Interventi sugli edifici esistenti€¦ · Pertanto la struttura può essere progettata, per quanto...

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Anna Marzo, PhD Ingegnere Strutturista, Ricercatrice Interventi sugli edifici esistenti Bologna, 7 marzo 2018 Corsi di formazione e aggiornamento professionale per Energy Manager e esperti in gestione dell’energia

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  • Anna Marzo, PhD

    Ingegnere Strutturista, Ricercatrice

    Interventi sugli edifici esistenti

    Bologna, 7 marzo 2018

    Corsi di formazione e aggiornamento

    professionale per Energy Manager e

    esperti in gestione dell’energia

  • CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI (8.4 NTC-2018)

    2

    Interventi di riparazione o locali

    • Intervento: elementi isolati, singole parti e/o elementi della struttura, porzioni

    limitate della costruzione (aumento della sicurezza)

    • Progetto e valutazione sicurezza: solo su parti interessate, documentando che gli

    interventi:

    non producono modifiche al comportamento delle altre parti e globale

    comportano un miglioramento della sicurezza

    Interventi di miglioramento

    • Intervento: aumento sicurezza strutturale (anche se < livello nuove costruzione )

    • Progetto e valutazione sicurezza: estesi alle parti interessate da modifiche di

    comportamento e alla struttura nel suo insieme

    Interventi di adeguamento

    • Intervento: aumento sicurezza strutturale fino a raggiungere le prestazioni di 8.4.3

    • Progetto e valutazione sicurezza: estesi a tutta la struttura, oltre che alle parti

    interessate da modifiche anche se limitate rispetto al complesso strutturale

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

  • CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI (8.4 NTC-2018)

    3 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Adeguamento obbligatorio in caso di (8.4.3):

    a) Sopraelevazione (sono esclusi i casi in cui si realizzano cordoli sommitali)

    b) Ampliamento mediante opere strutturalmente connesse alla costruzione

    c) Variazioni di destinazione d’uso che comportino incrementi dei carichi

    globali verticali in fondazione superiori al 10% (valutati secondo la

    combinazione caratteristica rara impiegata per gli SLE reversibili (eq. 2.5.2

    del § 2.5.3, includendo i soli carichi gravitazionali (resta comunque fermo l’obbligo di procedere alla verifica locale delle singole parti e/o elementi della struttura, anche se interessano

    porzioni limitate della costruzione).

    d) Trasformazione mediante un insieme sistematico di opere che porti ad un

    organismo edilizio diverso dal precedente; nel caso degli edifici, effettuare

    interventi strutturali che trasformano il sistema strutturale mediante l’impiego

    di nuovi elementi verticali portanti su cui grava almeno il 50% dei carichi

    gravitazionali complessivi riferiti ai singoli piani

    e) Modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe III ad uso

    scolastico o di classe IV.

  • CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI (8.4 NTC-2018)

    4

    N.B.

    • Per i beni di interesse culturale ricadenti in zone dichiarate a rischio sismico, è in

    ogni caso possibile limitarsi ad interventi di miglioramento effettuando la relativa

    valutazione della sicurezza (ai sensi del comma 4 dell’art. 29 del D.L. 22 gennaio 2004, n. 42

    “Codice dei beni culturali e del paesaggio)

    • Per le costruzioni di valenza storico-artistica, anche se non vincolate, è

    disponibile anche la “Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri, 09.02.2011,

    Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio

    culturale

    • Adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a collaudo statico

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

  • IL PROGETTO D’INTERVENTO (8.7.5 NTC-2018)

    5 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Il progetto dell’intervento di adeguamento o miglioramento sismico deve

    comprendere (per tutte le tipologie costruttive)

    • Verifica della struttura prima dell’intervento con identificazione di

    carenze

    livello di azione sismica relativo allo SLU (e SLE se richiesto)

    • Scelta motivata del tipo di intervento

    • Scelta delle tecniche e/o dei materiali

    • Dimensionamento preliminare dei rinforzi e degli eventuali elementi strutturali

    aggiuntivi

    • Analisi strutturale con le caratteristiche della struttura post-intervento

    • Verifica della struttura post-intervento con

    determinazione del livello di azione sismica per la quale viene raggiunto lo

    SLU (e SLE se richiesto)

  • STRATEGIE DI INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO E

    L’ADEGUAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE ESISTENTI

    6 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: Isolamento Sismico

    INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI

    AUMENTO DELLE CAPACITÀ DISSIPATIVE DELLA STRUTTURA

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Interfaccia d’isolamento

    superficie di separazione sulla quale è attivo il

    sistema d’isolamento

    Sottostruttura

    parte della struttura sotto il sistema

    d’isolamento (incluse le fondazioni);

    Sovrastruttura

    parte della struttura isolata, ossia posta al di

    sopra dell’interfaccia d’isolamento

    REQUISITI GENERALI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    8 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Tempio Diana, Efeso

    Tempio di

    Heraion,

    Samo

    Una delle sette meraviglie del mondo antico

    realizzato nel VI secolo a.C., è fondata su un sottile

    strato paludoso dal quale era separato tramite uno

    strato di argilla mista a carbone e cenere (Plinio il

    Vecchio nella sua Naturalis Historia, I secolo d.C.)

