Amministrazione5.3.4 La Direzione5.3.5 Il Consiglio Fiscale5.3.6 Responsabilità degli Amministratori5.4 Società a Responsabilità Limitata5.5 Trasformazione, Incorporazione, Fusione , Scissione5.6 Joint Venture in Brasile5.7 Finanziamenti alle Joint Ventures – Simest5.8 Società con Propositi Specifici (Spe)

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6 PROPRIETÀ INTELETTUALE E INDUSTRIALE ............................................................6.1 Brevetti6.2 Marchi6.2.1 Trademarks (marchi) nel Concetto di Importazioni6.3 Contratti di Trasferimento di Tecnologie6.3.1 Trasferimento di Tecnologia: Tipologia di Contratti6.4 Franchigia

7 SISTEMA FISCALE ........................................................................................................7.1 IR (Imposta sul Reddito)7.2 IPI (Imposta sui Beni di Produzione Industriale)7.3 IOF (Imposta sulle Operazioni Finanziarie)7.4 ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Fornitura di Servizi)7.5 ISS (Imposta sui Servizi)7.6 Contributi

8 LEGISLAZIONE ANTITRUST ........................................................................................

9 LEGISLAZIONE DEL LAVORO STRANIERO IN BRASILE .............................................9.1 Visto per Viaggi di Affari a Breve Termine e Turisti9.2 Visto Temporaneo di Lavoro9.3 Altri Tipi di Visto Temporaneo9.4 Visto di Lavoro Permanente

10 CONTRATTI ...............................................................................................................10.1 Contratto di Vendita Internazionale10.2 Contratto di Rappresentanza Commerciale10.3 Contratto di Distribuzione

11 TRATTATI INTERNAZIONALI – MERCOSUR ............................................................11.1 Mercosur

12 DUMPING ...................................................................................................................

13 LEGISLAZIONE AMBIENTALE ...................................................................................

14 DIRITTI DEL CONSUMATORE ...................................................................................

15 ARBITRATO INTERNAZIONALE ................................................................................

16 SENTENZE ARBITRALI STRANIERE ...........................................................................

17 SENTENZE GIUDIZIALI STRANIERE ..........................................................................

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Negli ultimi anni, il commercio estero del Brasile ha conosciuto grandi trasformazioni.Negli scorsi anni, il flusso di commercio internazionale ha registrato significativi avanzi.

Nell’economia globalizzata, sorge la necessità, per il Brasile, di assicurare la presenzadi determinate istituzioni che stimolino e accompagnino l’interscambio commerciale,con il resto del mondo.

In vista di ciò, riteniamo che siano di grande importanza le associazioni quale laCamera di Commercio Italiana – Rio Grande do Sul – Brasile (CCIRS), la cui funzioneprincipale è quella di favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane che operanoin Brasile assieme a quelle riograndensi.

Il Brasile, 13ª economia al mondo (2005), secondo la Banca Mondiale, è un mercatosempre più importante per le imprese italiane, grazie anche alle potenzialità che il Paesepresenta e al fatto che il Brasile è l’accesso dell’America Latina. Inoltre, dispone diimmense risorse produttive, grandi estensione di terra, basso costo e eccellentiopportunità di lavoro per il capitale straniero. Con una popolazione di 187 milioni diabitanti, il Brasile è un grande mercato di consumo e d’investimento.

Conoscere le potenzialità del mercato brasiliano richiede, naturalmente, analisi epreparazioni accurate per valutarne le opportunità e le sfide. Questo è l’ambito operativodella Camera di Commercio Italiana- Rio Grande do Sul - Brasile (CCIRS), ufficialmentericonosciuta dal Governo Italiano e operante in territorio brasiliano fin dal 1959.

L’Associazione è adeguatamente inserita nel tessuto imprenditoriale del Rio Grandedo Sul e del Brasile ed è in grado di offrire ogni utile assistenza alle imprese. Soprattuttopiccole e medie, italiane e riograndensi, nel difficile processo di internazionalizzazione.

Dopo anni di lavoro, concernenti gli investimenti stranieri, abbiamo avvertito lanecessità di raccogliere informazioni precise sull’economia e sulla legislazione brasiliana,col fine di dare un supporto alle esigenze degli imprenditori. Abbiamo, perciò, ritenutodi fare cosa utile pubblicando questa guida legale per l’investimento in Brasile, comepratico manuale di consultazione.

L’opera è stata scritta dal Dr. Gilberto Guaspari, avvocato italo-brasiliano e VicePresidente della CCIRS, che ha messo a disposizione le sue precedenti ricerche, al qualeva un ringraziamento speciale.

Il lavoro di aggiornamento ha richiesto alcuni mesi di impegno ed è stato portato atemine con la collaborazione del Dott. Gustavo Franken e della Dott.ssa Laura Giannonee di numerosi imprenditori professionisti sia italiani sia brasiliani, a cui vanno i nostripiù sentiti ringraziamenti.

Ci preme evidenziare che la presente Guida non vuole e non può sostituire la

PRESENTAZIONE

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necessaria assistenza di professionisti specializzati, anche in considerazione del conti-nuo divenire delle norme societarie, in Brasile come nel resto del mondo. Il nostrointento è di aiutare gli imprenditori italiani a investire sul mercato brasiliano.

La Guida è un manuale di facile consultazione che, insieme alla provataprofessionalità dei vari specialisti della CCIRS, offre un’assistenza completa agliimprenditori italiani che vogliono investire e operare in Brasile.

Il Comitato Giuridico, gli esperti di Logistica e Norme Doganali, Commercialisti,Tributaristi e Consulenti Aziendali della CCIRS saranno lieti di offrire la loro assistenza.

Plinio FraccaroPresidente

Camera di Commercio Italiana- Rio Grande do Sul – Brasile.

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Paese dalle dimensione continentali, e potenzialmente ricchissimo, il Brasile regis-tra un vigoroso processo di apertura al mercato globale, offrendo stimolanti prospettivea quanti vogliono cogliere le nuove opportunità di investimento. Assieme a India, Cinae Russia, il Brasile si presenta, sulla soglia del secolo XXI, come uno dei più importantitra i grandi mercati emergenti.

È per altro, un mercato che vanta una antica e consolidata presenza italiana. NelRio Grande do Sul, in particolare, è attiva un’imprenditoria di origine italiana, che hai suoi punti di forza nel settore meccanico e metalmeccanico, in quello dei mobili edelle calzature, e, non ultimo, nella produzione vinicola, di cui questa Regione èleader nazionale.

La Regione attira investimenti soprattutto dal Nord America – la General Motors,per esempio, nel 2006 ha inaugurato nel Rio Grande do sul una fabbrica per laproduzione di automobili – dal Giappone e dalla Germania, mentre gli investimentiprovenienti dalla Penisola appaiono ancora poco significativi.

Da tempo si avvertiva per ciò la necessità di un testo, che riassumesse eaggiornasse la normativa brasiliana in materia di investimenti, a beneficio degliimprenditori italiani che desiderano avviare imprese in Brasile, o che mostranointeresse per questo mercato.

La presente guida, frutto di un lavoro di ricerca, condotto dallo Studio legaleinternazionale Guaspari di Porto Alegre , sotto l’impulso della Camera di CommercioItaliana nel Rio Grande do Sul, ha l’ambizione di coprire un vuoto, o, se si preferisce,quella di soddisfare una crescente domanda di informazione e di consulenza, fornendoindicazioni essenziali, ma esaurienti, sulle disposizione normative che regolano gliinvestimenti esteri in Brasile.

Il manuale vuole perciò accompagnare gli imprenditori della Penisola nella scoperta,o nella riscoperta, del Rio Grande do Sul, ove sono attive migliaia di imprese, che quitrovano un ambiente particolarmente propizio, grazie alla centralità della posizionegeografica della Regione all’interno del Mercosur, alle buone infrastrutture, e alladisponibilità di una forza di lavoro preparata e poco costosa.

Oltre ad offrire dati di base sulla situazione economica del Brasile e del Rio Grandedo Sul, questo agile volume presenta un’esposizione puntuale delle principali disposizioniriguardanti la complessa normativa brasiliana in materia finanziaria, cambiaria, tributa-ria e commerciale.

In tale ambito, particolare attenzione viene dedicata alle disposizioni concernentila creazione di imprese e di joint-ventures. La chiara esposizione delle indicazioni

INTRODUZIONE

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normative consente, inoltre, di mettere in chiaro il regime giuridico degli utili di impresa,sia in caso di utilizzo sul posto, sia nel caso di riesportazione degli utili.

Si tratta in conclusione di una iniziativa editoriale, che ha ambizioni pratiche e diconsultazione, che confidiamo verrà letta con attenzione e beneficio da quanti siaccingono ad esplorare questo mercato.

Francesco BarbaroConsole Generale d’Italia in Porto Alegre

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È stata una grande soddisfazione aver ricevuto il progetto del Dr. Gilberto Guasparie del Dr. Gustavo Franken, amici e compagni di lunga data nei lavori che intendonosviluppare il nostro Rio Grande do Sul.

Il nostro stato ha una popolazione che per quasi la metà discende da immigrantiitaliani e tedeschi, il che lo fa il più europeo degli stati brasiliani, oltre la scelta diun’etica europea di lavoro e di svolgimento degli affari.

La ricerca di investimenti stranieri è una necessità costante per lo sviluppo dellanostra economia, quel che più si incontra è la ricerca di informazioni merceologiche edeconomiche, statistiche queste molto disponibili in diversi siti della tanto utile internet.Nonostante ciò, la decisione di un passo ardito come l’investire in terre straniere non silimita soltanto a freddi dati statistici, ma in verità, fattore decisivo è la conoscenzadell’ambiente nel quale l’attività economica si svolgerà.

In questo ambiente estraneo, la previa conoscenza del regolamento giuridico deirapporti commerciali, societari e tributari è di fondamentale importanza per evitarefuture sorprese e disappunti.

Quanti investitori sono arrivati molto entusiasti con la possibilità di affari, ma prividei dettagli formali, si sono buttati al lavoro con vigore e grinta per scoprire poi che,non avendo preso le dovute cautele e provvedimenti, lo sforzo e l’investimento fatto sisono rilevati una delusione.

La società brasiliana con la sua origine burocratica, con le sue idiosincrasie specifiche,molte portate anche dai nostri immigranti italiani, ha delle peculiarità che dovrannoessere attentamente osservate.

Questo libro non intende esaurire questo vasto argomento, ma sì risolvere le questionidi fondamentale importanza che dovranno essere conosciute da coloro che farannoinvestimenti nel nostro Stato. Con la sua lettura, l’interessato saprà che tipo di cautela econsulenza specializzata dovrà cercare e su cui contare per ottenere il risultato ottimalecon il minimo rischio del suo investimento. Leggetelo e sarete ben preparati per iniziare ivostri progetti di investimento nel nostro Rio Grande do Sul, giacché saprete cosa è im-portante esaminare. Qui sarete benvenuti e troverete un ottimo ambiente di lavoro.

Buoni Affari!

André Meyer da Silva –Direttore della Federazione delle Industrie del Rio Grande do Sul. - FIERGS

Vice Presidente dell’Associazione Brasiliana delle Industrie di Macchine - ABIMACRS

Presidente della Camera di Industria e Commercio Brasile-Germania del Rio Grande do Sul –

PREFAZIONE

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STUDIO LEGALE INTERNAZIONALE GILBERTO GUASPARILo Studio Legale Internazionale Gilberto Guaspari offre consulenze con particolareriferimento all’assistenza in materia di imprese, commercio, investimenti, tributi, litigigiudiziali internazionali. Particolare attenzione viene posta altresì nell’analisi dellequestioni giuridiche, concernenti l’allestimento d’imprese, l’avvio di attività commerciali,l’offerta dei servizi logistici, la soluzione di problemi legali, riguardanti accordi,convenzioni, partenariati, benefici societari. Lo Studio Legale Internazionale GilbertoGuaspari vanta una riconosciuta esperienza nel campo dei rapporti commerciali traItalia/Brasile, partecipando attivamente fin dai primi contatti fra le parti, sotto il profilosoprattutto giuridico-legale, fiscale, societario, commerciale, per contratti, join venturese ulteriori servizi nel campo dell’imprenditoria, contando con ampia pianificazione,orientamento e, principalmente, azione preventiva.

CCIRS: UNA VETRINA SUL MONDOLa Camera di Commercio Italiana – Rio Grande do Sul – Brasile (CCIRS) èun’Associazione Imprenditoriale senza fini di lucro, fondata nel 1959 e riconosciutaufficialmente dal Governo Italiano con la Legge nº 518 del 1970 e il Decreto nº 315del 1999. La CCIRS ha l’obiettivo di promuovere le relazioni economiche, commercialie turistiche fra il Brasile, in particolare il Rio Grande do Sul, e l’Italia, mantenendouna stretta collaborazione con le altre Camere di Commercio Italiane, con le autoritàgovernative, diplomatiche, le federazioni e le associazioni di categoria, sia italianeche brasiliane.

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1. BRASILE

1.1 INFORMAZIONI GENERALI

Superficie: 8.547.403 kmqForma di Governo: Repubblica FederativaCapitale: Brasilia – abitanti 2.400.000 (2006)Popolazione: 187.500.000 (Stima IBGE - gennaio 2007)Oriundi Italiani: 25.000.000 – Comunità Italiana: 400.000 circaGruppi etnici: caucasici 54%, mulatti e meticci 38%, africani 6%, asiatici, amerindied altri gruppi 2%Lingua Ufficiale: portogheseReligione: Cattolici (73,8%), Protestanti (15,4%), atei (7,4%), altre (3,4%)Unità Monetaria: Real - (US$ 1 = R$ 2,1380, • 1 = 2,8202, in data 03/01/2007)PIL (US$ milioni) 937.089, reddito pro capite US$ 5.087 - (Stima 2006 Banca Centrale)Membro del Mercosur, OAS, ONU, WTO

Il Brasile è una Repubblica Federale di tipo presidenziale. Il Presidente è Capo del Gover-no. Il potere legislativo federale è detenuto dal Congresso Nazionale, composto dalla Cameradei Deputati e dal Senato. Il potere giudiziario è esercitato da: Supremo Tribunale Federale,Tribunale Superiore di Giustizia, Tribunali Regionali Federali, Tribunali del Lavoro, TribunaliElettorali, Tribunali degli Stati della Federazione e del Distretto Federale.

Il Brasile è composto da 26 Stati oltre al Distretto Federale di Brasilia, ognuno deiquali ha un proprio Governatore, capo del potere esecutivo, e un’Assemblea Legislativa.

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Gli Stati economicamente più importanti sono:

1.2 Economia

Nello scenario internazionale, il Brasile si distingue per le peculiari caratteristichegeoambientali. Il Brasile è il secondo produttore mondiale di minerali di ferro; il quintodi produttore di manganese. Occupa, inoltre, il sesto posto nella produzione di alluminioed è il settimo produttore di oro. È, infine, uno dei principali produttori di stagno alivello globale.

Il Brasile è il Paese che possiede la più grande superficie coltivabile del pianeta. Con22% di tutte le aree coltivabili, è uno dei Paesi emergenti con le maggiori potenzialità disviluppo. La stabilità politica ed i suoi solidi fondamentali macroeconomici costituisconouna condizione ideale per lo sviluppo di questi investimenti.

