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Anno XVII - N. 218 10 Luglio 2013 Pubblicazione riservata ai Servi della Carità 218 Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy) tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995 Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected] A genda di f amiglia San Luigi Guanella 23 ottobre 2011 CARI CONFRATELLI vi scrivo questa lettera subito dopo i gior- ni trascorsi a Gualdera (1-3 luglio), con i confratelli del Consiglio Provinciale, con il Delegato p Uche e il Consigliere genera- le don Luigi De Giambattista. Sono stati giorni intensi e impegnativi di verifica e di programmazione, vissuti in spirito di bella fraternità e con impegno da parte di tutti nel confrontarci, nel riflettere, verificare, programmare. Ogni giorno abbiamo ini- ziato i nostri lavori con un breve momento di riflessione nel quale abbiamo ripreso l'omelia di Papa Francesco, in occasione dell'incontro dei movimenti ecclesiali nel- la scorsa Pentecoste, per poi invocare lo Spirito Santo per essere promotori e ani- matori di novità, armonia, missione (cfr omelia) nel nostro servizio alla Provincia. La tre giorni di Gualdera ha per- messo, anzitutto, una verifica del cammi- no di quest'anno ma soprattutto ha volu- to essere l'occasione per uno sguardo in avanti, per la programmazione e l'anima- zione della Provincia nel prossimo anno. Nel presente numero di Agenda di Fami- glia è riportato un resoconto sintetico dei lavori del Consiglio, ma a settembre avre- mo modo di riprendere in modo organico e approfondito alcune linee di azione, al- cune priorità che richiederanno a tutti noi particolare attenzione e impegno perso- nale. È proprio portando lo sguardo al prossimo anno che vorrei condividere, già ora, un desiderio e un'istanza che ci possa vedere uniti e protesi alla costruzione del futuro, con rinnovata speranza ed entusia- smo. Prima che di un contenuto si tratta di una prospettiva, di un'atteggiamento interiore che predispone ad una lettura della realtà ad un conseguente modo di assumerla e di viverla. Spesso, nel dialogo con i confratelli in occasione della visita alle comunità, o BUON PERIODO DI RIPOSO, PER POI RIPRENDERE IL CAMMINO... CON QUALCHE "ORMAI" DI MENO!

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Anno XVII - N. 21810 Luglio 2013Pubblicazione riservata ai Servi della Carità

218Provincia S. Cuore - Opera don Guanella - Via T. Grossi, 18 - 22100 COMO (Italy)tel. (+39) 031.296.711 - fax (+39) 031.302.995Internet: http://www.provinciasacrocuore.it - Email: [email protected]

Agenda di famiglia

San Luigi Guanella23 ottobre 2011

Cari Confratelli

vi scrivo questa lettera subito dopo i gior-ni trascorsi a Gualdera (1-3 luglio), con i confratelli del Consiglio Provinciale, con il Delegato p Uche e il Consigliere genera-le don Luigi De Giambattista. Sono stati giorni intensi e impegnativi di verifica e di programmazione, vissuti in spirito di bella fraternità e con impegno da parte di tutti nel confrontarci, nel riflettere, verificare, programmare. Ogni giorno abbiamo ini-ziato i nostri lavori con un breve momento di riflessione nel quale abbiamo ripreso l'omelia di Papa Francesco, in occasione dell'incontro dei movimenti ecclesiali nel-la scorsa Pentecoste, per poi invocare lo Spirito Santo per essere promotori e ani-matori di novità, armonia, missione (cfr omelia) nel nostro servizio alla Provincia. La tre giorni di Gualdera ha per-messo, anzitutto, una verifica del cammi-no di quest'anno ma soprattutto ha volu-

to essere l'occasione per uno sguardo in avanti, per la programmazione e l'anima-zione della Provincia nel prossimo anno. Nel presente numero di Agenda di Fami-glia è riportato un resoconto sintetico dei lavori del Consiglio, ma a settembre avre-mo modo di riprendere in modo organico e approfondito alcune linee di azione, al-cune priorità che richiederanno a tutti noi particolare attenzione e impegno perso-nale. È proprio portando lo sguardo al prossimo anno che vorrei condividere, già ora, un desiderio e un'istanza che ci possa vedere uniti e protesi alla costruzione del futuro, con rinnovata speranza ed entusia-smo. Prima che di un contenuto si tratta di una prospettiva, di un'atteggiamento interiore che predispone ad una lettura della realtà ad un conseguente modo di assumerla e di viverla. Spesso, nel dialogo con i confratelli in occasione della visita alle comunità, o

Buon periodo di riposo, per poi riprendere il cammino... con qualche "ormai" di meno!

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n. 218 • Anno XVII • 10 Luglio 2013 • pagina 2Agenda di famiglia