    Fondato su un sottile e continuo strato di ghiaia a sua volta

    poggiante su uno di sabbia di spessore maggiore. Tecnica attribuita

    a Theodoros di Samo (VI secolo a.C.)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    9 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Mura di Troia

    Tempio Dorico, Paestum

    Poggiano su un compatto “cushion of earth”, come

    definito dallo scopritore Blegen, che separa la

    fondazione dal suolo rigido

    Ha uno strato di sabbia tra le fondazioni e il suolo rigido

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    10 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Giunto asismico (Stevenson, 1868)

    Il primo moderno sistema di isolamento: sfere in nicchie per proteggere il sistema di

    illuminazione in Giappone

    Carpani B., Base isolation from a historical perspective, 16WCEE

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    11 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Touaillon (1870)

    • Primo brevetto per un sistema di

    isolamento

    • Rulli in apposite nicchie sferiche tra

    sovrastruttura e fondazione

    • Ritorno alla posizione iniziale garantito

    dalla geometria ellittica del sistema di

    alloggiamento

    I PRIMI BREVETTI

    Calantarientes (1909)

    • strato di talco

    • spostamenti grandi ma accelerazioni molto

    ridotte

    • dispositivi che consentivano grandi

    spostamenti delle condotte (gas)

    • dispositivi per assicurarne la rigidezza per

    azioni sismiche modeste e vento

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    12 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    LE PRIME APPLICAZIONI: Isolatori elastomerici

    SCUOLA PESTALOZZI (SKOPJE, 1965) - Johann Heinrich Pestalozzi

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    13 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    LE PRIME APPLICAZIONI

    SCUOLA PESTALOZZI (SKOPJE, 1965) - Johann Heinrich Pestalozzi

    LDRB originario

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    14 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI MODERNI: HDRB

    • Elevata rigidezza in direzione

    verticale

    • Maggiori capacità di ricentraggio

    della struttura in seguito a un

    sisma

    • Minore rigidezza che permette di

    avere un periodo proprio della

    struttura isolata maggiore

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    15 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE : Impianti nucleari

    • adozione di sistemi di protezione sismica di massima sicurezza e affidabilità

    • possibilità di utilizzare lo stesso progetto per siti a diversa sismicità

    Electricite-de-France, 1978: inizio costruzione a Cruas primo impianto nucleare con

    isolamento sismico (PWR, potenza tot. = 3600 Mwe, in funzione nel 1984): ag=0.3g

    • Progetto standard di altri impianti realizzati in precedenza con ag=0.2g

    PRIMA APPLICAZIONE (anni ‘70) DI ISOLATORI MODERNI HDRB

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO (7.10 NTC-2018)

    16 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Spettro di risposta elastico = massima accelerazione Se nella struttura in funzione del suo

    periodo fondamentale di vibrazione T

    • Aumentare notevolmente il periodo

    proprio, riducendo così l’accelerazione

    spettrale e quindi le forze sismiche

    (aumentando la flessibilità tramite

    l’inserimento di isolatori sismici fra le

    fondazioni e la sovrastruttura);

    • Limitare la massima forza orizzontale

    trasmessa;

    • Eventuale aumento dello smorzamento

    mediante l’inserimento di elementi

    dissipatori di energia

    • Una appropriata combinazione delle

    suddette azioni

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    17 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Disaccoppiamento tra moto della struttura e del terreno

    È possibile progettare in campo elastico ►Zero Earthquake Damage Buildings

    Riduzione azioni

    sismiche Se,is/Se,bf < 0.20

    Aumento

    spostamento

    alla base SDe > 0.20 m

    Se (accelerazione) SDe (spostamento)

    T Tbf Tis

    Spettro di risposta elastico = massima accelerazione Se nella struttura in funzione del suo

    periodo fondamentale di vibrazione T

    Tbf = 0 ÷ 1 sec Tis ≥ 2 sec

    Acc. al

    suolo

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    18 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    A Z I O N E S I S M I C A

    DcDi

    AcAi

    SiSc

    Fc1

    Fc2Fi2

    Fi1

    EdificioConvenzionale

    Edificio conIsolamento alla base

    Fc2 >> Fc1

    Ac >> AiFc >> FiDc >> DiSc >> Si Fi2 Fi1

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    19 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    I dispositivi di isolamento ed eventualmente di dissipazione espletano

    una o più delle seguenti funzioni:

    • Sostegno dei carichi verticali (elevata rigidezza in direzione verticale e

    bassa rigidezza o resistenza in direzione orizzontale, grandi

    spostamenti);

    • dissipazione di energia con meccanismi isteretici o viscosi;

    • Ricentraggio del sistema;

    • Vincolo laterale con adeguata rigidezza, sotto i carichi non sismici

    La sovrastruttura e la sottostruttura devono rimanere in campo

    sostanzialmente elastico. Pertanto la struttura può essere progettata, per quanto riguarda i particolari costruttivi, con

    riferimento a costruzioni caratterizzate da agS ≤ 0,075g, allo SLV, con deroga al punto

    7.4.6 «Dettagli costruttivi per le strutture a comportamento dissipativo» e 7.9.6 «Dettagli

    costruttivi per elementi di calcestruzzo armato»

    REQUISITI GENERALI (7.10.2 NTC – 2018)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    20 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    • L’abbattimento delle forze d’inerzia, e quindi delle sollecitazioni, prodotte

    dal sisma sulla struttura, tale da evitare il danneggiamento degli elementi

    strutturali (travi, pilastri, etc.) anche sotto terremoti violenti;

    • Una drastica riduzione degli spostamenti d’interpiano, tale da ridurre

    notevolmente o eliminare del tutto il danno agli elementi non strutturali

    (tamponature, tramezzi, etc.) e garantire la piena funzionalità

    dell’edificio, anche a seguito di un terremoto violento;

    • Un’elevata protezione del contenuto strutturale;

    • Una percezione molto minore delle scosse sismiche da parte degli

    occupanti.

