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Settimane 3 aprile 2007 ore 19.30 Basilica di San Marco Con il patrocinio e sostegno di Comune di Milano Cultura Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali Con il patrocinio e il contributo di Regione Lombardia In collaborazione con Provincia di Milano Con il sostegno di Fondazione C ARIPLO Internationale BachAkademie Stuttgart Helmuth Rilling direttore Carolina Ullrich, Anke Vondung, Mark Padmore, Corby Welch, Klaus Häger, Rudolf Rosen solisti J.S. Bach - Passione secondo Matteo BWV 244

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Settimane

3 aprile 2007 ore 19.30Basilica di San Marco

Con il patrocinio e sostegno di

Comune di MilanoCultura

Con il contributo diMinistero per i Beni e le Attività Culturali

Con il patrocinio e il contributo diRegione Lombardia

In collaborazione conProvincia di Milano

Con il sostegno di

Fondazione CARIPLO

Internationale BachAkademieStuttgartHelmuth Rilling direttoreCarolina Ullrich, Anke Vondung, Mark Padmore, Corby Welch, Klaus Häger, Rudolf Rosen solisti

J.S. Bach - Passione secondo Matteo BWV 244

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Consiglieri di turnoDott. Enzo BeaccoAvv. Gian Battista Origoni della Croce

Per assicurare agli artisti la migliore accoglienza e concentrazione e al pubblico il clima più favorevole all’ascolto, si prega di:• spegnere i telefoni cellulari e altri apparecchi con dispositivi acustici;• limitare qualsiasi rumore, anche involontario (fruscio di programmi, tosse ...);• non lasciare la sala prima del congedo dell’artista.Si ricorda inoltre che registrazioni e fotografie non sono consentite, e chel’ingresso in sala a concerto iniziato è possibile solo durante gli applausi, salvoeccezioni consentite dagli artisti.

Sponsor istituzionali

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Settore cultura

Con il patrocinio e il contributo di

Si ringrazia per il ciclo “Grandi Interpreti”

Si ringrazia per il ciclo “Settimane Bach”

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Internationale BachAkademie Stuttgart Helmuth Rilling direttore

Carolina Ullrich sopranoAnke Vondung mezzosopranoMark Padmore tenoreCorby Welch tenoreKlaus Häger bassoRudolf Rosen baritono

Johann Sebastian Bach(Eisenach 1685 - Lipsia 1750)

