Intervista max librinnovando roma

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Librinnovando, il futuro è adesso 11 Maggio 2012

A Roma è andata in scena la seconda edizione di una rassegna fondamentale per

tutti quelli che amano i libri anche nella loro evoluzione digitale. Noi avevamo

un'inviata... molto speciale

La locandina

Il 27 e il 28 aprile si è svolta a Roma una rassegna importante, particolare, allegra, vissuta,

vera. Niente di ingessato, niente di precotto. Non un convegno old style, proprio no. Lo slogan

era "Non farti stendere dal futuro".

Librinnovando è alla seconda edizione, sta diventando un vero e proprio contenitore

itinerante: l'evento è stato variegato, colorato, case editrici piccole e piccolissime o strane,

docenti, membri del self-publishing lab (realtà tutta da esplorare), bibliotecari, scrittori,

traduttori, studenti, blogger. E la sala era bella perché tutti o quasi avevano un pc, un tablet,

un e-reader, uno smarphone connesso, e grazie a quello si poteva dare un volto a persone

che magari si erano incrociate via email, su Twitter, commentando un evento, in qualche forum

o su Facebook (io così ho conosciuto finalmente @Artnite: seguite il suo account Twitter per

conoscerlo meglio e per scoprire il progetto importante e davvero pionieristico di #eZagreb).

Marco Giacomello, che di Librinnovando è anche uno dei promotori, è entusiasta della sua

“creatura”: «Abbiamo creato un format che si adatta a essere replicato laddove ci sia la

volontà e la passione di capire e di creare il futuro dell'editoria, facendolo dal basso. È un

progetto collettivo rivolto a tutti i soggetti della filiera editoriale (scrittori, lettori, bibliotecari,

traduttori, editori, content curator). Idee che nascono in Rete e poi si concretizzano faccia a

faccia durante le varie tappe. Librinnovando in quanto a innovazione e aperture è sicuramente

unico, uno dei primi esempi di uso utile e democratico di Rete e social network». «Il bilancio

della tappa romana molto positivo», ha aggiunto Giacomello. «A Milano aggiusteremo il format

creando un dibattito sano e costruttivo tra i relatori, i primi che devono darci quel quid di

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riflessione successiva. Sessioni nuove, ambiente molto informale e interventi più brevi e

pratici. Insomma argomenti nuovi, ampliamento di vedute e solo di persone che credono nel

futuro e nell'innovazione come ci crediamo noi».

A Roma c'era anche Gabriele Alese, il mago degli ebook: il suo sguardo sull'innovazione digitale

è uno sguardo critico, acuto, fa riflettere e non poco… «Il mercato è diventato globale e temo

che gli attori della filiera stiano subendo il cambiamento», ci ha spiegato Alese. «Io credo che

Roma, in particolare, abbia bisogno di occasioni di incontro tra professionisti dell'editoria, sul

modello milanese; un tentativo di aprire un nuovo fronte di discussione significa dinamizzare, e

questa città ne ha un grandissimo bisogno. Vedere questa varietà di partecipanti non mi

dispiace, anche se significa che non siamo ancora usciti dalla fase pionieristica in cui nuovi

interlocutori vengono alla ribalta e cambiano, anche parzialmente, le regole del gioco. Il

consolidamento è imminente, e la confusione di concetti e strategie non durerà ancora molto a

lungo. Per ora, mi rendo conto, è difficile raccapezzarsi. Il mercato, banalmente, dirà chi avrà

avuto ragione nel perseguire la sua particolare e singolarissima idea di innovazione».

Francesca Mazzucato © RIPRODUZIONE RISERVATA