anche in incontri più informali mi capita di sentire l'avverbio di tempo "ORMAI" che accompagna questo o quell'argomen-to su cui verte il dialogo, non tanto per in-dicare il compimento di un'azione (come dovrebbe essere nel corretto uso) quanto invece per esprimere scoraggiamento o rassegnazione. In alcuni casi l'ormai è, almeno in parte, comprensibile: "ormai sono vec-chio", oppure: "ormai sono malato". Com-prensibile in parte, perché forse anche in questi casi l'ormai potrebbe o dovrebbe essere riferito solo ad alcune espressioni di vita attiva non più sostenibili e proponi-bili ma non all'atteggiamento nei confron-ti della vita. Mi ha edificato, al riguardo, il recente dialogo con un confratello amma-lato che mi ha descritto il suo stato di ma-lattia come "un'esperienza bellissima", di purificazione e di vicinanza a Dio....pro-prio il contrario di uno spento e desolato ormai! In tanti altri casi l'ormai sembra far calare sul futuro una cappa grigia che ne restringe gli orizzonti e sembra predi-sporre ad un generale stato di dismissio-ne rassegnata: dagli ormai più generaliz-zati quali:..."ormai non c'è più fede", con l'aggravante dell'..."ormai non ci sono più vocazioni", a quelle più di casa nostra quali..."ormai ci sono i laici"...con l'impli-cito "ormai cosa possiamo fare noi?" o a quelle che fanno spesso dire "a cosa ser-vono ormai queste cose"...e le "cose" che ormai non servono più sono riunioni co-

munitarie, incontri di congregazione, ca-pitoli. Questa cultura dell'ormai, non solo in ambito ecclesiale o di congregazione, ma anche in quello più ampio della socie-tà e della politica, blocca e spegne ogni istanza di cambiamento. Se davanti alla realtà ci stiamo con un ormai dentro, le proposte e gli stimoli rischiano di cadere nel vuoto, perché ormai ritenuti inutili. È un sogno impossibile bandire l'u-so di questo avverbio di tempo, ed essere, pensare e ripartire con più speranza? Non si tratta certo di togliere dal linguaggio un termine, quanto invece di convertire un atteggiamento della mente e del cuore, trovando in noi, nella verità e autenticità delle nostre scelte le ragioni per non dire e non essere ormai...! Forse, con molta semplicità e fraternità, l'unico e salutare ormai che ci possiamo augurare e permet-tere è quello che San Paolo rivolge ai suoi cristiani di Efeso: "È ormai tempo di sve-gliarsi dal sonno..!" Cari Confratelli desidero augurare a ciascuno un giusto e sano periodo di ri-poso estivo che possa anche servire a ri-creare quelle energie interiori che ci spin-gono al di là dei troppi ormai che spesso limitano e appesantiscono il nostro cam-mino.

Fraternamentedon Marco

Como, 8 luglio 2013

La Redazione di AdF, augurando un sereno periodo di riposo,informa che la prossima pubblicazione

sarà quella del mese di settembre.A presto!

“... se salgo in cielo là Tu sei …”Salmo 139,8

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1 LUGLIO 2013

Nella mattinata di lunedì 1 luglio si sono affrontati i seguenti temi. Resoconto della visita in Ghana: Don Marco e P Uche hanno relazionato sulla recente visita in Ghana. Ad Abor, a partire da settembre, ci sarà il rinnovo di buona parte dei membri della Comunità e per questo P Uche si renderà pre-sente per accompagnare e sostenere la programmazione del nuovo anno. Particolare attenzione richiederà l'impostazione di Adidome che comincerà a operare come Residenza, con la presenza stabile di un confratello Responsabile. Positivo è stato l'incontro con il Vescovo locale, Mons. Adanuty Antho-ny, il quale ha condiviso e appoggiato il progetto di spostare al St. Therese Center le ragazze attualmente presenti al St Agnes, per poter poi in seguito inserire al St Agnes il gruppo dei disabili attualmente presente al St Therese. Resoconto della visita a Campodolcino e dell'incontro col Vescovo Mons. Diego Coletti. Riprendendo una linea prece-dentemente condivisa in Consiglio, il Superiore Provinciale riferisce della visita fatta alla Comunità Religiosa di Campo-dolcino e del successivo incontro con Mons Diego Coletti, Vescovo di Como. Nell'incontro è stata presentata al Ve-scovo la nostra difficoltà a garantire una così forte presenza nella Valle del Fondatore, soprattutto a motivo del forte calo numerico dei Confratelli in Provincia. Nell'incontro con il Ve-scovo si è così prospettato la "restituzione" alla Diocesi della cura pastorale di Gallivaggio, l'ipotesi di unità pastorale delle Parrocchie di Fraciscio e Campodolcino. Si è inoltre sottoli-neato il fatto che la cura pastorale di Isola e Pianazzo non potrà essere garantita in futuro. Sono poi stati fatti alcuni aggiornamenti circa la definizione della situazione di Comunità e Confratelli anno per l'anno 2013-2014.

Nella seconda parte della mattinata - e nel dopo cena - sono state prese in considerazione e accolte le domande di ammissione al Presbiterato del diacono Cerutti Paolo Miche-le, le domande di ammissione al Noviziato dei Probandi di

LA PAROLA DEL PAPA - PREGHIERE

Dall’omelia di Papa Francesco (in occasione dell’incontro con i Movimenti Eccle-siali nella Solennità di Pentecoste)

La novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sot-to controllo, se siamo noi a costruire, a pro-grammare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti. E questo avviene anche con Dio. Spesso lo seguiamo, lo accogliamo, ma fino ad un cer-to punto; ci è difficile abbandonarci a Lui con piena fiducia, lasciando che sia lo Spirito San-to l’anima, la guida della nostra vita, in tutte le scelte; abbiamo paura che Dio ci faccia percor-rere strade nuove, ci faccia uscire dal nostro orizzonte spesso limitato, chiuso, egoista, per aprirci ai suoi orizzonti. Ma, in tutta la storia della salvezza, quando Dio si rivela porta novità - Dio porta sempre novità -, trasforma e chie-de di fidarsi totalmente di Lui: Noè costruisce un’arca deriso da tutti e si salva; Abramo lascia la sua terra con in mano solo una promessa; Mosè affronta la potenza del faraone e guida il popolo verso la libertà; gli Apostoli, timoro-si e chiusi nel cenacolo, escono con coraggio per annunciare il Vangelo. Non è la novità per la novità, la ricerca del nuovo per superare la noia, come avviene spesso nel nostro tempo. La novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene. Domandiamoci oggi: siamo aperti alle “sorprese di Dio”? O ci chiu-diamo, con paura, alla novità dello Spirito San-to? Siamo coraggiosi per andare per le nuove