Passione secondo Matteo BWV 244

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Fu Johann Kuhnau, nell’ultimo periodo della sua direzione della musica dachiesa della città di Lipsia, a iniziare la consuetudine di eseguire, ogni anno, nelgiorno di Venerdì Santo, una grande Passione. Ci si incontrava al Vespero in unadelle due principali chiese della città, alternando San Nicola con San Tommaso.Quell’appuntamento, iniziato nel 1721, diventato tradizione e continuato fino al1766 (con una sola interruzione nel 1733, a causa del lutto nazionale per la mortedel sovrano Augusto II), ebbe subito gran importanza. Era in fondo un momentodi verifica della fede e delle capacità organizzative di una città da sempre ligiaalle prescrizioni della Chiesa Riformata. Era anche un momento di massimosforzo per i direttori musicali di turno, impegnati a predisporre partiture diproporzionale impegno, a istruire al meglio strumentisti e cantanti, a coordinarelo sforzo dell’intera comunità. Il successore diretto di Kuhnau fu JohannSebastian Bach, che divenne direttore musicale della chiesa di San Tommaso nel1723, dopo aver lasciato (a malincuore) il posto di maestro della cappella di cortedel principe di Anhalt-Coethen. Suo compito principale era la composizione dicantate per tutte le festività dell’anno liturgico, compresa dunque la Passioneper il Venerdì Santo quando era il turno di San Tommaso. Stando alletestimonianze, Bach compose cinque grandi Passioni. Tre però sono perdute.Una, quella secondo Marco, ci è giunta incompleta ed è stata parzialmentericostruita. Intere ci sono pervenute quelle secondo Giovanni e secondo Matteo,che peraltro sono diversissime per forma e contenuto.La Passione secondo Giovanni, la prima ad essere composta (1724) è molto lega-ta alla tradizione, ha un impianto teologico-simbolico assai articolato e una strut-tura musicale monolitica, o quasi. Quella secondo Matteo presenta tanti fer-menti nuovi, è più che mai sensibile al gusto teatrale, inserisce numerosi trattispecifici della nuova sensibilità strumentale, in varie parti bada più alla pienarealizzazione del momento espressivo che al mantenimento del perfetto equili-brio formale, ovvero privilegia il particolare rispetto al generale. Lo si capisceanche solo sfogliando la partitura, incredibilmente varia e articolata: chiede dop-pio coro e doppia orchestra, numerosi solisti vocali, tanti strumenti solisti anti-chi e nuovi; l’esecuzione integrale richiede oltre tre ore; ci sono sessantottonumeri musicali diversi, articolati in corali, arie solistiche, recitativi, ciascunoposto in corrispondenza con i tre livelli sui quali si svolge la narrazione.In recitativo si narrano le vicende della Passione, desunte dai capitoli 26 e 27 delVangelo secondo Matteo. Il racconto più sostanzioso è affidato all’Evangelista,accompagnato dal solo basso continuo. I numerosi interventi di Gesù sono purein forma di recitativo, ma l’accompagnamento si arricchisce di una lieve aureolafatta di note tenute degli archi. I pochi interventi delle turbe sono affidati alcoro, doppio o singolo a seconda delle circostanze. Su un secondo piano si collo-

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cano gli interventi di commento ai fatti narrati. In questo caso il testo non èevangelico, ma adattato dalla raccolta poetica Riflessioni edificanti sullaPassione di Gesù pubblicata nel 1725 a Lipsia dal giovane poeta ChristianFriedrich Henrici (1700 - 1764), noto con lo pseudonimo Picander. Un ruoloimportante nella scelta e nell’adattamento del testo ebbe lo stesso Bach, tant’èche un paio di volte viene parafrasato anche Salomo Franck, autore di molti testiper cantate sacre musicati da Bach quando era attivo alla corte di Weimar (1708- 1717). I testi poetici di Picander generano ventotto recitativi e arie che com-mentano, dall’esterno, con la voce di un pio testimone contemporaneo, il dram-ma che si svolge a Gerusalemme. In sette casi (1, 19, 27, 30, 59, 60, 67) il com-mento assume la forma di un dialogo fra una “Figlia di Sion” e il “Coro dei cre-denti”.Il terzo piano infine è formato dai quindici corali a quattro voci e serve per fon-dere i due altri piani, col tramite di una nuova forma di preghiera cantata, intro-dotta dalla Riforma e subito diventata tradizione. Il corale luterano, insomma,sembra inteso come via di mezzo tra l’universalità dell’antico Evangelo e l’indi-vidualismo moderno dei commenti di Picander. Le melodie a un tempo popola-resche e austere dei corali servono anche a legittimare l’intervento originale diBach musicista, fornendo un tessuto connettivo che lega ogni numero dellaPassione e consente il naturale passaggio dal corale all’aria solistica, al recitati-vo secco e arioso, agli scatti corali. Tanto più che la melodia O Haupt voll Blutund Wunden, scritta nel 1601 dal grande Hanns Leo Hassler, compare nonmeno di cinque volte (n. 15, 17, 44, 54, 62) con piccole varianti nell’armonizza-zione e diventa quasi l’ossatura tematica della Passione tutta, tanto da esserespesso citata come “Corale della Passione”.Altri accorgimenti generali, utili per amalgamare il gran materiale dellaPassione non sono facilmente riconoscibili anche se, come ci si aspetta, i tenta-tivi di razionalizzazione sono stati e continuano ad essere numerosi. Sono statescoperte tante particolari connessioni di dettaglio, sono venuti alla luce moltiaspetti di simbologia numerica, che talvolta fanno sospettare la mera coinciden-za e talaltra convincono: come nel caso del momento della morte di Gesù e delconseguente terremoto, quando il basso continuo scandisce tre gruppi di 18, 68e 104 note in rapida successione, alludendo (forse) ai Salmi che portano queinumeri e che descrìvono tutti il terremoto.Di sicuro le conclusioni degli studi più recenti hanno escluso, nella Passionesecondo Matteo, una struttura unitaria sul tipo della precedente Passionesecondo Giovanni. È evidente una forte riduzione della simbologia teologica etutta la componente “sacra” è decisamente attenuata. La scrittura musicalestessa è assai meno legata del previsto alla tradizione corale barocca. Basta

