Introduzione al giudizio di Tacito su Giulia Agrippina ... · PDF fileAgrippa e Germanico)5....

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  • Introduzione al giudizio di Tacito su Giulia Agrippina Augusta I richiami virgiliani e la ricostruzione della morte

    di Salvatore Conte

    - 2006 -

    Queste notizie, che gli annalisti non tramandarono, io ho trovato nei commentari della figlia di Agrippina, madre dellimperatore Nerone, che narr ai posteri la storia della sua vita e delle vicende dei suoi, Publio Cornelio Tacito, Annali 4.53.2 (Ceva).

    1. Presentazione. Giulia Agrippina Augusta (Ara Ubiorum/Colonia Agrippinense, 6 novembre 15 d.C.1 Anzio o Baia 20/24 marzo 59 d.C.) risulta essere una delle figure pi controverse allinterno della Roma imperiale, se non la tradizionale icona dellintrigo di corte e della spregiudicatezza morale2. Vant due bisnonni assai illustri e molto diversi tra loro, Ottaviano Augusto e Marco Antonio, congiungendo cos in s tutta la Roma degli ultimi 100 anni. Fu anche per questo, forse, che nei tratti della morte Tacito la associ a Cesare3 e a Cleopatra insieme4. Fu daltronde sorella, moglie, e madre di Imperatori (Caligola, Claudio, Nerone), nonch nipote e figlia di due tra i pi grandi generali di Roma (rispettivamente, Agrippa e Germanico)5. Suo figlio la fece uccidere sul medesimo letto ove ella laveva generato6, nellintimit della casa e dei Penati7, reiterando il delitto per tre volte in una sola notte8.

    1 Lanno di nascita presenta unapprossimazione di un paio di unit, mentre al contrario - e quindi curiosamente - il giorno di nascita reso certo dalle ripetute iscrizioni dei Fratelli Arvali che ne festeggiavano la ricorrenza. 2 Agrippina ha invero collezionato una nutrita articolazione di insulti, in tutte le lingue, e le epoche. Anthony Barrett sintetizza cos (Agrippina. Sex, Power, and Politics in the Early Empire, Routledge 1999; pp. XII/XIII):

    Modern scholars, of all national backgrounds, have with very few exceptions treated Agrippina no less harshly than did their ancient counterparts. [] Modern scholars generally share the revulsion felt by the ancients towards a woman who presumed to be ambitious and was therefore greedy for power (Dudley), driven by orgueil ambitieux (Fabia) or ehrgeizigen Streben (Domaszewski).

    3 Si consideri il tu quoque me deseris? in Annali 14.8.4 (ed. BUR 2004; trad. Bianca Ceva; cos nel seguito), corrispondente al greco (notissima formula citata da Svetonio in biografia del Divo Giulio 82), oltre che - ovviamente - la medesima odiosa circostanza del parricidio, ed infine lelevato numero di ferite subito da entrambi. 4 In questo caso rileva la figura tragica del liberto Mnestere, il quale si uccide sul rogo di Agrippina, richiamando lestrema devozione di Marco Antonio (An. 14.9.2). E qui interessante metu exitii perch ambivalente (come il mortis metu di Octavia 611, che trova discordi tutti i commentatori per la sua ambiguit - Biagio Conte); in sostanza il gesto di Mnestere, insinua Tacito, potrebbe essere stato intempestivo come quello di Marco Antonio (secondo lormai nota versione di Plutarco). 5 Sono le relazioni irripetibili che Tacito stesso si cura di evidenziare con formula che sembra andare oltre il mero dato oggettivo: unicum exemplum (An. 12.42.2).

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    Molti aspetti della vita di Agrippina sembrano invero mitici o romanzati, pur nella loro esasperata concretezza. Sovvert per alcuni anni il sistema patriarcale di Roma, come pi tardi Zenobia. Ma mentre questultima si ricollegava ai fasti femminili di Didone, Giulia Agrippina era linattesa espressione di quella famiglia imperiale che di pi si era impegnata a consacrare le supposte radici patriarcali di Roma, attraverso lappalto poetico dellEneide. Questo scritto auspica di portare un contributo in tre direzioni specifiche: a) individuazione di un criterio di orientamento nei giudizi tendenzialmente alterni e sovente impenetrabili9 di Publio Cornelio Tacito, quale fonte principale; tali giudizi vanno comunque inquadrati nel ferreo contesto ideologico della societ romana del tempo, con la quale lo storico realizza un compromesso ineludibile per la stessa sopravvivenza10 della propria opera11. Questo compromesso si risolve, come per altri scrittori, nelluso di un linguaggio ora manieristico ora ambiguo ora ieratico.

