interno L'ANGELO NATALE 2005 - Comune di Pontebba · È NATALE L’ANGELO DI FORNI DI SOPRA N. 57 -...

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È NATALE È NATALE L’ANGELO DI FORNI DI SOPRA N. 57 - Natale 2005 Bollettino Parrocchiale Spedizione in abbonamento postale, art. 2, comma 20, lettera c, Legge n. 662/96 filiale 33100 Udine TAXE PERUE - TASSA RISCOSSA UDINE - ITALIA Carissimi amici, uest’anno per me è la sesta volta che mi rivolgo a Voi in occasione del Natale. Ho l’impressione che il ‘tempo’ abbia preso una tale velocità da eguagliare ‘i tempi’ registrati alla ‘Formula 1°’. Ma tutto è ‘grazia’. Al di là di tutto, ci si accorge che il Signore ci accompagna passo passo e ci dà forza e coraggio ed anche entusiasmo. Chiudiamo un anno in cui si sono vissuti (guardo il mondo nel suo insie- me) momenti drammatici legati a calamità naturali, al continuo stillicidio di attentati, di morti di innocenti, e di tanti sofferenze legate alla vita di moltissime persone. Ci si chiede: quando finirà tutto questo? Ma abbiamo vis- suto anche momenti straordinari all’interno della Chiesa che hanno interessato non sol- tanto noi cristiani. Mi riferisco (ne abbiamo già parlato) al piissimo trapasso dal mondo alla Vita del Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II e dell’elezione del suo successore Papa Benedetto XVI. Per noi ci fu pure l’an- no dell’Eucaristia che si è concluso il 23 ottobre scorso in Piazza San Pietro con una celebrazione solenne presieduta dal Santo Padre. Non possiamo perciò chiudere que- st’anno così segnato da tanti avvenimenti, senza fare un’ulteriore riflessione su ciò che fa di noi la presenza viva e reale di Gesù nel Sacramento Eucaristico. Il Natale non lo ricordiamo soltanto ammirando un presepio, soprattutto lo realizziamo ‘celebrando l’Eucaristia’ in cui anche se non lo vediamo, la presenza di Cristo Signore diventa la nostra certezza di incontrarci con Lui e la nostra forza par la vita di ogni giorno. Per questo vi presento alcune riflessioni in meri- to, dettate da un Padre missionario in occa- sione del ritiro fatto durante la festa del Beato Guido Maria Conforti Vescovo di Parma e Fondatore della Famiglia missiona- ria saveriana. L’Eucaristia è il centro nella storia della salvezza. Si presenta nelle‘figure’ anticipative della Prima Alleanza:la manna, il sacrificio di Isacco, Melchisedech, l’Agnello pasquale….. Diventa poi evento (cioè realtà) nella persona di Gesù di Nazareth che si immola per noi e che prima dell’immolazione offre un segno nella cena pasquale. E nel corso della cena pasquale, che sarebbe stata anche una cena di com- miato, Gesù consegna se stesso nel segno del pane e del vino. Oggi Egli è presente con gli stessi sentimenti di quel primo Giovedì Santo. … Il sacramento che cele- briamo in memoria di lui ci permette di far rientrare ogni volta Cristo nella nostra sto- ria e quindi ce lo rende contemporaneo. L’Eucaristia è oggi per noi l’icona di Dio. L’Eucaristia ci fa vivere della fede di Gesù, della sua speranza e della sua carità.In par- ticolare ci fa conoscere, vedere e contem- plare il volto di Dio nei tratti umani di Gesù di Nazareth, il Dio fatto uomo e l’uomo fatto carne. Il Dio dell’Eucaristia è il Dio della vita e della gioia. Il pane ci fa vivere. E il Dio dell’Eucaristia ci dice che l’unica cosa che cerca è di farci vivere. Non cerca adoratori, non vuole sudditi, non chiede sacrifici, ma solo vuole darci la vita, anzi la Vita quella piena ed eterna. Egli è l’Amore che vuol far vivere tutti Il vino rallegra il cuore dell’uomo e il Dio che ha preso la forma del vino vuol fare di noi delle persone gioiose, contente, perché sicure dell’amore del Padre, gioiose e costruttrici di gioia e di pace. Il Dio dell’Eucaristia è un Dio di una comu- nione fatta da molti diversi, ma uniti. L’Eucaristia è il risultato di una misteriosa unione, frutto di molti grani di frumento e di altrettanti acini d’uva che si sono uniti per formare il pane e il vino. L’Eucaristia rivela il mistero d’unità e di unione. Il Dio rivelato dall’Eucaristia vuole che i suoi figli siano Q BUON NATALE

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È NATALEÈ NATALE

L’ANGELODI

FORNI DI SOPRA

N. 57 - Natale 2005

Bollettino Parrocchiale

Spedizione in abbonamento postale, art. 2,comma 20, lettera c, Legge n. 662/96 filiale

33100 UdineTAXE PER�UE - TASSA RISCOSSA

UDINE - ITALIA

Carissimi amici, uest’anno per me è la sesta volta chemi rivolgo a Voi in occasione delNatale. Ho l’impressione che il ‘tempo’

abbia preso una tale velocità da eguagliare‘i tempi’ registrati alla ‘Formula 1°’.Ma tutto è ‘grazia’. Al di là di tutto, ci siaccorge che il Signore ci accompagna passopasso e ci dà forza e coraggio ed ancheentusiasmo. Chiudiamo un anno in cui sisono vissuti (guardo il mondo nel suo insie-me) momenti drammatici legati a calamitànaturali, al continuo stillicidio di attentati, dimorti di innocenti, e di tanti sofferenze legatealla vita di moltissime persone. Ci si chiede:quando finirà tutto questo? Ma abbiamo vis-suto anche momenti straordinari all’internodella Chiesa che hanno interessato non sol-tanto noi cristiani. Mi riferisco (ne abbiamogià parlato) al piissimo trapasso dal mondoalla Vita del Servo di Dio Papa GiovanniPaolo II e dell’elezione del suo successorePapa Benedetto XVI. Per noi ci fu pure l’an-no dell’Eucaristia che si è concluso il 23ottobre scorso in Piazza San Pietro con unacelebrazione solenne presieduta dal SantoPadre. Non possiamo perciò chiudere que-st’anno così segnato da tanti avvenimenti,senza fare un’ulteriore riflessione su ciò chefa di noi la presenza viva e reale di Gesù nelSacramento Eucaristico. Il Natale non loricordiamo soltanto ammirando un presepio,soprattutto lo realizziamo ‘celebrandol’Eucaristia’ in cui anche se non lo vediamo,la presenza di Cristo Signore diventa lanostra certezza di incontrarci con Lui e lanostra forza par la vita di ogni giorno. Perquesto vi presento alcune riflessioni in meri-to, dettate da un Padre missionario in occa-sione del ritiro fatto durante la festa delBeato Guido Maria Conforti Vescovo diParma e Fondatore della Famiglia missiona-ria saveriana.

“L’Eucaristia è il centro nella storiadella salvezza. Si presenta nelle‘figure’anticipative della Prima Alleanza:la manna,i l sacrif icio di Isacco, Melchisedech,l’Agnello pasquale….. Diventa poi evento(cioè realtà) nella persona di Gesù diNazareth che si immola per noi e che primadell’immolazione offre un segno nella cenapasquale. E nel corso della cena pasquale,che sarebbe stata anche una cena di com-miato, Gesù consegna se stesso nel segnodel pane e del vino. Oggi Egli è presentecon gli stessi sentimenti di quel primoGiovedì Santo. … Il sacramento che cele-briamo in memoria di lui ci permette di farrientrare ogni volta Cristo nella nostra sto-ria e quindi ce lo rende contemporaneo.L’Eucaristia è oggi per noi l’icona di Dio.L’Eucaristia ci fa vivere della fede di Gesù,della sua speranza e della sua carità.In par-ticolare ci fa conoscere, vedere e contem-plare il volto di Dio nei tratti umani di Gesù

di Nazareth, il Dio fatto uomo e l’uomofatto carne.Il Dio dell’Eucaristia è il Dio della vita edella gioia. Il pane ci fa vivere. E il Diodell’Eucaristia ci dice che l’unica cosa checerca è di farci vivere. Non cerca adoratori,non vuole sudditi, non chiede sacrifici, masolo vuole darci la vita, anzi la Vita quellapiena ed eterna. Egli è l’Amore che vuol farvivere tutti Il vino rallegra il cuore dell’uomoe il Dio che ha preso la forma del vino vuolfare di noi delle persone gioiose, contente,perché sicure dell’amore del Padre, gioiosee costruttrici di gioia e di pace.Il Dio dell’Eucaristia è un Dio di una comu-nione fatta da molti diversi, ma uniti.L’Eucaristia è il risultato di una misteriosaunione, frutto di molti grani di frumento e dialtrettanti acini d’uva che si sono uniti performare il pane e il vino. L’Eucaristia rivela ilmistero d’unità e di unione. Il Dio rivelatodall’Eucaristia vuole che i suoi figli siano

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BUON NATALE

CIAO PAOLACIAO PAOLA

o scorso 25 luglio, per una malattiaincurabile, moriva a Gemona delFriuli, Paola Massenz, 36 anni,

mamma di Camilla, Mattia, Niccolò eMartina. Il giorno dei funerali nel Duomodi Gemona, il marito, Luigi Teot, capita-no degli Alpini, rivolgeva ai quattro figlie alle persone presenti al funerale la suariflessione/preghiera. Aveva in bracciola piccola Martina e circondato daglialtri tre figli. È una riflessione che fariflettere e che tocca il cuore!

“Anche se è difficile parlare, bisognafarlo: lo deve fare il papà ai suoi bambinima anche lo sposo a chi è venuto qui afare festa alla sua sposa. Bambini forsepoche semplici parole vi accompagneran-no per tutta la vita e spero vi possano aiu-tare quando sarete nel bisogno.

La vita è fatta di inizi e di conclusioni;così come all’alba segue il tramonto, cosìla morte è la conclusione naturale dellavita. Anche se è spiacevole pensarlo esoprattutto se noi vorremmo che nonaccadesse mai ai nostri cari, noi tutti siamomortali. Noi dobbiamo morire, prima o poi,solo che ce lo dimentichiamo.

