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OTTOBRE 2016 DATA: PROGETTISTA IMPIANTI MECCANICI: Ing. GIORGIO CISOTTO Cell. 335-6444874 / e.mail: [email protected] Via Cavalleria, 6 - 33170 PORDENONE COMPLESSO PATRIMONIALE DI VIA ROMA 5-7-9 - GORIZIA INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO DELL'IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA PROGETTISTA PREVENZIONE INCENDI: Per. Ind. SERGIO BELLOCCHIO Cell. 338-6633233 / e.mail: [email protected] Via Borgo Brossana, 36 - 33043 Cividale (UD) E DI PREVENZIONE INCENDI PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO

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OTTOBRE 2016

DATA:

PROGETTISTA IMPIANTI MECCANICI:

Ing. GIORGIO CISOTTO

Cell. 335-6444874 / e.mail: [email protected]

Via Cavalleria, 6 - 33170 PORDENONE

COMPLESSO PATRIMONIALE DI VIA ROMA 5-7-9 - GORIZIA

INTERVENTI DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO

DELL'IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA

PROGETTISTA PREVENZIONE INCENDI:

Per. Ind. SERGIO BELLOCCHIO

Cell. 338-6633233 / e.mail: [email protected]

Via Borgo Brossana, 36 - 33043 Cividale (UD)

E DI PREVENZIONE INCENDI

PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO

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PARTE * A * - IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

PARTE * B * - OPERE DI PREVENZIONE INCENDI

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Regione F.V.G. - Complesso patrimoniale di Via Roma a Gorizia

Interventi di adeguamento e miglioramento dell’impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

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Complesso patrimoniale di Via Roma 5/7/9 a GoriziaInterventi di adeguamento e miglioramento dell'impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

impianti di climatizzazione - progetto esecutivo

I. MANUALE D'USO

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4 Impianto di climatizzazione

DESCRIZIONE

INTERVENTI PREVISTI

Gli impianti presi in considerazione, e che di seguito vengono sommariamente descritti, sono i seguenti:- sottocentrale termica- centrale frigorifera e torri evaporative- sistema di umidificazione per le unità di trattamento aria- miglioramento dei sistemi di presa aria esterna per le unità di trattamento aria- impianto a ventilconvettori- bonifica da amiantoTutti i lavori sono comunque descritti dettagliatamente nel Capitolato speciale d'appalto, nei disegni di progetto e nell’Elenco prezzi unitari.

SOTTOCENTRALE TERMICA

La sottocentrale termica sarà ubicata nel locale del primo piano interrato precedentemente adibito a centrale termica. Questa infatti è già stata spostata all’esterno dell’edificio nell’ambito di un altro appalto.Saranno rimossi: tubazioni, elettropompe, valvole di regolazione automatica, valvolame di intercettazione e ritegno, regolatori automatici, quadro elettrico con le linee elettriche a valle, etc.Saranno poi installati i nuovi impianti con ottimizzazione delle apparecchiature e dell’impostazione impiantistica.Saranno quindi sostituite tutte le elettropompe esistenti con altre aventi caratteristiche funzionali similari, ma ciascuna completa di regolatore elettronico di velocità.Saranno montate nuove valvole di intercettazione, ritegno e taratura e nuovi filtri a y.Saranno installate nuove tubazioni, che collegheranno il nuovo circuito dei ventilconvettori e tutti gli altri circuiti esistenti. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente come indicato negli elaborati di progetto.Saranno sostituite anche le apparecchiature di regolazione automatica: valvole motorizzate a tre vie, sonde, regolatore a microprocessore, perché si trovano in cattivo stato e non garantiscono più un funzionamentoaffidabile. La regolazione sarà a compensazione esterna per i radiatori ed a punto fisso per i ventilconvettori.L’alimentazione dell’acqua fredda per il caricamento degli impianti sarà derivata direttamente dal collettore generale dell’edificio con una nuova rete dal collettore stesso fino alla sottocentrale; qui poi si dividerà nellevarie alimentazioni. Dalla nuova rete si deriverà, a monte del disconnettore, una tubazione per l’alimentazione dei bagni del piano terra e del locale “ex bar”.Nella sottocentrale verranno installati i sistemi di trattamento dell’acqua per l’impianto di riscaldamento e per le torri evaporative.Nella sottocentrale termica verranno inoltre montati i vasi di espansione, il quadro elettrico QE-SCT a servizio della sottocentrale stessa e le linee elettriche a monte e a valle, l’impianto di illuminazione normale e diemergenza e la presa FM di servizio, termometri, manometri, il regolatore a microprocessore RM-1, etc.Verranno inoltre previsti tutti gli apparecchi e gli accessori richiesti dalla normativa vigente o comunque necessari per dare la sottocentrale termica completa e funzionante.

CENTRALE FRIGORIFERA E TORRI EVAPORATIVE

La centrale frigorifera resta ubicata nel locale del primo piano interrato ove si trova attualmente. Le torri evaporative saranno riposizionate sulla copertura dell’edificio.Nella centrale sono presenti tre gruppi frigoriferi: due sono di recente installazione, mentre il terzo di marca Marelli risale al periodo di costruzione dell'edificio. Sulla copertura sono ubicate due torri evaporative, incattivo stato di conservazione e sottodimensionate rispetto al fabbisogno termico richiesto dai condensatori dei gruppi frigoriferi.Verranno allora rimossi il gruppo frigorifero Marelli, le elettropompe dell'acqua refrigerata con il valvolame, le torri evaporative con il relativo valvolame, nonché tutti gli altri materiali ed apparecchiature non riutilizzatinella nuova sistemazione degli impianti.Verrà installato un nuovo gruppo frigorifero, completo di elettropompa primaria e di serbatoio d’accumulo.

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

Saranno sostituite le elettropompe con altre aventi caratteristiche funzionali similari, ma ciascuna completa di regolatore elettronico di velocità in modo da variare le prestazioni delle pompe in funzione delle reali portateda mantenere nei circuiti. Saranno montate nuove valvole di intercettazione, ritegno e taratura e nuovi filtri a y. A seguito delle nuove installazioni dovranno essere modificate le tubazioni di collegamento tra leapparecchiature e le reti esistenti. Inoltre verrà installato un nuovo circuito dell'acqua di torre.Saranno installate nuove tubazioni, che collegheranno il nuovo circuito dei ventilconvettori e tutti gli altri circuiti esistenti. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente come indicato negli elaborati di progetto.Saranno sostituite anche le apparecchiature di regolazione automatica: valvole motorizzate a tre vie, sonde, regolatore a microprocessore, etc. perché si trovano in cattivo stato e non garantiscono più unfunzionamento affidabile.L’alimentazione dell’acqua fredda per il caricamento degli impianti sarà derivata dalla nuova rete della sottocentrale. Nella centrale frigorifera verrà installato il sistema di trattamento dell’acqua per l’impianto di acquarefrigerata, mentre il sistema relativo alle torri evaporative sarà posto nella sottocentrale.Sulla copertura verranno installate le nuove torri evaporative, nonché una struttura metallica di supporto per le nuove apparecchiature. L’attuale grigliato di mascheramento delle torri verrà rimosso con cura e poinuovamente installato dopo il montaggio delle torri.Le tubazioni verticali di collegamento tra la centrale frigorifera e le torri (circuito dei condensatori, acqua fredda, linee elettriche di potenza e bus) saranno poste all’interno dei due cavedi costituiti dai camini, che sonostati dismessi dopo la messa in funzione della nuova centrale termica.Le tubazioni del circuito delle torri nei tratti verticali saranno in polietilene rigido PN 10, saranno adeguatamente supportate sia alla base che alla sommità e saranno dotate di distanziali intermedi in modo da evitarespostamenti orizzontali dei tubi all’interno dei cavedi; lo stesso vale per la tubazione dell’acqua fredda. Le altre tubazioni saranno in acciaio nero per l’acqua refrigerata e in acciaio zincato per l’acqua di torre e l’acquafredda. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente ed anticondensa.Nella centrale frigorifera e sulla copertura verranno inoltre montati i vasi di espansione, i quadri elettrici QE-CF e QE-TE, le linee elettriche a monte e a valle, l’impianto di illuminazione normale e di emergenza e lapresa FM di servizio, termometri, manometri, i regolatori a microprocessore, nonché tutti gli apparecchi e gli accessori richiesti dalla normativa vigente o comunque necessari per dare la centrale frigorifera completa efunzionante.

ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI AD ARIA

L’edificio è attualmente dotato di quattro unità di trattamento aria (UTA). Una si trova nel locale attiguo alla sottocentrale termica ed alla centrale frigorifera ed è al servizio degli uffici, le altre tre sono poste nel localetecnico sotto l'auditorium e sono al servizio di esso.L'UTA degli uffici è del tipo ad aria primaria, quindi funziona con tutta aria esterna. Nel presente progetto sono stati previsti due interventi:- Innalzamento del canale di presa aria esterna in modo che la griglia di presa non si trovi più a livello terreno ma sufficientemente più in alto e quindi possa aspirare aria pulita.- Modifica del sistema di umidificazione dell'aria. Verrà rimosso l'attuale sistema costituito da rampa ugelli, pompa, bacinella di raccolta, etc. perché non accettabile dal punto di vista sanitario. Il nuovo sistema diumidificazione sarà costituito da: trattamento dell’acqua ad osmosi inversa (in modo da ottenere un’acqua pulita), pompa di rilancio, nuova sezione di umidificazione in acciaio inox, tubo dispersore all'interno dell'UTA,vasca di raccolta in acciaio inox con lampada UV, tubazioni per il collegamento dell’acqua e per lo scarico, accessori di completamento. Si è escluso l’utilizzo di un umidificatore ad elettrodi immersi sia per l’impegnonon indifferente di potenza elettrica sia soprattutto per i notevoli consumi elettrici e costi di manutenzione che comporterebbe.Le tre UTA dell'auditorium funzionano invece con parziale ricircolo; le quantità di aria esterna e di aria ricircolata sono variabili e gestite dalla regolazione automatica esistente. Nel presente progetto sono previsti dueinterventi:- Installazione di un impianto di presa aria esterna. Verrà quindi installata una canalizzazione che dall'esterno dell'edificio porti l'aria fino alle tre UTA; all'esterno in alto sarà montata una nuova griglia di presa aria. Neltratto principale della canalizzazione verrà installato un gruppo ventilante e su ciascuna delle tre diramazioni per le UTA sarà montato un regolatore di portata d'aria motorizzato. I regolatori saranno a portata variabile inmodo da adeguare la portata di aria esterna alle richieste del regolatore automatico. Il gruppo ventilante sarà costituito da: serranda motorizzata, filtro G3, ventilatore con inverter; questo permetterà di adeguare ilfunzionamento del ventilatore alla reale richiesta di aria esterna delle tre UTA. A canale verrà montato il silenziatore.- Modifica del sistema di umidificazione dell'aria per le UTA dell’auditorium e della sale mostre (l'UTA della sala polivalente non ha l'umidificazione). In ciascuna UTA verrà rimosso l'attuale sistema costituito da rampaugelli, pompa, bacinella di raccolta, etc. perché non accettabile dal punto di vista sanitario. Il nuovo sistema di umidificazione sarà costituito da: trattamento dell’acqua ad osmosi inversa (acqua pulita), pompe dirilancio (una per ciascuna UTA), nuova sezione di umidificazione in acciaio inox, tubo dispersore all'interno dell'UTA, vasca di raccolta in acciaio inox con lampada UV, tubazioni per il collegamento dell’acqua e per loscarico, accessori di completamento.

IMPIANTO A VENTILCONVETTORI

Saranno sostituiti tutti i ventilconvettori esistenti e saranno installati ulteriori ventilconvettori dove necessario.Saranno quindi realizzati i seguenti interventi:- Rimozione e sostituzione dei ventilconvettori ad incasso esistenti con ripristino dei collegamenti elettrici e di regolazione.

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

- Nuovi ventilconvettori in alcuni locali del piano terra e del piano primo per l’integrazione del riscaldamento - raffrescamento.La regolazione della temperatura ambiente sarà ottenuta per ciascun ventilconvettore mediante una elettrovalvola a due o tre vie, una sonda di temperatura e un regolatore a microprocessore per unità terminali concomunicazione bus, compatibile con il sistema di supervisione esistente, montato a bordo macchina.Verrà realizzato anche il nuovo circuito di alimentazione idraulica di tutti i ventilconvettori.Le derivazioni dalle colonne principali saranno nel controsoffitto, che alimenteranno dei collettori complanari, dai quali si deriveranno le coppie di tubazioni multistrato a servizio ciascuna di un ventilconvettore; la salitaal piano soprastante avverrà in corrispondenza del ventilconvettore da alimentare. Analogamente avverrà per le reti di scarico della condensa.

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO AGLI IMPIANTI MECCANICI

Saranno compresi nell’appalto tutti i quadri elettrici relativi agli impianti meccanici (sottocentrale termica, centrale frigorifera, torri evaporative, locale di trattamento aria degli uffici, locale di trattamento ariadell’auditorium) e le linee elettriche a monte ed a valle dei quadri; saranno inoltre comprese le alimentazioni ai nuovi ventilconvettori.

BONIFICA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO

Nei controsoffitti dei piani dal terra al quarto alcuni tratti di tubazione sono dotati di isolamento termico costituito da materiali che contengono fibre di amianto.La procedura di bonifica è descritta dettagliatamente negli elaborati di progetto. I lavori di bonifica saranno suddivisi in più fasi.

CONTROSOFFITTI

Saranno rimossi tutti i controsoffitti in tutti i locali di tutti i piani, ad eccezione solo del quinto piano del corpo alto e del secondo piano del corpo basso. Prima della rimozione saranno adeguatamente pendinati in modopermanente tutti i corpi illuminanti e le altre apparecchiature presenti nel controsoffitto in modo che essi siano supportati in modo autonomo senza gravare sul controsoffitto stesso (al momento essi poggiano sulcontrosoffitto).La rimozione avverrà con cura e i materiali rimossi saranno adeguatamente immagazzinati per il successivo riutilizzo.Dopo il completamento degli impianti e delle opere connesse tutti i controsoffitti saranno rimontati. I materiali deteriorati verranno sostituiti con materiali uguali.Nella fase di rimontaggio verranno eseguite anche delle mascherature di tubazioni con ribassamento del controsoffitto. Tali mascherature saranno realizzate in parte con pannelli uguali a quelli presenti nello stessolocale e in parte con cartongesso.

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4.4 Canali in lamiera2.4.10 Centrali frigo2.4.19 Estrattori d'aria2.4.23 Filtri a secco2.4.42 Serrande tagliafuoco

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MANUALE D'USO

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4.43 Strato coibente2.4.44 Torri di raffreddamento2.4.45 Tubi in acciaio2.4.55 Ventilconvettori e termovettori

DESCRIZIONE

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e diventilazione.

COMPONENTE 2.4.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.4 Componente Canali in lamiera

DESCRIZIONE

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione. Il trasportodei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato didimensioni superiori a 450 mm prevedere delle croci trasversali di rinforzo.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti perverificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando; - coibentazione dei canali.

COMPONENTE 2.4.10

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.10 Componente Centrali frigo

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 2.4.10

DESCRIZIONE

Le centrali frigorifere hanno la funzione di raffreddare i fluidi dell'impianto. Per ottenere il raffreddamento si utilizzano macchine refrigeranti con un ciclo frigorifero acompressione di vapore saturo generalmente costituita da un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e da un evaporatore.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Prima della messa in funzione degli impianti frigoriferi eseguire una serie di operazioni sul sistema dei compressori quali:- verifica del sistema di lubrificazione analizzando latemperatura e l'aspetto dell'olio;- verifica stato morsettiere ed isolamento avvolgimenti del motore;- prove di funzionamento tese a verificare i vari dispositivi di taratura e controllo(pressostato, temperature di aspirazione e mandata, ecc.).

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.19 Componente Estrattori d'aria

DESCRIZIONE

Gli estrattori d'aria devono essere posizionati in modo da garantire il ricambio d'aria previsto in fase di progetto. Devono essere liberi da ostacoli in modo da funzionare liberamente.

MODALITA' D'USO CORRETTO

L'utente deve verificare le caratteristiche principali degli estrattori con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- funzionalità dei ventilatori;- la stabilità dei sostegni dei canali.

COMPONENTE 2.4.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.23 Componente Filtri a secco

DESCRIZIONE

I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro, fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differentivalori della densità e del diametro delle fibre.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni di prova

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 2.4.23

DESCRIZIONE

seguenti: a) la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale; b) la caduta di pressione finale massima per i filtrigrossolani (G) è 250 Pa; c) la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I filtri piani sono generalmente impiegati per le applicazioni civili ed utilizzano materassini a perdere (fibre di vetro), rigenerabili (fibre in poliammide). Vengono sempre utilizzatiquando non è richiesto un elevato grado di filtrazione e negli impianti di piccola potenzialità dove i parametri di costo di installazione e manutenzione assumono rilevanza a frontedelle altre esigenze.I filtri a tasche trovano applicazione in impianti di tipo industriale e dove è sempre richiesta una qualità dell'aria medio-alta. Sono generalmente impiegati per laseparazione di polveri fini, sostanze sospese, aerosol. A seconda della qualità e quantità dell'aria da trattare, delle dimensioni del filtro e della utilizzazione dell'impianto, la duratadi tali filtri può variare da un minimo di tre mesi a un massimo di due anni. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perditeo fughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri.

COMPONENTE 2.4.42

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.42 Componente Serrande tagliafuoco

DESCRIZIONE

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio del fuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo"non isolata". La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi i requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serrandatagliafuoco non isolata è una serranda che soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento. Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con laserranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato perrispondere ad un innalzamento di temperatura dell'aria circostante, in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsi con unmeccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Il costruttore deve fornire con le serrande le istruzioni relative all'accoppiamento con la serranda, all'uso, alle verifiche periodiche ed alla manutenzione. Le parti che necessitano dilubrificazione devono essere protette dalla polvere. Il semplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. I dispositividi controllo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni in maniera sicura e duratura; in particolare la posizione di chiusura deveessere segnalata dal DAS quando è effettivamente raggiunta.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 2.4.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.43 Componente Strato coibente

DESCRIZIONE

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo viene generalmente realizzato con lana di vetro,materiali sintetico ed altro.

MODALITA' D'USO CORRETTO

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare la temperatura dei fluidi trasportati.

COMPONENTE 2.4.44

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.44 Componente Torri di raffreddamento

DESCRIZIONE

La torre di raffreddamento dell'impianto di climatizzazione non è altro che un umidificatore d'aria ad elevata efficienza di saturazione. Le torri di raffreddamento vengono utilizzatequando l'acqua per il raffreddamento del condensatore del gruppo refrigerante non è disponibile in sufficiente quantità consentendo così di ridurre il consumo di acqua. Con talesistema non si fa altro che trasformare il circuito aperto di raffreddamento del condensatore in un circuito ad anello utilizzando l'evaporazione dell'acqua in circolo ottenuta a spesedel calore del fluido stesso.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Verificare che il livello di acqua previsto sia mantenuto entro i valori minimi previsti e che il livello dei liquidi presenti nelle vasche non sia inferiore a quello minimo previsto per ilnormale funzionamento. Verificare lo stato generale del ventilatore della torre di raffreddamento ed in particolare che non vi siano giochi e che le cinghie siano ben allineate e tese.

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.45 Componente Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengono usate tubazioni in acciaio nero senzasaldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 della Legge 5 marzo1990 n. 46) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEI ma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi,con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi allenormative vigenti.

COMPONENTE 2.4.55

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.55 Componente Ventilconvettori e termovettori

DESCRIZIONE

I ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di dueaperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. Sono dotati anche di un ventilatore del tipo assiale ed a motore che consente loscambio del fluido primario, proveniente dalla serpentina, con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore.