Nel 2006, il PIL brasiliano ha registrato un aumento del 2,7%, dopo aver segnatoun incremento del 2,3% nel 2005 e del 4,9% nel 2004. La politica economica dell’ultimotriennio, ha dato priorità alla lotta contro l’inflazione e al contenimento della spesapubblica, con risultato molto apprezzabile sia sotto l’aspetto monetario sia sotto l’aspettofiscale.

La bilancia dei pagamenti ha presentato nel 2006 un avanzo di 37,3 miliardi diUS$, accentuando la tendenza positiva del 2004 e 2005, che ha fatto registrarerispettivamente un surplus di 6,4 e 18,8 miliardi di US$. Le riserve valutarie dellaBanca Centrale del Brasile hanno raggiunto il valore storico di 85,8 miliardi di US$,record degli ultimi 50 anni, come ha comunicato l’Istituto d’emissione brasiliano. Labilancia commerciale del Brasile, nel 2006, ha chiuso con un surplus di 46,07 miliardidi US$, continuando così la serie positiva iniziata nel 2001.

Nel 2006, le esportazioni sono state di 137,471 miliardi di US$, con un aumentodel 16,2%, e le importazioni hanno raggiunto il 91,4 miliardi di US$, con incrementodel 24,2% rispetto al 2005. A sostenere le esportazioni sono stati i prodotti manifatturieri,le materie prime e i semilavorati. Analizzando le esportazioni per segmento, i principali,in ordine decrescente, sono: materiali da trasporto (15% delle esportazioni); prodottimetallurgici (11%); petrolio e derivati (9,5%); minerali di ferro (7,1%); complessi di

Stato Popolazione (2005) Area in KmqSan Paolo 40.442.795 248.209Minas Gerais 19.237.450 586.528Rio Grande do Sul 10.845.087 281.748Rio de Janeiro 15.383.407 43.696

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soia (6,8%); prodotti chimici (6,6%); carni (6,2%); zucchero e alcool (5,7%), ecc.Il Brasile ha raggiunto l’autosufficienza nella produzione di petrolio commerciale,

anche se deve ancora importare oli combustibili, a causa dell’incapacità delle sue raffineriedi trattare il petrolio nazionale grezzo.

Nel 2006, i principali partners commerciali del Brasile sono stati: USA, Argentina,Cina, Russia, Germania, Olanda, Regno Unito, Francia, Italia.

1.3 Interscambio con l’Italia

I dati statistici contrassegnati con * (asterisco) sono ufficiali fino al 30/11/2006. Idati del dicembre 2006 non sono ancora rilevati ufficialmente in data odierna, sonostimati sulla base di dati storici.

Il Brasile è il Paese latino-americano con cui l’Italia intrattiene l’interscambiocommerciale più intenso. Esso è l’unico Paese sudamericano presente tra i primi ventipartners commerciali dell’Italia. Attualmente, l’Italia è al 9° posto tra i paesi destinataridelle esportazioni brasiliane e al 10º posto tra i fornitori del Brasile.

Le esportazioni italiane in Brasile, nel 2006*, hanno totalizzato US$ 2,52 miliardi,con un aumento del 10,8% rispetto al 2005. Le importazioni italiane dal Brasile hannoraggiunto, sempre nel 2006, i 3,75 miliardi di US$, con un incremento del 14,8%rispetto all’anno precedente.

Analizzando la dinamica del triennio 2004/2006, il flusso commerciale tra Brasile eItalia ha fatto registrare i seguenti incrementi:• esportazioni italiane in Brasile: + 18,3% nel 2004 ; + 11% nel 2005 ;+ 10,08% nel2006.• importazioni italiane dal Brasile: + 31,6% nel 2004; + 12,5% nel 2005; + 14,8% nel2006.

La prima voce delle esportazioni italiane in Brasile riguarda beni strumentali, comemacchinari e apparecchiature meccaniche, elettroniche e per l’automazione. In notevoleaumento sono le esportazioni di prodotti chimici e farmaceutici principalmente legatiall’agricoltura e alla zootecnia, prodotti in gomma e materie plastiche. Da segnalareanche la crescita delle esportazioni di beni di consumo del Made in Italy - abbigliamento,calzature, occhiali e prodotti alimentari tipici italiani. Le importazioni italiane siconcentrano soprattutto su: pellami semilavorati e wet blue, prodotti agricoli, mineralidi ferro, pasta di cellulosa, carta e cartone, carni e prodotti a base di carne, oli e grassivegetali e animali.

Nel 2005, il flusso di investimenti diretti italiani in Brasile (fonte Business Atlas2006) è stato di circa 350 milioni di US$. Sempre nel 2005, l’Italia si è collocata al 12º

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Importazioni italiane dal Brasile

Bilancia Commerciale Brasile X Italia(in USD Milioni FOB)

posto tra i Paesi investitori in Brasile, cosicché gli investimenti italiani in Brasile,soprattutto nelle telecomunicazioni, l’industria automobilistica, componentistica epneumatici, hanno rappresentato l’1,6% del totale degli investimenti italiani nel mon-do. Per il 2006, non vi sono ancora dati ufficiali.

Bilancia Commerciale Brasile X Italia(in USD Milioni)

* Fonte: CCIRS

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2. RIO GRANDE DO SUL

Superficie: 281.748,5 KmqNumero di Comuni: 497Popolazione: 10.845.087 abitantiCapitale: Porto Alegre – 1.440.000 abitanti (2006)Altre città importanti:Caxias do Sul: 400.000 abitanti, rilevante polo industrialeRio Grande: 193.045 abitanti, principale porto del Rio Grande do SulSanta Maria: 256.394 abitanti , centro di agrobusinessesCanoas: 329.456 abitanti , centro industrialeNovo Hamburgo: 257.285 abitanti, centro industriale, in essenza calzaturieroSão Leopoldo: 212.785 abitanti, centro industriale (regione metropolitana)Bento Gonçalves: 110.000 abitanti, principale centro vitivinicolo brasiliano

2.1 Economia

Lo Stato del Rio Grande do Sul occupa una posizione considerevole nello scenarioeconomico brasiliano. È infatti la quarta economia del Brasile in ordine di grandezza epresenta il migliore Indice di Sviluppo Umano. Gli indici di scolarità, alfabetizzazione,distribuzione del reddito, classificano come il migliore stato brasiliano per qualità di vita.

Nel 2006, il PIL del Rio Grande do Sul (RS) è cresciuto ad un tasso simile a quellonazionale + 2,7%, raggiungendo il valore di 156 miliardi di Reais (R$). Il PIL pro capite

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è cresciuto di 1,6%, raggiungendo il valore di R$ 14.227, superiore alla media nazionaleche, sempre nel 2006, è stimata in R$ 10.850. Tradotto in Euro, il PIL del Rio Grandedo Sul, nel 2006, è stato di € 5.6 miliardi e il PIL pro capite di € 5.08, mentre il PILmedio brasiliano pro capite è di € 3.87.

Nel 2006, la partecipazione dell’industria al PIL del Rio Grande do Sul è stata del43 %; i servizi hanno contribuito con il 44% e l’agricoltura e la zootecnia con il 13%.Oltre l’80% della produzione industriale proviene dal settore conciario calzaturiero,metalmeccanico, chimico, plastico, agroindustriale e dei mobili.

Il Rio Grande do Sul si è confermato al terzo posto tra gli Stati esportatori delBrasile e al secondo posto per le importazioni, dopo lo Stato di San Paolo. Nel complesso,assicura l’8,5% dei flussi di commercio internazionale del Brasile.

In termini assoluti, nel 2006, la bilancia commerciale del Rio Grande do Sul hafatto registrare esportazioni per US$ 11,6 miliardi e importazioni per US$ 7,9 miliardi.L’incremento rispetto al 2005 è stato dell’11% nelle esportazioni e del 17% nelleimportazioni.

I principali prodotti esportati sono: calzature, pelli lavorate, semilavorate e grezze,tabacco, soia, prodotti chimici, veicoli e macchine agricole, carni. I paesi di destinazionesono: USA, Argentina, Cina, Gran Bretagna, Messico, Germania, Italia, Olanda, Spagnae Uruguay.

L’Italia occupa il 12º posto come destino delle esportazioni riograndensi e il 7ºcome Paese esportatore nello Stato.

Le esportazioni riograndensi si concentrano in: calzature, sfarinati di soia, pellami,polietilene, pneumatici, cellulosa e autoricambi. Le esportazioni italiane nel Rio Gran-de do Sul consistono: macchine e attrezzature, plastiche, prodotti chimici, materialielettrici, pellami finiti e tessuti.

In valori assoluti, le esportazioni del Rio Grande do Sul verso l’Italia, nel triennio2004/2006, si sono mantenute su livelli nel complesso stabili, con una media annualepari a US$ 235 milioni. Le esportazioni italiane nel Rio Grande do Sul hanno registratoun costante aumento: + 13% nel 2004; + 14% nel 2005; + 5% nel 2006.

Se si tiene conto del fatto che circa il 30% della popolazione riograndense è diorigine italiana, che vi sono 40.000 cittadini italiani residenti, mentre altri 50.000aspettano di ricevere il passaporto italiano, vi sono ottimi motivi per ritenere che il RioGrande do Sul è una regione naturalmente portata a importare verso l’Italia. Perciò, èfacile prevedere che nei prossimi anni il Rio Grande do Sul attirerà sempre nuoviinvestimenti dall’Italia.

Con la pubblicazione di questa piccola guida, confidiamo di poter favorire gli italianiinteressati a conoscere meglio questo mercato. La guida si presenta, perciò, con una

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chiave d’accesso al Rio Grande do Sul, offrendo agli imprenditori piccoli e medil’assistenza degli specialisti della Camera di Commercio di Porto Alegre - Rio Grandedo Sul – Brasile.

Fonti:IBGE - Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica;FEE – Fondazione di Economia e Statistica del RS;MDIC – Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Internazionale;FIERGS – Federazione delle Industrie dello Stato del Rio Grande do Sul.Banca Centrale del BrasileUnità di Studi Economici della CCIRS – Camera di Commercio Italiana del Rio Grandedo Sul.

Bilancia Commerciale Rio Grande do Sul X Italia(in USD Milioni)

* Fonte: CCIRS

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3. IL CAPITALE STRANIERO NELLALEGISLAZIONE BRASILIANA

3.1 Definizione

Il capitale straniero che entri in territorio brasiliano riceverà, a parità di condizioni,lo stesso trattamento giuridico previsto per il capitale nazionale. È quanto previstodall’articolo 2, della Legge 4131, del 1962 che, con la Legge n. 4390 del 1964 e ilDecreto n. 55762, del 1965 e successive modifiche, regolano il trattamento giuridicodel capitale straniero in Brasile.

La Legge n. 4131/62, all'articolo 1, descrive puntualmente cosa si intenda per capitalestraniero: si considerano capitali stranieri, agli effetti di questa legge, i beni, le macchinee le attrezzature entrate in Brasile senza spesa iniziale di valuta, destinati alla produzionedi beni o di servizi, come pure le risorse finanziarie o monetarie, introdotte nel Paesedestinate ad attività economiche, purché, in entrambe i casi, appartengano a personefisiche o giuridiche residenti, domiciliate o con sede all’estero.

3.2 Registrazione di Capitale Straniero

Il capitale straniero che, a qualsiasi titolo, entri in territorio brasiliano, deve essereregistrato presso la Banca Centrale del Brasile. In conformità con la Circolare n. 2997del 4 settembre 2000, la registrazione del capitale straniero deve essere effettuata pervia telematica, attraverso il SISBACEN (Sistema di Informazioni della Banca Centrale)mediante il modulo RDE–IED (Registrazione di Dichiarazione Elettronica – Investi-mento Esterno Diretto), reperibile presso il sito www.bcb.gov.br

Per la Registrazione di Dichiarazione Elettronica (RDE), sono classificati comeinvestimenti esterni diretti, quelli effettuati da persone fisiche o giuridiche residenti,domiciliate o con sede all’estero, a favore di persone giuridiche nazionali, attraversol’acquisizione di azioni o quote rappresentative di capitale sociale della società nazionale,o ancora attraverso la titolarità di capitale distinto di imprese straniere autorizzate adoperare nel Paese. Perciò, l’impresa che riceve le risorse dovrà registrarsi presso la Ban-ca Centrale affinché siano emessi un codice di registrazione e una password. Attraversoquesti codici l’impresa potrà accedere al sistema, per registrare, allo stesso modo, nelcaso in cui non sia già stato fatto, l’impresa che farà l’investimento.

Il passo successivo sarà quello di registrare nel sistema l’operazione tra l’impresadestinataria e emittente. Tale registrazione genererà un altro codice numerico dautilizzarsi per concludere l’operazione di cambio.

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La registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni a partire dalla data:

a) di liquidazione dei contratti di cambio, o dei trasferimenti internazionali invaluta nazionale, in caso di ingresso in valuta brasiliana;

b) dalla firma del contratto privato di compravendita, nel caso di alienazioni diazioni o quote a residenti all’estero;

c) dalla registrazione dell’atto societario presso l’organo competente, nel resto dei casi.

Le operazioni di investimento in beni devono essere registrate entro 90 (novanta)giorni a partire dallo sdoganamento degli stessi.

Nel caso in cui le norme relative alla registrazione dell’entrata di capitale stranieroin Brasile non siano rispettate, la Banca Centrale considererà tale valore come non entratonel Paese, esigendo che, per l’utilizzazione della valuta, sia pagata l’imposta sul redditopari al 15% del valore, considerandola come profitto. Oltre alla suddetta imposta,l’impresa è soggetta a restrizioni, come la limitazione di rimessa di utile verso l’estero inproporzione, soltanto, al capitale risultante dal certificato di registrazione.

Esistono varie modalità di registrazione in relazione al tipo di investimento:

• in valuta;• in natura;• mediante conversione di crediti verso l'estero;• nel mercato di capitali;• mediante conversione del debito estero del Brasile.

La registrazione sarà effettuata nella valuta del Paese di origine e, con riferimentoalla rimessa di profitti, sarà effettuata simultaneamente in valuta nazionale e nella valutadel Paese verso il quale sarà rimessa (art. 4 L. 4131/62).

3.3 Investimenti in Valuta

L'investimento in valuta avviene tramite trasferimento diretto della valuta in Brasilee deve essere registrato, tramite il citato sistema SISBACEN. Tale tipo di investimentonon è soggetto ad autorizzazioni preliminari da parte delle autorità governative. Nelcaso in cui si voglia sottoscrivere il capitale di una società, o acquistare una partecipazionein un’impresa brasiliana già esistente, è necessario e sufficiente rimettere il proprio

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investimento attraverso una banca autorizzata ad effettuare operazioni di cambio.L'impresa brasiliana beneficiaria e/o il rappresentante commerciale dell’investitore devonoeffettuare la registrazione dell’investimento attraverso il sistema RDE – IED, entro 30giorni dalla conclusione del contratto di cambio.