La mamma ha sempre parlato di unposto dove tutti vanno: dove c’è Dio, edove c’è la Madonna e ha sempre dettoche la morte, seppure inesorabile, non ètemibile: non dobbiamo aver paura dellamorte. La mamma che vi voleva un immen-so bene sapeva che – se un giorno lei nonci fosse stata più – avremmo trovato unaforza speciale nell’amore, quell’amore cheviene da Dio, quello che ci fa star bene nonsolo fra di noi ma con tante altre persone.

Pensate a quante persone meravigliose,uniche, dal cuore buono, avete conosciutoper merito suo. E questo cosa vuol dire?Che Dio ci manifesta il suo amore, sempre,si fa vicino ad ognuno di noi, ci segue, cisostiene passo passo nelle prove della vita.Il Signore ci aiuta anche ora; guardateviattorno! I funerali sono importanti ancheper chi resta: ci danno l’opportunità di unir-ci a tante persone che ci vogliono bene edi ricevere affetto e sostegno, e così noistessi possiamo dare amore a loro. E pos-siamo esprimere anche la nostra tristezzacon le lacrime ed il pianto senza vergogna:la mamma vi ha abituati alla sincerità e lelacrime sono la sincerità dei nostri senti-menti.

Quindi bambini non temete, non pensa-te di essere stati abbandonati o di essererimasti soli; la mamma vi guarda sempre,solo da un po’ più in alto ed ha messo conil suo amore tutt’attorno a voi mille angeli:le persone buone che vi ha insegnatocome poter riconoscere.

A voi invece, parenti, amici, sacerdoti,fratelli e sorelle, a voi che avete conosciutoPaola, non dovete essere nello sconforto odisperare pensando che il Signore che èstato incessantemente e fiduciosamentepregato non abbia ascoltato; anche seancora una volta abbiamo fatto la dolorosaesperienza della nostra incapacità di uomi-ni, anche se davanti al dolore di Paola ciassale il dubbio, apriamo gli occhi e vedia-mo che anche ora stiamo sperimentando lastraordinaria potenza della grazia.

Se Paola era totalmente fiduciosa inDio, abbandonata in Lui come un figlioletto

nella braccia del Padre, così noi dobbiamoessere convinti che il miracolo chiesto c’èstato, e non uno solo. È miracolo sentirsipiù buon perché abbiamo ricevuto un qual-cosa di meraviglioso conoscendola; unmiracolo aver incontrato tante brave perso-ne, quasi degli angeli dati dal cielo, perso-ne che tra loro si sono aiutate veramentecon il cuore, che si sono venute incontro etutte con la gioia di farlo per prime, disinte-ressatamente a dispetto di questi tempicosì malvagi e pieni solo del sé, ogninuovo amico che Paola ha trovato è statoun miracolo che ha dato frutti..

Un miracolo è stato per molti scoprireMaria e le preghiera. Un miracolo averpotuto risolvere le incomprensioni.

È un miracolo che una malattia così ter-ribile abbia atteso così tanto tempo primadi portarla via, permettendole di vedere lapiccola crescere ed i grandi di avvicinarsi aGesù Eucaristia.

Quindi grazie per tutto quello che avetechiesto; perché è arrivato: ci sono miracolispeciali che avvengono dentro i cuori e cheguariscono le anime e sono quelli chedanno frutto perché sono i più contagiosi.

Luigi Teot

una cosa sola, come egli è una cosa solacon il Figlio suo.Il Dio dell’Eucaristia è un Dio che si con-segna nella mani dell’uomo.Un Dio inerme che è consegnato nella manidei suoi persecutori (‘Nella notte in cuiveniva tradito’), che attende di essere pro-tetto da noi, salvato da noi (‘l’unica cosache possiamo salvare di questi tempi eanche l’unica cosa che veramente conti, èun piccolo pezzo di Te in noi stessi’ scriveun autore contemporaneo nel suo diario),un Dio che si dona senza difese, un Dioche deve essere accolto, perché non siimpone, un Dio che attende che la nostrafede lo faccia continuare ad essere presen-te nel nostro mondo e nel nostro tempo.Se è vero che l’Eucaristia plasma lachiesa, i cristiani, quali sono i segni dellapersona eucaristica, plasmata cioèdall’Eucaristia? Una persona che è per glialtri e non solo con gli altri. Una personache ha la passione dell’unità. Una per-sona che ama incondizionatamente. L’uomo eucaristico è l’uomo maturo. … Noidiciamo che una persona è matura quandosa amare gratuitamente, quando sa offrirsiagli altri disinteressatamente. E siamo certiche l’amore gratuito non è solo segno dimaturità, ma è anche la condizione per aiuta-re a guarire cuori feriti e angosciati, per tra-sformare in vita ciò che sta per morire (…..)‘Fate questo in memoria di me’. .In tutti iracconti dell’istituzione dell’Eucaristia cisono quattro verbi che devono esseretenuti presentiperché sono la traccia dell’agire di Gesù equindi della nostra esistenza cristiana e spi-rituale. Sono i verbi: prendere il pane, direla benedizione, spezzare il pane, distribuireo dare. In questa scansione a quattro tempisono racchiusi i movimenti del cuore diGesù e le indicazioni per la nostra identifi-cazione con lui. L’Eucaristia è davvero il‘mistero delle fede!’: non nel senso di ungesto che non si capisce, ma per dire che lìè racchiuso, con lo stile di Dio, tutto quelloche Lui fa e noi dovremmo fare per salvarcie per salvare il mondo.(…) Ecco allora il testamento di Gesù, conse-gnato a noi.(…).Gesù prese il pane. Gesù prende il pane.Gesù non cerca cose straordinarie, ma ilpane, una realtà feriale. Gesù stima lerealtà anche minime … sono creature disuo Padre. Gesù prendendo il pane, pren-de anche te e ti dispone a unirti a Lui peruna comune offerta al Padre. Lasciati pren-dere dunque … Gesù prende te, ti prendenelle sue mani, si rende responsabile di te.Ti prende così come sei. Ti prende nellesue mani che ti avvolgono, ti proteggono eti difendono. E ti dice: Tu mi appartieni, seiprezioso per me. Ti prendo sotto la miaresponsabilità: garantisco per te.Lo benedisse. Benedire vuol dire ‘direbene’. Gesù riconosce che il pane viene daDio e lo benedice, lo ringrazia. L’atteggia-mento della creatura davanti a Dio è lalode, la benedizione e l’azione di grazie. Manon solo. Gesù ‘dice bene’ anche di te: tibenedice. Gesù sempre dice bene di noi.Per lui tu sei prezioso, hai una storia che èsacra e un futuro che è eterno. A volteincontriamo persone che dicono male di

noi. Noi stessi potremmo giungere al puntodi parlare male di noi, al punto di dire chesiamo stati fessi, che ci siamo sbagliati cheabbiamo fatto delle sciocchezze: peccare èsempre sbagliarsi, ma Gesù sarà il nostroparaclito (‘vi darò un altro Paraclito’). Gesùcontinuerà a difenderci, a parlare bene dinoi al Padre e a tutti.Lo spezzò. Gesù spezza per moltiplicare efar bastare il pane per tutti. Ne mangiamoancora anche noi … Non è possibile distri-buire ciò che non viene spezzato. E più unpezzo di pane viene spezzato, più sono lepersone cui può essere distribuito. Gesùche ci prende nelle sue mani, che dicebene di noi, non ci riserva per questo unavita facile: come lui si è spezzato, anche noidobbiamo lasciarci spezzare e spezzarcinoi stessi in favore degli altri. Lui non èvenuto perché la nostra vita sia più facilema perché sia una vita donata.Lo distribuì. Il pane Gesù lo prese nonperché rimanesse nelle sue mani ma per

distribuirlo. Gesù prende anche noi nellesue mani per donarci, regalarci, a ogni per-sona e alla creazione intera. Il pane chenon viene distribuito non serve, ammuffisceo diventa duro. Se non sei donato e se nonti lasci mangiare, la tua vita perde ognisignificato.E ne mangiarono tutti. Tutti hanno diritto amangiare. Il pane non è cibo per alcuni o perle occasioni di festa. Il pane è almento quoti-diano a cui tutti hanno diritto. Tutti hannodiritto di mangiarci. Tutti e ogni giorno.Fate questo in memoria di me. Ciò cheho fatto io, fatelo anche voi. Siamo qui perquesto. Il cristiano, non può mai dimentica-re che questa è la sua storia”.Buon Natale, amici. Buon Natale a tutti voi.Anche ai Fornesi “sparnicâs” nel mondo.Buon Natale anche a tutti coloro che per lacircostanza trascorrono questa festività trai nostri monti.

padre Renzo

IL SERVO DI DIO PAPA GIOVANNI PAOLO IIIL SERVO DI DIO PAPA GIOVANNI PAOLO II

l 27 agosto a Cracovia ci fu l’insedia-mento del nuovo arcivescovo, Mons.Stanislao Dziwisz (segretario del Papa

per oltre quarant’anni!). In una conversazionecon una giornalista italiana del mensile‘Tracce’, tra l’altro ha ricordato quantosegue:

“ ….Una memoria che è uno sgarboalla morte, trasformata suo malgrado aRoma, nei primi giorni di aprile di quest’an-no, in una gigantesca preghiera di vita.‘Come la sua vita, anche la sua morte –ricorda don Stanislao – è stata una preghie-ra. In casa si sentiva tutto: la piazza, la pre-ghiera, la presenza dei giovani e lui se ne èaccorto perché è stato cosciente quasi sinoalla fine. L’ultimo giorno, il sabato, io perso-nalmente l’ho sentito dire: Totus tuus. Piùtardi, nel pomeriggio, la suora che era vicinaal suo letto mi ha detto che l’ha sentito sus-surrare: Lasciatemi andare dal Signore. Nelleultime ore della vita del Santo Padre in casac’era una grande tranquillità e pace. Hachiesto che gli venisse letto il Vangelo diGiovanni e così abbiamo fatto per diverseore. Alla fine – erano circa le otto di sera –abbiamo avuto l’ispirazione di celebrare lamessa della festa della Divina Misericordia esiamo riusciti a dare al Santo Padre comeviatico qualche goccia del preziosissimosangue di Gesù. Il Vangelo della messa era

molto bello: la venuta di Gesù nel cenacolo.Abbiamo pregato tanto: Vieni Signore inquesto momento!.