MODALITA' D'USO CORRETTO

L'impianto con ventilconvettori è formato dai seguenti componenti:- un gruppo condizionatore centralizzato per il trattamento e il movimento dell'aria di rinnovo degli ambienti(aria primaria) formato a sua volta da: presa d'aria esterna con serrande di regolazione, sezione filtrante, batteria a tubi alettati per il riscaldamento dell'aria, sezione diumidificazione, batteria a tubi alettati di raffredamento, batteria a tubi alettati di post-riscaldamento e ventilatore accoppiato a motore elettrico per il movimento dell'aria;- unsistema di canalizzazioni che fanno capo al gruppo centralizzato per l'adduzione a bassa o ad alta velocità e l'immissione dell'aria primaria negli ambienti mediante bocchette odiffusori;- un insieme di apparecchi di condizionamento, operanti localmente, dislocati nei singoli ambienti (ventilconvettori).Il ventilconvettore è più diffuso del termovettore ancheperché utilizza acqua a temperature basse ed è quindi utilizzabile anche con impianti a pannelli solari. La resa termica, nel caso del ventilconvettore, dipende dalla temperatura dimandata e dalla portata dell'aria e deve essere certificata dal costruttore. Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare:- pulizia del

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 2.4.55

MODALITA' D'USO CORRETTO

filtro dell'aria;- controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette;- controllo dell'isolamento del motore elettrico;- controllo del corretto senso dirotazione dell'elettro ventilatore.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.55.8 Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare:-il correttofunzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie discambio, delle griglie di ripresa e di mandata.

C2.4.55.9 Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti nonconsentano perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).

Termoidraulico

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impianti di climatizzazione - progetto esecutivo

II. MANUALE DI MANUTENZIONE

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4 Impianto di climatizzazione

DESCRIZIONE

INTERVENTI PREVISTI

Gli impianti presi in considerazione, e che di seguito vengono sommariamente descritti, sono i seguenti:- sottocentrale termica- centrale frigorifera e torri evaporative- sistema di umidificazione per le unità di trattamento aria- miglioramento dei sistemi di presa aria esterna per le unità di trattamento aria- impianto a ventilconvettori- bonifica da amiantoTutti i lavori sono comunque descritti dettagliatamente nel Capitolato speciale d'appalto, nei disegni di progetto e nell’Elenco prezzi unitari.

SOTTOCENTRALE TERMICA

La sottocentrale termica sarà ubicata nel locale del primo piano interrato precedentemente adibito a centrale termica. Questa infatti è già stata spostata all’esterno dell’edificio nell’ambito di un altro appalto.Saranno rimossi: tubazioni, elettropompe, valvole di regolazione automatica, valvolame di intercettazione e ritegno, regolatori automatici, quadro elettrico con le linee elettriche a valle, etc.Saranno poi installati i nuovi impianti con ottimizzazione delle apparecchiature e dell’impostazione impiantistica.Saranno quindi sostituite tutte le elettropompe esistenti con altre aventi caratteristiche funzionali similari, ma ciascuna completa di regolatore elettronico di velocità.Saranno montate nuove valvole di intercettazione, ritegno e taratura e nuovi filtri a y.Saranno installate nuove tubazioni, che collegheranno il nuovo circuito dei ventilconvettori e tutti gli altri circuiti esistenti. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente come indicato negli elaborati di progetto.Saranno sostituite anche le apparecchiature di regolazione automatica: valvole motorizzate a tre vie, sonde, regolatore a microprocessore, perché si trovano in cattivo stato e non garantiscono più un funzionamentoaffidabile. La regolazione sarà a compensazione esterna per i radiatori ed a punto fisso per i ventilconvettori.L’alimentazione dell’acqua fredda per il caricamento degli impianti sarà derivata direttamente dal collettore generale dell’edificio con una nuova rete dal collettore stesso fino alla sottocentrale; qui poi si dividerà nellevarie alimentazioni. Dalla nuova rete si deriverà, a monte del disconnettore, una tubazione per l’alimentazione dei bagni del piano terra e del locale “ex bar”.Nella sottocentrale verranno installati i sistemi di trattamento dell’acqua per l’impianto di riscaldamento e per le torri evaporative.Nella sottocentrale termica verranno inoltre montati i vasi di espansione, il quadro elettrico QE-SCT a servizio della sottocentrale stessa e le linee elettriche a monte e a valle, l’impianto di illuminazione normale e diemergenza e la presa FM di servizio, termometri, manometri, il regolatore a microprocessore RM-1, etc.Verranno inoltre previsti tutti gli apparecchi e gli accessori richiesti dalla normativa vigente o comunque necessari per dare la sottocentrale termica completa e funzionante.

CENTRALE FRIGORIFERA E TORRI EVAPORATIVE

La centrale frigorifera resta ubicata nel locale del primo piano interrato ove si trova attualmente. Le torri evaporative saranno riposizionate sulla copertura dell’edificio.Nella centrale sono presenti tre gruppi frigoriferi: due sono di recente installazione, mentre il terzo di marca Marelli risale al periodo di costruzione dell'edificio. Sulla copertura sono ubicate due torri evaporative, incattivo stato di conservazione e sottodimensionate rispetto al fabbisogno termico richiesto dai condensatori dei gruppi frigoriferi.Verranno allora rimossi il gruppo frigorifero Marelli, le elettropompe dell'acqua refrigerata con il valvolame, le torri evaporative con il relativo valvolame, nonché tutti gli altri materiali ed apparecchiature non riutilizzatinella nuova sistemazione degli impianti.Verrà installato un nuovo gruppo frigorifero, completo di elettropompa primaria e di serbatoio d’accumulo.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

Saranno sostituite le elettropompe con altre aventi caratteristiche funzionali similari, ma ciascuna completa di regolatore elettronico di velocità in modo da variare le prestazioni delle pompe in funzione delle reali portateda mantenere nei circuiti. Saranno montate nuove valvole di intercettazione, ritegno e taratura e nuovi filtri a y. A seguito delle nuove installazioni dovranno essere modificate le tubazioni di collegamento tra leapparecchiature e le reti esistenti. Inoltre verrà installato un nuovo circuito dell'acqua di torre.Saranno installate nuove tubazioni, che collegheranno il nuovo circuito dei ventilconvettori e tutti gli altri circuiti esistenti. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente come indicato negli elaborati di progetto.Saranno sostituite anche le apparecchiature di regolazione automatica: valvole motorizzate a tre vie, sonde, regolatore a microprocessore, etc. perché si trovano in cattivo stato e non garantiscono più unfunzionamento affidabile.L’alimentazione dell’acqua fredda per il caricamento degli impianti sarà derivata dalla nuova rete della sottocentrale. Nella centrale frigorifera verrà installato il sistema di trattamento dell’acqua per l’impianto di acquarefrigerata, mentre il sistema relativo alle torri evaporative sarà posto nella sottocentrale.Sulla copertura verranno installate le nuove torri evaporative, nonché una struttura metallica di supporto per le nuove apparecchiature. L’attuale grigliato di mascheramento delle torri verrà rimosso con cura e poinuovamente installato dopo il montaggio delle torri.Le tubazioni verticali di collegamento tra la centrale frigorifera e le torri (circuito dei condensatori, acqua fredda, linee elettriche di potenza e bus) saranno poste all’interno dei due cavedi costituiti dai camini, che sonostati dismessi dopo la messa in funzione della nuova centrale termica.Le tubazioni del circuito delle torri nei tratti verticali saranno in polietilene rigido PN 10, saranno adeguatamente supportate sia alla base che alla sommità e saranno dotate di distanziali intermedi in modo da evitarespostamenti orizzontali dei tubi all’interno dei cavedi; lo stesso vale per la tubazione dell’acqua fredda. Le altre tubazioni saranno in acciaio nero per l’acqua refrigerata e in acciaio zincato per l’acqua di torre e l’acquafredda. Tutte le tubazioni saranno isolate termicamente ed anticondensa.Nella centrale frigorifera e sulla copertura verranno inoltre montati i vasi di espansione, i quadri elettrici QE-CF e QE-TE, le linee elettriche a monte e a valle, l’impianto di illuminazione normale e di emergenza e lapresa FM di servizio, termometri, manometri, i regolatori a microprocessore, nonché tutti gli apparecchi e gli accessori richiesti dalla normativa vigente o comunque necessari per dare la centrale frigorifera completa efunzionante.

ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI AD ARIA

L’edificio è attualmente dotato di quattro unità di trattamento aria (UTA). Una si trova nel locale attiguo alla sottocentrale termica ed alla centrale frigorifera ed è al servizio degli uffici, le altre tre sono poste nel localetecnico sotto l'auditorium e sono al servizio di esso.L'UTA degli uffici è del tipo ad aria primaria, quindi funziona con tutta aria esterna. Nel presente progetto sono stati previsti due interventi:- Innalzamento del canale di presa aria esterna in modo che la griglia di presa non si trovi più a livello terreno ma sufficientemente più in alto e quindi possa aspirare aria pulita.- Modifica del sistema di umidificazione dell'aria. Verrà rimosso l'attuale sistema costituito da rampa ugelli, pompa, bacinella di raccolta, etc. perché non accettabile dal punto di vista sanitario. Il nuovo sistema diumidificazione sarà costituito da: trattamento dell’acqua ad osmosi inversa (in modo da ottenere un’acqua pulita), pompa di rilancio, nuova sezione di umidificazione in acciaio inox, tubo dispersore all'interno dell'UTA,vasca di raccolta in acciaio inox con lampada UV, tubazioni per il collegamento dell’acqua e per lo scarico, accessori di completamento. Si è escluso l’utilizzo di un umidificatore ad elettrodi immersi sia per l’impegnonon indifferente di potenza elettrica sia soprattutto per i notevoli consumi elettrici e costi di manutenzione che comporterebbe.Le tre UTA dell'auditorium funzionano invece con parziale ricircolo; le quantità di aria esterna e di aria ricircolata sono variabili e gestite dalla regolazione automatica esistente. Nel presente progetto sono previsti dueinterventi:- Installazione di un impianto di presa aria esterna. Verrà quindi installata una canalizzazione che dall'esterno dell'edificio porti l'aria fino alle tre UTA; all'esterno in alto sarà montata una nuova griglia di presa aria. Neltratto principale della canalizzazione verrà installato un gruppo ventilante e su ciascuna delle tre diramazioni per le UTA sarà montato un regolatore di portata d'aria motorizzato. I regolatori saranno a portata variabile inmodo da adeguare la portata di aria esterna alle richieste del regolatore automatico. Il gruppo ventilante sarà costituito da: serranda motorizzata, filtro G3, ventilatore con inverter; questo permetterà di adeguare ilfunzionamento del ventilatore alla reale richiesta di aria esterna delle tre UTA. A canale verrà montato il silenziatore.- Modifica del sistema di umidificazione dell'aria per le UTA dell’auditorium e della sale mostre (l'UTA della sala polivalente non ha l'umidificazione). In ciascuna UTA verrà rimosso l'attuale sistema costituito da rampaugelli, pompa, bacinella di raccolta, etc. perché non accettabile dal punto di vista sanitario. Il nuovo sistema di umidificazione sarà costituito da: trattamento dell’acqua ad osmosi inversa (acqua pulita), pompe dirilancio (una per ciascuna UTA), nuova sezione di umidificazione in acciaio inox, tubo dispersore all'interno dell'UTA, vasca di raccolta in acciaio inox con lampada UV, tubazioni per il collegamento dell’acqua e per loscarico, accessori di completamento.

IMPIANTO A VENTILCONVETTORI

Saranno sostituiti tutti i ventilconvettori esistenti e saranno installati ulteriori ventilconvettori dove necessario.Saranno quindi realizzati i seguenti interventi:- Rimozione e sostituzione dei ventilconvettori ad incasso esistenti con ripristino dei collegamenti elettrici e di regolazione.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

- Nuovi ventilconvettori in alcuni locali del piano terra e del piano primo per l’integrazione del riscaldamento - raffrescamento.La regolazione della temperatura ambiente sarà ottenuta per ciascun ventilconvettore mediante una elettrovalvola a due o tre vie, una sonda di temperatura e un regolatore a microprocessore per unità terminali concomunicazione bus, compatibile con il sistema di supervisione esistente, montato a bordo macchina.Verrà realizzato anche il nuovo circuito di alimentazione idraulica di tutti i ventilconvettori.Le derivazioni dalle colonne principali saranno nel controsoffitto, che alimenteranno dei collettori complanari, dai quali si deriveranno le coppie di tubazioni multistrato a servizio ciascuna di un ventilconvettore; la salitaal piano soprastante avverrà in corrispondenza del ventilconvettore da alimentare. Analogamente avverrà per le reti di scarico della condensa.

IMPIANTO ELETTRICO RELATIVO AGLI IMPIANTI MECCANICI

Saranno compresi nell’appalto tutti i quadri elettrici relativi agli impianti meccanici (sottocentrale termica, centrale frigorifera, torri evaporative, locale di trattamento aria degli uffici, locale di trattamento ariadell’auditorium) e le linee elettriche a monte ed a valle dei quadri; saranno inoltre comprese le alimentazioni ai nuovi ventilconvettori.

BONIFICA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO

Nei controsoffitti dei piani dal terra al quarto alcuni tratti di tubazione sono dotati di isolamento termico costituito da materiali che contengono fibre di amianto.La procedura di bonifica è descritta dettagliatamente negli elaborati di progetto. I lavori di bonifica saranno suddivisi in più fasi.

CONTROSOFFITTI

Saranno rimossi tutti i controsoffitti in tutti i locali di tutti i piani, ad eccezione solo del quinto piano del corpo alto e del secondo piano del corpo basso. Prima della rimozione saranno adeguatamente pendinati in modopermanente tutti i corpi illuminanti e le altre apparecchiature presenti nel controsoffitto in modo che essi siano supportati in modo autonomo senza gravare sul controsoffitto stesso (al momento essi poggiano sulcontrosoffitto).La rimozione avverrà con cura e i materiali rimossi saranno adeguatamente immagazzinati per il successivo riutilizzo.Dopo il completamento degli impianti e delle opere connesse tutti i controsoffitti saranno rimontati. I materiali deteriorati verranno sostituiti con materiali uguali.Nella fase di rimontaggio verranno eseguite anche delle mascherature di tubazioni con ribassamento del controsoffitto. Tali mascherature saranno realizzate in parte con pannelli uguali a quelli presenti nello stessolocale e in parte con cartongesso.

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4.4 Canali in lamiera2.4.10 Centrali frigo2.4.19 Estrattori d'aria2.4.23 Filtri a secco2.4.42 Serrande tagliafuoco

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MANUALE DI MANUTENZIONE

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

ELEMENTI COSTITUENTI

2.4.43 Strato coibente2.4.44 Torri di raffreddamento2.4.45 Tubi in acciaio2.4.55 Ventilconvettori e termovettori

DESCRIZIONE

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e diventilazione.

COMPONENTE 2.4.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.4 Componente Canali in lamiera

DESCRIZIONE

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione. Il trasportodei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato didimensioni superiori a 450 mm prevedere delle croci trasversali di rinforzo.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie delle coibentazioni Difetti di tenuta delle coibentazioni.Difetti di regolazione e controllo Difetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.Difetti di tenuta giunti Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.4.4 Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:-tenuta dell'aria (le fughe sono visibili

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.4

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

con parti annerite in prossimità delle fughe); -giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; -la stabilità deisostegni dei canali; -vibrazioni; -presenza di acqua di condensa; -griglie di ripresa e transito aria esterna; -serrande emeccanismi di comando; -coibentazione dei canali.

C2.4.4.5 Controllare l'interno dei canali con apparecchiature speciali quali endoscopio, telecamere per la verifica dello stato di puliziaed igiene.

Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.4.1 Effettuare una pulizia dei canali utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di ripresa,delle griglie e delle cassette miscelatrici.

Termoidraulico

I2.4.4.2 Effettuare il ripristino dello strato coibente quando deteriorato. Lattoniere-canalistaI2.4.4.3 Eseguire il ripristino dei dadi di serraggio dei vari tratti di canale. Lattoniere-canalista

COMPONENTE 2.4.10

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.10 Componente Centrali frigo

DESCRIZIONE

Le centrali frigorifere hanno la funzione di raffreddare i fluidi dell'impianto. Per ottenere il raffreddamento si utilizzano macchine refrigeranti con un ciclo frigorifero acompressione di vapore saturo generalmente costituita da un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e da un evaporatore.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di filtraggio Difetti ai filtri di aspirazione del compressore.Fughe di gas nei circuiti Fughe di gas nei vari circuiti refrigeranti.Perdite di carico Valori della pressione differenti a quelli di esercizio dovuti a perdite di carico.Perdite di olio Perdite di olio dal compressore.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.10

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di taratura Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.Mancanza dell'umidità Livello di umidità al di sotto del valore minimo di funzionamento.Rumorosità del compressore Eccessivo livello del rumore prodotto dal compressore durante il normale funzionamento.Sbalzi di temperatura Sbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.10.5 Verificare che il livello di umidità segnato dagli indicatori sia quello previsto Conduttore caldaieC2.4.10.6 Verificare che non si verifichino fughe dei fluidi nei vari circuiti refrigeranti. Conduttore caldaieC2.4.10.7 Verificare la rispondenza delle temperatura dell'acqua in ingresso ed in uscita con quella prescritta dalla norma (valori di

collaudo).Conduttore caldaie

C2.4.10.8 Verificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei pressostati di blocco installati sui generatori. Verificareinoltre che le valvole di sicurezza siano funzionanti sia ad impianto spento che funzionante.

Conduttore caldaie

C2.4.10.9 Verificare che negli ambienti climatizzati vengono mantenuti i valori di umidità e temperatura prestabiliti regolando leapparecchiature di controllo e regolazione.

Conduttore caldaie

C2.4.10.10 Verificare, ed eventualmente tarare, il regolare funzionamento delle principali apparecchiature di controllo e sicurezza qualipressostato olio, termostato antigelo, etc.

Conduttore caldaie

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.10.1 Effettuare una pulizia accurata mediante disincrostazione del condensatore ad acqua. Conduttore caldaieI2.4.10.2 Verificare lo stato dei premistoppa ed eventualmente sostituirli con altri nuovi. Conduttore caldaieI2.4.10.3 Effettuare la sostituzione del filtro di aspirazione del compressore per evitare danneggiamenti al funzionamento del

compressore.Conduttore caldaie

I2.4.10.4 Effettuare la sostituzione dell'olio del compressore per evitare danneggiamenti al funzionamento del compressore. Conduttore caldaie

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

2.4.19 Componente Estrattori d'aria

DESCRIZIONE

Gli estrattori d'aria devono essere posizionati in modo da garantire il ricambio d'aria previsto in fase di progetto. Devono essere liberi da ostacoli in modo da funzionare liberamente.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Disallineamento delle pulegge Difetti di funzionamento delle pulegge dovuti al disallineamento delle stesse.Usura della cinghia Difetti di funzionamento delle cinghie di trasmissione dovuti all'usura.Usura dei cuscineti Difetti di funzionamento dei cuscinetti dovuti all'usura.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.19.2 Controllo dello stato di usura dei cuscinetti. Specializzati variC2.4.19.3 Verificare il corretto funzionamento degli estrattori controllando che la girante ruoti liberamente e che le pulegge sia

allineate.Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.19.1 Sostituire le cinghie di trasmissione quando usurate. Tecnici di livello superiore

COMPONENTE 2.4.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.23 Componente Filtri a secco

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.23

DESCRIZIONE

I filtri di tipo a secco sono costituiti da pannelli piani dove il materiale filtrante, di spessore variabile, è costituito da fibre di vetro, fibre di cellulose, carte speciali ecc., con differentivalori della densità e del diametro delle fibre.I filtri sono classificati in funzione della loro efficienza in numero (efficienza in massa) essendo stati sottoposti alle condizioni di provaseguenti: a) la portata di aria deve essere 0,944 m3/s (3 400 m3/h) se il costruttore non specifica nessuna portata nominale; b) la caduta di pressione finale massima per i filtrigrossolani (G) è 250 Pa; c) la caduta di pressione finale massima per i filtri fini (F) è 450 Pa.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.Difetti di tenuta Perdite o fughe di sostanze dai filtri.Perdita di carico Valori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.23.3 Controllare la pressione a valle e a monte dei filtri. TermoidraulicoC2.4.23.4 Effettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale. TermoidraulicoC2.4.23.5 Effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze. Termoidraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.23.1 Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri allafine di ogni intervento.

Termoidraulico

I2.4.23.2 Sostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazione fornite dal costruttore, o quando lo spessore dello stratofiltrante si è ridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.

Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.42

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.42 Componente Serrande tagliafuoco

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.42

DESCRIZIONE

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio del fuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo"non isolata". La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi i requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serrandatagliafuoco non isolata è una serranda che soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento. Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con laserranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato perrispondere ad un innalzamento di temperatura dell'aria circostante, in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsi con unmeccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie dei fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili.Corrosione Fenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sono

installate le serrande ed i relativi dispositivi.Difetti dei DAS Difetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi di

azionamento di sicurezza) delle serrande.Incrostazioni Depositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.Vibrazioni Eccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.42.3 Verificare che i DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) siano ben serrati e che siano funzionanti. Effettuare unaprova manuale di apertura e chiusura di detti dispositivi.

Lattoniere-canalista

C2.4.42.4 Verificare lo stato generale delle serrande accertando che siano nella corretta posizione di progetto e che non ci sianofenomeni di corrosione.

Lattoniere-canalista

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.42.1 Eseguire la lubrificazione dei meccanismi di leverismo della serranda quali pistoni e perni. Lattoniere-canalistaI2.4.42.2 Eseguire una pulizia della polvere e dei depositi sulle serrande e sui DAS. Lattoniere-canalista

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.43 Componente Strato coibente

DESCRIZIONE

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo viene generalmente realizzato con lana di vetro,materiali sintetico ed altro.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie del coibente Difetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera.Difetti di tenuta Difetti di tenuta dello strato coibente di protezione.Mancanze Mancanza di strato di coibente sui canali.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.43.3 Verificare lo stato di tenuta del coibente delle tubazioni in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione. Termoidraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.43.1 Eseguire il rifacimento degli strati di coibente deteriorati o mancanti. TermoidraulicoI2.4.43.2 Eseguire la sostituzione dello strato coibente quando deteriorato. Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.44

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.44 Componente Torri di raffreddamento

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.44

DESCRIZIONE

La torre di raffreddamento dell'impianto di climatizzazione non è altro che un umidificatore d'aria ad elevata efficienza di saturazione. Le torri di raffreddamento vengono utilizzatequando l'acqua per il raffreddamento del condensatore del gruppo refrigerante non è disponibile in sufficiente quantità consentendo così di ridurre il consumo di acqua. Con talesistema non si fa altro che trasformare il circuito aperto di raffreddamento del condensatore in un circuito ad anello utilizzando l'evaporazione dell'acqua in circolo ottenuta a spesedel calore del fluido stesso.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione.Fughe ai circuiti Fughe dei fluidi nei vari circuiti.Perdita di tensione delle cinghie Perdita di tensione delle cinghie del ventilatore.Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.44.7 Verificare che il livello di acqua previsto sia mantenuto entro i valori minimi previsti. TermoidraulicoC2.4.44.8 Verificare lo stato dei fissaggi, dei dispositivi antivibrazione, dei nidi d'ape, dei paragocce, degli ugelli di nebulizzazione

dell'acqua.Termoidraulico

C2.4.44.9 Verificare che il livello dei liquidi presenti nelle vasche non sia inferiore a quello minimo previsto per il normalefunzionamento.

Termoidraulico

C2.4.44.10 Verificare la funzionalità e la corretta taratura del rubinetto di spurgo. TermoidraulicoC2.4.44.11 Verificare lo stato generale del ventilatore della torre di raffreddamento; verificare in particolare che non vi siano giochi, che

le cinghie siano ben allineate e tese.Termoidraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.44.1 Effettuare una operazione di ingrassaggio dei motori e dei cuscinetti per evitare attriti durante il funzionamento e per evitarerumori eccessivi.

Specializzati vari

I2.4.44.2 Effettuare la sostituzione del galleggiante quando necessario. Specializzati variI2.4.44.3 Sostituire il motoventilatore della torre di raffreddamento quando necessario. Conduttore caldaieI2.4.44.4 Effettuare la sostituzione dell'olio del contattore quando occorre. Specializzati variI2.4.44.5 Effettuare la sostituzione della sonda quando necessario. Conduttore caldaie

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.44

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.44.6 Effettuare la sostituzione della torre di raffreddamento quando il consumo dell'acqua non risulta congruente con i kWprodotti.

Conduttore caldaie

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.45 Componente Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengono usate tubazioni in acciaio nero senzasaldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di coibentazione Coibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.Difetti di regolazione e controllo Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle

tubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.45.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giuntiper verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- vibrazioni;- presenza di acqua dicondensa;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

Termoidraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.45

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.45.1 Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di degradamento. Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.55

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.55 Componente Ventilconvettori e termovettori

DESCRIZIONE

I ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di dueaperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. Sono dotati anche di un ventilatore del tipo assiale ed a motore che consente loscambio del fluido primario, proveniente dalla serpentina, con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Accumuli d'aria nei circuiti Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento.Difetti di filtraggio Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.Difetti di funzionamento dei motori elettrici Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc.Difetti di lubrificazione Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.Difetti di taratura dei sistemi di regolazione Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.Difetti di tenuta Fughe dei fluidi termovettori in circolazione.Fughe di fluidi nei circuiti Fughe dei fluidi nei vari circuiti.Rumorosità Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.55.7 Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del sensodi rotazione dei motori degli elettroventilatori.

Termoidraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 2.4.55

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.55.1 Effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti. TermoidraulicoI2.4.55.2 Effettuare una pulizia delle batterie mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette. TermoidraulicoI2.4.55.3 Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla

fine di ogni intervento.Termoidraulico

I2.4.55.4 Eseguire un lavaggio chimico per effettuare una disincrostazione degli eventuali depositi di polvere o altro. TermoidraulicoI2.4.55.5 Effettuare una pulizia dei filtri aria utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di

ripresa, delle griglie e delle cassette miscelatrici.Termoidraulico

I2.4.55.6 Sostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore. Termoidraulico

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Complesso patrimoniale di Via Roma 5/7/9 a GoriziaInterventi di adeguamento e miglioramento dell'impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

impianti di climatizzazione - progetto esecutivo

III. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Documenti:

Sottoprogramma prestazioniSottoprogramma controlliSottoprogramma interventi

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione

REQUISITI E PRESTAZIONI

RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ

RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio

DESCRIZIONE

RESISTENZA AL VENTOREQUISITO:Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione sottoposti all'azione del vento devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture.PRESTAZIONE:I materiali degli impianti di climatizzazione installati all’esterno devono essere idonei a resistere all’azione del vento in modo tale da garantire la sicurezza degli utenti. La spintadel vento da considerare è quella indicata dal D.M. 16 gennaio 1996 e dalla C.M. 4 luglio 1996 n. 156.LIVELLO PRESTAZIONALE:Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti.RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Gli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.PRESTAZIONE:Gli elementi costituenti gli impianti di climatizzazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne duratae funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

INC - SICUREZZA IN CASO D'INCENDIO

INC 02 - Reazione al fuoco e assenza di emissioni di sostanze nocive in caso di incendio

DESCRIZIONE

REAZIONE AL FUOCOREQUISITO:I materiali degli impianti di climatizzazione suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondo quanto previsto dalla normativa vigente; lareazione al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazione di conformità”.PRESTAZIONE:I materiali dovranno essere posti in opera seguendo specificatamente le modalità indicate nel relativo certificato di omologazione o di prova al fuoco rilasciato dal Ministero

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

DESCRIZIONE

dell’Interno o da un laboratorio legalmente autorizzato dal Ministero stesso.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 02 - Qualità dell'aria: smaltimento dei gas di combustione, portata dalle canne di esalazione e delle reti di smaltimento aeriformi

DESCRIZIONE

RESISTENZA AGLI AGENTI AGGRESSIVI CHIMICIREQUISITO:L'impianto di climatizzazione deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto se sottoposti all'azione diagenti aggressivi chimici.PRESTAZIONE:La capacità dei materiali e i componenti degli impianti di climatizzazione a conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finiturasuperficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme UNI. Per garantire i livelli minimi possono essereutilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodotti vernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 10 - Temperatura dell'aria interna

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DEI FLUIDIREQUISITO:I fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento dell'impianto assicurando nello stesso momento unbenessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.PRESTAZIONE:Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre è consentita un'escursione termica media non superiore ai 5°C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °C negli impianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamentopari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento paria 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamentopari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazine- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.LIVELLO PRESTAZIONALE:La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previste dalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

DESCRIZIONE

della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essere paragonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell’impianto così come prescrittodalla normativa UNI vigente.ATTITUDINE A LIMITARE LE TEMPERATURE SUPERFICIALIREQUISITO:I componenti direttamente accessibili dagli utenti devono essere in grado di contrastare in modo efficace le variazioni di temperatura superficiali.PRESTAZIONE:Per garantire sicurezza agli utenti nei confronti di sbalzi di temperatura la stessa non deve superare i 60 °C con una tolleranza di 5 °C; nel caso ciò non fosse possibile si puòricorrere a rivestimenti di materiale isolante.LIVELLO PRESTAZIONALE:La temperatura superficiale dei componenti degli impianti di climatizzazione non coibentati deve essere controllata per accertare che non superi i 75 °C.

IMP - SICUREZZA DELL'IMPIANTO

IMP 05 - Sicurezza elettrica

DESCRIZIONE

ATTITUDINE A LIMITARE I RISCHI DI ESPLOSIONEREQUISITO:Gli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi di esplosione.PRESTAZIONE:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa vigente.LIVELLO PRESTAZIONALE:Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelleriportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

RUM - PROTEZIONE DAL RUMORE

RUM 01 - Controllo della pressione sonora:benessere udito.Riferimenti Legge quadro sull'inquinamento acustico (L.26.10.1995,n.447)

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DEL RUMORE PRODOTTOREQUISITO:Gli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dal D.P.C.M. 1 marzo 1991.PRESTAZIONE:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati dalla normativa. Tali valori possonoessere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d’aria devono essere tali che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI (in particolare UNI EN 27574), oppure verificando che i valori

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

DESCRIZIONE

dichiarati dal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.

ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE

ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA COMBUSTIONEREQUISITO:I gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stesso tempo produrre quantità minime di scorie e disostanze inquinanti.PRESTAZIONE:Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misura e controllo della combustione:- termometroindicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino);- presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera dicombustione e della base del relativo camino;- misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno.Per tali impianti si deve procedere, durante ilnormale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri utilizzando la strumentazione e seguendo la metodologia previste dalla Legge 9 gennaio 1991 n. 10:- la temperatura deifumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui dellacombustione e rilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).Tali misurazioni devono essere annotatesul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione e controllo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli.LIVELLO PRESTAZIONALE:In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che la percentuale di aria comburente necessaria per lacombustione deve essere:- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido 15-20%;- per combustibile gassoso 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi dicombustione non deve superare lo 0.1% del volume dei fumi secchi e senza aria;- l’indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sonoalloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme disicurezza e prevenzione incendi.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA DEI FLUIDIREQUISITO:Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.PRESTAZIONE:I terminali di erogazione degli impianti di climatizzazione devono assicurare anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata dei fluidi non inferiore a quella diprogetto.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PRESSIONE DI EROGAZIONEREQUISITO:Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di assicurare un'opportuna pressione di emissione per consentire ai fluidi di raggiungere i terminali.PRESTAZIONE:L’installazione dei materiali e componenti deve essere eseguita facendo riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

DESCRIZIONE

componenti.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLE DISPERSIONI ELETTRICHEREQUISITO:Per evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di climatizzazione, capaci di condurre elettricità, devonoessere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.PRESTAZIONE:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componenti degli impianti di climatizzazione mediantemisurazioni di resistenza a terra.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall’art.7 del regolamento di attuazione della Legge 5.3.1990n.46.AFFIDABILITÀREQUISITO:Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie qualità così da garantire la funzionalitàdell'impianto.PRESTAZIONE:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nelrispetto delle disposizioni normative.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.COMODITÀ DI USO E MANOVRAREQUISITO:Gli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.PRESTAZIONE:I componenti degli impianti di climatizzazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibilianche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.LIVELLO PRESTAZIONALE:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0.40 e 1.40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avvienemediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).SOSTITUIBILITÀREQUISITO:Gli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso di necessità.PRESTAZIONE:I materiali e componenti degli impianti di climatizzazione devono essere realizzati ed installati in modo da consentire in caso di necessità la sostituzione senza richiedere lo

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 2.4

DESCRIZIONE

smontaggio dell’intero impianto o di consistenti parti di esso.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

COMPONENTE 2.4.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.4 Componente Canali in lamiera

REQUISITI E PRESTAZIONI

RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ

RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Le canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettori nonché dei combustibili dialimentazione.PRESTAZIONE:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.LIVELLO PRESTAZIONALE:I componenti degli impianti di climatizzazione possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 02 - Qualità dell'aria: smaltimento dei gas di combustione, portata dalle canne di esalazione e delle reti di smaltimento aeriformi

DESCRIZIONE

STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.4

DESCRIZIONE

Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di climatizzazione non devono presentare incompatibilità chimico-fisica fra loro evitando alloscopo contatto tra metalli e materiali aggressivi.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.19 Componente Estrattori d'aria

REQUISITI E PRESTAZIONI

ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE

ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità

DESCRIZIONE

EFFICIENZAREQUISITO:Gli estrattori devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie capacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.PRESTAZIONE:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nelrispetto delle disposizioni normative.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.23 Componente Filtri a secco

REQUISITI E PRESTAZIONI

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 02 - Qualità dell'aria: smaltimento dei gas di combustione, portata dalle canne di esalazione e delle reti di smaltimento aeriformi

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PUREZZA DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:I filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicità dell'aria ambiente indipendentemente dallecondizioni di affollamento.PRESTAZIONE:Per il controllo della purezza dell'aria ambiente si deve verificare che:- l’aria che viene immessa nei locali sia priva di sostanze inquinanti e priva di polveri;- sia assicurata unaportata dell’aria di rinnovo (per persona nell'ambiente considerato) non inferiore a 15 m3/h e a 25 m3/h rispettivamente in assenza di fumatori e in presenza di fumatori;- lapercentuale in volume di ossido di carbonio (CO) non deve superare lo 0.003%;- la percentuale in volume di anidride carbonica (CO2) non deve superare lo 0.15%.LIVELLO PRESTAZIONALE:La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0.5 m dal pavimento; la percentuale di anidride carbonica (CO2) deveessere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi le percentuali vanno rilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essereeseguite ad intervalli regolari, nell'arco di un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtri d’aria non devono essere inferiori aquelle indicate dalla normativa.ASETTICITÀREQUISITO:I filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei e posti in opera in modo da evitare lo sviluppo di sostanze nocive per la salute degliutenti.PRESTAZIONE:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nel rispettodelle disposizioni normative.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.ASSENZA DELL'EMISSIONE DI SOSTANZE NOCIVEREQUISITO:I filtri a secco degli impianti di climatizzazione devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.PRESTAZIONE:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.23

DESCRIZIONE

delle disposizioni normative.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE

ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità

DESCRIZIONE

PULIBILITÀREQUISITO:I filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozione di sporcizia e sostanze di accumulo.PRESTAZIONE:Per garantire un regolare funzionamento i filtri a secco dell'impianto di climatizzazione devono funzionare in condizioni di pulizia in modo da garantire una capacità di rendimentocorrispondente a quella nominale di progetto e richiesta dalla normativa vigente.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

COMPONENTE 2.4.42

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.42 Componente Serrande tagliafuoco

REQUISITI E PRESTAZIONI

IMP - SICUREZZA DELL'IMPIANTO

IMP 05 - Sicurezza elettrica

DESCRIZIONE

ISOLAMENTO ELETTRICOREQUISITO:Gli elementi costituenti la serranda tagliafuoco devono essere realizzati con materiali in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza causare malfunzionamenti.PRESTAZIONE:

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.42

DESCRIZIONE

Gli elementi devono essere realizzati con materiali e componenti secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.L'equipaggiamento elettrico deve soddisfare i requisiti contenuti nelle norme tecniche di settore.LIVELLO PRESTAZIONALE:ll grado di protezione delle parti elettriche deve essere minimo IP 42 (CEI EN 60529) a meno che le condizioni di utilizzo non richiedano un grado di protezione superiore.

ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE

ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità

DESCRIZIONE

EFFICIENZAREQUISITO:La serranda ed il relativo dispositivo di azionamento di sicurezza devono garantire la massima efficienza di funzionamento.PRESTAZIONE:Il DAS deve essere accoppiato alla serranda secondo le istruzioni del costruttore del DAS stesso, che devono precisare in particolare la coppia massima e minima erogata dal DAS(espressa in N·m).LIVELLO PRESTAZIONALE:Il DAS deve essere sottoposto a prova in modo da simulare le condizioni di accoppiamento. La prova deve essere eseguita in ambiente a temperatura di 25 +/- 5 °C, ed al termine sideve avere che:- al comando di chiusura il DAS si metta in posizione di chiusura in non più di 25 s, questa operazione deve essere ripetuta minimo 50 volte;- dopo avere sottopostoil DAS a 2000 cicli di funzionamento, il tempo di cui al punto precedente non sia incrementato di oltre il 10%.

COMPONENTE 2.4.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.43 Componente Strato coibente

REQUISITI E PRESTAZIONI

RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ

RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio

DESCRIZIONE

RESISTENZA MECCANICA

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.43

DESCRIZIONE

REQUISITO:I materiali coibenti devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione dei carichi che si verificano durante il funzionamento.PRESTAZIONE:I materiali coibenti non devono alterare la loro conformazione se sottoposti a condizioni di carico gravose (alte temperature, sovraccarichi, infiltrazioni i acqua).LIVELLO PRESTAZIONALE:I livelli minimi dipendono dal tipo di materiale coibente utilizzato.

COMPONENTE 2.4.44

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.44 Componente Torri di raffreddamento

REQUISITI E PRESTAZIONI

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 10 - Temperatura dell'aria interna

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA VELOCITÀ DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:Le torri di raffreddamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.PRESTAZIONE:Per assicurare una buona distribuzione del fluido si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro afilo caldo).LIVELLO PRESTAZIONALE:Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze dibocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'UMIDITÀ DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:Le torri di raffreddamento devono essere realizzate in modo da garantire i valori di progetto della umidità dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioni climaticheesterne ed interne.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.44

DESCRIZIONE

PRESTAZIONE:Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell’umidità relativa dell’aria negli ambienti climatizzati sia compresa fra il 40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40%ed il 50% nel periodo estivo.LIVELLO PRESTAZIONALE:I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un’altezza dal pavimento di 1.5 m, utilizzando idonei strumenti dimisurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto è ammessa una tolleranza di +/- 5%.

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.45 Componente Tubi in acciaio

REQUISITI E PRESTAZIONI

RES - RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ

RES 01 - Sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio

DESCRIZIONE

RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATUREREQUISITO:Le tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione ditemperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.PRESTAZIONE:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti durante il normalefunzionamento.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE

ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.45

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'AGGRESSIVITÀ DEI FLUIDIREQUISITO:Le tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono assicurare che i fluidi possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositi che possanocompromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.PRESTAZIONE:Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essere conformi a quelle riportate dalla normativa.LIVELLO PRESTAZIONALE:Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo assicurare in ogni momento i requisiti minimirichiesti.

COMPONENTE 2.4.55

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.55 Componente Ventilconvettori e termovettori

REQUISITI E PRESTAZIONI

IGI - IGIENE SALUTE AMBIENTE

IGI 10 - Temperatura dell'aria interna

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:I venticonvettori e termovettori devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della temperatura dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioniclimatiche esterne ed interne.PRESTAZIONE:La temperatura dell’aria nei locali riscaldati non deve superare i 20°C, con una tolleranza di 1 °C. Sono ammessi sbalzi dei valori della temperatura dell'aria ambiente purchéquesti non superino il +/- 1 °C nel periodo invernale e i +/- 2 °C nel periodo estivo.LIVELLO PRESTAZIONALE:La temperatura dei fluidi termovettori deve essere verificata nella parte centrale dei locali serviti e ad un’altezza dal pavimento di 1.5 m. I valori ottenuti devono essere confrontaticon quelli di progetto ed è ammessa una tolleranza di +/- 0.5 °C nel periodo invernale e +/- 1 °C nel periodo estivo.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 2.4.55

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA VELOCITÀ DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:I venticonvettori e termovettori devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.PRESTAZIONE:Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell’aria e quelli di ripresa siano ben distribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso sipuò misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).LIVELLO PRESTAZIONALE:Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze dibocchette di estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'UMIDITÀ DELL'ARIA AMBIENTEREQUISITO:I venticonvettori e termovettori devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della umidità dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioniclimatiche esterne ed interne.PRESTAZIONE:Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell’umidità relativa dell’aria negli ambienti climatizzati sia compresa fra il 40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40%ed il 50% nel periodo estivo.LIVELLO PRESTAZIONALE:I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un’altezza dal pavimento di 1.5 m, utilizzando idonei strumenti dimisurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto è ammessa una tolleranza di +/- 5%.