Il Consiglio Provinciale, prima della pausa estiva, si è ritrovato a Gualdera per tre giorni di verifica e programmazione. Ai tre giorni hanno preso parte anche il delegato per l'Africa, p Desmond Uche, e nell'ultimo dei tre giorni, il Consigliere Generale, referente per l'Africa, don Luigi de Giambattista. Le presenze di P. Uche e di don Luigi hanno espresso, anche visivamente, il desiderio di procedere insie-me nel cammino e nelle decisioni della Provincia. I lavori del Consiglio sono stati intensi e vissuti in spirito di bella fraternità.

Gualdera, 1-3 luGlio 2013

◆verifica ◆programmazione

Consiglio Provinciale

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Abor e di Kinshasa, le domande di ammissione alla Prima Professione dei tre novizi di Nebukwu, alcune domande di ammissione al Rinnovo dei Voti temporanei.

Nella parte finale della mattinata si è posta attenzione all'e-voluzione della situazione della Casa di Milano, anche in ri-ferimento al cambio di linea della'Amministrazione comunale rispetto al sostegno economico dei Centri diurni per minori. Si è invitata la Commissione minori, nella persona del suo Responsabile, don Agostino Frasson, a dare particolare so-stegno alla Casa in questo difficile momento progettuale e gestionale.

Il Consiglio Provinciale ha poi preso in considerazione il pro-getto di sviluppo/lavoro agricolo della Casa di Lecco, in una possibile zona rurale in località Valmadrera. Il progetto con-sentirebbe di attuare percorsi formativi e lavorativi per i nu-merosi minori non accompagnati che la Casa, da anni, acco-glie e per i quali è sempre più difficile mettere in atto percorsi di tipo professionalizzante.

Nel pomeriggio è stato dato ampio spazio alle Commissioni di Provincia, che hanno relazionato circa il percorso fatto e hanno prospettato il percorso per il prossimo anno di attività. Hanno perciò preso la parola: don Cesare per la Commissio-ne Servizi alla Persona, don Agostino per la Commissione Minori, don Bruno per il settore pastorale, don Domenico per la Commissione formazione permanente, don Roberto per la commissione di pastorale giovanile e vocazionale. Come tutti gli anni, le relazioni saranno pubblicate nel prossimo avvio di anno.

2 LUGLIO 2013 L'intera mattinata è stata riservata all'individuazione e de-finizione di alcune linee prioritarie a cui prestare attenzione nel prossimo anno. Il Superiore Provinciale ha espresso l'in-tenzione di vivere in modo itinerante il suo ruolo, dedicando molto tempo alla visita delle comunità e ai confratelli.

Don Marco ha poi presentato tre priorità/linee di azione, sulle quali c'è poi stata ampia discussione e condivisione.Una prima linea operativa sarà la preparazione del XV Ca-pitolo Provinciale. Il XV Capitolo Provinciale dovrà essere celebrato all'inizio del 2015 e si è prospettato un percorso annuale che mira a costruire insieme l’evento capitolare, con un metodo che coinvolga i confratelli e le comunità nell'indi-viduazione dei temi da trattare in Capitolo. La proposta, che sarà ampiamente illustrata a partire da settembre, intende valorizzare la celebrazione del Capitolo come un’occasione per ridire la nostra identità e missione partendo da noi stes-si, da ciò che siamo e promuovere la partecipazione ad un evento che diversamente rischia di cadere addosso senza incidere sul vissuto dei confratelli e delle comunità.

Una seconda priorità riguarda l'urgenza di una rinnovata

strade che la novità di Dio ci offre o ci difen-diamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza? Ci farà bene farci queste domande durante tutta la giornata.

Vento del suo spirito (Pedro Casaldaliga)

Vento del Suo Spirito che soffi dove vuole, libero e liberato-re, vincitore della legge, del peccato e della morte... Vieni! Vento del Suo Spirito che alloggiasti nel ventre e nel cuore di una cittadina di Nazareth... Vieni! Vento del Suo Spirito che ti impadronisti di Gesù per inviarlo ad annunciare una buona notizia ai poveri e la libertà ai prigionieri... Vieni! Vento del Suo Spirito che ti portasti via nella Pentecoste i pregiudizi, gli interessi e la paura degli Apostoli e spa-lancasti le porte del cenacolo perché la comunità dei se-guaci di Gesù fosse sempre aperta al mondo, libera nella sua parola coerente nella sua testimonianza e invincibile nella sua speranza... Vieni! Vento del Suo Spirito che ti porti via sempre le nuove paure della Chiesa e bruci in essa ogni potere che non sia servizio fraterno e la purifichi con la povertà e con il martirio... Vieni! Vento del Suo Spirito che riduci in cenere la prepotenza, l'ipocrisia e il lucro e alimenti le fiamme della Giustizia e della Liberazione e che sei l'anima del Regno... Vieni! Vieni o Spirito perché sia-mo tutti vento nel tuo Vento, vento del tuo Vento, dunque eternamente fratelli. Vieni!