    • Tutto ciò sta a significare una notevole riduzione o addirittura un totale

    azzeramento dei costi di riparazione dell’edificio a seguito di un evento

    sismico, anche di elevata intensità.

    I VANTAGGI PRINCIPALI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    21 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CONDITIO SINE QUA NON

    Terreno non molto soffice: non deve amplificare componenti con TTis

    La sovrastruttura deve avere rigidezza tale da non amplificare le azioni trasmesse

    attraverso il sistema di isolamento: Tbf

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    22 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CONDITIO SINE QUA NON

    In alternativa si possono utilizzare sistemi di dissipazione dell’energia

    Giunti laterali realizzabili: per consentire gli spostamenti dovuti al sistema di

    isolamento e rispettare la compatibilità con strutture adiacenti

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    23 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    IMPIANTI

    7.10.6.1 - Le eventuali connessioni, strutturali e non, particolarmente quelle

    degli impianti, fra la struttura isolata e il terreno o le parti di strutture non

    isolate, devono assorbire gli spostamenti relativi corrispondenti allo SLD

    senza subire alcun danno o limitazione d’uso

    7.10.6.2.2 - In tutte le costruzioni, le connessioni del gas e di altri impianti

    pericolosi che attraversano i giunti di separazione devono essere progettate

    per consentire gli spostamenti relativi della sovrastruttura isolata, con lo

    stesso livello di sicurezza adottato per il progetto del sistema d’isolamento

    7.10.6.2.1 - Nelle costruzioni di classe d’uso IV, le eventuali connessioni,

    strutturali e non strutturali, particolarmente quelle degli impianti, fra la

    struttura isolata e il terreno o le parti di strutture non isolate devono assorbire

    gli spostamenti relativi previsti dal calcolo senza danni

  • 24 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CONTROVENTI NON DISSIPATIVI

    INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : SISTEMI DI RINFORZO METALLICI

    ICOMET Costruzioni Metalliche S.r.l.

    https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&ved=2ahUKEwjkgNjkmNPZAhXC2aQKHeEFBYUQjRx6BAgAEAY&url=https://www.ingenio-web.it/3880-analisi-dellefficacia-di-controventi-sismici-realizzati-con-funi-in-acciaio&psig=AOvVaw2fJroGH9ff2fbIDYA3yPs7&ust=1520270951010601

  • 25 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CONTROVENTI DISSIPATIVI

    INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : SISTEMI DI RINFORZO METALLICI

  • 26 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : SISTEMI DI RINFORZO METALLICI

    CONTROVENTI DISSIPATIVI

  • 27 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    PARETI A TAGLIO DISSIPATIVE E NON DISSIPATIVE (Acciaio o alluminio)

    INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : SISTEMI DI RINFORZO METALLICI

    s = 0.7 ÷ 1,5 mm

  • INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : TECNOLOGIE AVANZATE PER IL C.A.

    28 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

  • INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : TECNOLOGIE AVANZATE PER IL C.A.

    29 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CONFRONTO NUMERICO-SPERIMENTALESPERIMENTALE

    Modulo 2 – Controventi a stabilità impedita (BRB)

    Modulo 4 – Controventi eccentrici (EB)

    Modulo 3 – Rinforzo con fibre di carbonio (C-FRP)

    Modulo 5 – Controventi con leghe a memoria di forma (SMA)

    Modulo 1 – Isolamento alla base

    Modulo 6– Pareti a taglio metallici (alluminio e acciaio)

  • INCREMENTO DELLA RESISTENZA E DELLA RIGIDEZZA

    STRUTTURALI : TECNOLOGIE AVANZATE PER IL C.A.

    CONFRONTO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

  • 31

    LE TAMPONATURE NELLA PROGETTAZIONE ANTISMICA

    Sotto l’effetto dei carichi sismici, le tamponature possono inoltre interagire

    negativamente con i telai, danneggiando gli elementi resistenti verticali, o

    subire fenomeni di ribaltamento e quindi caduta

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

  • 32

    LE TAMPONATURE NELLA PROGETTAZIONE ANTISMICA

    Oltre ad essere posizionate in modo tale da rispettare le caratteristiche di

    regolarità in pianta e in altezza delle costruzioni, le tamponature devono

    essere verificate per l’azione sismica, corrispondente a ciascuno degli stati

    limite considerati, calcolata come:

    𝐹𝑎 =𝑆𝑎𝑊𝑎

    𝑞𝑎

    𝑆𝑎 = 𝛼 ∙ 𝑆 ∙3 ∙ 1 + 𝑍/𝐻

    1 + 1 −𝑇𝑎𝑇1

    2 − 0,5

    Peso dell’elemento

    Fattore di struttura

    Accelerazione massima

    Al fine di contenere le lesioni negli elementi non strutturali che possono

    rendere l’edificio temporaneamente inagibile, la Norma pone inoltre dei limiti

    per gli spostamenti di interpiano della struttura allo stato limite di danno.

    dr < 0,005 h dr ≤ drp ≤ 0,01 h

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE

  • 33

    LE TAMPONATURE NELLA PROGETTAZIONE ANTISMICA

    Le Circolare 617/2009 al punto C7.3.6.3 precisa infine che

    La prestazione consistente nell’evitare collassi fragili e prematuri e la

    possibile espulsione sotto l’azione della Fa delle tamponature si può

    ritenere conseguita con l’inserimento di leggere reti da intonaco sui

    due lati della muratura, collegate tra loro e alle strutture circostanti a

    distanza non superiore a 500mm sia in direzione orizzontale sia in

    direzione verticale, ovvero con l’inserimento di elementi di armatura

    orizzontale nei letti di malta, a distanza non superiore a 500mm.