3.4 Investimenti Tramite Importazioni senza Copertura Valutaria

L'investimento sotto forma di importazione di beni senza copertura valutaria, effettuatocon apporto di capitale straniero, non esige l’approvazione previa della Banca Centrale. Ibeni, macchine e attrezzature, di qualsiasi natura, devono essere destinati alla produzione,alla commercializzazione di beni o alla produzione di servizi. Nel caso si tratti diimportazione di beni usati o di importazioni che godano di benefici fiscali, non vi potràessere un bene simile prodotto in Brasile. In ogni caso, i beni dovranno essere utilizzati inprogetti che stimolino lo sviluppo economico del Paese. Dopo lo sdoganamento dei benitangibili, l’impresa italiana dovrà registrare l'investimento presso la Banca Centrale entro90 giorni. Nel caso in cui i beni siano intangibili, la rispettiva registrazione dell'investimentoesterno dipenderà dall'approvazione della Banca Centrale.

3.5 Investimenti Tramite Conversione di Crediti Esteri

Nel caso in cui si desiderino convertire in investimento crediti ottenuti all'estero - aseguito di importazioni, finanziamenti - e, se questi ultimi non sono stati debitamenteregistrati presso la Banca Centrale (sistema SISBACEN) sono soggetti ad autorizzazioneprevia del Dipartimento di capitali stranieri e di cambio della Banca Centrale (DECEC).

Nel caso in cui, invece, siano stati registrati presso la Banca Centrale, non è necessariaalcuna autorizzazione. In relazione a quelle operazioni soggette a registrazione nel ModuloRDE – IED, l'art. 8, dell'allegato alla circolare 2997/00 considera come conversione ininvestimento estero diretto l'operazione per la quale crediti suscettibili di generaretrasferimenti all'estero, con base nella normativa vigente, sono utilizzati dal creditorenon residente per l'acquisizione o integrazione di partecipazione nel capitale socialedell'impresa del Paese. È necessario che l’impresa beneficiaria riceva la puntualedescrizione del credito e la dichiarazione del creditore e promittente investitore di con-cordare con la conversione. L’impresa brasiliana dispone di 30 giorni per capitalizzarequesti fondi e richiedere la registrazione dell'investimento alla Banca Centrale del Brasile.

3.6 Investimenti sul Mercato dei Capitali

La risoluzione 2689/2000 del CMN (Consiglio Monetario Nazionale) disciplina gliinvestimenti stranieri sul mercato dei capitali brasiliano. Qualsiasi investitore, persona

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fisica o giuridica, non residente, individuale e collettiva può investire sui mercati brasiliani(finanziari e di capitali).

Le società di investimento – Capitale Straniero, Fondi di Investimento, portafogli,titoli e i Fondi a reddito fisso – sono state sostituite da uno strumento unico. Essoprevede che alle risorse esterne entrate nel Paese, tramite un investitore non residentein Brasile, debbano essere applicate gli strumenti e le modalità operative dei mercatifinanziario e di capitali previste per l'investitore residente (art. 1, Risoluzione 2679/2000). Le operazioni finanziarie verso l’estero potranno essere effettuate solamente concontratto di cambio, in conformità con la normativa in vigore (art. 2, Risoluzione 2679/2000). Prima dell'inizio delle operazioni, l'investitore non residente deve costituire uno opiù rappresentanti in Brasile, compilare il modulo (reperibile nella Risoluzione n. 2679/2000) e ottenere la registrazione presso la commissione di Valori Mobiliari (art 3).

3.7 Rimessa di Utili

non vi sono in genere restrizioni alla distribuzione di utili ed alla conseguente rimessaall'estero. Le rimesse degli utili relative ad esercizi successivi al 01/01/1996 non sonosoggette a tributi. La destinazione delle rimesse relative agli utili deve essere registratanel modulo RDE – IED in proporzione alla rispettiva partecipazione al totale delleazioni o quote che compongono il capitale sociale integrato dall’impresa riceventel'investimento (art. 13, Circolare 2997/2000).

Il Brasile ha sottoscritto diversi trattati contro la doppia tassazione con i seguenti Paesi:Germania, Argentina, Austria, Belgio, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Ecuador,Spagna, Filippine, Finlandia, Francia, Paesi Bassi, Ungheria, India, Italia, Giappone,Lussemburgo, Norvegia, Svezia, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Tali trattati,prevedono regole che evitano la doppia imposizione tributaria nei due Paesi firmatari,relativamente alle categorie di redditi, indicate negli stessi. In particolare, il trattato traItalia e Brasile è stato sottoscritto il 3/10/78 ed è entrato in vigore il 1º gennaio 1982.

3.8 Reinvestimento di Utili

Secondo l'articolo 7, della Legge 4131/62, sul capitale straniero, sono consideratireinvestimenti gli utili percepiti da un’impresa con sede in territorio brasiliano e attribuitia residenti o domiciliati all'estero e che siano reinvestiti nelle stesse imprese dalle qualiderivano, o in altro settore dell'economia nazionale. Perciò, se l'investitore sceglie direinvestire gli utili, invece di rimetterli all'estero, questi dovranno essere registrati nelsistema RDE-IED come capitale straniero, così come l'investimento iniziale, aumentan-do in tal modo la base di calcolo per la futura ripartizione del capitale ai fini tributari.

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L'articolo 20, della Circolare n. 2997/2000, prevede che la registrazione di reinvestimentoderivato da un investimento registrato in valuta nazionale avvenga nella stessa valuta.

3.9 Rimpatrio

II capitale straniero, se registrato presso la Banca Centrale del Brasile, potrà, inqualunque momento, essere rimesso verso il Paese di origine, senza necessità diautorizzazione preliminare. Il ritorno di una quantità di capitale in valore superiore almontante registrato verrà considerato come guadagno di capitale a beneficiodell'investitore straniero, venendo così assoggettato all’imposta di ritenuta alla fonte,con un’aliquota del 15% (art. 690, comma II, del Regolamento dell'imposta sul redditodel 1999). Lo stesso avviene quando, una volta effettuato un aumento del capitale pro-veniente da utile o riserve, (debitamente registrato presso la Banca Centrale del Brasile)si desideri rimpatriare 1'ammontare capitalizzato senza lasciare trascorrere i cinqueanni previsti dalla legge. Nel caso specifico di rimpatrio di capitale, è da rilevare che laBanca Centrale del Brasile, normalmente, esamina il patrimonio netto dell'impresainteressata, prendendo come base il suo bilancio patrimoniale. Nel caso in cui ilpatrimonio netto risulti negativo, la Banca Centrale potrebbe considerare questo comeuna diluizione dell'investimento, negando così l'autorizzazione al rimpatrio per unvalore proporzionale al risultato negativo riscontrato.

3.10 Trasferimento di Investimenti all’Estero

La legge 10833, del 29 dicembre 2003, dispone che, a partire dal 1° febbraio del2004, l’acquirente, persona fisica o giuridica residente o domiciliata all'estero èresponsabile per la ritenuta e raccolta dell'imposta sul reddito incidente sul guadagnodel capitale a cui si riferisce l'articolo 18, della Legge n. 9249, del 26 dicembre 1995 ,percepito da persona fisica o giuridica residente o domiciliata all'estero che alieni benilocalizzati in Brasile. Anteriormente all'entrata in vigore della citata legge, le operazioniche implicavano un’alienazione o disposizione di beni o diritti localizzati in Brasile,realizzate da persone fisiche o giuridiche residenti all'estero, non erano imponibilidell’imposta sul reddito. Detto tributo, tuttavia, incide soltanto sui redditi percepiti dalvenditore di beni o diritti localizzati in Brasile e non su quelli percepiti dall’acquirente.

Quest’ultimo potrà effettuare la registrazione di capitale per un valore uguale aquello in possesso dell'impresa venditrice, indipendentemente dal prezzo pagato perl’investimento all’estero. In questo caso, dovrà essere effettuato il cambio del numero diregistrazione del modulo RDE – IED della Banca Centrale del Brasile, in modo cherisulti il nome del nuovo investitore straniero, affinché questi possa rimettere o reinvestire

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utili o rimpatriare il proprio capitale sociale.

3.11 Restrizioni alla Rimessa di Capitale verso l'Estero

Le uniche restrizioni alla rimessa di valuta all’estero derivano da una eventualemancata registrazione nel sistema RDE – IED, dal momento che la rimessa di utili, ilrimpatrio di capitale e il registro di reinvestimenti si basano sul valore registrato a titolodi investimento straniero.

3.12 Restrizioni all’Investimento Straniero

La partecipazione del capitale straniero è vietata nelle seguenti attività:

• sviluppo di attività che riguardano il settore dell’energia nucleare;• servizi medici;• acquisto di aree rurali o di attività commerciali nei pressi di frontiere internazionali;• servizi di posta e telegrafo;• linee aeree con concessioni di voli domestici;• industria aerospaziale.

Secondo quanto disposto dall’articolo 52 dell’Atto di Disposizioni Transitorie dellaCostituzione Federale, il generico divieto di partecipazione del capitale straniero in istituzionifinanziarie decade caso il Governo brasiliano ritenga che ciò sia utile all’interesse nazionale,o a mezzo di autorizzazione risultante da accordi internazionali, o di reciprocità.

Esistono restrizioni all’investimento straniero per l’acquisto e l’amministrazione digiornali, riviste o altre pubblicazioni, così come di canali radiotelevisivi. Vi è stato, inproposito, l’emendamento costituzionale n°36/02 che ha modificato l’articolo 222 dellaCostituzione Federale.

Esso prevede la possibilità di partecipazione di stranieri in imprese giornalistiche edi radiodiffusione fino ad un massimo del 30% del capitale totale votante di dette imprese,essendo obbligatorio che il restante 70% appartenga diretta o indirettamente a cittadinibrasiliani o a stranieri che abbiano acquisito la cittadinanza brasiliana da più di 10 anni.

Le imprese brasiliane, anche se sotto controllo straniero, possono richiedere e ottenereil permesso di operare nel settore minerario.

1 Per diluizione si intende dispersione dell’investimento, il saldo negativo infatti potrebbe risultare anche da attivitàillecite (quali ad esempio riciclaggio di denaro), di fronte a tale tipo di sospetto la Banca opta per bloccare il rimpatrio.

2 L’art. 18 afferma: “gli utili del capitale percepito da residente o domiciliato all’estero sarà verificato e controllatosecondo le regole applicabili ai residenti nel Paese”.

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4. TASSO DI INTERESSE E TASSODI CAMBIO

SELIC (Tasso di Interesse di Riferimento).Per quanto riguarda i finanziamenti, in Brasile viene applicato il tasso SELIC. Questo

non è altro che il tasso di interesse medio dei finanziamenti giornalieri, basato sui titolipubblici. Si tratta, in sostanza, di un tasso di interesse minimo che deve essere applicatosu tutte le operazioni relative a finanziamenti. L’investitore che voglia acquistare titolipubblici avrà garantito, come minimo, un reddito pari al tasso di interessi SELIC. Questotasso di interesse è praticamente la base di tutta l’economia e serve da parametro perqualsiasi operazione finanziaria di prestiti. Il tasso SELIC viene fissato mensilmente dalCOPOM (Comitato di Politica Monetaria). Attualmente, esso è del 13,25% annuo(04.01.2007) ed equivale al tasso Fed Funds – del 5,25% negli Stati Uniti e nella ZonaEuro, corrisponde al tasso del pronti contro termine, in questo periodo, del 3,50%.

Tasso di cambio: in Brasile, il mercato del cambio è di due tipi: mercato con tassolibero e mercato con tasso fluttuante. Entrambi sono regolati e controllati dalla BancaCentrale. Il mercato libero è conosciuto anche come mercato di cambio commerciale equello fluttuante come mercato di cambio turismo.

Il cambio commerciale è riservato esclusivamente alle operazioni derivanti dalcommercio estero, come importazione o esportazione, investimenti in valuta stranierain Brasile, prestiti in valuta straniera a persone fisiche o giuridiche residenti in Brasile,pagamenti e rimessa di utili.

Per quanto riguarda il cambio turismo, oltre alle operazioni relative allacompravendita di valuta straniera per il turismo internazionale, questo tipo di indice èutilizzato per altre operazioni quali contributi ad associazioni, donazioni, eredità e lasciti,pensioni, mantenimento di residenti e cure mediche.

PTAX: tasso di cambio calcolato alla fine del giorno è il tasso medio di tutte leoperazioni di cambio realizzate con dollari, in quella data, nel mercato interbancario dicambio.

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5. LEGISLAZIONE SOCIETARIA: PERSONEGIURIDICHE DI CAPITALE STRANIERO

5.1 Quadro Generale

Le società estere possono operare in Brasile sia direttamente, per il tramite disuccursali o filiali, sia indirettamente, per il tramite affiliate o joint ventures, costituitesecondo una delle diverse forme previste dall’ordinamento giuridico.

La legislazione commerciale brasiliana prevede diversi tipi di società: in nomecollettivo, in accomandita semplice, società di capitale e industria, società in accomanditaper azioni, società per quote a responsabilità limitata (corrispondente alla S.r.L. italia-na) e società anonima (corrispondente alla S.p.A.). La loro disciplina è molto simile aquella italiana, prima della riforma del diritto societario del 2003.

La legge attribuisce personalità giuridica alle società, che diventano enti di dirittoautonomi distinti dai suoi partecipanti. Per quanto riguarda le diverse forme diassociazione, molto diffusa è la costituzione di joint venture e di consorzi, ai quali peròla legge non riconosce personalità giuridica. I partecipanti a queste associazionicontinuano a contrarre diritti ed obblighi in nome proprio, anche se a beneficio comune.

La legge prevede anche società civili, associazioni, fondazioni e cooperative, formedi associazioni che, per la loro natura assistenziale, per le caratteristiche specifiche dellaloro formazione, si differenziano dalle organizzazioni commerciali e sono soggette anorme legali diverse.

In Brasile, le forme aziendali più utilizzate sono la Società Anonima (S/A) e la societàper quote di responsabilità limitata (LTDA). Ciò è dovuto al fatto che in entrambi i casii partecipanti hanno responsabilità limitata alle quote sottoscritte. Le altre forme disocietà sono raramente utilizzate, anche se possono risultare utili in determinatecircostanze e per il raggiungimento di determinati scopi. Diversamente dall’Italia, inBrasile le società devono essere costituite da almeno due soci, non esiste, pertanto, lapossibilità di una società unipersonale.

5.2 Succursali o Filiali di Società Straniere

Lo stabilimento di succursali di società straniere in Brasile è regolato dalle disposizionidel Decreto Legge n. 2627, del 26 settembre 1940 (articoli da 64 a 73), dalla Normativadel Dipartimento Nazionale del Registro di Commercio n. 81, del 5 gennaio 1999 e dalCodice Civile (CC).

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Secondo l’articolo 1134 del C.C., la società straniera non può operare in Brasilesenza l’emissione del decreto di autorizzazione da parte del Potere Esecutivo.

La società estera che desideri ottenere tale autorizzazione per poter operare in Brasile,dovrà presentare domanda al Dipartimento Nazionale del Registro di Commercio (DNRC),corredandola con la specifica documentazione (art. 2º, normativa DNRC, n. 81/99).