Dall’omelia di Papa Francesco (in occasione dell’incontro con i Movimenti Eccle-siali nella Solennità di Pentecoste)

Un secondo pensiero: lo Spirito Santo, apparen-temente, sembra creare disordine nella Chiesa, perché porta la diversità dei carismi, dei doni; ma tutto questo invece, sotto la sua azione, è una grande ricchezza, perché lo Spirito Santo è lo Spirito di unità, che non significa unifor-mità, ma ricondurre il tutto all’armonia. Nel-la Chiesa l’armonia la fa lo Spirito Santo. Uno dei Padri della Chiesa ha un’espressione che mi piace tanto: lo Spirito Santo “ipse harmonia est”. Lui è proprio l’armonia. Solo Lui può su-scitare la diversità, la pluralità, la molteplicità e, nello stesso tempo, operare l’unità. Anche qui, quando siamo noi a voler fare la diversità e ci chiudiamo nei nostri particolarismi, nei nostri esclusivismi, portiamo la divisione; e quando siamo noi a voler fare l’unità secondo i nostri

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Pastorale Vocazionale. Da parte di tutti è necessario pren-dere coscienza non solo della "drammatica" situazione vo-cazionale della nostra Provincia, ma soprattutto risvegliare un'attenzione e un impegno personale e comunitario senza il quale anche chi è appositamente destinato ad operare sul campo sperimenta spesso solitudine, delusione, ineffica-cia di intervento. Si è perciò deciso di richiamare l'impegno delle singole comunità all'attenzione e alla cura del mondo/volontariato giovanile all'interno delle nostre opere. Operati-vamente si vorrà dare vita ad un gruppo di confratelli, apposi-tamente interpellati, perché vivano una particolare e operati-va sensibilità al tema vocazionale nei contesti ove si trovano ad operare. Ci si è anche interrogati su come valorizzare la funzione vocazionale di alcune Comunità specifiche dando inizio ad un progetto che, anche nei prossimi anni, curi in modo particolare la composizione della comunità. Il tentativo di rilancio di una maggiore e più condivisa sensibilità voca-zionale dovrà essere accompagnata e sostenuta dalla pre-ghiera corale delle Comunità della Provincia. Concretamente ogni comunità sarà invitata a vivere comunitariamente la S. Messa settimanale e l'Adorazione mensile per le vocazioni, anche avvalendosi del materiale fornito dalla Comunità San Giuseppe di Como.

Una terza linea operativa a cui portare attenzione è il rilan-cio dei Cooperatori nelle nostre Case. Si è condiviso, come già presentato in occasione di un incontro dei Superiori, che potranno essere coinvolti con una proposta specifica quei lai-ci che nelle nostre opere, per sensibilità e per storia, hanno compiuto un percorso carismatico e di condivisione tali per cui la proposta di essere cooperatore può costituire il natura-le sbocco del loro percorso di vita e di crescita vocazionale.

Si è stabilito il calendario degli incontri di Consiglio, delle riunioni dei Superiori, delle riunioni degli Economi. Don Nan-do ha presentato il programma del corso di formazione di nuovi economi e collaboratori laici che si terrà a Como dal 9 al 13 settembre 2013.

Il pomeriggio e il dopo cena è stato dedicato alla relazione economica sullo stato di Provincia e delle singole Case da parte di don Nando. Questo singolare messaggio del San-to Padre ha aperto la Relazione dell’Economo Provinciale, che si è articolata ponendosi sostanzialmente nel solco degli ultimi capitoli di Congregazione celebrati lo scorso anno. La politica economica della Provincia trova ispirazione e indicazioni di scelte operative proprio nelle Mozioni e nelle Proposte delle assisi capitolari. Pertanto ad ispirare il lavo-ro di amministrazione e di quadratura contabile sono stati e dovranno sempre essere i valori evangelici più volte ribaditi: la prossimità con i poveri, la comunione e la condivisione dei beni all’interno della nostra famiglia religiosa e delle nostre case, la collaborazione con i laici (dipendenti, collaboratori, amici, ecc.) nel servizio della carità, un cuore e una mente grandi come il mondo per ascoltare e servire ogni genere di bisogno. Passando a commentare l’ultimo anno trascorso, più che

disegni umani, finiamo per portare l’uniformità, l’omologazione. Se invece ci lasciamo guidare dallo Spirito, la ricchezza, la varietà, la diver-sità non diventano mai conflitto, perché Egli ci spinge a vivere la varietà nella comunione della Chiesa. Il camminare insieme nella Chie-sa, guidati dai Pastori, che hanno uno speciale carisma e ministero, è segno dell’azione dello Spirito Santo; l’ecclesialità è una caratteristica fondamentale per ogni cristiano, per ogni co-munità, per ogni movimento. E’ la Chiesa che mi porta Cristo e mi porta a Cristo; i cammini paralleli sono tanto pericolosi! Quando ci si avventura andando oltre (proagon) la dottrina e la Comunità ecclesiale - dice l’Apostolo Gio-vanni nella sua Seconda Lettera - e non si rima-ne in esse, non si è uniti al Dio di Gesù Cristo (cfr 2Gv v. 9). Chiediamoci allora: sono aperto all’armonia dello Spirito Santo, superando ogni esclusivismo? Mi faccio guidare da Lui vivendo nella Chiesa e con la Chiesa?

passi il tuo soffio (P. Maior)

Vieni, Signore, passi il tuo soffio come la brezza primaverile che fa fiorire la vita e schiude l'amore, o come l'uragano che scatena una forza sconosciuta e solleva energie addormentat. Passi il tuo soffio nel nostro sguardo per portarlo verso orizzonti più lontani e più vasti. Passi il tuo soffio sui nostri volti rattristati per farvi riapparire il sorriso, sulle nostre mani stanche per rianimarle e rimetterle gioiosamente all'opera. Passi il tuo soffio fin dall'aurora per portare con sé tutta la nostra giornata in uno slancio generoso. Passi il tuo soffio all'avvicinarsi della notte per conservarci nella tua luce e nel tuo fervore. Passi e rimanga in tutta la nostra vita per rinnovarla e donarle le dimensioni più vere e più profonde.    