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE

  • 34

    1) Realizzazione di una tamponatura antisismica

    2) Realizzazione di una tamponatura termoisolante

    Richieste prestazionali attuali

    Sistema integrato

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE

  • 35

    IL FUSTO DELLA CANAPA E I SUOI IMPIEGNI

    Il fusto della canapa è costituito da una parte legnosa

    interna (canapulo) e da una parte fibrosa esterna

    (tiglio).

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 36

    L’IMPIEGO DEL CANAPULO

    Il canapulo miscelato alla calce consente di ottenere un materiale biocomposito

    con applicazioni differenti in edilizia in base alla tipologia dei componenti e alla

    loro proporzione.

    - MATTONI, BLOCCHI, PANNELLI

    - CAPPOTTI ISOLANTI

    - MASSETTI

    - ecc

    Proprietà:

    - Isolamento termico/acustico

    - Salubrità degli ambienti

    - Sequestro di carbonio

    - Resistenza al fuoco

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 37

    L’IMPIEGO DELLE FIBRE

    La parte fibrosa esterna ha la

    caratteristica di possedere

    notevole resistenza a trazione

    In epoca medioevale i Veneziani

    utilizzavano la fibra di canapa

    per realizzare corde e vele

    destinate alla marineria velica

    mentre, nei secoli successivi, le

    corde in canapa erano

    largamente impiegate per

    sollevare pesi.

    L'innalzamento dell'obelisco Vaticano in

    un'incisione settecentesca

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 38

    UNA SOLUZIONE PER CONIUGARE EFFICIENZA E SICUREZZA

    Le corde:

    - Sono arrangiate su due piani cordati che insieme costituiscono il sistema base;

    - Si oppongono al ribaltamento fuori piano della parete di tamponatura;

    Il sistema base può essere combinato con uno o più pannelli cui è demandata la funzione termoisolante.

    Il sistema brevettato da ENEA integra in un kit componibile le funzioni antisismica e termoisolante,

    delegandole ad elementi diversi (corde e pannelli) entrambi originati dal fusto della canapa.

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 39

    UNA SOLUZIONE PER CONIUGARE EFFICIENZA E SICUREZZA

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 40

    UNA SOLUZIONE PER CONIUGARE EFFICIENZA E SICUREZZA

    Il sistema sfrutta la resistenza a trazione delle corde il cui elevato valore,

    storicamente riconosciuto, è stato confermato svolgendo delle indagini

    sperimentali presso i Laboratori ENEA di Faenza

    • Lunghezza campione 220mm

    • Diametro complessivo 3mm

    (composto da tre fili avvolti)

    Curva forza-spostamento

    Rottura primo filo

    Rottura secondo filo

    Rottura terzo filo

    • Modulo di Young E = 2213 MPa

    • Forza di trazione a rottura Fu = 540 N

    • Deformazione ultima eu = 0,035

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • 41

    UNA SOLUZIONE PER CONIUGARE EFFICIENZA E SICUREZZA

    Al sistema base è delegata la funzione antisismica di contenimento della tamponatura

    mentre il trasferimento dell’azione ribaltante dalla parete alla parte strutturale è garantito da

    connessioni meccaniche con montaggio a secco

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MIGLIORAMENTO DEL COMPORTAMENTO SISMICO E

    TERMOACUSTICO DELLE TAMPONATURE: Soluzione integrata

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO

    42 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLAMENTO SISMICO

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    43 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    TIPOLOGIE DI ISOLATORI ELASTOMERICI

    Esistono sostanzialmente tre tipi di isolatori elastomerici attualmente in

    commercio, classificabili in relazione alle caratteristiche dissipative

    dell’elastomero e all’eventuale presenza di inserti:

    • 1. in gomma armata a basso smorzamento:

    o Comportamento meccanico sostanzialmente elastico ;

    o Rapporto di smorzamento molto basso, dell’ordine del 2 – 4%;

    o Semplici da realizzare e da modellare, il loro comportamento meccanico risulta

    sostanzialmente indipendente dalla frequenza di oscillazione, poco sensibile alla

    temperatura.

    o Richiedono, generalmente, opportuni dispositivi ausiliari, per incrementarne la

    capacità dissipativa sotto sisma ed evitare movimenti eccessivi della struttura per

    effetto delle azioni orizzontali di esercizio

    • 2. in gomma armata ad elevato smorzamento;

    • 3. in gomma armata con nucleo in piombo o altro materiale dissipativo.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    44 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI ELASTOMERICI ARMATI AD ELEVATO SMORZAMENTO (HDRB)

    • Rigidezza = Fmax / dmax varia col ciclo di carico

    • Energia dissipata area ciclo, varia col ciclo di

    carico

    • Coefficiente di smorzamento viscoso equivalente ξ

    (Wd=energia dissipata in un ciclo completo di carico)

    • Carico verticale massimo V in presenza di azioni

    sismiche in corrispondenza di dE

    Convenzionalmente si definiscono:

    • Rigidezza equivalente Ke (riferito a d = dE)

    F (kN)

    d (mm)

    Curve Forza – Spost.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    45 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI ELASTOMERICI ARMATI (HDRB): Componenti e dimensioni

    (Area elastomero)

    (Area singola piastra)

    (Area laterale libera del

    singolo elastomero)

    (Spessore totale elastomeri)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    46 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI ELASTOMERICI ARMATI (HDRB): Comportamento e verifiche

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    47 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Mura di Troia