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osservare che mancano le grandi fughe corali, che la polifonia si semplifica, cheviene sempre privilegiato il canto, che spesso si cerca il colpo di scena, allamaniera teatrale.Non sono coincidenze e non sorprendono più di tanto. Sono precisi segni deltempo. Bach sapeva bene che la società stava cambiando in fretta e che era incorso un processo galoppante di laicizzazione della musica, cui peraltro egli stes-so aveva dato un forte contributo. D’altronde, quando la Passione secondoMatteo fu eseguita la prima volta, l’11 aprile 1727, Bach aveva in pratica già con-cluso la parte creativa del suo incarico a Lipsia. Nei quattro anni precedentiaveva scritto un numero enorme di cantate sacre e profane, per tutte le festivi-tà annuali della città, come richiedeva il contratto. Ora Bach poteva vivere quasidi rendita, riciclando e adattando lavori già fatti.La partitura che serve per le esecuzioni oggi in uso è desunta da un manoscrit-to in bella copia realizzato da Bach nel 1736, in occasione della terza ripresa. Disicuro questa stesura è ben differente da quella originale del 1727. Alcuni esem-pi: vengono formalmente distinti i ruoli delle due orchestre e dei due cori; uncoro di bambini sostituisce l’organo nel canto fermo del coro introduttivo; ungrande coro ripreso dalla seconda versione della Passione secondo Giovannisostituisce un semplice corale come finale della prima parte. Anche nella ver-sione originale del 1727 molte parti non erano del tutto nuove, ma ricavate dalavori precedenti non necessariamente sacri. Vale anche il discorso inverso: èsicuro che molte arie e alcuni recitativi della Passione furono riciclati in unamusica funebre, oggi perduta, scritta in occasione della scomparsa del principeLeopold di Anhalt-Coethen, il 19 novembre 1728.Per tutte queste, e altre ragioni, è bene accostarsi alla Passione secondo Matteocon animo sgombro da pregiudizi e luoghi comuni, cercare un approccio diretto,il più possibile legato al dato musicale immediatamente percettibile. Cercare dipiù è bene, naturalmente, ma spesso ha portato fuori strada fior di musicologi einterpreti. Finora nessuno ha trovato la “vera” chiave per interpretare e soprat-tutto per dare un “ordine” alla gran Passione. Probabilmente non è neppurepossibile, come di regola succede con i grandi veri capolavori.