    6 Se prendiamo in considerazione lipotesi della villa di Anzio, quale luogo della morte. 7 esalai la mia anima straziata fra la sacralit dei miei Penati (Octavia 606/8; ed. BUR 2004; trad. e comm. di Biagio Conte; cos nel seguito), che riporta lenfasi su Anzio. Precisiamo qui, per quanto riguarda lOctavia, di aderire alla paternit proposta da Alessandro Galimberti in Publio Pomponio Secondo autore dell'Octavia? (Aevum 2001; lopera stata per secoli attribuita a Seneca; oggi generalmente ritenuta non attribuibile ad autori noti; cos per Biagio Conte). Pomponio Secondo fu ottimo Comandante in Germania, sotto Claudio e Agrippina. Su di lui Tacito esprime il pi lusinghiero dei giudizi: A Pomponio fu decretato il trionfo, che fu piccola parte della sua gloria avvenire, poich essa gli venne soprattutto dai suoi drammi (An. 12.28.2). 8 Prima la trappola mortale a bordo della nave, in conseguenza della quale rimane ucciso Crepereio Gallo; poi il tentativo di soppressione a colpi di remi, nel quale rimane uccisa Acerronia; ed infine il terzo e risolutivo attacco, messo a segno da Aniceto e compagni con armi tradizionali. 9 Tale ambiguit di fondo ha portato a conseguenze paradossali, nel senso che Tacito pi spesso considerato ostile ad Agrippina proprio dai critici pro Agrippina, mentre pi spesso considerato a questa favorevole proprio dai critici neroniani e senecani. Similmente alle discussioni filologiche polarizzate intorno a Didone e ad Enea, anche questo grande conflitto ideologico sembra non perdere mai la propria attualit. 10 Emblematico a riguardo il caso della Storia Romana di Plinio il Vecchio, a noi non pervenuta, nonostante lindiscusso prestigio dellautore, di cui conserviamo lenciclopedica Storia Naturale. E opinione della generalit dei critici che Cassio Dione, per il periodo neroniano, abbia largamente attinto proprio dalla Storia Romana di Plinio, quale fonte particolarmente ostile a Seneca. Plinio, in effetti, come lamico-padre Pomponio Secondo, visse in disparte sotto Nerone, e pubblic le sue opere sotto Vespasiano. A noi sembra che solo una stretta vicinanza morale con Agrippina potesse ispirare in lui unostilit cos spiccata nei confronti di Seneca, che Cassio Dione presenta ancor pi esplicitamente che in Tacito quale primo mandante dellassassinio di Agrippina; anche molto probabile che gran parte delle notizie di Plinio fossero estratte dagli stessi Commentari di Agrippina, posto che come detto egli visse ritirato durante il Principato di Nerone, e che esplicitamente afferm di averli utilizzati nellopera a noi giunta (la Storia Naturale). Tuttavia laperto schierarsi di Plinio non dovette giovare alla diffusione della sua Storia Romana, e fu certamente un elemento che contribu non poco alla mancata tradizione del testo, visto il prestigio che Seneca godette nel tardo Impero e nellAlto medioevo, e che port alla tradizione di gran parte della sua vasta produzione letteraria. Lapparente equidistanza di Tacito, invece, unita alleccellenza della scrittura, fece s che egli fosse riconosciuto quale autore-modello, e tale circostanza ne favor la tradizione delle opere (anche se putroppo non evit che le principali desse giungessero a noi gravemente mutili). 11 To understand Agrippina, we must understand the system that shaped and defined her (Barrett, op. cit., p. XV). Va peraltro rilevato che la stessa damnatio memoriae di Agrippina non fu mai espressamente revocata dai successori di Nerone (il caso di Traiano da approfondire), e tale circostanza giustifica di per s le ellissi di Tacito e la dedica indiretta dellopera di Pomponio (intitolata ad Ottavia pur con Agrippina protagonista). Anzi, a voler essere ancora pi precisi, la damnatio memoriae di Agrippina prosegue a tuttoggi, poich la citt di Roma non ha ancora ritenuto di dover intitolare neppure una delle sue tante strade alla pi significativa figura femminile dellImpero Romano, accomunandola cos - in tale lacuna - alla detestata Didone. A Colonia sul Reno, invece, una delle principali vie cittadine, nonch un ampio tratto della riva sinistra, sono intitolati proprio ad Agrippina (Agrippina Ufer, Agrippinawerft). Cos tanto la Storia si riverbera nel pur distaccato recepimento borghese.

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    b) riconoscimento delle assonanze virgiliane in Tacito. c) risoluzione delle riconosciute difficolt inerenti la morte di Agrippina, attraverso una tesi inedita, elaborata sotto la guida di un coerente giudizio di Tacito su Agrippina e dei richiami virgiliani che ne supportano la definizione. Vista lagilit del documento, non si potranno che dare alcuni appunti, invitando ci nondimeno alla critica e alla discussione, gli studiosi ed i lettori interessati. 2. I Quattro Agrippinensi. Negli ultimi cento anni, sono soltanto quattro i saggisti che hanno cercato, in qualche modo, di rivalutare la figura di Agrippina12: - Guglielmo Ferrero13, - Fabio Pittorru14, - Furio Sampoli15, Barrett evidenzia con grande sensibilit gli effetti nel tempo della damnatio memoriae (op. cit., p. 195):

    A colossal head, identified as Agrippinas, has been found in Trajans Forum. It is doubtless from the ancestral gallery