Così l’abbiamo assistito fino all’ultimobattito del cuore. Quando i l DottorBuzzonetti ha detto: È già passato alla casadel Signore, non abbiamo recitato i lRequiem aeternam, ma cantato il Te Deumlaudamus. Non lutto, ma ringraziamento. Luiha scritto nel testamento che chiede alSignore che anche la sua morte serva allacausa dell’evangelizzazione. E mi pare chesia stato così’.

Il racconto è molto più lungo della suatrascrizione, interrotto da pause e da qualchemomento di commozione. E mentre donStanislao parla, torna davanti agli occhi piaz-za San Pietro la sera del due aprile e quelsegnale della fine che è arrivato non perchési è spenta la luce della finestra di GiovanniPaolo II, ma al contrario perché qualcuno haacceso tutte le luci dell’ appartamento”.

“Sono convinto – ha detto monsignorDziwisz nell’omelia della messa celebrata inpiazza ( a Cracovia il giorno del suo ingressoin diocesi) che la sua mano dall’alto conti-nuerà a guidarmi”. E lui, il segretario diven-tato Arcivescovo, continuerà ad essere, perla Polonia e per il mondo, il custode fedeledi una memoria feconda”.

Marina Ricci

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EFFICIENZAEFFICIENZAIn margine alla Giornata Mondiale dellaGioventù che si è svolta a Colonia,nell’Agosto scorso.

Il " Sole " : ma è Roma a far scuola.he le giornate mondiali della gioventùsiano anche una formidabile sfida orga-nizzativa e un banco di prova per le

capacità gestionali dei Paesi ospitanti è oramaiun dato di fatto. Ieri lo ricordava “Il Sole24Ore”, in due mini-approfondimenti sulla que-stione.Uno, piuttosto severo, dedicato alla manifesta-zione di Colonia, alla “per ora non eccelsaorganizzazione tedesca”, ai limiti logistici chela città renana avrebbe manifestato, nell’“impresa di governare mezzo milione di perso-ne là dove 100mila già la riempiono”.

Un altro riquadro – “L’esempio di Roma”– ricorda invece la particolare reputazione chela capitale italiana si è guadagnata a livellointernazionale: “sono state proprio le manifesta-zioni oceaniche legate al Papa a fare di Romaorami una vera capitale dell’efficienza europeanella gestione dei grandi eventi. Il riconosci-mento di questa expertise viene direttamentedalla Ue (Unione Europea), che ha inviato amaggio tre funzionari in Italia per studiare ilmodello di protezione civile utilizzato per affron-tare l’impatto dei tre milioni di pellegrini affluiti aRoma nei cinque giorni di veglia in San Pietroper i funerali di Papa Wojtyla. Il modello italianoora fa scuola in tutto il continente,”.

Segreto dell’arcana efficienza? “Un mix diefficienza pubblica e generosità privata. Unformula davvero ‘italiana’”.

Da ‘Avvenire’, domenica 21 agosto 2005.

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La Signora Paola ritratta accanto al marito e ai figli in occasione dell’ultimoPellegrinaggio Militare Internazionale a Lourdes il maggio scorso.

CENTRO DIURNO ANZIANICENTRO DIURNO ANZIANI

l sabato 23 settembre si è inauguratoufficialmente il “Centro diurno Anziani”con grande partecipazione di Fornesi e

distinte Autorità. La s. Messa nella Chiesadella Madonna della Salute ha aperto lecelebrazioni. Sono seguite successivamentele benedizioni della nuova ambulanza (donodella Fondazione CRUP), e quella dellanuova struttura. Sono intervenute le variePersonalità: Sindaco con la Giunta, i rappre-sentanti della Regione, Provincia eFondazione CRUP.

Non dobbiamo dimenticare che inquel giorno sono state accolte anche le dueRR.de Suore che dalla loro lontana India,sono giunte tra noi (dietro la richieste dellanostra Amministrazione Comunale), perseguire questo Centro. La squisita sensibilitàdel nostro Sindaco, ha dato loro la possibi-lità di aiutare anche la parrocchia, quandonon sono impegnate nel lavoro richiesto alCentro Anziani.

Avere delle Suore, oggi come oggi aForni, è veramente un “miracolo”. E sono leprime Religiose che operano nel nostroComune di Forni.

Questa inaugurazione del 23 settem-bre 2005, ci porta però nel passato e preci-samente all’ottobre del 1961, quando il‘Bollettino: L’angelo di Forni di Sopra’ scri-veva in prima pagina: “Il nostro Ricreatorio”.E continuava: “Il primo settembre 1961 dueoperai scendevano nello scantinato delRicreatorio per iniziare i lavori che porteran-no a termine la costruzione dell’immobile.Da parecchi anni l’immobile attende diessere ultimato. Ha vivamente desiderato divedere questo giorno l’indimenticabile donAntonio Cescutti, che segue l’opera dallavita eterna. Ha desiderato di vedere compiu-ta quest’opera i l m. rev. prof. DonErmenegildo De Santa, che è stata a fiancodel parroco don Cescutti, animatore e colla-boratore; lo hanno desiderato e bramato tuttifornesi, che hanno visto sorgere quest’ope-ra, con tanto entusiasmo, e da lungo tempoattende l’ora buona del coronamento”.

UN PO’ DI STORIALa casa del Cappellano ad Andrazza.

Rileggo una Deliberazione delPodestà stilata nel nostro Municipio in dataventinove aprile 1944 (anno XXII E.F.).

“Vista l’istanza del parroco di Forni diSopra tendente ad ottenere un contributoper la casa del cappellano;fatto presente che per le esigenze di culto ènecessario in paese la presenza del cappellano;che detta permanenza è stata finora sempre

precaria per la mancanza di una adatta abi-tazione;considerato che il parroco locale si è fattopromotore della casa stessa;che è pertanto doveroso che anche questoComune contribuisca in modo adeguato;che fin dall’esercizio 1940 venne stanziata inbilancio la somma di £ 50.000 cinquantamila‘per acquisto di beni stabili’ per contribuirealla costruzione della casa del cappellano(somma regolarmente riportata a residui etutt’ora completamente disponibile,

DELIBERADi concorrere alla costruzione della casa delcappellano con un contributo di lire 50.000cinquantamila, ecc…ecc…

Firmato:il Podestà: Coradazzi QuirinoSegretario: Osvaldo De Santa”

* * * * *Fatto l’acquisto del sedime con per-

mute ecc., la costruzione della casa del cap-pellano ebbe subito inizio; con il concorsoardente della popolazione di Andrazza chedesiderava vivamente avere nella sua frazio-ne la presenza di un sacerdote particolar-mente per l’assistenza e formazione dei fan-ciulli che, essendo distanti dal centro dellaparrocchia, risultavano più bisognosi di curespirituali.

La popolazione di Andrazza si prodigòcon entusiasmo per la realizzazione dellacanonica. Donne e ragazze si affrettaronocon gerle al trasporto di sassi, di sabbia e dialtro materiale. Gli uomini prestarono la loroopera gratuita. Offerte di legname, di sabbiae calce in una generosa gara, si moltiplicaro-no in modo consolante e, in breve tempo, lacostruzione giunse al coperto.

VENDITA DELLA CASA DEL CAPPELLANOIN ANDRAZZA E INIZIO DELLA

COSTRUZIONE DEL RICREATORIOIl m. rev. don Cescutti, di venerabile

memoria, a questo punto venne assillato dadiversi problemi:1. La gioventù di Forni di Sopra, bisognosadi Scuole Professionali e di un centro ricrea-tivo.2. Il problema dei “vecchi” abbandonati.Quindi la necessità di una casa di Ricovero:(problema condiviso dai dirigenti delComune di Forni di Sopra che stavano cer-cando uno stabile da adibirsi a questoscopo).3. La distanza del cappellano, quasi isolatoin Andrazza: dato che il lavoro spirituale sisvolge in modo particolare nel periodo inver-nale, e, considerato che l’inverno a Forni èpesante, per la neve, il freddo, ecc., som-mando questi motivi, il m. rev. parroco riten-ne opportuno porre in vendita la ‘Casa delcappellano, sorta in Andrazza’, e dare vitaad una nuova costruzione, al l’attualeRicreatorio.

In data 25 marzo 1947 Sua Ecc.Mons Giuseppe Nogara (Arcivescovo diUdine) incoraggiava l’iniziativa, scrivendo aisacerdoti di Forni di Sopra: “Ammiro e lodoil vostro entusiasmo ed il vostro slancio. Ègiunta l’ora di svegliarci …, e, purtroppo,parecchi dormono ancora. Bisogna battere il

ferro fin quando è caldo… Vi benedico nelNome del Signore…”.

Il Ricreatorio sorse con tre scopi prin-cipali: - dare una casa al signor Cappellano- creare un ambiente per la formazione dellagioventù- essere di ‘complemento’ alla Casa diRicovero, che doveva avere la sua sede inalcune stanze dell’Asilo, come risulta da car-teggio privato.

L’Archietetto Pavoni Alfredo (attual-mente impiegato al genio civile di Belluno)preparò i relativi progetti, che vennero modi-ficati in corso di costruzione del defuntoparroco (don Cescutti) e negli anni 1947-1948-1949 lo stabile prese corpo fino allacopertura.

MAGGIO 1949Il parroco don Antonio Cescutti nel

gennaio 1949 passò a miglior vita.Il m. rev. don Renzo Infanti, in qualità

di Economo Spirituale, ebbe la rettoria dellaparrocchia fino al 26 maggio. Lo stabile lan-guiva.

Un contributo governativo di£ 500.000 (cinquecentomila) permise laripresa del lavori.

Il 26 maggio 1949 giunse il nuovoparroco don Angelo D’Ambrosio: si prepara-rono pesche di beneficenza (era il tempo incui la SADE imbrigliava le acque per farledefluire alla Maina) e il mese di novembrel’abitazione del cappellano poteva enumera-re quattro vani abitabili.