Una volta ottenuta l’autorizzazione, la società straniera sarà soggetta alle leggi e aitribunali brasiliani per quanto concerne gli atti e le operazioni compiute in Brasile. Opereràsul territorio brasiliano con lo stesso nome con cui opera nel suo Paese di origine potendoloampliare con le parole “dal Brasile” o “per il Brasile” (art. 1137, C.C.).

La società straniera è obbligata, inoltre, ad avere, permanentemente, unrappresentante residente in Brasile che dovrà avere i poteri per risolvere qualsiasiquestioni e per ricevere citazioni giudiziali in nome della società (art. 2º, NormativaDNRC n. 81/99 ed art. 1138, C.C.).

La società straniera è obbligata anche a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale del Go-verno Federale (Diário Oficial) e dello Stato dove è insediata, i documenti relativi albilancio patrimoniale, ai risultati economici e agli atti amministrativi propri e delle suesuccursali, filiali o agenzie presenti nel Paese in conformità alle norme brasiliane (art.1140, C.C. e art. 6º, Normativa DNRC; 81/99).

Con analoga autorizzazione del potere esecutivo, la società straniera potrànazionalizzarsi trasferendo la propria sede in Brasile (art. 1141, C.C.).

Per la scarsa flessibilità delle formalità descritte, le compagnie estere raramentericorrono a tale tipo d’intervento diretto.

5.3 Società Anonima

Le S.A. sono regolate dalla Legge n. 6404/76 e successive modifiche, comprese leultime apportate dalla recente Legge 10303/2001 (Legge delle Società per Azioni), edagli articoli 1088 – 1089, del C.C.

Come definito nel Codice Civile, la Società Anonima o Compagnia (corrispondentealla nostra Società per Azioni) si caratterizza per il fatto di avere il proprio capitalerappresentato da azioni, obbligandosi ciascun socio o azionista soltanto per la parte dicapitale da lui sottoscritta. I soci devono essere almeno due e la legge prescrive l’obbligodi versare almeno il 10% del capitale sottoscritto, anche non interamente versato, chedeve rimanere depositato in una banca, almeno fino a quando le operazioni dicostituzione e registrazione non siano state completate.

Esistono due specie di società anonime: quella aperta che trova le proprie risorsenel mercato borsistico ed è sottoposta al controllo della Commissione di Valori Mobiliari;

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e la società chiusa che ottiene le risorse dai soci stessi o sottoscrittori, avendo così lapossibilità di un’amministrazione più semplice.

Le S.A. possono costituirsi per sottoscrizione pubblica o privata. La costituzione,con sottoscrizione privata, richiede la formalità dell’atto pubblico notarile. È ammessoil conferimento di beni in natura, previa perizia di valore dei beni conferiti.

Il capitale sociale può anche essere autorizzato. In questo caso, lo statuto dovràstabilire il limite entro il quale il capitale può essere aumentato, senza necessità diulteriore autorizzazione.

Le azioni che compongono il capitale possono essere di varia natura: ordinarie,preferenziali o di usufrutto.

Le azioni ordinarie permettono la partecipazione agli utili dell’impresa e conferisconoal suo titolare, oltre ai diritti essenziali, anche il diritto di voto.

Le azioni preferenziali (corrispondenti alle azioni privilegiate italiane) sono quelleche danno ai loro titolari alcuni privilegi o preferenze, come per esempio la prioritànella distribuzione dei dividendi (in genere, superiore come minimo del 10% rispettoai dividendi attribuiti alle ordinarie) e priorità di rimborso in caso di liquidazione.Restringono però, o sopprimono, il diritto di voto.

Le azioni di usufrutto si possono avere nel caso di ammortamento di alcune azioni.In questo caso, la compagnia restituisce all’azionista la quantità che gli potrebbe spettarein caso di liquidazione della società. Successivamente, è possibile che gli antichi titolariacquisiscano altre azioni in sostituzione, dette azioni di usufrutto. Esse non farannoparte del capitale e potranno usufruire solo dei diritti fissati nello statuto o nell’assemblea.

Le S.A., oltre alle azioni, possono emettere altri titoli: “parti beneficiarie”, “buoni disottoscrizione” e “debentures” (obbligazioni convertibili).

5.3.1 Organi Decisionali e di Controllo

Gli organi decisionali e di controllo della società anonima sono l’Assemblea Generaledegli azionisti, il Consiglio di Amministrazione, la Direzione e il Collegio Sindacale.

5.3.2 Assemblea

Gli azionisti parteciperanno alle assemblee convocate secondo quanto stabilito dalleleggi applicabili e dallo Statuto e avranno poteri per decidere su tutte le operazioni dellasocietà e prendere qualsiasi decisione che si reputi conveniente per la difesa e lo sviluppodella società stessa.

È compito dell’Assemblea Ordinaria: approvare i bilanci e i conti economici, eleggeregli amministratori e il Collegio Sindacale, nonché deliberare sulla destinazione dell’utile

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netto di ogni esercizio fiscale e sulla distribuzione dei dividendi. Le restanti prerogativesono di competenza dell’Assemblea Straordinaria.

5.3.3 Consiglio di Amministrazione

Il Consiglio di Amministrazione costituisce il legame tra l’Assemblea dei soci e laDirezione. Ha la funzione di dare le direttive economiche, sociali e finanziarie cheverranno adottate dalla società, supervisionando permanentemente i membri dellaDirezione. È un organo a deliberazione collegiale, facoltativo per le società chiuse eobbligatorio per le società aperte o di capitale autorizzato.

I consiglieri sono eletti e destituiti dall’Assemblea Generale e devono essere, comeminimo, tre; devono essere azionisti e persone fisiche, anche non residenti nel Paese.

5.3.4 La Direzione

È composta da due o più direttori eletti e che possono essere destituiti in qualsiasimomento dal Consiglio di Amministrazione. È l’organo esecutivo della società anonima.Il suo compito principale è quello di rappresentare la società nei confronti di terzi e praticaretutti quegli atti necessari al regolare funzionamento della società. Quest’organo è compos-to da un minimo di due direttori, azionisti o no, persone fisiche, residenti nel Paese.

5.3.5 Il Consiglio Fiscale

Il Consiglio Fiscale può avere natura permanente o transitoria, in quest’ultimo caso,l’attività sarà esercitata nel periodo di chiusura degli esercizi fiscali. La sua funzione èquella di controllare i conti e la gestione della società. Tali funzioni non possono esseredelegate ad altri organi della società. È composto da un minimo di tre a un massimo dicinque membri, azionisti o no, eletti dall’Assemblea Generale.

5.3.6 Responsabilità degli Amministratori

I componenti del Consiglio di Amministrazione, della Direzione e del CollegioSindacale sono responsabili nei confronti della società per i danni causati nell’eserciziodelle loro funzioni, a titolo di azione, omissione, negligenza, nonché per gli atti compiutiin violazione della legge o dello Statuto.

5.4 Società a Responsabilità Limitata (Ltda)

Questo tipo di società è regolata dagli articoli 1052 a 1087, del Codice Civilebrasiliano ed ha una normativa molto simile alle “S.r.L.” italiane prima della riforma deldiritto societario del 2003. È la forma preferita dagli investitori stranieri per la semplicità

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di struttura, di gestione burocratica e per i bassi costi di costituzione.La Società a Responsabilità Limitata si caratterizza per il fatto che la responsabilità

di ciascun socio è ristretta al valore delle proprie quote sociali, ma tutti i soci rispondonosolidalmente per il versamento dell’intero capitale.

Le Ltda devono avere almeno due soci che possono essere indistintamente personefisiche o giuridiche e non necessariamente residenti in Brasile. In questo caso, però,dovrà essere nominato un rappresentante residente in Brasile per il compimento degliatti essenziali della società e per la rappresentanza in giudizio.

Per quanto riguarda gli amministratori della società, questi devono avere necessari-amente residenza permanente in Brasile e i loro poteri sono specificamente regolati edescritti dal contratto sociale.

La Società Limitata non ha l’obbligo di pubblicare i propri bilanci patrimoniali econti economici, tuttavia ogni anno la società deve riunirsi in Assemblea Ordinaria perdeliberare sul risultato dell’esercizio sociale dell’anno precedente.

È possibile istituire un Consiglio Fiscale composto da membri eletti dai soci, che hail compito di occuparsi degli aspetti fiscali della società. Norme particolari sono statepreviste per i quorum deliberativi.

In particolare, devono essere approvati a maggioranza dei presenti (art. 1076, commaIII, C.C.):

• i conti dell’amministratore;• la nomina e la revoca del mandato dei liquidatori e l’approvazione dei loro conti.

A maggioranza del capitale possono essere approvati (art. 1076, comma II, C.C.):

• la designazione degli amministratori per atto separato;• la revoca del mandato degli amministratori;• la remunerazione degli amministratori;• la richiesta di concordata preventiva.

Le materie più rilevanti, invece, devono essere necessariamente approvate dallamaggioranza minima di tre quarti del capitale (art. 1076, comma I, C.C.) e cioè:

• qualsiasi modifica del contratto sociale;• incorporazione, fusione, scioglimento o scissione della società e termine della

liquidazione.

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Di conseguenza, la maggioranza necessaria per esercitare un controllo in tali societàè pari al 75% del capitale e dovranno essere realizzate assemblee annuali di soci nelcaso in cui la società abbia più di 10 soci.

5.5 Trasformazione, Incorporazione, Fusione, Scissione

Le operazioni societarie di trasformazione, incorporazione, fusione e scissionevalgono tanto le società anonime, quanto per le altre società e sono regolate dal CodiceCivile (articoli 1113 a 1122 ) e dalla Legge n. 6404/1976.

La trasformazione avviene in tutti quei casi in cui la società passa da un tipo societarioad un altro, indipendentemente dalla dissoluzione o liquidazione della società stessa eseguendo le regole della costituzione della società nella quale si trasformerà. Salvo nor-ma diversa dell’atto costitutivo, la trasformazione potrà aver luogo solo a seguito delconsenso di tutti i soci.

L’incorporazione si ha quando una o più società sono assorbite da un’altra,succedendo in tutti i diritti e gli obblighi, e provocando l’estinzione della societàincorporata.

La fusione si ha quando più società si uniscono dando vita, a differenza dellaincorporazione, ad una nuova società che succederà nei diritti e obblighi alle societàprecedenti.

Infine, la scissione si ha nel caso in cui la società trasferisce quote o la totalità delsuo patrimonio ad una o più società formate a questo scopo o già esistenti, estinguendosi,a sua volta, la società scissa, nel caso in cui sia stato trasferito l’intero patrimonio, odividendo il capitale caso vi sia stato trasferimento parziale del suo patrimonio.

5.6 Joint Venture in Brasile

La legislazione brasiliana non riconosce la figura della joint venture. Essa puòmanifestarsi in una delle diverse forme societarie previste dalla legge. Possiamo definirela joint venture come uno strumento giuridico utilizzato per dar vita ad un’impresa diproprietà congiunta o a una forma di cooperazione tra imprese al fine di raggiungerescopi comuni, con partecipazione al capitale sociale. Nel primo caso, avremo una jointventure societaria - corporate joint venture - con la creazione di una nuova società diaccordo con le leggi del Paese ospitante. Nel secondo caso, avremo una joint venturecontrattuale trattandosi di semplice cooperazione tra imprese per la realizzazione diun progetto comune senza la creazione di una nuova impresa. Diversi sono i vantaggiderivanti dalla costituzione di una joint venture internazionale:

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• divisione dei rischi legati alle trattative;• assimilazione di tecnologie e tecniche di gestione;• inserimento in nuovi mercati, unione di sforzi.

Normalmente, è creata tra due imprese che hanno come obiettivo quello di scambiareo trasferire tecnologie, esperienze e realizzare operazioni in forma congiunta. La jointventure può essere sia nazionale (formata da due imprese brasiliane) o internazionale,nel caso di un contratto internazionale che coinvolga imprese stabilite in diversi paesi.Esistono imprese che costituiscono joint venture dei propri processi produttivi, comeper esempio le industrie automobilistiche.

5.7 Finanziamenti alle Joint Venture - Simest

Sono varie le agevolazioni finanziarie concesse a chi sia intenzionato a costituireuna joint venture.

Uno degli strumenti finanziari previsti e costituiti dalla legislazione italiana, al finedi promuovere la partecipazione a società e imprese miste all’estero, è la SIMEST.

La SIMEST (Società Italiana per le imprese Miste all’Estero) è una società finanziariaper azioni avente come obiettivo quello di promuovere il processo diinternazionalizzazione delle imprese italiane ed assistere gli imprenditori nelle loro attivitàall’estero, in paesi non appartenenti all’Unione Europea.

La Simest è controllata dal Governo Italiano che detiene il 76% del pacchettoazionario. Le restanti quote sono, per lo più, possedute da banche, associazioniimprenditoriali e di categoria.

La SIMEST, per quel che riguarda gli investimenti all’estero, concretamente svolgequeste attività:

• sottoscrive fino al 25% del capitale delle società estere con partecipazione di impreseitaliane;

• agevola il finanziamento di quote sottoscritte dal partner italiano in società oimprese all’estero;

• gestisce fondi di Venture Capital;• partecipa a joint venture e a investimenti all’estero con capitale totalmente italia-

no, o di imprese aventi stabile organizzazione in un altro Paese dell’Unione Europea econtrollate da imprese italiane.

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Per quanto concerne gli scambi commerciali:

• agevola crediti all’esportazione;• finanzia studi di pre-fattibilità, fattibilità e programmi di assistenza tecnica;• finanzia programmi di penetrazione commerciale;• finanzia spese di partecipazione a gare internazionali.

Uno degli aspetti più interessanti è quello relativo alle imprese italiane che intendonoacquisire o incrementare una quota di capitale in imprese estere non appartenenti allaUE. Vediamo di procedere ad un’analisi più dettagliata. Anche e soprattutto nel caso dijoint venture, la Simest offre un valido appoggio al fine di favorire il processo diinternazionalizzazione della impresa e l’ingresso nei mercati esteri.

La Simest partecipa del partenariato, tramite l’acquisizione di quote del capitalesociale. La partecipazione della Simest nell’impresa estera non può, di norma, superarela quota del 25% del capitale o fondo sociale della società o impresa e deve essereceduta entro 8 anni dalla prima acquisizione.

Ciò che realmente risulta essere vantaggioso è quanto regolato dall’articolo 4, dellaLegge 100/90, che prevede un contributo agli interessi che la Simest concede, a frontedi un finanziamento erogato da una banca all’impresa italiana per favorire l’acquisizionedi quote in imprese estere.

L’agevolazione copre fino al 90% del controvalore in euro della quota dipartecipazione italiana al capitale dell’impresa estera fino al 51% del capitale diquest’ultima. Pertanto, qualora la quota di partecipazione superi complessivamente il51%, l’importo agevolato del finanziamento è limitato al 90% del 51% del capitaledell’impresa estera.

Questa è solo una piccola parte dei numerosi interventi che la SIMEST può effettuareper agevolare la partecipazione di società italiane all’estero.

Per maggiori e più dettagliate informazioni consultare il sito www.simest.it .

