Interisti si nasce, campioni (a volte) si diventa · 2018-04-12 · una barzelletta, ma in realtà...

Le più beLLe barzeLLette

sui nerazzurri

Nuova edizione

nuovissima edizione aggiornata di un esiLarante bestseLLer, questo voLume raccogLie Le migLiori barzeLLette, gaffe invoLontarie, poesie, canzoni, che hanno per protagonisti giocatori, aLLenatori, dirigenti e supporter deLL’inter.

perché quando un interista dice “ci sono un brasiliano, uno svedese, un serbo, un portoghese, un argentino, un colombiano...”, all’inizio tutti pensano che racconti una barzelletta, ma in realtà parla della barriera della sua squadra… e che cosa ci fa Lo stesso tifoso sdraiato con due amici sotto una macchina?guarda la coppa. visto? una barzelletta sull’inter tira l’altra. dunque, ridiamoci sopra. questo libro non può mancare nella biblioteca di ogni anti-interista, ma è soprattutto il regalo perfetto, ancorché irriverente, che tutti i tifosi avversari – milanisti, juventini, romanisti… – possono fare agli amici-nemici nerazzurri, per sdrammatizzare e ricordare che il calcio è un gioco, e non va preso troppo sul serio.allo stesso tempo, è anche un gesto di solidarietà a favore di persone che, in diversi paesi,dall’afghanistan alla sierra Leone alla cambogia, soffrono a causa di guerre, fame, emarginazione:una parte dei proventi viene infatti devoluta a emergency, fondata da gino strada… interista doc.

mani avanti 1“io non sonoun pirLa!”José mourinho,attuale allenatore dell’inter

mani avanti 2“io non sonoun vicepirLa!”beppe baresi,attuale viceallenatoredell’inter

finanza creativasai quaL è iL migLiore affare deL mondo?comprare mourinho per queLLo che vaLee rivenderLo per queLLo che crede di vaLere.

buone azioniha avuto più aiuti L’inter quest’anno che La chiesa cattoLica con L’8 per miLLe.

per ogni copia vendutasaranno devoluti 0,50 € a favore di

Cover design:Hangar Design Groupwww.sonzognoeditori.it9,00

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interisti si nasce campioni (a voLte) si diventa

Umorismo

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© 2010 by Sonzogno di Marsilio Editori® spa in Venezia Prima edizione digitale 2012Cover design: Hangar Design Group ISBN [email protected] Quest'opera è protetta dalla Legge sul diritto d'autore.È vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata

Introduzionedi

Evaristo Beccalossi


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Scusate, se insisto...

Quando mi è squillato il cellulare e qualcuno mi ha chiesto se fossi inte-ressato a scrivere la prefazione di un libro, all’inizio pensavo a uno scherzo di qualche ex collega milanista. Poi, quando ho capito che non era un tiro mancino (e non sto parlando dei calci di punizione “a foglia morta” del gran-de Mariolino Corso...), ma che davve-ro volevano che scrivessi qualcosa, ho pensato che alla Sonzogno fossero impazziti.Ma come, loro fanno i libri da una vita e chiedono a me di firmare l’introdu-zione di un volume? Sarebbe come se io chiedessi a loro di tirare un rigore


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decisivo a una finale di Champions...Poi mi hanno spiegato meglio. E ho capito il motivo per cui mi avevano interpellato.Con il nome e il cognome che mi ritro-vo, non farete fatica a intendermi: fin dagli inizi della mia carriera (ma anche prima, sui banchi di scuola) ho dovu-to difendermi dalle facili ironie, un po’ come è capitato a Tomba ai suoi tempi e a Kakà ai giorni nostri. Ricordo che quando l’Inter mi acquistò dal Brescia, nel lontano 1978, a Milano alla fine del Campionato vinto dai cugini circolava una storiellina che recitava più o me-no così: “Il Milan ha becca’ lo scudetto, l’Inter ha Becca’l’ossi...”Per fortuna poi qualche bella soddisfa-zione me la sono tolta anch’io con la maglia nerazzurra, alla faccia dei ca-sciavitt. E poi, non mi risulta che nes-sun milanista abbia mai avuto l’onore di essere il protagonista di un intero monologo teatrale. A me è capitato: il