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.4 Componente Canali in lamiera

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.4.4 Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni conparticolare riguardo a:-tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con partiannerite in prossimità delle fughe); -giunti per verificare la presenzadi lesioni o di sconnessioni; -la stabilità dei sostegni dei canali;-vibrazioni; -presenza di acqua di condensa; -griglie di ripresa etransito aria esterna; -serrande e meccanismi di comando;-coibentazione dei canali.

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti di regolazione e controlloDifetti di tenutaDifetti di tenuta giuntiIncrostazioni

No

C2.4.4.5 Controllare l'interno dei canali con apparecchiature speciali qualiendoscopio, telecamere per la verifica dello stato di pulizia ed igiene.

Ispezione strumentale

Biennale 1 Difetti di tenutaIncrostazioni

No Specializzati vari

COMPONENTE 2.4.10

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.10 Componente Centrali frigo

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.10.5 Verificare che il livello di umidità segnato dagli indicatori sia quelloprevisto

Ispezione strumentale

Trimestrale 1 Mancanza dell'umidità No Conduttore caldaie

C2.4.10.6 Verificare che non si verifichino fughe dei fluidi nei vari circuitirefrigeranti.

Ispezione Trimestrale 1 Perdite di carico No Conduttore caldaie

C2.4.10.7 Verificare la rispondenza delle temperatura dell'acqua in ingresso edin uscita con quella prescritta dalla norma (valori di collaudo).

TEST - Controlli con apparecchiatu

Trimestrale 1 Perdite di carico No Conduttore caldaie

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.10

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

reC2.4.10.8 Verificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei

pressostati di blocco installati sui generatori. Verificare inoltre che levalvole di sicurezza siano funzionanti sia ad impianto spento chefunzionante.

Ispezione a vista

Trimestrale 1 Difetti di taratura No Conduttore caldaie

C2.4.10.9 Verificare che negli ambienti climatizzati vengono mantenuti i valoridi umidità e temperatura prestabiliti regolando le apparecchiature dicontrollo e regolazione.

Registrazione Trimestrale 1 Difetti di taratura No Conduttore caldaie

C2.4.10.10 Verificare, ed eventualmente tarare, il regolare funzionamento delleprincipali apparecchiature di controllo e sicurezza quali pressostatoolio, termostato antigelo, etc.

Registrazione Mensile 1 Difetti di taratura No Conduttore caldaie

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.19 Componente Estrattori d'aria

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.19.2 Controllo dello stato di usura dei cuscinetti. Ispezione a vista

Trimestrale 1 Usura dei cuscineti No Specializzati vari

C2.4.19.3 Verificare il corretto funzionamento degli estrattori controllando chela girante ruoti liberamente e che le pulegge sia allineate.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Disallineamento delle puleggeUsura dei cuscinetiUsura della cinghia

No Specializzati vari

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.23 Componente Filtri a secco

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.23.3 Controllare la pressione a valle e a monte dei filtri. Ispezione strumentale

Trimestrale 1 Difetti di filtraggioPerdita di carico

No Termoidraulico

C2.4.23.4 Effettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando chenon vi siano perdite di materiale.

Ispezione a vista

Trimestrale 1 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta

No Termoidraulico

C2.4.23.5 Effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando chenon vi siano perdite o fughe di sostanze.

Ispezione a vista

Trimestrale 1 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta

No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.42

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.42 Componente Serrande tagliafuoco

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.42.3 Verificare che i DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) sianoben serrati e che siano funzionanti. Effettuare una prova manuale diapertura e chiusura di detti dispositivi.

Prova Annuale 1 Difetti dei DAS No Lattoniere-canalista

C2.4.42.4 Verificare lo stato generale delle serrande accertando che siano nellacorretta posizione di progetto e che non ci siano fenomeni dicorrosione.

Ispezione a vista

Annuale 1 CorrosioneDifetti dei DASDifetti di serraggio

No Lattoniere-canalista

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.43 Componente Strato coibente

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.43.3 Verificare lo stato di tenuta del coibente delle tubazioni in occasionedei fermi degli impianti o ad inizio stagione.

Controllo a vista

Semestrale 1 Anomalie del coibenteDifetti di tenutaMancanze

No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.44

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.44 Componente Torri di raffreddamento

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.44.7 Verificare che il livello di acqua previsto sia mantenuto entro i valoriminimi previsti.

Controllo Bimensile 1 Fughe ai circuiti No Termoidraulico

C2.4.44.8 Verificare lo stato dei fissaggi, dei dispositivi antivibrazione, dei nidid'ape, dei paragocce, degli ugelli di nebulizzazione dell'acqua.

Controllo Bimensile 1 Difetti di tenuta No Termoidraulico

C2.4.44.9 Verificare che il livello dei liquidi presenti nelle vasche non siainferiore a quello minimo previsto per il normale funzionamento.

Controllo Bimensile 1 Fughe ai circuiti No Termoidraulico

C2.4.44.10 Verificare la funzionalità e la corretta taratura del rubinetto dispurgo.

Ispezione a vista

Bimensile 1 Difetti di tenuta No Termoidraulico

C2.4.44.11 Verificare lo stato generale del ventilatore della torre diraffreddamento; verificare in particolare che non vi siano giochi, chele cinghie siano ben allineate e tese.

Controllo Bimensile 1 Difetti di tenutaPerdita di tensione delle cinghieRumorosità

No Termoidraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.45 Componente Tubi in acciaio

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.45.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolareriguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificarela presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni deitubi;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- serrande emeccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti di coibentazioneDifetti di regolazione e controlloDifetti di tenutaIncrostazioni

No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.55

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.55 Componente Ventilconvettori e termovettori

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C2.4.55.7 Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimentoal controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso di rotazionedei motori degli elettroventilatori.

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti di funzionamento dei motori elettriciRumorosità

No Termoidraulico

C2.4.55.8 Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando deiventilconvettori; in particolare verificare:-il corretto funzionamentodei dispositivi di comando quali termostato, interruttore,commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, dellegriglie di ripresa e di mandata.

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti di filtraggioDifetti di taratura dei sistemi di regolazioneDifetti di tenutaFughe di fluidi nei circuiti

Si

C2.4.55.9 Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In Ispezione a Semestrale 1 Difetti di tenuta Si Termoidraulic

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 2.4.55

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentanoperdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).

vista Fughe di fluidi nei circuiti

o

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 2.4.4

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.4 Componente Canali in lamiera

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.4.1 Effettuare una pulizia dei canali utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette dimandata e di ripresa, delle griglie e delle cassette miscelatrici.

Annuale 1 No Termoidraulico

I2.4.4.2 Effettuare il ripristino dello strato coibente quando deteriorato. Quando occorre

1 No Lattoniere-canalista

I2.4.4.3 Eseguire il ripristino dei dadi di serraggio dei vari tratti di canale. Quando occorre

1 No Lattoniere-canalista

COMPONENTE 2.4.10

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.10 Componente Centrali frigo

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.10.1 Effettuare una pulizia accurata mediante disincrostazione del condensatore ad acqua. Trimestrale 1 No Conduttore caldaie

I2.4.10.2 Verificare lo stato dei premistoppa ed eventualmente sostituirli con altri nuovi. Annuale 1 No Conduttore caldaie

I2.4.10.3 Effettuare la sostituzione del filtro di aspirazione del compressore per evitare danneggiamenti alfunzionamento del compressore.

Annuale 1 No Conduttore caldaie

I2.4.10.4 Effettuare la sostituzione dell'olio del compressore per evitare danneggiamenti al funzionamento delcompressore.

Annuale 1 No Conduttore caldaie

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 2.4.19

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.19 Componente Estrattori d'aria

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.19.1 Sostituire le cinghie di trasmissione quando usurate. Quando occorre

1 No Tecnici di livello superiore

COMPONENTE 2.4.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.23 Componente Filtri a secco

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.23.1 Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi.Asciugare i filtri alla fine di ogni intervento.

Trimestrale 1 No Termoidraulico

I2.4.23.2 Sostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazione fornite dal costruttore, o quando lo spessoredello strato filtrante si è ridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.

Quando occorre

1 No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.42

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.42 Componente Serrande tagliafuoco

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 2.4.42

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.42.1 Eseguire la lubrificazione dei meccanismi di leverismo della serranda quali pistoni e perni. Annuale 1 No Lattoniere-canalista

I2.4.42.2 Eseguire una pulizia della polvere e dei depositi sulle serrande e sui DAS. Annuale 1 No Lattoniere-canalista

COMPONENTE 2.4.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.43 Componente Strato coibente

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.43.1 Eseguire il rifacimento degli strati di coibente deteriorati o mancanti. Biennale 1 No Termoidraulico

I2.4.43.2 Eseguire la sostituzione dello strato coibente quando deteriorato. Qindicennale 1 No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.44

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.44 Componente Torri di raffreddamento

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.44.1 Effettuare una operazione di ingrassaggio dei motori e dei cuscinetti per evitare attriti durante il Semestrale 1 No Specializzati

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 2.4.44

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

funzionamento e per evitare rumori eccessivi. variI2.4.44.2 Effettuare la sostituzione del galleggiante quando necessario. Quando

occorre 1 No Specializzati

variI2.4.44.3 Sostituire il motoventilatore della torre di raffreddamento quando necessario. Quando

occorre 1 No Conduttore

caldaieI2.4.44.4 Effettuare la sostituzione dell'olio del contattore quando occorre. Quando

occorre 1 No Specializzati

variI2.4.44.5 Effettuare la sostituzione della sonda quando necessario. Quando

occorre 1 No Conduttore

caldaieI2.4.44.6 Effettuare la sostituzione della torre di raffreddamento quando il consumo dell'acqua non risulta congruente

con i kW prodotti.Decennale 1 No Conduttore

caldaie

COMPONENTE 2.4.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.45 Componente Tubi in acciaio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.45.1 Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni didegradamento.

Quando occorre

1 No Termoidraulico

COMPONENTE 2.4.55

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica2.4 Elemento tecnologico Impianto di climatizzazione2.4.55 Componente Ventilconvettori e termovettori

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 2.4.55

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I2.4.55.1 Effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idoneidisinfettanti.

Mensile 1 No Termoidraulico

I2.4.55.2 Effettuare una pulizia delle batterie mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette. Annuale 1 No Termoidraulico

I2.4.55.3 Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi.Asciugare i filtri alla fine di ogni intervento.

Trimestrale 1 No Termoidraulico

I2.4.55.4 Eseguire un lavaggio chimico per effettuare una disincrostazione degli eventuali depositi di polvere o altro. Annuale 1 No Termoidraulico

I2.4.55.5 Effettuare una pulizia dei filtri aria utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette dimandata e di ripresa, delle griglie e delle cassette miscelatrici.

Annuale 1 No Termoidraulico

I2.4.55.6 Sostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore. Quando occorre

1 No Termoidraulico

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Regione F.V.G. - Complesso patrimoniale di Via Roma a Gorizia

Interventi di adeguamento e miglioramento dell’impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

OPERE DI PREVENZIONE INCENDI

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Complesso patrimoniale di Via Roma 5/7/9 a GoriziaInterventi di adeguamento e miglioramento dell'impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

opere di prevenzione incendi - progetto esecutivo

I. MANUALE D'USO

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

ELEMENTI COSTITUENTI

8.3 Impianto di sicurezza e antincendio

DESCRIZIONE

STATO DI FATTO E SCOPO DEGLI INTERVENTIL’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessarie al completamento delle opere relative all’adeguamento di prevenzione incendi del complesso immobiliare di proprietà della RegioneFriuli Venezia Giulia con sede a Gorizia al fine di pervenire all’ottenimento del certificato di prevenzione incendi.Gli interventi di seguito descritte fanno riferimento al progetto approvato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in data 31 agosto 2009 protocollo n. 8837 e deroga per l’utilizzo delle autorimesse rilasciato dallaDirezione Regionale dei Vigili del Fuoco il 16 settembre 2009 protocollo 6323-

INTERVENTI PREVISTIGli interventi previsti in progetto prevedono l’esecuzione di opere:

· idrauliche;· elettriche;· edili.

OPERE IDRAULICHELe opere idrauliche comprenderanno sommariamente quanto di seguito descritto:

· realizzazione di impianto di spegnimento automatico nell’autorimessa;· realizzazione di nuova impianto di pressurizzazione idrica antincendio a servizio della rete sprinkler;· impianto di estrazione forzata autorimessa;·

STAZIONE DI CONTROLLO IMPIANTO SPRINKLERLe stazioni di controllo saranno due, una al primo piano interrato e l’altra a protezione al secondo pian interrato e saranno essenzialmente composte da:1. una valvola principale di intercettazione;2. una valvola di controllo e allarme;3. una campana idraulica di allarme;4. una valvola principale di scarico;5. le apparecchiature di prova;6. due manometri

TUBAZIONILe tubazioni per il completamento della rete sprinkler saranno installate a vista e avranno caratteristiche dimensionali non minori di quanto previsto al punto 17 e seguenti della norma UNI EN 12845. In particolare nonverranno installate tubazioni con diametro inferiore a DN25, saranno installate fuori terra e saranno di acciaio non legato conformi alla norma EN 10255 ex. UNI 8863 con pressione minima non inferiore a PN10.L’installazione delle tubazioni di distribuzione principale saranno ancorate alle strutture dei fabbricati a mezzo di adeguati sostegni, e avranno la pendenza necessaria a garantire il completo svuotamento di tuttol’impianto

EROGATORIVerranno installati erogatori conformi a quanto previsto al capitolo 14 della norma UNI EN 12845; in particolare verranno installati erogatori di tipo convenzionale con il diffusore installato verso il basso (CU) diametroDN20 coefficiente di efflusso pari a K = 80 temperatura di intervento 68° C con colore rosso del liquido nel bulbo.Per i dettagli riguardanti le altezze di installazione degli erogatori, la superficie specifica di installazione, le distanze dalle pareti perimetrali si rimanda alle tavole grafiche progettuali.

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

GRUPPO DI PRESSURIZZAZIONEIl gruppo di pressurizzazione sarà di nuova installazione ad uso esclusivo dell’impianto sprinkler in conformità alla normativa UNI EN 12845.La scelta del gruppo di pressurizzazione è stata effettuata tenendo conto delle richieste di portata e prevalenza dell’impianto sprinkler precedentemente indicate.Il gruppo selezionato è il seguente:Portata: 68 m3/hPrevalenza: 75 m CAIl gruppo individuato con le necessarie caratteristiche di portata e prevalenza è un gruppo di pressurizzazione DAB modello 1KDN 50-250/250 completo di misuratore di portata e prova settimanale, alimentazioneelettrica 3 x 400 V con potenza nominale delle elettropompe 1 x 30KW.Considerando la quota di installazione del gruppo di pressurizzazione rispetto alla tubazione di pesca dalla vasca di accumulo il sistema è dotato di serbatoio di innesco così come illustrato negli allegati schemi ed inconformità a quanto prescritto dalla norma UNI di riferimento.

STAZIONE POMPEIl gruppo di pressurizzazione a servizio dell’impianto sprinkler sarà installato in un locale esistente in prossimità della riserva idrica antincendio, e da questa separata da una parete in calcestruzzo.Il vano pompe è ricavato in un locale sottostante alla rampa di accesso all’autorimessa e il cui accesso è in prossimità dell’accesso carraio di via Rotta e l’accesso al suddetto locale è garantito con ogni tempo.Tale locale sarà separato dai restanti locali tramite elementi verticali e orizzontali con una resistenza al fuoco non inferiore a REI 120 e avrà una parete confinante con spazio scoperto.Nella stazione di pompaggio sarà mantenuta una temperatura non minore di + 10 °C e sarà assicurata la necessaria ventilazione per il raffreddamento dei motori.Inoltre nel locale pompe sarà installato un sistema di illuminazione di emergenza oltre al normale impianto di illuminazione.L’accesso alla stazione di pompaggio non sarà consentito a persone non autorizzate.L’alimentazione elettrica del gruppo di pompaggio sarà garantita con l’utilizzo di un gruppo elettrogeno esistente.

IMPIANTO DI VENTILAZIONE FORZATAA servizio dell’autorimessa verrà installato un impianto d’estrazioni fumi L’impianto di ventilazione forzata entrerà in funzione solo in caso che uno dei qualsiasi rilevatori di fumo e calore esistenti all’internodell’autorimessa rilevi una situazione di allarme.L’impianto sarà anche dotato di una nuova centralina di rilevazione di CO, in modo che non si formino eventuali accumuli di gas all’interno di uno dei locali facenti parte dell’autorimessa al primo o al secondo pianointerrato.

OPERE ELETTRICHEL’alimentazione elettrica dello stabile avviene in media tensione da parte di ENEL. La cabina di trasformazione MT/BT è già esistente.L’energia all’impianto di media tensione dell’utente, viene fornita dall’Ente fornitore in Media Tensione (20kV) tramite una linea in cavo interrata a tre fasi con neutro isolato/compensato; la tensione trasformata al latobassa tensione del trasformatore è pari a 0,4kV a 50Hz.Il sistema di distribuzione a valle dei due trasformatori in parallelo è di tipo TN-S a 5 conduttori (3F+N+T) con il conduttore di protezione distribuito separatamente dal conduttore di neutro ed il centro stella deitrasformatori di tensione collegati direttamente a terra.I due trasformatori sono del tipo a secco (isolamento in resina), di potenza pari a 315kVA ciascuno, completi di box con grado di protezione pari ad IP31.La corrente di cortocircuito massima trifase prevista sul quadro elettrico generale in cabina di trasformazione è stata considerata pari a 16KA.La Norma di riferimento adottata ai fini del dimensionamento del potere d’interruzione degli interruttori dei vari quadri elettrici è la CEI EN 60947-2 Icn vista la potenza elevata in gioco.Le aree destinate all’intervento sono le seguenti:

· Cabina di trasformazione;· Autorimessa al I° interrato;· Autorimessa al II° interrato;· Vano tecnico al I° interrato;· Area esterna all’autorimessa.

MATERIALI UTILIZZATIPer la realizzazione degli impianti previsti da questo progetto saranno impiegati materiali idonei all’ambiente in cui vengono installati; e saranno rispondenti alle relative norme CEI, alle tabelle di unificazione CEI-UNELove previste ed alla Legge 18-10-1977 n.791.Tutti i materiali devono altresì essere provvisti di marchio IMQ.

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MANUALE D'USO

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

OPERE EDILILe opere edili consisteranno nella realizzazione di pareti resistenti al fuoco, vani filtro, scale metalliche, riqualificazioni di pareti e l’installazione di porte resistenti al fuoco. Oltre alle opere precedentemente descritte,saranno necessarie anche le seguenti lavorazioni:

· formazione fori a parete e pavimento per il passaggio delle tubazioni impianto sprinkler, per l’installazione del gruppo autopompa dei vigili del fuoco e per il passaggio dei canali di estrazionedell’autorimessa.

· ripristino fori, intonaci e tinteggiature.

· rimozione e riposizionamento di tutto il mobilio presente negli archivi e necessario per la riqualificazione delle pareti

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio

ELEMENTI COSTITUENTI

8.3.7 Diffusione sonora8.3.23 Impianto di spegnimento incendi a sprinkler8.3.43 Serrande tagliafuoco8.3.46 Tubazioni in acciaio zincato8.3.49 Griglia di aerazione REI8.3.50 Condotte REI per aerazione filtri fumo8.3.51 Porte REI8.3.52 Porte antipanico8.3.65 Sistemi sprinkler ad umido8.3.76 Campana idraulica8.3.82 Protezione REI per condutture8.3.84 Sacchi isolanti autoespandenti8.3.88 Pareti antincendio6.5.45 Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

L'impianto di sicurezza deve fornire segnalazioni ottiche e/o acustiche agli occupanti di un edificio affinché essi, in caso di possibili incendi, possano intraprendere adeguate azionidi protezione contro l'incendio oltre ad eventuali altre misure di sicurezza per un tempestivo esodo. Le funzioni di rivelazione incendio e allarme incendio possono essere combinatein un unico sistema. Generalmente un impianto di rivelazione e allarme è costituito da: - rivelatori d'incendio; - centrale di controllo e segnalazione; - dispositivi di allarmeincendio; - punti di segnalazione manuale; - dispositivo di trasmissione dell'allarme incendio; - stazione di ricevimento dell'allarme incendio; - comando del sistema

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MANUALE D'USO

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

DESCRIZIONE

automatico antincendio; - sistema automatico antincendio; - dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto; - stazione di ricevimento dei segnali di guasto; - apparecchiatura dialimentazione. L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. L'impianto è generalmente costituitoda: - rete idrica di adduzione in ferro zincato; - bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.); - attacchi per motopompe dei VV.FF.; - estintori (idrici, a polvere, aschiuma, carrellati, ecc.).