5.8 Società con Propositi Specifici (SPE)

Vige una norma in Brasile rappresentata dalla SPE, ufficialmente introdotta dallalegge del 30 dicembre 2004, n. 11079, che ha istituito norme generali sugli appalti e icontratti per forme di società pubbliche e private, a parte le società con propositi precisipossono essere costituite fra privati per un oggettivo specifico. In Brasile, è nota anchecome la legge PPP (parcerias público-privadas), creata per promuovere il partenariato eforme di collaborazione tra i privati e lo Stato.

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In generale, possiamo definire tale società come una società con propositi specifici,che nasce per la realizzazione di un fine specifico e si estingue nel momento in cui talefine è raggiunto.

Essa, però, non è una nuova figura societaria, dovrà sempre concretizzarsi in unadelle forme giuridiche, previste dall’ordinamento (società anonima, a responsabilitàlimitata, ecc.).

Per effetto della nuova legge della PPP, può definirsi la SPE come quell’ente, conpartecipazione del settore pubblico e del settore privato, creato esclusivamente conl’intento di realizzare un contratto di società. In sostanza, la SPE costituisce uno strumentoutilizzato dallo Stato per orientare l’utilizzo delle risorse dei privati verso la realizzazionedi interessi pubblici attraverso un contratto di società. Essa ha, in genere, natura di unacorporate joint venture, associazione di interessi che dà vita ad una persona giuridica,formata tra il pubblico e il privato, non rimanendo il controllo societario nella mano diquest’ultimo.

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6. PROPRIETÀ INTELLETTUALEE INDUSTRIALE

La proprietà intellettuale è regolata soprattutto dalla Legge 9610/98 ed ha comeobiettivo quello di proteggere e disciplinare la paternità di opere letterarie, artistiche escientifiche e anche i diritti di proprietà industriale, in modo da impedire lo sfruttamentocommerciale delle invenzioni, brevetti, marche e disegni industriali.

Il Brasile ha preso parte a importanti convenzioni aventi per oggetto la proprietàindustriale. Innanzitutto, la convenzione di Parigi – CUP, del 1883 che ha dato originea quello che oggi viene chiamato Sistema Internazionale di Proprietà Industriale, unodei primi tentativi di armonizzazione internazionale dei differenti sistemi giuridicinazionali relativi alla proprietà industriale. Il Brasile è stato uno dei 14 paesi firmatarioriginari. La convenzione di Parigi è stata più volte revisionata: Bruxelles (1900), Wa-shington (1911), Aia (1925), Londra (1934), Lisbona (1958) e Stoccolma (1967).Attualmente, i membri firmatari sono 136.

In Brasile esiste l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI), che è l’organodel governo (Ministero dello Sviluppo, dell’Industria e del Commercio Estero),responsabile per tutto quanto riguardi le richieste di concessione di brevetti e diregistrazioni di marche.

Nel 1997, è entrato in vigore il nuovo codice della proprietà industriale – Legge9279/96. Esso disciplina invenzioni, modelli di utilità, disegni industriali, marche difabbricanti, commerciali e definisce anche i casi che costituiscono crimini contro laproprietà industriale.

Nel 2001, è stata pubblicata la Legge n. 10196 che ha alterato alcune disposizionidella Legge 9279/96.

Per ulteriori informazioni, accedere al sito www.inpi.gov.br presso il Ministero delloSviluppo, dell’Industria e del Commercio Estero.

6.1 Brevetti

II brevetto può essere definito come una forma di monopolio garantita da ciascunPaese al fine di riconoscere lo sforzo creativo del proprietario e permetterne losfruttamento industriale. Di regola, viene stabilito, in pratica, un accordo tra Stato ecittadino, in base al quale il primo garantisce l’uso legale ed esclusivo del brevetto(monopolio) ed il secondo, in cambio, si impegna a rivelare il Know-How che diverràState-of-the-Art nel momento in cui si estinguerà il diritto di monopolio.

Col termine State-of-the-Art viene indicato l’insieme di tutti i dati e le conoscenze

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liberamente utilizzabili (brevetti con tempo di esclusività terminato, letteratura tecnica,Know-How rivelato a causa della perdita del segreto).

La Patent Letter è il titolo legale indicante la proprietà ed avente lo stesso effettovincolante, in termini di diritti ed obblighi, del titolo di proprietà di un bene immateriale.Per ottenere il diritto esclusivo di un’invenzione tramite la registrazione del brevetto,occorre che l'invenzione sia nuova (non compresa, quindi, nello stato della tecnica), siarisultato di un’attività inventiva e abbia un’applicazione a livello industriale.

In Brasile, in conformità con la relativa Legge n. 9279, del 14.05.96, il brevetto(privilégio de invenção) ha la durata di 20 anni contati a partire dalla data di deposito,mentre i modelli di utilità hanno la durata di 5 anni.

Obblighi del ProprietarioII proprietario del brevetto è obbligato a:(a) sfruttare l'invenzione in tempo reale e su scala industriale (all'interno del territorio

dello Stato);(b) pagare le tasse annuali di mantenimento;(c) esercitare il diritto di esclusività, in modo da evitare l'uso indebito da parte di

terzi non autorizzati;(d) dare notizia formale del numero di registro del brevetto tramite stampa di tale

numero sul prodotto, al fine di garantire uno standard giuridico ed una possibilità diazione legale contro gli eventuali trasgressori.

Secondo Lucas Rocha Furtado, in Sistema de Propriedade Industrial no DireitoBrasileiro. 1 ed. 1996. Ed. Brasília Jurídica, il brevetto è un privilegio temporaneo chelo Stato concede ad una persona fisica o giuridica per la creazione di una cosa nuova,con applicazione industriale, suscettibile di beneficiare la società. Per il titolare, il privi-legio consiste nel diritto esclusivo di sfruttamento dell’oggetto del brevetto durante undeterminato periodo di tempo, avente lo scopo di offrire l’opportunità di risarcimentodegli investimenti in ricerca e sviluppo e dei costi di applicazione industriale dellapropria innovazione.

LicenzeIl sistema giuridico brasiliano riconosce la possibilità di ottenere:1) Licenza di Sfruttamento Obbligatorio (ampia ed esclusiva), la quale viene

concessa nel caso in cui il proprietario del brevetto non provveda allo sfruttamentodell’invenzione protetta entro tre anni dalla data di emissione della Patent Letter. Lanuova legge prevede, inoltre, la possibilità di licenza di sfruttamento obbligatorio (non

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soggetta al termine dei suddetti tre anni) nel caso in cui il titolare del brevetto eserciti idiritti decorrenti dalla Patent Letter di forma abusiva, in modo tale da praticare unabuso del potere economico, comprovato da decisione amministrativa o giudiziale.

2) Licenza di Sfruttamento (non obbligatorio), accordo avente natura giuridica dicontratto di locazione, con periodo di validità massimo uguale od inferiore a quello divigenza del brevetto, tramite cui viene garantito, ai Licensee, il diritto di produrre l’articolobrevettato, dietro pagamento, nei casi previsti dalla legge, di una percentuale fino al 5%sul netto delle vendite.

Nel caso sopra citato, deve essere previsto l'obbligo, per il Licensor di fornire, aiLicensee, il Know-How necessario, assieme a tutte le informazioni contenute nel brevetto.

Questi provvedimenti sono atti a punire coloro che non usino il brevetto, oppurecoloro che cerchino di usarlo come mezzo per frenare i propri concorrenti, senzasvilupparne l'attività collegata.

ScadenzaLa scadenza del brevetto per mancato sfruttamento economico (forfeiture) può essere

richiesta a partire dal secondo anno consecutivo alla concessione di licenza disfruttamento obbligatorio, nel caso in cui questo termine non sia stato sufficiente perprevenire o sanare l'abuso o il non uso del brevetto, o non esista una giusta causa pertale situazione.

Si sottolinea che l’obbligo di provare quanto sopra è a intero carico del licenziatariodel brevetto, e non del richiedente, cui sarà sufficiente presentare una richiesta. Occorrecomunque chiarire che, prima di poter fare richiesta di scadenza, è necessario presentarerichiesta di licenza obbligatoria e, nel caso in cui questa non venga concessa, o dopodue anni dalla concessione della prima licenza obbligatoria, sarà possibile procederealla richiesta sopra citata.

Segreti Commerciali ed IndustrialiIl segreto è una conoscenza tecnologica non brevettata o non brevettabile che può

essere individuata tramite i seguenti parametri:

1) non è riscontrabile nello State-of-the-Art;2) nel caso in cui alla materia tecnica non sia garantita la protezione del brevetto

all’interno del territorio dello Stato, oppure quando l’inventore decida di sottoporlo asegreto anziché svelarlo attraverso una Patent Specification;

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3) l’informazione, così qualificata, viene creata ed adottata all'interno della societàe contro terzi;

4) lo sviluppo o l'acquisizione dei Know-How, così come il capitale investito puòessere evidenziato in modo documentale.

I segreti industriali ed anche i segreti commerciali o di affari possono essere tutelatitramite azioni che hanno lo scopo di inibire la concorrenza sleale (tra i reati di concorrenzasleale, la legge definisce come crimine d’uso la rivelazione indebita di segreti, così comel'impiego di mezzi fraudolenti atti a sviare la clientela altrui).

6.2 Marchi

Il deposito del marchio assicura la sua protezione e permette che lo stesso siautilizzato o trasferito in cambio di pagamento di royalties. Un marchio straniero puòessere depositato come tale in Brasile. È questo il requisito indispensabile per riceverela tutela del marchio e poter compiere qualsiasi operazione commerciale sul mercato,non essendo sufficiente il mero utilizzo del marchio stesso (cfr. art. 6 Convenzionedi Parigi).

Il deposito di marchi stranieri segue i principi della Convenzione di Parigi, chestabilisce un periodo di priorità esclusiva di sei mesi – a partire dalla data della richiestanel Paese di origine – per far richiesta di deposito dello stesso marchio in altri paesifirmatari della Convenzione. Per depositare la richiesta in Brasile, è necessario presentareall’INPI (Istituto Nazionale Proprietà Industriale) una copia autentica della domanda dideposito del marchio nel Paese di origine o del certificato di deposito.

Per quanto suddetto, le royalties non saranno dovute quando:

• il marchio non è stato debitamente depositato in Brasile;• il deposito del marchio non è stato rinnovato;• il deposito del marchio è estinto o in fase di annullamento o cancellazione;• il contratto di brevetto sia stato realizzato tra la sede straniera e la sua filiale in

Brasile;• in caso di trasferimento, se il proprietario anteriore non aveva diritto alla

remunerazione.

È inoltre necessario che il titolare del marchio in Brasile eserciti l’attività per laquale rivendica la tutela dei beni o servizi protetti da questo marchio.

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La protezione del marchio è concessa per un periodo di 10 anni che può essererinnovato per periodi successivi della stessa durata. Affinché il deposito del marchionon venga meno è fondamentale che l’uso del marchio non sia interrotto per più di 5anni consecutivi.

6.2.1 Trademarks (marchi) nel Concetto di Importazione

Sia l'esportatore, come legittimo proprietario del marchio, sia l'importatore delprodotto nella parte di partner interessato a conquistare una parte del mercato, devonosempre tener presente che, prima di effettuare qualsiasi sforzo promozionale o unaqualsiasi collocazione del prodotto sul mercato, è necessario depositare il marchio, alfine di evitare qualunque atto di pirateria che potrebbe mettere in serio pericolo l’interaoperazione.

Una ricerca preliminare negli archivi dell’INPI (Istituto Nazionale ProprietàIndustriale) è fondamentale per sapere se sia permesso l'uso del marchio nel Paese. Ilmancato rispetto di un tale principio precauzionale può portare a pesanti perdite per leparti coinvolte nell'operazione.

6.3 Contratti di Trasferimento di Tecnologie

Per tecnologia si intende il Know-How non brevettato da considerarsi secondo ilpunto di vista economico, pratico e legale come uno strumento la cui acquisizione (ingenere, tramite importazione) è soggetta alle stesse regole e condizioni applicabili aibeni di produzione.

Nel caso in cui si voglia stipulare un License Agreement (true rental) in cui siaprevisto il pagamento di royalties a titolo di locazione per lo sfruttamento o l’usoindustriale dei diritti annessi al marchio e/o brevetto oggetto del contratto stesso, ènecessario che, prima di stipulare il contratto, sia stata ottenuta la registrazione, presso1'INPI, del marchio e del brevetto stessi;

Con riferimento ai License Agreement, il termine di scadenza è limitato alla vita deidiritti licenziati, mentre nel caso di trasferimento di tecnologia non brevettata, il periodomassimo, concesso per legge, è di cinque anni, a partire dalla data di inizio dellaproduzione, tramite l’utilizzo della tecnologia acquisita.

Tutti i contratti devono essere registrati ed approvati dall'INPI (Direzione diTrasferimento di Tecnologia), come condizione legale sine qua non affinché:

(a) le parti abbiano il diritto legittimo di effettuare i pagamenti (dovuti econcordati) della tecnologia (Know-How) o delle royalties (Licensing) e poterli le-

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galmente contabilizzare come spese operative deducibili dal profitto lordo;(b) le parti abbiano il diritto legittimo di effettuare il pagamento, nel caso in cui il

fornitore di Know-How o il Licensor risiedano all'estero, in qualunque valuta stranieracorrente acquistabile al tasso ufficiale di cambio del giorno del pagamento.

(c) il Licensee abbia il diritto legittimo di fare uso effettivo del marchio e/o sfruttarele invenzioni al fine di prevenire la perdita del diritto di proprietà industriale per ilmancato uso da parte del proprietario stesso.

6.3.1 Trasferimento di Tecnologia: Tipologia di Contratti

Patent License AgreementOggetto di tale contratto è la licenza di sfruttamento di un brevetto in Brasile. Sarà

consentito stabilire una durata del contratto stesso, non superiore al termine di validitàdel brevetto. Nel caso venga previsto che il pagamento sia effettuato tramite royalties, ilvalore di queste non potrà essere superiore ad una percentuale variabile dall’1 al 5% delfatturato netto, dipendendo dalla natura del prodotto licenziato, se si vuole poterincludere tale rimessa nella categoria delle spese operative.

Obbligo del Licensee sarà quello di sfruttare l'invenzione facendo uso effettivo delbrevetto, all'interno del mercato nazionale, in modo tale da prevenire la possibilità diincorrere in confische o licenze forzate del brevetto stesso su richiesta di un concorrente.

II Licensor, a sua volta, dovrà fornire qualsiasi tipo di Know-How necessario allaproduzione dell’oggetto brevettato, con parametri di qualità e grado di funzionamentouguali a quelli ottenuti nella sua stessa impresa.

Trademark License AgreementOggetto del contratto in esame è l'uso di un marchio registrato, sulla base di regole

stabilite da una cosiddetta Convenzione d’Uso. Il termine di validità del registro,rinnovabile ogni dieci anni, potrà essere considerato come termine di esistenza delcontratto stesso.

È ammessa l’emissione di royalties, facendole risultare come spese operative, perun valore pari all’1% del fatturato netto. Il Licensee sarà obbligato ad usare il marchio,a livello commerciale, su etichette, fatture e materiale promozionale al fine di evitare lascadenza dello stesso per mancato uso.