    ISOLATORI ELASTOMERICI ARMATI (HDRB): Comportamento e verifiche

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    48 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI ELASTOMERICI GOMMA-PIMBO

    Uno o più nuclei in piombo

    Smorzamento viscoso equiv. fino a

    25-30%

    Vantaggio:

    Ridotti valori di spostamento

    Svantaggi:

    • Processo di produzione più

    difficoltoso

    • Minore capacità di ricentraggio

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    49 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Mura di Troia

    TIPOLOGIE DI ISOLATORI A SCORRIMENTO

    • Gli isolatori a scorrimento possono essere monodirezionali e

    multidirezionali, consentendo spostamenti in una sola direzione e in tutte

    le direzioni del piano orizzontale

    • Gli isolatori unidirezionali hanno trovato applicazione nell’isolamento

    sismico dei ponti, essendo questi caratterizzati da un comportamento

    totalmente diverso nelle due direzioni e necessitando, generalmente, di un

    sistema di isolamento efficace nella sola direzione longitudinale;

    • Negli edifici si usano gli isolatori multidirezionali per ottenere un

    comportamento isotropo nel piano orizzontale

    • Questi ultimi sono costituiti da due o più dischi di diverso diametro che

    scorrono l’uno sull’altro, le cui superfici sono realizzate con materiali

    particolari che sviluppano una bassa resistenza d’attrito al contatto. Le

    superfici di scorrimento possono essere piane o curve

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    50 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI PIANE (SD)

    • Appoggi acciaio-PTFE (politetrafluoroetilene) con bassi valori delle resistenze

    per attrito

    • = 6 ÷ 12% ► si riduce a 1 ÷ 2% mediante lubrificazione

    • Coefficiente di attrito dinamico è funzione di:

    oPressione di contatto (lineare)

    oVelocità di scorrimento

    o Temperatura

    oUsura

    • Carico portato è indipendente dallo spostamento

    • Non hanno capacità ricentrante ► sono necessari:

    o dispositivi ausiliari

    o isolatori elastomerici

    la sua valutazione è molto

    incerta e viene trascurato, si

    assume =0, ossia

    spostamenti orizzontali liberi

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    51 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS)

    Incorpora senza ausilio di altri elementi:

    • Funzione ricentrante: data dalla superficie curva

    • Funzione dissipativa: superficie non lubrificata, attrito non ridotto

    Deriva dal Friction Pendulum System (FPS), sviluppato in USA, utilizzando elementi a

    scorrimento rivestiti da speciale tessuto

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    52 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS): SINGOLO

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    53 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS): DOPPIO

    Con la stessa azione laterale si può

    avere uno spostamento maggiore. Le

    superfici potrebbero avere coefficiente di

    attrito diverso

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    54 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS): TRIPLO

    E’ caratterizzato da due superfici concave esterne in acciaio, al cui interno è frapposto

    un elemento articolato composto da due ulteriori superfici concave di minori dimensioni

    (superfici 2 e 3), separate da un corpo cilindrico con sezioni terminali a curvatura

    opposta.

    Il vantaggio essenziale è quello di

    sviluppare le proprie caratteristiche

    isteretiche in modo tale da

    controllare la risposta a diversi

    “range” di eccitazione a cui può

    essere sottoposto, permettendo agli

    ingegneri di scegliere differenti

    combinazioni di rigidezza e

    smorzamento a differenti livelli di

    eccitazione e raggiungere obiettivi

    multipli di risposta che non

    sarebbero stati possibili in passato.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    55 INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS): Rigidezza, Periodo,

    Smorzamento

    Eq. pendolo in movimento: equilibrio tra Forza d’inerzia e Forza di richiamo del peso:

    x R

    R

    2R

    Tg

    k g

    m R Pulsazione

    Periodo

    Indipendenti

    dalla massa

    mg

    kR

    Rigidezza:

    Gli isolatori con superfici di scorrimento curve consentono di realizzare sistemi di

    isolamento il cui periodo di oscillazione è indipendente dalla massa del manufatto

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    56

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ( 𝜇𝑑𝑖𝑛

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLATORI A SCORRIMENTO CON SUPERFICI CURVE (CSS): Modello lineare

    equivalente

    • L’attrito non deve essere eccessivo, altrimenti il sistema potrebbe non ricentrarsi ► 20%

    • Attrito statico > attrito dinamico ► garantisce una rigidezza nei confronti dei carichi

    statici e sismi di piccola entità

    • Smorzamento funzione di: attrito dinamico e raggio R (e quindi del periodo T)

    -4

    -3

    -2

    -1

    0

    1

    2

    3

    4

    -6 -4 -2 0 2 4 6

    F

    d

    F0

    Fmax

    Fmin

    KeK

    -F0

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MODELLAZIONE Coerentemente con i requisiti generali:

    Sovrastruttura e Sottostruttura

    • modellate come sistemi a comportamento

    elastico lineare

    Sistema di isolamento

    • può essere modellato, in relazione alle sue

    caratteristiche meccaniche, con:

    comportamento visco-elastico lineare

    o

    legame costitutivo non lineare

    • deformabilità verticale degli isolatori: messa

    in conto se Kv / Kesi < 800

    Kv = rigidezza verticale sistema isol.