Il 20 novembre il m. rev. don RiccardoTalotti (vigilia della festa della Madonna dellaSalute), vi prendeva dimora.

Negli anni successivi vennero ultimatii vani per l’abitazione del signor cappellano;due stanze laterali per l’Azione Cattolica eper le ACLI; all’ingresso, vennero sistematiservizi igienici; con il concorso del Municipioe degli alunni delle scuole professionalivenne completato lo scantinato (che servìper alcun tempo a scuola pratica per i gio-vani apprendisti muratori), raggiungendo laforma attuale.

Problemi di somma urgenza consi-gliarono il signor parroco a puntare la suaattenzione sugli edifici sacri.

La chiesetta di San Vito faceva pietà.Il tetto della chiesetta della Madonnina,faceva acqua. Il tetto della Chiesa Madre,minacciava di rovinare i dipinti. La chiesettadi San Giacomo era indecente.

Negli anni dal 1953 al 1660 furonoapprestate le debite riparazioni, con spesesensibili. Attualmente messa la lamiera sul

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tetto della chiesetta di Andrazza e sistematala chiesetta di San Giacomo, gli occhi sirivolgono di nuovo al Ricreatorio, sperando,con la grazia di Dio e il concorso delle animegenerose, di portarlo a termine.

È GIUNTA L’ORAÈ stato elaborato l’ultimo definitivo

progetto. Lo stabile avrà la forma attuale.Avremo una bella saletta parrocchiale conpalco per recite, teatrini per la gioventù. Ègià pronto il garage, le scale di ingresso. Sisono gettati i plinti, le travature e sono inarrivo i materiali per la gettata del pavimentodella sala. In breve avremo i serramenti e,per il prossimo novembre, si potrà vederequalche cosa di positivo.

La Ditta che si assunta l’impresa deilavori, è la “Ditta Costruzioni Fornese”, chefa capo al perito tecnico Luciano Tabacchi.

Dietro suggerimento e, poi, con l’ap-provazione di Sua Ecc.za Mons. Arcivescovoè stato costituito un nuovo “Comitato ProRicreatorio”:Presidente: i l parroco don AngeloD’Ambrosio;Vicepresidente: signor Pavoni Luigi Crous(presidente della Cassa Rurale S. MariaAssunta);Consulenti: cav. Dorigo Elio, sindaco di Fornidi Sopra; comm. Antoniacomi coll.Ferdinando (vice presidente dell’A.Soggiorno); maestro cav. Coradazzi Quirino(presidente della Latteria di Vico); maestroAnselmo Perissutti; Cella Pietri Munich (pre-sedente della parrocchia e della fabbriceria).

In seduta di consiglio è stato preso invisione i l progetto definit ivo sti latodall’Architetto Dalla Marta; approvato il pianodi finanziamento; approvato il disegno diportare i lavori fino alla conclusione, cioè finoalla sistemazione definitiva dell’immobile.

A quando l’inaugurazione ufficiale? Miauguro nel 1962.

Un cordiale ringraziamento a tutti glioblatori, a tutti i vecchi collaboratori e, inparticolare, la mia riconoscenza ai membridel Nuovo Comitato, che con i loro consiglied appoggi, mi danno certezza di felice riu-scita.

(Don Angelo D’Ambrosio, parroco)

Al di là di tutto, quello che oggi si è rea-lizzato era da tempo nei “voti” dei nostriSacerdoti e dei nostri Arcivescovi delsecolo scorso. Un grazie ed un plausoanche da parte nostra per la realizzazio-ne del ‘Centro’ voluto dalla precedente eodierna Amministrazione Comunale.

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…LAVABIS ME, ET SUPER NIVEM DEALBABOR…LAVABIS ME, ET SUPER NIVEM DEALBABORPellegrinaggio settembrino a Maria Luggau

nche quest’anno alcuni parrocchiani,uniti a qualche gradito ospite, si sonorecati a piedi al santuario mariano di

Maria Luggau, in Austria, in quella che ora-mai si può definire una tradizione affermatanella nostra realtà fornese.

Pensando alla stesura di questo arti-colo, mi risuonano nella mente le parole chemonsignor Pietro Piller ha pronunciato par-tendo da Luggau, osservando le cimeimbiancate che da lì a qualche ora avremmodovuto attraversare: “ asperges me, hyssopoet mundabor, lavabis me et super nivemdealbàbor”, ossia “aspergimi con issopo emondami, lavami e sarò più bianco dellaneve”. Niente di più significativo del menzio-nare questa frase del salmo numero 50“Miserere”, che riassume il vero significatodel pellegrinaggio, che è quello del perdonoe del sacrificio, assieme alla purificazionedell’anima, che il bianco della neve richiama.Da qui la scelta di questo “strano” titolo.

Partiti alla volta di Sauris con un solesplendido, e dopo la benedizione di padreRenzo, ci siamo diretti verso ForcellaRisumiela, dove la nostra “guida” monsignorPietro, ha fatto la prima delle tante sue rifles-sioni, sotto un altare prezioso quale sono lenostre montagne. Uniti poi sulla strada percasera Razzo con i pellegrini di Pozzale, cisiamo diretti alla volta diSauris di Sopra, dovel’accoglienza di quellegenti è stata a dir pocostraordinaria.

All’ indomani, dibuon mattino, il cantodel Veni Creator in SanLorenzo ha richiamatosul cospicuo numero deipellegrini la discesa dello Spirito Santo, adaccompagnarci in questo cammino. Il tempopurtroppo, non era quello del giorno prece-dente, ma partimmo con uguale entusiasmoalla volta di Sappada. Il lento procedere el’invocare con canti e preghiere alla VergineSanta trascinava anche il più stanco edaffannato verso la sospirata meta. Ha contri-buito anche il brodo caldo offertoci da unamico sappadino prima del raggiungimentodel passo Elbel, sopra Sappada.

Numeroso il gruppo all’indomani:poco meno di seicento persone hanno intra-preso il cammino da Cima Sappada versoLuggau, con partenza alle ore tre! Anchequel giorno il tempo era pessimo, ma non hascoraggiato nessuno, nemmeno quando inFhrone abbiamo assistito alla messa all’a-perto sotto un vero e proprio diluvio. Grandeè stata l’emozione all’arrivo a Luggau, accoltidal Priore e dal suono delle campane, e l’in-gresso in Basilica, dove abbiamo presentatoalla Madonna le nostre intenzioni e ricordatotutti i parrocchiani che orgogliosi rappresen-tavamo in quel cammino di fede.

Domenica mattina abbiamo partecipa-to alla messa dei pellegrini celebrata damonsignor Pietro e dal parroco di Sappada,provato da una grave malattia, che ci ha tra-smesso un grande messaggio di speranza

con la sua forza d’animo e la dimostrazionedi una fede autentica. Il viaggio di ritorno èstato sì faticoso, ma anche emozionante; ciha visto entusiasti nel procedere sotto lapioggia, nel camminare nella neve (mezzometro circa sul passo Sesis), nell’affrontare latormenta. Le fatiche sono comunque stateconsolate dal banchetto che gli ospitali amicisappadini ci hanno preparato in canonica,dopo i l canto del Te Deum in SantaMargherita. All’indomani abbiamo salutato isappadini e ci siamo diretti verso la ValPesarina, dove in località Culzei abbiamofatto un’ultima tappa con pranzo e breveriflessione da parte di monsignor Pietro. Epoi su verso malga Jelma, e giù in Pieltinis,dove alcune saurane ci attendevano primadella discesa verso Sauris con caffè e tè pertutti. L’ospitalità dei saurani si è palesataall’arrivo in Raitrn; un lungo applauso ci haaccolto, e siamo stati rifocillati da dolci, sala-

ti e un buon bicchiere divino. La processione hapoi proseguito versoSauris di Sotto, e termi-nata in Sant’Osvaldo conil canto del Te Deum diringraziamento. Qui alcu-ni pellegrini hanno resopartecipe la comunitàsaurana delle emozioni

provate durante quest’esperienza, strappan-do ai più qualche lacrima.

Il martedì ci attendeva il ritorno aForni; in San Lorenzo a Sauris di Soprasiamo stati salutati dai saurani che ci hannoaccompagnati fino in località Mulini; alcuni diloro ci hanno accompagnati fino a Forni. Incasera Montemaggiore ci attendeva ungustoso pranzetto, di bontà che non è usua-le consumare nemmeno a valle! A questepersone va il più sincero ringraziamento daparte di tutti i pellegrini fornesi e saurani.Carico di emozione anche l’arrivo in Tiviei,dove ci attendevano i paesani e una riccamerenda prima dell’arrivo a valle. Il suonodelle campane ci ha accolto quasi come adirci: “bentornati fra la vostra gente e grazieper averci avuto nel cuore durante questaesperienza”. Il pellegrinaggio è terminato conla Messa in San Giacomo, con la testimo-nianza di qualche pellegrino desideroso ditrasmettere le proprie emozioni ai compae-sani e a quanti accorsi ad accoglierci. Anchequi con qualche lacrima…Un’esperienza di fede e di amicizia, che tra-smette forti emozioni; speriamo si confermitradizione per gli anni a venire e che veda sem-pre più pellegrini decisi a provare quello cheabbiamo provato noi. Sane a istàn ca ven!

D’Andrea Valentino

A

S. ANNAS. ANNA

a devozione a S.Anna nel nostropaese è profonda e sincera.I Fornesi non sono rimasti indifferenti

al furto della statua avvenuto nel gennaio2003; ne hanno voluta un’altra ancora piùbella, partecipando con una offerta e gra-zie all’abilità di Corrado Clerici, stimatoscultore fornese.

La statua di S.Anna,dopo la bene-dizione ricevuta nella chiesa di S. Vito il26 luglio in occasione della s. Messacelebrata con tanta partecipazione difedeli, è ritornata (processionalmente)nella sua nicchia originaria. Protetta,adesso, da un sofisticato sistema d’allar-me.