Transfer (selling) of Unpatented Know-HowOggetto di tale contratto sarà la produzione e la vendita di beni di consumo e/o di

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beni di produzione. Il periodo di validità, concesso dalla legge per tale tipo di contratto,è di cinque anni al massimo, prorogabili solo nel caso in cui venga dimostrato che ilperiodo concesso non è stato sufficiente per la trasmissione, da parte del fornitore, ed ilcompleto assorbimento, da parte dell'acquirente, della tecnologia.

Il Know-How sarà considerato come una percentuale del prezzo del fatturato nettodel prodotto, in una scala variabile dal 2% al 5% a seconda della natura del prodotto.

Potranno essere incluse clausole di segretezza, purché vengano limitate al terminedi validità del contratto e non siano superiori, in durata, ai cinque anni successivi alladata di conclusione del periodo di vigenza del contratto stesso.

Dal momento che Know-How è considerato un bene di produzione da comprare oimportare, tutti gli obblighi relativi al commercio di beni (compravendita) verrannoapplicati al contratto, così come verranno applicate anche le regole di qualità, descrizione,funzionamento e garanzia.

Sono previste ispezioni da parte del personale del Ministero delle Finanze brasiliano,al fine di verificare l'avvenuto completo assorbimento ed applicazione della tecnologiada parte dell'acquirente (o ricevente).

L’INPI, alla Sezione Direttiva dell'Area di Trasferimento di Tecnologia (INPI-DIRCO),è stato investito della responsabilità di realizzare la parte di Politica Nazionale relativaalla Tecnologia, e, quindi, investito dei poteri di valutare, stimare e controllare il realevalore del Know-How, oggetto di importazione. Tale organo ha la finalità di verificarese le trattative sono legittimate dal prezzo richiesto e se la tecnologia è efficace e real-mente sconosciuta sul territorio brasiliano.

Occorre evidenziare che non tutti gli accordi sono approvati e registrati; ad esempio,in materia di moda, mobili, gioielli, abili sportivi o profumi sono stati oggetto di molterestrizioni da parte dell'organo di controllo.

ServicesOggetto di tale contratto sono i piani di ingegneria, il montaggio ed avviamento di

macchinari, design, assistenza tecnica e lay-outs, applicati al settore produttivo(industria), così come la resa di servizi altamente specializzati non presenti in Brasile.

Una compagnia locale dovrà, obbligatoriamente, lavorare in associazione con lacompagnia straniera in modo da assicurare l’assorbimento della metodologia di base. Ipagamenti potranno essere effettuati tramite prezzi fissi sottoposti a rateizzazioned’accordo con le fasi prestabilite dal progetto. Il termine di validità del contratto verràstabilito in base al tempo necessario alla realizzazione del servizio specifico.

Il PTO esaminerà, come misura di difesa dell'ingegneria nazionale, l’utilità o menodel servizio contrattato all’estero.

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6.4 Franchigia

In Brasile, il sistema della franchigia è regolato dalla legge n. 8955/94. L’AssociazioneBrasiliana di Franchigia (A.B.F.) è l’ente che si occupa della franchigia attraversol’elaborazione di un codice di autoregolamentazione, il quale dà supporto al sistemacon un insieme di regole utili per l’installazione della franchigia.

La Legge 8955/94 disciplina le relazioni tra franchisor (affiliante - in portoghesefranqueador) e franchisee (affiliato – in portoghese franqueado), a partire dalle trattativepreliminari fino alla conclusione del contratto di franchigia e dispone anche sanzioninei casi di inottemperanza.

L’articolo 2 della citata legge specifica che il contratto di franchigia non crea alcunvincolo di lavoro dipendente tra franchisor e franchisee o tra franchisor e i dipendentidel franchisee.

L’articolo 3 della legge obbliga il franchisor a consegnare al potenziale franchiseeuna Circolare con l’offerta di franchigia che dovrà contenere principalmente le seguentiinformazioni:

• una breve cronologia della società, forma societaria, nome completo e ragionesociale del franchisor e di tutte le imprese alle quali sia direttamente legato;

• i bilanci e i prospetti finanziarie del franchisor relativi agli ultimi due esercizi;• descrizione dettagliata della franchigia, del commercio e delle attività che saranno

svolte dal franchisee;• descrizione dettagliata dell’investimento iniziale necessario all’installazione della

franchigia, tasse di cauzione e anche montante e costi stimati delle strutture, macchinarie approvvigionamenti iniziali di merci.

Tale circolare dovrà essere consegnata al potenziale franchisee 10 giorni prima dellafirma del contratto o pre-contratto di franchigia o anche del pagamento di qualsiasitipo di tassa da parte del franchisee (art. 4).

Non sarà necessario il pagamento dell’ISS (imposta sui servizi) per le operazioni difranchigia.

È necessaria l’approvazione del contratto presso l’INPI, secondo quanto stabilitodall’atto normativo 135/97 dello stesso INPI e, nel caso in cui il franchisee sia straniero,sarà necessaria la registrazione presso la Banca Centrale del Brasile allo scopo dipermettere la rimessa dei pagamenti previsti dal contratto e la deduzione fiscale dellerimesse dei pagamenti contrattati.

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7. SISTEMA FISCALEL’articolo 145 della Costituzione Federale brasiliana attribuisce al Governo Federale,

agli Stati, al Distretto Federale e ai Comuni il potere di istituire tributi. Questi sonosuddivisi in imposte, tasse e contributi di miglioramento.

Compete al Governo Federale istituire imposte sul reddito delle persone giuridiche(IR), imposte sui beni di produzione industriale (IPI), imposte sulle operazioni finanziarie(IOF).

Dal 1996, la legislazione tributaria è stata modificata e le persone giuridiche sonotassate in base al principio di universalità e non più in base al principio di territorialità.In Brasile, per quanto riguarda l’imposta sul reddito della persona giuridica (IRPJ), siadottava il principio di territorialità, secondo il quale erano soggetti a tributi soltanto iredditi prodotti sul territorio brasiliano. Così, stabiliva l’articolo 337 del Regolamentodi imposta sul reddito del 1994:

art. 337 – il profitto proveniente dalle attività esercitate in parte nel Paese e in parteall’estero sarà tributato solamente per la parte prodotta nel Paese.

Grazie alla Legge 9249/95, a partire dal 1996, la totalità degli utili, redditi e guadagnidi filiali, succursali prodotti all’estero, saranno tributate con IRPJ a carico della sededell’impresa in Brasile.

7.1 IR (Imposta sul reddito)

L’imposta sul reddito ricade su persone fisiche, nazionali o straniere, in relazione alreddito e agli aumenti patrimoniali (in ragione del 15% o 27,5% dipendendo dal livellodi reddito), o su persone giuridiche (IRPJ), in relazione ai guadagni di capitale percepitiin Brasile o all’estero.

Per quanto concerne le persone giuridiche non vi è disparità di trattamentofiscale tra società a capitale brasiliano e società a capitale straniero. Le succursali disocietà straniere in Brasile sono sottoposte alla stessa tassazione (IRPJ) prevista per lesocietà locali. Gli utili delle succursali sono considerati direttamente a disposizionedelle sedi centrali, a prescindere dal loro effettivo trasferimento all’estero.

Le holdings sono sottoposte al regime tributario applicabile alle comuni personegiuridiche. Tuttavia l’imposta sul reddito è applicata soltanto sull’utile diretto ottenutodalla holding, incidendo sul reddito indiretto delle società facenti parte della stessa holding.

L’imposta sul reddito delle persone giuridiche è calcolata con un’aliquota del 15%sul reddito dichiarato nel periodo fiscale di riferimento; vi è poi una addizionale diimposta del 10% sull’eccedenza di R$ 20.000,00 al mese (art.3 - L. 9249/95).

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7.2 IPI (Imposta sui Beni di Produzione Industriale)

L’IPI incide sulla produzione industriale di beni, nonché sull’importazione di beniindustriali. Il versamento dell’IPI sulle materie prime, prodotti semilavorati e materialid’imballaggio può essere utilizzato come credito fiscale.

Le aliquote che incidono sul valore delle operazioni dalle quali deriva l’uscita dimerci variano secondo la natura del prodotto (in media 10%). L’aliquota più alta toccai prodotti ritenuti non essenziali, ossia sigarette, bibite, cosmetici, ecc. Questa impostanon incide sulle operazioni di esportazione.

7.3 IOF (Imposta sulle operazioni finanziarie)

L’imposta sulle operazioni finanziarie varia a seconda della natura delle operazionirealizzate.

Essa è dovuta per operazioni di credito erogate da istituzioni finanziarie, operazionidi cambio, operazioni di valori mobiliari, nelle ipotesi di intervento di istituzioniautorizzate ad operare sul mercato di titoli e valori, finanziamenti.

7.4 ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Fornitura di Servizi)

La principale imposta istituita dallo Stato è l’ICMS che incide sulle operazioni relativealla circolazione delle merci e sulla prestazione di servizi di trasporto tra stati e tracomuni e di comunicazione. È una tassa simile all’IVA. Essa è imponibile su tutte letappe della commercializzazione e trasporto dei prodotti, dalla vendita eseguita dalfabbricante fino al commerciante finale.

Le sue aliquote oscillano dal 7% al 25%, mantenendo una media pari al 17,5%;nelle operazioni tra stati sono applicate aliquote che vanno dal 7% al 12%, dipendendodalla destinazione e non è imponibile sulle operazioni di esportazione.

7.5 ISS (Imposta sui Servizi)

Tra le imposte istituite dai Comuni e dal Distretto Federale vi è l’Imposta sui Serviziche si applica su qualsiasi tipo di servizio fornito da una società o da un liberoprofessionista. L’aliquota varia dallo 0,25 al 5% dipendendo dalla natura del servizio,ma di regola l’aliquota applicata è del 5%.

7.6 Contributi

Il governo può istituire contributi sociali per il finanziamento della sicurezza sociale.Uno di questi è il Contributo Sociale sul Profitto delle persone giuridiche (CSL);

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tale contributo è calcolato sugli utili lordi dichiarati ai fini dell’imposta sui redditi.L’aliquota, oggi, è pari all’9%.

La Legge 9718/98 ha inoltre stabilito che, dal 1 febbraio del 1999, tutte le societàoperanti in Brasile siano tenute al pagamento del contributo per il Programma diIntegrazione Sociale (PIS), la formazione del Patrimonio Pubblico (PASEP), nonché alpagamento del Contributo per il Finanziamento della Sicurezza Sociale (COFINS). Labase imponibile per il calcolo dei suddetti contributi sociali, a decorrere dal 10 febbraio1999, è il fatturato della società.

Nel 2000, è stata creata una nuova tipologia di tributo il CIDE (Contributo diIntervento sul Dominio Economico). Si applica alle persone giuridiche brasiliane chehanno delle attività correlate a conoscenze tecnologiche, servizi tecnici ed assistenzatecnica, servizi amministrativi. Tale contributo grava su ogni forma di pagamentoall’estero con un’aliquota fissa del 10%.

Il Decreto Legge n. 164/2004 ha previsto nuovi tributi denominati COFINS-importazione e PIS/PASEP-importazione, a decorrere dal maggio 2004.

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8. LEGISLAZIONE ANTITRUSTLa legislazione antitrust, destinata a ridurre l’azione monopolista di determinate

imprese e a combattere forme di concentrazione di imprese (trustes), in Brasile èrappresentata dalla Legge n.8884/1994. Questa legge stabilisce la prevenzione e larepressione delle infrazioni contro l’ordine economico, la libera concorrenza, la funzionesociale della proprietà, la difesa dei consumatori e la repressione dell’abuso del potereeconomico.

Il Consiglio Amministrativo di Difesa Economica (CADE), ente del Ministerodella Giustizia, compie indagini su eventuali irregolarità nel settore e avvia le relativeprocedure amministrative che si estendono agli atti realizzati all’estero con effetti inBrasile o a imprese straniere che abbiano rappresentanti in Brasile.

Allo scopo di evitare comportamenti lesivi della concorrenza devono essere sottopostiall’autorizzazione preventiva del CADE, atti come fusione, incorporazione, acquisto disocietà o qualsiasi altro tipo di raggruppamento societario, nelle ipotesi in cui la società,o il gruppo risultante da queste operazioni, abbia il controllo di almeno il 20% delmercato preso in considerazione, nonché nelle ipotesi in cui una qualsiasi delle partiinteressate abbia dichiarato un fatturato lordo annuo superiore a 250 milioni di US$,secondo i dati dell’ultimo bilancio.

Il CADE è coadiuvato dalla Segreteria di Diritto Economico (SDE) cheaccompagna permanentemente le attività e le operazioni commerciali delle personefisiche e giuridiche per prevenire infrazioni di ordine economico, potendo ancherichiedere informazioni o documenti quando necessario. Le principali infrazioni diordine economico sono:

• limitare, falsificare o danneggiare la libera concorrenza o la libera iniziativa;• aumentare arbitrariamente gli utili;• esercitare abusivamente il potere economico.

Sono altresì contrari al sistema legale vigente, gli accordi sui prezzi tra concorrenti(cartelli), la divisione dei mercati, limitare o impedire l’accesso di nuove imprese nelmercato, effettuare vendite a prezzo sottocosto con la finalità di eliminare concorrentiper guadagnare maggiori aree di mercato (dumping), la ritenzione di beni e l’imposizionedi prezzi eccessivi.

Violare la legge antitrust sottomette i responsabili alle seguenti pene:

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• nel caso di impresa, multa del 30% del valore del fatturato lordo dell’ultimoesercizio, escluse le imposte;

• nel caso in cui l’amministratore venga considerato diretta o indirettamenteresponsabile per l’infrazione, questi sarà soggetto ad una multa dal 10 al 50% del valoredella multa applicabile all’impresa.

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9. LEGISLAZIONE DEL LAVOROSTRANIERO IN BRASILE

Il Ministero del Lavoro, attraverso il Consiglio Generale di Immigrazione, èresponsabile per il rilascio del permesso di soggiorno a stranieri che intendano svolgereun’attività lavorativa remunerata in Brasile. La legge 6815/80 regola l’entrata e lapermanenza di stranieri in Brasile e prevede vari tipi di visti, non tutti permettono aglistranieri di poter svolgere un’attività lavorativa, in relazione alla situazione specifica eal motivo della permanenza nel Paese. Essi sono:

• visto di transito;• visto di turismo;• visto temporaneo;• visto permanente;• visto cortesia;• visto ufficiale;• visto diplomatico.

Le condizioni per il rilascio del visto sono stabilite dalla legge e prevale semprel’interesse nazionale. I Permessi di soggiorno da analizzare sono quelli maggiormenteutilizzati per entrare in Brasile e sono i visti turismo, temporaneo e permanente.

9.1 Visto per Viaggi di Affari a Breve Termine e Turisti

Questo tipo di visto è rilasciato a coloro che soggiornano in Brasile per svolgereaffari di breve durata o per fini turistici. Le persone che entrano in Brasile con questefinalità in nessun caso possono prestare alcun tipo di servizio o assistenza tecnica, népossono ricevere alcun tipo di remunerazione in Brasile. Il visto per viaggio di affaripuò essere ottenuto presso il Consolato brasiliano, competente per territorio. Il vistoper viaggi di affari di breve durata consente allo straniero di partecipare a riunioni,conferenze, fiere e seminari, visitare potenziali clienti, realizzare ricerche di mercato oattività similari, ma come sopra accennato, non consente di prestare attività lavorativa,sotto pena di multa per l’impresa che ha richiesto il visto, così come il rimpatrio dellostraniero.