    Kesi = rigidezza equiv. orizzontale

    sistema di isolamento

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MOVIMENTI INDESIDERATI E RICENTRAGGIO

    Minimizzare le differenze di comportamento degli isolatori

    • tensioni di compressione per quanto possibile uniformi

    Evitare o limitare azioni di trazione negli isolatori

    • Carico verticale V ≥ 0

    a tal fine si può agire sugli interassi della maglia strutturale

    • Se dall’analisi V

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISPEZIONABILITA’ E RIGIDEZZA

    Alloggiamento dispositivi e collegamento alla struttura:

    assicurarne l’accesso rendere i dispositivi stessi ispezionabili e sostituibili

    Strutture piano di posa isolatori e piano su cui appoggia la sovrastruttura:

    devono avere un comportamento rigido nel piano suddetto:

    • Diaframma rigido, sia sopra che sotto il sistema di isolamento

    • Limitazione dello spostamento orizzontale degli elementi verticali in

    condizioni sismiche: < 1/20dello spostamento relativo del SI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    PROTEZIONE DAL FUOCO

    Strutture piano di posa isolatori e piano su cui appoggia la sovrastruttura:

    devono avere un comportamento rigido nel piano suddetto:

    diaframma rigido, sia sopra che sotto il sistema di isolamento

    elementi verticali il cui spostamento orizzontale in condizioni

    sismiche < 1/20 dello spostamento relativo del SI

    In alternativa, occorre prevedere dispositivi che, in caso di distruzione

    degli isolatori, siano idonei a trasferire il carico verticale alla sottostruttura

    San Francisco Emergency Management Center

    (M=8.3)

    Ove necessario, gli isolatori dovranno essere protetti da possibili effetti

    derivanti da attacchi del fuoco, chimici o biologici

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    GIUNTI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    IMPIANTI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    COLLAUDO IN CORSO D’OPERA

    Controllo di:

    • Posa in opera dei dispositivi, nel rispetto di:

    posizione orizzontale

    tolleranze

    modalità di posa prescritte dal progetto

    • Giunti

    completa separazione tra sovrastruttura e sottostruttura e tra sovrastruttura e

    altre strutture adiacenti, con il rigoroso rispetto delle distanze di separazione

    (gap) previste in progetto,

    corretta installazione delle protezioni dei giunti strutturali

    • Elementi di interfaccia flessibili per le tubazioni (gas e acqua)

    Eventuale esecuzione di:

    • prove per la caratterizzazione dinamica del sistema di isolamento atte a

    verificare, nei riguardi di azioni di tipo sismico, che le caratteristiche della

    costruzione corrispondano a quelle attese

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    MONITORAGGIO

    Input al bedrock

    • almeno una terna accelerometrica in profondità in prossimità dell’edificio

    Input in superficie

    • almeno una terna accelerometrica in superficie in prossimità dell’edificio

    Input in fondazione

    • almeno una terna accelerometrica sull’estradosso della fondazione

    Risposta della struttura

    • almeno 4 accelerometri al primo impalcato

    • 4 in sommità (se gli impalcati sono infinitamente rigidi)

    • eventuali altri accelerometri ai piani intermedi

    Comportamento degli isolatori

    • sensori di spostamento relativo nelle due direzioni per un significativo numero di

    dispositivi di isolamento

    Monitoraggio delle parti non strutturali

    • al fine di verificare l'assenza di amplificazioni locali

  • INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    ISOLAMENTO SISMICO:

    ALCUNE APPLICAZIONI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    INSERIMENTO IN EDIFICI ESISTENTI: EDIFICI IN C.A.

    Per inserire il sistema di isolamento sismico negli edifici in cemento

    armato, ci sono principalmente due tipi di intervento:

    T1) Tagliare ed una porzione delle colonne (e delle pareti, se presenti) e

    successivamente inserire gli isolatori; la soluzione migliore, quando

    possibile, è inserire i dispositivi nella parte superiore delle colonne

    del piano più basso (il piano sotterraneo, se presente);

    T2) Inserire i dispositivi tra le fondazioni esistenti e le nuove sotto-

    fondazioni, che devono essere costruite appositamente; a volte,

    essendo la fondazione esistente non affidabile, dovrebbero essere

    costruiti ex-novo entrambi i livelli

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    T1) Adeguamento sismico: Centro Polifinzionale Rione Traiano, Soccavo, Napoli

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    T1) Adeguamento sismico: Centro Polifinzionale Rione Traiano, Soccavo, Napoli

    Il Centro Multifunzionale di Rione Traiano a Napoli è tra le prime applicazioni della

    tecnica T1.

    • Era stato costruito prima del terremoto Campano-Lucano del 1980, quando l'area

    non era classificata come sismica, ma era rimasto incompleto.

    • Ha una forma abbastanza asimmetrica.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Adeguamento sismico: Centro Polifinzionale Rione Traiano, Soccavo, Napoli

    Intervento di adeguamento alla classificazione sismica vigente (completamento nel

    2005)

    Lavorazioni:

    • Realizzazione di una struttura in acciaio al di sopra delle fondazioni e

    dell’interfaccia d’isolamento

    by ALGA

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Adeguamento sismico: Centro Polifinzionale Rione Traiano, Soccavo, Napoli

    Costo intervento = 80 € / m2.