A nome della comunità ringrazio:la famiglia di Aurora Della Chiesa per l’ini-ziativa e l’ interessamento, PrimoCoradazzi e Carlo Cappellari che hannomesso in ordine la cappelletta per acco-gliere la statua, la bravura di CorradoClerici che ha fatto un’opera d’arte, ladisponibilità della signora Maria che pre-para e abbellisce con fiori la chiesa diS.Vito di Andrazza e le famiglie fornesiche ora elenco: Perissutti Vilma, MiazziInes, Cappellari Erika, Ticò Guerrina,Maresia Giacomo, Clerici Stefania, PavoniRenzo, Cardi Paolo, Paiano Luigi, CellaMaria, Sacchetti Dolores, GiegioGiovanna, Bianco Diego, ZacchiniLuciano, Leonardo, Francesco eValentino, Cossetto Elvino, PerissuttiRosa Maria, fam. Solimano, fam. Cain,Colombaro Lorenzo, Perissutti Lice,Coradazzi Noemi, Ghidina Clelia,Antoniacomi Renzo, Colman Elvira inmemoria di Perissutti Emo, De SantaEric, Maresia Elvia, De Santa Anna Maria,

D’Andrea Marina, Coradazzi Ines, AlgaDaniela, Tremonti Dillan, sig.ra Dina,Ferigo Benito, Colman Venicio, PieliDenise e Ginevra, Antoniutti Natalino,Sacchetti Italo, D’ Andrea Elia e Milva,Alga Piero, Ruardi Norma, PerissuttiDanilo, Ferigo Maurizio, Ferigo Paolo,Maresia I lba e Adelino, CappellariGiovanna, Antoniutti Anna Maria, ZattieroFulvia, Sig.re Giuli e Frida, DorigoFranco, Venier Luisa, Ticò Italo, AntoniuttiGiuseppe, Nadia e Miriam, NassiveraAndrea, Clerici Maria, Mucchiut Erich, De

Santa Ilva, Perissutti Giovanna, CappellariRosina, Cella Daniela, Anziutti AnnaLuigia, Coradazzi Primo, Vich Ivana, LinaCoradazzi, Cappellari Oreste, PerissuttiSofia, Ticò Olimpia, Calligaro Andreina eFrancesca, Ticò Giuti, Gianpiero e Betti,Lozza Claudia, Stefano e Luca, ColmanIda, Ruozzi Marino, fam. Comoretto,Dorigo Valeria e Ezio, Manazzone Karin.Eventuali ed ulteriori offerte sarannodevolute alla realtà missionaria.

Claudia Lozza

L

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UN ‘SALVATAGGIO’ !?UN ‘SALVATAGGIO’ !?

LAUREELAUREE

uattro pezzi ‘archeologici’ sembrava-no quando le si guardava e le siammirava. Datate da oltre un secolo.

Seriamente compromesse per la loro esi-stenza, in quanto minate in profondità dal‘tarlo’. Erano state portate in canonica perevitare che fossero ancora spostate da unaparte all’altra con la certezza che prima opoi sarebbero terminate miserevolmente ininutile ‘segatura’.

Nel cuore albergava sempre la spe-ranza che qualcuno potesse intervenire perun loro salvataggio in extremis. E per casoun giorno una persona venuta a fare visitain canonica e avendo osservato la presen-za delle ‘quattro sedie’ che davano spetta-colo di ultra vecchiaia, ma nello stessotempo, osservando che erano di una certaentità artistica, (questo visitatore) ha getta-to là, parlando, l’idea di un possibile ‘recu-pero’ per salvarle dalla rovina totale.

E fu così che nel tempo di quasi tremesi, il restauro fu realizzato con precisio-ne, amore e passione per questi ‘pezzi sto-rici’ che hanno servito alle celebrazioniliturgiche e che una, a quanto pare, fuusata da Mons. Fortunato De Santa.

Ora sono di nuovo in canonica per-ché siano maggiormente custodite e pro-tette, considerato pure il loro valore, stima-to da esperti, in qualche decina di migliaiadi euro.

Certo il lavoro di restauro ha chiestouna spesa di 1.260,00 € (inferiore a qual-siasi altro tipo di intervento di restauro pro-fessionale; somma poi devoluta alle neces-sità di realtà missionarie del terzo mondo)ma si è salvato un ‘piccolo e significativopatrimonio artistico’.

Le foto che potete ammirare posso-no garantire del minuzioso lavoro eseguitoper la conservazione delle ‘sedie’.

Q

Il giorno 25 ottobre 2005 si è laureata inGiurisprudenza Anziutti Sara, pressol’Università degli Studi di Trieste, discu-tendo la tesi “I patti di convivenza” conla chiar.ma prof. ROMANA PACIA.

Herbert Caposassi si è laureato inLingue e Letterature Straniereall’Università degli Studi di Udine ilgiorno 3 novembre 2005, discutendo latesi “La montagna: la presenza dell’uo-mo e l’evoluzione del Soccorso Alpino”con il relatore prof. Mauro Pascolini.

AUGURI VIVISSIMI

AI DUE NUOVI

LAUREATI

l 26 ottobre 2005 è stato inaugurato ilCentro Diurno Anziani. Con la presen-za quotidiana delle Suore Nirmela e

Pyari e la collaborazione di tutti gli anzianidella comunità l’attività ricreativa si svolgetutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00.

Momentaneamente il diversivo piùgradito è il gioco delle carte, ma vieneeffettuato anche, nelle giornate di martedìe giovedì, un corso mirato di ginnastica,sotto la guida di Giada Dorigo.

La domenica pomeriggio è dominatadal gioco della tombola con viva partecipa-zione di nonne e nonni.

L’Assemblea tra gli anziani, organiz-zata dal Comune, ha designato provviso-riamente i responsabili della conduzionedel Centro nelle persone di Cella Annitacome Presidente, Antoniutti Annamaria,Palmisano Anna, Clerici Giovanni, MaresiaVito come consiglieri e Fachin Olivo comesegretario-tesoriere.

Queste persone hanno accettatol’impegno di programmare l’avvio delCentro Diurno Anziani, predisponendo unoStatuto, un regolamento ed un tessera-mento per giungere, entro la fine dell’anno,all’organizzazione dell’Assemblea chedovrà concretizzare il funzionamento ditutte le attività programmate.

I

INIZIO ATTIVITÀCENTRO ANZIANI I DISCEPOLII DISCEPOLI

a qualche tempo 2 Suore indianesono venute ad arricchire il patrimo-nio del nostro paese si chiamano:

Suor Pyari e Suor Nirmala

Questo è i l carisma della loroCongregazione:- Come Cristo, i 12 Apostoli, i 72

Discepoli, noi andiamo .a due a dueoppure da sole o in piccoli gruppi

- dove il bisogno è maggiore o dovealtri non andrebbero, in villaggi sper-duti, in nuove parrocchie,

- per proclamare l’AMORE DI DIO:Padre , Figlio e Spirito Santo,

- a tutti, specialmente ai bisognosi, aipoveri, ai peccatori, agli ammalati, aidisabili, agli orfani, alle vedove, aibambini, ai giovani, agli anziani…,

- vivendo fra, con, come e per loro(come Sale, Lievito, Luce, Grano),

- visitandoli nelle loro case, baraccopoli,strade e nei loro villaggi, come il BuonPastore,

- accettando il vitto e l’alloggio che lagente o il parroco può offrire,

- a secondo della nostra età, salute,intelligenza, qualificazione, situazione,

- cercando di pregare, viaggiare, guari-re, servire, santificare esoffrire come Cristo

A queste parole non c’èniente da aggiungere,anzi si sono dimenticatedi scrivere del radiososorriso che invita a sim-patia con il quale accol-gono chiunque vogliaandare a trovarle perconoscerle meglio:vogliamole bene.Buon Natale.

Claudia Lozza

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SABATO 1° OTTOBRE

el desiderio era di poter realizzare il«Capitel» durante l’estate. Poi pervarie ragioni fu giocoforza rinviare il

tutto al 1 ottobre. Parl iamo della località ‘malga

Tragonia’ dove per interessamento e desi-derio della Società Co.a.la di Trieste, “UnBlanc e un Neri” di Forni, dell’UnioneItaliani Ciechi di Trieste con l’aiuto di DeSanta Erik, Puschiasis Oscar, CedolinMario e GFI/Gruppo Fuori Strada Isontino,si è realizzato questo ‘capitello’ ai piedidell’edificio e sul sentiero che conduce allaforcelle Tragonia, forcella Risumiela e quin-di Sauris.

Il mattino del 1 ottobre si è salitilassù per la celebrazione della s. Messa eper la benedizione del capitello in cui èstata posta l’immagine della Madonna diFatima.

Si iniziava il mese del Rosario edanche il mese in cui si ricordava l’ultimaapparizione della Madonna ai “tre pastorel-li” nel lontano 13 ottobre 1917, quando laVergine e disse loro di essere la “Madonnadel Rosario” e invitava i credenti alla recitadel medesimo, per ottenere da Dio la con-versione dei peccatori e la pace nelmondo.

Erano presenti vari amici ed anche il‘gruppo degli Amici dell’Unione ItalianaCiechi’ espressamente invitato per la circo-stanza.

Il giorno era splendido; come visioneil panorama era veramente stupendo!

Tutto si è concluso con un momento diconvivialità e di sana allegria.

Un grazie vivissimo agli organizzato-ri. Senz’altro i turisti e visitatori che arrive-ranno lassù, non mancheranno di fermarsiun momento dinnanzi al ‘capitello’ per unabreve preghiera e per deporre un fiore. Masoprattutto darà occasione per una altret-tanto breve sosta ai Fornesi che a metàsettembre di ogni anno si recano a Luggau

per il pellegrinaggio a quel Santuario.Troveranno così sempre un “luogo” dedi-cato alla Madre del Signore, anche nel ter-ritorio di Forni; questa Madre che li rassi-curerà della sua protezione sia all’inizio delviaggio sia al loro ritorno.Grazie di cuore a tutti.

* * * * * *

IN MARGINE ALPELLEGRINAGGIO DI LUGGAU

a domenica 18 settembre un pullmanha trasportato un gruppo di Fornesi aLuggau per incontrarsi con i pellegrini

di Sappada, Sauris, Ampezzo, Forni diSopra ed altri, là giunti a piedi il sabato 17pomeriggio.