COMPONENTE 8.3.7

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.7 Componente Diffusione sonora

DESCRIZIONE

Per la diffusione dei segnali di allarme occorrono dei dispositivi in grado di diffonderli negli ambienti sorvegliati. Le apparecchiature di allarme acustico comprendono sirene peresterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatori acustici, di servizio e di controllo.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagli addetti alla sorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi didiffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farli operare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati.

COMPONENTE 8.3.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.23 Componente Impianto di spegnimento incendi a sprinkler

DESCRIZIONE

Impianto automatico di estinzione a pioggia detti anche "a sprinkler" sono costituiti da: - erogatori installati al soffitto chiusi da un elemento termosensibile ed eventuali erogatorisupplementari; - una rete di tubazioni; - una stazione di controllo e allarme per ogni sezione dell’impianto; le campane idrauliche di allarme sono collegate alle stazioni dicontrollo e allarme; - una o più alimentazioni idriche. Gli impianti possono essere: - a umido; - a secco; - alternativi; - a preallarme.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.23

MODALITA' D'USO CORRETTO

Negli impianti a umido la rete - sia a monte che a valle delle stazioni di controllo e allarme - è sempre piena d’acqua in pressione e, quindi, questi impianti non si possonoadoperare in ambienti dove la temperatura può provocare il congelamento dell’acqua nelle tubazioni o la sua vaporizzazione.Negli impianti a secco la rete a valle delle stazioni dicontrollo e allarme è sempre piena di aria compressa, quella a monte è piena di acqua in pressione. L’impianto si utilizza, quindi, in ambienti con temperature che possonoprovocare o il congelamento o la vaporizzazione dell’acqua.Gli impianti alternativi possono funzionare come impianti a umido o a secco. Gli impianti a preallarme sono una unionedi un impianto a secco e di un impianto automatico di rivelazione incendio che interessa la stessa area coperta dallo sprinkler. In caso di incendio l’impianto di rilevazione,intervenendo sulla valvola di controllo e allarme, permette l’immissione dell’acqua in rete prima dell’eventuale apertura degli erogatori. Questi impianti si utilizzano quando sitemono notevoli danni causati dall’acqua a seguito di rottura per cause accidentali.Gli impianti sprinkler si azionano automaticamente dopo che, a causa del calore dell’incendio,l’elemento termosensibile di ogni erogatore si rompe. Questi impianti si utilizzano in tutte quelle aree in cui non vi sono prodotti o macchinari che a contatto con l’acqua possonocreare situazioni di pericolo. Le funzioni dell’impianto variano a seconda delle peculiarità dell’area da proteggere.

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.43 Componente Serrande tagliafuoco

DESCRIZIONE

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio del fuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo"non isolata".La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi i requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serrandatagliafuoco non isolata è una serranda che soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento.Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con laserranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato perrispondere ad un innalzamento di temperatura dell'aria circostante è in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsi con unmeccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Il costruttore deve fornire con il DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) le istruzioni relative all'accoppiamento con la serranda, all'uso, alle verifiche periodiche ed allamanutenzione del DAS. Le parti che necessitano di lubrificazione devono essere protette dalla polvere.Il semplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere latrasmissione di una forza o di una coppia. I dispositivi di controllo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni in maniera sicura eduratura; in particolare la posizione di chiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamente raggiunta.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.46

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.46 Componente Tubazioni in acciaio zincato

DESCRIZIONE

Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto antincendio sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentarel'impianto.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Non sono ammesse tubazioni in piombo per le sue caratteristiche di tossicità; ed evitare saldature sui tubi in acciaio zincato. Bisogna evitare di utilizzare contemporaneamentetubazioni di ferro zincato e di rame per evitare fenomeni elettrolitici indesiderati. Le tubazioni di adduzione dalla rete principale al fabbricato (in ghisa o in acciaio) devono essereopportunamente protette per consentire l'interramento. (es. protezione con rivestimento di catrame)

COMPONENTE 8.3.49

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.49 Componente Griglia di aerazione REI

DESCRIZIONE

Le griglie di aerazione antincendio o griglie di transito sono generalmente costituite da telaio in materiale incombustibile con all’interno lamelle sagomate ricoperte da guarnizionitermo espandenti; tali guarnizioni infatti, in caso d’incendio con una temperatura di circa 150°, si espandono fino a 35 volte il proprio spessore in modo tale da sigillarecompletamente il varco non consentendo il passaggio di fumo.Il telaio perimetrale e le protezioni laterali sono costituite da speciale lamiera traforata in modo da consentire ilpassaggio dell’aria e, in caso di incendio, la non fuori uscita del materiale intumescente espanso.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Le griglie di aerazione antincendio devono essere posizionate secondo le indicazioni di progetto. Eventuali fessure rimanenti tra griglia ed elemento di supporto devono esseresigillate con materiale REI.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.50

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.50 Componente Condotte REI per aerazione filtri fumo

DESCRIZIONE

Le condotte REI hanno la funzione di aerare i filtri a prova di fumo; sono generalmente installate in posizione verticale e sono realizzate in lamiera zincata ancorata alla paretemediante tasselli metallici e vengono posizionate con partenza dal locale filtro per sfociare sopra il tetto dell’edificio.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Le condotte REI dovranno essere corredate di idonea certificazione attestante la posizione verticale e una resistenza al fuoco REI dichiarata dal produttore (60', 90',120’,180').

COMPONENTE 8.3.51

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.51 Componente Porte REI

DESCRIZIONE

Le porte tagliafuoco (o porte REI) hanno la funzione di proteggere quegli spazi o luoghi sicuri, ai quali ne consentono l'ingresso e/o l'uscita, dalle azioni provocate da eventualiincendi. Nelle zone di maggiore afflusso di persone le porte tagliafuoco devono essere anche porte antipanico. Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni inmateria di sicurezza. In genere vengono impiegati materiali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili alle alte temperature. Il dispositivo di emergenza deveessere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta dall'interno in meno di 1 secondo. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi di emergenza conazionamento mediante maniglia a leva e i dispositivi di emergenza con azionamento mediante piastra a spinta.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo di emergenza. Verificare che le controbocchette a pavimento non siano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente ilperfetto funzionamento delle porte e degli elementi di manovra. Qualora ne siano munite controllare l'efficienza dei maniglioni antipanico. Verificare che non vi siano ostacoli inprossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositivi di comando, dei maniglioni. Verificare l'individuazione delle porte tagliafuoco rispetto ai progetti ed aipiani di evacuazione e di sicurezza. Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in apposito archivio.

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.51

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.51.11 Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare inapposito archivio.

Tecnici di livello superiore

C8.3.51.13 Controllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse. Tecnici di livello superiore

C8.3.51.14 Controllo della loro funzionalità. Specializzati variC8.3.51.16 Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo

preveda). Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.Serramentista

C8.3.51.17 Controllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza. Tecnici di livello superiore

C8.3.51.18 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenzadi anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Serramentista

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.51.1 Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. SerramentistaI8.3.51.2 Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. GenericoI8.3.51.3 Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. SerramentistaI8.3.51.4 Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. GenericoI8.3.51.5 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. GenericoI8.3.51.6 Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura. SerramentistaI8.3.51.9 Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse. GenericoI8.3.51.10 Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale. Serramentista

COMPONENTE 8.3.52

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.52 Componente Porte antipanico

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.52

DESCRIZIONE

Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventi particolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.).Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito"maniglione antipanico". Il dispositivo antipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra postaorizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta (push-bar) e i dispositivi antipanico con barra acontatto (touch-bar).

MODALITA' D'USO CORRETTO

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo antipanico. Verificare che le controbocchette a pavimento non siano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente ilperfetto funzionamento delle porte e degli elementi di manovra. Verificare che non vi siano ostacoli in prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositivi dicomando, dei maniglioni. Qualora sia previsto, controllare l'individuazione degli accessi rispetto ai piani di evacuazione e di sicurezza.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.52.11 Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare inapposito archivio.

Tecnici di livello superiore

C8.3.52.13 Controllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse. Tecnici di livello superiore

C8.3.52.14 Controllo della loro funzionalità. SerramentistaC8.3.52.16 Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo

preveda). Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.Serramentista

C8.3.52.17 Controllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza. Tecnici di livello superiore

C8.3.52.18 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenzadi anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Serramentista

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.52.1 Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento. SerramentistaI8.3.52.2 Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. GenericoI8.3.52.3 Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. SerramentistaI8.3.52.4 Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. GenericoI8.3.52.5 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Generico

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.52

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.52.6 Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura. SerramentistaI8.3.52.9 Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse. GenericoI8.3.52.10 Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale. Serramentista

COMPONENTE 8.3.65

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.65 Componente Sistemi sprinkler ad umido

DESCRIZIONE

I sistemi sprinkler ad umido sono progettati per essere utilizzati in applicazioni dove la temperatura è mantenuta sopra la soglia di congelamento. In tali sistemi, la rete di tubazioniè stabilmente riempita d’acqua e l’attivazione dello sprinkler genera l’immediata fuoriuscita dell’acqua sul rischio protetto. I sistemi sprinkler ad umido sono generalmente costituitida:- Valvola di allarme ad umido flangiata;- Trim pressione variabile;- Camera di ritardo;- Valvola a farfalla con demoltiplicatore e volantino;- Campana idraulica di allarme;- Pressostato di allarme.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Poiché negli impianti a umido la rete - sia a monte che a valle delle stazioni di controllo e allarme - è sempre piena d’acqua in pressione questi impianti non si possono adoperarein ambienti dove la temperatura può provocare il congelamento dell’acqua nelle tubazioni o la sua vaporizzazione.Trovano larga applicazione nei centri commerciali, nei magazziniriscaldati, nelle fabbriche, nell'edilizia civile in generale e anche negli ospedali.

COMPONENTE 8.3.76

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.76 Componente Campana idraulica

DESCRIZIONE

La campana idraulica è un dispositivo di allarme ad attivazione idraulica con valvole di rilevamento del flusso dell’acqua e può essere impiegata, nella maggior parte dei casi, in

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.76

DESCRIZIONE

combinazione con valvole di ritegno, valvole a secco, valvole a diluvio e valvole a preazione per innescare un allarme locale.All’attivazione della valvola di ritegno, della valvola asecco, della valvola a diluvio o della valvola a preazione alla quale è collegata la campana idraulica, l’acqua scorrerà verso il motore idraulico e attraverso l’ugello d’ingressoformando un getto ad alta velocità che urta contro il girante, facendo ruotare il girante e il percussore. Ad ogni rotazione, l’anello del percussore che gira liberamente colpisce ilgong creando il suono d’allarme.La campana suonerà finché l’acqua scorre nel sistema e verso la campana idraulica. L’acqua nella linea della campana verrà scaricataautomaticamente dall’orifizio presente negli accessori della valvola di rilevamento del flusso dell’acqua.

MODALITA' D'USO CORRETTO

La campana idraulica non deve essere resettata in seguito ad un innesco. Tuttavia, se la campana è stata spenta durante il funzionamento, attraverso la chiusura di una valvola dicontrollo della campana, la valvola di controllo della campana deve essere riaperta dopo che il sistema di protezione antincendio è stato rimesso in servizio.

COMPONENTE 8.3.82

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.82 Componente Protezione REI per condutture

DESCRIZIONE

Le protezioni REI sono generalmente composte da una lamierino metallico con interposto uno strato di protezione realizzato a base di silicati; nel caso di protezione di canali e/ocondutture (calai di aerazione, condutture gas, linee elettriche) queste protezioni hanno uno spessore notevole (fino a 5 cm) in maniera tale da impedire il raggiungimento dellatemperatura critica 150°C all’interno e di 1050°C all'esterno in ottemperanza a quanto disposto dalla normativa sulla prevenzione incendi.Considerato il consistente spessore dellepareti di queste protezioni queste possono essere utilizzate anche come canali di aerazione o pressurizzazione di filtri a tenuta di fumo in comparti e/o strutture che richiedanorequisiti di resistenza e compartimentazione al fuoco.

MODALITA' D'USO CORRETTO

Le protezioni dovranno essere assemblate senza collanti, mediante guscio in lamiera zincata chiusa in modo da formare un tubolare, il quale sarà assemblato mediante graffemetalliche o legatura in filo di acciaio in conformità ai dettami citati nel certificato di rapporto prova del produttore.

COMPONENTE 8.3.84

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.84

IDENTIFICAZIONE

8.3.84 Componente Sacchi isolanti autoespandenti

DESCRIZIONE

Per raggiungere la classe di resistenza al fuoco di pareti e solai (soprattutto in caso di ristrutturazioni) possono essere utilizzati i sacchi isolanti autoespandenti. I sacchi isolanti sonorealizzati con una fodera esterna in tessuto di fibra di vetro rinforzata all’interno della quale sono posizionati agenti espansivi solidi, materiali vetrificanti e ritardanti di fiamma. Incaso di incendio il calore che si sviluppa fa espandere i sacchi che realizzano un’efficace azione di sbarramento bloccando ogni possibile via alle fiamme ed ai fumi.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I sacchi isolanti vengono posizionati all’interno della parete REI accostandoli gli uni sugli altri in modo da creare barriere autoportanti con il massimo fattore diriempimento.Eventuali fori devono essere sigillati con prodotti schiumogeni idonei in modo da garantire la classe di resistenza al fuoco richiesta.

COMPONENTE 8.3.88

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.88 Componente Pareti antincendio

DESCRIZIONE

Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passiva al fuoco delle parti strutturali. In genere siutilizzano prodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con un grado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per"materiale fortemente infiammabile” nonché la possibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180minuti sotto l'azione del fuoco. In genere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutture pubbliche che necessitano di proteggere lepersone che le occupano (scuole, alberghi, teatri, musei, ecc.).

MODALITA' D'USO CORRETTO

Non compromettere l'integrità delle pareti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.88.3 Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.). Specializzati variTecnico antincendio

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MANUALE D'USO

COMPONENTE 8.3.88

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

Muratore

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.88.1 Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti. Pittore

COMPONENTE 6.5.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio6.5.45 Componente Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengono usate tubazioni in acciaio nero senzasaldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

MODALITA' D'USO CORRETTO

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEI ma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi allenormative vigenti.

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Complesso patrimoniale di Via Roma 5/7/9 a GoriziaInterventi di adeguamento e miglioramento dell'impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

opere di prevenzione incendi - progetto esecutivo

II. MANUALE DI MANUTENZIONE

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

ELEMENTI COSTITUENTI

8.3 Impianto di sicurezza e antincendio

DESCRIZIONE

STATO DI FATTO E SCOPO DEGLI INTERVENTIL’oggetto dell’appalto consiste nell’esecuzione di tutti i lavori e forniture necessarie al completamento delle opere relative all’adeguamento di prevenzione incendi del complesso immobiliare di proprietà della RegioneFriuli Venezia Giulia con sede a Gorizia al fine di pervenire all’ottenimento del certificato di prevenzione incendi.Gli interventi di seguito descritte fanno riferimento al progetto approvato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in data 31 agosto 2009 protocollo n. 8837 e deroga per l’utilizzo delle autorimesse rilasciato dallaDirezione Regionale dei Vigili del Fuoco il 16 settembre 2009 protocollo 6323-

INTERVENTI PREVISTIGli interventi previsti in progetto prevedono l’esecuzione di opere:

· idrauliche;· elettriche;· edili.

OPERE IDRAULICHELe opere idrauliche comprenderanno sommariamente quanto di seguito descritto:

· realizzazione di impianto di spegnimento automatico nell’autorimessa;· realizzazione di nuova impianto di pressurizzazione idrica antincendio a servizio della rete sprinkler;· impianto di estrazione forzata autorimessa;·

STAZIONE DI CONTROLLO IMPIANTO SPRINKLERLe stazioni di controllo saranno due, una al primo piano interrato e l’altra a protezione al secondo pian interrato e saranno essenzialmente composte da:1. una valvola principale di intercettazione;2. una valvola di controllo e allarme;3. una campana idraulica di allarme;4. una valvola principale di scarico;5. le apparecchiature di prova;6. due manometri

TUBAZIONILe tubazioni per il completamento della rete sprinkler saranno installate a vista e avranno caratteristiche dimensionali non minori di quanto previsto al punto 17 e seguenti della norma UNI EN 12845. In particolare nonverranno installate tubazioni con diametro inferiore a DN25, saranno installate fuori terra e saranno di acciaio non legato conformi alla norma EN 10255 ex. UNI 8863 con pressione minima non inferiore a PN10.L’installazione delle tubazioni di distribuzione principale saranno ancorate alle strutture dei fabbricati a mezzo di adeguati sostegni, e avranno la pendenza necessaria a garantire il completo svuotamento di tuttol’impianto

EROGATORIVerranno installati erogatori conformi a quanto previsto al capitolo 14 della norma UNI EN 12845; in particolare verranno installati erogatori di tipo convenzionale con il diffusore installato verso il basso (CU) diametroDN20 coefficiente di efflusso pari a K = 80 temperatura di intervento 68° C con colore rosso del liquido nel bulbo.Per i dettagli riguardanti le altezze di installazione degli erogatori, la superficie specifica di installazione, le distanze dalle pareti perimetrali si rimanda alle tavole grafiche progettuali.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

GRUPPO DI PRESSURIZZAZIONEIl gruppo di pressurizzazione sarà di nuova installazione ad uso esclusivo dell’impianto sprinkler in conformità alla normativa UNI EN 12845.La scelta del gruppo di pressurizzazione è stata effettuata tenendo conto delle richieste di portata e prevalenza dell’impianto sprinkler precedentemente indicate.Il gruppo selezionato è il seguente:Portata: 68 m3/hPrevalenza: 75 m CAIl gruppo individuato con le necessarie caratteristiche di portata e prevalenza è un gruppo di pressurizzazione DAB modello 1KDN 50-250/250 completo di misuratore di portata e prova settimanale, alimentazioneelettrica 3 x 400 V con potenza nominale delle elettropompe 1 x 30KW.Considerando la quota di installazione del gruppo di pressurizzazione rispetto alla tubazione di pesca dalla vasca di accumulo il sistema è dotato di serbatoio di innesco così come illustrato negli allegati schemi ed inconformità a quanto prescritto dalla norma UNI di riferimento.

STAZIONE POMPEIl gruppo di pressurizzazione a servizio dell’impianto sprinkler sarà installato in un locale esistente in prossimità della riserva idrica antincendio, e da questa separata da una parete in calcestruzzo.Il vano pompe è ricavato in un locale sottostante alla rampa di accesso all’autorimessa e il cui accesso è in prossimità dell’accesso carraio di via Rotta e l’accesso al suddetto locale è garantito con ogni tempo.Tale locale sarà separato dai restanti locali tramite elementi verticali e orizzontali con una resistenza al fuoco non inferiore a REI 120 e avrà una parete confinante con spazio scoperto.Nella stazione di pompaggio sarà mantenuta una temperatura non minore di + 10 °C e sarà assicurata la necessaria ventilazione per il raffreddamento dei motori.Inoltre nel locale pompe sarà installato un sistema di illuminazione di emergenza oltre al normale impianto di illuminazione.L’accesso alla stazione di pompaggio non sarà consentito a persone non autorizzate.L’alimentazione elettrica del gruppo di pompaggio sarà garantita con l’utilizzo di un gruppo elettrogeno esistente.

IMPIANTO DI VENTILAZIONE FORZATAA servizio dell’autorimessa verrà installato un impianto d’estrazioni fumi L’impianto di ventilazione forzata entrerà in funzione solo in caso che uno dei qualsiasi rilevatori di fumo e calore esistenti all’internodell’autorimessa rilevi una situazione di allarme.L’impianto sarà anche dotato di una nuova centralina di rilevazione di CO, in modo che non si formino eventuali accumuli di gas all’interno di uno dei locali facenti parte dell’autorimessa al primo o al secondo pianointerrato.