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brano in questione si intitola Lode a Evaristo Beccalossi ed è uno dei caval-li di battaglia di Paolo Rossi (il caba-rettista, non il campione del mondo di Bearzot). Come dite? È un pezzo comico? E allora? Voi non state forse leggendo un libro di barzellette? Chi è senza peccato...Ma non andiamo fuori tema: alla fi-ne ho accettato di scrivere questa be-nedetta introduzione per un motivo semplice, ma molto importante: sono lieto di partecipare in qualche maniera a un’operazione che spero frutti tan-ti soldi da devolvere in beneficenza, e spero anche che il libro non venga comprato solo da interisti, ma anche da milanisti, juventini, romanisti, la-ziali... e magari anche da chi non ama il calcio e non ha mai messo piede in uno stadio.Forza allora, ditelo anche agli amici: con ogni copia venduta si aiuta chi ha molto bisogno. Non fatevelo dire due


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volte, altrimenti mi tocca tirare fuori lo slogan: “Mi chiamo Evaristo... Scusate se insisto!”

Evaristo Beccalossi

p.s.: A pagina 130 ci sono anch’io. E a distanza di tanti anni confermo la cita-zione parola per parola. E pensare che per Bearzot ero io che non passavo mai la palla...


Prefazionedi

Teresa SartiPresidente

di Emergency


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Le partite di cuinon si discute al bar

Non ne trattano gli studi sulla globa-lizzazione. Ma non sarebbero tanto fuori tema. In Afghanistan, in Iraq, abbiamo co-nosciuto ragazzini che a malapena sapevano notizie essenziali sul conto proprio, e che però conoscevano i no-mi e le facce di calciatori italiani.Non solo ragazzini, del resto: la foto con un attaccante famoso ha mo-strato effetti prodigiosi su guardie di frontiera non sempre abilissime nel decifrare un passaporto.

Con che faccia – ci siamo chiesti –, con che “stomaco” possiamo parlare


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di atleti, di corpi coltivati, tendenti a qualche straordinaria perfezione... con che faccia parlarne a un bam-bino condannato a vivere con una gamba sola?Poi, in un nostro ospedale, i ragazzini hanno cominciato a chiamare Schu-macher uno di loro, un paraplegico d’inconsueta destrezza nel pilotare la sua carrozzella.

Non ci vengano più a dire che è tutto frattaglia assurda e insensata, il “ti-fo”. Noi abbiamo scoperto il suo po-tenziale terapeutico.L’uso del corpo è spettacolo, e ap-passionarsi a ciò che fanno gli altri, quelli “che possono”, non è motivo d’umiliazione per chi “non può”.Vai a capire perché e per quali vie – sublimazione, sogno...? –, sta di fatto che i meno destinati a un uso intenso ed efficace del proprio cor-po provano un piacere autentico


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nel l’assistere alle prodezze sportive altrui.

E giocano a pallone, i ragazzini am-putati, con passione sincera e insie-me con smisurata ironia.Si accalorano come invasati nel gio-care, e insieme ammiccano; di que-sta partita non si discuterà domani al bar: vogliono che tu sappia che loro sanno.Sorridono – cosa che solo gli umani sanno fare.Sorridono di sé – cosa che solo pochi umani sanno fare: i più pensosi.

Emergency e le barzellette? Sull’In-ter, oltretutto?Un virus sconosciuto ha dissemina-to d’interisti l’associazione. “Si sof-fre più a San Siro che a Kabul”, s’è lasciato scappare qualcuno.È meno bizzarro, l’accostamento, di come si direbbe a prima vista.


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Emergency ha per natura inclinazione verso situazioni difficili, all’apparenza disperate.E ha esperienza di come si possa uscirne: anche ridendo di sé.

Teresa SartiPresidente di Emergency


Le barzellette sull’Inter sono un po’ come quelle sui Carabinieri: in fondo ci siamo affezionati tutti.

Anonimo


Le barzellette


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