La giornata non era bella e lassù nelSantuario non c’era posto per tutti. Ad ognimodo una visita ed una preghiera è statafatta. Un auspicio solo: poter ritornare inaltra occasione con più calma ed avere lachiesa ……tutta per noi! Si farà.

Poi una visita alle miniere di Predoi eBrunico.

Alcune foto qui riprodotte attestano lanostra presenza in quei luoghi.

* * * * * *

COMPOSTELLA,FATIMA, LOURDES

i siamo incontrati ed anche pregato.Penso che ci siamo ricordati di tuttala nostra Forni.

GIORNATA ALPINAALLA MALGA TARTOI

a tradizione ha importanza special-mente quando rientra nel costumedegli alpini, così tradizione vuole che

ogni anno si indica un raduno di alpini esimpatizzanti alla malga Tartoi.

Con l’occasione si vuole ricordarel’ambiente alpino, le montagne, i caduti inguerra e le loro famiglie. Con questi senti-menti il Gruppo A.N.A. di Forni di Sopra siè assunto l’ impegno di organizzare anchenell’annata in corso (2005) per la giornatadel 31 Luglio il ritrovo in malga e di predi-sporre il servizio logistico onde servire agliintervenuti il tradizionale rancio.

Come sempre non è mancata lanumerosa partecipazione degli alpini dellazona e di tanti turisti, graditi ospiti, di Fornidi Sopra. Tra le autorità, in primis, il sinda-co di Forni geom. Antoniacomi Luigino, ilconsigliere dell’ A.N.A. per la ValTagliamento signor Pietro Bearzi, i gruppidi Ampezzo, Sauris, Socchieve con irispettivi capi gruppo.

Una novità per quest’ anno la parte-cipazione della Banda di Visco, magistral-mente diretta dal maestro signor Gabrieleche ha inondato l’arco alpino del Tiarfin,del Piova e del Crusicalas con una sequen-za di cantiche friulane e nazionali tutte ispi-rate agli alpini ed alla montagna. Non èmancata l’opera del maestro cuciniereDoro D’Andrea che con gli strumenti alseguito, ha cucinato polenta per tutti.

Gli alpini ed i montanari sono uominidi fede, per cui in queste occasioni la messaè un irrinunciabile obbligo morale celebratada Don Dario Mesaglio; all’ elevazione la“cornetta” di Visco ha suonato il silenzio inricordo dei caduti con una tale maestria ecapacità da lasciare incantato l’intero udito-rio. Nel mentre Comoretto Dante, capogruppo, il tenente Antoniacomi Elvio, segre-tario, stanno già rimuginando il “da farsi” peril prossimo anno.

Non possiamo chiudere queste notesenza un fervido ringraziamento alle signo-re, preziosissime collaboratrici del GruppoAlpini.

Bucco Fioravante

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CHE FESTA!!!CHE FESTA!!!

omenica 13 novembre il Coro “ScholaCantorum” si è recato nella Parrocchiadi S.Martino di Cussignacco, su invito

di Don Pierpaolo Costaperaria, per fes-teggiare insieme alla propria comunità laricorrenza del santo patrono del paese.

L’occasione ci ha consentito di condi-videre una festa molto sentita dai cittadini edi festeggiare, nel contempo, i 40 anni diSacerdozio di Don Pierpaolo. Durante lamessa, allietata dai canti del nostro coro,abbiamo avuto modo di stringerci con sin-cero affetto con tutta la comunità e diportare, tramite la nostra presenza, il segnotangibile dell’opera di Don Pierpaolo duranteil periodo trascorso in mezzo a noi.

Oltre ai componenti del coro eranopresenti numerosi fornesi che si sono unitiper partecipare a questa festa e rappre-sentare simbolicamente tutto il paese ad untraguardo così importante per DonPierpaolo, per dimostrargli che il lavorosvolto negli anni ha dato i suoi frutti e chesicuramente tanti altri, parrocchiani e non,incontrandolo sulla propria strada potrannoancora beneficiare della sua parola e dei suoiinsegnamenti per crescere spiritualmente.

Dopo la benedizione dei mezzi agricoliparcheggiati all’esterno della chiesa, tutti ibambini della parrocchia si sono uniti al nos-tro coro per il canto finale dedicato a SanMartino regalando così all’assemblea pre-sente un’ulteriore ventata di allegria.

Nel pomeriggio, prima di ripartire perForni di Sopra, il coro e i fornesi si sono rac-colti insieme a Don Pierpaolo per immorta-lare l’evento di quella giornata e poter cosìconservare, oltre alle emozioni, anche unafoto ricordo.

Pavoni Patrizia

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LSPEZZONI DEL VISSUTO SUL DHAULAGIRISPEZZONI DEL VISSUTO SUL DHAULAGIRIome promesso loscorso numero MarioCedolin ci propone

un’altro flashback del suodiario, scritto durante lasua esperienza Himalaianavissuta con la spedizioneinternazionale al Dhaulagiri(m. 8172) nei mesi di aprilee maggio scorsi.

Babichaur 06 aprile 2005ore 18.Mi rammento pargolo’Bellissimo questo mondodell’infanzia fatto di contrade sterrate dicoltivi sudati, di ruminanti tranquilli.Mestieri di mani abili Dove umiltà esagacia riempiono la valle.-

Quella sera l’oscurità inghiottiva icampi terrazzati, mentre una leggera brez-za di monte dondolava dolcemente lebionde spighe dei cereali. Le canne delmais, più robuste, resistevano meglio allaspinta eolica e solo le foglie chiacchiera-vano col fiume sinuoso che scorreva tran-quillo in fondo alla valle.Mi ero allontanato dal nostro accampa-mento e dall’alto, osservavo fra le tendegialle, il viavai flemmatico dei miei com-pagni di viaggio.Poco distante ragazzi chiassosi riuniti incerchio si divertivano con delle bilie; dalleloro movenze, mi pareva che giocassero a“Ouf”,(un gioco che da bambini si facevaanche a Forni).

Mentre osservavo, ripercorrevo men-talmente le scene rurali e riavvertivo i suoniagresti che avevo ascoltato durante ilgiorno appena trascorso.

Prodotto dal raschiare della sega, il

truciolo pregno di sudore cadeva copioso,mentre adagio la tavola si separava daltronco ben saldo sull’impalcatura.

Innanzi all’aratro, sotto il giogo dilegno, bovidi muggiti riempivano la valle,né veniva fuori un concerto ritmato daicolpi sordi sferrati con mazze di salice,così si frantumavano le zolle più grosse.Tutto era mosso dalla sola forza musco-lare.

Pianti di bimbi, sussurri di madriallattanti, colpi di bastone sul frumentoammassato nei cortili e poi profumi difieno, sentore di concimi, fumi e vapori difocolai arcaici, polvere fastidiosa sulle aridemulattiere: sensazioni, movenze e odorinoti conosciuti nella nostra civiltà contadi-na dei tempi passati.

Anche lì, tuttora, come in tutti i paesipoveri del mondo, il traguardo è l’essen-ziale ed in questo cammino, dove tangibilis’impongono le caratteristiche di un viati-co, ti scuote l’anima il sorriso schietto enaturale, sempre presente negli occhiprima ancora che sulla bocca, della gentenepalese; tutto ciò aiuta a convincerti chela felicità non sposa il superfluo.

C

CLUB ALPINO ITALIANOEscursioni e non solo

Anche quest’estate nei mesi di luglio e agostola sezione del CAI di Forni di Sopra, che contaoltre 300 iscritti, ha organizzato le consueteescursioni giovanili, riservate alla scuole ele-mentari di Forni di Sotto e di Sopra.

Ogni giovedì di buona mattina davantialla sede del Club Alpino a Vico si assistevaad una allegra confusione, decine di ragazzifornesi, giaccavento e “rucksack”, scarponi e“pistock”, partivano alla scoperta delle bellemontagne fornesi.

Ad accompagnarli i benemeriti volontaridel CAI. Annaluigia, Eligia, “nonno Bruno”;coadiuvati da Nino, Rolando, Renzo e dallenuove leve Alberto, Maria, e Iacopo. Tutti spin-ti da un meritorio impegno, legato a sicurezzae didattica, teso a far crescere nel modo giu-sto i ragazzi fornesi.

I giovani hanno così cominciato aconoscere sentieri e fiori, animali e malghe, lageografia e la storia dei “Forni Savorgnani”;

hanno cominciato a capire perché è necessa-rio conservare l’eccezionale natura che ci cir-conda.

Quest’anno é stata registrata una pre-senza particolarmente nutrita. La media perogni gita ha superato i 30 partecipanti. Unottimo risultato.

Ai primi di settembre, per chiudere inbellezza, c’é stato un grande incontro diragazzi e genitori nei prati di “Tens” dove sonostati consegnati ai partecipanti dei simpaticipremi-fedeltà, oltre alla originale magliettariservata ai giovani che risultano iscritti allaSezione di Forni di Sopra del Club AlpinoItaliano. Alla fine pastasciutta per tutti, canti,foto e tanta allegria.

Si tratta di una iniziativa cha fa onore alCAI e che si spera faccia crescere l’amore peri nostri monti nelle famiglie e nelle scuole for-nesi, e faccia aumentare gli iscritti alla asso-ciazione, soprattutto di quanti vivono in mon-tagna, di chi vuol continuare a restare monta-naro: sia rimanendo a Forni che abitandoaltrove. Iscrivetevi!