OPERE ELETTRICHEL’alimentazione elettrica dello stabile avviene in media tensione da parte di ENEL. La cabina di trasformazione MT/BT è già esistente.L’energia all’impianto di media tensione dell’utente, viene fornita dall’Ente fornitore in Media Tensione (20kV) tramite una linea in cavo interrata a tre fasi con neutro isolato/compensato; la tensione trasformata al latobassa tensione del trasformatore è pari a 0,4kV a 50Hz.Il sistema di distribuzione a valle dei due trasformatori in parallelo è di tipo TN-S a 5 conduttori (3F+N+T) con il conduttore di protezione distribuito separatamente dal conduttore di neutro ed il centro stella deitrasformatori di tensione collegati direttamente a terra.I due trasformatori sono del tipo a secco (isolamento in resina), di potenza pari a 315kVA ciascuno, completi di box con grado di protezione pari ad IP31.La corrente di cortocircuito massima trifase prevista sul quadro elettrico generale in cabina di trasformazione è stata considerata pari a 16KA.La Norma di riferimento adottata ai fini del dimensionamento del potere d’interruzione degli interruttori dei vari quadri elettrici è la CEI EN 60947-2 Icn vista la potenza elevata in gioco.Le aree destinate all’intervento sono le seguenti:

· Cabina di trasformazione;· Autorimessa al I° interrato;· Autorimessa al II° interrato;· Vano tecnico al I° interrato;· Area esterna all’autorimessa.

MATERIALI UTILIZZATIPer la realizzazione degli impianti previsti da questo progetto saranno impiegati materiali idonei all’ambiente in cui vengono installati; e saranno rispondenti alle relative norme CEI, alle tabelle di unificazione CEI-UNELove previste ed alla Legge 18-10-1977 n.791.Tutti i materiali devono altresì essere provvisti di marchio IMQ.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

UNITÀ TECNOLOGICA

DESCRIZIONE

OPERE EDILILe opere edili consisteranno nella realizzazione di pareti resistenti al fuoco, vani filtro, scale metalliche, riqualificazioni di pareti e l’installazione di porte resistenti al fuoco. Oltre alle opere precedentemente descritte,saranno necessarie anche le seguenti lavorazioni:

· formazione fori a parete e pavimento per il passaggio delle tubazioni impianto sprinkler, per l’installazione del gruppo autopompa dei vigili del fuoco e per il passaggio dei canali di estrazionedell’autorimessa.

· ripristino fori, intonaci e tinteggiature.

· rimozione e riposizionamento di tutto il mobilio presente negli archivi e necessario per la riqualificazione delle pareti

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio

ELEMENTI COSTITUENTI

8.3.7 Diffusione sonora8.3.23 Impianto di spegnimento incendi a sprinkler8.3.43 Serrande tagliafuoco8.3.46 Tubazioni in acciaio zincato8.3.49 Griglia di aerazione REI8.3.50 Condotte REI per aerazione filtri fumo8.3.51 Porte REI8.3.52 Porte antipanico8.3.65 Sistemi sprinkler ad umido8.3.76 Campana idraulica8.3.82 Protezione REI per condutture8.3.84 Sacchi isolanti autoespandenti8.3.88 Pareti antincendio6.5.45 Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

L'impianto di sicurezza deve fornire segnalazioni ottiche e/o acustiche agli occupanti di un edificio affinché essi, in caso di possibili incendi, possano intraprendere adeguate azionidi protezione contro l'incendio oltre ad eventuali altre misure di sicurezza per un tempestivo esodo. Le funzioni di rivelazione incendio e allarme incendio possono essere combinatein un unico sistema. Generalmente un impianto di rivelazione e allarme è costituito da: - rivelatori d'incendio; - centrale di controllo e segnalazione; - dispositivi di allarmeincendio; - punti di segnalazione manuale; - dispositivo di trasmissione dell'allarme incendio; - stazione di ricevimento dell'allarme incendio; - comando del sistema

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MANUALE DI MANUTENZIONE

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

DESCRIZIONE

automatico antincendio; - sistema automatico antincendio; - dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto; - stazione di ricevimento dei segnali di guasto; - apparecchiatura dialimentazione. L'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. L'impianto è generalmente costituitoda: - rete idrica di adduzione in ferro zincato; - bocche di incendio in cassetta (manichette, lance, ecc.); - attacchi per motopompe dei VV.FF.; - estintori (idrici, a polvere, aschiuma, carrellati, ecc.).

COMPONENTE 8.3.7

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.7 Componente Diffusione sonora

DESCRIZIONE

Per la diffusione dei segnali di allarme occorrono dei dispositivi in grado di diffonderli negli ambienti sorvegliati. Le apparecchiature di allarme acustico comprendono sirene peresterno, sirene per interno, sirene supplementari ed avvisatori acustici, di servizio e di controllo.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di tenuta morsetti Difetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.Incrostazioni Accumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.Perdite di tensione Riduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.7.3 Controllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora contro l'apertura e l'asportazione. Verificare l'efficienza dellostato di carica della batteria di alimentazione.

Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.7.1 Eseguire la pulizia degli altoparlanti e verificare la tenuta delle connessioni. Verificare che l'ambiente nel quale sonoinstallati gli altoparlanti siano privi di umidità.

Specializzati vari

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.7

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.7.2 Sostituire gli altoparlanti quando non rispondenti alla loro originaria funzione. Specializzati vari

COMPONENTE 8.3.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.23 Componente Impianto di spegnimento incendi a sprinkler

DESCRIZIONE

Impianto automatico di estinzione a pioggia detti anche "a sprinkler" sono costituiti da: - erogatori installati al soffitto chiusi da un elemento termosensibile ed eventuali erogatorisupplementari; - una rete di tubazioni; - una stazione di controllo e allarme per ogni sezione dell’impianto; le campane idrauliche di allarme sono collegate alle stazioni dicontrollo e allarme; - una o più alimentazioni idriche. Gli impianti possono essere: - a umido; - a secco; - alternativi; - a preallarme.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Corrosione delle tubazioni di adduzione Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posa in opera o a sconnessioni delle giunzioni.Difetti di funzionamento delle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.Incrostazioni delle tubazioni o dei filtri della rete di adduzione

Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delletubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.23.4 Verificare che gli erogatori siano installati correttamente nel rispetto delle prescrizioni richieste dal tipo di ugelli e nelrispetto degli interassi forniti dal produttore. Verificare lo stato degli ugelli e dei relativi orifizi di scarica.

Specializzati variTecnico antincendio

C8.3.23.5 Verificare lo stato generale del gruppo e controllare il livello dell'olio nel motore delle motopompe, del livello del carburantee dello stato di carica della batteria di avviamento.

Idraulico

C8.3.23.6 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazione controllando che siano ben funzionanti e che non si blocchino. IdraulicoC8.3.23.7 Effettuare un rilievo delle pressioni d'esercizio delle pompe. Idraulico

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.23

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.23.8 Controllare l'integrità dei serbatoi di accumulo e verificare il livello e le condizioni dell'acqua. Verificare che gli indicatoridi livello e tutti gli accessori siano funzionanti.

Idraulico

C8.3.23.9 Verificare lo stato delle tenute, delle guarnizioni del passo d'uomo e delle altre aperture. IdraulicoC8.3.23.10 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.23.1 Effettuare la revisione degli erogatori e provvedere alla loro ricarica. Specializzati variI8.3.23.2 Effettuare il cambio del liquido della batteria o, se necessario, l'intera batteria di avviamento. IdraulicoI8.3.23.3 Effettuare il cambio dell'olio del motore del gruppo di pressurizzazione. Idraulico

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.43 Componente Serrande tagliafuoco

DESCRIZIONE

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio del fuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo"non isolata".La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi i requisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serrandatagliafuoco non isolata è una serranda che soddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento.Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Il meccanismo integrato o direttamente associato con laserranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serranda stessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato perrispondere ad un innalzamento di temperatura dell'aria circostante è in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsi con unmeccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionato lontano dal meccanismo stesso.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie fusibili Difetti di funzionamento dei fusibili.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.43

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Corrosione Fenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sonoinstallate le serrande ed i relativi dispositivi.

Difetti DAS Difetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.Difetti di serraggio Difetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi di

azionamento di sicurezza) delle serrande.Incrostazioni Depositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.Vibrazioni Eccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.43.3 Verificare che i DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) siano ben serrati e che siano funzionanti.Effettuare una provamanuale di apertura e chiusura di detti dispositivi.

Lattoniere-canalista

C8.3.43.4 Verificare lo stato generale delle serrande accertando che siano nella corretta posizione di progetto e che non ci sianofenomeni di corrosione.

Lattoniere-canalista

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.43.1 Eseguire la lubrificazione dei meccanismi di leverismo della serranda quali pistoni e perni. Lattoniere-canalistaI8.3.43.2 Eseguire una pulizia della polvere e dei depositi sulle serrande e sui DAS. Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.46

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.46 Componente Tubazioni in acciaio zincato

DESCRIZIONE

Le tubazioni generalmente utilizzate per l'impianto antincendio sono in acciaio zincato e provvedono all'adduzione e alla successiva erogazione dell'acqua destinata ad alimentarel'impianto.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.46

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Corrosione delle tubazioni di adduzione Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posa in opera o a sconnessioni delle giunzioni.Difetti di funzionamento delle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.Incrostazioni delle tubazioni o dei filtri della rete di adduzione

Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delletubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.46.3 Verificare l'integrità delle tubazioni ed in particolare la tenuta dei raccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchiutilizzatori.

Idraulico

C8.3.46.4 Verificare l'integrità delle coibentazioni controllandone lo spessore con eventuale ripristino. IdraulicoC8.3.46.5 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazione controllando che siano ben funzionanti e che non si blocchino. IdraulicoC8.3.46.6 Verificare lo stato generale e l'integrità ed in particolare controllare lo stato dei dilatatori, se presenti, e dei giunti elastici.

Controllare la perfetta tenuta delle flange, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi, nonché l'assenza diinflessioni nelle tubazioni.

Idraulico

C8.3.46.7 Controllare e regolare il serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventualmente sostituire gli organi di tenuta. Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.46.1 Effettuare la pulizia ed eventualmente sostituire i filtri dell'impianto. IdraulicoI8.3.46.2 Effettuare la pulizia ed eventualmente sostituire l'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad otturatore chiuso. Idraulico

COMPONENTE 8.3.49

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.49 Componente Griglia di aerazione REI

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.49

DESCRIZIONE

Le griglie di aerazione antincendio o griglie di transito sono generalmente costituite da telaio in materiale incombustibile con all’interno lamelle sagomate ricoperte da guarnizionitermo espandenti; tali guarnizioni infatti, in caso d’incendio con una temperatura di circa 150°, si espandono fino a 35 volte il proprio spessore in modo tale da sigillarecompletamente il varco non consentendo il passaggio di fumo.Il telaio perimetrale e le protezioni laterali sono costituite da speciale lamiera traforata in modo da consentire ilpassaggio dell’aria e, in caso di incendio, la non fuori uscita del materiale intumescente espanso.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie dei deflettori Difetti di posizionamento dei deflettori delle griglie.Anomalie dei sostegni Difetti di stabilità dei sostegni delle griglie.Difetti di regolazione e controllo Difetti di funzionamento dei dispositivi di comando.Incrostazioni Depositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento delle griglie di estrazione.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.49.4 Controllo dello stato delle griglie verificando la presenza di lesioni o di sconnessioni. Verificare che i deflettori delle grigliesiano ben orientati.

Tecnici di livello superiore

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.49.1 Effettuare una pulizia delle griglie utilizzando prodotti solventi per una accurata disinfezione. Tecnici di livello superiore

I8.3.49.2 Effettuare il ripristino delle guarnizioni delle griglie. Lattoniere-canalistaI8.3.49.3 Effettuare la sostituzione delle griglie quando deteriorate. Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.50

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.50 Componente Condotte REI per aerazione filtri fumo

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.50

DESCRIZIONE

Le condotte REI hanno la funzione di aerare i filtri a prova di fumo; sono generalmente installate in posizione verticale e sono realizzate in lamiera zincata ancorata alla paretemediante tasselli metallici e vengono posizionate con partenza dal locale filtro per sfociare sopra il tetto dell’edificio.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie dei deflettori Difetti di posizionamento dei deflettori di estrazione.Anomalie dei sostegni Difetti di stabilità dei sostegni delle condotte.Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle condotte.Difetti di tenuta dei giunti Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.50.4 Controllo dello stato delle condotte verificando l'assenza di lesioni o di sconnessioni. Verificare che i deflettori delle grigliesiano ben orientati.

Tecnici di livello superiore

C8.3.50.5 Verificare la tenuta delle condotte controllando in modo particolare i giunti. Tecnici di livello superiore

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.50.1 Eseguire il ripristino dei dadi di serraggio dei vari tratti di canale. Lattoniere-canalistaI8.3.50.2 Effettuare il ripristino dello strato coibente quando deteriorato. Lattoniere-canalistaI8.3.50.3 Effettuare il ripristino delle guarnizioni delle condotte. Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.51

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.51 Componente Porte REI

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.51

DESCRIZIONE

Le porte tagliafuoco (o porte REI) hanno la funzione di proteggere quegli spazi o luoghi sicuri, ai quali ne consentono l'ingresso e/o l'uscita, dalle azioni provocate da eventualiincendi. Nelle zone di maggiore afflusso di persone le porte tagliafuoco devono essere anche porte antipanico. Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni inmateria di sicurezza. In genere vengono impiegati materiali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili alle alte temperature. Il dispositivo di emergenza deveessere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta dall'interno in meno di 1 secondo. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi di emergenza conazionamento mediante maniglia a leva e i dispositivi di emergenza con azionamento mediante piastra a spinta.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua,

anidride carbonica, ecc.).Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali

imbarcamento, svergolamento, ondulazione.Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore

variabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.Frantumazione Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra

le parti.Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.Non ortogonalità La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei

fissaggi.Patina Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a

degradazione.Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno.Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.Perdita di trasparenza Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.51

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.51.12 Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezzasuperiore non sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere e sporcizia.

Specializzati vari

C8.3.51.15 Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante. Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.51.7 Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti. SerramentistaI8.3.51.8 Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai. Serramentista

COMPONENTE 8.3.52

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.52 Componente Porte antipanico

DESCRIZIONE

Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventi particolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.).Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito"maniglione antipanico". Il dispositivo antipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra postaorizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta (push-bar) e i dispositivi antipanico con barra acontatto (touch-bar).

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Alterazione cromatica Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

Bolla Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.Corrosione Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua,

anidride carbonica, ecc.).

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.52

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Deformazione Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro qualiimbarcamento, svergolamento, ondulazione.

Deposito superficiale Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessorevariabile, poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

Distacco Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.Fessurazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.Frantumazione Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.Fratturazione Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.Incrostazione Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.Infracidamento Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.Lesione Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra

le parti.Macchie Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.Non ortogonalità La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei

fissaggi.Patina Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a

degradazione.Perdita di lucentezza Opacizzazione del legno.Perdita di materiale Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.Perdita di trasparenza Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.Scagliatura, screpolatura Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.Scollaggi della pellicola Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.52.12 Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezzasuperiore non sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere e sporcizia.

Specializzati vari

C8.3.52.15 Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante. Specializzati vari

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.52.7 Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti. Serramentista

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.52

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.52.8 Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai. Serramentista

COMPONENTE 8.3.65

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.65 Componente Sistemi sprinkler ad umido

DESCRIZIONE

I sistemi sprinkler ad umido sono progettati per essere utilizzati in applicazioni dove la temperatura è mantenuta sopra la soglia di congelamento. In tali sistemi, la rete di tubazioniè stabilmente riempita d’acqua e l’attivazione dello sprinkler genera l’immediata fuoriuscita dell’acqua sul rischio protetto. I sistemi sprinkler ad umido sono generalmente costituitida:- Valvola di allarme ad umido flangiata;- Trim pressione variabile;- Camera di ritardo;- Valvola a farfalla con demoltiplicatore e volantino;- Campana idraulica di allarme;- Pressostato di allarme.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie campana Difetti di funzionamento della campana idraulica.Anomalie erogatori Difetti di funzionamento degli erogatori dovuti all'otturazione degli orifizi di scarica.Anomalie pressostato Difetti di funzionamento del pressostato per cui si verificano cali di pressione.Corrosione delle tubazioni di adduzione Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posa in opera o a sconnessioni delle giunzioni.Difetti di funzionamento delle valvole Difetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.Incrostazioni delle tubazioni o dei filtri della rete di adduzione

Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delletubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.65.4 Verificare che gli erogatori siano installati correttamente nel rispetto delle prescrizioni richieste dal tipo di ugelli e nelrispetto degli interassi forniti dal produttore. Verificare lo stato degli ugelli e dei relativi orifizi di scarica.

Specializzati variTecnico antincendio

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.65

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.65.5 Verificare lo stato generale del gruppo e controllare il livello dell'olio nel motore delle motopompe, del livello del carburantee dello stato di carica della batteria di avviamento.

Idraulico

C8.3.65.6 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazione controllando che siano ben funzionanti e che non si blocchino. IdraulicoC8.3.65.7 Effettuare un rilievo delle pressioni d'esercizio delle pompe. IdraulicoC8.3.65.8 Controllare l'integrità dei serbatoi di accumulo e verificare il livello e le condizioni dell'acqua. Verificare che gli indicatori

di livello e tutti gli accessori siano funzionanti.Idraulico

C8.3.65.9 Verificare lo stato delle tenute, delle guarnizioni del passo d'uomo e delle altre aperture. IdraulicoC8.3.65.10 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventuale sostituzione degli organi di tenuta Idraulico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.65.1 Effettuare la revisione degli erogatori e provvedere alla loro sostituzione in caso di non funzionamento. Specializzati variI8.3.65.2 Effettuare il cambio del liquido della batteria o, se necessario, l'intera batteria di avviamento. IdraulicoI8.3.65.3 Effettuare il cambio dell'olio del motore del gruppo di pressurizzazione. Idraulico

COMPONENTE 8.3.76

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.76 Componente Campana idraulica

DESCRIZIONE

La campana idraulica è un dispositivo di allarme ad attivazione idraulica con valvole di rilevamento del flusso dell’acqua e può essere impiegata, nella maggior parte dei casi, incombinazione con valvole di ritegno, valvole a secco, valvole a diluvio e valvole a preazione per innescare un allarme locale.All’attivazione della valvola di ritegno, della valvola asecco, della valvola a diluvio o della valvola a preazione alla quale è collegata la campana idraulica, l’acqua scorrerà verso il motore idraulico e attraverso l’ugello d’ingressoformando un getto ad alta velocità che urta contro il girante, facendo ruotare il girante e il percussore. Ad ogni rotazione, l’anello del percussore che gira liberamente colpisce ilgong creando il suono d’allarme.La campana suonerà finché l’acqua scorre nel sistema e verso la campana idraulica. L’acqua nella linea della campana verrà scaricataautomaticamente dall’orifizio presente negli accessori della valvola di rilevamento del flusso dell’acqua.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.76

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie cuscinetto Difetti di funzionamento dei cuscinetti dell'albero del percussore.Anomalie gong Difetti di funzionamento del gong.Anomalie motore Difetti di funzionamento del motore.Anomalie percussore Difetti di funzionamento del percussore.Anomalie valvole Difetti di funzionamento delle valvole di chiusura.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.76.3 Ispezionare gli allarmi incendio periodicamente verificando che generino un suono chiaro e continuo. Tecnico antincendio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.76.1 Il filtro ed i relativi raccordi devono essere puliti dopo ogni funzionamento della campana idraulica e dopo che la tubazionedella linea della campanaè stata drenata.