Enzo Beacco

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HELMUTH RILLING direttore

Helmuth Rilling è nato a Stoccarda nel 1933. Ha iniziato gli studi nella suacittà natale e si è perfezionato in seguito a Roma e New York. Nel 1957 è statonominato maestro del coro e organista della Gedächtniskirche a Stoccardadove ha fondato il “Figuralchor”, che ha diretto fino al 1980. Dopo molti annidi insegnamento a Spandau e Francoforte, si è dedicato completamente agliensemble di Stoccarda: la Gächinger Kantorei, fondata nel 1954, e il suo “com-pagno” strumentale, il Bach-Collegium Stuttgart, nato nel 1965.Da allora la vita culturale della città si è arricchita con molte iniziative: ilFestival Europeo della Musica, la “Sommerakademie Johann SebastianBach”, i “Stuttgarter Bach-Wochenenden” e una serie di concerti dedicati allaricerca e alla proposta di pezzi di rara esecuzione, e prime esecuzioni; nel 1998ha eseguito in prima mondiale il Credo a lui dedicato da Krzystof Penderecki,la cui registrazione ha meritato nel 2000 il Grammy Award.In collaborazione con insegnanti ed ensemble dell’Internationale Bach-Akademie Stuttgart da lui fondata nel 1981, Helmuth Rilling tiene corsi diperfezionamento dedicati a Bach in Europa, Sud America, Giappone e Israele.Dal 1970 inoltre è direttore artistico dell’Oregon Bach Festival a Eugene, negliStati Uniti. Direttore ospite delle principali orchestre in Europa, Israele, StatiUniti e Canada, nel 1996 ha fondato a Santiago de Compostela la RealFilharmonia de Galicia. Per il contributo alla diffusione della musica e dellapace nel mondo, la BachAkademie Stuttgart e Helmuth Rilling sono stati pre-miati rispettivamente con il Premio per la Musica dell’UNESCO nel 1994 e il“Theodor Heuss Prize” nella categoria “Acts of Reconciliation”.Tra le numerose registrazioni di Rilling ricordiamo le Passioni secondoGiovanni e secondo Matteo, l’integrale delle Cantate di J.S. Bach oltre alRequiem della Riconciliazione e al frammento del Lazarus di Schubert con ilcompletamento di Edison Denisov. Per l’anno di Bach è stata inoltre realizza-ta l’“Edition BachAkademie”, la registrazione integrale di tutta la musica diJohann Sebastian Bach.È stato ospite delle Settimane Bach nel 2000 (13° ciclo), 2001 (15° ciclo), 2003(19° ciclo) e 2004 (22° ciclo), e della Società del Quartetto nel 2002.

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INTERNATIONALE BACHAKADEMIE STUTTGART Gächinger Kantorei e Bach-Collegium Stuttgart

Fondata da Helmuth Rilling nel 1954, la Gächinger Kantorei Stuttgart prendeil nome dalla cittadina della Svevia nella quale è nata. Protagonista di tour-née in Germania e in Europa, è regolarmente ospite delle maggiori istituzio-ni musicali degli Stati Uniti, Canada e Giappone. A partire dal 1965, in colla-borazione con il Bach-Collegium Stuttgart, ha ampliato il suo repertorio com-prendendo i grandi oratori del XVIII e XIX secolo. Nel 1967, primo coro tede-sco invitato in Israele, ha eseguito Ein deutsches Requiem di Brahms con laIsrael Philharmonic Orchestra e Helmuth Rilling. Nel 1985, in occasione deitrecento anni della nascita di Johann Sebastian Bach, la Gächinger Kantoreiha completato la registrazione dell’integrale delle Cantate sacre e degli Oratoridi J.S. Bach. Il Bach-Collegium Stuttgart, fondato nel 1965 da Helmuth Rilling, è formatoda musicisti di primo piano che si trovano con regolarità per provare, tenereconcerti, eseguire registrazioni di dischi e riprese televisive. Con un repertorioquasi esclusivamente barocco, sono stati ospiti dei maggiori festival europei(Salisburgo, Vienna, Berlino, Lucerna, Primavera di Praga) e molti festivalbachiani a Londra, Berlino, Lipsia, Strasburgo e Ansbach. Partner principaledella Gächinger Kantorei, ha tenuto concerti e master class in tutto il mondo,oltre ad aver partecipato alla registrazione integrale degli Oratori e delleCantate Sacre di Bach.Sono stati ospiti delle Settimane Bach nel 2000 (13° ciclo), 2001 (15° ciclo), 2003(19° ciclo) e 2004 (22° ciclo), e della Società del Quartetto nel 2002.

