Intervista di Pino Fondati (Sole 24 Ore online) a Mario Derba

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Cloud computing, tutte le strategie di Hp di Pino Fondati Hp definisce ancor più nettamente i confini della sua strategia nel campo del software e servizi, un settore in cui la società aveva messo un po' la sordina in passato. Una strategia che negli ultimi anni si è rafforzata, visto anche quel che accadeva sul mercato: il ferro che diventava una sorta di commodity, il software e i servizi che assumevano un'importanza crescente. Per Hp, dunque, un salto strategico-culturale epocale, conseguito anche attraverso acquisizioni strategiche, come quella di Eds, che ha portato una forte cultura incentrata sul cliente. A guidare la business unit software & solutions di Hp Italia è stato chiamato da qualche mese Mario Derba, un passato speso tra Ibm prima, e Microsoft dopo (della seconda è stato anche Ad della filiale italiana). "Io stesso confessa Derba ignoravo quanto grande fosse Hp nel software". La struttura che fa capo a Derba è centrale in un'azienda che nell'ultimo biennio ha spostato decisamente il focus "dal prodotto al cliente e alle industry", e spinge per integrare tecnologie, e per una maggiore capacità di collaborazione tra le varie aree. Derba sottolinea anche la funzione anti-congiunturale assunta da servizi e software, che vanno piuttosto bene, al contrario dell'hardware che rallenta in modo più o meno vistoso. Derba spiega come l'offerta di software si articoli su quattro pilastri: Bto, la business technology optimization; information management; business intelligence; Cms, communications media solutions. Costruita nel tempo con una serie di acquisizioni mirate (tra le altre, Mercury, Opsware, Peregrine,.., per investimenti di 7 miliardi di dollari), e attività di ricerca e sviluppo per 400 milioni di dollari l'anno. "Il denominatore comune, quello che lega i quattro pilastri, è il cloud computing". Cloud a cui, va da sé, Hp guarda con estremo interesse, come dimostra il recente accordo con Microsoft per sviluppare soluzioni costruite su un modello infrastructure-to-application di nuova generazione, pensate per il cloud computing e progettate per abbassare i costi tramite automatizzazione di processi manuali. Al centro, Azure di Microsoft, che, a detta di Derba, sarà un elemento dell'infrastruttura. In generale, l'impegno di Hp sta nel garantire un percorso di adozione del cloud che risolva le incognite relative a sicurezza, performance e disponibilità. E, ovviamente, che sia economicamente appetibile. Questo implica non buttare nulla di quel che il cliente ha già in casa. A questo serve HP Operations Orchestration, un cruscotto che "vede tutto l'ambiente e che estende l'automazione dall'in-house al cloud", automatizzando appunto la fornitura di servizi all'interno dell'infrastruttura esistente, sia essa tradizionale, virtuale, o basata su cloud. In questo modo, spiega Derba, le organizzazioni possono potenziare l'ambiente It in modo trasparente ricorrendo all'integrazione del servizio a pagamento Amazon Elastic Compute Cloud, in grado di "offrire una risposta rapida alle mutevoli condizioni del business". E per quel che riguarda il controllo dei costi? "Lo si fa assicurando il corretto dimensionamento delle risorse cloud al fine di supportare esigenze di business variabili". La soluzione per fare questo si chiama Hp Cloud Assure, per dimensionare correttamente i diversi modelli di distribuzione delle capacità di calcolo, garantendo il raggiungimento dei livelli di servizio a fronte di un costo preventivato. Ai fornitori di servizi di telco, è indirizzato HP Communications as a Service, un programma che offre alle Pmi servizi di comunicazione basati su cloud, erogati in outsourcing e fatturati come un comune servizio utility, come avviene ad esempio per l'elettricità. Questo uso della modalità as-a-service, a detta di Derba, abilita anche le Pmi all'accesso alla Bto, al tema fondamentale della relazione It-business, e a rivedere/standardizzare i processi con l'obiettivo di dare all'It il ruolo di erogatore di servizi fruibili dal business. Tutto questo, come già detto, si integra con l'offerta di servizi, compresi quelli di outsourcing, pay-per-use, e finanziari attraverso Hp Financial Services. Per dirla con Derba "unire le anime del realizzatore e del venditore". Questo passa anche attraverso il rafforzamento della rete di business partner anche per l'area software di Hp, in passato un po' trascurato. 1 febbraio 2010