Nel caso di permesso di soggiorno turistico è necessario, in genere, mostrare ilbiglietto di andata e ritorno e comprovare la propria capacità finanziaria per potersimantenere durante il periodo di visita. Questo tipo di visto è concesso per un periodo

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massimo di 90 giorni consecutivi a partire dalla data del primo ingresso in Brasile. Puòessere concessa una proroga, per un massimo di altri 90 giorni, da parte delle autoritàaddette all’immigrazione in Brasile, prima che il visto sia scaduto. In ogni caso, lo stranieronon potrà rimanere nel Paese per più di 180 giorni, in un periodo di 365 giorniconsecutivi.

9.2 Visto Temporaneo di Lavoro

Per chi va in Brasile per motivi di lavoro temporaneo sono previsti vari tipi di vistoin relazione a ciascuna situazione specifica. I visti applicabili alle situazioni più comunisono i seguenti:

1. Professionisti con contratto di lavoro con un’impresa brasiliana: è applicabilea persone che abbiano un contratto di lavoro temporaneo con un’impresa brasiliana,ricoprendo incarichi che esigono conoscenze e Know-How specializzati non esistenti inBrasile. Il permesso di soggiorno può essere concesso, inizialmente, per un periodo nonsuperiore a due anni, potendo essere prorogato per un massimo di altri due anni.

2. Tecnici senza vincolo lavorativo: si applica a stranieri che si recano in Brasileper prestare servizio di assistenza tecnica o trasferimento di tecnologia sulla base di unaccordo o contratto di prestazioni di servizi tecnici o trasferimento di tecnologia firmatotra l’impresa brasiliana e quella straniera. Il contratto dovrà essere registrato presso l’IstitutoNazionale della Proprietà Industriale (INPI) prima di protocollare la richiesta di visto. Inquesto caso, gli stranieri non hanno vincolo lavorativo con l’impresa brasiliana e dovrannoricevere la remunerazione interamente dalla sede estera dell’impresa. Il visto può essereconcesso per un periodo di 2 anni, nel caso di trasferimento di tecnologia, o per un annonel caso di assistenza tecnica, potendo essere rinnovato per un uguale periodo.

3. Artisti e sportivi: dovrà essere sottoposta all’attenzione del Ministero del Lavoroin Brasile attraverso l’organizzazione brasiliana che sta promuovendo l’evento per ilquale sono stati sollecitati i servizi dello straniero.

4. Giornalista straniero: è destinato a giornalisti stranieri che lavoranotemporaneamente in Brasile come corrispondenti dell’impresa di comunicazione stranierache darà supporto alla richiesta di visto. Il candidato non potrà ricevere il propriostipendio dall’impresa brasiliana.

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5. Scienziati e ricercatori: è indirizzato a tecnici scientifici, scienziati e ricercatoriche intendano realizzare attività in scuole o università brasiliane, pubbliche o private oin istituti di ricerca.

6. Assistenza sociale: può essere concesso per un periodo di massimo due annia stranieri che si rechino in Brasile per prestare servizi religiosi o di assistenza socialecome volontari. Lo straniero non potrà ricevere remunerazione da enti brasiliani per illavoro volontario prestato in Brasile.

In tutti i casi sopra descritti, ad eccezione del visto per corrispondenti e volontariper servizi religiosi o di assistenza sociale, è necessaria un’Autorizzazione al Lavoro daparte delle autorità brasiliane. Si tratta di un atto amministrativo che rientra nellecompetenze del Ministero del Lavoro.

9.3 Altri Tipi di Visto Temporaneo

Esistono altri tipi di visto che si applicano a stranieri che si rechino in Brasile perfini diversi dal lavoro. In questo caso, gli stranieri non potranno lavorare né riceverenessuna remunerazione da fonte brasiliana.

Ecco le principali caratteristiche dei visti più utilizzati.

1. Missioni di studio e religiose: concesso a religiosi con missioni specifiche inBrasile per un periodo non superiore a un anno.

2. Studente: può essere ottenuto presso il Consolato brasiliano competente perterritorio. Gli Studenti stranieri in programma di interscambio devono presentaredocumenti scolastici e documenti relativi al programma di interscambio.

3. Tirocinante: destinato a stranieri che intendano recarsi in Brasile per svolgereprogrammi di tirocinio per un periodo di 12 mesi dopo la laurea, senza che sussista unrapporto di lavoro con ente brasiliano. È necessaria la presentazione del certificato dilaurea e dimostrare che qualsiasi tipo di remunerazione sarà pagata esclusivamente dafonte esterna al Brasile.

4. Programma di stage: destinato a stranieri ammessi a programmi di stage,compresi impiegati in compagnie straniere con filiali nel Paese senza alcuna relazionedi lavoro con enti brasiliani. È necessaria la formalizzazione dei termini del compromessotra l’istituzione brasiliana, lo stagista e l’ente che controlla il programma. Questo vistopuò durare, al massimo, 1 anno.

5. Cure mediche: disponibile per stranieri che intendano recarsi in Brasile per

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effettuare cure mediche. Per la concessione del visto è necessaria la prescrizione medicae dare prova di possedere i mezzi finanziari per sostenere le cure.

9.4 Visto di Lavoro Permanente

Il visto di lavoro permanente può essere emesso essenzialmente in tre casi: relazionefamiliare con un cittadino brasiliano (matrimonio, figli); pensione; incarichi dirappresentanza o amministrazione di imprese straniere.

1. Relazione familiare: nel caso in cui lo straniero sia sposato con un cittadinobrasiliano o abbia figli brasiliani, potrà richiedere il visto permanente al Consolatobrasiliano all’estero, prima di recarsi in Brasile, o richiederlo al Ministero di Giustizianel caso si trovi già in Brasile. In questo caso, il candidato può essere autorizzato alavorare sul territorio nazionale.

2. Pensione: il visto permanente può essere concesso a stranieri che siano in pen-sione nel Paese di origine e vogliano trasferire la propria residenza in Brasile. Lo stranierodovrà comprovare di avere la possibilità di trasferire almeno US$ 2.000.00 al mese.

3. Direttori o imprenditori stranieri: nel caso in cui uno straniero, amministratore,gestore, direttore esecutivo con poteri di gestione si rechi in Brasile per rappresentareuna Società avrà diritto ad ottenere un visto permanente. In questo caso la società civileo commerciale brasiliana dovrà comprovare l’investimento in valuta, il trasferimento ditecnologia o di altri beni di capitale di valore uguale o superiore a US$ 50.000 o equi-valente in altra valuta; generare almeno 10 nuovi posti di lavoro durante i due annisuccessivi all’installazione dell’impresa o entrata dell’amministratore, gestore, direttore,ecc.; oppure comprovare un investimento in valuta uguale o superiore a US$ 200.000,o equivalente in altra valuta, attraverso la presentazione del contratto di cambio emessodalla banca che riceve l’investimento (Risoluzione normativa n. 62, dell´8 dicembre del2004 del Consiglio Nazionale dell’Immigrazione - Ministero del Lavoro).

Nel caso di imprenditori stranieri – persone fisiche – che pretendano rimanere inBrasile allo scopo di investire risorse proprie, di origine esterna, in attività produttive, ilrilascio del visto è condizionato alla prova di un investimento di un valore uguale osuperiore a US$ 50.000,00. Eccezionalmente il Consiglio Nazionale di Immigrazionepuò autorizzare il rilascio del visto permanente nel caso in cui il progetto di investi-mento contempli almeno 10 nuovi posti di lavoro. Mediante comprovante di assunzionedi manodopera brasiliana per un periodo di 5 anni, anche se il valore dell’investimentosia inferiore a quanto stabilito in precedenza (Risoluzione Normativa n. 60, del 6 ottobre2004, del Ministero del Lavoro).

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10. CONTRATTILa legge brasiliana in materia di contratti si orienta, come in Italia, sul principio di

autonomia contrattuale (il contratto è legge tra le parti) in relazione al contenuto delcontratto e in relazione alla legge che regolerà il contratto stesso. Tuttavia, la leggestraniera non sarà applicabile nell’ipotesi in cui la stessa sia in contrasto con l’ordinepubblico oppure contro le regole del buon costume brasiliano. Nei casi in cui nonvenga scelta dalle parti la legge applicabile ai contratti, verrà applicata la legge del Paesein cui il contratto sarà realizzato.

Contenziosi relativi ai beni sono regolati dalla legge locale del Paese nel quale sitrovano i beni stessi (lex situs), fatta eccezione per i beni mobili che il proprietarioporta con sé.

Le procedure per l’acquisto e per la costituzione di ipoteca sono regolate dalla leggedel Paese dove i beni sono stati registrati.

10.1 Contratto di Vendita Internazionale

Nel caso in cui le parti non abbiano deciso quale legge applicare al contratto divendita internazionale, o non abbiano disciplinato in maniera specifica i loro rapporti,si applicheranno le regole dettate dalla Convenzione internazionale di Vienna del 1980sulla vendita internazionale, ratificata sia dall’Italia che dal Brasile, che disciplina inmaniera specifica alcuni aspetti essenziali del contratto.

10.2 Contratto di Rappresentanza Commerciale

La rappresentanza commerciale in Brasile è regolata dalla Legge n. 4886/1965, dallaLegge 8420/1992 e dal Codice Civile negli articoli 710 e ss, nel quale è denominatacontratto di agenzia.

L’articolo 710 C.C. definisce la rappresentanza commerciale come un contratto,secondo il quale una persona assume con carattere non eventuale e senza vincoli didipendenza, l’obbligo di promuovere, per conto di un’altra, mediante retribuzione, larealizzazione di affari in una zona determinata. Può essere nominato agente sia unapersona fisica, sia una persona giuridica.

Il rappresentante commerciale è obbligato a registrarsi presso il Consiglio deiRappresentanti Commerciali dello Stato nel quale eserciti le attività. Secondo l’articolo27, della Legge 8420/92, il contratto richiede la forma scritta ad substantiam e devecontenere obbligatoriamente almeno le seguenti indicazioni:

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• condizioni e requisiti generali della rappresentanza commerciale;• indicazione generica o specifica dei prodotti o articoli oggetto del contratto;• durata del contratto (a tempo determinato o indeterminato);• indicazione dell’area o delle aree in cui la rappresentanza sarà effettuata, come

pure il permesso o meno, per l’impresa rappresentata di realizzare vendite proprie(dirette) nell’area o nelle aree indicate;

• esclusività o meno nelle aree di vendita;• remunerazione dell’agente per l’effettiva conclusione dell’operazione di vendita;• il valore dell’indennità di cessazione del contratto, in caso di recesso senza giusta

causa, che non potrà essere inferiore all’8,3% del totale delle provvigioni maturate dalrappresentante durante la vigenza del rapporto.

10.3 Contratto di Distribuzione

Con questo contratto, il distributore si impegna ad acquistare e rivendere, concarattere di continuità, i prodotti del fornitore in una determinata zona (articolo 710,C.C.). Segue le stesse regole del contratto di agenzia. Nulla vieta alle parti di stipulare larisoluzione del contratto qualora non sia stato raggiunto un determinato target minimodi vendite.

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11. TRATTATI INTERNAZIONALI –MERCOSUR

Il Brasile è membro dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), che hasostituito il GATT (General Agreement on Tarifs and Trade), attraverso l’accordo diMarrakesh, nel 1995. È membro fondatore e azionista del Banco Interamericano diSviluppo – BID - il quale ha firmato trattati bilaterali, con la Comunità Europea nel1994.

11.1 Mercosur

Tra gli accordi commerciali più importanti vi è il trattato istitutivo del Mercosur(Mercado Comum do Cone Sul), firmato il 26 marzo del 1991 ad Assunzione, inParaguay. Dopo si sono associati anche Cile, Peru e Bolivia. Lo scopo era quello dicreare un mercato comune tra Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay e tra i membriassociati Bolivia, Cile, Peru.

Gli obiettivi del Mercosur sono:• la libera circolazione di beni, servizi, capitali, mano d’opera, tra le nazioni

partecipanti, attraverso l’eliminazione di barriere doganali;• la creazione di una Tariffa Esterna Comune (TEC);• la coordinazione di politiche macroeconomiche settoriali tra i paesi membri;• l’impegno degli stati membri ad armonizzare le proprie legislazioni allo scopo di

completare il processo di integrazione.

Dal 1° gennaio 1995, con l’introduzione della Tariffa Esterna Comune (TEC) ilMercosur ha avviato il processo di costituzione di una vera e propria unione doganale,senza più barriere tariffarie tra i paesi partecipanti. La maggioranza dei prodotticommercializzati tra i 4 paesi fondatori del Mercosur non sono soggetti alle tasse doganali.La TEC varia dallo 0% al 20% e incide sulla maggioranza dei prodotti importati dalMercosur da paesi non membri, con eccezione di quei prodotti definiti “sensibili”, comebeni di capitale, informatica e telecomunicazioni.

Secondo il protocollo firmato nella città di Ouro Preto, nel 1994, il Mercosur èstrutturato nel seguente modo:

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1. Consiglio del Mercato Comune – organo decisionale massimo, composto daiMinistri delle Relazioni Estere e, due volte all’anno, anche dai Presidenti della Repubblicadei Paesi membri.

2. Gruppo del Mercato Comune – principale organo esecutivo e di trattative delMercosur.

3. Commissione di Commercio – organo tecnico incaricato di amministrare glistrumenti della politica commerciale comune.

4. Commissione Parlamentare Congiunta – è composta da 16 parlamentari di ciascunPaese; ha la funzione di accelerare i procedimenti legislativi necessari per far entrare invigore in ciascun Paese le norme del Mercosur e coadiuvare il processo di armonizzazionedelle legislazioni.

5. Foro Consultivo Economico e Sociale – riunisce rappresentanti delle categorieimprenditoriali e sindacali ed anche istituzioni della società civile, per la discussione ditemi vincolati al Mercosur e la formulazione di proposte specifiche.

Il Mercosur è dotato di personalità giuridica internazionale, il Consiglio del MercatoComune può firmare accordi con altri paesi in nome del Mercosur, il che è stato fattocon Cile, Bolivia e Unione Europea.

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12. DUMPINGDumping è un termine utilizzato nel commercio internazionale per indicare quel

fenomeno che si verifica quando un Paese esporta un proprio prodotto ad un prezzoinferiore a quello che avrebbe avuto se fosse stato venduto nel mercato interno delPaese esportatore. La legislazione antidumping adottata in Brasile si basa su alcunenorme del GATT – General Agreement on Tarifs and Trade - art. VI e sul codiceantidumping introdotto dal Decreto n. 1602/95.

Perché si concretizzi come pratica commerciale sleale, e quindi come atto illecito,affinché questa differenza di prezzo sia condannabile, è necessario che causi danno ominaccia di danno all’industria nazionale.