CORO IChristine Eisenschmid, Barbara Mehr, Christiane Opfermann, Uta Scheirle,Ingrid Waldvogel, Friederike Webel sopraniMiriam Bonefeld, Angela Dehmel, Tanja Haßler, Dagmar Klug, Miranda Schielein, Nicole Simml contraltiChristian Aretz, Andreas Bomba, Derek Chester, Martin Frobeen, Markus Mostert tenoriMartin Hermann, Hartmut Opfermann, Frank Schlichter, Gerold Spingler bassi

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CORO IISabine Claußnitzer, Beate Heitzmann, Birgit Leppin, Isabel Plate-Naatz,Martina Rilling, Alexandra Winter sopraniSusanne Hermann, Barbara Hetzelberger, Wiebke Kretzschmar, Birgit E. Meyer, Angela Müller, Takako Onodera contraltiKarl Appel, Steffen Barkawitz, Christoph Hassler, Michael Schröck, Vladimir Tarasov tenoriKlaus Breuninger, Ralf Ellinger, Florian Schmitt-Bohn, Holger Schneider bassi

ORCHESTRA IGaby Pas-van Riet, Christian Ruhnke flautiJulia Ströbel-Bänsch, Irene Draxinger oboiGünter Pfitzenmaier fagottoWolf-Dieter Streicher, Anna Rokicka, Thomas Gehring violini primiThomas Haug, Gotelind Himmler, Julia Greve violini secondiErich Krüger, Carolin Kriegbaum violeDavid Adorjan violoncelloFrithjof Martin Grabner contrabbasso

ORCHESTRA IIMiriam Arnold, Sascha Kristina Rathey flautiBalázs Kovács, Georgi Kalandarischwili oboiRahel Rilling, Martina Bartsch, Christina Eychmüller violini primiAnne Roser, Judith Huber, Antje Lindemann violini secondiNancy Sullivan, Isolde Jonas violeMatthias Wagner violoncelloAlbert Michael Locher contrabbasso

Jörg Halubek organoHille Perl viola da gamba

CAROLINA ULLRICH soprano

Nata in Cile nel 1982, Carolina Ullrich ha compiuto gli studi con AhlkeScheffelt presso l’Università Cattolica Pontificia di Santiago del Cile, dove si èdiplomata con lode. Vincitrice di una borsa di studio della Fundación Andes,una delle più importanti fondazioni sudamericane, nel febbraio 2005 si è tra-sferita prima ad Augsburg e poi alla Hochschule für Musik und Theater diMonaco di Baviera dove ha proseguito gli studi con Edith Wiens. Nel 2006 ha

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vinto il primo premio nella sezione “Concerto” e il premio speciale per lamigliore esecuzione del brano contemporaneo al Bundeswettbewerb Gesang diBerlino. Nello stesso anno ha vinto il secondo premio e il premio del pubblicoal concorso internazionale ARD di Monaco di Baviera. Ha inoltre partecipa-to nell’ambito delle Bach Wochen di Stoccarda alla master class di Edith Wienssulla Passione secondo Giovanni di Bach ed è stata scelta da Helmuth Rillingper i concerti di Stoccarda e Napoli. È ospite regolare del Teatro Municipal diSantiago del Cile dove ha interpretato Papagena nel Flauto magico di Mozart,Peter Grimes di Britten, Despina in Così fan tutte e Suor Constance inDialogues des Carmélites di Poulenc. Nell’aprile 2006 ha cantato nel Davidepenitente di Mozart a Bilbao e Bratislava e, nell’ambito della BayerischeTheaterakademie Everding, ha interpretato nell’agosto scorso Serpetta nellaFinta giardiniera di Mozart, Adele nel Pipistrello di Richard Strauss e Änn-chen nel Franco cacciatore di Carl Maria von Webern. Tra gli impegni recentila Messa in si minore di Bach, il Messiah di Händel e Ein Deutsches Requiemdi Brahms. È per la prima volta ospite della nostra Società.