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Intervista di Pino Fondati (Sole 24 Ore online) a Mario Derba, 1 febbraio 2010. URL: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2010/02/cloud-computing-hp.shtml?uuid=5ed4bd70-0f18-11df-970e-e564523b835f&DocRulesView=Libero

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Cloud computing, tutte le strategie di Hp di Pino Fondati

Hp definisce ancor più nettamente i confini della sua strategia nel campo del software e servizi, un settore in cui la società aveva messo un po' la

sordina in passato. Una strategia che negli ultimi anni si è rafforzata, visto anche quel che accadeva sul mercato: il ferro che diventava una sorta di

commodity, il software e i servizi che assumevano un'importanza crescente. Per Hp, dunque, un salto strategico-culturale epocale, conseguito anche

attraverso acquisizioni strategiche, come quella di Eds, che ha portato una forte cultura incentrata sul cliente. A guidare la business unit software &

solutions di Hp Italia è stato chiamato da qualche mese Mario Derba, un passato speso tra Ibm prima, e Microsoft dopo (della seconda è stato anche

Ad della filiale italiana). "Io stesso – confessa Derba – ignoravo quanto grande fosse Hp nel software". La struttura che fa capo a Derba è centrale in

un'azienda che nell'ultimo biennio ha spostato decisamente il focus "dal prodotto al cliente e alle industry", e spinge per integrare tecnologie, e per una

maggiore capacità di collaborazione tra le varie aree. Derba sottolinea anche la funzione anti-congiunturale assunta da servizi e software, che vanno

piuttosto bene, al contrario dell'hardware che rallenta in modo più o meno vistoso. Derba spiega come l'offerta di software si articoli su quattro pilastri:

Bto, la business technology optimization; information management; business intelligence; Cms, communications media solutions. Costruita nel tempo

con una serie di acquisizioni mirate (tra le altre, Mercury, Opsware, Peregrine,.., per investimenti di 7 miliardi di dollari), e attività di ricerca e sviluppo

per 400 milioni di dollari l'anno. "Il denominatore comune, quello che lega i quattro pilastri, è il cloud computing". Cloud a cui, va da sé, Hp guarda con

estremo interesse, come dimostra il recente accordo con Microsoft per sviluppare soluzioni costruite su un modello infrastructure-to-application di

nuova generazione, pensate per il cloud computing e progettate per abbassare i costi tramite automatizzazione di processi manuali. Al centro, Azure di

Microsoft, che, a detta di Derba, sarà un elemento dell'infrastruttura. In generale, l'impegno di Hp sta nel garantire un percorso di adozione del cloud

che risolva le incognite relative a sicurezza, performance e disponibilità. E, ovviamente, che sia economicamente appetibile. Questo implica non

buttare nulla di quel che il cliente ha già in casa. A questo serve HP Operations Orchestration, un cruscotto che "vede tutto l'ambiente e che estende

l'automazione dall'in-house al cloud", automatizzando appunto la fornitura di servizi all'interno dell'infrastruttura esistente, sia essa tradizionale,

virtuale, o basata su cloud. In questo modo, spiega Derba, le organizzazioni possono potenziare l'ambiente It in modo trasparente ricorrendo

all'integrazione del servizio a pagamento Amazon Elastic Compute Cloud, in grado di "offrire una risposta rapida alle mutevoli condizioni del business".

E per quel che riguarda il controllo dei costi? "Lo si fa assicurando il corretto dimensionamento delle risorse cloud al fine di supportare esigenze di

business variabili". La soluzione per fare questo si chiama Hp Cloud Assure, per dimensionare correttamente i diversi modelli di distribuzione delle

capacità di calcolo, garantendo il raggiungimento dei livelli di servizio a fronte di un costo preventivato. Ai fornitori di servizi di telco, è indirizzato HP

Communications as a Service, un programma che offre alle Pmi servizi di comunicazione basati su cloud, erogati in outsourcing e fatturati come un

comune servizio utility, come avviene ad esempio per l'elettricità. Questo uso della modalità as-a-service, a detta di Derba, abilita anche le Pmi

all'accesso alla Bto, al tema fondamentale della relazione It-business, e a rivedere/standardizzare i processi con l'obiettivo di dare all'It il ruolo di

erogatore di servizi fruibili dal business. Tutto questo, come già detto, si integra con l'offerta di servizi, compresi quelli di outsourcing, pay-per-use, e

finanziari attraverso Hp Financial Services. Per dirla con Derba "unire le anime del realizzatore e del venditore". Questo passa anche attraverso il

rafforzamento della rete di business partner anche per l'area software di Hp, in passato un po' trascurato. 1 febbraio 2010