    • Taglio della porzione di pilastro con filo diamantato per inserimento isolatori

    • Posa in opera di 630 HDRB nei pilastri e nelle pareti esterne

    by ALGA

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Edifici di via Tigli a Pianola (AQ)

    by ALGA

    • Edificio composto da 3 blocchi separati, ultimati appena prima del terremoto

    dell’Aquila del 2009

    • Avevano subito danni alle parti non strutturali

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Edifici di via Tigli a Pianola (AQ): Caratterizzazione dinamica

    by ALGA

    Sismometri Sistema di

    acquisizione

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Edifici di via Tigli a Pianola (AQ): Posizionamento dispositivi

    by ALGA

    • I 3 blocchi sono stati collegati al

    primo piano e gli isolatori sono stati

    inseriti in testa ai pilastri del piano

    • Unica piattaforma di base con 26

    HDRB (Ke=744 N/mm) e 55 SD

    • T= 2.96 s, d2=300 mm, V=1000 kN

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Edifici di via Tigli a Pianola (AQ): Posizionamento dispositivi

    by ALGA

    By FIP Industriale

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    T1) Edifici di via Tigli a Pianola (AQ): Posizionamento dispositivi

    Le ispezioni condotte in seguito alle sequenze sismiche Agosto-Ottobre 2016

    nel Centro Italia hanno dimostrato che il complesso edilizio ha avuto un

    comportamento ottimale

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    COMPORTAMENTO IN CASO DI SISMA

    Terremoto Lu-Shan Cina, (MW = 7.0) DEL 20 Aprile 2013 PGA = 0.4-0.6 g

    Ospedale della contea (7 piani oltre il piano terra e le fondazioni):

    2 edifici con fondazioni convenzionali;

    1 edificio isolato alla base

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    COMPORTAMENTO IN CASO DI SISMA

    Lushan earthquake (Mw = 7.0), 2013, China

    I 2 edifici non isolati: inutilizzabili L’edifici isolato: perfettamente funzionante

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    T2)EDIFICI DI VIA LATINI A FABRIANO (danni da sisma MARCHE-UMBRIA 1997/98)

    La prima applicazione in Europa occidentale

    Progetto: G. Mancinelli

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    • Fondazioni esistenti: plinti su due pali

    • Nuove fondazioni: plinti sotto quelli esistenti;

    • Dispositivi di isolamento: inseriti tra il nuovo e il vecchio plinto;

    • Posa in opera degli isolatori

    • Taglio dei pali nella fascia di alloggiamento degli isolatori

    T2)EDIFICI DI VIA LATINI A FABRIANO (danni da sisma MARCHE-UMBRIA 1997-98)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Fondazioni esistenti: plinti su 2 pali Plinti esistenti rinforzati e nuovi plinti

    Messa in opera dell’isolatore (con martinetti

    piatti a perdere iniettati con resina epossidica) Taglio dei pali e separazione delle due parti

    T2)EDIFICI DI VIA LATINI A FABRIANO (danni da sisma MARCHE-UMBRIA 1997-98)

    L’edificio è stato soggetto alla sequenza sismica 2016-2017 nell'Italia centrale e non ha

    subito alcun danno, contrariamente ad altri edifici convenzionali

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    Essendo progettate senza tener conto del sisma sono:

    • Vulnerabili anche nei confronti di eventi di bassa intensità;

    • Sono spesso caratterizzate da:

    Irregolarità sia in pianta che in elevazione

    Carenze di collegamento tra I paramenti murari

    Solai deformabili

    Fondazioni superficiali

    La riabilitazione strutturale di edifici storici è molto delicata in quanto:

    E’ richiesto un elevato livello di sicurezza per la presenza di turisti;

    Devono essere preservate le caratteristiche oridinali del monumento

    per conservarne l’identità ed il valore storico

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    Le tecniche tradizionali non sempre sono adeguate in quanto:

    • Sono basate su interventi che garantiscano l’incremento di resistenza e

    duttilità;

    • Spesso sono irreversibili;

    • Utilizzano materiali differenti e spesso incompatibili con quelli originali;

    • Determinano la modifica della concezione strutturale originale;

    • In caso di eventi sismici di elevata intensità possono al più evitare il

    collasso, ma no riescono ad evitare gravi danni alle parti strutturali e

    non

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    L'uso dell'isolamento alla base negli edifici in muratura è concettualmente scorretto:

    le pareti in muratura trasferiscono carichi alle fondazioni lungo tutte le superfici di

    contatto, mentre gli isolatori concentrano i carichi solo in alcuni punti, la cui scelta è

    una questione fondamentale

    Ogni parete in muratura tra due

    aperture dovrebbe trasferire una

    forza verticale, una forza

    orizzontale e un momento flettente

    alla fondazione

    Quindi, almeno due supporti

    dovrebbero essere posizionati

    sotto ogni parete, alle sue

    estremità

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    Osservazioni:

    • È necessario realizzare un adeguato elemento orizzontale (trave) al di sopra del

    sistema di isolamento per trasferire le forze di taglio dalle sovrastrutture agli

    isolatori;

    • Questa implementazione potrebbe essere molto costosa, poiché richiede un

    numero elevato di dispositivi e non è adatta per pareti strette;

    • Inoltre, a causa dell'elevato numero di dispositivi, i carichi verticali sui dispositivi

    potrebbero essere molto bassi, quindi in caso di azioni sismiche potrebbero

    essere soggetti a trazione

    La soluzione migliore consiste nel realizzare una struttura molto rigida sotto le pareti

    in muratura del primo livello, in grado di assorbire le azioni locali dalla sovrastruttura

    e trasferirle a un numero limitato di dispositivi

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    Dovrebbero essere posizionati

    principalmente negli incroci

    murari e se le distanze sono

    troppo lunghe, devono esserne

    inseriti altri aggiuntivi

    Questa soluzione sembra

    essere più appropriata per una

    diffusa applicazione dello

    isolamento alla base negli edifici

    in muratura.