ANKE VONDUNG mezzosoprano

Anke Vondung, è nata a Speyer in Germania. A otto anni ha iniziato lo stu-dio del pianoforte. Ha poi studiato canto con Rudolf Piernay alla Musik-hochschule di Mannheim. Nel 1995 ha debuttato all’Opernschule di Mannheimin Albert Herring di Britten. Premiata in concorsi internazionali qualiChamber Music Competition, Concorso Mozart di Würzburg, “Schubert andthe Music of the 20th Century”, Neue Stimmen di Gutersloh, Robert-Saar diBad Kissingen, Hans-Gabor-Belvedere di Vienna e ARD di Monaco diBaviera, nel 1999 ha ricevuto il primo premio al concorso Mendelssohn-Bartholdy e una borsa di studio del Ravinia Festival di Chicago. Nel 1998 hapartecipato a una produzione dell’European Opera Center diretto da BrigitteFassbaender (Lucio Silla di Mozart) e ha ottenuto una borsa di studiodall’Associazione Richard Wagner. Membro del Tiroler Landestheater diInnsbruck fino al 2000, dalla prossima stagione farà parte della Semperoperdi Dresda. Nella stagione 2001/02 ha debuttato alla Bayerische Staatsoper diMonaco e, nel 2002, al Festiva di Salisburgo in Die Liebe der Danae di RichardStrauss. Collabora stabilmente con direttori quali Helmuth Rilling, PhilippeHerreweghe, Peter Schreier, Gerd Albrecht, Wolfgang Gönnenwein, DietrichFischer-Dieskau, Fabio Luisi, Howard Arman e Sir Roger Norrington.Ospite del 23° ciclo delle Settimane Bach, è per la prima volta ospite dellanostra Società.

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MARK PADMORE tenore

Mark Padmore è nato a Londra. Ha studiato al King’s College di Cambridgedove si è diplomato con lode nel 1982. Nel corso della sua carriera ha collabo-rato con direttori quali Norrington, Herreweghe, Leonhardt prevalentementenel repertorio barocco, ed è frequente ospite di festival di primo piano (Aix-en-Provence, Edimburgo, BBC Proms, Ludwigsburg, Salisburgo, Spoleto,Tanglewood, Aldeburgh, Mostly Mozart a New York). Si dedica inoltre alrepertorio classico ed operistico in collaborazione con teatri e sale da concertoquali Covent Garden e Wigmore Hall a Londra, Théâtre du Châtelet, Opéra eCité de la Musique a Parigi, Concertgebouw di Amsterdam e Frick Collectiona New York.Specialista nel ruolo dell’Evangelista, ha eseguito le Passioni di Bach conGustav Leonhardt e The Orchestra of The Age of Enlightenment, PhilippeHerreweghe e Collegium Vocale di Gent, John Eliot Gardiner e EnglishBaroque Soloists, Simon Rattle e Birmingham Symphony Orchestra, ColinDavis e Paul McCreesh.Recentemente ha interpretato il War Requiem di Britten al Festival diEdimburgo, il Messia di Händel con la New York Philharmonic, il Requiem diMozart con Franz Welser-Möst e la London Symphony Orchestra e la Passionesecondo Matteo di Bach con la Royal Concertgebouw Orchestra.Ha al suo attivo più di 50 registrazioni che comprendono le Passioni di Bach,Hippolyte et Aricie e Zoroastre di Rameau con William Christie e Les ArtsFlorissants, Don Giovanni di Mozart con Daniel Harding. Ospite delle Settimane Bach nel 1995 (4º ciclo), 1997 (8º ciclo), 1999 (11º ciclo)e 2004, è stato ospite della nostra Società nel 2006.