Tecnico antincendio

I8.3.76.2 Eseguire un serraggio dei dadi e delle unioni; verificare il corretto funzionamento dei cuscinetti. Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.82

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.82 Componente Protezione REI per condutture

DESCRIZIONE

Le protezioni REI sono generalmente composte da una lamierino metallico con interposto uno strato di protezione realizzato a base di silicati; nel caso di protezione di canali e/ocondutture (calai di aerazione, condutture gas, linee elettriche) queste protezioni hanno uno spessore notevole (fino a 5 cm) in maniera tale da impedire il raggiungimento dellatemperatura critica 150°C all’interno e di 1050°C all'esterno in ottemperanza a quanto disposto dalla normativa sulla prevenzione incendi.Considerato il consistente spessore dellepareti di queste protezioni queste possono essere utilizzate anche come canali di aerazione o pressurizzazione di filtri a tenuta di fumo in comparti e/o strutture che richiedanorequisiti di resistenza e compartimentazione al fuoco.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.82

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Anomalie ancoraggi Difetti di tenuta degli ancoraggi delle protezioni sulle condutture da proteggere.Difetti di montaggio Errore nella posa in opera delle protezioni sulle strutture metalliche.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.82.2 Eseguire un controllo degli ancoraggi e delle giunzioni delle protezioni. Tecnico antincendio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.82.1 Eseguire il ripristino degli ancoraggi e delle sovrapposizioni intorno alle condutture da proteggere. Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.84

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.84 Componente Sacchi isolanti autoespandenti

DESCRIZIONE

Per raggiungere la classe di resistenza al fuoco di pareti e solai (soprattutto in caso di ristrutturazioni) possono essere utilizzati i sacchi isolanti autoespandenti. I sacchi isolanti sonorealizzati con una fodera esterna in tessuto di fibra di vetro rinforzata all’interno della quale sono posizionati agenti espansivi solidi, materiali vetrificanti e ritardanti di fiamma. Incaso di incendio il calore che si sviluppa fa espandere i sacchi che realizzano un’efficace azione di sbarramento bloccando ogni possibile via alle fiamme ed ai fumi.

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Perdita di materiale Perdita del materiale contenuto all'interno dei sacchi isolanti.Rotture Rotture della parte esterna dei sacchi con conseguente fuoriuscita di materiale.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.84

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.84.3 Verificare la corretta posa in opera dei sacchi e che non ci siano vuoti tra i sacchi stessi. Tecnico antincendio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.84.1 eseguire la sigillatura dei fori che dovessero crearsi tra i sacchi. Tecnico antincendioI8.3.84.2 Eseguire il riposizionamento dei sacchi in seguito ad interventi sulla parete. Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.88

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.88 Componente Pareti antincendio

DESCRIZIONE

Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passiva al fuoco delle parti strutturali. In genere siutilizzano prodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con un grado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per"materiale fortemente infiammabile” nonché la possibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180minuti sotto l'azione del fuoco. In genere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutture pubbliche che necessitano di proteggere lepersone che le occupano (scuole, alberghi, teatri, musei, ecc.).

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Decolorazione Alterazione cromatica della superficie.Disgregazione Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi

prefabbricati dalla loro sede.Efflorescenze Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla

superficie del manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materialeprovocando spesso il distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 8.3.88

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

subefflorescenza.Erosione superficiale Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado,

possono essere utilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosioneper corrosione (cause chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Esfoliazione Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

Fessurazioni Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore delmanufatto.

Macchie Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.Mancanza Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.Penetrazione di umidità Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.Polverizzazione Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.Macchie e graffiti Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.88.2 Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con materiale idoneo. Riparazione erifacimento dei rivestimenti.

Muratore

COMPONENTE 6.5.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio6.5.45 Componente Tubi in acciaio

DESCRIZIONE

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengono usate tubazioni in acciaio nero senzasaldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

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MANUALE DI MANUTENZIONE

COMPONENTE 6.5.45

ANOMALIE

Anomalia Descrizione

Difetti di coibentazione Coibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.Difetti di regolazione e controllo Difetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.Difetti di tenuta Perdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.Incrostazioni Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle

tubazioni.

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

C6.5.45.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giuntiper verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- vibrazioni;- presenza di acqua dicondensa;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE OPERATORIIMPORTO RISORSE

I6.5.45.1 Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di degradamento. Termoidraulico

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Complesso patrimoniale di Via Roma 5/7/9 a GoriziaInterventi di adeguamento e miglioramento dell'impianto di climatizzazione e di prevenzione incendi

opere di prevenzione incendi - progetto esecutivo

III. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Documenti:

Sottoprogramma prestazioniSottoprogramma controlliSottoprogramma interventi

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

RESISTENZA ALLA VIBRAZIONEREQUISITO:Gli elementi dell'impianto devono essere idonei e posti in opera in modo da resistere alle vibrazioni che dovessero insorgere nell'ambiente di impiego senza compromettere ilregolare funzionamento.PRESTAZIONE:La capacità degli elementi dell'impianto di resistere alle vibrazioni viene verificata con la prova e con le modalità contenute nella norma UNI vigente.LIVELLO PRESTAZIONALE:Alla fine della prova deve verificarsi che le tensioni in uscita siano contenute entro le specifiche dettate dalle norme.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENSIONEREQUISITO:La funzionalità degli elementi dell'impianto di sicurezza e antincendio non deve essere influenzata o modificata dal cambio della tensione di alimentazione.PRESTAZIONE:Il provino per il quale si deve misurare il valore di soglia della risposta deve essere installato nella galleria del fumo alla tensione di funzionamento indicata dal produttore delrivelatore.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i valori minimi imposti dalla normativa di settore.PULIBILITÀREQUISITO:Gli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.PRESTAZIONE:Le superfici degli infissi, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utenza e dagli addetti alle operazioni di pulizia, tanto all'esterno quantoall'interno. In particolare, le porte e le portefinestre devono essere realizzate in modo da non subire alterazioni e/o modifiche prestazionali in seguito a contatti accidentali con iliquidi e/o prodotti utilizzati per la pulizia.LIVELLO PRESTAZIONALE:Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.RIPARABILITÀREQUISITO:Gli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementi soggetti a guasti.PRESTAZIONE:I dispositivi e gli organi di movimentazione (cerniere, cremonesi, maniglie, ecc.) nonché quelli di schermatura esterna (teli, avvolgibili, ecc.), nel caso necessitano di interventi di

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

DESCRIZIONE

manutenzione o riparazione, devono essere facilmente accessibili in modo da rendere agevoli e in modalità di sicurezza tutte le operazioni. E' importante che i vari componentisiano facilmente smontabili senza la necessità di rimuovere tutto l'insieme. In particolare deve essere possibile lo smontaggio delle ante mobili senza la necessità di smontare anche irelativi telai fissi.LIVELLO PRESTAZIONALE:Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazione dovrà rispettare le norme tecniche di settore.OSCURABILITÀREQUISITO:Gli infissi devono, attraverso opportuni schermi e/o dispositivi di oscuramento, provvedere alla regolazione della luce naturale immessa.PRESTAZIONE:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni devono consentire la regolazione del livello di illuminamento degli spazi chiusi dell'ambiente servito. Inoltre,devono consentire il controllo di eventuali proiezioni localizzate di raggi luminosi negli spazi con destinazione di relax e di riposo (camere da letto, ecc.). e comunque oscurare ilpassaggio di luce, naturale o artificiale, proveniente dagli ambienti esterni.LIVELLO PRESTAZIONALE:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni verticali devono consentire una regolazione del livello di illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi finoad un valore non superiore a 0,2 lux.RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Le strutture tessili dovranno essere in grado di contrastare le eventuali manifestazioni di sollecitazioni a trazione e/o altri sforzi dovuti all'azione di carichi esterni.PRESTAZIONE:Le strutture tessili, dovranno essere realizzate con materiali tessili conformi alle norme vigenti e con idonea resistenza a strappo e a trazione.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per i livelli minimi si rimanda alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia. In particolare D.M. 14.1.2008 (Norme tecniche per le costruzioni) e la Circolare2.2.2009, n.617 (Istruzioni per l'applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» di cui al decreto ministeriale 14.1.2008).(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Gli elementi dell'impianto di smaltimento dei prodotti della combustione devono essere idonei a non lasciare passare fumi.PRESTAZIONE:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i valori minimi di progetto.STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Gli elementi dell'impianto di smaltimento dei prodotti della combustione devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico fisiche sotto l'azione di agenti aggressivichimici.PRESTAZIONE:I materiali e i componenti dell'impianto di smaltimento dei prodotti della combustione devono conservare inalterate le proprie caratteristiche chimico-fisiche sotto l'azione di agenti

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

ELEMENTO TECNOLOGICO 8.3

DESCRIZIONE

aggressivi chimici che potrebbero svilupparsi durante la combustione.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle norme UNI.RESISTENZA ALL'USURAREQUISITO:I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura.PRESTAZIONE:I materiali di rivestimento di gradini e pianerottoli dovranno presentare caratteristiche di resistenza all'usura dovute al traffico pedonale, alle abrasioni, agli urti, a perdite dimateriale, a depositi, macchie, ecc..LIVELLO PRESTAZIONALE:I rivestimenti dovranno possedere una resistenza all'usura corrispondente alla classe U3 (ossia di resistenza all'usura per un tempo non inferiore ai 10 anni) della classificazioneUPEC.REGOLARITÀ DELLE FINITUREREQUISITO:Le pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/o comunque esenti da caratteri che possano renderedifficile la lettura formale.PRESTAZIONE:Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essereomogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque di ritocchi.LIVELLO PRESTAZIONALE:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali; l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza;l'omogeneità di insudiciamento, ecc..RESISTENZA AGLI URTIREQUISITO:Le pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di uncorpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.PRESTAZIONE:Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura, rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute diframmenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna e su quella interna.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:- Tipodi prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg]= 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo[Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.7

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.7 Componente Diffusione sonora

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

COMODITÀ D'USO E MANOVRAREQUISITO:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere percettibili in ogni punto dell'ambiente sorvegliato.PRESTAZIONE:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da non essere manomessi o asportati.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i valori indicati dalla norma CEI 79-2 ed in particolare:- sirene per esterno: frequenza fondamentale non eccedente 1800 Hz con suono continuo e modulato;livello di pressione non inferiore a 100 dB(A) misurato a 3 m;- sirene per interno: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato; livello dipressione non inferiore a 90 dB(A) misurato a 3 m;- avvisatori acustici di servizio e di controllo: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato;livello di pressione non inferiore a 70 dB(A) misurato a 3 m.

COMPONENTE 8.3.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.23 Componente Impianto di spegnimento incendi a sprinkler

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA DEI FLUIDIREQUISITO:Gli erogatori (essendo progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua ) devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressionerichiesti dall'impianto ed assicurare che siano rispettati i tempi previsti dalle normative specifiche per gli interventi.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.23

DESCRIZIONE

PRESTAZIONE:Le prestazioni degli erogatori e quindi la portata degli stessi deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni voltealla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova per accertare il valore della portata degli erogatori viene effettuata per confrontare i valori ottenuti con quelli minimi prescritti dalla normativa.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Gli erogatori (progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua ) dell'impianto antincendio devono essere realizzate con materiali e componenti idonei adimpedire fughe dei fluidi di alimentazione in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo.PRESTAZIONE:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le prove per determinare la tenuta a determinate pressioni degli erogatori viene eseguita secondo la seguente modalità:- si caricano gli erogatori con una pressione idrica crescenteda 0 a 3 MPa in circa 30 secondi; quindi la massima pressione (3MPa) viene mantenuta per 3 minuti;- subito dopo la pressione viene riportata a 0 MPa e viene incrementata di circa0,05 MPa e tale valore viene mantenuto per 15 secondi;- la pressione viene incrementata da 0,05 MPa a 1 MPa in un tempo di circa 10 secondi e tale valore viene mantenuto per 15secondi.Al termine della prova si deve verificare l'assenza di perdite dall'erogatore.RESISTENZA ALLE TEMPERATUREREQUISITO:Gli erogatori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse poiché basano illoro funzionamento e sono progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua.PRESTAZIONE:Poiché basano il loro funzionamento e sono progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua gli erogatori devono resistere alle temperature ed agli sbalzitermici prodotti dalle condizioni di funzionamento.LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova per determinare la capacità di resistenza alle temperature degli erogatori viene eseguita nel modo seguente: l'erogatore viene riscaldato per 15 minuti in un forno allatemperatura di 800 °C; successivamente viene estratto dal forno ed immerso in un liquido alla temperatura di circa 20 °C. L'erogatore al termine della prova non deve mostrare nedeformazioni ne rotture.RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Gli erogatori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.PRESTAZIONE:Gli erogatori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, garantendo allostesso tempo la sicurezza degli utenti.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per verificare la resistenza meccanica degli erogatori si sottopongono gli stessi alla prova detta del colpo d'ariete. Si effettua lo spurgo dell'aria dall'erogatore e successivamente sisottopongono gli erogatori a 3000 cicli di pressione da 0,4 a 2,5 MPa registrando le variazioni di pressioni. Al termine delle operazioni gli erogatori non devono presentare perdite

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.23

DESCRIZIONE

d'acqua o qualsiasi danno e devono entrare in funzione ad una pressione di 0,035 MPa.STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti dell'impianto antincendio devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Le tubazioni devono essere realizzate con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosioneelettrolitica.LIVELLO PRESTAZIONALE:La composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni deve essere tale da non generare fenomeni di instabilità; tale composizione può essere verificata con lemodalità indicate dalla normativa di settore.

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.43 Componente Serrande tagliafuoco

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

ISOLAMENTO ELETTRICOREQUISITO:Gli elementi costituenti la serranda tagliafuoco devono essere realizzati con materiali in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza causare malfunzionamenti.PRESTAZIONE:Gli elementi devono essere realizzati con materiali e componenti secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.L'equipaggiamento elettrico deve soddisfare i requisiti contenuti nelle CEI EN 60335-1 e CEI EN 60730.LIVELLO PRESTAZIONALE:Il grado di protezione delle parti elettriche deve essere minimo IP 42 a meno che le condizioni di utilizzo non richiedano un grado di protezione superiore.EFFICIENZAREQUISITO:

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.43

DESCRIZIONE

La serranda ed il relativo dispositivo di azionamento di sicurezza devono garantire la massima efficienza di funzionamento.PRESTAZIONE:Il DAS deve essere accoppiato alla serranda secondo le istruzioni del costruttore del DAS stesso, che devono precisare in particolare la coppia massima e minima erogata dal DAS(espressa in N·m).LIVELLO PRESTAZIONALE:Il DAS deve essere sottoposto a prova in modo da simulare le condizioni di accoppiamento di cui in 9. La prova deve essere eseguita in ambiente a temperatura di 25 +/- 5 °C, ed altermine si deve avere che:- al comando di chiusura il DAS si metta in posizione di chiusura in non più di 25 s; questa operazione deve essere ripetuta minimo 50 volte;- dopo averesottoposto il DAS a 2 000 cicli di funzionamento, il tempo di cui al punto precedente non sia incrementato di oltre il 10%.

COMPONENTE 8.3.46

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.46 Componente Tubazioni in acciaio zincato

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA DEI FLUIDIREQUISITO:Le tubazioni di alimentazione devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto in modo da rispettare i tempi previsti dallenormative specifiche per gli interventi.PRESTAZIONE:Le prestazioni delle tubazioni di alimentazione e quindi la portata delle stesse devono essere verificate in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamentecon ispezioni volte alla verifica di detti valori.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le tubazioni devono essere lavate con acqua immessa all'interno delle stesse con una velocità non inferiore a 2 m/s e per il tempo necessario. La verifica idrostatica prevede unaprova di tutte le tubazioni con una pressione pari a 1,5 volte la pressione massima prevista per l'impianto e comunque non inferiore a 1,4 MPa e per un periodo effettivo di almeno 2ore.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'AGGRESSIVITÀ DEI FLUIDIREQUISITO:

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.46

DESCRIZIONE

Le tubazioni dell'impianto antincendio non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni. corrosioni, depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impiantistessi.PRESTAZIONE:L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni non deve contenere sostanze corrosive e deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione; in casi eccezionali puòessere utilizzata anche acqua marina a condizione che l'impianto venga caricato con acqua dolce oppure non contenga acqua (impianto di estinzione a pioggia a secco). Quando siutilizza acqua marina si deve risciacquare con acqua dolce l'impianto.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua in modo che le caratteristiche chimico-fisiche (aspetto, pH, conduttività elettrica, durezza totale, cloruri, ecc.) corrispondano aquelle riportate dalla normativa.RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATUREREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori dell'impianto antincendio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione ditemperature elevate o a sbalzi delle stesse. Per tale scopo possono essere dotati di adeguati rivestimenti.PRESTAZIONE:Le tubazioni e gli elementi accessori dell'impianto antincendio devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici che possono verificarsi durante il funzionamento.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto. Possono essere utilizzati rivestimenti per le tubazioni quali cemento, smalto bituminoso, vernice bituminosa, resineepossidiche, materie plastiche ecc..RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti dell'impianto antincendio devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotturesotto l'azione di determinate sollecitazioni.PRESTAZIONE:Le tubazioni ed i relativi accessori devono assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata, funzionalità nel tempo e soprattuttola sicurezza degli utenti. Pertanto gli elementi devono essere sottoposti a prove di verifica di resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova a trazione a temperatura ambiente deve essere effettuata secondo le modalità indicate dalla norma UNI EN 10002 per determinare il carico di rottura Rm, lo snervamentoRe e l'allungamento percentuale A.STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti dell'impianto antincendio devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Le tubazioni devono essere realizzate con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosioneelettrolitica.LIVELLO PRESTAZIONALE:

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.46

DESCRIZIONE

La composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni deve essere tale da non generare fenomeni di instabilità; tale composizione può essere verificata con lemodalità indicate dalla normativa di settore.

COMPONENTE 8.3.49

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.49 Componente Griglia di aerazione REI

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:I canali e le griglie devono essere realizzati con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti dei canali e delle griglie non devono presentare incompatibilità chimico-fisica fra loro evitando allo scopocontatto tra metalli e materiali aggressivi.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:I canali e le griglie devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi.PRESTAZIONE:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.LIVELLO PRESTAZIONALE:I componenti degli impianti di estrazione possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenuta secondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.50

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.50 Componente Condotte REI per aerazione filtri fumo

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le condotte devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti dei canali non devono presentare incompatibilità chimico-fisica fra loro evitando allo scopo contatto tra metalli emateriali aggressivi.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le condotte dovranno essere costituite da una miscela inerte in base magnesio alleggerito con densità a materiale essiccato di 380 kg/m3 rivestito internamente ed esternamente dalamiera in acciaio zincato.

COMPONENTE 8.3.51

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.51 Componente Porte REI

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

RESISTENZA AL FUOCO PER PORTE TAGLIAFUOCOREQUISITO:I materiali costituenti le porte tagliafuoco, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Le porte tagliafuoco devono avere la resistenza al fuoco (REI) indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale l'infisso conserva stabilità, tenuta; la fiamma e ai fumi

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.51

DESCRIZIONE

nonché isolamento termico.Le porte sono così classificate come REI: 15 - 30 - 45 - 60 - 90 - 120 - 180; questi valori si ottengono attraverso l'utilizzo di materiali di rivestimentometallici con all'interno materiali isolanti stabili ad alte temperature.LIVELLO PRESTAZIONALE:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezza dell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezzaantincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] =120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperature comprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).STABILITÀ CHIMICO REATTIVA PER PORTE TAGLIAFUOCOREQUISITO:Le porte tagliafuoco e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre reazioni chimiche.PRESTAZIONE:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti, le porte tagliafuoco devono conservare inalterate le caratteristichechimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale, in modo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalle UNI EN 1670 e UNI EN 1125.