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ad aspetti contabili e numeri l’economo provinciale ha posto all’attenzione del Consiglio una riflessione di carattere gene-rale che va a cambiare il tipo di lavoro dell’economato provin-ciale e rende necessaria una sua riorganizzazione.Sta cambiando il mondo, stanno cambiando i servizi, si va “complessificando” sempre di più la gestione e l’amministra-zione delle strutture. Perciò in ricaduta cambiano le aspettati-ve e le richieste legate all’ufficio economico di provincia, non più riducibile al mero ambito contabile. Sempre più si è chia-mati in causa con funzione di coordinamento, di riferimento e di stimolo per responsabilità, adempimenti legislativi, omoge-neizzazione dei servizi, garanzia di qualità, ecc. Inoltre ci si convince che da soli non ce la si può più fare. Sia a livello di singole case che a livello di Province nel territorio nazionale. Da soli è votati al fallimento o, detta più positivo, ci si con-vince della grande risorsa e delle grandi potenzialità offerte dal lavoro di rete e dalle sinergie interne alla Congregazione. Tutto questo sta già facendo cambiare il lavoro dell’ufficio economico provinciale e ha imposto un suo ampliamento per quanto concerne ambiti e competenze, sia in collaborazione e aiuto alle singole case che in dialogo con Provincia San Giuseppe e Curia Generalizia. In prospettiva progettuale sopra a tutte scaturiscono due attenzioni particolari e specifiche per l’anno a venire: a) la formazione. Sia intesa come prima formazione o formazione permanente per nuovi e vecchi economi, religiosi e laici. Sia intesa come aggiornamento e acquisizione di nuove com-petenze, come perfezionamento professionale in risposta ai nuovi bisogni e alle nuove (e sempre più complesse) meto-diche di gestione amministrativa delle Opere. b) lo studio di una nuova figura di economato nazionale italiano (unico per le due provincie?) Da anni si vede la necessità di un sentire unico e sinergico con l’altro economato provinciale italiano. Sembra utile e necessario portare in capo agli economati provinciali (o a un unico economato italiano) compiti e adem-pimenti finora assolti da Curia Generalizia e dall’economato Generale ma afferenti dal punto di vista normativo e fiscale lo Stato Italiano. L’obiettivo è quello di sgravare l’economato generale da incombenze e pertinenze nazionali e locali. È una strada necessaria, da intraprendersi il cui esito o appro-do però non è dato di sapere.

3 LUGLIO 2013

La giornata è stata riservata , alla Delegazione e alle Com-missioni di Provincia finalizzate alla nostra presenza in Africa e ha visto anche la presenza di don Luigi De Giambattista.

Per l'intera mattinata P. Uche ha presentato una relazione sullo stato della Delegazione. Dopo aver passato in rassegna la situazione generale delle comunità e dei confratelli che ha fatto seguito alle nuove obbedienze stabilite dal Consiglio di Delegazione, in seguito si è soffermato sulla situazione del-la formazione: i numeri sono "impressionanti" (dall'aspiranta-to alle teologia sono presenti 104 giovani!) e richiedono una grande responsabilità formativa da parte nostra. Nei prossimi anni sarà maggiormente possibile accompagnare le singole

Dall’omelia di Papa Francesco (in occasione dell’incontro con i Movimenti Eccle-siali nella Solennità di Pentecoste)

L’ultimo punto. I teologi antichi dicevano: l’ani-ma è una specie di barca a vela, lo Spirito Santo è il vento che soffia nella vela per farla andare avanti, gli impulsi e le spinte del vento sono i doni dello Spirito. Senza la sua spinta, senza la sua grazia, noi non andiamo avanti. Lo Spirito Santo ci fa entrare nel mistero del Dio vivente e ci salva dal pericolo di una Chiesa gnostica e

Il Signore vuole per gli apostoli semplicità di cuore e disponibilità a lasciare spazio al potere della Parola di Dio … E quando noi agiamo senza lasciare spazio alla grazia, alla gratuità, allora il Vangelo non ha efficacia. San Pietro non aveva un conto in banca e quando ha dovuto pagare le tasse, il Signore lo ha mandato al mare a pescare per trovare dentro il pesce la moneta con cui pagare … Fin dalle origini nella comunità cristiana c’è stata la tentazione di cercare forza in altra parte che non sia la gratuità. Ma la nostra unica forza è la gratuità del Vangelo. Papa FrancescoOmelia in S. Marta 11.06.2013