CORBY WELCH tenore

Nato a Minneapolis nel 1973, Corby Welch ha compiuto gli studi con LawrenceWeller all’Università del Minnesota e alla Hochschule für Musik undDarstellende Kunst di Mannheim/Heidelberg con Rudolf Piernay. Ha poiseguito le master class di Sergei Leiferkus, John Wustman, Kurt Equiluz e,come borsista del Steans Institute 2000, al Ravinia Festival di Chicago conHakan Hagegard, Ernst Haefliger, Martin Katz, Margo Garrett e Philipp Moll.Dal 1998 risiede a Mannheim. Con un repertorio che spazia da Monteverdi aPenderecki si è esibito in tutta Europa in collaborazione con direttori qualiFrieder Bernius, Semyon Bychkov, Thomas Hengelbrock, Marek Janowski,Bernard Klee, Wolfgang Sawallisch e Christoph Spering, ospite di sale da

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concerto e festival quali Kölner Philharmonie, Berliner Philharmonie,Europäischen Musikfest Stuttgart, Oregon Bach Festival, Oslokirchenmusikfestspiel, Aix-en-Provence, Schwetzingen, Ludwigsburg. A Minneapolisha eseguito sotto la guida di Helmuth Rilling il Te Deum di Bruckner e ilCredo di Penderecki; con la Symphonie Orchester di Berlino diretta da KentNagano e Placido Domingo ha cantato la Nona Sinfonia di Beethoven.Dal 2003 fa parte della Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf dove ha inter-pretato tutti i più importanti ruoli mozartiani per tenore. Nella stagione2004/05 ha partecipato al Teatro Comunale di Ferrara alla produzione diArianna a Nasso di Richard Strauss diretta da Zoltán Peskó e con la regia diToni Servillo. Tra gli impegni recenti concerti alla Ruhrtriennale, KomischeOper di Berlino, con i Düsseldorfer Symphonikern e Tamino nel Flauto magi-co di Mozart con Kurt Moll e Sumi Jo a Mannheim.Ha al suo attivo numerose registrazioni discografiche tra le quali DerProtagonist di Kurt Weill che ha meritato il Cannes Classical Award.È per la prima volta ospite della nostra Società.

KLAUS HÄGER basso

Nato a Wuppertal, in Germania, Klaus Häger ha ricevuto le prime lezioni divioloncello, pianoforte e organo nella sua città natale. Si è poi dedicato allo stu-dio del canto con Franz Miller-Heuser, Ingeborg Most e Jürgen Glauss aColonia e Friburgo. Ha partecipato alle master class di Sena Jurinac, ErnstHaefliger e Dietrich Fischer-Dieskau. Premiato in concorsi internazionaliquali Mirjam-Helin di Helsinki (1989), Concorso Mozart di Venezia, Praga,Vienna, Premio Oberdorffer di Amburgo (1992) e il Bundeswettbewerb Gesangdi Berlino (1990), ha meritato una borsa di studio della fondazione“Bundespräsident Richard von Weizsäcker – e Walter-Kaminsky”.È spesso ospite di festival quali Salisburgo, Schwetzingen, Ludwigsburg,Schleswig-Holstein e Ansbach. Collabora con direttori di primo piano qualiGerd Albrecht, Daniel Barenboim, Pierre Boulez, Michael Gielen, PhilippeHerreweghe, René Jacobs, Kent Nagano, Helmuth Rilling e ChristianThielemann. Dal 1991 al 1997 ha fatto parte dell’Opera di Amburgo. Dal 1997al 2003 è stato membro della Deutsche Staatsoper di Berlino. Ospite di nume-rosi teatri d’opera, nel 2002 ha partecipato al festival di Bayreuth alla produ-zione dei Maestri Cantori di Norimberga sotto la direzione di ChristianThielemann. Ospite del 22° ciclo delle Settimane Bach, è per la prima volta ospite dellanostra Società.