COMPONENTE 8.3.65

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.65 Componente Sistemi sprinkler ad umido

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA PORTATA DEI FLUIDIREQUISITO:Gli erogatori (essendo progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua ) devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressionerichiesti dall'impianto ed assicurare che siano rispettati i tempi previsti dalle normative specifiche per gli interventi.PRESTAZIONE:Le prestazioni degli erogatori e quindi la portata degli stessi deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni voltealla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 8.3.65

DESCRIZIONE

LIVELLO PRESTAZIONALE:La prova per accertare il valore della portata degli erogatori viene effettuata per confrontare i valori ottenuti con quelli minimi prescritti dalla normativa.(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TENUTAREQUISITO:Gli erogatori (progettati per reagire ad una determinata temperatura per rilasciare acqua ) dell'impianto antincendio devono essere realizzate con materiali e componenti idonei adimpedire fughe dei fluidi di alimentazione in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo.PRESTAZIONE:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.LIVELLO PRESTAZIONALE:Le prove per determinare la tenuta a determinate pressioni degli erogatori viene eseguita secondo la seguente modalità:- si caricano gli erogatori con una pressione idrica crescenteda 0 a 3 MPa in circa 30 secondi; quindi la massima pressione (3MPa) viene mantenuta per 3 minuti;- subito dopo la pressione viene riportata a 0 MPa e viene incrementata di circa0,05 MPa e tale valore viene mantenuto per 15 secondi;- la pressione viene incrementata da 0,05 MPa a 1 MPa in un tempo di circa 10 secondi e tale valore viene mantenuto per 15secondi.Al termine della prova si deve verificare l'assenza di perdite dall'erogatore.RESISTENZA MECCANICAREQUISITO:Gli erogatori devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.PRESTAZIONE:Gli erogatori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, garantendo allostesso tempo la sicurezza degli utenti.LIVELLO PRESTAZIONALE:Per verificare la resistenza meccanica degli erogatori si sottopongono gli stessi alla prova detta del colpo d'ariete. Si effettua lo spurgo dell'aria dall'erogatore e successivamente sisottopongono gli erogatori a 3000 cicli di pressione da 0,4 a 2,5 MPa registrando le variazioni di pressioni. Al termine delle operazioni gli erogatori non devono presentare perdited'acqua o qualsiasi danno e devono entrare in funzione ad una pressione di 0,035 MPa.STABILITÀ CHIMICO REATTIVAREQUISITO:Le tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti dell'impianto antincendio devono essere in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.PRESTAZIONE:Le tubazioni devono essere realizzate con materiali e finiture che non presentino incompatibilità chimico-fisica fra loro o che possano dar luogo a fenomeni di corrosioneelettrolitica.LIVELLO PRESTAZIONALE:La composizione chimica degli acciai utilizzati per realizzare tubazioni deve essere tale da non generare fenomeni di instabilità; tale composizione può essere verificata con lemodalità indicate dalla normativa di settore.

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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI

COMPONENTE 6.5.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio6.5.45 Componente Tubi in acciaio

REQUISITI E PRESTAZIONI

DESCRIZIONE

(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'AGGRESSIVITÀ DEI FLUIDIREQUISITO:Le tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono assicurare che i fluidi possano circolare in modo da evitare fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositi che possanocompromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.PRESTAZIONE:Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essere conformi a quelle riportate dalla normativa.LIVELLO PRESTAZIONALE:Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modo assicurare in ogni momento i requisiti minimirichiesti.RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATUREREQUISITO:Le tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione ditemperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.PRESTAZIONE:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti durante il normalefunzionamento.LIVELLO PRESTAZIONALE:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.7

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.7 Componente Diffusione sonora

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.7.3 Controllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora control'apertura e l'asportazione. Verificare l'efficienza dello stato di caricadella batteria di alimentazione.

Ispezione a vista

Trimestrale 1 Difetti di tenuta morsettiIncrostazioni

No Specializzati vari

COMPONENTE 8.3.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.23 Componente Impianto di spegnimento incendi a sprinkler

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.23.4 Verificare che gli erogatori siano installati correttamente nel rispettodelle prescrizioni richieste dal tipo di ugelli e nel rispetto degliinterassi forniti dal produttore. Verificare lo stato degli ugelli e deirelativi orifizi di scarica.

Controllo a vista

Semestrale 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di funzionamento delle valvole

No Specializzati variTecnico antincendio

C8.3.23.5 Verificare lo stato generale del gruppo e controllare il livello dell'olionel motore delle motopompe, del livello del carburante e dello stato dicarica della batteria di avviamento.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Incrostazioni delle tubazioni o dei filtri della rete di adduzione

No Idraulico

C8.3.23.6 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazionecontrollando che siano ben funzionanti e che non si blocchino.

Controllo 12 Mesi 1 Difetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di

No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.23

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

funzionamento delle valvole

C8.3.23.7 Effettuare un rilievo delle pressioni d'esercizio delle pompe. Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

C8.3.23.8 Controllare l'integrità dei serbatoi di accumulo e verificare il livello ele condizioni dell'acqua. Verificare che gli indicatori di livello e tuttigli accessori siano funzionanti.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

C8.3.23.9 Verificare lo stato delle tenute, delle guarnizioni del passo d'uomo edelle altre aperture.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti ai raccordi o alle connessioni

No Idraulico

C8.3.23.10 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventualesostituzione degli organi di tenuta

Registrazione 12 Mesi 1 Difetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.43 Componente Serrande tagliafuoco

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.43.3 Verificare che i DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) sianoben serrati e che siano funzionanti.Effettuare una prova manuale diapertura e chiusura di detti dispositivi.

Prova Annuale 1 Difetti DAS No Lattoniere-canalista

C8.3.43.4 Verificare lo stato generale delle serrande accertando che siano nella Ispezione a Annuale 1 Corrosione No Lattoniere

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.43

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

corretta posizione di progetto e che non ci siano fenomeni dicorrosione.

vista Difetti DASDifetti di serraggio

-canalista

COMPONENTE 8.3.46

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.46 Componente Tubazioni in acciaio zincato

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.46.3 Verificare l'integrità delle tubazioni ed in particolare la tenuta deiraccordi tra tronchi di tubo e tra tubi ed apparecchi utilizzatori.

Controllo a vista

12 Mesi 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti ai raccordi o alle connessioni

No Idraulico

C8.3.46.4 Verificare l'integrità delle coibentazioni controllandone lo spessorecon eventuale ripristino.

Controllo a vista

12 Mesi 1 No Idraulico

C8.3.46.5 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazionecontrollando che siano ben funzionanti e che non si blocchino.

Controllo 12 Mesi 1 Difetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

C8.3.46.6 Verificare lo stato generale e l'integrità ed in particolare controllarelo stato dei dilatatori, se presenti, e dei giunti elastici. Controllare laperfetta tenuta delle flange, la stabilità dei sostegni e degli eventualigiunti fissi, nonché l'assenza di inflessioni nelle tubazioni.

Controllo a vista

12 Mesi 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti ai raccordi o alle connessioni

No Idraulico

C8.3.46.7 Controllare e regolare il serraggio dei premistoppa sugli steli edeventualmente sostituire gli organi di tenuta.

Registrazione 12 Mesi 1 Difetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.49

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.49 Componente Griglia di aerazione REI

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.49.4 Controllo dello stato delle griglie verificando la presenza di lesioni odi sconnessioni. Verificare che i deflettori delle griglie siano benorientati.

Ispezione a vista

Trimestrale 1 Anomalie dei deflettoriAnomalie dei sostegniIncrostazioni

No Tecnici di livello superiore

COMPONENTE 8.3.50

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.50 Componente Condotte REI per aerazione filtri fumo

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.50.4 Controllo dello stato delle condotte verificando l'assenza di lesioni odi sconnessioni. Verificare che i deflettori delle griglie siano benorientati.

Ispezione a vista

Annuale 1 Anomalie dei deflettoriAnomalie dei sostegniDifetti di tenutaDifetti di tenuta dei giunti

No Tecnici di livello superiore

C8.3.50.5 Verificare la tenuta delle condotte controllando in modo particolare igiunti.

Ispezione strumentale

1 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dei giunti

No Tecnici di livello superiore

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.51

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.51 Componente Porte REI

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.51.11 Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica delfornitore o altra documentazione da conservare in apposito archivio.

Controllo a vista

Quando occorre

1 Si Tecnici di livello superiore

C8.3.51.12 Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimentorispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiorenon sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere esporcizia.

Controllo Mensile 1 Deposito superficiale No Specializzati vari

C8.3.51.13 Controllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spaziinteressati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

Controllo a vista

Mensile 1 Si Tecnici di livello superiore

C8.3.51.14 Controllo della loro funzionalità. Controllo a vista

12 Mesi 1 Corrosione Si Specializzati vari

C8.3.51.15 Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementidi manovra che regolano lo sblocco delle ante.

Controllo Mensile 1 Deformazione No Specializzati vari

C8.3.51.16 Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezionesuperficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda). Controllo deifissaggi del telaio al controtelaio.

Controllo a vista

12 Mesi 1 Alterazione cromaticaBollaCorrosioneDeformazioneDeposito superficialeDistaccoFessurazioneFrantumazioneFratturazioneIncrostazioneLesioneMacchieNon ortogonalitàPatinaPerdita di lucentezza

Si Serramentista

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.51

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

Scagliatura, screpolaturaScollaggi della pellicola

C8.3.51.17 Controllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progettied ai piani di evacuazione e di sicurezza.

Controllo a vista

Semestrale 1 Si Tecnici di livello superiore

C8.3.51.18 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio.Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Controllo a vista

Semestrale 1 Deposito superficialeFrantumazioneFratturazionePerdita di lucentezzaPerdita di trasparenza

Si Serramentista

COMPONENTE 8.3.52

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.52 Componente Porte antipanico

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.52.11 Controllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica delfornitore o altra documentazione da conservare in apposito archivio.

Controllo a vista

Quando occorre

1 Si Tecnici di livello superiore

C8.3.52.12 Verificare il posizionamento delle controbocchette a pavimentorispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiorenon sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere esporcizia.

Aggiornamento

Mensile 1 Deposito superficiale No Specializzati vari

C8.3.52.13 Controllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spaziinteressati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

Controllo a vista

Mensile 1 Si Tecnici di livello

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.52

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

superioreC8.3.52.14 Controllo della loro funzionalità. Controllo a

vista12 Mesi 1 Corrosione Si Serramentista

C8.3.52.15 Controllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementidi manovra che regolano lo sblocco delle ante.

Controllo Mensile 1 Deformazione No Specializzati vari

C8.3.52.16 Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezionesuperficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda). Controllo deifissaggi del telaio al controtelaio.

Controllo a vista

12 Mesi 1 Alterazione cromaticaBollaCorrosioneDeformazioneDeposito superficialeDistaccoFessurazioneFrantumazioneFratturazioneIncrostazioneInfracidamentoLesioneMacchieNon ortogonalitàPatinaPerdita di lucentezzaPerdita di materialePerdita di trasparenzaScagliatura, screpolaturaScollaggi della pellicola

Si Serramentista

C8.3.52.17 Controllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progettied ai piani di evacuazione e di sicurezza.

Controllo a vista

Semestrale 1 Si Tecnici di livello superiore

C8.3.52.18 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio.Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

Controllo a vista

Semestrale 1 Deposito superficialeFrantumazioneFratturazionePerdita di lucentezza

Si Serramentista

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.52

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

Perdita di trasparenza

COMPONENTE 8.3.65

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.65 Componente Sistemi sprinkler ad umido

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.65.4 Verificare che gli erogatori siano installati correttamente nel rispettodelle prescrizioni richieste dal tipo di ugelli e nel rispetto degliinterassi forniti dal produttore. Verificare lo stato degli ugelli e deirelativi orifizi di scarica.

Controllo a vista

Semestrale 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di funzionamento delle valvole

No Specializzati variTecnico antincendio

C8.3.65.5 Verificare lo stato generale del gruppo e controllare il livello dell'olionel motore delle motopompe, del livello del carburante e dello stato dicarica della batteria di avviamento.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Incrostazioni delle tubazioni o dei filtri della rete di adduzione

No Idraulico

C8.3.65.6 Effettuare la manovra di tutti gli organi di intercettazionecontrollando che siano ben funzionanti e che non si blocchino.

Controllo 12 Mesi 1 Difetti ai raccordi o alle connessioniDifetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

C8.3.65.7 Effettuare un rilievo delle pressioni d'esercizio delle pompe. Ispezione a vista

Semestrale 1 Anomalie pressostato No Idraulico

C8.3.65.8 Controllare l'integrità dei serbatoi di accumulo e verificare il livello ele condizioni dell'acqua. Verificare che gli indicatori di livello e tuttigli accessori siano funzionanti.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Corrosione delle tubazioni di adduzioneDifetti di

No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.65

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

funzionamento delle valvole

C8.3.65.9 Verificare lo stato delle tenute, delle guarnizioni del passo d'uomo edelle altre aperture.

Ispezione a vista

Semestrale 1 Difetti ai raccordi o alle connessioni

No Idraulico

C8.3.65.10 Regolazione del serraggio dei premistoppa sugli steli ed eventualesostituzione degli organi di tenuta

Registrazione 12 Mesi 1 Difetti di funzionamento delle valvole

No Idraulico

COMPONENTE 8.3.76

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.76 Componente Campana idraulica

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.76.3 Ispezionare gli allarmi incendio periodicamente verificando chegenerino un suono chiaro e continuo.

Controllo a vista

Trimestrale 1 Anomalie cuscinettoAnomalie gongAnomalie motoreAnomalie percussoreAnomalie valvole

No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.82

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.82 Componente Protezione REI per condutture

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.82

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.82.2 Eseguire un controllo degli ancoraggi e delle giunzioni delleprotezioni.

Controllo a vista

Trimestrale 1 Anomalie ancoraggiDifetti di montaggio

No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.84

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.84 Componente Sacchi isolanti autoespandenti

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.84.3 Verificare la corretta posa in opera dei sacchi e che non ci siano vuotitra i sacchi stessi.

Controllo a vista

Quando occorre

1 Perdita di materialeRotture

No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.88

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.88 Componente Pareti antincendio

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C8.3.88.3 Controllo del grado di usura delle parti in vista e di eventualianomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

Controllo a vista

Quando occorre

1 DecolorazioneDisgregazioneDistaccoEfflorescenzeErosione superficiale

Si Specializzati variTecnico antincendioMuratore

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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI

COMPONENTE 8.3.88

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

EsfoliazioneFessurazioniMacchie e graffitiMancanzaPenetrazione di umiditàPolverizzazione

COMPONENTE 6.5.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio6.5.45 Componente Tubi in acciaio

CONTROLLI

CODICE DESCRIZIONE TIPOLOGIA FREQUENZA gg ANOMALIEMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

C6.5.45.2 Verificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolareriguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificarela presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni deitubi;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- serrande emeccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

Ispezione a vista

Annuale 1 Difetti di coibentazioneDifetti di regolazione e controlloDifetti di tenutaIncrostazioni

No

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.7

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.7 Componente Diffusione sonora

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.7.1 Eseguire la pulizia degli altoparlanti e verificare la tenuta delle connessioni. Verificare che l'ambiente nelquale sono installati gli altoparlanti siano privi di umidità.

Semestrale 1 No Specializzati vari

I8.3.7.2 Sostituire gli altoparlanti quando non rispondenti alla loro originaria funzione. Decennale 1 No Specializzati vari

COMPONENTE 8.3.23

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.23 Componente Impianto di spegnimento incendi a sprinkler

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.23.1 Effettuare la revisione degli erogatori e provvedere alla loro ricarica. Mensile 1 No Specializzati vari

I8.3.23.2 Effettuare il cambio del liquido della batteria o, se necessario, l'intera batteria di avviamento. Quando occorre

1 No Idraulico

I8.3.23.3 Effettuare il cambio dell'olio del motore del gruppo di pressurizzazione. Quando occorre

1 No Idraulico

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.43

IDENTIFICAZIONE

8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.43 Componente Serrande tagliafuoco

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.43.1 Eseguire la lubrificazione dei meccanismi di leverismo della serranda quali pistoni e perni. Annuale 1 No Lattoniere-canalista

I8.3.43.2 Eseguire una pulizia della polvere e dei depositi sulle serrande e sui DAS. Annuale 1 No Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.46

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.46 Componente Tubazioni in acciaio zincato

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.46.1 Effettuare la pulizia ed eventualmente sostituire i filtri dell'impianto. Semestrale 1 No IdraulicoI8.3.46.2 Effettuare la pulizia ed eventualmente sostituire l'otturatore nel caso si verifichi il passaggio del fluido ad

otturatore chiuso.Quando occorre

1 No Idraulico

COMPONENTE 8.3.49

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.49 Componente Griglia di aerazione REI

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.49

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.49.1 Effettuare una pulizia delle griglie utilizzando prodotti solventi per una accurata disinfezione. Semestrale 1 No Tecnici di livello superiore

I8.3.49.2 Effettuare il ripristino delle guarnizioni delle griglie. Quando occorre

1 No Lattoniere-canalista

I8.3.49.3 Effettuare la sostituzione delle griglie quando deteriorate. Ventennale 1 No Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.50

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.50 Componente Condotte REI per aerazione filtri fumo

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.50.1 Eseguire il ripristino dei dadi di serraggio dei vari tratti di canale. Quando occorre

1 No Lattoniere-canalista

I8.3.50.2 Effettuare il ripristino dello strato coibente quando deteriorato. Quando occorre

1 No Lattoniere-canalista

I8.3.50.3 Effettuare il ripristino delle guarnizioni delle condotte. Biennale 1 No Lattoniere-canalista

COMPONENTE 8.3.51

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.51 Componente Porte REI

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.51

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.51.1 Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del correttofunzionamento.

Semestrale 1 Si Serramentista

I8.3.51.2 Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Quando occorre

1 Si Generico

I8.3.51.3 Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Quando occorre

1 Si Serramentista

I8.3.51.4 Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Semestrale 1 Si GenericoI8.3.51.5 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Quando

occorre 1 Si Generico

I8.3.51.6 Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura. Semestrale 1 Si SerramentistaI8.3.51.7 Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti. 12 Mesi 1 No SerramentistaI8.3.51.8 Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai. 12 Mesi 1 No SerramentistaI8.3.51.9 Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di

esse.Biennale 1 Si Generico

I8.3.51.10 Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale. Semestrale 1 Si Serramentista

COMPONENTE 8.3.52

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.52 Componente Porte antipanico

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.52.1 Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del correttofunzionamento.

Semestrale 1 Si Serramentista

I8.3.52.2 Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Quando occorre

1 Si Generico

I8.3.52.3 Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni. Quando 1 Si Serramentista

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.52

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

occorreI8.3.52.4 Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale. Semestrale 1 Si GenericoI8.3.52.5 Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei. Quando

occorre 1 Si Generico

I8.3.52.6 Registrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura. Semestrale 1 Si SerramentistaI8.3.52.7 Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti. 12 Mesi 1 No SerramentistaI8.3.52.8 Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai. 12 Mesi 1 No SerramentistaI8.3.52.9 Rimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di

esse.Quando occorre

1 Si Generico

I8.3.52.10 Verifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale. Semestrale 1 Si Serramentista

COMPONENTE 8.3.65

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.65 Componente Sistemi sprinkler ad umido

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.65.1 Effettuare la revisione degli erogatori e provvedere alla loro sostituzione in caso di non funzionamento. Mensile 1 No Specializzati vari

I8.3.65.2 Effettuare il cambio del liquido della batteria o, se necessario, l'intera batteria di avviamento. Quando occorre

1 No Idraulico

I8.3.65.3 Effettuare il cambio dell'olio del motore del gruppo di pressurizzazione. Quando occorre

1 No Idraulico

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.76

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.76 Componente Campana idraulica

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.76.1 Il filtro ed i relativi raccordi devono essere puliti dopo ogni funzionamento della campana idraulica e dopoche la tubazione della linea della campanaè stata drenata.

Quando occorre

1 No Tecnico antincendio

I8.3.76.2 Eseguire un serraggio dei dadi e delle unioni; verificare il corretto funzionamento dei cuscinetti. Trimestrale 1 No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.82

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.82 Componente Protezione REI per condutture

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.82.1 Eseguire il ripristino degli ancoraggi e delle sovrapposizioni intorno alle condutture da proteggere. Quando occorre

1 No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.84

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.84 Componente Sacchi isolanti autoespandenti

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 8.3.84

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.84.1 eseguire la sigillatura dei fori che dovessero crearsi tra i sacchi. Quando occorre

1 No Tecnico antincendio

I8.3.84.2 Eseguire il riposizionamento dei sacchi in seguito ad interventi sulla parete. Quando occorre

1 No Tecnico antincendio

COMPONENTE 8.3.88

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio8.3.88 Componente Pareti antincendio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I8.3.88.1 Pulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino deirivestimenti.

Quando occorre

1 Si Pittore

I8.3.88.2 Riparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con materiale idoneo.Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

Quando occorre

1 No Muratore

COMPONENTE 6.5.45

IDENTIFICAZIONE

Unità tecnologica8.3 Elemento tecnologico Impianto di sicurezza e antincendio6.5.45 Componente Tubi in acciaio

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

I6.5.45.1 Effettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di Quando 1 No Termoidraulic

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SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI

COMPONENTE 6.5.45

INTERVENTI

CODICE DESCRIZIONE FREQUENZA ggMAN. USO

OPERATORIIMPORTO RISORSE

degradamento. occorre o

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