(Gli Accompagnatori CAI)

L

LA MARCIA CONTINUALA MARCIA CONTINUA

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DALLA «SAN PAOLO»DALLA «SAN PAOLO»

Riceviamo e pubblichiamoMilano, 11 novembre 2005.

ev.mo Parroco,la pubblicazione nelnumero scorso di Famiglia Cristiana diuna pagina di pubblicità, ha scatenato

l’attenzione di giornali e Tv, che hanno scrittoe detto: “Famiglia Cristiana rompe un tabù e,per la prima volta nella sua lunga storia, pub-blica la foto di un nudo di donna, come pub-blicità di condizionatori”; aggiungendo ancheche vi è stata “un’inversione di rotta” ed èstata una “scelta pensata”. Preciso subito cheFamiglia Cristiana non ha aperto le sue pagineal nudo e non ha fatto nessuna inversione dirotta nella sua linea editoriale. Pudore ecastità sono per noi valori importanti, cui nonrinunciamo. Il rispetto della donna e del suocorpo, che non va mercificato, sono semprestati presenti nelle nostre scelte redazionali,ma maggiore attenzione avranno, in futuro,anche nella scelta dei contenuti pubblicitari.Per quella pubblicità, che avrebbe dovutoessere rifiutata, non ho mai affermato – comehanno riportato alcuni organi di stampa – che“avevo fatto una scelta etica, in piena armoniacon la linea editoriale del giornale”; di fatto lasua pubblicazione ha ferito, purtroppo, la sen-sibilità di tanti nostri lettori e sostenitori, che cihanno fatto pervenire le loro proteste. Di que-sto, doverosamente, mi scuso, riconfermandola volontà di attuare le linee editoriali da sem-pre indicate dalla Società San Paolo, e rinno-vando l’impegno di continuare a servire lafamiglia, come la rivista fa, ogni settimana,oramai da quasi 75 anni. Con questo spirito,nella fedeltà alla Chiesa e al carisma delnostro Fondatore, il Beato don GiacomoAlberione, intendiamo continuare a svolgere lanostra missione di evangelizzazione con imoderni mezzi di comunicazione sociale.Sempre grato per la sua collaborazione alnostro apostolato, le chiedo un ricordo nellapreghiera. Nel Signore.

Don Antonio Sciortino (direttore della rivista)

A.F.D.S.A.F.D.S.

jase Cocèl a Fagagna e il Castello diVillalta sono stati la meta dell’annualegita sociale della sezione A.F.D.S. di

Forni di Sopra, tenutasi il 9 ottobre. La splen-dida giornata e le divertenti barzellette della“Lollo” Genia hanno permesso di trascorrereuna piacevole giornata in compagnia.

Oltre alla gita sociale, quest’anno ilgruppo A.F.D.S. locale ha organizzato anche laGiornata del Donatore presso il rifugio Giaf edè stato presente alla Festa delle Erbe diPrimavera con uno stand di propaganda suldono del sangue.

La grande partecipazione ed il succes-so ottenuto in tutti questi eventi dimostra chela scelta attuata dal Consiglio Direttivo diessere più partecipe alla vita sociale delpaese, sta portando i suoi frutti, come attestaanche il cospicuo numero di donatori, giuntoormai alla soglia dei 200! Questi dati, oltre adevidenziare lo stato di buona salute dellasezione fornese, la portano ad essere tra lepiù attive sezioni carniche.

Con l’augurio che l’A.F.D.S. di Forni diSopra continui a crescere con lo stesso entu-siasmo, il Consiglio Direttivo ringrazia tutti isostenitori e augura a tutti Buon Natale eFelice Anno Nuovo.

A.F.D.S. Forni di Sopra

R

Dall’ASSOCIAZIONEDEL ROSARIO PERPETUO

Gentilissima signora Giulia,devo davvero farLe pervenire al più presto ilmio più sincero e vivo ringraziamento perl’ulteriore gesto di generosità che Lei e iSuoi iscritti sempre avete per la nostraAssociazione. Lo sapete bene che anchequeste Vostre offerte ci permettono diportare avanti quell’apostolato mariano chetanto è necessario per avvicinare le anime aDio … e la nostra famiglia rosariana contin-ua ad aumentare. Il merito di questo èanche frutto della Vostra preghiera e delVostro donare. San Paolo, infatti, dice “cias-cuno dia secondo quanto ha deciso nel suocuore, non con tristezza né per forza, per-ché Dio ama chi dona con gioia”. Sempre Visono vicino con la preghiera e Vi benedico.

P. Juan Carlos Pacheco, o.p.Firenze, ottobre 2005

GRUPPO VOLONTARI SOCCORSODI FORNI DI SOPRA

La caparbia, orgogliosa ostinazionedel montanaro carnico con la consapevolez-za di grandi disagi come la distanza da centripiù attrezzati, furono il seme che nel 1978 sicreò la delegazione C.R.I. di Forni di Sopra,tutt’oggi chiamata “Gruppo dei Volontari delSoccorso di Forni di Sopra”.

Armati di buona volontà e con allorapoche risorse, nell’1989 ci fu il primo corso di‘Primo Soccorso’ e, seppur impegnativo, siandò avanti con notevole crescita, sviluppo,cambiamenti e non solo sulle normative cheriguardano l’etica del volontariato.

Si è giunti ad oggi. Il Gruppo conta 25volontari tra cui quest’anno 12 hanno supera-to, il 9 luglio scorso, il I° Modulo “CorsoBase” che abilita a (segreteria – servizi diSocietà), accedendo poi al II° Modulo “OTI”(operatore trasporto infermi) che il 5 novem-

bre scorso hanno brillantemente superatosotto la guida di Istruttori esperti in materia diSanità: Dott.sa De Pauli Federica; Dott.saBarbarino Cristina; I.P. Cosettini Cristina; I.P.Pavoni Julienne. Nonché da Istruttori volon-tari di altri Gruppi sparsi in provincia, che tramille si sono imbattuti in un lungo viaggioverso l’ultimo ma non meno importantepaese carnico. Oltre ai nuovi componenti,abbiamo da poco inaugurato la Sede sita nelCentro Diurno Anziani che ci ospita gratuita-mente, nonché la nuova ‘ambulanza’ moltofunzionale ma non completamente attrezzataa svolgere nel migliore dei modi e soprattuttoin sicurezza i servizi che in città possonosembrare semplici, ma in un paese lontano simoltiplicano i disagi: distanza, viabilità,tempo e l’indifferenza che c’è in generaleattorno all’individuo. Il ‘volontario’ (lo diciamocon umiltà) solitamente si avvicina a questarealtà con grande sensibilità umana.Grazie. Pieli Giulia

CINQUANT’ ANNI FACINQUANT’ ANNI FA

i e sembrato opportuno riprendere ciòche è stato scritto in memoria diLUZIA quando nel gennaio 1956 (fra

un mese l’anniversario) la Comunità diForni dette l’estremo saluto a questa per-sona.

Dietro la bara un mare di fedeli.Dietro la croce funebre, due “Fiamme” reg-gevano un paio di sci incrociati alle rac-chette; al centro un mazzo di fiori e unascritta in oro in campo bianco: “Gli eroi diLuzia”.

Questi erano gli eroi di sette ai diecianni che hanno gareggiato a Luzérs eDavost, che avevano al traguardo Luzia adaspettarli con la sveglia e con un mare didoni. Gli eroi che sono passati nelle filedell’Azione Cattolica fedeli alla disciplinacome militari: che correvano con gli sci epigliavano i zoccoletti di cera per sciolina elegavano le scarpe con fili di ferro e perracchette avevano i ‘raclis’ dei fagioli presiin soffitta all’insaputa della mamma. Questiumili eroi che raccoglievano in tribuna tutti ifornesi ad applaudirli, avevano gli occhigonfi di lacrime. Era morta la loro assisten-te: Luzia! E in quella tomba nera come unamacchia nel cimitero bianco di neve, con labara scendevano le speranze degli eroi.Chi ora si interesserà per le ‘nostre gare’?Chi ci manderà con il salvadanaio a racco-gliere le offerte per le Missioni,

Sulla tomba un paggetto agitò il tro-feo “di Luzia” “l’Aquila morente”. L’Aquilastarnazzò le grandi ali e piegò la testa inlutto.

Questo l’ultimo saluto a Luzia.Ha speso la sua vita per l’educazio-

ne e l’assistenza dei fanciulli, ha cooperatoper tutte le opere di bene, per i poveri, perl’asili, per la parrocchia, per le Missioni, perl’Azione Cattolica. Si nutriva di preghiera edi Eucaristia. Immersa in un mare di dolorinella sua lunghissima malattia, soffriva sor-ridente quasi assorta nella luce della Fedee della speranza cristiana.

A Luzia la riconoscenza di tutti i for-nesi. In particolare la perenne memoria.

M C’ultima volta che ci siamoesibiti a Forni di Sopra èstato il 24 dicembre 2004

per la parata augurale, e daqui abbiamo iniziato il giro deipaesi della Val Tagliamentoper fare gli auguri alla nostragente. L’occasione per ritorna-re a Forni di Sopra è stato l’in-vito a partecipare alla Giornatadel Ringraziamento (in occa-sione della festa dellaMadonna del Rosario) e alle16.00 del 3 ottobre u.s. cisiamo esibiti nel tendonecomunale. Il pubblico composto da grandi epiccini ci ha calorosamente accolti ed hadimostrato di apprezzare il nostro repertoriomusicale.

L’Associazione “Val TagliamentoMarching Band” ci ha acquistato le divise enuovi strumenti, e ciò anche grazie a chicrede in noi e ci aiuta.

Perciò questa è l’occasione per rin-graziare l’Amministrazione Comunale diForni di Sopra che anche per il 2005 ci hadato un contributo, il Gruppo Iceman che ciha devoluto più volte gli incassi della Festadel Bambino.

Da Natale 2004 ad oggi abbiamo par-tecipato al Campionato Nazionale diMarchino Band nella città di Lecco, al radu-no della bande carniche a Sutrio, alla “Festadel Prosciutto” a Sauris, ad un raduno aModena e a “Friuli Doc”.

Sono state esperienze veramenteimportanti perché ci hanno permesso di

conoscere e di confrontarci con altre realtàbandistiche, di stare insieme, di condividerequesti momenti con i nostri genitori e torna-re a casa con qualche esperienza in più econ dei trofei.

Noi ragazzi della Val Tagliamento conil nostro maestro ci sentiamo orgogliosi difar conoscere la Carnia attraverso le nostreesibizioni e sia a Lecco che a Modenaabbiamo trovato dei “tifosi” della nostraterra.