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tappe formative con confratelli preparati appositamente per tali compiti. Urgente appare l'esigenza di un coordinamento dei formatori e al riguardo due consiglieri, Fr. Franco per Ni-geria e Ghana e P. François per il Congo, saranno impegnati appositamente a seguire il coordinamento. Particolare atten-zione è stata data al tema del tutorato dei confratelli dei primi 5 anni di ordinazione. Don Luigi si prenderà cura particolare di tale esperienza valorizzando al riguardo le occasioni di incon-tro assembleare già previste nel calendario di Delegazione. È stato poi illustrato il programma delle mini assemblee che si svolgeranno fra ottobre e dicembre a Kinshasa e Ibadan. Sono state passate in rassegna le opere di carità presenti in delegazione: esse costituiscono un segno prezioso di atten-zione agli ultimi nei contesti ecclesiali e culturali ove si trovano. Alcune di esse - Adidome, Monya e Owerri - sono in espan-sione. P. Uche ha comunicato che ci sono stati contatti ufficiali con i Vescovi locali in funzione dell'assunzione di parrocchie nelle diocesi di Owerri, Kinshasa e Benin City. L'economia della delegazione comporterà un particolare impegno per le nuove costruzioni di Adidome, Owerri e Kinhasa (ampliamento seminario), ma anche una particolare attenzione al tema della manutenzione ordinaria delle strutture e al sempre più neces-sario obiettivo di forme di autofinanziamento.

Nel pomeriggio don Adriano e Silvio Verga hanno presentato la relazione di quanto operato dall'Ufficio Missionario e dalla Commissione Provinciale per le Missioni. Nell'incontro si sono focalizzati alcuni temi su cui occorre avere più attenzione. Una prima criticità è costituita dal tema "adozioni" che richiede mag-giore capacità dei confratelli operanti in delegazione di intera-gire con il centro missionario per coinvolgere gli adottanti con notizie e informazioni che diano loro il senso di un percorso e di un cammino di crescita dei ragazzi "adottati". Si rileva che ciò risulta più facile per i minori normodotati che non per i ragaz-zi portatori di handicap. P. Uche si impegna a tenere viva, su questo argomento, una maggiore sensibilità dei confratelli. Un secondo tema richiamato è la possibilità di realizzare in modo più diffuso nelle nostre Case di Provincia la giornata missiona-ria guanelliana. Essa risulta strategica non solo per la possibilità di reperire risorse economiche in sostegno alle missioni ma so-prattutto per una sensibilizzazione delle persone e del contesto ecclesiale e sociale in cui si opera. Anche il tema del Servizio Civile e del Volontariato missionario laico presenta alcune critici-tà. Raramente i giovani che si aprono all'esperienza del servizio civile provengono da contesti ecclesiali in genere e da nostre case/parrocchie in specie. Ci si interroga sul perché di una tale situazione e sulla necessità di un maggiore raccordo che con-senta poi l'espressione di esperienze di maggiore condivisione. Una particolare attenzione è stata data al tema del nostre riviste missionarie (progetto Africa - Asci don Guanella nel mondo). Ci si è orientati a studiare la possibilità di un'unica rivista, non solo nell'otica di un risparmio economico, ma anche per esprimere una maggiore comunione nel procedere insieme. Infine si sono concordate delle modalità operative nel procedere al sostegno, da parte di ASCI, di progetti in delegazione. Si è stabilito che il riferimento principale per l'individuazione dei progetti (quale pro-getto e dove) sia il Consiglio di Delegazione.

di una Chiesa autoreferenziale, chiusa nel suo recinto; ci spinge ad aprire le porte per usci-re, per annunciare e testimoniare la vita buona del Vangelo, per comunicare la gioia della fede, dell’incontro con Cristo. Lo Spirito Santo è l’a-nima della missione. Quanto avvenuto a Geru-salemme quasi duemila anni fa non è un fatto lontano da noi, è un fatto che ci raggiunge, che si fa esperienza viva in ciascuno di noi. La Pen-tecoste del cenacolo di Gerusalemme è l’inizio, un inizio che si prolunga. Lo Spirito Santo è il dono per eccellenza di Cristo risorto ai suoi Apostoli, ma Egli vuole che giunga a tutti. Gesù, come abbiamo ascoltato nel Vangelo, dice: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Pa-ràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,16). E’ lo Spirito Paràclito, il «Consola-tore», che dà il coraggio di percorrere le stra-de del mondo portando il Vangelo! Lo Spirito Santo ci fa vedere l’orizzonte e ci spinge fino alle periferie esistenziali per annunciare la vita di Gesù Cristo. Chiediamoci se abbiamo la tendenza di chiuderci in noi stessi, nel nostro gruppo, o se lasciamo che lo Spirito Santo ci apra alla missione. Ricordiamo oggi queste tre parole: novità, armonia, missione.

Beato chi merita di ospitarti (S Anselmo)

Onnipotente Spirito Paraclito, penetra nell’intimo del mio cuore con la tua divina potenza. Vieni in me, dolce ospite dell’anima: illumina con il fulgore della tua luce splendente ogni angolo tenebroso del mio cuore. Vieni in me, dolcissimo sollievo: visita e feconda con la tua rugiada il mio spirito, reso sterile da una lunga aridità. Vieni in me, sorgente d’acqua viva: dissetami al torrente del tuo amore, perché non trovi più gusto nelle vane dolcezze del mondo. Beato chi merita di ospitarti: con te verranno a prendere dimora nel suo cuore il Padre e il Figlio. Vieni, stella dei naviganti, porto dei naufraghi. Vieni, splendore di ogni vivente, dei morenti unica salute. Amen

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n. 218 • Anno XVII • 10 Luglio 2013 • pagina 8Agenda di famiglia

I nostrI augurI a ...

AnniversAri di OrdinAziOne sACerd.