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RUDOLF ROSEN baritono

Nato a Berna, Rudolf Rosen ha iniziato gli studi alla Musikhochschule diBerna, con Jakob Stämpfli e Juliette Bise. Ha poi frequentato le master classdi Jenö Sipos, Edith Mathis e Irwin Gage. Premiato in concorsi internazio-nali quali CIEM di Ginevra (1997), ARD di Monaco di Baviera (1998), nel1999 ha vinto il Concorso Belvedere di Vienna che gli ha dato l’occasione di esi-birsi in concerto con José Carreras.Da allora si è esibito in molte sale da concerto europee (Den Gamle Logen diOslo, Liederhalle di Stoccarda, Gewandhaus di Lipsia, Prinzregententheaterdi Monaco, Tonhalle di Zurigo, Victoria Hall di Ginevra), in Messico e Israele,con direttori di primo piano quali Christoph Eschenbach, Neeme Järvi, JohnNelson, Dimitrij Kitajenko, Michel Corboz e Helmuth Rilling.In recital ha cantato al Festival di Hellbrunn a Salisburgo, ha partecipato allaserie di concerti “Freunde des Liedes” a Zurigo e al InternationaleKammermusikfestival di Lipsia.Si è dedica anche al repertorio operistico; dal 2001 è membro stabile delStuttgarter Staatstheater dove ha interpretato il ruolo principale nel DonGiovanni, Nardo nella Finta giardiniera, il Conte nelle Nozze di Figaro ePapageno nel Flauto magico di Mozart.Con l’Orchestra del Westdeutscher Rundfunk di Colonia, ha debuttato nelCastello del Principe Barbablù di Bartók. Dal 2004 è ospite regolare del NewNational Theatre di Tokyo (Pagliacci, Così fan tutte, Don Carlos). Tra gli impe-gni recenti le Nozze di Figaro al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi el’Oratorio di Natale di Bach a Lisbona.È per la prima volta ospite della nostra Società.

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Prossimi concerti:

martedì 17 aprile 2007, ore 20.30Sala Verdi del ConservatorioMaurizio Zanini pianoforte

In una stagione come questa, che ha “Le età dell’uomo” come filo conduttore, ilprossimo concerto si inserisce perfettamente, tutto dedicato com’è alla musicaper l’infanzia. Anzi, a ciò che i compositori adulti intendono, o ricordano, comeinfanzia. Ecco allora quattro raccolte di brevi pezzi (quelli lunghi e complessiovviamente non si addicono) firmati da altrettanti autori nel pieno della loromaturità. Compreso Chick Corea, in una delle sue non rare incursioni nel settoreclassico, da ottimo jazzista di frontiera qual è. Un programma di grande interesse,dunque, per il quale non possiamo che ringraziare Maurizio Zanini, nel giorno delsuo graditissimo ritorno alla nostra Società.

Il concerto sarà presentato nell’ambito del Canto delle Muse, il ciclo di incontricon Emanuele Ferrari realizzati con il sostegno di Intesa Sanpaolo, martedì 10 aprile, ore 18.30, Sala Puccini del Conservatorio.Il tema dell’incontro sarà L’infanzia in musica (II): Debussy, Children’s Corner.“Alla mia cara piccola Chouchou, con le tenere scuse di suo padre per ciò cheseguirà”.Biglietti: € 5. Ingresso libero per i Soci.

Programma (Discografia minima)

martedì 8 maggio 2007, ore 19.30Sala Verdi del ConservatorioAndrás Schiff pianoforteBach - Sei Suites inglesi BWV 806 - 811 (esecuzione integrale)

F. Mendelssohn Kinderstücke op. 72(Barenboim, DG 453061-2)

C. Corea Children’s Songs

R. Schumann Kinderszenen op. 15(Brendel, Ph 445 925-2)

C. Debussy Children’s Corner(Gieseking EMI 653565655-2)

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Società del Quartetto di MilanoVia Durini 24 - 20122 MilanoTel. 02.7600.5500 / 02.795393Fax 02.7601.4281e-mail: [email protected]

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