Gli elementi fondamentali del dumping sono:

1. prezzo di esportazione inferiore a quello praticato nel mercato interno;2. esistenza di prodotto similare;3. danno all’industria nazionale;4. nesso di causalità tra il danno e la pratica di dumping.

Merita attenzione il requisito della “similarità” del prodotto.I prodotti commercializzati dall’esportatore (nel proprio Paese e in Brasile) devono

essere similari anche con relazione al prodotto commercializzato dall’industria domestica.Prodotto similare è inteso come prodotto identico, uguale sotto tutti gli aspetti al

prodotto in esame o altro prodotto che, anche se non esattamente uguale sotto tutti gliaspetti, presenti caratteristiche molto vicine a quelle del prodotto considerato. È questala definizione data dall’Accordo Antidumping.

Ma, nella pratica, questa identità materiale richiesta dalla definizione legale è statasostituita dalla “somiglianza” delle caratteristiche economiche dei prodotti. In sostanza,per l’accertamento circa l’esistenza del dumping è fondamentale il paragone tra i prezzidel prodotto similare venduto nel mercato interno del Paese esportatore (valore normale)e il prezzo di esportazione verso il Brasile.

Gli organi coinvolti nelle indagini antidumping in Brasile sono:

• Segreteria del Commercio Estero del Ministro dell’Industria e del Commercio edel Turismo (SECEX): compete a questo organo attuare i principali elementi di politicadi commercio con l’estero;

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• Dipartimento di Difesa Commerciale (DECOM) si pronuncia sull’ammissibilitàdella richiesta di apertura dell’indagine, della fase istruttoria, e dell’elaborazione di unparere finale. Inoltre, raccomanda, con carattere non vincolante, l’eventuale imposizionedel diritto antidumping e suggerisce le misure da applicare.

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13. LEGISLAZIONE AMBIENTALELa Costituzione Federale dedica un apposito capitolo alla protezione dell’ambiente

(Titolo VIII – Capitolo VI – art. 225). Tutti hanno diritto ad un ambiente equilibrato,bene di uso comune del popolo e essenziale per una qualità di vita salutare, imponendoal Potere pubblico e alla collettività il dovere di difenderlo e preservarlo per le presentie future generazioni.

A tale scopo, la Costituzione indica le principali attività che il Potere Pubblico ètenuto a svolgere:

• salvaguardia e recupero delle specie e degli ecosistemi;• salvaguardia della varietà e integrità del patrimonio genetico;• supervisione degli enti coinvolti nella ricerca e manipolazione genetica;• educazione ambientale in tutti i livelli di istruzione e orientamento pubblico quanto

alla necessità di preservare l’ambiente;• definizione delle aree territoriali che saranno protette in maniera speciale;• esigenza di studi di impatto ambientale per l’installazione di qualsiasi attività che

possa causare ogni significativa degradazione all’equilibrio ecologico;• proteggere la flora e la fauna, essendo vietate dalla legge le pratiche che mettano

in rischio la funzione ecologica, provochino l’estinzione della specie o sottomettano glianimali a crudeltà.

La condotta considerata lesiva per l’ambiente esporrà i trasgressori a sanzioni penali eamministrative, indipendentemente dalla riparazione del danno (paragrafo III, articolo 225).

L’articolo 23 della Costituzione attribuisce all’Unione, agli Stati, al Distretto Federalee ai Comuni il compito di proteggere l’ambiente e combattere l’inquinamento in tutte lesue forme.

La principale legge che regola la materia ambientale è la Legge 6398/1981. Ènecessaria, secondo quanto previsto dalla Costituzione Federale, una previa licenzadell’organo ambientale statale per la costruzione, installazione, ampliamento efunzionamento di qualsiasi stabilimento che utilizzi risorse ambientali o che risultieffettivamente o potenzialmente inquinante. In alcuni casi, il procedimento deve esseresottomesso all’approvazione dell’organo ambientale federale, l’Istituto Brasiliano perl’Ambiente e le risorse naturali rinnovabili (IBAMA). Per gli stessi progetti o attivitàconsiderate effettiva o potenzialmente inquinanti si richiede la realizzazione di uno

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studio previo di impatto ambientale (EIA), oltre alla Relazione di Impatto Ambientale,queste attività dovranno ottenere le seguenti licenze:

• licenza previa (LP) – nella fase preliminare del progetto, stabilisce i requisiti baseda rispettare nelle fasi successive;

• licenza di installazione (LI) – autorizza l’inizio dell’installazione dell’impresa;• licenza di operazione (LO) – autorizza l’inizio dell’attività autorizzata.

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14. DIRITTI DEL CONSUMATOREIl codice di difesa dei consumatori (legge 8079/90), detta le regole a tutela e difesa

dei consumatori. La normativa è ritenuta inderogabile dalle parti perché di ordinepubblico e di interesse sociale. Disciplina la relazione del cliente/consumatore conindustria, commercio, prestatori di servizio, agenti e importatori. È l’Istituto Brasilianodi Difesa del Consumatore (IDEC), organizzazione non governativa, senza scopo dilucro, che si occupa di difendere e orientare il consumatore. Per tutelare appieno idiritti del consumatore, la legge brasiliana determina i procedimenti necessari che vannodal progetto alla immissione di un prodotto sul mercato. Si sottolinea, inoltre, che isuddetti diritti sono riconosciuti mondialmente dall’ONU.

I fondamentali diritti del consumatore sono:• Diritto alla sicurezza: garanzia contro prodotti o servizi che possano essere

pericolosi per la vita o la salute;• Diritto di scelta: possibilità di scegliere tra vari prodotti o servizi con qualità

soddisfacente e prezzi competitivi;• Diritto di essere ascoltato: gli interessi dei consumatori devono essere presi in

considerazione dai governi nella programmazione e esecuzione della politica economica;• Diritto all’indennizzo: diritto a riparazione finanziaria per danni causati da

prodotti o servizi;• Diritto all’educazione per il consumo: devono essere offerti al cittadino i

mezzi necessari affinché eserciti coscientemente le proprie funzioni nel mercato;• Diritto ad un ambiente salutare: difesa dell’equilibrio ecologico per migliorare

la qualità di vita nel presente e salvaguardarla per il futuro;• Diritto all’informazione: conoscenza di dati indispensabili su prodotti e servizi,

per una decisione cosciente.

Il fabbricante, il produttore, il costruttore, nazionale o straniero e l’importatorerispondono della riparazione dei danni causati al consumatore per difetti incontrati nelprogetto, fabbricazione, montaggio o confezione dei propri prodotti, indipendentementedal fatto di essere o meno colpevoli.

Essi sono responsabili anche per insufficienti o inadeguate informazioni sull’utilizzazionee rischi del prodotto. Il diritto di reclamo è valido per 30 giorni, se si tratta di fornitura oservizio di prodotti non durevoli, e 90 giorni nel caso di prodotti durevoli. Validità contata apartire dal momento della consegna del prodotto o del termine di esecuzione dei servizi.La pubblicità del prodotto o servizio offerto non deve essere ingannevole né abusiva

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15. ARBITRATO INTERNAZIONALEL’arbitrato, come in Italia, consiste in un esercizio privato della giurisdizione. Le

controversie nate da relazioni contrattuali patrimoniali sono giudicate da un ente privato(arbitro) che sostituisce la figura del giudice ordinario.

In Brasile, l’arbitrato è stato riconosciuto legislativamente fin dall’epoca coloniale,ma è la Legge 9307/96 (LA) ad introdurre sostanziali differenze alla disciplina dell’istituto.

Le parti, in caso di controversia, possono decidere di demandarne la risoluzione adegli arbitri. Questi pronunceranno una decisione (lodo arbitrale) che avrà la stessaefficacia di una sentenza. Possono formare oggetto di arbitrato solo le controversierelative a diritti patrimoniali disponibili.

Le parti possono ricorrere a tale strumento di risoluzione delle controversie oattraverso la clausola compromissoria o attraverso il compromesso arbitrale. Tale clausolaè inserita all’interno del contratto, con la quale le parti stabiliscono che ogni eventualecontroversia sarà decisa da arbitri. Potrà anche essere vuota, se non contiene gli elementiper istituire e disciplinare l’arbitrato, o piena se, viceversa, indicherà le regole da seguire.

Il compromesso arbitrale, invece, è un accordo che interviene nella fase successivaall’insorgere della controversia attraverso il quale le parti decidono di devolverla a degliarbitri.

L’arbitrato internazionale si caratterizza per il fatto che la decisione degli arbitri(lodo) è pronunciata in uno Stato estero. In questo caso, il lodo straniero dovrà essereomologato dal tribunale nazionale competente ( cfr. par. 15.1).

Nei contratti internazionali è conveniente utilizzare l’arbitrato per la risoluzionedelle controversie. In tal modo, si eviterà qualsiasi tipo do conflitto di giurisdizioneconcorrente tra tribunali nazionali e tribunali esteri (in questo caso brasiliani).

Oltre l’arbitrato, pur essendo relativamente costoso, è caratterizzato dalla semplicitàe dalla celerità del procedimento, fattori che possono quindi consentire di evitare lelungaggini processuali caratteristiche tanto del sistema giudiziario italiano quantobrasiliano.

Infine, gli arbitri scelti sono professionisti specializzati sulle materie oggetto delcontendere, anche se non laureati in giurisprudenza. Ciò permette una decisione piùrapida, senza necessità di appellarsi a consulenti tecnici o periti, e più tecnica.

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16. SENTENZE ARBITRALI STRANIEREIl Brasile ha ratificato il protocollo di Ginevra sulle clausole di arbitrato del 1923,

così come la Convenzione di New York del 1958, per il riconoscimento e l’esecuzionedelle sentenze straniere. Affinché una sentenza arbitrale sia riconosciuta in Brasile, ènecessaria l’omologazione del Superiore Tribunale di Giustizia (STJ).

Conforme a quanto stabilito dalla legge sull’arbitrato, l’omologazione della sentenzastraniera arbitrale seguirà le stesse regole del Codice di Procedura Civile o di regolamentointerno dello STJ, relative all’omologazione della sentenza straniera. Una volta omologatadal STJ, la sentenza arbitrale straniera assumerà la condizione di titolo esecutivogiudiziale.

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17. SENTENZE GIUDIZIALI STRANIERELe sentenze straniere possono essere riconosciute e eseguite in Brasile, senza necessità

di reciprocità con il Paese di origine, o di convenzione internazionale tra questi, e ilBrasile. Ma per avere efficacia sul territorio brasiliano la sentenza è soggettaall’omologazione da parte del Superiore Tribunale de Giustizia (STJ), secondo quantodisposto dall’articolo 105 della Costituzione Federale.

Secondo la Legge di introduzione al Codice Civile, articolo 15, avrà esecuzione inBrasile la sentenza proferita all’estero che riunisca i seguenti requisiti:

• sia stata pronunciata da un giudice competente;• le parti siano state regolarmente citate e ne sia stata legalmente verificata la

contumacia;• sia stata omologata e dotata delle formalità necessarie per l’esecuzione nel luogo

dove fu pronunciata;• sia stata tradotta da interprete autorizzato;• sia stata omologata dal Superiore Tribunale di Giustizia.

Non hanno bisogno di omologazione le sentenze meramente dichiarative di stato dipersone.

In nessun caso, le sentenze straniere avranno efficacia in Brasile se offendono lasovranità nazionale, l’ordine pubblico e il buon costume (art.17, Legge di introduzioneal Codice Civile).

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• ADVOGADOS ASSOCIADOS, Finkelstein, Aloia, Buccioli e; GUASPARIADVOGADOS, Gilberto Paz. Investimenti stranieri in Brasile. Adiuncta S.p.A.: 1997.

• COELHO, Fábio Uchoa. Curso de direito comercial. São Paulo: Saraiva, 2002.Volume 2. 5. ed. rev. e atualizada de acordo com o novo Código Civil e alteraçõesda LSA.

• UFFICIO COMMERCIALE DELL’AMBASCIATA D’ITALIA. Brasile: manuale perl’operatore italiano. 2004.

• Agenda business Atlas, 2005;

• Ambasciata del Brasile a Roma: http://www.ambasciatadelbrasile.it/ ;• Consolato Brasiliano a Roma: www.consbrasroma.it ;• Consolato Brasiliano a Milano: http://www.consbrasmilao.it ;

• Codice Civile Brasiliano;• Leggi e normative reperite dai siti istituzionali del Brasile;

STATISTICHE ECONOMICHE RELATIVE AI CAPITOLI 1 E 2:

• Informazioni PIL 2003, 2004: http://www.ibge.gov.br/home/presidencia/noticias/noticia_visualiza.php?id_noticia=321&id_pagina=1 ;

• Esportazioni: http://www.desenvolvimento.gov.br/arquivo/secex/balanca/balComBrasileira/semanal/verCompacta2004.ppt#17 ;

• Riserve internazionali: http://www.bcb.gov.br/?RESERVA

• Flusso di investimenti (Investimenti stranieri):http://www.bcb.gov.br/rex/IED/Port/Ingressos/planilhas/DivulgacaoPaises95-04.xls• PIL del Rio Grande do Sul http://www.estado.rs.gov.br/welcome.php?inc=governo/dados_estado.php&menu=9&submenu=11

FONTI

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L´AUTOREGILBERTO PAZ GUASPARI. Nato nella città di Porto Alegre, RS, Brasile.Laureato in Giurisprudenza presso la UNIRITTER, Post Laureato in DirittoCommerciale, presso la UFRGS - Università Federale del Rio Grande do Sul, conspecializzazione in Società Anonima.Consulente Aziendale, Avvocato, Ricercatore, Conferenziere nel settore di commerciointernazionale e industriale.Esperienza nel settore immobiliare, industriale, energetico, avendo lavorato conimprese come la COEMSA, del Gruppo Italiano GIE e ANSALDO, ubicata nel RioGrande do Sul, Brasile, di proprietà di italiani privati e statali; Máquinas Condor,attrezzature portuali.Invitato dall’ICE – Istituto Commercio Estero Italiano, per organizzare la missioneimprenditoriale del Brasile in Italia, dal 1996 al 2000;Vice Presidente Giuridico del Consiglio delle Camere di Commercio Estero nel RioGrande do Sul, dal 1996 al 2000.Nominato dal Presidente della Regione Toscana (Giunta Regionale) come MembroEffettivo della Consulta Regionale dei Toscani all’Estero (C.Re.T.E.), dal 1995 al2000.Eletto Presidente dell’Associazione Lucchesi nel Mondo – Porto Alegre, con sede inLucca – Itália, dal 1994 al 1997 e dal 1997 al 2000.Associato alla Camera di Commercio Italiana – Rio Grande do Sul – Brasile, dal1990.Vice Presidente della Camera di Commercio Italiana nel Rio Grande do Sul.Legale del Consolato Generale d’Italia nel Rio Grande do Sul.Si dedica esclusivamente alla giurisprudenza, presso lo Studio Legale GilbertoGuaspari - diritto imprenditoriale, con enfasi in diritto immobiliare, comprendendoanche il campo dell’organizzazione giuridicofinanziaria di grandi organizzazioniimmobiliari e diritto processuale civile, a mezzo della Fondazione G&H ConsultoresLtda. Partecipa, inoltre, al Consiglio di grandi imprese.

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