    In pratica la struttura rigida sotto il primo livello dovrebbe essere costituita da

    fondazioni in c.a.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI IN MURATURA ED EDIFICI STORICI

    Requisiti richiesti:

    • Ispezionabilità per controllo e sostituzione dei dispositivi

    • Elementi strutturali tra gli isolatori e il piano di appoggio (sottostruttura) devono

    essere sufficientemente rigidi rispetto ai dispositivi stessi

    • Posizione degli isolatori scelta in base alle condizioni più opportune

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICIO STORICO IN MURATURA: Edificio scolastico a Vanadzor (Armenia)

    Edificio in muratura su 4 livelli

    Isolatori sismici del tipo “Medium Damping Rubber Bearing” (MDNB), 2002

    (progetto M. Melkumyian)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICIO STORICO IN MURATURA: Edificio scolastico a Vanadzor (Armenia)

    (progetto M. Melkumyian)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICIO STORICO IN MURATURA: Edificio scolastico a Vanadzor (Armenia)

    (progetto M. Melkumyian)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    EDIFICI STORICI: City Hall diSan Francisco

    Distrutto dal terremoto del 1906

    Ricostruito nel 1912

    Danneggiato dal sisma di Loma Prieta del 1989

    Intervento di retrofit del 2000: 530 LRB, 62 SD

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    • All’epoca della costruzione, 1914, era l’edificio più alto della

    costa occidentale;

    • Gravemente danneggiato dal terremoto di Loma Prieta del

    1989

    • Isolamento sismico: 111 dispositivi in gomma armata di cui 36

    con nucleo in piombo + pareti a taglio in c.a.

    • Completato nel 1995

    EDIFICI STORICI: City Hall di Oakland

    L’inserimento dei dispositivi avvenne

    mediante il taglio delle colonne al primo

    piano, sostenute temporaneamente da

    martinetti idraulici.

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    City Hall in Pasadena

    • Completato nel 1927 e dichiarato

    edificio storico Nazionale nel 1980

    • Dal 2004 al 2007 ha subito una

    ristrutturazione completa,

    l’adeguamento sismico ed energetico;

    • Isolamento sismico: Isolatori a

    pendolo ad attrito infondazione +

    pareti a taglio in c.a.

    City e County Building della contea di

    alt Lake City

    • Completato nel 1894

    • Isolamento sismico: 443 elastomeri con

    inserti in piombo;

    • Installati sulle fondazioni esistenti

    • Intervento eseguito nel 1989

    EDIFICI STORICI

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    Inserimento dei dispositivi:

    • Nelle pareti del piano terra

    • Al di sotto delle fondazioni

    Vantaggi:

    • Richiede lavori tradizionali

    • Non è onerosa economicamente

    IS ESISTENTI: INSERIMENTO IN FONDAZIONE

    Svantaggi:

    • Modifiche in fondazione

    • Non è reversibile

    • Non sempre applicabile in edifici

    storici

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    STRUTTURA ISOLAMENTO SISMICO EDIFICI ESISTENTI: Brevetto ENEA-POLITO

    P. Clemente (ENEA), A. De Stefano, G. Barla (POLITO)

    Gap

    Parete

    interna

    Isolatori

    Inseriti previa rimozione degli

    elementi di connessione

    Terreno

    Settore cilindrico inferiore

    Tubi in c.a. inseriti a con tecnica

    spingitubo o microtunnelling (D ≥ 2 m)

    Settore cilindrico

    superiore

    Parete

    esterna

    Connessione rigida

    tra l’edificio e il

    sistema di isolamento

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    BREVETTO INT. ENEA-POLITO: INSERIMENTO DEI TUBI

    Scavo trincea

    Inserimento tubi mediante spingitubo o micro-tunnelling

    (diametro tubi ≥ 2 m per consentire l’ispezione)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    BREVETTO INT. ENEA-POLITO: I TUBI

    • Forma particolare

    • Composti da:

    settori circolari inferiori

    settori circolari

    elementi removibili che li

    connettono

    Elementi rossi: sostituiti

    dagli isolatori

    Elementi grigi:

    da rimuovere

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    BREVETTO INT. ENEA-POLITO: INSERIMENTO IDOLATORI

    Rimozione elementi rossi

    Connessione tubi adiacenti con elementi in c.a. o acciaio

    Posizionamento dei sispositivi di isolamento

    Rimozione elementi grigi

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    BREVETTO INT. ENEA-POLITO: PARETI

    Pareti verticali

    Irrigidimento terreno o connessioni rigide tra

    edificio e sistema di isolamento

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    STRUTTURA ISOLAMENTO SISMICO EDIFICI ESISTENTI: Brevetto ENEA-POLITO

    Applicazioni

    • Edifici di interesse storico artistico

    • Centri storici: aggregati edilizi complessi

    • Impianti chimici e nucleari (edifici con tubazioni e altro)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CASO STUDIO: PALAZZO MARGHERITA (PM)

    Caratterizzazione dinamica

    Miglioramento sismico convenzionale per

    sopportare almeno 0.05g

    Isolamento sismico

    Attenzione a: Vibrazioni indotte e cedimenti

    del suolo

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CASO STUDIO: PALAZZO MARGHERITA (PM)

  • DISACCOPPIAMENTO TRA IL MOTO DELLA STRUTTURA E

    QUELLO DEL TERRENO: ISOLAMENTO SISMICO

    INTERVENTI SUGLI EDIFICI ESISTENTI

    CASO STUDIO: PALAZZO MARGHERITA (PM)

    Piattaforma isolante al di sotto delle fondazioni

    Edificio non modificato anche nei piani interrati

    Tunnel utilizzabili per passaggio pedonale o parcheggio

  • [email protected]

    Titolo della presentazione - luogo - data (piè pagina - vedi istruzioni per visualizzazione in

    tutta la presentazione)

    mailto:[email protected]