40°

MORTIN Don GABRIELE ........................... 07.07.1973

COMPLeAnni di LUGLiO

MORANDI Fr. SERAFINO ............................................3

FRASSON Don AGOSTINO .........................................5

BERETTA Don PIETRO ................................................7

FOLONARO Don ADRIANO .......................................7

CANTONI Don GIUSEPPE .........................................16

ONYEMA Don BENEDICT EMEKA ...........................18

OPRANDI Don REMIGIO LUIGI ................................18

MAGLIA Don CARLO ...............................................21

GANDOSSINI Don ANSELMO ..................................22

COMPLeAnni di AGOsTO

BALDINI Don MARIO ...............................................15

GIANNINI Don GIUSEPPE .........................................16

FURLOTTI Fr. NELLO ................................................17

CASTELNUOVO Don MARIO ...................................23

MAKANKA YAFU Don CHARLES .............................23

POZZOLI Fr. PAOLO .................................................24

POMONI Don ANTONIO ................................. 27

AppuntAmenti

AGendA deL sUPeriOre PrOvinCiALe

26 luglio: visita ai confratelli di Gallivaggio1-5 settembre: visita ai confratelli di Nazareth

MISSIONI AFRICA e ASCI

03/07 arrivano da Kinshasa per una esperienza pastorale i ch. Azubuike Anthony, Egbefome Francis, Mabiza Jean Clau-de, Nwekw Joseph;

11/07 rientra in Italia dopo un periodo di vacanza don Charles Makanka;

11/07 partono per una esperienza di volontariato estivo c/o i Centri per minori di strada di Kinshasa in RD Congo, Sara Rella e Carlotta Difrancesco;

14/07 rientra in Italia dalla Nigeria per un periodo di vacanza fratel Coda Orlando;

15/07 arriva in Italia dalla R.D. Congo, per la sua formazione religiosa a Roma, il ch. Ebalasani Giscard;

15/07 arriva in Italia dalla Nigeria per un periodo di formazione a Barza e Roma, don Egbujor Basil;

15/07 arriva in Italia da Abor, Ghana, per un periodo di forma-zione don Bajikile Emmanuel;

15/07 arriva in Italia dalla Comunità di Nnebukwu, per un pe-riodo di formazione don Edigbo Gilbert;

15/07 arriva in Italia dalla Nigeria, per la sua formazione religio-sa a Roma, il ch. Emeribe Achillus;

21/07 parte per un periodo di vacanza il famiglia il ch. Abah Francis Idoko

28/07 partono per una esperienza estiva c/o la Casa guanel-liana di Ibadan in Nigeria, Balbi Morena, Varone Ilaria e Chiara Savogin;

30/07 rientra in Nigeria per un periodo di vacanza don Bene-dict Onyema;

02/08 rientra in Nigeria il Superio re Delegato per l'Africa don Uche Desmond Ifesinachi;

09/08 rientrano in Italia dopo una esperienza estiva c/o i Centri per minori di strada di Kinshasa, le volontarie Sara Rella e Carlotta Difrancesco;

13/08 rientra presso la propria Comunità a Nnebukwu dopo un periodo di vacanza, fratel Coda Orlando;

18/08 rientra in Italia nella Comunità di casa di Gino dopo un periodo di vacanza in famiglia, il ch. Abah Francis Idoko

20/08 parte per un periodo di volontariato a Ibadan, Nigeria, la sig.a Abbate Giuliana;

20/08 arriva in Italia per raggiungere la sua nuova Comunità , don Uche Mark Anayochi;

21/08 arriva in Italia per il tirocinio, il ch. Onwukwe Bonaven-ture;

22/08 arriva in Italia per il tirocinio, il ch. Mata Mbunga Ar-nold;

26/08 rientrano in Italia dopo una esperienza estiva c/o la Casa guanelliana di Ibadan in Nigeria, le volontarie Balbi More-na, Varone Ilaria e Chiara Savogin;

30/08 rientrano a Kinshasa dopo una esperienza pastorale i ch. Azubuike Anthony, Egbefome Francis, Mabiza Jean Clau-de, Nwekw Joseph;

31/08 arriva in Italia da Kinshasa, RDC, diretto a Roma per un periodo di formazione don Mpunga Mukunya Francois;

31/08 arriva in Italia da Nnebukwu, Nigeria, diretto a Roma per un periodo di formazione don Anamelechi Jude;

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n. 218 • Anno XVII • 10 Luglio 2013 • pagina 9Agenda di famiglia

Ad un secolo dalla nascita al cielo di San Luigi Gua-nella, il suo spirito evangelico e l’opera di carità da lui suscitata sono una proposta e una provocazione anche per gli uomini e le donne del nostro tempo. L’anniversario è occasione di memoria e di confron-to per tutta la Famiglia Guanelliana, che desidera cogliere questa significativa ricorrenza per cono-scere sempre meglio le radici del proprio carisma e la figura del Fondatore. In questo primo passo di

avvicinamento a Lui, ci lasciamo guidare da due confratelli che a Don Guanella hanno dedicato anni di studio, di ricerca e di riflessione. Le interpretazioni lucide e profonde di Don Attilio Beria e di Don Piero Pellegrini, i due massimi studiosi del Fondatore, continuano ad indicarci le prospettive più efficaci per vivere e testimoniare il Vangelo della carità sulle orme di San Luigi Guanella.