Attualmente, ogni martedì dalle 17,15alle 18,15 nei locali della scuola elementare,si sta svolgendo il corso propedeutico tenu-to dal maestro Flavio Serci, a cui partecipa-no otto bambini dai 10 anni in su.

Anche quest’anno ci vedremo a Fornidi Sopra il 24 di dicembre alle ore 15,00vestiti da Babbo Natale per augurarvi unfelice Natale e un Anno Nuovo carico diNOTE positive.

Val Tagliamento Marchino Band

LXV^ EDIZIONE

DELLA FESTA DEL BAMBINO

Siamo giunti alla XV^ Edizione della“Festa del Bambino” che ormai da dueanni propone un piacevolissimo bisannuale: una giornata primaverile ed unaautunnale in cui tutti i bambini, divisi insquadre eterogenee, si recano alla messamattutina, prendono parte a numerosigiochi ed infine pranzano e fanno merendaassieme.

L’appuntamento si rinnova puntual-mente in un crescendo di vivo e partecipeinteresse e costante appoggio da partedella popolazione, delle istituzioni ed orga-nizzazioni, delle famiglie e, cosa più impor-tante, da parte dei bambini.

Quest’ultimi hanno dimostrato, nel-l’edizione del 2 ottobre 2005, in occasionedella Festa del Ringraziamento, di avercompreso il vero spirito della giornata aloro dedicata. Infatti nonostante un tempo“balordo” (concedeteci la licenza poetica),caratterizzato da una pioggerell inaintramezzata da brevi sprazzi di sereno,hanno comunque partecipato attivamentee proficuamente alle attività, malgradoqueste si siano dovute tenere in spazichiusi.

I nostri bambini hanno dimostratonuovamente a tutti, specie a noi adulti,l’importanza e la forza che possono avere ilsocializzare e lo stare insieme incondizion-ato, il ricavarsi uno spazio proprio, dovepoter finalmente essere veramente e illimi-tatamente Bambini.

Quindi motivati in particolar mododai protagonisti, noi “Ice-Man” crediamosempre più che queste giornate sianoun’occasione speciale e irrinunciabile d’in-contro spensierato e sincero tra bambini eper i bambini.

Diciamo appunto “per i bambini” inquanto, come di consueto, i proventi rac-colti sono destinati ad iniziative che pro-muovono e tutelano gli stessi. Quest’annoinfatti i ricavi della “Festa del Bambino” del5 giugno e del 2 ottobre 2005 sono statidevoluti in favore della “Val TagliamentoMarching Band” che, sempre nella giornatadel 2 ottobre, ha riscosso un notevole etangibile successo deliziando tutti i presen-ti con musiche e coreografie avvincenti edemozionanti.

Il gruppo “Ice-Man”, sempre conl’intenzione di motivare e incentivare lepossibilità dei giovani locali, ha devoluto gliincassi derivati dalle giornate del 1°novembre (Ognissanti) e del 21 novembre2005 (Festa della Madonna della Salute) infavore della scuola elementare di Forni diSopra.

I l gruppo “Ice-Man” ringrazia i lComune, il Consorzio Servizi Turistici diForni di Sopra, la Parrocchia Santa MariaAssunta, l’Associazione Nazionale Alpini el’intera Comunità fornese che hanno sem-pre supportato le varie iniziative e porge ipiù calorosi auguri di un Felice Natale e diun prospero e positivo Anno Nuovo.

Gruppo Ice-Man

DA UNA LETTURA DI RUDYARD KIPLINGDA UNA LETTURA DI RUDYARD KIPLING

Se puoi conservare la calma quando tuttiintorno a te la stanno perdendo e a tedanno la colpa;Se puoi aver fiducia in te quando tutti di tedubitano e a trovare anche attenuanti al lorodubbio;Se puoi aspettare e non stancarti diaspettare o, essendo oggetto di menzogne,non mischiarti in menzogne;O, essendo odiato, non abbandonarti all’o-dio e nondimeno non apparir troppo buono,ne parlar troppo saggio;Se puoi sognare e non lasciarti dominaredai sogni, se puoi sognare e non far deipensieri i tuoi scopi;Se puoi incontrarti col trionfo e col disastroe trattar al lo stesso modo questi dueimpostori;Se puoi sopportare di udire la verità dettada te, travisata da furfanti per farne trappolaper gli schiocchi;O veder distrutte le cose cui dedicasti lavita e chinarti a ricostruire con logori arnesi;Se puoi fare un mucchio di tutte le tuevincite e rischiare d’un colpo a testa ecroce;E perdere e ricominciare daccapo e nonmai mormorare una parola della tua perdita;

Se puoi forzare cuore, bervi e muscoli aservirti ancora a lungo dopo che sonoesausti;E così tener duro, anche se non vi sia altroin te se non la volontà che comanda ad essidi resistere;Se puoi parlare alle folle e mantenere la tuavirtù o accompagnarti ai re senza perdere ilsenso umano;Se né nemici né gli amici più cari possonoferirti, se tutti gli uomini contano per te, manessuno troppo;Se puoi colmare l’inesorabile minuto consessanta secondi di lavoro compiuto;Tua è la terra e tutto ciò che in essa esiste eciò che più conta, sarai un Uomo o figlio mio.

(brano segnalato da Giusi Maresia)

OFFERTE

BOLLETTINO PARROCCHIALEFORNI DI SOPRA

QuadrimestraleEdito dall’Azione Cattolica di Udine

Direttore responsabile: Mons. Dott. Duilio CorgnaliRedazione: Parrocchia di S. Maria AssuntaProgetto grafico: Parrocchia di Forni di SopraStampa: Tipografia Moro AndreaTolmezzo (Ud) v. Torre Picotta, 42Autorizzazione Tribunale di Udine n. 13 del 25.10.1948

RICORDIAMO I NOSTRI CARI DEFUNTIRICORDIAMO I NOSTRI CARI DEFUNTI

De Pauli Luigiadi anni 72

deceduta il 26/12/2004

Magno Umbertoi anni 97

deceduto il 30/04/2005

Antoniacomi Mariadi anni 88

deceduta 29 marzo 2005

Anziutti Giulio Patugodi anni 84

deceduto il 04/08/2005

Cella Nicoladi anni 79

deceduto il 05/09/2005

Maresia Maria Fiorinadi anni 85

deceduta il 03/09/2005

De Santa Elviradi anni 82

deceduta il 07/09/2005

De Santa Giovanni Battista Rildidi anni 89

deceduto 21/09/2005

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OFFERTEQui di seguito, e se ci sono degli errori segnalate-celi, troverete le offerte che sono state conseg-nate dal 25 luglio al 30 novembre 2005. Un gra-zie a tutti, grande come la vostra generosità.

Manuali / €Cella Margherita 20,00 – In memoria di DeSanta Elvira i Coscritti anno 1923 45,00 – NN30,00 – La figlia in mem. dei Genitori 40,00 – Inmem. di Cella Nicola: Cella Dino 200,00, CellaGuido 100,00 e Cella Franca 100,00 – I genitoriin occasione del Battesimo di Cambò MorganaLucia 50,00 – In mem. di Cella Nicola 150,00 –Fam. Tambosso in mem. di Maresia Mario 55,00– Fam. Cedolin Mario in mem. dei defunti 40,00– NN in mem. dei defunti 30,00 – Mario eAngela in mem. della zia Antoniacomi Ida100,00 – Circolo Filatelico Numismatico di Fornidi Sopra 70,00 – D’Andrea Luciano e Maria inmem. di Eugenio e Alessandrina 100,00 –Colman Maria e Famigliari in mem. di Ticò AlmaMaria 50,00.

Per la Chiesa della Madonna della Salute / €Cella Margherita 10,00 – NN 40,00 – NN100,00 – Zia Gisella 40,00 – Marito e Figlia inmem. di De Santa Elvira 120,00 – PavoniValentina Preve 30,00 – Le Figlie in mem. diTicò Alma Maria 75,00.

Per il Bollettino Parrocchiale / €Cella Orfeo 30,00 – Cella Margherita ved.Pavoni 20,00 – Fam. De Santa Agnese 50,00 –La Famiglia in mem. di De Santa Elvira 55,00 –Cella Filaferro Elsa 20,00 – Sacchetti Clara15,00 – Ferigo Lino 25,00 – Cella Sisto 20,00 –Antoniacomi Daniela 20,00 – D’Andrea Pierina10,00 – Antoniacomi Lucia 10,00 – Turrini Pina25,00 – La Rosa Alfio 5,00 – Cella Anna Moret25,00 – Mulloni Girolamo 10,00 – Fam. BiancoVincenzo e Alice 70,00 – NN in mem. di CellaNicola 50,00 – In mem. di Cella Nicola 50,00 –NN 50,00 – D’Andrea Emma Bic 20,00 – TicòAnna Maria 25,00 – De Pauli Onorina inPerissutti 30,00 – Canu Rita e Nives 30,00 – DeSanta Roberto 50,00 – La Rosa Alfio 5,00 –Bucco Fioravante 20,00 – Pavoni Driussi Nives25,00 – Sacchetti Clara in De Bona 15,00 –Antoniacomi Mara 10,00 – Rossi Terea M.20,00 – Miatello Antonio 50,00 – De Pauli Maria10,00.

Lavori “centrale termica” parrocchiale / €I ragazzi della Prima Comunione anno 2005:385,00 - Coradazzi Elvio e Teresa in mem. di DeSanta Elvira.

OFFERTE

Anziutti Celsodi anni 93

deceduto il 11/10/2005

Zanier Elsa ved. Rinaldidi anni 83

deceduta l’11/10/2005

Comis Luigia Quaratadi anni 97

deceduta il 13 /10/2005

Carosella Ornelladi anni 63

deceduta il 18/10/2005

Pavoni Italodi anni 79

deceduto il 10/11/2005

Ticò Alma Mariadi anni 89

deceduta il 26/11/2005

PAX

ANAGRAFE PARROCCHIALE

B A T T E S I M I

Cambò Morgana Luciadi Igor e di Coradazzi Loredana,nata il 25 giugno 2005 e batt. il 30 ottobre 2005Comis Ivana Ruxandradi Federico e Vaziliu Ghena,nata il 17 luglio 2005 e batt. il 20 novembre 2005