Verso il centenario diSAN LUIGI GUANELLA

1915-2015

primo seminario di studio

don attilio beria - don piero pellegriniMaestri per conoscere il Fondatore

Roma, 20-22 settembre 2013Teatro San Luigi GuanellaSan Giuseppe al Trionfale

Venerdì 20 settembre DON ATTILIO BERIA (1919-1983) 09,00 Preghiera iniziale e saluto dei Superiori 09,30 Profilo biografico: l’umile traccia di un uomo e di una dottrina

sapiente (Suor Franca Vendramin)10,15 Spirito e Carisma del Fondatore. La Relazione al Capitolo gene-

rale XI dei Servi della Carità, 1969 (Don Bruno Capparoni)11,30 Intervallo12,00 Pagine spirituali e preghiere. Il profilo di don Guanella propo-

sto nel 1957 (Don Gabriele Cantaluppi)13,30 Pranzo 15,30 Il Vangelo di una vita (Presentazione a cura del Centro Studi Guanelliani)17,00 Intervallo17,30 Dialogo con i Relatori18,30 Preghiera del Vespro19,30 Cena

Sabato 21 settembre DON PIERO PELLEGRINI (1928-2003)09,00 Preghiera iniziale09,30 Una presenza viva: la sua vita e il suo insegnamento (Suor Franca Vendramin)10,45 Intervallo11,15 Studioso e ricercatore appassionato (Dott. Alejandro Dieguez)13,15 Pranzo15,30 Il servizio di autorità nella Provincia Sacro Cuore (Don Marco Grega)17,00 Intervallo17,30 Dialogo con i Relatori18,30 Preghiera del Santo Rosario19,30 Cena

Domenica 22 settembreA SAN PIETRO LA FAMIGLIA GUANELLIANA CONFERMA LA SUA FEDE 09,00 Appuntamento in Piazza San Pietro presso l’obelisco 10,00 In Basilica - Altare della Confessione Professione della Fede sulla tomba di San Pietro10,30 Altare della Cattedra: Concelebrazione eucaristica12,00 In Piazza San Pietro: Angelus con il Papa

Il Seminario di studio si svolge nel complesso di San Giuseppe al Trionfale (con entrata da Via G. Savonarola), all’interno del nuovo Teatro San Luigi Guanella. È possibile prenotare il pranzo in sede e i pernottamenti.

per informazioni: casa per ferie “monsignor Bacciarini” - Via Bernardino Telesio 4/a Tel. 06.39746212 - 06.39372665 - Fax 06.39746216 - [email protected]

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n. 218 • Anno XVII • 10 Luglio 2013 • pagina 10Agenda di famiglia

La Principessa Carolina di Monaco, che si trovava nella Repubblica democratica del Congo dal 6 all'8 giugno 2013 ha voluto cogliere l’opportunità d’incontrare i bambini e ragazzi di strada accolti nei centri residenziali del Don Guanella di Kinshasa e scambiare delle idee con gli attori locali che si occupano di tutela dei minori. Le stime mostrano che 20.000/25.000 bam-bini vivono sulle strade di Kinshasa. L’alta soglia di povertà, la fragilità delle famiglie, le condizioni sempre più difficili di questa gran-de capitale afflitta da violenza e criminalità, la guerra, l’instabilità socio politica, sono le

cause che generano un fenomeno che non tende ad arrestarsi.In un paese dove l'87% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno, alcune famiglie vivono una situazione di estrema povertà, si mangia una sola volta al giorno e a volte si rischia di mangiare ogni due giorni.La Principessa Carolina è Presidente di Amade Mondiale, organizzazione che mira al benessere e alla protezione dei bambini in tutto il mondo attraverso una rete di 12 filiali nazionali. La stessa è stata nominata Amba-sciatrice di buona volontà dall'UNESCO nel 2003.

Notizie dalle CoMunità & Mondo guanelliano

la principessa carolina di monaco e il figlio pierre assieme ai bambini e ragazzi dei centri guanelliani di Kinshasa

Kinshasa - cenTri residenZiali Guanelliani R.D. CONGO

UNA VISITA ILLUSTrE 8 GIUGNO 2013CAROLINA DI MONACO VISITA I BAMBINI E I RAGAzzI DEI NOSTRI CENTRIdi FR. MAURO CECCHINATO

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n. 218 • Anno XVII • 10 Luglio 2013 • pagina 11Agenda di famiglia

Accompagnata dal signor Jérôme Froissart, Segretario Generale di Amade Mondiale, la Pricipessa Carolina ha visitato in mattinata alcune strutture dedicate alla cura e assiten-za dei bambini di strada. Con grande sorpre-sa l’8 giugno abbiamo accolto la Principessa nel nostro centro Esengo di Lemba, i ragazzi hanno intrattenuto dialoghi con lei e hanno pure pranzato insieme. I diversi centri del Don Guanella, dai più piccoli agli adolescenti, ragazzi e ragazze, tutti avevano preparato qualche cosa, poesie, canti, balli tradizionali. A Sosthène, nostra ex ragazza, è toccato il saluto ufficiale da parte dei ragazzi seguito

poi da quello di Padre Justin per la Congre-gazione.Al termine della festa, dove la Principessa ha voluto cimentarsi nelle danze africane, un saluto caloroso e un ringraziamento è stato rivolto ai ragazzi. L’invito a continuare nel cammino di reinserimento nella famiglia e a ben preparare l’avvenire, attraverso la scuola e la formazione professionale. La Principessa ha garantito il suo sostegno e la sua vicinan-za, noi le siamo grati. I primi frutti stanno già maturando e altri spe-riamo di poterli gustare quanto prima.